La peculiarità della disfagia infantile D. Tufarelli* A. Cerchiari**

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1 IIa SESSIONE Aspetti clinici delle disfagie neurogene La peculiarità della disfagia infantile D. Tufarelli* A. Cerchiari** *San Raffaele srl **Ospedale Bambino Gesù ROMA La disfagia infantile è diversa dalla disfagia dell adulto poiché la deglutizione infantile è diversa da quella dell adulto. Infatti vi sono evidenti differenze Anatomiche Muscolari Biomeccaniche Neurologiche Anche la riabilitazione della disfagia infantile è quindi diversa da quella dell adulto 1

2 DIFFERENZE ANATOMICHE PERCHE? Discesa laringe: scimpanzè ed uomini Discesa osso ioide: solo uomini MAGGIOR MOBILITÀ LINGUA E QUINDI MAGGIORI POSSIBILITÀ DI ARTICOLAZIONE Con la flessione ventrale base cranica + riduzione progenismo + aumento altezza mandibola CREAZIONE DI UN DOPPIO SISTEMA DI RISUONATORI: PRODUZIONE DI SUONI COMPLESSI N.B. Durante la deglutizione, laringe ed osso ioide si riuniscono funzionalmente per cocontrazione dei mm. sovra e sottoioidei, a formare il complesso iolaringeo 2

3 DIFFERENZE MUSCOLARI MORFOLOGICHE E NELLA PRESENZA DI TIPO DI FIBRA LINGUA FARINGE DIFFERENZE MORFOLOGICHE 1 ADULTO NEONATO M. ESTRINSECI I mm. stiloglosso, palatoglosso ed ioglosso sono proporzionalmente più rappresentati nella lingua del neonato che in quella dell adulto. Sono coinvolti nel movimento in blocco della lingua contribuendo poco al cambiamento della sua forma. M. INTRINSECI I mm. trasverso e verticale sono proporzionalmente meno presenti nella lingua del neonato che in quella dell adulto. Sono coinvolti nel cambiamento della forma della lingua contribuendo poco al suo movimento 3

4 DIFFERENZE MORFOLOGICHE 2 ADULTO NEONATO M. TRASVERSO Nel neonato le fibre del m. trasverso si inseriscono a quelle del mm. palatoglosso e stiloglosso a livello dei bordi laterali della lingua; questa fusione è assente nella lingua degli adulti La contrazione a livello dei bordi della lingua dei mm palato e stilo-glosso costituisce uno scheletro a cui si ancora il m. trasverso nelle sue contrazioni. DIFFERENZE NELLA PRESENZA DI TIPO DI FIBRA FIBRE LENTE FIBRE RAPIDE NEONATO 32% 68% 2 ANNI 54% 46% ADULTO 54% 46% M. DI PARKINSON 45% 55% MACACO 28% 72% GATTO, TOPO 0% 100% 4

5 MUSCOLI FARINGEI FUNZIONI MUSCOLI COSTRITTORI DEL FARINGE Aumentare la rigidità del lume faringeo per prevenire il suo collasso conseguente alla pressione negativa inspiratoria e quindi mantenere la pervietà del lume faringeo durante la respirazione. Costringere il lume faringeo per pilotare il bolo alimentare verso l esofago. Modificare il contorno del lume faringeo, durante la articolazione. Quindi i costrittori del faringe sono attivi: Nella respirazione Nella deglutizione Nella fonazione MUSCOLI FARINGEI Le fibre muscolari sono disposte in due compartimenti neuromuscolari specializzati: SIL ( Slow Inner Layer ): 76% di fibre lente Interno, sottomucoso, innervato dal N. Glossofaringeo ( IX ), attivo durante la respirazione e la fonazione. FOL ( Fast Outer Layer ): 68% di fibre rapide Esterno, innervato dal N. Vago ( X ), attivo durante la deglutizione. Lo spessore del SIL decresce in senso infero-superiore, il FOL si comporta in senso inverso. DISTRIBUZIONE FIBRE NEL COSTRITTORE INFERIORE s IPC m IPC i IPC TIPO I, lente 31% 46% 70% TIPO II, rapide 69% 54% 30% = FASCIO OBLIQUO M. CRICOFARINGEO FUNZIONE UES 5

6 MUSCOLI FARINGEI NEONATO ADULTO NEONATO ADULTO LINGUA Maggior presenza dei mm. estrinseci, responsabili della posizione della lingua. Presenza di uno scheletro di sostegno della lingua dato dalla fusione laterale del m. trasverso ai mm. palatoglosso e stiloglosso. Maggior presenza di fibre rapide, potenti ma faticabili SUZIONE FARINGE Maggior presenza di fibre lente, poco potenti ma resistenti alla fatica PERVIETA VIA RESPIRATORIA 6

7 DIFFERENZE BIOMECCANICHE DAL PUNTO DI VISTA BIOMECCANICO MECCANISMO ELASTICO MECCANISMO A PISTONE MECCANISMO A LEVA 7

8 DIFFERENZE NEUROLOGICHE La evoluzione della biomeccanica deglutitoria avviene in funzione di quella della anatomia del cavo orale e del faringolaringe Man mano che si crea la via aerodigestiva e quindi la necessità di proteggere la via respiratoria durante la deglutizione, si realizzano strategie diverse per ottenere questo scopo e per far procedere il bolo verso l esofago. Nella deglutizione neonatale la protezione è garantita inizialmente dalla posizione anatomica della via respiratoria ed il procedere del bolo liquido avviene più passivamente che per meccanismi attivi ( deglutizione riflessa ) Nella deglutizione di transizione, in cui al variare della anatomia si aggiunge la maturazione del SNC,si instaura un pattern muscolare attivo sia nella protezione della via respiratoria che nel far procedere il bolo, con meccanismi adeguati alle necessità del momento ( periodo di apprendimento ) Nella deglutizione adulta, con assetto anatomico stabile e con schemi motori appresi, la protezione delle vie respiratorie ed il procedere del bolo avvengono in modalità automatica ( deglutizione automatica ) Grazie per la attenzione 8

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