VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO PER LA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO DEPURATORE BIOLOGICO IN LOCALITA BOTTEGONE

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1 COMUNE DI PISTOIA SERVIZIO GOVERNO DEL TERRITORIO E EDILIZIA PRIVATA U.O. PROGETTAZIONE DEL TERRITORIO VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO PER LA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO DEPURATORE BIOLOGICO IN LOCALITA BOTTEGONE ai sensi dell art. 17 della L.R. 65/2014 RELAZIONE GEOLOGICA DI FATTIBILITA ai sensi del DPGR 25/10/11 n. 53R Sommario FOTO AEREA CON INDIVIDUAZIONE DELL AREA OGGETTO DI VARIANTE Pistoia, 27 marzo 2017 Dott. Geol. Gaddo Mannori Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia

2 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia 1 PREMESSA Su incarico del Comune di Pistoia è stato eseguito uno studio geologico er definire le condizioni di fattibilità degli interventi revisti nella Variante al Regolamento Urbanistico er la localizzazione del nuovo deuratore biologico in località Bottegone; la variante riguarda un area osta al confine con il Comune di Quarrata resso il nucleo di Case Dogaia. Scoi dello studio sono: l inquadramento delle classi di ericolosità dell area e delle condizioni di fattibilità degli interventi revisti dalla variante ai sensi del DPGR 25/10/11 n. 53/R; la verifica della comatibilità del rogetto con le vigenti normative dell Autorità di Bacino del F. Arno. 2 DESCRIZIONE DELLA VARIANTE L area di variante interessa un Area Agricola Secializzata di Pianura nelle immediate adiacenze del deuratore esistente; in articolare si tratta di un area attualmente occuata in arte da imianti di vasetteria ed in arte da seminativo. Con il rogetto di variante l intera area viene trasformata in Zona er Imianti Tecnologici, mirata alla realizzazione di un nuovo imianto di deurazione con maggior caienza risetto a quello in essere e sistemi tecnologici iù moderni (Fig. 1). Il otenziamento del deuratore, associato ad un estensione della rete di adduzione, amlierà l area servita da fognatura fino a comrendere zone che attualmente scaricano tramite fosse biologiche individuali direttamente nel reticolo suerficiale. L amliamento delle aree servite verrà attuato in due fasi: una rima nel breve eriodo, in cui l incremento delle acque deurate in uscita aumenterà di aena 3.5 l/s; in una seconda fase (cronologicamente iotizzabile in un eriodo di temi di 5 anni) in cui si avrà un incremento di circa 50 l/s. Il coro idrico ricettore delle acque deurate è, e rimarrà, il Fosso Dogaia. 3 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE E IDROGEOLOGICHE 3.1 Acclività L area di variante è erfettamente ianeggiante; una leggera endenza in direzione sud è rilevabile solo dalle carte toografiche di dettaglio. Secondo le quote rilevate dalla CTR 10K, la endenza media lungo l area interessata dalla variante è inferiore all 1%. 2

3 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia 3.2 Geologia e geomorfologia L area di variante ricade nella fascia settentrionale dell amia ianura di Pistoia Prato Firenze che raresenta l evoluzione del bacino fluvio lacustre formatosi nel Pleistocene inferiore: iù in articolare l area è collocata nella zona occidentale della ianura alluvionale formata dall Ombrone. Non si rilevano anomalie morfologiche naturali o artificiali che ossano influire sulla utilizzazione del suolo. Il sottosuolo è costituito, fin dalla suerficie, da deositi aartenenti revalentemente al camo dei limi e delle argille deostisi in ambiente di bassa energia; si tratta di sedimenti fluviolacustri di bassa ianura, lontano cioè dagli sbocchi dei rinciali corsi d acqua che si immettevano nell antico bacino Villafranchiano. L ambiente deosizionale consisteva in secchi d acqua iù o meno continui e oco rofondi, soggetti ad emersioni anche stagionali; questo dato è confermato dalla resenza di alternanze di deositi argilloso limosi di colore grigio di ambiente riducente e di colore marrone rossastro tiicamente di ambiente subaereo. Secondo la carta delle isobate del substrato allegata allo studio di Microzonazione Sismica eseguito recentemente dagli scriventi, lo sessore della coertura è di circa 110 metri; il substrato relacustre è costituito dalle formazioni Liguri con revalenza di rocce argillitiche riconducibili alla Formazione di Sillano (Fig. 2). 3.3 Idrologia e idrogeologia In termini idraulici, secondo lo studio Pagliara allegato al RU, l area non risulta comresa tra le zone soggette ad allagamenti er Tr30, mentre è allagabile er Tr200 rincialmente a carico dell Ombrone e solo in misura minoritaria del Fosso Dogaia. I battenti attesi, ricavati dalla Tav. Qc H Tav.1 allegata al RU (Fig. 3), variano da un minimo di 0-30 cm nella arte nord occidentale dell area di variante ad un massimo di metri nella restante orzione. Da una serie di soralluoghi eseguiti sul territorio in accordo con i tecnici degli Uffici Comunali, è risultato che er temi di ritorno ben inferiori a 200 anni gli allagamenti all interno dell area di variante diendono dalle esondazione di acque della rete scolante camestre; nella Fig. 4 è stata indicata la rete scolante con evidenziati in rosso i tratti in condizioni di maggior criticità. Risulta chiaro che le difficoltà di deflusso derivano dalla rolungata mancanza di manutenzione che in certi casi ha causato il colmamento della sezione di scorrimento creando allagamenti diffusi in coincidenza di iogge anche non articolarmente rolungate. Le carte di ericolosità idraulica del PGRA classificano l area di variante in arte in Classe P2 Pericolosità media, e er la restante orzione in Classe P3 Pericolosità elevata (Fig. 5). In termini idrogeologici al di sotto dell area di variante non è resente un vero e rorio acquifero; infatti i terreni del sottosuolo, dalla suerficie fino al substrato 3

4 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia roccioso resente ad oltre 100 metri, sono costituiti da deositi fini nel camo delle argille e dei limi. Soradici livelli di ghiaia e sabbia sono stati segnalati a varie rofondità, ma si tratta di lenti discontinue con sessori inferiori al metro e con otenzialità, in termini di risorsa idrica, iuttosto modeste. In questa orzione di ianura infatti i ozzi sono iuttosto rofondi, dell ordine dei metri e raramente hanno ortate sueriori agli l/m. L origine dell alimentazione di queste lenti non è di facile interretazione; data la resenza fin dalla suerficie di terreni fini, non si tratta di un alimentazione diretta er infiltrazione; iù robabilmente il modello è quello di una arziale connessione con il conoide dell Ombrone, resente al di sotto della città. Misure freatiche eseguite recentemente dai tecnici di Publiacqua in quest area indicano soggiacenze del livello statico della falda a rofondità di circa 2 metri. In sintesi la risorsa idrica è di modesto interesse, almeno ai fini acquedottistici, e risulta comunque ben rotetta da una coertura fine che ne riduce il rischio di contaminazione dalla suerficie Carta geologico tecnica Questa carta è stata riresa dagli studi di Microzonazione Sismica recentemente eseguiti dall Amministrazione Comunale. Per l elaborazione di questa carta si è tenuto conto dei numerosi dati di sottosuolo disonibili e dell analisi della morfologia di suerficie (Fig. 6); in articolare, secondo le ICMS er la Microzonazione Sismica, in questa orzione di ianura è resente un solo litotio costituito da (ML) Limi inorganici, farina di roccia, sabbie fini limose e argillose, limi argillosi di bassa lasticità riferibili ad una sedimentazione alustre lontano dagli sbocchi in ianura dei rinciali immissari. A varie rofondità sono segnalati livelli con sessori generalmente submetrici di ghiaia con ercentuale variabile di matrice. Questi livelli, di modesta imortanza anche in termini idrogeologici, sono discontinui e non resentano cementazione. Come detto al di sotto dei deositi alluvionali il substrato è costituito dalle argilliti del Comlesso di Base (Formazione di Sillano) che è stato classificato come ALS (Alternanza di litotii con stratificazione). Nella Carta è riortata anche l ubicazione dei unti di sottosuolo utilizzati er la definizione del modello geologico. Per ciascun dato è riortata la rofondità massima o la rofondità del substrato, qualora sia stato intercettato durante la erforazione. 4 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE CLASSI DI PERICOLOSITA 4.1 Pericolosità geomorfologica La definizione delle classi di ericolosità ha seguìto i criteri imosti dal regolamento 53/R, utilizzando i recedenti rilievi geologici e litotecnici allegati al R.U. ed i nuovi studi eseguiti in occasione degli studi di Microzonazione Sismica. 4

5 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia Come si vede l intera area di variante ricade in classe G1 (ericolosità geologica bassa) riferibile ad aree in cui le caratteristiche litologico giaciturali non costituiscono fattori redisonenti al verificarsi di rocessi morfoevolutivi. La zonazione di ericolosità geomorfologica è riortata in Fig Pericolosità idraulica Per quanto riguarda la zonazione di ericolosità idraulica si è tenuto conto dello studio idraulico da cui ha avuto origine il PGRA secondo cui l area risulta comresa in arte tra le aree allagabili er Tr30 (la zona in P3 di Fig. 5) ed in arte in Tr30-200, (zona in P2). In sintesi vale la seguente trasosizione Zonazione di ericolosità PGRA Zonazione di ericolosità ex regolamento 53/R Classe P2 Pericolosità media Classe I3 Pericolosità elevata Classe P3 Pericolosità elevata Classe I4 Pericolosità molto elevata In base al 53/R l area ricade quindi in arte in Classe I3 ed in arte in Classe I4 (Fig. 8). I battenti attesi, riortati in Fig. 3, variano da un minimo di 0-30 cm nella arte nord occidentale ad un massimo di metri nella restante orzione. 4.3 Microzonazione e ericolosità sismica Microzonazione Sismica Come detto il Comune di Pistoia ha eseguito uno studio di Microzonazione Sismica che ancora non è entrato a far arte degli strumenti urbanistici; si tratta di uno studio comleto er il quale è stato affinato il modello geologico e geotecnico del sottosuolo tarato sulla base di numerose indagini sismiche secificamente eseguite secondo criteri concordati con gli uffici regionali reosti alla Prevenzione del Rischio Sismico. Oltre alla Carta Geologico Tecnica, di cui si è già trattato nei aragrafi recedenti, fanno arte della Microzonazione la Carta delle Frequenze e la Carta delle MOPS. La Carta delle Frequenze riorta l andamento delle frequenze naturali del terreno ricavato dall esecuzione di misure di rumore H/V; i unti di indagine sono concentrati nelle aree con maggiore densità abitativa, e in questa orzione di ianura sono state eseguite due sole misure, comunque sufficienti a fornire un quadro esaustivo (Fig. 9). Si osserva: I valori dei icchi di frequenza sono comatibili con la rofondità del substrato ricavata dalla carte delle isobate; in altre arole nel sottosuolo è resente un unico assaggio litologico in grado di fornire un contrasto di imedenza arezzabile, ed è costituito dal contatto coertura/substrato. 5

6 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia La misure resenti nei dintorni dell area di variante resentano amiezze dei icchi di frequenza 2<A<3, a conferma di una certa attenuazione del contrasto di imedenza a causa dell elevata rofondità del substrato. L area di variante ricade al di fuori dell intervallo 1-10 Hz, considerato critico er la gran arte degli edifici er il fenomeno della doia risonanza. La Carta delle Microzone Omogenee in Prosettiva Sismica di Fig. 10 (MOPS) riorta la classificazione del territorio interessato dall area di variante. La stesura di questa carta ha tenuto conto della situazione stratigrafica (rofondità del substrato e comosizione della coertura) e della Carta delle Frequenze, con articolare riferimento all intervallo 1-10Hz. Come si vede (Fig. 10) l area di variante ricade all interno delle Zone stabili suscettibili di amlificazioni locali ed in articolare nella Zona 7 che comrende le aree di affioramento dei terreni revalentemente argilloso-limosi (ML) con substrato molto rofondo costituito da ALS. Data la situazione litologica, ed in articolare la resenza di deositi costituiti da argille e limi, viene esclusa la ossibilità che si verifichino fenomeni di liquefazione Carta della ericolosità sismica La carta di Fig. 11 riorta la classificazione di ericolosità sismica ex 53/R, redatta sulla base della carta delle MOPS e di quella delle frequenze. Secondo la norma, e tenendo conto dell interretazione comune, le Aree stabili suscettibili di 6

7 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia amlificazione locale ricadono in ericolosità S2 se, ur resentando un contrasto di imedenza, sono caratterizzate da icchi di frequenza al di fuori dell intervallo 1-10 Hz; Sulla base di questi criteri l area di variante è stata classificata in Classe S2 (ericolosità sismica media). 5 FATTIBILITA Come risulta dalle carte delle ericolosità discusse ai aragrafi recedenti, l area di variante ricade in: Classe G1 = ericolosità geomorfologica bassa Classe I3/I4 = ericolosità idraulica elevata/molto elevata Classe S2 = ericolosità sismica locale media Nella tabella che segue viene definita la classificazione di fattibilità in considerazione del grado delle ericolosità e della vulnerabilità degli interventi revisti, secondo quanto indicato dal 53/R. Classi di fattibilità Fattibilità geomorfologica Fattibilità idraulica Fattibilità Sismica Pericolosità geomorfologica Pericolosità idraulica Pericolosità sismica G1 I3/I4 S2 Zona er Imianti Tecnologici F 1g F 4i F 1s 6 PRESCRIZIONI PER LE AREE DI VARIANTE 6.1 Condizioni generali CLASSE F 1g: Fattibilità geomorfologica senza articolari limitazioni Per gli interventi comresi in questa classe le indagini dovranno essere svolte nella fase di rogetto esecutivo er ogni singolo intervento ed avranno come obiettivo la caratterizzazione geotecnica del sottosuolo. Nel dimensionamento e nella scelta dei tii di indagine si dovrà fare riferimento a quanto riortato nel D.M e nel Regolamento 36/R/2009. CLASSE F4i: Fattibilità idraulica limitata Tenendo conto anche delle indicazioni di cui all art. 108 delle NTA del vigente RU, l attuazione degli interventi oggetto di variante è vincolata alle seguenti rescrizioni: 7

8 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia Tutte le oere legate alla messa in sicurezza idraulica devono essere contestuali all attestazione delle trasformazioni reviste e condizioneranno l agibilità dei locali. Eventuali vani interrati che si rendessero necessari in qualità di locali tecnici all interno dell imianto di deurazione, dovranno essere rotetti dagli eventi alluvionali mediante rialzamento delle aree contermini fino alla quota di sicurezza. Dovrà essere garantita la messa in sicurezza er Tr = 200 anni senza che venga aumentato il ericolo nelle aree circostanti. Per la valutazione dei battenti idraulici attesi dovranno essere utilizzati i risultati dello studio idraulico Pagliara considerando lo scenario con Tr = 200 anni (vedi Fig. 3 e Tav. Qc H Tav.1 allegata al RU arovato). La quota di messa in sicurezza dovrà tener conto, oltre alla valutazione dei battenti er Tr200, di un franco di sicurezza aggiuntivo che sarà ari a 30 cm er le aree con battente fino a 30 cm e di cm 50 er battenti sueriori. Per quanto riguarda l imermeabilizzazione del suolo, occorrerà garantire la trasarenza idraulica, intesa come non aggravio delle acque di ruscellamento nelle zone circostanti a seguito della riduzione delle aree a verde. La revisione di un nuovo deuratore è funzionale ad un estensione della rete fognaria e quindi all incremento delle unità abitative servite dalla ubblica fognatura. Questo comorterà un incremento risetto all attuale delle acque reflue raccolte dalle reti fognarie e restituite doo il trattamento al Fosso Dogaia. Quando il nuovo deuratore sarà a ieno regime, si revede un incremento degli scarichi di acque deurate di circa 50 l/s risetto alla situazione attuale. Data la criticità idraulica dell area oggetto di variante è necessario che le nuove infrastrutture garantiscano l invarianza idraulica risetto allo stato attuale. In altre arole il nuovo sistema rete/imianto di deurazione non dovrà alterare negativamente il regime idrologico idraulico dell area di variante e di quelle contermini. In sintesi il rogetto definitivo delle oere in revisione dovrà revedere una cassa di accumulo dimensionata er contenere: l incremento di deflusso derivante dalle nuove suerfici imermeabilizzate; i volumi idrici dovuti all esansione in caso di allagamento; l incremento dei reflui deurati nel Fosso Quadrelli in occasione di eventi iovosi critici er i quali vi sia rischio di esondazione da arte del Quadrelli stesso. Da una verifica seditiva eseguita dai tecnici di Publiacqua, risulta che: la quota di scarico del reticolo idraulico suerficiale in questa zona (base alveo del Fosso Dogaia) risulta a circa 3 metri risetto al.c.; 8

9 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia la soggiacenza della falda risulta a circa 2 metri. Considerando la suerficie comlessiva dell area di variante e la ossibilità di eseguire oere in scavo senza interferire con la falda freatica, l esecuzione di una cassa di accumulo in grado di soddisfare le rescrizioni di natura idraulica risulta fattibile rimanendo all interno dei limiti dell area stessa. Oltre a quanto sora, occorrerà comunque migliorare il deflusso dei fossi camestri che determinano allagamenti dell area di variante in occasione di iogge anche non rolungate. A questo roosito la risagomatura dei fossi camestri rinciali, il riristino delle sezioni e delle endenze er i fossi in condizioni maggiormente critiche indicati in Fig. 4, risulta indisensabile er ricostituire la situazione originaria del deflusso camestre. CLASSE F 1s: Fattibilità sismica senza articolari limitazioni Ricadono in questa classe le destinazioni urbanistiche in ericolosità media er le quali non sono necessarie condizioni di fattibilità secifiche er la valida formazione del titolo abilitativo alla attività edilizia. Il risetto delle norme indicate nel DM 14/1/08 e nel Regolamento regionale 36/R/2009, garantiscono di fatto il risetto di quanto richiesto dal 53/R al unto 3.5 lettera e er le zone stabili suscettibili di amlificazione locale caratterizzate da un elevato contrasto di imedenza sismica. Pistoia 27 marzo 2017 Dott. Geol. Gaddo Mannori 9

10 Mannori & Associati Geologia Tecnica Largo San Biagio, Pistoia Figure Fig. 1 Area di variante Fig. 2 Isobate del substrato Fig. 3 Carta dei battenti idraulici er Tr200 Fig. 4 Carta del reticolo idrografico Fig. 5 Carta di ericolosità del PGRA Fig. 6 Carta Geologico Tecnica Fig. 7 Carta della Pericolosità Geomorfologica Fig. 8 Carta della Pericolosità Idraulica Fig. 9 Carta delle Frequenze Fig. 10 Carta delle MOPS Fig. 11 Carta della Pericolosità Sismica Aendice 10

11 MARTINO LA DOGAIA LAGO GIARDINO DOGAIA DOGAIA SAN SEBASTIANO BOTTAIA DI SAN BASTIANO 39.5 Fig. 1 Area oggetto di variante Scala 1:5000 MARTINO LA DOGAIA LAGO GIARDINO DOGAIA DOGAIA SAN SEBASTIANO BOTTAIA DI BASTIANO 39.5 Stato arovato Stato di variante Area agricola secializzata di ianura Aree er imianti tecnologici

12 Fig. 2 Andamento delle isobate del substrato Scala 1: Curve di ugual rofondità del substrato dalla suerficie

13 Fig. 3 Carta dei battenti er Tr=200 anni (Estratto della carta di Inviluo delle acque di esondazione er tr. 200 anni allegata al Regolamento Urbanistico del Comune di Pistoia)

14 E= N= DOGAIA SEBASTIANO CANTONE MAGONA DEL FALCHERO E= N= CASE VECCHIE LA BOTTAIA SAN MARTINO LA DOGAIA CASA CAPECCHI CASA VETTORI LA MAGONA LAGO GIARDINO DOGAIA DOGAIA CASE VECCHIE SAN SEBASTIANO DEGLI SPAGNESI SAN SEBASTIANO FALCONI FRATELLI CABOTO FRATELLI CABOTO DELLE COLOMBAIE DEL CAGNOLINO CARTESIO DELLA MAGONA DEL CANTONE BOTTAIA DI SAN SEBASTIANO FIORENTINA (N.66) BARBA CASTELLO k Linee di deflusso Reticolo camestre Tratti di reticolo in condizioni critiche Quote da Lidar (m slm) Fig. 4 Sistema di drenaggio della zona di variante e delle aree contermini scala 1: Fosso stradale Area di variante

15 !"#$% &'()'$*!$+,(!-./.0!)1$!*('2/!-'$*,/$3!'4.$*!$5,0)!.4, 6!0-7!.$8//29!.4!$*,//:82).(!)1$*!$;'-!4.$*,/$ #$8(4. <-'/'$=>%#??? E,",4*'

16 ML 94.0 #S Fig. 6 Carta geologico tecnica Scala 1: #S ML - Limi inorganici, farina di roccia, sabbie fini limose o argillose, limi argillosi di bassa lasticità Sondaggio che ha raggiunto il substrato rigido (il valore indica la rofondità del substrato)

17 Fig. 7 Carta di ericolosità geomorfologica Scala 1:5.000 Classe G1 - Pericolosità geomorfologica bassa

18 39.6 SAN LA DOGAIA DOGAIA 39.2 Fig. 8 Carta di ericolosità idraulica Scala 1:2.000 Classe I3 - Pericolosità elevata Classe I4 - Pericolosità molto elevata

19 #S 0.76 #S 0.46 #S #S Misure Fig. 9 Carta delle frequenze naturali dei deositi Scala 1: HVSR con amiezza comresa fra 2 e 3 Misure HVSR con amiezza > Valore della frequenza f0 di icco (in Hz)

20 Fig. 10

21 Fig. 11 Carta di ericolosità sismica Scala 1:5.000 Classe S2 - Pericolosità sismica media

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