COMUNE DI CAPANNOLI RELAZIONE TECNICA. Geoprogetti Studio Associato REGOLAMENTO URBANISTICO PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE

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1 COMUNE DI CAPANNOLI REGOLAMENTO URBANISTICO VARIANTE PER AGGIORNAMENTO QUINQUENNALE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO Botro del marchesato Fiume Era T. Roglio Botro del Rio Recinaio Fiume Cascina Pietraio Botro di Botume Botro di Val di Rio T. Rosciano Procedimento di formazione e arovazione : Adozione: Delibera di C.C. n 52 del 29/12/2016 Arovazione: Delibera di C.C. n del Asetti urbanistici ed ambientali: Prof. Ing. Giusee IMBESI Arch. Carlo CARBONE Arch. Paolo FRANCALACCI Arch. Paola Nicoletta IMBESI INDAGINI GEOLOGICHE DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE RELAZIONE TECNICA Gruo di lavoro: Ufficio Urbanistica Comunale Caogruo: Arch. Maria Antonietta Vocino Suorto er gli asetti geologici: Geol. Emilio Pistilli Collaboratore Geol. Roberto Mattei Suorto er gli asetti idraulici Ing. Jacoo Taccini Georogetti Studio Associato Caogruo e coordinatore Urbanista Urbanista Urbanista Elaborato modificato a seguito accoglimento delle osservazioni/contributi giugno 2017

2 Amm.ne Com.le di Caannoli INDICE PREMESSA 1 1- OGGETTO DELLA VARIANTE METODOLOGIA DI STUDIO PERICOLOSITA' GEOLOGICA ai sensi del D.P.G.R. 53/R PERICOLOSITA' IDRAULICA ai sensi del D.P.G.R. 53/R e del PGRA CARTA DELLE MICROZONE OMOGENEE IN PROSPETTIVA SISMICA Zone stabili suscettibili di amlificazioni locali Zone suscettibili di instabilità' PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE ai sensi del D.P.G.R. 53/R FATTIBILITA' AI SENSI DEL D.P.G.R. 53/R Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti geologici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti idraulici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti sismici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti idrogeologici CONDIZIONI IMPOSTE DAL PAI BACINO DEL FIUME ARNO ATTITUDINE ALLA TRASFORMAZIONE DEI SUOLI PRESCRIZIONI GENERALI Prescrizioni er il Sistema Territoriale della ianura Salvaguardie dell assetto idraulico Salvaguardie dell assetto idrogeologico 26

3 Amm.ne Com.le di Caannoli Prescrizioni er il Sistema Territoriale della Collina (U.T.O.E. di Santo Pietro ed U.T.O.E. di Caannoli a monte della Sarzanese Salvaguardie dell assetto geomorfologico Salvaguardie dell assetto idraulico Salvaguardie dell assetto idrogeologico PROCEDURA SEMIQUANTITATIVA PER STABILIRE LA QUALITA' DELLA CARTA DI MS DI LIVELLO Descrizione della rocedura utilizzata Definizione dell'area MOPS Descrizione dell'area MOPS Esiti dell'analisi di qualità 38 SCHEDE MONOGRAFICHE 39 Le schede sono numerate da 14 a 41 così da seguire la numerazione della Variante del 2013 APPENDICI Inquadramento aree di variante Carta Geologica e Geomorfologica Pericolosità Geologica Pericolosità Idraulica Reticolo idrografico e di gestione arovato dalla Regione Toscana il con DCRT n.9/2015 TAVOLE Tavole D1.1variante2016D1.1 e D1.2variante2016D1.2 Carta dei dati di base Tavola D2variante2016D2 Sezioni Geolitologiche Tavole D3.1variante2016 D3.1 e D3.2 e D3.2variante2016 Carta delle Microzone Omogenee in Prosettiva Sismica MOPS, delle Stratigrafie caratteristiche e delle frequenze fondamentali Tavole D4.1variante2016 D4.1 e D4.2variante2016 D4.2 Carta della Pericolosità Sismica Locale Tavole C1variante2016C1 e C2 D.P.G.R. 53/R e C2variante2016 Carta della fattibilità Geologica ai sensi del

4 Amm.ne Com.le di Caannoli VARIANTE DI ADEGUAMENTO QUINQUENNALE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNE DI CAPANNOLI INDAGINE GEOLOGICA PREMESSA La resente relazione riferisce gli esiti dell'indagine geologica condotta a suorto della Variante di adeguamento quinquennale al Regolamento Urbanistico del Comune di Caannoli redatta dall'ufficio Urbanistica Comunale, con caogruo l'architetto Maria Antonietta Vocino. Relativamente agli asetti geologici, le analisi sono state svolte nelle sole zone urbanistiche alle quali sono state aortate modifiche significative. Relativamente agli asetti sismici, le analisi sono state estese all'intero territorio comunale, aggiornando il database delle indagini a disosizione, e realizzando la carta MOPS e la carta di ericolosità sismica er tutte le UTOE. Relativamente agli asetti idraulici, non è stato eseguito nessun alcuno secifico studio in quanto nessuna delle zone di variante interferisce né con aree giudicate fragili er temi di ricorrenza fino a 200 anni, né con il reticolo di riferimento di cui alla L.R. 79/2012. Il quadro conoscitivo del resente lavoro è raresentato dalle indagini geologiche condotte nell'ambito del Piano Strutturale (novembre 2005), del Regolamento Urbanistico (redatto ai sensi del D.P.G.R. n. 26/R - marzo 2009), della variante manutentiva (redatta ai sensi del D.P.G:R. n.53/r luglio 2013) di alcune varianti untuali e iani di lottizzazione, oltre che dalle cartografie redatte dalle Autorità di Bacino del Fiume Arno nell'ambito del Piano Stralcio er l'assetto Idrogeologico (PAI) e dal PGRA Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni. Lo studio è stato condotto in ottemeranza del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.53/r del 25 Ottobre 2011 Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme er il governo del territorio) in materia di indagini geologiche, nel risetto delle norme del PAI dell'autorità di Bacino del Fiume Arno, del PGRA, della D.C.R.T. n.72 del 24/07/07 di arovazione del nuovo Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) della Regione Toscana e della D.C.P. n.100 del 27/07/06 di arovazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) della Provincia di Pisa. ag. 1

5 Amm.ne Com.le di Caannoli 1 - OGGETTO DELLA VARIANTE Nell'ambito della Variante roosta dall'amministrazione Comunale, abbiamo esaminato le aree interessate da trasformazioni urbanistiche significative, verificando ed aggiornando le condizioni di ericolosità e stabilendo, se del caso, le condizioni alla trasformazione. Le aree sono distribuite tra gli abitati di Caannoli e di Santo Pietro e riguardano sia nuovi inserimenti di zone edificatorie che rierimetrazioni di zone già esistenti. Nelle zone er le quali l'attuale variante revede modifiche consistenti della destinazione d'uso, l'analisi delle condizioni locali e le rescrizioni alla trasformazione che ne discendono sono riortate sotto forma di schede monografiche all'interno della resente relazione. Per le altre zone in cui le variazioni sono di minore entità, queste sono semre evidenziate nella carta di fattibilità con un giudizio sintetico (classi di ericolosità fattibilità geologica, idraulica e sismica), e le rescrizioni che ne derivano sono quelle di carattere generale riortate nelle NTA. Infine er le modifiche di minima entità dovute ad adeguamenti alla cartografia o a correzione di errori, che non modificano in alcun modo il quadro conoscitivo e delle ericolosità dell'area relativa, non è stato esresso alcun giudizio di fattibilità ritenendo semre valido quello formulato in sede di RU. Per tutto quanto non è oggetto del resente lavoro, restano valide le condizioni alla trasformazione contenute negli Atti di Governo del Territorio che le hanno interessate: Regolamento Urbanistico del 2009 e Variante Manutentiva del ag. 2

6 Amm.ne Com.le di Caannoli 2 - METODOLOGIA DI STUDIO La legge Regionale 1/2005 all art.62, comma 2, revede che in sede di formazione del Regolamento Urbanistico siano effettuate, ai sensi del comma 1, indagini ed arofondimenti al quadro conoscitivo atte a verificare la fattibilità delle revisioni. Nel resente studio è stata aggiornata la carta di ericolosità sismica già redatta a suorto del RU, eseguendo gli studi necessari er la redazione della Carta MOPS (microzone omogenee in rosettiva sismica ) estesa alle intere UTOE otenzialmente edificabili secondo le secifiche tecniche definite dagli ICMS (indirizzi e criteri er la microzonazione sismica) redatte dal diartimento della Protezione Civile, e dall'o.d..c.m. 3907/2010 (allegato A). Gli studi e le relative carte, si estendono al di fuori delle UTOE, coinvolgendo anche orzioni di territorio che risultano funzionali er la comrensione dell'assetto geologico strutturale comlessivo. La rima fase del nuovo studio si è articolata nel modo seguente: acquisizione dei risultati degli studi geologici contenuti nell'archivio comunale e riferiti ad aree limitrofe a quelle in esame, con articolare riguardo alle indagini sismiche e/o geognostiche; verifica ed arofondimento degli elementi di conoscenza geologico-strutturali e geomorfologici attraverso nuovi controlli sul terreno, con articolare attenzione alle situazioni critiche in evoluzione; caratterizzazione delle unità litostratigrafiche costituenti la struttura geologica sotto il rofilo litotecnico, a artire dai dati untuali disonibili; esecuzione di una camagna di indagine geofisica volta alla definizione delle frequenze fondamentali dei deositi, come disosto nell'allegato A secifiche tecniche dell'o.d..c.m. 3907/2010, e del valore della velocità delle onde sismiche Vs30, utile er la classificazione dei terreni nelle categorie di suolo identificate nell Ordinanza 3274/2003. La carte di ericolosità geologica ai sensi del D.P.G.R. 53/r è stata invece rivista er le sole zone di variante. Sulla base degli esiti di queste fasi di lavoro, è stata aggiornata la carta di fattibilità inserendo le nuove aree di variante con l'indicazione delle classi di ericolosità e di fattibilità ai sensi del D.P.G.R.T. n.53/r. Stante quanto sora, è stato necessario rivedere le seguenti tavole delle indagini geologiche redatte a suorto del Piano Strutturale, del Regolamento Urbanistico e della Variante 2013 : ag. 3

7 Amm.ne Com.le di Caannoli Piano Strutturale Tavola D Carta litologico-tecnica novembre 2005 Regolamento Urbanistico Tavola D Carta delle zone a maggior ericolosità sismica locale ZMPSL dicembre 2008 Variante 2013 Tavole C variante Carta della fattibilità Geologica ai sensi del D.P.G.R. 53/R febbraio 2013 Le suddette carte vengono di fatto sostituite da quelle redatte a suorto della resente indagine e di seguito elencate: Tavole D1.1 variante2016 e D1.2 variante2016 Carta dei dati di base Tavola D2 variante2016 Sezioni Geolitologiche Tavole D3.1 variante2016 e D3.2 variante2016 Carta delle Microzone Omogenee in Prosettiva Sismica MOPS, delle Stratigrafie caratteristiche e delle frequenze fondamentali Tavola D4.1variante2016 e D4.2variante2016 Carta della Pericolosità Sismica Locale Tavole C1 variante2016 e C2 variante2016 Carta della fattibilità Geologica ai sensi del D.P.G.R. 53/R Inoltre la nuova raccolta di dati gegnostici e sismici, riortata nell'allegato 1, sostituisce la recedente raccolta dei dati di base. Le nuove carte di Fattibilità C1 e C2 riortano in magenta la fattibilità delle aree oggetto della resente variante, in rosso la fattibilità delle aree oggetto della variante del luglio 2013, entrambe redatte ai sensi del D.P.G.R. 53/R ed in blu la fattibilità delle revisioni del RU che non sono state interessate dalle successive varianti, er le quali vale ancora quanto disosto in sede di RU, ai sensi del D.P.G.R. 26/R. ag. 4

8 Amm.ne Com.le di Caannoli 3 PERICOLOSITA' GEOLOGICA ai sensi del D.P.G.R. 53/R La Carta della Pericolosità Geologica tiene conto del grado di attività degli elementi geomorfologici individuati sul territorio, ed individua come stabilito dal D.P.G.R. 25 ottobre 2011 n. 53/R, 4 Classi di Pericolosità: Pericolosità geologica molto elevata (G.4) aree in cui sono resenti fenomeni attivi e relative aree di influenza, aree interessate da soliflussi. Pericolosità geologica elevata (G.3) aree in cui sono resenti fenomeni quiescenti; aree con otenziale instabilità connessa alla giacitura, all'acclività, alla litologia, alla resenza di acque suerficiali e sotterranee, nonché a rocessi di degrado di carattere antroico; aree interessate da intensi fenomeni erosivi e da subsidenza; aree caratterizzate da terreni con scadenti caratteristiche geotecniche; cori detritici su versanti con endenze sueriori al 25%. Pericolosità geologica media (G.2) aree in cui sono resenti fenomeni franosi inattivi e stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa roensione al dissesto; cori detritici su versanti con endenze inferiori al 25%. Pericolosità geologica bassa (G.1) aree in cui i rocessi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori redisonenti al verificarsi di rocessi morfoevolutivi. Nella gran arte dei casi, la ericolosità attribuita in questa sede alle aree di variante conferma le indicazioni già contenute nel RU. Fanno eccezione alcune zone nelle quali l'acquisizione di nuove informazioni sia geotecniche che sismiche ha consentito minime variazioni alle erimetrazioni della ericolosità. Relativamente alle indicazioni di ericolosità fornite dal PAI Bacino Fiume Arno, nella recedente Variante, due zone interferivano in minima arte con aree a ericolosità elevata e molto elevata del PAI Bacino Fiume Arno (area 10 ed area 12, ubicate ai margini di Santo Pietro Belvedere). Nella carta di Fattibilità e nelle norme tecniche di attuazione del RU era erciò stata definita l'inedificabilità nelle orzioni delle zone urbanistiche ricadenti all'interno delle aree riconosciute fragili. Per una zona AUP 3.3 ricadente all'interno di una area a ericolosità elevata erano stati condotti secifici studi di dettaglio er verificare la fattibilità degli interventi revisti, con l'attribuzione della classe di fattibilità F4. Nella resente variante, seguendo il criterio già adottato viene rescritta l'inedificabilità er quelle orzioni delle zone di variante che ricadono all'interno delle aree a ericolosità elevata o molto elevata censite nel PAI. ag. 5

9 Amm.ne Com.le di Caannoli In articolare, un iccolo tratto di una strada di revisione ricade all'interno di una zona a ericolosità molto elevata (zona 17). Per questa revisione sono state dettate secifiche rescrizioni dettagliate nella scheda di riferimento. Un altro iccolo settore di un verde rivato, aartenente alla zona 19, ricade all'interno della ericolosità elevata ai sensi del PAI (PF3). ag. 6

10 Amm.ne Com.le di Caannoli 4 PERICOLOSITA' IDRAULICA ai sensi del D.P.G.R. 53/R e del PGRA Relativamente alla resente Variante, la gran arte delle zone esaminate ricade in un contesto collinare al quale è d attribuire la casse di ericolosità bassa I1. Per queste zone non sono stati rodotti estratti. Solo tre zone di variante (30,31 e 32) sono ubicate nel fondovalle del Fiume Era, comunque in osizione esterna risetto alle aree riconosciute fragili er eisodi di esondazione fino a temi di ricorrenza ari a Tr200 anni, definite sulla base di secifici studi idrologici idraulici redatti a suorto del Regolamento Urbanistico. A queste aree comete la classe di ericolosità idraulica I2 e sono stati rodotti estratti della carta di ericolosità idraulica. La ericolosità idraulica nel risetto del D.P.G.R. 53/R è stata discriminata nel seguente modo : Pericolosità idraulica molto elevata (I.4) le aree suscettibili da allagamenti er eventi con Tr<=30 anni. Pericolosità idraulica elevata (I.3) le aree fragili er eventi di esondazione comresi tra 30<Tr<=200 anni. Pericolosità idraulica media (I.2) le aree della ianura alluvionale esterne alle zone giudicate fragili er eisodi di esondazione con 200<Tr<=500 anni. Pericolosità idraulica bassa (I.1) aree collinari o montane rossime ai corsi d acqua er le quali ricorrono le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche sueriori a metri 2 risetto al iede esterno dell argine o, in mancanza, al ciglio di sonda. Relativamente alla classe I2, si recisa che gli studi a disosizione non fornivano la erimetrazione delle aree fragili er temi di ricorrenza ari a 500 anni, er cui cautelativamente abbiamo inserito in questa classe tutte le aree di fondovalle esterne a quelle individuate fragili er Tr200 anni. Relativamente alle indicazioni di ericolosità fornite dai PAI, si recisa che nessuna zona di variante ricade nelle aree a ericolosità idraulica elevata o molto elevata. Il 17 dicembre del 2015 è entrato in vigore il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) che receisce la direttiva comunitaria 2007/60/CE, il decreto legislativo 23/02/2010 n.49 e che sostituisce il Piano di Assetto Idrogeologico relativamente agli ag. 7

11 Amm.ne Com.le di Caannoli asetti legati alla ericolosità idraulica. La nuova normativa revede la classificazione di ericolosità idraulica del territorio secondo temi di ricorrenza identici a quelli individuati dal D.P.G.R. 53/r, anche se viene adottata una differente denominazione er le varie classi. Per comarare le due normative si uò far riferimento alla tabella seguente: Temi di ricorrenza D.P.G.R.53/r PGRA TR<= 30 anni. Pericolosità idraulica molto elevata (I.4) 30< TR<= 200 anni Pericolosità idraulica elevata (I.3) 200< TR<= 500 anni Pericolosità idraulica media (I.2) 500 anni< TR Pericolosità idraulica bassa (I.1) Pericolosità da alluvione elevata (P3) Pericolosità da alluvione media (P2) Pericolosità da alluvione bassa (P1) Non definita al di fuori del contesto di fondovalle In ogni caso, la carta di ericolosità redatta ai sensi del PGRA dall'autorità di Bacino del Fiume Arno è coerente nei contenuti con quella rodotta nel 2008 a suorto del Regolamento Urbanistico, discendendo entrambe dagli studi commissionati dall'amministrazione Comunale che costituirono aggiornamento al Quadro conoscitivo del PAI Bacino Fiume Arno. ag. 8

12 Amm.ne Com.le di Caannoli 5 CARTA DELLE MICROZONE OMOGENEE IN PROSPETTIVA SISMICA La metodologia di lavoro da mettere in atto in sede di ianificazione urbanistica er la valutazione degli effetti locali e di sito in relazione all'obiettivo della riduzione del rischio sismico, è definita da una secifica direttiva della Giunta Regionale Toscana la quale introduce la carta delle microzone omogenee in rosettiva sismica (MOPS) da redigere secondo le secifiche tecniche definite dagli ICMS (indirizzi e criteri er la microzonazione sismica) redatte dal diartimento della Protezione Civile, e dall'o.d..c.m. 3907/2010 (allegato A). L obiettivo degli studi di microzonazione sismica è quello di individuare le zone in cui le condizioni locali ossono modificare le caratteristiche del moto sismico atteso o ossono rodurre deformazioni ermanenti rilevanti er le costruzioni, er le infrastrutture e er l'ambiente. In relazione ai diversi contesti geologico-tecnici, alla ericolosità sismica di base ed in funzione dei diversi obiettivi degli studi di MS, sono stati individuati tre livelli di arofondimento con comlessità ed imegno crescente. In sede di ianificazione territoriale viene richiesto di eseguire almeno gli studi di livello 1, che sono roedeutici ai successivi, e che consistono in una raccolta organica e ragionata dei dati di natura geologica, geofisica e geotecnica al fine di suddividere il territorio in microzone qualitativamente omogenee dal unto di vista del comortamento sismico. Tale livello è finalizzato alla realizzazione della carta delle Microzone Omogenee in rosettiva sismica (MOPS) nelle quali è revedibile l'occorrenza delle stesse tiologie di effetti rodotti dall'azione sismica. Nello secifico, a suorto della stesura della carta di rimo livello, è necessario individuare le: zone nelle quali non sono reviste significative modifiche dello scuotimento che l evento sismico causerebbe su terreni rigidi e ianeggianti; zone nelle quali lo scuotimento è amlificato er stratigrafia, toografia e er morfologie seolte; zone suscettibili di frane in terreni e in roccia; zone suscettibili di liquefazioni e/o addensamento; zone interessate da faglie attive e caaci e/o strutture tettoniche; zone interessate da cedimenti diffusi e differenziali; zone di contatto tra litotii a caratteristiche fisico-meccaniche significativamente differenti Secondo le secifiche tecniche ed i criteri er la redazione della carta MOPS, è chiaro che tale carta, da elaborare in sede di ianificazione territoriale, deve riferirsi a grandi areali quali le rinciali UTOE abitative e le zone industriali maggiormente significative. Nel caso in oggetto è stata erimetrata una unica area mos che comrende le 4 Utoe Caannoli, Santo Pietro, Zona roduttiva e Aviosuerficie ed anche alcune zone esterne che comunque abbiamo ritenuto significate er l'analisi dell'assetto geostratigrafico comlessivo. ag. 9

13 Amm.ne Com.le di Caannoli Doo aver analizzato le indagini geognostiche e sismiche già a disosizione dell'amministrazione comunale, ed aver integrato le stesse con i dati derivati da nuove indagini sismiche aositamente condotte, sono stati definiti gli areali riconducibili alla medesima successione stratigrafica. Le stratigrafie caratteristiche sono riortate nelle Tavole D3 variante2016 ed hanno costituito la base er la successiva realizzazione della carta MOPS. Le Colonne stratigrafiche tio sono descritte qui di seguito. 5.1 Zone stabili suscettibili di amlificazioni locali ZONA 1A - PORZIONE SOMMITALE DELLA SUCCESSIONE PLEISTOCENICA - SABBIE (nella zona centro-settentrionale di Santo Pietro Belvedere) Questa zona definisce la stratigrafia tio dei terreni ricadenti nella orzione iù elevata della successione leistocenica. Comrende esclusivamente i terreni comresi nella arte alta dei rilievi collinari, in corrisondenza dell'abitato di Santo Pietro Belvedere. La rima orzione di substrato è costituita dalla formazione delle sabbie di Nugola Vecchia. Si tratta di sabbie, generalmente fini, stratificate, addensate, cui s intercalano livelli decimetrici da addensati a cementati di arenarie e di calcareniti. Lo sessore nel sottosuolo delle sabbie non suera i 30 metri. Le velocità sismiche rilevate in questa litologia sono comrese tra 250 e 400 m/s. La successione rosegue in rofondità con la orzione maggiormente coesiva della formazione delle sabbie di Nugola Vecchia, identificata con la sigla Q3a, e con la formazione revalentemente argillosa Q2b. Nella colonna stratigrafica, abbiamo accorato questi litotii caratterizzati er la revalenza di argille, alle quali, nella arte alta si intercalano lenti discontinue di sabbie. Lo sessore comlessivo è valutato in 20/30 metri e le velocità sismiche rilevate in queste litologie sono comrese tra 330 e 380 m/s nella orzione Q3a e tra 240 e 300 nella orzione Q2b. La colonna stratigrafica si chiude verso il basso con la successione sabbiosa liocenica delle P3, caratterizzata da velocità sismiche comrese tra 450 e 600 m/s. ZONA 1B - PORZIONE SOMMITALE DELLA SUCCESSIONE PLEISTOCENICA - SABBIE (nella zona meridionale di Santo Pietro Belvedere ed in zona Solaia) Questa zona è equivalente alla Zona 1A fatta eccezione er l'assenza della formazione revalentemente argillosa Q3a al di sotto delle sabbie Q3. E' stato deciso di distinguere le due zone 1A ed 1B, sebbene molto simili, in quanto nella zona 1B è ossibile che la resenza dei terreni coesivi lastici delle Q2b al di sotto delle sabbie consistenti Q3 ossa restituire una risosta leggermente differente alla sollecitazione sismica risetto alla zona 1A. Le indagini sismiche su questa zona (SS3, SS24 e SS22) hanno restituito valori di Vs medi nei rimi 30m tra 250 a 300m/s. ag. 10

14 Amm.ne Com.le di Caannoli ZONA 2 - PORZIONE MEDIANA DELLA SUCCESSIONE PLEISTOCENICA ARGILLE ED ARGILLE SABBIOSE In questa zona abbiamo inserito le aree di variante ricadenti nella orzione mediana della successione leistocenica, caratterizzata dalla revalenza di litotii argilloso sabbiosi, intercalati da discontinue lenti di sabbie addensate. In lanimetria la zona 2 è riconducibile alle aree in cui affiora la formazione Q3a dove questa ha le migliori caratteristiche litotecniche. Dal unto di vista stratigrafico le formazioni Q3a/Q2b aaiono tra loro concordanti (assaggio stratifico graduale) ertanto nelle colonne stratigrafiche tio zona 1a e zona 2 le due formazioni sono state searate da una linea tratteggiata in quanto di fatto è molto difficile oter definirne il contatto. Dal unto di vista litologico, le Q2b sono costituite da argilla, con elevata frazione organica, il suo sessore massimo oscilla tra 10 e 15 metri; le sorastanti Q3a sono raresentate da argille sabbioso limose con un abbondante frazione organica. Anche er questa litologia, lo sessore è valutabile in 10/15 metri. Le velocità sismiche rilevate in queste litologie sono comrese tra 330 e 380 m/s nella orzione Q3a e tra 240 e 300 nella sottostante orzione Q2b. Al di sotto delle Q3a e delle Q2b la colonna stratigrafica si chiude con la successione sabbiosa liocenica delle P3, caratterizzata da velocità sismiche comrese tra 450 e 600 m/s. Nel settore nord dell'abitato di Santo Pietro, ai margini della frana che interessa la Strada Provinciale, sono stati riscontrati i valori iù bassi di Vs: circa 170 m/s all'interno delle Q3a. Questi valori, confrontati con i dati geognostici a disosizione, consistenti in diverse rove enetrometriche ed in alcuni sondaggi a carotaggio continuo, corrisondono alla orzione di questa formazione caratterizzata dalla resenza di argille lastiche con marcata resenza di torbe. Considerata la manifesta fragilità geomorfologica di quest'area, arte della successione delle Q3a e delle Q2b, e stata inserita nelle zone suscettibili di instabilità CD1 (vedasi aragrafo 5.2). ZONA 3 - PORZIONE SOMMITALE DELLA SUCCESSIONE PLIOCENICA - SABBIE Due zone, subito a monte dell'abitato di Caannoli sono caratterizzate da un sottosuolo costituito dalle sabbie lioceniche P3. Queste sabbie costituiscono il sedimento di chiusura (regressivo), del ciclo marino aertosi durante il Pliocene Inferiore. Questa formazione è costituita da sabbie fini, suddivise in grossi banchi omogenei cui s intercalano livelli iù grossolani a cemento calcareoaranaceo. Sono frequenti anche intercalazioni di limo e di sabbie argillose che talvolta raggiungono sessori cartografabili (formazione P2). Le velocità sismiche delle sabbie lioceniche P3 sono comrese tra 330 e 480 m/s; tali valori sono leggermente minori risetto alle velocità delle stesse litologie rilevate a maggiori rofondità (zona 1 e zona 2). Al di sotto delle P3, giace un livello di argille grigie mediamente consistenti P2 con sessori variabili, e velocità sismiche comrese tra 200 e 250. E' interessante notare come nei rofili sismici eseguiti nella orzione delle sabbie P3 immediatamente sovrastanti le argille P2, si riscontra sesso una debole inversione di velocità (SS20, SS6). ag. 11

15 Amm.ne Com.le di Caannoli La colonna stratigrafica si chiude verso il basso con un ulteriore livello di sabbie P3, il cui sessore è incerto. Sulla base delle ricostruzioni litostratigrafiche effettuate nelle sezioni geolitologiche, ed in accordo con alcune osservazioni effettuate nei comuni adiacenti, si resume che alla base delle P3 iù rofonde sia resente un ulteriore livello limoso argilloso fossilifero riconducibile alle P2, che otrebbe costituire il assaggio alle argille azzurre (vedasi Tavola sezioni geolitologiche). ZONA 4 - PORZIONE MEDIANA DELLA SUCCESSIONE PLIOCENICA ARGILLE ED ARGILLE LIMOSABBIOSE In questa zona abbiamo inserito le aree ricadenti all'interno della formazione liocenica a revalenza argillosa P2. Questa formazione è costituita argille limose, con livelli di sabbie fini, lo sessore comlessivo è valutabile in 5/15 metri e le velocità sismiche sono generalmente comrese tra 200 e 250m/s. La successione si chiude verso il basso con le sabbie P3, affioranti nel fondovalle nella zona meridionale di Caannoli. ZONA 5 - PENDICI COLLINARI Nella zona 5 abbiamo inserito il raccordo col fondovalle delle colline di Solaia, ad ovest dell'abitato di Caannoli. La colonna stratigrafica tio è caratterizzata da deositi alluvionali terrazzati oggianti in discordanza sui deositi liocenici delle argille P2. La caratterizzazione litologica dei deositi alluvionali è deducibile dai log dei sondaggi C68, C69, C71 e C72 e da numerose rove enetrometriche. Nel comlesso si tratta di limi argillosi ed argille con intercalazioni di sabbie e sabbie fini limose. Alcuni letti di sabbie e ghiaie sono evidenziati nel C69 mentre il ozzo C71 mostra chiaramente il assaggio al comlesso collinare ad una rofondità di 22m, dove si riscontrano sabbie cementate riconducibili alle sabbie P3. Le Vs rilevate in queste litologie sono generalmente minori di 180 m/s in suerficie ma resentano valori di Vs medi tra 200 e 300m/s se analizzati nei rimi 10-15m dal.c. (SS5, SS26). I valori di Vs er il substrato liocenico inferiore sono comresi tra 300 m/s 450 m/s (nei livelli sabbiosi P3). ZONA 6 - CONTESTO ALLUVIONALE DEL FIUME ERA Questa zona comrende il fondovalle del fiume Era dove affiorano deositi alluvionali recenti, comunque lontani dal corso d'acqua. I deositi si resentano granulometricamente simili a quelli della zona 5 sebbene il carattere cronostratigraficamente iù recente delle alluvioni e la maggiore comonente coesiva favorisce una comressibilità dei deositi leggermente sueriore, comunque non sufficiente a favorire cedimenti diffusi. Limitatamente all'estremità nord della carta mos, l'alluvionale recente oggia direttamente sul contesto collinare, in tutte le altre zone la successione vede una coltre di alluvioni recenti di sessore resunto inferiore a 20m (ozzo 5800) oggianti su alluvioni antiche di sessore similare a sua volta deoste sul substrato liocenico. L'aumento di Vs ag. 12

16 Amm.ne Com.le di Caannoli è generalmente graduale da 180m/s in suerficie, fino a m/s nel contesto collinare rofondo. 5.2 Zone suscettibili di instabilità' In queste zone gli effetti sismici attesi e redominanti sono riconducibili a deformazioni ermanenti del territorio, non escludendo anche la ossibilità di fenomeni di amlificazione del moto. Relativamente alle zone indagate abbiamo individuato le seguenti categorie di effetti deformativi: Cedimenti differenziali (CD) Negli ICMS, relativamente ai cedimenti differenziali, è richiamata la necessità di individuare le aree di contatto stratigrafico o tettonico di litotii con caratteristiche fisicomeccaniche molto diverse. Nel D.P.G.R. 53/R viene invece secificato che debbono essere individuati i terreni soggetti a cedimenti diffusi e differenziali oltre alle zone di contatto tra litotii con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente differenti. CD1 in questa zona abbiamo inserito la orzione della successione stratigrafica leistocenica nella quale i dati a disosizione e le correlazioni altimetriche ci consentono di iotizzare la resenza, entro i rimi m dal.d.c. di argille grigie torbose e lastiche. In articolar, aare evidente la resenza di tale litologia, in rossimità del margine nord dell'abitato di Santo Pietro Belvedere, nella arte alta del Botro del Petraio. In quest'area, che comrende anche anche l'amia frana che interessa la viabilità rovinciale, sono stati riscontrati valori anomali di Vs, di circa 170 m/s all'interno delle Q3a. Questi valori, confrontati con i dati geognostici a disosizione, consistenti in diverse rove enetrometriche ed in alcuni sondaggi a carotaggio continuo (vedasi log del sondaggio C55 del database delle indagini reerite nell'archivio comunale e log del sondaggio 47 del database del Piano Strutturale), sono da attribuire alla orzione della formazione Q3a caraterizzata dalla resenza di argille lastiche con torbe. Questa litologia è soggetta a cedimenti diffusi e differenziali. Inoltre, la notevole circolazione d'acqua rilevata all'interno di questa litologia ed all'interfaccia con il livelli sabbiosi maggiormente ermeabili, genera condizioni di debolezza e favorisce lo sviluo di fenomeni di scivolamento. Alla resenza delle argille grigie torbose è infatti da imutare la gran arte delle frane che si imostano lungo i versanti al margine dell'abitato di Santo Pietro. Questa zona è stata estesa verso nord a tutta la formazione geologica delle Q2b, comrendendo anche le lenti discontinue di sabbie indicate nella cartografia geologica come aartenenti alla formazione Q3. ag. 13

17 Amm.ne Com.le di Caannoli CD2 In questa zona sono stati inseriti i deositi alluvionali attuali e fluviali di barra del fiume Era. Purtroo non è ossibile caratterizzare questa tiologia di terreni dal unto di vista geotecnico in quanto non sono state reerite informazioni geognostiche. Le osservazioni di camagna e l'analisi della fotogrammetria aerea ci fanno constatare la resenza di un sedimento molto recente e ertanto resumibilmente molto soffice. L'esecuzione di uno secifico sondaggio in sismica assiva (Tr8 del 2016) ha restituito in effetti un icco di alta frequanza (10,5Hz), non resente nelle tromometrie in zona 6 (zona alluvionale recente), riconducibile ad un modesto aumento di Vs a rofondità tra -4 e -5m dal.c. Per il litotio affiorante si resumono velocità Vs arossimativamente ari a 150m/s. Amlificazione stratigrafica Le velocità sismiche Vs rilevate nei numerosi rofili sismici, non raggiungono mai valori ari a 800 m/s, nell'intervallo di rofondità misurate. Il substrato dell'intero territorio comunale, entro i rimi 50/100 metri, è raresentato dalle sabbie P3, che raggiungono valori massimi ari a 600 m/s. Le misure tromometriche effettuate, segnalano icchi entro alcune decine di metri, iù evidenti nelle zone in cui la rima orzione di sottosuolo è raresentata o dalle argille torbose in corrisondenza dell'abitato di Santo Pietro o dai deositi alluvionali in corrisondenza del fondovalle del Fiume Era. Il icco a 0,25-0,32 Hz nei grafici del raorto H/V, ridondante in tutte le misure effettuate, corrisonde evidentemente all'interfaccia tra i deositi liocenici e quelli miocenici (bedrock sismico), che si estende all'incirca a rofondità resunta di 400m dal.d.c. Le misure indicano er questo icco valori di amlificazione ari a circa 3 e quindi scarsamente rilevanti dal unto di vista dell'incremento della vibrazione sismica. Per contro le tromografie Tr7 e Tr8 (2016), effettuate nell'area centrale della valle dell'era- Roglio, resentano valori di amlificazione sueriori (4-5 nel raorto H/V). In merito a queste ultime comunque, considerando le basse frequenze di oscillazione, si ritiene imrobabile che un aumento di vibrazione a questa frequenza ossa generare roblematiche diffuse sulle strutture antroiche. I contrasti di velocità rilevati entro alcune decine di metri dal.d.c. non raggiungono mai raorti ari o sueriori a 2. Nelle condizioni eggiori si sfiora tale raorto all interfaccia tra i terreni con valori di Vs ari a m/s (le argille torbose di Santo Pietro o i deositi alluvionali del Fiume Era), e la rima orzione dei terreni consistenti con Vs ari a m/s. Instabilità di versante (FR) Questa categoria è stata ulteriormente suddivisa in base allo stato di attività del fenomeno in attiva, quiescente ed inattiva. ag. 14

18 Amm.ne Com.le di Caannoli Liquefazione (Li) Le zone otenzialmente liquefacibili sono state erimetrate in carta con un retino trasarente che core alcune aree della zona 6 costituita da alluvioni recenti affioranti. L'attrtibuizione di un areale a questa categoria è stata condotta essenzialmente mediante l'analisi dei dati geognostici a disosizione, riconducendo alle aree liquefacibili, quelle con consistente resenza di lenti sabbiose sciolte o oco consistenti. A fronte di una analisi iù dettagliata tali zone otranno risultare o meno liquefacibili, in ragione di altri fattori quali la scelta della magnitudo attesa, l'effettiva resenza di frazione argillosa, di acqua di saturazione etc. Dall'analisi del database sono state erimetrate tre zone, una a nord ovest dell'abitato di Caannoli, una ad est dell'aviosuerficie ed una immediatamente a monte della confluenza del Botro del Mortaino con il fiume Era. E' verosimile che alcune aree golenali resentino altrettante lenti di sabbie sciolte sebbene, ma vista la mancanza di dati geognostici e il carattere misto e soffice dei deositi in affioramento, si è scelto di caratterizzare la zona golenale come suscettibile di cedimenti diffusi (CD2). Per le zone stabili si esclude la ossibilità che si verifichino fenomeni di liquefazione in quanto, relativamente alle orzioni costituite da un substrato sabbioso, questo è semre raresentato da livelli e bancate da addensate a molto addensate con a volta lenti cementate. Per la zona 5, caratterizzata da un rimo sessore di deositi alluvionali antichi, si esclude la ossibilità di fenomeni di liquefazione, in quanto i log dei sondaggi a disosizione e le letture dei dati derivati dalle rove enetrometriche statiche, indicano la resenza revalente di deositi limo argillosi, con subordinate lenti di limi sabbiosi. Per le zone suscettibili di instabilità CD1, la ossibilità che si verifichino fenomeni di liquefazione è stata esclusa er la costituzione litologica dei terreni a revalenza argillosa. ag. 15

19 Amm.ne Com.le di Caannoli 6 PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE ai sensi del D.P.G.R. 53/R Il D.P.G.R. 53/R individua quattro classi di ericolosità sismica, ottenute quali sintesi delle roblematiche geologiche, geomorfologiche e sismiche individuate. Il grado di ericolosità del sito si ottiene sovraonendo alla situazione locale (Tiologia della situazione resente) la Zona sismica di riferimento: nel nostro caso la zona 3. Utilizzando questo criterio sono state individuate quattro classi di ericolosità sismica e recisamente: Pericolosità sismica locale molto elevata (S.4) zone suscettibili di instabilità di versante attiva che ertanto otrebbero subire una accentuazione dovuta ad effetti dinamici quali ossono verificarsi in occasione di eventi sismici. Pericolosità sismica locale elevata (S.3 ) zone con terreni di fondazione articolarmente scadenti che ossono dar luogo a cedimenti diffusi; terreni suscettibili di liquefazione dinamica; zone di contatto tra litotii con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse; aree interessate da deformazioni legate alla resenza di faglie attive e faglie caaci (faglie che otenzialmente ossono creare deformazione in suerficie); zone stabili suscettibili di amlificazioni locali, caratterizzate da un alto contrasto di imedenza sismica atteso tra coertura e substrato rigido entro alcune decine di metri. Pericolosità sismica locale media (S.2) zone suscettibili di instabilità di versante inattiva, che otrebbero subire una riattivazione dovuta ad effetti dinamici quali ossono verificarsi in occasione di eventi sismici; zone stabili suscettibili di amlificazioni locali (che non rientrano tra quelli revisti er la classe di ericolosità sismica S.3). Pericolosità sismica locale bassa (S.1) zone stabili caratterizzate dalla resenza di litotii assimilabili al substrato rigido in affioramento, con morfologia ianeggiante o oco inclinata e dove non si ritengono robabili fenomeni di amlificazione o instabilità indotta dalla sollecitazione sismica. ag. 16

20 Amm.ne Com.le di Caannoli 7 FATTIBILITA' AI SENSI DEL D.P.G.R. 53/R La Fattibilità degli interventi è stata definita sulla base di quanto revisto dal D.P.G.R. 25/11/2011 n.53/r, che revede la sua raresentazione in 4 classi distinte in funzione dei diversi asetti della ericolosità: geologica, idraulica e sismica. Oltre alle condizioni di fattibilità relative al D.P.G.R. n.53/r, nelle schede monografiche sono state inserite, nei casi necessari, ulteriori indicazioni e rescrizioni basate sulle condizioni geologiche, geomorfologiche, idrauliche e sismiche untuali del sito. Inoltre, nelle zone ricadenti nelle aree a Pericolosità elevata e molto elevata indicate nelle cartografie dei PAI Bacino Fiume Arno, valgono anche le normative di questo strumento di ianificazione. Le due carte di fattibilità riortate in allegato, C1 Variante2016 e C2 Variante2016, sostituiscono integralmente le carte C1 Variante e C2 Variante redatte in sede della recedente variante manutentiva del Le nuove carte riortano in magenta la fattibilità delle aree oggetto della resente variante, in rosso la fattibilità delle aree oggetto della variante del luglio 2013, entrambe redatte ai sensi del D.P.G.R. 53/R ed in blu la fattibilità delle revisioni del RU che non sono state interessate dalle successive varianti, er le quali vale ancora quanto disosto in sede di RU, ai sensi del D.P.G.R. 26/R. Relativamente agli asetti sismici, a suorto della resente variante è stato redatto lo studio di microzonazione sismica esteso a gran arte del territorio comunale. Lo studio ha consentito di ridefinire la ericolosità sismica er tutte le UTOE. In funzione di ciò: la carta di Regolamento Urbanistico del dicembre Tavola D Carta delle zone a maggior ericolosità sismica locale ZMPSL è sostituita con le due Tavole D4.1 e D4.2 del 2016 Carta della ericolosità sismica ai sensi del DPGR 53/r. Il aragrafo 5 carta della ericolosità sismica locale della relazione geologica di suorto al RU del 2008 è sostituito con i aragrafi 5 Carta delle microzone omogenee in rosettiva sismica e 6 Pericolosità sismica locale ai sensi del D.P.G.R. 53/R della resente relazione. Il aragrafo 6.4) Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti sismici della relazione geologica di suorto al RU del 2008 è sostituito con il aragrafo 7.3 Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti sismici ai sensi del D.P.G.R. 53/R della resente relazione I condizionamenti alla fattibilità sismica dei comarti inseriti nelle schede del RU del 2008 sono sostituiti con quelli dettati dal DPGR 53/r ed elencati nel aragrafo 7.3- della resente relazione: Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti sismici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Classe F1 - Fattibilità senza articolari limitazioni Si riferisce alle revisioni urbanistiche ed infrastrutturali er le quali non sono necessarie rescrizioni secifiche ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. Per gli interventi edilizi di modesto imatto che ricadono in questa classe, la caratterizzazione geotecnica del terreno a livello di rogetto, uò essere ottenuta er ag. 17

21 Amm.ne Com.le di Caannoli mezzo di raccolta di notizie; i calcoli geotecnici, di stabilità e la valutazione dei cedimenti ossono essere omessi ma la validità delle soluzioni rogettuali adottate deve essere motivata con un aosita relazione. Gli interventi di nuova edificazione, di Ristrutturazione Urbanistica, di Sostituzione Edilizia o di Ristrutturazione Edilizia (con variazione dell entità e/o della distribuzione dei carichi sul terreno di fondazione) dovranno comunque essere suortati da secifiche ed adeguate indagini geognostiche, che amlino le conoscenze sulle caratteristiche litologiche e le roblematiche evidenziate nelle cartografie tematiche inserite nel Quadro Conoscitivo dello Strumento Urbanistico. Gli interventi revisti dallo strumento urbanistico sono attuabili senza articolari condizioni. Classe F2 - Fattibilità con normali vincoli Si riferisce alle revisioni urbanistiche ed infrastrutturali er le quali è necessario indicare la tiologia di indagini e/o secifiche rescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. Il rogetto deve basarsi su un aosita indagine geognostica e/o idrologico-idraulica mirata a verificare a livello locale quanto indicato negli studi condotti a suorto dello strumento urbanistico vigente al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i rocessi geomorfologici resenti nell area nonché il funzionamento del sistema di scolo locale. Gli interventi revisti dallo strumento urbanistico sono attuabili senza articolari condizioni. Classe F3 - Fattibilità condizionata Si riferisce alle revisioni urbanistiche ed infrastrutturali er le quali, ai fini della individuazione delle condizioni di comatibilità degli interventi con le situazioni di ericolosità riscontrate, è necessario definire la tiologia degli arofondimenti di indagine da svolgersi in sede di redisosizione dei iani comlessi di intervento o dei iani attuativi o, in loro assenza, in sede di redisosizione dei rogetti edilizi. Per l'esecuzione di interventi edilizi, sono richieste indagini di dettaglio condotte a livello di area comlessiva sia come suorto alla redazione di strumenti urbanistici attuativi che nel caso sia iotizzato un intervento diretto. L esecuzione di quanto revisto dai risultati di tali indagini in termini di interventi di attenuazione del rischio idraulico, bonifica, miglioramento dei terreni e/o tecniche fondazionali articolari devono costituire condizioni da receire all interno della richiesta del titolo abilitativo occorrente. Nessuna delle zone di variante ricade in aree nelle quali le condizioni alla fattibilità trovano motivazione nel livello di ericolosità idraulica. Alcune zone resentano fragilità relativamente al reticolo idraulico minore, ed alla caacità ricettiva del sistema fognario. Per queste vengono oste secifiche condizioni alla trasformazione nelle relative schede. Se le condizioni alla fattibilità trovano motivazione nel livello di ericolosità geologica, la documentazione da resentare a corredo della realizzazione dei rogetti oltreché ottemerare a quanto disosto dal D.P.G.R. 53/R, deve contenere: ag. 18

22 Amm.ne Com.le di Caannoli a) carta geologica e geomorfologica di dettaglio; b) risultati di indagini geognostiche condotte er aumentare il grado di conoscenza delle caratteristiche litologiche e litotecniche del sottosuolo; c) sezioni quotate, ossibilmente dedotte da un rilievo lanoaltimetrico di dettaglio, che mostrino con recisione il raorto tra morfologia attuale e morfologia di rogetto; d) risultati di secifiche verifiche di stabilità del versante nelle condizioni attuali e di rogetto qualora, nelle aree collinari, siano revisti consistenti oerazioni di sbancamento e riorto; e) studio di dettaglio delle condizioni di stabilità del versante e del contesto idrogeologico, qualora siano reviste immissioni di acque reflue nel suolo e nel sottosuolo mediante subirrigazione, fertirrigazione e sandimento di acque di vegetazione; f) un analisi accurata delle roblematiche rilevate e l indicazione degli interventi er la mitigazione del rischio; tali interventi, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono essere comunque tali da non regiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti, da non limitare la ossibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e revenzione dei fenomeni, da consentire la manutenzione delle oere di messa in sicurezza; g) in resenza di interventi di messa in sicurezza dovranno essere redisosti ed attivati gli oortuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tiologia del dissesto; l avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle oere di consolidamento, gli esiti ositivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, devono essere certificati. Potranno essere attuati quegli interventi er i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i rocessi geomorfologici resenti nell area; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel rocedimento amministrativo relativo al titolo abilitativi all attività edilizia. h) Le zone individuate con la nota PAI sono inoltre soggette al risetto delle disosizioni contenute nelle norme di attuazione relative alle Classi di Pericolosità elevata e molto elevata individuate nel PAI. Se le condizioni alla fattibilità trovano motivazione nel livello di ericolosità sismica si dovrà ottemerare a quanto disosto dal D.P.G.R. 53/R Classe F4 - Fattibilità limitata Si riferisce alle revisioni urbanistiche ed infrastrutturali la cui attuazione è subordinata alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza che vanno individuati e definiti in sede di redazione del medesimo regolamento urbanistico, sulla base di studi, dati da attività di ag. 19

23 Amm.ne Com.le di Caannoli monitoraggio e verifiche atte a determinare gli elementi di base utili er la redisosizione della relativa rogettazione. In queste aree sono da revedersi, a suorto dell intervento, secifiche indagini geognostiche e idrologico-idrauliche o quanto altro necessario er recisare i termini del roblema; i risultati di tali studi dovranno essere considerati all interno di un esauriente rogetto degli interventi di consolidamento e bonifica, di miglioramento dei terreni e di un rogramma di controlli er valutare l esito degli interventi. Per tali aree l attuazione degli interventi è condizionata alla resentazione dei relativi Piani Attuativi all Autorità di Bacino. Nelle carte di fattibilità riortate in Aendice, er ogni zona è stata indicata oltre alla classe di fattibilità, anche le relative classi di ericolosità geologica, idraulica e sismica locale, al fine di una iù agevole e recisa definizione delle condizioni di attuazione delle revisioni, delle indagini di arofondimento da effettuare a livello attuativo ed edilizio, delle oere necessarie er la mitigazione del rischio. ag. 20

24 Amm.ne Com.le di Caannoli 7.1 Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti geologici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Alcun settori delle zone di variante ricadono all'interno di aree a ericolosità geologica elevata G3. Una iccola zona della zona di Variante osta al di sora della Strada Provinciale all'ingresso nord di Santo Pietro è comresa all'interno della ericolosità geologica molto elevata classe G4. Per le orzioni delle aree di variante ricadenti nelle classi G3 ed in G4, che sono ricomrese anche nelle classi di ericolosità PF3 e PF4 del Piano di Bacino Fiume Arno è rescritta l'inedificabilità. Per le orzioni delle aree di variante ricadenti nelle classi G3 e G4, esternamente alle aree classificate PF3 e PF4 nel Piano di Bacino Fiume Arno, oltre a quanto riortato nel aragrafo recedente e nelle schede monografiche, vale quanto disosto nel D.P.G.R. 53/R. Se le condizioni alla fattibilità trovano motivazione nel livello di ericolosità geologica molto elevata, è necessario risettare i seguenti criteri generali: a) non sono da revedersi interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture che non siano subordinati alla reventiva esecuzione di interventi di consolidamento, bonifica, rotezione e sistemazione; b) gli interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono essere comunque tali da: -non regiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti; -non limitare la ossibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione dei fenomeni franosi; -consentire la manutenzione delle oere di messa in sicurezza; c) in resenza di interventi di messa in sicurezza devono essere redisosti ed attivati gli oortuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tiologia del dissesto; d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle oere di consolidamento, gli esiti ositivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza sono da certificare; e) relativamente agli interventi er i quali sia dimostrato il non aggravio delle condizioni di instabilità dell'area, nel titolo abilitativo all'attività edilizia è dato atto della sussistenza dei seguenti criteri: -revisione, ove necessario, di interventi mirati a tutelare la ubblica incolumità, a ridurre la vulnerabilità delle oere esoste mediante consolidamento o misure di rotezione delle strutture er ridurre l'entità di danneggiamento; -installazione di sistemi di monitoraggio er tenere sotto controllo l'evoluzione del fenomeno. Se le condizioni alla fattibilità trovano motivazione nel livello di ericolosità geologica elevata, è necessario risettare i seguenti criteri generali: ag. 21

25 Amm.ne Com.le di Caannoli a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla reventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza; b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere tali da: -non regiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti; -non limitare la ossibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e revenzione dei fenomeni; -consentire la manutenzione delle oere di messa in sicurezza; c) in resenza di interventi di messa in sicurezza sono redisosti ed attivati gli oortuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tiologia del dissesto; d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle oere di consolidamento, gli esiti ositivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, sono certificati; e) ossono essere realizzati quegli interventi er i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i rocessi geomorfologici resenti nell'area; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia. Nelle situazioni caratterizzate da ericolosità geologica media le condizioni di attuazione sono indicate in funzione delle secifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i rocessi geomorfologici resenti nell'area. 7.2 Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti idraulici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Visto il contesto collinare nel quale si inseriscono tutte le aree esaminate, è stata semre attribuita la classe I1, ericolosità idraulica bassa, er la quale non è necessario indicare secifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. Fanno eccezione tre zone di variante ubicate nel fondovalle del Fiume Era ricadenti nella classe di ericolosità Idraulica media I2. Per gli interventi di nuova edificazione e er le nuove infrastrutture da ubicare in tali aree ossono non essere dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. Qualora si voglia erseguire un maggiore livello di sicurezza idraulica, ossono essere indicati i necessari accorgimenti costruttivi er la riduzione della vulnerabilità delle oere reviste o individuati gli interventi da realizzare er la messa in sicurezza er eventi con temo di ritorno sueriore a 200 anni, tenendo conto comunque della necessità di non determinare aggravi di ericolosità in altre aree. ag. 22

26 Amm.ne Com.le di Caannoli 7.3 Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti sismici ai sensi del D.P.G.R. 53/R Negli studi geologici redatti a suorto della resente variante è stata aggiornata la carta di ericolosità sismica già redatta a suorto del RU (ai sensi del D.P.G.R. 26/R). Sono stati infatti eseguiti gli studi necessari er la redazione della Carta MOPS (microzone omogenee in rosettiva sismica ) estesa alle UTOE otenzialmente edificabili secondo le secifiche tecniche definite dagli ICMS (indirizzi e criteri er la microzonazione sismica) redatte dal diartimento della Protezione Civile, e dall'o.d..c.m. 3907/2010 (allegato A). Le nuove carte si estendono oltre il limite delle UTOE, coinvolgendo anche orzioni di territorio che risultano funzionali er la comrensione dell'assetto geologico strutturale comlessivo. Dette carte aggiornano e sostituiscono quelle recedentemente redatte a suorto del RU (carta ZMPSL Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale). Per tutte le aree coerte dai recenti studi valgono i seguenti criteri: Per le situazioni caratterizzate da ericolosità sismica locale molto elevata (S4), sono da valutare i seguenti asetti: nel caso di zone suscettibili di instabilità di versante attive, oltre a risettare le rescrizioni riortate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, sono realizzate indagini geofisiche e geotecniche er le oortune verifiche di sicurezza e er la corretta definizione dell azione sismica. Si consiglia l utilizzo di metodologie geofisiche di suerficie caaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l assetto seolto del fenomeno gravitativo. E oortuno che tali indagini siano tarate mediante rove geognostiche dirette con relievo di camioni su cui effettuare la determinazione dei arametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche. Tali indagini sono tuttavia da raortare al tio di verifica (analisi seudostatica o analisi dinamica), all imortanza dell oera e al meccanismo del movimento del coro franoso. Per le zone caratterizzate da ericolosità sismica locale elevata (S3), in sede di redisosizione dei iani comlessi di intervento o dei iani attuativi o, in loro assenza, in sede di redisosizione dei rogetti edilizi, sono valutati i seguenti asetti: a) nel caso di terreni di fondazione articolarmente scadenti, sono realizzate adeguate ag. 23

27 Amm.ne Com.le di Caannoli indagini geognostiche e geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti; b) er i terreni soggetti a liquefazione dinamica, sono realizzate adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei terreni; c) in resenza di zone di contatto tra litotii con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse e in resenza di aree interessate da deformazioni legate alla resenza di faglie attive e caaci, è realizzata una camagna di indagini geofisiche di suerficie che definisca geometrie e velocità sismiche dei litotii osti a contatto al fine di valutare l entità del contrasto di rigidità sismica; è oortuno che tale ricostruzione sia tarata mediante indagini geognostiche dirette; d) nelle zone stabili suscettibili di amlificazione locali caratterizzate da un alto contrasto di imedenza sismica tra coertura e substrato rigido entro alcune decine di metri, è realizzata una camagna di indagini geofisica (ad esemio rofili sismici a riflessione/rifrazione, rove sismiche in foro, rofili MASW) e geotecniche (ad esemio sondaggi, referibilmente a c.c.) che definisca sessori, geometrie e velocità sismiche dei litotii seolti al fine di valutare l entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coerture e bedrock sismico. Nelle zone di bordo della valle, er quanto attiene alla caratterizzazione geofisica, è referibile l utilizzo di rove geofisiche di suerficie caaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo (sismica a rifrazione/riflessione) orientate in direzione del maggior arofondimento del substrato geologico e/o sismico. Nelle zone suscettibili di liquefazione la camagna geognostica e sismica dovrà essere finalizzata anche alla caratterizzazione granulometrica dei terreni, ed alla ricostruzione della geometria dei litotii con differente comosizione granulometrica al fine acquisire tutti i dati utili alla esecuzione di verifiche alla liquefazione. Nelle situazioni caratterizzate da ericolosità sismica media (S2) non è necessario indicare condizioni di fattibilità secifiche er la fase attuativa o er la valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. 7.4 Criteri generali di fattibilità in relazione agli asetti idrogeologici In sede di Piano strutturale, è stata redatta er l intero territorio comunale la carta della vulnerabilità idrogeologica ai sensi dell Art.20 del P.T.C. Tale carta, identificata con la Tavole H, è da ritenersi ancora valida, e raresenta il riferimento er l individuazione di situazioni in cui la risorsa idrica aare vulnerabile. Nei aragrafi e (Salvaguardie dell assetto idrogeologico), sono dettagliate le secifiche rescrizioni da risettare nel caso di interventi ubicati in zone a vulnerabilità idrogelogica elevata o molto elevata. ag. 24

28 Amm.ne Com.le di Caannoli 8 CONDIZIONI IMPOSTE DAL PAI BACINO DEL FIUME ARNO Per la iccola orzione dell'area di variante 19 ricomresa nella zona a Pericolosità elevata PF3 del PAI Bacino Fiume Arno valgono le norme di Bacino. Per le orzioni delle aree di variante comrese nella classi PF3 e PF4 dell'autorità di Bacino del Fiume Arno è comunque rescritta l'inedificabilità. In funzione di ciò, la classe di fattibilità attribuita è la F3. Relativamente agli asetti idraulici, nessuna delle aree di variante ricade nelle classi a ericolosità idraulica elevata P2 o molto elevata P3 del PGRA. ag. 25

29 Amm.ne Com.le di Caannoli 9 ATTITUDINE ALLA TRASFORMAZIONE DEI SUOLI - PRESCRIZIONI GENERALI Per la fattibilità di oere in raorto alle caratteristiche dei terreni, dovranno essere risettati gli indirizzi e le rescrizioni contenute nella Carta della fattibilità geologica che costituisce arte integrante e sostanziale della resente Variante e del R.U. In generale, gli interventi di nuova edificazione, di Ristrutturazione Urbanistica, di Sostituzione Edilizia e di Ristrutturazione Edilizia (con variazione dell entità e/o della distribuzione dei carichi sul terreno di fondazione), amliamenti di edifici esistenti, anche quando inseriti in Piani di Miglioramento Agricolo Ambientale, dovranno essere suortati, in ottemeranza delle normative vigenti, da aositi studi geologico-tecnici che analizzino l interazione tra le trasformazioni in rogetto ed il contesto geologico, idraulico, idrogeologico e sismico in cui gli interventi si inseriscono. I contenuti di tali studi dovranno essere suortati da secifiche indagini geognostiche, commisurate all entità dell intervento e mirate ad arofondire le roblematiche evidenziate dallo studio geologico di suorto al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico. Il territorio comunale di Caannoli resenta due distinti contesti geomorfologici, la ianura alluvionale dell Era-Roglio e i rilievi collinari di Santo Pietro e Solaia. Il contesto morfologico della ianura coincide con l insieme dei terreni osti a valle della strada statale Sarzanese-Valdera. Ciascun ambito resenta caratteri e roblematiche secifiche e ertanto ogni contesto è soggetto a rescrizioni articolari Prescrizioni er il Sistema Territoriale della ianura Salvaguardie dell assetto idraulico a) Riduzione del rischio idraulico 1. Nelle aree di ianura, le trasformazioni in rogetto dovranno essere volte alla riduzione del rischio idraulico, attraverso la messa in sicurezza risetto agli eventi critici emersi negli studi idraulici inseriti nel Piano Strutturale. 2. A suorto dei Piani Attuativi dovranno essere condotti studi secifici che individuino la quota di sicurezza dei iani di calestio dei locali al iano terra e dei iazzali. Detta quota/quote dovranno costituire riferimento er tutti i lotti. Dovrà altresì essere studiato il reticolo drenante delle aree circostanti ed individuato il ricettore finale delle acque bianche raccolte all'interno della zona di nuova esansione. Di tale ricettore dovrà essere definita l'area scolante e verificata l'adeguatezza in raorto ai nuovi aorti d'acqua: se necessario, dovranno essere revisti interventi di ricalibratura del ricettore individuato. I risultati di tali verifiche dovranno costituire arte integrante della VAS revista dalla L.R. 65/ Qualunque altro intervento, anche di ristrutturazione che non comorti aumento della suerficie coerta, deve essere finalizzato alla mitigazione del livello di rischio accertato. ag. 26

30 Amm.ne Com.le di Caannoli b) Imermeabilizzazioni 1. La realizzazione di vaste suerfici imermeabilizzate, dovrà essere suortata da uno studio idrologico-idraulico di dettaglio che definisca gli interventi necessari er mitigare gli effetti derivanti dall aumento della velocità di corrivazione delle acque nel coro ricettore, rivilegiando cisterne e invasi di rima ioggia. 2. Nelle nuove edificazioni deve essere garantita la suerficie minima ermeabile ari al 25% della suerficie del lotto edificabile; negli interventi sul atrimonio edilizio esistente, laddove non è ossibile verificare tale raorto si dovrà orre attenzione nel migliorare la ermeabilità dei suoli. Le avimentazioni di resede esistenti sono consentite soltanto nei casi in cui sia comunque garantito il raorto di cui sora. 3. Particolari accorgimenti dovranno essere osti anche nella rogettazione delle suerfici coerte, referendo le soluzioni che ermettano la riduzione della velocità dell acqua. I nuovi sazi ubblici o rivati destinati a viabilità edonale o meccanizzata dovranno essere realizzati con modalità costruttive idonee a consentire l infiltrazione o la ritenzione anche temoranea delle acque, salvo che tali modalità costruttive non ossano essere utilizzate er comrovati motivi di sicurezza igienico-sanitaria e statica o di tutela dei beni culturali e aesaggistici. 4. E vietato il convogliamento delle acque iovane in fognatura o nei corsi d acqua, quando sia tecnicamente ossibile il loro convogliamento in aree ermeabili, senza determinare fenomeni di ristagno e/o di instabilità. c) Fognature 1. La rogettazione di nuove reti fognarie di acque bianche, dovrà favorire il massimo invaso di acqua, ottenibile attraverso amie dimensioni. Dovrà rivilegiare rofondità di osa ridotte (in modo da garantirne lo svuotamento nei eriodi asciutti) e una bassa endenza (er ridurre la velocità di deflusso). 2. E vietato il convogliamento delle acque iovane in fognatura quando sia tecnicamente ossibile il loro convogliamento in aree ermeabili o nei corsi d acqua, senza determinare fenomeni di ristagno e/o di instabilità. 3. Qualora si renda necessario il convogliamento di fosse camestri nella fognatura ubblica, dovranno essere revisti manufatti er l abbattimento del trasorto solido er reservare nel temo la funzionalità delle condotte sotterranee. d) Reticolo idrografico minore 1. Qualunque intervento che modifichi l'assetto originario del reticolo idrografico minore dovrà essere suortato da uno studio che verifichi la funzionalità del sistema drenante nelle condizioni attuali e con le modifiche reviste. L indagine dovrà essere estesa all'area scolante attraverso un rilievo di dettaglio del reticolo idrografico minore, in modo da definire i raorti gerarchici tra le varie linee di drenaggio delle acque suerficiali. I tombamenti di canalette camestri e caifossi, di ogni dimensione e lunghezza, in aree urbane o agricole, ove ritenuti indisensabili, dovranno essere oortunamente dimensionati e suortati da aosito rogetto, che dimostri la funzionalità dell'oera. In ag. 27

31 Amm.ne Com.le di Caannoli generale tutti gli interventi non dovranno essere limitati alla conservazione dello stato attuale il miglioramento dell'assetto idraulico comlessivo. La realizzazione di nuove strade o accessi carrabili (in rilevato e non) dovrà mantenere inalterata l'efficienza del reticolo idrografico, verificando le sezioni idrauliche reesistenti ed intervenendo in caso di insufficienza. I tombamenti dei corsi d'acqua evidenziati nella tavola "I del P.S.", sono di norma vietati e comunque soggetti ad autorizzazione rilasciata dall'autorità idraulica cometente. Conformemente a quanto revisto dalla norma 13 del DPCM 05/11/1999 e al R.D. 523/1904. Gli interventi che interferiscono con il reticolo idraulico di riferimento arovato dal Consiglio Regionale con DCRT n. 9 /2015 sono sottoosti ad autorizzazione rilasciata dall'autorità idraulica cometente. Per gli interventi che interferiscono con il reticolo minore non ricomreso fra quello di riferimento, evidenziato nella tavola B del P.S. (Indagini geologico tecniche) e costituito da canalette camestri e caofossi, er ogni intervento che modifichi l'assetto originario del reticolo si dovrà resentare al Comune idoneo rogetto, suortato dagli studi sora indicati. In sede di arovazione del rogetto, nel caso in cui il Comune individui nell'istruttoria la ubblica utilità del colatore interessato, verrà richiesta l'autorizzazione all'autorità idraulica cometente. Per i caifossi viene assunta una fascia di ertinenza idraulica non inferiore a mt er ogni lato del colatore, anche eventualmente deviato o tombato, onde consentire le manutenzioni: in tale fascia, in assenza di secifica autorizzazione, è vietato costruire, iantumare, movimentare terra: tale distanza otrà aumentare a seconda dell'imortanza del caofosso. I iani attuativi attraversati dal reticolo idraulico di riferimento arovato dal Consiglio Regionale con DCRT n. 9 /2015, dovranno essere corredati da un arere reventivo dall'autorità idraulica cometente relativamente alla nuova struttura del reticolo. Il rogetto del P.A. dovrà essere suortato da uno studio dell'assetto scolante finale che, confrontato con l'assetto scolante iniziale, dimostri il non aggravio della condizione idraulica sia a valle che a monte. 2. Qualunque intervento che modifichi l assetto originario del reticolo idrografico minore dovrà essere suortato da uno studio che dimostri la funzionalità del sistema drenante e giustifichi le eventuali modifiche da aortare. L indagine dovrà essere estesa all area scolante attraverso un rilievo di dettaglio, in modo da definire i raorti gerarchici tra le varie linee di drenaggio. 3.In generale tutti gli interventi sul reticolo idraulico suerficiale non dovranno essere limitati alla conservazione dello stato attuale ma revedere il miglioramento dell assetto idraulico dell intorno. 4. La realizzazione di nuove strade o accessi carrabili (in rilevato e non) dovrà mantenere inalterata l efficienza del reticolo idrografico, verificando le sezioni idrauliche reesistenti ed intervenendo in caso di insufficienza. ag. 28

32 Amm.ne Com.le di Caannoli e) Realizzazione di locali interrati 1. Nelle aree inserite nelle Classi di Pericolosità Idraulica I4 è fatto divieto di realizzare volumi interrati. Nelle Classi a ericolosità Idraulica I3 le revisioni di volumi interrati dovranno essere realizzate in condizioni di gestione del rischio idraulico in coerenza con la ianificazione di rotezione civile comunale e sovra-comunale. f) Viabilità 1. La realizzazione di nuova viabilità non dovrà costituire ostacolo al normale deflusso delle acque suerficiali. Eventuali rilevati stradali dovranno essere corredati da secifici studi che revedano la ricucitura del reticolo idrografico minore. Da tali studi dovranno emergere le soluzioni da adottare er non incrementare il livello di rischio idraulico nelle aree circostanti Salvaguardie dell assetto idrogeologico a) Pozzi. In linea con quanto revisto dall art. 19 del DPGRT n.2 del 09/02/07 vengono individuati interventi finalizzati ad incentivare.la rogressiva riduzione dei relievi delle acque di falda; revedendo. La realizzazione di deositi er la raccolta delle acque iovane. Nella rogettazione ed esecuzione di nuovi fabbricati e er interventi edilizi assimilabili alla nuova costruzione si deve revedere uno schema di raccolta delle acque meteoriche in vasche interrate quali serbatoi di stoccaggio di acque er l irrigazione degli sazi a verde. Tali vasche dovranno avere una caacità minima di 5 mc er edifici unifamiliari e er ciascuna unità di edifici binati o a schiera e di 20 mc er tutti gli altri edifici, con incremento di 1 mc ogni 100 mc di costruzione, fino ad un massimo di 100 mc. La realizzazione di ozzi è subordinata alla reventiva installazione della vasca ed alla dimostrazione della insufficienza del volume di acqua stoccato risetto al fabbisogno. L utilizzo delle acque del sottosuolo è revisto esclusivamente come integrazione a quelle meteoriche. I rogetti di nuovi fabbricati e quelli relativi ad interventi edilizi assimilabili alla nuova costruzione devono contenere uno schema di raccolta delle acque meteoriche in vasche interrate quali serbatoi di stoccaggio di acque er l irrigazione degli sazi a verde. La osizione delle vasche di raccolta deve risultare di facile adattabilità, se non realizzate contestualmente all intervento costruttivo. Tali vasche dovranno avere una caacità minima di 5 m 3 er edifici unifamiliari e er ciascuna unità di edifici binati o a schiera e di 20 m 3 er tutti gli altri edifici, con incremento di 1 m 3 ogni 100 m 3 di costruzione, fino ad un massimo di 100 m 3. La realizzazione di ozzi è subordinata alla reventiva installazione della vasca ed alla dimostrazione della insufficienza del volume di acqua stoccato risetto al fabbisogno. L utilizzo delle acque del sottosuolo è revisto esclusivamente come integrazione a quelle meteoriche. La realizzazione di nuovi ozzi er acqua è subordinata al titolo abilitativo richiesto dal Regolamento Edilizio. I nuovi ozzi che attingono dalla falda freatica suerficiale ag. 29

33 Amm.ne Com.le di Caannoli dovranno revedere l imermeabilizzazione della zona attigua al ozzo stesso, da realizzarsi mediante un marciaiede della larghezza minima di 50 cm. Al fine di evitare l infiltrazione delle acque di ruscellamento suerficiale, la bocca-ozzo dovrà essere collocata ad un altezza minima di 60 cm dal iano di camagna, a meno che la boccaozzo sia racchiusa in un ozzetto a tenuta stagna, rotetta da un tombino. La realizzazione di nuovi ozzi, oltre a quanto revisto dal Regolamento edilizio, dovrà attenersi al risetto delle normative emanate in materia a livello regionale e nazionale. I ozzi artesiani dovranno revedere il corretto isolamento degli acquiferi attraversati e l imermeabilizzazione suerficiale, da ottenersi mediante cementazione dei rimi metri di rofondità. All interno delle aree roduttive sono da rivilegiare ozzi di tio artesiano. b) Scarichi e smaltimenti nel terreno Nelle aree inserite nelle Classi 3b, 4a e 4b di Vulnerabilità Idrogeologica e nelle Classi di Pericolosità Idraulica I3 e I4 è fatto divieto di realizzare scarichi di acque reflue direttamente nel terreno, tramite subirrigazioni anche se derivati da fosse settiche o tio Imhoff. Sono ammesse deroghe a quanto sora er le aree ricadenti nella Classe 3b di Vulnerabilità Idrogeologica comunque esterne alle aree classificate con I3 e I4 di Pericolosità Idraulica, nel caso in cui siano documentati, attraverso uno studio geologico di dettaglio, condizioni locali che garantiscano la tutela della risorsa idrica. Nelle suddette Classi di Vulnerabilità è comunque vietata la realizzazione di lagoni di accumulo di liquami, di strutture interrate di deosito o magazzinaggio di rodotti chimici e simili Prescrizioni er il Sistema Territoriale della Collina (U.T.O.E. di Santo Pietro ed U.T.O.E. di Caannoli a monte della Sarzanese Salvaguardie dell assetto geomorfologico a) Interventi di nuova edificazione o su edifici esistenti 1. Nelle aree collinari, ricadenti nelle Classi di Pericolosità G3 e G4, gli interventi di tio conservativo su edifici esistenti devono essere finalizzati alla mitigazione del livello di rischio accertato ed assicurare il massimo consolidamento ottenibile e la iù efficace messa in sicurezza. 2. Nelle suddette aree la ossibilità di realizzare nuovi interventi è subordinata alle condizioni oste da una verifica untuale della ericolosità e da un rogetto sulla mitigazione dello stato di rischio accertato. b) Modellamenti morfologici 1. Gli interventi sul territorio che modifichino l assetto originario dei luoghi (riorti e sbancamenti, viabilità in rilevato, iazzali etc.), devono essere suortati da studi mirati all arofondimento del contesto morfologico dell area che consentano di valutare gli effetti della trasformazione nel sito e nelle aree circostanti. ag. 30

34 Amm.ne Com.le di Caannoli 2. Gli interventi che ricadono nelle Classi G3 e G4 di Pericolosità Geomorfologica dovranno essere suortati da un indagine geologica mirata alla verifica della fattibilità delle trasformazioni reviste, eventualmente suortata anche da verifiche della stabilità del versante. c) Interventi in aree caratterizzate da cavità sotterranee (Tav A di PS) 1. I rogetti di trasformazione in tali aree dovranno essere suortati da un esaustivo studio esteso anche alle aree circostanti la zona di intervento, al fine di verificare la resenza di cavità o cunicoli sotterranei che otrebbero determinare elementi di rischio. d) Realizzazione di laghetti er accumulo acqua 1. La realizzazione di laghetti er l accumulo di acqua è vietata nelle aree ricadenti nelle Classi di Pericolosità Geomorfologica G3 e G4. Sono ammesse deroghe a quanto sora er le aree ricadenti nella Classe G3, comunque esterne alle aree in frana quiescente, nel caso in cui siano documentati, attraverso uno studio geologico di dettaglio, condizioni locali che garantiscano la stabilità geomorfologica. Nel resto del territorio la rogettazione deve essere suortata da un indagine geologicotecnica che analizzi la comatibilità delle trasformazioni con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche dell area d intervento. e) Metodi di coltivazione del suolo 1. Al fine di contenere e/o ridurre l erosione suerficiale delle zone coltivate, sono da evitare disosizioni di uliveti, frutteti e vigneti con linee di drenaggio a rittochino, favorendo la realizzazione di imianti di nuove colture e di nuove affossature disoste secondo direttrici a bassa endenza. Ciò er ridurre l energia delle acque suerficiali, il ruscellamento suerficiale ed il trasorto solido delle acque incanalate. f) Sandimenti di acque di vegetazione 1. Gli sandimenti sono vietati nelle aree ricadenti nelle Classi 3b, 4a e 4b di Vulnerabilità Idrogeologica, nonché nelle aree ricadenti nelle Classi G3 e G4 di Pericolosità Geomorfologica Sono ammesse deroghe a quanto sora er le aree ricadenti nella Classe G3, comunque esterna alle aree in frana quiescente, nel caso in cui siano documentati, attraverso uno studio geologico di dettaglio, condizioni locali che garantiscano la stabilità geomorfologica. g) Viabilità 1. Gli scavi effettuati nella sede stradale interna ai centri abitati dovranno essere riemiti con materiale imermeabilizzante, tio fill-crete o misto cementato, er evitare che funzionino da canali drenanti Salvaguardie dell assetto idraulico Reticolo idraulico di riferimento ag. 31

35 Amm.ne Com.le di Caannoli Per tutti i corsi d acqua riortati nel reticolo idraulico di riferimento arovato dal Consiglio Regionale con DCRT n 9 del 2015 vale quanto disosto dalla LR 21/2012 e s.mm.ii. Gli interventi in rogetto dovranno quindi assicurare il mantenimento ed eventualmente il miglioramento dell efficienza del reticolo drenante e osservare la normativa Regionale di riferimento. a) Manutenzione e riristino dei corsi d acqua 1. I rorietari dei fondi interessati da corsi d acqua e da linee di drenaggio sono tenuti alla loro manutenzione senza aortare modifiche alle caratteristiche funzionali, nonché al riristino delle stesse nei casi di non funzionamento. Sui fossi rivati gli interventi di alterazione del tracciato e/o di coertura dell alveo otranno avvenire solo er comrovata necessità e semre doo autorizzazione comunale. Eventuali solchi da erosione venutisi a creare in seguito ad eventi anche eccezionali dovranno rontamente essere riristinati, avendo cura di aumentare il volume delle affossature, er evitare il rietersi del fenomeno. In caso di deosito di materiali di erosione su aree ubbliche, i costi di riristino, eventualmente eseguiti dalla Pubblica Amministrazione, ricadranno sui rorietari dei terreni oggetto di erosione, revia comunicazione ai rorietari, con ossibilità di esecuzione in danno. b) Imermeabilizzazioni 1. La realizzazione di vaste suerfici imermeabilizzate, dovrà essere suortata da uno studio idrologico-idraulico di dettaglio che definisca gli interventi necessari er mitigare gli effetti derivanti dall aumento della velocità di corrivazione delle acque nel coro ricettore, rivilegiando cisterne e invasi di rima ioggia. 2. All interno del sistema territoriale della collina, tutti gli interventi di nuova edificazione, o interventi ad essi assimilati, dovranno essere dotati di sistemi di trattenimento che consentano l accumulo delle acque meteoriche ed il rilascio lento e rogrammato delle stesse nella fognatura o nelle aste fluviali resenti. Detti sistemi di trattenimento devono essere dimensionati er contenere la ioggia di durata di un ora e temo di ritorno (Tr) ari a 30 anni: Per tale evento luviometrico l altezza di ioggia oraria critica risulta ari a h= 58 mm, con un deflusso 160 lt./s er ettaro imermeabile, come desumibile dalle nuove LSPP aggiornamento 2012 messe a disosizione dal Settore Idrologico Regionale er l area in esame. In aendice all art 52 è riortato uno schema da utilizzare ogni qualvolta si dovranno dimensionare i suddetti sistemi di trattenimento Il Comune rovvederà anche a inserire sul sito un file digitale. Per ogni altro dettaglio si fa rinvio alla relazione redatta dall ingegnere idraulico incaricato er il suorto della variante. Soluzioni tecniche adeguate otranno essere rooste ogni qual volta che alla realizzazione delle vasche di cui sora si accomagni la osa in oera di vasche er il recuero delle acque meteoriche. ag. 32

36 Amm.ne Com.le di Caannoli 3. Particolari accorgimenti dovranno essere osti anche nella rogettazione delle suerfici coerte, referendo le soluzioni che ermettano la riduzione della velocità dell acqua. I nuovi sazi ubblici o rivati destinati a viabilità edonale o meccanizzata dovranno essere realizzati con modalità costruttive idonee a consentire l infiltrazione o la ritenzione anche temoranea delle acque, salvo che tali modalità costruttive non ossano essere utilizzate er comrovati motivi di sicurezza igienico-sanitaria e statica o di tutela dei beni culturali e aesaggistici. 4. E vietato il convogliamento delle acque iovane in fognatura o nei corsi d acqua, quando sia tecnicamente ossibile il loro convogliamento in aree ermeabili, senza determinare fenomeni di ristagno e/o di instabilità. Nelle nuove edificazioni deve essere garantita la suerficie minima ermeabile ari al 25% della S.F. le avimentazioni di resede esistenti sono consentite soltanto nei casi in cui sia comunque garantito il raorto di cui sora. c) Fognature 1. La rogettazione di nuove reti fognarie di acque bianche, dovrà favorire il massimo invaso di acqua, ottenibile attraverso amie dimensioni. Dovrà rivilegiare rofondità di osa ridotte (in modo da garantirne lo svuotamento nei eriodi asciutti) e una bassa endenza (er ridurre la velocità di deflusso). 2. A valle della Via Volterrana, le acque raccolte dai luviali delle coerture dovranno, quando tecnicamente ossibile, essere convogliate in fosse camestri. 3. Qualora si renda necessario il convogliamento di fosse camestri nella fognatura ubblica, dovranno essere revisti manufatti er l abbattimento del trasorto solido er reservare nel temo la funzionalità delle condotte sotterranee Salvaguardie dell assetto idrogeologico a) Scarichi e smaltimenti nel terreno 1. Nelle aree inserite nelle Classi 3b, 4a e 4b di Vulnerabilità Idrogeologica, nelle classi I3 e I4 di Pericolosità Idraulica e nelle classi G3 e G4 Pericolosità Geomorfologica è fatto divieto di realizzare scarichi di acque reflue direttamente nel terreno, tramite subirrigazioni anche se derivati da fosse settiche o di tio Imhoff. Sono ammesse deroghe a quanto sora er le aree ricadenti nella Classe 3b di Vulnerabilità Idrogeologica e nella classe G3 di ericolosità Geomorfologica, comunque esterne alle aree in frana quiescente, nel caso in cui siano documentati, attraverso uno studio geologico di dettaglio, condizioni locali che garantiscano la tutela della risorsa idrica e le condizioni di stabilità del versante. Nelle suddette Classi di Vulnerabilità Idrogeologica (3b, 4a e 4b) è comunque vietata la realizzazione di lagoni di accumulo di liquami, di strutture interrate di deosito o magazzinaggio di rodotti chimici e simili. ag. 33

37 Amm.ne Com.le di Caannoli b) Pozzi Per la realizzazione di nuovi ozzi si rimanda a quanto riortato ai commi 1,2,3,4. del aragrafo recedente salvaguardia er l assetto idrogeologico riferito al sistema territoriale della ianura c) Sorgenti 1. La catazione e l utilizzo di sorgenti o di scaturigini naturali è soggetta ad autorizzazione comunale, revia resentazione di elaborati rogettuali in cui siano riortate le condizioni geologiche ed idrogeologiche dell area nonché il regime idrogeologico della sorgente stessa. 2. Intorno alle sorgenti, anche se non catate, dovrà essere mantenuta una fascia di risetto all interno della quale sono vietati lo scarico diretto nel terreno tramite subirrigazione o ozzi assorbenti, la fertirrigazione, lo sandimento di acque vegetative nonché la realizzazione di lagoni di accumulo di liquami, di strutture interrate di deosito o magazzinaggio di rodotti chimici e simili. 3. Sono vietati gli interventi che interferiscono con le scaturigini naturali di acque sotterranee: qualora esistano comrovati motivi di messa in sicurezza di tratti di versante, di manufatti od oere minacciati dalla saturazione dei terreni, gli interventi di catazione, drenaggio, incanalamento delle acque di emergenza verso imluvi naturali, sono soggetti ad autorizzazione comunale, revia resentazione di un indagine geologico-tecnica che dimostri la comatibilità delle trasformazioni con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche dell area d intervento. ag. 34

38 Amm.ne Com.le di Caannoli 10 PROCEDURA SEMIQUANTITATIVA PER STABILIRE LA QUALITA' DELLA CARTA DI MS DI LIVELLO Descrizione della rocedura utilizzata Il resente studio alica al quadro conoscitivo sin qui descritto una rocedura semlificata che, attraverso alcune trasformazioni semiquantitative, fornisce una valutazione di attendibilità della carta di Microzonazione Sismica (MS). Tale rocedura è stata ubblicata sia in Albarello et alii. (nel Sulemento alla rivista Ingegneria Sismica, Anno XXVIII n ), sia dal Genio Civile di Firenze in Allegato 1 al G.R.T. 431/2011, con riferimento ai recedenti Indirizzi e Criteri er la Microzonazione Sismica (Diartimento di Protezione Civile, 2008). Una volta definite le aree MOPS alle quali si estende l'analisi, la rocedura consente di definire un fattore di qualità (FQ) esresso in ercentuale, al quale si associa una determinata classe di qualità. Nello secifico la rocedura revede le seguenti fasi oerative (er lo iù in ambiente GIS): Ogni area MOPS è coerta con un reticolo di celle quadrate (shaefile oligonale Celle ) aventi lato di 250m, orientate secondo il nord e disoste nella rosettiva di raresentare al meglio l'effettiva densità di indagini. Tenendo di conto del limite delle celle, er ogni area MOPS vengono contate/valutate, attraverso metodologie semiautomatiche in ambiente GIS, le seguenti caratteristiche: Anno rilevamento della carta geologica, Progetto di aartenenza della carta geologica, Scala di rilevamento della carta geologica, Numero di sondaggi a distruzione, Percentuale di celle dell'area MOPS occuate da sondaggi a distruzione, Numero sondaggi a distruzione che arrivano al substrato rigido, Numero di sondaggi a carotaggio continuo, Percentuale di celle dell'area MOPS occuate da sondaggi a carotaggio continuo, Numero di sondaggi a carotaggio continuo che arrivano al substrato rigido, Numero di indagini geofisiche, Percentuale di celle dell'area MOPS occuate da indagini geofisiche, Percentuale di indagini effettuate nell'area MOPS che arrivano al substrato rigido, Numero rove geotecniche in situ e di laboratorio, Percentuale di celle dell'area MOPS occuate da rove, Percentuale di rove effettuate nell'area MOPS che arrivano al substrato rigido, Numero di misure delle frequenze di sito, Percentuale di celle dell'area MOPS occuate da misure di frequenze di sito, Classe di affidabilità delle misure di frequenza secondo Albarello et alii. Per mezzo di un foglio elettronico viene corrisosta una valutazione numerica ad ognuno dei 18 arametri descrittivi dell'area MOPS e, attraverso una serie di esi (detti Peso indicatore e Peso arametro ), viene calcolato il valore ercentuale del Fattore di Qualità FQ derivante dalla seguente formula: ag. 35

39 Amm.ne Com.le di Caannoli utilizzando i arametri numerici ed i esi definiti nella seguente tabella: una volta ottenuto il Fattore di Qualità (FQ) è assegnata alla cartografia di microzonazione sismica (MS) di ogni Area MOPS una classe di qualità secondo il seguente schema: FQ 75% Classe A (carta di livello 1 di ottima qualità) 50 FQ < 75 Classe B (migliorare almeno uno dei arametri) 25 FQ < 50 Classe C (rogrammare nuove indagini) FQ < 25 Classe D (carta di livello 1 di scarsa qualità, non risonde ai requisiti minimi richiesti dagli Indirizi e Criteri di Microzonazione Sismica) ag. 36

40

41 Amm.ne Com.le di Caannoli 10.4 Esiti dell'analisi di qualità Attraverso un foglio elettronico è stato calcolato il fattore di qualità dell'area Mos Caannoli-Santo Pietro a artire dalle caratteristiche descrittive già in arte esoste nel recedente aragrafo e della distribuzione areale delle varie categorie di indagini all'interno delle 211 celle. Nell'immagine seguente si riorta uno screenshot del foglio di calcolo utilizzato. Parametri utilizzati: AREA MOPS CARTA GEOLOGICO TECNICA Anno rilevam ento Progett o Scala rilevam ento SONDAGGI A DISTR. DI NUCLEO A DISPOSIZONE Numero di sondag gi Percent uale di celle interes sate Numero di sondag gi che arrivan o al bedroc k SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO A DISPOSIZIONE Numero di carotag gi Percent uale di celle interes sate Numero di carotag gi che arrivan o al bedroc k INDAGINI GEOFISICHE Numero di misure Percent uale di celle interes sate Percent uale di indagini che arrivan o al bedroc k PROVE GEOTECNICHE IN SITU E DI LABORATORIO Numero di rove Percent uale di celle interes sate Percent uale di rove che arrivan o al bedroc k MISURE DI FREQUENZA DI SITO Numero di misure Percent uale di celle interes sate Classe di affidabi lità misure (Alberel lo et alii) FATTO RE DI QUALI TA' (%) CLASS E DELL'A REA MOPS Lari >200 0 Ad hoc % 0 > % 0 > % 0 > % % A >66% 60 B Foglio di calcolo: Sulla base di questo valore la carta di Microzonazione Sismica di Livello 1 (MOPS) del Comune di Caannoli facente arte del resente elaborato ricade nella classe B di qualità. Non sono richieste ertanto, a questo livello di analisi, ulteriori integrazioni geognostiche o geofisiche. ag. 38

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