COMUNE DI PONSACCO PROVINCIA DI PISA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE

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1 COMUNE DI PONSACCO PROVINCIA DI PISA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE L.R. n. 1/2005 e s.m. e i., D.C.R. n. 72/2007, D.P.C.M. 06/05/2005, D.P.G.R. n. 53/R-2011 Elaborato modificato a seguito dell accoglimento delle osservazioni Dott. Geol. Alessandra Biserna Dott. Geol. Tiziana Pugliesi Aprile 2012

2 DOTT. GEOL. ALESSANDRA BISERNA Via per S.Alessio, 1733/c S. Alessio LUCCA / P. IVA al0484a@geologitoscana.net DOTT. GEOL. TIZIANA PUGLIESI Via Machiavelli, PONSACCO - PI / P. IVA t.pugliesi@studiointergeo.it PROVINCIA DI PISA COMUNE DI PONSACCO VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE Variante relativa al patrimonio produttivo interno all edificato in particolare dei comparti produttivi del sub sistema degli insediamenti produttivi Ambito A1 (Ambito A1: Aree produttive interne all edificato monofunzionali o congiunte alle residenze). INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE ai sensi del DPGR 53/R Elaborato modificato a seguito dell accoglimento delle osservazioni RELAZIONE TECNICA Tecnico incaricato: Dott. geol. Alessandra Biserna Dott. geol. Tiziana Pugliesi Aprile 2012

3 2 INDICE 1- PREMESSA Obiettivi della variante di Piano strutturale Quadro normativo INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO CONDIZIONI DI PERICOLOSITÀ IDRAULICA E GEOMORFOLOGICA Condizioni di pericolosità da PAI Pericolosità geologica e idraulica ai sensi del 53/R/ CONDIZIONI DI PERICOLOSITÀ SISMICA TAVOLE ALLEGATE TAV. A1: PERICOLOSITA GEOLOGICA APRILE 2012 scala 1:5000 TAV. B2: PERICOLOSITA SISMICA APRILE 2012 scala 1:5000 TAV. C1: PERICOLOSITA IDRAULICA APRILE 2012 scala 1:5000

4 3 1- PREMESSA A seguito del recepimento delle osservazioni da parte di privati cittadini, presentate all Amministrazione Comunale in seguito all adozione del presente atto di variante, si provvede, in questa sede, nell ambito della Variante relativa al patrimonio produttivo interno all edificato in particolare dei comparti produttivi del sub sistema degli insediamenti produttivi Ambito A1 (Ambito A1: Aree produttive interne all edificato monofunzionali o congiunte alle residenze), ad una nuova redazione delle indagini geologico - tecniche sulle aree che sono state interessate da modifiche perimetrali di comparti già oggetto di variante e dall individuazione di nuovi comparti (come specificato nel seguito). A seguito dell aggiornamento del Quadro conoscitivo di tali aree ai sensi del 53/R, con la presente relazione saranno definite le classi di pericolosità geologica, sismica locale e idraulica. A tale scopo, oltre alle norme, saranno redatte le seguenti tavole: TAV. A1: PERICOLOSITA GEOLOGICA APRILE 2012 TAV. B2: PERICOLOSITA SISMICA APRILE 2012 TAV. C1: PERICOLOSITA IDRAULICA APRILE 2012 Nella tavole sopra citate sono riportati tutti i comparti e gli orti sociali e urbani come meglio di seguito specificato: I comparti n. 110a, 110b, 111, 112, 113, che sono di nuova introduzione a seguito dell accoglimento delle osservazioni, successivamente all adozione; I comparti n. 24, 41b, 47, 56, 98 che hanno subìto modifiche perimetrali a seguito dell accoglimento delle osservazioni rispetto a quanto già descritto nella Relazione Tecnica del dicembre 2011 (Variante al RU Indagini Geologico Tecniche ai sensi del DPGR 53/R/2011 Dicembre 2011) I restanti comparti, che non hanno subìto modifiche e che erano già stati classificati nella Relazione Tecnica di dicembre 2011 (Variante al RU Indagini Geologico Tecniche ai sensi del DPGR 53/R/2011 Dicembre 2011), e successivamente riclassificati nella Relazione Tecnica di aprile 2012 (Variante al RU Indagini Geologico Tecniche ai sensi del DPGR 53/R/2011 Recepimento delle prescrizioni di cui alla comunicazione prot. N. AOO- GRT/91028/N del 28/03/2012 DELL UFFICIO DEL GENIO CIVILE DI AREA VASTA LIVORNO-LUCCA-PISA - Aprile 2012) Le aree destinate ad orti sociali e urbani

5 4 1.1 Obiettivi della variante di Piano strutturale Come già descritto nelle precedenti relazioni (dicembre 2011 aprile 2012), in riferimento ai principi normativi della LR 1/2005 e s.m. e i. e in coerenza con il PS, la presente variante intende provvedere a promuovere interventi volti alla rigenerazione di alcune aree urbane e delle loro relazioni con il contesto insediativo esistente, attraverso interventi che potranno prevedere: 1. riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente; 2. riqualificazione delle aree degradate; 3. riorganizzazione funzionale delle aree dismesse; 4. recupero e riqualificazione degli edifici di grandi dimensioni o complessi edilizi dismessi; 5. riqualificazione delle connessioni con il contesto urbano. In tal senso l Amministrazione Comunale (AC) ha provveduto ad individuare, tramite la ricognizione del Quadro Conoscitivo del PS, le aree e gli edifici che potenzialmente potranno essere interessate da questo processo di recupero urbanistico. Sotto l aspetto procedurale l AC, dopo l individuazione delle aree suscettibili a potenziale riqualificazione, attuerà, attraverso un sistema partecipativo alla consultazione, all acquisizione dell eventuale manifestazione di interesse da parte dei proprietari, a cui seguirà la promozione di specifici bandi per l attuazione degli interventi di recupero e rigenerazione. In particolare il processo della riqualificazione avrà per oggetto edifici o complessi edilizi attualmente a destinazione artigianale/industriale dismessi per i quali saranno ammessi interventi che consentiranno la riconversione funzionale, entro opportuni parametri di analisi urbanistica (superficie lorda, standard urbanistici, ampliamenti massimi previsti, incremento del carico residenziale, ecc ), con destinazioni miste artigianali/commerciali/direzionali/residenziali/servizi. La variante ha inteso, inoltre, reperire delle aree, peraltro individuate da n. 4 appezzamenti in adiacenza alla confluenza tra il F. ERA e il F. CASCINA, nell ambito del Sistema ambientale della pianura agro-fluviale, da destinarsi ad orti sociali e urbani. Relativamente agli aspetti riguardanti le indagini geologico-tecniche, per i quali non è stato svolto alcun approfondimento in questa sede, si è provveduto, limitatamente alle aree di interesse, al riesame della Pericolosità Geologica, Idraulica e Sismica Locale del Quadro Conoscitivo (QC), secondo i criteri disposti dal recente regolamento regionale 53/R/2011. A questa valutazione seguirà poi, nell ambito della Variante di RU, che sarà immediatamente consequenziale a questo processo di revisione urbanistica, la verifica di fattibilità geologica, idraulica e sismica, per le condizioni d uso delle trasformazioni previste, ovviamente sempre in applicazione dei criteri sanciti dal regolamento regionale suddetto e coerentemente con le stesse norme in materia di Regolamento Urbanistico vigente. Le aree che sono state individuate per il processo di riqualificazione si distribuiscono essenzialmente nel tessuto urbano e sono n. 113 unità areali edificate con destinazione produttiva/artigianale. Ad esse sono state fatte corrispondere altrettante schede di Quadro conoscitivo in cui sono indicate informazioni generali sull area e sui fabbricati ivi esistenti (qualificazione urbanistica, stato dei luoghi, ecc.), una documentazione fotografica e le relative classi di Pericolosità geomorfologica,

6 5 idraulica e sismica attribuite nel vigente RU approvato con DCC n. 68 del , ai sensi del DPGR 26/R (essendo stata eseguita la ricognizione nel maggio 2010). Alle nuove carte di Pericolosità geologica, idraulica e sismica locale allegate alla presente Variante è stata attribuita la stessa numerazione delle Tavole allegate al vigente RU con l aggiunta di un numero sequenziale, pertanto le nuove carte oggetto di variante avranno la seguente numerazione: TAVOLA A1: Pericolosità geologica aprile 2012 (scala 1:5.000) TAVOLA B2: Pericolosità sismica locale aprile 2012 (scala 1:5.000) TAVOLA C1: Pericolosità idraulica aprile 2012 (scala 1:5.000) La base cartografica di riferimento è la Carta Tecnica Regionale 1: Quadro normativo Le presenti indagini geologico-tecniche sono state redatte ai sensi della seguente disciplina e normativa pianificatoria: DPCM e ss. mm. e ii.: Approvazione del Piano Stralcio relativo alla riduzione del Rischio idraulico del Bacino del Fiume Arno; Autorità di Bacino del Fiume Arno Piano di Bacino stralcio per l'assetto Idrogeologico (PAI), approvato con DPCM ; Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana (PIT), Delibera Regionale n. 72 del 24 luglio 2007; OPCM n del e s. m. e i.; DM : Nuove norme tecniche per le costruzioni ; DGRT 19 giugno 2006, n. 431 Riclassificazione sismica del territorio regionale: Attuazione del DM e OPCM 3519 del 28 aprile 2006 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell ; DPGR n.53/r del 25 ottobre Regolamento di attuazione dell art. 62 della LR 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche; Piano Strutturale del Comune di Ponsacco adottato con DCC n. 25 del e approvato con DCC n. 68 del ; Regolamento Urbanistico del Comune di Ponsacco adottato con D.C.C. n. 39 del e approvato con DCC n Il presente lavoro, pertanto, ha provveduto alla revisione del QC, in ottemperanza al nuovo regolamento regionale 53/R/2011, e alle prescrizioni, di cui alla comunicazione prot. n. AOO- GRT/91028/N del 28/03/2012, ed ha operato in conformità agli atti di pianificazione vigenti.

7 6 2 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO Il territorio comunale di Ponsacco ha un estensione di 19,9 kmq e confina a Nord con Pontedera, a Sud con Capannoli ed a Sud-Ovest con Lari. E pressoché pianeggiante, con quote medie di m s.l.m. a Nord e di m s.l.m. a Sud. Quote maggiori vengono raggiunte da alcune propaggini collinari che costeggiano a SO e a SE la Valle del Fiume Cascina ed a NE il Rio Malsatto. I rilievi collinari raggiungono un massimo di 62 m s.l.m. (zona de Il Poggino ) e di 72 m s.l.m. (zona di Camugliano), mentre sono di scarsa rilevanza (26-27 m s.l.m.) i dislivelli prossimi al Rio Malsatto. Il territorio del comune si colloca all imbocco di due tra i più importanti sistemi vallivi e fluviali che, nella provincia di Pisa, confluiscono in sinistra dell F. Arno, cioè quello tra il F. Era e il F.Cascina. Dal punto di vista geologico nella pianura prevalgono le alluvioni recenti, costituite in prevalenza da alternanze di argille, limi ed sabbie depositate dai Fiumi Era e Cascina ed in parte dal F. Arno che corre più a Nord. Nelle aree collinari gli affioramenti, di età più antica, fanno parte del Complesso Neoautoctono di deposito marino (Pliocene inf.-medio/pleistocene superiore) e sono costituiti in prevalenza da conglomerati, sabbie e limi e in sottordine da argille. Le aree in esame insistono in parte sulle Alluvioni attuali ed in parte sulle Sabbie e limi di Vicarello. Per quanto riguarda le informazioni relative alla geologia, idrogeologia e geomorfologia delle aree oggetto di Variante si rimanda alle Tavole allegate alle INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE PIANO REGOLATORE GENERALE PIANO STRUTTURALE, approvato con D.C.C. n. 68 del ed in particolare si tratta dei seguenti elaborati: TAVOLA A1 Carta geologica e geomorfologica (scala 1:10.000) TAVOLA A2 Ricostruzione paleogeografica della fascia di pianura compresa tra Ponsacco ed i comuni limitrofi (scala 1:25.000) TAVOLA B1 Carta idrogeologica (scala 1:10.000) TAVOLA B2 Carta del reticolo idraulico minore (scala 1:10.000) TAVOLA C Carta dell acclività (scala 1:10.000) TAVOLA D TAVOLA H Carta litotecnica, dei sondaggi e dei dati di base, integrata con gli aspetti particolari per le zone sismiche (scala 1:10.000) Carta della Vulnerabilità idrogeologica ai sensi dell Art. 9 del P.T.C. (scala 1:10.000) TAVOLA I Carta delle aree soggette a vincoli e salvaguardie (scala 1: e 1:25.000) Inoltre, ai fini della definizione delle pericolosità, è stato tenuto conto degli elaborati allegati alle Indagini geologico - tecniche del luglio 2008 prodotte ai sensi del DPGR 26/R/2007: TAVOLA A Carta della pericolosità geomorfologica, ai sensi del DPGR n. 26/r (scala 1:10.000) TAVOLA B Carta della pericolosità sismica, ai sensi del DPGR n. 26/r (scala 1:10.000) TAVOLA C Carta della pericolosità idraulica, ai sensi del DPGR n. 26/r (scala 1:10.000)

8 7 3 - CONDIZIONI DI PERICOLOSITÀ IDRAULICA E GEOMORFOLOGICA 3.1 Condizioni di pericolosità da PAI In riferimento alla Pianificazione sovracomunale dell AdB del Fiume Arno, si rileva che la maggior parte dei n.113 comparti, compresi i comparti di nuova introduzione e quelli che hanno subito modifiche a seguito dell accoglimento delle osservazioni, sono inseriti nelle perimetrazioni di Pericolosità idraulica P.I.2 e P.I.1 e P.I.3. Nelle norme di piano la pericolosità è così definita: Pericolosità Idraulica ELEVATA (P.I.3): comprendente aree inondabili da eventi con tempo di ritorno TR 30 anni con battente h < 30 cm e aree inondabili da un evento con tempo di ritorno 30 < TR 100 anni e con battente h 30 cm; Pericolosità Idraulica MEDIA (P.I.2): comprendente aree inondabili da eventi con tempo di ritorno 30 <TR 100 anni e con battente h < 30 cm e aree inondabili da eventi con tempo di ritorno 100 <TR 200 anni ; Pericolosità Idraulica MODERATA (P.I.1) comprendente aree inondabili da eventi con tempo di ritorno 200 <TR 500 anni. Le aree interessate dagli orti sociali e urbani sono totalmente coinvolte dalla Pericolosità P.I.4. Nelle norme di piano la pericolosità è così definita: Pericolosità Idraulica MOLTO ELEVATA (P.I.4): aree inondabili da eventi con tempo di ritorno TR 30 anni con battente h 30 cm Pericolosità geologica e idraulica ai sensi del 53/R/2011 Ai fini dell adeguamento alle Direttive per le indagini geologiche Allegato A- DPGR n.53/r del 25 ottobre 2011 per la definizione delle condizioni di Pericolosità geologica, idraulica e sismica locale, nelle aree in esame, in funzione delle finalità della presente Variante di PS, non è stato ritenuto necessario integrare ed aggiornare le attuali conoscenze sugli aspetti geologici, strutturali, geomorfologici e idraulici. Analizzando i dati relativi alle Carte allegate alle INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE PIANO REGOLATORE GENERALE PIANO STRUTTURALE approvato con DCC n. 68 del , non si ravvedono, in questa sede, situazioni tali da non poter confermare nuovamente il grado di pericolosità geologica e idraulica assegnato dal vigente RU approvato con DCC n. 68 del alle aree considerate. Come evidenziato dalla TAV. A1 PERICOLOSITA GEOLOGICA, per l uniformità delle condizioni geologiche, litotecniche e morfometriche del territorio coinvolto, tutti i n.113 comparti, compresi i comparti di nuova introduzione e quelli che hanno subito modifiche a seguito dell accoglimento delle osservazioni, sono contrassegnati dalla seguente classe di pericolosità (Direttive per le indagini geologiche Allegato A- DPGR n. 53/R del 25 ottobre 2011).

9 8 Pericolosità Geologica MEDIA (G.2): aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi e stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto; corpi detritici su versanti con pendenze inferiori al 25%. Per quanto riguarda gli orti sociali ed urbani, le aree da essi interessate ricadono nella classe di pericolosità geologica G.3: Pericolosità Geologica ELEVATA (G.3): aree in cui sono presenti fenomeni quiescenti; aree con potenziale instabilità connessa alla giacitura, all'acclività, alla litologia, alla presenza di acque superficiali e sotterranee, nonché a processi di degrado di carattere antropico; aree interessate da intensi fenomeni erosivi e da subsidenza; aree caratterizzate da terreni con scadenti caratteristiche geotecniche; corpi detritici su versanti con pendenze superiori al 25%. Altrettanto si afferma per quanto attiene la pericolosità idraulica (v. TAV. C1 PERICOLOSITA IDRAULICA aprile 2012). Infatti sulla base degli studi idraulici redatti dall ing. Nicola Croce, eseguiti in occasione della stesura del RU vigente e recepiti dalla stessa AdB dell Arno, le aree in studio rimangono interessate, anche in riferimento al nuovo DPGRT n. 53/R, dalle stesse classi di pericolosità idraulica in precedenza assegnate. Come evidenziato dalla TAV. C1 PERICOLOSITA IDRAULICA aprile 2012 tutti i n.113 comparti, compresi i comparti di nuova introduzione e quelli che hanno subito modifiche a seguito delle osservazioni, sono contrassegnati dalle seguenti classi di pericolosità (Direttive per le indagini geologiche Allegato A- DPGR n. 53/R del 25 ottobre 2011). Pericolosità Idraulica MOLTO ELEVATA (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30 anni. Fuori dalle UTOE potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni; b) sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell'argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. I.4*: nell area è presente anche un settore a pericolosità idraulica I.3 Pericolosità Idraulica ELEVATA (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 30<TR 200 anni. Fuori dalle UTOE potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni;

10 9 b) sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell'argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. I.3*: nell area è presente anche un settore a pericolosità idraulica I.2 Pericolosità Idraulica MEDIA (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 200<TR 500 anni. Fuori dalle UTOE potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni; b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell'argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. I.2*: nell area è presente anche un settore a pericolosità idraulica I.1 Pericolosità Idraulica BASSA (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d'acqua per le quali ricorrono le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni; b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell'argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. Le aree interessate da perimetrazioni miste, come rilevate dalla TAVOLA C - Pericolosità Idraulica -2008; sono evidenziate nella TAVOLA C1 PERICOLOSITA IDRAULICA aprile 2012 con il simbolo *. Pertanto nel caso di situazioni non contrassegnate da un'unica classe di pericolosità idraulica, quella di maggior grado costituirà quella prevalente e quindi di riferimento per la definizione della relativa Fattibilità complessiva. Al comparto individuato dalla scheda n. 39 è stata dunque attribuita la classe di Pericolosità Idraulica Molto Elevata - I.4* anche se arealmente è interessato prevalentemente dalla classe I.3 e solo marginalmente dalla perimetrazione oggetto di allagamenti per eventi con Tr 20 anni (vedi Tavola C di Pericolosità Idraulica da RU vigente). Le quattro aree interessate dagli orti sociali e urbani sono interamente coinvolte dalla Pericolosità Idraulica Molto Elevata - I.4.

11 CONDIZIONI DI PERICOLOSITÀ SISMICA Il territorio comunale di Ponsacco, secondo la nuova normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica, sulla base dei valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (ag) con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, è stato classificato come ricadente in Zona 2. La Regione Toscana - DGRT n. 431/2006, ha riclassificato il territorio regionale ed il Comune di Ponsacco è stato classificato in zona 3S, ma come riporta la Deliberazione di cui sopra in questi comuni non viene diminuito il livello di protezione precedente e le costruzioni devono essere progettate e realizzate con le azioni sismiche della zona 2. Le fasi di caratterizzazione sismica dei terreni per la realizzazione o verifica dell edificato, finalizzate alla valutazione degli effetti locali e di sito in relazione all obiettivo di riduzione del rischio sismico, secondo il DGRT n.53/r/2011- Direttive per le indagini geologiche Allegato A, introducono come indispensabile per l analisi suddetta, oltre alla conoscenza del territorio sotto il profilo geologico e geomorfologico, [ ] la rappresentazione del modello geologico - tecnico del sottosuolo, sia in termini di geometrie sepolte e di spessori delle litologie presenti, sia in termini di parametrizzazione dinamica del terreno principalmente in relazione alla misura diretta delle Vsh (velocità di propagazione delle onde di taglio polarizzate orizzontalmente) [ ]. In concreto il nuovo regolamento n.53/r/2011, stabilisce che le conoscenze del territorio dovranno permettere opportuni studi di Microzonazione sismica MS, secondo le specifiche tecniche definite negli ICMS Indirizzi e criteri per la micro zonazione sismica, di cui si tratta anche nelle specifiche tecniche dell ODPCM 3907/2010. Gli ICMS individuano vari livelli di approfondimento con complessità e impegno crescenti a seconda dei diversi contesti ed obiettivi, passando dal livello 1 al livello 3. In questa sede, a seguito della valutazione dei seguenti aspetti: 1. la limitata estensione delle varie unità areali coinvolte; 2. le informazioni esistenti geologiche e geotecniche del settore di pianura implicato; 3. la specifica campagna geofisica effettuata in occasione della stesura del vigente RU, a cui si rimanda la consultazione di dettaglio; e sulla base dei criteri esposti al punto B.7 Elementi conoscitivi per la valutazione degli effetti locali e di sito per la riduzione del rischio sismico, - Allegato A - 53/R/2011, è stato ritenuto possibile considerare tutte le aree in studio come ascrivibili ad un unica tipologia di microzona qualitativamente omogenea. In particolare la concorrenza e la vagliatura di tutti i dati geologici, geofisici e geotecnici esistenti ha condotto ad attribuire a tutte le zone in esame in prospettiva sismica la classificazione di: > zone stabili suscettibili di amplificazione sismica: zone in cui il moto sismico viene modificato a causa delle caratteristiche litostratigrafiche e/o geomorfologiche del territorio. In questa ottica è stata, quindi, ritenuta non necessaria la rappresentazione della Carta delle microzone omogenee dal punto di vista del comportamento sismico (MOPS), producendo in questa sede una valutazione a carattere praticamente puntuale, e coinvolgente un sottosuolo sostanzialmente omogeneo per i caratteri geologici, geotecnici e sismici dei terreni presenti.

12 11 In sintesi rimandando il dettaglio all ALL. 3- RAPPORTO TECNICO S.G.C. CON PROFILI SISIMICI, del RU vigente, si osserva, considerando l insieme dei profili sismici a rifrazione (n. 10) la presenza di una copertura nei primi 20 metri circa con velocità delle onde di taglio sempre contenute entro i 300 m/sec. Oltrepassato questo orizzonte, riferibile ai sedimenti alluvionali olocenici di natura limoso argillosa, tutti gli stendimenti mostrano, intercettando i depositi alluvionali plio-pleistocenici, un incremento più o meno accentuato della velocità, senza comunque mai superare per i primi 30 m il dato di 600 m/sec. L uniformità delle condizioni geofisiche del sottosuolo è stato evidenziato anche dalla valutazione delle Vs30. Infatti la valutazione del parametro Vs30 per ciascun stendimento sismico ha determinato valori che collocano tutti i terreni investigati appartenenti alla Categoria di Sottosuolo C (DM ): Categoria C : Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<Nspt30<50 nei terreni a grana grossa e 70<cu30<250 kpa nei terreni a grana fina). In considerazione dei dati raccolti e di quanto stabilito al punto C.5 delle Direttive per le indagini geologiche allegato A - 53/R, una valutazione preliminare degli effetti locali consente di rappresentare i siti esaminati, interessati da depositi alluvionali di pianura olocenici e depositi plio-pleistocenici, come suscettibili di amplificazione sismica. Pertanto ai n.113 comparti, compresi i comparti di nuova introduzione e quelli che hanno subito modifiche a seguito dell accoglimento delle osservazioni e agli orti sociali e urbani si assegna la seguente classe di pericolosità (vedi Tavola B2: Pericolosità Sismica Locale aprile 2012): Pericolosità Sismica Locale MEDIA (S.2): zone stabili suscettibili di amplificazioni locali, [.] non essendo caratterizzati da un alto contrasto di impedenza sismica atteso tra copertura e substrato rigido entro alcune decine di metri.

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