TERRE E ROCCE DA SCAVO Le linee guida della Regione PIEMONTE Massimo Settis Unione Industriale Torino

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1 TERRE E ROCCE DA SCAVO Le linee guida della Regione PIEMONTE Massimo Settis Unione Industriale Torino Vercelli, 12 dicembre Le linee guida regionali Con Deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio 2010, n , pubblicata nel B.U.R.P. n. 9 del 4 marzo 2010, la Regione Piemonte ha definito linee guida per l applicazione dell art. 186 del D.Lgs. 152/2006 in merito alla gestione delle terre e rocce da scavo. Le linee guida sono diventate applicabili dal 4 maggio La Deliberazione prevede che le linee guida possano essere revisionate sulla base di verifiche effettuate nei primi 6 mesi di applicazione. 2 1

2 Il futuro delle linee guida regionali L art. 39, comma 4, del D.Lgs. 205/2010 stabilisce che dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di cui all articolo 184-bis, comma 2, è abrogato l art Ciò significa che non appena entrerà in vigore un DM che definisca a quali condizioni le terre e rocce da scavo costituiscono sottoprodotto le linee guida regionali decadranno automaticamente. Il DM è stato approvato e se ne attende la pubblicazione. 3 Il contenuto delle linee guida Le linee guida dettagliano, sulla base dell art. 186, le condizioni necessarie e sufficienti affinchè terre e rocce da scavo possano essere gestite come sottoprodotto, e ne definiscono le modalità di gestione formale attraverso apposite modulistiche. Qualora tali condizioni non siano tutte rispettate le terre e rocce da scavo devono essere gestite come rifiuti. 4 2

3 Obiettivi Garantire la tracciabilità delle terre e rocce da scavo. Ampliare il quadro di conoscenza territoriale sulla qualità ambientale dei siti. Ottimizzare l uso delle terre e rocce da scavo. 5 Definizioni Autorità competente - L Autorità cui compete l approvazione del progetto di produzione a fronte di: valutazione di impatto ambientale (VIA), autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), permesso di costruire, denuncia di inizio attività (DIA), ovvero l Amministrazione responsabile di lavori pubblici non soggetti ai procedimenti citati. Proponente Il committente dell opera nel corso della quale si producono terre e rocce da scavo. 6 3

4 Ambito di applicazione Tutte le tipologie di cantieri e/o attività che generano terre e rocce da scavo, compreso lo scavo di gallerie. Utilizzo dei residui di attività estrattive al di fuori dell area estrattiva (nelle aree interne si applica il D.Lgs. 117/2008). Svuotamento dei bacini di laminazione. 7 Materiali ammessi Terre e rocce da scavo non frammiste ad altre frazioni merceologiche identificabili come rifiuti. Materiali originati dallo svuotamento di bacini di laminazione. Residui della lavorazione di marmi e pietre senza l uso di reagenti e agenti non naturali. 8 4

5 Destinazioni ammesse Reinterri. Riempimenti. Rimodellazioni. Rilevati. Processi industriali in sostituzione dei materiali di cava. Miglioramento ambientale anche in siti non degradati. 9 Schema generale del procedimento Il proponente accerta la compatibilità del materiale da scavare con le caratteristiche del sito di destinazione mediante sondaggi preliminari le cui risultanze devono essere utilizzate in fase progettuale. Il progetto per il riutilizzo è presentato dal proponente all Autorità competente, di massima nell ambito dell iter autorizzativo dell opera che genera il materiale. Il materiale è scavato e avviato a destinazione. Eventuali variazioni sono preventivamente autorizzate dall Autorità che ha approvato il progetto. 10 5

6 Condizioni di origine Non devono essere superate le CSC per: aree residenziali o a verde pubblico (colonna A, tab. 1, all. V, titolo V, parte IV, D.Lgs. 152/2006); aree commerciali, industriali e artigianali (colonna B, tab. 1, all. V, titolo V, parte IV, D.Lgs. 152/2006); aree agricole o assimilabili (tab. LAB L.R. 42/2000) fatto salvo il caso di superamento per fondo naturale o inquinamento diffuso. 11 Condizioni di origine Se le terre e rocce da scavo provengono da un sito bonificato il riutilizzo: non è ammesso se la bonifica è stata effettuata sulla base di CSR; è ammesso se sono state raggiunte le CSC a fronte di certificato di completamento degli interventi di bonifica rilasciato dalla Provincia. 12 6

7 Condizioni d uso L utilizzo delle terre e rocce da scavo deve avvenire senza trasformazioni preliminari o trattamenti preventivi che alterino il contenuto medio degli inquinanti. Il riutilizzo deve essere previsto prima del deposito (approvazione preventiva). Non sono consentiti conferimenti a soggetti che effettuano solo deposito conto terzi. 13 Condizioni d uso In caso di presenza di inquinanti in concentrazioni inferiori alle CSC della colonna A l utilizzo può essere consentito in qualsiasi tipo di sito. Se il superamento dei limiti è dovuto a fondo naturale o a inquinamento diffuso il riutilizzo sarà possibile solo nello stesso sito oppure in altro sito con caratteristiche analoghe a quelle del sito di produzione e con superamenti dovuti allo stesso analita, a fronte di uno studio effettuato dal proponente e validato da ARPA. 14 7

8 Condizioni d uso Se gli inquinanti sono compresi tra i limiti delle tabelle A e B l utilizzo è riservato a: realizzazione di sottofondi e rilevati stradali e ferroviari (se sono rispettati test di cessione e eventuali CSC specifiche); siti a destinazione artigianale, industriale o commerciale (se è rispettato il test di cessione); impianti industriali nei quali le caratteristiche fisiche e chimiche vengono sostanzialmente modificate nell ambito del processo per la realizzazione di prodotti o manufatti merceologicamente distinti dalle terre e rocce di partenza. Se gli inquinanti sono compresi tra i limiti delle tabelle A e LAB, alle destinazioni del punto precedente si aggiungono i terreni agricoli con le stesse caratteristiche del terreno di origine. 15 Verifica iniziale PROCEDURA ORDINARIA Ogni intervento che comporti l effettuazione di scavi con la conseguente produzione di terre e rocce, implica un indagine ambientale che consenta di conoscere le caratteristiche del terreno ed escludere qualsiasi contaminazione. L indagine, propedeutica al progetto di riutilizzo dei materiali e le cui risultanze dovranno essere ad esso allegate, è svolta a carico del proponente. In caso di assenza di contaminazione del sito, il proponente compila il Modello 1 (Allegato C alle linee guida), e lo consegna, insieme al progetto, alle Autorità competenti. 16 8

9 Modello 1 17 Modello

10 Verifica iniziale PROCEDURA SEMPLIFICATA Qualora ricorrano le seguenti condizioni: siti ubicati in aree residenziali e/o agricole, siti che non siano mai stati sottoposti ad utilizzi diversi, assenza di eventi potenzialmente in grado di contaminare il sito, volume prodotto non superiore a 2500 m 2, è sufficiente inoltrare all Autorità competente una dichiarazione di assenza di contaminazione mediante il Modello 5 (Allegato G alle linee guida). In questo caso l indagine ambientale deve consentire unicamente di conoscere le caratteristiche del terreno al fine di valutarne la compatibilità con il sito di destinazione. 19 Modello

11 Presentazione progetto MATERIALI DA SCAVO Il progetto di utilizzo delle terre e rocce da scavo è presentato all Autorità competente nell ambito del procedimento richiesto per le attività da cui si originano, con i contenuti di cui all Allegato A alle linee guida. Qualora i siti di produzione e di destinazione siano collocati in Comuni diversi, l Autorità competente acquisisce il parere anche del Comune di destinazione convocando eventualmente una Conferenza dei Servizi. Qualora l utilizzo avvenga nell ambito di un processo industriale occorre indicarne il luogo. 21 Presentazione progetto MATERIALI DA ESTRAZIONE DI MARMI E PIETRE Nel caso di residui dell estrazione di marmi e pietre, il produttore è tenuto, nel caso voglia gestirli come terre e rocce da scavo, ad effettuare un analisi chimica rappresentativa del prodotto. L analisi dovrà essere acquisita dal proprietario del sito di destinazione e consegnata all Autorità competente, accompagnata da una relazione a firma di professionista abilitato che attesti la compatibilità con il sito di destinazione. Le analisi e la relazione dovranno essere consegnate anche al Comune di destinazione se non coincide con l Autorità competente

12 Fasi operative INIZIO LAVORI Il produttore, prima dell inizio dei lavori di scavo, deve presentare all Autorità competente la dichiarazione di cui al Modello 2 (Allegato D alle linee guida), con i relativi allegati, da inviarsi anche al Comune in cui è ubicato il sito di produzione se diverso dall autorità competente ed al Comune del sito di destinazione se diverso da quello di produzione. 23 Modello

13 Modello 2 25 Modello

14 c) Fasi operative DEPOSITO TEMPORANEO I tempi dell'eventuale deposito in attesa di utilizzo, non possono superare di norma un anno e devono risultare dal progetto approvato dall'autorità competente. Nel caso in cui progetti siano realizzati nell'ambito di opere o attività sottoposte a VIA o ad AIA che prevedano il riutilizzo delle terre e rocce da scavo nel medesimo progetto, i tempi dell'eventuale deposito possono essere quelli della realizzazione del progetto purché in ogni caso non superino i tre anni. 27 c) Fasi operative TRASPORTO Tutti i carichi, oltre ai normali documenti di trasporto merci, sono accompagnati da documenti che che riportino: la caratterizzazione analitica del materiale o la dichiarazione di assenza di contaminazione, (Modello 5, ove previsto), la provenienza e la destinazione (Modello 4, Allegato F alle linee guida)

15 Modello 4 29 Modello

16 c) Fasi operative TERMINE DEI LAVORI Il produttore, terminati i lavori, deve presentare all Autorità competente la dichiarazione di cui al Modello 3 (Allegato E alle linee guida), da inviarsi anche al Comune in cui è ubicato il sito di produzione se diverso dall autorità competente ed al Comune del sito di destinazione se diverso da quello di produzione. 31 Modello

17 Modello 3 33 Problemi Eccessiva burocratizzazione per svolgere attività tradizionali (il rischio giustifica i costi?). Imprese coinvolte spesso non attrezzate culturalmente a gestire in cantiere procedimenti amministrativi articolati. Rigidità del sistema (tutto deve essere previsto e approvato e non si prendono in considerazione interventi con carattere d urgenza)

18 Il D.M. in arrivo Definizioni Materiali da scavo - Il suolo/sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un opera quali, a titolo esemplificativo: scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.), perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc., provenienti da realizzazione di opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.), rimozione e livellamento di opere in terra, litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d acqua, spiagge, fondali lacustri e marini, residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.). I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell intera massa non superi i limiti previsti dal decreto, anche calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato

19 Definizioni Riporto - Orizzonte stratigrafico costituito da una miscela eterogenea di materiali inerti di origine antropica (ammessi nella percentuale massima del 20%) e suolo/sottosuolo. Proponente Il soggetto che presenta il Piano di Utilizzo. 37 Qualifica di sottoprodotto Il D.M. riprende puntualmente le 4 condizioni della definizione di sottoprodotto dell art bis. Un punto chiave della terza condizione (normale pratica industriale) è dettagliato nell Allegato 3. La quarta condizione (assenza di impatti negativi sull ambiente e la salute umana) è verificata attraverso le procedure dell Allegato 4. La sussistenza delle condizioni è comprovata attraverso il Piano di Utilizzo

20 Piano di Utilizzo Il Piano di Utilizzo del materiale da scavo è presentato dal proponente all Autorità competente almeno novanta giorni prima dell inizio dei lavori per la realizzazione dell opera. Il proponente ha facoltà di presentare il Piano di Utilizzo all Autorità competente in fase di approvazione del progetto dell opera. Viene redatto in conformità all Allegato 5 Le condizioni del sottoprodotto sono attestate dal proponente mediante dichiarazione sostitutiva di atto notorio. 39 Piano di Utilizzo Viene approvato entro 90 gg dalla presentazione L Autorità competente può chiedere all ARPA, entro 30 gg dalla presentazione del Piano, di verificare a spese del proponente i requisiti di qualità del materiale. L ARPA provvede entro 45 gg. Decorsi i 90 gg il proponente può avviare la gestione del materiale di scavo. Se il materiale proviene da siti interessati a procedimenti di bonifica o di ripristino ambientale occorre chiedere all ARPA di verificare le caratteristiche del materiale prima di presentare il Piano

21 Piano di Utilizzo Il Piano di Utilizzo definisce i tempi di realizzazione dell opera e, all interno di tale periodo temporale, la durata di validità del Piano. Decorso tale termine temporale il Piano decade. Salvo deroghe motivate l inizio dei lavori deve avvenire entro due anni dalla presentazione del Piano. Allo scadere dei termini viene meno la qualifica di sottoprodotto del materiale da scavo con conseguente obbligo di gestire il materiale come rifiuto. 41 Procedura semplificata Si applica nel caso in cui: la realizzazione dell opera comporti nel complesso la produzione di materiale da scavo per quantitativi inferiori a metri cubi in banco, non sono superate le CSC. Il proponente dichiara all Autorità competente, con dichiarazione sostitutiva di atto notorio, il sussistere delle condizioni del sottoprodotto e le quantità da movimentare. La movimentazione può iniziare dalla data della dichiarazione

22 Situazioni di emergenza Situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore - terremoti, frane, esondazioni, incendi, esplosioni, nelle quali necessita un intervento urgente a salvaguardia delle vite umane e del territorio, nonché per ripristinare con urgenza infrastrutture di interesse pubblico, quali acquedotti, fognature, linee telefoniche. In queste situazioni l operatore: dichiara all Autorità competente, con dichiarazione sostitutiva di atto notorio, il sussistere delle condizioni del sottoprodotto prima della gestione del materiale di scavo; presenta il Piano entro 15 gg dalla data di inizio lavori. 43 Situazioni di emergenza PICCOLI CANTIERI Nel caso di produzione, in situazioni di emergenza, di materiale da scavo per quantitativi inferiori a metri cubi in banco, il proponente deve comunicare all Autorità competente la necessità dell attività almeno 24 ore prima del suo inizio. Il proponente deve attestare all Autorità competente, entro 15 giorni dall ultimazione di lavori e con dichiarazione sostitutiva di atto notorio, la sussistenza delle condizioni del sottoprodotto e le quantità da movimentare all esterno del sito

23 Modifiche sostanziali Richiedono aggiornamento del Piano, con la medesima procedura prevista per Piano, le seguenti modifiche sostanziali: l aumento del volume in banco oggetto del Piano in misura superiore al 20% (l aggiornamento deve intervenire entro 15 gg, decorsi inutilmente i quali il materiale diventa rifiuto); la destinazione del materiale scavato ad un sito di destinazione o ad un utilizzo diverso da quello indicato nel Piano; la destinazione del materiale scavato ad un sito di deposito intermedio diverso da quello indicato nel Piano; la modifica delle tecnologie di scavo. 45 Esecutore del Piano Il proponente del Piano deve comunicare all Autorità competente l esecutore del Piano prima dell inizio dei lavori di realizzazione dell opera. Da tale data l esecutore del Piano di Utilizzo è responsabile del rispetto del Piano. L esecutore del Piano redige la modulistica necessaria a garantire la tracciabilità del materiale (documenti di trasporto e dichiarazioni di avvenuto riutilizzo)

24 Deposito in attesa di utilizzo Il deposito del materiale scavato in attesa dell utilizzo può avvenire all interno del sito di produzione, in siti di deposito intermedio indicati nel Piano e nei siti di destinazione. Il deposito del materiale avviene in conformità al Piano identificando, tramite apposita segnaletica posizionata in modo visibile, le informazioni relative al sito di produzione, le quantità del materiale depositato, nonché i dati amministrativi del Piano. Il deposito del materiale non può avere durata superiore alla durata del Piano. 47 Trasporto Preventivamente al trasporto del materiale da scavo, deve essere inviata all Autorità competente una comunicazione attestante: le generalità della stazione appaltante, della ditta appaltatrice dei lavori di scavo/intervento, della ditta che trasporta il materiale, della ditta che riceve il materiale e/del luogo di destinazione, targa del mezzo utilizzato, sito di provenienza, data e ora del carico, quantità e tipologia del materiale trasportato. Il trasporto è accompagnato dal documento di cui all Allegato 6, predisposto in triplice copia per l esecutore, il trasportatore e il destinatario. Il documento di trasporto è conservato per cinque anni. Qualora il proponente e l esecutore siano diversi, una quarta copia del documento deve essere conservata presso il proponente

25 Documento trasporto 49 Documento trasporto 50 25

26 Documento trasporto 51 Dichiarazione avvenuto utilizzo L avvenuto utilizzo del materiale scavato in conformità al Piano è attestato dall esecutore all autorità competente entro il termine del Piano, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio e documentazione allegata, in conformità all Allegato 7. Il deposito o altre forme di stoccaggio di materiali scavati non costituiscono utilizzo. Nel caso l utilizzo sia effettuato da un soggetto terzo rispetto a proponente o esecutore, nella dichiarazione di avvenuto utilizzo deve essere riportato il periodo entro il quale il soggetto deve completare l utilizzo. Dell avvenuto utilizzo dovrà comunque essere data comunicazione all Autorità competente

27 Dichiarazione avvenuto utilizzo 53 Dichiarazione avvenuto utilizzo 54 27

28 Conservazione documenti Tutti i documenti devono conservati per 5 anni. Il Piano e le dichiarazioni devono essere conservate presso il sito di produzione del materiale scavato o, nel caso in cui ciò risulti eccessivamente oneroso, presso la sede legale del proponente e, se diverso, anche dell esecutore

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