NOTIZIE METAPONTO: LA DUNA E LA VEGETAZIONE BASILICATA REGIONE AMBIENTE. Gregorio Giannini Vitale Nuzzo Antonio Trivisani

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1 BASILICATA REGIONE NOTIZIE AMBIENTE METAPONTO: LA DUNA E LA VEGETAZIONE Gregorio Giannini Vitale Nuzzo Antonio Trivisani La spiaggia rappresenta, dal punto di vista sedimentologico, la zona di transizione da sistemi deposizionali continentali a sistemi deposizionali marini. Essa comprende una lingua di sedimenti che va dal limite inferiore di trazione delle onde, in media intorno ai 20 metri di profondità, fino al limite superiore raggiunto verso terra dalle onde durante le mareggiate. In particolare la spiaggia si distingue da altri sistemi litorali, quali ad esempio le lagune e le piane di marea, per l azione dominante delle onde rispetto all azione delle maree. La spiaggia è quindi, per la sua particolare posizione tra i sistemi deposizionali, un ambiente molto fragile e facilmente modificabile; difatti il bilancio tra gli apporti e le perdite di sedimento che si verificano su un tratto di costa determinano l aumento di estensione o l erosione della spiaggia stessa. Nel bilancio le entrate sono dovute per la maggior parte agli apporti di terra da parte dei fiumi; le perdite sono attribuibili, invece, all azione delle onde verso il mare aperto e all azione del vento verso terra. I meccanismi di aumento di estensione di una spiaggia possono essere molteplici ma nel caso delle coste ioniche della Basilicata possiamo dire che questa è avvenuta con il trasporto, durante le piene, di una quantità di sedimenti alla foce dei fiumi e con la successiva rielaborazione di tali sedimenti da parte del moto ondoso e delle correnti lungo costa che operando una selezione granulometrica vanno a ripascere la spiaggia formando un cordone sabbioso-ciottoloso parallelo alla costa. Se la spiaggia è in fase di progradazione i cordoni sabbiosi si sovrappongono spostandosi verso il mare se invece la spiaggia è in fase di erosione il nuovo cordone si forma in una posizione più arre- 3

2 Metaponto (lato Basento) Particolare: arenile-duna-vegetazione retrodunale trata rispetto al precedente (Fig. 1). E evidente che in fase erosiva il nuovo cordone viene costruito con la rielaborazione di parte del segmento del cordone precedente. Il trasporto di sedimento, all interno del sistema litorale, avviene per effetto dell azione del moto ondoso e del vento. Nel primo caso il trasporto avviene secondo modalità alquanto complesse ma per semplificare possiamo dire che concorrono due componenti di movimento l una perpendicolare e l altra parallela alla linea di costa. La componente perpendicolare può essere di segno nega- tivo per l azione erosiva delle onde di mareggiata che trasportano il sedimento verso il mare aperto o di segno positivo per l azione di accumulo delle onde di mare calmo che trasportano il sedimento verso terra. La seconda componente è dovuta all azione della cosiddetta Littoral DRIFT (deriva litorale). Quet ultima è la direzione predominante lungo la quale il mare distribuisce il materiale solido trasportato. Tale direzione è sempre parallela alla lina di costa. L azione di trasporto dovuta al moto ondoso non si può definire come erosiva o di accumulo; tale classificazione è dovuta, invece alla disponibilità o meno di apporti solidi alle foci dei fiumi, infatti proprio la mancanza di tali depositi comporta l erosione, da parte del moto ondoso, dei sedimenti già presenti sulla linea di costa. Il vento è invece responsabile del prelievo di materiale della sabbia asciutta che copre la spiaggia emersa e dell accumulo nelle zone di retrospiaggia con la formazione di una fascia di dune eoliche. Il piede di tali dune segna il limite superiore della spiaggia e rappresenta quindi l effettiva linea di costa. Le dune eoliche pur non appartenendo al sistema deposizionale della 4

3 Metaponto (lato Bradano, in prossimità della strada tagliafuoco Riva deri Greci ) Particolare: arenile in erosione-duna-vegetazione retrodunale spiaggia ne sono intimamente collegate in quanto migrano verso il mare se la spiaggia è in accrezione o si spostano verso terra se la spiaggia è in erosione. La duna costiera, per le sue caratteristiche morfologiche, rappresenta una entità territoriale con notevoli valori di erodibilità, permeabilità e stabilità. Questa fascia di terra, informe ed instabile, rappresenta comunque un habitat di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico. E un ambiente molto ostile, quasi desertico, inospitale con una alta concentrazione di sali sia in superficie che in profondità. Anche in questi ambienti estremamente critici la vita è presente con una vegetazione caratterizzata da una elevata resistenza alla salinità e alla siccità che le consente di colonizzare queste aree avviando, con il suo insediamento quel processo di fissazione delle dune e il subentro di altre specie vegetali. La costa metapontina, oggetto della nostra osservazione, è caratterizzata da un fortissimo processo erosivo. L attuale spiaggia della profondità molto limitata, ridotta a non più di 10 metri di larghezza, altro non è se non la parte retrostante della duna consolidata e ricostruita intorno agli anni La sezione di costa rappresentata dalle Foto 1 e 2 evidenzia il processo di degrado in atto. L erosione marina in più punti ha asportato la parte dunale e retrodunale incuneandosi nella parte della duna più antica caratterizzata dalla presenza di un soprassuolo a Pino D Aleppo di circa 50 anni d età. Tutta la vegetazione tipica della duna è stata quasi completamente asportata dal mare. L inarrestabile processo erosivo in atto ci ha indotto ad indagare sulle 5

4 Piante pioniere colonizzatrici e consolidanti le dune mobili (eoliche). - Convolvolacee Soldanella di mare (Calystegia Soldanella (L.) Rbr) - Amarillidacee Giglio Marino (Pancratium Maritimum 1.) - Ombrellifere Erincio marino (Eryncium maritimum L.) - Ombrellifere Pastinaca Spinosa (Echinophora spinosa L.) - Crucifere Ruchetta di mare (Cakile maritima scop.) - Graminacee Ammofila o Sparto pungente (Ammofila littoralis (Beauv) Rothn) - Euforbiacee Euroforbia caracias 6

5 Piante pioniere colonizzatrici e consolidanti le dune mobili (eoliche). - Mathiola incana - Leguminose Anagiride Anagyris Foetida L. - Efedra Ephedera Distachya - Leguminose Medicagine marina Medicago marina L. - Nonea Vericaria (L.) - Borraginacee Alcanna (Alkanna tincoria L. Tausch) 7

6 Piante pioniere colonizzatrici e consolidanti le dune mobili (eoliche). - Acacia Saligna residue parti dunali, al fine di catalogare le specie vegetali presenti, relegate in aree molto limitate, molestate dalla forte pressione antropica esercitata dagli insediamenti turistici realizzati subito a ridosso della pineta costiera. La successione vegetale nelle aree dunali segue una sua precisa distribuzione. Fotogramma 1 e 2. Procedendo dal mare verso l interno incontriamo: - una fascia priva di qualsiasi tipo di vegetazione (afitoica) - Anacardiacee Lentico (Pistacia Lentiscus L.) 8

7 Piante pioniere colonizzatrici e consolidanti le dune mobili (eoliche). - Cipressacee Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus L.) - Associazione vegetale retrodunale Timilea (spazzaforno) Ginepro Acacia Saligna costituente la battigia e la spiaggia adibita alla balneazione; - a partire dal piede della fascia dunale eolica e fino alla sommità della tesa è presente la caratteristica vegetazione psammofila costituita da: sparto pungente, erincio marittimo, soldanella della sabbia (specie protetta L.R n. 42), pancrazio 9

8 marittimo (specie protetta L.R n. 42) pastinaca marina, poligono marittimo, ephedra distachja, medicagine marina, euroforbia, cakile marittima (ruchetta di mare), anagiride foetida; - subito a ridosso i restanti esemplari di ginepro coccolone, ginepro fenicio, lentisco, fillirea timilea, mirto, dafne, ed acacia saligna. Quest ultima è stata introdotta intorno agli anni 1940 come specie consolidante ed attualmente è in prima linea a difendere la pineta retrostante dai venti marini. Alla vegetazione è strettamente legata la vita animale che da quest ultima trae sostentamento e protezione. Sul territorio sarà facile osservare gabbiani, sterne, piro piro, gazze, fringuelli, tartarughe oltre a numerosi insetti (lepidotteri, coleotteri, ecc.). Un habitat in cui le forze della natura sono in perenne concorrenza necessita di una puntuale ed estrema attenzione. Ogni qualvolta la duna è interessata dall opera dell uomo, con interventi diretti o indiretti, è necessario verificare la compatibilità o meno. Nulla deve essere lasciato al caso, l imprevisto è in agguato e potrà comportare danni considerevoli ed a volte irreversibili ai fini naturalistici ad un ambiente tanto delicato. La fragilità del sistema è dovuta alla precarietà ed alla instabilità degli elementi che la compongono. La naturalità della duna litoranea è affidata alla vegetazione pioniera che consente, con la sua presenza, l insediamento della vita animale e di altra vegetazione e favorisce una rilevante diversità biologica. BIBLIOGRAFIA - P. D. MOORE PH. D., I Fiori Selvatici, A. Vallardi Ed., L. FENAROLI, Flora Mediterranea, Giunti Martello Ed., M. DARE e G. BURACCHI, La Flora Mediterranea, Demetra Ed., S. PIGNATTI, Flora D Italia, Edagricole Bologna, G. GISOTTI, Principi di geopedologia, Calderni Ed. - AA.VV., Evoluzione dei Litorali, in atti Convegno C.R.E. Rotondella (MT) ENEA, - F. RICCI LUCCHI, Sedimentologia, Clueb ed. Bologna, * documentazione fotografica A. Triviani. 10

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