Il BEST Come motore per lo sviluppo del territorio
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1 SMART COMMUNITY Il BEST Come motore per lo sviluppo del territorio Camposampiero 27 SETTEMBRE 2012
2 IL CAMPOSAMPIERESE 11 Comuni 1 Federazione di Comuni 1 Intesa programmatica d area
3 CHE COS E IL BEST E UN MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO FONDATO SUL BENESSERE Il modello di sviluppo fondato sul PIL non è più sufficiente, il mondo è cambiato e la crisi segnala la mancanza di equità e sostenibilità di molti progetti e comportamenti che hanno preso forma negli ultimi anni. 3
4 IL BEST E UN PATTO TERRITORIALE CHE MIRA AL BENESSERE DELLA PERSONA E DELLA COMUNITA Il modello fa del benessere l identità distintiva del territorio ed il proprio destino definendo: le dimensioni del benessere, (cosa conta per il territorio?) le aree e gli indicatori che le definiscono; I criteri per misurare le dimensioni del benessere (equità e sostenibilità). 4
5 IL BEST E UN BENE COMUNE il Best, in quanto alleanza per lo sviluppo, non è un bene privato, nemmeno un bene pubblico, è un bene comune, un bene relazionale, è un valore civico; La cura e la responsabilità del bene comune è della comunità, del sistema territoriale (non solo privato, non solo pubblico, ma dell intera comunità) 5
6 IL BEST E AZIONE CIVICA La tecnologia digitale è ciò che permette al bene comune di esistere, la rappresentazione dei dati e la loro condivisione sono aspetti che fanno la differenza. La modalità cloud non è uno strumento, è un mondo, perché la sua capacità funzionale si unisce alla sua capacità narrativa e genera allo stesso tempo comunicazione, partecipazione ed azione civica. 6
7 IL MODELLO DEL BEST NASCE nel 2010 dal progetto di Ateneo Dalla città rinnovabile alla città rinnovata dell Università di Padova in collaborazione con l IPA del Camposampierese per la definizione del modello dati; Nel 2010 con il Ministero dell economica per la definizione di una piattaforma in cluod per la strutturazione, rappresentazione e condivisione dei dati; Nel 2012 con ISTAT per la definizione del modello territoriale in concerto con il BES 7
8 IL DOMANI AVRA I NOSTRI OCCHI Ridisegnare la propria identità territoriale (chi sono) ed il proprio destino (chi voglio diventare). quali sono le dimensioni del benessere alle quali diamo maggior valore come comunità? come misuriamo le dimensioni? 8
9 COSA CONTA PER IL CAMPOSAMPIERESE? Quali sono le dimensioni del benessere alle quali diamo maggior valore? CONTA: La dimensione economica La dimensione sociale La dimensione ambientale La dimensione politico-istituzionale
10 LE DIMENSIONI DEL BENESSERE NEL CAMPOSAMPIERESE La dimensione economica Promuovere la competitività del territorio Accrescere la redistribuzione del reddito Accrescere l occupazione ed il capitale produttivo
11 LE DIMENSIONI DEL BENESSERE NEL CAMPOSAMPIERESE La dimensione sociale Guadagnare in salute Guadagnare in strutture e relazioni Garantire lo sviluppo psico-fisico della persona Garantire sicurezza Promuovere la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare Promuovere la cultura, la coesione, l integrazione
12 LE DIMENSIONI DEL BENESSERE NEL CAMPOSAMPIERESE La dimensione ambientale Ridurre l impatto ambientale e promuovere comportamenti eco-compatibili Gestire il territorio
13 LE DIMENSIONI DEL BENESSERE NEL CAMPOSAMPIERESE La dimensione politico-istituzionale Rendimento istituzionale dei Comuni per il rigore Rendimento istituzionale dei Comuni per la crescita Capacità di governance multiattore Capacità di governance multilivello
14 COME SI MISURANO LE DIMENSIONI DEL BENESSERE? SI MISURANO IN TERMINI DI: EQUITA : SOSTENIBILITA
15 COME SI MISURANO LE DIMENSIONI DEL BENESSERE? EQUITA : E un patto intragenerazionale nel presente; E la Capacità di distribuire nel presente, secondo giustizia, le risorse, le opportunità, i benefici e i sacrifici; Si rappresenta nella scelta dell indicatore, dell obiettivo da raggiungere e nella capacità di raggiungerlo (si esprime con un valore normalizzato).
16 COME SI MISURANO LE DIMENSIONI DEL BENESSERE? SOSTENIBILITA : E un patto intergenerazionale nel tempo; E la capacità di preservare le risorse di oggi per le generazioni future. La capacità di essere equi nel tempo. La capacità di costruire comunità sostenibili capaci di costruire significati, dai legami forti e duraturi e capaci di costruire valore riconoscibile. Si rappresenta nel grado di raggiungimento dell obiettivo prefissato e la capacità di mantenerlo nel tempo (si esprime con un valore normalizzato).
17 MODELLO LOGICO SFIDE ATTIVITA NOTE MODELLO DATI Le dimensioni e la misura del benessere CHI SONO IDENTITA TERRITORIALE CHECK-UP I dati sono comunicati e condivisi REPORT I dati sono strutturati con un significato CHI VOGLIO DIVENTARE IL DESTINO RATING Viene fissato l obiettivo per indicatore COME STO CHECK-UP Il dato viene valutato DOVE DEVO CAMBIARE SUPPORTO ALLE DECISIONI EDITING Il dato viene rappresentato per mostrare i punti di forza, debolezza e le minacce COME STANNO GLI ALTRI BENCHMARCHI NG TARGHET Dove sono posizionato rispetto agli altri
18 MODELLO DATI
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22 SCHEDE INDICATORI SOSTENIBILITA AMBIENTALE-RIDURRE L IMPATTO AMBIENTALE E PROMUOVERE COMPORTAMENTI ECO-COMPATIBILI A1 Produzione annua di rifiuti urbani (riciclabile + non riciclabile) pro-capite Dimensione Definizione Formula di calcolo Dati di base Metodo di calcolo Unità di misura Fonte dei dati RIDURRE L IMPATTO AMBIENTALE Indica la produzione pro capite annua di rifiuti urbani nel territorio di riferimento (Kg di rifiuti urbani prodotti in un anno) / (n abitanti in quell anno) Rifiuti urbani prodotti in un anno espressi in kg e popolazione residente Si ottiene rapportando la produzione di rifiuti urbani in un anno e la popolazione di riferimento kg/ab*anno Arpav Veneto Rif. temporale Modalità di interpretazione Note La relazione tra l indicatore e la riduzione dell impatto ambientale è di tipo diretto: una riduzione della produzione di rifiuti urbani pro-capite indica una riduzione dell impatto ambientale L indicatore può essere calcolato a livello di singoli Comuni, a livello di IPA e anche a livello provinciale A2 Produzione annua di rifiuti raccolti in modo differenziato pro-capite Dimensione Definizione Formula di calcolo Dati di base Metodo di calcolo Unità di misura Fonte dei dati RIDURRE L IMPATTO AMBIENTALE Indica la quantità (in Kg) di rifiuto riciclato per residente (Kg di rifiuti raccolti in un anno) / (n abitanti in quell anno) Rifiuti raccolti in un anno espressi in kg e popolazione residente Si ottiene dal rapporto tra la sommatoria delle diverse frazioni di raccolta differenziata avviate a recupero (RD), eventualmente al netto degli scarti di cernita e selezione che rientrano tra i rifiuti urbani indifferenziati (RI), e la quantità di rifiuti urbani complessivamente prodotti (RU) kg/ab*anno Arpav Veneto Rif. temporale Modalità di interpretazione Note La relazione tra l indicatore e la riduzione dell impatto ambientale è di tipo indiretto: un aumento della raccolta differenziata indica una riduzione dell impatto ambientale L indicatore può essere calcolato a livello di singoli Comuni, a livello di IPA e anche a livello provinciale
23 CHECK-UP DEL TERRITORIO 23
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25 CHECK UP
26 REPORT
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29 RATING Dimensione ambientale - Ridurre l impatto ambientale e promuovere comportamenti ecocompatibili INDICATORE Produzione annua di rifiuti urbani (riciclabile + non riciclabile) pro-capite VALORE di riferimento attuale OBIETTIVO 2013 DISTANZA EQUITA' anno 2009 anno ,57 361,93 obiettivo 2013 media Camposampierese in kg/procapite (2010) 357,63 4,3 L NORMALIZZAZIONE SOSTENIBI TOTALE LITA' 0,00 0,00 0,00 VALUTAZIONE DIMENSIONE AMBIENTALE Ridurre l'impatto ambientale e promuovere comportamenti eco-compatibili Produzione annua di rifiuti raccolti in modo differenziato pro-capite Costo del servizio rifiuti pro capite Consumo medio di acqua potabile Presenza di aziende ad elevato impatto ambientale anno 2009 anno ,82 232,19 anno 2009 anno ,99 60,67 anno 2009 anno ,73 137,22 anno ,29 obiettivo 2013 media Camposampierese 238,96 in kg/procapite (2010) obiettivo 2013 media Camposampierese 72,56 in /procapite (2010) obiettivo 2013 media Camposampierese 157,22 in Mc/procapite (2010) obiettivo 2013 media Camposampierese 1,2 in % (2010) -6,77 L 0 0,49 0,49-11,89 J 0,50 0,50 1,00-20 J 0,50 0,50 1,00 0,09 L 0,00 0,46 0,46
30 RATING Dimensione ambientale - Ridurre l impatto ambientale e promuovere comportamenti ecocompatibili DIMENSIONE AMBIENTALE Ridurre l'impatto ambientale e promuovere comportamenti eco-compatibili Presenza di organizzazioni con certificazioni ambientali N impianti fotovoltaico ogni 1000 abitanti Contributo della potenza energetica prodotta da superfici fotovoltaiche al fabbisogno energetico comunale in Kw anno ,27 anno 2009 anno ,64 10,15 anno 2009 anno ,65 10,27 anno 2009 anno 2010 obiettivo 2013 media Camposampierese in % (2010) obiettivo : 8 impianti ogni abitanti obiettivo : 3 Kw di potenza energetica prodotta da superfici fotovoltaiche obiettivo , ,17 J 0,50 0,50 1,00 2 J 0,50 0,50 1,00 7,27 J 0,50 0,50 1,00 Mq per kwp di fotovoltaico ogni abitanti 2.898, ,31 PTS 2012: 264 mq per kwp consumati / 1000 ab. media Camposampierese 1.199,18 (2011) ,31 J 0,50 0,50 1,00 Sintesi ridurre l'impatto ambientale e promuovere comportamenti eco-compatibili 0,33 0,44 0,77
31 EDITING Dimensione ambientale DIMENSIONE AMBIENTALE NON EQUO E SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE Produzione annua di rifiuti raccolti in modo differenziato pro capite Incidenza SAU Mq per kwp(2011) Incidenza urbanizzato abitativo in rapporto all'edificato comunale Contributo della potenza energetica prodotta da superfici fotovoltaiche Presenza di aziende ad elevato impatto ambientale Richieste energetiche (2009) Numero impianti ogni abitanti(2011) Presenza di organizzazioni con certificazioni ambientali Costo servizio rifiuti pro capite Incidenza urbanizzato produttivo in rapporto all'edificato Produzione annua di rifiuti (reciclabili e non) pro capite comunale Consumo medio di acqua potabile Dimensione media dei nuclei industriali NON EQUO E NON SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE
32 DIMENSIONE SOCIALE DIMENSIONE AMBIENTALE NON EQUO E SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE NON EQUO E SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE Tasso di natalità (2011) Indice di ricambio (2011) Tasso di feconditàtotale (2011) Incidenza % donne imprenditrici (2011) Tasso di proseguimento all'università (2010) Speranzadi vita alla nascita(2009) Risorse comunali pro-capite destinate alla sicurezza (2011) Utenti dei servizi di assistenza (2010) Tasso di incidentalità stradale (2011) Utenti servizio scuola materna+nido su residenti in età 0-4 (2010) Indice di vecchiaia (2011) Tasso di mortalità (2011) Tasso di infortunio sul lavoro (2008) Radicamento della popolazione straniera (2011) Danno socialepro-capite (2011) Indice di dipendenza (2011) Tasso di non diplomati(2009) Numero associazioni ogni ab. (2010) Supporto agli alunni con disabilità (2010) Qualifica giovani e adulti (2010) Dimensione preesistenze storico ambientali (2010) Tasso di scolarità (2011) Tasso di nuzialità(2009) Abbandono scolastico 14-18(2011) Performance studenti classi quinte(2009) Reati ogni ab. (2011) Produzione annua di rifiuti raccolti in modo differenziato pro capite Incidenza urbanizzato abitativo in rapporto all'edificato comunale Presenza di aziende ad elevato impatto ambientale Richieste energetiche (2009) Produzione annua di rifiuti (reciclabili e non) pro capite Incidenza SAU Mq per kwp(2011) Contributo della potenza energetica prodotta da superfici fotovoltaiche Numero impianti ogni abitanti(2011) Presenza di organizzazioni con certificazioni ambientali Costo servizio rifiuti pro capite Incidenza urbanizzato produttivo in rapporto all'edificato comunale Consumo medio di acqua potabile Dimensione media dei nuclei industriali NON EQUO E NON SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE NON EQUO E NON SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE NON EQUO E SOSTENIBILE DIMENSIONE ECONOMICA EQUO E SOSTENIBILE NON EQUO E SOSTENIBILE DIMENSIONE POLITICA EQUO E SOSTENIBILE Permanenza media turistica (2011) Incidenza % giovani imprenditori (2011) Rapporto abitanti/dipendenti (sostenibilità) (2011) Reddito pro capite (2010) Reddito IRPEF pro capite(2010) Tasso di imprenditorialità (2011) Spesa per investimenti pro capite (2010) Limite 50%: Spesa del personale su spesa corrente (2010) Spesa corrente/pil (2009) Interessi passivi su spesa corrente (2010) Impieghi bancari pro-capite (2011) Copertura del territorio da banda larga (2010) Indebitamento pro capite totale (2010) Oneri di urbanizzazione pro capite (2010) Sportelli bancari pro-capite ogni 1000 abitanti (2011) Polarizzazione del reddito (2009) Pressione tributaria locale (2010) Numero di incontri annuali (2012) Densità demografica IPA (2011) Tasso di occupazione (2010) Numero dei soggetti coinvolti (2012) Tasso di imprenditorialità giovanile (2011) Incidenza dei soggetti privati nel tavolo dell'ipa (2012) Imprese attive pro-capite (2011) Tasso di disoccupazione giovanile (2010) Spesa corrente pro capite (2010) Realizzazione dei progetti previsti nel Documento Programmatico (2012) Grado di raggiungimento obiettivi PEG (2010) PIL per contribuente (2009) Densità demografica (2011) Tasso di disoccupazione (2010) Costo Unione dei Comuni pro capite (2011) Numero dei comuni coinvolti (2012) Residenti entro i confini dell'unione di Comuni (2011) Depositi bancari pro-capite (2011) Numero di funzioni trasferite all'unione e Convenzioni in essere tra Comuni (2012) NON EQUO E NON SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE NON EQUO E NON SOSTENIBILE EQUO E SOSTENIBILE
33 TARGET Dimensione economica
34 12 IDEE PER CRESCERE IN BEST
35 ALLEANZA PER LO SVILUPPO: CAMPOSAMPIERESE IDEE PER CRESCERE IN BEST L IDENTITA del Camposampierese: città ad alta identità sostenibile GENERARE L IDENTITA DELLA CITTA SOSTENIBILE CRESCITA INTELLIGENTE CRESCITA SOSTENIBILE CRESCITA INCLUSIVA IDENTITA ISTITUZIONALE L iniziativa faro La Federazione: Nata per unire I campanili non bastano più e la Federazione è un modo di fare le cose in grande mantenendole piccole. La Federazione nasce per unire i Comuni, non per fonderli. Con la Federazione i Comuni si associano per creare, attraverso servizi e politiche pubbliche adeguate, un ambiente favorevole alla crescita. Un ambiente che permetta al cittadino di essere attivo nel perseguire le proprie aspirazioni ed il proprio progetto di vita. ISTRUZIONE Iniziativa faro giovani in crescita per migliorare le prestazioni dei sistemi di istruzione ed aumentare l attrattività degli istituti di insegnamento superiore del Camposampierese CLIMA ED ENERGIA Iniziativa faro Camposampierese più efficiente sotto il profilo delle risorse per promuovere attraverso il patto dei sindaci l efficienza energetica e migliorare il clima e l ambiente, incrementando l uso delle fonti di energia rinnovabile ed il risparmio energetico. Valorizzare la nostra multiutilities da protagonisti della governance a servizio delle piattaforme produttive e delle comunità territoriali. OCCUPAZIONE E COMPETENZE Iniziativa faro Un agenda per il lavoro per nuove competenze e nuovi posti di lavoro per modernizzare i mercati occupazionali e l acquisizione di competenze lungo tutto l arco della vita; con una particolare attenzione ai giovani che sono duramente colpiti dalla crisi. IDENTITA FUNZIONALE. L iniziativa faro La sana e buona gestione per rendere conto, dare visibilità e riconoscimento dei vantaggi che porta la Federazione. Funzionalmente la Federazione è il passaggio da un territorio policentrico ad un territorio strutturato a rete come ambito omogeneo ed ottimale. INNOVAZIONE Iniziativa faro Il Camposampierese dell innovazione per migliorare l accesso ai finanziamenti per la ricerca e l innovazione per rafforzare la catena dell innovazione e innalzare i livelli di investimento sia per il pubblico e sia per il privato. MOBILITA VELOCE E MOBILITA DOLCE Iniziativa faro muoversi nel Camposampierese ed attraversare il Camposampierese per definire: Mobilità veloce: gli assi stradali ( SR 308); la metropolitana di superficie, l autostrada della conoscenza; razionalizzazione del trasporto extraurbano - urbano; Mobilità dolce: completamento del sistema dei percorsi ciclabili del Camposampierese sia ambientali che di sicurezza stradale SALUTE E SICUREZZA Iniziativa faro Camposampierese sano e sicuro per la salute e la sicurezza urbana, stradale, ambientale ed idraulica. IDENTITA TERRITORIALE. L iniziativa faro Camposampierese città diffusa ad alta sostenibilità per rigenerare l identità territoriale del Camposampierese in un nuovo modello di sviluppo (non solo PIL ma BEST) a partire dalla propria vocazione di area produttiva ad urbanizzazione diffusa e di cultura collaborativa e solidale, sviluppando e valorizzando i flussi che lo connettono ed i luoghi che lo compongono. SOCIETA DIGITALE Iniziativa faro L agenda del digitale per accelerare la diffusione di internet ad alta velocità e sfruttarne i vantaggi per PA, cittadini, famiglie ed imprese. COMPETITIVITA Iniziativa faro Dalle zone produttive alle comunità produttive. Una politica territoriale per migliorare il clima imprenditoriale e favorire lo sviluppo di una base produttiva solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale. E una sfida che ha bisogno di nuove energie. Se per dar vita alle zone produttive così come le conosciamo, sono bastate le istituzioni locali, per andare oltre, verso il capitalismo delle reti, e costruire piattaforme produttive capaci di competere nei mercati sempre più turbolenti e globali, serve il protagonismo, la lungimiranza, la forza d urto di ben altri attori, le parti sociali, le multiutilities, le banche, nodi di interscambio logistici, università. E con loro che le istituzioni locali e le politiche territoriali hanno LOTTA ALLA POVERTA Iniziativa faro rimodulare la governance del sociale per garantire coesione sociale e territoriale e dare maggior valore alla delega del sociale all ASL anche in sintonia a quanto previsto dal comma 30 dell art.14 della legge 122/2010, definendo un nuovo rapporto tra Comuni e ASL
36 COSA POSSIAMO FARE COME COMUNI PER LA CRESCITA DEL BEST COSA FARE COME FARE COSA PRODUCO DI BEST MENO BUROCRAZIA MENO TRIBUTI Ufficio territoriale per la crescita Con l associazionismo comunale abbassare la spesa corrente e più produttività negli enti Dimensione economica: promuove la competitività territoriale. (Velocità, certezza, specialità) Dimensione politico-istituzionale per la crescita ed i rigore e dimensione economica: più consumi interni, più risparmio, più fiducia PIU ECONOMIA SOSTENIBILE Protocolli di certificazione, regolamenti di sostenibilità. Dimensione economica: identità competitiva; dimensione ambientale: ridurre l impatto ambientale; dimensione politico istituzionale PIU INFRASTRUTTURE PIU BELLEZZA PIU UMANIZZAZIONE DELLA CITTA PIU PROMOZIONE TERRITORIALE PIU GOVERNANCE TERRITORIALE Larga banda, patto dei sindaci, metropolitana di superficie, mobilità lenta e paesaggio. Pati, Paesaggio, Risorse ambientali Sociale, Salute, Sicurezza, Cultura, Scuola Ufficio turistico Federazione di Comuni, Ambiti territoriali ottimali Intesa programmatica d Area e Azioni di sviluppo locale Dimensione ambientale e dimensione economica: Più produttività e più sostenibilità territoriale, Dimensione ambientale, dimensione politicoistituzionale e dimensione economica. Più sostenibilità, più attrattivi Dimensione sociale. Dimensione economica Dimensione politico-istituzionale
37 FARE FINO IN FONDO LA PROPRIA PARTE SOPRATTUTTO NOI ISTITUZIONI Non c è sviluppo sostenibile senza governo dello sviluppo non c è governo dello sviluppo senza istituzioni (Lanzalacco, 2009) GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE Luciano Gallo
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