RADICCHI. - Nuovi orientamenti nella tecnica colturale - Giorgio PROSDOCIMI GIANQUINTO
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1 RADICCHI - Nuovi orientamenti nella tecnica colturale - Giorgio PROSDOCIMI GIANQUINTO Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari Università di Bologna Con la collaborazione di: Franco Tosini, Veneto Agricoltura Centro sperimentale Po di Tramontana Carlo Nicoletto, DAFNAE, Università di Padova
2 La genealogia ROSSO DI TREVISO TARDIVO (introdotto in Veneto dal Medio Oriente) 15 ROSSO DI VERONA (selezione massale) 195- ROSSO DI TREVISO PRECOCE (selezione massale) VARIEGATO DI CASTELFRANCO (incrocio spontaneo o guidato con scarola) 17 ROSA DI VERONA (selezione massale) 1 GIALLO DI VERONA (selezione massale) 15 VARIEGATO DI CHIOGGIA o LUSIA (selezione massale) 193 BIANCO DI CHIOGGIA o LUSIA (selezione massale) 19-9 ROSSO DI CHIOGGIA (selezione massale) 195
3 Diffusione e varietà Il boom del radicchio negli ultimi anni è dovuto alla possiblità di diverificare le produzioni degli ortaggi da foglia e a una politica di filiera permessa dalla sua richiesta per la IV gamma e la GDO: richiesta dovuta alle caratteristiche qualitative, principalmente di colore e alla maggiore shelf-life rispetto a lattughe e altre insalate. Il radicchio di Chioggia è la tipologia maggiormente richiesta e coltivata perché la più produttiva e con un ampia gamma di scelte varietali caratterizzate da diversa precocità (giorni da trapianto a raccolta variabile da 55 a giorni) che permettono di ottenere produzioni durante tutto l anno. In questi ultimi anni si sta ampliando anche la domanda e la conseguente offerta di Rosso di Treviso precoce e Rosso di Verona. Questo ha suscitato il forte interesse delle ditte sementiere che hanno avviato una intensa attività di miglioramento genetico, che ha portato dapprima alla costituzione di varietà sintetiche e più recentemente all introduzione di ibridi di F1.
4 Diffusione e varietà Leonardo TT 1 F1 In particolare, per il Rosso di Chioggia si fa sempre più riferimento agli ibridi in grado di produrre piante più uniformi e di peso più elevato, con una maggiore quota di prodotto commerciabile. Il prodotto è anche meno amaro perché le piante assorbono più acqua. Sono diverse le ditte sementiere che producono ibridi di radicchio Bejo-Italia è sicuramente la leader del mercato che dopo avere introdotto uno dei primi ibridi (Leonardo) ha investito molto nel miglioramento genetico e nella costituzione di nuove varietà ibride. Con la disponibilità di varietà sempre più performanti e produttive, si è passati da produzioni su appezzamenti relativamente piccoli, a coltivazioni su superfici sempre più estese per ottenere produzioni in grado di soddisfare quantitativamente e qualitativamente le richieste della IV gamma e della GDO.
5 Principali aree di coltivazione a livello nazionale ed europeo Circa il 7% del radicchio prodotto in Italia viene coltivato in Veneto (il % è radicchio rosso di Chioggia). Spagna ha Francia 1 ha Olanda 3 ha Germania 1 ha Svizzera e Austria 3 ha Italia ha 9% in pieno campo EST 5 ha Grecia 1 ha Le aree di coltivazione si sono spostate da quelle tradizionali (Chioggia, Rosolina) ad aree nuove (Conche, Monselice). Altre aree di coltivazione in Italia sono: E.R. (Mesola), Lazio (Latina, Fondi, Fiumicino), Abruzzo (Fucino), Marche e Puglia.
6 Principali aree di coltivazione a livello extraeuropeo Canada ha USA ha Cina 1 ha Messico 1 ha Guatemala ha Cile 5 ha Argentina 3 ha
7 Seme e varietà ROSSO DI CHIOGGIA Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario Varietà sintetiche Ibridi VARIEGATO DI CHIOGGIA o LUSIA Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario BIANCO DI CHIOGGIA o LUSIA Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario
8 Seme e varietà ROSSO DI TREVISO TARDIVO Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario ROSSO DI TREVISO PRECOCE - Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario Varietà sintetiche Ibridi VARIEGATO DI CASTELFRANCO Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario - Varietà sintetiche
9 Seme e varietà ROSSO DI VERONA Popolazioni (ecotipi) mantenuti per selezione conservativa annuale, con produzione di sementi in azienda - Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni del pool genetico originario - Varietà sintetiche Ibridi ROSA DI VERONA Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni a loro volta ottenute per selezione massale dal ROSSO DI VERONA GIALLO DI VERONA Selezioni commerciali ottenute per impollinazione libera da popolazioni a loro volta ottenute per selezione massale dal ROSSO DI VERONA (forse incrociate con la CICORIA CAPPOTTA MANTOVANA)
10 Barcaccia G. et al. (1). Current Advances in Genomics and Breeding of Leaf Chicory (Cichorium intybus L.). Agriculture,, 5; doi:1.339/agriculture5 Ibridi Forte autoincompatibilità sporofitica: il polline dello stesso genotipo o anche di genotipi diversi ma strettamente correlati, della stessa pianta che quello di genotipi diversi ma correlati, vengono riconosciuti dalle cellule del pistillo dopo l'impollinazione e non vengono accettati respinti, o immediatamente sulla superficie dello stigma o successivamente durante la crescita del tubo pollinico nello stilo) - Difficile ottenere genitori altamente omozigoti - Non si hanno mai linee pure con 1% di omozigosi - Si hanno linee inbred con % di omozigosi o poco più - Devono avere un a buona capacità di combinazione e vanno conservate e propagate in vitro Scoperta di mutanti spontanei maschili-sterili: sono controllati da un singolo gene nucleare (ms1) che agisce allo stato recessivo.
11 Ibridi CESARE 3 PERSEO 7 PRESTO LEONARDO INDIGO 1 1 Scostamento 1 1 Scostamento 1 1 Co Ch 5 I nuovi ibridi si presentano molto uniformi. Cultivar medie FIRESTORM 1 3 Le piante, i grumoli, sono di maggior volume, tanto da essere coltivati ad una densità più elevata perchè 1 altrimenti diventano troppo grandi. GIULIO 1 Fuori dal Veneto si coltivano quasi esclusivamente ibridi, come a Mesola dove si possono ottenere produzioni di almeno t/ha di cui il 95% è commerciabile. Qualitativamente sono molto apprezzati da un mercato sempre più ampio perché il prodotto è caratterizzato dall essere meno amaro (le piante assorbono più acqua). 33 CESARE 3 CASPIO 1 7 C C 1 1 Scostamento 1 Tosini F. et al. (9). Confronto tra cultivar di radicchio rosso di Chioggia con diverse classi di maturazione. Colture Protette,, 7-7. C
12 Profili QDA per le cultivar precoci e medie PERSEO PRESTO INDIGO N T&T L'ORTOLANO BEJO RADICCHIO FACTORY GIULIO CASPIO 3 FIRESTORM 1 BEJO 1 L'ORTOLANO 1 BEJO 1 T&T 33 CESARE 3 7 LEONARDO 1 1 Scostamento 1 Scostamento 1 T&T L'ORTOLANO BEJO BEJO Cultivar precoci Cultivar medie Tosini F. et al. (9). Confronto tra cultivar di radicchio rosso di Chioggia con diverse classi di maturazione. Colture Protette,, 7-7.
13 Profili QDA per le cultivar medio-tardive e tardive AUGUSTO N SEL. 5 ROSSINI (7) Scostamento 1 Scostamento 1 Scostamento 1 Scostamento 1 L'ORTOLANO RADICCHIO FACTORY T&T BEJO SEL. Scostamento 1 T&T SEL. 5 Scostamento 1 T&T N 5 Scostamento 1 RADICCHIO FACTORY OTELLO 5 Scostamento 1 L'ORTOLANO N POMPEO SEL. 7 RUBRO Scostamento 1 Scostamento 1 Scostamento 1 Scostamento 1 RADICCHIO FACTORY L'ORTOLANO T&T BEJO Cultivar medio-tardive Cultivar tardive Tosini F. et al. (9). Confronto tra cultivar di radicchio rosso di Chioggia con diverse classi di maturazione. Colture Protette,, 7-7.
14 Nuove varietà di nicchia Pianta vigorosa nelle prime semine, di colore rosa brillante con variazione al rosa crema. Molto resistente al freddo con possibilità di raccolta per un periodo piuttosto lungo. Ciclo: tardivo, 95/1 gg Semina: dal al 5 Luglio Raccolta: Dicembre-Febbraio Da catalogo: Incao Seeds
15
16 Nuove varietà di nicchia Pianta compatta con foglie verdi che si chiudono a pigna nascondendo all interno un giallo oro. Ottimo per il consumo fresco. Ciclo: medio tard., /5 gg Semina: dal 15 al 5 Luglio Raccolta: Nov. - Dicembre Da catalogo: Incao Seeds
17 Preparazione letto di semina Terreni sciolti: aratura/vangatura (3-35 cm) + erpicature di affinamento. Altri terreni: ripuntatura (5-5 cm) + aratura/vangatura/discatura (5-35 cm) + erpicature di affinamento. Garantire lo sgrondo dell acqua piovana e dell acqua di irrigazione in eccesso: su terreni difficili, aratro talpa. In coltivazioni invernali, o su terreni difficili, è conveniente la sistemazione a prose.
18 Concimazione In caso di disponibilità, soprattutto su terreni sciolti o scarsamente dotati di sostanza organica: letame maturo ( t/ha) o, in alternativa, formulati commerciali organici (- t/ha). Il radicchio richiede: (5) -1 (1) kg/ha azoto; 1-15 kg/ha fosforo 1-15 kg/ha potassio con la lavorazione principale (meglio se anticipata alla coltura che precede) + Concimazione starter in trapianto
19 Modalità d impianto In passato, soprattutto SEMINA DIRETTA. Oggi, sempre meno, solo per alcune tipologie e produzioni. Notevole impiego di manodopera Grande eterogeneità tra le piante Scalarità di maturazione Semina diretta prima e dopo il diradamento
20 Modalità d impianto Oggi, soprattutto TRAPIANTO DI PIANTINE in cubetto o in alveolato con i vantaggi di: Riduzione manodopera Colture più uniformi Minor permanenza in campo della coltura Facilità controllo infestanti
21 Sesti d impianto Le distanze di impianto sono influenzate da: TIPO e EPOCA DI COLTIVAZIONE La distanza tra le file è generalmente di cm. Varia la distanza sulla fila: Chioggia precocissimo/precoce: 5-3 cm sulla fila (-1 piante/m ) Chioggia medio precoce: 7-3 cm (-9 piante/m ) Chioggia tardivo: 3-35 cm (7- piante/m ) Treviso precoce: cm tra le file X 3-35 cm sulla fila (7- piante/m ) Treviso tardivo: fino a cm tra le file x 7-3 cm sulla fila (5- piante/m )
22 Preparazione delle piantine Riflessi delle modalità di allevamento in vivaio su sensibilità alla prefioritura e sulla produttività. Temperature notte/giorno ottimali in vivaio: 1- C/3-5 C (mai <15 C) Durata della permanenza in vivaio per impianti di fine inverno-primavera: max 3 giorni
23 Epoca d impianto
24 Controllo delle infestanti Il problema più grande si ha con la Galinsoga parviflora che una delle più difficili da controllare, soprattutto in autunno per cui vanno molto bene le rotazioni inserendo un cereale autunno vernino. La portulaca si controlla con il diserbo. La pacciamatura può essere utilizzata, con tutte le problematiche derivate dall aumento di calore del telo e dell atmosfera sopra il telo nero.
25 Controllo delle infestanti ROTAZIONE FALSA SEMINA PACCIAMATURA DISERBO CHIMICO Ac. pelargonico
26 Controllo delle infestanti SARCHIATURA Meccanica tra le file, zappettatura manuale sulla fila
27 Sarchiatrici interpianta Controllo delle infestanti
28 Controllo delle infestanti Sarchiatrici interpianta
29 Irrigazione Giusta disponibilità idrica nelle diverse fasi del ciclo colturale; La fase più delicata è quella tra il trapianto e l avvenuto attecchimento (5- giorni); Irrigazione con ala mobile Generalmente per aspersione: impianti a bassa portata che consentono una maggiore regolarità dei turni irrigui e riducono il rischio di compattamento del terreno e imbrattamento delle foglie. Turni settimanali con volumi di adacquamento di circa m3/ha. Attenzione durante la raccolta: umidità all interno dei cespi provoca marciumi.
30 Irrigazione Tra i sistemi per aspersione, sarebbe opportuno limitarsi all impiego di miniaspersori che operano alla pressione di.-.5 bar con una portata di -5 l h -1. Impianti a maggiore pressione e portata sono di gran lunga meno efficienti e hanno effetti negativi sulla struttura del terreno.
31 Avversità FISIOPATIE Necrosi del bordo fogliare (Tip Burn) si manifesta sulle giovani foglie del cuore con necrosi accentuate del bordo fogliare con conseguente marciume dei tessuti. PATOGENI Sclerotinia (funghi antagonisti) Rizoctonia Botrite Oidio INSETTI (spinosad, bacillus) Tripidi Afidi Piralide e Heliotis Spedoptera ALTRI Ragnetto rosso Nematodi Oidio Sclerotinia
32 Avversità biotiche e abiotiche La difesa da queste malattie si basa su interventi di tipo agronomico atti a contenere gli attacchi, come: adottare opportune rotazioni, evitare il ristagno, ridurre la densità colturale, favorire la ventilazione in serra. Altri interventi che stanno acquisendo via via un interesse crescente riguardano l impiego di : Biostimolanti o comunque composti a base di micorrize, funghi antagonisti, estratti di lieviti e alghe. Queste sostanze possono essere distribuite attraverso la fertirrigazione e permettono di stimolare lo sviluppo radicale favorendo la formazione di nuove radici in tempi rapidi. Inoltre, sono dotate di una forte attività antagonista nei confronti di numerose specie patogene fungine, creando così un ambiente più protetto e sano per le radici. Sovesci a base di brassiche che una volta interrate nel terreno, in seguito a danneggiamento cellulare, rilasciano isotiocianati volatili (per idrolisi dei glucosinolati) con attività nei confronti di fitofagi e patogeni
33 Forzatura-imbianchimento La forzatura del Radicchio Rosso di Treviso Tardivo avviene mediante utilizzazione di acqua risorgiva orientativamente un azienda di medie dimensioni preleva circa 35. m 3 d acqua durante la stagione di forzatura-imbianchimento circa il doppio del fabbisogno idrico per la coltivazione della stessa coltura. L impiego dell ozono può essere utile a ridurre tale impatto ambientale trattando l acqua e creando un sistema a ciclo chiuso. Infatti consente produzioni commerciali paragonabili a quelle ottenute con il sistema tradizionale, utilizzando circa il 99% di acqua in meno. Nicoletto, C. et al. (17). Imbianchimento con ozono testato su radicchio. L Informatore Agrario, 5-59.
34 Tracciabilità
35 Grazie per l attenzione! Giorgio PROSDOCIMI GIANQUINTO Dip. Scienze e Tecnologie Agro-alimentari giorgio.gianquinto@unibo.it
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