3.2 - REGIONE BASILICATA
|
|
- Pio Di Gregorio
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 3.2 - Ing. Umberto De Matteis Tutor regionale RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Premessa Il progetto LSU bis ha avuto inizio nell agosto 1997 e si è concluso nel luglio Durante tale periodo i lavoratori sono stati impegnati nel progetto per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. completamento attività LSU 96 relativa a rilievi edifici pubblici e strategici; 2. rilevamento dell edilizia privata su Comuni campione; 3. metaprogetto; 4. censimento speditivo a tappeto di piccoli centri. È stata anche completata sul territorio la formazione dei tecnici iniziata con il corso tenuto all inizio dell attività a Castelnuovo di Porto. In particolare i risultati raggiunti hanno permesso di acquisire una grande quantità di dati, relativi al patrimonio edilizio pubblico e strategico presente nelle province di Potenza e Matera, in particolare è stato indagato il comportamento strutturale degli edifici in relazione alle carenze evidenziate. Analoga indagine è stata condotta su un campione di edilizia privata, rilevando con la metodologia GNDT la vulnerabilità sismica dell edilizia corrente; le elaborazioni dei dati relativi a questo campione sono oggetto della presente trattazione. Un altro risultato è stato quello di completare la formazione di tecnici locali alla prevenzione sismica mediante la formazione sul campo svolta dai tutor provinciali e completata con seminari tecnici di approfondimento. Molte squadre si sono anche cimentate nel definire il metaprogetto di edifici di una certa rilevanza per i quali è stata eseguito il rilievo strutturale, la diagnosi dei danni eventualmente presenti, le ipotesi di adeguamento strutturale e degli interventi di riduzione della vulnerabilità sismica. Solo alcune squadre hanno sperimentato la scheda di censimento speditivo dei centri storici messa a punto dal GNDT Scelta del campione Il campione da rilevare è stato scelto tenendo conto della distribuzione a scala regionale delle seguenti informazioni tratte dal censimento ISTAT 91: numero di abitanti per comune; numero di abitanti/numero di edifici; 163
2 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO altitudine del comune; categoria sismica del comune. Nella scelta dei comuni da censire si è anche tenuto conto: del numero di squadre disponibili divise per circoscrizioni di lavoro; dei luoghi di residenza dei lavoratori. Individuati i comuni campione ed identificate le classi i, j, k, l, m rappresentative degli edifici da rilevare secondo le classificazioni ISTAT, sono state ricavate le curve caratteristiche che si riportano. 164
3 Sulla base dei criteri esposti, alla fine del corso di formazione tenuto a Castelnuovo di Porto nel mese di Agosto 1997, sono stati individuati i comuni da censire; questi risultano essere rappresentativi delle 100 amministrazioni comunali della provincia di Potenza e dei 31 comuni della provincia di Matera. Le squadre di tecnici rilevatori hanno operato nei comuni ricadenti nelle circoscrizioni di lavoro di appartenenza. 165
4 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Attività delle squadre e pianificazione del lavoro Nella prima fase del lavoro, confermando la scelta dei Comuni, da parte dei tutor è stato richiesto alle squadre di eseguire una verifica dell edificato, avvalendosi anche delle esperienze e delle conoscenze dei tecnici comunali; la verifica di rispondenza delle tipologie edilizie prescelte sulla base dei dati ISTAT doveva portare alla più corretta identificazione del campione degli edifici da censire. Pertanto sulla base delle indicazioni dei rilevatori e dei tecnici comunali ove necessario sono state modificate le classi tipologiche degli edifici, inizialmente ipotizzate sulla base dei dati ISTAT 91, facendo riferimento ai parametri: i tipologia della struttura j edifici in aggregato k numero di piani l classe di età m stato di efficienza Dopo questa delicata fase di lavoro preparatorio le squadre hanno iniziato la vera e propria attività di rilievo dell edilizia privata. Si riportano in tabella i risultati del rilievo dell edilizia privata. 166
5 RIEPILOGO DATI PROVINCIA DI POTENZA totale edifici in muratura 1162 totale edifici in c.a. 211 totale edifici rilevati 1373 Per la Provincia di Potenza il numero medio di schede compilate è pari a 97,7 per ogni squadra; è stato così rispettato l obiettivo prefissato. RIEPILOGO DATI PROVINCIA DI MATERA totale edifici in muratura 411 totale edifici in c.a. 212 totale edifici rilevati 623 Anche per la provincia di Matera è stato raggiunto con successo l obiettivo di rilievo prefissato per ogni squadra Metaprogetto Per quanto riguarda le squadre operanti nella provincia di Potenza la fase meta progettuale è iniziata per alcune (la n. 16, n. 15 e la n. 10) l ultima settimana di maggio mentre per la maggior parte ha avuto inizio a metà del mese di giugno Il tempo, quindi, a disposizione delle squadre per redigere il metaprogetto è stato generalmente inferiore al mese avendo avuto come priorità il rilevamento dell edilizia privata e/o pubblica. Ciò nonostante, il grado di impegno, approfondimento e qualità dei risultati raggiunti dai tecnici LSU, è stato generalmente positivo. Da parte di quattro squadre il metaprogetto è stato completato in ogni sua parte con valutazione critica dello stato di fatto e della scheda di vulnerabilità già redatta, e con l inserimento di proposte progettuali finalizzate ad abbattere il livello di vulnerabilità 167
6 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO sismica iniziale degli edifici pubblici. Altre sei squadre hanno ben indirizzato il metaprogetto anche se risulta ancora perfezionabile in alcune parti. Infine, quattro squadre hanno solo dato inizio alla fase data l esiguità del tempo disponibile. Attività di meta progettazione delle squadre della provincia di Potenza Il lavoro delle squadre operanti nella Provincia di Matera è stato diviso in maniera differente: la maggior parte di esse è stata impiegata principalmente nel rilievo del campione di edifici di edilizia privata, due (la n. 7 e la n. 8) si sono invece occupate del completamento della edilizia pubblica e strategica. La squadra n. 6, la n. 7 e la n. 8 insieme, hanno anche affrontato il tema del metaprogetto su edifici pubblici Censimento speditivo dei centri storici Alcune squadre operanti nella provincia di Matera hanno eseguito il censimento a tappeto 168
7 dell edificato dei comuni in elenco; l indagine è stata eseguita con l uso delle schede di rilievo speditivo messe a punto dal GNDT per i centri storici. Tale lavoro rappresenta un ulteriore approfondimento dello studio dell edilizia corrente tipica dei centri minori del territorio già oggetto del censimento a campione dell edilizia corrente. La metodologia utilizzata è stata quella di individuare piccoli centri caratterizzati da tipologie edilizie omogenee e su queste eseguire un censimento a tappeto di tutti gli edifici mediante redazione di schede speditive. Si riporta una tabella riepilogativa dei centri nei quali è stato eseguito tale rilievo a tappeto di tipo speditivo Conclusioni e giudizio sulla qualità del lavoro svolto Tutte le attività che hanno visto impegnati i tecnici su obiettivi diversi sono stati ben recepiti da questi che hanno lavorato con interesse anche se costantemente preoccupati della precarietà del lavoro. L attività di rilievo degli edifici maggiormente presenti sul territorio è stata senza dubbio la fase dove i lavoratori hanno profuso il maggiore impegno; è stata condotto con rigore il nuovo campionamento tipologico degli edifici presenti nei comuni prescelti e l attività di censimento con la scheda GNDT ha consentito l acquisizione di un gran numero di schede relative agli edifici più ricorrenti nel territorio. Anche l attività meta progettuale ha riscosso successo e ha consentito la più libera espressione delle professionalità dei lavoratori che con interesse hanno affrontato i temi indicati. L attività di rilievo a tappeto dei centri urbani, mediante l uso di schede di censimento speditivo, è stata affrontata solo da poche squadre che hanno sperimentato questo strumento di indagine del territorio con successo. Alla luce dei risultati raggiunti è positivo il bilancio delle attività sia per la notevole mole di dati raccolta, sia per quanto riguarda l approfondimento dei lavoratori nella conoscenza del patrimonio edilizio della propria regione delle sue condizioni di vulnerabilità. L aspetto culturale che ha avuto il progetto è andato ben oltre il gruppo dei rilevatori ed ha interessato anche i tecnici comunali, l opinione pubblica e gli abitanti dei centri dove si è operato; a questo proposito giova ricordare che in ambito regionale è stato dato ampio rilievo anche sulla stampa e nelle TV regionali alla iniziativa. Dall analisi approfondita dei dati raccolti sarà possibile trarre maggiori informazioni utili alla conoscenza del territorio nella prospettiva di politiche di prevenzione dal rischio riducendo la vulnerabilità dell edificato. 169
8 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Tabella e grafico con n. schede del campione di edifici rilevato, su base provinciale Localizzazione dei centri dove è stato rilevato il campione di edifici 170
9 N. edifici % muratura % cemento armato Tabella e grafici per classi di volume del campione di edifici rilevato (numero edifici per classi di volumi/1000 da 0 a 5000 mc) 171
10 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Volumi/1000 (mc) per ogni classe % muratura % cemento armato Tabella e grafici per classi di volume del campione di edifici rilevato (volumi per classi divolumi/1000 da 0 a 5000 mc) 172
11 N. edifici e volumi % muratura % cemento armato Tabella e grafici distribuzione numero di piani fuori terra del campione di edifici rilevato 173
12 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO N. edifici e volumi % muratura % cemento armato Tabella e grafici distribuzione numero di piani totale del campione di edifici rilevato 174
13 N. edifici e volumi % distribuzione Tabella e grafico distribuzione per classi di età di costruzione del campione di edifici rilevato 175
14 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO N. edifici e volumi % distribuzione Tabella e grafico distribuzione giudizio parametro "STATO DI FATTO" scheda di II livello GNDT (parametro 11 - Vulnerabilità crescente da A a D) per il campione di edifici rilevato 176
15 Distribuzione n. edifici per tipologie strutturali (strutture verticali ed orizzontali) per il campione di edifici rilevato 177
16 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO N. edifici e volumi % distribuzione Tabella e grafico indice di vulnerabilità sismica normalizzato (per fasce di 10) per il campione di edifici in muratura rilevato 178
17 % distribuzione edifici per ogni classe di età % distribuzione volumi/1000 per ogni classe di età Tabella e grafici indice di vulnerabilità sismica normalizzato (per fasce di 10) per classi di età di costruzione del campione di edifici di muratura rilevato 179
3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
3.6 - REGIONE PUGLIA Ing. Alfredo Ferrandino Tutor regionale 3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.6.1.1 - Scelta del campione Sulla base dei concetti generali formatori
Dettagli3.4 - REGIONE CAMPANIA
REGIONE CAMPANIA 3.4 - REGIONE CAMPANIA Ing. Stefano Maria Petrazzuoli Tutor regionale 3.4.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.4.1.1 - Premesse Il progetto LSU bis ha
Dettagli3.7 - REGIONE SICILIA Province di Messina, Catania, Ragusa, Siracusa
3.7 - REGIONE SICILIA Province di Messina, Catania, Ragusa, Siracusa Ing. Leonardo Santoro Tutor regionale, Genio Civile di Messina 3.7.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
DettagliRAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
3.5 REGIONE MOLISE Ing. Alberto Lemme Tutor regionale 3.5.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.5.1.1 - Premesse Nella parte iniziale del progetto è stato completato il
Dettagli3.2.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE
CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.2.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.2.2.1 - Premessa Sulla scorta
DettagliMetodologie di individuazione delle diverse tipologie edilizie
CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.3.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.3.2.1 - Premessa L attività
DettagliRISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE
CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.6.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.6.2.1 - Premessa Al termine
Dettagli3.3 - REGIONE CALABRIA
3.3 - REGIONE CALABRIA Ing. Giuseppe Abbate Tutor regionale 3.3.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.3.1.1 - Premesse Con il progetto LSU bis iniziato nella Regione Calabria
Dettagli3. DATI RACCOLTI CON IL CENSIMENTO
Volume I RELAZIONE GENERALE 3.1 Descrizione generale dei dati raccolti I dati raccolti al termine del periodo di durata del Progetto interregionale del Dipartimento della Protezione Civile comprendono
DettagliDiSGG, Università della Basilicata Centro di Competenza sul Rischio Sismico della Regione Basilicata (CRiS)
Comune di Potenza DiSGG Vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio della città di Potenza DiSGG, Università della Basilicata (masi@unibas.it) Centro di Competenza sul Rischio Sismico della Regione Basilicata
DettagliQui DPC. M. Dolce 1. Rubrica
Rubrica M. Dolce 1 Presso il Dipartimento della Protezione Civile, è operante un applicativo (SIGE- Sistema Informativo per la Gestione dell Emergenza) mediante il quale vengono prodotti degli scenari
Dettagli3.1.3 Elaborazioni e graduatorie
3.1.3 Elaborazioni e graduatorie Attraverso i dati rilevati nella check-list, che sono sempre da considerare dati poveri, è possibile effettuare una serie di elaborazioni ed individuare criteri per la
DettagliUNIVERSITA DI PISA SCUOLA DI INGEGNERIA COMPORTAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO DI EDIFICI RESIDENZIALI POPOLARI A LIVORNO
UNIVERSITA DI PISA SCUOLA DI INGEGNERIA Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria delle Costruzioni Civili Tesi di Laurea: COMPORTAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO DI EDIFICI RESIDENZIALI POPOLARI A LIVORNO
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. per la
PROTOCOLLO D INTESA COMUNE DI POTENZA per la VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA E DEFINIZIONE DI STRATEGIE DI INTERVENTO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI IN CEMENTO
DettagliStrumenti di contabilità energetica del territorio Mappatura degli edifici di Faenza
Seminario Internazionale - EnSURE project Strumenti di contabilità energetica del territorio Mappatura degli edifici Massimo Alberti Mattia Baldacci Michele Balducci 1 1.1. Premessa ed obiettivi Inserire
DettagliAPPENDICE B1 Schema di Programma Zone Instabili
APPENDICE B1 Schema di Programma Zone Instabili Finalità generale La finalità generale del Programma Zone Instabili è ridurre gli eventuali effetti dovuti a: instabilità di versante sismoindotta; ( ) Oggetto
DettagliPROGETTO DI RICERCA CENSIMENTO E VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRIVATO DELLA REGIONE BASILICATA. Regione Basilicata
PROGETTO DI RICERCA Regione Basilicata Centro di Competenza Regionale per lo Studio ed il Controllo del Rischio Sismico CENSIMENTO E VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRIVATO
Dettagli2.5 Rischio sismico. Figura 1 Classificazione sismica dei comuni della Toscana. Fonte: Regione Toscana
2.5 Rischio sismico Classificazione sismica Tutti i 287 comuni della sono classificati sismici con l approvazione della Deliberazione di GR n. 431 del 19/06/2006, che ha recepito l Ordinanza del Presidente
Dettagli2.3.1 ATTIVITA' SVOLTA PRESSO GLI UFFICI DISTACCATI DELLA REGIONE A FABRIANO
2.3.1 ATTIVITA' SVOLTA PRESSO GLI UFFICI DISTACCATI DELLA REGIONE A FABRIANO Tutor: Geom. Sandro D Alessandro GNDT AQ Premessa A seguito degli eventi sismici che a decorrere dal 26 settembre 1997 hanno
DettagliCAPITOLO 1 : IL PROGETTO
CAPITOLO 1 : IL PROGETTO Ing. Aurelio Petracca, Geom. Sandro D Alessandro 1.1 PREMESSA Il 26 settembre 1997 una vasta area dell Italia centrale, a confine tra le regioni Umbria e Marche, è stata colpita
DettagliMonitorare il livello di sismicità nelle aree a maggior rischio sismico
Allegato 1 MACROBIETTIVO B4- Prevenzione del rischio sismico e riduzione degli effetti Settore Sismica O B I E T T I V I SPEC I F I C I E I N T E R V E N T I Monitorare il livello di sismicità nelle aree
DettagliCAPITOLO II - RISULTATI GLOBALI DEL PROGETTO
CONFRONTO FRA I DATI ISTAT 1991 E IL CAMPIONE RILEVATO CAPITOLO II - RISULTATI GLOBALI DEL PROGETTO 2.1 - CONFRONTO FRA DATI ISTAT 1991 E IL CAMPIONE RILEVATO Prof. Alberto Bernardini Università di Padova
DettagliIL PRG DELLA SISMICITA : Un percorso per la sicurezza
Procedure e strumenti per la riduzione del rischio sismico IL PRG DELLA SISMICITA : Un percorso per la sicurezza SAIE Bologna, 16 ottobre 2013 arch. urb. Ennio Nonni ing. Devis Sbarzaglia OPCM 3274/2004
DettagliDifesa dai Terremoti: Il Rischio Sismico
Difesa dai Terremoti: Il Definizione Il rischio sismico è determinato da una combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e dell esposizione ed è la misura dei danni che, in base al tipo di sismicità,
DettagliRISPOSTA SISMICA DI DEPOSITI DI TERRENO A GRANA GROSSA IN ALCUNE AREE DELLA TOSCANA
FACOLTA DI INGEGNERIA 12 Aprile 2005 RISPOSTA SISMICA DI DEPOSITI DI TERRENO A GRANA GROSSA IN ALCUNE AREE DELLA TOSCANA Maurizio Ferrini*, Massimo Baglione*, Samuela Iacomelli**, *Regione Toscana - Settore
DettagliDECRETO DEL 21 NOVEMBRE 2003
DECRETO 19904 DEL 21 NOVEMBRE 2003 Sommario OGGETTO:...2 ALLEGATO A...3 ALLEGATO B...5 OGGETTO: Disposizioni preliminari per l attuazione dell Ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3274 del
Dettagli1. CONTENUTI DEL PROGETTO
Volume I - RELAZIONE GENERALE 1.1 Ambito territoriale Il progetto, nella sua formulazione iniziale, riguardava 5 regioni del Sud dell Italia: Molise, Campania,, e la orientale comprendente 67 della provincia
DettagliFigura 1: Pianta del piano terra e sezione dell edificio.
1 Premessa Il caso di studio in esame riguarda un edificio storico in muratura, sito nel comune di Catania, di proprietà dell università di Catania e attualmente adibito a residenza universitaria. Lo studio,
DettagliVERIFICHE TECNICHE DI EDIFICI IN ZONA SISMICA
Leonardo Santoro DI EDIFICI IN ZONA INTRODUZIONE A seguito della riclassificazione sismica del paese, introdotta dall ordinanza P.C.M. 3274/2003, il vincolo sismico è stato esteso a tutto il territorio
DettagliRISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE
REGIONE SICILIA 3.7.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.7.2.1 - Premessa A seguito del censimento a campione dell
DettagliLa valutazione d agibilità degli edifici ordinari: approccio metodologico e scheda Aedes Identificazione e descrizione edificio
Corso di Formazione La gestione tecnica dell'emergenza sismica, rilievo del danno e valutazione dell agibilità Federazione Ordini Ingegneri Lazio Rieti, 11 febbraio 2016 Roma, 19 febbraio 2016 La valutazione
DettagliCOMUNE DI LUSCIANO Provincia di Caserta
COMUNE DI LUSCIANO Provincia di Caserta ADEGUAMENTO STRUTTURALE DELL EDIFICIO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE Via Boccaccio RELAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Novembre 2015 Il R.T.P. Prof. Ing.
DettagliLa valutazione di edifici in c.a. Il Progetto Simulato
Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2018 2019 La valutazione di edifici in c.a. Il Progetto Simulato PhD Marco VONA Scuola di Ingegneria - Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://oldwww.unibas.it/utenti/vona/
Dettagli1.4 Metodologie e strumenti di ricerca
1.4 Metodologie e strumenti di ricerca 1.4 Metodologie e strumenti di ricerca Il progetto è stato realizzato con l ausilio di due strumenti di rilevazione: la Pre-scheda e la Scheda di Vulnerabilità di
DettagliCAPITOLO III RISULTATI DEL PROGETTO ARTICOLATI PER REGIONI
REGIONE ABRUZZO CAPITOLO III RISULTATI DEL PROGETTO ARTICOLATI PER REGIONI 3.1 - REGIONE ABRUZZO Ing. Alberto Lemme Tutor regionale 3.1.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
DettagliCOMPARTO CODICE TIPOLOGIA CODICE Centro Storico 1 CS1 Condomini in Muratura Portante MUR 1 Centro Storico 2 CS2
Valutazione semplificata della vulnerabilità sismica: gli edifici in c.a. di Ivrea Di seguito si valuta uno dei tre fattori del rischio sismico degli edifici: la vulnerabilità sismica. Il calcolo è stato
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ D INGEGNERIA INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ D INGEGNERIA INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale ABSTRACT Definizione di una correlazione
DettagliVulnerabilità sismica delle strutture industriali
VADEMECUM per la SICUREZZA SISMICA DEI FABBRICATI INDUSTRIALI Vulnerabilità sismica delle strutture industriali Bernardino Chiaia Alessandro P. Fantilli Indice Inquadramento del problema I capannoni prefabbricati
DettagliLIBRO BIANCO DELLA RICOSTRUZIONE A L AQUILA. Caratteristiche degli edifici ed interventi proposti
La Pianificazione e la Gestione Tecnica dell Emergenza Sismica Rilievo del Danno e Valutazione dell Agibilità LIBRO BIANCO DELLA RICOSTRUZIONE A L AQUILA Caratteristiche degli edifici ed interventi proposti
Dettagli1.2 Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura
Capitolo I Introduzione 1.2 Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura Prima dell introduzione di norme specifiche e cioè di fatto fino a pochi decenni fa (escludendo singoli provvedimenti o raccomandazioni
DettagliComune di GANDOSSO. Variante n.1 al Piano di Governo del Territorio
1 Comune di GANDOSSO Variante n.1 al Piano di Governo del Territorio 1 OBIETTIVI DELLA VARIANTE L Amministrazione Comunale di Gandosso, ha predisposto la presente Variante al PGT al fine di perseguire
DettagliCOMUNE DI RIMINI Determinazione Dirigenziale n. 788 del 25/06/2012. Centro di Responsabilità n. 68 Centro di Costo n. 61 Pratica n.
Centro di Responsabilità n. 68 Centro di Costo n. 61 Pratica n. 2683240 Oggetto: Affidamento di incarico professionale all Ing. Luca Gallini per la valutazione della vulnerabilita sismica del plesso scolastico
DettagliRECUPERO E VALORIZZAZIONE DI CORNELLO DEL TASSO
Paolo Masotti 117 RECUPERO E VALORIZZAZIONE DI CORNELLO DEL TASSO Paolo Masotti Il lavoro che è qui illustrato deriva, in gran parte, da una tesi di Laurea discussa nell anno accademico 1996/97 presso
DettagliPIANO DI PREVENZIONE DEL PRESIDENTE CNI, COORDINATORE RPT ASSEMBLEA STRAORDINARIA IPE, RIETI 10 SETTEMBRE 2016
PIANO DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO: LA PROPOSTA RPT ARMANDO ZAMBRANO PRESIDENTE CNI, COORDINATORE RPT ASSEMBLEA STRAORDINARIA IPE, RIETI 10 SETTEMBRE 2016 IL PIANO DI PREVENZIONE IL RECENTE SISMA
DettagliCONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI Le attività dei tecnici volontari tornado di Pianiga-Dolo-Mira
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA COLLEGIO INGEGNERI VENEZIA CONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI Le attività dei tecnici volontari tornado di Pianiga-Dolo-Mira
DettagliINDICE. COMUNE DI PARMA Studio di microzonazione sismica. Terzo livello di approfondimento PROGETTO LIVELLO. Elaborato Data Agg. Pag.
INDICE 1. Studi di Microzonazione sismica (MS) e Condizione limite per l emergenza (CLE)... 3 1.1 Definizioni e finalità... 3 1.2 Elaborati di riferimento... 4 2. Disposizioni generali ai fini pianificatori...
DettagliCAPITOLO IV UN CASO STUDIO: IL CENTRO STORICO DI FROSOLONE
CAPITOLO IV UN CASO STUDIO: IL CENTRO STORICO DI Ing. Alberto Lemme Tutor regionale 4.1 - Premessa Per il comune di Frosolone, rappresentativo delle tipologie edilizie molisane dell ambito geografico del
DettagliLa (mancata) valutazione del rischio sismico. Prevenzione e gestione dell emergenza in un Paese vulnerabile
La (mancata) valutazione del rischio sismico. Prevenzione e gestione dell emergenza in un Paese vulnerabile Roma - 16 febbraio 2018 09:30-17:15 L Italia è un paese caratterizzato da un elevato livello
DettagliPiano Operativo Triennale
Piano Operativo Triennale 2015-2017 Ufficio d Ambito della Provincia di Monza e Brianza Luglio 2015 1 Indice Il Piano d Ambito di Monza e Brianza e Piano degli Interventi 2014-2017... 3 Le variazioni necessarie
DettagliDANNI AGLI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO DI AMATRICE IN CONSEGUENZA DEL TERREMOTO DEL 24 AGOSTO 2016: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
DANNI AGLI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO DI AMATRICE IN CONSEGUENZA DEL TERREMOTO DEL 24 AGOSTO 2016: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI RELUIS UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA, POTENZA A. Masi, G. Santarsiero,
DettagliPrima indagine conoscitiva dei livelli di concentrazione radon indoor negli edifici scolastici della Basilicata
Prima indagine conoscitiva dei livelli di concentrazione radon indoor negli edifici scolastici della Basilicata Nel 2013 l Ufficio CRR dell ARPA Basilicata ha allestito un laboratorio per effettuare misure
DettagliLETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO
LETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO Sandra Vecchietti INU Emilia Romagna GLI AGGREGATI EDILIZI: CASI APPLICATIVI Sandra Vecchietti Bologna 10-06-2013 1 Unità Strutturale La presentazione è articolata
DettagliREGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 19-09-2011 (punto N 2 ) Delibera N 802 del 19-09-2011 Proponente ANNA RITA BRAMERINI DIREZIONE GENERALE POLITICHE TERRITORIALI, AMBIENTALI
DettagliCAPITOLO M PROGRAMMA DI QUALITÀ E CONTROLLO
CAPITOLO M PROGRAMMA DI QUALITÀ E CONTROLLO Obiettivi generali M1 M2 M3 Ogni impianto a tecnologia complessa deve essere progettato, realizzato e condotto secondo i principi della garanzia della qualità,
DettagliPRESENTAZIONE DEL LIBRO SISMA 2012 Ing. MASSIMO MARIANI Consiglio Nazionale Ingegneri, Delegato alla Cultura Curatore dell opera
PRESENTAZIONE DEL LIBRO SISMA 2012 Ing. MASSIMO MARIANI Consiglio Nazionale Ingegneri, Delegato alla Cultura Curatore dell opera PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
DettagliPossibili applicazioni future degli studi di MS a livello nazionale
LA MICROZONAZIONE SISMICA DI TERZO LIVELLO PER LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA. L ESEMPIO DI FIVIZZANO Firenze, 9 settembre 2016 Possibili applicazioni future degli studi di
DettagliModalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail
Modalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail PREMESSA L Inail da sempre fonda la sua attività su una cultura aziendale che pone l utente al centro del proprio sistema organizzativo;
DettagliAllegato 2: Edifici esistenti Edifici in Cemento Armato PROGETTO SIMULATO
Corso sulle Norme Tecniche per le costruzioni in zona sismica (Ordinanza PCM 3274/2003. DGR Basilicata 2000/2003) POTENZA. 2004 Allegato 2: Edifici esistenti Edifici in Cemento Armato PROGETTO SIMULATO
DettagliModello di denuncia/scheda informativa di cui all articolo 7, comma 3, della l.r. 23/2012
ALLEGATO 6.2 ALLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1603 in data 04/10/2013 Modello di denuncia/scheda informativa di cui all articolo 7, comma 3, della l.r. 23/2012 Spazio riservato uffici regionali
DettagliRISCHIO SISMICO e centri storici
RISCHIO SISMICO e centri storici Palermo 26 novembre 2016 arch. urb. Ennio Nonni Email: ennio.nonni@romagnafaentina.it La definizione degli obiettivi urbanistici dalla NORMA alla PRESTAZIONE SICUREZZA
DettagliUNIVERSITÀ degli STUDI di Napoli FEDERICO II
urbana dei centri storici: Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Corso di Laurea Triennale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio urbana dei centri storici: Relatore: Prof. Ing.
DettagliScritto da Administrator Giovedì 30 Novembre :00 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 13 Dicembre :44
Manuale del recupero edilizio Edifici in muratura e in cemento armato Editore: Maggioli - Autori:Fabrizio Astrua, Riccardo Nelva Anno: dicembre 2016 Il Manuale intende proporre una risposta ad ampio ventaglio
Dettaglilezione n.7: meccanismi di collasso
CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI STORICI prof PAOLO FACCIO (Università IUAV di Venezia ) A.A. 2012 2013 lezione n.7: meccanismi di collasso ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI MECCANISMI DI COLLASSO Rapporto tra tecnica
DettagliIngegneria civile e Geotecnica LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI DI S. MINIATO STUDIO DI FATTIBILITA PER L ADEGUAMENTO SISMICO
STUDIO VOLPI Ingegneria civile e Geotecnica via Brigate Partigiane, 25-56025 Pontedera (PI) Tel. e fax 0587 962257 - Cell. 345 8970146 LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI DI S. MINIATO STUDIO DI FATTIBILITA PER
Dettagli9 IL PROGETTO DEFINITIVO
9 IL PROGETTO DEFINITIVO D Lgs 163 / 2006 Codice dei contratti pubblici (ex Merloni) DPR 207 / 2010 regolamento attuazione (ex DPR 554/1999) 9 DPR 207/2010 Art. 24 Documenti componenti il progetto definitivo
DettagliTASK 6 :VULNERABILITÀ DEL CENTRO URBANO Responsabile: Edoardo Cosenza. UNITÀ DI RICERCA UniNA UniPV UniGE
TASK 6 :VULNERABILITÀ DEL CENTRO URBANO Responsabile: Edoardo Cosenza UNITÀ DI RICERCA UniNA UniPV UniGE L attività dei gruppi di ricerca afferenti al Task 6. Vulnerabilità del centro urbano per il primo
DettagliCATANIA, 21 marzo Sicurezza sismica di edifici esistenti: analisi, diagnosi e terapie. Luigi Bosco
CATANIA, 21 marzo 2013 Sicurezza sismica di edifici esistenti: analisi, diagnosi e terapie Luigi Bosco QUADRO GENERALE Il nostro patrimonio edilizio èfortemente vulnerabile perchécostruito prevalentemente
DettagliLICEO ARTISTICO STATALE Giacomo e Pio Manzù BERGAMO TABELLA DEI MINIMI DISCIPLINARI TRIENNIO RIFORMA DISCIPLINE PROGETTUALI
DISCIPLINE PROGETTUALI CLASSE TERZA MODULO ARGOMENTO/CONTENUTI OBIETTIVI MINIMI Riepilogo dei metodi proiettivi del disegno tecnico: - Proiezioni cilindriche proiezioni ortogonali (metodo di Monge) assonometrie
DettagliNTC 2018 e MS3. Un incontro possibile?
NTC 2018 e MS3 Un incontro possibile? Ing. Roberto Di Girolamo Via G. di Giovanni 10B 62032 Camerino (MC) mail: rdigirolamo@tin.it port.: +393356394081 Skype: roberto.di.girolamo 1 MS3 Dall Ordinanza 24
DettagliCOMUNE DI SAN MAURTO FORTE
COMUNE DI SAN MAURTO FORTE Regione Basilicata PROVINCIA DI MATERA PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STUDIO DELLA CONDIZIONE LIMITE DI EMERGENZA - CLE INTRODUZIONE Si definisce come Condizione Limite
DettagliATTIVITA DI PREVENZIONE SISMICA IN VALTIBERINA
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Firenze, Arezzo, Prato, Pistoia. Prevenzione Sismica Convegno Strumenti
DettagliCOMUNE DI VICENZA ANALISI DELLA CONDIZIONE LIMITE PER L EMERGENZA (CLE) Relazione illustrativa
COMUNE DI VICENZA ANALISI DELLA CONDIZIONE LIMITE PER L EMERGENZA (CLE) 1.Introduzione Relazione illustrativa 1.1 Riferimenti Normativi L Amministrazione Comunale di Vicenza, ha affidato con Determinazione
DettagliIL RUOLO DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA IN UNA METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO DELL EDILIZIA RESIDENZIALE ALLA SCALA URBANA
IL RUOLO DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA IN UNA METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO DELL EDILIZIA RESIDENZIALE ALLA SCALA URBANA Federico Mori, Gianluca Acunzo, Noemi Fiorini (CNR-IGAG) con la collaborazione
DettagliSTUDIO TECNICO GENOVESI
STUDIO TECNICO GENOVESI Ing. Antonio Genovesi Ing. Sergio Agresta Ing. Alessandro Castelletta 20146 MILANO - VIA FRUA, 18 TEL. 02/469.42.73-469.53.90 FAX 02/469.53.90 http://www.studio-genovesi.it E-MAIL:
DettagliL esempio applicativo sul tessuto antico di Ficarra (Me) Prof. Silvio Van Riel, Prof.ssa Fauzia Farneti Università di Firenze
L esempio applicativo sul tessuto antico di Ficarra (Me) Prof. Silvio Van Riel, Prof.ssa Fauzia Farneti Università di Firenze Comune di Ficarra Redazione Ufficio Tecnico comunale Responsabile Ing. Francesco
DettagliCOSTRUZIONI ESISTENTI. Indagini su costruzioni esistenti in Calcestruzzo armato e muratura
COSTRUZIONI ESISTENTI Indagini su costruzioni esistenti in Calcestruzzo armato e muratura 1 LIVELLI DI CONOSCENZA STRUTTURE IN CALCESTUZZO ARMATO 2 LC1: Conoscenza limitata Geometria: la geometria della
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 17 ) Delibera N.930 del DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 22-09-2003 (punto N. 17 ) Delibera N.930 del 22-09-2003 Proponente TOMMASO FRANCI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI
DettagliA seguito del distruttivo terremoto di Avezzano del 1915, fu classificato sismico un solo comune ricadente nell attuale provincia di Fermo.
STORIA SISMICA i recenti eventi sismici verificatisi in Emilia nel mese di Maggio 2012, hanno riportato di nuovo alla luce i problemi legati alla vulnerabilità sismica dell edificato esistente, dopo appena
DettagliDecreto n 61 del 6 novembre 2009
Decreto n 61 del 6 novembre 2009 Oggetto: Approvazione progetto Mappatura delle zone e dei siti della Regione Veneto ove siano presenti amianto e materiali contenenti amianto (DGR 3887/2008). LA DIRIGENTE
DettagliL analisi stratigrafica delle murature in elevato
Rilievo dell architettura. Il rilievo per l archeologia L analisi stratigrafica delle murature in elevato Rilevare la struttura muraria ed i suoi corredi funzionali ed estetici, costituisce una operazione
DettagliCompilazione guidata del SI-ERC da FATAe
1 2 Premessa Compilazione guidata del SI-ERC da FATAe Il SI-ERC, Sistema Informativo Edilizia Regione Calabria, è un database della documentazione progettuale di tutti gli interventi edilizi, di tipo strutturale,
DettagliESPERIENZE DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA URBANA E DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA DI AGGREGATI EDILIZI STORICI
ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA INU GRUPPO DI LAVORO VULNERABILITA SISMICA URBANA E RISCHI TERRITORIALI ESPERIENZE DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA URBANA E DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE TESI DI LAUREA RELATORI: VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA DEI COMPLESSI MURARI CH.MO PROF.
DettagliANALISI STRUTTURE AGRICOLE.
ANALISI STRUTTURE AGRICOLE. Numerosi studi (Barbieri 1923; Biasutti, 1932; Pagano et al., 1936; Franciosa, 1942; Samonà, 1954; Saibene 1955) hanno evidenziato la diffusione dell edilizia rurale sull intero
DettagliIng. Carlo DOIMO LA QUALIFICAZIONE SISMICA E LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
Ing. Carlo DOIMO LA QUALIFICAZIONE SISMICA E LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 1 7 aprile 2014 ML 5 Un terremoto di magnitudo (Ml) 5.0 (M W 4.7) è avvenuto alle ore 21:27:00 di oggi ad una profondità di 5
Dettagli2.4.5 ATTIVITA SVOLTA PRESSO I COMUNI DI ASSISI, BASTIA UMBRA, CANNARA E PERUGIA
2.4.5 ATTIVITA SVOLTA PRESSO I COMUNI DI ASSISI, BASTIA UMBRA, CANNARA E PERUGIA Tutors: Ing. Aurelio Petracca GNDT AQ Arch. Giorgio Flamini esperto GNDT Geol. Sergio Carelli - esperto GNDT Rilevamento
DettagliSCUOLA ELEMENTARE LEOPOLDO FRANCHETTI Servizi di Architettura e Ingegneria per la verifica di vulnerabilità sismica ai sensi dell OPCM 3274/03
2 DI 11 1 PREMESSA... 3 2 STATO ATTUALE... 5 2.1 Descrizione e consistenza... 5 2.2 Caratteristiche costruttive... 11 3 DI 11 1 PREMESSA Oggetto della presente relazione è la verifica sismica, di livello
DettagliContenuti informativi e processo produttivo
Verso il censimento continuo delle Istituzioni pubbliche Contenuti informativi e processo produttivo Manlio Calzaroni Istat - Direzione Centrale delle rilevazioni censuarie e dei registri statistici Roma,
DettagliPROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI
PROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI francesco.pilo@vigilfuoco.it marco.ziron@arpa.veneto.it VGR 2016 ISA ROMA francesco.pilo@vigilfuoco.it 1 OBBIETTIVI DELL'ANALISI
DettagliComune di Mira. Piano generale degli impianti
Piano generale degli impianti Norme in deroga all art. 23 del Nuovo Codice della Strada, D. Lgs. 30 aprile 1992 n. 285, testo aggiornato con il D.Lgs. 10 settembre 1993 n. 360 in vigore dal 1 ottobre 1993
DettagliSistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro
Pagina 1 di 7 Manuale per l Accreditamento Salute e Sicurezza sul Lavoro Responsabile Tecnico della Sicurezza Antincendio: ing. Alessandro Cattaneo EMIS: Data: REDATTO DA: Pagine modificate 0 20/05/ Ing.
DettagliObiettivi di servizio: servizio idrico integrato e rifiuti Indicatori e target
Obiettivi di servizio: servizio idrico integrato e rifiuti Indicatori e target Unità di Valutazione degli investimenti pubblici Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica Roma, 19 Dicembre 2013
DettagliModello di denuncia/scheda informativa di cui all articolo 7, comma 3, della l.r. 23/2012
ALLEGATO 2 ALLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1090 in data 01/08/2014 Modello di denuncia/scheda informativa di cui all articolo 7, comma 3, della l.r. 23/2012 Spazio riservato uffici regionali
DettagliIng. Carlo DOIMO LA QUALIFICAZIONE SISMICA E LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
Ing. Carlo DOIMO LA QUALIFICAZIONE SISMICA E LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 1 7 aprile 2014 ML 5 Prevedibile? Impossibile? Strumentalizzato? Menagramo? 2 SITUAZIONE NORMATIVA Seismic Advisory Board Caltrans
DettagliREPORT INTERMEDIO. INDAGINE AMBIENTALE Campagna di misura della Qualità dell aria PAT/RFS305-14/01/
PAT/RFS305-14/01/2019-0021123 AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE Settore tecnico per la tutela dell ambiente U.O. aria, agenti fisici e bonifiche Via Mantova, 16 38122 Trento P +39 0461
DettagliIndice sommario Capitolo 1 Conoscenza empirica e analisi delle strutture Capitolo 2 Il percorso di conoscenza
Indice sommario Premessa (C. Blasi)... pag. IX Capitolo 1 Conoscenza empirica e analisi delle strutture 1.1 Una ragionevole rivalutazione della conoscenza empirica e dell analisi cinematica delle strutture
DettagliLinee di Piano. Metodologia di analisi
Linee di Piano Metodologia di analisi Il Piano Energetico Comunale Solare (PECS) viene elaborato attraverso l analisi di diversi fattori territoriali, urbanistici, energetici. La caratterizzazione territoriale
DettagliRiqualificazione energetica del patrimonio edilizio dalla PA ai Condomini: roadmap e tool informatici
Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio dalla PA ai Condomini: roadmap e tool informatici SafeSchool 4.0: Caso studio: Condominio Scalo San Lorenzo, 87- Roma (edificato nel 1926) Roma, 13 Marzo
DettagliMETODOLOGIA DI ANALISI E MODELLO DI CLASSIFICAZIONE
METODOLOGIA DI ANALISI E MODELLO DI CLASSIFICAZIONE DELLA SICUREZZA NEI SISTEMI INFORMATIVI SANITARI SECONDO UN APPROCCIO DI HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT 02.05.2017 - Ver 1.0 1 Il sistema informativo è
Dettagli