ASL - Benevento. Bollettino Epidemiologico n sep@aslbenevento1.it

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1 Dipartimento di Prevenzione E & P ASL - Benevento Bollettino Epidemiologico n. 87 Servizio Epidemiologia e Prevenzione FAX sep@aslbenevento1.it Prima di mettersi in viaggio Ogni anno più di 500 milioni di persone viaggiano per lavoro o per turismo. 50 milioni di persone si muovono da paesi industrializzati a paesi in via di sviluppo in cui il rischio di contrarre una malattia infettiva è alto sia a causa delle condizioni climatiche che per situazioni di carenza igienico-sanitaria. L attenzione delle autorità sanitarie di tutto il mondo si è focalizzata su questa popolazione in viaggio, per tutelare la salute da possibili focolai di infezioni o dalle precarie condizioni igieniche dei paesi visitati. Molti rischi possono essere controllati con l adozione di opportune precauzioni e vaccinazioni prima della partenza. C è poi il pericolo di importazione di malattie, al ritorno dal viaggio. Dati del Ministero della Salute indicano che la malaria, non più endemica in Italia, da oltre 40 anni, è oggi la più comune malattia di importazione nel nostro Paese. Il numero di casi da importazione è cresciuto da circa 100 casi nel 1985 a 1000 nel Rischi Sono condizionati da diversi fattori: - la destinazione, - la durata del soggiorno - lo scopo del viaggio, - gli standard igienici dell alloggio e sicurezza alimentare, - comportamento del viaggiatore E necessario valutare attentamente la destinazione del viaggiatore e il motivo del suo viaggio, il suo stato di salute alla partenza e pianificare le vaccinazioni richieste per il paese meta del viaggio. Destinazioni dove si prevede un soggiorno in condizioni analoghe a quelle del paese di partenza richiedono minori precauzioni rispetto a quelle che dovrà adottare chi si sposta per missioni umanitarie o al di fuori di circuiti turistici. 1

2 Particolari categorie di viaggiatori Bambini Prima che i lattanti e o i bambini intraprendano un viaggio internazionale, è necessario controllare che siano in regola con le vaccinazioni, obbligatorie e raccomandate in Italia e nel Paese di destinazione, per la loro età. Chi si prepara per un viaggio all'estero, in una regione a rischio, deve sapere che le vaccinazioni non eliminano affatto la necessità di rispettare le comuni norme igieniche per la prevenzione delle infezioni di qualunque tipo esse siano. Bisogna poi ricordare che i bambini sono particolarmente sensibili al caldo e al sole, si disidratano più facilmente degli adulti in caso di diarrea ma anche nel caso in cui la quantità di acqua assunta sia insufficiente. Donne in gravidanza La gravidanza non è una controindicazione ai viaggi ma è necessario tener presente che: - alcune vaccinazioni sono controindicate, - bisogna evitare di recarsi in zone in cui la malaria è endemica perché in gravidanza può dare serie complicazioni, - è sconsigliato recarsi in aree isolate o in zone ad elevata altitudine. Cinetosi Problemi più frequenti dovuti al viaggio E un insieme di sintomi dovuti a variazioni di posizione del corpo nello spazio che, a causa del viaggio, avvengono rapidamente. E caratterizzata da: nausea, vomito, pallore, sudorazione. E frequente nei viaggi in mare, aereo, macchina e treno. Non si verifica nei bambini al di sotto dei due anni ed è più frequente nelle donne e nei giovani. Misure comportamentali per evitare l insorgenza di cinetosi: - concentrare lo sguardo su un punto fisso, limitando i movimenti della testa e del collo, - non leggere durante il viaggio, - tenere gli occhi chiusi, - non indossare cravatte strette o cinture, - in macchina sedersi sui sedili anteriori, - in nave, aereo e autobus sedersi sui sedili anteriori o al centro, - evitare pasti abbondanti e alcol prima del viaggio, - fare spuntini leggeri durante il percorso. I numerosi farmaci in commercio per la cinetosi sono efficaci ma possono dare sonnolenza, riduzione dell attenzione e vertigini. Jet Lag È uno stato di malessere causato dal rapido attraversamento di vari fusi orari nei viaggi in aereo. E dovuto all alterazione del normale ritmo circadiano (l orologio biologico). La sintomatologia è dovuta a tre fattori: - cambiamento dell orario dei pasti e delle attività quotidiane, - adattamento del ritmo sonno-veglia, della temperatura corporea, dei livelli ormonali, - privazione del sonno. 2

3 I sintomi dipendono dalla capacità di adattamento personale ma per lo più sono caratterizzati da sensazione di spossatezza, disorientamento, mancanza di concentrazione, difficoltà ad addormentarsi e dolore alle gambe. La NASA calcola che per il recupero del normale ritmo circadiano il tempo necessario sia un giorno per ogni ora di variazione di fuso orario. Calore e Umidità Problemi conseguenti alle condizioni climatiche Possono dare manifestazioni patologiche dovute alla incapacità o impossibilità dei sistemi di termoregolazione corporea ad adattarsi. Possono presentarsi con diversi gradi di severità: - edemi o eritemi solari, - crampi muscolari, - tetania, - sincope, - colpo di calore (ipertermia). La sindrome da ipertermia è piuttosto rara, più frequente è la sintomatologia che deriva dalla sudorazione profusa con disidratazione. Si ha una contrazione del volume circolante con tachicardia fino al collasso. La sudorazione profusa, con perdita di cloruro di potassio, può dare anche crampi muscolari, astenia e malessere. A livello cutaneo la sudorazione intensa determina la comparsa di lesioni pruriginose legate alla iperattività delle ghiandole sudoripare che producono sudore concentrato, molto irritante: la sudamina. Il trattamento consiste in lavaggi con acqua e amido di riso e l uso di indumenti di fibre naturali traspiranti. Raggi ultravioletti Pur essendo altamente benefici per molte situazioni ( depressione, lesioni psoriasiche, alcune micosi cutanee, prevenzione del rachitismo), la fotoesposizione può dare diverse manifestazioni patologiche, di varia gravità: - eritemi solari, - ustioni, - reazioni fotoallergiche. Freddo L Ipotermia si produce quando la capacità di generare calore è inferiore alla sua dispersione. Si manifesta quando l organismo è esposto ad un ambiente freddo, in condizioni di disidratazione, abbigliamento non adeguato e scarso apporto calorico. Può essere facilitata anche dall uso di farmaci (sedativi, ipnotici), alcool, oppioidi e malattie preesistenti (ipotiroidismo, sepsi, iper o ipoglicemia). Si manifesta con nausea, vertigini,difficoltà di movimento degli arti, astenia. Quando la temperatura corporea scende al di sotto di C è presente tachipnea, vasocostrizione periferica, tachicardia, disartria, confusione, letargia. La manifestazione più grave dell esposizione prolungata a temperature di congelamento è l assideramento. In questa grave condizione sono compromesse le parti periferiche del 3

4 corpo con danni tissutali diretti o indiretti dovuti alla formazione di cristalli di ghiaccio, stasi circolatoria, trombosi e ischemia. La sintomatologia è caratterizzata dalla comparsa di sensazione di freddo, dolore trafittivo, seguito da intorpidimento fino alla completa insensibilità del tratto periferico interessato. Il trattamento consiste nel portare il paziente in ambiente caldo, rimuovere i vestiti eventualmente bagnati, riscaldare la zona colpita anche con un bagno caldo a temperatura di C. Altitudine I disturbi che si possono manifestare ad elevate altitudini sono dovuti alla rarefazione di ossigeno nell aria. Si può avere: - male acuto di montagna, (altitudini superiori a 2500 metri), con cefalea, astenia, insonnia, nausea, anoressia, nelle forme lievi, atassia, tosse, dispnea a riposo, alterazione della coscienza, nelle forme più gravi; è comunque una condizione benigna che tende ad autorisolversi; - edema cerebrale da altitudine: progressioni dei sintomi del male acuto di montagna con alterazione delle funzioni cerebrali; - edema polmonare da altitudine: il polmone è il secondo organo ad essere compromesso dalla ipossia. Misure preventive comportamentali: - effettuare ascese graduali - durante la notte sostare ad una altitudine inferiore rispetto all altezza raggiunta durante il giorno - programmare soste di 2-3 giorni a livelli intermedi - assumere una dieta ricca di carboidrati. Viaggiatori con problemi di insufficienza cardiaca, angina o alcune forme di malattie polmonari, dovrebbero consultare il proprio medico prima di affrontare un viaggio in località con un altitudine superiore a 1800 metri. In acqua dolce: Problemi conseguenti a bagni l acqua può costituire un veicolo per patologie infettive, soprattutto in zone a basso livello igienico sanitario. Alcune delle patologie veicolate da acque dolci: - leptospirosi, dovuta ad acque contaminate dalle urine di roditori, soprattutto in aree tropicali; - legionellosi, dovuta all aerosolizzazione o aspirazione di acque contenenti legionelle, queste possono sopravvivere per lunghi periodi in ambienti caldo umidi come i sistemi di condizionamento dell aria, le docce, gli umidificatori, i serbatoi d acqua, i centri termali; - shigellosi, dovuta all ingestione anche di pochi batteri, è caratterizzata da una diarrea muco-ematica con dolori addominali, febbre e astenia. - 4

5 In acqua di mare: - dermatite del bagnante: dovuta alla puntura di alcune meduse. Compaiono lesioni papulo-vescicolari eritematose e pruriginose che persistono per alcuni giorni. Nei bambini si può avere anche febbre. - Avvelenamento da ricci di mare: dolore intenso seguito da eritema, edema e mialgie conseguente all inoculazione presente negli aculei dei ricci. Il sollievo dal dolore si può ottenere immergendo la parte colpita in acqua molto calda (45 C) per minuti. - Puntura da stelle marine: le spine sono ricoperte di veleno e possono penetrare i guanti dei subacquei causando dolore, sanguinamento ed edema. La penetrazione delle spine può causare anche la comparsa di un granuloma da corpo estraneo. Anche in questo caso il soccorso consiste nella immersione della parte in acqua calda. Rischi legati all alimentazione L ingestione di cibi e acqua contaminata da batteri, tossine, virus, sostanze chimiche, causa la comparsa di una serie di patologie acute con una incubazione che varia da poche ore a molti mesi. Tutti siamo esposti a queste patologie ma i viaggiatori internazionali lo sono in modo particolare per diversi motivi: - alterazione della flora microbica intestinale a causa delle modificazioni climatiche, - comportamenti a rischio: consumo di cibi tipici locali senza tener conto delle condizioni igieniche, - consumo di acque non potabili. Il calore, ovvero la cottura, distrugge la maggior parte degli agenti patogeni mentre il lavaggio anche accurato di frutta e verdura può non essere sufficiente ad allontanare eventuali contaminazioni. lascia ciò che non puoi cuocere o sbucciare La diarrea del viaggiatore è tra le più frequenti patologie del viaggiatore internazionale. E dovuta a vari agenti patogeni per lo più di origine batterica. La maggior parte dei patogeni che contaminano gli alimenti e le bevande e che sono alla base della diarrea del viaggiatore, sono inattivati dal calore a 60 C. Fondamentale, come mezzo di prevenzione di molte infezioni durante i viaggi è il lavaggio delle mani che deve essere accurato e frequente. Acqua e sapone sono sufficienti a rimuovere materiali potenzialmente infettivi dalle mani. Se non è disponibile acqua e sapone ed è necessario lavarsi, può essere usato un detergente senza acqua contenente almeno il 60% di alcol Morso di zecca Le zecche sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnida), parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro. Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due/tre ospiti diversi. Non sono molto selettive nella scelta dell'organismo da parassitare, ma possono scegliere diverse specie animali dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all'uomo. 5

6 In Italia sono presenti due famiglie di zecche: quella delle Ixodidae (zecche dure) e quella delle Argasidae (zecche molli). L'habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, ma possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat elettivi. Con l'inizio della bella stagione le zecche abbandonano, lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi che vanno da aprile a ottobre è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto "morso da zecca". Il morso della zecca non è di per se' pericoloso per l'uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori. La maggior parte delle malattie che possono essere provocate dal morso di zecca può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Anche se il rischio d'infezione potrebbe essere superiore a quello stimato sino ad ora, solo raramente (fino al 5 per cento dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita. Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all'estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all'anidride carbonica emessa e al calore dell organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e prontamente si apprestano a parassitarlo. Conficcano quindi il loro apparato boccale nell'ospite e cominciano a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono come parassiti nell'organismo dell'ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente. Prevenzione Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o perlomeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia. Coloro che si apprestano a recarsi in aree a rischio dovrebbero: vestirsi opportunamente, con abiti chiari che rendono più facile l'individuazione delle zecche, coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali) e utilizzare pantaloni lunghi; evitare di toccare l'erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l'erba è alta; terminata l'escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi; trattare gli animali domestici (cani) con sostanze acaro repellenti prima dell'escursione; spazzolare gli indumenti prima di portarli all'interno delle abitazioni. Le zecche individuate sulla pelle vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un'infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull'ospite. 6

7 Rimozione della zecca: la zecca deve essere afferrata con una pinzetta vicino alla superficie della pelle e rimossa tirando dolcemente; durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni; Dopo l estrazione della zecca sono indicate la disinfezione della zona (evitando i disinfettanti che colorano la cute) e l applicazione di antibiotici per uso topico; Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate; spesso il rostro (apparato boccale) rimane all interno della cute, in tal caso deve essere estratto con un ago sterile. Alla rimozione della zecca deve seguire un periodo di osservazione della durata di giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione. La somministrazione di antibiotici per uso sistemico nel periodo di osservazione è sconsigliata, perché può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi. Nel caso in cui, per altre ragioni, fosse necessario iniziare un trattamento antibiotico, è opportuno impiegare farmaci di cui sia stata dimostrata l efficacia sia nel trattamento delle rickettsiosi che delle borreliosi. EpiCentro 1) Misure aspecifiche di protezione dagli insetti Le patologie conseguenti alla puntura o dal morso di insetti sono numerosissime (febbre gialla, malaria, leishmaniosi ecc.). Il rischio di essere punti è tanto maggiore quanto più avventuroso è un viaggio, con uso di sacco a pelo, soggiorno in boschi o in zone rurali. Una protezione complementare a quella vaccinale (febbre gialla) o farmacologia (malaria) è rappresentata da tutti quei mezzi che evitano o diminuiscono la possibilità di contatto con il vettore: repellenti chimici, insetticidi, mezzi chimici: repellenti chimici, insetticidi, mezzi fisici: abiti, che devono essere capaci di coprire la maggior parte della superficie corporea, calzature adeguate; zanzariere, aria condizionata Vaccinazioni e Chemioprofilassi In base al Paese in cui ci si reca è necessario valutare la necessità di vaccinarsi per le patologie per cui i rischi sono più elevati ma anche praticare richiami di vaccini fatti anni prima (antitetanica e antimorbillo). 7

8 Per i viaggiatori internazionali esistono vaccinazioni obbligatorie e altre consigliate. E quindi necessario programmare per tempo il piano vaccinale, in modo che prima della partenza si possa avere una risposta immunitaria efficace. E opportuno recarsi all ambulatorio vaccinale almeno 4 settimane prima della partenza. Oltre alla profilassi attiva effettuata attraverso le vaccinazioni, per alcune patologie, in particolare la malaria, è possibile effettuare una profilassi farmacologia. E importante ricordare che le vaccinazioni che vengono effettuate per proteggersi da alcune malattie che si possono contrarre durante il viaggio, hanno una durata limitata nel tempo. Ad esempio: la vaccinazione contro la febbre gialla e quella contro l epatite A proteggono per circa 10 anni; la vaccinazione per il tifo per circa 3 anni Prima di un viaggio rivolgersi per consigli e vaccinazioni al Centro di profilassi internazionale Via Annunziata, Benevento tel. 0824/21168 oppure al Servizio Epidemiologia e Prevenzione, Benevento Dipartimento di Prevenzione Servizio Epidemiologia e Prevenzione Via Mascellaro, Benevento Fax mail sep@aslbenevento1.it E & P Diffusione interna Giugno