Rassegna Stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rassegna Stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata"

Transcript

1 Rassegna Stampa Convegno L INNOVAZIONE E LA RICERCA FARMACEUTICA IN ONCOLOGIA IL CASO ITALIA, FRA CONFRONTI INTERNAZIONALI E RUOLO DELLE ISTITUZIONI Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Brescia Tel Fax intermedia@intermedianews.it Roma, 25 MARZO 2014

2 Segnalazioni INTERMEDIA MARZO 2014 Programma Data 3 Emittente Servizio di Programma Data 3 Emittente Servizio di Programma Data 3 Emittente Servizio di Programma Data 3 Emittente Servizio di Programma Data 3 Emittente Servizio di Programma Data 3 Emittente Servizio di

3 LETTORI Boldrini, In Italia carenze e ritardi in prevenzione tumori Aspirare ad alti standard risponde ad ambizioni di civiltà Nel settore della prevenzione e della ricerca contro il cancro "dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri paesi. Ciò non significa che non vi siano, nel nostro paese, talenti e centri di eccellenza scientifica". E' questo il messaggio di saluto che la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, rivolge ai partecipanti al convegno in corso a Roma "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro'. "Aspirare", invece, "ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde per Boldrini soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia". L'impegno politico, per la presidente, "deve essere sempre più forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignità della persona in questo caso dei malati è esposta. Se non si fa questo non si fa neanche buona politica". Il tumore, aggiunge il presidente, è, infatti, "un male che può essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunità scientifico nella lotta contro tale patologia" deve però "essere efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca". Europa-in-prevenzione_b37ebb20-1cd9-4bd8-b0f2-8b5661ebdf7c.html

4 LETTORI Italia ultima in Europa in prevenzione tumori Il 30% dei tumori è prevenibile ma poche persone non consapevoli 25 marzo L'Italia "è ultima in Europa nei programmi di prevenzione", in queste iniziative, infatti, "investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' quanto spiega Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme Contro il Cancro', intervenuto oggi al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", in corso presso la Camera dei deputati. Ben al di sopra del nostro paese si collocano invece, specifica Cognetti, la Germania, che in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia (3,6%), l'olanda (4,8%) e anche la Romania (6,2%). Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli", continua Cognetti. Altro capitolo su cui investire emerge dal convegno promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro' è la necessità di investire in farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una "inevitabile serie di costi da affrontare", sottolinea Stefano Cascini, presidente dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e "le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione". Un ulteriore aspetto critico riguarda infine la diminuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca, passati da circa 200 milioni l'anno a 150 in un quinquennio. A tal proposito, conclude Cognetti, "è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità dell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni".(ansa). Europa-in-prevenzione_b37ebb20-1cd9-4bd8-b0f2-8b5661ebdf7c.html

5 AKS - Adnkronos Salute Tutte le Notizie - Il portale del Gruppo Adnkronos Farmaci: Novartis compra pagina sui quotidiani, verita' su Lucentis-Avastin Page 1 of 1 25/03/2014

6

7

8 LETTORI TUMORI: COGNETTI, ITALIA ULTIMA IN EUROPA IN PREVENZIONE Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica

9 LETTORI TUMORI: COGNETTI, ITALIA ULTIMA IN EUROPA IN PREVENZIONE (2) L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più e fficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

10 LETTORI Tumori: Cognetti, Italia ultima in Europa per prevenzione (AGI) - Roma, 25 mar. - Per quanto riguarda i programmi di prevenzione nella lotta contro il cancro "l'italia e' ultima in Europa investendo soltanto lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' il grido di allarme lanciato dal presidente della fondazione 'Insieme contro il cancro', Francesco Cognetti, in occasione del convegno 'L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncolgia. Il caso Italia fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni'. Aprendo i lavori del convegno, che si tiene a Roma e che e' stato organizzato dalla fondazione 'Insieme contro il cancro', Cognetti ha sottolineato che la spesa destinata alla prevenzione nella lotta contro i tumori raggiunge addirittura il 3,2% della spesa sanitaria complessiva in Germania, il 3,6% in Svezia, il 4,8% in Olanda e il 6,2% in Romania. "Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell'unione europea - ha aggiunto Cognetti - e' necessario che le istituzioni diano un segnale forte: servono piu' fondi da destinare in campagne di prevenzione. Il presidente francese Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica. Deve essere seguito questo esempio. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole il 30% dei tumori e' prevenibile, ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. E' quindi necessario - ha concluso Cognetti - piu' impegno nel sensibilizzare i cittadini, non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Ricordo che in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno e' inferiore rispetto alla media Ocse"..

11 LETTORI TUMORI: BOLDRINI, IN ITALIA RITARDO SU PREVENZIONE (AGI) - Roma, 25 mar. - L'Italia registra "carenze e ritardi rispetto a molti altri Paesi" per quanto riguarda i programmi di prevenzione nella lotta contro il cancro. Lo sottolinea la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio inviato agli organizzatori del convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni"."sappiamo - scrive Boldrini - che oggi il tumore e' un male che puo' essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunita' scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e di cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore - prosegue la terza carica dello Stato - dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi. Cio' non significa che non vi siano nel nostro Paese talenti e centri di eccellenza scientifica". Aspirare "ad elevati standard di prevenzione e di cura - continua Boldrini - non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico, ma anche di civilta' e di democrazia. L'impegno politico deve sempre essere piu' forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignita' della persona - in questo caso dei malati - e' esposta. Se non si fa questo - conclude la presidente della Camera - non si fa neanche buona politica".

12 Lettori: Tumori: nostro sistema cura fra migliori mondo. Ma ultimi in prevenzione (ASCA) - Roma, 25 mar Il nostro sistema sanitario funziona ed e' uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l'italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalita' per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanita' costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la meta' che ai cittadini statunitensi (17,7%). ''Ma, nei programmi di prevenzione, l'italia e' ultima in Europa - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione 'Insieme contro il Cancro' -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell'unione europea, e' necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono piu' fondi da destinare in campagne di prevenzione''. L'appello viene dal convegno ''L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia', fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni'', promosso dalla Fondazione ''Insieme contro il Cancro'' alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell'ambasciata americana. ''Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica - continua. Cognetti -. Deve essere seguito l'esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori e' prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. E' necessario piu' impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce''. Tumori nostro_sistema_cura_fra_migliori_mondo Ma_ultimi_in_prevenzione ATT.html

13 TUMORI, CONVEGNO ALLA CAMERA: SISTEMA TRA I MIGLIORI MA SERVONO PIÙ FONDI (AIS) Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni

14 BOLDRINI: CARENZE E RITARDI IN PREVENZIONE E RICERCA SU TUMORI Roma, 25 mar. (TMNews) - "Il tumore è un male che può essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e di cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi". Lo afferma il presidente della Camera, Laura Boldrini, nel messaggio in occasione del convegno 'L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia: il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni'. "Ciò - prosegue la terza carica dello Stato - non significa che non siano nel nostro Paese talenti e centri di eccellenza scientifica. Sono tuttavia convinta che soltanto quando i nostri giovani ricercatori andati all'estero per aumentare il loro bagaglio di esperienze e di professionalità potranno rientrare in Italia avendo delle reali prospettive di affermazione e di carriere, allora potremo dire che il nostro Paese avrà compiuto un importante passo in avanti sulla strada della ricerca e della competitività anche sul piano della ricerca scientifica. Si tratta di un traguardo molto impegnativo cui non dobbiamo rinunciare". "Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura - conclude Boldrini - non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Affrontare il tema della salute significa confrontarsi con le aspettative e le speranze di milioni di malati, immedesimarsi con i loro disagi quotidiani e difendere la loro qualità di vita. L'impegno politico deve sempre essere più forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignità della persona - in questo caso dei malati - è esposta. Se non si fa questo non si fa neanche buona politica".

15 Tumori: in Italia si vive più a lungo che in Europa La nostra oncologia è tra le migliori al mondo I tumori in Italia fanno meno paura che nel resto d Europa: a cinque anni dalla diagnosi, infatti, è vivo il 52,3% degli uomini, rispetto al 46,5% del continente, mentre per le donne la percentuale è pari al 60,6%, contro il 58,2% dell'ue. Il merito è da ricondurre a trattamenti sempre più efficaci, a centri di eccellenza e ad un oncologia che si conferma fra le migliori al mondo. I dati arrivano dalla Fondazione Insieme contro il Cancro che mette in evidenza anche che, a fronte degli ottimi risultati ottenuti in termini di sopravvivenza, per quanto riguarda la disponibilità delle terapie innovative il nostro Paese fa purtroppo registrare ritardi di circa due anni, molto lontani dalla media europea. Delle criticità che caratterizzano il sistema sanitario italiano rispetto agli altri Paesi europei e agli Stati Uniti si parlerà martedì 25 marzo a Roma durante il convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia', fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro. Saranno presenti, tra gli altri, Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro, Stefano Cascinu, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Francesco De Lorenzo, Presidente ECPC (European Cancer Patient Coalition).

16 TUMORI: SISTEMA DI CURE ITALIANO FRA I MIGLIORI AL MONDO (AGENPARL) - Roma, 25 mar Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC).

17 Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

18 TUMORI: IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO. MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media

19 OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

20 TUMORI: INTERMEDIA, IN ITALIA SI GUARISCE PIÙ CHE IN EUROPA (AGENPARL) - Roma, 24 mar - In Italia i tumori fanno meno paura che nel resto d Europa. A cinque anni dalla diagnosi, è vivo il 52,3% degli uomini, rispetto al 46,5% del continente. Per le donne la percentuale è pari al 60,6%, contro il 58,2% nella UE. Il merito è da ricondurre a trattamenti sempre più efficaci, a centri di eccellenza e ad un oncologia che si conferma fra le migliori al mondo. Ma, nella disponibilità delle terapie innovative, il nostro Paese fa registrare ritardi di circa due anni, molto lontani rispetto alla media europea. Questi tempi di latenza trovano una spiegazione nelle legislazione italiana, in particolare nel regionalismo sanitario che determina gravi e preoccupanti discrepanze territoriali. La riforma del Titolo V della Costituzione rappresenta un passaggio decisivo per eliminare queste disuguaglianze. Per approfondire le criticità che caratterizzano il nostro sistema sanitario rispetto agli altri Paesi europei e agli Stati Uniti e proporre soluzioni concrete, la Fondazione Insieme contro il Cancro, martedì 25 marzo alle 10 a Roma alla Camera dei Deputati (Sala della Mercede, Palazzo Marini, Via della Mercede 55), promuove il convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni. Interverranno, fra gli altri, il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro, il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e il prof. Francesco De Lorenzo, Presidente ECPC (European Cancer Patient Coalition). Il confronto con i rappresentanti delle Istituzioni è fondamentale. Sono previste infatti le relazioni di Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e di Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione europea.

21 TUMORI. COGNETTI: IN ITALIA CURE TRA LE MIGLIORI AL MONDO, MA SPENDIAMO TROPPO POCO IN PREVENZIONE" 25 MAR Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Ne è convinta la Fondazione Insieme contro il Cancro, che per dimostrarlo ha illustrato oggi alla Camera, in occasione del convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione stessa, una serie di indicatori che fanno dell Italia un modello positivo tra i Paesi Ocse: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE ( 14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa, ha denunciato Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro. In queste iniziative ha spiegato Cognetti investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione, è l appello di Cognetti. Anche per la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, l impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca, si legge nel messaggio inviato al convegno. In cui Boldrini aggiunge: In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica ha dichiarato ancora Francesco Cognetti. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. Ma l allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare ha sottolineato Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella

22 ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. Secondo gli esperti riuniti al Convegno, in Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato ha affermato Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC). In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. La Fondazione ha quindi sottolineato come nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario ha sottolineato Francesco Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia ha concluso Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila.

23 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi da investire in campagne di prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore

24 alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma

25 del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

26 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi da investire in campagne di prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la

27 diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già

28 in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. leggi.php?id=111

29 Boldrini: "Italia carente su politiche per la prevenzione e la ricerca contro il cancro". Il messaggio integrale della presidente della Camera 25 MAR - Di seguito pubblichiamo il messaggio integrale inviato dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, al convegno sull'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia promosso oggi alla Camera. Roma, 25 marzo 2014 "E' con piacere che rivolgo un caloroso saluto a tutti i partecipanti al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il "caso Italia" fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro. Sappiamo che oggi il tumore è un male che può essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e di cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi. Ciò non significa che non siano nel nostro Paese talenti e centri di eccellenza scientifica. Sono tuttavia convinta che soltanto quando i nostri giovani ricercatori andati all'estero per aumentare il loro bagaglio di esperienze e di professionalità potranno rientrare in Italia avendo delle reali prospettive di affermazione e di carriere, allora potremo dire che il nostro Paese avrà compiuto un importante passo in avanti sulla strada della ricerca e della competitività anche sul piano della ricerca scientifica. Si tratta di un traguardo molto impegnativo cui non dobbiamo rinunciare. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Affrontare il tema della salute significa confrontarsi con le aspettative e le speranze di milioni di malati, immedesimarsi con i loro disagi quotidiani e difendere la loro qualità di vita. L impegno politico deve sempre essere più forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignità della persona in questo caso dei malati è esposta. Se non si fa questo non si fa neanche buona politica. Nell esprimere il mio vivo apprezzamento per l intento del convegno di sollecitare, in un ottica di respiro internazionale, un attenta riflessione sul ruolo che la prevenzione e la ricerca devono poter svolgere in Italia nella lotta contro le malattie tumorali, rivolgo a tutti i partecipanti il mio più fervido augurio per il successo dell iniziativa".

30 TUMORI: "IL NOSTRO SISTEMA DI CURE E' FRA I MIGLIORI AL MONDO. MA SERVONO PIU' FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE" Roma 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e

31 scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di

32 conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

33 TUMORI: IL SISTEMA DI CURA ITALIANO TRA I MIGLIORI AL MONDO MA IN PREVENZIONE L ITALIA È ULTIMA IN EUROPA Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio Ocse (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto Ocse, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). «Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione». L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. «Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media Ocse. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni».

34 Tumori: Il nostro sistema di cure e fra i migliori al mondo. Ma servono piu fondi da investire in campagne di prevenzione Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non

35 solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove

36 permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

37 LETTORI BOLDRINI: CARENZE E RITARDI IN PREVENZIONE E RICERCA SU TUMORI Roma, 25 mar. "Il tumore è un male che può essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e di cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi". Lo afferma il presidente della Camera, Laura Boldrini, nel messaggio in occasione del convegno 'L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia: il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni'. "Ciò - prosegue la terza carica dello Stato - non significa che non siano nel nostro Paese talenti e centri di eccellenza scientifica. Sono tuttavia convinta che soltanto quando i nostri giovani ricercatori andati all'estero per aumentare il loro bagaglio di esperienze e di professionalità potranno rientrare in Italia avendo delle reali prospettive di affermazione e di carriere, allora potremo dire che il nostro Paese avrà compiuto un importante passo in avanti sulla strada della ricerca e della competitività anche sul piano della ricerca scientifica. Si tratta di un traguardo molto impegnativo cui non dobbiamo rinunciare". "Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura - conclude Boldrini - non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Affrontare il tema della salute significa confrontarsi con le aspettative e le speranze di milioni di malati, immedesimarsi con i loro disagi quotidiani e difendere la loro qualità di vita. L'impegno politico deve sempre essere più forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignità della persona - in questo caso dei malati - è esposta. Se non si fa questo non si fa neanche buona politica".

38 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi da investire in campagne di prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la

39 diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già

40 in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

41 TUMORI: ITALIA ULTIMA IN EUROPA IN PREVENZIONE IL 30% DEI TUMORI È PREVENIBILE MA POCHE PERSONE NON CONSAPEVOLI - ROMA, 25 MAR - L'Italia "è ultima in Europa nei programmi di prevenzione", in queste iniziative, infatti, "investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' quanto spiega Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme Contro il Cancro', intervenuto oggi al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", in corso presso la Camera dei deputati. Ben al di sopra del nostro paese si collocano invece, specifica Cognetti, la Germania, che in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia (3,6%), l'olanda (4,8%) e anche la Romania (6,2%). Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli", continua Cognetti. Altro capitolo su cui investire emerge dal convegno promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro' è la necessità di investire in farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una "inevitabile serie di costi da affrontare", sottolinea Stefano Cascini, presidente dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e "le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione". Un ulteriore aspetto critico riguarda infine la diminuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca, passati da circa 200 milioni l'anno a 150 in un quinquennio. A tal proposito, conclude Cognetti, "è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità dell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni".

42 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi per la prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno

43 diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una

44 riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

45 Tumori: Il nostro sistema di cure è fra i migliori al mondo. Ma servono più fondi da investire in campagne di prevenzione Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma

46 le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

47 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi da investire in campagne di prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi

48 occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci,

49 che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

50 Tumori: "Il nostro sistema di cure e' fra i migliori al mondo. Ma servono piu' fondi da investire in campagne di prevenzione" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore

51 alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. è necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma

52 del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. leggi.php?id=521

53 TUMORI: IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi

54 farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

55 TUMORI: "IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO. MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE" Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo

56 settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche

57 non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. leggi.php?id=9

58 Boldrini: carenze e ritardi in prevenzione e ricerca su tumori Roma, 25 mar. (TMNews) - "Il tumore è un male che può essere efficacemente combattuto e, in molti casi, debellato. L'impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e di cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi". Lo afferma il presidente della Camera, Laura Boldrini, nel messaggio in occasione del convegno 'L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia: il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni'. "Ciò - prosegue la terza carica dello Stato - non significa che non siano nel nostro Paese talenti e centri di eccellenza scientifica. Sono tuttavia convinta che soltanto quando i nostri giovani ricercatori andati all'estero per aumentare il loro bagaglio di esperienze e di professionalità potranno rientrare in Italia avendo delle reali prospettive di affermazione e di carriere, allora potremo dire che il nostro Paese avrà compiuto un importante passo in avanti sulla strada della ricerca e della competitività anche sul piano della ricerca scientifica. Si tratta di un traguardo molto impegnativo cui non dobbiamo rinunciare". "Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura - conclude Boldrini - non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Affrontare il tema della salute significa confrontarsi con le aspettative e le speranze di milioni di malati, immedesimarsi con i loro disagi quotidiani e difendere la loro qualità di vita. L'impegno politico deve sempre essere più forte laddove maggiori sono i rischi cui la dignità della persona - in questo caso dei malati - è esposta. Se non si fa questo non si fa neanche buona politica". carenze e ritardi prevenzione e ricerca su html

59 Prevenzione tumori, l Italia è ultima nell Unione Europea Dati negativi emergono dal convegno "L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia". Il nostro Paese ultimo nella prevenzione tumori Aggiunto da Gian Piero Bruno il 25/03/2014. Dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia svolto a Roma emergono dati allarmanti sulla prevenzione dei tumori in Italia. Il nostro Paese è infatti ultimo nella classifica europea in fatto di prevenzione. Solo lo 0,5% della spesa sanitaria è destinata ai programmi di prevenzione dei tumori.servono PIU FONDI Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro, ha dichiarato che «è necessario che le istituzioni diano un segnale forte. Servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione, come in Francia. Il presidente Hollande, infatti, ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica».poche SEMPLICI REGOLE Basandosi sugli studi scientifici infatti «si evidenzia che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce».non FERMARE L INNOVAZIONE Il presidente dell Associazione italiana di oncologia medica Stefano Cascini, presente al convegno, ha spiegato come «le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil e investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione».meglio CON GLI STRUMENTI SANITARI L Italia recupera però poi nell utilizzo deglistrumenti sanitari. Siamo infatti al terzo posto per disponibilità di macchinari per la risonanza magnetica e all ottavo per quelli per la Tac. tumori litalia ultima nellunione europea/

60 ITALIA ULTIMA IN EUROPA IN PREVENZIONE TUMORI Il 30% dei tumori è prevenibile ma poche persone non consapevoli L'Italia "è ultima in Europa nei programmi di prevenzione", in queste iniziative, infatti, "investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' quanto spiega Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme Contro il Cancro', intervenuto oggi al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", in corso presso la Camera dei deputati. Ben al di sopra del nostro paese si collocano invece, specifica Cognetti, la Germania, che in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia (3,6%), l'olanda (4,8%) e anche la Romania (6,2%). Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli", continua Cognetti. Altro capitolo su cui investire emerge dal convegno promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro' è la necessità di investire in farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una "inevitabile serie di costi da affrontare", sottolinea Stefano Cascini, presidente dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e "le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione". Un ulteriore aspetto critico riguarda infine la diminuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca, passati da circa 200 milioni l'anno a 150 in un quinquennio. A tal proposito, conclude Cognetti, "è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità dell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni".(ansa). _consapevoli a.html?pg=1

61 Tumori: Il nostro sistema di cure è tra i migliori al mondo Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al

62 fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

63 Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. il nostro sistema di cure e tra i migliori al mondo/271608/

64 TUMORI: IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE Roma, 26 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio Ocse (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto Ocse, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media Ocse. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare

65 l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato Eu, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (Ecpc) -. In Europa invece, all Ema (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell Aifa, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni Ocse per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (Tac). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

66 Tumori, Italia ultima in prevenzione nell'unione europea Ma superiore alla media nella sopravvivenza dopo la diagnosi 16:46 - L'Italia è ultima in Europa nella prevenzione del cancro ma i livelli di guarigione sono migliori rispetto alla media del Vecchio Continente. Si investe solo 0,5% della spesa sanitaria nei programmi che mirano a evitare il problema prima della sua insorgenza. Allo stesso tempo, però, a cinque anni dalla diagnosi, è vivo il 52,3% degli uomini, rispetto al 46,5% del continente. Per le donne la percentuale è pari al 60,6%, contro il 58,2% nell'ue. La pecca nel prevenire e l'eccellenza nella cura sono stati trattati nel convegno "L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il "caso Italia"" che si è tenuto a Roma. Un tumore su tre si può prevenire - Francesco Cognetti, presidente della fondazione "Insieme contro il cancro", ha spiegato che il nostro paese è fanalino di coda negli investimenti sulla prevenzione: "A fronte del nostro 0,5%. La Germania, invece, in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia il 3,6%, l'olanda il 4,8% e la Romania il 6,2%". Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. Cognetti ha precisato: "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli". Maggiore sopravvivenza - Le maggiori percentuali si sopravvivenza al cancro nel nostro Paese, invece sono da ricondurre a trattamenti sempre più efficaci, a centri di eccellenza e a un oncologia che si conferma fra le migliori al mondo. Ma, nella disponibilità delle terapie innovative, il nostro Paese fa registrare ritardi di circa due anni, molto lontani rispetto alla media europea. Questi tempi di latenza trovano una spiegazione nelle legislazione italiana, in particolare nel regionalismo sanitario che determina gravi e preoccupanti discrepanze territoriali. italia ultima in prevenzione nell unione europea/

67 Tumori: Italia ultima in Europa in prevenzione Il 30% dei tumori è prevenibile ma poche persone non consapevoli - ROMA, 25 MAR - L'Italia "è ultima in Europa nei programmi di prevenzione", in queste iniziative, infatti, "investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' quanto spiega Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme Contro il Cancro', intervenuto oggi al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", in corso presso la Camera dei deputati. Ben al di sopra del nostro paese si collocano invece, specifica Cognetti, la Germania, che in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia (3,6%), l'olanda (4,8%) e anche la Romania (6,2%). Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli", continua Cognetti. Altro capitolo su cui investire emerge dal convegno promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro' è la necessità di investire in farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una "inevitabile serie di costi da affrontare", sottolinea Stefano Cascini, presidente dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e "le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione". Un ulteriore aspetto critico riguarda infine la diminuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca, passati da circa 200 milioni l'anno a 150 in un quinquennio. A tal proposito, conclude Cognetti, "è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità dell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni". Salute News/VisualizzaNews.aspx?type=Ansa&key=20102

68 Tumori: le cure italiane tra le migliori al mondo ma serve più prevenzione Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l'italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media Ocse. E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio Ocse (- 14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto Ocse, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). «Ma, nei programmi di prevenzione, l'italia è ultima in Europa spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il Cancro" -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell'unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione». L'appello viene oggi dal convegno «L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni», promosso dalla Fondazione «Insieme contro il Cancro» alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell'ambasciata americana. «L'impegno della comunità scientifica sottolinea la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia». «Il presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua Cognetti -. Deve essere seguito l'esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti,

69 ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media Ocse. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni». L'allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. «Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un'inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea Stefano Cascinu, presidente Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all'11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest'ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall'uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l'innovazione». In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. «In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall'agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all'ema (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell'aifa, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l'istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l'agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, a oggi, non è stata applicata». Nell'utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l'opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l'italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all'ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all'anno in un quinquennio. "È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l'entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all'efficacia clinica di altri

70 farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l'efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative". "L'Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all'estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l'attrattività degli investimenti esteri. Se l'italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l'innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento". 24Ore News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=AbfB4nWJ

71 Tumori in Italia la prevenzione è quasi nulla L Italia vanta un triste primato quella di essere praticamente ultima, tra gli stati della comunità europea, nella prevenzione dei tumori.la prevenzione soprattutto in ambito oncologico è una fattore determinate per il cancro, nel nostro Paese ci sono investimenti solo per lo 0,5% dell intera spesa sanitaria che riguardano studi per la prevenzione e programmi.insieme contro il cancro, questa la fondazione guidata da Francesco Cognetti che spiega come almeno un tumore su tre è possibile prevenirlo, le statistiche dicono che dopo cinque anni dalla prima diagnosi oltre il 52% dei pazienti sono vivi.per quanto riguarda la percentuale delle donne si assesta sul 60,6%, ma il male principale come detto è la prevenzione dove l Italia si assesta all ultimo posto, dopo la Germania, la Svezia, l Olanda e la Romania, nonostante secondo gli studi circa il 30% dei tumori può essere prevenuto. in italia la prevenzione e quasi nulla 2160

72 TUMORI, ITALIA ULTIMA IN EUROPA NEI PROGRAMMI DI PREVENZIONE L'appello degli oncologi: i confronti internazionali premiano la qualità dell assistenza nel nostro Paese. Ma le Istituzioni devono impegnarsi di più nel sostenere i programmi di screening per la diagnosi precoce I confronti internazionali premiano la qualità dell assistenza in Italia, dove la sanità assorbe il 9,2 per cento del Pil, meno che in Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. «Ma nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa». Ad affermarlo è Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro, che durante un convegno in corso oggi a Roma spiega che «in queste iniziative investiamo solo lo 0,5 per cento della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9 per cento. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2)». E alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, Cognetti lancia un appello: «è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione». In questo un esempio da seguire potrebbe essere quello francese. «Il presidente Hollande, infatti, ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica», spiega Cognetti. «Deve essere seguito questo esempio. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30 per cento dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce». Durante il convegno, promosso dalla fondazione Insieme Contro il Cancro, è stato affrontato anche un altro importante capitolo, quello dei farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una «inevitabile serie di costi da affrontare» spiega Stefano Cascini, presidente dell'associazione italiana di oncologia medica (Aiom), «ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil e investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione». Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria, poi, viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni Ocse per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (Tac). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. E proprio su quest ultimo punto Cognetti afferma che «è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle

73 cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre, i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative».

74 TUMORI: IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO. MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al

75 fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione

76 complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

77 TUMORI: IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO, MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

78 Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

79 LETTORI TUMORI: ITALIA ULTIMA IN EUROPA IN PREVENZIONE ROMA, 25 MAR L'Italia "è ultima in Europa nei programmi di prevenzione", in queste iniziative, infatti, "investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media Ue del 2,9%". E' quanto spiega Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme Contro il Cancro', intervenuto oggi al convegno "L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il 'caso Italia' fra confronti internazionali e ruolo delle istituzioni", in corso presso la Camera dei deputati. Ben al di sopra del nostro paese si collocano invece, specifica Cognetti, la Germania, che in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia (3,6%), l'olanda (4,8%) e anche la Romania (6,2%). Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli", continua Cognetti. Altro capitolo su cui investire emerge dal convegno promosso dalla fondazione 'Insieme Contro il Cancro' è la necessità di investire in farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci, che hanno consentito negli ultimi anni l'allungamento della vita dei malati e la diminuzione del tasso di mortalità. Farmaci che però comportano una "inevitabile serie di costi da affrontare", sottolinea Stefano Cascini, presidente dell'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e "le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione". Un ulteriore aspetto critico riguarda infine la diminuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca, passati da circa 200 milioni l'anno a 150 in un quinquennio. A tal proposito, conclude Cognetti, "è necessario porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità dell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni".

80 Tumori. Cognetti: In Italia cure tra le migliori al mondo, ma spendiamo troppo poco in prevenzione" L oncologo è intervenuto oggi alla Camera al convegno promosso dalla Fondazione che presiede. In 20 anni la mortalità per cancro in Italia è scesa del 20% contro il 14% della media Ocse. E il 30% dei tumori è prevenibile. Ma l Italia investe in prevenzione solo lo 0,5% della spesa sanitaria, contro la media Ue del 2,9%. Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Ne è convinta la Fondazione Insieme contro il Cancro, che per dimostrarlo ha illustrato oggi alla Camera, in occasione del convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione stessa, una serie di indicatori che fanno dell Italia un modello positivo tra i Paesi Ocse: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa, ha denunciato Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro. In queste iniziative ha spiegato Cognetti - investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione, è l appello di Cognetti. Anche per la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, l impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca, si legge nel messaggio inviato al convegno. In cui Boldrini aggiunge: In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica ha dichiarato ancora Francesco Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è

81 inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. Ma l allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare ha sottolineato Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. Secondo gli esperti riuniti al Convegno, in Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato ha affermato Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. La Fondazione ha quindi sottolineato come nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario ha sottolineato Francesco Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia ha concluso Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e

82 l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila.

83 Alla Camera convegno sul caso Italia promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana.

84 L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

85 Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento.

86 Lettori: Tumori: Il nostro sistema di cure è fra i migliori al mondo. Ma servono più fondi da investire in campagne di prevenzione Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima

87 percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata.

88 Tumori: Il nostro sistema di cure è fra i migliori al mondo. Ma servono più fondi da investire in campagne di prevenzione 25/03/2014 Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM

89 (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. leggi.php?id=414

90 Tumori: Il nostro sistema di cure è fra i migliori al mondo, ma servono più fondi da investire in campagne di prevenzione Roma, 25 marzo 2014 Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio OCSE (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto OCSE, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). Ma, nei programmi di prevenzione, l Italia è ultima in Europa spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L appello viene oggi dal convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. L impegno della comunità scientifica sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia. Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media OCSE. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre

91 più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. L allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all 11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l innovazione. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all EMA (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell AIFA, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata. Nell utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l Italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all anno in un quinquennio. È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e

92 degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative. L Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l attrattività degli investimenti esteri. Se l Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento. ro+sistema+di+cure+%c3%a8+fra+i+migliori+al+mondo%2c+ma+servono+pi%c3%b9+fondi+da+investire+i n+campagne+di+prevenzione%e2%80%9d/1,3697,0,

93 Tumori: le cure italiane tra le migliori al mondo ma serve più prevenzione Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l'italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media Ocse. E il nostro Paese, in un ventennio ( ), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio Ocse (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto Ocse, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). «Ma, nei programmi di prevenzione, l'italia è ultima in Europa spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il Cancro" -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell'unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione». L'appello viene oggi dal convegno «L'innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni», promosso dalla Fondazione «Insieme contro il Cancro» alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell'ambasciata americana. «L'impegno della comunità scientifica sottolinea la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell'italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia». «Il presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica continua Cognetti -. Deve essere seguito l'esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30%

94 dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media Ocse. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni». L'allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. «Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un'inevitabile serie di costi da affrontare sottolinea Stefano Cascinu, presidente Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all'11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest'ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l'innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall'uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l'innovazione». In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni 70 il 55% delle nuove molecole era targato EU, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi nel 1993 e nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. «In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall'agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (ECPC) -. In Europa invece, all'ema (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell'aifa, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l'istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l'agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, a oggi, non è stata applicata». Nell'utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l'opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l'italia al terzo posto fra le nazioni OCSE per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all'ottavo per la tomografia assiale computerizzata (TAC). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all'anno in un quinquennio. "È necessario sottolinea il prof. Cognetti, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell'accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l'entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all'efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l'efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere

95 con maggiore facilità alle molecole più innovative". "L'Italia conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all'estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l'attrattività degli investimenti esteri. Se l'italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l'innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento". e scienza/ /tumori cure italiane miliori php?uuid=AbfB4nWJ

96 LETTORI Tumori, Italia ultima in prevenzione nell'unione europea Ma superiore alla media nella sopravvivenza dopo la diagnosi 16:46 - L'Italia è ultima in Europa nella prevenzione del cancro ma i livelli di guarigione sono migliori rispetto alla media del Vecchio Continente. Si investe solo 0,5% della spesa sanitaria nei programmi che mirano a evitare il problema prima della sua insorgenza. Allo stesso tempo, però, a cinque anni dalla diagnosi, è vivo il 52,3% degli uomini, rispetto al 46,5% del continente. Per le donne la percentuale è pari al 60,6%, contro il 58,2% nell'ue. La pecca nel prevenire e l'eccellenza nella cura sono stati trattati nel convegno "L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il "caso Italia"" che si è tenuto a Roma. Un tumore su tre si può prevenire - Francesco Cognetti, presidente della fondazione "Insieme contro il cancro", ha spiegato che il nostro paese è fanalino di coda negli investimenti sulla prevenzione: "A fronte del nostro 0,5%. La Germania, invece, in prevenzione investe il 3,2% della spesa sanitaria, la Svezia il 3,6%, l'olanda il 4,8% e la Romania il 6,2%". Eppure la prevenzione ha un ruolo fondamentale in oncologia. Cognetti ha precisato: "Studi scientifici evidenziano che seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli". Maggiore sopravvivenza - Le maggiori percentuali si sopravvivenza al cancro nel nostro Paese, invece sono da ricondurre a trattamenti sempre più efficaci, a centri di eccellenza e a un oncologia che si conferma fra le migliori al mondo. Ma, nella disponibilità delle terapie innovative, il nostro Paese fa registrare ritardi di circa due anni, molto lontani rispetto alla media europea. Questi tempi di latenza trovano una spiegazione nelle legislazione italiana, in particolare nel regionalismo sanitario che determina gravi e preoccupanti discrepanze territoriali. italia ultima in prevenzione nell unioneeuropea_ shtml

97 IL ritratto sa ute Ilritrattodella DELLA salute Il quotidiano della prevenzione dal tuo medico di famiglia NEWS Presidenza Consulenza del Consiglio anno III, numero 58 scientifica HEALTHY FOUNDATION Con il patrocinio di dei Ministri mercoledì26 MARZO 2014 società italiana di medicina generale cercaci su ALLA CAMERA CONVEGNO SUL CASO ITALIA PROMOSSO DALLA FONDAZIONE INSIEME CONTRO IL CANCRO L oncologia italiana tra le migliori al mondo. Ma servono più fondi per le campagne di prevenzione I tumori in Italia fanno meno paura che nel resto d Europa. A cinque anni dalla diagnosi, infatti, è vivo il 52,3% degli uomini, rispetto al 46,5% del continente, mentre per le donne la percentuale è pari al 60,6%, contro il 58,2% dell UE. Il merito è da ricondurre a trattamenti sempre più efficaci, a centri di eccellenza e ad un oncologia BENEFICI DELLO SPORT Mangi ma non ingrassi? Vai in palestra! Fra i tanti scontenti dei propri chili, c è anche chi allo specchio si vede troppo magro, chi non è soddisfatto di avere un fisico filiforme. Mangiare tanto, in questi casi, non sortisce alcun effetto. Cosa fare, allora? Il fronte su cui agire è quello della massa muscolare, che va potenziata: in palestra, via libera a esercizi con i pesi, manubri e quant altro aiuti a scolpire pettorali, glutei, bicipiti, quadricipiti, che hanno bisogno di un lavoro specifico per svilupparsi. Da evitare l attività aerobica (cyclette, tapis roulant, corsa), consigliata a chi deve dimagrire; limitare lo stretching, che allunga le fibre muscolari. A tavola ci si possono concedere scorpacciate? Sì, purché si mangino cibi sani e la dieta non sia squilibrata sotto l aspetto nutrizionale. Molti patiti della palestra aumentano l introito di proteine per costruire più muscoli. Errore: la quantità eccessiva di scorie azotate rilasciate nel processo di assimilazione delle proteine affatica i reni, responsabili del loro smaltimento. Anche le bombe caloriche (dolci, snack, patatine) non sono una soluzione. Anche per i supermagri, insomma, è sconsigliato il fai da te. che si conferma fra le migliori al mondo. Se n è parlato ieri al convegno L innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il caso Italia, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni, promosso dalla Fondazione Insieme contro il Cancro alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell Ambasciata americana. Ma nei programmi di prevenzione l Italia è ultima in Europa - ha sottolineato il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione -: in queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva. Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione. L impegno della comunità scientifica nella lotta contro tale patologia - ha sottolineato la Presidente BUONE ABITUDINI QUOTIDIANE Largo all umorismo, allena la mente contro lo stress della Camera dei Deputati, Laura Boldrini - deve essere efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose che riconoscano il valore della prevenzione e della ricerca. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole il 30% dei tumori è prevenibile - ha aggiunto il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull importanza della diagnosi precoce. Ridere rende più forte il cervello. Anche un sorriso appena accennato riesce a regalare elasticità e capacità di affrontare anche le situazioni più stressanti e complesse. Tut- t o dipende da come e su cosa si ride. lo sostiene Scott Weems, neuroscienziato cognitivo alla University of Mariland, che riporta le ultime ricerche sull argomento. Il senso dell umorismo nasce da un profondo conflitto del cervello e rinforza anche il sistema immunitario. Come per l esercizio fisico, lo humor aiuta a tenere il cervello allenato di fronte a eventi fortemente stressanti e difficili da interpretare. Ma non solo, aumenta anche l intelligenza e la creatività. Uno studio della Tel Aviv University ha dimostrato che le persone che avevano ascoltato la registrazione di una commedia prima di partecipare a un test sulla creatività ottenevano risultati migliori del 20% rispetto a quelle che non erano state sottoposte prima a questa operazione, mentre una ricerca della University of Maryland ha scoperto che guardare una commedia può raddoppiare la nostra capacità di risolvere i rompicapo! Non ci resta che ridere SEGRETI DELLA TAVOLA Una mela al giorno toglie il cardiologo di torno Il fin troppo noto proverbio che recita come il mangiare una mela al giorno tolga il medico di torno pare si possa applicare anche alle specializzazioni: in questo caso, la cardiologia. Consumare mele, infatti, è un buon modo per tenere pulite le arterie, che possono indurirsi a causa di sostanze nocive che si vengono a trovare nel sangue. Le proprietà vascolar-salutari della mela sono state confermate da un nuovo studio statunitense pubblicato sulla versione online del Journal of Functional Foods. Lo studio ha permesso ai ricercatori di rilevare come nei consumatori di mele si fosse verificato un abbassamento del 40% dei livelli nel sangue di lipoproteine ossidate a bassa densità (o LDL), una sostanza correlata all indurimento delle arterie. Questo tipo di colesterolo ossidato, a seguito dell iterazione con i radicali liberi, è ritenuto cattivo perché è imputato di promuovere l infiammazione del corpo e causare danni ai tessuti, nonché l indurimento delle arterie. Ecco perché, ancora una volta, la mela si conferma un alimento funzionale (con proprietà sia nutritive che medicinali ) che può davvero togliere il medico di torno. Editore: Intermedia srl Direttore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina Smerrieri Consulenza Scientifica: Healthy Foundation Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del Vuoi rileggere qualche articolo? Collegati al sito per consultare il nostro archivio

98 Pagina 13 Lettori in italia la prevenzione e quasi nulla 2160

Antitumorali innovativi: sì a mozione per iter accelerati

Antitumorali innovativi: sì a mozione per iter accelerati Antitumorali innovativi: sì a mozione per iter accelerati La Commissione igiene e sanità del Senato ha approvato una mozione che impegna il Governo affinché i nuovi farmaci antitumorali siano resi disponibili

Dettagli

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata TUMORI: OGNI GIORNO COLPITI 500 ITALIANI CON PIÙ DI 70 ANNI

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata TUMORI: OGNI GIORNO COLPITI 500 ITALIANI CON PIÙ DI 70 ANNI Rassegna Stampa Comunicato stampa TUMORI: OGNI GIORNO COLPITI 500 ITALIANI CON PIÙ DI 70 ANNI A BERGAMO LA TAPPA DELLA CAMPAGNA LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETÀ Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

Lo stato dell arte in Oncologia: Il punto di vista di AIOM

Lo stato dell arte in Oncologia: Il punto di vista di AIOM Lo stato dell arte in Oncologia: Il punto di vista di AIOM Daniele Farci S.C. Oncologia Medica Ospedale Oncologico Businco - Cagliari Consigliere Nazionale AIOM Nuove diagnosi di tumore nel 2017 Stimati

Dettagli

QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO

QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO Dott. Rocco GUERRA Medico in formazione Specialistica Igiene e

Dettagli

Innovatività per i pazienti

Innovatività per i pazienti Innovatività per i pazienti Attenzione crescente alla qualità di vita Allungare la speranza di vita post-diagnosi Considerare la qualità del tempo guadagnato Contenere i costi sociali diretti e indiretti

Dettagli

LETTORI PER IMMIGRATI IN ITALIA MENO PREVENZIONE E PIU' DECESSI

LETTORI PER IMMIGRATI IN ITALIA MENO PREVENZIONE E PIU' DECESSI 28-04-2014 LETTORI 495.000 PER IMMIGRATI IN ITALIA MENO PREVENZIONE E PIU' DECESSI (ANSA) - ROMA, 28 APR - In Italia meno della meta' dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il

Dettagli

Lettera aperta degli oncologi al presidente Matteo Renzi: «Il fumo causa il 90% dei decessi per tumore al polmone»

Lettera aperta degli oncologi al presidente Matteo Renzi: «Il fumo causa il 90% dei decessi per tumore al polmone» 14-10-2014 Lettori 23.000 http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/commenti/2014 10 14/lettera aperta oncologi presidente 130914.php?uuid=AbOxAzUK Lettera aperta degli oncologi al presidente Matteo Renzi:

Dettagli

L industria: oltre il farmaco e la ricerca

L industria: oltre il farmaco e la ricerca L industria: oltre il farmaco e la ricerca Dott. Giorgio Ghignoni Direttore Esecutivo Public Affairs & Policy Pfizer Italia Convegno MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Senatorio Aula Giulio Cesare Roma,

Dettagli

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Rassegna Stampa Conferenza stampa A Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax 030 24 20 472 intermedia@intermedianews.it www.medinews.it www.intermedianews.tv

Dettagli

FUMO.PASSIVO,.8.ITALIANI.SU.10.IGNORANO.CHE.PROVOCA.IL.CANCRO VENETO TABAGISTA IL 18% DEI CITTADINI E CASI DI TUMORE AL POLMONE

FUMO.PASSIVO,.8.ITALIANI.SU.10.IGNORANO.CHE.PROVOCA.IL.CANCRO VENETO TABAGISTA IL 18% DEI CITTADINI E CASI DI TUMORE AL POLMONE Rassegna Stampa Conferenza stampa FUMO.PASSIVO,.8.ITALIANI.SU.10.IGNORANO.CHE.PROVOCA.IL.CANCRO VENETO TABAGISTA IL 18% DEI CITTADINI E 3.080 CASI DI TUMORE AL POLMONE Intermedia s.r.l. per la comunicazione

Dettagli

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 30-10-2016 1. CORRIERE DELLA SERA I «miti» sui tumori (e perché nascono) - La cura «tenuta nascosta» e altre leggende sul cancro 2. CORRIERE DELLA SERA Iniziative in tutto il Paese per

Dettagli

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata LA "MEDICINA DEI SANI" SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA'

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata LA MEDICINA DEI SANI SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA' Rassegna Stampa Comunicato stampa LA "MEDICINA DEI SANI" SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA' "COSI' PREPARIAMO I FUTURI MEDICI A PRATICARE LA PREVENZIONE" Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

CANCRO: PER I NUOVI FARMACI BASTA L OK EUROPEO E ITALIANO LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO ACCOGLIE LA MOZIONE ANTI-RITARDI

CANCRO: PER I NUOVI FARMACI BASTA L OK EUROPEO E ITALIANO LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO ACCOGLIE LA MOZIONE ANTI-RITARDI Rassegna Stampa Comunicato stampa CANCRO: PER I NUOVI FARMACI BASTA L OK EUROPEO E ITALIANO LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO ACCOGLIE LA MOZIONE ANTI-RITARDI Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

Ricerca e farmaci antitumorali

Ricerca e farmaci antitumorali Ricerca e farmaci antitumorali Ad oggi disponibili 132 farmaci antitumorali Negli ultimi 15 anni immessi sul mercato 63. Circa 1 sostanza su 10 mila supera le prove per essere approvata Non più di 2 farmaci

Dettagli

La spesa sanitaria nei Paesi OCSE

La spesa sanitaria nei Paesi OCSE La spesa sanitaria nei Paesi OCSE di Eugenio Anessi Pessina e Silvia Longhi Quale quota di ricchezza è opportuno destinare alla sanità? Qual è la relazione tra spesa sanitaria e benefici per la salute

Dettagli

prevenzione e innovazione

prevenzione e innovazione Festival della prevenzione e innovazione in oncologia Associazione Italiana di Oncologia Medica 1 L Italia si colloca negli ultimi posti per investimenti in prevenzione fra i 34 Paesi che fanno parte dell

Dettagli

Tavola rotonda La legge 648/96: una risorsa tutta italiana, da perfezionare e mutuare

Tavola rotonda La legge 648/96: una risorsa tutta italiana, da perfezionare e mutuare Tavola rotonda La legge 648/96: una risorsa tutta italiana, da perfezionare e mutuare Eugenio Aringhieri, Presidente Gruppo Biotecnologie Farmindustria Roma 10 maggio 2012 Malattie rare: la necessità di

Dettagli

Dal Costo della Sanità all Investimento per la Salute

Dal Costo della Sanità all Investimento per la Salute Dal Costo della Sanità all Investimento per la Salute FS Mennini CEIS Sanità - Centre for Health Economics and Management (CHEM) Faculty of Economics and Faculty of Science -University of Rome "Tor Vergata"

Dettagli

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Rassegna Stampa Conferenza stampa TUMORE DEL COLON-RETTO, IL 60% DEI PAZIENTI SCONFIGGE LA MALATTIA. GRAZIE AI TEST DIAGNOSTICI SCEGLIAMO LA TERAPIA PIÙ EFFICACE Intermedia s.r.l. per la comunicazione

Dettagli

FUMO PASSIVO, 8 ITALIANI SU 10 IGNORANO CHE PROVOCA IL CANCRO, LAZIO: TABAGISTA 1 CITTADINO SU 5 E CASI DI TUMORE AL POLMONE L ANNO

FUMO PASSIVO, 8 ITALIANI SU 10 IGNORANO CHE PROVOCA IL CANCRO, LAZIO: TABAGISTA 1 CITTADINO SU 5 E CASI DI TUMORE AL POLMONE L ANNO Rassegna Stampa Conferenza stampa FUMO PASSIVO, 8 ITALIANI SU 10 IGNORANO CHE PROVOCA IL CANCRO, LAZIO: TABAGISTA 1 CITTADINO SU 5 E 4.300 CASI DI TUMORE AL POLMONE L ANNO Intermedia s.r.l. per la comunicazione

Dettagli

Data pubblicazione

Data pubblicazione 26-05-2017 http://www.lastampa.it/2017/05/26/scienza/benessere/una-guida-pratica-per-gestire-il-ritorno-allavita-normale-dopo-essere-guariti-da-un-cancro-9xjgdqmqkenfyq5dfuokvj/pagina.html Sono sempre

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016 I numeri del cancro in Italia 2016 Ministero della Salute - Roma 27 Settembre 2016 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM Programmare

Dettagli

Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi 80% arriva tardi a diagnosi; documento per

Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi 80% arriva tardi a diagnosi; documento per Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi 80% arriva tardi a diagnosi; documento per migliore assistenza (ANSA) - MILANO, 4 FEB - Favorire

Dettagli

Quotidiano. Data Pagina Foglio. Codice abbonamento:

Quotidiano. Data Pagina Foglio. Codice abbonamento: Quotidiano Data Pagina Foglio 08-10-2014 15 1 Codice abbonamento: 097156 Quotidiano Data Pagina Foglio 08-10-2014 21 1 Codice abbonamento: 097156 vargiu: C è stata una sottovalutazione

Dettagli

L importanza dell informazione per cittadini, pazienti e associazioni

L importanza dell informazione per cittadini, pazienti e associazioni L importanza dell informazione per cittadini, pazienti e associazioni Paola Mosconi Laboratorio di ricerca sul coinvolgimento dei cittadini in sanità Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Milano,

Dettagli

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 02-04-2017 1. CORRIERE DELLA SERA Scongiurare il cancro non dipende soltanto da noi ma noi possiamo fare molto 2. REPUBBLICA.IT Per il Festival della Prevenzione a Firenze si calcola l'indice

Dettagli

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata TUMORE DEL SENO, +27% DI CASI NELLE DONNE UNDER 50 DAL 2000

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata TUMORE DEL SENO, +27% DI CASI NELLE DONNE UNDER 50 DAL 2000 Rassegna Stampa Comunicato stampa TUMORE DEL SENO, +27% DI CASI NELLE DONNE UNDER 50 DAL 2000 LA MAMMOGRAFIA VA ESTESA ALLE 45ENNI E ALLE OVER 70 Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta,

Dettagli

Etica della ricerca clinica Il valore della ricerca

Etica della ricerca clinica Il valore della ricerca AIOM: IV edizione delle giornate AIOM dell etica Etica della ricerca clinica Il valore della ricerca Maurizio de Cicco, Vice Presidente Farmindustria Ragusa, 9 maggio 2015 Da Ippocrate ai giorni nostri:

Dettagli

IV Sessione Clinical governance tra appropriatezza e sostenibilità

IV Sessione Clinical governance tra appropriatezza e sostenibilità 14,30-18,00 IV Sessione Clinical governance tra appropriatezza e sostenibilità Moderatore: Giordano Beretta 14,50-15,10 Aspetti gestionali Maurizio Tomirotti Maurizio Tomirotti Clinical governance tra

Dettagli

IMMUNO-ONCOLOGIA TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

IMMUNO-ONCOLOGIA TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ IMMUNO-ONCOLOGIA TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ LA GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILITÀ Andrea Marcellusi (PhD) Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Istituto di Richerche sulla Popolazione e le Politiche

Dettagli

Legge Bilancio, inizia settimana cruciale per ridurre emendamenti. Tassazione sigarette accolta con favore da medici e sindacati

Legge Bilancio, inizia settimana cruciale per ridurre emendamenti. Tassazione sigarette accolta con favore da medici e sindacati Legge Bilancio, iniz http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/legge-bilancio-inizia-settimana-cruciale-per-r... Pagina 1 di 1 14/11/2017 Martedì, 14 Novembre 2017, 09.15 POLITICA E SANITÀ Home / Politica

Dettagli

L accesso alle cure oncologiche in Italia: come gestire tempi e differenze. Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs AstraZeneca

L accesso alle cure oncologiche in Italia: come gestire tempi e differenze. Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs AstraZeneca L accesso alle cure oncologiche in Italia: come gestire tempi e differenze Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs AstraZeneca Ricerca, Innovazione e accesso: due mondi che non si parlano

Dettagli

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata MALATTIE E TUMORI RARI, OLTRE 2 MILIONI GLI ITALIANI COLPITI

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata MALATTIE E TUMORI RARI, OLTRE 2 MILIONI GLI ITALIANI COLPITI Rassegna Stampa Comunicato stampa MALATTIE E TUMORI RARI, OLTRE 2 MILIONI GLI ITALIANI COLPITI Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax 030 24

Dettagli

Lo stato dell arte della ricerca clinica in Italia ancora stabile in un contesto europeo in calo

Lo stato dell arte della ricerca clinica in Italia ancora stabile in un contesto europeo in calo Sessione Plenaria Ricerca e Sperimentazione Il punto di vista dell industria farmaceutica Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria Catania, 23 ottobre 2015 1 Lo stato dell arte della ricerca clinica

Dettagli

Dott. Giorgio Foresti Presidente Assogenerici. Roma,

Dott. Giorgio Foresti Presidente Assogenerici. Roma, 2008 LE PROSPETTIVE PER IL SETTORE FARMACEUTICO IN ITALIA OVVERO LO STATO DELLA RICERCA FARMACEUTICA, LE NECESSITÀ PER LO SVILUPPO E I BENEFICI DEGLI EQUIVALENTI Roma, 25.09.2008 Dott. Giorgio Foresti

Dettagli

Rassegna Stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Rassegna Stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Rassegna Stampa Co tampa Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax 030 24 20 472 intermedia@intermedianews.it www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org

Dettagli

Futuro in Rosa. Prevenzione e ricerca dei tumori femminili

Futuro in Rosa. Prevenzione e ricerca dei tumori femminili Futuro in Rosa. Prevenzione e ricerca dei tumori femminili Tumori femminili. Prevenzione e ricerca le chiavi di un Futuro in Rosa Roma 20 giugno 2017, Senato della Repubblica - A che punto sono la prevenzione

Dettagli

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 03-02-2019 1. ANSA Tumori, la sfida di evitare 6 milioni di casi l'anno 2. LIBERO domani la giornata mondiale dell'oms contro il cancro 3. QN il tumore ha perso il velo dell'invisibilità

Dettagli

Oltre i confini della sanità Salute, innovazione e crescita

Oltre i confini della sanità Salute, innovazione e crescita 9^ Edizione Forum 2014 Oltre i confini della sanità Salute, innovazione e crescita 10 novembre 2014 Palazzo Rospigliosi - Roma = * = * = 6 novembre 2014 (versione Relatori) LO SCENARIO INTERNAZIONALE DELLA

Dettagli

Biosimilari e sostenibilità

Biosimilari e sostenibilità FARMACI BIOSIMILARI IN ONCOLOGIA: Position Paper Roma- Ministero della Salute, 12 luglio 2018 Biosimilari e sostenibilità Stefania Gori Presidente AIOM Oncologia Medica IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria,

Dettagli

LE RETI ONCOLOGICHE REGIONALI

LE RETI ONCOLOGICHE REGIONALI LE RETI ONCOLOGICHE REGIONALI Presente, Problematiche e Prospettive future Giampietro Gasparini Direttore Struttura Complessa di Oncologia A.C.O. San Filippo Neri Roma, Camera dei Deputati, 29 Settembre

Dettagli

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2018: Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2018: Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia Roma- Ministero della Salute 27 settembre 2018 I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2018: Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia Stefania Gori Presidente AIOM Direttore Oncologia Medica IRCCS

Dettagli

Ricerca, Innovazione e Competitività

Ricerca, Innovazione e Competitività A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Ricerca, Innovazione e Competitività Farmaci autorizzati e farmaci rimborsati: il sistema dei prezzi e dei rimborsi tra equità e contenimento della spesa Anna Costato,

Dettagli

LA NUOVA STAGIONE DEL FONDO SOCIALE 2014-2020. Lea Battistoni Napoli,16 novembre 2011

LA NUOVA STAGIONE DEL FONDO SOCIALE 2014-2020. Lea Battistoni Napoli,16 novembre 2011 LA NUOVA STAGIONE DEL FONDO SOCIALE 2014-2020 Lea Battistoni Napoli,16 novembre 2011 Dalla Strategia di Lisbona alla crisi perfetta Strategia di Lisbona dopo crisi 94, sviluppo di una Europa dell euro

Dettagli

Modelli Sanitari Europei a confronto tra innovazione tecnologica farmacologica e organizzativa

Modelli Sanitari Europei a confronto tra innovazione tecnologica farmacologica e organizzativa Modelli Sanitari Europei a confronto tra innovazione tecnologica farmacologica e organizzativa Biosimilari: sostenibilità del sistema e personalizzazione delle terapie Milano 26 giugno 2015 Intervento

Dettagli

Quotidiano.

Quotidiano. Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Carenze farmaci, disposizioni Cdm a garanzia disponibilità 21/01/2014 Il ministero della Salute ha «già provveduto a far approvare dal Consiglio dei ministri specifiche

Dettagli

Quello che gli oncologi chiedono

Quello che gli oncologi chiedono Struttura Complessa di Oncologia Medica ARNAS Garibaldi Catania Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi e la terapia dei tumori del colon-retto. D.A. 26/10/2012 G.U.R.S. del 14/12/2012 parte I,

Dettagli

/ 2. Quotidiano. Data Pagina Foglio. Codice abbonamento:

/ 2. Quotidiano. Data Pagina Foglio. Codice abbonamento: Quotidiano Data Pagina Foglio 23-11-2014 21 1 / 2 Codice abbonamento: 097156 Quotidiano Data Pagina Foglio 23-11-2014 21 2 / 2 Codice abbonamento: 097156 Quotidiano Data Pagina Foglio 23-11-2014 21 1 Codice

Dettagli

Europa. Spesa sanitaria a quota 948 miliardi nel Il 7,3% del Pil. Italia in linea co...

Europa. Spesa sanitaria a quota 948 miliardi nel Il 7,3% del Pil. Italia in linea co... Europa. Spesa sanitaria a quota 948 miliardi nel 2012. Il 7,3% del Pil. Italia in linea co... http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=21124 Page 1 of 1 23/04/2014 quotidianosanità.it

Dettagli

Farmaci originator, biosimilari e Antitrust

Farmaci originator, biosimilari e Antitrust I biosimilari, il rispetto delle regole e la competition Francesco Mazza Direttore della Direzione Legale, Fiscale e Compliance Milano, 30 maggio 2017 Il valore industriale della farmaceutica in Italia

Dettagli

I numeri del cancro in Italia Sandro Barni

I numeri del cancro in Italia Sandro Barni I numeri del cancro in Italia 2017 Sandro Barni I quesiti in Sanità Pubblica nel 2017 Quale è l impatto della patologia neoplastica in Italia? Come si è modificato l andamento per le diverse neoplasie

Dettagli

Roma, 7 luglio 2011 LE IMPRESE DEL FARMACO: UN VALORE PER L ITALIA

Roma, 7 luglio 2011 LE IMPRESE DEL FARMACO: UN VALORE PER L ITALIA Roma, 7 luglio 2011 LE IMPRESE DEL FARMACO: UN VALORE PER L ITALIA L industria farmaceutica è una risorsa per il Paese, da valorizzare e non penalizzare. Lo dimostrano i fatti e le cifre del settore: la

Dettagli

ILARIA CIANCALEONI BARTOLI OMAR

ILARIA CIANCALEONI BARTOLI OMAR ITALIAN ORPHAN DRUGS DAY Venerdì 13 febbraio 2015 Sala conferenze Digital for Business - Sesto San Giovanni (MI) ILARIA CIANCALEONI BARTOLI OMAR www.digitalforacademy.com Ilaria Ciancaleoni Bartoli O.MA.R

Dettagli

5 Convegno Nazionale L appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale

5 Convegno Nazionale L appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale 5 Convegno Nazionale L appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale Il valore di un Farmaco Originator Francesco Mazza Direttore Direzione Legale, Fiscale e Compliance - Farmindustria Napoli, 22 giugno

Dettagli

La questione università

La questione università La questione università Salviamo la ricerca Difendiamo il diritto allo studio In controtendenza con la maggior parte dei paesi avanzati ed emergenti l Italia ha disinvestito fortemente dall università

Dettagli

Malattie rare e farmaci orfani: la difficoltà di coniugare bisogno assistenziale e scarsità di risorse

Malattie rare e farmaci orfani: la difficoltà di coniugare bisogno assistenziale e scarsità di risorse Malattie rare e farmaci orfani: la difficoltà di coniugare bisogno assistenziale e scarsità di risorse La ricerca farmaceutica ed i farmaci orfani Marina Del Bue Comitato di Presidenza ASSOBIOTEC CAMERA

Dettagli

Access to innovation vs sustainability: involving patients in setting the priorities

Access to innovation vs sustainability: involving patients in setting the priorities Access to innovation vs sustainability: involving patients in setting the priorities Massimo Scaccabarozzi Milano, 16 maggio 2017 Più anni alla vita e più vita agli anni: gran parte grazie all innovazione

Dettagli

E TEMPO DI VITA Affrontiamo insieme il tumore al seno avanzato

E TEMPO DI VITA Affrontiamo insieme il tumore al seno avanzato E TEMPO DI VITA Affrontiamo insieme il tumore al seno avanzato Negrar, 26 maggio 2018 Stefania Gori Presidente AIOM U.O.C. Oncologia Medica Cancer Care Center Sacro Cuore-Don Calabria Negrar- Verona Associazione

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017 I numeri del cancro in Italia 2017 Ministero della Salute Roma 15 Settembre 2017 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti in

Dettagli

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata LA MEDICINA DEI SANI SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA.

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata LA MEDICINA DEI SANI SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA. Rassegna Stampa Conferenza stampa LA MEDICINA DEI SANI SALE IN CATTEDRA NELLE UNIVERSITA. COSI PREPARIAMO I FUTURI MEDICI A PRATICARE LA PREVENZIONE Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via

Dettagli

I numeri dell industria farmaceutica in Italia. Febbraio 2018

I numeri dell industria farmaceutica in Italia. Febbraio 2018 I numeri dell industria farmaceutica in Italia Febbraio 2018 LA RICERCA È VITA Dal 1951 a oggi 3 mesi di vita in più ogni anno, 6 ore al giorno, anche oggi Mortalità in Italia: var % negli ultimi 10 anni

Dettagli

PRESENTAZIONE DI UGO COSENTINO 6^ FORUM MERIDIANO SANITÀ. Villa d Este - Cernobbio

PRESENTAZIONE DI UGO COSENTINO 6^ FORUM MERIDIANO SANITÀ. Villa d Este - Cernobbio Un iniziativa sostenuta da Pfizer, Eli Lilly Italia, PhRMA/IAPG PRESENTAZIONE DI UGO COSENTINO AL 6^ FORUM MERIDIANO SANITÀ Villa d Este - Cernobbio 7 novembre 2011 Riprodotta da The European House-Ambrosetti

Dettagli

Malattie rare e sviluppo economico

Malattie rare e sviluppo economico Malattie rare e sviluppo economico Eugenio Aringhieri, Presidente Gruppo Biotecnologie Farmindustria Roma 18 settembre 2012 Dalle biotecnologie arrivano i maggiori contributi per il trattamento delle Malattie

Dettagli

FARMACI E GENERE: GLI ASPETTI REGOLATORI Prof. Pani Agenzia Italiana del Farmaco

FARMACI E GENERE: GLI ASPETTI REGOLATORI Prof. Pani Agenzia Italiana del Farmaco FARMACI E GENERE: GLI ASPETTI REGOLATORI Prof. Pani Agenzia Italiana del Farmaco L immissione in commercio di un medicinale passa necessariamente attraverso una corretta valutazione della popolazione in

Dettagli

L industria farmaceutica: le sperimentazioni cliniche

L industria farmaceutica: le sperimentazioni cliniche Comitato etico Regione Liguria: organizzazione, prospettive e potenzialità L industria farmaceutica: le sperimentazioni cliniche Daniel Lapeyre Vice Presidente Farmindustria Genova, 25 novembre 2013 L

Dettagli

MEDICI 2.0: "MIGLIORIAMO LA GESTIONE DEI PAZIENTI IN RETE". NASCE IL NETWORK PER UNIFORMARE L'ASSISTENZA SUL TERRITORIO

MEDICI 2.0: MIGLIORIAMO LA GESTIONE DEI PAZIENTI IN RETE. NASCE IL NETWORK PER UNIFORMARE L'ASSISTENZA SUL TERRITORIO Rassegna Stampa Comunicato stampa MEDICI 2.0: "MIGLIORIAMO LA GESTIONE DEI PAZIENTI IN RETE". NASCE IL NETWORK PER UNIFORMARE L'ASSISTENZA SUL TERRITORIO Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

TUMORI, 1 MILIONE E 285MILA ITALIANI HANNO SCONFITTO LA MALATTIA GLI ONCOLOGI: ORA SERVE UN ALLEANZA VERA COI MEDICI DI FAMIGLIA

TUMORI, 1 MILIONE E 285MILA ITALIANI HANNO SCONFITTO LA MALATTIA GLI ONCOLOGI: ORA SERVE UN ALLEANZA VERA COI MEDICI DI FAMIGLIA Rassegna Stampa Congresso Aiom TUMORI, 1 MILIONE E 285MILA ITALIANI HANNO SCONFITTO LA MALATTIA GLI ONCOLOGI: ORA SERVE UN ALLEANZA VERA COI MEDICI DI FAMIGLIA Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

IL PUNTO DI VISTA DELL ASSOCIAZIONE DEI PAZIENTI. Prof. Francesco De Lorenzo Presidente ECPC e FAVO

IL PUNTO DI VISTA DELL ASSOCIAZIONE DEI PAZIENTI. Prof. Francesco De Lorenzo Presidente ECPC e FAVO IL PUNTO DI VISTA DELL ASSOCIAZIONE DEI PAZIENTI Prof. Francesco De Lorenzo Presidente ECPC e FAVO Che cos e ECPC Rappresenta più di 400 associazioni di pazienti in 46 paesi; Tutti i tipi di tumore dai

Dettagli

SINTESI IV EDIZIONE. Libro bianco sulla salute della Donna STATO DI SALUTE E ASSISTENZA NELLE REGIONI ITALIANE. Franco Angeli Editore

SINTESI IV EDIZIONE. Libro bianco sulla salute della Donna STATO DI SALUTE E ASSISTENZA NELLE REGIONI ITALIANE. Franco Angeli Editore SINTESI IV EDIZIONE Libro bianco sulla salute della Donna STATO DI SALUTE E ASSISTENZA NELLE REGIONI ITALIANE Franco Angeli Editore A cura di Francesca Merzagora, Presidente O.N.Da IL VOLUME Con la IV

Dettagli

ARS Toscana. 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti - Firenze

ARS Toscana. 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti - Firenze ARS Toscana 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti - Firenze la popolazione toscana - 2016 Saldo della popolazione NEGATIVO per 1 giovane under 15 si contano 2 anziani 3.744.398 mortalità

Dettagli

Innovazione e Produzione di Valore L industria del farmaco: un patrimonio che l Italia non può perdere. Bolognana (Gallicano, Lucca), 19 Maggio 2017

Innovazione e Produzione di Valore L industria del farmaco: un patrimonio che l Italia non può perdere. Bolognana (Gallicano, Lucca), 19 Maggio 2017 Innovazione e Produzione di Valore L industria del farmaco: un patrimonio che l Italia non può perdere Bolognana (Gallicano, Lucca), 19 Maggio 2017 Il ruolo delle imprese del farmaco in Toscana diretti

Dettagli

FARMACI INNOVATIVI QUALITA EFFICACIA APPROPRIATEZZA

FARMACI INNOVATIVI QUALITA EFFICACIA APPROPRIATEZZA FARMACI INNOVATIVI QUALITA EFFICACIA APPROPRIATEZZA Garanzia dell universalità delle cure sul territorio nazionale Mercoledì, 21 marzo 2007 CAMERA DEI DEPUTATI Palazzo Marini Sala delle Conferenze Via

Dettagli

ARS Toscana. 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti Firenze

ARS Toscana. 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti Firenze ARS Toscana 4 luglio 2017 Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti Firenze la popolazione toscana 2016 Saldo della popolazione NEGATIVO per 1 giovane under 15 si contano 2 anziani 3.744.398 mortalità

Dettagli

TUMORI: SOLO IL 46% DEI PAZIENTI È COINVOLTO NELLA SCELTA DELLA TERAPIA L 81% SOFFRE DI EFFETTI COLLATERALI, VA MIGLIORATA LA QUALITÀ DI VITA

TUMORI: SOLO IL 46% DEI PAZIENTI È COINVOLTO NELLA SCELTA DELLA TERAPIA L 81% SOFFRE DI EFFETTI COLLATERALI, VA MIGLIORATA LA QUALITÀ DI VITA Rassegna Stampa Conferenza stampa TUMORI: SOLO IL 46% DEI PAZIENTI È COINVOLTO NELLA SCELTA DELLA TERAPIA L 81% SOFFRE DI EFFETTI COLLATERALI, VA MIGLIORATA LA QUALITÀ DI VITA Intermedia s.r.l. per la

Dettagli

MALATTIE RESPIRATORIE: PARTE NUOVA COLLABORAZIONE TRA SIMRI E AIPO

MALATTIE RESPIRATORIE: PARTE NUOVA COLLABORAZIONE TRA SIMRI E AIPO Rassegna Stampa Conferenza stampa MALATTIE RESPIRATORIE: PARTE NUOVA COLLABORAZIONE TRA SIMRI E AIPO Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax

Dettagli

L impegno delle imprese del farmaco

L impegno delle imprese del farmaco Associazione Culturale Giuseppe Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti La Terapia personalizzata in oncologia L impegno delle imprese del farmaco Ugo Cosentino, Delegato Farmindustria per i Rapporti

Dettagli

L impegno di sanofi-aventis in oncologia: combattere il cancro su tutti i fronti

L impegno di sanofi-aventis in oncologia: combattere il cancro su tutti i fronti L impegno di sanofi-aventis in oncologia: combattere il cancro su tutti i fronti Roma 2 dicembre 2010 CAMERA DEI DEPUTATI Palazzo Marini Sala della Mercede Angelo Zanibelli Direttore Comunicazione e Relazioni

Dettagli

4, milioni. milioni. POPOLAZIONE In aumento anziani e stranieri residenti 7,4% 14% 64,8% 21,2% più di

4, milioni. milioni. POPOLAZIONE In aumento anziani e stranieri residenti 7,4% 14% 64,8% 21,2% più di POPOLAZIONE In aumento anziani e stranieri 60milioni più di 60.782.668 residenti Al 1 gennaio 2014 la popolazione residente supera i 60 milioni Continua il processo di invecchiamento della popolazione

Dettagli

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 11-10-2016 1. ANSA Oncologi Ue contro il fumo, giusto aumento prezzo sigarette 2. MATTINO Che Italia fa - Malati di tumore muore prima chi è più povero 3. MATTINO «Perché oggi si può vincere

Dettagli

Prof. Francesco Cognetti. Direttore Dipartimento Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma

Prof. Francesco Cognetti. Direttore Dipartimento Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma Prof. Francesco Cognetti Direttore Dipartimento Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma Di cosa parliamo 1. Incidenza 2. Sopravvivenza REGISTRO TUMORI 3. Prevalenza 4. Mortalità ISTAT

Dettagli

LA PERCEZIONE DEL PAZIENTE

LA PERCEZIONE DEL PAZIENTE LA RETE ONCOLOGICA LAZIALE PUNTI DI FORZA E CRITICITÀ LA PERCEZIONE DEL PAZIENTE Francesco De Lorenzo F.A.V.O. La rete Oncologica Laziale Roma, 2 dicembre 2010 F.A.V.O. F.A.V.O. F.A.V.O. F.A.V.O. F.A.V.O.

Dettagli

LA PERCEZIONE DELL ONCOLOGO OSPEDALIERO

LA PERCEZIONE DELL ONCOLOGO OSPEDALIERO LA RETE ONCOLOGICA LAZIALE: punti di forza e criticità LA PERCEZIONE DELL ONCOLOGO OSPEDALIERO Giampietro Gasparini Direttore S.C. Oncologia A.C.O. San Filippo Neri, Roma ; Coordinatore CIPOMO Regione

Dettagli

Festival della Scienza Medica Il governo della spesa

Festival della Scienza Medica Il governo della spesa Festival della Scienza Medica Il governo della spesa Massimo Scaccabarozzi, Presidente Roma, 9 maggio 2015 Il valore dell innovazione farmaceutica Tassi di mortalità effettivi e stimati per HIV/AIDS negli

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Workshop IMPACT proactive "in action" 2015 Finanziare la Ricerca sul dolore Giovanni Leonardi Direttore Generale della Ricerca e dell Innovazione in Sanità Il Dolore e la Legge 38/2010 La ricerca in terapia

Dettagli

Convegno Nazionale I prontuari come strumento di governo clinico

Convegno Nazionale I prontuari come strumento di governo clinico Convegno Nazionale I prontuari come strumento di governo clinico Dottor Sergio Dompé Presidente Bologna, 24-25 Maggio 2007 La regionalizzazione in sanità: 21 sistemi sanitari diversi l uno dall altro Le

Dettagli

14-GEN-2017 da pag. 14 foglio 1 / 2

14-GEN-2017 da pag. 14 foglio 1 / 2 Tiratura 09/2016: 91.773 Diffusione 09/2016: 38.667 Lettori Ed. II 2016: 370.000 Dir. Resp.: Marco Travaglio da pag. 14 foglio 1 / 2 Tiratura 09/2016: 91.773 Diffusione 09/2016: 38.667 Lettori Ed. II 2016:

Dettagli

RASSEGNA STAMPA Aggiornamento al 31 marzo 2017

RASSEGNA STAMPA Aggiornamento al 31 marzo 2017 RASSEGNA STAMPA Aggiornamento al 31 marzo 2017 Sommario TESTATE DATA AGENZIE ADNKRONOS 29/03/2017 AGENZIAREDATTORESOCIALE 29/03/2017 AGIR 29/03/2017 PPN 29/03/2017 ANSA 30/03/2017 QUOTIDIANI RADIO e TV

Dettagli

Sinergie e opportunità per l'innovazione e la competitività: il nuovo ruolo di AIFA

Sinergie e opportunità per l'innovazione e la competitività: il nuovo ruolo di AIFA Sinergie e opportunità per l'innovazione e la competitività: il nuovo ruolo di AIFA Prof. Sergio Pecorelli Presidente AIFA Lecce, 5 Dicembre 2014 S.Pecorelli@aifa.gov.it Il contesto globale Il nuovo contesto

Dettagli

Sommario ADNKRONOS (2 TAKE) 21/02/2017 PHARMASTAR.IT 21/02/2017 ABOUTPHARMA.COM 21/02/2017 LIBEROQUOTIDIANO.IT 21/02/2017

Sommario ADNKRONOS (2 TAKE) 21/02/2017 PHARMASTAR.IT 21/02/2017 ABOUTPHARMA.COM 21/02/2017 LIBEROQUOTIDIANO.IT 21/02/2017 RASSEGNA STAMPA Sommario TESTATE DATA AGENZIA ADNKRONOS (2 TAKE) 21/02/2017 WEB PHARMASTAR.IT 21/02/2017 ABOUTPHARMA.COM 21/02/2017 LIBEROQUOTIDIANO.IT 21/02/2017 PANORAMASANITA.IT 21/02/2017 METEOWEB.IT

Dettagli

PRODUTTIVITÀ, COMPETITIVITÀ, RICERCA, INNOVAZIONE L Italia è un Paese poco attraente?

PRODUTTIVITÀ, COMPETITIVITÀ, RICERCA, INNOVAZIONE L Italia è un Paese poco attraente? PRODUTTIVITÀ, COMPETITIVITÀ, RICERCA, INNOVAZIONE L Italia è un Paese poco attraente? Intervento di Marco Fortis (Fondazione Edison) ASSEMBLEA DI FARMINDUSTRIA 2016 Fondazione Edison 1 PRODUTTIVITÀ: UN

Dettagli

Il finanziamento del SSN

Il finanziamento del SSN Il finanziamento del SSN Federico Spandonaro Università degli studi di Roma Tor Vergata Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità 24 Congr. Naz. ANAAO-ASSOMED 1 / 24 Premessa Dopo anni di

Dettagli

La sostenibilità del SSN e l accesso alle cure, alla luce del 40 esimo anniversario della legge 833/78

La sostenibilità del SSN e l accesso alle cure, alla luce del 40 esimo anniversario della legge 833/78 Ord ine d elle Professioni Infermieristic he d i Bresc ia a, 4 Maggio 2018. 825/2018 - FOR - c.b. Egregio Dott. MARCO GEDDES DA FILICAIA VIA GHIBELLINA 50122 FIRENZE FI to: Incarico attività di Docenza

Dettagli

EUROPA DONNA lobby In Italia 100 Associazioni donne

EUROPA DONNA lobby In Italia 100 Associazioni donne EUROPA DONNA ITALIA Il Movimento che rappresenta i diritti delle Donne nella prevenzione e nella cura del tumore al seno presso le Istituzioni pubbliche nazionali e territoriali EUROPA DONNA Coalizione

Dettagli

UNIVERSALISMO, ASSISTENZA SANITARIA E STATO SOCIALE

UNIVERSALISMO, ASSISTENZA SANITARIA E STATO SOCIALE UNIVERSALISMO, ASSISTENZA SANITARIA E STATO SOCIALE Presidente Fondazione Economia Università di Roma Tor Vergata Docente Scuola Nazionale Amministrazione 11 gennaio 2018 Scuola Nazionale dell Amministrazione

Dettagli

FARMACI BIOSIMILARI IN ONCOLOGIA

FARMACI BIOSIMILARI IN ONCOLOGIA FARMACI BIOSIMILARI IN ONCOLOGIA Opuscolo per cittadini e pazienti Ottobre 2018 Associazione Italiana di Oncologia Medica Associazione Italiana di Oncologia Medica In questo opuscolo troverà informazioni,

Dettagli

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 02-07-2018 1. QUOTIDIANO SANITÀ Studio UE: evitabile una morte su tre. Al primo posto il cuore. Poi ictus e tumori del colon retto 2. CORRIERE DEL MEZZOGIORNO La terapia le alghe marine

Dettagli

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Rassegna Stampa Conferenza stampa RICERCA CLINICA, PROTOCOLLI TROPPO DIFFERENTI SUL TERRITORIO L APPELLO DEGLI ONCOLOGI: SERVONO PROCEDURE SNELLE E PARIFICATE Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Dettagli

TUMORI: PAZIENTE VALUTA TOSSICITA' FARMACI, AL VIA GRUPPO PER STUDIO AD HOC =

TUMORI: PAZIENTE VALUTA TOSSICITA' FARMACI, AL VIA GRUPPO PER STUDIO AD HOC = AKS0031 7 MED 0 DNA NAZ TUMORI: PAZIENTE VALUTA TOSSICITA' FARMACI, AL VIA GRUPPO PER STUDIO AD HOC = Roma, 15 giu. (AdnKronos Salute) - Dopo Giappone, Spagna e Germania, dal National Cancer Institute

Dettagli

ALCUNI DATI SULLE PATOLOGIE CRONICHE. Fonti: Elaborazioni da OMS, Istat, Sic Sanità in cifre

ALCUNI DATI SULLE PATOLOGIE CRONICHE. Fonti: Elaborazioni da OMS, Istat, Sic Sanità in cifre ALCUNI DATI SULLE PATOLOGIE CRONICHE Fonti: Elaborazioni da OMS, Istat, Sic Sanità in cifre LE MALATTIE CARDIO VASCOLARI Le malattie cardiovascolari ogni anno provocano oltre 17 milioni di decessi (7,2

Dettagli