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1 Capitolo 1 Identità dell AC diocesana La Chiesa Sabina è sorretta da un lungo percorso di storia e fede che, a partire dai primi secoli del cristianesimo, è arrivato fino ai nostri giorni. Questo lungo percorso è stato segnato dalla testimonianza dei martiri e dall impegno di evangelizzatori, uomini e donne di buona volontà, che diffondendo la buona notizia hanno costruito le comunità cristiane della Sabina. È in questa terra di gente semplice che siamo chiamati a vivere la nostra fede collaborando con il Vescovo e i Sacerdoti della diocesi attraverso un impegno costante nella formazione dei laici e nella testimonianza evangelica. Capitolo 2 L adesione all Azione Cattolica 1. L adesione all A.C. è un atto personale, normalmente maturato attraverso l esperienza di gruppo e la partecipazione alla vita ecclesiale; ciò vale per ogni età, secondo le caratteristiche proprie di ciascuna. L adesione è pubblica e si esprime nelle forme previste dal regolamento dell A.C. nazionale, secondo le modalità precisate annualmente dal consiglio diocesano. 2. L adesione all A.C. in diocesi è una libera scelta del laico che decide di aderire all Azione Cattolica Italiana, condividendone i fini ed il programma formativo e missionario dell associazione, la collaborazione e corresponsabilità al servizio associativo ed ecclesiale, con la preghiera, la testimonianza, il sacrificio, lo studio. L adesione all A.C. comporta il contributo anche economico, la partecipazione ai momenti di elaborazione dei programmi e alla elezione dei responsabili, la disponibilità ad assumere responsabilità nella vita associativa e la partecipazione alla vita di gruppo parrocchiale e di settore diocesana. (rif. Stat. 3,15,16,17,32) Capitolo 3 Articolazione dell associazione diocesana 1. L Azione Cattolica della Diocesi Sabina-Poggio Mirteto ha sede legale in Poggio Mirteto, presso la curia Vescovile di Poggio Mirteto, in piazza M. Dottori 14. Salvo diversa indicazione, in questa sede vanno tenute le assemblee ordinarie, straordinarie ed elettive, le riunioni del Consiglio Diocesano e della Presidenza Diocesana e le riunioni degli altri organi collegiali. 2. Gli organi collegiali diocesani sono: l assemblea diocesana elettiva ed ordinaria, il consiglio, la presidenza ed il presidente diocesano. 2bis. Risultano inoltre di particolare importanza per la vita associativa diocesana le equipes di settore e il comitato presidenti. Il consiglio diocesano istituisce, qualora lo ritenesse necessario, le commissioni diocesane, l equipe diocesana dei ragazzi. 3. Il presidente diocesano rappresenta l associazione diocesana. L assemblea diocesana 4. L assemblea diocesana esprime l associazione diocesana in tutti i suoi livelli, essa riunita in seduta plenaria è la massima espressione dell unitarietà e dell organicità dell associazione. L assemblea diocesana è convocata dal presidente diocesano, mentre spetta alla Presidenza il compito di prepararne i lavori e coordinarne lo svolgimento. Può riunirsi in forma ordinaria, straordinaria o elettiva. La presidenza diocesana ne comunica l ordine del giorno almeno 30 giorni prima ai consigli parrocchiali, indicandone eventualmente anche un cammino di avvicinamento 5. L assemblea diocesana ordinaria ha cadenza annuale ed è aperta a tutti gli aderenti all associazione della diocesi, ai partecipanti ai movimenti, ai simpatizzanti ed a tutte le persone interessate. Ha il compito di: indicare i contenuti della programmazione, elaborare i programmi dei vari settori nel rispetto delle indicazioni del Centro Nazionale e verificarne

2 l effettiva attuazione e lo svolgimento, offrendo a tutti gli associati un occasione per ritrovarsi, dibattere del futuro associativo e rafforzare lo spirito di unitarietà dell associazione; inoltre coinvolge l associazione in una riflessione sui temi di attualità sociale e religiosa, confrontandosi con le realtà esistenti sul territorio diocesano. Le decisioni sono prese a maggioranza dai consiglieri diocesani, parrocchiali e nazionali presenti, oltre che dai delegati dei movimenti. Per l approvazione dell atto normativo diocesano e per l eventuale modifica occorre la maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto al voto per la validità dell assemblea e la metà più uno degli aventi diritto al voto per l approvazione. 6. L assemblea elettiva è convocata dalla presidenza alla fine del mandato triennale. L assemblea diocesana elettiva ha il compito di indicare i contenuti del programma triennale dell intera associazione diocesana ed elegge i membri del nuovo consiglio diocesano. È presieduta da un presidente nominato dall assemblea che coordina e disciplina gli interventi ed assicura, insieme con la commissione elettorale, la regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio. Hanno diritto di voto all assemblea diocesana elettiva i nuovi consiglieri parrocchiali, i consiglieri diocesani uscenti ed i delegati parrocchiali ed i delegati dei movimenti regolarmente costituiti in un numero variabile da tre a nove per ogni movimento. Il Consiglio Diocesano: 7. Il consiglio diocesano dura in carica tre anni ed è composto da 15 membri eletti dall assemblea diocesana elettiva: presidente, segretario, amministratore, 2 vice presidenti adulti, 2 vice presidenti giovani, 1 responsabile ACR, 7 consiglieri. I componenti della presidenza, ad esclusione del presidente diocesano, sono eletti dal consiglio stesso ai sensi dell art. 22 comma 1 lettera d. del regolamento nazionale di attuazione. Può essere eletto qualsiasi tesserato di almeno 18 anni, regolarmente iscritto all associazione da almeno 2 anni consecutivi, il mancato rinnovo dell adesione comporta l immediato decadimento dell incarico. Si può inoltre decadere dall incarico di consigliere anche attraverso la formulazione di dimissioni motivate al consiglio diocesano che si riserva di rifiutarle, e per l assenza continuativa e non motivata per almeno tre riunioni del consiglio. 8. Il consiglio diocesano sviluppa ed esegue le decisioni e le indicazioni dell assemblea diocesana, coordina l attività dell associazione diocesana, approva i programmi dei settori e dell ACR, cura le iniziative e le attività di formazione, approva il bilancio consuntivo e delibera le risorse da destinare ai settori ed all ACR, può costituire commissioni e/o uffici per scopi particolari legati alla vita associativa diocesana. 9. Del consiglio diocesano fanno parte anche l assistente generale e gli assistenti suoi collaboratori per ogni settore o articolazione ed i segretari dei movimenti d ambiente diocesani regolarmente costituiti. Ne fanno inoltre parte con diritto di voto consultivo anche i consiglieri eletti al coordinamento regionale o al consiglio nazionale 10. Il consiglio diocesano si riserva la facoltà di cooptare persone esterne ad esso che hanno la possibilità di partecipare ai lavori con diritto di voto consultivo. Possono essere cooptate persone come responsabili di progetti specifici, coppie per l attenzione alla famiglia, un giovanissimo almeno di 16 anni, un responsabile di comunicazione e promozione associativa, l amministratore diocesano. 11. Nella prima seduta del nuovo consiglio diocesano viene votata la terna da presentare al Vescovo per la nomina del presidente, con l indicazione di tre persone da parte di ogni consigliere eletto a scrutinio segreto (ai sensi dell art. 10 del regolamento nazionale di attuazione). Si eleggono, con voto segreto ed in base alle disponibilità di ciascuno, i vice presidenti di settore ed il responsabile ACR. Una volta nominato il presidente diocesano, si eleggono su sua proposta il segretario e l amministratore diocesano. 12. Il consiglio diocesano è convocato dal presidente diocesano che ne stabilisce, in accordo con la presidenza Diocesana, l ordine del giorno, oppure può essere richiesto da 1/3 dei membri del consiglio.

3 13. Il presidente diocesano presiede la riunione del consiglio, moderando gli interventi e dando la parola, per assicurare l ordinato svolgimento delle sedute. Tranne diversa indicazione, può assistere al consiglio qualunque socio interessato. 14. Il consiglio si riunisce almeno 5 volte l anno. 15. Ogni proposta emersa in consiglio deve ricevere, per essere deliberata il consenso della maggioranza dei consiglieri per le questioni ordinarie, la maggioranza qualificata dei 2/3 dei membri del consiglio per questioni riguardanti lo stile associativo e l amministrazione economica dell associazione diocesana. Perché il consiglio abbia luogo devono essere presenti la maggioranza dei consiglieri aventi diritto al voto, a maggioranza semplice può essere chiesto l aggiornamento della seduta. 16. Le decisioni consiliari dovranno essere trasmesse ai consigli parrocchiali entro i 15 giorni successivi alla data di deliberazione. 17. Il consiglio diocesano decide sul regolamento dei movimenti d ambiente costituiti in diocesi visti i documenti normativi dei movimenti nazionali approvati dal consiglio nazionale. Decide inoltre sulle modalità di partecipazione ed il numero dei rappresentanti dei movimenti nell assemblea diocesana e nel consiglio diocesano stesso. La Presidenza Diocesana 18. La Presidenza Diocesana è composta dal presidente diocesano, dall assistente generale, dai vice presidenti del settore giovani e del settore adulti, dal responsabile ACR, dal segretario e dall amministratore. Il consiglio diocesano può decidere di integrarne o sostituirne i componenti per motivi di una certa gravità. 19. La presidenza diocesana è convocata dal Presidente diocesano o a richiesta dalla maggioranza dei suoi componenti e viene presieduta dal Presidente diocesano. Di norma si riunisce mensilmente. 20. Ha il compito di mantenere i contatti con le associazioni parrocchiali, accoglie le deliberazioni dei consigli parrocchiali e verifica lo stato di attuazione e l aderenza di tutta l associazione ai programmi ed alle scelte definite in sede di assemblea diocesana. Ad essa fanno riferimento le associazioni parrocchiali per le loro proposte sulla vita associativa diocesana e cura la creazione di nuove realtà parrocchiali ed interparrocchiali. La presidenza diocesana inoltre nomina il comitato elettorale, prepara i lavori e l ordine del giorno dell assemblea diocesana e convoca il comitato presidenti, Le Equipes di Settore 21. Nello spirito della vicinanza e del raccordo tra l associazione diocesana e le realtà parrocchiali ed interparrocchiali e per consentire un più fluido e snello andamento delle attività associative, sono create le equipe di settore. Queste sono il cuore della vita dei settori e dell ACR. Sono convocate e presiedute dai vice presidenti diocesani e dal responsabile dell ACR, sono composte, oltre che dai suddetti vice presidenti o responsabili, dai consiglieri eletti per quel settore, da 1 a 3 delegati per ogni parrocchia nominati dai consigli parrocchiali delle associazioni dove il settore o l articolazione esistono per tesserati ed operano normalmente, dall assistente delegato per quel settore e da tutti i soci interessati a collaborare nelle suddette equipe. Possono essere inseriti anche altri delegati per portare avanti compiti particolari. Tali delegati devono riportare il loro operato ai consigli parrocchiali di appartenenza ed operare attivamente nella vita associativa parrocchiale e di settore diocesana. 22. Esse attuano il programma annuale e coordinano le attività e le iniziative di settore, mediano i cammini formativi predisposti dal centro nazionale, programmano e realizzano incontri di formazione in aderenza con le indicazioni in materia del consiglio diocesano. Possono prendere decisioni solo di carattere esecutivo per la messa in pratica delle deliberazioni del consiglio, al quale riportano le loro decisioni ed al quale rispondono nelle persone dei vice presidenti o del responsabile ACR.

4 23. Devono comunicare le loro decisioni ed iniziative a tutte le associazioni parrocchiali e le parrocchie interessate. 24. Possono detenere una cassa per le spese normali di gestione, per la quale devono riportare un resoconto semestrale all amministratore diocesano (ed all eventuale collegio dei revisori) ed ogni anno al consiglio, salvo diversa richiesta. 25. Le equipe devono cercare il modo più opportuno e proficuo per la collaborazione con gli altri movimenti, associazioni ed uffici presenti nella nostra diocesi, nello stile di dialogo e collaborazione tipico della Chiesa e dell associazione. 26. le equipe di settore possono dotarsi di un proprio regolamento interno previa approvazione del consiglio diocesano. Il Comitato Presidenti 27. Il comitato dei presidenti viene convocato dalla presidenza diocesana che ne propone l ordine del giorno, trasmesso con sufficiente anticipo a tutti i presidenti parrocchiali. Il comitato ha poteri consultivi. 28. Del comitato presidenti fanno parte il consiglio diocesano e tutti i presidenti parrocchiali (o loro delegati), è presieduto dal presidente diocesano e si riunisce di norma almeno una volta l anno. Le Commissioni Diocesane 29. Per compiti specifici e per un miglior funzionamento dell associazione diocesana, il consiglio può delegare ad una commissione alcune sue prerogative. 30. Le commissioni non possono occuparsi della gestione dello stile associativo né di rilevanti questioni economiche. Si compongono in modo da rappresentare tutti i settori e l A.C.R., rispecchiando la composizione del consiglio diocesano. La direzione della commissione spetta di diritto al presidente diocesano che può delegarlo ad un membro della presidenza. Ad ogni commissione partecipa anche un sacerdote assistente. L Equipe Diocesana dei Ragazzi 31. Per dar voce anche ai ragazzi tesserati delle nostre parrocchie, può essere creata dal consiglio l equipe diocesana dei ragazzi, con compiti consultivi sul lavoro dell associazione diocesana in generale e dell articolazione ragazzi in particolare. 32. E convocata almeno una volta l anno dal responsabile ACR e da lui coordinata, si compone da uno a due rappresentanti per parrocchia (in base ai tesserati dell ACR) scelti dai consigli parrocchiali tra i tesserati interessati. I membri dell equipe diocesana dei ragazzi restano in carica una anno e sono rinnovabili per un massimo di tre volte. Il responsabile A.C.R. può delegare, dopo l autorizzazione del consiglio, la gestione dell equipe diocesana dei ragazzi ad un suo collaboratore di fiducia. Capitolo 4 Gli Incarichi Diocesani. 1. I membri dei consigli ai diversi livelli devono rispondere ai seguenti requisiti: aver compiuto 18 anni, siano tesserati consecutivamente da almeno 2 anni, abbiano provata esperienza associativa ed adeguata formazione, diano la loro disponibilità ad approfondire la propria formazione spirituale ed associativa nella consapevolezza di offrire un contributo qualificato all associazione. Deve inoltre essere in linea con i limiti d età: non meno di 30 anni relativamente al settore adulti; non meno di 18 per essere eletto consigliere diocesano e non meno di 18 anni per rappresentare i movimenti. 2. Il presidente diocesano rappresenta l associazione diocesana e ne guida e coordina le attività garantendone, in collaborazione col consiglio diocesano, l organicità e la coerenza con le strutture e lo statuto nazionale; è scelto dal Vescovo su indicazione del consiglio tra i consiglieri regolarmente eletti all assemblea diocesana elettiva. Sottopone al voto del consiglio i nominativi dell amministratore diocesano e del segretario diocesano; propone al consiglio le cooptazioni dei membri esterni e la creazione di commissioni ed uffici

5 particolari; convoca e dirige i consigli diocesani, le riunioni della presidenza diocesana e le assemblee, e mantiene i rapporti con l Ordinario Diocesano. 3. I vice presidenti ed il responsabile ACR rappresentano i settori e l articolazione; sono scelti dal consiglio tra i consiglieri regolarmente eletti all assemblea diocesana elettiva; convocano, presiedono e stabiliscono l ordine del giorno delle equipes; coordinano le attività e le iniziative diocesane di settore in collaborazione con le equipes; hanno la responsabilità della guida del settore, o articolazione, e di ciò ne rispondono al consiglio diocesano e all assemblea diocesana 4. Il segretario diocesano è il collaboratore di fiducia del presidente, proposto da questo tra i consiglieri regolarmente eletti all assemblea diocesana elettiva viene eletto dal consiglio diocesano; cura i rapporti con il centro nazionale e con le associazioni parrocchiali, è responsabile del tesseramento ed aggiorna su questo il consiglio diocesano, è responsabile della verbalizzazione delle sedute della presidenza diocesana e del consiglio e tiene aggiornato il consiglio sulle attività delle associazioni parrocchiali, coordina il servizio di promozione associativa che promuove le iniziative diocesane. Può essere coadiuvato nella sua azione da un ufficio di segreteria. 5. l amministratore diocesano è il collaboratore di fiducia del presidente. Da lui scelto tra i soci ed eletto dal consiglio diocesano per curare l aspetto economico dell associazione diocesana. Può essere scelto anche tra i non eletti dall assemblea diocesana elettiva e deve avere provata onestà e capacità di gestione dell aspetto economico ed amministrativo dell associazione. Gestisce la cassa diocesana che è costituita dai fondi provenienti dai fondi provenienti dalle giornate diocesane, dalla quota parrocchiale relativa al tesseramento annuale e da altre fonti quali atti di liberalità e sovvenzioni da parte di enti ed associazioni o iniziative di autofinanziamento, è per 1/3 utilizzata per l organizzazione di iniziative unitarie, per la formazione e le spese di segreteria, per 1/3 divisa in parti uguali ai diversi settori e all ACR, il rimanente terzo è accantonato come riserva. L amministratore eroga all inizio di ogni anno associativo i fondi ai settori ed articolazioni, predispone il bilancio consuntivo da sottoporre al voto del consiglio diocesano. 6. Per ciò che non è previsto in questo capitolo si fa riferimento allo statuto nazionale ed al regolamento di attuazione nazionale Capitolo 5 Associazione Parrocchiale 1. L associazione parrocchiale rappresenta la cellula di base dell intera associazione nazionale e diocesana; gode di autonomia nella scelta delle tematiche da trattare e delle priorità da perseguire, perseguendo comunque sempre il fine dell azione cattolica, utilizzando lo stile ed i metodi associativi e tenendo informato il centro diocesano che può valutare le proposte, chiedere chiarimenti e dare indicazioni. 2. Momento centrale della vita associativa parrocchiale è l assemblea parrocchiale che si riunisce almeno una volta l anno ed è composta dai soci dell Azione Cattolica residenti ed operanti in una determinata parrocchia. Essa viene indetta dal presidente parrocchiale che la presiede ed in collaborazione con il consiglio parrocchiale ne cura l ordine del giorno. L assemblea parrocchiale riunita in forma elettiva elegge i membri del consiglio parrocchiale. 3. Il consiglio parrocchiale guida l associazione parrocchiale, dura in carica tre anni ed è eletto dall assemblea parrocchiale. È composto almeno da: presidente, segretario-amministratore ed un vice presidente. In base alle realtà associative può comprendere fino a due vice presidenti per settore ed un responsabile ACR. Il consiglio parrocchiale rappresenta l associazione nella sua reale composizione: non possono essere rappresentati dei settori, o l articolazione, se non sono presenti in parrocchia. La composizione ed il numero dei membri del consiglio parrocchiali è decisa in assemblea. Possono essere eletti, per

6 associazioni molto numerose, oltre i 50 tesserati, fino ad ulteriori 6 persone, fino ad un massimo di 13 consiglieri eletti. Possono essere inoltre cooptate fino ad ulteriori tre persone con diritto di voto consultivo per particolari esigenze associative. Partecipano inoltre al consiglio l assistente parrocchiale ed i consiglieri diocesani operanti nella parrocchia ed i delegati per la partecipazione alle equipe diocesane con diritto di voto consultivo. 4. Garantisce il regolare svolgimento delle elezioni parrocchiali un membro del consiglio diocesano non appartenete all associazione parrocchiale. 5. Il consiglio parrocchiale svolge, in ambito parrocchiale, le stesse funzioni che il consiglio diocesano svolge in ambito diocesano. 6. I verbali delle riunioni del consiglio parrocchiale devono essere trasmesse entro 15 giorni alla presidenza diocesana ed al parroco a cura del segretario-amministratore. 7. Il consiglio parrocchiale, attraverso i suoi membri eletti, partecipa alle assemblee diocesane con diritto di parola e di voto. 8. Il presidente parrocchiale rappresenta l associazione parrocchiale e ne guida e ne coordina le attività, garantendone, in collaborazione con il consiglio parrocchiale, l organicità e la coerenza rispetto ai livelli diocesano e nazionale. Cura i rapporti con il parroco ed il consiglio pastorale parrocchiale e svolge per l associazione parrocchiale i compiti della presidenza. 9. Per ciò che riguarda le modalità di convocazione dell assemblea, le modalità di elezione del consiglio e le funzioni del presidente parrocchiale, si rimanda agli articoli riguardanti gli stessi organi a livello diocesano. 10. Il segretario-amministratore ha l obbligo di tenere la contabilità dell associazione parrocchiale della quale annualmente rende conto al consiglio parrocchiale, ogni anno redige e pone all approvazione un rendiconto economico finanziario ed un bilancio preventivo; redige e tiene in ordine i verbali dei consigli parrocchiali e dell assemblea parrocchiale e li invia entro 15 giorni al segretario diocesano, insieme con il presidente parrocchiale mantiene i contatti con l associazione diocesana ed aggiorna il consiglio e l associazione tutta sulle iniziative diocesane. 11. Le associazioni parrocchiali possono coinvolgere anche più parrocchie diocesane geograficamente vicine, in questo caso il consiglio parrocchiale deve rappresentare tutte le parrocchie interessate, proponendo anche iniziative comuni. Il consiglio diocesano promuove questo tipo di aggregazione e ne cura la creazione. 12. Per la creazione di nuove realtà associative parrocchiali, la presidenza diocesana nomina un commissario che svolge, per un massimo di due anni, l incarico di presidente parrocchiale. Sulle modalità di creazione e di gestione delle nuove realtà associative decide la presidenza Diocesana. 13. Il parroco informa, su richiesta della presidenza diocesana, sull andamento dell azione cattolica nella parrocchia. 14. La presidenza diocesana decide su eventuali controversie e problemi che nascono all interno delle associazioni parrocchiali. 15. Per quanto non espressamente precisato in questo capitolo, in riferimento alla vita associativa, si applicano in quanto attinenti, le norme previste dallo statuto e dal regolamento nazionale di attuazione riferite all associazione nazionale, e le norme del presente atto normativo riferite all associazione diocesana. Capitolo 6 La fase elettiva 1. La convocazione dell Assemblea Diocesana Elettiva (A.D.E.) deve essere trasmessa ai consigli parrocchiali con almeno sei mesi di anticipo rispetto alla data fissata. Contestualmente alla convocazione dell assemblea, la Presidenza Diocesana nomina una commissione elettorale composta da tre consiglieri diocesani, uno per settore/articolazione,

7 con il compito di coordinare l intera fase elettiva, verificare la legittimità degli aventi diritto al voto e garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto. 2. Con l'avvenuta comunicazione della convocazione dell A.D.E. si apre ufficialmente la fase di rinnovo dell'associazione nelle sue articolazioni locali, parrocchiale e diocesana. La fase elettiva parrocchiale si conclude almeno un mese prima dell assemblea diocesana elettiva. 3. Allo scopo di rendere armonica tale fase, la commissione ha il compito di predisporre uno schema di percorso di preparazione da inviare a tutti i Consigli parrocchiali in vista del loro rinnovo. Ad esso è allegato il programma dell assemblea e una scheda che dovrà essere trasmessa al Consiglio Diocesano con la composizione del nuovo Consiglio Parrocchiale. 4. I nuovi presidenti parrocchiali dovranno indicare alla commissione, contestualmente alla composizione del nuovo consiglio parrocchiale, i nomi dei candidati relativamente alle diverse liste (adulti, giovani, ACR), e i nomi dei delegati parrocchiali all A.D.E. con almeno 20 giorni di anticipo rispetto alla data fissata dell'assemblea. 5. Con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla data fissata per l A.D.E., la commissione elettorale trasmette a tutti i consigli parrocchiali, l elenco dei candidati, unitamente alle liste di appartenenza, per il rinnovo del Consiglio Diocesano. 6. Le Associazioni parrocchiali che superano i 100 iscritti hanno il diritto di farsi rappresentare all A.D.E., con diritto di voto, da un delegato per ogni 12 iscritti eccedenti i 100. I delegati sono nominati dal nuovo consiglio parrocchiale. 7. Le associazioni parrocchiali votano i propri rappresentanti al consiglio parrocchiale sulla base di una lista unica, ogni socio adulto o giovane può esprimere, con voto personale e segreto, da 2 a 4 preferenze (almeno una in meno rispetto al numero di ruoli da ricoprire), su decisione dell assemblea elettiva. Prima della presentazione della lista, su indicazione dell assemblea, va indicato il numero di consiglieri da eleggere ed i ruoli da ricoprire. Risultano eletti i candidati che hanno ottenuto più preferenze. Le associazioni parrocchiali sopra i 50 aderenti possono decidere di votare, con le dovute modifiche sulle quali decide l assemblea, con il metodo delle tre liste utilizzato per le elezioni diocesane. 8. All A.D.E. gli elettori possono esprimere due preferenze per ogni lista. Il voto espresso è personale e segreto. Ogni delegato ha diritto a votare una sola volta, perciò le eventuali deleghe possono essere detenute da ogni socio maggiorenne non avente diritto al voto nel numero massimo di una. 9. Le liste elettorali sono in numero di tre: Adulti Giovani A.C.R. Risulteranno eletti i cinque candidati più votati per ogni lista, in caso di parità di voti risulta eletto il candidato più anziano. Se un settore per un biennio ha un consistente numero di iscritti, ha diritto ad essere rappresentato da un ulteriore consigliere diocesano ogni 100 soci eccedenti i 500. Capo 7 NORME DI CARATTERE AMMINISTRATIVO 1. Risorse e patrimonio Le risorse economiche dell associazione diocesana sono costituite dalle quote associative degli aderenti. A queste possono aggiungersi: contributi provenienti dalla Diocesi, dall associazione Nazionale e dalle liberalità dei privati, aderenti compresi, dello Stato, di Istituzioni o Enti pubblici e degli organismi internazionali; da donazioni o lasciti testamentari; da entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali;

8 Per le erogazioni liberali, le donazioni ed i lasciti testamentari (questi ultimi accettati con beneficio di inventario), il consiglio diocesano delibera sulla loro utilizzazione in armonia con le finalità statutarie dell associazione. 2. Bilanci L esercizio sociale dell associazione diocesana si chiude il 30 settembre di ogni anno. Per ogni esercizio è predisposto un bilancio preventivo e un conto consuntivo. Il bilancio preventivo deve essere presentato al consiglio diocesano che lo approva, a maggioranza dei componenti, entro e non oltre il successivo 30 novembre. Il conto consuntivo è approvato con le stesse modalità entro e non oltre il 31 marzo dell anno successivo. È fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitali durante la vita dell associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge. 3. il consiglio diocesano, qualora fosse necessario, istituisce il collegio dei revisori così come previsto dalle normative vigenti. 4. La gestione amministrativa La gestione amministrativa spetta alla presidenza diocesana che ne affida la responsabilità all amministratore con la collaborazione del comitato per gli affari economici. Il comitato per gli affari economici viene eletto dal consiglio su proposta del presidente. Il comitato per gli affari economici svolge funzioni consultive in ordine a: formazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo; gestione patrimoniale, economica e finanziaria dell associazione, nonché delle attività e dei servizi correlati; questioni economiche ed amministrative ad essa sottoposte dall amministratore. Il comitato per gli affari economici è convocato dall amministratore diocesano almeno una volta ogni trimestre, e comunque ogni qualvolta il presidente o l amministratore lo ritengano necessario. Su indicazione del consiglio diocesano, per piccole associazioni diocesane e piccoli patrimoni, i compiti del comitato per gli affari economici possono ricadere su un amministratore unico. 5. Sedute degli Organi associativi Di tutte le riunioni degli organi associativi diocesani viene redatto apposito verbale che sarà conservato dalla Segreteria diocesana. 6. Per ciò che non è previsto in questo atto normativo si fa riferimento allo statuto nazionale ed al regolamento di attuazione nazionale.

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