ha pronunciato la presente

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1 1 di 10 11/02/ :54 N /2015 REG.PROV.COLL. N /2014 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4634 del 2014, proposto da: Alberto BATTEZZATI, rappresentato e difeso dagli avv. Luigi Medugno e Claudia Molino, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, Via Panama, 58; contro Ministero dell Istruzione dell'università e della Ricerca, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura dello Stato, domiciliato in Roma, Via dei Portoghesi, 12; nei confronti di Francesca CIRULLI, non costituita in giudizio; per l'annullamento - del provvedimento di mancato conseguimento dell'abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di prima fascia nel settore concorsuale 05/D1 Fisiologia (anno 2012); - di tutti gli atti connessi.

2 2 di 10 11/02/ :54 Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 28 gennaio 2015 il Cons. Daniele Dongiovanni e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Il ricorrente, professore associato dal 2005 in Fisiologia clinica presso l Università degli Studi di Milano, ha impugnato, per l annullamento, previa sospensione dell esecuzione, il giudizio di inidoneità adottato dalla commissione esaminatrice nell ambito della procedura per il conseguimento dell'abilitazione scientifica nazionale (ASN) alle funzioni di professore universitario di prima fascia nel settore concorsuale 05/D1 Fisiologia. Al riguardo, l istante ha proposto i seguenti motivi: 1) violazione e falsa applicazione dell art. 16, comma 3, della legge n. 240 del 2010 nonché dell art. 4 del d.p.r. n. 222/2011; eccesso di potere per errore nei presupposti, difetto di istruttoria, contraddittorietà ed illogicità di comportamento; violazione del principio di par condicio tra concorrenti. Il Ministero resistente si è limitato ad individuare criteri e parametri di riferimento senza diversificarli per singola area disciplinare. Ciò è del tutto irragionevole posto che le aree disciplinari sono estremamente diversificate tra loro e l art. 4 del d.p.r. n. 222/2011 prevede una differenziazione tra le diverse aree disciplinari; 2) violazione e falsa applicazione dell art. 16 della legge n. 240 del 2010; dell art. 8 del dpr n. 222/2011, del D; n. 76/2012 e del D.D. n. 222/2012; eccesso di potere

3 3 di 10 11/02/ :54 per travisamento, errore nei presupposti, difetto di istruttoria e adeguata motivazione; violazione della par condicio tra candidati. La commissione esaminatrice, in violazione di quanto previsto in particolare dall art. 3 del d.p.r. n. 222/2011, ha omesso di effettuare la ponderazione dei criteri e parametri relativamente allo specifico settore concorsuale. Peraltro, la commissione ha inserito una serie di criteri contraddittori tra loro e, addirittura, ha modificato i valori delle mediane fissate dall ANVUR con riferimento al settore concorsuale di che trattasi; in particolare, ha ammesso alla valutazione anche i candidati con valori di mediana inferiori a quelle di riferimento (che corrispondono rispettivamente a 25, 44,88 e 12), ciò in violazione dell art. 3 del D.M. n. 76/2012 secondo cui le commissioni possano introdurre solo parametri più selettivi di valutazione. In questo modo, l organo ha ammesso alla selezione candidati che non avevano i requisiti giudicandoli in alcuni casi anche idonei e penalizzando, invece, quelli che come il ricorrente superavano almeno due mediane sulle tre di riferimento; 3) violazione e falsa applicazione dei principi relativi alla formazione dei collegi, alla segretezza e alla contestualità delle sedute delle commissioni; violazione e falsa applicazione degli artt. 1 e 2 della legge n. 210 del 1998 e degli artt. 4 e 5 del d.p.r. n. 117 del Risulta che i commissari si sono riuniti anche tramite collegamento telematico; tuttavia, dai verbali, non è dato rilevare le modalità di collegamento né emergono quei necessari elementi per verificare la regolare composizione della commissione e l effettiva contestualità della riunione; 4) violazione e falsa applicazione dell art. 16 della legge n. 240 del 2010; dell art. 8 del dpr n. 222/2011, del D.M. n. 76/2012 e del D.D. n. 222/2012; eccesso di potere per carenza assoluta di motivazione e di adeguata istruttoria; travisamento,

4 4 di 10 11/02/ :54 perplessità, errore nei presupposti, violazione della par condicio tra candidati. Il ricorrente è in possesso di tutte le mediane di riferimento ma è stato giudicato inidoneo in quanto le pubblicazioni sono state ritenute in parte non coerenti con il settore concorsuale di riferimento. Ora, in disparte il fatto che il giudizio collegiale, sul punto della coerenza delle pubblicazioni, risulta appiattito sulla valutazione del Presidente della commissione, tale giudizio è comunque incongruo e non motivato in quanto non è dato evincere da dove emerga tale incoerenza con le tematiche del settore. Al contrario, la quasi totalità delle pubblicazioni presentate in sede di abilitazione sono ampiamente riconducibili al settore scientifico di pertinenza, per la cui redazione, peraltro, il ricorrente ha assunto un ruolo di assoluta preminenza. La commissione, poi, non ha tenuto nella debita considerazione gli ulteriori titoli posseduti dal ricorrente come la responsabilità scientifica di progetti di ricerca, il conseguimento di premi e la direzione scientifica di importanti centri di ricerca. Si è costituito in giudizio il Ministero intimato, chiedendo il rigetto del ricorso perché infondato nel merito. Con ordinanza n. 3735/2014, è stata accolta la domanda cautelare. Alla pubblica udienza del 28 gennaio 2015, la causa è stata trattenuta dal Collegio per la decisione. DIRITTO 1. Riveste carattere assorbente l esame del quarto motivo, ciò in ragione della sua fondatezza. 1.1 Al riguardo, è opportuno premettere una sintetica descrizione del quadro normativo di riferimento. L'art. 16 della legge n. 240 del 2010 ( Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per

5 5 di 10 11/02/ :54 incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario ) ha introdotto l abilitazione scientifica nazionale, quale requisito necessario per la partecipazione alle procedure di accesso alla prima ed alla seconda fascia dei professori universitari. L'abilitazione viene attribuita, previa sintetica descrizione del contributo individuale alle attività di ricerca e sviluppo svolte dal candidato, con motivato giudizio di una commissione fondato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche ed espresso sulla base di criteri e parametri differenziati per funzioni e per area disciplinare, definiti con decreto del Ministro (art. 16, comma 3, lett. a, legge n. 240 del 2010). Il D.M. n. 76 del 7 giugno 2012 ha definito poi i suddetti criteri, parametri e indicatori di attività scientifica utilizzabili ai fini della valutazione dei candidati all'abilitazione. Per le procedure di abilitazione all'accesso alle funzioni di prima e di seconda fascia, la valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni presentati si basa quindi su criteri e parametri definiti, per l'accesso a ciascuna fascia, rispettivamente dagli artt. 4 e 5 del D.M. n. 76/2012 i quali, per la valutazione delle pubblicazioni scientifiche, stabiliscono che la commissione si attiene, tra gli altri parametri, all'impatto delle pubblicazioni all'interno del settore concorsuale. Per la valutazione dei titoli, poi, la commissione si attiene, in particolare, all'impatto della produzione scientifica complessiva valutata mediante gli indicatori di cui all'art. 6 e agli allegati A ed E del D.M. n. 76/2012. Il citato art. 6 del D.M. n. 76/2012 ( Indicatori di attività scientifica ) fa, a sua volta, riferimento agli indicatori bibliometrici (cd. mediane) che, distinti per fascia, sono definiti nell'allegato A del regolamento approvato con il predetto decreto. L art. 3 del menzionato D.M. n. 76/2012 prevede altresì che nelle procedure di abilitazione per l'accesso alle funzioni di professore di prima e di seconda fascia, la

6 6 di 10 11/02/ :54 commissione formula un motivato giudizio di merito sulla qualificazione scientifica del candidato basato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni presentate. La valutazione si basa sui criteri e i parametri definiti per ciascuna fascia agli articoli 4 e 5. Il successivo art. 4, che individua i criteri ed i parametri per l'attribuzione dell'abilitazione alle funzioni di professore di prima fascia, stabilisce poi che nelle procedure di abilitazione alle funzioni di professore di prima fascia, la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche è volta ad accertare la piena maturità scientifica dei candidati, intesa come il riconoscimento di un positivo livello della qualità e originalità dei risultati raggiunti nelle ricerche affrontate e tale da conferire una posizione riconosciuta nel panorama almeno nazionale della ricerca. Sono ulteriori criteri di valutazione la comprovata capacità di coordinare o dirigere un gruppo di ricerca, la capacità di attrarre finanziamenti competitivi almeno in qualità di responsabile locale e la capacità di promuovere attività di trasferimento tecnologico. La commissione può stabilire, con le modalità di cui all'articolo 3, comma 3, di non utilizzare uno o più di tali ulteriori criteri in relazione alla specificità del settore concorsuale. Infine, le commissioni, ai sensi dell art. 6, comma 5, del citato D.M., possono discostarsi dai criteri e parametri disciplinati dal decreto, incluso quello della valutazione dell'impatto della produzione scientifica mediante l utilizzo degli indicatori di attività scientifica, dandone motivazione sia al momento della fissazione dei criteri di valutazione dei candidati sia nel giudizio finale espresso sui medesimi. 1.2 Alla luce di tali premesse, la tesi del ricorrente secondo cui la commissione, pur a fronte del superamento di due delle tre mediane (la terza mediana di riferimento è comunque stata raggiunta dall interessato, anche se non superata), ha concluso con una valutazione negativa senza indicare in modo adeguato le ragioni (seppure basate su un giudizio, seppure in parte, di non coerenza delle pubblicazioni con il settore di riferimento), risulta fondata.

7 7 di 10 11/02/ :54 Sul punto, va invero evidenziato che il Ministero resistente, con circolare dell 11 gennaio 2013, n. 754, ha chiarito che il superamento degli indicatori numerici specifici non costituisce di per sé condizione sufficiente ai fini del conseguimento dell abilitazione e che, di norma, l abilitazione deve essere attribuita esclusivamente a candidati che abbiano soddisfatto entrambe le condizioni (superamento degli indicatori di impatto della produzione scientifica e positivo giudizio di merito). Tuttavia, le commissioni, ai sensi dell art. 6, comma 5, del decreto ministeriale 76/2012, possono discostarsi da tale regola generale nel senso che le commissioni possono non attribuire l abilitazione ai candidati che superino le mediane per il settore di appartenenza, ma sulla base di un giudizio di merito negativo della commissione, ovvero possono attribuire l abilitazione candidati che, pur non avendo superato le mediane prescritte, siano valutati dalla commissione con un giudizio di merito estremamente positivo. 1.3 Nel caso di specie, pertanto, la commissione avrebbe dovuto indicare le ragioni per cui non ha concesso l abilitazione all interessato sebbene questi avesse superato due mediane su tre e non avesse riportato giudizi negativi se non con riferimento al profilo della coerenza delle pubblicazioni. Sul punto della coerenza, come già si è avuto modo di rilevare in sede di cognizione sommaria, le motivazioni contenute nel giudizio collegiale ed in quelli individuali (in particolare, nella parte in cui affermano, quale pressoché unica ragione addotta a supporto della valutazione negativa di abilitazione, che le pubblicazioni del candidato sono solo parzialmente coerenti con il settore concorsuale di riferimento) sono carenti nel senso che, a fronte di una tale affermazione di principio, nulla è stato chiarito in concreto in ordine a tale profilo che, peraltro, è stato declinato in questa forma da tutti i membri della commissione senza null altro aggiungere a chiarimento di tale giudizio.

8 8 di 10 11/02/ :54 Ed invero, a fronte dell elenco delle pubblicazioni presentato dal candidato, emerge, quanto meno dai titoli, una certa coerenza con il settore concorsuale di riferimento (nella specie, ad es., scritti in materia di nutrizione, disciplina questa ricompresa nel settore concorsuale Fisiologia ), tanto che la commissione avrebbe dovuto espressamente e motivatamente chiarire le ragioni per cui tali pubblicazioni non potevano essere considerate pertinenti con il settore concorsuale di riferimento. Ciò posto, dalle motivazioni dell organo collegiale, così come da quelle dei singoli commissari, non è dato ricavare alcun elemento in grado di apprezzare l incidenza del solo elemento (parziale incoerenza delle pubblicazioni) che ha determinato il giudizio negativo nei confronti del ricorrente quando, invece, dalla prospettazione contenuta nel ricorso e dagli elementi indiziari ivi indicati, non può escludersi, pur con i limiti dovuti al tecnicismo del settore scientifico di che trattasi, che tale giudizio di incoerenza non sia fondato su ragioni apprezzabili e, comunque, non tali da giungere, di per sé solo, alla formulazione di un giudizio di inidoneità. Del resto, è proprio la funzione della motivazione quella di rendere conoscibile a terzi ed, in particolare, al giudice della discrezionalità il percorso logico seguito dall autorità amministrativa per giungere ad una determinata decisione. Nel caso di specie, tale esercizio di trasparenza è mancato e non ha consentito di verificare, anche alla luce degli elementi forniti dal ricorrente, la legittimità del giudizio negativo formulato nel caso di specie. Da ciò deriva la fondatezza delle censure esaminate che, come detto, rivestono carattere assorbente rispetto alle ulteriori doglianze dedotte nel ricorso in esame. 2. In conclusione, il ricorso va accolto con conseguente annullamento del giudizio di inidoneità reso dalla commissione nei confronti del ricorrente. Ai sensi dell art. 34, comma 1, lett. e), del codice del processo

9 9 di 10 11/02/ :54 amministrativo (CPA), il Collegio ritiene che, in esecuzione della presente sentenza, la posizione dell interessato debba essere riesaminata da parte di una commissione in diversa composizione entro il termine di giorni 90 (novanta) dalla comunicazione in via amministrativa della presente sentenza ovvero dalla sua notificazione, se antecedente; 4. Le spese di giudizio, come di regola, seguono la soccombenza e sono liquidate nella misura indicata in dispositivo. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei sensi e con le modalità di cui in motivazione. Condanna il Ministero resistente al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente che si liquidano in euro 1.000,00 (mille/00), oltre accessori di legge. Contributo unificato a carico del Ministero resistente ai sensi dell art. 13, comma 6-bis, del d.p.r. n. 115 del Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 28 gennaio 2015 con l'intervento dei magistrati: Francesco Corsaro, Presidente Daniele Dongiovanni, Consigliere, Estensore Silvio Lomazzi, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA

10 10 di 10 11/02/ :54 Il 10/02/2015 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)