Esiste una parola, che nasce dal greco antico e, in fondo, riassume quanto si sta per raccontare in questo capitolo: escatologia, ovvero lo studio

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1 Premessa Ogni giorno, partendo da mezze verità o inventando tutto da zero, i profeti di sventura ci rovesciano addosso nuovi motivi di ansia, cercando di indurci a credere che stiamo andando verso l inevitabile disastro universale. Le effimere certezze della tecnologia consumista hanno brutalmente ridotto le nostre capacità di affrontare l imprevisto, illudendoci di aver trovato la ricetta della felicità. In realtà è altrove che, forse, conviene cercare gli strumenti per combattere la paura e ritrovare la serenità del vivere quotidiano: innanzitutto, riscoprendo l importanza di guardare dentro a noi stessi, senza lasciarci influenzare dalle mode e pensando con la nostra testa e non con quella di chi le pubblicizza per gonfiare il proprio portafoglio; contemporaneamente, ritrovando, senza fanatismi ma come idee portanti della nostra vita, le fedi, sia religiose che laiche, ormai considerate avanzi del passato da cancellare o, al massimo, ingredienti da mescolare senza criterio. Non a caso, quindi, questo scritto inizia a prendere forma e diviene libro in due giorni dedicati a Maria, donna ebrea venerata da cristiani e musulmani in tutto il mondo e simbolo universale di Pace. 5

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3 Mille non più mille

4 Esiste una parola, che nasce dal greco antico e, in fondo, riassume quanto si sta per raccontare in questo capitolo: escatologia, ovvero lo studio delle cose ultime e, quindi, di quanto succederà alla fine dei tempi, perché quasi tutte le culture del mondo ipotizzano una conclusione drammatica per la nostra Terra. Sommersi dai film catastrofisti, ci siamo talmente abituati a scenari disastrosi che non ci chiediamo neanche più se al di là delle finzioni cinematografiche esista qualcosa su cui interrogarsi, pronti però a spaventarci se qualche profeta di sventura incomincia a blaterare. Nelle pagine che seguono cercheremo di capire come si è sviluppata l idea della fine del mondo nel cuore dell uomo per opera delle fedi, delle filosofie, dei contesti storici, ma anche a causa di incoscienti e profittatori che partendo da fenomeni naturali, come le morie improvvise di animali, o eventi possibili, quali conflitti generalizzati, speculano sulle paure di molti per trarne un vantaggio economico o semplicemente per seminare la preoccupazione. 8

5 Apocalypse: now? Il famoso film sulla guerra in Vietnam, diretto dal regista Francis Ford Coppola nel 1979, può essere utile per entrare subito in argomento: le crudeltà inutili e senza senso della guerra, il frastuono massacrante delle armi, la Cavalcata delle valchirie di Wagner diffusa a tutto volume dagli elicotteri possono spiegarci che cosa si intende oggi per apocalisse. Serve però un punto interrogativo, come nel titolo, per chiederci se il momento, come predicano i profeti di sventura, è adesso o fra breve o se i dati a nostra disposizione per valutare sono molto più incerti e diversificati. Cercheremo di analizzare con la massima attenzione gli elementi disponibili per vedere se e quando il sospetto è legittimo e per smascherare le strumentalizzazioni più pericolose. Sappiamo infatti tutti come questo mondo contemporaneo, apparentemente laico, disincantato e libero da superstizioni, in realtà abbia sostituito il senso del divino con maghi e cartomanti (soltanto in Lombardia sarebbero quasi tremila, per un fatturato annuo vicino al centinaio di milioni di euro). Sostituendo al sano spirito critico il pericoloso relativismo assoluto, si ritiene che tutto ciò che si pensa sia giusto, anche 9

6 se si cambia opinione ogni giorno e se non si tiene conto degli altri. Delusi e dubbiosi si è diventati, molto più che in passato, facilmente suggestionabili da qualsiasi voce di catastrofe mondiale definitiva. Per tentare di capire quanto ci viene proposto oggi, può essere utile un lungo salto all indietro di un po più di mille anni. Allo scadere dei primi dieci secoli dopo l arrivo di Gesù, infatti, gli uomini pensarono che il mondo dovesse finire di lì a breve: si era in pieno Medioevo e la gente d Europa, che della fede faceva il fondamento della propria vita, si aspettava che stesse per succedere quanto descritto nell Apocalisse di san Giovanni al capitolo 20: «E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell Abisso e una gran catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali dovrà essere lasciato libero per un po di tempo» (Ap 20,1-3). Molti abbandonavano le occupazioni di tutti i giorni presi dallo sgomento, la paura del giudizio di Dio angosciava le moltitudini, i predicatori percorrevano in lungo e in largo le strade d Europa invitando a fare penitenza e a dedicarsi alla preghiera. In breve, il senso del divino, che dava il ritmo a tutto il vivere sociale, in questo caso poneva un enorme punto interrogativo: si era arrivati alla soglia del giudizio universale? Ecco, quindi, la grande paura di quello che sarebbe potuto succedere al tramonto del trentun dicembre dell anno