Indagini preliminari su eulia (Argyrotaenia pulchellana) e sulle possibili strategie di difesa
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- Albana Micheli
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1 Indagini preliminari su eulia (Argyrotaenia pulchellana) e sulle possibili strategie di difesa Alessandro Cesano 2, Daniele Demaria 1, Manuela Robasto 1, Alessandro Bevilacqua 1, Graziano Vittone 1, Alberto Alma 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agro-Forestali (Di.Va.P.R.A.), sez. di Entomologia e Zoologia applicate all Ambiente Carlo Vidano, Università degli Studi di Torino. Riassunto breve L Eulia (Argyrotaenia pulchellana Hawort) è in grado di provocare danni economicamente anche gravi ai fruttiferi. Le trappole comunemente impiegate per il monitoraggio sembrano sovrastimare le popolazioni e risultano poco utili per prendere decisioni a livello locale. Al fine di avere una migliore correlazione tra le catture e la successiva infestazione larvale sono stati verificati tre dosaggi feromonali ridotti rispetto alla dose commercializzata. Parallelamente sono stati eseguiti rilievi su uova, larve ed eventuali danni alla raccolta che confermassero l ipotesi di partenza. La ricerca, al primo anno di attività, ha consentito di evidenziare che le cariche feromonali ridotte possono essere utili al servizio tecnico. Con il prosieguo dell attività sembra possibile innanzitutto individuare una modalità di monitoraggio che permetta di evidenziare solamente la popolazione presente nel campo. Inoltre si potrà cercare di stabilire una soglia di catture per l intervento valida per il comprensorio frutticolo del Sud Piemonte. Introduzione L Eulia dei fruttiferi e della vite (Argyrotaenia pulchellana Hawort) è un lepidottero tortricide diffuso in tutta Europa, Asia minore e America tentrionale. Questo fitof polif, segnalato su moltissime specie spontanee e coltivate, è da tempo ben noto ai frutticoltori piemontesi in quanto in grado di provocare danni economicamente anche gravi. Le larve praticano erosioni più o meno superficiali su foglie e frutti, e tessono classici fili sericei allo scopo di far aderire tra loro foglie e frutti. In questo modo l into si protegge nella sua attività trofica. Fattori predisponesti l attacco risultano essere infatti la presenza di foglie molto vicine ai frutti oppure, come nel caso dell actinidia, l esistenza di frutti aggregati; questa situazione ricorre ad esempio più frequentemente con la cultivar Summer kiwi rispetto alla cultivar Hayward. L Eulia compie in Piemonte tre generazioni l anno. La seconda (larve attive a inizio estate) e la terza generazione (larve attive da tembre a ottobre) possono provocare gravi deprezzamenti di produzione soprattutto su specie a maturazione tardiva. Se in un primo momento il melo risultava essere la specie giormente colpita, attualmente si riscontrano danni frequenti anche su actinidia. Esperienze passate ci suggeriscono che i frutteti più a rischio d attacco sono quelli confinanti con colture cerealicole e foraggere. Durante le fasi di trebbiatura e sfalcio di tali specie, la popolazione del fitof tende a spostarsi nel frutteto confinante colonizzando gradualmente prima le zone perimetrali per poi arrivare, nei casi più gravi, ad interessare tutto l appezzamento. Fino ad ora, per monitorare le popolazioni del lepidottero, venivano utilizzate trappole sessuali innescate con cariche feromonali standard di 1000 µg. Tuttavia è noto agli operatori che tali trappole catturano centinaia di individui richiamando i maschi anche da zone esterne al frutteto. Questo fatto fa sì che si abbia un indicazione sull andamento della popolazione dell areale ma non 99
2 completamente rappresentativa dell appezzamento in cui è collocata. È caso comune infatti osservare basse infestazioni nonostante livelli di catture preoccupanti. Al fine di avere una migliore correlazione tra le catture e la successiva infestazione larvale si è deciso quindi di testare tre dosaggi feromonali ridotti rispetto alla dose commercializzata. Parallelamente sono stati eseguiti rilievi su uova, larve e eventuali danni alla raccolta che confermassero l ipotesi di partenza. La ricerca, al momento ancora al solo primo anno di attività, intende mettere a punto un modello che permetta di evidenziare solamente la popolazione presente nel campo, e stabilire una soglia d intervento valida per il comprensorio frutticolo del Sud Piemonte. Sarà quindi possibile collocare i trattamenti nel periodo migliore, ottimizzando così le strategie di difesa. Materiali e metodi Sono stati individuati sei appezzamenti nel comprensorio frutticolo del Sud Piemonte, tre meleti (aziende Vagliano di Lagnasco, CN, Miretti di Revello, CN, Freiria di Campiglione Fenile, TO) e tre actinidieti (aziende Odasso e Quaglia di Lagnasco, CN, Buffa di Cavour, TO), tutti confinanti con cereali, nei quali erano stati segnalati danni da Eulia nella stagione passata. Due campi (un meleto del CReSO, Manta, CN e un meleto dell az. Isaia Santino di Lagnasco CN) sono stati utilizzati come controllo dell andamento dei voli con la carica massima di 1000 µg. Per la scelta dei meleti, sono state preferite cultivar tardive (Red Delicious, Fuji, ) in quanto a gior rischio di attacco da parte della terza generazione del fitof. Il monitoraggio Per il monitoraggio sono state impiegate trappole a pda a fondo colloso (Isagro S.p.A., Milano) innescate con dispenser in gomma con tre diverse cariche feromonali gentilmente forniti dalla Novapher S.a.S. (San Donato Milanese, MI): 250 µg (dose alta), 62,5 µg (dose media), 10 µg (dose bassa). La dose standard di 1000 µg è stata posizionata nei due meleti sopra riportati e distanti dagli altri per evitare interferenze con le trappole a dosaggio minore. In ogni frutteto sono state posizionate due trappole a dose alta, due a dose media e due a dose bassa, disposte nel campo ad una distanza minima di 50 m l una dall altra per evitare interferenze della nube feromonale. Le trappole sono state poste in campo a partire dalla seconda decade di ile e i controlli sono continuati fino alla terza decade di tembre. Le letture sono state eseguite a cadenza timanale. I feromoni sono stati sostituiti ogni 15 giorni. I grafici riportati si riferiscono a medie di catture per carica feromonale e specie ospite per data. Controllo sullo stadio biologico Per controllare la corrispondenza tra l andamento dei voli e l infestazione sono stati condotti in campo rilievi bio-etologici. Circa una decina di giorni dopo il picco di ogni volo, venivano campionati casualmente 500 getti per appezzamento alla ricerca di ovature e larve. Sono stati inoltre effettuati controlli alla raccolta per quantificare eventuali danni. Indagini preliminari sulle strategie di difesa In diverse aziende è stata monitorata la strategia di difesa adottata e sono stati allora richiesti i calendari degli interventi e osservati i risultati in campo per una correlazione. Risultati Come previsto, le catture della trappola innescata con la dose massima (1000 µg) risultano elevate indipendentemente dalla situazione in campo figura 1. In effetti ad un numero elevato d individui catturati non corrisponde una presenza del fitof sia come larve che come danni ai frutti. Come si 100
3 può notare chiaramente dai grafici in figura 2 per il melo e in figura 3 per l actinida, ad una riduzione della carica feromonale segue una riduzione delle catture in misura proporzionale. Ciò è dovuto senza dubbio ad una riduzione del raggio di azione della trappola e quindi a un minor numero di individui richiamati dai campi perimetrali. I tre picchi di volo si distinguono chiaramente per la dose alta (250 µg) e media (62,5 µg), mentre non si evidenziano nella dose bassa (10 µg). Le trappole feromonali innescate con 250 µg e 62,5 µg hanno fornito dei picchi di catture medie rispettivamente di 60 e 30 individui per il melo e rispettivamente per l actinidia ma ciò non si è tradotto in un danno alla produzione. La dose bassa ha presentato punte massime medie di catture di 3 individui. I diversi rilievi effettuati alla ricerca di uova e larve hanno dato esito negativo ad eccezione di poche ovature osservate nell actinidieto di Cavour (TO) in data 27 tembre. Inoltre anche il controllo alla raccolta a fornito pochi frutti colpiti. Indagini preliminari sulle strategie di difesa Nelle diverse aziende osservate in generale si evidenziano due situazioni: assenza o presenza di difesa dalla carpocapsa (Cydia pomonella L.) con il metodo della confusione sessuale. Nel primo caso gli interventi con ovicidi e larvicidi contro quel carpof sono risultati essere sufficienti anche nei confronti dell eulia. Nel secondo, ovvero quando contro la carpocapsa viene applicata la confusione sessuale e si teme un attacco da eulia, si procede con interventi a partire dalla seconda generazione, ritenuta la più pericolosa. I principi attivi comunemente impiegati sono gli ovicidi Methoxyfenozide (ovo-larvicida), Tebufenozide e Lufenuron ed il larvicida Indoxacarb a dosi di etichetta. Tali strategie hanno fatto sì che in tutte le aziende osservate non si siano registrati danni di rilievo. Conclusioni Questo primo anno di sperimentazione ha fornito dati interessanti per quanto riguarda la dinamica di popolazione monitorata con i tre differenti dosaggi feromonali. Un basso/nullo livello di infestazione e un danno assente e trascurabile, correlato ai dati sui voli forniti dalle diverse trappole, suggerisce l ipotesi che i dosaggi feromonali di 1000, 250 e 62,5 µg siano ancora troppo elevati mentre sembra fornire un indicazione più corretta il dosaggio di 10 µg il quale in assenza di danni alla produzione ha in effetti indicato una popolazione trascurabile. Dal confronto con i tecnici di campo risulta che questa è stata senza dubbio un annata caratterizzata da un bassissimo livello di attacco a differenza degli anni passati. Sebbene sia stato portato a termine un solo anno di sperimentazione si conclude per il momento che tutti i dosaggi tranne la dose a 10 µg (compreso naturalmente la dose standard commercializzata) sovrastimino la popolazione del fitof nell appezzamento. Sarà interessante vedere se in annate a rischio per questo lepidottero la carica minore consenta di evidenziare un aumento reale della popolazione nel campo in cui è posizionata la trappola. Lo scenario che potrebbe prospettarsi è quello dell uso delle due cariche: una dose più elevata per avere un indicazione sullo stadio a cui è nto il fitof a ciascuna data, ari in una sola stazione, e la dose minore (10 µg) nei singoli impianti che sono ritenuti a rischio. Qualora anche in queste trappole si verificassero catture significative si avrebbe una chiara indicazione di allarme. Per quanto riguarda la difesa non è possibile formulare delle conclusioni nette in quanto la stagione non è stata favorevole al proliferare del fitof in studio e tutte le strategie di difesa hanno avuto un ottima efficacia. Tuttavia si evidenzia come dall andamento dei voli risulti evidente una prima 101
4 generazione molto importante numericamente. Questo potrebbe suggerire in futuro un attenzione particolare anche verso quest utlima finora trascurata. Intensificando giormente i controlli sulla bio-etologia dell into (si pensa ad una osservazione con metodo sequenziale) nel prosieguo dell attività sperimentale si dovrà cercare una correlazione tra le catture e l infestazione reale e stabilire così una soglia di intervento per l areale frutticolo del Sud Piemonte. Ringraziamenti Si ringraziano le aziende Vagliano, Odasso, Santino e Quaglia di Lagnasco (CN), Miretti di Revello (CN), Freiria di Campiglione Fenile (TO), Buffa di Cavour (TO), ed i rispettivi tecnici di base Ribotta M., Ferrato V. (LagnascoGroup) e Bunino S. (Coldiretti prov. Torino). Si ringrazia infine il dott. Capizzi (Novapher) per la fornitura delle cariche feromonali. 102
5 Individui catturati Figura 1: Catture di Argyrotaenia pulchellana in un impianto di melo di Manta con dosaggio commerciale di feromone (1000 µg) µg 62,5µg 10µg Individui catturati Figura 2: Catture di Argyrotaenia pulchellana in 3 impianti di melo con 3 dosaggi diversi di feromone µg 62,5µg 10µg Individui catturati Figura 3: Catture di Argyrotaenia pulchellana in 3 impianti di actinidia con 3 dosaggi diversi di feromone. 103
6 Aggiornamento sulla nuova modalità di confusione sessuale mediante distribuzione in soluzione liquida Daniela Dutto 1, Giuseppe Monge 1, Manuela Robasto 1, Daniele Demaria 1, Davide Brero, Graziano Vittone 1, Fabio Molinari 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Riassunto breve La tecnica della confusione sessuale nella difesa del melo da Cydia pomonella e del pesco da Grapholita molesta è una pratica in uso da diversi anni ed in espansione in quanto unisce l efficacia al basso impatto ambientale. Si è ritenuto opportuno valutare una nuova modalità di applicazione dei feromoni, in formulazione microincapsulata liquida, da applicare con le normali attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari e che per questo potrebbe presentare il vantaggio di una giore flessibilità di impiego rispetto alla tecnica tradizionale che prevede il posizionamento a mano dei diffusori in campo. La prova condotta nel 2007 ha fornito risultati preliminari interessanti sia per quanto riguarda il melo che il pesco, permettendo un contenimento dei danni simile alla confusione sessuale tradizionale ed alla difesa chimica. E necessario ottenere una conferma di tali risultati con un secondo anno di sperimentazione e resta da considerare la resistenza al dilavamento del formulato liquido in caso di pioggia. Introduzione Le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e salubrità dei prodotti che arrivano alla loro tavola, e la necessità di trovare strategie di lotta sempre più ecocompatibili hanno stimolato la ricerca nel campo dei mezzi di difesa alternativi alla chimica. L utilizzo di feromoni di sintesi, necessari per attuare la tecnica della confusione sessuale, è una pratica ormai in uso da diversi anni soprattutto per quanto attiene alla difesa da Cydia pomonella per il melo e per la Grapholita molesta del pesco. La tecnica ha una buona efficacia ed è talora difficilmente sostituibile nella difesa dai fitofagi citati permettendo inoltre di ottenere frutti privi di residui chimici. Questa tecnica prevede il posizionamento dei diffusori, supporti di diverso materiale in grado di rilasciare gradualmente il prodotto di cui sono impregnati, direttamente sui rami degli alberi prima dell inizio del volo degli inti. Negli ultimi anni è stata messa a punto una nuova modalità di applicazione dei feromoni per la confusione sessuale: si tratta di feromoni micro-incapsulati formulati in soluzione acquosa distribuibili con i normali mezzi aziendali e miscibili con altri fitofarmaci. Nel triennio il CReSO, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Regionale, ha condotto una prova sperimentale per verificare l efficacia del feromone liquido per la lotta alla Grapholita molesta del pesco, prodotto di cui era in corso la richiesta di autorizzazione e che peraltro era già autorizzato ed utilizzato in nord America. L indagine aveva dimostrato una buona efficacia del formulato (che è stato successivamente registrato e messo in commercio) a confronto sia con la difesa convenzionale che con la confusione sessuale tradizionale. 104
7 La prova del 2007, sia per quanto riguarda il melo che il pesco, ha fornito risultati interessanti incentivando a proseguire lo studio, in considerazione di alcune caratteristiche positive che la formulazione liquida presenta. Tra questi la facilità di distribuzione nei normali interventi con atomizzatore e l elevata miscibilità con qualsiasi altro agrofarmaco. Inoltre è da considerare l ipotesi che il prodotto diffuso su tutta la superficie fogliare possa rendere la confusione sessuale meno soggetta all azione del vento in quanto non basata su una distribuzione puntiforme come accade per la tecnica tradizionale. Una prospettiva interessante è l uso di trappole a cairomoni che consentono il monitoraggio anche in campi in cui sia applicata la confusione sessuale: con le formulazioni liquide è di possibile modulare i trattamenti in base all effettiva presenza dell into in campo. Rimane ancora da definire la resistenza del prodotto al dilavamento in caso di pioggia soprattutto in relazione alla necessità di stabilire in quali casi è necessario ripetere o anticipare l applicazione della miscela. Materiali e metodi Melo La prova su melo è stata svolta in un azienda di Busca su un impianto del 2001 della cultivar Golden Delicious. L appezzamento di circa 9,5 ettari è stato suddiviso in 3 blocchi. Il primo (1,35 ettari) è stato trattato con la confusione liquida dalla prima generazione (18 Aprile), a coprire tutto il periodo di attività del fitof. Si tratta della strategia consigliata dalla società distributrice del formulato. Sul secondo blocco (0,80 ettari) sono state effettuate le applicazioni di confusione liquida (prodotto Check Mate CM-F della Suterra) da prima dell inizio della seconda generazione (30 Maggio). Il terzo blocco (7,30 ettari) ha visto il posizionamento degli erogatori della confusione sessuale tradizionale (tipo Shin-Etsu Isomate CLR) in numero di 1000 per ettaro. Su tutte e tre le tesi è stato applicato un inticida con funzione di ridurre la popolazione iniziale del fitof (figura 1). La dose di applicazione del feromone in formulazione liquida è di 100 ml/ha e l intervallo fra un trattamento ed il successivo è di 15 giorni. In caso di pioggia abbondante si è adottata la strategia di ripetere l applicazione a metà dose (nel caso in cui di pioggia tra il 1 ed il 10 giorno dal trattamento) o di anticipare l applicazione (nel caso in cui la pioggia sia avvenuta oltre il 10 giorno dal trattamento). Si sono effettuati controlli visivi al momento del diradamento manuale ed in corrispondenza degli stadi larvali mediamente su 1000 frutti ogni volta. Il controllo del danno è avvenuto sui circa 3000 frutti in fase di raccolta (11 tembre). Pesco La prova su pesco è stata svolta in un azienda di Verzuolo in un impianto risalente al 2002 di cultivar Big Top. La superficie (circa 1,5 ettari) è stata suddivisa in due blocchi; nel primo si è applicata la difesa chimica convenzionale, nel secondo si sono effettuati i trattamenti con il feromone in formulazione liquida. Alla luce dell esperienza condotta nel triennio durante il quale l applicazione del feromoni liquido a dose piena (100 ml/ha ) prevedeva una copertura di 30 giorni, nella prova del 2007 sono state apportate alcune modifiche al metodo. La dose di feromone liquido (Check Mate OFM-F della Suterra) è stata dimezzata a 50 ml/ha e contemporaneamente è stata aumentata la frequenza degli interventi (ogni 15 giorni). La contrazione dell intervallo di applicativo è motivata dall intenzione di mantenere più costante la diffusione del prodotto nel tempo. Inoltre l inizio dei trattamenti è stato posticipato alla fine del volo della prima generazione della Grapholita molesta (11 Maggio) allo scopo di contenere il numero degli interventi (figura 3). Come per il melo, in caso di pioggia abbondante, si è adottata la strategia di ripetere l applicazione a 105
8 metà dose (nel di pioggia tra il 1 ed il 10 giorno dal trattamento) o di anticipare l applicazione (nel caso in cui la pioggia sia avvenuta oltre il 10 giorno dal trattamento). Sono stati effettuati controlli visivi periodici sia sui germogli sia sui frutti, principalmente in corrispondenza dell attività larvale. La valutazione del danno è stata fatta su circa 2500 frutti alla raccolta (3 diversi stacchi a inizio lio). Si è scelto di proseguire dopo la raccolta con il rilievo dei danni sui germogli in quanto l andamento climatico particolarmente mite dell inverno 2006\1007 ha determinato un anticipo di raccolta esponendo l appezzamento in prova ad un minor rischio di attacchi da G. molesta. Questi rilievi possono ugualmente fornire importanti indicazioni circa l efficacia del prodotto anche in epoca successiva. Ad ogni controllo sono stati verificati 500 germogli circa per fila e 4 file per tesi. Risultati Melo Per quanto riguarda il melo, nella figura 2 è riportato il danno ai frutti espresso come percentuale di frutti colpiti da larva di Cydia pomonella. Nelle tesi di confusione sessuale tradizionale e di confusione sessuale con formulazione liquida dalla seconda generazione, il danno è stato molto contenuto (rispettivamente 0,33 % e 0,50 %). Per quanto riguarda la tesi della confusione sessuale con formulazione liquida dalla prima generazione, si nota come il danno, benché sempre al di sotto della soglia di accettabilità, sia decisamente superiore (1,50 %). Bisogna tenere presente tuttavia che il gior numero di frutti su cui si è riscontrato il danno sono stati raccolti nella fila di bordo del blocco interessato, non è quindi da escludere che questo danno sia dovuto a immigrazione di femmine fecondate dall esterno dell impianto Pesco Il controllo del danno sui frutti di pesco, avvenuto all epoca della raccolta (intorno ai primi di lio) ha fornito dati scarsamente significativi in quanto la percentuale di frutti danneggiati è stata pari a 0 per entrambe le tesi (confusione sessuale liquida e difesa chimica convenzionale). Anche sui germogli i quali, ricordiamo, sono il bersaglio preferito dalle larve del fitof e sono quindi soggetti ad attacco, soprattutto in primavera (quando sono più teneri) e dopo la raccolta (quando rimangono l unica fonte di nutrimento), il danno si è mantenuto sempre molto basso. In figura 4 sono riportati i risultati (percentuale di germogli colpiti sul totale dei germogli visionati) del controllo del 28 tembre. La tesi della difesa chimica convenzionale ha presentato un danno dello 0,15 % mentre la tesi della confusione sessuale liquida dello 0,26%. Conclusioni Per entrambe le prove (sia melo che pesco) si può dire che i risultati sono stati complessivamente soddisfacenti, in quanto il danno riscontrato nella tesi della confusione sessuale liquida è stato parnabile a quello ottenuto sia nella tesi della confusione sessuale tradizionale sia nella tesi di difesa chimica convenzionale. I risultati positivi vanno interpretati con prudenza, sia perché la metodologia seguita (dosaggio e tempo dimezzati) si riferisce ad un solo anno di sperimentazione, sia perchè il 2007 è stato un annata a ridotta pressione per la G. molesta, in tutto l areale frutticolo del sud Piemonte. Tuttavia mentre per il pesco è ormai ben definito il periodo di inizio delle applicazioni del feromone liquido (poco prima dell inizio della 2 a generazione) in quanto facilmente identificabile sia mediante il controllo delle trappole sia con l utilizzo del modello previsionale, per il melo resta da definire. Infatti la possibilità di posticipare l inizio dei trattamenti prima del secondo volo della C. pomonella permetterebbe di ridurre i costi della tecnica, considerando che le 106
9 applicazioni del feromone devono protrarsi fino alla raccolta e possono quindi diventare molto numerose. In entrambe le prove, per tutte le tesi, è stato utilizzato un inticida abbattente iniziale che ha lo scopo di ridurre il livello della popolazione del fitof nel caso in cui nella precedente stagione ci sia stato un danno rilevante. Per quanto riguarda la confusione liquida, riferendoci alla strategia che prevede l inizio delle applicazioni da prima del 1 volo, l abbattente iniziale può esercitare un attività sinergica con il feromone microincapsulato, che ad inizio stagione può incontrare delle difficoltà d azione sia per lo stato vegetativo della pianta (ci sono poche foglie su cui il prodotto possa depositarsi) sia per l andamento delle temperature che limita la diffusione del feromone in campo. Come già accennato in precedenza, uno degli aspetti ancora da chiarire è la resistenza del formulato liquido al dilavamento in caso di pioggia. Tra gli aspetti positivi connessi alla flessibilità di impiego delle formulazioni liquide di feromoni, si può considerare la possibilità di garantire la copertura fino alla raccolta in ogni situazione, semplicemente continuando le applicazioni. Si dovrà tuttavia valutare la convenienza economica del metodo in base al numero degli interventi di feromone liquido rispetto alla confusione tradizionale tenendo conto sia del costo del prodotto che dell ammortamento dell attrezzatura utilizzata e della manodopera coinvolta. A conclusione, si sottolinea come le migliori potenzialità del prodotto in studio sembrano essere costituite dalla sua versatilità nell applicazione che consente una modulazione sulle esigenze specifiche del frutteto. Esso potrebbe costituire un integrazione alla confusione classica in casi di durata limitata di quest ultima o altre limitazioni. Da ciò deriva tuttavia la necessità di usare questo strumento con l attenta consulenza del servizio tecnico per l applicazione nell esatto stadio biologico del fitof. Ringraziamenti Si ringraziano per la collaborazione le aziende agricole Brero Davide e Quaglia Andrea. 107
10 Abbattente Confusione Classica Figura 1: volo della carpocapsa nei pressi della prova e indicazione degli interventi effettuati. % frutti colpiti /03/ /04/ /04/ % 9 % 8 % 7 % 6 % 5 % 4 % 3 % 2 % 1 % 0 % C o n f u s i o n e c l a s s i c a C o n f. L i q. 1 g e n e r a z i o n e 19/04/ /04/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /09/2007 C o n f. L i q. 2 g e n e r a z i o n e C. liquida 1 generazione C. liquida 2 generazione Figura 2: frutti colpiti da carpocapsa alla raccolta nella prova su melo. Controllo dell 11 tembre
11 25 Abbattente Difesa convenzionale Figura 3: volo della G. molesta nei pressi della prova e indicazione degli interventi effettuati. % germogli colpiti ,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 Confusione liquida 08/03/ /03/ /03/ /03/ /04/ /04/ /04/ /04/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /09/2007 0,0 Confusione liquida Convenzionale Figura 4: germogli colpiti da G. molesta nella prova su pesco. Controllo del 28 Settembre
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