SEMINARIO 27 FEBBRAIO 2019 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E DRENAGGIO URBANO ING. MARCO CALLERIO SISTEMI DI DRENAGGIO

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1 SEMINARIO 27 FEBBRAIO 2019 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E DRENAGGIO URBANO ING. MARCO CALLERIO SISTEMI DI DRENAGGIO

2 R.R. 7/ PUNTO DI VISTA DEL GESTORE DEL S.I.I. Articoli del nuovo Regolamento in cui il Gestore del S.I.I. è richiamato in maniera diretta: Art. 6 c.1 lettera a) punto 2 parere preliminare sugli scarichi Art. 6 c.1 lettera a) punto 6 controlli scarichi rispetto ai progetti Art. 8 c. 2 limiti più restrittivi rispetto ai 20/10 l/s Art. 8 c. 5 sfioratori reti unitarie e terminali di reti meteoriche Art. 14 c. 6 Art. 14 c. 7, lettera a), punto 3.1 Art. 14 c. 7, lettera b) Art. 14 c. 8, lettera a), punto 1 Art. 14 c. 8, lettera b) Art. 16 c. 4, lettera a) coinvolgimento del gestore del S.I.I. nello studio di gestione del rischio idraulico progettazione, realizzazione e gestione delle misure strutturali Art. 5 c.3 Art. 7 c.3 e c. 5 Art. 8 c. 1 Art. 9 c. 1 Art. 12 c. 2 in maniera indiretta tipologia smaltimento volumi invasati livello criticità idraulica limiti allo scarico nei ricettori classificazione degli interventi e modalità di calcolo volumi minimi di invaso

3 Documento semplificato Contiene la determinazione semplificata delle condizioni di pericolosità idraulica che, associata a vulnerabilità ed esposizione al rischio, individua le situazioni a rischio per le quali individuare misure strutturali e non strutturali. DOCUMENTO SEMPLIFICATO DEL RISCHIO IDRAULICO delimitazione delle aree a rischio idraulico del territorio comunale, in base a documentazione storica e di pianificazione esistente, nonché alle conoscenze locali anche del Gestore SII; indicazione delle misure strutturali di invarianza idraulica e idrologica e delle aree da riservare per realizzarle sia per la parte già urbanizzata che per gli ambiti di nuova trasformazione; indicazione delle misure non strutturali di riduzione delle condizioni di rischio

4 Studio comunale del rischio idraulico Contiene la determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica che, associata a vulnerabilità ed esposizione al rischio, individua le situazioni a rischio per le quali individuare misure strutturali e non strutturali. STUDIO COMUNALE DEL RISCHIO IDRAULICO definizione eventi di riferimento per T = 10, 50, 100 anni; individuazione dei ricettori che ricevono e smaltiscono le acque meteoriche di dilavamento (corpi idrici superficiali naturali o artificiali o reti fognarie, indicandone i rispettivi gestori; delimitazione delle aree soggette ad allagamento per effetto della conformazione morfologica del territorio e/o insufficienza della rete fognaria, attraverso: modellazione idrodinamica del territorio comunale. Per lo sviluppo del quale ci si può avvalere del Gestore del S.I.I.; conoscenza della conformazione morfologica del territorio (DBT o Lidar); valutazione capacità di smaltimento dei reticoli fognari. Il Gestore del SII fornisce il rilievo di dettaglio e se disponibile lo studio idraulico della rete fognaria; valutazione capacità di smaltimento dei reticoli ricettori diversi dalla rete fognaria qualora siano disponibili studi o rilievi di dettaglio degli stessi; mappatura delle aree vulnerabili come indicato conoscenze derivanti dal PGT (componente geologica) e dal PGRA; indicazione delle misure strutturali (con l eventuale collaborazione del Gestore del SII) e non strutturali di invarianza idraulica e idrologica e delle aree da riservare per realizzarle

5 Documento semplificato vs. Studio Comunale Documento semplificato Studio Comunale

6 Documento semplificato Capitolo 1 Stato attuale del rischio idraulico e idrologico a livello Comunale: Capitolo 2 Indicazioni su interventi strutturali e non strutturali di riduzione del rischio idraulico e idrologico a livello Comunale. Capitolo 3 Selezione degli interventi strutturali e non strutturali di riduzione del rischio idraulico e idrologico a livello Comunale STANDARD CONDIVISO CON REGIONE LOMBARDIA

7 Documento semplificato Gruppo CAP, unitamente alla Regione, ha individuato le relative tematiche che il documento semplificato dovrà trattare, rappresentate in via esemplificativa nel seguente indice: PARTE PRIMA Capitolo 1 Stato attuale del rischio idraulico e idrologico a livello Comunale: 1.1-Analisi delle problematiche idrauliche e idrologiche nella Componente Geologica del PGT Verificare la presenza all interno di tale documento di aree a rischio verificandone ogni singola parte, recependo le considerazioni e prescrizioni tecniche già indicate dal professionista che ha redatto tale studio

8 Documento semplificato 1.2-Analisi delle problematiche idrauliche e idrologiche nel documento del Reticolo Idrografico Minore RIM e nel Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo PUGSS Verificare l eventuale presenza all interno del Documento di corsi d acqua pubblici o privati che presentano situazioni di rischio già note anche a seguito di tratti tombinati, deviati, interrati o declassati di reticolo idrografico, recependo le considerazioni e le prescrizioni tecniche già indicate

9 Documento semplificato 1.3-Analisi delle problematiche idrauliche e idrologiche della rete fognaria Comunale Verificare l eventuale presenza sulla rete di fognatura di tratti già noti al Gestore del S.I.I., che presentano problematiche di funzionalità tali da aver comportato situazioni di rischio idraulico o idrologico su determinate aree anche mediante la sovrapposizione dei documenti di cui ai punti precedenti con gli shapefile della rete fognaria e mediante l analisi dei dati provenienti dal settore operations su allagamenti, sversamenti avvenuti negli anni, etc etc

10 Documento semplificato 1.4-Sintesi delle problematiche idrauliche e idrologiche a livello Comunale; Mettere in correlazione le informazioni di cui ai precedenti paragrafi al fine di avere un quadro univoco sull attuale stato del rischio idraulico in base agli atti pianificatori, documentazioni storiche e conoscenze locali anche del gestore del SII, evidenziando le aree a rischio idraulico Sintesi

11 Processo di redazione relazione criticità rete

12 Relazione criticità rete INDICE RELAZIONE CRITICITA DELLA RETE FOGNARIA 1. Descrizione generale del sistema di drenaggio urbano 1.1 Inquadramento generale 1.2 Bacini 1.3 Rete 1.4 Impianti disperdenti e/o volanizzazione 2. Criticità rilevate 2.1 Punti critici monitorati 2.2 Criticità evidenziate dall attività di gestione 2.3 Altri studi 3. Interventi strutturali previsti 3.1 Interventi a piano investimenti CAP Holding 3.2 Interventi a piano investimenti Amiacque 4. Procedure di controllo e messa in sicurezza 5. Allegati

13 Documento semplificato - Relazione tipo CAPITOLO 1 -STATO ATTUALE DEL RISCHIO IDRAULICO E IDROLOGICO A LIVELLO COMUNALE Nell ambito della stesura del documento semplificato, per delimitazione delle aree soggette a rischio idraulico si intende l individuazione delle aree soggette ad allagamento e quindi a pericolosità idraulica per effetto della conformazione morfologica del territorio e/o per insufficienza della rete fognaria. 1.1 Analisi delle problematiche idrauliche e idrologiche nella componente geologica del PGT Sintesi della fattibilità geologica del comune, della vulnerabilità e delle aree di pericolosità/rischio idraulico definite dal PAI o da altro documento di pianificazione. Sono riportati gli estratti cartografici sufficientemente leggibili rispetto all informazione che si ritiene opportuno registrare.

14 Documento semplificato - Relazione tipo 1.2 Analisi delle problematiche idrauliche e idrogeologiche nel documento del reticolo idrografico minore (RIM) e nel PUGSS Di seguito vengono riportate alcune note descrittive estratte dal Documento del Reticolo Idrografico dei canali irrigui e fontanili presenti nel territorio comunale di XXX. A seconda delle esigenze, è possibile suddividere gli argomenti in: - Reticolo principale di competenza Regionale - Canali e opere di bonifica gestite dai Consorzi - Reticolo idrografico di competenza dei privati - Reticolo idrografico minore di competenza comunale La Tabella 1 riporta un esempio di sintesi descrittiva del reticolo idrografico Tabella 1- Reticolo idrografico minore n. denominazione n.iscr iz.el. AA.P P Classificaz competen za gestione Inizio/fonte Foce/sbocco 3 Cavo Canto NE Privato Privata Consorzio XXX Fontanile VM Prosegue il suo percorso in territorio di XXX 4 Roggia Poia NE Privato Privata XXX Naviglio Canale T.

15 Documento semplificato - Relazione tipo 1.3 Analisi delle problematiche idrauliche e idrogeologiche nel piano di emergenza comunale 1.4 Analisi problematiche idrauliche e idrogeologiche della rete fognaria comunale Riportare la sintesi descrittiva del sistema di drenaggio con particolare attenzione alle condizioni che possono manifestare criticità. Basarsi sulla relazione fornita dell ente gestore. => RELAZIONE CRITICITA RETE FOGNARIA 1.5 Sintesi delle problematiche idrauliche e idrologiche a livello Comunale Dall analisi della componente geologica del PGT del Comune di XXX risultano / non risultano evidenze di problematiche a livello idraulico e idrogeologico sul territorio in esame. La maggior parte del territorio comunale è comunque caratterizzata da una vulnerabilità idrogeologica La Tabella seguente riporta uno schema di esempio delle problematiche riscontrate a livello comunale.

16 Documento semplificato - Relazione tipo Elemento lineare Elemento poligono Elemento puntuale

17 Documento semplificato - Relazione tipo CAPITOLO 2 -INDICAZIONI SU INTERVENTI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO E IDROLOGICO A LIVELLO COMUNALE In questo capitolo sono riportati gli interventi strutturali e non previsti dal piano utilizzando la stessa codifica impiegata nella definizione dei layer e distinguendo tra interventi già a piano investimento oppure non ancora programmati. 2.1 Interventi strutturali Interventi a piano investimenti CAP holding/amiacque/altre società [IS1] Lavori di realizzazione sistema di fognature separate in Categoria Adeguamento/potenziamento idraulico mediante posa/rifacimento di tubazioni / supertubi Id problematiche Ln1, Ln2, Ln3, Ln4, Ln5 Descrizione L intervento nasce dalla necessità di ridurre le criticità riscontrate in corrispondenza del centro abitato. Allo stato attuale la soluzione progettuale non è ancora definita. Priorità Interventi strutturali previsti dal documento semplificato di rischio idraulico [IS3] Vasca volano acque sfiorate provenienti da via Leopardi Categoria Laminazione con strutture sotterranee Id problematiche Ln0, Ln1, Ln2, Ln3, Ln4, Ln5 Descrizione Vasca volano per la laminazione delle acque meteoriche provenienti da via Roggia Leona e acque meteoriche Priorità 3

18 Documento semplificato - Relazione tipo 2.2 Interventi non strutturali I provvedimenti NON strutturali sono finalizzati all attuazione delle politiche di invarianza idraulica e idrogeologica a scala comunale, quale l incentivazione dell estensione delle misure di invarianza idraulica e idrologica anche sul tessuto edilizio esistente, nonché delle misure non strutturali atte al controllo e possibilmente alla riduzione delle condizioni di rischio idraulico. [INS1] Procedure di controllo e manutenzione ordinaria Prevedere la verifica dello stato della rete per circa 1/10 dell estensione totale. In caso di necessità, prevedere l intervento dei tecnici del SII per la pulizia o lo spurgo delle condotte. [INS2] Indicazione di massima delle misure di invarianza idraulica e idrologica da prevedere nei nuovi ambiti di nuova trasformazione Si riporta di seguito un calcolo preliminare dei volumi di invarianza idraulica e delle massime portate scaricabili in fognatura provenienti dagli ambiti di trasformazione. [INS3] Indicazioni sulle prescrizioni amministrative da adottare all interno del Regolamento edilizio

19 Allegati cartografici Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 1: carta di sintesi delle caratteristiche idrogeologiche ai fini della fattibilità delle opere di invarianza idraulica Riportare le seguenti informazioni (elenco non esaustivo): soggiacenza, fasce di rispetto acque potabili, conducibilità acquifero, vincoli urbanistici (classi di fattibilità del PGT che possono limitare la realizzazione di opere di invarianza), aree contaminate, siti di bonifica, ecc. Tavola 2: carta delle problematiche Riportare le aree allagate/allagabili, le aree di rischio con riquadri di approfondimento/confronto o divisa in problematiche naturali e artificiali per aumentarne la leggibilità. Riportare le principali vie di comunicazione, i centri di aggregazione e altre informazioni desumibili dal piano di emergenza comunale. Tavola 3: carta degli interventi Riportare la localizzazione (mediante poligoni) degli interventi strutturali e non e delle aree da destinare ad opere di invarianza con riquadri di zoom almeno al 2000 nella tavola o nella relazione.

20 Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 1: carta di sintesi delle caratteristiche idrogeologiche ai fini della fattibilità delle opere di invarianza idraulica: - Aree rispetto pozzi acqua potabile - Soggiacenza falda - Conducibilità falda - Vulnerabilità acquifero - Reticolo principale - RIM - Reticolo irriguo - Vincoli urbanistici - Aree di Bonifica

21 Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 1: carta di sintesi delle caratteristiche idrogeologiche ai fini della fattibilità delle opere di invarianza idraulica: - Aree rispetto pozzi acqua potabile - Soggiacenza falda - Conducibilità falda - Vulnerabilità acquifero - Reticolo principale - RIM - Reticolo irriguo - Vincoli urbanistici - Aree di Bonifica

22 Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 2: carta delle problematiche - Mappe di pericolosità direttiva alluvioni 2007/60/CE - Criticità legate al reticolo principale, RIM e irriguo

23 Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 2: carta delle problematiche - Sfioratori, sifoni e tratti di rete critici - Sottopassi - Aree oggetto ad allagamento o ad altre problematiche idrauliche

24 Documento semplificato - Relazione tipo

25 Documento semplificato - Relazione tipo

26 Documento semplificato - Relazione tipo Tavola 3: carta degli interventi - Interventi già pianificati (Gestore SII, RL, AIPO, Comune, ) - Interventi di disconnessione rete meteorica - Laminazione con strutture superficiali/sotterranee - Infiltrazione con pozzi drenanti - Adeguamento/potenziamento idraulico - Ambiti di trasformazione

27 Documento semplificato - Relazione tipo

28 Documento semplificato - Relazione tipo

29 Documento semplificato Interfaccia webgis

30 METRO-ADAPT: Enhancing climate change adaptation strategies and measures in the Metropolitan City of Milan", (LIFE17 CCA/IT/000080) Progetto Life con capofila la Città Metropolitana di Milano inerente i cambiamenti climatici con applicazione di esperienze di Drenaggio Urbano Sostenibile (SuDS).

31 METRO-ADAPT: OBIETTIVI 1. Trovare strategie e misure di adattamento nel processo di elaborazione del Piano Territoriale della CMM e nelle regole di costruzione e pianificazione dei 134 comuni della CMM, tramite un approccio innovativo individuando entità intermedie di amministrazione (le 7 Aree omogenee della CMM). 2. Promuovere Nature Based Solutions (NBS) in base a un approccio multi-obiettivi (riduzione del rischio di alluvione e di isole di calore, insieme alla rivitalizzazione di spazi urbani trascurati). 3. Accrescere e migliorare iniziative bottom-up aumentando la consapevolezza e il coinvolgimento dei cittadini sull adattamento al cambiamento climatico e sulla realizzazione di sistemi di adattamento, grazie al coinvolgimento e all impegno diretto degli stakeholder locali che lavorano nel settore delle costruzioni e anche di ingegneri che lavorano nella gestione dell acqua. 4. Sviluppare dati di satelliti meteorologici innovativi e mappe di alta precisione supportando l analisi della vulnerabilità in dettagli (focalizzandosi in particolare su isole di calore e alluvione) per ognuna delle 7 Aree omogenee, garantendo anche la disponibilità di informazioni disaggregate al livello comunale per dati accessibili, aggiornati e possibilmente aperti. 5. Sviluppare una rete di aree metropolitane italiane ed europee migliorando il quadro di politiche e misure dell adattamento e supportando l attuazione di Nature Based Solutions.

32 Inveruno - Nuovo plesso scolastico L estensione del lotto interessato dall intervento (A tot ) è di circa m 2 suddiviso in tre sotto interventi: Scuola Primaria: m 2 Scuola Secondaria 1 : m 2 Piazza urbana: m 2 => Relazione di Invarianza con procedura dettagliata La progettazione delle opere di Invarianza sarà sviluppata secondo i criteri art. 8 RR 7/2017 a. mediante il riuso dei volumi stoccati b. mediante infiltrazione nel suolo o negli strati superficiali del sottosuolo c. scarico in corpo idrico superficiale naturale o artificiale d. scarico in fognatura solo se necessario

33 Inveruno - Nuovo plesso scolastico

34 Ing. Marco Callerio Gruppo CAP

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