PROGETTO PRELIMINARE

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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI TOLMEZZO INTERVENTO URGENTE DI PROTEZIONE CIVILE SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA E MESSA IN SICUREZZA VERSANTE TORRE PICOTTA - PRA' CASTELLO PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE TECNICA A1.RT.0.P.S V0.R2 ALLEGATO N DATA A1 I PROGETTISTI: Ing. Giovanni VALLE G.T.A. s.r.l. - INGEGNERIA CIVILE Geol. Francesco CAPRONI Dott.For. Verio SOLARI Ing. Matteo GATTESCO G.T.A. s.r.l. - INGEGNERIA CIVILE Per. Ind. Federico DI LENA G.T.A. s.r.l. - INGEGNERIA CIVILE Via Divisione Osoppo, Tolmezzo (UD) tel.: fax: gta@gta-ing.it p. IVA - Cod. Fisc. - Reg. Imprese di Udine n Capitale sociale i.v.

2 1) PREMESSA Il presente progetto viene redatto a seguito dell incarico affidato dalla Amministrazione del Comune di Tolmezzo per la progettazione dell Intervento urgente di Protezione Civile in Comune di Tolmezzo per la sistemazione e messa in sicurezza del versante Torre Picotta- Pra Castello a salvaguardia della pubblica incolumità e del transito. Il Comune di Tolmezzo, dopo le avverse condizioni meteorologiche che nel corso del mese di novembre 2012 hanno interessato il territorio Regionale, con fronti perturbati che hanno apportato precipitazioni abbondanti e concentrate, in particolare sulle zone montane e pedemontane, in data ha segnalato alla Protezione Civile della Regione la presenza di alcune situazioni di pericolo rispetto alle quali si rendeva necessario intervenire con urgenza al fine di prevenire l aggravarsi del rischio di crolli di massi e del versante sulle abitazioni sottostanti. A seguito di alcuni sopralluoghi effettuati i tecnici della protezione Civile della Regione hanno riscontrato la necessità di intervenire con urgenza al fine di ridurre il rischio di caduta massi e il crollo delle opere d arte esistenti sul versante sud-occidentale su cui sorge la Torre Picotta, posta a 150,00 m rispetto al fondovalle. I sopralluoghi effettuati congiuntamente con i funzionari del Comune di Tolmezzo hanno manifestato una diffusa presenza di movimenti franosi e di fenomeni di caduta massi che interessano tutti i versanti della Picotta e che non possono trovare soluzione in questo intervento per mancanza di disponibilità finanziaria. L'analisi di detti fenomeni è indicata in apposita separata relazione. Le esistenti opere di difesa quali barriere paramassi, terrazzamenti e muri di sostegno, per la loro vetustà e le condizioni di marcato degrado non garantiscono sufficiente protezione alle abitazioni sottostanti, non essendo in grado di contenere i massi che si distaccano. Il versante sopra presenta elevata acclività, con diffusi affioramenti rocciosi che creano cambi di pendenza e che interrompono la continuità morfologica del pendio dai quali si verificano frequenti distacchi di volumi rocciosi che si propagano lungo il versante fino a raggiungere le aree edificate poste sul fondovalle. L intervento previsto consiste nel disgaggio dei massi instabili presenti lungo il sopracitato versante, nel consolidamento di affioramenti rocciosi mediante la posa in opera di reti metalliche in aderenza rinforzate con reticolo di funi di acciaio fissate al suolo, nel consolidamento delle murature pericolanti e nella realizzazioni di barriere paramassi.

3 2) UBICAZIONE E DESTINAZIONE URBANISTICA DELLE AREE 2.1 Ubicazione L area interessata dai lavori comprende il versante sud occidentale della Picotta, rilievo posto sul versante del monte Strabut a valle della Torre Picotta. La torre sovrasta l abitato di Tolmezzo e venne costruita a difesa dell abitato in periodo medioevale. E stata oggetto, alcuni anni fa, di un importante recupero strutturale e architettonico. Il fronte interessato dagli interventi di scoscendimento massi e da movimentazioni franose ha una lunghezza di circa 200,00 m ed una superficie di circa 20000,00 mq. Il versante ha pendenze notevoli, presenta alcuni fronti rocciosi strapiombanti, e per le parti rimanenti, ricoperte da una fitta vegetazione e da un sottile strato di terreno vegetale, pendenze di tra il 20% e il 30 %. Al piede del versante, quasi a ridosso dello stesso, sono state costruite numerose costruzioni di edilizia civile adibite a residenza e a servizio della residenza ( autorimesse e parcheggi ), alcune appendici del Museo della Arti e della Cultura Popolare della Carnia, numerosi orti su terrazzamenti in pietrame, alcuni antichi muri posti a protezione contro la caduta massi. Gli edifici descritti appartengono ai retri del centro storico di Tolmezzo dalla Piazza XX Settembre all inizio di via Officina Elettrica. 2.2 Proprietà e destinazione catastale L area interessata dai lavori interessa i mappali n 64 fg 62, n fg. 61, n 809 foglio 77 del Comune di Tolmezzo che verranno, per la parte interessata assoggettati a servitù permanente. 2.3 Destinazione urbanistica Le aree interessate ricadono all interno delle Zone E2-3 Ambiti boschivi di permanente interesse ambientale e ricreativo. La Normativa Generale del Piano prevede che nella zona E2-3 è possibile la realizzazione di opere di paravalanga e in generale di difesa da pericolosità naturali, necessarie a garantire la sicurezza di persone e infrastrutture

4 3) IDROLOGIA Nell area non vengono rilevati corpi d acqua superficiali. Le acque meteoriche tendono a scorrere superficialmente e in relazione alla attuale tipologia delle precipitazioni e la intensità delle stesse si formano flussi idrici superficiali che uniti alla pendenza del versante, alle caratteristiche rocciose del substrato, possono provocare la instabilità del modesto strato vegetale superficiale. Non è presente falda idrica. Alla base, il versante è occupato da depositi alluvionali costituiti da ghiaie e da detrito di falda, che per loro natura tendono ad assorbire l acqua superficiale e a determinare circolazione idrica profonda. Gli accumuli di acque idriche superficali conseguenti alle intense pioggie hanno provocato un importante movimento franoso superficiale che ha interessato gli edifici esistenti in corrispondenza alla sez 3. 4) GEOLOGIA E GEOMECCANICA Nel pendio il substrato roccioso è essenzialmente calcareo con immersione verso SE. Alle quote basse si rilevano litologie calcaree, in strati decimetrici a giunti piani. I depositi di versante sono costituiti da pietrisco con una matrice di ghiaia fine. La falda detritica risulta facilmente erodibile e molto permeabile. A monte degli edifici sono presenti delle porzioni rocciose piuttosto acclivi sulle quali gli effetti del ciclo di gelo e disgelo e la alterabilità dei litoti generano crolli di elementi di dimensioni limitate fino a 0,5 mc. Agli elementi di maggiore dimensione rari, si associano notevoli elementi di dimensioni inferiori. Devesi anche considerare la presenza notevole di vegetazione strapiombante che anch essa può essere soggetta a crolli. Altro aspetto importante è la presenza di notevoli depositi detritici al piede del versante. Detti depositi sono spingenti su strutture murarie e degli edifici non idonei a tale compito. Sono possibili eventuali crolli dalla zona sommitale della Piccotta. 5) VEGETAZIONE La vegetazione è ascrivibile all orno-ostrieto tipico nella variante del carpino bianco con soggetti arborei che raggiungono circa i 10 metri di altezza e diametri che variano da 10 a 25 cm. Sono presenti diversi soggetti di piante infestanti quali la Robinia pseudoacacia e Ailantus Altissima. Nello strato arbustivo troviamo il Nocciolo e il Sambuco.

5 6) LO STATO DI FATTO Autorimesse e abitazioni sez 1,2,3 L area è caratterizzata dalla presenza di alcune costruzioni destinate ad autorimessa, detti edifici sono completamente coperti nella parete posteriore dal detrito di falda. A monte il versante è interessato dalla presenza di una parete strapiombante in roccia fonte di rischio di caduta massi. La frana sez 3 Alcuni mesi orsono il collettamento di alcune venute idriche superficiali ha provocato il crollo dello strato superficiale del versante con crollo dello stesso sulla copertura delle sottostanti autorimesse e allagamento delle medesime e del piazzale antistante. A monte il versante è interessato dalla presenza di una parete strapiombante in roccia fonte di rischio di caduta massi. I muri e il Museo Carnico delle Tradizioni Popolari sez 4,5 Il deposito del detrito di falda sta caricando pericolosamente i muri di sostegno corrispondenti alle aree del Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari. A monte il versante è interessato dalla presenza di una parete strapiombante in roccia fonte di rischio di caduta massi. Le barriere paramassi esistenti sez 5,6 In questa zona sono state installate alcuni anni orsono delle barriere paramassi correttamente dimensionate a protezione della caduta massi dalla parte strapiombante in roccia. Le barriere hanno una lunghezza rispettivamente di 20,00 e di 25,00 m ed una altezza di 5,00 m. Le stesse sono piene di detrito e necessitano di venire scaricate e manutenzionate. I depositi detritici al piede e le reti esistenti sez 7,8 Immediatamente a monte degli edifici sono stati installate delle reti in aderenza a parziale messa in sicurezza del versante. Il deposito detritico basale spinge sui muretti di contenimento esistenti. Le barriere esistenti e i muretti sez 9,10 Immediatamente a monte degli edifici sono stati installate delle barriere paramassi a parziale messa in sicurezza del versante in quanto sottodimensionate e fuori norma. Il deposito basale spinge sui muretti di contenimento esistenti. I muri di sostegno esistenti sez 11 A monte delle residenze sono stati realizzati dei muri di recinzione e sostegno in pietra a protezione contro la caduta dei massi.

6 7) LO STATO DI PROGETTO Le lavorazioni preliminari L intervento di progetto consisterà nelle seguenti lavorazioni preliminari: - Taglio della vegetazione e degli arbusti, rimozione delle piante di maggiore dimensione e maggiore instabilità ; - Disgaggio della parete in roccia con rimozione dei massi pericolanti e asportazione del materiale pericolante ; - Pulizia e rimozione del materiale trattenuto dalle reti esistenti ; - Rimozione del materiale instabile afferente le aree in frana; - Rimozione del materiale detritico depositatosi a ridosso delle costruzione, e dei muri di sostegno; - Rimozione delle barriere non idonee corrispondenti alle sez 7-8 ; La rete di raccolta delle acque meteoriche A monte degli esistenti edifici corrispondenti alle sez si provederà alla realizzazione dei canali in terra di raccolta delle acque meteoriche superficiali che verranno raccolte in una pozzetto e quindi in una condotta del diametro di 80 cm per collettare le acque nella roggia comunale. La messa in sicurezza dei fronti rocciosi Le aree interessate da maggior pendenza, la cui superficie è costituita da fronti rocciosi dai quali maggiori sono gli eventi di caduta massi verranno rivestiti con rete in acciaio. La rete sarà del tipo zincato a doppia torsione a maglia esagonale cm 8x10 in filo metallico avente diametri di mm 3. La rete, in teli della larghezza di 2,00 m, sarà fissata alla sommità e al piede con una fune in trefoli di acciaio zincato del diametro di mm 12 sostenuta ogni 2,00 m da idonei ancoraggi. Gli ancoraggi saranno formati da barre in acciaio tipo Feb44k del diametro di 16 mm della lunghezza non inferiore a 1,00 m. Al fine di massimizzare l aderenza della rete di contenimento alla parete rocciosa si installeranno delle barre aggiuntive Feb44k del diametro di 16 mm filettate alla estremità e dotate di piastra sagomata e zincata con doppio dado di fissaggio. In ragione di una barra ogni 15 mq. Il mutuo fissaggio tra i teli verrà realizzato mediante cucitura continua in filo zincato. La rete verrà resa ulteriormente aderente alla roccia al fine di trattenere il detrito mediante la posa in opera di funi orizzontali, verticali ed oblique in trefoli del diametro di 12 mm ancorate alla roccia con barre di acciaio FeB 44k del diametro di 16 mm munite di golfare passacavo.

7 Nelle aree puntuali in cui la dimensione dei probabili massi è maggiore verranno posti in opera dei pannelli di rete a maglia quadrata 250 mm per 250 mm formati da una unica fune metallica con diametro di 8 mm. Gli ancoraggi Feb44k avranno diametro di 24 mm e profondità di 2,50 m. La messa in sicurezza dell area in frana Le aree interessate dallo scoscendimento in atto verrà messo in sicurezza mediante la posa in opera di rete e di biostuoia al fine di generare una pronta ricrescita vegetativa ed un recupero ambientale dell area. La rete sarà del tipo zincato a doppia torsione a maglia esagonale cm 8x10 in filo metallico avente diametri di mm 3. La rete, in teli della larghezza di 2,00 m, sarà fissata alla sommità e al piede con una fune in trefoli di acciaio zincato del diametro di mm 12 sostenuta ogni 2,00 m da idonei ancoraggi. Gli ancoraggi saranno formati da barre in acciaio tipo Feb44k del diametro di 16 mm della lunghezza non inferiore a 1,00 m. Al fine di massimizzare l aderenza della rete di contenimento alla parete rocciosa si installeranno delle barre aggiuntive Feb44k del diametro di 16 mm filettate alla estremità e dotate di piastra sagomata e zincata con doppio dado di fissaggio. In ragione di una barra ogni 15 mq. Il mutuo fissaggio tra i teli verrà realizzato mediante cucitura continua in filo zincato. La rete verrà resa ulteriormente aderente alla roccia al fine di trattenere il detrito mediante la posa in opera di funi orizzontali, verticali ed oblique in trefoli del diametro di 12 mm ancorate alla roccia con barre di acciaio FeB 44k del diametro di 16 mm munite di golfare passacavo. La biostuoia sarà costituita da fibre cellulosiche biodegradabili e conterrà sementi e fertilizzanti che consentiranno un veloce ripristino della tessuto vegetale dell area. La installazione delle barriere paramassi Al fine di garantire la sicurezza delle abitazioni ed evitare il rischio probabile generato da crolli di massi dall intero versante della Piccotta si prevede la realizzazione di cinque barriere paramassi in acciaio della lunghezza di 20,00 m e di due della lunghezza di 30,00 m e della altezza di 5,00 m. Le barriere verranno posizionate in corrispondenza alle sez 2 e 4,e in corrispondenza alle sezioni 7 e 8, in sostituzione delle barriere esistenti alle sez 9. Le barriere previste alle sez 10 e 11 verranno realizzate con successivi interventi. La barriera paramassi sarà in grado di sopportare la caduta di massi aventi una energia pari a 2000 kj. Il modello di calcolo che consente di analizzare le traiettorie di caduta dei massi garantisce che il posizionamento della barriera paramassi intercetta le traiettorie di caduta impedendo la caduta dei massi sugli edifici.

8 La barriera sarà costituita da montanti in acciaio HEA 160 zincati a caldo, la struttura di intercettazione principale sarà costituita da anelli in acciaio ad alta resistenza, la struttura di intercettazione secondaria,sovrapposta al quella principale, sarà costituita da rete metallica zincata in filo dello spessore di 4,00 mm a maglia 175 mm per 315 mm, funi dello spessore di 22 mm di supporto superiore e inferiore, funi dello spessore di 22 mm di scorrimento e di controvento, dissipatori di energia, sistema fondazionale costituito da ancoraggi metallici in roccia del diametro di 16 mm e della profondità di 4,00 m.

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10 8) L ACCESSO ALL AREA DI CANTIERE L accesso al cantiere avverrà da una stradina che da via della Vittoria attraversa un area privata fino ad un piazzale interno che permette, mediante una rampa esistente, di raggiungere l area di intervento. Non avendo altra possibilità di accedere alle aree d intervento verranno occupate temporaneamente delle aree private per il transito dei veicoli, come riportato nel piano particellare allegato al progetto, inoltre in corrispondenza dell attraversamento della roggia verranno posizionate delle piastre in acciaio. Di seguito sono riportate schematicamente i percorsi di ingresso e di uscita.

11 PLANIMETRIA PERCORSO ACCESSO CANTIERE Scala 1:500 non in scala

12 9) I CALCOLI PRELIMINARI DELLE BARRIERE PARAMASSI Relazione illustrativa sui materiali Redatta ai sensi dell art. 65, comma 3, lett. b) del DPR 380/2001 BARRIERA PARAMASSI Energia di assorbimento minimo 2000 kj CALCESTRUZZO PER FONDAZIONI Classe di resistenza C25/30 Classe di esposizione XC2 Resistenza cubica caratteristica: Resistenza cilindrica caratteristica: R ck = 30 MPa f ck = 25 MPa ACCIAIO - Montanti sovrastruttura HEA 160 Tipo S355 (UNI EN 10025) Resistenza caratteristica a snervamento f yk = 355 MPa Resistenza caratteristica a rottura f tk = 510 MPa - Pannelli intercettazione in rete SPIDER S4-130 Resistenza caratteristica a rottura f tk = 1770 MPa - Funi di supporto della sovrastruttura Resistenza caratteristica a rottura f tk = 1770 MPa - Ancoraggi laterali e di monte - diametro 18,5 mm in doppia fune spiroidale Resistenza caratteristica a rottura f tk = 1770 MPa - Barre di ancoraggio per i montanti diametro 28 mm Tipo BSt500 S Resistenza caratteristica a snervamento f yk = 500 MPa Resistenza caratteristica a rottura f tk = 550 MPa.

13 9a PREMESSE La presente relazione preliminare di calcolo riguarda le barriere paramassi da installarsi in Comune di Tolmezzo (UD), sul versante del monte denominato Torre Picotta. Le barriere paramassi in progetto dovranno garantire un energia di assorbimento di 2000 kj. Le caratteristiche principali delle barriere sono di seguito riassunte: Sovrastruttura: - altezza barriera 5,00 m; - montanti profili HEA 160; acciaio S355; interasse di 10,0 m; - pannelli di intercettazione rete tipo SPIDER S4-130; maglia 175x315 mm; diametro filo 4 mm; resistenza caratteristica a rottura acciaio 1770 MPa; - funi di supporto longitudinali diametro 22 mm; - funi di controvento laterali diametro 16 mm; - funi di controvento di monte diametro 20 mm; Sottostruttura: - fondazioni montanti calcestruzzo C25/30; - ancoraggi laterali e di monte doppia fune spiroidale; diametro 18,5 mm; resistenza caratteristica a rottura acciaio 1770 MPa; - barre di ancoraggio montanti tipo BSt500 S; diametro 28 mm. 9b NORMATIVE DI RIFERIMENTO La presente relazione è redatta in conformità alle seguenti Leggi e Normative: D.M. 14/01/2008 Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. Circ. 02 febbraio 2009 n. 617/C.S.LL.PP. Istruzioni per l applicazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008. Legge 5 novembre 1971 n Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica. Legge 2 febbraio 1974 n. 64 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. Deliberazione della G.R. 01/08/2003 n Recepimento dell ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003 in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. EUROCODICE 7 Geotecnica EN Progetto geotecnico Regole generali.

14 9c VITA NOMINALE, CLASSE D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO Con riferimento al paragrafo 2.4 del D.M. 14/01/2008 si definiscono: Vita nominale: V N = 50 anni Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale. Classe d uso IV: C U = 2,0 Edifici di interesse strategico ed opere la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile. V R = V N x C U = 100 anni 9d ANALISI DEI CARICHI E COMBINAZIONI DI CALCOLO URTO DEL MASSO DI PROGETTO Il masso di progetto è stato assunto di forma sferica, con diametro di 1,0 m. Sono state condotte delle simulazioni di scendimento del masso di progetto lungo cinque sezioni del versante facendo impiego del programma Georock 2D prodotto dalla Geostru software (vedi relazione allegata Analisi di caduta massi ). Su tutti e cinque i profili indagati la simulazione di scendimento ha dimostrato che le barriere previste in progetto (altezza 5,00 m, capacità 2000 kj) sono in grado di intercettare e trattenere il masso di progetto. La massima energia del masso sulla barriera è risultata infatti pari a 738,9 kj, ampiamente inferiore all energia di assorbimento nominale della barriera (2000 kj). In tutte le analisi condotte la percentuale dei massi intercettati è risultata pari al 100%. AZIONE SISMICA Per quanto riguarda l influenza delle azioni sismiche si valuta quanto e se queste debbano essere considerate nel dimensionamento. In pratica per il calcolo delle azioni in caso di sisma si ricade nella situazione delle combinazioni rare di forze, quindi si considerano solo la forza peso e le azioni indotte dal sisma, con i coefficienti di sicurezza previsti dalla normativa in vigore. Tale azione, che dipende principalmente dal peso stesso della barriera e dai coefficienti sismici del luogo, risulta significativamente inferiore rispetto alle azioni sollecitanti nel caso di impatto di un masso. Si parla di rapporto tra le azioni di circa 1 a 20; per tale ragione le azioni sismiche possono essere trascurate nel calcolo. COMBINAZIONI DI CARICO Le combinazioni di carico vengono definite sulla base delle prescrizioni di cui al del D.M. 14/01/2008: - combinazione agli stati limite ultimi (SLU): γ G1 G 1 + γ G2 G 2 + γ Q1 Q k1 + γ Q2 ψ 02 Q k2 + γ Q3 ψ 03 Q k3 + - combinazione caratteristica (rara): G 1 + G 2 + Q k1 + ψ 02 Q k2 + ψ 03 Q k3 + - combinazione frequente: G 1 + G 2 + ψ 11 Q k1 + ψ 22 Q k2 + ψ 23 Q k3 +

15 - combinazione quasi permanente: G 1 + G 2 + ψ 21 Q k1 + ψ 22 Q k2 + ψ 23 Q k3 + - combinazione sismica: E + G 1 + G 2 + ψ 21 Q k1 + ψ 22 Q k2 + - combinazione eccezionale: Ad + G 1 + G 2 + ψ 21 Q k1 + ψ 22 Q k2 + I valori dei coefficienti di combinazione (ψ 0j, ψ 1j, ψ 2j ) e dei coefficienti parziali di sicurezza (γ Gi e γ Qi ) vengono desunti rispettivamente dalla Tab e dalla Tab del D.M. 14/01/2008, di seguito riportate. Nel caso specifico, essendo l urto del masso di progetto l azione di gran lunga dimensionante, la combinazione da considerare per le verifiche della struttura in progetto è quella eccezionale.

16 9e ANALISI DI CADUTA MASSI Premesse La presente relazione è stata redatta al fine di descrivere la dinamica relativa al fenomeno di caduta massi che potenzialmente potrebbe interessare le barriere paramassi in progetto. In particolare, si è sviluppata un apposita analisi numerica di caduta massi, sulla base del profilo del versante in corrispondenza delle suddette opere. In particolare, si sono considerati i 5 profili di seguito rappresentati.

17 9f METODO DI ANALISI E DATI IN INGRESSO Metodo di analisi Le analisi sono state svolte mediante il programma di calcolo GeoRock, prodotto dalla GeoStru Software, che consente di effettuare analisi in forma probabilistica della caduta massi, analizzando i percorsi di scendimento e le zone di arresto dei massi, partendo da un modello numerico della superficie topografica. L analisi è stata condotta adottando il metodo di calcolo CRSP (Colorado Rockfall Simulation Program), messo a punto da Pfeiffer e Bowen (1989) con lo scopo di modellare il moto di caduta di blocchi aventi la forma di sfere, cilindri o dischi, con sezione circolare nel piano verticale del movimento. Per descrivere il movimento dei blocchi, il modello CRSP applica l'equazione del moto parabolico di un corpo in caduta libera ed il principio di conservazione dell'energia totale. In particolare il modello CRSP assume che l'angolo formato tra la direzione del blocco ed il profilo del pendio vari secondo una statistica. Il modello tratta quindi in modo statistico anche i risultati che principalmente constano nelle velocità e nelle altezze di rimbalzo, rispetto alla superficie del pendio, durante il percorso di caduta. Il modello considera quindi le combinazioni dei movimenti di caduta libera, di rimbalzo, di rotolamento e di scivolamento, che possono variare a seconda delle dimensioni dei blocchi e della rugosità del pendio. Caratteristiche del blocco Forma del blocco Sferico Densità 2300,0 Kg/m 3 Elasticità 1000,0 Kg/cm 2 Velocità iniziale in x 3,0 m/s Velocità iniziale in y -3,0 m/s Velocità limite di arresto 0,01 m/s Diametro 1,0 m Massa 1204,277 Kg Peso 1204,277 Kgf Momento d'inerzia 120,428 Kgxm2 Dati del pendio I valori dei parametri di restituzione dell energia attribuiti al materiale costituente il pendio, in funzione dei quali vengono definiti i rapporti tra quantità di moto pre e post impatto, sono i seguenti: R n = 0,30 R t = 0,80 coefficiente di restituzione normale alla superficie d impatto; coefficiente di restituzione tangenziale alla superficie d impatto. Si è inoltre assegnata una rugosità del pendio pari a 0,1 m.

18 9g RISULTATI DELLE ANALISI Elenco dei simboli x, y coordinate vertici profilo in m; R n, R t coefficienti di restituzione normale e tangenziale; rugosità rugosità del pendio; Xp, Yp coordinate punto di partenza del masso; xi, yi coordinate punto di impatto; vx, vy velocità di post-impatto del blocco; t durata del volo in secondi; E energia di pre-impatto in Joule. ANALISI LUNGO IL PROFILO N. 1 DATI PENDIO N X (m) y (m) Rn Rt Rugosità 1 0,0 151,9 0,3 0,8 0,1 2 1,89 151,72 0,3 0,8 0,1 3 7,01 149,7 0,3 0,8 0,1 4 11,46 146,13 0,3 0,8 0,1 5 15,68 143,55 0,3 0,8 0,1 6 29,09 131,34 0,3 0,8 0,1 7 46,89 116,22 0,3 0,8 0,1 8 55,32 108,77 0,3 0,8 0,1 9 56,83 106,69 0,3 0,8 0, ,63 104,23 0,3 0,8 0, ,76 94,93 0,3 0,8 0, ,27 76,57 0,3 0,8 0, ,98 63,1 0,3 0,8 0, ,03 51,31 0,3 0,8 0, ,0 43,98 0,3 0,8 0, ,52 34,78 0,3 0,8 0, ,36 33,79 0,3 0,8 0, ,05 29,15 0,3 0,8 0, ,54 21,39 0,3 0,8 0, ,04 17,16 0,3 0,8 0, ,0 14,94 0,3 0,8 0, ,84 10,25 0,3 0,8 0, ,67 5,21 0,3 0,8 0, ,65 3,9 0,3 0,8 0, ,88 0,45 0,3 0,8 0, ,0 0,0 0,3 0,8 0,1 Tipologie definite n 1 ======== Nb H(cm) Spes. alfa( ) E(KJ) ======== 1,0 500,0 20,0 70,0 2000,0 ======== Opere di protezione inserite n 1 nb Tipo xb(m) yb(m) E(KJ) 1,0 1,0 159,283 8, ,0

19 (HpMax) Altezza massima, (Vmax) Velocità massima, (Emax) Energia massima del masso sulla barriera. ======= Barriera Nº Xb(m) Yb(m) HpMax[m] Vmax[m/s] Emax[KJ] ======= 1,0 159,283 8,485 5,163 32,83 738,922 ======= ELABORAZIONI STATISTICHE Velocità massima 35,862 m/s Velocità minima 5,628 m/s Velocità media 15,207 m/s Scarto quadratico medio 7,734 m/s Energia massima pre-impatto 875,924 KJ Energia media pre-impatto 202,548 KJ Scarto quadratico energia 199,661 KJ Ascissa media di arresto 159,57 m Ascissa massima raggiunta 160,848 m % Massi fermati X (m) % Massi fermati

20 TRAIETTORIE MASSI

21 ANALISI LUNGO IL PROFILO N. 2 DATI PENDIO N X (m) y (m) Rn Rt Rugosità 1 0,0 151,79 0,3 0,8 0,1 2 1,85 151,59 0,3 0,8 0,1 3 3,65 150,78 0,3 0,8 0,1 4 6,7 149,8 0,3 0,8 0,1 5 9,17 147,88 0,3 0,8 0,1 6 12,01 145,44 0,3 0,8 0,1 7 15,94 143,35 0,3 0,8 0,1 8 25,35 135,25 0,3 0,8 0,1 9 42,82 121,41 0,3 0,8 0, ,6 113,3 0,3 0,8 0, ,6 112,05 0,3 0,8 0, ,5 106,25 0,3 0,8 0, ,95 104,51 0,3 0,8 0, ,4 101,89 0,3 0,8 0, ,83 97,22 0,3 0,8 0, ,66 90,33 0,3 0,8 0, ,52 82,45 0,3 0,8 0, ,24 81,05 0,3 0,8 0, ,73 74,05 0,3 0,8 0, ,09 58,47 0,3 0,8 0, ,24 49,09 0,3 0,8 0, ,61 43,76 0,3 0,8 0, ,39 40,24 0,3 0,8 0, ,62 34,85 0,3 0,8 0, ,34 28,41 0,3 0,8 0, ,97 27,52 0,3 0,8 0, ,21 23,74 0,3 0,8 0, ,24 16,38 0,3 0,8 0, ,21 14,32 0,3 0,8 0, ,0 13,61 0,3 0,8 0, ,39 9,07 0,3 0,8 0, ,19 1,99 0,3 0,8 0, ,28 0,04 0,3 0,8 0, ,0 0,0 0,3 0,8 0,1 Tipologie definite n 1 ======== Nb H(cm) Spes. alfa( ) E(KJ) ======== 1,0 500,0 20,0 70,0 2000,0 ======== Opere di protezione inserite n 1 nb Tipo xb(m) yb(m) E(KJ) 1,0 1,0 162,33 5, ,0 (HpMax) Altezza massima, (Vmax) Velocità massima, (Emax) Energia massima del masso sulla

22 barriera. ======= Barriera Nº Xb(m) Yb(m) HpMax[m] Vmax[m/s] Emax[KJ] ======= 1,0 162,33 5,509 5,394 25, ,647 ======= ELABORAZIONI STATISTICHE Velocità massima 35,64 m/s Velocità minima 5,944 m/s Velocità media 15,837 m/s Scarto quadratico medio 7,988 m/s Energia massima pre-impatto 859,226 KJ Energia media pre-impatto 218,096 KJ Scarto quadratico energia 206,77 KJ Ascissa media di arresto 162,72 m Ascissa massima raggiunta 163,979 m % Massi fermati X (m) % Massi fermati

23 TRAIETTORIE MASSI

24 ANALISI LUNGO IL PROFILO N. 3 DATI PENDIO N X (m) y (m) Rn Rt Rugosità 1 0,0 66,79 0,3 0,8 0,1 2 2,4 65,46 0,3 0,8 0,1 3 6,58 64,32 0,3 0,8 0,1 4 7,5 63,41 0,3 0,8 0,1 5 18,68 56,24 0,3 0,8 0,1 6 28,17 49,6 0,3 0,8 0,1 7 43,42 37,33 0,3 0,8 0,1 8 49,83 31,26 0,3 0,8 0,1 9 62,92 21,01 0,3 0,8 0, ,86 16,75 0,3 0,8 0, ,24 16,4 0,3 0,8 0, ,47 13,31 0,3 0,8 0, ,67 8,22 0,3 0,8 0, ,59 4,72 0,3 0,8 0, ,0 0,0 0,3 0,8 0,1 Tipologie definite n 1 ======== Nb H(cm) Spes. alfa( ) E(KJ) ======== 1,0 500,0 20,0 70,0 2000,0 ======== Opere di protezione inserite n 1 nb Tipo xb(m) yb(m) E(KJ) 1,0 1,0 69,34 15, ,0 (HpMax) Altezza massima, (Vmax) Velocità massima, (Emax) Energia massima del masso sulla barriera. ======= Barriera Nº Xb(m) Yb(m) HpMax[m] Vmax[m/s] Emax[KJ] ======= 1,0 69,34 15,348 2,912 21, ,857 ======= ELABORAZIONI STATISTICHE Velocità massima 20,829 m/s Velocità minima 6,034 m/s Velocità media 10,788 m/s Scarto quadratico medio 4,364 m/s Energia massima pre-impatto 307,141 KJ Energia media pre-impatto 95,555 KJ Scarto quadratico energia 79,419 KJ Ascissa media di arresto 65,791 m Ascissa massima raggiunta 69,804 m % Massi fermati

25 X (m) % Massi fermati TRAIETTORIE MASSI

26 ANALISI LUNGO IL PROFILO N. 4 DATI PENDIO N X (m) y (m) Rn Rt Rugosità 1 0,0 64,56 0,3 0,8 0,1 2 1,41 63,9 0,3 0,8 0,1 3 3,85 61,74 0,3 0,8 0,1 4 7,3 60,33 0,3 0,8 0,1 5 14,83 54,72 0,3 0,8 0,1 6 21,13 51,8 0,3 0,8 0,1 7 24,05 51,42 0,3 0,8 0,1 8 25,4 49,91 0,3 0,8 0,1 9 27,37 48,8 0,3 0,8 0, ,33 48,47 0,3 0,8 0, ,1 47,43 0,3 0,8 0, ,88 46,32 0,3 0,8 0, ,88 44,34 0,3 0,8 0, ,02 41,88 0,3 0,8 0, ,35 28,56 0,3 0,8 0, ,63 18,23 0,3 0,8 0, ,3 9,18 0,3 0,8 0, ,67 7,28 0,3 0,8 0, ,26 4,44 0,3 0,8 0, ,0 0,0 0,3 0,8 0,1 Tipologie definite n 1 ======== Nb H(cm) Spes. alfa( ) E(KJ) ======== 1,0 500,0 20,0 70,0 2000,0 ======== Opere di protezione inserite n 1 nb Tipo xb(m) yb(m) E(KJ) 1,0 1,0 67,404 17, ,0 (HpMax) Altezza massima, (Vmax) Velocità massima, (Emax) Energia massima del masso sulla barriera. ======= Barriera Nº Xb(m) Yb(m) HpMax[m] Vmax[m/s] Emax[KJ] ======= 1,0 67,404 17,574 2,631 18, ,218 ======= ELABORAZIONI STATISTICHE Velocità massima 20,132 m/s

27 Velocità minima 3,418 m/s Velocità media 9,046 m/s Scarto quadratico medio 3,833 m/s Energia massima pre-impatto 282,525 KJ Energia media pre-impatto 67,547 KJ Scarto quadratico energia 58,902 KJ Ascissa media di arresto 67,709 m Ascissa massima raggiunta 67,833 m % Massi fermati X (m) % Massi fermati

28 TRAIETTORIE MASSI

29 ANALISI LUNGO IL PROFILO N. 5 DATI PENDIO N X (m) y (m) Rn Rt Rugosità 1 0,0 61,7 0,3 0,8 0,1 2 1,54 60,27 0,3 0,8 0,1 3 3,21 58,51 0,3 0,8 0,1 4 10,0 53,89 0,3 0,8 0,1 5 14,66 50,29 0,3 0,8 0,1 6 23,52 44,71 0,3 0,8 0,1 7 28,69 39,72 0,3 0,8 0,1 8 34,4 35,69 0,3 0,8 0,1 9 36,65 33,69 0,3 0,8 0, ,27 30,69 0,3 0,8 0, ,08 20,5 0,3 0,8 0, ,81 10,99 0,3 0,8 0, ,56 8,22 0,3 0,8 0, ,81 7,21 0,3 0,8 0, ,97 4,63 0,3 0,8 0, ,18 4,64 0,3 0,8 0, ,34 0,49 0,3 0,8 0, ,52 0,56 0,3 0,8 0, ,0 0,0 0,3 0,8 0,1 Tipologie definite n 1 ======== Nb H(cm) Spes. alfa( ) E(KJ) ======== 1,0 500,0 20,0 70,0 2000,0 ======== Opere di protezione inserite n 1 nb Tipo xb(m) yb(m) E(KJ) 1,0 1,0 58,555 16, ,0 (HpMax) Altezza massima, (Vmax) Velocità massima, (Emax) Energia massima del masso sulla barriera. ======= Barriera Nº Xb(m) Yb(m) HpMax[m] Vmax[m/s] Emax[KJ] ======= 1,0 58,555 16,965 1,886 17, ,181 ======= ELABORAZIONI STATISTICHE Velocità massima 20,332 m/s

30 Velocità minima 6,014 m/s Velocità media 10,263 m/s Scarto quadratico medio 3,885 m/s Energia massima pre-impatto 287,096 KJ Energia media pre-impatto 84,432 KJ Scarto quadratico energia 66,158 KJ Ascissa media di arresto 58,7 m Ascissa massima raggiunta 58,839 m % Massi fermati X (m) % Massi fermati

31 TRAIETTORIE MASSI

32 9h CONCLUSIONI Sono state condotte 5 analisi di caduta massi su altrettanti profili. Il masso di progetto è stato assunto di forma sferica, con diametro di 1,0 m. E simulazioni sono state condotte facendo impiego del programma Georock 2D prodotto dalla Geostru software. Su tutti e cinque i profili indagati la simulazione di scendimento ha dimostrato che le barriere previste in progetto (altezza 5,00 m, capacità 2000 kj) sono in grado di intercettare e trattenere il masso di progetto. La massima energia del masso sulla barriera è risultata infatti pari a 738,9 kj, ampiamente inferiore al valore nominale della barriera (2000 kj). In tutte le analisi condotte la percentuale dei massi intercettati è risultata pari al 100%.

33 10) IL QUADRO ECONOMICO A) Per Lavori a base d'asta ,00 A1) Per Sicurezza D.Lgs. 81/ ,00 A2) Per Lavori soggetti a ribasso d'asta ( A - A1 ) ,00 B) Per somme a disposizione dell'amministrazione B1) Per IVA sui lavori 22% di A ,00 B2) Per espropri, occupazioni, accordi bonari ,00 B3) Per spese tecniche generali ,00 B4) Per imprevisti 1 920,00 Totale ( B ) ,00 C) IMPORTO COMPLESSIVO ,00

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