I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, incontro a Roma per i giovani religiosi

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1 I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, incontro a Roma per i giovani religiosi Martedì 27 novembre 2018 presso l aula magna dell Accademia Alfonsiana a Roma si è svolto un incontro per giovani consacrati, un confronto a tutto campo sul Sinodo da poco concluso. Non dobbiamo portare i giovani da noi, ma uscire con i giovani per andare incontro agli altri giovani : una vera e propria conversione anche sul piano pastorale l invito che ci è stato proposto in modo semplice dal Cardinale João Braz de Aviz e da due giovani che hanno partecipato al Sinodo dei vescovi dal titolo: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. L incontro è stato organizzato dai giovani religiosi e consacrate del Movimento dei Focolari, Gen-Re (Generazione Nuova Religiosi/e), ed era indirizzato soprattutto alle religiose e ai religiosi al di sotto dei 40 anni. In apertura Federica Vivian, focolarina che lavora nella segreteria del Sinodo, ci ha raccontato brevemente il Sinodo in numeri e ci ha fatto dono della sua esperienza su questo tempo di grazia così speciale. Poi è stato il momento delle risposte alle domande dei giovani religiosi.

2 Oltre al Cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata, i due giovani presenti, Federica (volontaria di Nuovi Orizzonti) e Filipe (giornalista brasiliano che ha partecipato al sinodo come esperto) hanno risposto alle domande, condividendo il vissuto di queste tre settimane e sottolineando l esperienza di straordinaria apertura alla Chiesa. Il Cardinale, in particolare, ci ha riportato tre criteri guida che il Papa ha raccomandato anche nel corso del Sinodo: ascoltare senza pregiudizi, farsi i prossimi con gli altri, testimoniare Gesù è il Vangelo così come sono. Camminare insieme è la sfida della sinodalità che è venuta fuori dalle risposte dei tre testimoni del Sinodo, esperienza che ora tutti siamo chiamati a portare avanti. Se ci mettiamo nella mentalità del camminare insieme ci sono novità per noi. Ma per camminare insieme bisogna riconoscere la dignità dell altro nella sua diversità: una comunione tra noi che elimini le diversità non è un autentica comunione. Matilde e P. Carmine

3 Movimento dei Focolari: convegno ecclesiale della Chiesa in Italia A Castelgandolfo l 1 e il 2 giugno, si sono dati appuntamento per un convegno ecclesiale dal titolo percorsi di sinodalità in atto circa 180 partecipanti di tutte le vocazioni del Movimento dei Focolari, uniti da una comune passione per la Chiesa testimoniata attraverso l impegno comune nelle diverse realtà ecclesiali: parrocchie, diocesi e organismi diocesani. Un idea originale, prima nel suo genere, una sfida nel ricco panorama degli impegni di quest anno, maturata all interno del percorso ecclesiale che va avanti da due anni con degli incontri che si sono svolti a Sassone, fortemente sostenuta dai sacerdoti e promossa dai Focolari in Italia che si sono interrogati su quale contributo il Carisma dell Unità di Chiara Lubich potesse offrire alla Chiesa in Italia. Lo scopo era quello di ascoltarsi e rinnovare l impegno a vivere tale Carisma all interno delle strutture della Chiesa e con coscienza rinnovata mettere a frutto l Unità che è tipica della spiritualità del Movimento dei Focolari. Questo incontro, che seguiva di poco all appuntamento di Papa Francesco a Loppiano, ha offerto la possibilità di dare subito una risposta concreta al Santo Padre rivedendoci con slancio rinnovato in questo nostro servizio. Ci si vuole infatti inserire accanto al Papa in quel processo

4 di cambiamento pastorale che egli indica. Un processo che prima di incidere sulle strutture, deve innestare nella vita del Vangelo la mente, il cuore e le mani. Papa Francesco così parlava della mistica del noi a Loppiano: «Il carisma dell unità è uno stimolo provvidenziale e un aiuto potente a vivere questa mistica evangelica del noi, e cioè a camminare insieme nella storia degli uomini e delle donne del nostro tempo... è questa spiritualità del noi, quella che voi dovete portare avanti, che ci salva da ogni egoismo e ogni interesse egoistico. La spiritualità del noi». (1) Il Convegno si è svolto proprio in questa prospettiva mistica del della noi, raccogliendo quanto si sta vivendo attraverso delle l ascolto diverse esperienze, sia insieme che in gruppi meno numerosi ma anche cercando di fare un salto di qualità. Infatti, per accettare la sfida della fedeltà creativa vorremo «essere fedeli all ispirazione originaria diceva Papa Francesco a Loppiano e insieme essere aperti al soffio dello Spirito Santo e intraprendere con coraggio le vie nuove che Lui suggerisce». I diversi interventi hanno evidenziato l urgenza di mettere in pratica il discernimento comunitario: «I discepoli di Gesù debbono essere dei contemplativi della Parola e dei contemplativi del Popolo di Dio. Siamo chiamati tutti a diventare degli artigiani del discernimento comunitario. Non è facile farlo, ma dobbiamo farlo se vogliamo avere questa fedeltà creativa, se vogliamo essere docili allo Spirito» così continuava a dire Papa Francesco.

5 Ci si è anche ritrovati in piccoli gruppi per lavorare, discernere, progettare insieme. Sinodalità in atto da subito, quindi, per condividere le esperienze nei diversi ambiti ecclesiali, allo scopo di far emergere i tre aspetti importanti del servizio ecclesiale: le criticità, i puntiforza, le prospettive. Tra le prospettive: la formazione continua, la creazione e la cura di una rete di condivisione delle esperienze in atto, la generazione di quanti più possibile a questo amore per la Chiesa che si fa vita nel servizio, l amare le difficoltà che si incontrano affinché gli ostacoli si possano trasformare in opportunità di dialogo. Ed ancora: conoscere i documenti della Chiesa e i programmi pastorali, riproporre il convegno a livello nazionale oppure locale, utilizzare i vari sussidi, libri e riviste che ad esempio la casa editrice Città Nuova ci offre. E stata presentata la nuova rivista Ekklesia che sarà disponibile in autunno. La condivisione assembleare finale ha evidenziato la bellezza di questo cammino sinodale, espressione delle varie realtà presenti in Italia che sempre più ci fanno essere Chiesa viva e generativa. Emmaus Maria Voce e Jesùs Moran, presidente e co-presidente del Movimento dei Focolari, hanno portato ai congressisti uno speciale saluto, esortandoli a generare Gesù in mezzo nelle diverse realtà ecclesiali locali. Si è ripartiti tutti con l impegno a mettere a frutto quanto vissuto, portarlo nei vari contesti del nostro vivere quotidiano con la coscienza che non siamo soli ma sostenuti da

6 un popolo che vuole vivere la sinodalità, lo stile di vita evangelica che dà testimonianza al mondo. (1) Papa Francesco Discorso a Loppiano Il cantiere continua ecclesiale Ottanta persone di varie vocazioni, tra cui una sessantina di sacerdoti e religiosi, provenienti da molte regioni italiane, si sono incontrate a Sassone (Rm) per vivere un discernimento comunitario. Quarta tappa di un percorso iniziato nell aprile 2016 di Emilio Rocchi, Mario Benedini, Sergio Pellegrini Nel cantare il Magnificat alla conclusione del nostro incontro, mercoledì 11 ottobre, ci si è accorti del cammino di questi due anni. Ci trovammo a Sassone, per la prima volta, nell aprile 2016, perché desiderosi di dare una risposta positiva a papa Francesco che al convegno nazionale di Firenze chiedeva di impegnarci in un «improrogabile rinnovamento ecclesiale» (cf. Evangelii gaudium, nn ). Aprimmo un cantiere dove tutte le persone convenute, impegnate nel Movimento dei Focolari, si sono messe in ascolto dello Spirito Santo per tentare una lettura sinodale della situazione e a cercare di individuare criteri pratici e

7 azioni concrete per la vita e la missione della Chiesa nel Paese. Un momento tutto particolare, l 11 ottobre 2016, fu l incontro e il dialogo con il Segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino. Ci siamo di nuovo trovati per andare ancora più a fondo su altri aspetti della Evangelii gaudium che papa Francesco ha voluto riconsegnarci nel discorso al convegno nazionale di Firenze per contribuire alla «costruzione di un mondo nuovo, gomito a gomito con gli altri [ ] (perché) Gesù vuole che tocchiamo la carne sofferente degli altri [ ] e viviamo l intensa esperienza di essere popolo, l esperienza di appartenere a un popolo [ ] cercando di accendere il fuoco nel cuore del mondo» (nn ). Abbiamo così riscoperto «il piacere spirituale di essere popolo» e di condividere itinerari per far sì che si diffonda «una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro» (n. 239) e risponda «alla dignità della persona e al bene comune» (n. 241). continua... leggi tutto l articolo su Città Nuova online

8 Il coraggio del nuovo Le priorità e l impegno del Movimento dei Focolari in Italia. Un laboratorio aperto. Articolo pubblicato su Città Nuova n. 3/2019 Aurora Nicosia A Firenze, nel novembre 2015, si era svolto il V convegno nazionale della Chiesa italiana, aperto da papa Francesco con un importante discorso programmatico ricco di indicazioni.. Continua la lettura su Città Nuova A Loreto ho trovato la mia strada. La profezia della fraternità Dal 2 al 5 gennaio 2019 si è svolto a Loreto un incontro per seminaristi, giovani orientati al sacerdozio, diaconi e giovani sacerdoti promosso dal Movimento dei Focolari in

9 Italia: 53 i partecipanti, molti dei quali ad un primo contatto con la spiritualità dell unità, con una significativa presenza anche di seminaristi e sacerdoti di altre nazioni, provenienti dalle diocesi, alcuni Collegi romani e dalla Scuola Sacerdotale di Loppiano. Il titolo dell incontro A Loreto ho trovato la mia strada. La profezia della fraternità intendeva collegarsi esplicitamente con l esperienza vissuta da Chiara Lubich nella casetta di Loreto nell ottobre del 1939 quando, partecipando ad un corso di esercizi spirituali presso la cittadina marchigiana, ha scoperto la sua vocazione, la cosiddetta quarta strada. Strada che, 50 anni fa, nel 1968, generò anche il Movimento Gen s, generazione nuova sacerdotale, nato fra i seminaristi che volevano vivere la spiritualità dell unità, ritenuta un dono speciale per la loro preparazione al ministero sacerdotale. Il pomeriggio del 2 gennaio, dopo una simpatica e dinamica presentazione reciproca dei partecipanti, in cui ciascuno diceva non di sé ma del vicino, siamo partiti proprio da quella esperienza di Chiara, con il racconto-video di quei giorni che lei stessa fece a Loreto 50 anni dopo, nel 1989, e da subito ci siamo dichiarati il desiderio di vivere questi gironi avendo come modello la vita della casetta di Loreto, ossia di vivere con Gesù presente in mezzo a noi. Antonio, proveniente dal focolare di Roma, ci ha aiutati ad entrare in questa realtà, da subito accolta con entusiasmo dai partecipanti.

10 Nella mattinata del 3 gennaio abbiamo ascoltato dalla viva voce di alcuni protagonisti della prima ora come è nato Il sogno di una nuova generazione sacerdotale : Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, don Enrico Pepe e don Dante Sementilli ci hanno raccontato come da seminaristi o giovani sacerdoti sono venuti a contatto con la spiritualità dell unità e come essa ha dato senso alla scelta totalitaria di Dio: molto forti le esperienze sull uso del denaro e sulla fedeltà al celibato. L intervento-video di don Silvano Cola dal titolo Tutto crolla, oggi? all incontro dei sacerdoti e religiosi in Aula Nervi nel 30 aprile 1982, ci è sembrato quanto mai attuale nell oggi della Chiesa. Ne è seguita una ricca condivisione e un vivo dialogo tra i presenti. Il pomeriggio si è aperto con la testimonianza-video Vincenzo Tassi, del di don focolare sacerdotale di Ascoli, dal titolo Dalla malattia una vita di comunione che testimonia, introdotta da don Peppe Caponi, del suo stesso focolare. Ci ha fatto vedere come il tutto crolla si verifichi anche in una malattia improvvisa che ti cambia totalmente la vita e chiede di accettare e riconoscere in quella situazione Gesù Abbandonato, da continuare ad amare e servire la Chiesa in una nuova modalità.

11 Quindi ci siamo divisi in gruppi di lavoro su quattro tematiche: 1) Quale scelta al centro della nostra vita? 2) Presbiterio diocesano e fraternità sacerdotale 3) Anziani e giovani insieme nella Chiesa; 4) Crisi: crollo o nuova opportunità? La giornata si è conclusa con la celebrazione della Messa nella Basilica di Loreto, presieduta dal prete più giovane di ordinazione.

12 La mattina del 4 gennaio si è aperta con il tema Evangelii gaudium, la mistica del vivere insieme presentato da don Alessandro Clemenzia, dell Istituto Universitario Sophia di Loppiano, come risposta all individualismo che minaccia anche il nostro agire ecclesiale. Un esempio concreto di questo vivere insieme e dei suoi frutti, ci è stato poi offerto dall esperienza di Fraternità e pastorale donataci da don Josef e don Andreas di Dobbiaco. Ci siamo quindi divisi nuovamente in quattro gruppi di lavoro, riflettendo insieme su: 1) La Chiesa che vorrei 2) Autorità e servizio 3) La Chiesa, casa e scuola di comunione 4) Quali risposte alle ferite della Chiesa di oggi? Come nell esperienza dei lavori di gruppo del giorno precedente, c è stato tanto dialogo fra tutti, anche tra chi partecipava per la prima volta a un incontro come questo. La comunione è proseguita nel pomeriggio con la condivisione delle impressioni dei partecipanti. La parola che più emergeva è stata esperienza : la scoperta, cioè, di quanto sia importante fare un esperienza di comunione vera per poter essere realmente comunità! Tanti ringraziavano per la

13 possibilità offerta con questo Congresso di conoscere una possibilità come questa. Significativo quanto diceva un sacerdote: «Due cose mi hanno colpito: 1) Questo incontro non è per cercare dei seguaci al Movimento dei focolari ma a Dio e alla vita del Vangelo. 2) Che la spiritualità del sacerdote diocesano non è in contrasto con altre spiritualità ma è come camminare con due gambe. E ovviamente in Gesù Abbandonato tutto trova senso. Per grazia di Dio». La Messa in Basilica è stata presieduta dall arcivescovo di Loreto, Mons. Fabio Dal Cin, che nell omelia ha esordito dicendo che se è vero che la casa di Nazareth, custodita nel Santuario di Loreto, è il luogo in cui tutti i cristiani sono nati, ciò si può dire in modo speciale di tutti i focolarini: «Tutti i focolarini qui sono nati». A commento della pagina del Vangelo di Giovanni, che quel giorno l incontro dei presentava primi due discepoli con Gesù, ha voluto poi rileggere le parole con cui Chiara racconta la sua esperienza a Loreto nel 1939 «80 anni fa: quest anno è un giubileo!» diceva e ha affermato tra l altro: «Come i due discepoli, Chiara ha visto dove dimorava Gesù ed è rimasta con Lui. Dal suo sì sono fioriti altri sì e l Opera di Maria da lei fondata si è diffusa in tutto il mondo. Ringraziamo il Signore per questo grande dono che ha fato alla Chiesa e chiediamogli di rinnovare ogni giorno, in noi, la gioia del primo incontro con Lui».

14 La serata si è conclusa presso la Sala degli Svizzeri del Museo Pontificio della Santa Casa, dove don Carlo Seno e don Paolo Zago hanno offerto alla città un concertotestimonianza dal titolo Come un celeste piano inclinato. Riflessioni in musica sulla vita di Maria con brani di Chopin e Liszt e testi di Erri De Luca, Ermes Ronchi, Carlo Carretto, Teresa di Lisieux, Giovanni Paolo II, Carlo Maria Martini e Chiara Lubich. La circostanza dell evento, ricordata anche dal Sindaco nei saluti iniziali, era la ricorrenza dei 10 anni dalla cittadinanza onoraria di Loreto offerta a Chiara e il desiderio dell amministrazione comunale di fare qualcosa per commemorare degnamente questa data con eventi durante l anno 2019: «Mai avremmo potuto immaginare che già il 4 gennaio si sarebbe potuto svolgere il primo di essi ci ha confidato il Sindaco, ringraziandoci ; ci avete battuti sui tempi!». L indomani siamo ripartiti da Loreto con tanta gratitudine per aver sperimentato ancora una volta la realtà della casetta e il desiderio di portare questa vita della Famiglia di Nazareth nei nostri seminari, parrocchie e laddove siamo

15 chiamati a essere, nella Chiesa e per la Chiesa e nel mondo e per il mondo, profezia di fraternità. ara-lubich/ Movimento diocesano di Teramo: la festa del primo 40simo Si è svolta nella giornata del 17 settembre al Villaggio Welcome Riviera d Abruzzo di Tortoreto Lido una giornata per rivivere i 40 anni del Movimento diocesano di Teramo-Atri. Presenti il cardinal Joao Braz De Aviz, l arcivescovo Giuseppe Petrocchi, il vescovo di di Termoli Larino Gianfranco De Luca insieme al responsabile del Movimento diocesano don Giovanni D Annunzio. Un saluto del vescovo di Teramo-Atri mons. Michele Seccia. Una festa per tutta la comunità.

16 Ha parlato del «grande contributo per tutta la Chiesa del Movimento diocesano» il cardinale Joao Braz De Aviz durante la celebrazione eucaristica in occasione del 40simo del Movimento diocesano di Teramo-Atri svoltosi il 17 settembre presso il Villaggio Welcome Riviera d Abruzzo di Tortoreto dal titolo 40 anni per costruire una grande famiglia un giorno per guardarsi negli occhi. Presenti oltre al prelato brasiliano, anche l arcivescovo Giuseppe Petrocchi, il vescovo di Termoli Larino Gianfranco De Luca e il responsabile del Movimento diocesano don Giovanni D Annunzio, mentre un pensiero a tutti i partecipanti è stato fatto arrivare dal vescovo di TeramoAtri mons. Michele Seccia impossibilitato a partecipare alla giornata del 17. Una festa a cui ha preso parte tutta la comunità dei Focolari della zona e non solo. Molti dei presenti, poi, negli anni hanno preso parte in questi 40 anni ai campiscuola di una settimana circa organizzati nella Diocesi per ragazzi e giovani dagli 11 ai 19 anni. Ma facciamo un po di storia. Tutto inizia nel settembre 1977 a Tossicia con due giovani sacerdoti Gianfranco e Giovanni che vivono la spiritualità dei Focolari. Arriva il primo caposcuola nello stesso anno a Giulianova (Te) in cui partecipano 40 giovani di 11 parrocchie della diocesi. Poi sarà la volta di Fabriano, Civitella, Sant Angelo in Pontano, Prati di Tivo, Termoli e in particolare di Montemonaco che ha continuato ad accogliere i giovani e ragazzi dei campiscuola. E dal 1977 ad oggi i numeri della presenza del Movimento dei focolari è cresciuto in maniera esponenziale in questo angolo di Abruzzo grazie proprio alla presenza della realtà diocesana: i giovani passati attraverso i capiscuola; 90 le parrocchie in cui è presente e molti tra consacrati e coppie e ancora tanti i figli delle stesse coppie venute ai campi.

17 Durante la giornata del 17 dopo la celebrazione mattutina si è passati al pomeriggio con i racconti dei protagonisti. Guido è stato tra i primi 12 giovani coinvolti. Ad oggi è un signore di mezza età con una professione: «L Ideale mi ha insegnato a fare il medico, mi ha istruito a come pormi nei confronti dei pazienti». Continua Stefano anche lui ormai adulto: «Venne in classe del IV ginnasio don Giovanni e ci comunicò che a Teramo sarebbero venute 12 persone da Tossica. Da lì ho iniziato questo cammino. Condividevamo tutto ed ad oggi ti rendi conto che hai voluto dare la tua gioventù a Dio». Dice Don Giovanni responsabile del Movimento con una coppia: «C è certezza che Dio ci ama sempre ed è una storia anche per questi 40 anni. L altra è che se c è il Movimento diocesano c è stato il sì di tanti. Ogni momento è buono per rinnovare il nostro sì». Gli fa eco l arcivescovo Petrocchi sullo sguardo presente e passato: «Questo non è solo momento del ricordo, ma della memoria che è un evento abitato da Dio e perciò è eternizzato. Qui c è memoria perché se incontro di nuovo qualcuno ritrovi quello che si è vissuto insieme intatto. Oggi è la giornata di una memoria grata». E poi messaggi video, tanti, di chi non è potuto esserci e racconta quegli anni e l impatto importante che i capiscuola hanno avuto nel proprio cammino spirituale innescando la scintilla d Eterno. E il racconto di Francesca oggi clarissa o di Alessandro, focolarino, in Pakistan da 18 anni. E ancora si leggono le esperienze dei ragazzi e degli educatori che raccontano dello «scoprirsi madri e padri dei giovani con cui si viene a contatto».

18 In serata infine un musical su Pietrino Di Natale, gen di Ornano (Te) dei primi tempi morto inghiottito dalle onde del mare nel Un ragazzo che ancora oggi continua a ispirare tanti giovani del Movimento diocesano di Teramo-Atri sul dare la vita per Gesù e l unità. Ed è tempo già di un nuovo appuntamento. Si parla fra10 anni per festeggiare il 50simo. Siamo sul finale di giornata, ma la gioia è piena e trabocca. Mariagrazia Baroni Viviamo insieme il Vangelo, video con la presentazione del progetto Un progetto nuovo attento alla dimensione comunitaria ed esperienziale della vita cristiana. Un itinerario di quattro quaderni attivi e quattro guide per educatori. A COMPLETAMENTO: Sussidio per la formazione e l accompagnamento delle famiglie dei catecumeni che si preparano ai Sacramenti.

19 Viviamo insieme il Vangelo-depliant Itinerario per l iniziazione alla fede cristiana schede anno 1 CHE COS È? Il primo quaderno dell itinerario catecumenale per preparare i ragazzi a ricevere i Sacramenti dell iniziazione cristiana. Il primo quaderno proposto per l inizio del cammino di catechesi è pensato per avvicinare i bambini di 7 o 8 anni alla storia della salvezza e permette loro sia di leggerla in una prospettiva storica sia con lo sguardo rivolto all attualità del messaggio di Gesù. Un percorso alla scoperta della fede che procede attraverso delle schede illustrate, organizzate in quattro momenti: lettura e commento del Vangelo, un attività-gioco, delle parole da proporre e vivere insieme delle esperienze di vita raccontate attraverso colorate strisce a fumetti A ogni tappa dell itinerario corrisponde una scheda che, per venire incontro alle esigenze spesso differenti dei percorsi catechetici di ciascuna diocesi, potrà essere staccata dal quaderno, inserita in un qualsiasi raccoglitore ad anelli e rimodulata in un nuovo percorso. Per i primi due cicli del catechismo in preparazione al sacramento della Prima Comunione. COLLANA: FORMAZIONE CRISTIANA E LITURGIA Testi di approfondimento e strumenti per la catechesi, per la preghiera e funzioni liturgiche, che accompagnano il credente nella vita personale e comunitaria.

20 Città Nuova Editrice

21 NETWorkingWalking: di sinodalità Convegno comunità per i percorsi Sacerdoti e le loro 21 giugno giugno 2017 Presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo L incontro, promosso dal Movimento dei Focolari, sarà incentrato sulla sinodalità. Sono invitati sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, ministri di diverse Chiese e laici sia giovani che adulti sensibili a questo argomento nella vita delle parrocchie. «Nel mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola Sinodo. Camminare insieme Laici, Pastori, Vescovo di Roma è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica.» PAPA FRANCESCO Discorso alla commemorazione del 50 anniversario dell istituzione del Sinodo dei Vescovi 17 Ottobre 2015 Tre anni fa Networking 2014 a Loppiano ha visto giovani sacerdoti e seminaristi impegnati a costruire reti di rapporti vivi e vitali nella chiesa. E stato l inizio di un cammino che non si è interrotto. Netwalking è il nuovo appuntamento che ci diamo, ispirati da Papa Francesco che spinge la Chiesa verso la sinodalità dove

22 l unica autorità è l autorità del servizio, l unico potere è il potere della croce. l giorni che vivremo insieme vogliono essere un esperienza di comunione tra sacerdoti e laici ispirandoci al modello della Trinità. Programma: WORKSHOP TEMATICI TESTIMONIANZE DI VITA LITURGIA E PREGHIERA MUSICA E CANTO, ESPRESSIONI ARTISTICHE Informazioni pratiche: Arrivo: martedì 20 giugno per cena Partenza: venerdì 23 giugno dopo pranzo Luogo: Centro Mariapoli Via S. Giovanni Battista De La Salle Castel Gandolfo RM, Italia lnfo e Iscrizione: Tramite i Focolari più vicini oppure tramite l indirizzo netwalking2017@focolare.org

23 Volantino netwalking

24 Centro Evangelii Gaudium Loppiano Corsi, seminari, stages per un cambio di paradigma Loppiano, Centro di alta formazione Evangelii Gaudium (CEG) Istituto Universitario Sophia Loppiano (FI) 11 novembre 2016 Svegliate il Mondo : un corso per esperti di comunione, una nuova iniziativa di qualificazione e formazione. Patrizio Sinigaglia, dottorando in pedagogia a Sophia, salesiano che da anni studia il rapporto tra carismi e educazione, è il segretario di questo corso. Di che cosa si tratta? Esiste nella Chiesa una tradizione di risorse pedagogiche, di riflessione e ricerca, nelle scuole e nelle università, espressa molto spesso dalle congregazioni religiose, in grado di offrire una presenza significativa nel mondo dell educazione. Si rivolge a queste persone ma non solo ad esse il corso che sta per cominciare, per sostenerle in un tempo di transizione ma anche di speranza, a ripensare la fisionomia della formazione alla vita consacrata rendendola più pratica e concreta, più attenta ai valori condivisi. Promotori di questa iniziativa sono i Centri internazionali di spiritualità Claritas e Casa Emmaus che hanno sede a Loppiano, in collaborazione con l Istituto Universitario Sophia; coordinatori del corso sono i prof. Theo Jansen, docente all Antonianum di Roma e Tiziana Longhitano, preside all Università Urbaniana.

25 Come è nata l idea? Il corso vuole rispondere alla sfida che papa Francesco ha rivolto ai seguaci di fondatori e fondatrici di famiglie carismatiche: «Mi attendo che Svegliate il mondo, perché i religiosi e le religiose, al pari di tutte le altre persone consacrate, sono chiamati ad essere esperti di comunione Attendo da voi quello che chiedo a tutti i membri della Chiesa: uscire da sé stessi per andare nelle periferie esistenziali. C è un umanità intera che aspetta» (21 novembre 2014). Abbiamo progettato due giornate residenziali al mese, presso la cittadella internazionale di Loppiano dove ha sede anche Sophia, lungo un semestre, da ottobre 2016 a marzo Le lezioni integrano uno stile teorico e pratico, perché tipico dell iniziativa sarà il contributo di esperienza e di competenze che ciascun partecipante porterà in aula. C è da dire che, anche per questo nuovo carattere, la Congregazione per la Vita Consacrata incoraggia il progetto. Per chi frequenta c è anche un riconoscimento accademico? Proprio così! A conclusione del corso previa la presentazione di un elaborato scritto e di un colloquio d esame condotto dai docenti l Istituto Universitario Sophia potrà conferire dei crediti formativi. Anche Sophia, infatti, ha accolto l appello contenuto nell esortazione Evangelii Gaudium ad approfondire la chiamata della Chiesa a servire la famiglia umana nella logica profetica del Vangelo, e lo fa alla luce del carisma dell unità di Chiara Lubich. All interno di questo programma, Sophia ha costituito di recente il Centro di Alta Formazione Evangelii Gaudium che si presenta come un laboratorio di formazione, di studio e di ricerca, per avviare e sostenere attività e interventi che, in particolare, possano favorire il dialogo ecumenico, tra differenti fedi religiose e culture. Un

26 cardine della sua attività sarà l interazione e lo scambio con altre istituzioni, anche per dare maggiore diffusione ai risultati delle esperienze e delle ricerche. Sorgente: Prima iniziativa del Centro Evangelii Gaudium Istituto Universitario Sophia Chiara Lubich University Institute Inaugurazione Centro Evangelii Gaudium gelii-gaudium Vedi anche articoli: ata-svegliate-il-mondo/ Ekklesía: sentieri comunione e dialogo di Le Aggregazioni Laicali nel cambiamento d epoca indicato

27 da Papa Francesco: Convegno a Ragusa I movimenti ecclesiali, spesso definiti la primavera della Chiesa, la novità del post Concilio, si ritrovano attorno ad un tema comune. Nel terzo millennio, in un epoca di transizioni, in un periodo in cui aleggia la crisi e non solo quella economica, c è la necessità di interrogarsi sul ruolo dei movimenti nella chiesa di oggi. Sguardo puntato soprattutto sulla peculiarità del proprio impegno ecclesiale, che si muove all interno della parrocchia, ma privilegia soprattutto i luoghi laici del lavoro, dell impegno politico e sociale. Tre esperti, provenienti da vari movimenti ecclesiali, hanno offerto il loro contributo, portando l esperienza di chi, da anni, vive questa nuova realtà nella Chiesa e ne ha assaporato il gusto antico di una vita che ha radici nell esperienza della prima comunità cristiana di Gerusalemme e, insieme, la gioia di una prospettiva che vede la Chiesa proiettata sempre di più verso una fraternità universale : Federico Luzietti, di Rinnovamento nello Spirito, Patrizia Bertoncello, del Movimento dei Focolari e Paul Fenech, delle Cellule di Evangelizzazione, hanno presentato, a brevi linee, il cammino percorso finora, ma soprattutto le prospettive. Elisabetta Migliore, membro del servizio diocesano di Pastorale Giovanile, ha moderato la serata. I carismi sono tutti importanti nella Chiesa ha esordito Federico Luzietti. Nelle sue parole, un esempio non nuovo e fortemente illuminante: il corpo e le sue membra, tutte indispensabili. La mano e il

28 cuore hanno compiti diversi, ma ciascuno non potrebbe esistere se non legato al corpo. Tra i movimenti ci sono differenze, diversità, non divisioni ha detto Luzietti. Un richiamo forte ad una comunione ecclesiale che è già in atto ma che deve essere rafforzata. E soprattutto ad uno stile sinodale di cui si parla tanto oggi nella chiesa di Papa Francesco. I movimenti ha detto Luzietti vivono in questa dimensione di comunione e di corresponsabilità. Essi incarnano la Chiesa del dopo Concilio. Ma questa vita deve essere sostenuta da una profonda convinzione interiore, deve crescere e sostanziarsi di contenuti, di esperienze concrete. Che sono già in atto, ma che devono diventare prassi consolidata. Nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde in noi il fuoco dello Spirito ha detto Luzietti. Tutto questo, dove sostenere una Chiesa che non guardi più e non solo al proprio interno, ma che sia sempre più in uscita, aperta e proeittata verso gli uomini, tutti gli uomini della società contemporanea. Una società contemporanea dove i cattolici oggi sono minoranza, come ha sottolineato subito dopo Patrizia Bertoncello. Bertoncello ha sottolineato la crisi di credibilità della Chiesa di oggi, e la crisi di rilevanza, mutuando dalla Bibbia il paragone con il resto d Israele chiamato oggi a nuove sfide: quelle della visibilità e della coerenza. La Chiesa deve trovare vie e linguaggi nuovi, deve presentarsi e farsi conoscere per ciò che è ha aggiunto. Poi un richiamo alla nuova evangelizzazione : Non si tratta di portare le persone in Chiesa, ma portare la Chiesa, la vita della Chiesa, fuori. Dobbiamo camminare insieme alla storia. Anche nelle sue parole il richiamo allo stile sinodale di Papa Francesco: uno stile che si sostanzia come servizio : Nella chiesa è necessario che qualcuno si abbassi. Spesso i movimenti ritengono di avere qualcosa in più. Hanno avuto in dono un carisma ma il carisma funziona solo ci si mette al servizio. Anche i vari organismi ecclesiali devono essere connessi verso il basso e soprattutto proiettarsi all esterno, andare nelle periferie

29 della società. Dove la chiesa struttura non arriva, i movimenti arrivano. Lo stile sinodale per noi significa: camminare insieme per stare al servizio degli altri. È la Chiesa in uscita che raggiunge tutti gli ambienti del sociale Don Paul Fenech, delle Cellule di Evangelizzazione, ha descritto lo stile delle cellule: Non un movimento ha spiegato ma un metodo di organizzazione e di vita parrocchiale. Paul Fenech ha richiamato la necessità di risvegliare le comunità cristiane, grande gigante addormentato. Le parrocchie devono essere centro costante di invio missionario. Le cellule sono un invito costante al rinnovamento delle parrocchie. Anche nelle sue parole il richiamo alla necessità di una missionarietà in uscita che però ha radici profonde nella comunione profonda tra i membri di una parrocchia, che si sostanzia davanti all Eucaristia. Le cellule ha detto don Paul Fenech sono un nuovo modo di essere parrocchia. Un nuovo modo, ma in realtà antichissimo: è la vita delle prime comunità cristiane, degli Atti degli Apostoli. Sono piccoli gruppi che si riuniscono nelle case, attorno alla Parola di Dio ed all insegnamento del parroco (anche attraverso mezzi audiovisivi). Lo scopo è evangelizzare, andare verso le persone nella vita quotidiana e fare incontrare Cristo. La guida delle cellule è il parroco. Le cellule sono organismo vivo di servizio nella Chiesa, con la passione per il rinnovamento delle parrocchie. Di recente, il 15 aprile 2015, esse hanno avuto il riconoscimento ufficiale della Chiesa. A Ragusa, il cammino dei movimenti ecclesiali ha alle spalle un esperienza consolidata. Fin dal 2004, quando il vescovo del tempo, Paolo Urso, istituì la Consulta delle Aggregazioni

30 laicali: più di 30 gruppi e associazioni iniziarono un percorso che aveva già radici in alcune esperienze vissute dopo la convocazione di Pentecoste 98, da parte di Giovanni Paolo II. Il primo presidente fu Alfio Di Pietro, gli succedettero Enrico Massari e poi Sebastiano Distefano, che la guida anche oggi. Un esperienza sostanziata di esperienze concrete, di piccoli tasselli di comunione che, nell arco di almeno vent anni, hanno costruito una realtà solida e vera. Che dura tuttora. Con questa iniziativa spiega Sebastiano Distefano abbiamo voluto offrire un occasione per rinsaldare la realtà dei vari movimenti, permettere a tutti di conoscerli profondamente, in uno spirito di condivisione. La sintesi di una serata di vera comunione nelle parole di Elisabetta Migliore (Azione Cattolica Italiana): Nella varietà dei carismi, la capacità di amare diventa la prima strada maestra, la lingua conosciuta da tutti; per questo motivo occorre, prima di tutto, curare le relazioni e la loro qualità: le persone forse potranno dimenticare cosa abbiamo detto loro, ma non dimenticheranno mai come si sono sentite quando le abbiamo amate. Francesca Cabibbo Di silenzi e di parole (l arte della preghiera) Autore: Anna Maria Canopi Per comprendere la preghiera bisogna immergersi in una fiamma che consuma. Parlarne è necessario perché equivale a parlare di Dio e dell uomo, cercando di penetrare nella nube luminosa

31 di un mistero d amore che si fa dialogo intessuto di parole e di silenzi. In questo libro, Anna Maria Cànopi cerca di accostare il lettore a parole che nascono dal silenzio, che siano piene di significato, e che, in qualche misura, siano un espressione dell ineffabile mistero di Dio e di tutto il creato chiamato all esistenza della sua Parola. Scheda libro L uomo dei miracoli Una nuova raccolta di brani per la liturgia Una raccolta di 12 brani che nasce, come sempre, dalla volontà di rendere, in maniera artistica, un servizio alla Chiesa Cattolica. Scrivendo ciascuno brano ho pensato principalmente alla liturgia pasquale, ma tutti i canti del disco possono essere utilizzati in qualsiasi celebrazione del tempo ordinario. I testi, di facile comprensione e mai banali, traggono tutti ispirazione dalle omelie di Don Vincenzo Di Pilato, Rettore del Santuario Madonna delle Grazie di Corato (BA) e docente di Teologia Fondamentale nell Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trani, durante le celebrazioni delle messe domenicali, alla cui animazione collaboro personalmente. Una particolare attenzione è posta alle linee melodiche: orecchiabili e sviluppate entro un range limitato, facilmente cantabili dall assemblea, ma mai scontate. Sono state musicate le principali parti fisse. L alleluia, ad esempio, si sviluppa attraverso tre salti di tonalità (Do, Re e Mi maggiore) e,

32 come molte delle mie composizioni, nonostante tali cambi, rimane facile da suonare anche con la sola chitarra, mentre il Gloria è cantato tutto di seguito, in un unica tonalità e con il ritornello che si ripete solo alla fine, così come indicato da alcune norme liturgiche. L hai scritta in me, può non sembrare un brano prettamente pasquale ma l ho pensato come una seconda possibilità di scelta del canto di ingresso, immaginando che Gesù stesso, rivolto al Padre dica Io sono la tua Parola si compia in me la tua volontà. Infine, ricorre in ogni brano, quale unico filo conduttore, l ispirazione che il Signore è vivo, e quindi risorto in mezzo a noi, quando noi ci amiamo come Egli ci ama, infatti Gesù stesso dice dove due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 18,15-20). Chi c è dietro al progetto Francesco Cioffi, musicista, cantautore, compone anche canzoni per la liturgia e per incontri giovanili. Voce solista e autore della band e compagnia teatrale pugliese Medison con la quale ha all attivo numerosi concerti e spettacoli in varie regioni d Italia, ultimo fra i quali INdiVISIBILI, tratto dalla storia di 3 ragazzi migranti, ospiti di un centro di accoglienza nella sua città.

33 Ero straniero accolto e mi avete Convegno della Chiesa Ligure al Museo Galata Il convegno che si è svolto venerdì 13 ottobre al Galata ha riportato l attenzione della Chiesa ligure sul tema dell accoglienza, proposto con tutta la forza di una esplicita esigenza dell amore evangelico. I vescovi della Conferenza Episcopale Ligure, autori coraggiosi del documento dello scorso aprile ( Migranti, segno di Dio che parla alla Chiesa ), con questo convegno regionale hanno risposto all esigenza di una sempre rinnovata consapevolezza, di una visione del fenomeno in prospettiva mondiale e soprattutto hanno dato voce alle esperienze di accoglienza e integrazione spesso sconosciute. 1. Fabio Baggio, Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel suo articolato intervento dal titolo: Migranti e rifugiati: segno dei tempi, ha dato corpo e concretezza alla visione profetica di Isaia. La realizzazione della giustizia e del regno di Dio sulla terra passa in questo nostro tempo dall accoglienza, dall integrazione, dalla ricerca di soluzioni durature. Al prof. Luigino Bruni, Docente di Economia politica presso l Università LUMSA, il compito di esplicitare le implicazioni economiche, politiche, sociali del fenomeno per evitare di cadere nell inganno di una comprensione superficiale. Mio padre era un arameo errante le migrazioni tra economia e profezia, questo il titolo del suo lucido intervento che ha evidenziato la necessità di costruire un noi tra autoctoni e

34 migranti, creando insieme nuovi percorsi sociali ed economici. Le esperienze vissute anche in terra ligure sono state di grande stimolo. La testimonianza di don Rito nella Parrocchia delle Gianchette a Ventimiglia, simbolo dell accoglienza che ha attivato la generosità di tanti. Il progetto di Savona-Noli Rifugiato a casa mia attivato dalla Caritas per ospitare i migranti presso le famiglie. I ben noti Corridoi umanitari Cei-Comunità Sant Egidio con alcuni arrivi anche a Genova. Il Campus di Coronata dove i migranti hanno la possibilità di riprendere in mano la propria vita con lo studio della lingua e l apprendimento di un mestiere. Il cardinal Bagnasco ha tirato le conclusioni fornendo una lettura autenticamente evangelica: Pensare agli immigrati in termini di vantaggio o svantaggio non credo sia la prospettiva giusta ( ). La troppa paura dello straniero è diffusa e alimentata dal secolarismo imperante: I migranti ha aggiunto sono una grazia, perché avere qualcuno che chiede aiuto fa uscire da sé stessi rendendosi dono. Andare verso l altro mi salva da me stesso. Non solo multiculturalità quindi ma interculturalità, cioè impegno in un dialogo profondo che faccia riemergere un Europa capace di affermare i valori più nobili e fondamentali per la convivenza umana. La nutrita e attenta partecipazione ha confermato l attualità del tema e l adesione generosa del popolo di Dio alla sfida della fraternità. Anche il Movimento dei Focolari era rappresentato da un folto gruppo di persone provenienti dalle diocesi di Tortona-Voghera, Savona, Genova. Oltre ad una ritrovata speranza ci siamo portati a casa la voglia di fare qualcosa in prima persona, di fare delle nostre comunità i luoghi di un accoglienza fraterna e concreta. Maria Rita Topini

35 Da Vallo al mondo: 50 anni di Movimento Parrocchiale con passione per la Chiesa Una bellissima giornata di sole ha accolto domenica 8 ottobre quanti sono saliti sui colli della Val di Lanzo, a Vallo (TO), per festeggiare il 50 esimo della fondazione del Movimento Parrocchiale. Un sole che rispecchiava il clima gioioso e luminoso che si respirava in questo evento. Il segreto della sua diffusione nel mondo e dei suoi molti frutti, lo si leggeva nel titolo che campeggiava nell auditorium del Centro Maria Orsola: 50 anni di storia e una passione per la Chiesa. Gremivano la sala animatori laici e sacerdoti di questo

36 movimento giunti da varie regioni italiane (Liguria, Sicilia, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Veneto ). C erano anche un cardinale, João Bráz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e un arcivescovo, mons. Giuseppe Petrocchi, dell Aquila. Che questa festa si svolgesse a Vallo non è un caso, perché proprio qui, la comunitá che si era formata attorno a mons. Vincenzo Chiarle, fu tra le prime a vivere lo spirito dell Unità e testimoniare un autetico stile di vita evangelica nell ambito della parrocchia, ravvivandone spirito e strutture, come ha evidenziato Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, nel suo messaggio. La comunitá di Vallo Torinese, pur piccola nelle dimensioni, è stata indicata da mons. Petrocchi, come modello di chiesa viva. E tale è stata ed è, se da questa comunitá è fiorito un esempio di santitá, quale è la sedicenne Maria Orsola, ora in cammino verso il riconoscimento ufficiale. Daniela, testimone di quei tempi, ha raccontato dei campi scuola estivi e invernali, dei viaggi all estero e in altre regioni italiane dove la comunitá di Vallo era chiamata a dare la propria testimonianza, anche con il complessino dove lei cantava accanto a Maria Orsola per portare a tutti la novitá del Vangelo. Nel ripercorrere a grandi linee le tappe dei 50 anni di storia si è mostrato il filo d oro che parte dall intuizione di Chiara Lubich sin dagli anni 40, dell influsso innovativo che avrebbe potuto avere la spiritualitá di comunione sulle comunitá parrocchiali, alla passione per la Chiesa che aveva trasmesso ai membri dei Focolari, tuttora mantenuta viva, sino a quello storico incontro del 1967 nei pressi di Roma in risposta all invito che Papa Paolo VI aveva rivolto l anno prima ad un gruppo di sacerdoti e religiosi che vivevano lo spirito dell unitá, a portarla nelle parrocchie e nelle

37 diocesi, che avevano parrocchiale. segnato la nascita del Movimento Un tuffo nei frutti del passato che si intreccia con il presente. Tutt oggi Vallo è meta di gruppi di giovani e di comunitá parrocchiali, per la comunione che viene mantenuta viva tra tutti dove si sperimenta come ancora ha sottolineato mons. Petrocchi, quell unitá umano-divina che rende presente spiritualmente Gesú stesso. Comunione che è primo impegno di vita nelle molte comunitá diffuse oggi in tutte le regioni d Italia e in molti Paesi del mondo. La testimonianza di Bruno e Luisa, coniugi di Cavi di Lavagna (GE) che da anni sono a servizio della loro parrocchia, ha reso visibile come la strada verso l unità passi anche da momenti difficili, arrivando ad esempio a rinunciare ai già consolidati gruppi della Parola di Vita per non venire meno all unità con il nuovo parroco. Foto di Antonio Spina Card. Joao Braz de Aviz con mons. Vincenzo Chiarlie e i genitori di M.Orsola

38 La ricerca dell unità ad ogni costo è stato filo conduttore anche dell esperienza dentro alle mura vaticane raccontata dal cardinale brasiliano João Bráz de Aviz. Toccante l esperienza di Luca, che grazie al sostegno nella preghiera e nell amore scambievole con gli altri giovani, ha trasformato dolori e incognite provocate dal grave incidente stradale di cui è stato vittima, in un tempo di riscoperta della preghiera, della preziositá dell amore di chi hai attorno, della vita che ti puó essere tolta in un attimo. A conclusione di questa intensa giornata ci sembra di poter dire che quanto auspicato dall arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia nel suo augurio letto in apertura si è attuato: 50 anni di storia. Ripercorrerli è tornare all origine del vostro carisma, e ripartire con nuovo slancio verso le sfide future. Di Carla Cotignoli e Daniela Baudino Piccole esperienze pastorali Pubblichiamo di seguito delle esperienze scritte da alcuni sacerdoti che vivono la spiritualità dell unità. Nell ambito del Movimento dei Focolari, ogni mese viene scelta una parola di vita che aiuta tutti a concentrarsi su un messaggio evangelico per metterlo poi in pratica durante il mese. Non è sempre scontato che i sacerdoti comunichino i momenti nei quali l impegno della loro vocazione sia messa alla prova o, più semplicemente, momenti in cui venga condivisa la fatica che ciascuno mette nel proprio impegno quotidiano. Sono esperienze semplici, esperienze d anima ma che vogliono

39 raccontarci tutto lo sforzo per amare, tramite il ministero sacerdotale, le persone che sono state loro affidate o incontrate per caso. Parola di vita di luglio: Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza (2Cor 12, 9). Sentirsi parte Questo anno è per me un periodo di particolare sofferenza e di isolamento, non posso muovermi infatti come voglio e devo dipendere da tutto e da tutti. Sento di dire grazie a quanti mi fanno sentire partecipe tramite gli aggiornamenti o le telefonate. Se a volte trascorro momenti difficili, ci sono a volte attimi in cui sento che è bello e prezioso rimanere in queste sospensioni e offrire per tutti. (F. C.) Ascoltare quella voce Non ne avrei tanta voglia, ma decido, dopo un po di rinvii, di fare delle commissioni. Mi viene in mente, al ritorno, quasi un ispirazione, che potrei approfittare per andare a trovare una persona ammalata che abita lì vicino. Mi reco così presso quella famiglia e, non avendo avvertito della mia visita, non so se mi riceveranno. Sono accolto dal padre che non conoscevo e si instaura subito un bel colloquio. Andando via penso che potrei andare a visitare un altra famiglia: la moglie è malata di cancro e il marito non vuol dirlo a nessuno, né riceve volentieri persone a casa. Anche qui, non

40 so se mi accoglierà, ma voglio rischiare. Mi accolgono con sorpresa. La moglie, dal volto sofferente, e lui sono seduti fuori, in un piccolo vano all ombra e tranquillamente iniziamo a parlare. Man mano il discorso va avanti: non affrontiamo la malattia della moglie ma viene fuori l annuncio del Vangelo e in particolare del comandamento nuovo, Gesù Abbandonato e risorto, l unità e la fraternità universale, in un clima disteso e bello. Quando torno, ringrazio il Signore e, in questi incontri gratuiti, colmi di fede e carità, vedo dei segni del suo amore, così come avevo detto nell omelia l altro ieri: Ecco i passi da compiere in questi giorni: credere e fidarsi sempre di Dio Amore; guardare a Gesù che ci fa partecipe della sua vittoria: «Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo»; scrutare e accorgersi con sorpresa, meraviglia e gratitudine dei segni che il Padre ci lascia qua e là durante la giornata del suo amore per noi. Parola di vita di agosto: Ti ho amato con amore eterno, per questo continuo ad esserti fedele (Ger 31, 3) Parlare al cuore Già da ieri sto pensando all omelia che dovrei tenere nel giorno della festa dell Assunta, non ho molto tempo per prepararmi, chissà se riuscirò. Rileggo le omelie degli altri anni, c è quella dell anno scorso, frutto di varie sintesi che potrebbe fare da paracadute all ultimo momento, ma non sarebbe

41 qualcosa di vitale, non la sento. Chiedo a Maria di illuminarmi, leggo i testi liturgici e cerco qualcosa di vivo. A un certo punto ho un idea, mi ritorna in mente una devozione di mia nonna per Maria, fatta di gesti concreti, segni del suo amore per la Madonna: era un segno vivo della presenza di Maria nella sua vita, oltre naturalmente il rosario quotidiano, il mese di maggio, le novene. Questo spunto mi suggerisce di parlare sulla presenza di Maria nella nostra vita. Ho capito che la maggior parte delle volte, nelle feste specifiche come oggi, mi rivolgo piuttosto alla mente delle persone con la spiegazione del mistero che si celebra, ma non al cuore. Quando poi predico durante la prefestiva di oggi, sento che è qualcosa di vivo. La Madonna mi ha dato la grazia, quella di parlare al cuore. (G. V.) Parola di vita di settembre: Accogliete con docilità la parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza, (Gc 1, 21) Vivere la Parola È sempre forte il rischio per noi sacerdoti di essere dei mestieranti della Parola di Dio. La Parola di Vita di questo mese mi ha aiutato a non essere superficiale e nemmeno sbadato così da arrivare a sera e non ricordare il Vangelo della mattina proclamato durante la Messa. Anche il comunicare qualche piccola esperienza di Parola vissuta mi aiuta a riscoprire la fecondità e la forza che scaturisce dalla Parola. Mi facilita molto cercare di guardare ad ogni persona come se fosse una Parola vivente per me, specie in coloro che vivono una storia di sofferenza e dolore. (S. M.)

42 La forza dei piccoli gesti A volte ho l impressione che tante cose non vadano per il verso giusto: allora, quando il Signore mi dona un attimo di lucidità mi fermo e penso: Ho il momento presente da vivere bene adesso. Così anche sistemare una sedia, raccogliere una carta, preparare un avviso parrocchiale o aprire la porta a chi ha suonato, accogliere una persona con un sorriso, diventa l occasione per ripartire nella divina avventura e buttare nelle braccia della Misericordia Divina i pesi che si erano andati formando dentro il cuore. È proprio vero: i piccoli gesti fanno grandi cose. (S. M.) Un giorno diverso degli altri La domenica è un giorno particolarmente impegnativo non solo per noi preti, ma anche perché è un giorno da santificare principalmente con la partecipazione al Mistero Eucaristico, e anche con il riposo e compiendo opere di carità. Insieme con Don A. periodicamente occupiamo il pomeriggio domenicale nella visita ad alcuni sacerdoti anziani della zona che vivono in solitudine ed è sempre un momento atteso. Rappresenta un occasione di scambio di vedute, ci aggiornano della loro vita pastorale, ci donano le loro confidenze, spesso le loro preoccupazioni in un mondo che scappa loro di mano. Veniamo ampiamente ripagati anche semplicemente dal sorriso che ci regalano. Credo che anche questo sia parola di Dio vissuta! (L. G.)

43 Parola di vita di ottobre: Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la legge (Gal 5, 18) Rimanere aperti allo Spirito Ciascuno di noi ha ben presente i tanti i dolori che sta attraversando la Chiesa oggi: carenze di vocazioni, pedofilia e calunnie, soprattutto la crisi generale delle nostre parrocchie e in genere del mondo cristiano. Ci hanno aiutato a leggere questa notte spirituale e culturale alcuni scritti di Papa Francesco, specialmente l omelia della messa di chiusura del Sinodo; dell arcivescovo di Milano, mons. Delpini, che ha tenuto alla Veglia missionaria; di Papa Ratzinger che prevedeva già nel 1969 una crisi nella Chiesa. Da queste riflessioni e da altri confronti è venuta fuori un impressione che ci ha infuso gioia e speranza e ha rinnovato il nostro amore per la Chiesa e il popolo di Dio: siamo coscienti del momento difficile ma l importante è rimanere aperti allo Spirito che apre vie impensate, scoperte insieme, con paziente dialogo. (Gruppo di sacerdoti di Milano)

44 Veglia per la pace a Gorizia Fortemente interpellati dall appello di papa Francesco, anche a Gorizia ci siamo trovati per preparare una veglia di preghiera per la pace nella serata del 23 febbraio, presso la Chiesa dei Cappuccini che si è ben presto riempita. E bastato poco per definire un programma e dividerci i compiti. L unico desiderio era pregare il Dio della pace e sentirci ri-chiamati al servizio di un bene tanto prezioso. L intervento di accoglienza diceva così: Tutti gli uomini appartengono ad un unica famiglia. L esaltazione esasperata delle proprie differenze contrasta con questa verità di fondo. Occorre recuperare la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, in ultima istanza trascendente, per poter valorizzare al meglio le proprie differenze storiche e culturali Sono queste semplici verità a rendere possibile la pace; esse diventano facilmente comprensibili ascoltando il proprio cuore con purezza di intenzioni. All inizio della serata abbiamo ascoltato l appello di papa Francesco e successivamente P. Valentino, cappuccino congolese, ci ha spiegato la situazione della sua terra e del Sud Sudan. Si sono succeduti poi gli interventi dei quattro gruppi ecclesiali presenti (CL; RnS; OFS; Focolari) sotto forma di considerazioni, esperienze, preghiere. Tra un intervento e l altro, in un clima di profondo ascolto, abbiamo ascoltato una ragazza musulmana del Senegal, un Imam del Marocco, alcuni della Costa d Avorio. Dopo ogni intervento ci siamo fermati per qualche minuto di silenzio e poi don Francesco ha guidato

45 un canto semplice sulla pace coinvolgendo tutti. Durante il canto sono stati portati sotto l altare dei lumini che via via hanno delineato una colomba. Come movimento dei Focolari abbiamo preparato qualcosa sulla Regola d oro e alcuni tratti dell esperienza di Ulisse Caglioni in Algeria. La preghiera fatta dagli amici musulmani il giorno della morte di Ulisse ha dato la misura di come si costruisce il cammino verso Dio, pur nelle differenze, e un autentico dialogo della vita incentrato sull amore. Abbiamo concluso con la preghiera di san Francesco Lode al Dio altissimo scritta dal santo dopo l esperienza in Terrasanta. Sono state raccolte le offerte per la cena non consumata, circa 700 euro per la Caritas. La comunità locale dei Focolari di Gorizia Un sogno che si è realizzato: corso per operatori pastorali Si è concluso il 21 luglio a Loppiano il primo corso per operatori pastorali promosso dal Movimento dei Focolari in Italia in sinergia con il Centro Evangelii Gaudium dell Istituto Universitario Sophia. Qualcuno parlava di un sogno che si è realizzato, un qualcosa atteso da tempo che ha avuto una sua prima realizzazione.

46 Rosalba Poli e Andrea Goller L ultima giornata è stata dedicata all approfondimento dei 4 principi proposti da Papa Francesco nell Evangelii gaudium per orientare lo sviluppo della convivenza sociale e la costruzione di un popolo in cui le differenze si armonizzino all interno di un progetto comune (EG 221). Una giornata ricchissima in cui, tramite comunicazioni, dialogo e laboratori, si è andati in profondità su questi principi che, ancora secondo Papa Francesco, se applicati possono rappresentare un autentica via verso la pace all interno di ciascuna nazione e nel mondo intero (EG 221).

47 Alcuni partecipanti Poi le conclusioni in cui sono venute fuori non solo delle impressioni, ma anche delle costatazioni su ciò che già si fa a livello dell Opera di Maria (Movimento dei Focolari) con una pastorale che nasce dal Carisma dell Unità, e dei suggerimenti, delle piste di azione per il futuro. Un primo regalo è la condivisione tra tutti che è stata molto alta, partendo dal patto di unità. La conversione pastorale parte da lì, non c è una strategia, una tecnica, ma tutto parte dall amore reciproco. E concretamente? Sono venute in luce tante sottolineature che hanno bisogno di diventare progetti, linee di azione, che il Carisma porta dentro nella pastorale. Facciamo la pastorale del Carisma senza saperlo. Sento che questo è un lavoro avviato.. Il grande ribaltamento è capire cosa è la Chiesa in uscita: Gesù è già nell altro, non devo portarlo io. Non si tratta tanto di andare ma di trovare Dio negli altri. Mi sono sentita una figlia, molto amata da tutti, figlia di ciascuno di voi. Scoprire Gesù nell altro è un dono grande e

48 questo mi provoca molto. C è bisogno di questo tipo di formazione nella Chiesa. Lavori di gruppo Mi sono ritrovata in tutto ciò che è stato detto. Ho trovato una nuova chiave di lettura nel vivere il Carisma di Chiara Lubich nella parrocchia e nella diocesi con un cuore nuovo. Due esigenze per il futuro: bisogna rendere nota questa scuola e porgerla alla Chiesa con le forme adeguata Ora di tratta di andare avanti, con un progetto che avrà delle tappe ma che si manifesta ricco di prospettive per le risposte che il Carisma offre ma soprattutto perché il metodo è sicuro: la presenza di Gesù Maestro che illumina l esperienza pastorale. Altri articoli: -scuola-dellunico-maestro-avendo-come-modello-maria/ astorali/

49 Corso per operatori pastorali dal 30 giugno al 6 luglio 2019 La proposta del Corso per Operatori pastorali è maturata da una coscienza nuova dell importanza di una formazione pastorale adeguata all oggi della Chiesa e della società nel Movimento dei Focolari. Papa Benedetto XVI il 21 gennaio 2008, in una lettera alla Diocesi e alla città di Roma, aveva ben espresso l emergenza educativa che caratterizza la nostra epoca ed il nostro contesto culturale. Il suo appello è stato poi accolto, ampliato e rilanciato[1]all interno degli Orientamenti Pastorali per il primo decennio del Duemila: Educare alla vita buona del Vangelo. In questo Documento così prezioso per la Chiesa che è in Italia al n. 43 a proposito della funzione formativa che Movimenti ed Associazioni ecclesiali possono esercitare si legge: fedeli di ogni età e condizione sperimentano la ricchezza di autentiche relazioni fraterne; e si formano all ascolto della Parola e al discernimento comunitario; maturano la capacità di testimoniare con efficacia il Vangelo nella società. Questo ci ha molto stimolato e incoraggiato, unitamente all aver accolto la proposta di Papa Francesco ai Delegati delle Diocesi Italiane convocate a Firenze, di trarre cioè dalla Evangelii gaudium i principi ispiratori per l agire della Chiesa. L attuazione di questa scuola ci è sembrata perciò un modo di rispondere alle molteplici sollecitazioni che lo Spirito Santo sta facendo alla nostra Chiesa.

50 Per questi motivi si è svolto a Loppiano, dal 15 luglio al 21 luglio 2018, un corso ad experimentum, per operatori inseriti nelle strutture delle Chiese locali per individuare contenuti e metodo di una rinnovata azione pastorale; Scuola promossa dal CEG dell Istituto universitario Sophia[2]. Il titolo che abbiamo individuato per questo primo Corso è: Chiesa locale: comunione e missione Percorsi pastorali alla luce della Evangelii gaudium. L esperienza vissuta con una settantina di operatori pastorali provenienti da varie regioni italiane, ci ha incoraggiati a precisare e rilanciare in una modalità più ampia di partecipazione quanto si è vissuto, e questa scuola si svolgerà dal 30 giugno al 6 luglio 2019, sempre al Centro di spiritualità Vinea Mea nella Cittadella di Loppiano (FI). Vorremmo indicarvi alcuni obiettivi che motivano questa proposta formativa: Essere per alcuni giorni in una vita di comunione tra vari soggetti del popolo di Dio per approfondire l intelligenza della fede così da rispondere come Chiesa-in-uscita alle sfide dell attuale cambiamento d epoca; Offrire strumenti teorici e pratici tratti dall Evangelica gaudium a quanti sono impegnati nelle articolazioni della Chiesa valorizzando le prassi in atto; Preparare figure qualificateche, con competenza, possano mettersi al servizio delle parrocchie e delle diocesi accogliendo lo specifico contributo della spiritualità di comunione. Il metodo del Corso, così come quelli promossi dal CEG, è

51 caratterizzato da alcuni atteggiamenti fondamentali. Prima di tutto creare un luogo in cui non soltanto si pensa e si organizza, ma ci si pone insieme in ascolto dello Spirito, lasciandosi sorprendere dalla sua azione e dalla sua luce che apre nuove possibilità di comprensione alla scuola dell Unico Maestro. Altro fattore determinante è che, sia chi offre degli approfondimenti sia chi partecipa, sia animato da una sincera passione per la Chiesa e da uno stile sinodale. Questa passione è essenziale per gustare i contenuti, comprendere la portata e le prospettive di una ecclesiologia del popolo di Dio. Infine, è luogo di libertà in cui sperimentare un dialogo a tutto campo e senza preclusione alcuna valorizzando gli apporti di tutti, per quanto possibile. In apertura al Corso stesso ci sarà una introduzione al metodo trinitario di mons. Piero Coda, direttore dell Istituto universitario Sophia, e un tema programmatico di S.Em. card. Giuseppe Petrocchi, Presidente del CEG, dal titolo: Protagonisti nella vita della diocesi e delle parrocchie. Nei giorni seguenti, mons. Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l Educazione Cattolica, entrerà nello specifico della formazione offrendo spunti per la formazione ecclesiologica dei singoli e delle comunità. Nelle giornate successive si proseguirà con altri temi di approfondimento proposti da don Vincenzo Di Pilato (Direttore del Corso) su: La vita della Parola e Il dialogo. Mentre don Sergio Pellegrini darà delle prospettive di attuazione del Discernimento Comunitario, così da sperimentare la presenza del Risorto che guida la Chiesa. Don Alessandro Clemenzia approfondirà alcune tematiche fondamentali per una Pastorale in conversione. Queste riflessioni faranno tesoro dei quattro principi

52 enunciati dall EG: la realtà è più importante dell idea, il tempo è superiore allo spazio, l unità prevale sul conflitto, il tutto è superiore alla parte. In conseguenza di quanto detto, si può capire che ogni giornata avrà, insieme a comunicazioni, momenti dedicati al dialogo e ampio spazio per dei laboratori, dove applicare concretamente quanto ascoltato nelle relazioni. Successivamente si proporranno dei Tirocini Pastorali di alcuni giorni se ne individueranno i luoghi nel mese di giugno per vivere in alcune diocesi o parrocchie che cercano di applicare ed elaborare quanto presentato al Corso. In questo momento in cui siamo chiamati ad essere Chiesa in uscita e ad imparare ad operare con stile sinodale tra membri del popolo di Dio, ci sembra strategico formare persone impegnate nell azione pastorale in scuole come questa. Siamo certi, anche per quanto sperimentato, che la presenza di Gesù Maestro ha molto da illuminare e da dire all agire pastorale nei suoi concreti percorsi di attuazione. [1]Cfr n. 3 del documento Educare alla buona vita del Vangelo : Il Santo Padre ci incoraggia in questa direzione, mettendo in evidenza l urgenza di dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni. Egli riconosce che l educare, se mai è stato facile, oggi assume caratteristiche più ardue: siamo di fronte ad una grande emergenza educativa confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi di formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. [2]Il Centro Evangelii Gaudium è un laboratorio di formazione, studio e ricerca promosso dall Istituto Universitario Sophia che trae ispirazione e nome dall Esortazione Apostolica Evangelii gaudium.

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54 Per le pre-iscrizioni compila: MODULO DI PRE-ISCRIZIONE INVITO CORSO OPERATORI PASTORALI 2019 Accoglienza: una famiglia per Aeneid Bianca e Luciano Battaini ci raccontano l ospitalità che hanno offerto a un giovane seminarista nigeriano, Aeneid, che si prepara al sacerdozio. Un esperienza che rivela un profondo amore per la Chiesa e per le persone che necessitano aiuto. All inizio di agosto fummo convocati dal nostro parroco che aveva una proposta da farci. Il Vescovo aveva intessuto delle collaborazioni con alcune diocesi africane e un frutto di questi gemellaggi era la possibilità di far arrivare in Italia degli studenti seminaristi per intraprendere il loro percorso di studi teologici, essere ordinati sacerdoti e fermarsi a prestare un servizio in Italia per alcuni anni. Erano in arrivo due studenti dalla Nigeria ed il Vescovo stava cercando altrettante famiglie pronte ad ospitarli, a far loro da casa, in quanto erano sradicati dalla loro cultura e dal loro ambiente. Non era proprio quanto ci aspettavamo, non immaginavamo di certo iniziare una nuova avventura e poi avevamo appena trovato nuovi equilibri di una vita a due dopo l uscita di casa dei nostri tre figli. Eppure ci è parso da subito che fosse Gesù a chiedercelo, era un modo di aprire il nostro cuore a un bene più grande nei confronti della Chiesa, alla quale potevamo prestare un servizio concreto. Sappiamo tutti come la Chiesa soffra per la carenza di vocazioni al sacerdozio e abbiamo sentito che questo poteva essere il nostro piccolo contributo per affrontare questa difficoltà,

55 attualizzando l amore che Chiara Lubich ci ha sempre indicato per la Chiesa. Abbiamo condiviso subito questa proposta con i nostri figli, che si sono trovati d accordo ad accogliere un quarto fratello. Dubbi e perplessità non sono mancati, ma il chiederci quale fosse l atteggiamento che Dio domandasse a noi non ci ha fatto esitare nella decisione. Siamo stati colpiti dal fatto che uno dei figli fuori casa per lavoro, ma che rientra ogni tre, quattro settimane, ha desiderato cedere la sua camera e pian piano, nei weekend in cui è stato presente, ha rimosso tutti i suoi effetti personali per lasciare il posto a Aeneid. E così, verso la fine di settembre Aeneid è arrivato, inserendosi con naturalezza nella nostra famiglia, anche grazie al suo carattere solare e gioioso. Ha subito legato con i suoi fratelli italiani, come egli chiama i nostri figli. Cerchiamo di essere attenti alle sue necessità, perché lui non chiederebbe mai nulla. Piccole attenzioni quotidiane che per lui hanno un grande valore. Per esempio ci siamo accorti che la notte dormiva con una felpa che uno dei nostri ragazzi gli aveva donato: Perché, che cos è un pigiama?. Nel suo paese, a causa del clima caldo, non ne fanno mai uso. Così gliene abbiamo regalato uno. Una domenica sera, di ritorno da una giornata impegnativa, non vedevo l ora di mettermi a letto a leggere finalmente il mio libro. Durante la cena Aeneid però mi chiese se dopo potevo aiutarlo a fare i compiti. Pensavo di aver concluso l epoca in cui si affiancano i figli per i compiti! Ma non ci pensai due volte e mi resi disponibile. La settimana dopo, con orgoglio, ci ha detto di avere fatto una bella figura, esprimendosi con il miglior italiano di sempre.

56 Ma la frase che una volta ci ha detto rispecchiava quell atteggiamento che cercavamo ogni giorno di avere nei suoi confronti, ci ha colpito: Mi sento amato da Dio attraverso di voi!. Aeneid ci racconta della sua nuova vita in famiglia! Vengo da una città nello stato di Imo, nella parte orientale della Nigeria. Sono l ultimo figlio di cinque figli. Naturalmente, ho un profondo affetto per i miei genitori ma, allo stesso tempo, ho scelto di servire Dio e il popolo nel sacerdozio cattolico. Da quando ho fatto quella scelta, mi sono preparato a seguire Dio dovunque la Sua Volontà mi portasse. Così mi sono trovato pronto quando il mio vescovo mi scelse per continuare la mia formazione al sacerdozio in Italia. Arrivato, sono stato accolto da un sacerdote, anch egli della mia diocesi nigeriana, e sono rimasto con lui per circa due settimane. Il vescovo della diocesi di Udine mi ha accolto con gioia. È stato in questo giorno che mi ha detto che avrei avuto una famiglia in Italia e che avrei potuto considerarla come la mia. Che gioia è stata per me: Dio mi donava altri genitori, Luciano e Bianca! L accoglienza, l amore e la cura che mi hanno mostrato, e continuano ad avere, mi fanno sentire il figlio più amato del mondo. Apprezzo molto il loro amore per me e sono davvero felice di vivere con loro. Ad esempio la festa a sorpresa che hanno organizzato per il giorno del mio

57 compleanno, un giorno indimenticabile nella mia vita. Esso cadeva in un giorno feriale e quindi ero in Seminario con altri seminaristi e formatori. Trascorsi la giornata come ogni altro giorno tranne che dedicare un tempo speciale alle preghiere di ringraziamento a Dio per la mia vita e per tutti coloro che hanno contribuito a realizzare la mia vocazione. Sono entrato nel refettorio per cena e chi ho visto? Luciano e Bianca che mi hanno portato dei regali! Sto ancora imparando la lingua italiana; c è ancora qualche difficoltà nella comunicazione tra di noi, ma la loro pazienza con me dimostra che l amore conquista davvero tutte le cose. Non vedo l ora di andare a casa ogni sabato per trascorrere del tempo con loro. Di recente, hanno organizzato la possibilità per me di frequentare lezioni extra d italiano. Non trovo parole adeguate per esprimere il mio apprezzamento per il loro sostegno. Tutto ciò che faccio ora è pregare per loro. Possa Dio continuare a benedirci tutti. Io credo nel noi Meeting giovani al Centro la Pace di Benevento Benevento Centro la Pace Incontro dei giovani del Movimento Parrocchiale aprile 2018 Ripartendo da Gennaio, dove abbiamo ancorato il nostro amore a Dio Padre, unico timone della nostra vita, eccoci a raccontarci una nuova esperienza di condivisione con i nostri giovani della CAMPANIA, LAZIO e PUGLIA. Eravamo più di 110

58 pronti a metterci in gioco, scoprirci e viverci come ormai è nello stile beneventino! Non manca la gioia, fatta di abbracci, nel ritrovarsi e finalmente guardarsi negli occhi e dirsi ancora una volta CI SIAMO! E poi le nuove strette di mano e i benvenuti a chi per la prima volta varca la soglia della struttura che, come sempre, non ci fa mai sentire estranei, ma parte di una famiglia! Il tema di questo week end è l amore al fratello. Believe in us, infatti, è una sfida a scoprire la bellezza, la fortezza e la gioia del credere nel noi. L obiettivo previsto è quello di diventare giovani costruttori di comunità attraverso l ascolto, la cooperazione e il dono di sé per l altro. Tema importante e obiettivi arditi non fermano il programma che inizia la sua corsa Nell accoglienza ciascuno riceve un cartellino dove scrivere il proprio nome, associato ad una nota musicale che servirà a formare i diversi gruppi. Iniziano le prime attività con i giochi di conoscenza per sciogliere quell imbarazzo tra persone che per la prima volta s incontrano e nulla sanno l un l altro. Sorrisi e risate confermano che i giochi mettono d accordo tutti quanti nonostante la differenza di età. I gruppi iniziano a cucire i lori timidi rapporti, facendo tesoro di questa prima esperienza. Si pranza fuori, al sole, con chi capita ed anche qui non si perde occasione per fare nuove conoscenze e condividere tutto: un panino, i taralli, una piccola esperienza di lavoro, e intanto qualcuno riceve un piatto di riso, un pezzo di dolce e una forte esperienza di perdono in famiglia! È proprio vero

59 quello che dicono: donarsi per l altro ti apre e rigenera il cuore! Ritornando al programma, i gruppi si riuniscono per fare altri giochi! Si resta in cerchio con il sorriso stampato sul viso per il divertimento e così, mano nella mano, l empatia inizia a circolare! Tra questi giochi c è quello dell ANGELO CUSTODE. Lo scopo è prendersi cura, come un angelo custode, di un componente del gruppo, il cui nome viene pescato e non rivelato fino alla fine del week end. Immaginate come ci si può prendere cura di una persona che abbiamo incontrato per la prima volta e non si conosce, in così poco tempo? Eppure tutti accettano la sfida! In sala Rosalba e Andrea ci spiegano, con le loro piccole esperienze ordinaria, di vita come il prossimo sia stato sempre un opportunità per dare il meglio di se stessi, anche quando questo si è rivelato difficile da amare. In particolare Rosalba raccontava della sua timidezza e della difficoltà di fare il primo passo, soprattutto nei confronti di un amica che non perdeva occasione per metterla in imbarazzo. Come affrontarla? Un aneddoto: prima di andare a dormire, provare a cancellare come con il cancellino alla lavagna, tutto ciò che è avvenuto durante la giornata, nel bene e nel male, compresi i nostri limiti, le nostre paure e le nostre barriere, per essere pronti a ricominciare e avere occhi nuovi per amare, accettare e vivere quell amico.così difficile. Nel pomeriggio vengono presentati 5 forum o, come alcuni hanno chiamati, momenti di dialogo, divisi per tematiche: POLITICA, AMBIENTE, SOCIALE, ARTE E SPORT. L intento è quello di scoprire che quel noi (in piccolo) fatto di amici, famiglia,

60 scuola, comunità parrocchiale, possa realmente diventare un NOI (in grande) come una nuova realtà o un nuovo progetto. Moderatori, esperti e la condivisione di alcune esperienze parrocchiali sono i protagonisti di ciascun forum dove all interno i partecipanti interagiscono con la vita di qualcuno, esperto e comunità ecclesiale, che ha creduto nella possibilità di spendersi per l altro, relativamente al proprio ambito, tanto da sposare un grande obiettivo, cambiare la propria vita quasi radicalmente, andare controcorrente, modificare una vecchia abitudine dannosa per sé e per l altro. Tutti questi forum celano un impronta di speranza, quella che ti spinge a credere fino in fondo che nulla è impossibile se condiviso e pensato per e con l altro, a vivere pensando che vale davvero la pena spendersi, fino ad andare fuori da sé stessi, per gli altri, a trovare il senso di tutto. Alla conclusione di ogni forum, si raccolgono i primi commenti a caldo: ci si ritrova in un credevo di annoiarmi e invece ho avuto delle grandi risposte, oppure ignoravo la possibilità di essere nel mio piccolo un potenziale cambiamento e ancora ma perché queste storie così belle e cariche di gioia, non fanno rumore in tv come le cattive notizie?. La sera, dopo cena, i vari gruppi si ritrovano sul prato per giocare nuovamente insieme. Stavolta però i giochi verranno eseguiti assieme ad altri gruppi. Si prova così a mettere in pratica ciò che si è appreso nel pomeriggio con i forum. Il clima è diventato più famigliare e accogliente, ciascuno di noi si sente parte importante del suo gruppo, ormai ci si conosce tutti e quell io iniziale e timido che in mattinata era ma che ci faccio qui?, non conosco nessuno oppure chi sono queste persone? ora è diventato un cosa faremo ora?,

61 proviamoci, e ancora dai che ce la facciamo insieme!! e così tra occhi bendati e fiduciosi solo di una pacca sulle spalle, tra abbracci in equilibrio, ancorati solo da un foglio di carta come una piccola zattera, tra poche note ascoltate e riconosciute e tanti altri giochi, si scopre concretamente che insieme è davvero più bello! Quel noi fatto in piccolo può diventare un grande NOI. Alla fine dei giochi i capigruppo ricevono delle note musicali che devono portare su un gigante pentagramma a significare l importanza che ciascuno nel suo piccolo gruppo e con la sua nota, messa assieme ad altre note di altri gruppi, compone una melodia armoniosa. Infatti qualcuno prova a suonarla ed ecco: non sono un supereroe, IO CREDO NEL NOI se io ci sono per te e tu per me possiamo vincere questo brano ha nella sue parole il senso di tutto ciò che fino ad ora si è fatto e siamo certi che sarà la colonna sonora che ci accompagnerà in questa esperienza. Eccoci a domenica! La colazione è fatta di latte e risate: si ripensa ai giochi della sera e si commentano tutti gli episodi nei vari gruppi, le tavolate si mescolano sempre di più e anche il servizio diventa un occasione per continuare a costruire un rapporto con quel fratello appena conosciuto o a consolidare uno già esistente. tutto viaggia su un unica armonia, quelle note nella loro splendida melodia, si stanno facendo sentire.

62 In sala incontriamo mons. Lucio Lemmo, il vescovo del sorriso! La sua gioia nel vederci ed incontrarci è davvero contagiosa. I ragazzi gli chiedono come amare il fratello sempre e soprattutto quando è difficile, quanto ci costa. Le sue parole in risposta a queste domande sono semplici e arrivano al cuore di tutti. Ci consiglia a buttarci ad amare gratuitamente senza aspettarsi nulla in cambio, a prenderci cura degli ultimi semplicemente senza etichettare o giudicare nessuno, a non aver paura di mescolare la propria vita con l altro, a far sentire unico chiunque incontri il nostro cammino come se amassimo solo quel fratello in quel momento e poi quel fratello in quell altro momento, affinché quell amore non cessi mai di circolare. Don Lucio ci mostra il lato più umano e dolce della Chiesa, quel luogo in cui poter credere che si può essere piccoli costruttori di comunità perché la Chiesa è dei giovani! lui crede nel NOI! È il momento di donare: i gruppi sono chiamati a costruire e poi portare qualcosa che rappresenti il NOI nato e cresciuto in questi giorni ed è inevitabile il confronto e la condivisione. Ognuno porta la sua personale esperienza di vita che vuole condividere con tutti: c è chi si promette di continuare ad essere vicini l uno con l altro nonostante le distanza geografiche perché contano sulla presenza di Dio che ha permesso questi incontri nuovi; c è chi dona coraggio e forza a chi è nella prova; c è chi ringrazia tutti per aver avuto in questi giorni una rinascita di sé; c è chi credendo nel noi ha ritrovato la fiducia in se stesso; c è anche chi venendo solo e non conoscendo nessuno ringrazia per aver trovato nuovi amici e il vero significato di amore gratuito.

63 Questo torrente di amore reciproco arriva in sala con i simboli che ciascun gruppo ha pensato, realizzato e motivato in gruppo. Tante sono le sfaccettature che si colgono tra i gruppi: amicizia innanzitutto, poi serenità, speranza, tanta fiducia, gioia piena e sincera, affiatamento, dono per l altro, aiuto reciproco, presenza! C è una strofa del brano, colonna sonora del nostro week end, che dice: Apro il mio cuore e scopro che se io penso al bene degli altri do il meglio di me., credere nel noi non è utopia ma verità, possibile realtà. Dare importanza al noi richiede una forte dose di fiducia nell IO, aldilà delle mie paure e dei miei limiti, e nel TU portatore di nuovi rapporti e di nuove scoperte INSIEME! La chiave di violino è il simbolo che ci viene donato per ricordarci che per iniziare a scrivere una bella canzone sul pentagramma della vita, dobbiamo partire da quella chiave che è Dio, per far sì che ciascuna nota, nel suo posto e assieme ad altre note, possa far sentire quella melodia che apre il cuore e dona il meglio sé per gli altri! Grazie a tutti ed alla prossima!

64 Il grande dono di Francesco a Loppiano Papa maggio 2018 Papa Francesco lancia da Loppiano, il centro internazionale dei Focolari, l invito ad affrontare insieme le urgenze del nostro tempo. Costruire una sfida che Papa internazionale Santuario Maria cultura condivisa dell incontro. È questa la Francesco ha lanciato in mattinata dal centro di Loppiano (FI) ai presenti davanti al Theotókos. Facendo riferimento alle urgenze spesso drammatiche che ci interpellano da ogni parte e non possono lasciarci tranquilli il Santo Padre ha sottolineato che non è più sufficiente solo l incontro tra le persone, le culture e i popoli. Occorrono uomini e donne capaci di tracciare strade nuove da percorrere insieme per dar vita ad una civiltà globale dell alleanza. Papa Francesco è arrivato presso il centro dei Focolari alle ore 10 atteso da Maria Voce, presidente del Movimento, Jesús Morán, copresidente e dal vescovo di Fiesole Mons. Mario Meini. Dopo una breve sosta di preghiera dentro il santuario, ha incontrato gli 850 abitanti di Loppiano provenienti da 65 nazioni e le migliaia di persone arrivate da tutta l Italia e oltre in maggioranza aderenti al Movimento dei Focolari. È la prima volta che un pontefice visita questa piccola città, che come l ha definita Maria Voce nel suo indirizzo di saluto vuole essere laboratorio di convivenza umana, bozzetto di mondo unito e testimonianza di come potrebbe

65 essere la società se fosse basata sull amore reciproco del Vangelo. È seguito un dialogo aperto e schietto, scandito da alcune domande poste da un gruppo di cittadini di Loppiano. Le domande hanno toccato da varie prospettive il tema della sfida cristiana nei confronti della modernità. Il Santo Padre ha incoraggiato a non nascondersi nel quieto vivere, nel perbenismo, o addirittura in una sottile ipocrisia, ( ) ma di vivere da discepoli sinceri e coraggiosi in carità e verità e di affrontare le difficoltà con tenacia, serenità, positività, fantasia e anche un po di umorismo. E facendo riferimento alla missione di un progetto originale come Loppiano nell odierno contesto sociale, il Papa ha invitato ad alzare lo sguardo insieme a lui per guardare con fedeltà fiduciosa e con creatività generosa al futuro che comincia già oggi. SIF Loppiano Dopo aver impartito ai presenti la sua benedizione, 37 cittadini di Loppiano di diverse provenienze, religioni, età

66 ed estrazione sociale hanno salutato personalmente Papa Francesco. In risposta alle parole del Santo Padre, il copresidente dei Focolari, Jesús Morán gli ha consegnato un dono simbolico: un patto firmato da tutti gli abitanti, con l impegno di vivere affinché Loppiano sia sempre più un luogo di fraternità e reciprocità. All invito di sottoscrivere a sua volta il Patto di Loppiano il Santo Padre ha aderito con gioia, tra gli applausi di tutti i presenti. Stefania Tanesini Ufficio Comunicazione Focolari Via Frascati, Rocca di Papa (Roma) Telefono Cell Papa_Loppiano_risposte Per rivedere tutto la mattinata del 10 maggio Ritiro per sacerdoti e religiosi in Calabria: un esperienza di gioia e speranza Dal 26 al 28 Febbraio 2019 si è svolto in Calabria un ritiro per sacerdoti e religiosi organizzato dalla comunità del Movimento dei Focolari. Ecco quanto ci scrivono.

67 A conclusione di una delle più luminose esperienze che ho celebrato nella mia vita, voglio ringraziare per questo respiro di Paradiso che il vostro carisma mi ha consegnato in queste ore stupende passate insieme a voi. Dio vi benedica tutti. Grazie per la risposta che date al Signore, alla Chiesa e a Chiara. Spero di poter in seguito attingere a questa sorgente fresca e profonda che Dio ha dato alla Chiesa e al mondo. E quanto ci ha scritto uno dei 22 partecipanti al ritiro per sacerdoti e religiosi provenienti da varie diocesi della Calabria che si è svolto a Lamezia Terme dal 26 al 28 febbraio. Di questi, 8 venivano dalla diocesi di Mileto. Era la prima volta che in questa regione si faceva una cosa del genere. Da vari anni un gruppo di circa 30 sacerdoti e religiosi si trovano mensilmente nel nostro focolare di Lamezia. La scorsa estate è nata l idea di fare un incontro di più giorni, idea che a settembre è stata accolta con entusiasmo da tutto il gruppo che ha anche dato dei suggerimenti per il programma. Nel fare gli inviti ci siamo resi conto che alcuni sacerdoti non riuscivano a partecipare a tutto il ritiro per questo abbiamo pensato di invitarli solo per il secondo giorno. Poi ci è venuta un altra idea: da tempo avevamo il desiderio di rincontrare i seminaristi di Cosenza, che erano stati in focolare lo scorso giugno, anche per rispondere ad una esplicita richiesta del Vescovo. Abbiamo pensato quindi di invitare pure loro a questo secondo giorno. Perciò il secondo giorno si sono aggiunti altri sacerdoti e 13 seminaristi di Cosenza accompagnati dal loro Padre spirituale. Quel giorno eravamo in tutto una cinquantina. Ogni momento del programma è stato vissuto e accolto in un clima di grande unità e ascolto. La prima mattina abbiamo approfondito La Carità, mentre al pomeriggio Gesù abbandonato, anche con esperienze di membri del Movimento dei Focolari, molto apprezzate.

68 La mattina del secondo giorno era dedicata alla trasmissione di quella esperienza mistica vissuta da Chiara Lubich nell estate del 1949: è stata una mattinata straordinaria! Il momento di comunione successivo ha confermato che era scesa una grazia su tutti. E le Tre Comunioni (con l Eucaristia, con la Parola, con il fratello) sono state davvero prese da ciascuno come un viatico da portare via per rimanere in questa realtà. A conclusione della mattinata la S. Messa, durante la quale abbiamo fatto il Patto dell amore reciproco. Molto bello e fruttuoso nel pomeriggio di quello stesso giorno il momento che abbiamo chiamato: Il Carisma dell unità nella vita dei sacerdoti e dei religiosi. Soprattutto attraverso esperienze sono venuti fuori spunti molto interessanti: la scelta radicale di Dio, la vita fraterna con gli altri sacerdoti, la comunione dei beni che sono stati ripresi anche dai seminaristi nella successiva condivisione tra tutti. L ultima mattina, dopo una meditazione sulla Chiesa, ricorrenti erano le espressioni di gratitudine, di gioia e desiderio di andare avanti in questa vita di unità alla luce del carisma di Chiara: Grazie di questi giorni inattesi e incredibili anche per le prospettive che si possono intravedere. Un incontro rivoluzionario a mio parere, che riempie di gioia e di speranza. Prima della partenza, ci siamo tutti insieme interrogati su come andare avanti adesso, dopo questi giorni E emersa l esigenza di continuare senz altro con gli incontri mensili in focolare, ma anche di inserire momenti locali per diocesi, in cui sia possibile andare più a fondo nella vita di comunione e anche nel confronto su tematiche pastorali inerenti al proprio territorio. Vedremo quindi come attuare queste esigenze. Focolare di Lamezia Terme tel focmcz@gmail.com

69 S.E. Mons. Stefano Russo Ingresso nella Diocesi di Fabriano Materica del nuovo Vescovo S.E. Mons. Stefano Russo esta-cattedrale

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