Oggetto: Parere in merito al monte ore obbligatorio di lezioni nella scuola secondaria di primo grado.
|
|
- Valentino Ernesto Damiano
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Studio Legale Amministrativo Prof. Avv. Francesco Castiello Avvocato di Cassazione - già Consigliere di TAR Via Giuseppe Cerbara, Roma Tel./fax cell castiello.francesco@virgilio.it pec: avv.francescocastiello@pec.giuffre.it Al Dirigente Scolastico dell Istituto Comprensivo Via.. Oggetto: Parere in merito al monte ore obbligatorio di lezioni nella scuola secondaria di primo grado. I- Con il quesito formulato in data 20 marzo 2017 si pone la questione dei recuperi della riduzione dell ora di lezione, specificatamente sotto il profilo del danno erariale di mancata prestazione. A tal riguardo si richiama l attenzione di questo studio legale sulla Delibera della Giunta Regionale Lombardia n. 3318/2012, oltre che sulle fonti legislative statali (DPR n. 89/2009, art. 5 e DPR n. 275/1999, artt. 4 e 8). II- Il DPR n. 89/2009 stabilisce all art. 5 che L'orario annuale obbligatorio delle lezioni nella scuola secondaria di I grado e' di complessive 990 ore, corrispondente a 29 ore settimanali, più 33 ore annuali da destinare ad attività di approfondimento riferita agli insegnamenti di materie letterarie. Nel tempo prolungato il monte ore è determinato mediamente in 36 ore settimanali, elevabili fino a 40, comprensive delle ore destinate agli insegnamenti e alle attività e al tempo dedicato alla mensa. Gli orari di cui ai periodi precedenti sono comprensivi della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica in conformità all'accordo modificativo del Concordato lateranense e relativo Protocollo addizionale, reso esecutivo con legge 25 marzo 1985, n. 121, ed alle conseguenti
2 intese. ( ). Le classi a «tempo prolungato» sono autorizzate nei limiti della dotazione organica assegnata a ciascuna provincia e tenendo conto delle esigenze formative globalmente accertate, per un orario settimanale di insegnamenti e attività di 36 ore. In via eccezionale, può essere autorizzato un orario settimanale fino ad un massimo di 40 ore solo in presenza di una richiesta maggioritaria delle famiglie e in base a quanto previsto al comma 4. Il DPR n. 275/1999, all art. 4, secondo comma, dispone che Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: a. l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; b. la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui; c. l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104; d. l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; e. l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.. Sempre il DPR n. 275/1999, all art 5, comma 3 prescrive che: L'orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una programmazione plurisettimanale, fermi restando l'articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie.
3 Il D.M. n. 234/2000, art. 3, comma 5, dispone in conformità che: L'adozione, nell'ambito del piano dell'offerta formativa, di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria non può comportare la riduzione dell'orario obbligatorio annuale, costituito dalle quote di cui ai commi 1 e 2, nell'ambito del quale debbono essere recuperate le residue frazioni di tempo. III- Il quadro normativo, costituito dall insieme delle fonti primarie e secondarie riportate, porta, in definitiva, a ritenere che la riduzione dell unità didattica da 60 a 55 minuti deve necessariamente accompagnarsi al recupero delle quote orarie delle singole discipline. IV- La delibera della Giunta Regione Lombardia n. 3318/2012 dispone che: ( ) le istituzioni scolastiche e formative, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre gli eventuali ed opportuni adattamenti del calendario scolastico d istituto - debitamente motivati e deliberati dall istituto scolastico o formativo e comunicati altresì tempestivamente alle famiglie entro l avvio delle lezioni - nelle fattispecie di seguito enucleate: 6 a) esigenze derivanti dal Piano dell Offerta Formativa, in attuazione delle disposizioni di cui all art. 5, comma 2 del D.P.R. 275/99 nonché all art. 10 co. 3, lett. c) del D.lgs. 297/94 ( ). V- L omessa definizione del piano di recuperi costituisce il presupposto per la configurabilità dell elemento della colpa grave agli effetti della responsabilità per danno erariale. Appaiono, invero, sussistenti tutti i requisiti per la contestazione della colpa grave, quale: 1) la chiarezza e l univocità delle fonti normative, donde l esclusione della perdonabilità dell errore e la preclusione dell invocazione dell errore sensibile. Pacifica è la giurisprudenza dei Giudici contabili secondo cui non è riscontrabile l elemento psicologico della colpa grave in presenza di effettivi dubbi e difficoltà esegetiche della normativa applicabile (inter multis: Corte Conti, Sez. giurisd. di appello, Regione Sicilia, 12 settembre 2002, n. 143/A), laddove vi è sempre colpa
4 grave qualora il danno erariale sia frutto della violazione di precetti normativi espressi e chiari (Corte Conti, Sezioni Riunite, 22 febbraio 1997, n. 27); 2) la violazione di legge: l art. 4, secondo comma DPR n. 275/90 che fa obbligo di utilizzazione degli spazi orari residui a fronte della definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l unità oraria della lezione; art. 3, quinto comma D.M. n. 234/2000 che, posta la regola della non necessaria coincidenza dell unità di insegnamento con l unità oraria, prescrive il divieto di riduzione dell orario obbligatorio annuale nell ambito del quale si impone il recupero delle residue frazioni di tempo; 3) la negligenza: per non avere previsto l obbligatorio recupero, di livello grave stante la chiarezza e la univocità del quadro normativo; 4) la previsione dell eventus damni: che funge da circostanza aggravante della colpa, per aver omesso di contemplare la necessità del recupero pur nella previsione del danno, derivante da tale omissione, in termini di riduzione dell offerta didattica. Sotto quest ultimo profilo vale osservare che la colpa aggravata dalla circostanza della previsione dell evento dannoso ne determina l avvicinamento al dolo, costituito dall agire consapevole e volontario da parte dell autore dell illecito. E, perciò, agevolmente comprensibile l inescusabilità della condotta colposa accompagnata dalla previsione del verificarsi dell evento dannoso. VI- Per completezza di parere si rappresenta che l attivazione del procedimento per danno erariale ha luogo a impulso della Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti, che può attivarsi sulla base di diverse fonti di informazione: esposti, denunce presentate dalla stessa amministrazione danneggiata, rapporti da parte di funzionari ispettivi, etc. Dispone l art. 20 DPR 10 gennaio 1957, n. 3 (T.U. impiegati civili dello Stato) che: Il Direttore Generale e il capo del servizio che vengano a conoscenza direttamente od a seguito di rapporto cui sono tenuti gli organi inferiori, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi dell'art. 18 devono farne denuncia al procuratore generale della Corte dei conti, indicando tutti gli elementi raccolti per l'accertamento della
5 responsabilità e la determinazione dei danni. Qualora il fatto dannoso venga accertato da un impiegato con qualifica di ispettore generale, nel corso di una ispezione, questi è tenuto a farne immediatamente denuncia al procuratore generale della Corte dei conti, informandone nel contempo il direttore generale o il capo del servizio competente. Se il fatto dannoso sia imputabile al direttore generale o al capo di un servizio posto alle dirette dipendenze del Ministro, la denuncia è fatta a cura del Ministro stesso. Anche l art. 53 del R.D. 12 luglio 1934, n (T.U. delle Leggi sull Ordinamento della Corte dei Conti) prevede che: I Direttori Generali e i capi servizio, i quali, nell'esercizio delle loro funzioni, vengono a conoscenza di un fatto, che possa dar luogo a responsabilità a norma del precedente articolo, debbono farne denuncia al Procuratore generale presso la Corte dei conti. La denunzia deve essere immediata Quando nel giudizio di responsabilità la Corte accerti che per dolo o colpa grave, fu omessa la denuncia, a carico di personale dipendente può condannare al risarcimento, oltre gli autori del danno, anche coloro che omisero la denuncia. A seguito della riforma istitutiva dell autonomia scolastica è da ritenere che gli obblighi di denuncia anzidetti gravino sui Dirigenti Scolastici. Sull obbligo di denuncia il Procuratore Generale della Corte dei Conti ha dettato un indirizzo di coordinamento (I. C. /16 del 28 febbraio 1998) col quale ha fornito a tutte le Pubbliche Amministrazioni opportuni indirizzi operativi sulle modalità di inoltro e sul contenuto delle denunce da inoltrare alle Procure regionali della Corte dei Conti territorialmente competenti. Secondo tale indirizzo di coordinamento l obbligo di immediata denuncia grava su tutti gli organi di vertice di ciascuna P.A. per tali intendendosi, in senso ampio, i funzionari e dirigenti preposti agli uffici, divisioni, reparti, etc. come tali in posizione di sovraordinazione rispetto all autore del fatto dannoso, appartenente all ufficio. VII- Una volta definito il quadro normativo con riferimento sia alle fonti statali che alla delibera di G.R. Lombardia n. 3318/2012 e avendo precisato che la riduzione dell ora a unità di insegnamento di durata inferiore a 60 minuti comporta
6 necessariamente l obbligo di definire e attuare un piano di recupero che garantisca la piena offerta del monte ore annuale, si pone la questione delle corrette modalità del recupero. In premessa va ribadito che il monte ore annuale nella Regione Lombardia risulta pari a 34,2 settimane, sicché la contrazione delle ore a unità di insegnamento pari a 55 minuti ciascuna comporta l obbligo del recupero compensativo che non può essere soddisfatto dalla settimana aggiuntiva prevista dal calendario scolastico regionale, questa costituendo una componente ontologica dell orario standard. Chiaro in tal senso è il disposto dell art. 3, comma 5 del DM n. 234/2000 sopra riportato, a norma del quale in caso di non coincidenza tra unità di insegnamento adottata nell ambito del P.O.F. con l unità oraria, l allineamento non può ridondare in riduzione dell orario obbligatorio annuale, col conseguente obbligo del recupero delle residue frazioni di tempo sino al pareggio. Ne consegue che deve essere rispettato l orario di 30 o 36 ore settimanali per tutte le settimane di scuola previste dal calendario regionale (vincolante in quanto strumento di governo del territorio), evitando che i c.d. spazi annuali equivalenti (ad es. gite, open day, etc.) possano intaccare, diminuendola, l offerta formativa. Nei surriferiti termini è il parere. Roma, Avv. Prof. Francesco Castiello
ORARIO DIDATTICO a.s. 2019/2020. I.C. Cantù 2 Scuola secondaria di primo grado Francesco Anzani
ORARIO DIDATTICO a.s. 2019/2020 I.C. Cantù 2 Scuola secondaria di primo grado Francesco Anzani Perché una nuova modulazione oraria? AUTONOMIA Riferimenti normativi art. 21 L. 59/1997 D.P.R. 275/1999 L.
DettagliIncludere nella Scuola dell Infanzia: quali strategie didattiche?
Includere nella Scuola dell Infanzia: quali strategie didattiche? FIRENZE 7 SETTEMBRE 2017 PAOLA CONTI Una risposta che è un paradosso Alla ricerca del funzionamento normale della scuola Alla ricerca di
DettagliQUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITA NELLA SECONDARIA DI II GRADO Istruzioni per l'uso Aprile 2011
Premessa "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti sulla secondaria di secondo grado presentano
DettagliQUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITA NELLA SECONDARIA DI II GRADO. Istruzioni per l'uso - Anno scolastico 2012/2013. Premessa
Istruzioni per l'uso - Anno scolastico 2012/2013 Premessa "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti
DettagliLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La Scuola Secondaria di 1 grado, prosegue l orientamento educativo della Scuola Primaria ed ha il compito di: accompagnare lo studente nella sua maturazione globale
Dettagli'&(&) '*%%+&$'%&',&!$&#-$'%$.
!"#$! " # %&%' '&(&) '*%%+&$'%&',&!$&#-$'%$. Visti i commi 2 e 3 dell art. 74 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n. 297 Testo unico delle disposizioni legislative in materia d istruzione relative alle
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Decreto n. 37 del 26.3.2009 IL MINISTRO VISTO il testo unico delle leggi in materia di istruzione approvato con decreto legislativo 16.4.1994, n. 297; VISTO il decreto legislativo 30.3.2001, n. 165, e
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Legislativo
Schema di regolamento recante Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto
DettagliMeeting Re.Na.I.A aprile Ferrara Quadri orari, quote dell'autonomia e flessibilità
Meeting Re.Na.I.A. 11-14 aprile 2018 - Ferrara Quadri orari, quote dell'autonomia e flessibilità D.Lgs 13 aprile 2017 n 61 2112 ore BIENNIO max 264 personalizzazione 1188 Istruzione generale 924 Insegnamenti
DettagliAUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015
AUTONOMIA SCOLASTICA Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015 IL MODELLO DI STATO E L AUTONOMIA SCOLASTICA L AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E STATA CONFERITA TRAMITE LART. 21 DELLA LEGGE 59/97
DettagliQUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITÀ NELLA SECONDARIA DI II GRADO Istruzioni per l'uso Anno scolastico 2013/2014
Premessa "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti sulla secondaria di secondo grado presentano
DettagliCORSI ATA INDICAZIONI PER LA CONDUZIONE E GESTIONE DEI CORSI
CORSI ATA 2015-16 INDICAZIONI PER LA CONDUZIONE E GESTIONE DEI CORSI Profilo (A) Argomenti (B) Ore frontali (C) Ore laboratoriali (D) (attribuite forfetariamente a seguito della produzione di un breve
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Schema di regolamento recante Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto
DettagliSECONDARIA I GRADO Marzo SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.lgs. 19 febbraio 2004, n. 59 D.P.R. 20 marzo 2009 n. 81 D.P.R. 20 marzo 2009 n. 89 D.M. 26 marzo 2009, n. 37 2 LA NORMA Art. 11, D.P.R. n. 81/2009
DettagliQUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITÀ NELLA SECONDARIA DI II GRADO Istruzioni per l'uso Anno scolastico 2015/2016
Anno scolastico 2015/2016 Premessa "Quota di autonomia", "spazi di flessibilità", "insegnamenti facoltativi", "attivazione di ulteriori insegnamenti obbligatori", ecc. I Regolamenti sulla secondaria di
DettagliLa Uil informa sulla riforma
Funzione tutoriale e autonomia scolastica L introduzione della funzione tutoriale, con particolare riferimento alla scuola elementare sta determinando un clima di forte preoccupazioni ed ansia tra i docenti
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Schema di regolamento recante Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64 del decreto legge 25 giugno
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Schema di Regolamento del 18 dicembre 2008 - Schema di regolamento recante Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione ai
DettagliASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
OBBLIGO DI ISTRUZIONE UN OPPORTUNITA PER RIPENSARE LA SCUOLA Bologna 19 Febbraio 2009 ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Mario Fierli LE COMPONENTI DI UN SISTEMA DI COMPETENZE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE 1 Sapere
DettagliConvenzione per l Assicurazione della Responsabilità Professionale del Personale Medico e non Medico
Convenzione per l Assicurazione della Responsabilità Professionale del Personale Medico e non Medico Le fonti normative della responsabilità amministrativa e contabile ART. 28 COSTITUZIONE ITALIANA I funzionari
DettagliPROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO, INNOVAZIONE, ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO SEZIONE ISTRUZIONE E UNIVERSITA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE Codice CIFRA: SUR/DEL/2017/ 00015 OGGETTO:
DettagliPIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA PERSONALE DOCENTE
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA PERSONALE DOCENTE Anno scolastico 2018-19 Delibera Collegio dei docenti del 1 Ottobre n 3 1 IL DIRIGENTE SCOLASTICO - VISTO il D.lgs 150 / 2009; - VISTO l'art. 25, commi 2
DettagliCalendario Scolastico per l'anno scolastico 2004/2005 Delibera n. 593 del 1 giugno 2004 LA GIUNTA REGIONALE
Calendario Scolastico per l'anno scolastico 2004/2005 Delibera n. 593 del 1 giugno 2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTO il documento istruttorio riportato in calce alla presente deliberazione predisposto dal
DettagliISCRIZIONI ALLA SCUOLA DELL INFANZIA E AL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE RELATIVE ALL A.S. 2009/2010
ISCRIZIONI ALLA SCUOLA DELL INFANZIA E AL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE RELATIVE ALL A.S. 2009/2010 LE ISCRIZIONI PER L A.S. 2009/2010 SCADONO IL 28.02.2009 PER GLI STUDENTI DELLE CLASSI SUCCESSIVE AL PRIMO
DettagliMIUR e DSA: linee di indirizzo per l inclusione scolastica
Roma, 4 Ottobre 2018 MIUR e DSA: linee di indirizzo per l inclusione scolastica Guido Dell Acqua Ufficio IV Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione e la Partecipazione MIUR In ogni classe ci
DettagliDOMANDA D ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA Anno scolastico 2015/16
DOMANDA D ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA Anno scolastico 2015/16 Al Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Aldo Moro Via Colombo, 12 - Abbiategrasso _l_ sottoscritt in qualità di padre madre tutore
DettagliLa responsabilità amministrativa e contabile dei pubblici dipendenti
Massimo Lasalvia La responsabilità amministrativa e contabile dei pubblici dipendenti I giudizi innanzi alla Corte dei conti Con le ultime novità contenute nella legge finanziaria 2007 e nel decreto legge
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 59 del
23990 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 10 maggio 2016, n. 638 Calendario scolastico regionale anno 2016/2017. L Assessore alla Formazione e Lavoro sulla base dell istruttoria espletata dal Servizio
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 marzo 2009, n. 89
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 marzo 2009, n. 89 Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 aprile 2019, n. 686 Calendario scolastico regionale anno 2019/2020
36130 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 51 del 14-5-2019 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 aprile 2019, n. 686 Calendario scolastico regionale anno 2019/2020 Assente l Assessore alla
DettagliCOSA SI INTENDE PER BES? A cura della Professoressa DI LIBORIO GIUSEPPINA
COSA SI INTENDE PER BES? A cura della Professoressa DI LIBORIO GIUSEPPINA I BES comprendono un panorama di bisogni molto ampio non legati a cause specifiche e quindi non necessariamente stabili nel tempo.
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Con l'entrata in vigore del dpr 20 marzo 2009, n. 89, e la conseguente messa a regime dell'ordinamento del primo ciclo, vengono a cadere i provvedimenti temporanei di proroga
DettagliSCUOLE DEL PRIMO E DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE
OGGETTO: Determinazione del calendario per l Anno Scolastico 2018-2019. (L.R. n. 11/2001, art. 138, comma 1, lettera d). NOTA PER LA TRASPARENZA: Con il presente provvedimento, ai sensi della L.R. n. 11/2001,
DettagliCircolare N. 7 Seveso, 11/09/2018 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO VIA ADUA Scuola primaria E. Toti - Scuola secondaria primo grado Don A. Giussani Baruccana-Scuola primaria C. Collodi Seveso
DettagliIscrizione e scelta dell Irc
Iscrizione e scelta dell Irc Il Concordato (L 121/85) Articolo 9.2: [ ] Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere
DettagliIL RISARCIMENTO DEI DANNI AL PAZIENTE CADUTO E LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA (CORTE DEI CONTI) Massimo Occhiena
IL RISARCIMENTO DEI DANNI AL PAZIENTE CADUTO E LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA (CORTE DEI CONTI) Massimo Occhiena Il precedente giudiziario Nel marzo 2006 una paziente cade da una barella del Pronto soccorso
DettagliRELAZIONE CALENDARIO SCOLASTICO 2012/2013
RELAZIONE CALENDARIO SCOLASTICO 2012/2013 Allegato B RIFERIMENTI NORMATIVI Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione", art. 3 nel quale sono
Dettagliavv. Laura Paolucci 1
Scuola, obbligo di vigilanza, responsabilità avv. Laura Paolucci avv. Laura Paolucci 1 Premessa Responsabilità personale del dipendente pubblico Responsabilità dell amministrazione per fatto (commissivo
DettagliNella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti:
Nella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti: 37) L attuazione della riforma della scuola del secondo ciclo è stata attuata con: A. i Regolamenti
DettagliRegione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 437 SEDUTA DEL 21/04/2017
Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 437 SEDUTA DEL 21/04/2017 OGGETTO: Determinazione del Calendario scolastico per l anno 2017/2018 per la Regione Umbria. PRESENZE
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIROLAMO VENEZIA PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA 2016/17
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIROLAMO VENEZIA PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA 2016/17 IPOTESI DI ORGANICO DELLA SCUOLA PRIMARIA IPOTESI DI ORGANICO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO VRS. 26.01.2016
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE alla SCUOLA dell INFANZIA STATALE
DOMANDA DI ISCRIZIONE alla SCUOLA dell INFANZIA STATALE Al Dirigente Scolastico dell ISTITUTO COMPRENSIVO di FORNOVO TARO Via G. Marconi, 13 - FORNOVO TARO _l_ sottoscritt in qualità di genitore tutore
DettagliDelibera n. 20/2007/par
Delibera n. 20/2007/par REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Nell adunanza del 4 ottobre 2007 composta da: Bruno PROTA Aldo CARLESCHI Elena BRANDOLINI Luca
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER LA DENUNCIA DEL DANNO ERARIALE
Allegato 2 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA DENUNCIA DEL DANNO ERARIALE Azienda Socio Sanitaria Territoriale Monza sede legale 20900 Monza MB - Via G. Pergolesi, 33 -Tel.039.233.1 Fax 039.233.9775 - www.asst-monza.it
Dettaglicognome e nome luogo e data di nascita Grado parentela
Al Dirigente Scolastico dell Istituto Comprensivo di Podenzano DOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA Il/La sottoscritto/a in qualità di padre madre tutore C H I E D E per l anno scolastico 2019-20
DettagliPro!. n / A34 Bologna 18 novembre 2002
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DEll'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA Pro!. n. 18967/ A34 Bologna 18 novembre 2002 Ai Ai AI Ali' Alla Dirigenti dei Centri Servizi Amministrativi Emilia Romagna LORO SEDI Dirigenti
DettagliParere n. 2/2007 CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE
Parere n. 2/2007 CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE Parere n. 2/Par./2007 La Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, nell adunanza del 29 marzo 2007, composta dai Magistrati:
DettagliSU PROPOSTA dell Assessore all Istruzione, Formazione, Università, Sergio Rossetti; D E L I B E R A
VISTO l articolo 117, comma 3, della Costituzione; VISTO l articolo 21, comma 7, della legge 15 marzo 1997 n. 59 (delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e enti locali,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE M A T I N O Allegato Scheda A
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE M A T I N O Allegato Scheda A DOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA A.S. 2015/2016 Al Dirigente Scolastico dell Istituto Comprensivo di MATINO _l_ sottoscritt in
DettagliCONTRATTO D ISTITUTO. Organizzazione del lavoro ed articolazione dell orario del personale docente TRA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE JESI CENTRO L. LOTTO CONTRATTO D ISTITUTO Organizzazione del lavoro ed articolazione dell orario del personale docente L anno 2007, il mese di gennaio, il giorno 29, presso
DettagliRASSEGNA PERIODICA DI LEGISLAZIONE* Giugno 2006
RASSEGNA PERIODICA DI LEGISLAZIONE* Giugno 2006 Comunicato n. 72/2006 Centro Nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione Circolare n. 50/2006 Indicazioni relative agli appalti pubblici per
DettagliVISTO l articolo 117, comma 3, della Costituzione;
VISTO l articolo 117, comma 3, della Costituzione; VISTO l articolo 21, comma 7, della legge 15 marzo 1997 n. 59 (delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali,
DettagliVISTO l articolo 117, comma 3, della Costituzione;
VISTO l articolo 117, comma 3, della Costituzione; VISTO l articolo 21, comma 7, della legge 15 marzo 1997 n. 59 (delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali,
DettagliAutonomia e Programmazione dell Offerta Formativa. di Dario Cillo
Autonomia e Programmazione dell Offerta Formativa di Dario Cillo Sperimentazione art. 3 DPR 419/74 Carta Servizi scolastici e Progetto Educativo di Istituto Legge 11 luglio 1995, n. 273 DPCM 7 giugno 1995
DettagliDelibera della Giunta Regionale n. 339 del 05/06/2018
Delibera della Giunta Regionale n. 339 del 05/06/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 11 - DG PER L'ISTRUZIONE LA FORMAZIONE, IL LAVORO E LE POLITICHE GIOVANILI U.O.D.
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA A. S. 2018/2019. _l_ sottoscritt, nato a, il e residente a in via/piazza (cognome e nome)
ISTITUTO COMPRENSIVO D. COSOLA Via Marconi, 2 10034 CHIVASSO (TO) Tel. 011/910.12.10- Fax 011/911.23.09 codice fiscale: 91030410012 Email: TOIC8BK008@ISTRUZIONE.IT - pec: TOIC8BK008@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito
DettagliREGOLAMENTO SULLE DEROGHE AL LIMITE DELLE ASSENZE
REGOLAMENTO SULLE DEROGHE AL LIMITE DELLE Allegato "B" al Regolamento Interno www.volta.gov.it Il presente Regolamento Interno è stato oggetto di delibera del Collegio Docenti in data 27/09/2018. Mod.
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO
DOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2017-2018 Al Dirigente Scolastico ISTITUTO COMPRENSIVO DI SPILIMBERGO Il/la sottoscritto/a, in qualità di padre madre tutore chiede l iscrizione
DettagliSISTEMA DISCIPLINARE
Versione 1 Sommario 1. Introduzione.... 3 2. Violazioni commesse da personale dipendente e dirigente.... 3 3. Violazioni commesse dagli Amministratori.... 5 4. Violazioni commesse dai Sindaci.... 5 5.
DettagliOGGETTO: Determinazione del calendario per l Anno Scolastico (L.R. n. 11/2001, art. 138, comma 1, lettera d).
OGGETTO: Determinazione del calendario per l Anno Scolastico 2017-2018. (L.R. n. 11/2001, art. 138, comma 1, lettera d). NOTA PER LA TRASPARENZA: Con il presente provvedimento, ai sensi della L.R. n. 11/2001,
DettagliCOMUNE DI MAZARA DEL VALLO
Repubblica Italiana COMUNE DI MAZARA DEL VALLO NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL ORARIO DI SERVIZIO, DI LAVORO E DELLA BANCA ORE. Approvato con deliberazione di G.M. n.7 del 14.01.2012.
DettagliNOTA TECNICA RELATIVA ALLA SCELTA DI AVVALERSI O NON AVVALERSI DELL INSEGNAMENTO DI RELIGIONE CATTOLICA
NOTA TECNICA RELATIVA ALLA SCELTA DI AVVALERSI O NON AVVALERSI DELL INSEGNAMENTO DI RELIGIONE CATTOLICA In occasione delle iscrizioni si pone l esigenza di definire il quadro degli iscritti anche in riferimento
DettagliISTITUTO PARITARIO LEONARDI
ISTITUTO PARITARIO LEONARDI ITE-AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING IPSSS PROFESSIONALE PER I SERVIZI SOCIO SANITARI PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. a.s. 2015-2016
DettagliAttuazione DM 10 settembre 2010, n. 249, recante regolamento concernente: "formazione iniziale degli insegnanti".
Decreto Ministeriale 4 aprile 2011 n. 139 Attuazione DM 10 settembre 2010, n. 249, recante regolamento concernente: "formazione iniziale degli insegnanti". VISTO l'articolo 2, comma 416, della legge 24
DettagliAlunna/o Nata/o a Codice fiscale Residente in ( ) fin dal Via Tel. Cell.
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE AD INDIRIZZO MUSICALE LUCA TOZZI VIA IV NOVEMBRE PIAZZA MAZZINI 81030 FRIGNANO(CE) INFANZIA- PRIMARIA-SECONDARIA DI PRIMO GRADO Distretto Scolastico n. 22 Codice mecc. CEIC84900X
DettagliATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA. TRIENNIO 2016/17, e
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE N. 2 SANT AGATA de GOTI Viale Vittorio Emanuele III - 82019 Sant Agata de Goti (BN) Tel./Fax 0823/953048 e-mail: bnic827002@istruzione.it - C. F. 92029000624 Codice Meccanografico
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 7 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ DOCENTI
ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 7 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ DOCENTI SCUOLA DELL INFANZIA Anno scolastico 2018/2019 Il presente Piano Annuale delle Attività funzionali all insegnamento ha valore di ordine
DettagliPARTE A LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE
PARTE A LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE 25 Articolazione del primo ciclo di istruzione DEFINIZIONE DEI CURRICOLI Il primo ciclo, che comprende i primi otto anni dell obbligo di istruzione di durata decennale,
DettagliLA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. l art. 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,
Prot. n. (UNR/08/63529) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamati: n. 3; l art. 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, l'art. 74 - Calendario scolastico per le scuole di ogni ordine e grado
DettagliLa responsabilità nella scuola
La responsabilità nella scuola Il pubblico dipendente incorre in quattro responsabilità: Civile = se arreca danni a un terzo, interno od esterno all amministrazione o all amministrazione stessa; Penale
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA
Unione Europea C.D. Statale G. Carducci Reggio Calabria Ministero Istruzione, Università e Ricerca CIRCOLO DIDATTICO STATALE G. CARDUCCI R.C. Scuola dell Infanzia e Primaria Via Mattia Preti, 9-89123 Reggio
DettagliREPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato DECISIONE
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la seguente N.18/2005 Reg.Dec. N. 3106 Reg.Ric. ANNO 2004 DECISIONE sul ricorso
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE alla SCUOLA DELL INFANZIA a.s. 2015/2016
Iscrizione prot. n. ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "G. GONNELLI" Scuole dell'infanzia, Primarie e Secondarie di 1 grado dei Comuni di Gambassi Terme. e di Montaione Via Fermi, 5 50050 - GAMBASSI T. (FI)
DettagliI fondamenti del diritto. Sergio Cicatelli
I fondamenti del diritto Sergio Cicatelli Lo Stato di diritto Lo Stato di diritto è la forma di Stato che garantisce i diritti e le libertà personali, salvaguardando al tempo stesso le relazioni sociali,
DettagliProfessionali e Tecnici nuove classi di concorso, quadri orario
CONITP ( sindacato autonomo) Sede Nazionale Via Luigi Carbone,23 San Gennarello di Ottaviano Napoli- 80040 -Tel 081/5293557 fax 081/5300772 conitp@conitp.it - guastaferro.crescenzo@conitp.it sede di Nola
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola, Università; VISTI
OGGETTO: Calendario Scolastico Regionale 2013/2014 Decreto Legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, art. 138, comma 1, lett. d e Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994, art. 74. LA GIUNTA REGIONALE
DettagliLA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL DATORE DI LAVORO NEI CONFLITTI TRA DIPENDENTI AVV. CLAUDIA MATARAZZO TORINO, 31 MARZO 2014
LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL DATORE DI LAVORO NEI CONFLITTI TRA DIPENDENTI AVV. CLAUDIA MATARAZZO TORINO, 31 MARZO 2014 NON TUTTI I COMPORTAMENTI ANCHE SCORRETTI E SCONTROSI SONO ATTEGGIAMENTI ILLECITI
DettagliIl Dirigente Scolastico
- Al Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi - Agli atti Oggetto: Direttiva di massima per l a.s. 2016/2017. Il Dirigente Scolastico Viista la Legge 241/90; Visto il DPR 275/1999; Visto l art.
DettagliIl profilo professionale del docente nella scuola dell autonomia
Il profilo professionale del docente nella scuola dell autonomia Le competenze chiave per un insegnamento efficace DPR 275 1999 Art. 4 (autonomia didattica), commi 1 e 2 Le istituzioni scolastiche..concretizzano
DettagliAUTONOMIA L'ASPETTO LEGISLATIVO
AUTONOMIA LE RAGIONI DELL'AUTONOMIA Le ragioni socio-culturali Le ragioni funzionali Le ragioni storiche (interdipendenza tra le tre forme) Legge 59/97 ("Bassanini") - art. 21 Regolamento sull'autonomia:
DettagliAVVIO DEL S.N.V. IN Emilia-Romagna A.S. 2015/2016
AVVIO DEL S.N.V. IN Emilia-Romagna A.S. 2015/2016 Secondo incontro di formazione dei docenti referenti S.N.V. A cura del NUCLEO PROVINCIALE DI SUPPORTO DI RAVENNA «Piano di Miglioramento e PTOF» Introduzione
Dettagli_l_ sottoscritt in qualità di padre / madre / tutore CHIEDE
Domanda di iscrizione alla Scuola PRIMARIA Modello A Al Dirigente scolastico dell Istituto Comprensivo Abba- Alighieri _l_ sottoscritt in qualità di padre / madre / tutore CHIEDE l'iscrizione dell'alunno/a
DettagliComportamenti problematici a scuola
Flavio Fogarolo MIUR - UST di Vicenza Comportamenti problematici a scuola 1 Flavio Fogarolo UST di Vicenza Provincia di Vicenza Alunni con disabilità 35 3 25 2 1.639 1.77 1.964 2.54 2.153 2.29 2.487 2.662
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO A.S. 2012-2013
DOMANDA DI ISCRIZIONE SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO A.S. 2012-2013 Al Dirigente scolastico dell ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIORGIO DI MANTOVA _l_ sottoscritt_ in qualità di padre madre tutore CHIEDE L iscrizione
DettagliCAPO I DEFINIZIONI E OGGETTO
ALLEGATO 1 267/4642 Ministero degli Affari Esteri IL DIRETTORE GENERALE PER LA PROMOZIONE E LA COOPERAZIONE CULTURALE di concerto con IL DIRETTORE GENERALE PER GLI ORDINAMENTI SCOLASTICI DEL MINISTERO
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Norm. D.Lgs. n.231/21) CODICE 1. PRINCIPI GENERALI Il presente sistema disciplinare è adottato ai sensi dell art. 6, comma secondo, lett. e) e dell
DettagliEDUCANDATO STATALE COLLEGIO UCCELLIS via Giovanni da Udine, UDINE - tel fax
EDUCANDATO STATALE COLLEGIO UCCELLIS via Giovanni da Udine, 20-22 - 33100 UDINE - tel. 0432501833 - fax 0432507202 - www.uccellis.ud.it SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di 1 Grado LICEO CLASSICO EUROPEO
Dettagli- il Capo V del Decreto legislativo 28 giugno 2005, n. 139, che detta le norme sul procedimento disciplinare;
REGOLAMENTO RECANTE CODICE DELLE SANZIONI DISCIPLINARI Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili VISTO - l art. 29, comma 1, lett. c), del Decreto legislativo 28 giugno
DettagliLa valutazione degli alunni con disabilità e con DSA nel Decreto Legislativo
La valutazione degli alunni con disabilità e con DSA nel Decreto Legislativo n. 62 del 13 aprile 2017, nel DM 741 del 3 ottobre 2017 e nella nota MIUR 1865 del 10 ottobre 2017 a cura del Gruppo di Lavoro
Dettagli