XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. XXXVIII, N. 3 ToMoI

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1 Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2014, risultano in diminuzione, rispetto all'anno precedente, le rapine in banca, le rapine presso uffici postali ed esercizi commerciali nonché i furti con destrezza. Fanno registrare, invece, un incremento le rapine in abitazione, le rapine nella pubblica via, i furti presso esercizi commerciali. L'attività di contrasto ai reati concernenti gli stupefacenti nel 2014 ha fatto registrare, nella regione, rispetto all'anno precedente, una diminuzione del numero delle operazioni antidroga a fronte di un incremento della quantità di sostanze stupefacenti sequestrate.

2 PROVINCIA DEL' AQUILA Pur non registrandosi una stabile presenza di organizzazioni criminali di tipo mafioso, è concreto il rischio di infiltrazioni nell'economia legale da parte di imprenditori ad esse riconducibili. L'attività finalizzata a prevenire tali infiltrazioni negli interventi di ricostruzione postsismica continua ad essere coordinata a livello centrale dal Gruppo Interforze Centrale per l'emergenza e Ricostruzione (G.I.C.E.R.) che opera in stretto raccordo con la sezione specializzata istituita presso la Prefettura - UTG territoriale. Anche nel 2014 sono state monitorate imprese e persone fisiche coinvolte a vario titolo negli appalti per la ricostruzione di edifici pubblici e di edifici privati con fondi pubblici ed è stata analizzata la posizione di soggetti emersi nel contesto di trasferimenti di proprietà di immobili ubicati nei comuni del cratere sismico. Vengono, in particolare, costantemente monitorate, attraverso un approfondimento infoinvestigativo, le eventuali ipotesi di connessione tra imprenditori aquilani e soggetti legati alla criminalità organizzata di tipo mafioso ('Ndrangheta, Camorra e Cosa nostra). Le attività investigative concluse negli ultimi anni hanno documentato la presenza, soprattutto nella zona meridionale della provincia, di soggetti riconducibili a sodalizi della Camorra, tra cui i "Fabbrocino", e siciliani, attivi nel reinvestimento di capitali illeciti nei settori commerciale ed immobiliare. In particolare, la presenza di soggetti legati a clan della Camorra è già stata registrata nel territorio dell'alto Sangro e nella Marsica (Avezzano), dove sono stati verificati tentativi di infiltrazione nel tessuto economico attraverso la costituzione di società di capitali intestate a prestanome. Si segnala, inoltre, l'operazione che il 25 giugno 2014 ha permesso di trarre in arresto sette soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L'attività investigativa ha consentito di documentare l'infiltrazione del clan dei "Casalesi" nel tessuto economico aquilano e nei cantieri della ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal terremoto del Per quanto riguarda il traffico degli stupefacenti si evidenzia il coinvolgimento di soggetti campani gravitanti nell'ambito di clan camorristici che, una volta stabilitisi in Abruzzo, hanno coinvolto pregiudicati locali per la commercializzazione del narcotico approvvigionato nel capoluogo partenopeo. In merito, si richiamano gli esiti dell'indagine conclusa il 5 marzo 2014 con l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone. Emergono gli interessi di gruppi di origine calabrese, tra i quali la cosca "Caridi-Zindato Borghetto", con riferimento al reimpiego dei proventi illegali tramite la compartecipazione in imprese operanti nell'edilizia, funzionali anche all'infiltrazione degli appalti per la ricostruzione post-terremoto. Sono operativi nel territorio anche sodalizi criminali di origine autoctona dediti principalmente allo spaccio di stupefacenti, alla gestione del gioco d'azzardo e alla consumazione di truffe.

3 Nella Marsica, inoltre, si registra l'operatività di sodalizi etnici, in prevalenza albanesi e maghrebini, dediti soprattutto al narcotraffico e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, partecipati in taluni casi da elementi riconducibili ad organizzazioni locali. Soggetti di etnia "rom" risultano dediti prevalentemente alla consumazione di reati concernenti gli stupefacenti. Nella zona di Avezzano e della Marsica sono presenti le famiglie rom dei "Morelli" e dei "De Silva". Il fenomeno della prostituzione è diffuso prevalentemente nell'area della Marsica ed è esercitata, quasi esclusivamente, da giovani donne provenienti dai Paesi dell'est europeo, all'interno dei numerosi circoli privati, night-club e discoteche. Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2014, risultano in diminuzione, rispetto a11'anno precedente, i furti, le rapine in banca, le truffe e le frodi informatiche. Si registra, invece, un aumento per le rapine ed i furti in abitazione.

4 PRINCIPALI OPERAZIONI DI POLIZIA 5 marzo L'Aquila - L'Arma dei Carabinieri ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone, ritenute responsabili di associazione finalizzata al narcotraffico, istigazione alla corruzione ed altri gravi reati. 25 giugno L'Aquila, Avezzano (AQ), Fiumicino (RM), Casapesenna (CE), San Cipriano d'aversa (CE), Lusciano (CE) - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Dirty job", ha tratto in arresto 7 soggetti italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L'attività è parte di una complessa indagine che ha accertato l'infiltrazione del clan dei "Casalesi" nel tessuto economico aquilano e in particolare nei cantieri della ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal terremoto del ottobre L'Aquila - La Guardia di Finanza, la Polizia di Stato ed il Corpo Forestale dello Stato, nell'ambito dell'operazione "Flight", hanno sottoposto a sequestro un sito adibito a discarica abusiva di rifiuti e 6 autocarri utilizzati per il trasporto dei medesimi; hanno, inoltre, deferito all'autorità Giudiziaria 6 soggetti italiani responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata.

5 PROVINCIA DI CHIETI La situazione della provincia non presenta particolari criticità. Tuttavia, la posizione geografica e la facilità di collegamenti stradali e ferroviari con la Puglia e la Campania sono condizioni in grado di agevolare, specie nella zona meridionale del territorio, la penetrazione di consorterie criminali delle vicine regioni, attive soprattutto nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione. D'altra parte, l'aumento degli scambi commerciali ha qualificato l'importanza degli scali portuali di Vasto ed Ortona (CH), divenuti snodi alternativi alle rotte dei traffici di stupefacenti e della tratta di esseri umani, grazie anche alla facilità e all'intensità dei collegamenti con i Paesi posti sull'altra sponda dell'adriatico, naturale sbocco dei Balcani occidentali. La provincia costituisce, inoltre, principale via di facilitazione per i traffici diretti al nord e al sud del Paese. E' stata, in tale contesto, già comprovata l'esistenza di una sinergia criminale tra soggetti albanesi, bosniaci, kosovari e famiglie rom stanziati nelle province di Chieti e Pescara. L'attività investigativa ha nel passato evidenziato I' operatività in reati connessi agli stupefacenti e alle armi di elementi campani risultati apicali di un gruppo scissionista del clan "Vollaro". Si segnala, inoltre, l'operazione che il 18 settembre 2014 ha permesso di disarticolare un sodalizio criminale di matrice camorristica, attivo sul litorale della provincia di Chieti e facente capo a Lorenzo Cozzolino, elemento apicale di una fazione scissionista del clan "Vollaro" di Portici (NA), trasferitosi in Abruzzo unitamente alla sua famiglia. Si cita, infine, l'operazione che il 6 febbraio 2014 ha permesso di eseguire un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ventinove soggetti, indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed altro. L'indagine ha consentito accertare l'esistenza di un sodalizio criminale di matrice camorristica, attivo sul litorale teatino e composto da alcuni affiliati a clan camorristici partenopei sottrattisi alle guerre di Camorra, principalmente legate al controllo delle piazze di spaccio degli stupefacenti, approvvigionati tramite canali nazionali ed esteri. Al traffico e allo spaccio di droga risultano dediti, soprattutto nella zona del vastese, soggetti provenienti dalla vicina Puglia. I principali sodalizi criminali attivi sul territorio possono essere ricondotti alle famiglie "Insolia", "De Biase", "Pasqualone" nonché ai clan dei "Bevilacqua", "Di Rocco", "Ciarelli" e "Spinelli". Con riguardo alla criminalità etnica, si segnala come la provincia rappresenti una piazza di stoccaggio e spaccio per individui di nazionalità albanese e romena. Mentre gli albanesi risultano attivi anche nello sfruttamento della prostituzione, i romeni consumano reati contro il patrimonio, come furti nelle abitazioni o con l'impiego di congegni elettronici, rapine e truffe. La prostituzione viene esercitata da giovani donne dell'est europeo non sulle strade ma in appartamenti e locali notturni, specie lungo la fascia costiera. Lo sfruttamento della prostituzione è appannaggio anche di cittadini cinesi. Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2014, risultano in diminuzione, rispetto all'anno precedente, le rapine in banca e presso esercizi commerciali. Si registra, invece, un incremento per le rapine ed i furti in abitazione. Usura, truffe e furti in abitazione sono consumati anche da nomadi stanziali nel territorio o risultano legati al "pendolarismo" criminale da parte di elementi provenienti dalle regioni limitrofe.

6 PRINCIPALI OPERAZIONI DI POLIZIA 14 gennaio Ortona (CH) - La Guardia di Finanza ha tratto in arresto un soggetto di nazionalità albanese per traffico di sostanze stupefacenti e ha sottoposto a sequestro circa 180 gr. cocaina. 5 febbraio Casacanditella (CH), Villanova di Cepagatti (PE), Roseto degli Abruzzi (TE) - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Doppio Malto", ha tratto in arresto 6 soggetti (un francese, un albanese e 4 italiani), per traffico di sostanze stupefacenti e ha sottoposto a sequestro circa 96 gr. di cocaina. 6 febbraio Province di Chieti, Ascoli Piceno Bari, Campobasso, Foggia, Latina, Napoli, Pescara, Salerno e Teramo - L'Arma dei Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Adriatico" ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 29 soggetti, indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed altro. L'indagine ha consentito di accertare l'esistenza di un sodalizio criminale di matrice camorristica, attivo sul litorale teatino, insediatosi all'inizio degli anni 2000 sul litorale adriatico e composto da alcuni affiliati a clan camorristici partenopei sottrattisi alle ripetute guerre di Camorra, principalmente legate al controllo delle piazze di spaccio degli stupefacenti, approvvigionati tramite canali nazionali ed esteri. 25 febbraio Province di Chieti, Milano e Rimini - L'Arma dei Carabinieri ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti 11 soggetti, ritenuti responsabili di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L'indagine ha consentito di documentare le responsabilità di un gruppo criminale dedito allo smercio nella zona di Lanciano di cocaina, eroina, hashish, marijuana e metadone approvvigionate in Campania ed in Lombardia. 1 aprile Fossacesia (CH) - La Guardia di Finanza.ha tratto in arresto 2 albanesi per spaccio di sostanze stupefacenti e ha sottoposto a sequestro 56 gr. circa di cocaina. 18 settembre Chieti e territorio nazionale - V Arma dei Carabinieri ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi, con l'aggravante della modalità transnazionale. Tra gli arrestati figurano 2 pregiudicati partenopei, ritenuti al vertice del clan camorristico "Cozzo lino", operante a Vasto (CH).

7 PROVINCIA DI PESCARA. La città di Pescara è il più grande agglomerato urbano della regione e rappresenta un importante crocevia di arterie autostradali che la collegano con la capitale e con il sud Italia. Il suo porto è il più importante dell'abruzzo e per i suoi accresciuti scambi commerciali con i Paesi dei Balcani occidentali costituisce uno snodo cruciale per i traffici di sostanze stupefacenti e di esseri umani. La provincia non presenta le tipiche manifestazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso, anche se da alcuni anni si registrano infiltrazioni di esponenti di sodalizi pugliesi e campani. Segnali dell'operatività di soggetti riconducibili alle matrici autoctone si sono riscontrati nel settore della contraffazione di prodotti commerciali e nei reati concernenti le sostanze stupefacenti. La provincia ha richiamato negli ultimi anni anche gli interessi di soggetti legati a sodalizi mafiosi interessati al reinvestimento di capitali illecitamente accumulati. La comunità rom, da tempo stanziata nella città, è coinvolta in molteplici attività illecite, tra cui lo spaccio di stupefacenti (anche in aggregazione con altri interlocutori di nazionalità senegalese, nigeriana e maghrebina), le corse clandestine dei cavalli, il gioco d'azzardo, le truffe, le estorsioni, l'usura; i proventi delle attività illegali vengono reinvestiti anche nell'acquisto di esercizi commerciali ed immobili. Inoltre, le famiglie dei "Di Rocco", degli "Spinelli" e dei "Morelli" sono particolarmente attive anche nel narcotraffico, con qualificati rapporti con la Camorra per 1' approvvigionamento di cocaina ed hashish. In alcuni casi è emersa la loro operatività in associazione con pregiudicati albanesi e campani. Gruppi di matrice straniera risultano attivi soprattutto nel settore degli stupefacenti (prevalentemente lungo le coste), nella tratta di esseri umani, nello sfruttamento della prostituzione e nella commissione di reati di tipo predatorio, specialmente furti e rapine in abitazione. In particolare, il traffico di droga è gestito prevalentemente da consorterie di etnia albanese, unitamente a personaggi della criminalità italiana, nonché dai predetti nomadi stanziali, da slavi e da sudamericani. Cittadini di nazionalità nigeriana e romena esercitano lo sfruttamento della prostituzione di donne, anche minorenni, che vengono reclutate nel Paese d'origine. Sul territorio si registra la presenza di soggetti di nazionalità cinese attivi nello sfruttamento della manodopera clandestina, nella vendita di prodotti contraffatti nonché nello sfruttamento a fini sessuali di donne connazionali. Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2014, risultano in precedente, le rapine in banca e presso uffici postali ed i furti. incremento le rapine in abitazione. rispetto all'anno Fanno, invece, registrare un

8 PRINCIPALI OPERAZIONI DI POLIZIA 18 febbraio Pescara - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Leggenda metropolitana 1 ì', ha sottoposto a sequestro beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di circa 270 mila euro, ritenuti frutto di attività criminose messe in atto da 5 soggetti di etnia rom riconducibili alle famiglie Spinelli e Ciarelli. 8 luglio Montesilvano (PE) - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Leggenda Metropolitana 22", ha sottoposto a sequestro beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di otre 1 milione di euro, in pregiudizio di 4 soggetti di etnia rom riconducibili alle famiglie Spinelli e Guarnieri. I medesimi beni sono stati poi sottoposti a confisca il successivo mese di ottobre. 7 settembre 2014 Montesilvano (PE) - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Quadrato'', ha tratto in arresto un soggetto di nazionalità algerina per traffico di sostanze stupefacenti e ha sottoposto a sequestro circa 500 gr. di marijuana. Il successivo 22 settembre è stato tratto in arresto un soggetto di origini albanesi per traffico di sostanze stupefacenti e sono stati sottoposti a sequestro circa 22 kg. di marijuana.

9 PROVINCIA DI TERAMO Nella provincia di Teramo non sì registra il radicamento di associazioni criminali di tipo mafioso. Negli ultimi anni la vicinanza geografica ha favorito la presenza di appartenenti a gruppi criminali pugliesi e campani, dediti principalmente ad estorsioni ai danni di imprenditori e professionisti locali. Si segnala l'operazione che il 23 gennaio 2014 ha permesso di eseguire tredici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con laggravante del metodo mafioso. L'inchiesta ha consentito di delineare la struttura organizzativa di un sodalizio criminale - capeggiato da uno degli indagati, ritenuto contiguo al clan "Amato Pagano" - dedito all'approvvigionamento di cocaina, eroina e marijuana a Melito di Napoli e Secondigliano (NA), per il successivo smercio ne] teramano e lungo la costa adriatica. Il porto di Giulianova (TE) ha potenziato la propria importanza commerciale, grazie all'incremento degli scambi commerciali; rappresenta, pertanto, un'alternativa per le rotte dei traffici di stupefacenti gestiti prevalentemente da nuclei familiari di etnia rom, stanziali sul territorio, coadiuvati soprattutto da cittadini albanesi. I gruppi rom come i "Di Rocco", i "Guamieri" e gli "Spinelli", sebbene siano stati colpiti negli ultimi anni da mirate indagini patrimoniali che ne hanno affievolito le risorse finanziare illegali, risultano essere ancora molto attive nel territorio. Soprattutto lungo la fascia costiera sono particolarmente attivi nei settori del gioco d'azzardo, nelle corse clandestine dei cavalli, nelle truffe, nelle estorsioni, nell'usura e nel riciclaggio dei proventi illeciti con l'acquisto di beni immobili. Significativa è risultata l'operazione che il 4 febbraio 2014 ha permesso di eseguire un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto soggetti per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: il sodalizio operante storicamente nei territori di Alba Adriatica e Martinsicuro, con ramificazioni su tutto il territorio nazionale, era composto da soggetti appartenenti a famiglie rom stanziali legati da vincoli di parentela diretta. Riguardo al fenomeno della tratta di giovani donne destinate allo sfruttamento sessuale, le indagini concluse negli ultimi anni hanno evidenziato l'attivismo di gruppi criminali di etnia romena, capaci di gestire, in regime di sostanziale autonomia, le attività illecite nel peculiare settore, anche in collaborazione con gruppi di altra.matrice etnica, specialmente albanese. Il fenomeno della prostituzione è diffuso, in particolare, nelle zone dei comuni di Silvi Marina, Alba Adriatica, Martinsicuro e nella cosiddetta area della "Bonifica del Tronto". L'attività non viene esercitata negli appartamenti, soprattutto lungo la costa. Con riguardo alla criminalità straniera, si segnala l'operatività di albanesi, romeni e maghrebini, dediti a reati predatori, allo sfruttamento della prostituzione, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Si riscontra una discreta presenza di cittadini albanesi e dell'est europeo che, pur provenienti da altre regioni, si avvalgono di basi di appoggio nella zona per organizzare furti e rapine in abitazioni ubicate prevalentemente in zone isolate. Nel traffico di migranti e nello sfruttamento della prostituzione sono attivi anche i nigeriani. Si registrano con sempre maggiore frequenza collaborazioni tra elementi locali, rom e albanesi ovvero tra rom e organizzazioni maghrebine. Si richiama, a tal proposito, l'operazione che il 30 gennaio 2014 ha consentito di deferire all'autorità Giudiziaria trentotto soggetti e di porre in luce i rapporti di cooperazione tra albanesi e soggetti italiani, soprattutto di etnia rom, nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Il successivo 19 novembre 2014 è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di ventisette persone (ventidue italiani, alcuni dei quali di etnia rom e cinque albanesi), per lo più originari o dimoranti sul territorio abruzzese.

10 Inoltre, emergono situazioni di cooperazione tra bande di albanesi e soggetti siciliani, trasferitisi nell'area al confine tra la provincia di Teramo e la provincia di Ascoli Piceno. La comunità cinese 2 è presente in modo significativo in Val Vibrata, zona ad alta concentrazione di insediamenti industriali; a cittadini di tale etnia possono essere ricondotti i fenomeni dell'abusivismo commerciale e del lavoro nero, la contraffazione di marchi nonché lo sfruttamento della prostituzione in danno di giovani donne connazionali. Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2014, risultano in diminuzione le rapine in banca e presso uffici postali ed esercizi commerciali nonché i furti. Fanno, invece, registrare un incremento le rapine in abitazione, le truffe e le frodi informatiche. 2 La comunità cinopopolare è costituita principalmente da cittadini provenienti dalle province dello Zhejiang e del Fujian.

11 PRINCIPALI OPERAZIONI DI POLIZIA 23 gennaio 2014 Province di Teramo, Ascoli Piceno e Napoli - L'Arma dei Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Game Over", ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l'aggravante del metodo mafioso. L'inchiesta ha consentito di delineare la struttura organizzativa di un sodalizio criminale - capeggiato da uno degli indagati, ritenuto contiguo al clan "Amato Pagano" - dedito all'approvvigionamento di cocaina, eroina e marijuana a Melito di Napoli e Secondigliano (NA), per il successivo smercio nel teramano e lungo la costa adriatica. 30 gennaio Provincia di Teramo, Pescara, Urbania (PU), Falconara Marittima (AN), Fermo, Montefano (MC), Tagliacozzo (AQ), Bari - La Guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione "Prince 2012" condotta nei confronti di un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, ha deferito all'autorità giudiziaria 38 soggetti (31 italiani e 7 albanesi) per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e ha sottoposto a sequestro beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 450 mila euro. Il successivo 19 novembre 2014 è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 soggetti (22 italiani, alcuni dei quali di etnia rom e 5 albanesi), 16 di essi risultati originari o dimoranti sul territorio abruzzese. L'attività ha consentito, altresì, il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 184 mila euro. 4 febbraio Teramo, Alba Adriatica (TE), Martinsicuro (Te), Folignano (AP), Fermo - La Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione "Big Stone 2012", ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti italiani ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; è stato contestualmente eseguito il sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 450 mila euro.

12 XV II LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUIVIENTI - DOC. XXXVl[I, N. 3 T OMO I Basilicata : r a t e o Mar Ti r re n o Ma r I o n o ABITANTI SUPERFICIE ,61 KMQ DENSITÀ 57,9 AB./KMQ COMUNI 131

13 REGIONE BASILICATA assetti criminali delle consorterie in come i loro interessi per le attività estorsive e usurarie, per il narcotraffico e per il...,,.,.,_.., '""'""''"'"' "'"'",.."ff' esteri, di contrabbando e di clandestini, ambiti in cui appaiono marcate le co1mneress<mz:e con i sodalizi delle Regioni confinanti. con il porto Tauro sono ns1pett1v1 porti, gli...,.,.u,...,...""''"" a più principali traffici leciti ed di Napoli e la Calabria con il criminale e co:stìtuìs:co1no, In Basilicata risultano attivi criminali locali riconducibili al clan "Basilischi", duramente colpito dalle inchieste giudiziarie degli anni passati e depotenziato a seguito del1a collaborazione del suo "capo" storico Giovanni Luigi Cosentino. Molti esponenti di rilievo dei principali sodalizi sono, allo stato, detenuti (alcuni sono collaboratori di giustizia); tale condizione fa ritenere che il progetto di aggregare più gruppi criminali della Basilicata sotto un'unica associazione sia ormai fallito. I singoli sodalizi, organizzati per lo più su base territoriale (provincia di Potenza, area vulture-melfese e provincia di Matera con la fascia jonico-metapontina), pur di conservare il potere residuo, hanno stabilito accordi con sodalizi criminali operanti al di fuori del proprio territorio, nondimeno con "''"'v"'""'''v'"' criminali di più alto come quelle calabresi. La morfologia del territorio e la alle criminali densità. abitativa la rendono, inoltre, potenzialmente smaltimento di tossici e.. reati locali. ultimi anni si, quali incendi e A queste attività illecite si affiancano altre attività delinquenziali quali le rapine, "'""'r 51 ttnttn in danno di istituti bancari, furti d'auto, di maccl}ine agricole ed industriali, la gestione del d'azzardo e delle lotterie istantanee che coniuga bassi rischi ampi margini di lucro. I reati contro il patrimonio sono prevalentemente ad opera di gruppi criminali composti da lucani e da malavitosi di altre regioni, che agiscono con ramificazioni in varie province italiane. La Basilicata è territorio tanto di transito per immigrati clandestini quanto di destinazione, stanziale o stagionale, e di sfruttamento del lavoro di extracomunitari nel settore agricolo ed in quello della piccola industria. L'incidenza criminale degli stranieri sul territorio regional.e risulta limitata ed è relativa soprattutto ai flussi migratori clandestini dai paesi dell'est europeo. Emergono altresl gruppi albanesi impegnati nel traffico di stupefacenti e nell'immigrazione clandestina, a volte in con la criminalità locale, nonché cinesi alla campana e laziale, a commerciali, ovvero alla commercializzazione prodotti contraffatti e non standard di sicurezza dalla normativa europea. risultano in diminuzione le estorsioni ed i incremento dei furti di autovetture. da incendio a fronte di Con specifico riguardo ai furti di rame si segnala che nel 2014 nella regione sono stati co1nn1ess1 201 reati, in aumento del rispetto al precedente anno di valutazione. L'attività di contrasto ai reati concernenti le sostanze stupefacenti ha fatto registrare aumento delle sostanze stupefacenti sequestrate.

14 L'attività investigativa ha, inoltre, riscontrato tentativi di condizionamento dell'amministrazione pubblica da parte delle locali consorterie.

15 PROVINCIA DI POTENZA La criminalità è favorita dalla posizione baricentrica rispetto alle Regioni confinanti che presentano una più alta diffusione della criminalità organizzata. Il graduale processo di colonizzazione da parte delle organizzazioni criminali è culminato con gli scontri degli anni '80 e i primi anni '90 tra i clan del potentino e quelli del vulture-melfese. Negli anni successivi le operazioni di polizia e le lotte intestine hanno frenato 1' ascesa dei "Basilischi" ( c.d. "quinta mafia"). La maggior presenza criminale si registra, oltre che nel capoluogo, anche nella Val d' Agri e nella zona del Vulture, richiamata dalla presenza dì attività produttive, mentre sul resto del territorio insistono piccoli gruppi criminali che, in aree ben delimitate, esercitano lo spaccio di sostanze stupefacenti. Più di recente si registra un'evoluzione della malavita organizzata lucana, sempre più orientata a modelli criminali più evoluti quali quelli della criminalità campana, infiltrandosi in attività lucrative con l'utilizzo della violenza e della sopraffazione. La provincia di Potenza è caratterizzata dalla presenza del clan "Quaratino-Martorano" che ha esteso la propria influenza criminale ai danni del sodalizio dei "Basilischi", depotenziato a seguito della collaborazione del suo "capo" storico Giovanni Luigi Cosentino. Nell'area del Vulture-Melfese, nelle zone di Rionero, Melfi e Rapolla, sono operativi il gruppo "Zarra" nonché il gruppo "Cassotta", storicamente in contrapposizione al clan "Delli Gatti Petrilli-Di Muro"; nella stessa area è presente Riccardo Martucci, esponente di spicco del clan "Basilischi". Nell'area di Venosa, Palazzo San Gervasio, Maschito, Forenza e aree limitrofe, è insediato il clan capeggiato da Martucci Riccardo. Nell'area di Pignola è storicamente insediato il clan "Riviezzi". Le "giovani leve", generalmente figli dei vecchi associati, risultano coinvolte in particolare nelle attività di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsive. L'area di Lagonegro, un tempo ritenuta avulsa da infiltrazioni mafiose, sarebbe ora divenuta rotta obbligatoria per il transito di droga e di armi da parte di organizzazioni criminali calabresi e campane. Inoltre, l'attività estorsiva condotta a danno di imprese impegnate nei lavori di ampliamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, ha fatto emergere la stabile infiltrazione nel territorio della 'ndrangheta, tramite soggetti del luogo. Il traffico di stupefacenti rimane una delle attività di maggiore interesse dei sodalizi locali. Fonti investigative hanno evidenziato novità in merito ai canali di approvvigionamento dello stupefacente, rispetto a quelli campani o calabresi. Sono emerse, infatti, forme di alleanza con gruppi criminali foggiani, per cospicui rifornimenti di cocaina. Nel territorio coesistono gruppi criminali locali di modesto profilo, che esercitano la loro influenza su ristrette e ben delineate aree, con interessi relegati allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'attività usuraria e l'esercizio abusivo del credito appaiono in sensibile espansione, infatti attraverso queste attività la criminalità realizza il duplice obiettivo del riciclaggio dei proventi illeciti e l'infiltrazione nel debole tessuto economico. Sono stati registrati allarmanti segnali d'infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema produttivo ed in particolare, nel settore degli appalti pubblici per la realizzazione delle grandi opere in Basilicata, a cui, sarebbero interessate le organizzazioni criminali campane, calabresi e pugliesi.

16 rifiuti. Risulta sempre vivo l'interesse della criminalità organizzata per lo smaltimento illecito dei La provincia costituisce zona di traffici illeciti anche non stanziali, tra cui quelli di prodotti contraffatti in transito da e verso le regioni limitrofe, ove insistono centri nodali di smistamento. In particolare, risultano attivi, sul territorio provinciale, cittadini di origine cinese e maghrebina dediti alla minuta vendita di merce e supporti audiovisivi contraffatti. La prostituzione e le attività delittuose ad essa connesse non presentano aspetti di particolare gravità e le persone coinvolte risultano provenienti da altre regioni. La criminalità straniera, anche se non strutturata, predilige oltre al mercato illecito degli stupefacenti anche quello dei reati di natura predatoria (furti di rame ed altro), in particolare commessi da cittadini romeni anche in forma associativa.

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