Formazione perman la strada della qualità
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- Faustina Lentini
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1 Info SACERT NEWS DALL ASSOCIAZIONE 14 Formazione perman la strada della qualità PROGETTO ENERGIA/46 - settembre 2007 Negli ultimi mesi è successo un fatto nuovo e importante sul fronte della Certificazione Energetica: la Regione Lombardia ha pubblicato la Delibera 8/5018 contenente la procedura di calcolo e le regole per rendere operativa, e cogente, la certificazione energetica a partire dal primo di settembre. La notizia è stata accolta con soddisfazione, ma anche con un po di preoccupazione dai certificatori, più di mille, che avevano ottenuto l accreditamento al sistema SACERT avendo frequentato un corso secondo lo schema approvato dal nostro Ente. La soddisfazione nasceva dal fatto che, finalmente, la certificazione non sarebbe stata più un fatto volontario, ma una procedura obbligatoria. I certificatori erano, invece, preoccupati per il riconoscimento retroattivo dei corsi frequentati e della mancanza di uno strumento di calcolo che consentisse di operare secondo la procedura della Lombardia. Un ulteriore Delibera regionale confermava la validità dei corsi SACERT pregressi rendendo però necessaria, per i certificatori che volevano accreditarsi nell elenco regionale, una verifica di conoscenza relativamente alle procedure della Regione. Tutto questo accadeva tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, quindi in un periodo non particolarmente facile. Si trattava di organizzare delle giornate di formazione sulla nuova procedura per preparare i certificatori SACERT all esame di verifica e si trattava, allo stesso tempo, di predisporre una versione del software secondo la stessa procedura, il tutto in tempi brevi. L organizzazione delle giornate di aggiornamento prevedeva, naturalmente, l attivazione dei contatti con il singolo certificatore per verificare la sua disponibilità a partecipare alle singole giornate: migliaia di contatti, insomma, via mail, ma anche diretti per telefono. Il 24 agosto, quindi in anticipo rispetto al primo settembre, tutti i certificatori accreditati avevano una copia del programma BESTClass Lombardia e il 27 agosto veniva organizzata la prima di quattro giornate di formazione. Nelle giornate successive si sono organizzati altri incontri ed entro la fine di settembre si dà la possibilità a tutti i certificatori di entrare nelle liste della Regione Lombardia. L obiettivo è stato raggiunto in meno di un mese con grande soddisfazione di tutti. Quella della Regione Lombardia è stata una prova generale del ruolo che SACERT ha, e avrà, non appena altre Regioni decideranno di rendere cogente la Direttiva. Non è stata una prova per lo staff di SACERT al quale occorre riconoscere l impegno e lo sforzo, ma è stata una prova generale per l intero sistema che vede come principali attori proprio i certificatori che si sono dimostrati rapidi ed efficienti nel prendere le decisioni, che spesso hanno rinunciato a parte delle ferie per vedere riconosciuta la loro professionalità. Molti certificatori sono arrivati anche da altre Regioni e così, anche grazie a SACERT, si sono poste le basi per un futuro mutuo riconoscimento che consenta a chi certifica di operare
2 Annalisa Galante Responsabile Comunicazione QUALITÀ DELLA FORMAZIONE ente, a scala regionale. Quasi tutti i certificatori accreditati erano in possesso dei requisiti previsti dalla Regione per entrare praticamente di diritto, dimostrando agli Ordini o ai Collegi di appartenenza professionalità e competenze pregresse degli ultimi tre anni. Avrebbero avuto modo, insomma, di evitare l esame richiesto dalla Regione. Quasi tutti, invece, hanno preferito affrontare il colloquio. Per una questione di principio: perché fare quell esame voleva dire, innanzitutto, confermare quel percorso che insieme a SACERT avevano fatto e rivendicare, quindi, l importanza del corso frequentato spesso con sacrificio. L emergenza Lombardia ha confermato il ruolo di SACERT, una struttura che non si pone come alternativa a ciò che questa, e in futuro altre Regioni, faranno. L interesse di SACERT è quello di promuovere la certificazione puntando sulla qualità e sulla competenza dei certificatori, fornendo loro un supporto importante e operando a livello nazionale. Per SACERT la formazione e l aggiornamento sono elementi indispensabili per operare in qualità. Ed è proprio sul fronte della qualità che SACERT si impegnerà nei prossimi mesi per ottenere l accreditamento da SINCERT. Ma questa è un altra storia. Presidente SACERT Bruna Brembilla Premiato il lavoro fatto durante il primo anno di selezione e controllo dei corsi (circa una trentina), erogati da Enti Organizzatori esterni (ma soci SACERT) a cui hanno partecipato più di professionisti provenienti da tutta Italia: con il Decreto 9054 del 6 agosto emanato da Regione Lombardia, sono stati, infatti, riconosciuti tutti i corsi convalidati da SACERT con superamento dell esame avvenuto prima del 20 luglio Questo anche grazie alla qualità della docenza, alla partecipazione attiva dei corsisti e ai preziosi suggerimenti raccolti da SACERT attraverso le Customer Satisfaction, che hanno consentito un offerta formativa in continuo miglioramento e un aggiornamento delle regole, accettate volontariamente dagli Enti Organizzatori, per andare incontro ai cambiamenti legislativi degli ultimi mesi. I corsi convalidati da SACERT, in funzione di come vengono strutturati, hanno lo scopo di: formare i soggetti certificatori mettendoli nelle condizioni di operare secondo le procedure (strumenti e regole) di certificazione energetica imposte a livello regionale/nazionale e alle procedure operative di qualità messe a punto da SACERT; diffondere presso gli operatori le conoscenze necessarie per rendere compatibile il processo edilizio con i criteri di qualità energetica. I corsi SACERT per esperti certificatori sono organizzati sulla base di programmi precostituiti (in Lombardia seguono e ampliano i contenuti minimi imposti) hanno lo scopo di fornire elementi formativi complementari rispetto alla preparazione di base. La formazione, proposta da SACERT attraverso il controllo sull erogazione dei corsi convalidati, presenta caratteristiche definite a priori quali: un numero massimo di corsisti (40) che consente ai partecipanti di avere un rapporto diretto con il docente; almeno 16 ore dedicate all applicazione pratica di una certificazione e altrettante dedicate alla procedura di calcolo e quella operativa Classenergia; idoneità del corpo docenti valutata attraverso il curriculum dettagliato e approvato dal Comitato di Accreditamento; un ispettore SACERT può avere accesso a tutta la documentazione relativa all organizzazione e alla gestione di ogni corso, verificandone la rispondenza con il programma, gli orari, la qualità, il materiale fornito. In Lombardia i professionisti, dopo il superamento dell esame previsto, avranno la possibilità di essere accreditati come certificatori energetici nell elenco regionale e, contemporaneamente, essere presenti nell elenco degli accreditati SACERT. Frequentare un corso convalidato SACERT consente, inoltre, un continuo e costante aggiornamento sulle novità legislative nazionali e regionali riguardanti compiti e ruoli dei certificatori e sulle procedure di calcolo che verranno sistematicamente implementate nella piattaforma BESTClass e rese disponibili.
3 Info SACERT NEWS DALL ASSOCIAZIONE Dopo l entrata in vigore della DGR 5018 della Regione Lombardia, SACERT ha implementato la procedura CENED sulla piattaforma del BESTClass e ha distribuito agli accreditati una versione Beta del BCL. Sintetizziamo di seguito i differenti approcci e le convergenze tra la procedura BESTClass classica e quella CENED. 16 Il nuovo BESTClass Lombardia di Daniela Petrone L entrata in vigore del d.lgs. 192/05 e la sua revisione con limiti ancora più restrittivi di efficienza energetica per gli edifici, ha portato a una presa d atto del problema attuale a cui l Italia deve rispondere dopo l impegno preso con il Protocollo di Kyoto. Ma, il ritardo legislativo nella redazione delle linee guida sulla certificazione energetica da una parte e, dall altra, la possibilità espressa nell art. 17 del d.lgs. 192/05 sulla cedevolezza alle Regioni di poter legiferare autonomamente, creano un rischio concreto di una dannosa diversità di procedure, metodi di calcolo e modalità di accreditamento. Il problema è consistente, soprattutto dal punto di vista prettamente tecnico. Una varietà di metodologie porta a una confusione di simbologie, dati e formule che attualmente non trova risposta in un unica norma di riferimento chiara e concisa, ma esiste un apparato di norme tecniche da interpretare e snellire. L intento di questo articolo è rintracciare congruenze e differenze tra la procedura di calcolo BESTClass (BC) e la procedura CENED della Regione Lombardia, la prima procedura di calcolo unificata (almeno a livello regionale) in Italia. PROGETTO ENERGIA/46 - settembre 2007 Congruenze e differenze La procedura BC è fondata su un approccio semplificato, con standardizzazioni che facilitano l inserimento dei dati da parte degli utenti, in modo ripetibile e corretto. Questo tipo di semplificazioni riguarda soprattutto la componente impiantistica, di cui occorre conoscere pochi e controllabili parametri, per ottenere il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale.
4 La procedura CENED, rivolta anche alla progettazione, puntualizza le voci legate all impianto arricchendo il calcolo di ulteriori variabili, a volte di difficile reperibilità, come le potenze degli ausiliari elettrici di ogni sottosistema dell impianto stesso. La parte relativa al calcolo del fabbisogno energetico dell involucro è sostanzialmente definita e ricalca le indicazioni contenute nelle Raccomandazione CTI e nella UNI Questa l analisi nel dettaglio delle due procedure. Gli usi di energia considerati sono: riscaldamento; ventilazione; calda igienico-sanitaria; raffrescamento, nella sola procedura CENED. L energia utilizzata per illuminazione non viene considerata, mentre nel bilancio energetico si considerano anche gli apporti energetici dovuti alle fonti rinnovabili di energia quali: impianti solari termici il cui contributo nella procedura BC è limitato al 70% del fabbisogno energetico per acqua calda ad usi sanitari; impianti solari fotovoltaici per la sola copertura degli usi elettrici di eventuali pompe di calore; solari passivi che per la procedura CENED sono costituiti dalle sole serre solari e/o spazi soleggiati, i cui contributi, infatti, sono valutati a parte considerando apporti e dispersioni. Il metodo, comune a entrambe le procedure, è standardizzato, considera una durata giornaliera di accensione dell impianto di 24 ore e una Temperatura di progetto degli ambienti interni di 20 C per la stagione invernale (e 26 C per la stagione estiva per il CENED); adopera degli indicatori di prestazione energetica per individuare la classe energetica di appartenenza. La procedura BC si basa su un calcolo stagionale, dove il periodo di riscaldamento è fissato a livello nazionale per zona geografica dal d.p.r. 412, quella CENED su dati climatici mensili tratti dalla stessa fonte la UNI D altronde il calcolo su dati mensili diventa necessario se si vuole valutare il comportamento dell edificio nel periodo estivo; sarebbe importante però, che il calcolo del fabbisogno energetico per il raffrescamento venisse espresso in termini di energia primaria considerando, quindi, un impianto per la climatizzazione estiva, possibile futura implementazione delle procedure. Entrambi i sistemi di classificazione sono fissi, indipendenti dal rapporto S/V, senza differenziazioni tra le diverse tipologie edilizie, ma valutando l effettivo consumo al metro quadro. Le classi della procedura CENED sono però differenziate in funzione dei GG, quindi della zona climatica di appartenenza dei diversi Comuni della Regione Lombardia (a tal fine la fascia climatica F è stata suddivisa in F1 e F2) e della destinazione d uso, residenziale e non. La procedura BC, ai fini della classificazione, considera due indicatori separati, uno relativo alla prestazione del solo involucro l altro globale relativo al fabbisogno di energia primaria del sistema involucro e impianto. Mentre, la procedura CENED considera la classe in funzione del solo fabbisogno di energia primaria specifico per la climatizzazione invernale rapportandolo ai limiti di legge, ma escludendo così gli altri usi energetici, anche se sintetizzati nell attestato. Prestazione energetica dell involucro Poche le differenze legate essenzialmente a valori numerici. Le caratteristiche geometriche dell edificio, volume e superficie in pianta, nella procedura CENED fanno riferimento a valori lordi e netti, non ci sono coefficienti di riduzione o di passaggio come in BC. Capacità termiche fisse tratte dalle R3/03 del CTI, apporti interni calcolati su coefficienti tabellati, ponti termici espressi come incremento percentuale sulla trasmittanza delle componenti verticali, utilizzo di fattori correttivi per ambienti a temperatura diversa da quella esterna, questi gli aspetti comuni. Ventilazione Entrambe le procedure ipotizzano un tasso di ventilazione convenzionale (indipendente cioè dal comportamento dell utenza) che fa riferimento a un utilizzo standard dell edificio alle seguenti condizioni: edificio privo d impianto di ventilazione meccanica; nel CENED per gli edifici residenziali, il numero di ricambi d aria è fissato convenzionalmente in 0,5 senza considerare la presenza di infissi
5 Info SACERT NEWS DALL ASSOCIAZIONE 18 PROGETTO ENERGIA/46 - settembre 2007 classificati o non ai fini della tenuta all aria e al vento come invece fa il BC, per tutti gli altri edifici (e per gli edifici residenziali qualora sia presente un sistema di ventilazione meccanica) si assumono i valori di ricambio d aria calcolati secondo la relazione che considera indici di affollamento e portata d aria esterna; edificio munito di impianto di ventilazione meccanica; nel BC l impianto è distinto in impianto con aspirazione o a doppio flusso con recuperatore di calore, dove occorre inserire ricambi d aria ed efficienza del recuperatore. Apporti di calore dovuti alla radiazione solare Nel calcolo dell energia dovuta agli apporti solari sulle superfici trasparenti nella procedura CENED si ha: il fattore telaio è pari a 0,7 nel BC, valore ottenuto da uno studio sulle dimensioni dei telai in commercio, nel CENED è 0,87, valore indicato sulle norme CTI; il fattore di correzione che tiene conto dei raggi solari da 0,9 indicato nella norma UNI EN 832 e a 0,85; il fattore di ombreggiamento delle tende che nel BC è considerato pari a 0,6 valore medio di quelli tabellati nella norma, non viene preso in considerazione; i fattori di riduzione dovuti all ombreggiamento esterno sono tabellati sulla base della latitudine e dell angolo di ostruzione che i diversi sistemi di schermatura orizzontali e verticali formano; non sono considerate le schermature mobili che, invece, hanno una grossa incidenza sul comportamento estivo. Gli apporti solari sulle pareti opache sono considerati nel solo calcolo del fabbisogno energetico per il raffrescamento, le strutture disperdenti vanno ripartite per orientamento e occorre indicare il colore della parete al quale è connesso un coefficiente di assorbimento. Climatizzazione invernale: energia primaria Nel CENED il sistema impianto per la climatizzazione invernale è diviso in sottosistemi: sottosistema di emissione di calore in ambiente e relativo controllo; sottosistema di distribuzione; sottosistema di accumulo, se presente; sottosistema di generazione. Di ogni sottosistema si valutano gli ausiliari elettrici e le perdite, che ai fini della classificazione sono considerate non recuperabili. Complesso è il calcolo di perdite e recuperi del sottosistema di generazione, sia perché esistono più tipologie di generatori, da standard a multistadio e modulanti, a condensazione, ma anche pompe di calore, a biomassa, teleriscaldamento, sia per il numero di fattori di perdita. Ad esempio, per una caldaia standard o a condensazione occorre conoscere le perdite percentuali : al camino a bruciatore acceso Pcn,on; al camino a bruciatore spento Pcn,off ( variabili in funzione del tipo di generatore); al mantello Pgn,env (variabili in funzione dell età del generatore); le potenze elettriche ausiliari di bruciatore e pompa. Tra le due procedure la differenza è nell approccio al calcolo: BC considera il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale QEPH come l energia primaria richiesta dal sistema di produzione e distribuzione per soddisfare i fabbisogni energetici di riscaldamento dell edificio. QEPH è espresso come rapporto tra il fabbisogno energetico dell involucro e il rendimento medio stagionale. Rendimento ottenuto dal prodotto dei quattro rendimenti di emissione, regolazione, distribuzione e produzione che costituiscono le uniche incognite. Il CENED calcola il fabbisogno mensile di energia primaria considerando il fabbisogno termico dell involucro, sommando progressivamente le perdite dei vari sottosistemi e sottraendo i recuperi dell energia elet-
6 PAROLA ALLE REGIONI Con la DGR VIII/5018 del 26 giugno e il Decreto 9054 del 6 agosto, la Regione Lombardia ha dapprima regolamentato la certificazione energetica e, poi, riconosciuto i corsi di formazione pregressi dando la possibilità a moltissimi certificatori (oltre 400) volontari di entrare a far parte dell elenco regionale ( Abbiamo intervistato per l occasione il Dott. Mauro Fasano, DG Reti e Servizi di pubblica utilità e Sviluppo Sostenibile. P.E.: La DGR 5018 è uscita per rispettare gli artt. 9 e 25 della LR 24/06, in un momento in cui le Linee Guida Ministeriali tardano ad arrivare per dare uniformità legislativa in materia a livello nazione. Regione Lombardia come si porrà di fronte al futuro DPR atteso entro il 2007? Fasano: Le disposizioni della l.r. 24/06 e la conseguente deliberazione regionale 5018/2007 sono scaturite dal presupposto che il d.lgs. 192/05 prevede espressamente, con l art. 17, una clausola di cedevolezza a favore delle Regioni, disponendo che le norme di natura regolamentare contenute nel decreto medesimo e i successivi decreti attuativi si applicheranno in ciascuna regione sino all entrata in vigore delle norme adottate dalla regione medesima. La Regione Lombardia, avendo comunque rispettato i principi fondamentali contenuti nel d.lgs. 192/05 e nella stessa direttiva comunitaria 2002/91/CE, non è più tenuta ad adeguare le proprie disposizioni a un futuro DPR. Ciò non esclude che l emanazione di provvedimenti statali in materia potrà costituire l occasione per un ulteriore confronto e un eventuale aggiornamento delle disposizioni regionali. P.E.: La procedura amministrativa, proposta dalla Regione attraverso Puntienergia, vede i Comuni coinvolti nella vidimazione degli Attestati di Certificazione. Come pensate di informare e sensibilizzare le Amministrazioni affinché i certificatori non incontrino difficoltà nell espletare i compiti previsti? Fasano: Abbiamo trasmesso a tutti i Comuni una nota informativa mediante posta elettronica e abbiamo preso contatti con le nostre sedi provinciali per organizzare degli incontri con i tecnici comunali. Sul sito CENED, inoltre, possono essere reperite tutte le informazioni necessarie e possono essere inoltrate richieste di chiarimento. P.E.: La risposta dei professionisti alle giornate di aggiornamento sulla procedura di calcolo è stata più che positiva, visto che nei 3 incontri previsti sono stati presenti oltre 400 tecnici provenienti da tutta Italia. Quali sono le prossime azioni di informazione che Regione Lombardia intende attuare per coinvolgere maggiormente i professionisti e i committenti all applicazione della certificazione energetica? Fasano: Prossimamente verrà distribuita una pubblicazione che raccoglierà tutti i provvedimenti regionali relativi all efficienza energetica in edilizia. Verrà promossa anche la partecipazione dei diversi Ordini, Collegi e Associazioni professionali alle attività attribuite all Organismo di Accreditamento. Faccio presente, inoltre, che partecipiamo settimanalmente a incontri, convegni e corsi di formazione organizzati da diversi enti sull argomento. P.E.: La Regione è stata molto aperta rispetto al problema del mutuo riconoscimento dei certificatori provenienti da altre Regioni italiane, lei crede che questa potrà essere la strada che intraprenderanno anche le altre Amministrazioni regionali? Fasano: Me lo auguro ma non posso assicurarlo, anche perché dipenderà dalle procedure per la certificazione di cui si doteranno le singole Regioni. Per noi i criteri di riferimento erano due: assicurare ampia possibilità di partecipazione, in modo da evitare restrizioni che potrebbero far lievitare i costi della certificazione, e assicurare una professionalità adeguata. Per questo abbiamo previsto che il riconoscimento fatto da altri enti sia verificato dal nostro Organismo di Accreditamento, in modo da valutarne la sostanziale analogia. P.E.: Un bilancio di questi pochi mesi di adozione? Fasano: Abbiamo riscontrato una grande condivisione nel merito, ma sono sorti parecchi interrogativi su aspetti procedurali, che hanno comportato la necessità di integrazioni e di precisazioni. Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti di contributi critici che possono portarci a migliorare la disciplina regionale, per cui potrebbero esserci ulteriori aggiornamenti. Quello che conta è l obiettivo: migliorare l efficienza energetica degli edifici per consumare di meno e avere aria più pulita. trica degli ausiliari. Considera a parte, il rendimento globale medio stagionale, che non serve al calcolo, ma viene adoperato per la verifica ηgh,yr = log (Pn) che a decorrere dal 1 gennaio 2008 dovrà essere effettuata nel caso di edifici di nuova costruzione, interventi di demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria o ristrutturazione e di ampliamenti volumetrici, sempre che il volume a temperatura controllata della nuova porzione dell edificio risulti superiore al 20% di quello esistente e nel caso di nuova installazione e ristrutturazione di impianti termici o sostituzione di generatori di calore.
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