Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n. 81
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1 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro ai fini dell applicazione dell articolo 26 comma 1 lettera b) Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n. 81 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 1 di 53
2 INDICE Prefazione pag. 3 Obiettivo 3 TITOLO I 01 Definizioni - Acronimi ed abbreviazioni Definizioni Acronimi ed abbreviazioni 7 02 Disposizioni legislative 8 03 Organizzazione Aziendale 9 TITOLO II 04 Documento di informazione sui rischi 14 Tabella 1: Suddivisione dei rischi per area/reparto/servizio 15 Tabella 2: Suddivisione dei fattori di rischio per area/uo/servizio- misure precauzionali previste interfacce AOD Norme comportamentali 26 Procedura emergenza AOD - INCENDIO 30 Procedura emergenza AOD - EVACUAZIONE 35 Planimetrie generali degli ospedali di Desenzano, Lonato, Gavardo, Salò, Manerbio e Leno TITOLO III 06 Individuazione accessi e aree di carico e scarico Numeri e informazioni utili per ogni presidio Segnaletica ricorrente (Esempi) Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 2 di 53
3 Prefazione Il presente Documento costituisce adempimento formale a quanto previsto dall articolo 26 comma 1 lettera b) del Decreto Legislativo 09 aprile 2008, nonché agli articoli 17 comma 1, lettera a) e 28 dello stesso Decreto legislativo in ordine alle informazioni ai rischi specifici esistenti nell ambiente in cui sono destinati ad operare addetti di altre imprese, le misure di prevenzione e di emergenza adottate.. Omississ Art. 26. Obblighi connessi ai contratti d appalto o d opera o di somministrazione 1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell ambito dell intero ciclo produttivo dell azienda medesima: a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all articolo 6, comma 8, lettera g), l idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d opera o di somministrazione. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica e' eseguita attraverso le seguenti modalità : 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2) acquisizione dell autocertificazione dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445; b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. 2. Nell ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori: a) cooperano all attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull attività lavorativa oggetto dell appalto; b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell esecuzione dell opera complessiva. 3. Il datore di lavoro... Omississ Obiettivo La predisposizione del presente documento d informazione dei rischi, è lo strumento indispensabile per fornire alle ditte appaltatrici e ai lavoratori autonomi, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, che svolgono un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione dell AOD, dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate da questa azienda. Lo stesso è utilizzato per la valutazione dei rischi in fase di coordinamento e cooperazione per tutte quelle attività che prevedano interazioni, interferenze fra l AOD e le ditte esterne. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 3 di 53
4 TITOLO I 01 - Definizioni - Acronimi ed abbreviazioni Definizioni Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore cos ' definito e' equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell ente stesso; l associato in partecipazione di cui all articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1. agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1. dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni; datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unita' produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell ubicazione e dell ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l organo di vertice medesimo; azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa; preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa; responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed e' nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 4 di 53
5 prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno; salute: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità; valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale; formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro; contratto: è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale; appalto: è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro; appalti pubblici: sono i contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra una stazione appaltante o un ente aggiudicatore e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l'esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti; appalti pubblici di lavori: sono appalti pubblici aventi per oggetto l'esecuzione o, congiuntamente, la progettazione esecutiva e l'esecuzione, ovvero, previa acquisizione in sede di offerta del progetto definitivo, la progettazione esecutiva e l'esecuzione, relativamente a lavori o opere rientranti nell'allegato I, oppure, limitatamente alle ipotesi di cui alla parte II, titolo III, capo IV, l'esecuzione, con qualsiasi mezzo, di un'opera rispondente alle esigenze specificate dalla stazione appaltante o dall'ente aggiudicatore, sulla base del progetto preliminare posto a base di gara (art. 3 punto 7 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163); appalti pubblici di forniture: sono appalti pubblici diversi da quelli di lavori o di servizi, aventi per oggetto l'acquisto, la locazione finanziaria, la locazione o l'acquisto a riscatto, con o senza opzione per l'acquisto, di prodotti (Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n.163); appalti pubblici di servizi: sono appalti pubblici diversi dagli appalti pubblici di lavori o di forniture, aventi per oggetto la prestazione dei servizi di cui all'allegato II del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n.163; Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 5 di 53
6 suappalto: qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedono l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a ECU e qualora l'incidenza del costo della mano d'opera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto da affidare (Art. 18 comma 12 della legge 19 marzo 1990 n. 55); Rapporto contrattuale di natura derivata dove l appaltatore conferisce in subappalto la realizzazione di parte dell opera o del servizio che si era impegnato a realizzare in favore del committente, previa autorizzazione di quest ultimo imprenditore, fornitore e prestatore di servizi: designano una persona fisica, o una persona giuridica, o un ente senza personalità giuridica, ivi compreso il gruppo europeo di interesse economico (GEIE) costituito ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1991, n. 240, che offra sul mercato, rispettivamente, la realizzazione di lavori o opere, la fornitura di prodotti, la prestazione di servizi (Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n.163);. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 6 di 53
7 01.2. Acronimi ed abbreviazioni Di seguito, ove non meglio specificato, si intenderà: DLgs 81/08, il Decreto Legislativo 09 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell articolo 1 della Legge 03 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; Azienda, l Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, con sede legale in Località Montecroce, Desenzano del Garda (Brescia), - C.F. e Partita I.V.A , istituita in forza della Deliberazione della Giunta Regionale di Lombardia n. VI/ del 22 Dicembre 1997; DG, il Direttore Generale dell Azienda, come tale nominato in forza di Deliberazioni della Giunta Regionale di Lombardia adottate in attuazione della Legge Regionale 11 Luglio 1997, n. 31; DDL, Datore di Lavoro, il DG dell Azienda, così come previsto da specifici atti del Direttore Generale stesso; DA, il Direttore Amministrativo dell Azienda così come identificato da specifici atti del Direttore Generale dell Azienda; - DS, il Direttore Sanitario dell Azienda così come identificato da specifici atti del Direttore Generale dell Azienda; - SPP, l Unità Operativa Servizio Prevenzione e Protezione così come previsto dal Decreto Legislativo 09 aprile 2008, n. 81, articolo 31; - SMC, i Servizi del Medico Competente dell Azienda definiti in ottemperanza al Decreto Legislativo 09 aprile 2008, n. 81, specificatamente gli articoli 25 e 38; RSPP, il Responsabile del SPP identificato in apposito provvedimento del DG; MC, i Medici Competenti Responsabili dei SMC nominati con apposito provvedimento del DG; UP, l Unità Produttiva, intesa ai sensi del Decreto Legislativo 09 aprile 2008, n. 81, articolo 2; Stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale. Nel caso specifico le UP corrispondono ai Presidi Ospedalieri; RP, il Reparto o Servizio inteso come suddivisione della singola UP; Dirigenti e preposti: così come previsto dal Decreto Legislativo 09 aprile 2008, n. 81, agli articoli 18 e 19; nonché individuati da specifici provvedimenti del Direttore Generale (DDG n. 790 del 08 settembre 2006 Organigramma aziendale in materia di sicurezza ed igiene del lavoro ). Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 7 di 53
8 02 - DISPOSIZIONI LEGISLATIVE L elenco di seguito riportato, anche se sommariamente, riporta i principali disposti legislativi in materia di sicurezza del lavoro di cui si è tenuto conto nel processo di valutazione. Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n. 81: Attuazione dell articolo 1 della legge 003 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; Legge 03 agosto 2007 n. 123: Misure in tema della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia; Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n. 163: Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; Decreto 18 settembre 2002: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Decreto 22 gennaio 2008 n. 37: Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11- quaterdecies, comma 13 lettera a) della Legge 248 del 02 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici; DL 17/3/95 n Attuazione Direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti; DPR 1124/65, DM 18/4/73, DPR 336/94; DLgvo 38/2000, L 296/06 e DM 21/10/07: Assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie professionali Oltre a quanto sopra specificato sono state prese in considerazione circolari ministeriali, normative tecniche (UNI, EN, CEI ecc) nonché linee guida nazionali ed internazionali. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 8 di 53
9 03 - ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L AZIENDA OSPEDALIERA DI DESENZANO DEL GARDA L Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, costituita con decorrenza 1 Gennaio 1998 (a seguito dell emanazione della Legge Regionale n. 31 del Luglio 1997 e della successiva Deliberazione del C.R. n. VI/472 del ) aggrega le strutture afferenti alle disciolte Aziende USSL 17 di Salò e 19 di Leno. Ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e tecnico gestionale. É Azienda Ospedaliera di rilievo regionale ai sensi della L.R. n. 31/97. L Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, di seguito per brevità denominata Azienda o AOD, ha la propria sede legale in Desenzano d/g (BS) in località Montecroce dove è ubicato anche il Centro Direzionale - Direzione Generale. Le principali sedi dell azienda Ospedale di Desenzano Località Montecroce Desenzano Ospedale Villa dei Colli di Lonato: Via Arriga Alta, Lonato (BS) Ospedale Civile La Memoria di Gavardo: Via Andrea Gosa, Gavardo (BS) Ospedale di Salò: Piazza Bresciani, Salò (BS) Ospedale di Manerbio: LungoMella Valsecchi, Manerbio Ospedale di Leno: P.zza Donatori di Sangue, Leno Poliambulatorio di Gargnano: Via Repubblica, Gargnano (BS) Poliambulatorio Nozza di Vestone: Via Reverberi, Vestone (BS) Centro Diabetologico di Pontevico: Via Cavalieri di Vittorio Veneto 9/A Pontevico U.O. Cure Sub Acute (Il Gabbiano): Via Gorno Ruffoni, Pontevico Altre sedi minori dove sono ubicate le attività psichiatriche ambulatoriali ed i punti prelievo Aziendali. L'Azienda è costituita da 6 unità produttive principali (OSPEDALI), articolati in 3 PRESIDI OSPEDALIERI, ognuno dei quali composto da una struttura ospedaliera per acuti ed una struttura periferica. I Presidi ospedalieri sono rispettivamente: 1. PRESIDIO DI DESENZANO - LONATO 2. PRESIDIO DI GAVARDO SALÒ 3. PRESIDIO DI MANERBIO LENO Complessivamente l Azienda dispone di circa 1000 posti letto ed un organico di circa 2600 dipendenti. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 9 di 53
10 ARTICOLAZIONI ORGANIZZATIVE Si illustra sinteticamente la struttura organizzativa aziendale nella sua articolazione per funzioni. La Direzione Strategica Come ribadito dai Decreti Legislativi n. 502/92, 517/93 e 229/99, pur assunta la monocraticità del Direttore Generale quale organo di gestione dell Azienda Ospedaliera, la Direzione Strategica è costituita dal Direttore Generale e dai Direttori Amministrativo e Sanitario. Tale Direzione si configura come un organismo funzionalmente omogeneo con la responsabilità ultima delle attività di programmazione, indirizzo, gestione, verifica e controllo. Direzione Generale Il Direttore Generale è l organo cui competono tutti i poteri di gestione, nonché la rappresentanza legale dell Azienda, ai sensi dell art. 3, comma 6 del D.Lgs 502/92, così come modificato dall art. 3 del D.Lgs 229/99. Persegue le finalità istituzionali dell Azienda di cui è il rappresentante legale, esercitando i poteri gestionali attribuiti dalle leggi, assicurando lo svolgimento di tutte le funzioni necessarie alla direzione dell organizzazione e l attuazione dei compiti secondo i criteri di efficacia ed economicità gestionale, avvalendosi del contributo delle Direzioni e della struttura Aziendale, degli staff di supporto, nell ambito dell osservanza dei vincoli e degli obblighi determinati dalla legge e/o posti dagli organi di overno. In casi di vacanza dell ufficio o nei casi di assenza o di impedimento del Direttore Generale, le relative funzioni sono attribuite ai sensi dell art. 3 D.Lgs 502/92. Il Direttore Amministrativo Il Direttore Amministrativo contribuisce alla direzione strategica dell Azienda, coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche e delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi, assicurando la legittimità formale degli atti, la definizione e la direzione del sistema di governo economico finanziario nonché il corretto svolgimento delle funzioni di supporto tecnico, amministrativo o logistico. Nell ambito delle funzioni attribuitegli dalle fonti normative di riferimento: - formula strategie volte al perseguimento del massimo livello di efficienza dei servizi amministrativi e tecnico-logistici aziendali; - esprime i previsti pareri obbligatori al Direttore Generale; - svolge opera di indirizzo e controllo dell attività delle strutture e degli uffici che gli dipendono; - concorre alla formulazione di strategie nell ambito della programmazione e della pianificazione dell Azienda; - dà attuazione agli atti di delega o alle funzioni di gestione In caso di sua assenza od impedimento il Direttore Amministrativo individua, in qualità di facente funzioni, uno dei Direttori di Struttura Complessa facenti parte della Direzione Amministrativa. Il Direttore Sanitario Il Direttore Sanitario contribuisce alla direzione strategica dell Azienda, coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche e delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi, nonché delle priorità della pianificazione strategica, al fine di realizzare la migliore composizione tra le caratteristiche di efficacia, efficienza e qualità dei servizi sanitari dell Azienda. Assicura la definizione e la direzione del sistema di governo clinico avvalendosi a tal fine, per le parti di rispettiva competenza, delle strutture afferenti. Il Direttore Sanitario: - dirige, a livello strategico, i servizi sanitari ai fini tecnico-organizzativi ed igienico-sanitari e fornisce i previsti pareri obbligatori al Direttore Generale; - svolge attività d indirizzo, coordinamento, supporto, verifica nei confronti dei responsabili dei servizi sanitari e promuove l integrazione dei servizi stessi; - definisce le strategie e gli indirizzi per l adozione di provvedimenti anche straordinari, contingibili e/o urgenti; - concorre alla formulazione di strategie nell ambito della programmazione e della pianificazione dell Azienda; - autorizza l esercizio dell attività libero professionale intramuraria in attuazione del Regolamento Aziendale; - dà attuazione agli atti di delega o alle funzioni di gestione; - vigila sulla corretta gestione delle liste di attesa. In caso di sua assenza od impedimento il Direttore Sanitario individua il Dirigente medico a cui delegare la relativa funzione. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 10 di 53
11 ARTICOLAZIONI E STRUTTURE DI DIREZIONE OPERATIVA E GESTIONALE Presidi Ospedalieri, (Desenzano-Lonato; Manerbio-Leno; Gavardo-Salò) Il management dei Presidi Ospedalieri è costituito dal Coordinatore delle attività amministrative per quanto riguarda le funzioni tecnico-amministrative, e dai tre Direttori Medici di Presidio coordinati funzionalmente dal Coordinatore delle Direzioni mediche di Presidio.. Coordinamento Amministrativo dei Presidi Ospedalieri Il Coordinamento amministrativo dei Presidi Ospedalieri, struttura in line al Direttore Amministrativo, assume la responsabilità organizzativa e gestionale sulle attività amministrative svolte presso i Presidi ospedalieri. Gli amministrativi operanti nelle varie UU.OO., comprese le Direzioni Mediche di Presidio ed escluso quelli afferenti ai servizi centralizzati e alle articolazioni del D.S.M., dipendono gerarchicamente dal Coordinatore Amministrativo dei Presidi e funzionalmente dal Direttore/Responsabile Medico delle UU.OO. Il Coordinatore Amministrativo dei presidi ospedalieri deve garantire il funzionamento di tutti i processi tecnicoamministrativi nei Presidi, a lui spetta anche la supervisione sul grado d integrazione fra i diversi uffici e settori dei Presidi Ospedalieri dell Azienda. Egli recepisce e garantisce l attuazione in ambito ospedaliero dei mutamenti organizzativi adottati dall Azienda e razionalizza le procedure amministrative. E responsabile del corretto ed efficiente funzionamento delle casse e del C.U.P. operanti nell Azienda ed assicura l efficiente funzionamento dei servizi logistici di Presidio. Interagisce con le Direzioni Mediche di Presidio e con il Servizio Attività Specialistica e Analisi dei Flussi Sanitari. Coordinamento delle Direzioni Mediche di Presidio Analogamente all area amministrativa, è prevista un area di Coordinamento delle attività delle Direzioni Mediche di Presidio al fine di omogeneizzare le funzioni su tutte le strutture aziendali. Il Coordinatore assieme ai Dipartimenti clinici coadiuva il Direttore Sanitario nel governo clinico dell Azienda. L individuazione del Coordinatore, tra i Direttori Medici di Presidio, è di tipo fiduciario in quanto gerarchicamente è figura sotto-ordinata al Direttore Sanitario. Al Coordinatore afferisce anche l Ufficio Tecnico-Sanitario dell Igiene Ospedaliera quale supporto delle Direzioni Mediche di presidio in materia di rifiuti, di vigilanza igienico-sanitaria delle strutture e delle diverse matrici ambientali. Direzioni Mediche di presidio/direttori Medici di Presidio Il Direttore Medico di Presidio svolge le funzioni delegate dal Direttore Sanitario ed in particolare sovrintende all organizzazione e alla gestione delle attività sanitarie delle strutture afferenti al Presidio di competenza, ivi compresa la libera professione, l area a pagamento e monitora, nell ambito del Presidio, i tempi di attesa; è responsabile degli aspetti igienico-sanitari e medico legali; collabora per una corretta gestione delle risorse sanitarie. E responsabile della corretta conservazione delle cartelle cliniche e di tutta la documentazione sanitaria; svolge attività di sorveglianza in materia di malattie infettive e relative denunce all autorità preposta; collabora con il C.I.O. per le attività di prevenzione e profilassi e di studio delle infezioni ospedaliere. Il Direttore Medico di Presidio vigila sul corretto uso di farmaci, stupefacenti, dei presidi sanitari e delle tecnologie sanitarie. Favorisce lo sviluppo del comfort alberghiero, col competente settore del SITRA, promovendo iniziative in collaborazione con l UU.OO/servizi e con i settori centralizzati dell Azienda. Vigila sul mantenimento dei requisiti di autorizzazione e di accreditamento, sui requisiti igienico-sanitari delle strutture aziendali, sui requisiti previsti dalle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro afferenti al Presidio e sulla radioprotezione Supporta il Direttore Sanitario nella gestione dell Unità di Crisi. Si interfaccia con il coordinatore delle attività amministrative e con questi gestisce i diversi processi autorizzativi delegati dalla Direzione Aziendale. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 11 di 53
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14 TITOLO II 04 DOCUMENTO DI INFORMAZIONE SUI RISCHI Il Documento di Valutazione del Rischio Aziendale (DVR) oltre a raccogliere in sintesi la situazione aziendale dei vari fattori di rischio presi in considerazione, definisce in maniera sintetica lo stato di fatto, in relazione alle argomentazioni trattate comparate a livello aziendale, ed individua i rischi presenti e le misure da adottare. Il presente documento d informazione è stato ottenuto dall estrapolazione e condensazione del DVR AZIENDALE ed in particolare facendo una sintesi di tutti quei fattori di rischio presenti nonché delle misure di prevenzione e protezione da porre in atto per la riduzione o eliminazione del rischio. Per consentire un immediata valutazione delle situazioni di rischio presenti all interno dell Azienda Ospedaliera si è ritenuto opportuno redigere il presente documento in forma sintetica e schematica predisponendo delle tabelle riepilogative in cui sono stati individuati i rischi in relazione ai luoghi ed agli ambienti (aree, reparto, servizi) ove questi possono essere riscontrati e le relative misure di prevenzione e protezione da porre in atto. Resta inteso che ai fini di un adeguato coordinamento, la ditta appaltatrice o lavoratore autonomo, prima dell inizio dell appalto/lavoro, dovrà prendere i necessari contatti ed acquisire le necessarie informazioni direttamente dalle strutture aziendali e/o i servizi AOD anche al fine di dare attuazione al documento unico di valutazione dei rischi da interferenza (DUVRI) secondo la procedura specifica AOD. Il presente documento è quindi uno degli strumenti di lavoro che consente alle ditte esterne la predisposizione e/o integrazione del documento di valutazione del rischio legato all attività espletata dai propri dipendenti all interno delle strutture dell AOD. Il presente documento di informazione dei rischi è pubblicato sul sito aziendale Servizi e Reparti Servizio Prevenzione e diventa fondamentale formalizzare l acquisizione da parte delle ditte esterne del presente documento di informazione mediante l invio di autocertificazione che ne attesti l avvenuta presa visione. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 14 di 53
15 Tabella 1 - Suddivisione dei rischi per area/reparto/servizio APPARECCHIATURE E MACCHINE LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN RELAZIONE ALL IMPIANTISTICA PRESENTE NON MEDICALI ELETTROMEDICALI DISTRIBUZIONE ALTRI FATTORI DI RISCHIO CANTIERI. RISCHIO INTERFERENZE MEZZI DI TRASPORTRO (Automezzi, autovetture) MEZZI DI SOLLEVAMENTO (Carrelli elevatori, transpallet) LUOGHI DI LAVORO RADIAZIONI IONIZZANTI CAMPI ELETTROMAGNETICI UVA UVB lampade germicide RADIAZIONI OTTICHE UNITÀ OPERATIVE SERVIZI Laser RUMORE (< 80 Db(A) Leq VIBRAZIONI LAVORAZIONI CON RITMI IMPOSTI E NON MODULATI DAL LAVORATORE ESPOSIZIONE A ALTE TEMPERATURE ESPOSIZIONE A BASSE TEMPERATURE (azoto, ossigeno ecc.) INCOLUMITÀ FISICA LEGATA AD AGGRESSIONI UTILIZZO DI APPRESTAMENTI PER LAVORI IN QUOTA (Scale portatili, trabatelli ecc..) INCIIAMPAMENTO E SCIVOLAMENTO dovuto all utilizzo di lavapavimenti e utensili portatili elettrolocuzione biologico chimico meccanico elettrolocuzione biologico chimico meccanico UTILIZZO CONSISTENTE O DI PARTICOLARI SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI (Formaldeide, solventi, basi, acidi ecc.) ANTIBLASTICI AMIANTO BIOLOGICO Termici, ventilazione e climatizzazione Elettrici Idro - sanitario Movimentazione e trasporto di persone e cose Antincendio Speciali (apparecchi a pressione, azoto e elio liquido) Gas anestetici alogenati (protossido d'azoto, Ossigeno Vuoto, aria medicale ecc Gas metano RADON DONNE GRAVIDE E PERPUERE IN PERIODO DI ALLATTAMENTO LEGIONELLA PRESENZA DI SITUAZIONI, TEMATICHE CHE POSSONO GENERARE RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE ILLUMINAZIONE SPAZI RISTRETTI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO D INCENDIO O CON POSSIBILITA DI FORMAZIONE DI MISCELE ESPLOSIVE DISPOSITI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.) L ATTIVAZIONE SEGUE QUANTO DISPOSTO DALL ARTiCOLO 26 DEL D.Lgvo81/08 UFFICI AMMINISTRATIVI E DI SUPPORTO X X ANATOMIA PATOLOGICA X X X X X X X X X ARCHIVIO X X X X X ANESTESIA E RIANIMAZIONE X X X X X CARDIOLOGIA UCC - ELETTROFISIOLOGIA X X X X X X CENTRALE DI STERILIZZIONE X X X X X X X X X X CENTRALI TECNOLOGICHE UTA - GE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X CENTRO PSICOSOCIALE X X CENTRO RESID TER PSICH (CRA) X CHIRURGIA GENERALE X X CHIRURGIA GENERALE AD INDIRIZZO SENOLOGIA X X X X COMUNITA PROTETTA CORSO DI LAUREA INFERMIERISTICA WEEK SURGERY DEGENZE BREVI X X X CUCINA E MENSA X X X X X X X X X X X X X X X X CURE PALIATIVE X CENTRO PRELIEVI CENTRALINO - PORTINERIA X D.H. ONCOLOGICO - ONCOLOGIA X X X X X X DIABETOLOGIA X DIETOLOGIA EMODIALISI X X X X X X X X X EMODINAMICA X X X X X X X X X X ENDOSCOPIADIGESTIVA X X X X X X FARMACIA X X X X X X GINECOLOGIA E OSTETRICIA SALE PARTO X X X X GRUPPO OPERATORIO X X X X X X X X X X X X MAGAZZINI ECONOMALI TECNICI X X X X X X Non presente Non presente Rischio presente durante lo svolgimento di attività manutentiva e di sanificazione Rischio presente durante lo svolgimento di attività manutentiva e di sanificazione MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA X X X X MEDICINA GENERALE X X X MEDICINA TRASFUSIONALE (CT) X X X X X X NEFROLOGIA X X X NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (NPIA) OCULISTICA X X X X ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA SALA GESSI X X X X X X OTORINOLARINGOIATRIA (ORL) X X X PATOLOGIA CLINICA LABORATORIO ANALISI X X X X X X X X PEDIATRIA - PATOLOGIA NEONATALE - NIDO X X X X X PNEUMOLOGIA X X X POLIAMBULATORI POLIDIAGNOSTICA AMBUL. MEDICI X X X X X X PRERICOVERI X X X PROCREAZIONE MEDICO ASSISTITA (PMA) X X X X X PRONTO SOCCORSO X X X X X RADIODIAGNOSTICA X X X X X X X X X FISIOTERAPIA X X X X X SERV MANUTENZIONI (OFFICINA) X X X X X X X X X X X X SERV. INGEGNERIA CLINICA X X X X X X X X SERV PSICH DIAGNOSI E CURA (SPDC) X X X SERVIZIO MEDICO COMPETENTE X SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE X SERVIZI VARI (Squadra pulizie etc.) X X X X X UROLOGIA - ENDOURORADIOLOGIA X X X X X X X X X X Rischio derivante dal collegamento all impianto di distribuzione o ad un uso non appropriato dell apparecchiatura Apparecchiature progettate e realizzate per poter essere a contatto con il paziente Rischio di elettrolocuzione derivante dal contatto diretto o indiretto con parti in tensione dell impianto Rischio trasversale e non dipendente dal reparto servizio Attuazione dei progetti di adeguamento delle strutture approvato dai VV.F. - LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO D INCENDIO Rischio legato all attività di MANUTENZIONE e INCENDIO VALUTAZIONE CHE TIENE CONTO DI TUTTI I FATTORI DI RISCHIO PRESENTI NEL REPARTO SERVIZIO SPECIFICO FATTORI RICOLLEGABILI ALLA TIPOLOGIA DEGENTI (età, malattia ecc.) ORGANIZZAZIONE E RITMI DI LAVORO, RAPPORTI PERSONALI ecc. VEDASI TITOLO III DEL PRESENTE DOCUMENTO Aree e percorsi esterni Aree e percorsi interni X LOCALI INTERRATI - CUNICOLI X X X X X X X X X X X X X X X Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 15 di 53
16 Tabella 2 - Suddivisione dei fattori di rischio per: area/reparto/servizio misure precauzionali previste interfacce AOD RISCHIO FISICO Fattore di rischio Area, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Mezzi di trasporto quali: - Furgoni; - Autovetture Mezzi di sollevamento quali: - Carrelli elevatori; - Transpallet - Aree esterne - Farmacia - Magazzini economati - Cucina - Centrali tecnologiche - Officine - Aree di carico e scarico - Percorsi di transito esterni ed interni Luoghi di lavoro - Tutti i luoghi AOD - L utilizzo esclusivo da parte di personale abilitato; - Porre attenzione alle zone dedicate al transito di persone e mezzi al fine di evitare l investimento; - Procedere a velocità contenuta; - Rispettare le regole del codice stradale; - E espressamente vietato l utilizzo dei mezzi di proprietà dell A.O.D.; - Utilizzo esclusivo da parte di personale abilitato; - Porre attenzione alle zone dedicate al transito di persone e mezzi al fine di evitare l investimento; - Operare all interno delle aree assegnate alla movimentazione; - Procedere a velocità contenuta; - Se si opera all esterno delle aree dedicate prevedere apposita delimitazione e segnalazione della zona di operazione; - Rispettare i percorsi dedicati al transito di tali mezzi; - E espressamente vietato l utilizzo dei mezzi di proprietà dell A.O.D.; - Delimitare e segnalare lo spazio, di idonee dimensioni, che in relazione alla tipologia dell intervento da svolgere non generi rischi per gli addetti, operatori e utenti ; - Movimentare materiale, attrezzature ecc. con personale sufficiente e con l utilizzo di appropriati ausili in modo da evitare spandimenti, cadute o quant altro possa essere di pregiudizio per la salute degli utenti ed addetti dell AOD; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza ed in generale alla cartellonistica presente ed in particolare per quanto riguarda portata, ingombri dimensioni, materiale presente ecc.; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del ; - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 16 di 53
17 RISCHIO FISICO Fattore di rischio Area, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Radiazioni ionizzanti Campi magnetici Radiazioni ottiche UVA UVB lampade germicide - Radiodiagnostica - Urologia: ambulatorio con attività radiologica - Ortopedia (sala operatoria e sala gessi) - Poliambulatori (amb. Odontostomatologia) - Cardiologia (Emodinamica e UTIC) - Reparti ove sono effettuate indagini con apparecchiature portatili (es. rianimazione ecc.) - Radiodiagnostica: risonanza magnetica nucleare - Servizi di fisioterapia (Marconi terapia ecc.) - Poliambulatori (amb. dermatologico terapia UVA e UVB) - Patologia Neonatale (UV) - Ambienti ove sono installate lampade germicide - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizio; - Nell eventualità di dover accedere agli ambienti e/o effettuare prove con gli impianti in funzione: - Mantenersi a distanza appropriata; - Evitare di interporsi al fascio di radiazioni; - Ridurre al minimo il tempo d esposizione; - Utilizzare i DPI specifici: - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del UO/Servizioe su indicazione del Responsabile delle Apparecchiature Radiologiche e può avvenire a cura del solo personale autorizzato; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizio - Nell eventualità di dover accedere agli ambienti e/o effettuare prove con gli impianti in funzione: - Mantenersi a distanza appropriata; - Evitare di interporsi nel campo magnetico; - Ridurre al minimo il tempo d esposizione; - Utilizzare i DPI specifici; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del ; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizio - Nell eventualità di dover accedere agli ambienti e/o effettuare prove con gli impianti in funzione: - Mantenersi a distanza appropriata; - Evitare di interporsi nel raggio d azione del fascio luminoso; - Ridurre al minimo il tempo d esposizione; - Utilizzare i DPI specifici; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del ; - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Esperto qualificato - Responsabile della sicurezza dell impianto (RMN) - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Esperto qualificato - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Esperto qualificato Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 17 di 53
18 RISCHIO FISICO Fattore di rischio Area, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Radiazioni ottiche Laser Rumore (<80 db(a) Leq Vibrazioni Lavorazioni con ritmi imposti e non modaluti dal lavoratore Esposizione a Alte Temperature Esposizione a Basse Temperature - Gruppo operatorio - Oculistica (reparto ambulatori) - Centrali tecnologiche - Coogenerazione - Gruppi elettrogeni NON PRESENTE NON PRESENTE - Servizio Cucina - Centrali termiche - Coogenerazione - Rampe di carico e serbatoio di stoccaggio Azoto, Ossigeno ecc.); - Impianti di raffreddamento e celle frigorifere; - Poliambulatori (amb. Dermatologico) - Radiologia: - Risonanza Magnetica - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizio; - Nell eventualità di dover accedere agli ambienti e/o effettuare prove con gli impianti in funzione: - Mantenersi a distanza appropriata; - Non interporsi al raggio d azione; - Utilizzare i DPI specifici; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del UO/Servizioe su indicazione dell Addetto Sicurezza Laser (ASL); - Attenersi alla segnaletica di sicurezza che evidenzia le zone ove tale rischio può sussistere; - Prima di accedere all area provvedere alla fermata degli impianti rumorosi se possibile, - Nell eventualità di dover accedere agli ambienti e/o effettuare prove con gli impianti in funzione: - Ridurre al minimo il personale operante ed il tempo d esposizione; - Utilizzare i DPI specifici - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Capo tecnico; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile ufficio tecnico o suo delegato; - Utilizzare i DPI specifici; - Le attrezzature utilizzate non devono essere fonte/causa d innesco né generare situazioni di pericolo; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile ufficio tecnico o suo delegato; - Utilizzare i DPI specifici; - L accesso a zone ove è installato il sistema di evacuazione dell elio liquido (QUENCH) deve OBBLIGATORIAMENTE essere autorizzato preventivamente dal Responsabile/coordinatore del servizio - Addetto sicurezza laser (ASL) - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Ufficio Tecnico - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Responsabile - Coordinatore - Responsabile della sicurezza dell impianto (RM) - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Esperto qualificato Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 18 di 53
19 RISCHIO FISICO Fattore di rischio Area, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Incolumità fisica legata ad aggressioni Attrezzature e apprestamenti per l esecuzioni di lavori in quota quali: - tra battelli; - scale portatili; - ecc - Inciampamento e scivolamento dovuto all utilizzo di lavapavimenti e utensili portatili - SPDC - CPS - CRA - Pronto soccorso - Centralino portineria - Reparti e servizi - Reparti e servizi; - Officine e svolte attività manutentive - Non rimanere mai da soli con i pazienti ed intervenire accompagnati dal personale del servizio; - Evitare situazioni, linguaggi e/o comportamenti che possano essere travisati dai pazienti; - Non abbandonare o lasciare incustoditi attrezzi, utensili, accendini o quant altro possa essere indebitamente utilizzato dai pazienti; - Non abbandonare o lasciare incustoditi contenitori o sostanze pericolose o quant altro possa essere di nocumento alla sicurezza dei pazienti; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del ; - Delimitare e segnalare lo spazio, di idonee dimensioni, che in relazione alla tipologia dell intervento da svolgere non generi rischi per gli addetti, operatori e utenti ; - Apprestare appositi misure atte ad evitare la caduta di cose e materiali; - Impedire il passaggio delle persone nella zona sottostante; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizio; - E espressamente vietato l utilizzo di attrezzature di proprietà dell A.O.D.; - Prima di iniziare le operazioni di lavaggio del pavimento apporre l apposita segnaletica di pericolo e rimuoverla a superficie asciutta; - Limitare l impiego di prolunghe che potrebbero essere fonte d inciampamento; - Delimitare e segnalare lo spazio, di idonee dimensioni, che in relazione alla tipologia dell intervento da svolgere non generi rischi per gli addetti, operatori e utenti; - Le apparecchiature e gli utensili devono essere utilizzati secondo le istruzioni del fabbricante; - E espressamente vietato l utilizzo di attrezzature di proprietà dell A.O.D.; - Responsabile - Coordinatore - Responsabile - Coordinatore - Ufficio Tecnico - Ingegneria clinica Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 19 di 53
20 RISCHIO FISICO Fattore di rischio Area, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD - Elettrolocuzio ne - da contatto diretto/indirett o con gli impianti elettrici o dall utilizzo di apparecchiatur e medicali e non medicali - Cabine elettriche - Gruppi elettrogeni - Cogenerazione - Gruppi di continuità - Sottocentrali, - Reparti e servizi (quadri, impianti e apparecchiature alimentate elettricamente) - Gli interventi su apparecchiature, impianti, attrezzature, che espongono a rischio di elettrolocuzione, devono essere sempre eseguiti: - da persone esperte e qualificate, - con impianti e/o attrezzature fuori tensione, - previa autorizzazione da parte del Responsabile dell Ufficio Tecnico reparto/servizio: - utilizzando: - DPI specifici (guanti e pedane isolanti ecc.); - utensili e attrezzature idonei all uso sia per la sicurezza dell operatore che per l impianto o attrezzatura; - procedure di sicurezza e misure precauzionali a garanzia di tutti i soggetti interessati; - Ufficio Tecnico - Ingegneria Clinica - Responsabile - Coordinatore Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 20 di 53
21 Fattore di rischio Utilizzo di sostanze e preparati pericolosi (Formaldeide, solventi, basi, acidi ecc.) Antiblastici Amianto Aree, reparto, servizio - Anatomia Patologica - Laboratorio Analisi - Emodialisi - Officine - Cucine - Centro stampa - Magazzini - Endo/uroscopia - Reparti e servizi Oncologici (preparazione e somministrazione) - Farmacia (deposito); - Centrali termiche - Coibentazione impianti; - Coperture RISCHIO CHIMICO Misure precauzionali previste - Attenersi alla segnaletica di sicurezza presente nei reparti; - Attenersi alle misure di sicurezza evidenziate dalle etichette; - Attenersi alle indicazioni del Responsabile del Servizio o suo delegato; - Al fine di prevenire concentrazioni ambientali pericolose di aerodispersi gli interventi devono essere eseguiti con porte e finestre aperte o con altro sistema di areazione forzata; - Manipolare con attenzione i contenitori al fine di evitare rotture, spandimenti ecc.; - In caso di contaminazione, rimuovere gli indumenti contaminati e richiedere soccorso al personale sanitario AOD; - In caso di sversamento di materiale provvedere aprire le finestre in modo da ridurre la concentrazione ambiente e procedere alla rimozione del materiale stesso; Le attrezzature utilizzate non devono essere fonte/causa d innesco né generare situazioni di pericolo; - Utilizzare sempre i DPI specifici; - NON travasare o mescolare sostanze; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del ; - Utilizzare sempre i DPI previsti (gli interventi da effettuarsi nelle zone di preparazione devono prevedere camice monouso, doppi guanti di protezione, facciali filtranti FFP3); - Attenersi alle indicazioni del Responsabile del Servizio o suo delegato e alla segnaletica di sicurezza presente; - Assicurarsi che le superfici, attrezzature oggetto dell intervento siano pulite e non contaminate. Nel caso l intervento previsto sia quello di pulizia, procedere come previsto dalle procedure vigenti all interno dell A.O.D. (es. manutenzione cappe); - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione scritta da parte del Responsabile/Capotecnico dell Ufficio Tecnico; - Attenersi alle indicazioni del Responsabile/Capo tecnico dell Ufficio Tecnico; - Non effettuare interventi che possano comportare la liberazione di fibre aerodisperse; - In caso verifiche o interventi che comunque NON DEVONO comportare liberazione di fibre trattare la superficie con apposito prodotto fissante ed utilizzare per la protezione delle vie respiratorie FFP3, guanti monouso e tute in tyvek; - Il materiale di risulta deve essere immediatamente trattato come un rifiuto pericoloso e adottate tutte le misure disposte dalla normativa vigente; - Nel caso l intervento preveda la rimozione di materiale questo deve avvenire secondo i disposti legislativi vigenti (piano di lavoro autorizzato dall ASL) e previa autorizzazione da parte dell Azienda; Interfacce AOD - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico - Ufficio Tecnico Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 21 di 53
22 RISCHIO BIOLOGICO Fattore di rischio Aree, reparto, servizio Misure precauzionali previste Rischio biologico Al fine di poter garantire il più elevato livello di sicurezza per gli addetti, il rischio biologico si deve considerare potenzialmente presente in tutti i reparti e servizi dell azienda ed in ogni caso là dove possa avvenire una contaminazione accidentale direttamente mediante materiale infetto o potenzialmente infetto (es. sangue, feci, urine ed altri liquidi biologici ecc.) o indirettamente entrando in contattato con materiali, attrezzature, apparecchiature, strumentario, dispositivi medici, presidi chirurgici, contenitori, piani di lavoro, letterecci, etc. potenzialmente infetti, ivi compresi i materiali destinati ad essere smaltiti come rifiuti; Sono da ritenersi a maggior rischio: - I servizi ed i reparti di degenza destinati all accoglimento e ricovero di pazienti che hanno contratto malattie infettive diffusive quali Pronto Soccorso, Medicina, Pneumologia; - I reparti e servizi ove sistematica è la manipolazione o il contatto con liquidi biologici: - Laboratori analisi, - Anatomie patologiche, - Sale autoptiche, - Camere operatorie. - Impianti e servizi tecnologici: - impianti trattamento acque di scarico,depuratori; - impianti di condizionamento \trattamento aria, - Raccolta e conferimento rifiuti: - contenitori, zone raccolta, deposito stoccaggio. - Utilizzare sempre gli appositi DPI - Attenersi alle misure di sicurezza previste dall Azienda per il reparto/servizio; - Effettuare l intervento previsto previa autorizzazione del Responsabile di Reparto/Servizio; - Non effettuare operazioni non disciplinate ed in caso di necessità richiedere preliminare autorizzazione al proprio preposto o responsabile; - Segnalare immediatamente al Responsabile del UO/Servizioogni contaminazione che dovesse verificarsi, avvisare il proprio responsabile e recarsi al Pronto Soccorso del Presidio; - Responsabile - Coordinatore Ingegneria Clinica - Ufficio Tecnico Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 22 di 53
23 STRUTTURA Fattore di rischio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Viabilità interna ed esterna Impianti - Termici - Ventilazione - Climatizazione Impianti idrosanitari Impianti elettrici Impianti movimentazione e trasporto di persone e cose - Prestare attenzione al passaggio di persone e trasporto di materiali in particolare in presenza di superfici che potrebbero essere umide (es. cucine), non uniformi (es. piazzali esterni,), non raccordate (es. rampe di carico); - Il trasporto di mezzi, materiali ed attrezzature all interno o all esterno della struttura deve avvenire senza pregiudizio per gli occupanti, gli avventori, gli addetti, gli utenti e senza arrecare danno alla stabilità della struttura medesima; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza (portata, altezza, larghezza, etc.) ove prevista; - Attenersi alla segnaletica orizzontale e verticale, caricare e scaricare materiali e merci nelle zone appositamente individuate; - Attenersi ai sensi di marcia previsti, non superare la velocità prevista. - Non utilizzare il trasporto ascensori, montacarichi, montalettighe se non espressamente autorizzati da parte del coordinatore dei magazzini economali e/o responsabile/capotecnico dell Ufficio Tecnico ecc.; - Qualunque intervento sui sistemi di erogazione, stoccaggio, deposito, con particolare riferimento agli interventi destinati all interruzione dell erogazione deve essere oggetto di specifica autorizzazione da parte della Direzione di Presidio o del Responsabile dell Ufficio tecnico; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza presente ed alle indicazioni del Responsabile AOD o suo delegato; - Non usare fiamme libere o provocare scintille; - Le attrezzature utilizzate non devono essere fonte/causa d innesco né generare situazioni di pericolo; - Utilizzare i DPI specifici; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizi; - Qualunque intervento sui sistemi di erogazione, stoccaggio, deposito, con particolare riferimento agli interventi destinati all interruzione dell erogazione deve essere oggetto di specifica autorizzazione da parte della Direzione di Presidio o del Responsabile dell Ufficio tecnico; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza presente ed alle indicazioni del Responsabile AOD o suo delegato; - Utilizzare i DPI specifici; - Intervenire sempre in due addetti; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizi; - L apparecchiatura va utilizzata secondo le modalità previste dal costruttore e dall AOD in caso di esigenze particolari è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile dell Ufficio tecnico o suo delegato; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza presente (fuori uso, attenzione gradino ecc.); - Informare l Ufficio Tecnico di eventuali guasti o anomalie di funzionamento;; - Ufficio Tecnico - Direzione di presidio - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Direzione di presidio - Ufficio Tecnico - Responsabile - Coordinatore - Ufficio Tecnico Impianti speciali (es.rm) - L accesso a suddetti impianti è assoggettato a specifica autorizzazione - Ufficio Tecnico - Ingegneria Clinica - Coordinatore Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 23 di 53
24 STRUTTURA Fattore di rischio Misure precauzionali previste Interfacce AOD - Impianti - gas anestetici ossigeno - vuoto e aria - gas metano - Qualunque intervento sui sistemi di erogazione, stoccaggio, deposito, con particolare riferimento agli interventi destinati all interruzione dell erogazione deve essere oggetto di specifica autorizzazione da parte della Direzione di Presidio dell AOD o del Responsabile dell Ufficio tecnico; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza presente ed alle indicazioni del Responsabile Ufficio Tecnico o suo delegato; - Non usare fiamme libere o provocare scintille; - Le attrezzature utilizzate non devono essere fonte/causa d innesco né generare situazioni di pericolo; - Al fine di prevenire concentrazioni ambientali pericolose di aerodispersi gli interventi devono essere eseguiti con porte e finestre aperte o con altro sistema di areazione forzata; - Utilizzare i DPI specifici; - Intervenire sempre in due addetti; - L intervento sulle attrezzature e sugli impianti è subordinato ad apposita autorizzazione da parte del Responsabile/Coordinatore del Reparto/Servizi; - Ufficio Tecnico - Ingegneria Clinica - Responsabile - Coordinatore ALTRI FATTORI Fattore di rischio Aree, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Radon - Locali interrati, cunicoli - L indagine ambientale non ha evidenziato concentrazioni significative - Servizio prevenzione protezione Donne gravide e puerpere in periodo di allattamento - Reparti e servizi - La valutazione che tiene conto dei vari fattori di rischio presenti nel ambiente di lavoro è definita con apposita procedura aziendale. L idoneità alla mansione ovvero la possibilità di lavori nei reparti e servizi dell azienda dovrà essere preliminarmente concordata - Medici competenti - Servizi prevenzione protezione Legionella - Impianti di trattamento aria e acqua - Misure comuni agli impianti tecnologici con particolare riguardo all utilizzo di DPI specifici per la protezione delle vie respiratorie - Ufficio tecnico Illuminazione - centrali tecnologiche - locali interrati - cunicoli - Le misure precauzionali previste sono quelle descritte nei fattori di rischio specifici - Ufficio tecnico Spazi ristretti - centrali tecnologiche - locali interrati - cunicoli - Le misure precauzionali previste dovranno essere concordate preventivamente - Ufficio tecnico Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 24 di 53
25 INCENDIO Fattore di rischio Aree, reparto, servizio Misure precauzionali previste Interfacce AOD Incendio - Tutti i luoghi AOD con particolare attenzione a: - Centrali tecnologiche; - Depositi di materiale infiammabile; - Depositi e rampe di carico (ossigeno, protossido ecc.) - Cucina; - Anatomia patologica; - Archivi; - Attenersi alla segnaletica di sicurezza e alle indicazioni del Responsabile/Coordinatore del UO/Servizioo suo delegato; - Manipolare con attenzione i contenitori di sostanze o preparati pericolosi al fine di evitare rotture, spandimenti ecc.; - Non usare fiamme libere o provocare scintille; - Non fumare; - Gli utensili e le attrezzature utilizzate non devono essere fonte/causa d innesco né generare situazioni di pericolo; - L utilizzo di apparecchiature che possano essere causa d innesco o l utilizzo di fiamme libere è assoggettato ad apposita autorizzazione scritta da parte del Responsabile/capotecnico dell Ufficio tecnico; garantendo la costante presenza di estintori; - In caso di pericolo grave ed immediato darne immediata comunicazione al coordinatore del UO/Servizioo avvisare il centralino indicato l ospedale, il piano e il reparto nel quale ci si trova: - NUMERO INTERNO EMERGENZA 81 - Centralino Desenzano e Lonato - tel Centralino Gavardo Salò - tel Centralino Manerbio Leno - tel Se in grado attivarsi al fine di ridurre la situazione d emergenza - Attenersi alle indicazioni del coordinatore dell emergenza e/o del personale di reparto; - In caso d evacuazione attenersi alle indicazioni fornite dal coordinatore dell emergenza o dal personale presente; - Recarsi nel punto di ritrovo indicato; - Coordinatore UO/Servizio - Responsabile - Coordinatore emergenza - Centralino - Direzione - Pronto soccorso - Ufficio Tecnico DPI Vedasi TITOLO III del presente documento INTERFERENZE Le misure specifiche sono definite nel DUVRI di cui all art. 26 del D.Lgvo 81/08 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 25 di 53
26 05 NORME COMPORTAMENTALI Si ritiene opportuno rendere edotti i Datori di Lavoro delle ditte esterne operanti all interno della AOD delle principali indicazioni a cui i propri lavoratori devono attenersi allo scopo di tutelare la propria incolumità e congiuntamente anche quella dei lavoratori, utenti e visitatori dell AOD. E VIETATO - l accesso a zone, locali, ambienti e cantieri edili e comunque dove l accesso è consentito solo al personale autorizzato - l utilizzo di attrezzature e/o macchine di proprietà dell A.O.D. (scale portatili, carrelli elevatore, fiamma ossiacetilenica ecc.) senza la prevista autorizzazione dell A.O.D.; - effettuare riparazioni di fortuna ; - mescolare sostanze e preparati pericolosi che tra loro diano origine a reazioni pericolose o che siano incompatibili fumare in tutti gli ambienti dell AOD; - mangiare negli ambienti di lavoro; - ASSUMERE QUALSIASI SOSTANZA ALCOOLICA e STUPEFACENTE durante l orario di lavoro e comunque all interno dell AOD E OBBLIGATORIO - Prima dell inizio dei lavori darne comunicazione al Responsabile di Presidio e/o al Responsabile del UO/Serviziointeressato o che ne ha fatto richiesta ; - Segnalare, limitare o vietare l accesso all ambiente e/o alla zona di lavoro interessata; - Attenersi e rispettare le indicazioni riportate dall apposita segnaletica e cartellonistica specifica (deposito infiammabili, zona protetta, contaminazione biologica, pericolo carichi sospesi ecc.); - Assicurarsi che le superfici, attrezzature oggetto dell intervento siano pulite e non contaminate. In tal caso richiedere o procedere alla pulizia secondo le modalità di sanificazione vigenti all interno dell A.O.D.; - Segnalare immediatamente al Responsabile del UO/Servizioogni anomalia, disfunzione o situazione di pericolo; - Segnalare immediatamente al Responsabile del UO/Servizioogni infortunio che dovesse verificarsi; - Il personale deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia contenete le generalità del lavoratore e del datore di lavoro e debitamente esposta; - In caso di manipolazione di sostanze chimiche pericolose volatili, e ogni qualvolta si effettuino operazioni che comportino sviluppo di gas, polveri o fumi nocivi se possibile lavorare sotto cappa o altrimenti aerare il più possibile l ambiente; - Utilizzare sempre i specifici DPI (come da procedura aziendale SIS PS 09.03) - Qualora in aggiunta ai DPI utilizzati dal personale operante in appalto, sub appalto e lavoratore autonomo, per motivi di sicurezza, sterilità e/o igiene ecc., sia necessario l utilizzo di DPI specifici o di dispositivi barriera, questi saranno forniti da parte dell U.O./UO/Serviziopresso cui si svolgerà l attività IGIENE DEL PERSONALE - Lavarsi accuratamente le mani: - prima di iniziare il lavoro e dopo ogni interruzione; - dopo aver usato i servizi igienici; - ogni volta che si passa da un'attività ad un'altra; - dopo aver manipolato rifiuti o materiale potenzialmente contaminanti sia dal punto di vista biologico e/o chimico; - usare acqua calda e un detergente; - Proteggersi la cute lesa (ferite, abrasioni ecc.) con presidi medici appropriati e DPI; - Di norma i servizi igienici utilizzabili sono quelli riservati agli utenti. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 26 di 53
27 IN CASO D INFORTUNIO - Informare dell accaduto il Responsabile del UO/Serviziononché il proprio responsabile; - Recarsi al Pronto Soccorso del Presidio; - Attenersi alla procedura dell AOD e secondo quando previsto nell attività di coordinamento e cooperazione. - In caso di contaminazione (puntura d ago, taglio, contatto con la cute ecc) con materiale biologico (sangue, feci, saliva, escreato ecc) bisogna: - lavarsi accuratamente la parte contaminata; - segnalare immediatamente al Responsabile del UO/Servizioove è avvenuto l infortunio ed avvisare il proprio responsabile; - recarsi al Pronto Soccorso del Presidio; - Attenersi alla procedura dell AOD e secondo quando previsto nell attività di coordinamento e cooperazione IN CASO D EMERGENZA - Seguire le indicazioni e i comportamenti da adottarsi in caso di emergenza; - In caso di pericolo grave ed immediato RILEVATO e/o PROVOCATO darne immediata COMUNICAZIONE al coordinatore del UO/Servizioe ALLERTARE il centralino indicando l ospedale, il piano e il reparto nel quale ci si trova e la situazione d emergenza presente: - NUMERO INTERNO EMERGENZA 81 - Centralino Desenzano e Lonato - tel Centralino Gavardo Salò - tel Centralino Manerbio Leno - tel Attenersi alle indicazioni del coordinatore dell emergenza e/o del personale di reparto; - Se in grado attivarsi al fine di ridurre la situazione d emergenza; Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 27 di 53
28 CARTELLONISTICA EMERGENZA AOD In ciascun piano della struttura sanitaria, in prossimità degli accessi, lungo i corridoi e nelle aree di sosta, sono esposte, bene in vista, precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza (Cartellonistica n.1) e da planimetrie del piano medesimo che riportino, in particolare, i percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite ed il punto di ritrovo assegnato al UO/Servizio(Cartellonistica n. 2) Cartellonistica n. 1 PRESIDIO DI DESENZANO LONATO (Esempio) Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 28 di 53
29 Cartellonistica n.2 (Esempio) Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 29 di 53
30 PROCEDURA EMERGENZA AOD - INCENDIO NORME COMPORTAMENTALI NEL CORSO DI OGNI EMERGENZA TUTTI DEVONO: - MANTENERE LA CALMA; - RISPETTARE LE DISPOSIZIONI IMPARTITE; - ATTENERSI ALLE PROCEDURE PREVISTE NEL PIANO. IN CASO DI INCENDIO E PRIORITARIO - CHIUDERE LA PORTA DEL LOCALE/AMBIENTE OVE SI E SVILUPPATO L INCENDIO; - APRIRE LE LE FINESTRE DEGLI SPAZI AD USO COMUNE (CORRIDOI, SOGGIORNI, REFFETTORI ecc); - METTERE IN SICUREZZA, NEL LIMITE DEL POSSIBILE, ATTREZZATURE O MATERIALI CHE POSSANO CREARE SITUAZIONE DI PERICOLO; - PRODIGARSI NELL ASSISTENZA ALLE PERSONE CON IMPEDITA O RIDOTTA CAPACITÀ MOTORIA; - ATTENERSI ALLE INDICAZIONI FORNITE DAL COORDINARTORE DELL EMERGENZA PRIMA DELL EVACUAZIONE O DEL TRASFERIMENTO IN ALTRO REPARTO; - NON USARE ASCENSORI; - TRASPORTARE LE PERSONE E, A PROPRIA VOLTA, RAGGIUNGERE IL LUOGO DI RACCOLTA ESTERNO. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 30 di 53
31 PROCEDURA DI EMERGENZA PER INCENDIO NEL REPARTO FASE DI ALLARME L allarme incendio può essere dato da: sistema automatico di rilevazione e rivelazione; direttamente, da chiunque percepisca la presenza di fumo o fiamme; mediante l attivazione degli appositi pulsanti di allarme; Il personale di servizio in reparto, resosi conto della situazione d allarme in atto, deve immediatamente avvisare il proprio responsabile o il coordinatore/capotecnico affinché provveda a darne avviso al centralino. Nel solo caso in cui dette persone non siano presenti o ci si trovi al di fuori del proprio UO/Servizioo in zone non presidiate, all esterno dell edificio, lo stesso personale deve darne immediata comunicazione al CENTRALINO mediante NUMERO INTERNO EMERGENZA 81 specificando il reparto dove si sta sviluppando l incendio, l interno da cui sta chiamando ed il proprio nome. IN CASO DI INCENDIO E PRIORITARIO - CHIUDERE LA PORTA DEL LOCALE/AMBIENTE OVE SI E SVILUPPATO L INCENDIO - APRIRE LE FINESTRE DEGLI SPAZI AD USO COMUNE (CORRIDOI, SOGGIORNI, REFFETTORI ecc) FASE OPERATIVA PRIMA DELL ARRIVO DEI VIGILI DEL FUOCO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 31 di 53
32 CENTRALINO Dopo averne dato comunicazione agli enti di soccorso pubblico (primariamente VVFF), avere attivato la squadra di emergenza e dato informazione al Responsabile dell emergenza ed alle altre figure previste dall apposito schema, ne dà immediata comunicazione ai reparti adiacenti interessati. REPARTO INTERESSATO DALL EMERGENZA Gli operatori del reparto, gli addetti all emergenza di reparto e gli operatori della squadra di emergenza che sono potuti intervenire, in attesa dell arrivo dei Vigili del Fuoco, qualora le condizioni lo consentano, provvederanno, nell ordine più opportuno a: verificare l origine dell incendio ; rimuovere il paziente o i pazienti immediatamente esposti alle fiamme; soccorrere altre eventuali persone in pericolo di vita immediato; verificare la chiusura delle porte tagliafuoco per confinare lo sviluppo di fumo e calore; togliere l alimentazione elettrica nella zona coinvolta dall incendio (se è possibile in relazione ai degenti); bloccare l impianto di climatizzazione; chiudere le valvole di intercettazione delle condotte di alimentazione dei gas medicali e tecnici se ciò non comporta pericolo per i degenti in trattamento; utilizzare, qualora le condizioni lo permettano, i mezzi mobili di estinzione (estintori); limitare la propagazione di fumo e di calore ai reparti adiacenti; effettuare la conta del personale e dei degenti fornire informazioni chiare e precise ai degenti; iniziare il trasferimento dei degenti in luogo sicuro per la loro successiva evacuazione (dal reparto/piano/edificio) utilizzando i percorsi e le uscite segnalate raggiungendo i punti di raccolta previsti; predisporre quanto necessario per l assistenza al personale evacuato IL PERSONALE DEI REPARTI ADIACENTI Dopo aver ricevuto l allarme: verificherà che non vi sia propagazione di fumo e calore nel proprio reparto; verificherà la chiusura delle porte tagliafuoco; predisporrà eventualmente lo spostamento graduale dei degenti dalle stanze che si trovano più vicine al reparto coinvolto dall incendio; si metterà a disposizione del responsabile del reparto coinvolto; verificherà la presenza di tutto il personale in servizio e di tutti i degenti raccogliendo fornendo indicazioni ai degenti circa l evolversi dell evento. ATTENERSI ALLE INDICAZIONI FORNITE DAL RESPONSABILE DELL EMERGENZA PRIMA DELL EVACUAZIONE O DEL TRASFERIMENTO IN ALTRO REPARTO. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 32 di 53
33 FASE OPERATIVA ALL ARRIVO DEI VIGILI DEL FUOCO CENTRALINO/GUARDIOLA All arrivo dei Vigili del Fuoco, fornirà indicazioni precise sul percorso per raggiungere l incendio. Se possibile, incaricherà una persona che conduca le squadre direttamente al reparto. IL PERSONALE PRESENTE IN REPARTO (con gli addetti della squadra di emergenza) Fornirà indicazioni per eventuali salvataggi immediati di persone rimaste bloccate dall incendio; Fornirà ulteriori indicazioni sulla posizione degli impianti tecnologici; Fornirà indicazioni su eventuali particolari problematiche e informerà il responsabile delle squadre di soccorso sull esito della verifica della presenza dei degenti e del personale IL PERSONALE DEI REPARTI ADIACENTI Qualora non sia già stato impiegato in ausilio al personale del reparto coinvolto, resterà a disposizione nel proprio reparto per eventuali ulteriori misure da mettere in atto Garantirà la presenza costante di una persona all apparecchio telefonico del reparto per ogni comunicazione urgente. EVACUARE SEGUENDO LE INDICAZIONI: RESPONSABILE DELL EMERGENZA DEI VIGILI DEL FUOCO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 33 di 53
34 ULTERIORI INDICAZIONI IN CASO DI INCENDIO IMPORTANTE - In caso di fumo allontanarsi al più presto dalla zona dell incendio; - in caso di molto fumo camminare rivolti verso il basso con un fazzoletto bagnato tenuto sul naso; - non usare ascensori e montacarichi, ma scendere le scale spostandosi lungo i muri; - evitare di salire ai piani superiori in quanto il fumo va verso l alto; - raggiungere il luogo sicuro più vicino seguendo i percorsi di emergenza indicati; - se il fuoco all esterno del locale impedisce l uscita chiudersi all interno; - sigillare le fessure per impedire l ingresso del fumo e segnalare all esterno la propria presenza. NEL CASO SIA POSSIBILE INTERVENIRE - allontanare sostanze infiammabili o combustibili; - non usare acqua su parti elettriche in tensione; - impedire l accesso al locale a chi non è addetto alle operazioni di emergenza; SE UNA PERSONA E AVVOLTA DALLE FIAMME SI DEVE - evitare che corra; - distenderlo a terra; - avvolgere la persona con coperta antifiamma; - evitare l uso di estintori. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 34 di 53
35 PROCEDURA EMERGENZA AOD EVACUAZIONE MISURE GENERALI DI EVACUAZIONE NON APPENA RICEVUTA LA COMUNICAZIONE DI EVACUAZIONE IL PERSONALE DEL UO/SERVIZIODEVE: AVVIARE LA PROCEDURA PREVISTA IN CASO DI ABBANDONO DEI LOCALI, PRECISANDO AGLI UTENTI E AI VISITATORI CHE LA CAUSA DELL EVACUAZIONE RAPPRESENTA UNA MISURA PRUDENZIALE E DI MANTENERE LA CALMA; PRODIGARSI NELL ASSISTENZA ALLE PERSONE CON IMPEDITA O RIDOTTA CAPACITÀ MOTORIA; TRASPORTARE LE PERSONE E, A PROPRIA VOLTA, RAGGIUNGERE IL LUOGO DI RACCOLTA ESTERNO; ATTENERSI ALLE INDICAZIONI FORNITE DAGLI VIGILI DEL FUOCO; VERIFICARE CHE ALL INTERNO DEL REPARTO NON SIA RIMASTO NESSUNO; IN CASO D INCENDIO CHIUDERE LE PORTE TAGLIAFUOCO PER RITARDARE LA PROPAGAZIONE DELL INCENDIO E CONFINARE LO SVILUPPO DI FUMO E CALORE; METTERE IN SICUREZZA, NEL LIMITE DEL POSSIBILE, ATTREZZATURE O MATERIALI CHE POSSANO CREARE SITUAZIONI DI PERICOLO; RECUPERARE LE CARTELLE CLINICHE (se possibile); NEL PUNTO DI RITROVO ASSEGNATO ATTENDERE INDICAZIONI. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 35 di 53
36 PLANIMETRIE GENERALI In ogni planimetria sono stati individuati gli accessi carrai e non con evidenziati gli accessi per i mezzi di soccorso, attacchi vigili del fuoco, impianti tecnologici e i punti di ritrovo. Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 36 di 53
37 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 37 di 53
38 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 38 di 53
39 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 39 di 53
40 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 40 di 53
41 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 41 di 53
42 06 INDIVIDUAZIONE ACCESSI E AREE DI CARICO E SCARICO OSPEDALE DI DESENZANO DEL GARDA Identificativo AREA DEDICATO A Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 1 DIREZIONE DI PRESIDIO 3 CARRAIO 2 CENTRALI TECNOLOGICHE OSSIGENO 3 CARRAIO 3 OFFICINE CUCINA 3 CARRAIO 4 FARMACIA RIFIUTI BIANCHERIA 3 CARRAIO 5 MAGAZZINO ECONOMALE 3 CARRAIO 6 CUCINA 3 CARRAIO 7 RIFIUTI BIANCHERIA BAR - DISTRIBUTORI AUTOMATICI 3 CARRAIO 8 DIREZIONE GENERALE 5 CARRAIO 9 10 CED UFFICIO TECNICO INGEGNERIA CLINICA FORMAZIONE ASL DI BRESCIA 5 CARRAIO 6 CARRAIO Identificativo AREA 1 RIFIUTI BIANCHERIA CUCINA DEDICATO A OSPEDALE DI LONATO Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 1 CARRAIO 2 OSSIGENO 2 CARRAIO 3 MANUTENZIONE 2 CARRAIO 4 ACQUA 1 CARRAIO N.B.: ACCESSI O AREE DI CARICO\SCARICO DIVERSI DA QUELLI INDICATI DEVONO ESSERE PREVENTIVAMENTE AUTORIZZATE DALLA DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 42 di 53
43 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 43 di 53
44 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 44 di 53
45 OSPEDALE DI GAVARDO Identificativo AREA DEDICATO A Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 1 CUCINA BAR - DISTRIBUTORI AUTOMATICI 1 CARRAIO 2 BIANCHERIA 2 CARRAIO 3 4 MAGAZZINO ECONOMALE MAGAZZINO TECNICO SALME COMBUSTIBILE CENTRALI TECNOLOGICHE 2 CARRAIO 1 CARRAIO 5 RIFIUTI 4 CARRAIO 6 SPDC 5 CARRAIO INGRESSO DIPENDENTI 3 PEDONALE N.B. L accesso 5 è in fase di realizzazione OSPEDALE DI SALÒ Identificativo AREA 1 DEDICATO A RIFIUTI BIANCHERIA DISTRIBUTORI AUTOMATICI CUCINA Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 1 CARRAIO N.B.: ACCESSI O AREE DI CARICO\SCARICO DIVERSI DA QUELLI INDICATI DEVONO ESSERE PREVENTIVAMENTE AUTORIZZATE DALLA DIREZIONE DI PRESIDIO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 45 di 53
46 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 46 di 53
47 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 47 di 53
48 Identificativo AREA OSPEDALE DI MANERBIO DEDICATO A Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 1 CUCINA CARRAIO RIFIUTI COMBUSTIBILE CENTRALI TERMICHE OSSIGENO COMBUSTIBILE CENTRALI TERMICHE RIFIUTI BIANCHERIA CARRAIO CARRAIO CARRAIO 5 MAGAZZINO ECONOMALE CARRAIO 6 COMBUSTIBILE CARRAIO 7 8 RIFIUTI STERILIZZAZIONE DIALISI BAR - DISTRIBUTORI AUTOMATICI AUTISTI AOD (servizio trasporti) DITTE ETERNE (es. Consegna diretta hai reparti, ecc.) 4 CARRAIO CARRAIO In caso di automezzi particolari può essere utilizzato l accessso 1 previa autorizzazione da parte della Direzione di Presidio Identificativo AREA 1 RIFIUTI COMBUSTIBILE DEDICATO A OSPEDALE DI LENO Identificativo ACCESSO Tipologia ACCESSO 5 CARRAIO 2 FARMACIA 5 CARRAIO 3 CENTRO STAMPA RIFIUTI 5 CARRAIO 4 COMBUSTIBILE 5 CARRAIO 5 AZOTO 5 CARRAIO 6 CUCINA 5 CARRAIO AEROSOL TERAPIA RIFIUTI BIANCHERIA OSSIGENO ASL DISTRIBUTORI AUTOMATICI 5 CARRAIO 1 CARRAIO 1 CARRAIO 10 RIFIUTI 2 CARRAIO 11 ASL PROTESICA E VETERINARIA N.B.: ACCESSI O AREE DI CARICO\SCARICO DIVERSI DA QUELLI INDICATI DEVONO ESSERE PREVENTIVAMENTE AUTORIZZATE DALLA DIREZIONE DI PRESIDIO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 48 di 53
49 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 49 di 53
50 Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 50 di 53
51 07 NUMERI E INFORMAZIONI UTILI Reparto/servizio Presidio di Desenzano - Lonato Ospedale di DESENZANO DEL GARDA telefono Centralino Direzione Medica di Presidio numero breve fax do.desenzano@aod.it Servizio Tecnico tecnico.desenzano@aod.it Capo operai riccardo.bertoletti@aod.it Ingegneria clinica ingegneriaclinica.desenzano@aod.it Servizio Prevenzione prevenzione.aziendale@aod.it Medico Competente medicocompetente.desenzano@aod.it Pronto Soccorso Centralino Ospedale di LONATO Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 51 di 53
52 Reparto/servizio Presidio di Gavardo - Salò Ospedale di GAVARDO telefono numero breve Centralino Direzione Medica di Presidio Servizio Tecnico Capo operai fax do.gavardo@aod.it tecnico.gavardo@aod.it Ingegneria clinica ingegneriaclinica.gavardo@aod.it Servizio Prevenzione prevenzione.aziendale@aod.it Medico Competente medicinapreventiva.gavardo@aod.it Pronto Soccorso Centralino Ospedale di SALO Reparto/servizio Presidio di Manerbio - Leno Ospedale di MANERBIO telefono Centralino Direzione Medica di Presidio numero breve fax do.manerbio@aod.it Servizio Tecnico tecnico.manerbio@aod.it Capo operai Ingegneria clinica Medico Competente Pronto Soccorso Servizio Prevenzione Centralino Ospedale di LENO ingegneriaclinica.manerbio@aod.it medicinapreventiva.manerbio@aod.i t prevenzione.aziendale@aod.it Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 52 di 53
53 08 SEGNALITICA RICORRENTE (Esempio) Cartelli di divieto Cartelli di avvertimento Cartelli di prescrizione Cartelli per attrezzature antincendio Cartelli di salvataggio Documento di Informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro Rev. 02 febbraio 2015 Pagina 53 di 53
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