L UTILIZZO DEL CGF IN GHIRURGIA RIGENERATIVA

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1 L UTILIZZO DEL CGF IN GHIRURGIA RIGENERATIVA Dott. Paolo Torrisi In questa mia breve comunicazione parleremo di chirurgia rigenerativa per scopi implanto-protesici attuata con l ausilio del protocollo CGF (Concentrated Growth Factors). Volendo aderire ai principi della implantologia protesicamente guidata, ci si trova spesso a dover inserire impianti in zone con una insufficiente quantità di osso e quindi bisogna mettere in atto le varie tecniche di rigenerazione ossea. Nel corso degli anni, diversi autori che si sono cimentati con biomateriali e membrane hanno pensato di manipolare il sangue del paziente al fine di migliorare la performance delle tecniche di chirurgia rigenerativa: si va dal Plasma Ricco di Piastrine (1990), al Plasma Ricco di Fattori di Crescita (1998), fino al Plasma Ricco di Fibrina (2001) e al Concentrato di Fattori di Crescita (2005). Il CGF (Concentrato di Fattori di Crescita) è un protocollo terapeutico che si ottiene per separazione del sangue venoso, a temperatura costante, mediante un apposito rotore (Medifuge) a velocità alternate e controllate con una accelerazione sempre al di sotto dei RCF300. [f.1] Alla fine del processo di separazione si possono osservare, all interno della provetta, quattro caratteristiche fasi: [f.2-3-4] Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Una fase liquida rappresentata dal siero (plasma sanguigno senza fibrinogeno e fattori della coagulazione) Una fase superiore composta da un blocco di fibrina polimerizzata molto grande e denso Una fase intermedia contenente Growth Factors, cellule della linea bianca e cellule staminali unipotenti in attesa di stimolazione per la tipizzazione definitiva Una fase inferiore, rossa, rappresentata da un coagulo viscoso denso e ricco di piastrine. Nell ambito della chirurgia rigenerativa il CGF può essere visto come un sistema di stimolazione multifattoriale, infatti se ne utilizzano tutte le fasi ed i componenti a seconda delle necessità specifiche. 1

2 Il siero viene utilizzato per lavare le cavità da rigenerare e come liquido coprente e protettivo per tutte le porzioni rigenerate. [f.5] Il blocco di fibrina, sotto forma di gel, imbriglia molti componenti corpuscolati tra cui le citochine plasmatiche e le piastrine che ne determinano le attività terapeutiche di tipo riparativo, antinfiammatorio, antidolorifico. Questi blocchi possono essere schiacciati, con una apposita pinza, a formare delle membrane di fibrina autologa molto resistenti e suturabili. [f ] Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9 La fase intermedia può essere miscelata con osso autologo o eterologo per ottenere un innesto attivato estremamente performante. 2

3 La fase rossa, composta dal concentrato di globuli rossi e bianchi, piastrine e fattori di crescita, può essere utilizzato assoluto o miscelato con il particolato di fibrina e/o osso autologo o eterologo nei riempimenti cavitari molto voluminosi. Un vantaggio non indifferente di questo protocollo è che, non aggiungendo nessun materiale esogeno al sangue del paziente, non si otterranno degli emoderivati ma bensì degli emocomponenti, eludendo le problematiche di ordine medico-legale sollevate dagli ematologi. Vengono illustrati, adesso, una serie di casi clinici: Socket preservation utilizzando una miscela di Bio-Oss e CGF omogeneizzata con una apposita centrifuga eccentrica (Round Up). A copertura dell alveolo innestato vengono suturate delle membrane di fibrina autologa che, pur rimanendo esposte nel cavo orale, non corrono il rischio di infettarsi. [f ] Fig.10 Fig. 11 Fig. 12 Alcuni casi di impianti post-estrattivi immediati con carico immediato. All interno del tunnel implantare, prima di posizionare la fixture, viene inserito un blocco di fibrina e fattori di crescita. Il gap attorno all impianto viene colmato con una miscela di Bio-Oss e CGF. L alveolo viene coperto con membrane di fibrina autologa. [f ] Fig.13 Fig. 14 Fig.15 Fig. 16 3

4 Fig. 17 Rialzo del pavimento del seno mascellare per via laterale. Dopo aver provveduto a sollevare la membrana dello Schneider si posizionano delle membrane di fibrina a protezione della stessa e si innesta il seno mascellare con una miscela omogeneizzata di Bio-Oss e CGF. [f ] Fig. 18 Fig. 19 Fig. 20 Fig. 21 Fig Fig. 23

5 Fig. 24 L osteotomia di accesso viene coperta con membrane di fibrina autologa e membrana riassorbibile Bio-Gide. L esame istologico a tre mesi mostra una buona percentuale di osso vitale. [f.25-26] Fig. 25 Fig. 26 Dal punto di vista strettamente scientifico è ormai assodato che i fattori di crescita migliorano e velocizzano la guarigione dei tessuti molli, mentre è ancora controversa la loro capacità di migliorare la performance rigenerativa dei tessuti duri. In attesa che la Letteratura ci possa confortare anche su questo versante, l utilizzo di questo protocollo nella pratica clinica ci fornisce risultati senz altro positivi per quanto riguarda la riduzione dei tempi di guarigione e il miglioramento delle sequele post-operatorie. 5