La valutazione della progettazione integrata in ambito urbano. Claudio Calvaresi
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1 La valutazione della progettazione integrata in ambito urbano Claudio Calvaresi
2 L Asse 3 L Asse 3 del POR Fesr Liguria prevede la predisposizione di Progetti Integrati per il conseguimento degli obiettivi di: sviluppo urbano sostenibile; accessibilità e potenziamento dell accesso ai servizi di trasporto; difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali. Il PI è un dispositivo costruito attorno ad una idea forza, un nucleo tematico che ne caratterizza il contenuto e rende coerenti gli interventi previsti nell area di riferimento
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4 I Progetti Integrati: finalità innalzamento della qualità urbana; ricucitura di parti di città frammentate per la presenza di grandi infrastrutture; promozione dell inclusione sociale e incremento di spazi e servizi collettivi per le fasce deboli; riduzione dell inquinamento atmosferico promuovendo produzioni e consumi energetici da fonti rinnovabili; miglioramento dell accessibilità con il modo pubblico, prevenzione dei rischi idrogeologici.
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6 I Progetti Integrati: funzioni culturali: biblioteche, sale teatrali, centri culturali, ecc.; sociali: residenze o comunità alloggio per anziani o disabili, servizi per l infanzia e di sostegno alla famiglia, centri di aggregazione; ludico ricreative e sportive: giardini e parchi di quartiere, spazi ed aree gioco, insediamenti polisportivi; economiche: strutture fieristiche, aree mercatali.
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8 I Progetti Integrati: contributo concesso Genova: Prà Marina ,00 Genova: Maddalena ,00 Genova: Sampierdarena ,00 Genova: Molassana ,00 Genova: Sestri Chiaravagna ,00
9 I Progetti Integrati: contributo concesso La Spezia: Centro città ,00 La Spezia: Quartieri costieri del levante ,00
10 I Progetti Integrati: contributo concesso Savona: Più Savona ,00 Vado Ligure (con Savona): Riqualificazione del tessuto urbano ,00
11 I Progetti Integrati: contributo concesso Imperia: Dal Parasio al mare ,00 San Remo: Pigna mare ,00
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13 I Progetti Integrati Il PI deve essere localizzato in centri urbani o conurbazioni con popolazione superiore ai abitanti Mobilita interventi per almeno 10 milioni di euro. Il cofinanziamento a carico dei soggetti attuatori (Comuni, loro enti strumentali, società miste a maggioranza pubblica, altri enti pubblici) deve essere almeno pari al 20% Gli interventi previsti nei PI devono essere conformi agli strumenti urbanistici e paesistico ambientali
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15 La valutazione per il 2013: metodologia Metodi di indagine di natura qualitativa: interviste semi strutturate ai responsabili del Comune di Genova, Savona, La Spezia, al responsabile di Misura, alla Società Ri.geNova focus group Potenzialità e criticità della progettazione integrata nell attuale ciclo di programmazione: indicazioni per il futuro, con gli stessi interlocutori (4 novembre 2013)
16 La valutazione per il 2013: domande 1. Meccanismi di partecipazione e sinergie pubblico privato nei Progetti Integrati 2. Management dei processi di policy, con particolare riferimento ai tre Comuni principali: Genova, Savona, La Spezia 3. Governance dei Progetti Integrati e suggerimenti per la prossima programmazione Per ciascuno abbiamo identificato le questioni principali e indicato le prospettive praticabili per il
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18 1. Sostenere la mobilitazione degli attori L articolato del bando sui PI ha sollecitato ma non richiesto ai Comuni di intraprendere processi di partecipazione Nei fatti assente sia la dimensione dell ascolto, che quella del coinvolgimento dei soggetti privati negli interventi dei PI Il campo di relazione è diventato quello funzionale, lungo il perimetro degli interventi (caso rilevante quello dell area ex Boero a Molassana).
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20 1. Sostenere la mobilitazione degli attori Indicazioni per la futura programmazione La partecipazione dei privati nei progetti Integrati potrebbe creare partnership importanti Forme di sostegno alle imprese potrebbe essere ricondotte nell ambito di iniziative di rigenerazione urbana D altro canto, processi di coinvolgimento e consultazione nelle decisioni progettuali potrebbe essere anticipato rispetto alla preparazione dei dossier di candidatura per nuovi PI si pensi ai Quaderni di Quartiere di Savona e al Piano di sviluppo locale della Maddalena a Genova
21 2. I progetti integrati come dispositivi per incrementare la capacità istituzionale Abbiamo analizzato come i PI sono gestiti nei Comuni di Genova, Savona e La Spezia: un presidio presso aree tecniche nei primi due; un presidio incardinato presso la struttura di direzione nel caso di La Spezia Ma come queste strutture hanno interagito con il capitale di competenze depositato presso i Comuni? Lo hanno incrementato? I PI sono stati un dispositivo per radicare (ulteriormente) nei Comuni i principi dell approccio UE alle politiche di sviluppo urbano uno strumento per dare corso a strategie contenute in precedenti piani e documenti di politiche hanno potuto contare su solide competenze tecniche presenti nelle città
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23 2. I progetti integrati come dispositivi per incrementare la capacità istituzionale Indicazioni per la futura programmazione Rafforzare la potenzialità dei PI come dispositivi di institutional capacity L incremento della capacità istituzionale dipende dalla mobilitazione di una pluralità di attori, dunque dall incrocio tra differenti forme di conoscenza: tra istituzioni e società locale tra livelli istituzionali diversi Il meccanismo della competizione sui bandi incrementa le capacità, ma anche l ispessimento delle relazioni tra Regione e Comuni è fattore di capacity building Altra possibilità da valutare: una Manifestazione di Interesse rivolta ai Comuni sui PI e poi un percorso di co progettazione
24 3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata Le città della Liguria hanno saputo utilizzare la progettazione integrata con buona capacità di pilotaggio di operazioni complesse I Comuni si ritengono attrezzati per assumere la sfida della progettazione integrata, ma denunciano difficoltà a seguire lo sviluppo coerente degli interventi, stretti tra molteplici incombenze L effetto è quello di sottrarre attenzione al management del processo e alla cura della generatività dei progetti
25 3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata L integrazione si alimenta sulla base di un attività costante di accompagnamento all implementazione e allo sviluppo degli interventi possono darsi casi di PI disegnati al principio come dispositivi integrati, che si concludono con l abbandono degli interventi più qualificanti per complessità insorte nella fase attuativa Ma tali difficoltà secondo i Comuni non devono implicare la rinuncia ai progetti integrati
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27 3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata Indicazioni per la futura programmazione 1. Revisione degli aspetti critici: efficaci condizioni di controllo, ma riduzione delle incombenze più formalistiche (Comuni come organismi intermedi?) 2. Calibrare diversamente la consistenza dei PI secondo taglia e necessità delle città 3. Costruire iniziative di rigenerazione e sviluppo integrato misurate sulla base della natura dei problemi locali da affrontare 4. Considerare come fase di background della progettazione integrata quella che precede l emanazione del Bando: anticipando scelte e processi di ascolto e condivisione procedendo speditamente dalla fase di policy design a quella attuativa
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