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1 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 1 di 14 REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI VALEGGIO SUL MINCIO PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO IN LOCALITÀ BIVIO ROSALBA (D.G.R.V. 568/05 E 3/00) RAPPORTO IN LINGUAGGIO NON TECNICO II SEMESTRE 2009 IL GESTORE BIOGARDA S.R.L. LOCALITÀ BIVIO ROSALBA VALEGGIO SUL MINCIO (VR)

2 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 2 di 14 SOMMARIO 1. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO PREMESSA CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO POTENZIALITÀ DELL IMPIANTO RIFIUTI AUTORIZZATI ITER AUTORIZZATIVO ATTIVITÀ SVOLTE CONTROLLI RISULTATI DELLE VISITE ISPETTIVE... 12

3 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 3 di DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATT T O NOTORIO 1. D S A N Il sottoscritto Cesare Bagolini, nato a Verona, il 5 settembre 1959, residente in via Valcerea n. 3, Castelnuovo del Garda (VR), consapevole che, ai sensi dell art. 76 del DPR n. 445 del 28/12/2000, le dichiarazioni false o mendaci, la falsità negli atti, l uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, dichiara quale dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che il contenuto della presente relazione è conforme al vero e che nella stessa non vengono volutamente omessi fatti e particolari rilevanti ai fini del corretto e regolare svolgimento della funzione di controllore indipendente. Castelnuovo del Garda, 17 febbraio 2010 Dott. Geol. Cesare Bagolini 2. PREMESSA Il presente Rapporto riporta in forma semplice, un resoconto sintetico delle attività svolte all interno dell Impianto di Compostaggio, ubicato in Località Bivio Rosalba, Comune di Valeggio sul Mincio. In ottemperanza alla comunicazione della Provincia di Verona, Settore Ecologia - Servizio Gestione Rifiuti, relativa alla Pubblicazione e Scadenze dei Report Periodici del Programma di Controllo, il periodo contemplato riguarda il Secondo Semestre Il presente documento ha carattere informativo e divulgativo, e per questo sarà consegnato in copia a tutti gli Enti preposti al Controllo (ARPAV e Provincia di Verona), al fine di consentire un quadro complessivo il più esauriente possibile alla situazione, nonché una migliore organizzazione dei controlli ispettivi di competenza.

4 V A Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 4 di CAA R ATTERISTICHE DELL IMPIANTO 3. C I L Impianto è stato realizzato sul fondo di una cava dismessa, cui si accede attraverso una rampa di collegamento, che consente il transito degli automezzi per il conferimento dei rifiuti autorizzati e la commercializzazione del compost prodotto. Una rete metallica lungo l intero perimetro provvede a presidiare il sito, impedendo l ingresso a persone non autorizzate. Nelle figure seguenti si riportano le planimetrie con l ubicazione di ogni unità operativa. A R P FIGURA 3.1: Pavimentazione Aree Esterne dell Impianto e principali Elementi Strutturali (A R P = Area di Raccolta acque Piovane, C B = Conglomerato Bituminoso, L = Vasca Lavaggio Ruote, P = Pesa, PI = Pavimentazione Industriale S = Scrubber, T = Tettoia, VA = Vasca di Accumulo. Le aree esterne all edificio risultano tutte impermeabilizzate. Le superfici adibite allo stoccaggio di parte dei materiali in entrata sono state allestite con pavimentazione industriale, opportunamente impermeabilizzata e disposta secondo deboli pendenze convergenti nel sistema per la raccolta delle acque piovane che, venute a contatto con i materiali stoccati, si trasformano in percolati.

5 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 5 di 14 Le altre aree esterne all edificio sono pavimentate invece con conglomerato bituminoso. N W S E D6 D7 D5 D3 D4 D2 D1 C1 D3 U1 C2 FIGURA 3.2: Principali Elementi Strutturali dell Impianto (U1=Uffici Ricezione, C1=Stoccaggio materiale lignocellulosico triturato (tettoia), C2=Scarico e Stoccaggio materiale ligno-cellulosico, D1=Scarico materiale organico, D2=Miscelazione materiale organico, D3=Fermentazione Accelerata, D4=Maturazione e Stabilizzazione Compost, D5=Raffinazione Compost, D6=Ricovero materiale raffinato, D6=Carico di compost finito, prima o dopo raffinazione. Le principali Strutture Impiantistiche che lo caratterizzano sono: - Zona di Carico; - Zona di Miscelazione; - Zona di Fermentazione Accelerata; - Zona di Maturazione e Stabilizzazione; - Zona di Raffinazione; - Zona di Stoccaggio Prodotto Finito; - Area di Stoccaggio Materiali Ligno-Cellulosici; - Aree Esterne di Transito Automezzi; - Piazzola di Sosta.

6 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 6 di 14 I Presidi Ambientali di cui è dotato l Impianto hanno lo scopo di assicurare un adeguata protezione alle matrici ambientali maggiormente coinvolte dalle attività svolte nella fase di esercizio. Questi risultano essere: - Impermeabilizzazione delle aree operative esterne all edificio; - Pavimentazione impermeabile all interno dell edificio; - Rete di captazione, stoccaggio e trattamento dei percolati; - Rete di captazione, stoccaggio e trattamento delle acque di prima pioggia; - Rete di monitoraggio delle acque sotterranee; - Barriera arborea perimetrale. Nella Figura seguente si riportano i principali elementi delle reti di captazione e monitoraggio. PLANIMETRIA scala 1: 200 IMHOFF FIGURA 3.3: Principali Elementi Reti Percolati e Monitoraggio Falda (V A = Vasca di Accumulo, VAR = Vasca di Accumulo con Pompa di Rilancio per umidificazione Compost, VPP = Vasca di Accumulo Acque di Prima Pioggia, RP = Punti di Captazione del Percolato, P1 P4=Piezometri per il Monitoraggio della Falda. Tutti i locali di produzione (area di miscelazione, aerazione forzata, maturazione e raffinazione) sono chiusi e dotati di sistema per l aspirazione dell aria. Il trattamento dell aria aspirata viene effettuato per mezzo di Scrubber.

7 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 7 di POO TENZIALITÀ DELL IMPIANTO L impianto, così come è strutturato, è in grado di trattare le seguenti quantità di rifiuto: TABELLA 3.1.1: Quantità annue che l impianto è autorizzato a trattare, suddivise per macro tipologie. Rifiuti lignocellulosici Fanghi di depurazione Tipologia di Rifiuto TOTALE Quantità Annua 9.800,0 t ,0 t ,0 t Il quantitativo trattato nel corso della gestione operativa, è oggetto di controllo mensile da parte del Responsabile del Programma dei Controlli RII FIUTI AUTORIZZATI I rifiuti autorizzati, suddivisi per codice, sono riportati nella tabella seguente. TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca Fanghi da operazioni di lavaggio e di pulizia In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti animali In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti vegetali Feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito Rifiuti della silvicoltura In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti animali In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti inutilizzabili per il consumo e la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco della produzione di conserve alimentari della produzione di lievito ed estratto di lievito della preparazione e fermentazione di melassa Fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti Scarti inutilizzabili per il consumo o la

8 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 8 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell'industria lattiero-casearia Scarti inutilizzabili per il consumo o la In conformità ai criteri definiti dalla normativa trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) Rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima Rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili Scarti di corteccia e sughero Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone Scarti di corteccia e legno Fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone Scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati Fanghi di calcio contenenti carbonato di calcio Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce

9 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 9 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note Fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo Rifiuti dell'industria tessile Materiale organico proveniente da prodotti In conformità ai criteri definiti dalla normativa naturali (es. grassi e cere) Rifiuti da fibre tessili grezze In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti di centrali termiche ed altri impianti termici (eccetto 19) Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce100104) Ceneri leggere di carbone come sopra Ceneri leggere di torba e di legno non trattato come sopra Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce come sopra Ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce Ceneri di combustione di sanse esauste e di scarti vegetali con le caratteristiche di cui al punto del DM del 5/2/98 come sopra Imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) Imballaggi in carta e cartone Imballaggi in legno Rifiuti del trattamento anaerobico dei rifiuti Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani Liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale Digestato ottenuto dal trattamento anaerobico dei rifiuti urbani selezionati aventi i seguenti codici CER , , , , , , e In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane Miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, contenenti esclusivamente oli e grassi commestibili Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce In conformità ai criteri definiti dalla normativa Solo se provenienti da insediamenti agroindustriali Solo se provenienti da insediamenti agroindustriali Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti Legno diverso di cui alla voce Frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15.01)

10 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 10 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note Carta e cartone * Rifiuti biodegradabili di cucine e mense Oli e grassi commestibili Legno, diverso da quello di cui alla voce Rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) Rifiuti biodegradabili Altri rifiuti urbani Rifiuti dei mercati Nota. *Per quanto riguarda l utilizzo della miscela del codice CER per la produzione di ammendante compostato, si dovrà comunicare a Provincia, Comune, Dipartimento Provinciale dell ARPAV, Osservatorio Regionale per il Compostaggio dell ARPAV e al Controllore Indipendente l inizio di tale attività, che sarà oggetto di un periodo di monitoraggio da parte dell Osservatorio Regionale per il Compostaggio dell ARPAV. Determina n 846/07 del 12/02/2007 della Provincia di Verona ITER AUTORIZZATIVO Con Determinazione del Settore Ecologia n. 844/07, del 12 febbraio 2007, la Provincia di Verona ha approvato il Progetto per la Realizzazione di un Impianto di Compostaggio in località Bivio Rosalba, Comune di Valeggio sul Mincio (VR), presentato dalla ditta Biogarda S.r.l. Una volta ultimate le opere previste dal progetto, la Ditta Biogarda S.r.l. ha iniziato l Esercizio Provvisorio. In data 8 gennaio 2009, con Determinazione n. 57, Il Dirigente del Settore Ecologia della Provincia di Verona rilascia quindi l autorizzazione all Esercizio dell Impianto, e contestualmente approva il Programma dei Controlli ( Rev. 01 del 26/09/08), redatto dal sottoscritto. L autorizzazione ha validità di 5 anni, ed è pertanto estesa fino al 9 gennaio ATTIVITÀ T SVOLTE Le principali attività svolte all Impianto riguardano i seguenti aspetti: - Gestione Documentale che viene eseguita in conformità alla normativa vigente. Il registro di carico e scarico e il quaderno di manutenzione vengono regolarmente aggiornati. - Controllo Materiali in Entrata. il Gestore ha messo a punto apposite procedure per il controllo dei clienti conferitori, e per la verifica di conformità dei materiali in ingresso all Impianto, al fine di impedire lo

11 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 11 di CONTROLLI scarico di rifiuti non autorizzati e di garantire la qualità del prodotto finale (compost); - Gestione e Controllo del Processo di maturazione del Compost. La ditta Biogarda S.r.l. stabilito procedure operative specifiche, che consentono di ottenere un prodotto di qualità, garantendo il contenimento degli impatti sull ambiente circostante ed un elevato grado di sicurezza. E inoltre munita di apposite apparecchiature per il controllo del processo in tutte le sue fasi. Questo consente di rilevare in tempi rapidi eventuali situazioni anomale, individuarne le cause, e quindi gli interventi da attuare per la correzione riscontrata; - Gestione dell Impianto. E attuato un protocollo di controllo e manutenzione ordinaria su tutte le sezioni impiantistiche, che ha lo scopo di prevenire guasti e di mantenere ogni singola sezione in condizioni di efficienza ottimale; - Gestione Amministrativa che è svolta in conformità alla vigente normativa ed alle prescrizioni autorizzative. Tra gli obblighi prescritti la ditta ha stipulato un apposita polizza fidejussoria, rinnovata con frequenza annuale. L impianto svolge regolarmente attività di monitoraggio ambientale, sulla qualità della falda e dell aria, che risultano essere le matrici ambientali più esposte alle attività svolte. Per quanto riguarda il monitoraggio della falda, l impianto è dotato di una rete di 4 piezometri, disposti sia a monte, che a valle dell impianto, nel senso della direzione di deflusso della falda. Con frequenza annuale vengono prelevati dei campioni di acqua per le determinazioni analitiche. Con frequenza semestrale vengono invece effettuate le analisi sulla qualità delle emissioni in corrispondenza delle unità di trattamento (scrubber), al fine di valutare il loro grado di efficienza. Il corretto svolgimento delle operazioni viene verificato dal sottoscritto, in qualità di Responsabile del Piano dei Controlli. Questo documento riporta le procedure operative e i controlli necessari alla corretta realizzazione degli allestimenti, alla gestione dei materiali conferiti e al mantenimento dell Impianto in condizioni di efficienza ottimale.

12 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 12 di 14 Il controllo viene effettuato attraverso visite ispettive, effettuate dallo scrivente direttamente all Impianto con cadenza mensile. Nel corso dei sopralluoghi vengono eseguiti accertamenti sui seguenti aspetti: - Gestione Documentale ed Amministrativa; - Gestione dei Processi Produttivi; - Gestione dell Impianto; - Gestione Amministrativa; - Monitoraggi ambientali - Formazione del Personale. Ogni verifica viene registrata, attraverso la compilazione di apposite Liste di Controllo, che permettono di documentare le condizioni di efficienza dell Impianto, e la qualità della gestione. 6. RISULTATI DELLE VISITE ISPETTIVE Come richiesto dalla Provincia di Verona, in base alle procedure riportate nel Programma dei Controlli, sono stati effettuati dei sopralluoghi per il controllo sullo stato dell Impianto, a partire dal mese di settembre Nel periodo contemplato (II semestre 2009) l Impianto è risultato, nel complesso, in buone condizioni. La Gestione Documentale viene eseguita in conformità alla normativa vigente. Il registro di carico e scarico e il quaderno di manutenzione vengono regolarmente aggiornati. La Gestione del Processo di maturazione del Compost, a partire dalle matrici in ingresso è stata oggetto di numerose verifiche e successive messe a punto del sistema, sia nel corso del periodo di esercizio provvisorio, che nella fase successiva. L ottimizzazione delle procedure operative è continuamente aggiornata, in base alle diverse situazioni che emergono nel corso dell attività. Le anomalie di processo attivano le procedure per l individuazione delle cause e la messa a punto delle azioni correttive da intraprendere. Dopo la soluzione tutti i nuovi elementi emersi vengono quindi inseriti tra le variabili del sistema, per poterne controllare i possibili effetti negativi sulla qualità del compost prodotto. La Gestione dell Impianto risulta adeguata ed efficiente. Vengono regolarmente eseguiti i controlli sullo stato e sull efficienza delle sezioni impiantistiche, secondo un apposito programma di manutenzione. In caso di necessità si provvede

13 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 13 di 14 ad effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, avvalendosi anche di ditte esterne specializzate. Con cadenza almeno settimanale si provvede infine ad effettuare la pulizia dei piazzali con spazzatrice meccanica. La Gestione Amministrativa è svolta in conformità alla vigente normativa ed alle prescrizioni autorizzative. La polizza fidejussoria risulta attiva. Il gestore svolge regolarmente attività di Monitoraggio Ambientale, in particolar modo sulla qualità delle acque sotterranee e sulla qualità dell aria, in ottemperanza alle prescrizioni autorizzative. Per quanto riguarda il monitoraggio della falda, l impianto è dotato di una rete di 4 piezometri, disposti sia a monte, che a valle dell impianto, nel senso della direzione di deflusso della falda. Con frequenza annuale vengono prelevati dei campioni di acqua per le determinazioni analitiche. Con frequenza semestrale invece vengono effettuate le analisi sulla qualità delle emissioni in corrispondenza degli Scrubber, al fine di valutare il loro grado di efficienza. Con cadenza minima annuale la Direzione dell Impianto provvede ad effettuare la Formazione del Personale, sui seguenti aspetti: - Processi Produttivi e procedure operative; - Sicurezza in Cantiere; - Controlli di Processo; - Monitoraggi Ambientali; - Piani di Emergenza, Procedure Operative. I controlli eseguiti dallo scrivente, con frequenza mensile, hanno dato modo di verificare che tutte le attività svolte all Impianto risultassero conformi alla normativa vigente ed alle prescrizioni autorizzative. Le verifiche sono inoltre state rivolte alle strutture dell Impianto, per constatare il grado di efficienza delle stesse. Nel corso del periodo contemplato l impianto è sempre risultato in buone condizioni. Non sono state rilevate anomalie o situazioni di Non Conformità. Su richiesta del Comune di Marmirolo sono stati effettuati alcuni sopralluoghi straordinari, assieme agli agenti di polizia municipale di Marmirolo e Valeggio sul Mincio, a seguito della segnalazione di odori molesti da parte di alcuni cittadini residenti in prossimità dell impianto. I sopralluoghi effettuati hanno dato modo di

14 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico Pagina 14 di 14 individuare le fonti di emissione, che sono risultate però esterne alle attività svolte presso l impianto di compostaggio. Non si sono inoltre verificate situazioni di emergenza, segno che le attività svolte dalla ditta che gestisce l Impianto e i controlli sulle stesse, effettuati dal Responsabile del Piano di Sorveglianza e Controllo, sono risultate adeguate ed efficienti.

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