RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA (art. 208 d.lgs 152/2006 e s.m.)
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1 RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA (art. 208 d.lgs 152/2006 e s.m.) Società : Agrienergia S.p.A. sede legale: Via Fontana, 1097, Comune di San Pietro in Casale (BO) C.F. e P.IVA: Attività di gestione di rifiuti. D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m. Norme in materia ambientale Parte Quarta e relativi allegati - L.R. n. 5/2006 Operazioni di recupero: R1, R3 (Allegato C Parte Quarta D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) Impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ed impianti di recupero di rifiuti non pericolosi a base organica, mediante recupero energetico (energia elettrica) delle tipologie più facilmente fermentescibili, e mediante compostaggio per la produzione di ammendante conforme alla normativa vigente in materia di fertilizzanti (D.Lgs 29 aprile 2006, n. 217), sito Via Fontana, 1097, Comune di San Pietro in Casale (BO) Variante in corso d'opera 1) Agrienergia S.p.A. sede legale Via Fontana, 1097, Comune di San Pietro in Casale è autorizzata 1 a svolgere attività di recupero di rifiuti non pericolosi a base organica, mediante compostaggio per la produzione di ammendante conforme alla normativa vigente in materia di fertilizzanti (D.Lgs 29 aprile 2006, n. 217), sito Via Fontana, 1097, Comune di San Pietro in Casale (BO). L autorizzazione scade in data 16/04/ ) Agrienergia S.p.A. di San Pietro in Casale ha ottenuto 2 approvazione di variante sostanziale progettuale all'attività attualmente svolta; 1 in virtù dell autorizzazione dirigenziale provinciale P.G. n del 17/04/2002 variata con P.G del 26/01/2004, P.G. n del 29/01/2004, P.G. n del 03/05/2006 e dell atto P.G. n del 01/06/ con delibera della Giunta Provinciale n. 211 del 25/05/2010 1
2 3) Agrienergia S.p.A. ha inoltrato domanda 3 ai sensi della normativa vigente in materia 4, di variante progettuale in corso d'opera relativa all'impianto in oggetto approvato; 4) E' stata presentata la seguente documentazione: a) Relazione tecnica; b) n 4 tavole in scala 1/250, a firma dell'ing. Felice Martino (tavv.2, 5, 6 e 7); c) specifiche tecniche di Enel per posizionamento cabina di consegna MT 5) La variante progettuale concerne i segue ti aspetti: a) Modifica della forma del fabbricato C adibito alla maturazione lenta, prevedendo la demolizione completa della tettoia esistente in luogo del suo ampliamento e tamponamento previsto dal progetto approvato 5, e la successiva costruzione di un nuovo edificio chiuso di forma diversa ma di uguale dimensione areale a quella già approvata, pari a 1.963,97 mq; b) Nuova distribuzione dei locali digestori anaerobici (reattori), dei locali di digestione aerobica del digestato e delle aree di stoccaggio dei rifiuti in ingresso e delle zone di manovra, all'interno dell'edificio di nuova costruzione adibita alla linea di trattamento dedicata ai rifiuti organici a più elevata fermentiscibilità. Mantenendo invariate le superfici areali dei locali e le loro diverse funzioni, è previsto lo spostamento dei locali di ricevimento dei rifiuti e, conseguentemente, quello dei locali adibiti al trattamento, in modo da consentire il conferimento diretto dei rifiuti nei locali di stoccaggio riducendone la movimentazione all'interno del fabbricato. c) Spostamento dell'unità di biofiltrazione (E1) a servizio del fabbricato adibito alla linea di trattamento dedicata ai rifiuti organici a più elevata fermentiscibilità. In particolare è prevista una traslazione di circa 14 m a sud e di circa 7,5 m a ovest di detta unità di biofiltrazione al fine di ricavare più spazio a nord per la viabilità di accesso all'impianto; d) Spostamento della vasca del percolato prodotto dai digestori anaerobici (D) dall'originaria posizione interrata in adiacenza alle esistenti vasche di accumulo delle acque di seconda pioggia di dilavamento dei piazzali e del percolato prodotto dal locale ricevimento rifiuti, ad una nuova posizione fuori terra in adiacenza alla cabina di bassa tensione. Questo spostamento è motivato 3 con P.G. n del 15/07/2010 integrata con P.G. n del 29/09/2010 e con P.G. n del 14/10/ art. 208 comma 20 del d.lgs 152/2006 e s.m. 5 Con delibera della G.P. n. 211/2010 2
3 da criticità di carattere strutturali derivanti dalla realizzazione di una vasca cava al di sotto di un locale adibito a zona di manovra di automezzi; e) Realizzazione di nuova cabina di consegna Enel (B) con spostamento da posizione interna al perimetro aziendale ad esterna, in prossimità dell'accesso all'impianto, lungo Via Fontana, a seguito di risposta fornita da Enel; conseguentemente, è prevista la realizzazione della linea interrata di media tensione che collega la cabina di consegna con la cabina di BT; f) Spostamento del gruppo di cogenerazione dal locale (E2) adibito anche ad ospitare il quadro elettrico BT all'interno di apposito container afonizzato poggiato su basamento in cemento, posizionato immediatamente a sud dell'unità di biofiltrazione a servizio del fabbricato adibito alla linea di trattamento dedicata ai rifiuti organici a più elevata fermentiscibilità; detta soluzione è proposta al fine di creare un locale indipendente a cui avrebbero accesso i soli operatori specializzati per le manutenzione e non anche operatori generici chiamati ad intervenire sulla quadristica di bassa tensione; g) Spostamento del sistema di deumidificazione e compressione del biogas (F) su platea in cemento indipendente dal container ospitante il sistema di cogenerazione; h) Interramento della linea elettrica interna all'impianto, attualmente aerea, lungo il lato est dell'area dello stabilimento, per motivi di sicurezza; i) ricollocazione planimetrica delle aree di sfruttamento del biogas, consistenti in area stoccaggio olio lubrificante (E), locale gestione utenze (G) e torcia di emergenza biogas (E3); Inoltre, viene richiesto l'inserimento delle seguenti tipologie di rifiuti non pericolosi che pur essendo già autorizzati nei provvedimenti autorizzati relativi alla gestione vigente dell'impianto e confermati nella richiesta di variante progettuale approvata, per mero errore materiale, non sono stati indicati nell'ultimo provvedimento approvativo emanato 6 : scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali feci animali, urine, letame (comprese le lettiere usate), effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito rifiuti della silvicoltura fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 6 delibera della G.P. n. 211/2010 3
4 scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce scarti di corteccia e legno fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce carniccio e frammenti di calce fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo rifiuti dalle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate imballaggi in carta e cartone imballaggi in legno legno digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale e vegetale 4
5 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane legno diverso da quello di cui alla voce carta e cartone rifiuti biodegradabili di cucine e mense legno, diverso da quello di cui alla voce rifiuti biodegradabili rifiuti di mercati 6) Il Comune di San Pietro in Casale ha espresso parere favorevole 7; 7) Gli altri Enti (ARPA e Ausl) a cui è stato chiesto 8 di esprimere eventuali osservazioni o pareri sulla variante progettuale da presentarsi entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta 9, non hanno fatto pervenire entro i termini temporali né, comunque, in tempi successivi, alcun parere; 8) E' stato successivamente chiesto da Agrienergia S.p.A. L'aggiunta di una nuova tipologia di rifiuto non pericolosa identificata dal EER rifiuti non specificati altrimenti. Trattasi specificamente di fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti di allevamento zootecnico 9) Il progetto di impianto in oggetto non è stato assoggettato alla procedura di valutazione di impatto ambientale/screening, ai sensi della L.R. 9/99 e del D.lgs e s.m. (D.Lgs 4/2008) in quanto la variante progettuale non prevede aumenti della capacitò ricettiva dell'impianto né modifiche al ciclo produttivo ma esclusivamente la ridistribuzione all'interno del medesimo areale impiantistico già autorizzato di alcuni elementi impiantistici nonché lievi modifiche della geometria dei fabbricati da costruire. 10) Pertanto, si propone parere favorevole all approvazione della variante progettuale in conformità agli elaborati allegati alla domanda ed alle successive integrazioni ed alla realizzazione delle opere di variante; 7 Con prot. n del 11/08/2010, P.G. n del 13/08/ Con nota P.G. n del 22/07/ Pervenuta in data 26/07/2010 all'ausl ed in data 28/07/2010 all'arpa 5
6 11) Si propone, altresì, di modificare l'autorizzazione alla gestione dell impianto di recupero di rifiuti, di cui allegato 2 lettera E) alla delibera della Giunta provinciale n. 211 del 25/05/2010, stabilendo quanto segue: Il punto 2.1 è sostituito come segue: 2.1 Durata dell'autorizzazione in materia di gestione di rifiuti L'autorizzazione all'esercizio è valida, ai sensi dell'art. 208 del d.lgs 152/2006 e s.m., per dieci anni a decorrere dalla data di approvazione della delibera della Giunta Provinciale n. 211/2010, cioè fino al 24/05/2020. L autorizzazione è rinnovabile. A tal fine, almeno 180 giorni prima della scadenza dell autorizzazione, deve essere presentata domanda alla Provincia di Bologna, utilizzando la modulistica appositamente predisposta e scaricabile dal sito che decide prima della scadenza dell autorizzazione stessa. In ogni caso, l attività può essere proseguita fino alla decisione espressa, previa estensione delle garanzie finanziarie prestate. Il punto 2.2 è sostituito come segue: 2.2 Tipologie di rifiuti conferibili all impianto: a) Fermo restando quanto specificato successivamente, le tipologie di rifiuti non pericolosi che possono essere conferite all impianto sono le seguenti: Rifiuti non pericolosi: scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali feci animali, urine, letame (comprese le lettiere usate), effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito rifiuti della silvicoltura 6
7 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce scarti di corteccia e legno fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce carniccio e frammenti di calce fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo rifiuti dalle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate imballaggi in carta e cartone imballaggi in legno 7
8 legno digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale e vegetale fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane rifiuti non specificati altrimenti legno diverso da quello di cui alla voce carta e cartone rifiuti biodegradabili di cucine e mense legno, diverso da quello di cui alla voce rifiuti biodegradabili rifiuti di mercati b) Per le seguenti tipologie di rifiuti, dovranno comunque essere rispettate le seguenti condizioni generali: - i rifiuti a base di legno (EER , , , , , , , ) (trucioli, segatura, cassette, pallets, pannelli, frammenti e scarti di legno, ecc..) derivino dalle ordinarie pratiche forestali, da lavorazioni con trattamenti fisici o termici e non provengano da lavorazioni che prevedano l impiego di trattamenti chimici; - i rifiuti vegetali derivanti da attività agro-industriale (EER , , , , , ) derivino da lavorazioni con trattamenti fisici o termici senza impiego di sostanze denaturanti; - i rifiuti vegetali di coltivazioni agricole (EER , ) derivino dalle ordinarie pratiche agricole; - i rifiuti a base di carta, cartone, fibra, fanghi di carta, ecc (CER , , , ) non siano costituiti da carta e cartone per usi speciali, trattata o spalmata con prodotti chimici diversi da quelli normalmente utilizzati nell impasto cartaceo (carte autocopianti, termocopianti, accoppiati, poliaccoppiati, carte catramate, ecc ): 8
9 - i rifiuti tessili di origine vegetale e animale (EER , ) non siano trattati con coloranti o comunque con sostanze tossiche; - per quanto concerne il rifiuto identificato dal EER trattasi specificamente di scarti di rasatura di pelli, di diverse dimensioni (strisce lunghe diversi centimetri chiamati residui di rasatura e frammenti molto piccoli definiti residui di smerigliatura) derivanti esclusivamente da processi di concia a base di tannini vegetali, e comunque non contenenti sostanze tossiche; - i rifiuti ligneo-cellulosico (EER ) siano costituiti unicamente dalla frazione ligneocellulosica derivante dalla manutenzione del verde ornamentale, esclusi i materiale provenienti dallo spazzamento delle strade; - i fanghi (EER , , , , , , , , , , , , ) abbiano caratteristiche conformi a quelle previste all allegato IB del D.Lgs. n. 99/92; essi possono essere utilizzati in misura non superiore al 35% sulla sostanza secca nella preparazione della miscela di partenza. Tale percentuale può essere elevata al 50% per i fanghi derivanti da impianti di depurazione delle industrie alimentari; - per quanto concerne il rifiuto identificato dal EER trattasi specificamente di fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti di allevamento zootecnico; - la frazione organica di rifiuti raccolta separatamente (EER , ) sia costituita unicamente dalla frazione umida separata all origine, esente da rifiuti pericolosi; - il rifiuto identificato dal EER feci animali, urine, letame (comprese le lettiere usate), effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito, sia costituito da deiezioni animali da sole o in miscela con materiale di lettiera o frazioni della stessa ottenute attraverso processi di separazione, provenienti da allevamenti zootecnici e industria di trasformazione alimentare, ovvero abbia le caratteristiche di cui al punto dell Allegato 1suballegato 1 al D.M. 5/02/1998 (concentrazione massima di Zinco e di Rame pari rispettivamente a mg/kg e mg/kg sulla sostanza secca); 9
10 - i rifiuti identificati dal EER scarti di tessuti animali e scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione abbia le caratteristiche di cui al punto 18.1 dell Allegato 1 suballegato 1 al D.M. 5/02/1998 e s.m. - il rifiuto identificato dal EER carniccio e frammenti di calce abbia le caratteristiche di cui ai punti 18.2 e 18.3 dell allegato 1 suballegato 1 al D.M. 05/02/1998 e s.m.. Trattasi specificamente di scarti di rasatura di pelli, di diverse dimensioni (strisce lunghe diversi centimetri chiamati residui di rasatura e frammenti molto piccoli definiti residui di smerigliatura) derivanti esclusivamente da processi di concia a base di tannini vegetali, e comunque non contenenti sostanze tossiche; - il rifiuto identificato dal EER consiste in rifiuti prodotti dalle operazioni di confezionamento e finitura della lavorazione di pelli e pellicce. Trattasi specificamente di scarti di rasatura di pelli, di diverse dimensioni (strisce lunghe diversi centimetri chiamati residui di rasatura e frammenti molto piccoli definiti residui di smerigliatura) derivanti esclusivamente da processi di concia a base di tannini vegetali, e comunque non contenenti sostanze tossiche; - i sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano siano conformi a quanto disposto dal Regolamento CE n. 1069/2009 c) E vietato il conferimento di rifiuti che, a causa del loro avanzato stato di decomposizione e fermentescibilità, possono produrre nell'ambito dei processi di trattamento, abnormi quantità di percolato e sviluppo di esalazioni maleodoranti; d) E vietato il conferimento di sottoprodotti di origine animale di cui al Regolamento CEE n. 1069/2009 che, a causa della loro natura, producano particolari esalazioni maleodoranti; 10
11 Il punto 2.5 è sostituito come segue: 2.5 Gestione dell area a cielo aperto di stoccaggio per i rifiuti ligneo-cellulosici: a) I rifiuti conferibili nelle aree a cielo aperto di stoccaggio materiale ligneo-cellulosico o similare siano i seguenti, se pertinenti: rifiuti della silvicoltura scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce scarti di corteccia e legno carniccio e frammenti di calce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate imballaggi in legno legno legno diverso da quello di cui alla voce legno, diverso da quello di cui alla voce rifiuti biodegradabili rifiuti di mercati b) Dette tipologie di rifiuti dovranno essere costituiti quasi esclusivamente da materiale legnoso (esempio: potature derivanti da attività di manutenzione del verde urbano, da giardini e parchi, o da aree agricole, legno da raccolta differenziata, legno non trattato di provenienza artigianale, industriale) non contenente, se non in piccole quantità, materiale più facilmente fermentescibile, quali gli sfalci erbacei, oppure da scarti di tessuti non fermentescibili; c) A tal fine il Gestore dovrà effettuare un'attenta valutazione del rifiuto, già al momento dell'ingresso all'impianto provvedendo, se necessario, anche dopo lo scarico sulla piazzola, a ricaricare il materiale qualora contenesse quantitativi significativi di materiale più putrescibile, quali sfalci erbacei, od al loro conferimento direttamente nei locali chiusi della linea di 11
12 trattamento. In ogni caso, si dovrà provvedere ad allontanare il rifiuto con tempistiche tali da evitare la fermentazione del materiale e quindi la formazione di esalazioni maleodoranti; Visto: Il Dirigente del Servizio Tutela e Sanzioni Ambientali (Dott. Luigi Rudi Munari) Il Responsabile del Procedimento (Dott. Salvatore Gangemi) 12
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