Giugno 2017: tra i più caldi dopo il 2003, sui rilievi della Romagna piogge del mese tra più basse degli ultimi anni.

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1 Bollettino agroclimatico mensile Servizio Idro-Meteo-Clima Giugno 2017 Temperature: massime elevatissime, mediamente oltre C in pianura (2/3 C in più del clima recente), simili a quelle del 2012 e 2002, seconde solo a quelle del Precipitazioni: cumulate, nel complesso, inferiori del 30 % rispetto alla norma, sui rilievi della Romagna le più basse dal Evapotraspirazione: circa 20 mm superiori alle attese climatiche. Bilancio Idroclimatico: deficit, rispetto al clima, di circa di circa 30 mm in pianura, tra 40 e 60 sui rilievi. Acqua nel terreno: locali lievi aumenti a fine mese per i temporali del Fenologia a fine mese: frumento in raccolta dall inizio della 3 decade con circa una settimana di anticipo rispetto agli ultimi anni. Giugno 2017: tra i più caldi dopo il 2003, sui rilievi della Romagna piogge del mese tra più basse degli ultimi anni. Si stenta quasi a credere ma scavando nei dati meteo negli anni dal 61 al 90 si scopre che in pianura la media delle temperature massime del mese era intorno ai 27 C, valori per i quali ora si parlerebbe di un mese decisamente fresco. Col nuovo clima, che comprende gli ultimi 25 anni, la media delle massime del mese è salita a circa 29 C, e la tendenza sembra proseguire. Quest anno le massime hanno superato mediamente i 31 C. Dal 1961 solo in una occasione il mese ha avuto massime nettamente più elevate, il riferimento è naturalmente alla storica estate 2003 quando, nello stesso mese, si calcolarono, in vaste aree di pianura, medie delle massime oltre i 33 C; valori confrontabili a quelli attuali si sono registrarti solo nel 2012 e nel Giugno 2017 ha avuto due fasi particolarmente calde; la prima dal 11 al 17 e la seconda dal 20 al 24; in quest ultimo periodo si è verificata la più intensa, anche se breve, ondata di caldo con valori massimi sempre tra 33 e 36 C e punte sino a 38 C. I temporali di metà e fine mese localmente violenti con danni per grandine e vento (vedi report idrometeorologici nella sezione Osservazioni e dati del sito hanno nel complesso portato piogge di oltre il 30 % inferiori dalle medie degli ultimi 25 anni con i deficit più elevati in aree del settore centro-orientale, particolarmente sui rilievi della Romagna, dove si stima che nel mese sia piovuto meno di un quarto (in alcune aree meno di un decimo) delle piogge attese dal clima. Piogge inferiori al 75 % delle attese si stimano anche in gran parte del riminese e in aree di collina e pedecollina del bolognese in confine con la provincia di Modena. Facendo un bilancio mensile tra le entrate dovute alle precipitazioni e le uscite potenziali per evaporazione dal terreno e dalle piante e confrontando i risultati con le medie dei 15 anni dal 2001 al 2015, si ha una prima indicazione delle variazioni prodotte dal mese sulle dotazioni idriche del terreno rispetto ad un andamento meteo normale. La mappa mostra, per giugno 2017, che tra minori piogge e maggiori evaporazioni si stima un bilancio negativo e quindi un peggioramento, rispetto al periodo di riferimento, tra 20 e 40 mm in gran parte della pianura, e che le situazioni peggiori si osservano sui rilievi della Romagna (dove si raggiungono deficit sino a mm), nel riminese, e in aree pedecollinari tra bolognese e modenese. 1

2 TEMPERATURE Le minime I valori medi mensili, sono superiori alla norma tra 1 e 2 C. Le massime I valori medi mensili risultano molto superiori alla norma, mediamente tra 2 e 3 C. 2

3 PRECIPITAZIONI Valori compresi tra i 60 e 80 mm in aree del parmense e i pochissimi mm dei rilievi della Romagna del riminese e di aree del bolognese (in giallo nella mappa) Confronto con il clima ( ) Nel mese le precipitazioni sono stimate, mediamente inferiori alla norma per circa 20 mm; i deficit più elevati sono localizzati in aree del settore centro-orientale, particolarmente sui rilievi della Romagna in cui si calcolano deficit, sul clima, tra 40 e 80 mm. Sui rilievi della Romagna, si stima che nel mese sia piovuto meno di un quarto (in alcune aree meno di un decimo) delle piogge attese dal clima. Piogge inferiori al 75 % delle attese si stimano in gran parte del riminese e in aree di collina e pedecollina del bolognese in confine con la provincia di Modena. 3

4 Evapotraspirazione potenziale (ETP) I valori cumulati di ETP risultano, in pianura interna, quasi ovunque superiori a 180 mm La bassa umidità e le elevate temperature massime hanno prodotto consumi evapotraspirativi potenziali (perdita di acqua dal terreno e dalle piante) superiori rispetto al clima per circa 20 mm L evapotraspirazione è l effetto cumulato dell evaporazione dalla superficie del terreno e della traspirazione dell acqua dalle piante. In condizioni di disponibilità idrica non limitante, l evapotraspirazione da un terreno ricoperto di vegetazione bassa, omogenea, in buono stato vegetativo ed esente da infezioni e malattie è determinata solo dalle condizioni meteorologiche; in queste condizioni standard l evapotraspirazione prende il nome di evapotraspirazione potenziale (ETP). 4

5 Bilancio idroclimatico (BIC) Il BIC in pianura risulta negativo, in pianura, tra 90 e oltre 150 mm. Rispetto ai valori medi degli ultimi 15 anni, il bilancio di giugno 2017 stima maggiori uscite per circa 30 mm in pianura e sui rilievi centro-orientali. Bilancio Idroclimatico (BIC): rappresenta la differenza tra le precipitazioni e l evapotraspirazione potenziale (ETP). Il BIC è un primo indice per la valutazione del contenuto idrico dei suoli. Nelle carte del bilancio idrico climatico i valori positivi indicano condizioni di surplus idrico mentre quelli negativi rappresentano condizioni di deficit idrico. 5

6 L acqua nel suolo in pianura Deficit rispetto alla cc Considerando il primo metro di terreno, in tutta la pianura si stimano in condizioni di umidità lontane dalla capacità di campo, con deficit generalmente compresi tra 100 e 200 mm. La mappa è stata realizzata col modello geografico di bilancio idrico CRITERIA per lo strato di terreno compreso tra 0 e 1 m; la carta dei suoli è quella RER 1: in pianura e 1: sui rilievi; la simulazione si riferisce a un prato di graminacee. Acqua disponibile A fine mese, dopo i temporali del giugno, i valori si stimano ancora molto bassi; locali lievi incrementi si stimano in aree interessate dalle precipitazioni più consistenti. L acqua disponibile (Umidità meno Punto di Appassimento) rappresenta, espressa in mm, tutta l acqua che le colture possono assorbire dal terreno fino a raggiungere il punto di appassimento. Il valore dipende dalle caratteristiche del terreno e dalla coltura. Percentile acqua disponibile Le piogge di fine mese hanno modificato la situazione dei valori percentili; ora i terreni con le stime dei valori più bassi, rispetto al clima, sono quelli del settore centrale, tra bolognese e modenese, aree della pianura reggiana e piacentina, e terreni dei rilievi romagnoli. 6

7 Sommatorie termiche Soglia 0 C In pianura la sommatoria termica con soglia 0 C risulta, in pianura, quasi ovunque superiore a 700 D. Soglia 5 C In pianura la sommatoria termica con soglia 5 C risulta, in pianura, ovunque superiore a 500 D. Soglia 10 C Le temperature del mese in pianura, hanno prodotto sommatorie superiori a 400 D. 7

8 Sommatorie termiche: anomalia rispetto al clima ( ) Soglia 0 C Dal confronto tra le sommatorie termiche del mese con soglia 0 C e quelle del periodo di riferimento si può notare che le sommatorie del mese risultano ovunque superiori alla norma. Soglia 5 C Dal confronto tra le sommatorie termiche del mese con soglia 0 C e quelle del periodo di riferimento si può notare che le sommatorie del mese risultano ovunque superiori alla norma. Soglia 10 C Dal confronto tra le sommatorie termiche del mese con soglia 10 C e quelle del periodo di riferimento si può notare che le sommatorie del mese risultano quasi ovunque superiori alla norma. La sommatoria gradigiorno è utilizzata per quantificare l accumulo termico necessario allo sviluppo degli organismi vegetali. Nel calcolo vengono considerate solo le temperature superiori a determinate soglie, caratteristiche delle diverse specie e fasi fenologiche (es. 0, 5, 10 C). D = simbolo di grado giorno. 8

9 FENOLOGIA: modelli del 18 giugno 2017 I modelli di sviluppo fenologico stimano, alla fine della seconda decade di giugno, la fase fenologica di maturazione completa -fine maturazione - senescenza (valore 89 nella scala BBCH), I modelli stimano circa una settimana anticipo con quanto mediamente calcolato nei 7 anni precedenti ( ). 9

10 FENOLOGIA: rilievi del 19 giugno 2017 Frumento tenero: Il 100% dei campioni analizzati è classificabile nella fase fenologica di SENESCENZA. Ultra maturazione: le cariossidi sono molto dure e non possono essere incise. Traduzione in scala BBCH: 91 Mais: Il 100% dei campioni analizzati è classificabile nella fase fenologica di FIORITURA. Infiorescenze femminili: gli stigmi sono emersi completamente. Infiorescenza maschile: le parti superiore ed inferiore del pennacchio sono in fioritura Traduzione in scala BBCH: 65 Per approfondimenti sulle rilevazioni fenologiche: sito web del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, DiSTA, della Facoltà di Agraria dell Università di Bologna 10

11 Sommatoria gradigiorno CORRETTA: secondo Marletto V., Sirotti M., Le somme termiche. Agricoltura, n.4/92. Evapotraspirazione potenziale (ETP): secondo Hargreaves (Choisnel E., De Villele, Lacroze F., Une approche uniformisée du calcul de l evapotranspiration potentielle pour l ensemble des pays de la Communauté Européenne. Office des Pubblications des Communautés Européennes. Luxembourg) Scala fenologica BBCH: AAVV. Collana di Agrofenologia Vol. 1: Aspetti generali delle osservazioni agrofenologiche, P.F. PHENAGRI, MIPAF, ROMA, Indice di Thom: Monteith e Unsworth Principles of environmental physics. Ed. Edward Arnold, Anomalie in giorni: il segno negativo indica un ritardo rispetto all'anno precedente. Anomalie in precipitazione: il segno negativo indica un deficit. Anomalie di temperatura: il segno negativo indica un ritardo. Il Bollettino è stato realizzato con la collaborazione di: L. Botarelli, V. Marletto, A. Pasquali, W. Pratizzoli, La gestione dei dati dei modelli fenologici è stato modificata da F.Tomei. Indirizzo INTERNET : 11