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2 (vers /2013)

3 CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA Check list SGSSL a scuola (vers /2013)

4 NOTE Questa check list è uno strumento di autovalutazione del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) in ambito scolastico, utilizzabile dal Dirigente Scolastico e/o dalle altre figure scolastiche che si occupano di sicurezza (Responsabile SPP e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza). Per ogni quesito sono possibili tre risposte, con una crocetta su Si, No o Parzialmente (saltare i quesiti non pertinenti con la realtà della scuola). L ultima colonna a destra fornisce informazioni sull importanza del quesito proposto: S = indicazione solo suggerita R = indicazione raccomandata O = indicazione obbligatoria (tra parentesi il riferimento all art. del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. o ad altra norma in vigore) Nel programmare le azioni di miglioramento, si suggerisce di intervenire prioritariamente laddove si sia risposto no o parzialmente alle voci obbligatorie.

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23 FORMAZIONE MODULO 1 Normativo MODULO 2 Gestionale MODULO 3 Tecnico MODULO 4 Relazionale possibile FAD 32 ore AGGIORNAMENTO possibile FAD 10 ore (quinquennale)

24 ENTI FORMATORI Regioni, anche attraverso ASL, strutture per la formazione professionale regionali o accreditate Università INAIL VVF OOSS - Associazioni imprenditoriali Enti bilaterali-organismi paritetici Ordini e Collegi professionali REQUISITI DOCENTI Anche le Reti? (quesito posto al Tavolo SiRVeSS) Esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro Anche attraverso organismi esterni accreditati

25 ORGANIZZAZIONE CORSI Responsabile formativo Massimo 35 partecipanti 90% delle ore di presenza Prova finale (test o colloquio) Metodologia attiva (problem solving, lavori gruppo, FAD)

26 FORMAZIONE GENERALE possibile FAD Concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione Organizzazione della prevenzione aziendale (leggi «scolastica») Diritti/doveri, sanzioni per i soggetti aziendali (leggi «scolastici») Organi di vigilanza, controllo, assistenza 4 ore (credito formativo permanente)

27 FORMAZIONE SPECIFICA Rischi tipici del comparto scuola Rischi rilevati nel DVR Procedure di prevenzione Emergenze NO FAD 8 ore Da ripetere in caso di cambio mansione o modifiche delle condizioni di lavoro, per gli aspetti variati

28 AGGIORNAMENTO possibile FAD 6 ore (quinquennale) Approfondimenti giuridico-normativi Aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori Aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda (leggi «a scuola») Fonti di rischio e relative misure di prevenzione

29 ORGANIZZAZIONE CORSI Soggetto organizzatore (può essere il DS) Responsabile progetto (può essere il relatore) Massimo 35 partecipanti 90% presenze Metodologia attiva (problem solving, lavori di gruppo) REQUISITI FORMATORI Interni o esterni Esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro (anche nel ruolo di RSPP) Anche più di 35? Vale anche per la scuola

30 FORMAZIONE GENERALE 4 ore FORMAZIONE SPECIFICA 8 ore Rischi rilevati nel DVR Rischi tipici delle attività di laboratorio Emergenze Anche distribuite lungo il curricolo? Purchè eseguite prima dell ingresso nei relativi laboratori REQUISITI FORMATORI RSPP della scuola Docenti della classe?

31 FORMAZIONE AGGIUNTIVA A QUELLA DEI LAVORATORI (prima parte) 1. Soggetti del Sistema di prevenzione aziendale (leggi «scolastico») 2. Relazioni fra i soggetti e interni ed esterni del sistema di prevenzione 3. Definizione e individuazione dei fattori di rischio 4. Incidenti e infortuni mancati 5. Tecniche di comunicazioni possibile anche in FAD

32 FORMAZIONE AGGIUNTIVA A QUELLA DEI LAVORATORI (seconda parte) NO FAD 6. Valutazione dei rischi 7. Individuazione misure tecniche organizzative di prevenzione e protezione 8. Modalità di esercizio della funzione di controllo dell osservanza delle disposizioni di sicurezza in azienda (leggi «a scuola») 8 ore complessive AGGIORNAMENTO possibile FAD 6 ore (quinquennale)

33 REQUISITI ORGANIZZATIVI Soggetto organizzatore (può essere il DS o la Rete) Responsabile progetto (può essere il relatore o la Rete) Massimo 35 partecipanti 90% delle ore di presenza prova finale (test o colloquio) REQUISITI FORMATORI Interni o esterni Esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro (anche nel ruolo di RSPP)

34 FORMAZIONE MODULO 1 Normativo MODULO 2 Gestionale MODULO 3 Valutazione rischi possibile FAD 16 ore MODULO 4 Comunicazione, formazione, consultazione lavoratori AGGIORNAMENTO possibile FAD 6 ore (quinquennale)

35 REQUISITI ORGANIZZATIVI Soggetto organizzatore (può essere il DS o la Rete) Responsabile progetto (può essere il relatore o la Rete) Massimo 35 partecipanti 90% delle ore di presenza prova finale (test o colloquio) REQUISITI FORMATORI Interni o esterni Esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro (anche nel ruolo di RSPP)

36 LAVORATORI Valida se si può dimostrare che è stata effettuata con le medesime caratteristiche (durata, contenuti e modalità di svolgimento) previste dall accordo C era l obbligo di aggiornamento entro dicembre 2012 nel caso di formazione erogata da più di 5 anni

37 PREPOSTI Formazione specifica (8 ore) entro giugno 2013 DIRIGENTI (DSGA, Vicepresidi, Resp. U.T. ecc.) Esonerati dalla formazione se hanno seguito un corso di 16 ore ex D.M. 16/1/1997 oppure il modulo A del corso per R-ASPP ex D.Lgs. 195/03

38 L accordo stabilisce i contenuti minimi dell attestato Soggetto organizzatore DS o Rete Normativa di riferimento Specifica della tipologia di corso D.Lgs. 81/08 e accordo S/R Lavoratore, preposto, dirigente + argomenti Settore di riferimento Scuola (Ateco n 8)

39 LAVORATORI e STUDENTI EQUIPARATI PREPOSTI (docenti in laboratorio) DIRIGENTI (vicari, Resp U.T., responsabili sede, DSGA) DS autonominatisi RSPP Ore formazione generale Ore formazione specifica Ore formazione aggiuntiva Ore aggiornamento Requisiti corsi Resp. progetto formativo Soggetto organizzatore Nominativi docenti Max 35 partecipanti Registro presenze Declinazione contenuti Resp. progetto formativo Soggetto organizzatore Registro presenze Resp. progetto formativo Soggetto organizzatore Nominativi docenti Max 35 partecipanti Registro presenze Declinazione contenuti Resp. progetto formativo Max 35 partecipanti Registro presenze Massimo ore assenze 10% 10% 10% 10% Requisiti docenti 3 anni esperienza insegnamento, docenza o professionale (anche RSPP) 3 anni esperienza insegnamento, docenza o professionale (anche RSPP) 3 anni esperienza insegnamento, docenza o professionale (anche RSPP) 3 anni esperienza insegnamento, docenza o professionale Verifica finale NO SI SI SI E-learning formazione E-learning aggiornamento SI (corso generale) SI (punti 1-5) SI SI (moduli 1 e 2) SI SI SI SI

40 D.Lgs. 81/08 Accordo S/R 26/1/12 D.Lgs. 195/03 Accordo S/R 26/1/06 D.Lgs. 81/08 D.M. 388/03 Addetti P.S. D.M. 10/3/98 Addetti A.I. DL-RSPP Dirigente Scolastico Form. 32 Agg. q. 10 RSPP ASPP Form. 76 Form. 52 Agg. q. 40 Agg. q. 28 RLS Form. 32 Agg. a. 8 Lavoratori Form. 12 Agg. q. 6 Studenti equiparati Form. 12 Preposti Dirigenti Form. 8 Form. 16 Agg. q. 6 Agg. q. 6 Incaricati PS Form. 12 Agg. t. 4 Addetti antincendio Form. 8 o 16

41 Coerenti con l accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

42 Introduzione Linee interpretative SiRVeSS sull applicazione dell accordo Modello SPP scolastico Considerazioni generali e trasversali Elenco dei pacchetti disponibili Elenco delle linee guida disponibili Modello di registrazione dei percorsi formativi Pacchetti formativi Presentazione del pacchetto Strumenti per i docenti-formatori Materiali per i discenti Verifiche finali Questionari di gradimento Modelli di attestato Linee guida Presentazione delle linee guida Contenuti essenziali Suddivisione del monte ore Indicazioni metodologiche Materiali di riferimento

43 Destinatari Tipologie Durata Contenuti Materiali Insegnanti scuola infanzia Formazione generale Formazione specifica 4 ore 4 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto completo (A) Linee guida Insegnanti scuola primaria e secondaria I grado Formazione generale Formazione specifica 4 ore 8 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Ricadute didattico-educative Pacchetto completo (A) Linee guida Insegnanti scuola secondaria II grado Formazione generale Formazione specifica 4 ore 8 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto formativo studenti D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Ricadute didattico-educative Pacchetto completo (B) Linee guida Insegnanti scuole di ogni ordine e grado Aggiornamento 6 ore in 5 anni Argomenti specifici Accordo Stato-Regioni, punto 9 Ricadute didattico-educative Linee guida Disponibile In via di realizzazione Non disponibile

44 Destinatari Tipologie Durata Contenuti Materiali Personale amministrativo Formazione generale Formazione specifica 4 ore 4 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto completo Linee guida Personale tecnico Formazione generale Formazione specifica 4 ore 8 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto completo Linee guida Personale ausiliario Formazione generale Formazione specifica 4 ore 8 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto completo Linee guida Tutti gli ATA Aggiornamento 6 ore in 5 anni Argomenti specifici Accordo Stato-Regioni, punto 9 Linee guida Disponibile In via di realizzazione Non disponibile

45 Tipologie Durata Contenuti Materiali Formazione generale 4 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1a Accordo Stato-Regioni, punto 4 Pacchetto completo Formazione specifica 8 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 1b Accordo Stato-Regioni, punto 4 Linee guida Disponibile In via di realizzazione Non disponibile

46 Destinatari Tipologie Durata Contenuti Materiali Preposti (solo scuola superiore) Formazione particolare (I^ parte) Formazione particolare (II^ parte) 4 ore 4 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 7 Accordo Stato-Regioni, punto 5 (argomenti 1 5) D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 7 Accordo Stato-Regioni, punto 5 (argomenti 6 8) Pacchetto completo Linee guida Dirigenti Formazione dei dirigenti 16 ore D.Lgs. 81/08, art. 37, comma 7 Accordo Stato-Regioni, punto 6 Pacchetto completo Preposti (solo scuola superiore) Aggiornamento 6 ore in 5 anni Argomenti specifici Accordo Stato-Regioni, punto 9 Linee guida Disponibile In via di realizzazione Non disponibile

47 Corsi per R/ASPP RLS e Docenti Coerenti con l accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

48 CORSI FORMAZIONE FORMATORI 2013 Richieste di partecipazione pervenute da 30 Istituti Superiori 4 da 2 Istituti Superiori fuori provincia (VR) 46 da 24 Istituti Comprensivi 7 Formatori della Rete Coinvolti 54 istituti della Provincia di Vicenza su 123 ca. 45 % Gli iscritti sono stati ripartiti in 5 corsi così suddivisi: Vicenza per Istituti Superiori Corso di 3 lezione per un totale di 12 ore 32 partecipanti Vicenza per Istituti Comprensivi Corso di 2 lezione per un totale di 8 ore 25 partecipanti Arzignano per Istituti Superiori Corso di 3 lezione per un totale di 12 ore 23 partecipanti Schio per Istituti Superiori e Istituti Comprensivi Corso di 3 lezione per un totale di 12 ore 29 partecipanti Bassano per Istituti Superiori e Istituti Comprensivi Corso di 3 lezione per un totale di 12 ore 31 partecipanti

49 CALENDARIO CORSI FORMAZIONE FORMATORI 2013 n SEDE DOCENTI DATE PARTECIPANTI 1 Vicenza1 - Rossi MARZARI - MASELLA 09, 16, 24 gennaio (14:30-18:30) I.Sup. (Corso B) 2 Vicenza2 - Rossi MENIN - FARINA 10, 17 gennaio (14:30-18:30) I.C. (Corso A) 3 Schio - Pasini LISTA - RUARO 18, 23, 31 gennaio (14:30-18:30) I.Sup. + I.C. (Corso A+B) 4 Bassano - Fermi D ANNA - MENIN 23, 31 gen e 07 feb (14:30 18:30) I.Sup. + I.C. (Corso A+B) 5 Arzignano - Galilei MARZARI - MASELLA 18, 23, 31 gennaio (14:30 18:30) I.Sup. (Corso B)

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52 I CURATORI Dr.ssa Prof. Prof. Dr.ssa Lidia Bellina (dirigente SPISAL n. 9 di Treviso) Alberto Cesco-Frare (ITIS «Planck» di Villorba) Sauro Garzi (ISISS «Da Vinci» di Firenze) Daniela Marcolina (dirigente SPISAL n. 1 di Belluno)

53 GLI AUTORI Dott.ssa AMICO Silvana (funzionario INAIL di Treviso) Dott.ssa BALLOTTIN Antonia (psicologo del lavoro SPISAL n. 21 di VR) Dr.ssa BELLINA Lidia (dirigente SPISAL n. 9 di Treviso) Prof. CAMBI Claudio (insegnante ITIS «Galilei» di Arezzo) Prof. CESCO-FRARE Alberto (insegnante ITIS «Planck» di Villorba) Prof.ssa FAVARO Anna (insegnante ITCG «Martini» di Castelfranco) Prof.ssa FIGUCCIA Marina (insegnante LS «Gobetti» di Bagno a Ripoli) Prof. GARZI Sauro (insegnante ISISS «Da Vinci» di Firenze)

54 GLI AUTORI Prof. Dr.ssa Prof. Prof.ssa Ing. Dott.ssa Dr. Dott.ssa GUIDOTTI Paolo (insegnante IPSSCTS «Datini» di Prato) MARCOLINA Daniela (dirigente SPISAL n. 1 di Belluno) MARZARI Damiano (insegnante ITIS «A. Rossi» di Vicenza) MASELLA Cinzia (insegnante IPSSAR «P. Artusi» di Recoaro, Terme - Vicenza) NOVELLI Daniele (responsabile UFVIM ASL di Firenze) PETERLE Stefania (chimico SPISAL n. 1 di Belluno) PETRIOLI Giuseppe (diret. Dipartimento Prevenzione ASL FI) SEMINARA Irma (psicologo del lavoro)

55 SUPERVISIONE Dott.ssa BOGNOLO Mara (funzionario Direzione Regionale del Lavoro di Venezia) Dott. DEIDDA Beniamino (procuratore generale Corte d Appello di Firenze) Dott.ssa DELPINO Paola (funzionario Direzione regionale INAIL, Venezia) Ing. TRABUCCO Enrico (funzionario Direzione regionale Vigili del Fuoco, Venezia) Gruppo Formazione-Scuole degli SPSAL della Regione Emilia Romagna (coordinato dall ing. Carlo Veronesi, dirigente SPSAL Reggio Emilia)

56 EDITING-GRAFICA Sig.ra. GUERRA Gabriella (ass. amm. ISISS «Da Vinci» di Firenze) Sig. DAVIDE Gianluca (operatore grafico ISISS «Da Vinci» di FI)

57 FINANZIAMENTO Le 7 Reti appartenenti al Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rete di BELLUNO Rete di PADOVA Rete di ROVIGO Rete di TREVISO Rete di VENEZIA Rete di VERONA Rete di VICENZA La Rete di scuole e di Agenzie per la sicurezza della provincia di Firenze La Rete di scuole e di Agenzie per la sicurezza della provincia di Arezzo

58 DESTINATARI Dirigenti Scolastici (come strumento di supporto alle proprie scelte gestionali) Responsabili e Addetti SPP (indicazioni operative per la migliore interpretazione del proprio ruolo) RLS (come riferimento a supporto dei propri compiti) Insegnanti - Formatori (per un quadro di riferimento utile all azione formativa nei confronti del personale e degli studenti) USR e UST (per le azioni di sensibilizzazione e coordinamento che intendono espletare) Soggetti territoriali della Prevenzione (per svolgere i propri compiti istituzionali tenendo conto della specificità dell ambito scolastico)

59 PROSPETTIVE Pubblicazione per una diffusione a livello nazionale (stampa di ca. 50/80000 copie a cura dell INAIL, con patrocinio del MIUR, primavera 2013)

60 RICHIESTA CHIARIMENTI MIURAOODRVEUff.4/n. 226_A3b Venezia, 4 gennaio 2013 Oggetto: Individuazione della figura di dirigente e di preposto nella scuola art. 2, commi d) ed e) del D.Lgs: 9 aprile 2008 n. 81 Apprezzando la Sua richiesta di chiarimenti (prot. 6959/A3b) sull individuazione delle figure di preposto e dirigente in ambito scolastico, ai sensi del D.Lgs. 81/08, art. 2, che denota un effettivo interesse per le tematiche della salute e sicurezza, anche nella loro declinazione organizzativa e gestionale (così importante per creare il necessario contesto scolastico favorevole alla promozione della cultura della sicurezza tra il personale e gli allievi), si comunica che, ad oggi, non è possibile fare riferimento ad un interpretazione ufficiale e chiarificatrice in merito, che potrebbe venire solo da un decreto MIUR, attuativo del D.Lgs. 81/08 per la Scuola, della cui pubblicazione si è ancora in attesa. Questo Ufficio, pertanto, inoltrerà al MIUR il quesito relativo alle modalità interpretative della figura di dirigente ai sensi del D.lvo 81/08 nella specifica configurazione organizzativa e funzionale della scuola.

61 RICHIESTA CHIARIMENTI Nel frattempo, appare tuttavia doveroso segnalare la recente pubblicazione del nuovo manuale Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola, realizzato dalle Reti di scuole per la sicurezza del sistema SiRVeSS e già distribuito agli istituti scolastici di tutto il Veneto. Tale manuale, per l autorevolezza dei curatori (tra cui due dirigenti SPISAL) e per la competenza dei collaboratori e dei supervisori dei suoi contenuti (si ricorda in particolare il dott. Deidda, procuratore generale presso la Corte d appello di Firenze), costituisce, ad avviso di questo Ufficio, un utile riferimento rispetto alle questioni relative alla gestione del sistema sicurezza. Nella situazione attuale, caratterizzata dall oggettiva difficoltà di applicare la vigente normativa sulla sicurezza all ambito scolastico, il contenuto di detto manuale e, parimenti, il giudizio espresso dagli SPISAL competenti per territorio in merito a quesiti specifici, appaiono gli unici strumenti ragionevolmente utilizzabili dalle Istituzioni scolastiche autonome per affrontare con la necessaria tranquillità le questioni più complesse che si pongono quotidianamente in quest ambito.

62 RICHIESTA CHIARIMENTI Da parte di questo Ufficio si segnala, comunque, l'opportunità di procedere a precise individuazioni delle persone cui si intendesse attribuire funzioni prevenzionali di qualsivoglia natura, con specifiche e dettagliate precisazioni sui compiti assegnati. Gli incarichi e le funzioni connesse dovranno comunque, a parere di questo Ufficio, essere commisurate al ruolo funzionale che le persone assolvono all'interno della struttura scolastica e all'ambito di autorità e di autonomia che esse possono effettivamente svolgere. L'art. 16 del D.lvo 81/08 prevede la possibilità che il datore di lavoro deleghi ad altro personale funzioni prevenzionali, con alcune limitazioni: a) che la delega risulti da atto scritto recante data certa; b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; d) che essa attribuisca al delegato l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate; e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.

63 RICHIESTA CHIARIMENTI Non sono delegabili, tuttavia, ai sensi dell'art. 17, la valutazione dei rischi e la predisposizione del relativo documento e la nomina del RSPP. La delega di funzioni è atto diverso dall'attribuzione di incarichi a figure quali il preposto, gli ASPP, ecc., i quali hanno incarichi operativi in attuazione a direttive e istruzioni ricevute. L'art. 2 del D.lvo 81/08 è preciso nell'individuare le figure di garanzia; una particolare attenzione, però, va riposta nell'interpretazione del ruolo di dirigente ai fini prevenzionali nella particolare struttura organizzativa della scuola. Il ruolo di dirigente colloca chi lo ricopre in un ambito di funzione e di responsabilità vicino a quello del datore di lavoro e quindi una eventuale attribuzione di tale delega a fini prevenzionali dovrà essere messa in relazione con i compiti funzionali che i destinatari assolvono all'interno dell'organizzazione. Del resto, all'art. 2, c. 1, il D.lvo 81/08 così definisce il dirigente : «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa.

64 RICHIESTA CHIARIMENTI Diversamente, il citato art. 2 del D.lvo 81 definisce il preposto come persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Mentre il dirigente è chiamato ad attuare le direttive del datore di lavoro organizzando e vigilando sull'attività, il preposto si limita a sovrintendere all'attività lavorativa e a garantire le direttive, controllandone la corretta esecuzione. Il suo potere di iniziativa è funzionale, ovvero limitato alla natura dell'incarico e delle funzioni ricoperte. Si osservi anche che per il dirigente si dice; in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati, attua..., mentre per il preposto viene detto: in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati... sovrintende...

65 RICHIESTA CHIARIMENTI La scelta dei termini disegna due figure con ambiti di autonomia molto differenti. Nell'attribuzione dell'incarico al preposto, come alle altre figure prevenzionali diverse dal dirigente, è comunque opportuno sempre definire i limiti della delega, in particolare precisando che l'incarico non comporta autonomi poteri di gestione, organizzazione e spesa. Non attribuire precisi incarichi a persone che, per le funzioni e i ruoli organizzativi assunti potrebbero dovere assolvere anche a compiti prevenzionali, può determinare il rischio che esse vengano ricomprese, ad una interpretazione esterna, ad esempio di un organo vigilante, nel disposto dell'art. 299 del D.lvo 81/08, che recita: Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti. Il rischio in cui la scuola in questo caso può incorrere è di non avere fornito la prescritta formazione; in caso di incidente, inoltre, le persone collocate in ruoli di responsabilità organizzativa potrebbero venire chiamati in causa in ambiti esorbitanti rispetto ai propri effettivi poteri gerarchici e funzionali, proprio in ragione del fatto che i compiti prevenzionali non erano stati precisamente individuati.

66 RICHIESTA CHIARIMENTI Rispetto al secondo quesito posto dalla Rete RESIS, relativo alla validità (ai fini della formazione pregressa) del percorso formativo seguito da molti lavoratori della scuola utilizzando il cd 626 proposto dal MIUR alla fine degli anni 90, questo Ufficio ricorda che il SiRVeSS, per tramite delle Reti scolastiche sulla sicurezza presenti in ogni provincia, ha effettuato fin dalla metà degli anni 2000, ripetuti e diffusi interventi formativi e di coordinamento, finalizzati a fornire alle scuole indicazioni specifiche sul piano di formazione, materiali didattici e suggerimenti di tipo organizzativo e gestionale, in relazione ad un obbligo comunque in vigore già con la pubblicazione del D.Lgs. 626 del Ritenendo che la formazione effettuata utilizzando il cd 626 proposto dal MIUR sia assai datata e decisamente non coerente con l impianto generale e, soprattutto, con lo spirito dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011, questo Ufficio suggerisce di raccogliere attestati di corsi già effettuati, firme di partecipazione e quant altro permetta di dimostrare di aver realizzato formazione alle varie figure sui contenuti indicati dall'art. 37 del D.Lgs. 81/08 (o dall art. 22 del D.Lgs. 626/94), anche se non in perfetta coerenza con il contenuto dell accordo, e di considerare solo tali percorsi come formazione pregressa. f.to Il Vice Direttore Generale Gianna Marisa Miola

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68 Nascita del metodo (2010) Sperimentazione (2011) Materiali e documenti ISPESL e Coordinamento SPISAL VR Gruppi di lavoro Reti di scuole per la sicurezza TV e VI Gruppo regionale SGS SiRVeSS Circa 100 scuole venete (di cui circa 60 hanno restituito indicazioni scritte per il miglioramento) Notizie di utilizzo in: Lombardia Friuli Venezia Giulia Toscana Abruzzo Campagna Basilicata Sicilia

69 Stesura definitiva (2012) Valutazione efficacia ( ) Indicazioni Commissione consultiva permanente Supervisione Gruppo regionale SPISAL sullo stress L-C Prevista nel prossimo triennio un indagine conoscitiva sull efficacia del metodo (risultati verificabili di miglioramento confrontati con l esito della valutazione) Suggerimenti delle scuole

70 Coerente con le indicazioni della Commissione consultiva permanente del 18/11/2010 Specifico per la scuola Attento agli aspetti organizzativi della valutazione Gruppo di valutazione misto Gestibile completamente all interno dell istituto Indaga esclusivamente gli aspetti organizzativi Esteso a tutto il personale Completo Valutazione Aggiornamento DVR Gestione Formazione Docenti Amministrativi Tecnici (dove presenti) Ausiliari Avallo del Gruppo regionale SPISAL sullo stress L-C Rigoroso e flessibile Scientifico Adattabile al contesto

71 Costituzione del Gruppo di Valutazione Raccolta informazioni PRE. Compilazione della Griglia Compilazione della Check list VAL. Esito della valutazione Individuazione degli interventi correttivi o di miglioramento Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi Intervento formativo Gestione degli interventi correttivi Riesame periodico Eventuale valutazione approfondita GES.

72 COMPILAZIONE GRIGLIA E CHECK LIST RIPETERE OGNI 2 AA.SS. INTERVENTI CORRETTIVI SE OK SE NON OK VALUTAZIONE APPROFONDIT A

73 GRUPPO DI VALUTAZIONE Dirigente Scolastico (o vicario) RSPP (o ASPP) RLS (se nominato o eletto) MC (se nominato) Ref. Qualità (se la scuola è certificata) Ref. CIC (se è attivo nella scuola) A completamento: un amministrativo un ausiliario un tecnico (se presenti nella scuola) Valutazione intersoggettiva Proposte di azioni correttive Riferimento per il monitoraggio in itinere

74 N. di invii alla Commissione medica di verifica per problemi connessi a comportamenti o ad assenze ripetute per malattia N. di richieste di trasferimento N. di richieste di spostamenti interni N. di esposti o segnalazioni da parte del personale, di classi o di genitori pervenuti al DS, al DSGA, al RLS o al MC N. di procedimenti per sanzioni disciplinari Indici infortunistici Indice generale medio delle assenze dal lavoro Modifica di alcuni punteggi massimi e dei riferimenti per le 3 fasce; ridotto il margine di discrezionalità del GV N. di giorni di assenza per malattia N. visite dal MC (se nominato) su richiesta del lavoratore

75 Modifica di alcuni indicatori, in particolare nella check list «Ambiente di lavoro», e aumento del numero di suggerimenti per le azioni correttive

76 QUESTIONARIO SOGGETTIVO SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO A SCUOLA PERSONALE AUSILIARIO Sezione 1 Dati generali 1. Sesso M F 2. Precedenti esperienze lavorative nel settore pubblico e/o privato (diverse dal comparto scuola) Si No 3. Numero di ore di lavoro al giorno (escluse quelle trascorse a scuola), in media nessuna da 1 a 3 da 4 a 6 più di 6 4. Ha la sensazione di avere un giusto equilibrio tra impegni scolastici e tempo libero? Si No Sezione 2 Ambiente di lavoro 1. Come valuta il comfort dell ambiente in cui lavora? (barrare con una X la risposta prescelta) Inserimento dello strumento alternativo del focus group e fogli elettronici per l elaborazione dei dati raccolti con il questionario

77 Prevenzione primaria - eliminazione/contenimento dei fattori di rischio per malattia o infortunio Prevenzione secondaria - diagnosi precoce del danno alla salute, prima che si manifestino i sintomi e il danno diventi irreversibile Prevenzione terziaria - misure per impedire che un danno, già presente, possa aggravarsi Prevenzione - Il complesso delle disposizioni o misure necessarie per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno (D.Lgs. 81/08, art. 2)

78 Prevenzione terziaria Prevenzione secondaria PSICOPATOLOGIA FRANCA BURNOUT SANI E (FORSE) SODDISFATTI (ANCHE SE AFFATICATI) Prevenzione primaria

79 Richiesta via mail all indirizzo Pubblicato nel sito Pubblicato nel sito

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81 Gruppo di lavoro SiRVeSS Coordinamento Reti provinciali Ufficio Operativo - Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto - INAIL regionale - USRV - VVF regionale - DRL 7 Reti provinciali Ex art. 7 del D.Lgs. 81/08 CRC

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