ECOSISTEMA URBANO 2018

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1 ECOSISTEMA URBANO 2018 Metodologia e risultati Milano, 29 Ottobre 2018

2 CHI SIAMO Ambiente Italia è un azienda leader nel campo dell'analisi, della pianificazione e della progettazione per la sostenibilità ambientale, attiva da oltre venti anni a livello sia nazionale che europeo. Abbiamo contribuito all'affermazione e al consolidamento degli strumenti e delle procedure di analisi e valutazione ambientale in Italia. Siamo stati pionieri nella formulazione delle politiche di sostenibilità a livello locale, fra i primi a sviluppare interventi integrati in materia di clima ed energia, affiancando numerose amministrazioni locali, provincie e regioni nella pianificazione energetica e nei piani per la riduzione delle emissioni. Abbiamo affiancato decine di amministrazioni locali e provinciali nella implementazione di strumenti di reporting ambientale, e nella attivazione di processi di pianificazione ambientale partecipata (Agende 21 Locali). I nostri settori di attività comprendono anche consulenza e advisory in materia di due diligence ambientali e permitting, efficienza energetica e fonti rinnovabili, gestione dei rifiuti, ESG (environmental, social and governance)

3 WE KNOW GREEN I nostri caratteri distintivi Team interdisciplinare con elevato livello di seniority, autorevolezza e leadership, capacità di interlocuzione con autorità competenti, enti locali, operatori economici, stakeholder. Esperienza maturata in oltre 2000 progetti portati a termine in quasi trent'anni di attività per committenti pubblici e privati, e in oltre 100 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea sui principali programmi di ricerca, sviluppo, sensibilizzazione e informazione sui temi ambientali ed energetici, che hanno visto Ambiente Italia nel ruolo sia di coordinatore che di partner. Costante presenza nel dibattito tecnico-scientifico sulle politiche ambientali, sulla normativa, sugli strumenti di valutazione e gestione delle risorse ambientali e territoriali testimoniata da decine di pubblicazioni e dalla partecipazione attiva dei nostri esperti a comitati scientifici, commissioni, associazioni tecnico-scientifiche, network internazionali.

4 ECOSISTEMA URBANO Ecosistema Urbano è stato progettato e implementato a partire dagli anni 90, sulla base delle numerose esperienze di reporting ambientale maturate da Ambiente Italia in quegli anni (rapporti sullo stato dell ambiente delle città italiane, numerosi progetti sviluppati sul tema a livello sia nazionale che europeo, come ad esempio il sistema europeo di indicatori comuni europei per l ambiente urbano). Pur essendosi evoluto negli anni, l approccio metodologico originale di Ecosistema Urbano resta sostanzialmente lo stesso, prevedendo da un lato il coinvolgimento, da parte di Legambiente, dei circoli locali per l acquisizione di dati originali, e dall altro la raccolta sistematica di dati disponibili presso fonti ufficiali. Negli anni è notevolmente aumentata la completezza e l affidabilità dei dati direttamente raccolti presso le amministrazioni comunali, rendendo il rapporto uno strumento sempre più solido sotto il profilo tecnico-scientifico e metodologico. Ecosistema Urbano compara le performance dei 104 comuni capoluogo italiani adottando un indice di sintesi elaborato da Ambiente Italia e popolato con i dati originali raccolti da Legambiente e con quelli reperiti in database pubblici (ISTAT e ACI).

5 Indice Ecosistema Urbano 2018 L indice aggregato di sostenibilità di Ecosistema Urbano pesa i 17 indicatori: Aria: NO 2, PM10, O 3 Acqua: Consumi idrici domestici, Dispersione della rete, Capacità di depurazione (Istat) Rifiuti: Produzione di rifiuti, Raccolta differenziata Mobilità : Passeggeri TPL, Offerta TPL, Tasso di motorizzazione auto (ACI), Incidentalità stradale (ACI-Istat), Piste ciclabili Ambiente Urbano: Isole pedonali, Alberi in area urbana, Uso efficiente del suolo Energia: Impianti solari su edifici pubblici

6 Bonus tematici Il bonus assegnato è pari a un terzo del peso complessivo degli indicatori che si riferiscono all ambito prescelto Recupero e gestione acque: adozione di politiche e misure riguardanti il recupero delle acque meteoriche, separazione delle acque nere da quelle chiare e recupero delle acque grigie. Gestione rifiuti: adozione della tariffa puntuale ed estensione del servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti all intera popolazione. Prerequisito per l ottenimento del bonus è il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. Efficienza di gestione del trasporto pubblico: ricavi da traffico del servizio gomma/ferro che coprono almeno il 40% dei costi operativi. Mobilità alternativa all auto: percentuale degli spostamenti in bici (modal share) superiore al 20% e/o una riduzione degli spostamenti in auto al di sotto del 50%.

7 La classifica 2018 Le prime 6 città classificate superano tutte il 70%, ma soltanto Mantova e Parma vanno oltre il 75% (lo scorso anno erano 4 città). Ancora in crescita le grandi città: Bologna e Venezia (10 e 14 ), seguite da Milano (23 ). Diminuiscono (da 19 a 11) i comuni che non raggiungono il 40%. Anche quest anno, tre dei cinque comuni al di sotto del 35% sono siciliani (Palermo, Agrigento e Catania).

8 Aria NO 2 Nel 2017 le città con valore medio delle concentrazioni inferiore al limite di legge di 40 mg/m 3 salgono da 85 a 88. Stabile il valore medio nazionale (29,1 mg/m 3 ) che si conferma ai livelli del 2016 dopo l incremento registrato nel 2015 (31,2 mg/m 3 ). Aumenta il numero di città con almeno una centralina che supera il valore limite, in quattro casi oltre il 50% (Torino, Firenze, Milano, Brescia, Roma e Napoli). Ozono Nel 2017 incrementa in modo considerevole (da 38 a 63) il numero di città con valore medio superiore alla soglia di protezione della salute umana Raddoppia anche il numero di città con almeno una centralina che supera il doppio del valore soglia. In peggioramento anche il numero di situazioni maggiormente critiche: nel 2016 erano soltanto 2 i comuni con valori superiori al triplo del valore soglia, mentre nel 2017 sono 7

9 Aria PM10 Aumentano da 4 a 7 i comuni in cui si ha almeno una centralina con un valore medio annuo che supera il limite di 40 mg/m 3. In altri 6 comuni si registra un valore pari al limite. In 15 città tutte le centraline presentano livelli inferiori al target OMS di 20 mg/m 3. Se consideriamo i superamenti annui del limite dei 50 mg/m 3, la situazione peggiora: salgono da 34 a 38 i capoluoghi che superano i 35 giorni consentiti dalla normativa nell arco dell anno (erano 49 nel 2015). In 22 città si misurano oltre il doppio dei giorni di superamento della soglia (erano 8 nel 2016), con punte massime superiori a 100 mg/m 3 a Torino, Cremona, Alessandria, Padova, Pavia

10 Trasporto pubblico Passeggeri Nelle città di piccole dimensioni si verifica una ulteriore, seppur lieve, contrazione del servizio che scende a 33 viaggi all anno per ogni cittadino (34 nel 2016 e 35 nel 2015), le città di media dimensione rimangono stabili intorno ai 70 viaggi, mentre quelle grandi aumentano da 217 a 222 (211 nel 2015). Grandi: Venezia cresce ancora e raggiunge 689 passeggeri/ab (+3,7% rispetto al 2016 e +7,6% rispetto al 2015), Milano sale a 478 passeggeri/ab (+1,9% sul 2016) Medie: Brescia e Trento si confermano, in crescita, sopra i 150 passeggeri/ab (entrambe +5% rispetto al 2016) Piccole: Siena si conferma in linea con le migliori esperienze di città più grandi (156 passeggeri/ab) seguita da Belluno (81 passeggeri/ab), Pavia e Mantova (63 passeggeri/ab).

11 Mobilità Il tasso medio di motorizzazione (63,3 auto ogni 100 abitanti, +1,4% rispetto al 2016) risulta stabile o in aumento in tutte le città ad eccezione di Reggio Emilia. Oltre a Venezia (42,6 auto/100 ab), solo Genova registra un tasso inferiore a 50 auto/100 ab, seguita da La Spezia, Milano, Firenze, Trieste e Bologna. Le vittime e i feriti causati da incidenti stradali sono stati, in media, 5,6 ogni abitanti, circa l 1,8% in meno rispetto al La media dell indice di ciclabilità sale a 7,82 metri equivalenti (+4% rispetto al 2016 e +9% sul 2015 ). Reggio Emilia conferma il valore più alto (40,9 metri equivalenti/100 abitanti) con oltre 200 km di piste ciclabili e 115 km di zone 30. Seguono Cremona, Mantova e Lodi che arrivano a circa 30 metri equivalenti/100 abitanti (tutte e tre confermano la crescita del 2016, incrementando ulteriormente la dotazione pro capite tra il 5% e il 10%).

12 Acqua Dispersione della rete acquedottistica Nel 2017, passano da 17 a 18 i capoluoghi con perdite superiori al 50%. In aumento il numero di città con perdite superiori al 30% (60, cinque in più rispetto al 2016) e il valore medio delle perdite della rete idrica: da 35% a 36,3%. Sono soltanto 3 (Monza, Macerata, Pordenone) le città che riescono a contenere le perdite a meno del 15%, la metà rispetto a quelle del Depurazione acque reflue In 44 capoluoghi (43 nel 2016) più del 95% degli abitanti sono allacciati alla rete di depurazione, di cui 29 riescono a coprire la totalità, o quasi, della popolazione con percentuali che oscillano tra il 98% e il 100%. Scendono da 12 a 11 le città che non raggiungono l 80%, con Treviso e Benevento al di sotto del 50%.

13 Rifiuti Produzione rifiuti Media capoluoghi: 528 kg pro capite (-1,5%) Aumentano da 4 a 6 le città con valori < 400 kg pro capite Scendono da 14 a 12 le città con valori > 650 kg pro capite Raccolta differenziata Media capoluoghi: 50,4% (in aumento di tre punti percentuali sul 2016) Pordenone, Treviso Mantova e Trento superano l 80% Obiettivo 2012 (65%) raggiunto da 29 città (12 nel 2016) Ancora 27 città sotto il 35% (obiettivo 2006); 11 città non raggiungono il 15%

14 Grazie per l attenzione

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