ALLEGATO A Elaborato 2 Sezione3

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1 ALLEGATO A Elaborato 2 Sezione3 Ambito n 10 - Casentino Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie PROVINCE: Arezzo TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI: Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio, Subbiano, Stia, Talla

2 FUNZIONAMENTI E DINAMICHE Le aree di fondovalle sono soggette a un deciso incremento dell urbanizzazione, con espansione edilizia privata e industriale nelle zone di fondovalle e pedecollinari; collocazione di tralicci, antenne ecc. sulle alture ed espansione della rete infrastrutturale, con profonde trasformazioni dei caratteri paesistici rurali e una domanda indotta di rafforzamento delle infrastrutture di collegamento all area aretina. Questa dinamica è ben evidente nel fondovalle dell Arno e lungo la strada statale 71, con insediamenti industriali densi e di forte impatto (Poppi, Bibbiena, Soci). Le attività industriali di estrazione e lavorazione di inerti costituiscono fattori di profonda alterazione del paesaggio rispetto ai cui valori locali diviene di preminente interesse la delocalizzazione delle attività di lavorazione in aree industriali ecologicamente attrezzate e la realizzazione di idonei interventi di ripristino e gestione delle fasi successive alla dismissione delle cave. La ferrovia Casentinese attraversando territori con alta valenza storica può rappresentare un vettore di diffusione di forme di turismo culturale e naturalistico a basso impatto ambientale. Nel territorio rurale è significativa la diffusione di strutture agrituristiche, in relazione alla ricchezza di risorse naturali e culturali, con sviluppo delle reti di percorsi per il trekking e il turismo naturalistico. I pascoli abbandonati, i coltivi montani e i terrazzamenti collinari marginali sono interessati da forme di colonizzazione spontanea di arbusteti con progressiva evoluzione verso il bosco: tale fenomeno oltre a determinare una semplificazione del mosaico paesaggistico comporta la riduzione della biodiversità presente e la riduzione di forme di difesa del suolo. Nelle aree montane si registra una progressiva e crescente pressione turistica legata prioritariamente alla presenza di Santuari ed altre strutture religiose; questo fenomeno rende necessarie forme di gestione ed organizzazione dell offerta turistica compatibili con i valori naturalistici e culturali presenti nel luogo.

3 ELEMENTI COSTITUTIVI NATURALI Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Il primo tratto del corso dell Arno è caratterizzato dagli evidenti valori di naturalità della vegetazione di ripa, presente in particolare sulla riva destra del fiume. Mantenimento di quegli elementi che sono legati alla naturalità del fiume Arno in particolare il mantenimento della vegetazione di ripa. Tutela dei caratteri di naturalità del fiume Arno attraverso la gestione dell attività estrattiva. Recupero e riqualificazione dei valori naturalistici compromessi dalle attività estrattive, sia per le cave attive che per quelle dismesse. La Pianificazione provinciale fornisce quadri conoscitivi dei valori paesaggisitici e identifica gli ambiti territoriali di particolare naturalità lungo il primo tratto del corso Arno. Definisce inoltre indirizzi di valorizzazione dei valori riconosciuti. La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali assicura forme di conservazione e/o ripristino dei caratteri di naturalità del fiume Arno mantenendo efficiente il reticolo idrografico minore e il suo sistema di drenaggio. La salvaguardia dei tratti del fiume Arno è perseguita favorendo i nuovi interventi finalizzati alla ricostituzione, implementazione e conservazione degli ambienti naturali, coerentemente con quanto previsto dalla pianificazione provinciale e successiva pianificazione comunale. La pianificazione provinciale, Piano regionale della attività estrattive (PRAER) definisce: - il quadro conoscitivo di riferimento ed effettua una valutazione di compatibilità paesaggistica per l individuazione dei siti di escavazione e delle relative modalità di coltivazione, rispetto ad un ambito da individuare più vasto di quello direttamente interessato o collegato alla attività, che tiene conto della percezione visuale dell area di scavo e prescrive tecniche di coltivazione adeguate al contesto, ai tempi, al materiale coltivato; - gli indirizzi e i criteri volti a conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione dei manufatti, delle aree e della viabilità di servizio funzionali all attività di escavazione - dispone inoltre la riqualificazione e la valorizzazione, previa valutazione di cui al primo alinea, delle aree di escavazione dimesse, anche mediante opere di rimodellamento dei fronti di scavo e opere

4 di rinaturalizzazione da attuarsi mediante l impiego di ingegneria naturalistica. Il comune all atto del rilascio dell autorizzazione all apertura di attività estrattive specifica e integra le disposizioni provinciali di cui sopra e adegua i propri strumenti e atti di pianificazione e di governo del territorio a quanto stabilito dalla pianificazione di settore regionale e provinciale. Il territorio del Pratomagno riveste un notevole interesse per la ricchezza delle acque, per la presenza di prati pascolo e per il ricco patrimonio boschivo. Conservazione e tutela dei valori naturali dei territori del versante del Pratomagno (orientato verso nord-est) che discende sul Casentino. Conservazione degli elementi naturali (estensione di boschi, castagni, sistemazioni a terrazzamento,) che formano un pittoresco e riconoscibile paesaggio. Valorizzazione del sistema delle aree protette ai fini turistici e ricreativi. La pianificazione provinciale fornisce quadri conoscitivi di riferimento. ed individua il sistema delle emergenze floristiche e vegetazionali della zona del Pratomagno di cui al D.M e dispone relativi indirizzi di tutela e valorizzazione, nonché di recupero delle condizioni di degrado. La Provincia promuove, attraverso adeguate politiche di settore, la valorizzazione ai fini turistici e ricreativi del sistema delle aree protette. La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza: - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 09/02/1976 riguardante la zona del Pratomagno. - inibisce qualsiasi trasformazione edilizia che alteri il profilo dei crinali. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano i suddetti indirizzi. L area delle foreste dell alto bacino dell Arno (SIR n 70) facente parte dell ecosistema fluviale; i te rritori di crinale del Monte Falterona, del Monte Gabrendo e del Monte Falco (SIR n 69). Conservazione e tutela dell integrità delle emergenze degli ecosistemi naturali dei versanti montani del bacino dell Arno e dei territori di crinale del Monte Falterona, del Monte Gabrendo e del Monte Falco. La pianificazione provinciale assicura l applicazione delle Principali misure di conservazione della D.G.R. n 644/2004 riferite al SIR n 70 Foreste dell alto bacino dell Arno (sito in gran parte compreso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) ed al SIR n 69 crinale del Monte Falterona, del Monte Gabrendo e del Monte Falco (sito interamente compreso nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campiglia). Gli obiettivi di conservazione e tutela sono garantiti attraverso la progettazione del piano del parco na-

5 zionale, essendo i territori compresi nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi L amministrazione comunale: - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi, il perseguimento verifica l applicazione degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione; - inibisce qualsiasi trasformazione edilizia che alteri il profilo dei crinali. Geotopi di valore rilevante e monumentali nelle aree delle marne di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, Rupe della Verna, il Sacro Monte della Verna e i terreni circostanti. Conservazione e tutela dell integrità delle emergenze geologiche e dei loro ecosistemi naturali di valore rilevante e monumentale nei luoghi di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, presso Montesilvestre (Chiusi della Verna), Rupe della Verna. Conservazione e tutela del valore morfologico del Monte della Verna che da una distesa di ghiaioni si eleva ripida fino al crinale della Penna. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti che presentano valori di eccellenza delle emergenze geologiche e dei loro ecosistemi naturali di valore rilevante e monumentale nei luoghi di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, Rupe della Verna. Definisce inoltre indirizzi per la pianificazione dei comuni orientandola verso la tutela, la valorizzazione dei valori riconosciuti e verso il recuperoriqualificazione delle aree connotate da fenomeni di criticità. La pianificazione comunale: - inibisce qualsiasi trasformazione edilizia che alteri il profilo dei crinali. - sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali individua e detta discipline di tutela del valore rilevato. - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 D.M 9/12/1955 G.U. n 9 del 1956 della zona del Sacro Monte della Verna; - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi, il perseguimento degli obiettivi di tutela dello stesso decreto, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

6 I corsi d acqua e le aree di pertinenza fluviale all interno del territorio urbano. Salvaguardia e ripristino degli ecosistemi fluviali. Individuazione e tutela dei corridoi ecologici esistenti e promozione della loro ricostituzione e implementazione. Recupero e riqualificazione dei valori naturalistici compromessi dalle attività estrattive, sia per le cave attive che per quelle dismesse. e individua gli ambiti fluviali come habitat da conservare ai fini del mantenimento delle biodiversità, elemento essenziale della rete dei corridoi ecologici, e definisce le aree cui applicare le disposizioni di cui alla L.R. 39/00 e artt. 55 e 56 del Regolamento forestale. Definisce i relativi indirizzi per l eventuale ripristino delle aree degradate. La pianificazione comunale, per quanto di competenza, sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali: - perimetra gli ambiti fluviali connotati dalla presenza di biodiversità, - dispone la conservazione e il ripristino dei sistemi fluviali con funzione di corridoi ecologici e della loro continuità anche attraverso l impianto di fasce alberate e la sistemazione delle strade e dei canali. La pianificazione provinciale, Piano regionale della attività estrattive (PRAER) definisce: - il quadro conoscitivo di riferimento ed effettua una valutazione di compatibilità paesaggistica per l individuazione dei siti di escavazione e delle relative modalità di coltivazione, rispetto ad un ambito da individuare assai più vasto di quello direttamente interessato o collegato alla attività, che tiene conto della percezione visuale dell area di scavo e prescrive tecniche di coltivazione adeguate al contesto, ai tempi, al materiale coltivato; - gli indirizzi e i criteri volti a conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione dei manufatti, delle aree e della viabilità di servizio funzionali all attività di escavazione - dispone inoltre la riqualificazione e la valorizzazione, previa valutazione di cui al primo alinea, delle aree di escavazione dimesse, anche mediante opere di rimodellamento dei fronti di scavo e opere di rinaturalizzazione da attuarsi mediante l impiego di ingegneria naturalistica. Il comune all atto del rilascio dell autorizzazione all apertura di attività estrattive specifica e integra le disposizioni provinciali di cui sopra e adegua i propri strumenti e atti di pianificazione e di governo del territorio a quanto stabilito dalla pianificazione di

7 settore regionale e provinciale. Le politiche di sviluppo favoriscono ed incentivano la realizzazione e la manutenzione di siepi e fasce alberate lungo i corsi d acqua, nonché l adozione di pratiche agricole rispettose dell ambiente. Impluvi e vegetazione riparia del reticolo minore delle acque. Tutela della vegetazione riparia del reticolo idraulico minore, garantendo continuità con quella presente nel fondovalle. La pianificazione comunale: - perimetra gli ambiti del reticolo idraulico minore e ne individua le parti alterate. - favorisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi, il perseguimento degli obiettivi di tutela, promuovendone e incentivandone l attuazione. Le politiche di settore promuovono ed incentivano interventi di manutenzione del reticolo idraulico minore di il ripristino delle parti alterate; promuove la combinazione di interventi tradizionali di protezione del rischio idraulico con interventi di gestione delle risorse naturali.

8 Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni I geotopi nelle aree delle marne di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, Rupe della Verna, quest ultima costituita da affioramenti organogeni, il Sacro Monte della Verna e i terreni circostanti. Tutela dell integrità visiva e del valore esteticopercettivo degli scenari naturali rappresentati dagli affioramenti di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, Rupe della Verna. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali degli scenari naturali rappresentati dagli affioramenti di Vicchio di Montefatucchio, Marmitta dei Giganti, Rupe della Verna, che presentano valore estetico-percettivo, inoltre dispone indirizzi di tutela e valorizzazione e di eventuale ripristino delle aree degradate La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali detta discipline di tutela e assicura quale criterio di valutazione per i piani e programmi i principali punti di vista o aree da cui si percepisce il valore descritto. Il complesso del Pratomagno. Conservazione dell armonico equilibrio degli elementi naturali del paesaggio del Pratomagno. Valorizzazione dei valori naturali del Pratomagno anche ai fini turistici e ricreativi. La pianificazione provinciale fornisce quadri conoscitivi di riferimento. ed individua il sistema delle emergenze floristiche e vegetazionali della zona del Pratomagno di cui al D.M e dispone relativi indirizzi di tutela e valorizzazione, nonché di recupero delle condizioni di degrado. La Provincia promuove, attraverso adeguate politiche di settore, la valorizzazione ai fini turistici e ricreativi del sistema delle aree protette. Le politiche di settore provinciali di gestione delle risorse forestali, in adempimento all art. 80 del Regolamento regionale Forestale n 48/03 con la pianificazione territoriale comunale, agevolano il recupero delle aree che hanno subito processi di estensione del bosco, precedentemente coltivate ad oliveto terrazzato, per le quali sia riconosciuto un valore paesaggistico prevalente rispetto a quello di area forestale. La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza: - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 09/02/1976 riguardante la zona del Pratomagno.

9 - inibisce qualsiasi trasformazione edilizia che alteri il profilo dei crinali. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano i suddetti indirizzi.

10 ELEMENTI COSTITUTIVI ANTROPICI Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Le foreste e luoghi di interesse naturalistico e zone di protezione quali il Crinale del M. Falterona, M. Falco, M. Gabrendo; Foreste dell alto bacino dell Arno. Conservazione e manutenzione del patrimonio forestale, assicurando altresì il risanamento di quei fenomeni di degrado, con diffusione del bosco, dei pascoli di crinale, dei coltivi montani e delle aree terrazzate legati all abbandono in particolare nelle zone di protezione quali il Crinale del M. Falterona, M. Falco, M. Gabrendo; Foreste dell alto bacino dell Arno. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali in cui è presente il paesaggio forestale come valore diffuso identitario secondo la definizione di bosco di cui all'art.3 della L.R. 39/2000 in merito all individuazione del bosco come valore paesaggistico, e secondo le specifiche tecniche di cui al D.D. n 3212 del 15/7/2008 in merito alla sua perimetrazione e al suo rilievo cartografico; definisce inoltre indirizzi di valorizzazione dei valori riconosciuti. Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano tale attività al fine di integrare politiche volte a scopi culturali e di turismo ecocompatibile. Aree di particolare valore naturalistico: -Giogo Secchiata (SIR n 71) -Camaldoli, Scodella, Campigna, Badia Prataglia (SIR n 72) -Alta Vallesanta (SIR n 73 ) -Pascoli montani del Pratomagno (SIR n 79 ) -Area delle Foreste di Camaldoli e Badia Prataglia (SIR n 86). Conservazione e tutela dell integrità delle emergenze degli ecosistemi naturali nelle aree Giogo Secchiata, Camaldoli Scodella Campigna Badia Prataglia, Alta Vallesanta, Pascoli montani del Pratomagno Foreste di Camaldoli e Badia Prataglia Si tratta di siti compresi interamente o in adiacenza al Parco Nazionale Foreste Casentinesi. La pianificazione provinciale assicura l applicazione delle Principali misure di conservazione riferite ai SIR n 71 Giogo Secchiata n 72 Camaldoli Scodella Campigna Badia Patraglia n 73 Alta Vallesanta n 79 Pascoli montani del Pratomagno e n 86 area delle Foreste di Camaldoli e Badia Prataglia indicate nella D.G.R. n 644/2004 Territori del parc o nazionale Foreste Casentinesi. Attualmente è in corso la definitiva approvazione del Piano del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e le previsioni di area contigua. Questo è ritenuto lo strumento necessario a garantire il raggiungimento degli obiettivi della delibera regionale sopramenzionata. La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza, assume le misure di conservazione relative alla zona di protezione speciale di cui all allegato A della D:G.R. 454/2008 per i SIR n 7 2 e 79.

11 Il paesaggio agrario caratterizzato da colture arboree a vigneto, oliveto e frutteto e radi terrazzamenti, per lo più a ciglioni, e l organizzazione a maglia larga con residui di siepi a margine dei campi. Mantenimento e valorizzazione della tessitura a- graria pedecollinare e collinare di colture arboree a vigneto, oliveto e frutteto e radi terrazzamenti, per lo più a ciglioni. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali in cui è riconosciuto il fragile equilibrio dei fattori antropici e quelli ambientali al fine di favorire il mantenimento delle caratteristiche delle colture agrarie collinari, definisce inoltre indirizzi di valorizzazione dei valori riconosciuti La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali perimetra le aree caratterizzate valori riconosciuti, e individua il loro grado di conservazione. - promuove la realizzazione e riqualificazione di edifici e annessi agricoli realizzati anche tramite PAPMAA, in coerenza con il contesto paesistico, insediativo ed ambientale. Le politiche di settore promuovono ed incentivano azioni finalizzate alla conservazione e valorizzazione degli ambiti e dei valori riconosciuti, e le eventuali operazioni di ripristino.

12 Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni Tessitura agraria ed elementi strutturanti il paesaggio agrario dei coltivi collinari e montani. Le sistemazioni della bonifica, i manufatti e la viabilità; le sistemazioni ad oliveto terrazzato con l impiego di muretti a secco o di ciglioni che caratterizzano in modo uniforme la fascia collinare. Mantenimento della tessitura agraria e degli elementi strutturanti il paesaggio agrario quali piantate residue, strade poderali e rete scolante, sistemazioni a ciglioni e terrazzi, recinzioni a siepi vive, individuandoli rispetto ad ogni diverso tipo di paesaggio. Tutela degli elementi caratterizzanti i fondovalle straetti quali: sistemazioni della bonifica, viabilità campestre, orientamento monodirezionale dei campi, piantate residue con valore strutturale, siepi, alberature a filari, a gruppi e isolate, vegetazione di ripa. Tutela degli elementi caratterizzanti il sistema dei coltivi appoderati dell alto e basso Casentino e i coltivi terrazzati della montagna intorno agli aggregati. Tutela degli oliveti terrazzati. Recupero degli oliveti terrazzati nelle aree oggetto di estensione del bosco aventi valore paesaggistico prevalente rispetto al valore di area forestale. Mantenimento delle sistemazioni agrarie tradizionali per gli ambiti a contorno dei centri di Subbiano e Capolona e la Valle del Solano. di riferimento e individua i tipi e le varianti del paesaggio agrario, gli ambiti della tessitura agraria a maglia media e fitta e le aree con sistemazioni a terrazzi e ciglioni, i caratteri strutturali degli insediamenti e della viabilità rurale; definisce indirizzi per la tutela e valorizzazione dei valori riconosciuti e per il recupero e la-riqualificazione delle aree connotate da fenomeni di criticità. La pianificazione comunale: - perimetra le aree con sistemazioni a terrazzi e ciglioni; - individua gli ambiti della struttura agraria tradizionale e della struttura profonda di impianto e il loro grado di conservazione; - per quanto di competenza, promuove ed incentiva la conservazione, la valorizzazione e le eventuali operazioni di ripristino e manutenzione dei principali elementi persistenti del paesaggio storico agrario: a. individua le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), e gli elementi vegetazionali tipici, da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n 48/R/2003; b. la maglia della viabilità minore. Le politiche di settore provinciali di gestione delle risorse forestali, in adempimento a quanto previsto all art. 80 del Regolamento Regionale Forestale n 48/03 con la pianificazione territoriale comunale, agevolano il recupero delle aree che hanno subito processi di estensione del bosco, precedentemente coltivate ad oliveto terrazzato e altre colture di particolare pregio per le quali sia riconosciuto un valore paesaggistico prevalente rispetto a quello di area forestale. Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano la conservazione, la valorizzazione e le eventuali operazioni di ripristino e manutenzione dei principali elementi persistenti del paesaggio storico agrario,

13 delle zone collinari ed in particolare: - le aree con sistemazioni a terrazzi e ciglioni; - la struttura agraria tradizionale e la struttura profonda di impianto compreso le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti); - gli elementi vegetazionali tipici. Il sistema delle arginature legate alla regimazione idraulica del fiume Arno e dei suoi affluenti. Mantenimento delle opere e delle sistemazioni idrauliche presenti nel fondovalle dell Arno. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali delle sistemazioni idrauliche e delle arginature legate alla regimazione idraulica presenti nel fondovalle dell Arno e il loro grado di conservazione e definisce i relativi indirizzi di valorizzazione. La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali individua e, per quanto di propria competenza, tutela gli elementi distintivi del paesaggio fluviale di fondovalle, quali gli spazi aperti e le aree di collegamento con l Arno, comprese le residuali aree agricole. Le politiche di settore promuovono ed incentivano la conservazione e la valorizzazione degli elementi distintivi del paesaggio fluviale di fondovalle, quali gli spazi aperti e le aree di collegamento con l Arno, comprese le residuali aree agricole. La zona della piana di Campaldino. Tutela del valore storico dell area della piana di Campaldino. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 D.M.20/9/1974 G.U.n 297/1974del relativamente all area della piana di Campaldino - l amministrazione comunale garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

14 Il sistema agricolo forestale nel versante casentinese del Pratomagno legato alla presenza di castagneti da frutto e di elementi legati alla coltivazione quali gli essiccatoi per le castagne. Mantenimento del sistema agricolo forestale del Pratomagno legato alla presenza di ampi castagneti da frutto e di manufatti legati alla coltivazione quali gli essiccatoi per le castagne, in quanto patrimonio storico e testimonianza delle relazioni consolidate tra gli insediamenti e gli ambiti di paesaggio agrario tradizionale. dei valori paesaggistici agricolo forestale del Pratomagno, e identifica gli ambiti territoriali legati alla coltivazione di castagneti da frutto al loro grado di conservazione e di tutti gli elementi legati alla coltivazione quali essiccatoi e sentieri. Definisce inoltre indirizzi di valorizzazione dei valori riconosciuti La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali perimetra le aree caratterizzate dai valori riconosciuti. Le politiche di settore promuovo ed incentivano lo sviluppo delle colture di pregio paesistico o attività agroalimentari tradizionali.

15 Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni I tipi e le varianti del paesaggio agrario, le componenti naturali presenti e le tessiture agrarie tradizionali, la viabilità rurale; i fondovalle stretti, i coltivi della piccola proprietà contadina e le aree dell intorno del Castello di Poppi. Tutela della qualità estetico percettiva del paesaggio agrario, delle componenti naturali qui presenti (bosco, vegetazione riparia, ecc.) e delle tessiture agrarie tradizionali: sistemazioni con terrazzamenti e ciglionamenti, coltivazioni promiscue ed elementi vegetazionali anche non colturali e la viabilità rurale che le caratterizzano. Mantenimento della organizzazione territoriale dei fondovalle e delle composizione agraria delle aree intorno al Castello di Poppi. Tutela della integrità percettiva dei panorami della zona di Serravalle che oltre al nucleo abitato medievale offre dei punti di vista dai quali si può godere la visuale della valle di Camaldoli e Badia Prataglia. relativi all ambito funzionale del valore estetico percettivo rappresentato dai tipi e le varianti del paesaggio agrario, ai punti di vista e ai tratti di viabilità sovracomunale che ne consentono una visione panoramica e definisce indirizzi per la pianificazione dei comuni orientandola verso la tutela. La pianificazione comunale, anche in riferimento ai contenuti del PTC: - perimetra gli ambiti connotati dalla presenza del sistema continuo degli oliveti terrazzati, i principali punti di vista oltre ai tratti di viabilità comunale e locale da cui si percepiscono e predisporre una disciplina specifica che ne assicuri la funzionalità percettiva attraverso politiche di mantenimento della destinazione d'uso agricola, valorizzazione e recupero; - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 D.M.1/6/1960 G.U.n 150/1960 della zona di Serravalle - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Gli edifici, i percorsi storici ed i resti archeologici nell area denominata La Ripa Poggio Vento; Il borgo alto medioevale del Castellare di Sarna; il paesaggio agrario tradizionale, il castello di Romena. Tutela di quel complesso di edifici o borghi a- venti valore estetico percettivo di eccellenza Zone del Monastero e Santuario Castellare di Sarna, (belle visuali in particolare il quadro di sfondo dello sprone montuoso su cui è collocato il borgo.) antico Castello dei Conti Guidi. Tutela del valore panoramico del borgo alto medioevale del Castellare di Sarna ubicata sulla sommità di uno sperone si configura quale piccolo borgo in equilibrio armonico con una visua- La pianificazione comunale: - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 (D.M.15/2/1966 G.U.n 68/1966) (D.M.10/1/2001 G.U.n 101/2001) (D.M. 12/05/1999 G.U. n. 217 del 15/09/1999). - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila-

16 le panoramica di grande suggestione. Tutela l area denominata La Ripa Poggio Vento con la presenza di edifici e percorsi storici e di resti archeologici che determinano visuali emozionanti godibili da poggio verso le valli circostanti. scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Tutela della visuale del paesaggio agrario tradizionale con colture terrazzate a vigneto il castello di Romena, e il panorama godibile verso la vallata. Le parti del territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione funzionale e sociale con le strutture urbane. Tutela delle visuali panoramiche che si godono, lungo le direttrici primarie di livello regionale, provinciale e interprovinciale delle parti di territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione funzionale e sociale con le strutture urbane, quali i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici, per la configurazione del sito, per il paesaggio agrario, per il rapporto morfologico fra città e territorio rurale. relativi all ambito funzionale del valore estetico percettivo rappresentato dalle parti del territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione funzionale e sociale con le strutture urbane, quali i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici, ai punti di vista e ai tratti di viabilità sovracomunale che consentono una visione panoramica e definisce indirizzi per la pianificazione dei comuni. La pianificazione comunale, anche in riferimento ai contenuti del PTC, - perimetra gli ambiti connotati dal valore estetico percettivo suddetto, i principali punti di vista oltre ai tratti di viabilità comunale e locale da cui si percepisce e predisporre una disciplina specifica che ne assicuri la funzionalità percettiva attraverso politiche di tutela, valorizzazione e recupero; - garantisce la tutela dell integrità percettiva degli scenari paesaggistici percepiti dalle infrastrutture attraverso politiche che sostengono la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree ad essi contigue ed inibiscono tutte le forme di occupazione di suolo che possono ostacolare la fruizione visiva del paesaggio. I progetti delle nuove infrastrutture devono altresì, esprimere una elevata qualità sotto il profilo estetico percettivo, funzionale ed ambientale in modo da tutelare e valorizzare i caratteri paesaggistici del contesto in cui si inseriscono; - controlla, e, dove contrasta con il valore espresso, inibisce i sistemi insediativi lineari lungo le grandi direttrici nazionali e regionali e lungo le direttrici

17 primarie di livello regionale, provinciale e interprovinciale.

18 INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni L ambito rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati nel quale si stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale. Tutela e conservazione dei valori storico culturali presenti all interno del paesaggio rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati (vegetazione riparia, filari arborei, macchie di bosco, ecc.). Mantenimento delle relazioni fra i centri e il territorio rurale lungo la statale dove si sono insediate le città e gli agglomerati urbani: Capolona,Rassina, Bibbiena, Poppi, Pratovecchio. Conservazione dalle parti del territorio rurale (quali i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze ed i terrazzi morfologici che rivestono valore paesaggistico) adiacente ai centri storici e agli aggregati nel quale si stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale. Riqualificazione del sistema degli insediamenti e delle funzioni attraverso indicazioni specifiche per le formazioni di frangia e diffuse nel territorio rurale nonché per le edificazioni lungo strada. di riferimento, identifica l ambito funzionale di tutela del valore paesaggistico con valenza storico culturale costituito dalle parti di territorio rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati e definisce indirizzi per la pianificazione dei comuni orientandola verso la tutela valorizzazione degli elementi che lo costituiscono e verso il recupero-riqualificazione delle aree connotate da fenomeni di criticità. La pianificazione comunale, sulla base delle identificazioni e degli indirizzi del PTC, - perimetra le aree caratterizzate dal valore paesaggistico con valenza storico culturale costituito dall ambito rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati. - dispone misure di contrasto alla diffusione di funzioni urbane (sistemi insediativi, produttivi e infrastrutturali) nel territorio rurale favorendo il consolidamento dei tessuti urbani storici - indica, al fine di riqualificare il sistema degli insediamenti (e delle funzioni), specifiche regole edilizie per le aree (formazioni residenziali) di frangia e diffuse nel territorio rurale nonché per le edificazioni lungo strada, inibisce i sistemi insediativi lineari lungo la viabilità di rango nazionale, regionale e provinciale, e su quella che comunque non risulta idonea ed adeguata al servizio degli insediamenti; - incentiva, nelle aree del frazionamento periurbano, la tutela e il mantenimento della destinazione d uso agricola; - assicura che la progettazione degli assetti urbani sia coerente con le regole insediative tradizionali attraverso il controllo della qualità progettuale dei nuovi insediamenti in rapporto al riconoscimento degli elementi identitari locali nonché della dimensione di eventuali addizioni insediative rispetto alla consistenza dell insediamento esistente.

19 Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano il mantenimento e la valorizzazione delle aree caratterizzate dal valore paesaggistico con valenza storico culturale costituito dall ambito rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati e, laddove ancora presente, della maglia agraria fitta; garantiscono il sostegno alle colture di eccellenza, con particolare riguardo alle aree del frazionamento periurbano I corsi d acqua e le aree di pertinenza fluviale, le aree ancora inedificate, le aree che svolgono un ruolo di relazione fra centri e territorio rurale. Conservazione dei caratteri naturali nell ambito a- diacente dei centri storici e degli aggregati. Tutela degli spazi inedificati di fondovalle che costituiscono ancora canali di comunicazione fra diversi ambiti territoriali al fine di scongiurare effetti di saldatura tra nuclei e la conseguente marginalizzazione degli spazi rurali residui, evitando in particolare previsioni che diano luogo alla formazione di sistemi insediativi lineari lungo la viabilità di rango nazionale e regionale e sulle colline. Salvaguardia e valorizzazione delle relazioni fra aree collinari e le attrezzature e i centri della piana, a partire dal reticolo idrografico e dalla viabilità storica. dei valori paesaggistici identifica gli ambiti territoriali e individua i corridoi ecologici al fine di conservare nell immediato intorno dei centri urbani una equilibrata proporzione con gli elementi naturali del paesaggio (vegetazione riparia, filari arborei, macchie di bosco, ecc.) e una corretta collocazione d insieme. Definisce inoltre, per quanto di propria competenza, i relativi indirizzi di conservazione e implementazione. La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza, sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali: - dispone la tutela dei corridoi ecologici esistenti e promuovono la loro ricostituzione e implementazione attraverso l'impianto di fasce alberate e la sistemazione delle strade e dei canali con i criteri dell'architettura paesaggistica; - indica specifiche regole edilizie per le formazioni residenziali di frangia e diffuse nel territorio rurale nonché per il contenimento delle edificazioni lungo strada ; - dispone, delle residue aree ancora non edificate del fondovalle laddove esse costituiscono potenziali canali di collegamento con le circostanti aree collinari.

20 Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni L armatura urbana dei centri collegati storicamente dalla strada e dal fiume (Capolona, Rassina, Bibbiena, Poppi, Pratovecchio); i centri capoluogo di comune e le frazioni, gli aggregati e i centri storici minori; l ambito rurale adiacente ai centri urbani e agli aggregati nel quale si stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale; le parti del territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione funzionale e sociale con le strutture urbane; le architetture storiche (castelli, ville e giardini, edifici rurali di grande valore, edifici e complessi religiosi); la rete della viabilità storica. Mantenimento della struttura insediativa storica delle centralità urbane degli insediamenti collegati storicamente dalla strada di fondovalle e dall Arno, tra i quali i più importanti sono Capolona, Rassina, Bibbiena, Poppi, Pratovecchio. Tutela dei centri storici e degli aggregati nella loro configurazione storica, estesa all intorno territoriale ad essi contiguo, a salvaguardia della integrità dei valori storici e culturali. Tutela del patrimonio diffuso di architetture storiche costituito da ville e giardini, edifici rurali di grande valore, edifici e complessi religiosi. Conservazione della fitta rete di castelli distribuiti in maniera pressoché uniforme su tutta la zona, realizzati dai Conti Guidi, e posizionati in punti strategici di accesso alla valle e all'incrocio delle valli più piccole. Tutela delle parti del territorio rurale, quali i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici, che per la loro configurazione costituiscono integrazione dei centri e nuclei edificati e con essi si pongono in rapporto visuale e morfologico. I recuperi del patrimonio edilizio esistente sono da ritenersi prioritari rispetto ad altre soluzioni di utilizzo o nuovo impegno di suolo e per esso si privilegiano procedure di coordinamento sovra comunale. di riferimento ed individua i centri antichi, le ville e gli aggregati storici e gli altri edifici e manufatti di valore storico e culturale e definisce indirizzi di tutela, valorizzazione e recupero estesi all intorno territoriale che di tali valori è parte integrante ed inscindibile per i rapporti strutturali, percettivi e morfologici che con esso stabiliscono. La pianificazione comunale, in riferimento ai contenuti del PTC: - individua i centri antichi, gli aggregati storici, le ville e i castelli di valore storico culturale e definisce un intorno territoriale ad essi contiguo ai fini della tutela della loro integrità; - individua le aree del frazionamento periurbano dove è ancora presente la maglia agraria fitta e ne dispone il mantenimento della destinazione d uso a- gricola. - assicura che la progettazione degli assetti urbani sia coerente con la matrice e le regole insediative storiche; - dispone che sia specificatamente controllata la qualità progettuale dei nuovi insediamenti in rapporto al riconoscimento degli elementi identitari locali nonché la dimensione dell intervento in rapporto alla consistenza dell insediamento esistente, senza tuttavia escludere linguaggi architettonici contemporanei di qualità; - provvede ad una schedatura degli edifici ai sensi degli articoli 53 e 55 della L.R.T n 1/05, nonché degli articoli 10,11,12 del regolamento 3/R/ prevede per il patrimonio insediativo storico di matrice rurale riconosciuto di valore, il restauro e il risanamento conservativo ai sensi dell art 79 della L.R.T. 1/05 - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione

21 La zona posta in posizione dominante il medio Casentino formata da aggregati ed imponenti ruderi del castello di Fronzola; il nucleo urbano ed il complesso di edilizia specialistica, il castello mediovale dei Conti Guidi, le antiche mura, la chiesa di S. Fedele. Tutela del valore che rappresentano le tracce storiche di aggregati e ruderi del Castello di Fronzola. Tutela del valore architettonico urbanistico e dell armonico equilibrio con il paesaggio circostante della zona comprendente l abitato di Poppi. La pianificazione comunale: - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 relativi al D.M.18/5/1975 G.U.n 157/1975, zona della località di Franzola, e al D.M.16/5/1960G.U.n 136 del 1960, zona comprendente l abitato di Poppi; - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Il nucleo urbano dell abitato di Bibbiena con i suoi larghi spazi alberati, e la strada panoramica di circonvallazione. Tutela del valore architettonico del nucleo urbano di Bibbiena costituito da antiche fabbriche, larghi spazi alberati e strada panoramica di circonvallazione. La pianificazione comunale - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 D.M. 21/5/1960 G.U. n 14 1 del 1960 del nucleo urbano di Bibbiena; - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. La zona del monastero di Monastero e santuario di Maria e del castello di Porciano. Tutela del valore storico-architettonico la zona del monastero e santuario di S. Maria con il complesso di edifici addossati alla rocca contornati da boschi che si estendono quasi a lambire il corso dell Arno. La pianificazione comunale: - assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sezione 4 D.M. 25/01/1967 G.U. n 4 6 del 1967 architettonico la zona del monastero e santuario di S. Maria; - garantisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale, il perseguimento degli obiettivi di tutela della stessa deliberazione, promuovendone e incentivandone l attuazione. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Il sistema degli edifici specialistici lungo il percorso del Fiume Arno. Tutela della rete dei percorsi storici e degli edifici specialisti storici lungo l Arno quali molini e gualchiere. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali relativi al sistema dei percorsi storici lungo l Arno e le attrezzature e edifici specialisti connessi

22 all uso dell acqua e definisce i relativi indirizzi di tutela e valorizzazione. La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali detta le relative discipline di tutela e valorizzazione garantendo, ove possibile, la fruizione pubblica compatibile. Il sistema religioso costituito da eremi e monasteri, conventi e santuari rinascimentali, castelli medievali e pievi romaniche. Conservazione del percorso cosiddetto della valle dell anima costituito da testimonianze del passato di eremi, santuari, monasteri e conventi. dei valori paesaggistici e identifica gli ambiti territoriali dei percorsi storici che identificano le testimonianze del passato e in particolare quello religioso, i cosiddetti luoghi della fede e definisce i relativi indirizzi di tutela e valorizzazione. La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali detta discipline di tutela dei valori riconosciuti garantendo la permanenza dei beni e il mantenimento degli elementi i- dentitari, compresi quelli presenti ai margini degli agglomerati urbani maggiori. Le antiche direttrici stradali. Conservazione dei percorsi e delle infrastrutture storiche, compresa la rete della viabilità minore di matrice rurale, sia in quanto rappresentative della rete di fruizione storica del territorio sia in se stesse come manufatto, insieme alle opere d arte e agli elementi architettonici e vegetazionali del loro intorno che li individuano come tipologia territoriale complessa. e identifica gli ambiti territoriali delle infrastrutture e dei percorsi storici e definisce i relativi indirizzi di tutela e valorizzazione. La pianificazione comunale sulla base delle identificazioni e degli indirizzi provinciali individua la rete della viabilità minore di matrice rurale e detta la discipline di tutela delle strade e degli elementi architettonici e vegetazionali intorno alle direttrici e i percorsi storici. Detta criteri di valutazione delle espansione degli insediamenti lungo le antiche direttrici stradali, per l installazione di apparati di ricezione (antenne, ripetitori ecc.), per la realizzazione di impianti di distribuzione carburanti, per la posa in opera di cartellonistica stradale, assumendo come prioritari rispetto ai siti sensibili (aree prossime ad ambiti tutelati o zone di tutela, escludendo ) quelli già fortemente antropizzati per la presenza di infrastrutture e, in modo particolare, di aree industriali.

23 L area santuariale etrusca di Pieve a Socana. Tutela dei luoghi, dei resti e delle tracce di organizzazione insediativa di valore archeologico. Gli strumenti di pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio comunali individuano i beni archeologici, definiscono per essi specifici ambiti di rispetto e le trasformazioni compatibili.

24 Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni La viabilità storica di collegamento tra la Toscana e l Emilia-Romagna, tra il territorio aretino e quello fiorentino; la ferrovia casentinese. Tutela della viabilità panoramica con particolare riguardo per il tracciato ferroviario casentinese e per i passi di collegamento con Firenze e l Emilia Romagna, e degli specifici punti di vista ad esse appartenenti in quanto varchi di percezione del paesaggio. La Pianificazione provinciale individua la viabilità panoramica ed i punti di vista da cui si percepiscono i tratti di viabilità sovracomunale che consentono una visione panoramica e dettano indirizzi per la pianificazione dei comuni ai fini delle relative tutele e della loro valorizzazione. La pianificazione comunale, perimetra gli ambiti interessati e detta la relativa disciplina di tutela, gestione e riqualificazione; inoltre individua la maglia della viabilità minore di matrice rurale e dispone la manutenzione e la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree contigue alla viabilità storica, in riferimento ai contenuti del PTC in riferimento ai contenuti del PTC, e predispone una disciplina che ne assicuri la tutela e la valorizzazione con particolare attenzione ai tratti stradali di interesse paesistico eccezionale (per i quali dovranno essere definiti modalità architettoniche per le edificazioni appropriate al contesto). Gli insediamenti presenti sulle fasce montane e collinari, i centri capoluogo di comune e le frazioni, gli aggregati e i centri storici minori; l ambito rurale adiacente ai centri urbani e agli aggregati nel quale si stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale; le parti del territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione funzionale e sociale con le strutture; le architetture storiche (castelli, ville e giardini, edifici rurali di grande valore, edifici e complessi religiosi). Mantenimento della fisionomia ancora leggibile dei centri abitati presenti sulle fasce montane e collinari. Tutela dei centri storici e degli aggregati nella loro configurazione storica, estesa all intorno territoriale ad essi contiguo a salvaguardia della loro percezione visuale. Tutela delle parti del territorio rurale, quali i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, i terrazzi morfologici, che per la loro configurazione costituiscono integrazione dei centri e nuclei edificati e con essi si pongono in rapporto visuale e morfologico. Espansione controllata della rete infrastrutturale e degli apparati di ricezione (antenne, ripetitori ecc.). di riferimento ed individua i centri antichi, le ville e egli aggregati storici di valore estetico percettivo e detta per essi indirizzi di tutela estesi all intorno territoriale che con tali valori forma, dal punto di vista della percezione visuale, un insieme unitario. La pianificazione comunale: - specifica il perimetro dell intorno territoriale ai fini della tutela della percezione visuale offerta e goduta dai centri antichi, dalle ville e dagli aggregati storici riconosciuti di valore estetico percettivo. Analogamente individua e sottopone, per quanto di propria competenza, a specifica disciplina di tutela i versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, i terrazzi morfologici che si pongono in rapporto visuale con i centri e nuclei edificati e formano con essi un insieme unitario di valore paesaggistico;

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