LA CAPITALE DEL RUMORE DOSSIER INQUINAMENTO ACUSTICO A ROMA

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1 LA CAPITALE DEL RUMORE DOSSIER INQUINAMENTO ACUSTICO A ROMA A circa tre mesi dall'approvazione dell ultima nuova Delibera del Comune di Roma in materia di inquinamento acustico, Legambiente Lazio è andata a verificare la situazione del rumore in quindici luoghi, sparsi in tutta la città, rilevando dati gravi e preoccupanti. Emerge chiaramente che in ben 13 luoghi su 15 il rumore è fuorilegge. Considerando i valori medi, con 80,3 decibel db (A) è piazzale Appio il luogo più fracassone di Roma, seguito da viale Europa con 79,8 decibel db (A) e da Via Labicana di fronte al Colosseo con 79,4 decibel db (A). Seguono viale Marconi e viale Ostiense a pari merito con 79,3 decibel db (A). I valori massimi in nove casi su quindici (60%) superano i 100 decibel db(a), con il picco più incredibile di 109,4 db(a) che è stato registrato a piazzale Appio a San Giovanni, seguito da 109,1 db(a) a Via Nazionale in pieno centro e da Viale Marconi (altezza Università Vasca Navale) con 106,4 db(a). Tabella 1. La Capitale del rumore: i risultati del monitoraggio. Luogo Data e fascia oraria Valore Medio Valore Max PIAZZALE APPIO 28/01/10 h ,25 80,3 db (A) 109,4 db (A) VIALE EUROPA/COLOMBO 26/01/10 h. 10,45-11,05 79,8 db (A) 94,3 db (A) VIA LABICANA/COLOSSEO 26/01/10 h. 11,30-11,45 79,4 db (A) 98,2 db (A) VIALE MARCONI (VASCA NAVALE) VIA OSTIENSE/VIA PELLEGRINO MATTEUCCI 27/01/10 h. 13,50-14,05 79,3 db (A) 106,4 db (A) 27/01/10 h. 14,15-14,30 79,3 db (A) 106 db (A) VIA NAZIONALE 28/01/10 h. 10,45-11,00 77,3 db (A) 109,1 db (A) PIAZZA SEMPIONE/ VIA NOMENTANA 26/01/10 h. 12,40-12,55 77,1 db (A) 102,6 db (A) VIA COLA DI RIENZO 28/01/10 h. 12,00-12,15 75,8 db (A) 103,4 db (A) LARGO PRENESTE 26/01/10 h ,5 db (A) 95,4 db (A) LUNGOTEVERE IN SASSIA 28/01/10 h. 11,30-11,45 74,9 db (A) 101,3 db (A) VIA ODERISI DA GUBBIO 27/01/10 h. 13,20-13,35 73,3 db (A) 105,9 db (A) BOCCEA/CASALOTTI 27/01/10 h. 11,40-11,55 72,3 db (A) 106,1 db (A) VIA TIBURTINA 26/01/10 h ,1 db (A) 95,4 db (A) P.LE DEGLI EROI 27/01/10 h. 12,30-12,45 68 db (A) 98,5 db (A) POLICLINICO 26/01/10 h. 12,10-12,25 67,4 db (A) 92,3 db (A) Fonte: Legambiente Lazio.

2 Il monitoraggio di Legambiente Lazio ha puntato a verificare la rumorosità ambientale in alcune vie del territorio del Comune di Roma. I dati sono stati rilevati attraverso l'uso di un fonometro 1, che fornisce dati obiettivi circa l'ampiezza dei suoni. I dati acustici acquisiti sono una misura spot rappresentativa della situazione che vivono tutti i giorni i cittadini romani. I rilievi acustici sono stati effettuati dal 26 al 28 gennaio 2010 in tre giorni feriali e in orari diurni. Nella tabella 1 sono riportati i dati raccolti nelle vie oggetto di monitoraggio in base al valore medio e al valore massimo. CHE COS'E' L'INQUINAMENTO ACUSTICO? L'inquinamento acustico è l'eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata intensità. L'inquinamento acustico è un insieme di suoni sgradevoli riversati nell'ambiente senza nessuna preoccupazione per gli effetti dannosi che possono produrre. Causa principale dell'inquinamento acustico in città è il traffico. Altre cause dell'inquinamento acustico possono essere fabbriche, cantieri, impianti industriali, aeroporti, musica ad alto volume, autostrade, circuiti per competizioni motoristiche, ecc La legge n. 447/1995 art. 2, detta anche legge quadro sull'isolamento acustico, fornisce la definizione di questo tipo di inquinamento: l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi. db SPL Sorgente 125 Aereo al decollo a 50m 250 All'interno di un tornado 180 Razzo al decollo 140 Colpo di pistola a 1 m 130 Soglia del dolore 120 Sirena 110 Motosega a 1 metro 100 Discoteca, concerto rock vicino al palco 90 Urlo 1 Al fine di poter esprimere attraverso un numero ciò che noi, comunemente, sperimentiamo attraverso una sensazione (percezione uditiva) è necessario avvalersi di un misuratore di livello sonoro ossia di un fonometro. Tale strumento di misura è dedicato alla rilevazione della pressione sonora e all'elaborazione del segnale al fine di ottenere gli indici descrittori tipici delle misure del rumore: livello di pressione sonora (Lp), livello equivalente di pressione sonora (LAeq), livelli percentili (LN), ecc.. Il fonometro è quindi uno strumento per valutare l'ampiezza dei suoni e fornire dati obiettivi e riproducibili.

3 80 Camion pesante a 1 m 70 Aspirapolvere a 1 m; radio ad alto volume, fischietto 60 Ufficio rumoroso, radio, conversazione 50 Ambiente domestico; teatro a 10 m 30 Sussurri a 1 m 20 Respiro umano a 20 cm 10 Soglia dell'udibile Tabella indicativa con alcuni esempi di valori in decibel per suoni o rumori (da Wikipedia) 40 Quartiere abitato di notte Gli effetti sulla salute umana L'inquinamento acustico può causare nel tempo problemi psicologici, di pressione e di stress alle persone che ne sono continuamente sottoposte. Sull'uomo, questo tipo di inquinamento può provocare stanchezza, ansia, irritabilità, insonnia, disturbi gastrici, disturbi cardiaci. Disturbi acuti o cronici dell apparato uditivo, disturbi del sonno e del riposo, disturbi dell apprendimento e dell attenzione, interferenza della comunicazione verbale, malattie cardiovascolari e ipertensione, influenza sui livelli ormonali, e a lungo andare anche riduzione della aspettativa di vita possono essere causati dall esposizione al rumore, disagi che possono cominciare già a esposizioni pari a 35 decibel. Per non parlare di influenze sul comportamento e sull apprendimento nei bambini. Tutto ovviamente a scapito della qualità della vita nelle nostre città. L'inquinamento acustico urbano ed in particolare quello dovuto a traffico di veicoli in superficie, determina in prevalenza effetti di annoyance (disagio, fastidio) e di disturbo. Le persone che vivono in edifici esposti al rumore derivante dai sistemi di trasporto, sono vittime di reazioni negative come quelle della perturbazione del sonno e delle attività. Queste reazioni, oltre ad essere legate al contesto residenziale, variano a seconda della natura dei rumori. Secondo l'oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), nell'unione Europea nove cittadini su dieci sono esposti a rumori superiori ai 65 decibel (db). Gli effetti dannosi del rumore sull'organismo, testimoniati dalle numerose ricerche sul campo, si riscontrano anche nel nostro Paese. In Italia, si misura in 40 milioni il numero di individui soggetti quotidianamente a livelli alti di inquinamento acustico, con danni all'udito e a carico dell'apparato cardio-circolatorio. Recenti studi confermano inoltre i danni causati dall'inquinamento acustico al sistema immunitario e ormonale. LE NORME ITALIANE SUL RUMORE In Italia esistono tre leggi principali per contrastare l'inquinamento acustico, oltre ad una sere di ulteriori normative. L. 447 del 26 ottobre 1995 Legge quadro sull'inquinamento acustico;

4 DPCM 14 Novembre 1997 relativa alla "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore"; Decreto del Ministero dell'ambiente del 16 Marzo 1998 sulle "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico"; D.Leg. n. 194 del 19 agosto 2005 relativo alla "Attuazione della direttiva 2002/49/CE per la determinazione e alla gestione del rumore ambientale". Tipo Data n Titolo Legge Regionale 10/08/'01 18 Disposizioni in materia di inquinamento acustico per la pianificazione ed il risanamento del territorio - modifiche alla legge regionale 6/8/1999, n. 14. Legge 26/10/ Legge quadro sull inquinamento acustico. 15/8/ Attuazione della direttive n.80/1107/cee, n.82/605/cee, n.83/477/cee, n.86/188/cee e n.88/642/cee, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell art. 7 della legge 30 luglio 1990 n.212. DPR 18/11/ Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447, in materia di inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario. DPCM 16/4/ Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi. Ministero dell Ambie nte 31/3/ 98 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio dell attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell art. 3, comma 1, lettera b), e dell art. 2, commi 6,7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n Legge quadro sull inquinamento acustico. 5/12/ 97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici. 14/11/ 97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. 1/3/ 91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno. 29/11/'00 20/5/'99 Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore. Criteri di progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico. 16/3/ 98 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento. 31/10/ 97 Metodologia di misura del rumore aeroportuale.

5 Tipo Data n Titolo Deliberazi oni della Giunta Regionale 11/12/ 96 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo. 14/3/ Applicazione dell art. 2, commi 6,7,8,9 della legge 26 ottobre 1995, n Legge quadro sull inquinamento acustico. 11/4/ Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento relativo alla redazione dei piani di risanamento acustico comunali 31/1/ Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento concernente la disciplina del rumore prodotto da attività temporanee. 13/10/ Approvazione "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai criteri generali di classificazione acustica del territorio secondo quanto previsto dall art. 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno.

6 ROMA E L'INQUINAMENTO ACUSTICO LE SORGENTI DI RUMORE NEL COMUNE ROMA Nella Capitale la principale fonte di inquinamento acustico è costituita dal traffico veicolare, come si evince dalle pagine del del Comune di Roma, dove viene chiarito che ovviamente «l'intensità di tale sorgente rumorosa varia in relazione ad alcuni parametri del traffico, quali l'entità dei flussi, la velocità, la tipologia di mezzi di trasporto, e all'ambiente di propagazione». Le aree critiche all'interno del Comune sono «quelle adiacenti a tangenziali ed autostrade e a linee e scali ferroviari». Anche le attività industriali rappresentano a Roma un'ulteriore fonte di inquinamento acustico. Inoltre, «anche se non previste dalla normativa, quali ulteriori tipologie di inquinamento acustico, non sono da trascurare la generazione e la propagazione di rumore da parte di gruppi frigoriferi, torri di raffreddamento, impianti di depurazione e di ventilazione installati all'esterno degli edifici industriali, sottostazioni elettriche, trasformatori, nonché la rumorosità derivante da centri commerciali e da altre attività terziarie/commerciali attrattive di traffico. A ciò si aggiunge, quale fonte particolarmente importante per il Comune di Roma, ed in particolare per le ore serali e notturne, l'inquinamento acustico provocato, non solo nelle zone centrali ma anche nelle periferie, dall'attività di esercizi a scopo ricreativo e culturale che si caratterizza, quasi sempre, per le consistenti emissioni rumorose. Stadi e discoteche rappresentano, infatti, punti di emissione rilevanti sia durante l'esercizio sia nei tempi che precedono o seguono, a causa del traffico indotto».

7 NORMATIVA PER L'INQUINAMENTO ACUSTICO A ROMA Vista l'ampiezza del suo territorio il Comune di Roma ha progettato il S.I.Z.A. (Sistema Informativo Zonizzazione Acustica) per individuare i dati che creano l'inquinamento acustico e per gestirli in automatico. In sostanza si sono assegnate sei classi acustiche di riferimento stabilendo così i livelli acustici di tutela sostenibili. Piano di Zonizzazione Acustica tratto dal sito del Comune di Roma

8 LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA NEL COMUNE DI ROMA in base alle Delibere del Consiglio Comunale n. 60 del 23 maggio 2002 e n. 12 del 29 gennaio I Aree per la cui fruizione è richiesta la massima quiete: ospedali, scuole, case di riposo, parchi e riserve naturali, siti di interesse archeologico ecc db(a) 40 db(a) II Aree residenziali 55 db(a) 45 db(a) III Aree di tipo misto (residenziale più attività economiche e produttive) IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali 60 db(a) 50 db(a) 65 db(a) 55 db(a) 70 db(a) 60 db(a) 70 db(a) 70 db(a) La classificazione redatta con i succitati criteri è stata adottata dal Consiglio Comunale con delibera del Consiglio Comunale n. 60 del 23 maggio 2002, acquisiti i pareri di Municipi, Provincia e Regione, ha completato l'iter approvativo con delibera del Consiglio Comunale n. 12 del 29 gennaio La presente delibera fa riferimento alla suddivisione del territorio romano in zone omogenee corrispondenti alle sei classi individuate dal decreto nazionale. Tale suddivisione determina in quale classe rientra una determinata area ossia: CLASSE I: appartengono a questa classe tutte quelle aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento essenziale per la loro fruizioni: aree ospedaliere, aree scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc... CLASSE II: appartengono a questa classe tutte le aree urbane caratterizzate da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e caratterizzate dall'assenza di attività industriali e artigianali.

9 CLASSE III: appartengono a questa classe le aree urbane caratterizzate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali e di uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali e aree rurali con impiego di macchine operatrici. CLASSE IV: appartengono a questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici, presenza di attività artigianali, aree in prossimità di strade di grande comunicazione, di linee ferroviarie, di aeroporti e porti, aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V: appartengono a questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarse abitazioni. CLASSE VI: appartengono a questa classe le aree esclusivamente industriali e prive di abitazioni. E' invece prevista una diversa regolamentazione per le infrastrutture ferroviarie, per le infrastrutture stradali e per gli impianti a ciclo continuo. LA NUOVA DELIBERA DELL OTTOBRE 2009 Si tratta della Delibera del Consiglio Comunale n.93 del 15 ottobre 2009, attraverso la quale vengono definiti i valori acustici limite di immissione per le infrastrutture stradali esistenti e di nuova realizzazione, sulla base dei flussi di traffico. La delibera richiama il D.Lgs. n.285 del 30 aprile del 1992 e ss. mm. (Codice della Strada), dove le infrastrutture stradali vengono classificate in autostrade (A), extraurbana principale (B), extraurbana secondaria (C), urbana di scorrimento (D), e affida ai Comuni la definizione dei valori acustici limite delle strade denominate E ossia urbane di quartiere, e F ossia locale. Detto questo, il Comune di Roma ha deliberato di fissare i seguenti valori acustici limite di immissione: Strada E 70 db (A) 60 db (A) Strada F 65 db (A) 55 db (A) Strada F con flusso TPL 70 db (A) 60 db (A)

10 Si assegnano così alle strade E e F percorse dal Trasporto Pubblico Locale i valori limite di immissione pari a 70 db (A) diurni e 60 db (A) notturni, e si assegnano alle strade F non percorse dal Trasporto Pubblico Locale i valori limite di immissione pari a 65 db (A) di giorno e 55 db (A) di notte. Insomma, la nuova delibera va a peggiorare le indicazioni precedenti, prevedendo un innalzamento dei limiti che, anche per le strade della viabilità locale (dove transitano i mezzi del Trasporto Pubblico), passano da 65 a 70 decibel di giorno e da 55 a 60 di notte. Eppure, la causa principale dell'inquinamento acustico a Roma è il traffico veicolare. Si stima infatti che nella Capitale circolino il 75,9% delle auto dell intera Regione Lazio (elaborazione Legambiente su dati ACI 2007). La delibera del 2004 assegnava alle aree prevalentemente residenziali il limite di 55 decibel di giorno e di 45 di notte, alle zone di tipo misto i valori di 60 e 50, per le aree di intensa attività fissava i limiti di 65 e 55, per le aree prevalentemente industriali di 70 di giorno e 60 di notte. Insomma con la nuova delibera sembra tanto che invece di intervenire sulle cause dell'inquinamento, si sia deciso di alzare le soglie di tolleranza. PRIME RICHIESTE E PROPOSTE DI LEGAMBIENTE Legambiente Lazio rilancia la necessità di una rinnovata politica contro il rumore, che sia fondata sullo stesso principio delle politiche contro lo smog, limitare il traffico privato, potenziare il trasporto pubblico. 1 Realizzare e approvare il piano comunale di intervento della Capitale, previsto dalla Legge Regionale 18 del 2001, del tutto inattuata. Il piano comunale è lo strumento per individuare tipologia ed entità delle sorgenti sonore presenti nelle zone da risanare (consapevoli che il traffico è la sorgente più significativa e diffusa nella Capitale, al di là dei casi puntuali), con indicazione dei livelli acustici da raggiungere; individuazione dei soggetti cui compete l intervento; priorità, modalità e tempi previsti; stima degli oneri finanziari; eventuali misure cautelari per la tutela dell ambiente e della salute pubblica. 2. rete fissa di monitoraggio del rumore, integrata ove possibile con la rete di monitoraggio dell inquinamento atmosferico; km di nuove corsie preferenziali protette per il mezzo pubblico, a partire dalle 85 linee portanti della rete di trasporto pubblico su gomma, individuata da ATAC, che comprende viale Marconi, con inserimento tranviario e pista ciclabile leggera. Su km di rete estesa del trasporto di superficie e tranviaria, esistono a Roma solo 103 km di corsie preferenziali protette, il 28% delle quali non ha cordoli di protezione.

11 IL CONTESTO NAZIONALE L esposizione al rumore provoca notevoli effetti negativi che vanno ben al di là del semplice fastidio. L inquinamento acustico è stato per lungo tempo sottovalutato e affrontato solo marginalmente dalle amministrazioni locali e dai governi centrali, ma la tendenza negli ultimi anni sembra andare lentamente modificandosi. A livello europeo, in seguito al recepimento della Direttiva Rumore Ambientale 2002/49/CE, è stato creato il primo database dell esposizione al rumore generato da traffico aereo, ferroviario e veicolare nelle città con più di 250mila abitanti (NOISE). Per quanto riguarda l Italia, secondo il database NOISE, i dati sono disponibili per le città di Firenze, Milano e Roma, per un totale di 4,2 milioni di abitanti. Il 65% dei cittadini di queste tre città, oltre 2,7 milioni di persone, sono esposti a livelli di rumore superiori alla soglia diurna di 55 db, percentuale che scende al 18% (740mila persone) per la soglia notturna di 50 db. Eclatante il risultato del Lazio, ricavato dai dati ambientali dell Annuario ISTAT 2009, dove ben il 47% delle famiglie interpellate dichiara la presenza di problemi relativi al rumore nella zona in cui abita. Anche il monitoraggio del Treno Verde di Legambiente peraltro evidenzia situazioni molto preoccupanti: nell edizione 2009, i dati relativi al rumore sono sempre stati al di sopra della norma, sia per i valori diurni che notturni, per tutti i rilevamenti effettuati nelle città di Napoli, Taranto, Pescara, Verona, Alessandria, La Spezia e Firenze. In alcuni casi, come a Pescara e a Napoli, i valori limite sono stati superati anche di oltre 10 decibel.

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