Censimento delle istituzioni non profit Anno Principali risultati per la provincia di Pordenone

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1 Censimento delle istituzioni non Anno 2011 Principali risultati per la provincia di Pordenone

2 Redazione del Rapporto a cura: Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Pordenone e mail: statistica@pn.camcom.it Si ringrazia per la preziosa collaborazione la stagista Valentina Camerotto

3 I N D I C E Premessa. Il terzo settore attraverso i dati censuari Confronto fra i risultati dei Censimenti 2001 e La fotografia del non nel Confronti territoriali Le istituzioni non della provincia di Pordenone Le risorse umane utilizzate Le forme giuridiche delle istituzioni non Il settore di attività prevalente delle istituzioni non La dimensione economica delle organizzazioni non I principali risultati a livello comunale Glossario

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5 Premessa. Il terzo settore attraverso i dati censuari Il Terzo Settore è l insieme delle organizzazioni della società civile che svolgono attività solidali di utilità in vari ambiti quali assistenza, diritti umani,, istruzione, tutela ambientale, cultura, sport, e così via. Si distinguono dal cosiddetto primo settore, che include lo Stato e la Pubblica amministrazione, e dal secondo settore, rappresentato dalle società commerciali che hanno come obiettivo il perseguimento del to. Hanno natura privata ma si pongono fra Stato e mercato, sono senza scopo di lucro e vengono definite anche come non, sintetizzando l inglese not for organizations, in quanto accomunate dall assenza della ricerca di to. Gli eventuali utili conseguiti attraverso la loro attività devono infatti essere reinvestiti nel perseguimento delle finalità istituzionali. Secondo Young (1999): la differenza essenziale tra organizzazioni non e for- risiede nella priorità della mission rispetto al to. Un organizzazione non esiste al fine di perseguire una mission. Le sue decisioni economiche devono essere guidate da quella mission. [ ] Nell ambito di iniziative imprenditoriali for-, la logica è essenzialmente rovesciata. L universo non rappresenta un mondo estremamente diversificato, costituito in massima parte da organizzazioni poco visibili, di dimensioni spesso esigue, a volte domiciliate presso famiglie, ospedali, comuni e altro che solo in anni recenti sono state interessate da rilevazioni statistiche. Uno dei fattori che ha condizionato l avvio della produzione di statistiche dedicate, in Italia come all estero, è proprio che il non veniva considerato un settore economicamente marginale, il cui ruolo era rilevante solo in alcuni paesi e la cui configurazione istituzionale era estremamente variabile, non riconducibile a forme sufficientemente omogenee da consentire misurazioni e confronti. Negli ultimi anni il crescente interesse da parte di studiosi e policy maker per il settore e le sue dinamiche ha stimolato la richiesta di informazioni sempre più dettagliate e nell ultimo decennio gli istituti di statistica nazionali e internazionali hanno conseguito risultati importanti sia nella rilevazione di informazioni di base affidabili e aggiornate sia nella rappresentazione statistica del contributo del settore allo sviluppo economico e del Paese. Con riferimento alla data del 31 dicembre 2011 l Istat ha svolto il 9 Censimento generale dell industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non, secondo quanto stabilito dal Decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, art. 15 e dalla Legge 30 luglio 2010, n.122 art. 50 che lo ha finanziato. L obiettivo era di acquisire informazioni sulla struttura produttiva extra agricola del Paese e di rappresentare in base a definizioni, classificazioni e nomenclature armonizzate la struttura generale delle imprese, delle istituzioni non e delle istituzioni pubbliche fino a livello di dettaglio comunale, sia in termini di unità giuridico - economiche che di unità locali. Il Censimento infatti si configura come uno dei principali strumenti per la raccolta puntuale delle più importanti informazioni sulle imprese, sulle istituzioni non e sulle istituzioni pubbliche, offrendo un contributo fondamentale alle decisioni di politica economica, al controllo e alla direzione di tre importanti settori della vita del Paese. Ai fini della rilevazione l istituzione non è stata definita come unità giuridico-economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha facoltà di distribuire, anche indirettamente, ti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che la hanno istituita o ai soci. Tale definizione risponde alle indicazioni fornite a livello europeo e internazionale. In Italia la prima rilevazione censuaria sulle istituzioni non risale al 2000 ed è stata condotta dall Istat in adempimento al regolamento dell Unione Europea n. 2186/93 e alla legge n. 144/99 che prevedeva la conduzione dei censimenti dell agricoltura, dell industria e dei 5

6 servizi, delle istituzioni pubbliche e private. Essa ha permesso di fornire una rappresentazione statistica ufficiale, affidabile e dettagliata del settore e delle sue dimensioni principali, confrontabile con i risultati conseguiti a livello internazionale. Nel 2001, l Istat ha censito nuovamente le istituzioni non, nel corso dell 8 Censimento generale dell industria e dei servizi, rilevandone le caratteristiche strutturali. Tale Censimento si è svolto in contemporanea al Censimento generale della popolazione ed il questionario utilizzato per raccogliere le informazioni sulle unità locali, distinte in imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni non, era unico. Nel 2011, invece, il Censimento delle istituzioni non si è svolto assieme al Censimento generale dell industria e dei servizi, ma successivamente al Censimento generale della popolazione e, per la rilevazione delle istituzioni non, ci si è avvalsi di un questionario specifico, più dettagliato e maggiormente qualificato nella raccolta dei dati rispetto a quello del 2001, dando la possibilità di avere un quadro migliore sull organizzazione strutturale dell istituzione, sulle attività svolte e sulle risorse economiche. La realizzazione della rilevazione sulle istituzioni non, assieme alla rilevazione multiscopo sulle imprese, è stata affidata alle Camere di Commercio, presso le quali sono stati costituiti gli Uffici Provinciali di Censimento. Scopo di questa pubblicazione è di analizzare i risultati censuari, focalizzando l attenzione in particolare sulla situazione riscontrata in provincia di Pordenone. Nel primo capitolo si metteranno a confronto, per quanto possibile, i dati dei Censimenti 2001 e 2011; nel secondo capitolo si proseguirà con un approfondimento sulla fotografia del non scattata in Italia nel 2011, per concentrarsi nel terzo capitolo sulla realtà della nostra provincia. In chiusura di pubblicazione sono infine inserite delle schede di dettaglio comunale. Quelle trattate nel seguito sono una selezione delle molte informazioni prodotte da Istat, che possono essere ricavate dal data warehousing consultabile all indirizzo: 6

7 1. Confronto fra i risultati dei Censimenti 2001 e 2011 Al 31 dicembre 2011 le sedi delle istituzioni non attive in Italia erano (+28% rispetto al 2001). Dietro questo dato, in base agli ulteriori approfondimenti effettuati da Istat 1, si celano due aspetti importanti. Innanzitutto fra i due censimenti il settore non ha avuto un profondo rinnovamento; infatti, istituzioni, pari al 47% di quelle rilevate nel 2011, sono nate dopo il In secondo luogo, delle rimanenti istituzioni rilevate nel 2011, che Istat definisce storiche, una quota pari al 28,6% non era stata individuata nel corso del precedente censimento, anche se nel 2001 era attiva. Si evidenzia quindi un notevole affinamento delle tecniche di rilevazione che ha portato all emersione di istituzioni. Ne deriva che il saldo naturale, vale a dire la differenza fra istituzioni nate ( ) e cessate ( ) nel decennio, è pari a unità (cioè all 8,6% delle non del 2001). Dall analisi dei dati per macroaree geografiche si nota che tutte segnano un aumento, ma la crescita maggiore rispetto al 2001 è avvenuta nel Centro (+32,76%) e nel Nord Ovest (+32,42%). L incremento riguarda quasi tutte le regioni italiane, con punte sopra la media nazionale in Basilicata (+41,52%), in Lombardia (+37,76%) e in Veneto (+37,65%). Gli incrementi più moderati sono quelli registrati in Trentino Alto Adige (+4,08%), in Campania (+11,15%) e in Sardegna (+17,71%). Rispetto al 2001 aumentano anche le unità locali - dato Italia +37,21% - con cui si dirama sul territorio l attività del non, per un totale di unità attive. L espansione è guidata ancora dal Nord ovest (+43,50%) e dal Centro (+41,58%). Anche per le unità locali la crescita riguarda tutte le regioni italiane, in maggior modo Lombardia (+49,75%), Veneto (+49,64%) e Basilicata (+44,98%). Più contenuto l incremento in Campania (+18,53%), Trentino Alto Adige (+18,74%) e Sardegna (+21,90%). Tavola 1.1 e unità locali attive suddivise per aree geografiche. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Var.% Var.% Nord Ovest , ,50 Nord Est , ,34 Centro , ,58 Sud , ,47 Isole , ,57 Italia , ,21 Fonte: elaborazione su dati Istat In Friuli Venezia Giulia il numero delle sedi attive mostra una crescita leggermente superiore alla media nazionale (+29,06%). Le province che presentano una maggior variazione sono Pordenone, che passa da a sedi attive (+46,69%), seguita a notevole distanza da Trieste che amplia il numero di sedi da a unità (+28,69%). Il Friuli Venezia Giulia ha unità locali di istituzioni non (+41,02% rispetto al 2001). Le province che registrano un tasso di crescita più elevato sono sempre Pordenone (+53,93%) e Trieste (+40,03%). 1 Fonte: Crescita occupazionale e nuove istituzioni G. P. Barbetta, P. Canino e S. Cima - aprile

8 Tavola 1.2 e unità locali attive nelle province del Friuli Venezia Giulia. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Var.% Var.% Udine , ,75 Gorizia , ,44 Trieste , ,03 Pordenone , ,93 Friuli Venezia Giulia , ,02 Fonte: elaborazione su dati Istat Rilevante anche l apporto di risorse umane impiegate nel settore. Nell ultimo censimento le istituzioni non contano sul contributo lavorativo nazionale di 681 mila addetti, 271 mila lavoratori esterni (lavoratori con contratto di collaborazione), 5 mila lavoratori temporanei (ex interinali) e 4,7 milioni di volontari. Con riferimento alle sedi delle istituzioni non l Istat ha diffuso, per il 2001 e per il 2011, i dati relativi a tutte le tipologie di risorse umane: addetto, lavoratore temporaneo, lavoratore esterno e volontario; invece per le unità locali non viene fornito il dato dei lavoratori temporanei. Visto che i lavoratori appartenenti a questa categoria sono un numero molto contenuto e quindi risultano poco rilevanti nell analisi e fuorvianti nei confronti tra sedi e unità locali, si è scelto di escludere il dato dalle elaborazioni successive. Per completezza si precisa che in ambito Italia nel 2011 si contano lavoratori temporanei, meno dello 0,6% del totale dei lavoratori retribuiti, e che dal 2001 c è stato un incremento del +48,12%. Nelle analisi successive vengono aggregati lavoratori esterni e addetti sotto la dicitura lavoratori retribuiti. A livello nazionale la variazione dei lavoratori retribuiti dal 2001 al 2011 è stata del +61,55% e quella del numero di volontari del +43,53%. Anche per il personale retribuito, come per il numero delle istituzioni, Istat ha svolto ulteriori analisi ed ha verificato che il personale delle istituzioni emerse (cioè quelle attive nel 2001, ma non rilevate in quella tornata censuaria) ammonta a unità, pari al 18,6% dell occupazione registrata nel Risulta comunque notevole la crescita occupazionale delle istituzioni storiche (cioè quelle già attive nel 2001) che è stimata pari a +31,3%. Infine il contributo alla crescita occupazionale portato dalle nuove organizzazioni (quelle nate dopo il 2001) è stimato pari a +11,6%. Il tasso di crescita dei lavoratori retribuiti è maggiore nel Nord Est (+78,15% ) e nel Nord Ovest (+64,56%). I tassi più elevati si registrano nelle regioni Emilia-Romagna (+86,25%), Veneto (+76,59%) e Lombardia (+76,24%); i tassi più contenuti sono invece quelli delle regioni Valle d Aosta (+21,52%), Molise (+25,23%) e Puglia (+27,57%). Il Friuli Venezia Giulia è la 4 regione per tasso di crescita dei lavoratori retribuiti (+73,23%). La situazione è analoga se si considera il solo dato degli addetti, aumentati nel decennio del +39,36%; anche qui gli incrementi più elevati sono quelli del Nord Est (+56%) e del Nord Ovest (+47,53%). Si conferma che la variazione del numero degli addetti è più rilevante nelle regioni Emilia-Romagna (+68,28%), Lombardia (+60,72%) e Veneto (+53,83%). I tassi di crescita più modesti sono quelli di Puglia (+2,32%) e Calabria ( +3,78%), mentre il Molise è l unica regione a registrare una flessione (-5,02%). Il Friuli Venezia Giulia si piazza al 5 posto fra le regioni italiane per tasso di crescita del numero di addetti (+43,60%), con una variazione superiore alla media nazionale. Infine l incremento del numero di volontari è più rilevante in Centro Italia (+68,05%) e a Nord Est (+46,72%). Fra le regioni crescono soprattutto Lazio (+137,01%), Trentino Alto Adige (+125,11%) e Basilicata (+64,29%); i tassi più bassi riguardano Campania (+2,39%), Sardegna (+3,91%) e Puglia (+4,24%). Il Friuli Venezia Giulia si colloca al 15 posto per variazione del numero di volontari (+37,28%). 8

9 Tavola 1.3 delle sedi suddivise per aree geografiche. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Var.% Var.% Nord Ovest , , ,05 Nord Est , , ,72 Centro , , ,05 Sud , , ,99 Isole , , ,59 Italia , , ,53 Fonte: elaborazione su dati Istat Come detto, in Friuli Venezia Giulia i lavoratori retribuiti aumentano al tasso del +73,23%; mentre gli addetti hanno avuto un incremento del +43,60%, i lavoratori esterni sono quasi triplicati passando da a A livello provinciale la crescita dipende soprattutto dalle province di Gorizia (+103,75%) e di Udine (+89,76%). Per quanto riguarda i volontari, l incremento regionale è del +37,28% e le province con maggior crescita sono Gorizia (+42,12%) e Trieste (+40,67%). Tavola 1.4 delle sedi nelle province del Friuli Venezia Giulia. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Var. % Var.% Var.% Var.% Udine , , ,11 Gorizia , , ,12 Trieste , , ,67 Pordenone , , ,43 Friuli Venezia Giulia , , ,28 Fonte: elaborazione su dati Istat A conclusione del confronto intercensuario, si esaminano i dati relativi agli addetti impiegati nelle unità locali delle istituzioni non, visto che questa è l unica tipologia di risorse umane per cui sono stati pubblicati i dati del Il tasso di crescita del numero di addetti è più rilevante nelle regioni Lombardia (+61,16%), Emilia Romagna (+58,01%) e Sardegna (+51,23%); le regioni con il tasso minore sono Molise (+1,71%), Calabria (+4,82%) e Puglia (+4,91%). Il Friuli Venezia Giulia si piazza al 7 posto nell incremento del numero di addetti tra le diverse regioni (+38,42%). Tavola 1.5 Addetti delle unità locali suddivisi per aree geografiche. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Addetti Var.% Nord Ovest ,36 Nord Est ,40 Centro ,44 Sud ,51 Isole ,25 Italia ,36 Fonte: elaborazione su dati Istat Nella nostra regione gli addetti delle unità locali sono passati dagli del 2001 ai del 2011 (Tavola 1.6); la crescita maggiore è quella registrata dalle province di Udine (+44,60%) e di Trieste (+40,06%). 9

10 Tavola 1.6 Addetti delle unità locali nelle province del Friuli Venezia Giulia. Censimenti 2001 e 2011 Territorio Addetti Var.% Udine ,60 Gorizia ,79 Trieste ,06 Pordenone ,88 Friuli Venezia Giulia ,42 Fonte: elaborazione su dati Istat 10

11 2. La fotografia del non nel Confronti territoriali In Italia l incidenza del settore non sul totale delle unità giuridico economiche censite è pari a 6,36%. Le regioni che presentano il livello più alto di incidenza sono Trentino Alto Adige (10,94%), Friuli Venezia Giulia (10,30%) e Valle d Aosta (9,94%). Le regioni con la minor incidenza sono Campania (4,10%), Lazio (5,30%) e Lombardia (5,37%). Tavola 2.1 di unità giuridico - economiche al Censimento del 2011 per aree geografiche Territorio Imprese Istituzioni pubbliche Istituzioni non Incidenza non su censite (%) Nord Ovest ,03 Nord Est ,28 Centro ,32 Sud ,48 Isole ,19 Italia ,36 Fonte: elaborazione su dati Istat Grafico 2.1- Incidenza delle imprese non sul totale delle unità censite nelle regioni italiane Fonte: elaborazione su dati Istat Più della metà delle sedi delle istituzioni non trova collocazione nel Nord del Paese per un totale di unità (pari al 52,19% del totale nazionale); segue il Centro con sedi (21,47%), poi il Sud con sedi (16,55%) e infine le Isole con sedi (9,78%). Anche per quanto riguarda le unità locali attive più della metà è ubicata nel Nord ( unità, pari al 52,97% del totale nazionale). La rimanente quota è suddivisa fra Centro con unità (21,19%), Sud con unità (16,22%) e Isole con unità (9,63%). 11

12 Grafico 2.2 e unità locali di istituzioni non per aree geografiche 16,55% 21,47% 9,78% 27,52% 24,67% Nord-ovest Nord-est Centro Sud 16,22% 21,19% 9,63% 27,76% 25,20% Isole Fonte: elaborazione su dati Istat Ai vertici della graduatoria sulla consistenza di istituzioni non si collocano le grandi regioni del Nord ed infatti la Lombardia e il Veneto si confermano, come nel 2001, le realtà con il maggior numero sia di sedi che di unità locali. Le sedi censite in Lombardia sono (15,32% del totale nazionale) e quelle in Veneto sono (9,59%). Le altre regioni che superano le 20mila unità sono: Piemonte con sedi (8,62%), Emilia-Romagna con sedi (8,34%), Toscana con sedi (7,93% ) e Lazio con sedi (7,92%). Le regioni con minore presenza di sedi di istituzioni sono la Valle d Aosta con sedi (0,44%), il Molise con sedi (0,60%) e la Basilicata con sedi (1,08%). Il Friuli Venezia Giulia è la 12 esima regione per numero di sedi di istituzioni non ; ne sono state censite , pari al 3,32% del totale nazionale. Tavola 2.2 e unità locali di istituzioni non per regione. Graduatoria in ordine decrescente per numero di sedi Regioni % sul totale % sul totale Lombardia , ,52 Veneto , ,63 Piemonte , ,60 Emilia-Romagna , ,53 Toscana , ,88 Lazio , ,81 Sicilia , ,49 Puglia , ,97 Campania , ,73 Marche , ,48 Trentino Alto Adige , ,67 Friuli Venezia Giulia , ,38 Sardegna , ,14 Liguria , ,21 Calabria , ,55 Abruzzo , ,35 Umbria , ,02 Basilicata , ,04 Molise , ,58 Valle d'aosta , ,43 Italia , ,00 Fonte: elaborazione su dati Istat La graduatoria regionale rimane pressoché la stessa se si fa riferimento alle unità locali. Infatti le unità locali della Lombardia sono (15,52% del totale nazionale) e quelle del Veneto sono (9,63%), seguite sempre da Piemonte con unità (8,60%), Emilia Romagna con unità (8,53%), Toscana con unità (7,88%) e Lazio con unità (7,81%). 12

13 Le regioni con minore presenza di unità locali delle istituzioni non sono ancora Valle d Aosta con unità (0,43%), Molise con unità (0,58%) e Basilicata con unità (1,04%). Il Friuli Venezia Giulia rimane al 12 posto della graduatoria vista la presenza di unità locali di istituzioni non pari al 3,38% del totale nazionale. Grafico 2.3 Presenza di istituzioni non nelle regioni (% sul totale Italia) Fonte: elaborazione su dati Istat Dal rapporto fra numero di sedi e popolazione residente, risulta che in Italia ci sono 50,71 istituzioni ogni 10mila abitanti. Si conferma la maggiore diffusione del settore nel Nord con 57,80 istituzioni ogni 10 mila abitanti. Il rapporto è elevato anche nel Centro (55,8), mentre è più contenuto nelle Isole (44,39) e nel Sud (35,69). La situazione è analoga per le unità locali. La maggiore concentrazione del settore non si riscontra nel Nord con 67,70 unità locali di istituzioni ogni 10 mila abitanti. Il rapporto è alto anche nel Centro (63,53), mentre è al di sotto della media nazionale nelle Isole (50,42) e nel Sud (40,35). Tavola Istituzioni non in rapporto alla popolazione residente per aree geografiche Territorio Popolazione per 10mila abitanti per 10mila abitanti Nord Ovest , ,26 Nord Est , ,57 Centro , ,53 Sud , ,35 Isole , ,42 Italia , ,53 Fonte: elaborazione su dati Istat E a livello regionale che si evidenziano notevoli differenze rispetto alla situazione rappresentata dai valori assoluti e infatti la piccola Valle d Aosta si piazza al vertice della graduatoria, con 104,17 sedi di istituzioni ogni 10 mila abitanti. Sempre in rapporto alla popolazione residente, la presenza di sedi delle istituzioni non è nettamente superiore alla media nazionale (50,71) anche nel Trentino Alto Adige (100,02), in Friuli Venezia Giulia (82,13), in Umbria (70,75), nelle Marche (69,29) e in Toscana (65,16). 13

14 Il Trentino Alto Adige invece è la regione con il numero più elevato di unità locali ogni 10 mila abitanti (123,77 unità). Il rapporto fra le unità locali delle istituzioni non e la popolazione è decisamente superiore alla media nazionale (58,53 unità ogni 10mila abitanti) anche in Valle d Aosta (118,62), in Friuli Venezia Giulia (96,50), in Umbria ( 79,51), nelle Marche (78,48) e in Toscana (74,64). Tavola Istituzioni non in rapporto alla popolazione residente per regione Regioni Popolazione per 10mila abitanti Unità locali per 10mila abitanti Valle D'Aosta , ,62 Trentino Alto Adige , ,77 Friuli Venezia Giulia , ,50 Umbria , ,51 Marche , ,48 Toscana , ,64 Liguria , ,25 Piemonte , ,62 Veneto , ,98 Sardegna , ,60 Molise , ,58 Emilia Romagna , ,27 Basilicata , ,56 Abruzzo , ,43 Lombardia , ,60 Lazio , ,38 Calabria , ,23 Sicilia , ,13 Puglia , ,65 Campania , ,53 Italia , ,53 Fonte: elaborazione su dati Istat Grafico Incidenza del non sulla popolazione a livello regionale (istituzioni per 10 mila abitanti) Fonte: elaborazione su dati Istat Nel seguito si confrontano i dati sulle risorse umane e, come nel precedente capitolo, si sommano nell aggregato lavoratori retribuiti gli addetti e i lavoratori esterni. In media l organico delle sedi delle istituzioni non attive in Italia si compone di 15,8 volontari e 3,2 lavoratori retribuiti; invece le unità locali si avvalgono in media di 13,7 volontari e di 2,7 lavoratori retribuiti. Come si vedrà meglio in seguito, la composizione interna delle diverse tipologie di risorse impiegate varia notevolmente in relazione alle attività svolte, ai 14

15 Territorio settori d intervento, alla struttura organizzativa adottata ed alla localizzazione. Dalla Tavola 2.5 si nota che, già dividendo il territorio italiano per macro aree geografiche, sono presenti piccole differenze. Nel seguito vengono individuati i territori in cui è superiore alla media nazionale (16,66% delle risorse umane) l impiego di personale retribuito o al contrario sono più presenti i volontari (media nazionale pari a 83,34%). Tavola 2.5 del non per tipologie e aree geografiche delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % su totale risorse umane medio per sede % su totale risorse umane medio per sede % su totale risorse umane medio per sede Nord Ovest ,54 3, ,19 3, ,16 17,0 Nord Est ,56 3, ,51 2, ,44 17,6 Centro ,50 3, ,29 2, ,50 16,9 Sud ,45 2, ,04 1, ,55 11,7 Isole ,84 2, ,74 1, ,16 12,4 Italia ,66 3, ,92 2, ,34 15,8 Territorio delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % su totale risorse umane medio per UL % su totale risorse umane medio per UL % su totale risorse umane medio per UL Nord Ovest ,71 3, ,02 2, ,29 14,4 Nord Est ,44 2, ,43 1, ,56 15,2 Centro ,52 2, ,19 2, ,48 14,3 Sud ,88 2, ,60 1, ,12 10,8 Isole ,22 2, ,25 1, ,79 11,3 Italia ,66 2, ,92 1, ,34 13,7 Fonte: elaborazione su dati Istat Con riferimento alle sedi, le percentuali più alte di lavoratori retribuiti sul totale delle risorse umane sono quelle delle regioni Lazio con il 23,87% ( lavoratori retribuiti), Lombardia con il 21,25% ( lavoratori) e Sicilia con il 19,44% ( lavoratori). Le percentuali più basse sono quelle del Trentino Alto Adige con l 8,93% ( lavoratori retribuiti), della Basilicata con il 10,47% (5.571 lavoratori) e dell Umbria con il 10,88% ( lavoratori). In Friuli Venezia Giulia, che occupa la 14 posizione nella graduatoria delle regioni, i lavoratori retribuiti delle sedi di istituzioni sono pari al 12,65% delle risorse umane a disposizione. Non si osservano significative differenze se si considera l incidenza di lavoratori retribuiti sul totale contributo lavorativo nelle unità locali. Le regioni con il valore più elevato rimangono infatti il Lazio con il 24,76% ( lavoratori retribuiti), la Lombardia con il 20,93% ( lavoratori) e la Sicilia con il 19,38% ( lavoratori). Le incidenze minori sono ancora quelle del Trentino Alto Adige con il 9,33% ( lavoratori), dell Umbria con il 10,86% ( lavoratori) e della Basilicata con l 11,70% (6.464 lavoratori). Il Friuli Venezia Giulia ha un numero di lavoratori retribuiti nelle unità locali di , pari al 12,74%, che lo colloca al 15 posto nella graduatoria per regioni. 15

16 Tavola 2.6 del non per tipologie e regioni Regioni Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Piemonte Valle d'aosta Liguria Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Fonte: elaborazione su dati Istat A livello territoriale, le aree che presentano una maggiore diffusione di istituzioni non registrano anche una maggiore densità di risorse umane impiegate nel settore rispetto alla popolazione residente. Nelle sedi del Nord Est e del Centro si rilevano i rapporti più elevati di volontari (pari rispettivamente a e 940 persone per 10 mila abitanti), mentre per i lavoratori retribuiti i rapporti sono maggiori a Nord Ovest e a Nord Est (207 e 195 persone per 10 mila abitanti). La stessa situazione si conferma dall analisi dei dati sulle unità locali. Le regioni nelle quali è maggiore il rapporto fra lavoratori retribuiti del non e popolazione sono: Trentino Alto Adige, Lombardia, Valle d Aosta e Lazio. Tavola 2.7 del non in rapporto alla popolazione residente per aree geografiche Territorio Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Nord Ovest 207,3 156,1 892,8 203,0 152,2 882,2 Nord Est 195,3 141, ,3 196,2 141, ,8 Centro 185,8 127,2 940,5 179,6 121,6 907,5 Sud 76,5 49,7 418,7 82,2 54,8 435,4 Isole 119,5 85,3 550,5 127,0 92,3 569,8 Italia 160,2 114,6 801,2 160,2 114,6 801,2 Fonte: elaborazione su dati Istat Il rapporto fra volontari e residenti è più elevato ancora in Trentino Alto Adige e Valle d Aosta, mentre al terzo posto si colloca il Friuli Venezia Giulia. 16

17 Per tutte le tipologie di risorse umane le regioni Campania, Calabria e Puglia risultano avere i rapporti più bassi. Nella Tavola 2.8 sono riportati in dettaglio i dati regionali. Tavola 2.8 del non in rapporto alla popolazione residente per regioni Regioni Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Trentino Alto Adige 242,9 169, ,0 255,3 180, ,6 Lombardia 226,4 170,9 839,0 216,6 162,0 818,2 Lazio 223,1 149,8 711,4 204,0 132,5 619,8 Valle d'aosta 214,1 166, ,2 235,5 187, ,9 Emilia-Romagna 201,6 148,3 987,2 197,1 143,8 999,4 Friuli Venezia Giulia 192,4 126, ,0 197,6 131, ,1 Piemonte 182,1 135,5 956,8 182,8 136,1 970,5 Veneto 180,3 132,4 960,5 182,5 134,4 981,5 Toscana 160,2 109, ,3 165,7 114, ,8 Liguria 158,6 120, ,8 172,0 133,4 980,6 Sardegna 153,3 103,6 859,2 170,4 120,0 877,2 Umbria 147,9 108, ,1 149,9 110, ,7 Marche 135,8 100, ,6 142,9 106, ,7 Molise 121,4 77,3 709,5 127,8 83,4 782,4 Sicilia 108,4 79,3 449,4 112,7 83,2 469,1 Abruzzo 97,4 63,9 678,3 105,8 71,9 703,5 Basilicata 96,5 73,5 825,2 111,9 88,1 845,1 Puglia 95,1 65,3 440,1 101,0 70,3 455,1 Calabria 68,1 43,1 455,1 71,5 46,0 468,6 Campania 57,1 33,9 276,0 61,8 38,2 289,6 Italia 160,2 114,6 801,2 160,2 114,6 801,2 Fonte: elaborazione su dati Istat Dopo aver fornito un quadro di come si colloca la regione Friuli Venezia Giulia in ambito nazionale, in termini di istituzioni e di risorse umane, nel prossimo capitolo ci si concentrerà sulla realtà della provincia di Pordenone anche attraverso confronti con i dati delle altre province regionali e con il dato medio nazionale. 17

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19 3. Le istituzioni non della provincia di Pordenone A fine 2011 le sedi di istituzioni non in provincia di Pordenone sono 2.328, pari al 9,5% del totale delle unità giuridico economiche censite. L incidenza del settore non è superiore al valore medio nazionale, pari a 6,36%, per tutte le province del Friuli Venezia Giulia, ma spiccano soprattutto i dati di Gorizia, con il 12,88%, e Trieste, con il 10,99%. Tavola 3.1 di unità giuridico economiche al Censimento del 2011 per le province del Friuli Venezia Giulia Territorio Imprese Istituzioni pubbliche Istituzioni non Incidenza non su censite (%) Udine ,90 Gorizia ,88 Trieste ,99 Pordenone ,50 Friuli Venezia Giulia ,30 Italia ,36 Fonte: elaborazione su dati Istat Nella distribuzione per province delle istituzioni non, Udine detiene oltre il 45% di sedi e di unità locali, segue Pordenone, con un 23% circa, Trieste con più del 18% ed infine Gorizia con una percentuale attorno al 13%. Grafico e unità locali di istituzioni non per le province del Friuli Venezia Giulia 23,28% 18,66% 12,98% 45,09% Udine Gorizia Trieste 22,66% 18,40% 13,09% 45,85% Pordenone Fonte: elaborazione su dati Istat Se si rapportano le istituzioni agli abitanti, al primo posto della graduatoria regionale sale Gorizia, seguita da Udine, Trieste e, fanalino di coda, Pordenone. Da rilevare che Pordenone si piazza comunque dodicesima fra le 110 province italiane. Tavola 3.2 Istituzioni non in rapporto alla popolazione residente per le province del Friuli Venezia Giulia Territorio Popolazione per 10 mila abitanti per 10 mila abitanti Udine , ,72 Gorizia , ,92 Trieste , ,06 Pordenone , ,73 Friuli Venezia Giulia , ,50 Italia , ,53 Fonte: elaborazione su dati Istat 19

20 3.1 Le risorse umane utilizzate Le istituzioni non della provincia di Pordenone si avvalgono, per il raggiungimento delle proprie finalità, del contributo di oltre 43mila volontari e di più di 6mila lavoratori retribuiti; occupano oltre il 26% delle risorse umane della regione, con una punta superiore al 29% per quanto riguarda gli addetti. Dai dati emerge inoltre che in Friuli Venezia Giulia e nelle sue province, fatta eccezione per Trieste, i volontari hanno un peso maggiore rispetto alla media nazionale. Le province che evidenziano una presenza più forte di volontari nelle sedi sono Gorizia (89,68% del totale risorse umane) e Udine (89,15%), mentre per le unità locali, il dato più elevato è quello della provincia di Pordenone (88,94%). Sia nelle sedi che nelle unità locali della regione, la percentuale di lavoratori retribuiti (addetti e lavoratori esterni) è leggermente superiore al 12,5%, con gli addetti che rappresentano poco più dell 8% del totale delle risorse umane. Tavola 3.3 del non per tipologie e province del Friuli Venezia Giulia Territorio delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % su totale risorse umane medio per sede % su totale risorse umane medio per sede % su totale risorse umane medio per sede Udine ,85 2, ,14 1, ,15 17,0 Gorizia ,32 1, ,55 0, ,68 13,4 Trieste ,34 3, ,91 1, ,66 13,1 Pordenone ,57 2, ,11 1, ,43 18,7 Friuli V. G ,65 2, ,28 1, ,35 16,2 Italia ,66 3, ,92 2, ,34 15,8 Territorio delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % su totale risorse umane medio per UL % su totale risorse umane medio per UL % su totale risorse umane medio per UL Udine ,46 1, ,80 1, ,54 14,4 Gorizia ,59 1, ,79 0, ,41 11,6 Trieste ,69 2, ,72 1, ,31 11,7 Pordenone ,06 2, ,56 1, ,94 16,4 Friuli V. G ,74 2, ,45 1, ,26 14,0 Italia ,66 2, ,92 1, ,34 13,7 Fonte: elaborazione su dati Istat Trieste si distingue, fra le province della regione, per l elevata presenza di lavoratori retribuiti, superiore al 19%, ma anche di addetti, la cui percentuale si aggira attorno al 12%. I volontari quindi rappresentano circa l 80% delle risorse umane che il non impiega in provincia di Trieste (media regionale superiore all 87%). Pordenone invece ha la particolarità di essere l unica provincia in cui gli addetti delle unità locali sono meno numerosi di quelli delle sedi (-773 unità), segno che le istituzioni non del territorio esportano più occupazione di quanta ne attraggono (Tavola 3.3). 20

21 Grafico 3.2 del non : distribuzione per tipologia nelle province del Friuli Venezia Giulia (%) 100% 3,71% 3,46% 4,36% 4,77% 7,43% 100% 3,66% 3,50% 4,29% 4,80% 6,97% 80% 60% 40% 89,15% 80,66% 87,43% 89,68% 87,35% lavoratori esterni volontari addetti 80% 60% 40% 88,54% 88,41% 80,31% 88,94% 87,26% 20% 20% 7,14% 11,91% 9,11% 5,55% 8,28% 0% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Fonte: elaborazione su dati Istat 0% 12,72% 7,80% 6,79% 7,56% 8,45% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Anche dal rapporto fra risorse umane e popolazione emerge che Trieste è la provincia che, nell ambito del settore non, utilizza più personale retribuito (252,1 lavoratori ogni 10 mila abitanti per le sedi e 267,2 per le unità locali). Udine e Pordenone invece appaiono le province più attive sul fronte del volontariato con oltre volontari ogni 10 mila residenti. Tavola del non in rapporto alla popolazione residente nelle province del Friuli Venezia Giulia Territorio Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Lavoratori retribuiti per 10mila abitanti di cui addetti per 10mila abitanti Volontari per 10mila abitanti Udine 174,0 114, ,3 187,3 127, ,3 Gorizia 143,6 77, ,5 167,0 97, ,4 Trieste 252,1 155, ,2 267,2 172, ,0 Pordenone 201,4 145, ,9 177,0 121, ,7 Friuli V. G. 192,4 126, ,0 197,6 131, ,1 Italia 160,2 114,6 801,2 160,2 114,6 801,2 Fonte: elaborazione su dati Istat Grafico 3.3 del non per 10mila abitanti nelle province del Friuli Venezia Giulia FVG FVG Pordenone Trieste Gorizia lavoratori esterni volontari addetti Pordenone Trieste Gorizia Udine Udine Fonte: elaborazione su dati Istat

22 3.2 Le forme giuridiche delle istituzioni non La forma giuridica scelta in misura preponderante per lo svolgimento delle attività non, in provincia di Pordenone come in ambito regionale e nazionale, è rappresentata dall ; infatti in provincia si contano sedi di associazioni non riconosciute e 467 sedi di associazioni riconosciute (pari in totale al 92,70% delle istituzioni). Nel corso del Censimento sono state rilevate anche 38 società cooperative sociali e 22 fondazioni. Sempre nella nostra provincia le unità locali di associazioni non riconosciute accertate sono e quelle di associazioni riconosciute 534 (pari in totale al 91,55% delle istituzioni). Ci sono poi 26 unità locali di fondazioni (0,98%), 73 di società cooperative sociali (2,74%) e 126 di istituzioni non con altra forma giuridica (rappresentate principalmente da enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, comitati, società di mutuo soccorso, istituzioni sanitarie o educative), pari al 4,73%. In ambito nazionale si osserva un peso inferiore delle associazioni, che rappresentano l 89,43% delle sedi e l 86,46% delle unità locali italiane. Appare invece superiore al dato provinciale soprattutto la quota di società cooperative sociali, ma anche di fondazioni (vedi Tavola 3.5). Tavola 3.5 e unità locali del non per forma giuridica. Confronto fra i dati della provincia di Pordenone e dell Italia Pordenone La distribuzione per forma giuridica delle istituzioni non è simile fra le quattro province della nostra regione. In particolare a Gorizia, dove la percentuale rilevata di associazioni riconosciute è molto più contenuta che nel resto del territorio, la percentuale complessiva di associazioni, incluse anche quelle non riconosciute, è la più alta della regione (il 94,15% delle sedi e il 92,53% delle UL). Pordenone invece si distingue per avere la quota più bassa di cooperative sociali e di fondazioni. Grafico 3.4 e unità locali del non per forma giuridica nelle province del Friuli Venezia Giulia Italia Forma giuridica % % % % sul Unità sul sul Unità sul totale locali totale totale locali totale sedi UL sedi UL Società cooperativa 38 1, , , ,43 Associazione , , , ,51 Associazione non , , , ,96 Fondazione 22 0, , , ,26 Altra istituzione 110 4, , , ,85 Totale Fonte: elaborazione su dati Istat 100% 80% 3,75% 0,84% 2,62% 1,00% 3,59% 1,77% 4,73% 0,95% 3,80% 1,06% Altra istituzione 100% 80% 4,16% 2,93% 4,19% 4,73% 4,14% 1,99% 0,98% 0,74% 0,98% 1,06% 60% 40% 71,22% 88,60% 67,52% 72,64% 73,12% Fondazione Associazione non 60% 40% 64,99% 84,92% 66,89% 71,50% 69,94% 20% 0% 22,39% 23,74% 20,06% 19,92% 5,55% 1,80% 2,23% 3,38% 1,63% 2,11% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Associazione Società cooperativa 20% 0% 23,64% 25,37% 20,05% 21,52% 7,61% 5,23% 3,58% 2,80% 2,74% 3,34% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Fonte: elaborazione su dati Istat 22

23 Tavola del non per tipologie e forma giuridica in provincia di Pordenone Forma giuridica delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % sul totale medio per sede % sul totale medio per sede % sul totale medio per sede Società cooperativa ,74 73, ,49 72, ,56 6,4 Associazione 574 9,18 1, ,51 0, ,15 24,4 Associazione non ,25 0, ,03 0, ,71 17,9 Fondazione 306 4,89 13, ,14 10, ,34 6,7 Altra istituzione ,94 11, ,83 8, ,24 12,8 TOTALE , , ,7 Forma giuridica delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % sul totale medio per sede % sul totale medio per sede % sul totale medio per sede Società cooperativa ,74 27, ,71 25, ,55 3,3 Associazione ,79 1, ,35 0, ,06 22,4 Associazione non ,12 0, ,73 0, ,82 16,0 Fondazione 289 5,26 11, ,85 8, ,31 5,2 Altra istituzione ,10 10, ,36 7, ,26 11,4 TOTALE , , ,6 Fonte: elaborazione su dati Istat A livello nazionale l impiego di capitale umano è assai diversificato per tipo di istituzione non : nelle realtà della cooperazione l apporto del volontariato è secondario rispetto all impiego di addetti e lavoratori esterni, diversamente da quanto accade all interno dell associazionismo. Anche in provincia di Pordenone si notano delle differenze strutturali, in quanto le società cooperative sociali, che rappresentano l 1,63% delle sedi, concentrano il 60,49% degli addetti del non ; invece le associazioni (riconosciute e non riconosciute), pari al 92,7% delle sedi di istituzioni, occupano solo il 14,54% degli addetti. Le sedi delle società cooperative si avvalgono in media di 74 lavoratori retribuiti, di cui 72 addetti, e di oltre 6 volontari; le sedi delle associazioni di 1 lavoratore retribuito e di 19 volontari. Nel mezzo si collocano le sedi delle fondazioni con 14 lavoratori retribuiti, di cui più di 10 addetti, e oltre 6 volontari. Infine le istituzioni non con altra forma giuridica sono composte in media da 12 lavoratori retribuiti, di cui 8 addetti, e da 13 volontari. I dati sono molto simili se si considerano le unità locali: la differenza maggiore si rileva con riferimento alle società cooperative sociali, per le quali il numero medio di lavoratori retribuiti, ma anche di volontari, cala sensibilmente rispetto a quello delle sedi. 23

24 Grafico Distribuzione percentuale del capitale umano per forma giuridica in provincia di Pordenone Altra istituzione 33,06% 15,12% 51,82% Altra istituzione 35,81% 12,07% 52,11% Fondazione 51,43% 16,11% 32,45% addetti Fondazione 51,76% 16,24% 32,00% Associazione non 2,86% 1,15% Associazione 2,33% 2,47% Società cooperativa 90,08% 95,99% 95,20% 1,87% 8,05% lavoratori esterni volontari Associazione non 2,85% 1,15% Associazione 2,22% 2,50% Società cooperativa 82,59% 95,99% 95,28% 6,67% 10,74% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: elaborazione su dati Istat I lavoratori retribuiti (addetti e lavoratori esterni) costituiscono in 91,95% delle risorse umane impiegate nelle società cooperative sociali e il 67,55% nelle fondazioni. Le associazioni invece operano principalmente attraverso il volontariato che rappresenta il 95,09% delle risorse umane disponibili (Grafico 3.5). 3.3 Il settore di attività prevalente delle istituzioni non Per definire il settore di attività di ciascuna istituzione e con l obiettivo di avere un quadro più completo del non, l Istat ha utilizzato la classificazione internazionale ICNPO (International Classification of Non-Profit Organization) delle Nazioni Unite che consente di apprezzare meglio la rilevanza economica delle istituzioni non e il loro ruolo nel contesto economico. La classificazione comprende 28 classi raggruppate in 12 settori. Al fine di articolare meglio la descrizione del settore non italiano, nell ambito della rilevazione censuaria la classificazione è stata integrata con le sezioni dell ATECO (2007) non previste nella ICNPO, ed inserite nel settore Altre attività (codici 29-42). Le sedi e le unità locali delle istituzioni non in provincia di Pordenone operano in massima parte nelle attività culturali, sportive e ricreative. Sono infatti le sedi e le unità locali delle istituzioni classificate in questo settore, pari ad oltre il 73% del totale delle sedi e a quasi il 69% del totale delle unità locali. Più in dettaglio: oltre il 47% di tali istituzioni svolgono attività sportive, il 27% attività culturali e artistiche e il 25% attività ricreative e di socializzazione. 157 sedi di istituzioni non, pari al 6,74% del totale, si occupano invece di assistenza e protezione civile; le unità locali in questo settore sono 209, pari al 7,85%. 105 sedi (4,51% del totale) e 164 unità locali (6,16% del totale) svolgono un attività di relazioni sindacali e rappresentanza di interessi. Ognuno degli altri settori rappresenta meno del 5% del totale sedi e unità locali (Tavola 3.7). Rispetto al livello nazionale, in provincia di Pordenone le sedi e le unità locali del non hanno un peso maggiore nel settore cultura, sport e ricreazione in particolare con riferimento al contributo delle attività sportive. Al contrario, a livello nazionale si registra una maggior concentrazione di istituzioni non nei settori dell assistenza e protezione civile, dell istruzione e ricerca, della e della. 24

25 Tavola 3.7 e unità locali del non per settore di attività. Confronto fra i dati della provincia di Pordenone e dell Italia Settore di attività Pordenone % sul totale sedi Unità locali % sul totale UL % sul totale sedi Italia Unità locali % sul totale UL Cultura, sport e ricreazione , , , ,74 di cui: Attività culturali e artistiche , , , ,76 Attività sportive , , , ,62 Attività ricreative e di socializzazione , , , ,36 Assistenza e 157 6, , , ,35 protezione civile Relazioni sindacali e 105 4, , , ,43 rappresentanza di interessi Istruzione e ricerca 100 4, , , ,67 Sanità 55 2, , , ,26 Tutela dei diritti e attività 49 2, , , ,72 politica Filantropia e promozione 48 2, , , ,64 del volontariato Ambiente 34 1, , , ,01 Sviluppo economico e 34 1, , , ,64 coesione Religione 23 0, , , ,88 Cooperazione e solidarietà 13 0, , , ,13 internazionale Altre attività 1 0,04 2 0, , ,52 Totale Fonte: elaborazione su dati Istat Tra le province della regione Friuli Venezia Giulia risulta che Udine è più specializzata nel settore delle attività ricreative e di socializzazione; Trieste nei settori delle attività culturali e artistiche, dell istruzione e ricerca, dell assistenza e protezione civile e delle relazioni sindacali; Pordenone nel settore delle attività sportive (Grafico 3.6). Grafico 3.6 e unità locali del non per settore di attività nelle province del Friuli Venezia Giulia Altre attività 100% 80% 60% 10,75% 4,19% 5,99% 3,77% 21,04% 16,80% 14,84% 6,78% 9,75% 6,55% 7,13% 3,00% 5,47% 16,10% 10,66% 11,04% 4,51% 6,74% 4,30% 18,56% 12,37% 5,64% 6,45% 4,11% 17,89% Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi Assistenza e protezione civile Istruzione e ricerca 100% 80% 60% 16,05% 18,79% 15,26% 12,81% 15,53% 4,68% 6,16% 7,42% 6,70% 10,08% 6,27% 7,85% 7,76% 4,16% 7,28% 8,83% 4,21% 4,35% 3,32% 5,74% 19,08% 17,54% 16,51% 16,82% 10,55% 40% 32,79% 26,73% 25,51% 34,97% 31,15% Attività ricreative e di socializzazione 40% 29,34% 25,42% 24,47% 33,08% 28,78% 20% 0% 21,46% 24,04% 26,63% 19,89% 22,40% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Attività sportive Attività culturali e artistiche 20% 0% 19,27% 21,98% 25,07% 18,36% 20,48% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Fonte: elaborazione su dati Istat 25

26 Come per le forme giuridiche anche per i settori di attività si analizza, nel seguito, l utilizzo di risorse umane, per mettere in evidenza le particolarità di ciascuna specializzazione. In base ai dati della Tavola 3.8, sia per le sedi che per le unità locali si riscontra una percentuale maggiore di lavoratori retribuiti (addetti e lavoratori esterni) in istruzione e ricerca (per le sedi il 60,24% delle risorse utilizzate nel settore e per le unità locali il 57,48%); il settore si caratterizza per la notevole incidenza dei collaboratori esterni (quasi il 20% delle risorse umane impiegate). Segue sviluppo economico e coesione (per le sedi il 57,56% delle risorse e per le unità locali il 50,89%), ambito in cui la gran parte dei lavoratori sono invece addetti. Al terzo posto si colloca l assistenza e protezione civile (37,41% per le sedi e 29,68% per le unità locali), settore nel quale sono occupati oltre il 30% dei lavoratori retribuiti dell intero non e oltre il 45% del totale addetti. Le istituzioni che si occupano di tutela dei diritti e attività politica e quelle che operano in ambito di cooperazione e solidarietà internazionale basano la propria operatività esclusivamente sul volontariato. La presenza di volontari è determinante anche nel settore (oltre il 99% delle risorse umane utilizzate) e nelle istituzioni che si occupano di filantropia e promozione del volontariato (attorno al 98%). Le istituzioni con un numero medio di lavoratori retribuiti più elevato sono quelle che svolgono attività di sviluppo economico e coesione (oltre 20, quasi tutti addetti), di istruzione e ricerca (15 di cui 10 addetti) e di assistenza e protezione civile (14 di cui 13 addetti). Invece usufruiscono maggiormente del volontariato le istituzioni che svolgono un attività ricreativa e di socializzazione (in media 28 persone per sede), nella (26 persone), di filantropia e promozione del volontariato (25,5 persone) e di assistenza e protezione civile (23,7 persone). Il settore prevalente nel nostro territorio, cioè cultura, sport e ricreazione, si avvale principalmente di volontari; infatti vi opera oltre il 75% del numero complessivo di volontari del non (Grafico 3.7). Da sottolineare però che trovano occupazione nel settore anche il 56% degli oltre collaboratori esterni attivi in provincia. Grafico 3.7 Distribuzione percentuale del capitale umano per i principali settori di attività in provincia di Pordenone Lavoratori retribuiti 11,32% 9,62% 19,47% 35,52% 24,07% Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Assistenza e protezione civile Sviluppo economico e coesione Altre attività Volontari 14,97% 19,17% 8,54% 29,56% 27,76% Attività culturali e artistiche Attività sportive Attività ricreative Assistenza e protezione civile Altre attività Fonte: elaborazione su dati Istat 26

27 Tavola 3.8 del non per tipologie e settore di attività in provincia di Pordenone Settore di attività delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % sul totale risorse umane medio per sede % sul totale risorse umane medio per sede % sul totale risorse umane medio per sede Cultura, sport e ricreazione ,53 0, ,70 0, ,47 19,5 di cui: Attività culturali e artistiche 554 6,23 1,2 91 1,02 0, ,77 18,0 Attività sportive 524 3,91 0,6 70 0,52 0, ,09 15,8 Attività ricreative 140 1,15 0,3 80 0,65 0, ,85 28,0 Istruzione e ricerca ,24 15, ,04 10, ,76 9,9 Sanità ,64 5, ,97 5, ,36 26,0 Assistenza e protezione civile ,41 14, ,34 13, ,59 23,7 Ambiente 3 0,52 0,1 2 0,35 0, ,48 16,8 Sviluppo economico e coesione ,56 20, ,15 20, ,44 15,4 Tutela dei diritti e attività politica 0 0,00 0,0 0 0,00 0, ,00 19,6 Filantropia e promozione del volontariato 26 2,08 0,5 21 1,68 0, ,92 25,5 Cooperazione e solidarietà internazionale 0 0,00 0,0 0 0,00 0, ,00 12,2 Religione 12 5,69 0,5 7 3,32 0, ,31 8,7 Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi ,32 2, ,36 1, ,68 4,3 Altre attività 0 0,00 0,0 0 0,00 0, ,00 8,0 Totale ,57 2, ,11 1, ,43 18,7 Settore di attività delle istituzioni non Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari % sul totale risorse umane medio per UL % sul totale risorse umane medio per UL % sul totale risorse umane medio per UL Cultura, sport e ricreazione ,49 0, ,73 0, ,51 18,5 di cui: Attività culturali e artistiche 558 6,24 1,1 92 1,03 0, ,76 17,2 Attività sportive 511 3,82 0,6 70 0,52 0, ,18 14,6 Attività ricreative 158 1,23 0,3 94 0,73 0, ,77 27,2 Istruzione e ricerca ,48 12, ,01 8, ,52 8,9 Sanità ,86 4, ,32 4, ,14 13,8 Assistenza e protezione civile ,68 7, ,62 7, ,32 18,0 Ambiente 3 0,52 0,1 2 0,35 0, ,48 16,8 Sviluppo economico e coesione ,89 12, ,66 9, ,11 11,7 Tutela dei diritti e attività politica 8 0,81 0,1 1 0,10 0, ,19 15,6 Filantropia e promozione del volontariato 14 1,30 0,3 9 0,84 0, ,70 19,3 Cooperazione e solidarietà internazionale 0 0,00 0,0 0 0,00 0, ,00 11,5 Religione 12 5,97 0,5 7 3,48 0, ,03 8,6 Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi ,79 1, ,40 1, ,21 3,3 Altre attività 2 20,00 1,0 2 20,00 1,0 8 80,00 4,0 Totale ,06 2, ,56 1, ,94 16,6 Fonte: elaborazione su dati Istat 27

28 Grafico 3.8 Distribuzione percentuale delle forme giuridiche per i principali settori di attività in provincia di Pordenone Altre attività Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 0,4% 91,0% 96,2% 2,7% 5,8% 3,8% Società cooperativa Associazione Sviluppo economico e coesione 38,2% 52,9% 8,8% Fondazione Assistenza e protezione civile 11,5% 77,1% 5,1% 6,4% Istruzione e ricerca 2,0% 47,0% 6,0% 45,0% Altra istituzione Cultura, sport e 2,0% 0,2% 97,6% ricreazione 0,1% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Altre attività 1,0% Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 91,2% 97,0% 2,0% 5,7% 3,0% Società cooperativa Associazione Sviluppo economico e coesione 46,7% 46,7% 6,7% Fondazione Assistenza e protezione civile 17,7% 70,8% 3,8% 7,7% Istruzione e ricerca 1,8% 46,4% 7,1% 44,6% Altra istituzione Cultura, sport e ricreazione 0,5% 97,3% 0,2% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 1,9% Fonte: elaborazione su dati Istat L incrocio del dato sul settore di attività con quello sulla forma giuridica consente di definire e di segmentare ulteriormente l assetto istituzionale delle sedi e delle unità locali, individuando gli ambiti di specializzazione per ogni forma giuridica (Tavola 3.9). Le società cooperative sociali operano soprattutto nelle attività di assistenza e protezione civile (47,37% delle sedi di cooperative e 50,68% delle unità locali) e nello sviluppo economico e coesione (34,21% delle sedi e 28,77% delle unità locali). Oltre il 70% delle associazioni si occupa di cultura, sport e ricreazione. La forma giuridica della infine viene principalmente scelta dalle istituzioni che operano nell ambito dell assistenza e protezione civile (36,36% delle sedi di fondazioni e 30,77% delle unità locali) e dell istruzione e ricerca (27,27% delle sedi e 30,77% delle unità locali). 28

29 Tavola 3.9 e unità locali del non per settore di attività e forma giuridica in provincia di Pordenone Settore di attività delle istituzioni non Società cooperativa % sul totale Associazione % sul totale Fondazione % sul totale Altra istituzione % sul totale Cultura, sport e ricreazione 4 10, ,29 2 9, ,82 di cui: Attività culturali e artistiche ,57 2 9, ,45 Attività sportive , ,45 Attività ricreative 4 10, , ,91 Istruzione e ricerca 2 5, , , ,91 Sanità 1 2, , ,64 2 1,82 Assistenza e protezione civile 18 47, , , ,09 Ambiente 0 0, , ,82 Sviluppo economico e coesione 13 34, , ,73 Tutela dei diritti e attività politica , ,45 Filantropia e promozione del volontariato ,13 2 9, Cooperazione e solidarietà internazionale , Religione ,88 1 4,55 3 2,73 Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi , ,64 Altre attività , Totale Settore di attività delle istituzioni non Società cooperativa % sul totale Associazione % sul totale Fondazione % sul totale Altra istituzione % sul totale Cultura, sport e ricreazione 10 13, , , ,78 di cui: Attività culturali e artistiche , , ,49 Attività sportive , ,76 Attività ricreative 10 13, ,21 1 3, ,52 Istruzione e ricerca 2 2, , , ,68 Sanità 3 4, , ,54 3 2,38 Assistenza e protezione civile 37 50, , , ,70 Ambiente , ,59 Sviluppo economico e coesione 21 28, , ,38 Tutela dei diritti e attività politica , ,56 Filantropia e promozione del volontariato ,17 2 7, Cooperazione e solidarietà internazionale , ,79 Religione ,74 1 3,85 3 2,38 Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi , ,97 Altre attività , ,79 Totale Fonte: elaborazione su dati Istat 29

30 3.4 La dimensione economica delle organizzazioni non Il totale delle entrate registrate in bilancio dalle istituzioni non italiane è risultato pari a 64 miliardi di euro, mentre le uscite totali ammontano a 57 miliardi. Le regioni che presentano un maggior volume, in termini sia di entrate che di uscite, sono la Lombardia (con oltre 17 miliardi di euro di entrate e oltre 15 miliardi di uscite) e il Lazio (con quasi 15 miliardi di entrate e quasi 12 miliardi di uscite). Nell insieme i valori delle due regioni costituiscono circa il 50% del totale complessivo sia delle entrate sia delle uscite. Le entrate del Friuli Venezia Giulia rappresentano l 1,8% del totale nazionale e le uscite l 1,9%. Pordenone, poi, con valori che si aggirano attorno ai 250 milioni di euro genera il 22% del bilancio regionale. Tavola 3.10 Istituzioni non e volume di entrate ed uscite per le province del Friuli Venezia Giulia Territorio Entrate Uscite Saldo Istituzioni (in migliaia (in migliaia (in migliaia non di euro) di euro) di euro) Udine Gorizia Trieste Pordenone Friuli Venezia Giulia Italia Fonte: elaborazione su dati Istat Grafico 3.9 Entrate e uscite delle istituzioni non per le province del Friuli Venezia Giulia Entrate 21,65% 35,18% 36,92% 6,24% Udine Gorizia Trieste Pordenone Uscite 22,04% 35,63% 35,86% 6,47% Fonte: elaborazione su dati Istat Tavola 3.11 Entrate e uscite del non per forma giuridica. Confronto fra i dati della provincia di Pordenone e dell Italia Forma giuridica Entrate (milioni di euro) Pordenone % sul totale entrate Uscite (milioni di euro) % sul totale uscite Entrate (milioni di euro) % sul totale entrate Italia Uscite (milioni di euro) % sul totale uscite Società cooperativa 70 28, , , ,95 Associazione 33 13, , , ,72 Associazione non 71 28, , , ,78 Fondazione 19 7, , , ,34 Altra istituzione 56 22, , , ,22 Totale Fonte: elaborazione sui dati Istat 30

31 Grafico 3.10 Entrate e uscite per forma giuridica nelle province del Friuli Venezia Giulia Entrate Uscite 100% 80% 60% 40% 20% 0% 5,81% 6,34% 10,52% 22,50% 11,20% 9,47% 13,47% 4,93% 7,66% 7,72% 34,67% 50,48% 40,12% 49,56% 28,60% 17,70% 13,03% 16,25% 9,95% 17,82% 32,35% 20,69% 16,25% 28,15% 24,77% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Altra istituzione Fondazione Associazione non Associazione Società cooperativa 100% 80% 60% 40% 20% 0% 6,21% 6,20% 11,40% 11,55% 8,93% 8,20% 2,94% 22,01% 6,36% 7,21% 34,70% 50,43% 49,58% 39,71% 28,61% 17,93% 9,67% 13,13% 16,77% 19,14% 32,22% 25,49% 16,95% 29,04% 25,61% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Fonte: elaborazione sui dati Istat In ambito provinciale oltre il 41% delle risorse economiche è detenuto dalle associazioni, il 28% dalle cooperative sociali, quasi l 8% dalle fondazioni e oltre il 22% da altri tipi di istituzioni. Rispetto ai dati nazionali si nota un maggior peso delle cooperative sociali e delle altre istituzioni a discapito delle fondazioni e delle associazioni (Tavola 3.11). Tavola 3.12 Entrate e uscite del non per settore di attività. Confronto fra i dati della provincia di Pordenone e dell Italia Settore di attività Entrate (milioni di euro) Pordenone % sul totale entrate Uscite (milioni di euro) % sul totale uscite Entrate (milioni di euro) % sul totale entrate Italia Uscite (milioni di euro) % sul totale uscite Cultura, sport e ricreazione 63 25, , , ,09 di cui: Attività culturali e artistiche 21 8, , , ,50 Attività sportive 28 11, , , ,25 Attività ricreative 14 5, , , ,35 Istruzione e ricerca 60 23, , , ,82 Sanità 20 8, , , ,61 Assistenza e protezione civile 62 24, , , ,34 Ambiente 1 0,26 0 0, , ,82 Sviluppo economico e 20 8, , , ,59 coesione Tutela dei diritti e attività 0 0,19 0 0, , ,65 politica Filantropia e promozione del 3 1,07 2 0, , ,72 volontariato Cooperazione e solidarietà 0 0,17 0 0, , ,80 internazionale Religione 2 0,90 2 0, , ,06 Relazioni sindacali e 18 7, , , ,45 rappresentanza di interessi Altre attività 0 0,00 0 0, , ,04 Totale Fonte: elaborazione su dati Istat 31

32 Grafico 3.11 Entrate e uscite per settore di attività nelle province del Friuli Venezia Giulia Entrate Altre attività Uscite 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2,60% 6,88% 15,95% 7,20% 16,17% 10,65% 8,03% 33,01% 6,50% 9,52% 8,90% 8,59% 24,91% 8,58% 25,47% 8,12% 19,15% 10,88% 8,09% 20,38% 7,57% 2,20% 6,04% 13,08% 5,77% 14,97% 23,92% 3,28% 17,52% 38,54% 18,12% 27,95% 25,25% 22,69% 13,51% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi Sviluppo economico e coesione Assistenza e protezione civile Sanità Istruzione e ricerca Cultura, sport e ricreazione 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2,17% 6,00% 10,18% 6,90% 10,51% 10,17% 20,17% 9,29% 7,88% 8,77% 6,38% 8,35% 8,43% 11,85% 25,92% 25,75% 24,15% 20,36% 21,31% 8,11% 7,90% 2,06% 6,79% 13,56% 6,15% 15,06% 3,86% 23,38% 17,78% 19,03% 39,19% 28,53% 14,59% 25,85% 23,63% Udine Gorizia Trieste Pordenone FVG Fonte: elaborazione su dati Istat Sempre in ambito provinciale la quota più rilevante di risorse economiche è quella relativa al settore cultura, sport e ricreazione (oltre il 25%), seguita a ruota dall assistenza e protezione civile (quasi il 25%). Al terzo posto si colloca il settore istruzione e ricerca che detiene quasi il 24% delle risorse economiche del non. A livello nazionale tutti i principali settori contribuiscono in misura minore al bilancio economico complessivo; fa eccezione la il cui peso è superiore al 17% in ambito nazionale, mentre in provincia di Pordenone si aggira attorno all 8% (Tavola 3.12). Grafico 3.12 Pordenone: entrate per voci di bilancio 5,51% 2,88% 1,15% 7,03% sussidi e contributi a titolo gratuito da istituzioni pubbliche proventi da contratti e/o convenzioni con istituzioni pubbliche contributi annui aderenti 21,62% proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi 16,38% 45,43% contributi, offerte, donazioni, lasciti testamentari e liberalità proventi derivanti dalla gestione finanziaria e patrimoniale altri proventi/ entrate di fonte privata Fonte: elaborazione su dati Istat La composizione interna delle entrate mette in luce che le fonti di origine privata rappresentano il 48% circa, mentre quelle di origine pubblica oltre il 52% (Grafico 3.12). In particolare, la maggiore incidenza sul totale delle entrate è data dai proventi derivanti da contratti e/o convenzioni con istituzioni pubbliche (circa il 45%); seguono i proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi (oltre il 21%) e i contributi degli aderenti (16%). In ambito Italia il peso delle fonti pubbliche si ferma al 34%. Altra notevole differenza è data dal peso dei contributi degli aderenti che supera di 10 punti percentuali quello rilevato in provincia di Pordenone. 32

33 La maggior parte delle spese delle istituzioni non è destinata alla retribuzione del personale dipendente (quasi il 43%) e all acquisto di beni e servizi (38%). I sussidi, contributi ed erogazioni a terzi che a livello nazionale rappresentano il 12% delle uscite, si fermano al di sotto del 3% in ambito provinciale. In provincia di Pordenone hanno maggior peso le retribuzioni del personale - dato Italia pari al 31% - e anche quelle dei collaboratori - dato Italia 3% - (Grafico 3.13). Grafico 3.13 Pordenone: uscite per voci di bilancio 1,59% 5,25% 1,41% 2,47% 42,72% oneri/spese per i dipendenti oneri/ spese per i collaboratori rimborsi spese ai volontari acquisti di beni e servizi 38,19% 2,37% 6,01% sussidi, contributi ed erogazioni a terzi oneri/spese derivanti dalla gestione finanziaria e patrimoniale oneri tributari/imposte e tasse altri oneri/spese Fonte: elaborazione su dati Istat 3.5 I principali risultati a livello comunale L incidenza del settore non sul totale delle unità giuridico economiche censite nel 2011 supera la media nazionale (6,36%) in tutti i comuni della provincia di Pordenone (Tavola 3.13). L incidenza è particolarmente elevata nei comuni della zona montana che oltrepassano anche la media provinciale e regionale (Grafico 3.14). In termini assoluti il peso dell area montana è molto contenuto, meno del 3% del non provinciale. I primi dieci comuni per numerosità di sedi si trovano nella fascia attorno al capoluogo, oltre ai comuni di Spilimbergo e Maniago, e in complesso riuniscono più del 62% delle istituzioni non (Tavola 3.14 e Grafico 3.15). Tavola 3.13 di unità giuridico economiche al Censimento del Primi e ultimi cinque comuni della provincia di Pordenone per incidenza percentuale del non sulle censite Posizione in graduatoria Territorio Imprese Istituzioni pubbliche Istituzioni non Incidenza non su censite (%) 1 Tramonti di Sopra ,33 2 Andreis ,57 3 Clauzetto ,57 4 Frisanco ,27 5 Barcis , Prata di Pordenone ,17 48 Brugnera ,90 49 Arba ,67 50 Cavasso Nuovo ,56 51 Chions ,35 Provincia di Pordenone ,50 Friuli Venezia Giulia ,30 Italia ,36 Fonte: elaborazione su dati Istat 33

34 Grafico 3.14 Incidenza delle imprese non sul totale delle unità censite nei comuni della provincia di Pordenone 6% - 8% 8% - 10,5% 10,5% - 15% 15% - 35% Grafico 3.15 Presenza di istituzioni non nei comuni () 0% - 0,4% 0,4% - 1,0% 1,0% - 3,0% 3,0% - 27,0% Fonte: elaborazione su dati Istat 34

35 Tavola 3.14 e unità locali di istituzioni non per comune. Graduatoria in ordine decrescente per numero di sedi Posizione Comuni % sul totale Unità locali % sul totale 1. Pordenone , ,29 2. San Vito al Tagliamento 130 5, ,60 3. Sacile 124 5, ,41 4. Spilimbergo 95 4, ,06 5. Cordenons 88 3, ,64 6. Azzano Decimo 87 3, ,60 7. Porcia 81 3, ,38 8. Maniago 75 3, ,60 9. Fontanafredda 74 3, , Fiume Veneto 70 3, , Aviano 68 2, , Casarsa della Delizia 62 2, , Brugnera 59 2, , Pasiano di Pordenone 55 2, , Zoppola 54 2, , Prata di Pordenone 49 2, , Sesto al Reghena 42 1, , Caneva 39 1, , Montereale Valcellina 33 1, , Roveredo in Piano 32 1, , San Quirino 28 1, , Cordovado 27 1, , Valvasone 26 1, , Chions 25 1, , Polcenigo 22 0, , San Giorgio della Richinvelda 21 0, , Pravisdomini 20 0, , Pinzano al Tagliamento 19 0, , Arzene 16 0, , Morsano al Tagliamento 16 0, , Budoia 14 0, , Vivaro 13 0, , Frisanco 12 0, , Meduno 12 0, , Sequals 12 0, , Travesio 12 0, , Claut 11 0, , Vajont 10 0, , Barcis 9 0,39 9 0, San Martino al Tagliamento 9 0, , Clauzetto 8 0,34 8 0, Cimolais 7 0,30 8 0, Fanna 7 0, , Vito d'asio 6 0,26 6 0, Arba 5 0,21 7 0, Castelnovo del Friuli 5 0,21 6 0, Erto e Casso 5 0,21 5 0, Cavasso Nuovo 4 0,17 8 0, Tramonti di Sopra 4 0,17 5 0, Tramonti di Sotto 3 0,13 5 0, Andreis 2 0,09 3 0,11 Provincia di Pordenone Fonte: elaborazione su dati Istat 35

36 Tavola 3.15 Istituzioni non in rapporto alla popolazione residente. Primi e ultimi cinque comuni della provincia di Pordenone in ordine decrescente del numero di sedi ogni mille abitanti Posizione in graduatoria Territorio Popolazione per mille abitanti Unità locali per mille abitanti 1 Barcis ,2 9 34,2 2 Clauzetto ,7 8 20,7 3 Frisanco , ,2 4 Cimolais ,7 8 19,1 5 Erto e Casso ,1 5 13,1 47 Chions ,8 33 6,3 48 San Giorgio della Richinvelda ,6 25 5,5 49 Fanna ,5 11 7,1 50 Arba ,8 7 5,4 51 Cavasso Nuovo ,5 8 5,0 Provincia di Pordenone , ,6 Friuli Venezia Giulia , ,6 Italia , ,9 Fonte: elaborazione su dati Istat Se si considera l incidenza del non sulla popolazione comunale si riscontra che i comuni della fascia montana sono nuovamente quelli con il valore maggiore (Grafico 3.16). Una situazione analoga si osserva considerando il numero di volontari rapportato alla popolazione; tutti i comuni montani registrano un dato elevato e superiore alla media regionale e provinciale (Grafico 3.18). Grafico 3.16 Incidenza del non sulla popolazione a livello comunale ( per mille abitanti) 2, ,5 Fonte: elaborazione su dati Istat 36

37 Tavola 3.16 del non per tipologie e comuni Comuni Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Lavoratori retribuiti di cui addetti Volontari Andreis Arba Arzene Aviano Azzano Decimo Barcis Brugnera Budoia Caneva Casarsa della Delizia Castelnovo del Friuli Cavasso Nuovo Chions Cimolais Claut Clauzetto Cordenons Cordovado Erto e Casso Fanna Fiume Veneto Fontanafredda Frisanco Maniago Meduno Montereale Valcellina Morsano al Tagliamento Pasiano di Pordenone Pinzano al Tagliamento Polcenigo Porcia Pordenone Prata di Pordenone Pravisdomini Roveredo in Piano Sacile San Giorgio della Richinvelda San Martino al Tagliamento San Quirino San Vito al Tagliamento Sequals Sesto al Reghena Spilimbergo Tramonti di Sopra Tramonti di Sotto Travesio Vajont Valvasone Vito d'asio Vivaro Zoppola Provincia di Pordenone Fonte: elaborazione su dati Istat Il numero di lavoratori retribuiti in rapporto alla popolazione risulta invece più elevato nel comune di Pordenone e nei comuni limitrofi, le cui istituzioni generano quindi maggiore occupazione (Grafico 3.17). 37

38 Grafico 3.17 Incidenza dei lavoratori retribuiti sulla popolazione a livello comunale (lavoratori retribuiti delle sedi per mille abitanti) Grafico 3.18 Incidenza dei volontari sulla popolazione a livello comunale (volontari delle sedi per mille abitanti) Fonte: elaborazione su dati Istat 38

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