Consumo critico e commercio equo e solidale. G.I.M.- Gruppo Impegno Missionario - via Carducci Germignaga (VA)

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1 Consumo critico e commercio equo e solidale G.I.M.- Gruppo Impegno Missionario - via Carducci Germignaga (VA) 1

2 Introduzione Questo lavoro vuole dare una risposta agli squilibri esistenti tra il Nord ed il Sud del mondo. Il consumo critico infatti può essere un atteggiamento in grado di modificare le ingiuste regole del commercio internazionale ed è alla base del commercio equo e solidale. Il GIM da tempo diffonde i principi del consumo critico principalmente tramite le sue tre botteghe del mondo che vogliono essere dei punti di incontro ove si impara una nuova economia basata sulla sobrietà. Gianfranco Malagola 2

3 I I dati dello squilibrio Nord Sud popolazione consumi Prodotto lordo mondiale* NORD 20% abitanti 86% delle risorse 85% 80% abitanti 14% delle risorse 15% SUD * valore globale dei beni e dei servizi prodotti in un anno nel mondo 3

4 Altri dati sullo squilibrio Materie Tecnologia prime Nord Nord 1 mondo 2 mondo SI NO SI SI Sud Sud 3 mondo 4 mondo SI NO NO NO Il Nord consuma annualmente : - il 70% dell energia mondiale; - il 75% dei metalli del mondo; - l 85% del legname del mondo; - il 60% di tutto il cibo del mondo Nel Sud del mondo : - un miliardo e 150 milioni di esseri umani vive con meno di 1 al giorno; 4

5 Le Le cause dello squilibrio Nord/Sud Ma quali sono state le cause di questo squilibrio? Proviamo ad elencarne le principali : il controllo commerciale dei prodotti il colonialismo le monocolture il neocolonialismo il deterioramento dei termini di scambio lo sfruttamento del lavoro (manodopera) le multinazionali la globalizzazione il debito estero cause minori 5

6 Il Il colonialismo ed ed il il neocolonialismo Sud Il colonialismo è caratterizzato dallo sfruttamento radicale di tutte le risorse dei paesi colonizzati (agricole, minerarie, energetiche e umane). Tali paesi furono ridotti al ruolo di fornitori di materie prime a costi molto bassi e di manodopera, a volte deportata (schiavitù). Dopo l indipendenza gli stati del Sud non sono più occupati militarmente, ma sono presi d assalto dalle multinazionali: inizia il neocolonialismo Nord Colonialismo = economia di rapina 6

7 Le Le monocolture Dipendenza da un singolo prodotto esportato Burkina F.: cotone 62% 62% Cuba : zucchero 58% 58% Guinea: bauxite 82% 82% Nigeria : petrolio 96% 96% Bolivia : zinco 47% 47% Ciad : cotone 61% 61% Sri Lanka : tè 24% 24% Uganda : caffè 71% 71% Zambia : rame 87% 87% Conseguenze delle monocolture : 1- mentre in un paese come l Italia, che esporta 100/150 prodotti in misura consistente, se uno di questi sul mercato internazionale va male non succede niente, quando va male il prezzo del rame che costituisce l 87% delle esportazioni dello Zambia, l intera economia di questo paese viene travolta. 2- lo stesso avviene quando tali prodotti sono sostituiti da prodotti tecnologicamente più moderni (es. caucciù>chimica,rame>fibre ottiche, zucchero>dolcificanti, cacao>oli vegetali) 7

8 Chi stabilisce i i prezzi? I prezzi delle materie prime esportate dai paesi del Sud sono stabiliti e controllati dalle borse e dalle multinazionali del Nord: dal 1980 si abbassano costantemente portando ad un deterioramento dei termini di scambio con i prodotti finiti espor-tati dai paesi del Nord Prezzi delle esportazioni agricole africane in $ per tonnellata tè caffè cacao

9 Il Il deterioramento dei termini di di scambio 1980: 1 locomotore = sacchi di caffè 1990: 1 locomotore = sacchi di caffè 9

10 Multinazionali e globalizzazione Le multinazionali sono veri e propri colossi finanziari che influenzano i flussi commerciali internazionali, soprattutto delle materie prime provenienti dal Sud del mondo, ed in molti casi movimentano fatturati ben più alti dei PIL* di molti paesi del Sud del mondo. Grazie alle loro dimensioni ed alle loro tecnologie, hanno assunto un potere di contrattazione enorme all interno dei mercati, condizionando i prezzi delle materie prime ed esercitando un peso non indifferente a livello politico. Che cos è la globalizzazione? L OCSE* dà questa definizione: processo attraverso cui mercati e produzione nei diversi paesi diventano sempre più integrati tra di loro, a causa della dinamica di scambio di beni e servizi, e attraverso i movimenti dei capitali e tecnologie 10

11 Il Il debito estero Oggi il debito estero dei paesi poveri ammonta alla cifra di miliardi di dollari Il debito estero dei paesi più poveri è solo uno dei meccanismi attraverso i quali il Nord si arricchisce alle spalle dei tanti Sud del mondo ed è ora un grave ostacolo allo sviluppo umano. I paesi debitori in questi anni hanno destinato al servizio del debito ( somma versata ogni anno per rimborsare i capitali ricevuti e per pagare gli interessi ) la parte più consistente delle loro risorse sottraendola al benessere della popolazione. 11

12 I I protagonisti dello squilibrio 12

13 I I prodotti del Sud I prodotti del Sud del mondo (caffè, cacao, zucchero, tè, banane, ananas, rame, ferro, carbone, zinco ecc.) sono quindi il risultato di attività di sfruttamento continuo da parte di proprietari terrieri, intermediari, multinazionali, che utilizzano spesso il lavoro dei bambini, l inquinamento indiscriminato dell ambiente, la violazione dei diritti umani e la distruzione sconsiderata della natura. La consapevolezza delle ingiustizie che caratterizzano i rapporti commerciali tra Nord e Sud del mondo e che contribuiscono a perpetuare la subordinazione economica e politica dei paesi in via di sviluppo ci deve indurre a cercare possibili soluzioni. 13

14 La La povertà :: un un caso?! " # $ % 14

15 Le Le nostre possibili risposte Di fronte alla necessità di dare una risposta allo squilibrio tra Il Nord ed il Sud del Mondo, possiamo immaginare quattro diversi atteggiamenti: - il primo atteggiamento è quello di chi se ne frega completamente del problema; per lui il problema non esiste. Si arrabbia poi quando nel suo paese arrivano gli albanesi o i filippini. È evidente che questo è un atteggiamento sbagliato. - il secondo atteggiamento è quello di chi prende coscienza che così le cose non vanno bene ma gestisce tutto in termini di carità: una volta all anno fa la sua offerta per le missioni. E già un passo avanti rispetto al primo ma non risolve i problemi. - il terzo atteggiamento è quello di chi si fa carico del problema e cerca una forma di cooperazione con i paesi del Sud del Mondo; si fanno progetti, si realizzano scuole ed ospedali, si aiuta nel concreto le popolazioni. Questo atteggiamento è ottimo ma ha un limite: ogni volta che vi è un bisogno occorre intervenire, in sostanza non si cambiano i meccanismi di sfruttamento e di ingiustizia economica. - infine vi è un ultimo atteggiamento: una risposta consapevole ovvero che cosa posso fare io in quanto consumatore che possiede il potere di acquisto per modificare le ingiuste regole del commercio internazionale ed inoltre posso dare un senso etico alle mie scelte di consumatore per sfuggire alla morsa delle regole dell economia dei consumi. 15

16 Il Il consumo critico Ogni giorno, quando facciamo la spesa, pensiamo di compiere un atto insignificante che riguarda solo la nostra vita. Non ci rendiamo conto che con questo semplice gesto diventiamo complici di un sistema mondiale che perpetua l enorme squilibrio tra il Nord ed il Sud del mondo. Ma c è una cosa che accomuna tutti i consumatori: quando entriamo in un supermercato, prima di acquistare un prodotto, lo scegliamo; è questo atto che ci rende potenti (il il potere di scelta) e che, se gestito in modo critico, può mettere in crisi l intero sistema economico. Questo è il principio di base del consumo critico: scegliere accuratamente ogni prodotto che consumiamo in modo da premiare le imprese che si comportano bene e punire quelle il cui operato economico/produttivo viola i principi etici. 16

17 Il Il consumo critico Chiediamoci allora con quale criterio scegliamo i prodotti quando entriamo in un supermercato? - perché sono alla moda? - perché durano di più? - perché costano poco? Ma non potrebbe esserci qualche altro criterio??... e se prendessimo in considerazione anche la storia del prodotto? 17

18 Quando compri, voti Ogni prodotto ha una sua storia perché dietro di esso vi sono le persone che forse hanno sofferto per produrlo, un ambiente che può essere stato inquinato o deturpato, dei diritti che sono stati calpestati, dei bambini che invece di stare in una scuola sono stati costretti a lavorare quasi sempre in situazioni disumane. Scartando i prodotti che non rispettano l uomo l e l ambientel inviamo un messaggio forte alle aziende: si comunica loro che non siamo d accordod con quello che stanno facendo e lo facciamo utilizzando le loro stesse regole economiche e la loro stessa lingua: i soldi. In definitiva, consumando in modo critico è come se andassimo a votare ogni volta che facciamo la spesa. Boicotta Nike per lo sfruttamento dei lavoratori Boicotta Mitsubishi per la distruzione delle foreste del pianeta Boicotta Nestlè per la promozione del latte in polvere nel Terzo Mondo Boicotta Mc Donalds per la sua politica alimentare, tortura degli animali, sfruttamento dei lavoratori e deforestazione amazzonica 18

19 Il Il consumo critico Consumare in modo critico significa avere un approccio diverso ai prodotti che dobbiamo acquistare; Significa valorizzare il lavoro di chi lo ha fatto, chiedersi che cosa vi è dietro un prodotto; Significa utilizzare prodotti che sono stati realizzati rispettando l ambiente; Significa chiedersi se abbiamo veramente bisogno di quel prodotto. 19

20 La La sfida del Commercio equo e solidale Questa etica del consumo è alla base del Commercio equo e solidale, un modello alternativo di commercio che mette in comunicazione i produttori del Sud con i consumatori del Nord, evitando intermediari e speculatori. Ai produttori del Sud viene garantito uno sbocco commerciale tramite una rete di botteghe denominate Botteghe del Mondo, viene assicurato un giusto guadagno e condizioni di lavoro dignitose. Ai consumatori del Nord vene dato uno strumento per riflettere sulla possibilità che ha ognuno di noi, nei suoi gesti quotidiani, di essere un soggetto attivo, nella lotta all ingiustizia ed allo sfruttamento. Il Commercio Equo e Solidale nasce proprio dall esigenza di costruire nuovi rapporti economici, improntati al rispetto dei diritti umani, alla solidarietà,, alla salvaguardia dell ambiente, alla trasparenza dell attivit attività economica; definisce cioè una nuova componente del commercio : la componente etica. 20

21 Il Il principi del Commercio equo e solidale Il commercio equo e solidale tende a garantire : 1- un prezzo equo (per consentire ai lavoratori ed alle loro famiglie il soddisfacimento dei bisogni primari; stabilito tra produttore ed importatore); 2- la piena dignità del lavoro (ambiente di lavoro salubre, assenza di discriminazioni per le donne o per disabili; non accettare lo sfruttamento del lavoro minorile); 3- la democrazia del processo di lavoro (tutti i prodotti provengono da comunità o cooperative con una reale partecipazione di tutti alle decisioni); 4- il prefinanziamento (al momento dell ordine, l importatore anticipa fino al 50 % del pagamento così da consentire di far fronte alle prime esigenze); la sostenibilità ambientale (lavorazioni non inquinanti, metodi naturali, agricoltura biologica); 5- la sostenibilit 6- la solidarietà (attivazione di progetti a grande impatto sociale per la comunità come scuole, ospedali ecc.); 7- la trasparenza (piena informazione al consumatore sulla composizione del prezzo). 21

22 I I cinque attori del Comes LE LE CENTRALI DI DI IMPORTAZIONE 2 (ATO s, (ATO s, Alternative Alternative Trade Trade Organisations), Organisations), che che curano curano il il rapporto rapporto con con i i produttori, produttori, l importazione l importazione e e la la diffusione diffusione dei dei prodotti prodotti presso presso i i punti punti vendita. vendita. (CTM (CTM Cooperativa Cooperativa terzo terzo Mondo Mondo di di Bolzano, Bolzano, Equo Equo Mercato Mercato di di Cantù, Cantù, RAM RAM Roba Roba dell Altro dell Altro Mondo Mondo di di Genova, Genova, Commercio Commercio Alternativo Alternativo di di Ferrara) Ferrara) I I PRODUTTORI 1 agricoltori agricoltori o o artigiani artigiani dell Asia, dell Asia, dell Africa dell Africa e e dell America dell America Latina, Latina, alla alla ricerca ricerca di di percorsi percorsi originali originali per per il il loro loro sviluppo sviluppo I MARCHI DI GARANZIA organizzazioni con il compito di controllare e certificare l eticità dei produttori dai quali è possibile importare prodotti secondo criteri equi e solidali (Fair Trade Mark, TransFair, Max Havelaar) 5 LE LE BOTTEGHE DEL DEL MONDO 3 che che fungono fungono da da distributori distributori ultimi, ultimi, oltre oltre ad ad effettuare effettuare attività attivitàdi di controinformazione, controinformazione, sensibilizzazione sensibilizzazione e e promozione promozione culturale culturale del del consumo consumo responsabile responsabile I I CONSUMATORI 4 che che scegliendo scegliendo un un prodotto prodotto del del Commercio Commercio Equo Equo e e Solidale Solidale anziché anzichéuno uno analogo analogo sul sul mercato mercato tradizionale tradizionale si si riappropriano riappropriano del del loro loro potere potere (un (un potere poterestraordinario: il il potere potere di di scelta), scelta), trasformando trasformando un un atto atto quotidiano quotidiano in in un operazione un operazione di di giustizia giustizia e e responsabilità responsabilità 22

23 Ma cos è una Bottega del Mondo La Bottega del Mondo non è un negozio come gli altri, ma un vero e proprio laboratorio di economia solidale dove non soltanto si possono acquistare prodotti equi e solidali, ma si possono anche conoscere le storie di tanti piccoli produttori del Sud del mondo ed il loro difficile percorso di emancipazione dalla miseria e dallo sfruttamento. Nelle botteghe infatti, l informazione è un elemento essenziale, mai disgiunto da quello commerciale, ed è volta a far conoscere al consumatore critico i progetti del commercio equo e solidale, i sogni sogni in corso in ogni angolo del mondo, nonché la storia dei prodotti, le loro caratteristiche e la loro valenza sociale. 23

24 Il Il commercio equo e solidale Ecco quindi che: - acquistare un maglione peruviano significa, ad esempio, contribuire alla lotta di centinaia di donne incarcerate ingiustamente dal regime del loro paese - acquistare delle borse in juta del Bangladesh significa consentire a migliaia di donne di lavorare in cooperative autogestite al fine di affrancarsi dalla povertà e ritrovare la loro dignità - acquistare un pacchetto di caffè messicano significa liberare 1500 famiglie di contadini dagli intermediari che acquistavano il loro caffè a prezzi di fame. In una Bottega del Mondo noi possiamo quindi acquistare prodotti che sono stati coltivati con criteri di giustizia, pagandoli magari un po di più. 24

25 Considerazioni finali Occorre però fare una considerazione finale: il commercio equo e solidale è un solo mezzo e non un fine della battaglia per la costruzione di un alternativa all economia di mercato; in altre parole il commercio equo e solidale è un meraviglioso e concreto esempio di come si può impostare un nuovo tipo di economia ma, da solo, non cambierà il mondo. Ecco perché ogni bottega, oltre a vendere i prodotti, deve essere un luogo di ritrovo, di riflessione, di analisi, di ricerca di nuovi stili di vita, in sostanza un laboratorio da cui escono proposte per le nostre scuole, per le nostre parrocchie, per gli oratori, un luogo in cui si aiutano a nascere i gruppi di acquisto solidale (i famosi GAS), si divulgano le campagne di boicottaggio contro le multinazionali e si impara una nuova economia basata sulla sobrietà. 25

26 Il mondo è abbastanza ricco per soddisfare i bisogni di tutti, ma non lo è per soddisfare l aviditl avidità di ciascuno Mahatma Gandhi G.I.M.- Gruppo Impegno Missionario - via Carducci Germignaga (VA) 26

27 Il Il commercio equo e solidale nel nostro territorio "Bottega del Mondo" del GIM a Germignaga via Mameli n. 5 tel orario di apertura: da martedì a venerdì:ore sabato: ore / "Bottega del Mondo" del GIM a Luino via Confalonieri n. 23 tel orario di apertura: lunedì ore da martedì a sabato: ore / "Bottega del Mondo" del GIM a Lavena Ponte Tresa piazza San Giorgio n. 1 tel orario di apertura: martedì ore mercoledì e giovedì ore venerdì ore / sabato ore orario continuato 27

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