NORME TECNICHE E PROFILI

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1 Ordine degli Ingegneri della provincia di Siena LE NUOVE NORME TECNICHE NTC 2014 PER LE COSTRUZIONI STRUTTURE IN C.A. E COSTRUZIONI ESISTENTI IN ZONA SISMICA NORME TECNICHE E PROFILI DI RESPONSABILITA PROFESSIONALE: RIFLESSIONI E PROSPETTIVE Siena, 29 maggio 2015 Consigliere CNI Responsabile aree Costruzioni e Lavoro

2 INDICE 1. QUADRO NORMATIVO VIGENTE E BOZZA DI REVISIONE DELLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI 2. CASI STUDIO 3. PROFILI DI RESPONSABILITA 4. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

3 1. QUADRO NORMATIVO VIGENTE E BOZZA DI REVISIONE DELLE NTC APPROVATA CON PARERE FAVOREVOLE DEL C.S.LL.PP. DEL 14/11/2014

4 FLUSSO NORMATIVO anni 24 anni subito dopo il terremoto di Messina.. AGGIORNAMENTI LEGGI QUADRO 29 anni DPR 380/ anni - ORDINANZA 33 anni 36 anni - NTC anni - CIRCOLARE 38 anni Gli Stati limite entrano nella cultura e nella normativa Le norme consentono l uso del metodo semiprobabilistico agli S.L. anche per azioni orizzontali Le NTC raccolgono in testo unico tutte le norme (carichi, strutture, ponti, ) IL PROGETTISTA HA UN DOPPIO BINARIO PER LE VERIFICHE INIZIA IL PROCESSO DI REVISIONE DELLE NUOVE NORME: 2012: Testo licenziato dalla Commissione relatrice in data ; 2014: Bozza di revisione approvata con parere favorevole del C.S.LL.PP del

5 QUADRO NORMATIVO L. n. 1086/1971 Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato normale e precompresso ed a struttura metallica Il collaudo statico, dal punto di vista normativo, nasce, in maniera organica e moderna, con la legge 5 novembre 1971, n relativamente alle sole strutture in cemento armato normale e precompresso e alle strutture metalliche. D.P.R. 380/2001 Testo unico per l edilizia Art. 65 «Denuncia dei lavori di realizzazione e relazione a struttura ultimata di opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica» 1. Le opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica, prima del loro inizio, devono essere denunciate dal costruttore allo sportello unico, che provvede a trasmettere tale denuncia al competente ufficio tecnico regionale. (Testo rettificato con comunicato in G.U. n. 47 del 25 febbraio 2002) [ ] Art. 67 «Collaudo statico» 1. Tutte le costruzioni di cui all art. 53, c. 1 ([ ] opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso, ed a struttura metallica), la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità devono essere sottoposte a collaudo statico. 2. Il collaudo deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto, iscritto all albo da almeno dieci anni, che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione, esecuzione dell opera. 3. Completata la struttura con la copertura dell edificio, il direttore dei lavori ne dà comunicazione allo sportello unico e al collaudatore che ha 60 giorni di tempo per effettuare il collaudo.

6 GENIO CIVILE QUADRO NORMATIVO D.P.R. 380/2001 Testo unico per l edilizia Art. 93 «Denuncia dei lavori e presentazione dei progetti di costruzioni in zone sismiche» 1. Nelle zone sismiche di cui all'articolo 83 ([ ] tutte le costruzioni la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità), chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto a darne preavviso scritto allo sportello unico, che provvede a trasmetterne copia al competente ufficio tecnico della regione, indicando il proprio domicilio, il nome e la residenza del progettista, del direttore dei lavori e dell'appaltatore. 2. Alla domanda deve essere allegato il progetto, in doppio esemplare e debitamente firmato da un ingegnere, architetto, geometra o perito edile iscritto nell'albo, nei limiti delle rispettive competenze, nonché dal direttore dei lavori. Art. 94 «Autorizzazione per l inizio dei lavori» 1. Fermo restando l'obbligo del titolo abilitativo all intervento edilizio, nelle località sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità all'uopo indicate nei decreti di cui all articolo 83, non si possono iniziare lavori senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione. 2. L'autorizzazione è rilasciata entro sessanta giorni dalla richiesta e viene comunicata al comune, subito dopo il rilascio, per i provvedimenti di sua competenza. La denuncia dei lavori, consistente nell istanza, nel progetto e nei relativi allegati, è presentata a cura del committente dei lavori, ovvero, nel caso di lavori da eseguire in proprio, a cura dello stesso costruttore. La denuncia è presentata prima dell inizio dei lavori al competente settore provinciale del Genio civile e deve riguardare lavori che interessano le strutture di un singolo organismo strutturale, al fine di ottenere un provvedimento di autorizzazione sismica ovvero di deposito sismico.

7 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DEPOSITO PROGETTO (ZONE A BASSA SISMICITA ) PROGETTISTA PROGETTISTA Tratto dalla modulistica dell Ufficio Tecnico del Genio Civile di Firenze

8 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DEPOSITO PROGETTO (ZONE A BASSA SISMICITA ) PROGETTISTA PROGETTISTA COLLAUDATORE Tratto dalla modulistica dell Ufficio Tecnico del Genio Civile di Firenze

9 ATTIVITÀ DI REVISIONE ATTIVITÀ DI REVISIONE: DALLE NTC08 ALLE NTC14 Nell Adunanza dell Assemblea Generale del 14/11/2014, con parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n.53/2012, è stata approvata la bozza di revisione delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08), indicata come NTC14. Il documento dovrà ora acquisire il concerto dal: Ministero degli Interni Dipartimento della Protezione civile per confluire, dopo l approvazione in Conferenza Stato-Regioni, in un decreto interministeriale, redatto dal Ministero delle Infrastrutture, che sarà pubblicato in GU. Nel seguito si presentano, con particolare riferimento ai capitoli 7 e 8 relativi alle costruzioni in zona sismica ed alle costruzioni esistenti,: le principali novità introdotte dalle NTC08 e condivise dalle NTC14, i cambiamenti più significativi apportati dalle NTC14. Per le NTC14 ci si è riferiti al testo estratto dalla bozza finale della revisione, testo che potrebbe ancora essere oggetto di variazioni, ma solo formali e non sostanziali.

10 ATTIVITÀ DI REVISIONE Tratto da «Progettazione in capacità per le nuove costruzioni; vulnerabilità e rischio delle costruzioni esistenti», F. Braga

11 ATTIVITÀ DI REVISIONE Tratto da «Progettazione in capacità per le nuove costruzioni; vulnerabilità e rischio delle costruzioni esistenti», F. Braga

12 ATTIVITÀ DI REVISIONE Tratto da «Progettazione in capacità per le nuove costruzioni; vulnerabilità e rischio delle costruzioni esistenti», F. Braga

13 ATTIVITÀ DI REVISIONE VISON 2000 «A framework for performance-based Design». Structural Engineers Association of California (SEAOC), 1995 IDEA FONDANTE: Progettare così da perseguire, al variare dell uso cui la costruzione è destinata, la relazione desiderata tra prestazioni e probabilità di occorrenza di terremoti di diversa intensità, legando a tale probabilità i parametri di risposta di ciascuna prestazione.

14 NUOVA BOZZA NTC Principali novità del testo Il testo migliora complessivamente l'attuale versione 2008 attraverso alcune novità: la correzione di errori di varia natura ed importanza; una maggiore aderenza alle più recenti edizioni delle norme UNI; una maggiore integrazione agli Eurocodici; un approccio più moderno agli edifici esistenti. I capitoli interessati da modifiche rilevanti sono: Capitolo 2 : Sicurezza e prestazioni attese Tra le principali novità quella relativa al termine vita nominale, sostituito il termine vita nominale di progetto (VN), evidenziando ancora di più il significato convenzionale di questo concetto. È stato eliminato dal testo ogni residuo riferimento al criterio delle tensioni ammissibili. Capitolo 3 : Azioni sulle costruzioni Ci sono modifiche di varia tipologia (lessicale, concettuale) che in particolare inseriscono maggiore attenzione alle questioni del carico incendio, degli urti eccezionali, oltre a specificare meglio le parti relative ad alcune azioni. Capitolo 4 : Costruzioni civili ed industriali , , , , , , , , , , , , , , 4.1.8,.1.1, , , , , , , , , 4.4, 4.5, , , , 4.6 Anche in questo caso ci sono molte modifiche diffuse in vari paragrafi del testo; particolare attenzione va posta alla modifica del p.to 4.6 che riguarda i materiali innovativi su cui si registra una sostanziale chiusura ad ogni forma di armonizzazione con la velocità dei processi scientifici e dell innovazione tecnologica.

15 NUOVA BOZZA NTC Principali novità del testo Capitolo 5 : Ponti , 5.1.3, 5.1.4, 5.2, , , 5.2.2, , Vengono inserite correzioni finalizzate ad una maggiore integrazione con altre normative (strade, Eurocodici) e specificate meglio alcune questioni legate alla compatibilità idraulica. Capitolo 6 : Progettazione geotecnica , 6.2, 6.3,.6.4,.6.5, 6.7 Il capitolo ha subito modificazioni ed integrazioni nei riguardi sia degli aspetti generali della progettazione sia degli aspetti riguardanti singole opere o interventi. Capitolo 7 : Progettazione per azioni sismiche 7.1, 7.2.1, 7.2.2, 7.2.3, 7.2.5, 7.2.6, 7.3, 7.3.1, 7.3.2, 7.3.3, , , , 7.3.6, , 7.4.1, , , , , , , , , , , , 7.5.1, , , 7.7,.7.7.1, 7.7.3, 7.8, , , , 7.9, 7.11, , , La revisione di questo capitolo ha riguardato tanto gli aspetti generali della progettazione e delle verifiche, che quelli più specifici di alcune tipologie strutturali, che una maggiore armonizzazione con l Eurocodice 8. In particolare, eliminando ogni residuale richiamo alle zone sismiche, si fa sempre riferimento all accelerazione sismica (ag.s) e si inseriscono formulazioni semplificate per le costruzioni in bassa sismicità (ag.s < 0.075g). Infine, attraverso l introduzione delle definizioni di capacità e domanda, in termini di rigidezza-resistenza-duttilità, si è inteso introdurre in norma il concetto di progettazione in capacità.

16 NUOVA BOZZA NTC Principali novità del testo Capitolo 8 : Costruzioni esistenti 8.3, 8.4, 8.4.1, 8.4.2, 8.4.3, 8.5.3, 8.5.4, 8.7, Questo capitolo ha costituito il punto centrale della presentazione all assemblea di due testi sostanzialmente diversi: testo A, testo B. Quest ultimo era, di fatto, la riproposizione dell attuale testo delle NTC Il principio sostanziale che ha faticato molto ad affermarsi è stato quello di favorire una sicurezza diffusa nel territorio, anziché quella di privilegiare interventi (adeguamento) con grandi prestazioni su un numero molto ridotto di edifici. Il risultato (testo A ) rappresenta comunque un avanzamento rispetto alla situazione attuale. Viene invertito l ordine con cui sono classificati gli interventi; non una pura inversione lessicale rispetto all attuale testo (2008) ma un fatto sostanziale che, attraverso questo nuovo ordine, vuole promuovere quella sicurezza diffusa che, appunto, trova nell intervento locale e nel miglioramento la sua più corretta espressione. L inserimento di un traguardo minimo per il progetto di miglioramento rappresenta un altra novità di rilievo; con il testo approvato il 14 novembre 2014 solo la dimostrazione del raggiungimento di questo traguardo identificherà il progetto come miglioramento ponendo ogni altro risultato, più correttamente, nella sfera dell intervento locale. Capitolo 11 : Materiali e prodotti per uso strutturale , , , , , , , , 11.3, , , , Permane nel testo una forte diffidenza verso tutti gli operatori della filiera, unita alla irrinunciabile necessità di una procedura complessa ed articolata, non priva di potenziali rischi di scarsa trasparenza ed oggettività, per l accettazione di nuovi prodotti e/o sistemi strutturali, che fa pernio unicamente sul servizio tecnico centrale del CSLLPP.

17 CAPITOLO 2 CAP. 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA - VITA NOMINALE COEFFICIENTE D USO ( CAP. 2) Le azioni sismiche su una costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento (V R ) così definito: VR = VN CU Viene sottolineato il significato convenzionale di tale parametro, finalizzato all individuazione delle azioni nell ambito della valutazione della sicurezza ed alle relative verifiche. Viene eliminata la tab. 2.4.I riferita a determinati tipi di opere non esaustivi, introducendo categorie generali di costruzioni che si differenziano sotto il profilo non tipologico ma prestazionale.

18 CAPITOLO 2 CAP. 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE Tratto da «Progettazione in capacità per le nuove costruzioni; vulnerabilità e rischio delle costruzioni esistenti», F. Braga

19 CAPITOLO 2 CAP. 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA - VITA NOMINALE COEFFICIENTE D USO ( CAP. 2) N.B.: sono stati introdotti chiarimenti anche riguardo alla scelta della vita nominale di progetto per le opere in fase di costruzione, al fine di evitare l assunzione di valori per i quali le metodologie probabilistiche di valutazione delle azioni, basati su di esse, perdono di significato tecnico. Infine è stato eliminato dal testo ogni residuo riferimento al metodo delle tensioni ammissibili ed ai relativi decreti attuativi; IL METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE RESTA IL SOLO CRITERIO DI VERIFICA ADOTTABILE.

20 CAPITOLO 2 CAP. 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE CLASSI D USO ( CAP. 2) Con riferimento alle conseguenza di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d uso così definite: NON CAMBIA!!

21 CAPITOLO 7 CAP. 7 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE Le NTC14 fissano le responsabilità di ciascuna competenza coinvolta nei lavori ( 7.2.3). ELEMENTI NON STRUTTURALI Quando l elemento non strutturale è costruito in cantiere, è compito del progettista della struttura individuare la domanda e progettare la capacità in accordo a formulazioni di comprovata validità ed è compito del direttore dei lavori verificarne la corretta esecuzione; quando invece l elemento non strutturale è assemblato in cantiere, è compito del progettista della struttura individuare la domanda, mentre è compito del fornitore e/o dell installatore fornire elementi e sistemi di collegamento di capacità adeguata.

22 CAPITOLO 7 CAP. 7 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE Le NTC14 fissano le responsabilità di ciascuna competenza coinvolta nei lavori ( 7.2.4). IMPIANTI A meno di contrarie indicazioni della legislazione nazionale di riferimento, della progettazione antisismica degli impianti è responsabile il produttore, della progettazione antisismica degli elementi di alimentazione e collegamento è responsabile l installatore, della progettazione antisismica degli orizzontamenti, delle tamponature e dei tramezzi a cui si ancorano gli impianti è responsabile il progettista strutturale. La capacità dei diversi elementi funzionali costituenti l impianto, compresi gli elementi strutturali che li sostengono e collegano, tra loro e alla struttura principale, deve essere maggiore della domanda sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite da considerare (v ). È compito del progettista della struttura individuare la domanda, mentre è compito del fornitore e/o dell installatore fornire impianti e sistemi di collegamento di capacità adeguata. In assenza di più accurate valutazioni, la domanda sismica agente per la presenza di un impianto sul campo di solaio su cui l impianto è collocato o sul pannello di tamponatura o di tramezzatura a cui l impianto è appeso si può assimilare ad un carico uniformemente distribuito di intensità 2Fa/S, dove Fa è la forza di competenza di ciascuno degli elementi funzionali componenti l impianto applicata al baricentro dell elemento e calcolata utilizzando l equazione [7.2.1] e S è la superficie del campo di solaio o del pannello di tamponatura o di tramezzatura. Tale carico distribuito deve intendersi agente sia ortogonalmente sia tangenzialmente al piano medio del campo o del pannello.

23 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Le unità immobiliari censite nelle categorie catastali del gruppo A, sono abitazioni e, al , sono 34,6 milioni, circa 170 mila unità in più di quelle rilevate con riferimento al Lo stock abitativo è soprattutto di proprietà delle persone fisiche, circa 31,8 milioni di unità, quasi il 92% del totale. Alle persone giuridiche risultano intestate 2,8 milioni di unità e sono meno di 10 mila le abitazioni tra i beni comuni. La distribuzione nelle province italiane delle unità immobiliari a destinazione residenziale dà una immediata idea di quanto possano essere determinanti, ai fini dell abbattimento del rischio sismico, le indicazioni contenute nel capitolo 8 dedicato alle costruzioni esistenti.

24 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI L approccio alle costruzioni esistenti da parte della norma vigente è riassunto dal Cap. 8 delle Norme Tecniche per le Costruzioni del (NTC08). Il Cap. 8 è stato centrale in molte interpretazioni anche in sede di CTU/Procura. RIFLESSIONI: la qualità e l approfondimento delle indagini condotte dai professionisti, individuando nella mancata valutazione della sicurezza globale ( 8.3 delle NTC08) delle costruzioni da essi trattate, una possibile concausa per morti e feriti; Il rispetto, alla lettera, delle 4 condizioni per le quali l adeguamento è obbligatorio ( delle NTC08), senza tenere alcun conto del fatto che il mancato rispetto alla lettera della norma non aveva inciso in alcun modo sulla sicurezza e, dunque, sul crollo.

25 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI 8.1 OGGETTO Il presente capitolo definisce i criteri generali per la valutazione della sicurezza e per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo degli interventi sulle costruzioni esistenti. È definita costruzione esistente quella che abbia, alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o del progetto di intervento, la struttura completamente realizzata.! 8.2 CRITERI GENERALI (3 capoverso) La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni esistenti devono tenere conto dei seguenti aspetti: la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione (tempo spesso dimenticato attualizzando le valutazioni ) ; possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione (tali difetti sono stati ritenuti sempre palesi o al più da palesare SEMPRE!! con verifica globale.); la costruzione può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano completamente manifesti; le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria. (4 capoverso) Nella definizione dei modelli strutturali, si dovrà tenere conto che: la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile e dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive; la conoscenza delle proprietà meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in opera ma solo della omogeneità dei materiali stessi all interno della costruzione, del livello di approfondimento delle indagini conoscitive e dell affidabilità delle stesse; i carichi permanenti sono definiti e la loro conoscenza dipende dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive. Non si parla di modello di calcolo e non si individua il modo nel quale migliorare livello di approfondimento ed affidabilità (tutto è legato al numero di prove, non alla dispersione dei risultati ed al loro contenuto informativo).

26 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI 8.3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA (3 capoverso) Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra una sola delle seguenti situazioni: riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a: significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione; danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni) o da situazioni di funzionamento ed uso anomali; provati gravi errori di progetto o di costruzione; cambio della destinazione d uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o passaggio ad una classe d uso superiore; esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità e/o ne modifichino la rigidezza. Qualora le circostanze di cui ai punti precedenti riguardino porzioni limitate della costruzione, la valutazione della sicurezza potrà essere effettuata anche solo sugli elementi interessati e a quelli con essi interagenti, tenendo presente la loro funzione nel complesso strutturale, posto che le mutate condizioni locali non incidano sostanzialmente sul comportamento globale della struttura. La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: l uso della costruzione possa continuare senza interventi; l uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell uso); sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante.

27 CAPITOLO 8 Bozza revisione NTC 14/11/2014 NTC2008 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI ( CAP. 8.4) CATEGORIE DI INTERVENTO: interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme. interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme. riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti; CATEGORIE DI INTERVENTO: interventi di riparazione o locali: interventi che interessino singoli elementi strutturali e che, comunque, non riducano le condizioni di sicurezza preesistenti; interventi di miglioramento: interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati al 8.4.3; interventi di adeguamento: interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, conseguendo i livelli di sicurezza fissati al paragrafo Si modifica l ordine di presentazione degli interventi per indebolire il binomio intervento = adeguamento NELL OTTICA DI PROMUOVERE LA «SICUREZZA DIFFUSA» che trova la sua più corretta espressione nell intervento locale e nel miglioramento! Per gli interventi di miglioramento e di adeguamento l esclusione di provvedimenti in fondazione dovrà essere in tutti i casi motivata esplicitamente dal progettista, attraverso una verifica di idoneità del sistema di fondazione in base ai criteri indicati nel 8.3. Qualora l intervento preveda l inserimento di nuovi elementi che richiedano apposite fondazioni, queste ultime dovranno essere verificate con i criteri generali di cui ai precedenti Capitoli 6 e 7, cosi come richiesto per le nuove costruzioni.

28 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI NTC 2008 Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate. È possibile eseguire interventi di miglioramento nei casi in cui non ricorrano le condizioni specificate al paragrafo Il progetto e la valutazione della sicurezza dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché alla struttura nel suo insieme. Ogni intervento che conduce ad una positiva valutazione della sicurezza rispetto alla situazione originaria ha di fatto prodotto MIGLIORAMENTO MIGLIORAMENTO SISMICO Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere il livello di sicurezza della costruzione. La valutazione della sicurezza e il progetto di intervento dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonchè alla struttura nel suo insieme. Per la combinazione sismica delle azioni, il valore di ζ E puo essere minore dell unita. A meno di specifiche situazioni relative ai beni culturali, per le costruzioni di classe IV il valore di ζe, a seguito degli interventi di miglioramento, deve essere comunque non minore di 0,4, mentre per le costruzioni di classe III e II il valore di ζ E, sempre a seguito degli interventi di miglioramento, deve essere comunque non minore di 0,1. Interventi mediante i quali si ottengono valori di ζ E inferiori a tali minimi sono classificati come interventi di riparazione o locali.!! BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 Per avere la classificazione di MIGLIORAMENTO si fissa un traguardo che orienti ed indirizzi l intervento specie per edifici pubblici SI FISSA IL DISCRIMINE TRA MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE LOCALE!!!!

29 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI NTC 2008 È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario, all adeguamento della costruzione nei casi: a) sopraelevare la costruzione; b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione; c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d uso che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10%; resta comunque fermo l obbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se interessano porzioni limitate della costruzione; d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente. ADEGUAMENTO SISMICO BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 L intervento di adeguamento della costruzione è obbligatorio quando si intenda: a) sopraelevare la costruzione (anche solo di 60 cm, anche migliorando la sicurezza!!); b) ampliare la costruzione mediante opere ad essa strutturalmente connesse e tali da alterarne significativamente la risposta; c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d uso che comportino incrementi dei carichi globali verticali in fondazione superiori al 10%. Resta comunque fermo l obbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se interessano porzioni limitate della costruzione; d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un sistema strutturale diverso dal precedente; nel caso degli edifici, effettuare interventi strutturali che trasformano il sistema strutturale mediante l impiego di nuovi elementi verticali portanti su cui grava almeno il 50% dei carichi gravitazionali complessivi riferiti ai singoli piani; e) introdurre sistemi di controllo della risposta sismica.! Si indebolisce il binomio intervento = adeguamento almeno nei casi possibili!

30 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI [ ] NTC 2008 Una variazione dell altezza dell edificio, per la realizzazione di cordoli sommitali, sempre che resti immutato il numero di piani, non è considerata sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a) e b). In tal caso non è necessario procedere all adeguamento, salvo che non ricorrano le condizioni di cui ai precedenti punti c) o d). ADEGUAMENTO SISMICO BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 [ ] Il valore di ζ E che deve essere raggiunto post operam dipende da quale sia la condizione sopra indicata che impone l obbligo dell adeguamento e dal livello di conoscenza che si vuole/può conseguire con le indagini. Nei casi a), b) e d), per la verifica della struttura, e), per la verifica del sistema di isolamento, si deve avere almeno ζe =1,0. Nei casi c) ed e) per la verifica della struttura si può assumere ζe =0,80. Una variazione dell altezza dell edificio dovuta alla realizzazione di cordoli sommitali o a variazioni della copertura che non comportino incrementi di superficie abitabile, non è considerato ampliamento, ai sensi della condizione a). In tal caso non è necessario procedere all adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni di cui agli altri precedenti punti. Oggettiva marginalizzazione degli interventi di adeguamento Alta spesa sociale Le regole per gli edifici esistenti sono diverse, specifiche, meno gravose di quelle di edifici nuovi. Il processo di adeguamento ha una sua maggiore possibilità di azione in un quadro di compatibilità socio-economica.!!

31 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Tratto da «Progettazione in capacità per le nuove costruzioni; vulnerabilità e rischio delle costruzioni esistenti», F. Braga

32 CAPITOLO 8 CAP. 8 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Se si interviene sull esistente quanto evidenziato porta, in molte interpretazioni anche in sede di CTU/Procura, alla necessità di produrre un modello globale per valutare il livello di sicurezza e, di conseguenza, ad adeguare sistematicamente così da allineare il livello di sicurezza dell esistente al livello di sicurezza del nuovo. Peraltro le elaborazioni del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) dicono chiaramente che adeguare tutte le costruzioni, pubbliche e private, e le opere infrastrutturali strategiche costerebbe al paese alcune centinaia di miliardi di euro. Una spesa di tale entità, A FRONTE DI RISORSE LIMITATE, non è addossabile allo stato, neppure nell ipotesi di spalmarla su un numero esteso di anni (anche dandosi 100 anni per provvedere, si dovrebbero stanziare alcuni miliardi ogni anno). Inoltre i terremoti continuerebbero, nel frattempo, a venire ed il loro costo a gravare sul bilancio nazionale (negli ultimi 50 anni l Italia ha speso 150 miliardi di euro per interventi successivi ai terremoti, ossia per interventi legati alla mancata riduzione del rischio sismico ). Si è dunque stretti tra due vincoli contrapposti, apparentemente ineludibili: La necessità di intervenire adeguando Le risorse limitate a disposizione dello stato

33 CAPITOLO 9 NTC2008 CAP. 9 «IL COLLAUDO STATICO» CAP. 9 COLLAUDO STATICO Il collaudo statico riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti dell opera che svolgono funzione portante. Il collaudo statico, tranne in casi particolari, va eseguito in corso d opera quando vengono posti in opera elementi strutturali non più ispezionabili, controllabili e collaudabili a seguito del proseguire della costruzione. Le opere non possono essere poste in esercizio prima dell effettuazione del collaudo statico. L ispezione dell opera verrà eseguita alla presenza del Direttore dei lavori e del Costruttore, confrontando in contraddittorio il progetto depositato in cantiere con il costruito. CAP. C9 «IL COLLAUDO STATICO» CIRCOLARE ESPLICATIVA NTC 2008 n.617 del Le finalità del collaudo statico previsto dal T.U. dell Edilizia (D.P.R. 380/2001), che ne regola le procedure per le sole strutture in cemento armato normale e precompresso e metalliche, vengono estese a tutte le parti strutturali delle opere, indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato. Il collaudo statico comprende i seguenti adempimenti: tecnici: volti alla formazione del giudizio del Collaudatore sulla sicurezza e stabilità dell opera nel suo complesso, includendo il volume significativo del terreno, le strutture di fondazione e gli elementi strutturali in elevazione, nonché sulla rispondenza ai requisiti prestazionali indicati in progetto con particolare riferimento alla vita nominale, alle classi d uso, ai periodi di riferimento e alle azioni sulle costruzioni; amministrativi: volti ad accertare l avvenuto rispetto delle prescrizioni tecniche necessarie ad assicurare la pubblica incolumità e delle procedure previste dalle normative vigenti in materia di strutture. A conclusione delle operazioni di collaudo il Collaudatore statico rilascia il certificato di collaudo statico. Esso conterrà una relazione sul progetto strutturale e sui documenti esaminati e sulle eventuali attività integrative svolte, i verbali delle visite effettuate con la descrizione delle operazioni svolte, il giudizio sulla collaudabilità o non collaudabilità delle strutture e della loro ispezionabilità ai fini della manutenzione, con riferimento all intero periodo della loro vita utile.

34 CAPITOLO 9 Bozza revisione NTC del 14/11/2014 NTC2008 CAP. 9 COLLAUDO STATICO CAP. 9 «IL COLLAUDO STATICO» DALLE NTC ALLA BOZZA DI REVISIONE DELLE NTC APPROVATA CON PARERE FAVOREVOLE DEL C.S.LL.PP. DEL 14/11/2014 Il collaudo statico riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti dell opera che svolgono funzione portante. Il collaudo statico va inteso come procedura disciplinata dalle vigenti leggi di settore e finalizzata alla valutazione e al giudizio sulle prestazioni, come definite dalle presenti norme, delle opere e delle componenti strutturali comprese nel progetto ed eventuali varianti depositati presso gli organi di controllo competenti; in caso di esito positivo, la procedura si conclude con l emissione del certificato di collaudo. E stata parzialmente rivista ed integrata la dizione di collaudo statico, al fine di evidenziare che il collaudo statico deve riferirsi al progetto effettivamente depositato presso gli organi di controllo competenti e alle sue eventuali varianti anch esse depositate a termini di legge.

35 CAPITOLO 9 Bozza revisione NTC del 14/11/2014 NTC2008 CAP. 9 COLLAUDO STATICO CAP. 9 «IL COLLAUDO STATICO» DALLE NTC ALLA BOZZA DI REVISIONE DELLE NTC APPROVATA CON PARERE FAVOREVOLE DEL C.S.LL.PP. DEL 14/11/2014 Il collaudo statico, tranne in casi particolari, va eseguito in corso d opera quando vengono posti in opera elementi strutturali non più ispezionabili, controllabili e collaudabili a seguito del proseguire della costruzione. Il collaudo statico, tranne in casi particolari, va eseguito in corso d opera. E stato generalizzato il principio per cui il collaudo statico, tranne casi particolari, va eseguito in corso d opera, in quanto ai fini del controllo effettivo sulla corretta esecuzione di un opera e sulla conformità di quanto eseguito al progetto e alle sue eventuali varianti, risulta essenziale che l attività di collaudo venga svolta in corso d opera. In generale il capitolo 9 ha subito limitatissime modifiche rispetto alle NTC2008

36 CAPITOLO 9 CAP. 9 COLLAUDO STATICO CAP. 9 «IL COLLAUDO STATICO» RIEPILOGANDO COLLAUDO Grattacieli in cls VETRO In corso d opera Elementi costruttivi secondari (non strutturali) - Responsabilità del progettista - Collaudo Norme di rango superiore di cui è urgente la modifica (DPR 380/2001) Norme L esigenza di un collaudo statico da effettuarsi in corso d opera pone il problema del collaudo degli elementi strutturali «secondari», degli elementi «non strutturali» e degli impianti che pure necessitano di attenzione progettuale ai sensi del cap delle Norme Tecniche. QUALIFICAZIONE DELLA COMMITTENZA Il CONCERTO con i progettisti necessità di una revisione?? NON GUARDARE AL FUTURO CON GLI OCCHI DEL PASSATO

37 CAPITOLO 7 CAP. 7 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE CAP. 7 «PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE» CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI «SECONDARI» ED ELEMENTI NON STRUTTURALI ( CAP ) Sia la rigidezza che la resistenza di tali elementi vengono ignorate nell analisi della risposta e tali elementi vengono progettati per resistere ai soli carichi verticali. Tali elementi devono essere in grado di assorbire le deformazioni della struttura soggetta all azione sismica di progetto, mantenendo la capacità portante nei confronti dei carichi verticali. Agli elementi secondari si applicano i particolari costruttivi definiti per gli elementi strutturali. In nessun caso: la scelta degli elementi da considerare secondari può determinare il passaggio da struttura «irregolare» a struttura «regolare», il contributo alla rigidezza totale sotto azioni orizzontali degli elementi secondari può superare il 15% della analoga rigidezza degli elementi principali. Gli elementi costruttivi senza funzione strutturale il cui danneggiamento può provocare danni a persone devono essere verificati, insieme alle loro connessioni alla struttura, per l azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati (esclusi i tamponamenti interni di spessore < 100 mm).

38 CAPITOLO 10 CAP. 10 REDAZIONE DEI PROGETTI NTC2008 CAP. 10 «REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO» I progetti esecutivi riguardanti le strutture devono essere informati a caratteri di chiarezza espositiva e di completezza nei contenuti e devono inoltre definire compiutamente l intervento da realizzare. Restano esclusi i piani operativi di cantiere ed i piani di approvvigionamento. Il progetto deve comprendere i seguenti elaborati: Relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione generale dell opera e dei criteri generali di analisi e verifica. Relazione sui materiali; Elaborati grafici, particolari costruttivi; Piano di manutenzione della parte strutturale dell opera; Relazione sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini specialistiche ritenute necessarie alla realizzazione dell opera. Particolare cura andrà posta nello sviluppare le relazioni di calcolo, con riferimento alle analisi svolte con l ausilio del calcolo automatico, sia ai fini di facilitare l interpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentire elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi dal redattore del documento. II progettista resta comunque responsabile dell intera progettazione strutturale. Nel caso di analisi e verifica svolte con l ausilio di codici di calcolo, oltre a quanto sopra specificato, e in particolare oltre alla Relazione generale strutturale, si dovranno seguire le indicazioni fornite in ANALISI E VERIFICHE SVOLTE CON L AUSILIO DI CODICI DI CALCOLO Qualora l analisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con l ausilio di codici di calcolo automatico, il progettista dovrà controllare l affidabilità dei codici utilizzati e verificare l attendibilità dei risultati ottenuti, curando nel contempo che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità.

39 CAPITOLO 10 CAP. 10 REDAZIONE DEI PROGETTI CAP. C10 «REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO» C.10.1 Caratteristiche generali CIRCOLARE ESPLICATIVA NTC 2008 n.617 del La disciplina dei contenuti della progettazione esecutiva strutturale che riguarda, essenzialmente, la redazione della relazione di calcolo e di quelle specialistiche annesse (geologica, geotecnica, sismica ecc.), degli elaborati grafici e dei particolari costruttivi nonché del piano di manutenzione delle strutture, salvo diverse disposizioni normative di settore, trova riferimento: nel T.U. dell edilizia D.P.R. n. 380/2001 di cui vanno osservate modalità e procedure; nel Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, di cui al D.Lgs n. 163/2006; nel Regolamento di attuazione del sopra citato Codice (D.P.R. 207/2010). in ogni caso con la finalità di assicurare la perfetta stabilità e sicurezza delle strutture e di evitare qualsiasi pericolo per la pubblica incolumità (D.P.R. 380/2001 art. 64) ed in modo da escludere la necessità di variazioni in corso di esecuzione. Il progetto strutturale [..] va informato a caratteri di chiarezza espositiva di completezza nei contenuti, che definiscano compiutamente l intervento da realizzare [ ] attraverso i seguenti elaborati: 1) Relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione generale dell opera e dei criteri generali di analisi e di verifica 2) Relazione sui materiali 3) Elaborati grafici, particolari costruttivi 4) Piano di manutenzione della struttura dell opera 5) Relazioni specialistiche sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini ritenute necessarie alla progettazione dell opera e sui rilievi topografici.

40 CAPITOLO 10 CAP. 10 REDAZIONE DEI PROGETTI NTC2008 CAP. 10 «REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO» RIEPILOGANDO 1. Relazione di calcolo; 2. Relazione sui materiali; 3. Elaborati grafici, particolari costruttivi; 4. Piano di manutenzione delle parti strutturali dell opera; 5. Relazione sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini specialistiche ritenute necessarie alla realizzazione dell opera a) Controllare l affidabilità dei codici b) Verificare l attendibilità dei risultati E gli elementi secondari non strutturali (facciate, divisori, impianti, ) IL SOFTWARE - Descrizione basi teoriche ed algoritmi - Individuazione campi di impiego - Casi di prova interamente risolti e commentati (riproducibili) c) Tipo di analisi svolta d) Origini e caratteristiche dei codici e) Modalità di presentazione dei risultati f) Info sull elaborazione g) Giudizio motivato di accettabilità dei risultati # VALIDAZIONE INDIPENDENTE

41 CAPITOLO 10 CAP. 10 REDAZIONE DEI PROGETTI CAP. 10 «REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO» DALLE NTC ALLA BOZZA DI REVISIONE DELLE NTC APPROVATA CON PARERE FAVOREVOLE DEL C.S.LL.PP. DEL 14/11/2014 Ad integrazione del DM : il testo è stato articolato in più paragrafi; sono state inserite integrazioni che mirano a migliorare la qualità degli elaborati del progetto strutturale da redigere, con particolare riferimento alla Relazione di Calcolo, nel caso di utilizzo di programmi automatici; è stato inserito un dettagliato elenco degli elementi che la Relazione di Calcolo deve riportare, anche al fine di rendere più agevole l esame del progetto sia da parte degli organi di controllo che del collaudatore; è stata inserita la disposizione per cui è opportuno che «i tabulati generalmente forniti dai programmi automatici, cui la Relazione di Calcolo deve fare riferimento, non facciano parte integrante della Relazione stessa, ma ne costituiscano un allegato»; La dizione «Validazione indipendente del calcolo strutturale» di cui al par NTC 2008 è stata modificata in «Valutazione indipendente del calcolo strutturale» per non ingenerare confusione ed equivoci rispetto alla procedura di Validazione dei progetti di sui all art. 55 del Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti (D.P.R. 207/2010) Sono state introdotte limitate integrazioni redazionali che non ne alterano la sostanza dei contenuti NOTA BENE: Tali integrazioni erano già presenti anche nel testo licenziato dalla Commissione Relatrice nell ottobre 2012.

42 CAPITOLO 11 NTC 2008 GENERALITA CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, devono rispondere ai requisiti indicati nel seguito. Il testo è stato sostanzialmente rivisto in accordo con le disposizioni del Regolamento UE sui prodotti da costruzione n. 305 del 9 marzo 2011 («Regolamento»), entrato integralmente in vigore in data , che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione ed abroga la Direttiva 89/106/CEE. più ampia definizione dei materiali da costruzione!! I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: identificati qualificati accettati dal Produttore dal Direttore Lavori (professionista) mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, prove sperimentali di accettazione. Si definiscono materiali e prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, quelli che consentono ad un opera ove questi sono incorporati permanentemente di soddisfare in maniera prioritaria il requisito base delle opere n.1 Resistenza meccanica e Istabilità materiali di ecui prodotti all Allegato peri uso del Regolamento strutturale devono UE 305/2011. essere: identificati dal Produttore qualificati accettati dal Direttore Lavori (professionista) mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, prove sperimentali di accettazione.

43 CAPITOLO 11 materiali innovativi CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI NTC 2008 In particolare, per quanto attiene l identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi: [ ] c) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo e non ricadenti in una delle tipologie A) o B). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. GENERALITA BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 In particolare, per quanto attiene l identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi: [ ] c) materiali e prodotti per uso strutturale non ricadenti in una delle tipologie A) o B). In tali casi il fabbricante dovrà pervenire alla Marcatura CE sulla base della pertinente Valutazione Tecnica Europea (ETA), o un Certificato di Valutazione Tecnica rilasciato dal Presidente del C.S.LL.PP., previa istruttoria del Servizio Tecnico Centrale, anche sulla base di Linee Guida approvate dal C.S.LL.PP., ove disponibili; con decreto del Presidente del C.S.LL.PP., su conforme parere della competente Sezione, sono approvate Linee Guida relative alle specifiche procedure per il rilascio del Certificato di Valutazione Tecnica. Qualora il fabbricante preveda l impiego dei prodotti strutturali anche con funzioni di compartimentazione antincendio, le Linee Guida sono elaborate dal Servizio Tecnico Centrale di concerto, per la valutazione di tale specifico aspetto, con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della difesa Civile del Ministero dell Interno. Il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici pubblica periodicamente l elenco delle Linee Guida per il rilascio della Certificazione di Valutazione Tecnica di specifici prodotti.

44 CAPITOLO 11 GENERALITA CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI NTC 2008 BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 maggiore definizione degli oneri per il professionista!! Per i prodotti non qualificati mediante la Marcatura CE, il Direttore dei Lavori dovrà accertarsi del possesso e del regime di validità della documentazione di qualificazione (caso B) o del Certificato di Valutazione Tecnica (caso C). Sarà inoltre onere del Direttore dei Lavori, nell ambito dell accettazione dei materiali prima della loro installazione, verificare che tali prodotti corrispondano a quanto indicato nella documentazione di identificazione e qualificazione, nonché accertare l idoneità all uso specifico del prodotto mediante verifica delle prestazioni dichiarate per il prodotto stesso nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla normativa tecnica applicabile per l uso specifico e dai documenti progettuali, con particolare riferimento alla Relazione sui materiali, di cui al Al termine dei lavori che interessano gli elementi strutturali, il Direttore dei Lavori predispone, nell ambito della Relazione a struttura ultimata di cui all articolo 65 del DPR.380/01, una sezione specifica relativa ai controlli e prove di accettazione sui materiali e prodotti strutturali, nella quale sia data evidenza documentale riguardo all identificazione e qualificazione dei materiali e prodotti, alle prove di accettazione ed alle eventuali ulteriori valutazioni sulle prestazioni. Le prove su materiali e prodotti, a seconda delle specifiche procedure applicabili, come specificato di volta in volta nel seguito, devono generalmente essere effettuate da: a) laboratori di prova notificati ai sensi del Capo VII del Regolamento UE 305/2011; b) laboratori di cui all art. 59 del DPR 380/2001; c) altri laboratori, dotati di adeguata competenza ed idonee attrezzature, previo nulla osta del Servizio Tecnico Centrale.

45 CAPITOLO 11 CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI CALCESTRUZZO NTC 2008 BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 La prescrizione del calcestruzzo all atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza ed il diametro massimo dell aggregato. La prescrizione del calcestruzzo all atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza al getto ed il diametro massimo dell aggregato, nonché la classe di esposizione ambientale, di cui alla norma UNI EN 206:2014. Il conglomerato per il getto delle strutture di un opera o di parte di essa si considera omogeneo se confezionato con la stessa miscela e prodotto con medesime procedure. Il conglomerato per il getto delle strutture di un opera o di parte di essa si considera omogeneo ai fini del controllo (secondo le prestazioni), se possiede le medesime caratteristiche prestazionali (classe di resistenza e classe di esposizione). CONTROLLI DI QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO VALUTAZIONE PRELIMINARE Il costruttore resta comunque responsabile della qualità del calcestruzzo posto in opera, che sarà controllata dal Direttore dei Lavori, secondo le procedure di cui al Il Direttore dei Lavori ha l'obbligo di acquisire, prima dell'inizio della costruzione, la documentazione relativa alla valutazione preliminare delle prestazioni e di accettare le tipologie di calcestruzzo da fornire, con facoltà di far eseguire ulteriori prove preliminari. Il Direttore dei Lavori ha comunque l'obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d opera per verificare la corrispondenza delle caratteristiche del calcestruzzo fornito rispetto a quelle stabilite dal progetto.

46 CAPITOLO 11 CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI ACCIAIO BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 E stato previsto il riordino di quanto prescritto per gli acciai da calcestruzzo armato, con particolare riguardo ai controlli effettuati nei Centri di trasformazione ed in cantiere, in tutti i casi di impiego di carpenterie metalliche, nonché una revisione del testo finalizzata ad allineare la norma nazionale ai riferimenti comunitari di settore, decisamente più restrittivi, riguardo agli acciai da calcestruzzo armato precompresso. Per quanto concerne i componenti in acciaio per strutture metalliche e strutture composte si è tenuto conto della norma europea armonizzata UNI EN e della conseguente marcatura CE di elementi prelavorati. Inoltre, è stato proposto di distinguere i Centri di trasformazione per carpenteria metallica, definiti come centri di prelavorazione di componenti strutturali ed officine di produzione di carpenterie metalliche, dai Produttori di elementi tipologici in acciaio, definiti come centri di produzione di elementi in acciaio quali lamiere grecate e trafilati a freddo, produzione di bulloni e chiodi, produzione di elementi strutturali in serie. I controlli di accettazione in cantiere sono stati meglio definiti, e, se necessario introdotti, in modo da renderli chiaramente obbligatori in tutti i casi di impiego di carpenterie metalliche.

47 CAPITOLO 11 CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI ACCIAIO CENTRI DI TRASFORMAZIONE NTC 2008 Si definiscono Centri di trasformazione, nell ambito degli acciai per carpenteria metallica, i centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo, i centri di prelavorazione di componenti strutturali, le officine di produzione di carpenterie metalliche, le officine di produzione di elementi strutturali di serie e le officine per la produzione di bulloni e chiodi. Il Centro di trasformazione deve possedere tutti i requisiti previsti al BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 Nell ambito degli acciai per carpenteria metallica, per i prodotti e/o componenti strutturali per cui non sia applicabile la marcatura CE, si definiscono: Centri di trasformazione per carpenteria metallica i centri di prelavorazione e le officine di produzione di carpenterie metalliche. I Centri di trasformazione devono possedere tutti i requisiti previsti al , salvo diversamente specificato al punto Centri di produzione di elementi in acciaio i centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo, le officine per la produzione di bulloni e chiodi, le officine di produzione di elementi strutturali in serie. Ai produttori di elementi tipologici in acciaio si applicano le disposizioni previste al ed al per i centri di trasformazione. Agli elementi seriali da essi fabbricati si applicano le disposizioni di cui al punto 11.1.

48 CAPITOLO 11 CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI ACCIAIO CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE NTC 2008 BOZZA NTC 2014 APPROVATA DAL C.S.LL.PP IL 14/11/2014 I controlli in cantiere, demandati al Direttore dei Lavori, sono obbligatori e devono essere eseguiti secondo le medesime indicazioni di cui al precedente , effettuando un prelievo di almeno 3 saggi per ogni lotto di spedizione, di massimo 30 t. A seconda delle tipologie di materiali pervenute in cantiere il Direttore dei Lavori deve effettuare i seguenti controlli: Elementi di Carpenteria Metallica: 3 prove ogni 90 tonnellate; il numero di campioni, prelevati e provati nell ambito di una stessa opera, non può comunque essere inferiore a tre. Per opere per la cui realizzazione è previsto l impiego di quantità di acciaio da carpenteria non superiore a 2 tonnellate, il numero di campioni da prelevare è individuato dal Direttore dei Lavori, che terrà conto anche della complessità della struttura. Lamiere grecate e profili formati a freddo: 3 prove ogni 15 tonnellate; il numero di campioni, prelevati e provati nell ambito di una stessa opera,, non può comunque essere inferiore a tre. Per opere per la cui realizzazione è previsto l impiego di una quantità di lamiere grecate o profili formati a freddo non superiore a 0.5 tonnellate, il numero di campioni da prelevare è individuato dal Direttore dei Lavori. Bulloni e chiodi: 3 campioni ogni 1500 pezzi impiegati; il numero di campioni, prelevati e provati nell ambito di una stessa opera, non può comunque essere inferiore a tre. Per opere per la cui realizzazione è previsto l impiego di una quantità di pezzi non superiore a 100, il numero di campioni da prelevare è individuato dal Direttore dei Lavori. Giunzioni meccaniche: 3 campioni ogni 100 pezzi impiegati; il numero di campioni, prelevati e provati nell ambito di una stessa opera, non può comunque essere inferiore a tre. Per opere per la cui realizzazione è previsto l impiego di una quantità di pezzi non superiore a 10, il numero di campioni da prelevare è individuato dal Direttore dei Lavori. I controlli di accettazione devono essere effettuati prima della posa in opera degli elementi e/o dei prodotti. maggiore definizione dei controlli da effettuare!!

49 NORME TECNICHE: IL QUADRO EUROPEO INTEGRAZIONE NORMATIVA EUROPEA INTEGRAZIONE NORMATIVA IN UN QUADRO ASSOLUTAMENTE DISOMOGENEO DEL VALORE E DELLA COGENZA DELLE NORME NTC2008 EUROCODICI ANNESSI NAZIONALI (2013) DECRETO MINISTERIALE!! CODICI PRESTAZIONALI innovazione? crescita? ridondanza normativa? complementarietà? Cap. 12 NTC 2008 CAPITOLO 12 - BOZZA NTC 2014 approvata con parere favorevole del C.S.LL.PP. del 14/11/2014 Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei seguenti documenti: Eurocodici strutturali (Appendici Nazionali); Norme UNI EN armonizzate; Norme UNI per prove su materiali e prodotti. Inoltre possono essere utilizzati i documenti di seguito indicati che costituiscono riferimenti di comprovata validità: Istruzioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del C.S.LL.PP.; Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale; Istruzioni e documenti tecnici del C.N.R. Per quanto non trattato nella presente norma o nei documenti di comprovata validità sopra elencati, possono essere utilizzati anche altri codici internazionali; è responsabilità del progettista garantire espressamente livelli di sicurezza coerenti con quelli delle presenti Norme tecniche.

50 2.1 CASO STUDIO: SPAZI DESTINATI AD USO COMMERCIALE A VENEZIA

51 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 1. STATO SOVRAPPOSTO

52 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 2. ANALISI DEL QUADRO FESSURATIVO

53 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 3. IL PROCESSO ITERATIVO DELLA PROGETTAZIONE Presenza di una muratura in falso al piano superiore, nota fin dalla fase di rilievo, che grava su un solaio i cui travetti risultano interrotti e malamente riconnessi in corrispondenza della muratura.

54 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 3. IL PROCESSO ITERATIVO DELLA PROGETTAZIONE Presenza di un architrave eccentrico rispetto alla muratura soprastante. Stato di fatto Stato di progetto

55 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 3. IL PROCESSO ITERATIVO DELLA PROGETTAZIONE La rimozione dell intonaco ha evidenziato il cedimento della muratura che ha comportato la rottura dello strato di malta in corrispondenza della mezzeria del paramento murario.

56 Spazi destinati ad uso commerciale a Venezia 3. IL PROCESSO ITERATIVO DELLA PROGETTAZIONE Scarsa qualità della muratura Solai malamente riconnessi Scarso ammorsamento delle mazzette Presenza di molti strati di pavimentazione Muratura ammalorata

57 2.2 CASO STUDIO: SPAZI DESTINATI AD USO COMMERCIALE IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE A MILANO

58 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM SCOPO Definire e progettare, sulla base del processo di conoscenza raggiunto, gli interventi confortativi sulle strutture dell edificio in oggetto, nell ottica del miglioramento sismico ai sensi di: Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14 gennaio 2008 e relativa Circolare applicativa del 2 febbraio 2009, n 617, C.S.LL.PP; Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2007; Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42. Il contesto storico-artistico in cui si interviene Per quanto attiene agli interventi sui beni vincolati, è lo stesso Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004) art.29, comma 4, a precisare che, per i beni immobili situati nelle zone dichiarate soggette a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l intervento di MIGLIORAMENTO STRUTTURALE.

59 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM L immobile Galleria è stato oggetto di una approfondita INDAGINE CONOSCITIVA che ha riguardato tanto il terreno di fondazione che le strutture in elevazione. Nel dettaglio, il background conoscitivo, necessario alle successive operazioni progettuali, si è sviluppato attraverso le seguenti FASI, con APPROCCIO INTEGRATO: a. il RILIEVO GEOMETRICO e del quadro fessurativo/deformativo; b. analisi dello STATO DI CONSISTENZA attuale: tecnologie, materiali e stato di conservazione; c. la CARATTERIZZAZIONE FUNZIONALE DELL EDIFICIO e dei suoi spazi; d. la CONOSCENZA STORICA DEGLI INTERVENTI SUBITI; e. la CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI. 2. PROGETTO DI CONOSCENZA Il quadro conoscitivo così delineato è stato poi integrato dalle rimozioni di tramezzi, controsoffitti e impianti che hanno permesso un maggiore approfondimento della morfologia strutturale dell edificio. Tali demolizioni ci consegnano oggi un edificio in cui è assolutamente evidente la lettura dell impianto strutturale dal tempo della sua costruzione alla attuale realtà fisica e materica. Il percorso di conoscenza si tramuta, in funzione dell accuratezza delle operazioni di rilievo, dell analisi storica, dell approfondimento delle indagini sperimentali e dell anamnesi degli interventi pregressi, in un Livello di conoscenza. Ai sensi dei punti C8A.1.A e C8A.1.B delle NTC 2008 e della Circ. n. 617 del , è stato raggiunto: LIVELLO DI CONOSCENZA LC2 (FATTORE DI CONFIDENZA = 1,2) PER MURATURE ED ELEMENTI IN C.A. LIVELLO DI CONOSCENZA LC1 (FATTORE DI CONFIDENZA = 1,35) PER SOLAI

60 SI Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM FILOSOFIA DI PROGETTO QUADRO CONOSCITIVO PRELIMINARE (rilievo geometrico, caratterizzazione funzionale e meccanica, ) PROGETTO ESECUTIVO DELLE STRUTTURE (modellazione, disegni esecutivi, ) APPALTO OPERE DI DEMOLIZIONE Linee principali d intervento: massimizzare la permanenza delle materia originale del manufatto limitando le trasformazioni; formulare decisioni sulla scorta di valutazioni tecniche supportate da una approfondita conoscenza e affidabilità tecnico-scientifica; utilizzare conoscenze la cui efficacia sia oggettiva e strettamente correlata alla patologia specifica dell oggetto; realizzare interventi minimi, riconoscibili e quanto più reversibili, prevalentemente di aggiunta o di affiancamento dell esistente in maniera da rendere possibile il monitoraggio nel tempo. VERIFICA CORRISPONDENZA STATO DI FATTO/STATO DI PROGETTO NO AGGIORNAMENTO DEI DETTAGLI ESECUTIVI DEL PROGETTO DELLE STRUTTURE COSTRUZIONE

61 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM MODELLAZIONE L analisi del COMPORTAMENTO GLOBALE DELLA STRUTTURA si è basata su ANALISI STATICHE NON-LINEARI (ANALISI PUSH-OVER, Rif. C NTC2008) condotte sul modello globale dell edificio. I pannelli murari sono stati modellati mediante un innovativo MACRO- ELEMENTO capace di modellare il comportamento nel piano della muratura cogliendo in modo distinto tutti i meccanismi di collasso: meccanismo di rottura flessionale (rocking); rottura a taglio per fessurazione diagonale; rottura a taglio per scorrimento. Modellazione di una parete piana Modellazione 3D dell edificio Interazione tra le pareti e i diaframmi di piano

62 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ED INDICATORI DI RISCHIO La valutazione della sicurezza consiste nel determinare l entità massima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la struttura è capace di sostenere con i margini di sicurezza richiesti dalle NTC, definiti dai coefficienti parziali di sicurezza sulle azioni e sui materiali. L entità dell azione sismica sostenibile è denominata CAPACITÀ, l entità dell azione sismica attesa è denominata DOMANDA. Un modo sintetico ed esaustivo di esprimere l entità dell azione sismica, e quindi di Capacità e Domanda, consiste nel riportare i valori di accelerazione al suolo (PGAC) e di periodo di ritorno (TRC) corrispondenti al raggiungimento dei diversi stati limite (PGA CL,V per SLV e PGA CL,D per SLD). Per gli edifici in muratura si assume che LA VERIFICA DELLO SLV IMPLICHI ANCHE LA VERIFICA DELLO SLC (Circolare C ). Si definiscono due tipi di indicatori di rischio: il primo dato dal rapporto fra capacità e domanda in termini di PGA; il secondo espresso dall analogo rapporto fra i periodi di ritorno dell azione sismica.

63 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM PROGETTO IN CORSO D OPERA INSTALLAZIONE DEL PONTEGGIO PER IL RESTAURO DELLA FACCIATA Il «ponteggio-portale», muovendosi su rotaie nei bracci della galleria, consente le operazioni di restauro della facciata.

64 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM PROGETTO IN CORSO D OPERA Prove metallurgiche sulla trave chiodata esistente Aree individuate per il prelievo di materiale

65 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM PROGETTO IN CORSO D OPERA Inghisaggi sulle murature Il progetto ha previsto la predisposizione di inghisaggi di barre filettate all interno della muratura al fine di sostenere in quota le sedi di alloggiamento delle travi previste per il consolidamento dei solai esistenti. Su tali barre sono state effettuate prove di taglio e di estrazione i cui risultati sono andati a costituire la base per la riverifica delle condizioni di progetto. PROGETTAZIONE A. PROVE AD ESTRAZIONE B. PROVE DI TAGLIO Le prove a strappo sono state condotte con l'ausilio di un martinetto cavo operante a spinta reazionato al muro retrostante. Le forze di contrasto all'estrazione sono state portate a distanza dall'area di estrazione mediante l'ausilio di una traversa metallica. PROVE IN FASE DI CANTIERE Estratto dagli elaborati di progetto La prova è stata condotta con l'ausilio di un martinetto operante a tiro, posizionato a ridosso della muratura in modo tale da imporre alla barra in prova una forza quasi esclusivamente tagliante.

66 Galleria Vittorio Emanuele: intervento di miglioramento sismico AI SENSI DEL DM PROGETTO IN CORSO D OPERA Interventi in copertura e nei due piani in c.a. sopraelevati CATENE RINFORZO PILASTRI C.A. Soluzione di progetto: rinforzo di pilastri con F.R.P. Soluzione in opera: rinforzo con calastrellatura Soluzione modificata per ottimizzazione di: - TEMPI - COSTI - FACILITA DI ESECUZIONE Soluzione modificata per: - MINORE INVASIVITA INTERVENTO - FACILITA DI ESECUZIONE

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