DELIBERAZIONE N. 9/37 DEL

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1 Oggetto: Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della Delib.G.R. n. 24/23 del 23 aprile 2008, relativa al progetto Ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Monte Coldianu, nel Comune di Ozieri. Proponente: Consorzio industriale di interesse regionale di Chilivani-Ozieri. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che il Consorzio industriale di interesse regionale di Chilivani-Ozieri ha presentato, a maggio 2011, l istanza di Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto Ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Monte Coldianu, nel Comune di Ozieri, ascrivibile alla categoria di cui all Allegato A1 alla Delib.G.R. n. 24/23 del , Punto 15 Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva superiore a metri cubi (operazioni di cui all allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006), discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazioni di cui all allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006), ad esclusione delle discariche per inerti con capacità complessiva sino a metri cubi. La discarica di Monte Coldianu, nel Comune di Ozieri, ha ricevuto l Autorizzazione Integrata Ambientale con provvedimento n. 3 del della Provincia di Sassari. L area dell impianto ha una superficie di circa 10 ettari ed è dedicata all abbancamento di rifiuti non pericolosi. Il progetto è articolato in due moduli, dei quali il primo parzialmente esaurito, e prevede lo stoccaggio di circa metri cubi di rifiuti, al netto di una volumetria complessiva, compreso il capping finale, di metri cubi. La discarica, di proprietà del Consorzio per la Zona di Interesse Regionale (Z.I.R.) di Chilivani-Ozieri, è gestita dalla società Chilivani Ambiente SpA. Il volume residuo autorizzato è pari a metri cubi, mentre l ampliamento in progetto permetterebbe di disporre di ulteriori metri cubi, che garantirebbero una autonomia di almeno cinque anni. La discarica è dotata dei presidi necessari per la gestione: il percolato viene stoccato in serbatoi e trasferito con autobotti per la depurazione ed è presente la rete per la captazione del biogas, che viene bruciato in torcia. La geomembrana è monitorata tramite pozzi di ispezione e per il controllo 1/8

2 della falda sono presenti quattro piezometri, uno a monte e tre a valle. La parte a valle del settore in coltivazione è chiusa con telo provvisorio in HDPE mentre in quella a monte avvengono i conferimenti. Il progetto definitivo di ampliamento prevede il sollevamento degli argini, in misura variabile, della vasca attualmente interessata dalla coltivazione per ricavare nuovi volumi, l adeguamento dei presidi e della viabilità interna, la sistemazione del sistema di drenaggio delle acque di precipitazione meteorica e la chiusura finale dell impianto con il ripristino ambientale. Per la realizzazione dei nuovi argini verranno utilizzate le terre rinforzate. Si prevede l integrazione del codice CER Fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell acqua, rispetto all elenco dei codici autorizzati dalla Provincia di Sassari. In merito all iter, l Assessore fa presente che il procedimento è stato avviato a maggio 2011, in seguito al deposito della prescritta documentazione e alle pubblicazioni di rito e che il progetto è sottoposto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), da rilasciarsi da parte della Provincia di Sassari e che, per economia procedimentale, la fase istruttoria di VIA e AIA è stata condotta in maniera congiunta. In data 16 giugno 2011, presso la sala consiliare del Comune di Ozieri, ha avuto luogo la presentazione pubblica dell intervento e dello Studio di impatto ambientale, senza partecipazione di pubblico; nell ambito della stessa non sono state formulate osservazioni, né sono pervenute successivamente. In data 28 settembre 2011, presso la sede dell Assessorato regionale della Difesa dell Ambiente, si è tenuta la Conferenza Istruttoria che, al fine di consentire il coordinamento e la semplificazione dei procedimenti di VIA e di AIA, di cui all art. 10, comma 2, del D.Lgs. n. 152/2006, s.m.i., ha assolto anche le funzioni della conferenza dei servizi di cui all art. 29-quater, comma 5, del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.. Alla conferenza hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del proponente e i funzionari del Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistema informativo ambientale (SAVI), i rappresentanti della Provincia di Sassari e del Servizio Tutela dell atmosfera e del territorio dell Assessorato regionale della Difesa dell Ambiente; a seguito della conferenza, il SAVI, viste anche le note pervenute, ha chiesto una serie di chiarimenti e integrazioni, trasmesse dal Consorzio a novembre Il Servizio SAVI, valutate le integrazioni documentali e tenuto conto della nota della Provincia di Sassari del 29 dicembre 2011, con la quale sono stati richiesti ulteriori chiarimenti prima del rilascio del parere finalizzato al procedimento di VIA, ha chiesto al proponente di provvedere a trasmettere le necessarie controdeduzioni in merito, pervenute in data 18 gennaio /8

3 L'Assessore riferisce, quindi, che il Servizio SAVI, preso atto del parere favorevole della Provincia di Sassari espresso con nota n del 20 gennaio 2012, considerato che la documentazione agli atti è adeguata per consentire la comprensione delle caratteristiche e dimensioni del progetto (rimandando alla fase di AIA la definizione puntuale di alcuni aspetti evidenziati dall amministrazione provinciale di Sassari nella nota n del 20 gennaio 2012), la tipologia delle opere previste ed il contesto territoriale e ambientale di riferimento, ha concluso l istruttoria con una proposta di giudizio positivo in merito alla compatibilità ambientale dell intervento, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad Autorizzazione Integrata Ambientale le prescrizioni di seguito riportate: 1. la volumetria di progetto dovrà essere pari a metri cubi, al netto della copertura finale; 2. potranno essere conferiti esclusivamente i rifiuti elencati nell Autorizzazione Integrata Ambientale di cui alla determinazione n. 3 del 16 dicembre 2009 della Provincia di Sassari e successive emanazioni; 3. per quanto riguarda il codice CER richiesto come integrazione nel presente progetto di ampliamento, dovranno essere rispettati i criteri di ammissione in discarica per rifiuti non pericolosi previsti dal DM 3 agosto 2005; 4. per quanto riguarda la fase di cantiere e in particolare la costruzione dell argine, nel progetto da sottoporre ad Autorizzazione Integrata Ambientale dovranno essere indicate le aree individuate per il deposito delle terre e dei materiali da costruzione, i siti di approvvigionamento delle terre e le loro caratteristiche; 5. dovrà essere previsto il monitoraggio della stabilità del nuovo argine, mediante inclinometri o idonea strumentazione elettronica. La rete dei punti, la frequenza dei controlli e i dettagli tecnici e strumentali dovranno essere riportati nel Piano di Monitoraggio e Controllo allegato al progetto da sottoporre ad Autorizzazione Integrata Ambientale; 6. la gestione operativa e post-operativa della discarica dovrà avvenire nel pieno rispetto delle norme vigenti, tra cui il D.Lgs. n. 36/2003, il D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e dovrà prevedere l esclusivo utilizzo delle migliori tecnologie disponibili; 7. la fase di gestione post operativa della discarica dovrà durare almeno per 30 anni dal momento della chiusura, e, in questo periodo, dovranno essere mantenuti in attività i presidi ambientali, così come previsto dal D.Lgs. n. 36/2003; 8. per quanto riguarda la gestione del percolato: 3/8

4 a. la gestione dovrà essere mirata a minimizzare la formazione del percolato, limitando l infiltrazione delle acque meteoriche nel corpo della discarica tramite opportune procedure gestionali quali la copertura delle aree non più oggetto di coltivazione, attraverso la messa in opera del capping (definitivo o provvisorio) o l adozione di altri elementi di copertura che garantiscano l isolamento dei rifiuti abbancati; b. al fine di minimizzare il battente idraulico sul fondo e prevenire intasamenti e occlusioni delle tubazioni, tutto il volume di percolato prodotto dovrà essere costantemente captato, raccolto e smaltito in impianto autorizzato ai sensi della vigente normativa per tutto il tempo di vita della discarica, e comunque per un tempo non inferiore a 30 anni dalla data di chiusura definitiva dell'impianto; c. le tre vasche di raccolta e la vasca di contenimento dovranno essere costantemente svuotate, di modo da garantire la massima disponibilità volumetrica ed evitare la formazione di un battente all interno della massa dei rifiuti; 9. la gestione del biogas deve essere condotta in modo tale da ridurre al minimo il rischio per l'ambiente e per la salute umana, il sistema di estrazione, trattamento e controllo del biogas dovrà essere mantenuto in esercizio per tutto il tempo in cui nella discarica è presente la formazione del gas e comunque per il periodo ritenuto necessario dall'ente di controllo competente; inoltre dovrà essere prevista l'eventuale sostituzione dei sistemi di captazione deformati in modo irreparabile dall assestamento della massa dei rifiuti; 10. per quanto riguarda il sistema di impermeabilizzazione della discarica: a. la realizzazione del capping dovrà comprendere lo strato per il drenaggio del gas, tra lo strato di regolarizzazione e lo strato minerale compattato, come previsto dal D.Lgs. n. 36/2003; b. sulla superficie sommitale dell argine esistente dovrà essere posato uno strato di argilla dello spessore di almeno un metro e di conducibilità idraulica k 10-7 cm/sec, accoppiato ad una geomembrana, in luogo del geocomposito bentonitico previsto in progetto; 11. per quanto riguarda le acque superficiali: a. le acque meteoriche che intercettano la superficie della discarica in coltivazione dovranno confluire per intero nella rete di captazione del percolato, fino alla realizzazione della chiusura definitiva; in seguito potranno essere allontanate dopo un trattamento di sedimentazione, da svolgere sino al raggiungimento dei livelli qualitativi di cui alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006; 4/8

5 b. dopo la completa rivegetazione del suolo, che dovrà essere verificata ai sensi dell art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003, le acque potranno essere allontanate verso i compluvi naturali; c. le acque drenanti il tratto di pista che va dal punto di scarico dei rifiuti all area di lavaggio ruote dovranno essere adeguatamente trattate, ai sensi della Disciplina regionale degli scarichi di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 10 dicembre 2008; d. le acque che scorrono sui rifiuti abbancati, allo stato attuale e in quello di progetto, non devono confluire nella canaletta perimetrale che raccoglie le acque meteoriche e le convoglia alla vasca di sedimentazione VS, ma dovranno essere inviate alla vasca di raccolta del percolato; e. il monitoraggio presso il Rio Fonte Maria dovrà avere cadenza semestrale; 12. per quanto riguarda le acque sotterranee: a. allo scopo di monitorare le falde individuate a diverse profondità, il piezometro 4, uno dei nuovi piezometri posti lungo l argine in ampliamento e uno dei due posti alla base del modulo in post esercizio, dovranno essere realizzati a doppia canna, così da intercettare anche le acque profonde circolanti all interno del basamento. I dati rilevati in tali piezometri, nel primo anno di misure, dovranno essere utilizzati per la verifica delle caratteristiche della circolazione idrica sotterranea, con particolare riferimento a quella profonda; b. il nuovo piezometro 4 dovrà essere ubicato in posizione tale da rappresentare il monte idrogeologico sia del modulo in post gestione che del modulo in esercizio, possibilmente scegliendo un punto arretrato rispetto al limite occidentale del modulo in post gestione, oltre la recinzione; c. per il principio di precauzione, nel caso si verificasse la presenza di acque in fase di costruzione degli argini, dovranno essere messe in atto adeguate misure di tutela quali, ad esempio, la depressione forzata della falda; d. i piezometri in dismissione dovranno essere opportunamente sigillati mediante il completo riempimento degli stessi con materiale impermeabile (per esempio pellets d argilla o bentonite) che ne garantisca un perfetto isolamento; e. per quanto concerne l aumento della conducibilità elettrica e il superamento delle CSC osservato nei valori misurati nei 4 piezometri di controllo dovrà essere prodotto, entro tre mesi dalla presente deliberazione, un accurato studio circa le relative cause, da 5/8

6 trasmettere all Assessorato regionale della Difesa dell Ambiente, alla Provincia di Sassari e al Dipartimento provinciale di Sassari dell ARPAS; f. i nuovi piezometri dovranno essere realizzati con il rivestimento in materiale plastico; 13. in relazione agli aspetti geotecnici, come richiesto dalla Provincia di Sassari con nota del 20 gennaio 2012, il proponente, preliminarmente al rilascio dell AIA, dovrà raccordarsi con detto Ente; 14. per prevenire la dispersione delle polveri: a. è vietato depositare rifiuti pulverulenti, o comunque soggetti all erosione eolica, senza adeguati sistemi di contenimento, fisici o gestionali (mantenimento di condizioni di umidità e quant altro riconducibile alle buone pratiche di conduzione delle discariche); b. si dovrà procedere alla bagnatura degli strati di copertura dei rifiuti, delle piste e di tutte le zone non impermeabilizzate presenti all interno dell impianto; c. durante la fase di cantiere si dovrà mantenere un adeguato livello di umidità delle aree interessate da scavi, sbancamenti e movimentazione di terre; 15. nel Piano di Monitoraggio e Controllo dovranno essere indicate le coordinate geografiche dei punti di controllo di ogni componente/matrice sottoposta a monitoraggio e dovrà essere riportata la loro localizzazione planimetrica; 16. i rifiuti prodotti durante la gestione dell impianto, sia quelli destinati allo smaltimento che quelli da avviare al recupero tramite le operazioni di messa in riserva, dovranno essere gestiti ai sensi delle normative vigenti e dovranno essere indicati, nel progetto da sottoporre ad Autorizzazione Integrata Ambientale i siti per il deposito temporaneo, le aree per la messa in riserva e le modalità gestionali previste per queste attività; 17. per quanto riguarda il progetto di recupero ambientale della discarica: a. il suolo utilizzato per la realizzazione dello strato di terra vegetale dovrà avere struttura e granulometria adeguata per garantire il massimo risultato in termini di mantenimento dell umidità, resistenza all erosione e alle variazioni di temperatura; b. gli interventi di tipo naturalistico dovranno essere supportati da personale esperto in discipline botaniche e tecniche vivaistiche, al fine di verificare la coerenza ecologica e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde, coerentemente con le caratteristiche funzionali dello strato di copertura. Le operazioni dovranno essere effettuate in accordo 6/8

7 con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Sassari, il quale dovrà essere preventivamente contattato; c. per quanto riguarda le specie che verranno piantumate, si raccomanda l esclusivo utilizzo di essenze autoctone e locali; d. per minimizzare gli effetti erosivi sulle zone in pendenza si dovranno scegliere specie in grado di formare una copertura omogenea e continua mentre le acque meteoriche dovranno essere incanalate tramite solchi di drenaggio e, qualora necessario, tramite canalette in terra e pietrame; e. per almeno cinque anni dalle piantumazioni si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, con particolare riferimento alle irrigazioni di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, dovranno essere attuati gli opportuni interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree e arbustive al fine di garantire il raggiungimento dello stato di progetto in termini di densità degli individui; f. si dovrà provvedere a verificare la copertura vegetale del modulo in post gestione di modo da garantire la necessaria coerenza rispetto al progetto di recupero del modulo attualmente in uso, così da non creare elementi di rottura; 18. il parco mezzi a servizio dell impianto dovrà essere revisionato con frequenza almeno annuale. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale dell'assessorato ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far proprio il giudizio del Servizio SAVI. La Giunta regionale, condividendo quanto rappresentato e proposto dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di esprimere, per le motivazioni indicate in premessa, un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell intervento denominato Ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Monte Coldianu, nel Comune di Ozieri, proposto dal Consorzio industriale di interesse regionale di Chilivani-Ozieri, a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad Autorizzazione Integrata Ambientale, le prescrizioni descritte in premessa, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Ozieri, 7/8

8 la Provincia di Sassari, il Servizio territoriale dell Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Sassari e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI, nonché al Comune di Ozieri, alla Provincia di Sassari, all ARPAS, al Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Sassari, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l attivazione di una nuova procedura. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il Presidente Ugo Cappellacci 8/8

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