DELIBERAZIONE N. 46/31 DEL

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1 DELIBERAZIONE N. 46/31 Oggetto: Procedura di verifica ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della Delib.G.R. n. 24/23 del 23 aprile 2008 relativa al progetto Varianti sostanziali (aumento dei quantitativi annui trattabili) ad impianto di compostaggio dedito al recupero di esclusive matrici organiche lignocellulosiche, ubicato in località Spiritu Santu, Comune di Olbia. Soggetto Proponente: Ditta Sarda Compost S.r.l. L'Assessore della Difesa dell'ambiente, con nota n. 1679/gab del , riferisce che la Ditta Sarda Compost S.r.l. ha presentato, a febbraio 2012, l istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, relativa all intervento Varianti sostanziali (aumento dei quantitativi annui trattabili) ad impianto di compostaggio dedito al recupero di esclusive matrici organiche lignocellulosiche, ubicato in località Spiritu Santu, nel Comune di Olbia, ascrivibile alla categoria di cui all Allegato B1 della deliberazione della Giunta regionale n. 24/23 del , punto n. 7, lett. w), Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all Allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006). L intervento consiste nell aumento dei quantitativi di rifiuti lignocellulosici da trattare nell attuale impianto, sito ad Olbia, in località Spiritu Santu, autorizzato al recupero mediante compostaggio di tonnellate all anno dei CER , , , , , , , , L impianto è stato autorizzato con Determinazione n. 693/19975 della Regione Autonoma della Sardegna dell e, da ultimo, con la Determinazione n. 363 della Provincia di Olbia Tempio del 13 settembre La tipologia di processo operata dalla Sarda Compost è riconducibile a un sistema aperto e dinamico e la biostabilizzazione avviene su una piattaforma di calcestruzzo armato, realizzato con pendenza pari all 1,2% per la raccolta dei percolati. Il rivoltamento dei cumuli avviene con cadenza pressappoco quindicinale, tramite pala gommata. Il processo prevede le seguenti fasi: conferimento del rifiuto lignocellulosico; messa in riserva del rifiuto lignocellulosico; 1/5

2 triturazione e sfibratura; messa in cumulo e rivoltamento; raffinazione del compost. L impianto si trova in un lotto di superficie pari a circa mq, la piattaforma in calcestruzzo ha una superficie di circa mq a cui si sono aggiunti, nella seconda fase in cui è articolato il progetto esecutivo autorizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna, ulteriori mq, per una superficie utile alle operazioni di recupero e messa in riserva di circa mq. Sono poi presenti aree destinate alle pertinenze dell impianto (servizi, piste, magazzini merci e materie prime), impermeabilizzate tramite asfaltatura, per ulteriori mq. L impianto dispone di una rete per la gestione delle acque meteoriche delle due sezioni: quella destinata alla messa in riserva e al trattamento dei rifiuti confluisce in una vasca di accumulo da cui le acque vengono prelevate per alimentare il processo di compostaggio, tramite l inumidimento dei cumuli in maturazione. Il processo richiede ulteriori apporti che vengono forniti da un pozzo di proprietà. Le acque meteoriche di prima pioggia che scorrono sulla restante parte dell impianto sono invece trattate da una linea di disoleazione/desabbiatura e il refluo risultante viene scaricato tramite una batteria di dieci pozzi disperdenti. La necessità di incrementare i volumi di trattamento deriva dal metodo di raccolta proposto, basato sul posizionamento di isole ecologiche nelle varie amministrazioni comunali, a cui conferiscono direttamente i cittadini e che vengono periodicamente svuotate dalla Ditta Sarda Compost, aumentando l efficienza del conferimento. La Società si avvale anche di cassoni scarrabili per il servizio di raccolta presso residence, villaggi, ecc., che vengono gestiti nello stesso modo. L Assessore continua riferendo che il Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), preso atto delle comunicazioni del Servizio Tutela Paesaggistica per la provincia di Olbia Tempio, dell Ispettorato ripartimentale del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale di Tempio e dell ARPAS, considerato che la documentazione depositata, come integrata a settembre 2012, risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, ha concluso l istruttoria ritenendo di non dover sottoporre il progetto alla procedura di Valutazione d Impatto Ambientale, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione: 2/5

3 1. per quanto riguarda i rifiuti: a. dovranno essere trattati esclusivamente i codici CER di cui alla determinazione n. 693/19975 del 1 agosto 2008, di cui si richiamano integralmente le prescrizioni; b. le operazioni di messa in riserva e trattamento dei rifiuti dovranno avvenire esclusivamente nella piattaforma di calcestruzzo individuata nelle planimetrie di progetto e i quantitativi massimi per lo stoccaggio istantaneo dei rifiuti in ingresso non potranno superare le 400 tonnellate, come indicato nel progetto; c. i rifiuti prodotti durante le fasi operative dovranno essere gestiti secondo le disposizioni di cui alla parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., provvedendo allo stoccaggio temporaneo degli stessi presso aree o superfici impermeabili adeguatamente individuate e contrassegnate, o al loro immediato avvio allo smaltimento presso impianti autorizzati; 2. la movimentazione e il trattamento del materiale stoccato (operazioni di deposito dei rifiuti, rivoltamento dei cumuli, triturazione, ecc.), dovrà avvenire in condizioni tali da evitare la dispersione di materiali pulverulenti verso l atmosfera, per cui dovranno essere mantenute adeguate condizioni di umidità del materiale da trattare e si dovrà evitare di operare durante le giornate particolarmente ventose; 3. con riferimento alle acque reflue prodotte all interno dell impianto: a. la gestione delle acque meteoriche, nella configurazione di progetto, dovrà rispettare le indicazioni di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 2008 (Disciplina regionale degli scarichi) e tutte le opere di scarico dovranno essere autorizzate; b. in caso i reflui derivanti dal ruscellamento delle aree di lavorazione, destinati alla vasca di accumulo, superino la capacità della vasca stessa e non sia possibile il loro riutilizzo per l inumidimento dei cumuli, gli stessi dovranno essere gestiti come rifiuti e avviati tramite autobotti verso idonei impianti di trattamento; c. il sistema di gestione e trattamento delle acque reflue dovrà essere sottoposto a periodiche verifiche e manutenzioni al fine di garantirne l efficienza; 4. al fine di verificare la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge dovranno essere effettuati a cura del proponente i controlli strumentali di cui al punto 6, Parte IV, della deliberazione della Giunta regionale n. 62/9 del ; 3/5

4 5. al duplice scopo di mitigare l impatto visivo e ostacolare la propagazione delle polveri e degli odori, nel perimetro del lotto dovrà essere completata la fascia verde esistente, con la piantumazione di specie arboree e/o arbustive esclusivamente autoctone; 6. dovranno essere adottate tutte le dovute precauzioni, compresa la manutenzione periodica delle macchine utilizzate, per evitare fenomeni di inquinamento durante le fasi di gestione dell impianto; 7. dovrà essere verificata periodicamente la necessità di attuare interventi di disinfestazione e derattizzazione; 8. dovrà essere assicurata la pulizia periodica delle aree di lavorazione e di transito, nonché la rimozione di eventuali depositi sulla strada di accesso; 9. alla dismissione dell impianto si dovrà provvedere al ripristino ambientale dell area previo accertamento di eventuali contaminazioni del suolo/sottosuolo. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far proprio il parere del Servizio SAVI. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l intervento denominato Varianti sostanziali (aumento dei quantitativi annui trattabili) ad impianto di compostaggio dedito al recupero di esclusive matrici organiche lignocellulosiche, ubicato in località Spiritu Santu, in Comune di Olbia, proposto dalla Ditta Sarda Compost S.r.l., a condizione che siano recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Olbia, la Provincia di Olbia Tempio, il Dipartimento di Sassari dell ARPAS e il Servizio Territoriale dell'ispettorato Ripartimentale del CFVA di Tempio; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, l inizio dei lavori, da comunicare al Servizio SAVI e agli Enti di controllo. dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l attivazione di una nuova procedura di screening. 4/5

5 Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il Presidente Ugo Cappellacci 5/5