L ECONOMIA DEL MARE DEL LAZIO TERZO RAPPORTO

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1 L ECONOMIA DEL MARE DEL LAZIO TERZO RAPPORTO

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3 INDICE TERZO RAPPORTO SULL ECONOMIA DEL MARE DEL LAZIO L INQUADRAMENTO CONCETTUALE ALLA BASE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO L INQUADRAMENTO CONCETTUALE ALLA BASE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO IL TESSUTO IMPRENDITORIALE DELL ECONOMIA DEL MARE DEL LAZIO...13 Caratteristiche e localizzazione delle imprese dell economia del mare in Italia e nel Lazio...13 Le imprese giovanili, femminili e straniere dell economia del mare in Italia e nel Lazio IL RUOLO ECONOMICO: VALORE AGGIUNTO E OCCUPAZIONE NEL LAZIO IL RUOLO ECONOMICO: VALORE AGGIUNTO E OCCUPAZIONE NEL LAZIO...31 La capacità produttiva e l occupazione in Italia e nel Lazio LA CAPACITÀ DI ATTIVAZIONE SUL RESTO DELL ECONOMIA IL COMMERCIO ESTERO VIA MARE E IL POSIZIONAMENTO DELLA FILIERA DEL LAZIO...41 FOCUS: IMPRESA 4.0, INTERNAZIONALIZZAZIONE ED ACCESSO AL CREDITO: UNO SGUARDO D INSIEME SULLE FILIERE DELL ECONOMIA DEL MARE NEL LAZIO...46 Obiettivi e metodologia dell indagine...46 Le performance economiche...48 Innovazione Impresa Il credito e i rapporti con il sistema bancario...54 La filiera della cantieristica e i mercati esteri...58 Le attività turistiche e il turismo internazionale...61 ALLEGATO STATISTICO...66

4 Il presente Rapporto è stato redatto dalla Camera di Commercio di Latina (coordinatore Dr. Fabio Ulgiati) su dati elaborati da SI.Camera. La riproduzione e/o diffusione parziale totale delle informazioni contenute nel presente volume è consentita esclusivamente con la citazione completa della fonte: CCIAA Latina, Terzo rapporto sull Economia del Mare del Lazio, 2018.

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6 Terzo Rapporto sull Economia del Mare del Lazio Introduzione Mari ed oceani ricoprono il 71% della superficie terrestre e sono sempre più considerati una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico di un qualsiasi territorio. Contribuire fattivamente alla crescita ed alla creazione di benessere sociale, con la nascita di imprese e nuovi posti di lavoro e, allo stesso tempo, assicurare che gli ecosistemi legati al mare rimangano sani ed in grado di assicurare benefici anche alle generazioni future, rappresenta per le Istituzioni, i corpi intermedi e per i cittadini una doppia sfida. La risorsa mare ha, da sempre, ricoperto un ruolo importante nell economia europea, soprattutto grazie ai settori del turismo costiero, della cantieristica navale, dell estrazione di petrolio e gas in mare aperto, della pesca e della navigazione. Un mare che, inteso anche come fonte di ricchezza e di sviluppo sostenibile, comporta crescente attenzione da parte dei territori e dei sistemi imprenditoriali, sia per le opportunità che presenta, sia per senso di responsabilità nei confronti delle future generazioni. Molteplici sono le facce di un mondo che può essere catalizzatore di crescita economica e sociale. Parlare di Economia del mare significa far riferimento ad un fenomeno complesso e dai contorni ormai ben definiti, ancorché esso penetri fra le diverse maglie del sistema economico e produttivo; oggi infatti esso è analizzato e, soprattutto, siamo in grado di stimare quantitativamente l impatto sull'economia e sull'occupazione in maniera attendibile e scientifica. In quest ottica la Camera di commercio di Latina, con la sua Azienda speciale per l economia del mare ed Unioncamere Lazio hanno fortemente voluto offrire il proprio contributo con il presente rapporto redatto da SiCamera. Sostenere le imprese soprattutto nelle loro dinamiche innovative significa anche garantire e preservare il potenziale economico della risorsa mare, in modo sostenibile: gli sviluppi tecnologici nei settori dell economia anche di innovazione sistemica, possono avvenire con un diverso approccio di pensiero, studio o di azione nei riguardi del mare. Il maggior teorico ed esponente di questa teoria è l economista belga e fondatore della Zero Emissions Research Initiative, Gunter Pauli, il quale suggerisce di risollevare le sorti dell ambiente e dell economia mondiale prendendo spunto dalla natura e dei suoi processi. 6

7 Gunter Pauli afferma: Il vero potere dell evoluzione non è solo la sopravvivenza di una specie ma la creazione di una collaborazione. (...) Grazie alle opportunità economiche, commerciali e occupazionali che offre, la Blue Economy rappresenta un concreto percorso evolutivo. ( ) La combinazione di diverse tecnologie potrebbe stimolare la creazione di un sistema in grado di spingere il nostro mondo verso la sostenibilità. Seguendo questo approccio, si ritrova la concezione di uomo immerso ed in equilibrio con se stesso e con la natura, così come vuole la tradizione identitaria dell ambiente socio-economico tipico del Mediterraneo; si tratterebbe di fare in modo che sia l economia ad adattarsi maggiormente alle caratteristiche della zona e non viceversa. La capacità competitiva delle filiere dell Economia del Mare è alla prova dei fatti messa a dura prova dall attuale fase economico-finanziaria, poiché la situazione attuale delle imprese, soprattutto delle PMI, continua ad essere caratterizzata da una diffusa difficoltà, in particolare, per ciò che concerne l accesso al credito; d altra parte, si deve registrare l esigenza di un fabbisogno formativo di professionalità legate all Economia del Mare, con l obiettivo, nel medio termine, di poter inserire risorse dotate di specifiche competenze in materia. La ricerca oggetto di questa nuova pubblicazione sull Economia del Mare del Lazio rappresenta, allora, un ulteriore tassello nel quadro dell attività della Camera di Commercio di Latina, volta a monitorare ed analizzare, con rigore scientifico, le tendenze che interessano le imprese del Mare appartenenti al nostro territorio, guardando, nello specifico, alle loro performance economiche, allo status quo in tema di innovazione tecnologica di processo e/o prodotto nell ambito del Piano nazionale Impresa 4.0, i rapporti con il sistema bancario e, quindi, le criticità dettate dall esigenza di formazione professionale specifica per l evoluzione e la crescita competitiva del tessuto produttivo. Mauro Zappia Commissario Straordinario Camera di Commercio di Latina 7

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9 1 L inquadramento concettuale alla base delle politiche di sviluppo L'economia del mare rappresenta in Italia uno dei principali vettori di sviluppo, in grado di superare molto spesso le barriere nazionali ed affermarsi sui mercati internazionali, grazie anche al valore del made in Italy incorporato nei prodotti e nei servizi collegati alla risorsa mare. Motore di questa economia, che include oltre alla filiera della cantieristica, anche quella del turismo, dei parchi marini, della pesca e dei trasporti, molto spesso sono i cluster nautici in grado di innovare tanto sotto il profilo tecnologico che organizzativo, con relazioni produttive e commerciali che sovente travalicano gli originari ambiti territoriali di riferimento. Proprio in questa prospettiva, complice anche la recente crisi del settore, molte imprese hanno internazionalizzato la propria filiera di produzione e commercializzazione, a cominciare dalle realtà produttive dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum Parlare di economia del mare significa far riferimento a un fenomeno complesso e dai contorni indefiniti, giacché penetra fra le diverse maglie del sistema economico e produttivo; per poterlo analizzare e, soprattutto, per poter stimare quantitativamente il suo impatto sull'economia e sull'occupazione in maniera attendibile, quindi, occorre trovare una definizione condivisa circa i settori che lo compongono. Come evidenziato dalla guida de Maritime Industry Museum at Fort Schulyer10, l'economia del mare abbraccia molteplici attività produttive e di servizi, che spaziano dal trasporto delle merci e dei passeggeri alla pesca, come anche la costruzione e riparazioni delle imbarcazioni, l'istruzione e la formazione nautica, la comunicazione, il turismo, la tutela ambientale etc. Anche la Commissione europea ha fornito un'ampia descrizione di questa importante fetta dell'economia, la cosiddetta blue economy, per misurarne la portata e definire gli obiettivi di sviluppo intelligente, sostenibile ed inclusivo, nell'ambito di una sempre più ricercata politica marittima integrata. Alla luce di queste ed altre esperienze internazionali, è stato possibile identificare le attività da ricondurre al cluster marittimo, per offrire una visione analitica d'insieme della fitta rete di relazioni economiche legate al mare. La Camera di Commercio di Latina, partendo dal primo rapporto nazionale sul Sistema Mare, realizzato da Unioncamere agli inizi del , ed ispirandosi sia ai successivi rapporti di ricerca 2 che alle varie esperienze internazionali, ha ritenuto opportuno approfondire l Economia del Mare del Lazio nelle sue varie espressioni: da quelle più tradizionali, come pesca e cantieristica, a quelle più innovative, come ricerca e biotecnologie marine, industrie estrattive marine piuttosto che l intero ambito del turismo. 1 Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Unioncamere, Retecamere, Istituto G. Tagliacarne, Rapporto SistemaMare. Imprese, filiere e territori, febbraio Unioncamere-Si.Camera, Quarto Rapporto sull Economia del Mare, aprile 2015 e Camera Di Commercio di Latina, L Economia del Mare nei territori Regio Prima, aprile

10 Entrando nel merito della ricerca sull Economia del Mare del Lazio, la visione che viene data all economia del mare è incentrata sui seguenti sette settori: - filiera ittica: ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce e la preparazione di piatti a base di pesce, includendo anche il relativo commercio all ingrosso e al dettaglio; - industria delle estrazioni marine: riguarda le attività di estrazione di risorse naturali dal mare, come ad esempio il sale, piuttosto che petrolio e gas naturale con modalità off-shore. Si tiene a precisare che per questo settore le stime si sono dovute fondare su alcune ipotesi tali da consentire di individuare all interno dell attività estrattiva quella riconducibile al mare 3 ; - filiera della cantieristica: racchiude le attività di costruzioni di imbarcazioni da diporto e sportive, cantieri navali in generale e di demolizione, di fabbricazione di strumenti per navigazione e, infine, di istallazione di macchine e apparecchiature industriali connesse; - movimentazione di merci e passeggeri: fa riferimento a tutte le attività di trasporto via acqua di merci e persone, sia marittimo che costiero, unitamente alle relative attività di assicurazione e di intermediazione degli stessi trasporti e servizi logistici; - servizi di alloggio e ristorazione: sono ricomprese tutte le attività legate alla ricettività, di qualsiasi tipologia (alberghi, villaggi turistici, colonie marine, ecc.) e quelle chiaramente relative alla ristorazione, compresa ovviamente anche quella su navi; - ricerca, regolamentazione e tutela ambientale: include le attività di ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie marine e delle scienze naturali legate al mare più in generale, assieme alle attività di regolamentazione per la tutela ambientale e nel campo dei trasporti e comunicazioni. Inoltre, in questo settore sono presenti anche le attività legate all istruzione (scuole nautiche, ecc.); - attività sportive e ricreative: ricomprende le attività connesse al turismo nel campo dello sport e divertimento, come i tour operator, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari e altri ambiti legati all intrattenimento e divertimento (discoteche, sale da ballo, sale giochi, ecc.). Principale risorsa della terra, quindi, l acqua rappresenta il più evidente e simbolico segno di vita. Una risorsa che trova la sua massima espansione nei mari e negli oceani, dalla cui grandiosità proprio gli uomini hanno sempre tratto la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una fonte inesauribile di ricchezza. Come la storia insegna, è grazie anche al mare che il continente europeo è riuscito non solo a sviluppare la propria attività economica potendo sfruttare le vie marittime grazie ai suoi diversi migliaia di chilometri costieri, ma anche ad espandersi in termini di conquiste, conoscenza di nuove terre e culture. 3 Ipotesi che, se viste alla luce all esiguità dei valori assoluti sottostanti, inducono ad una certa cautela il trattamento dei dati stimati per questo settore, soprattutto a livello territoriale. 10

11 Il mare è sempre stato una delle più grandi sfide dell uomo, spazio da conquistare e nel contempo risorsa inesauribile, un mondo che ha attirato i suoi sforzi nella ricerca di andare oltre, guidato dalla consapevolezza delle immense potenzialità che gli avrebbe potuto offrire. Dalla risorsa mare l uomo ricava costantemente alimenti, materie prime e potenzialmente anche energia sfruttando la forza delle correnti, delle onde, delle maree, delle correnti di marea oltre al gradiente termico tra superficie e fondali. Così, il mare, presentandosi come un importante leva sulla quale fondare parte dello sviluppo economico, stimola un attento studio su tutte quelle attività che sono il frutto, o possono trovare giovamento, dalla presenza di questa risorsa. La blue economy non può non essere osservata se non come la dimensione marittima della strategia di Europa Una strategia ormai consolidata e condivisa che, in una fase come quella attuale di crisi e di ridefinizione dei pattern, punta a rilanciare un nuovo modello basato su un economia intelligente, sostenibile e solidale. La crescita blu rappresenta, dunque, quella scia da seguire e percorrere nella consapevolezza che il mare e le coste sono una risorsa limitata, pur rappresentando un importante motore di sviluppo per il nostro Paese. Nelle valutazioni economiche di un Paese, spesso non si tiene in considerazione il fatto che gran parte del sistema produttivo dipende dalla natura, dai suoi prodotti e risorse, dalle sue bellezze, e così via. In questo il mare, una delle espressioni più intense e vaste della natura, rappresenta un fattore strategico per molte attività economiche, perché la forza dell elemento marino non è rintracciabile solo nel paesaggio, ma è fortemente incardinata nell economia, nella storia e nelle culture locali, influenzando la vita delle comunità coinvolte. Ciò vale tanto più se si pensa all Italia, un Paese posizionato al centro del Mediterraneo, che vanta km di coste, con 15 regioni e oltre 600 comuni bagnati dal mare (circa 20 milioni di abitanti); l'italia è lo Stato europeo con il maggior numero di spiagge, più di 5 mila siti di balneazione sui 13 mila europei (il Paese rappresenta il 35,8% di tutte le coste balneabili del continente europeo), seguita da Francia, con 2 mila siti, Spagna, con 1910, e Grecia con L'Unione Europea dispone di una linea costiera pari a 68 mila km, 3 volte più lunga di quella degli Stati Uniti e pari quasi al doppio di quella della Russia; oltre la metà della popolazione europea vive a meno di 50 km dal mare e maggiormente concentrata nelle aree urbane costiere, dove il 14 % del totale vive addirittura entro 500 metri dalla costa (i beni economici presenti sulla costa hanno un valore stimato compreso tra i 500 ed i 1000 miliardi di euro). In merito proprio alla misurazione del valore dell economia del mare, configuratosi come un fenomeno tanto pervasivo tra le maglie del sistema produttivo quanto dai contorni piuttosto indefiniti, studiarlo in termini quantitativi risulta un esercizio complesso, a partire innanzitutto dalla sua definizione. Emblematica, al riguardo, è la definizione che viene data dalla guida del Maritime Industry Museum at Fort Schulyler (State University of New York Maritime College Campus), in cui si descrive un lungo elenco di attività di produzione e servizi che in essa possono essere comprese, quali i servizi di accesso ai porti, quelli legati alla movimentazione delle merci, i servizi di trasporto passeggeri, la navigazione interna, la 11

12 costruzione e riparazione di imbarcazioni, l istruzione e la formazione nautica, la pesca, l attività di assicurazione, la comunicazione e le filiere innovative del turismo nautico e della tutela ambientale 4. Il ruolo del mare nelle traiettorie di crescita delle economie è stato ulteriormente ribadito anche dalla Commissione europea 5, che si è cimentata in una misurazione del contributo economico di questa importante fetta dell economia, definita blue economy, con l obiettivo di promuovere una Politica marittima integrata comunitaria e finalizzata al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sebbene l interpretazione che viene data sia piuttosto stringente e spesso concentrata su attività prettamente innovative (biotecnologie marine, ad esempio), rispetto a una visione più ampia che abbraccia tutte le attività legate al mare, ha comunque una sua valenza nel riportare alla ribalta, in sede europea, un tema da molti sottovalutato. 4 The Maritime Industry is much more than deep sea merchant fleet. It includes tug and barge operations, port and terminal operations, pilotage, freight forwarding, chartering, intermodal services, admiralty law, passenger and excursion services, Great Lakes and inland waterways shipping, shipbuilding and repair, naval architecture and maritime engineering, seaman training, Government programs and shipping, vessel classification, marine insurance, communications, recreational boating, and much more., 5 European Commission, Blue Growth. Opportunities for marine sustainable growth, Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions, Brussels, I dati sulla quantificazione economica della blue economy in Europa presenti nella Comunicazione sono ripresi dallo studio Blue Growth, Scenarios and Drivers for Sustainable Growth from Oceans, Seas and Coasts, ECORYS, Deltares, Oceanic Développement (for the European Commission) Rotterdam/Brussels, 13 July

13 2 Il tessuto imprenditoriale dell Economia del Mare del Lazio Caratteristiche e localizzazione delle imprese dell economia del mare in Italia e nel Lazio Le imprese iscritte, al 31 dicembre 2017, nei Registri delle Imprese delle Camere di commercio italiane e operanti nell economia del mare, ammontano a quasi 195mila, pari al 3,2% del totale delle imprese nel Paese. Se si riduce il campo di osservazione ai soli comuni costieri, le 170mila imprese dell economia del mare rappresentano quasi il 10% del sistema imprenditoriale. Il settore in cui si concentra il gruppo più numeroso di imprese della blue economy, è quello dei servizi di alloggio e ristorazione, strettamente legato al turismo, cui afferisce il 43,6% del totale delle imprese (quasi 85mila). Il secondo settore per incidenza percentuale è quello della filiera ittica, che va dalla pesca alla vendita al consumatore ( dal mare alla tavola ), che si attesta al 17,3%, con un numero di imprese pari a unità. Imprese dell'economia del mare, in totale e nei comuni costieri, per settore Anno 2017* (valori assoluti e percentuali) Totale imprese economia del mare di cui: nei comuni costieri Valori assoluti Compos. % Valori assoluti Compos. % Incid. % su tot. economia del mare Filiera ittica , ,1 71,6 Industria delle estrazioni marine 494 0, ,3 94,7 Filiera della cantieristica , ,9 62,4 Movimentazione di merci e passeggeri via mare , ,1 92,3 Servizi di alloggio e ristorazione , ,7 100,0 Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale , ,4 55,3 Attività sportive e ricreative , ,5 100,0 Totale economia del mare , ,0 87,7 Totale economia Incidenza % economia del mare su totale economia 3,2 9,4 * In questa e nelle successive tabelle e grafici i dati 2017 sono di fine periodo al 31 dicembre. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Altri due settori che hanno un peso percentuale superiore al 10%, sono quello delle attività sportive e ricreative (15,4%) e la filiera della cantieristica navale (13,9%). Seguono a distanza, per numerosità di imprese, la movimentazione marittima di merci e persone, definito anche come trasporti marittimi 13

14 (5,8%), le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (3,7%) e l industria delle estrazioni marine, con meno di 500 aziende. Il Centro e Il Mezzogiorno e sono le due macro-ripartizioni territoriali a più alta concentrazione di imprese della blue economy, con un incidenza del 4,3% sul totale delle imprese nel Centro e del 4,2% nel Mezzogiorno. Nel Nord-Est le imprese della blue economy rappresentano il 2,6% del totale, nel Nord-Ovest solo l 1,5%. Tra le regioni italiane, la è la Liguria è quella in cui l economia del mare mostra il peso maggiore sul tessuto imprenditoriale regionale, pari al 9,1% sul totale delle imprese. Si distinguono poi altre due regioni che superano la soglia del 5%: la Sardegna (5,8%) e il Lazio (5,4%). Un incidenza superiore o uguale a 4 punti percentuali si osserva in Sicilia (4,8%), Calabria e Marche (4,5%) e in Campania (4%). Il Friuli-Venezia Giulia è invece l unica regione del Settentrione con una quota di imprese dell economia del mare superiore alla media nazionale: il 3,6% contro il 3,2%. Graduatoria regionale secondo l'incidenza delle imprese dell'economia del mare sul totale economia della regione Anno 2017 (incidenze percentuali) Liguria Sardegna Lazio Sicilia Calabria Marche Campania Puglia Friuli-V.G. Abruzzo Toscana Emilia-Romagna Veneto Molise Basilicata Lombardia Piemonte Umbria Trentino-A.A. Valle d'aosta 0,6 0,5 0,4 0,4 0,3 1,2 2,0 4,0 3,8 3,6 3,5 3,3 2,9 2,6 4,8 4,5 4,5 5,8 5,4 9,2 Centro Sud e Isole Nord-Est Nord-Ovest ITALIA 1,5 2,6 3,2 4,3 4,2 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella graduatoria provinciale per incidenza percentuale delle imprese dell'economia del mare sul totale di quelle residenti nel rispettivo territorio, al primo posto compare Rimini, con un valore che sfiora il 13% e più di 5mila imprese, appartenenti in gran parte ai settori legati al turismo (Mentre la peculiarità di Rimini è legata al prodotto turistico balneare, con 84 imprese della blue economy su 100 appartenenti a questo settore). Seguono le province di La Spezia (12,8%) e Livorno (12,4%), che rispetto a Rimini presentano una distribuzione per più eterogenea delle imprese nei diversi settori (In queste province, infatti, le imprese legate al turismo rappresentano, rispettivamente, il 61% ed il 68% del totale). Nella provincia di La Spezia, in particolare, è piuttosto forte il peso delle imprese della cantieristica. Tra le prime dieci posizioni compaiono altre due province della Liguria: Savona (10,2%) e Genova (8,5%); un'altra provincia della 14

15 Toscana: Grosseto (7,8%), due province del Veneto: Venezia (10,4%) e Rovigo (9,7%) e, oltre a queste, Trieste (11,4%) e Olbia-Tempio (10,9%). Prime dieci posizioni delle graduatorie provinciali secondo l'incidenza delle imprese dell'economia del mare sul totale economia della provincia Anno 2017 (valori percentuali) Rimini La Spezia Livorno Trieste Olbia-Tempio Venezia Savona Rovigo Genova Grosseto 7,8 8,5 11,4 10,9 10,4 10,2 9,7 12,4 12,9 12,8 0,0 3,0 6,0 9,0 12,0 15,0 Filiera ittica Filiera della cantieristica Movimentazione merci e persone via mare Turismo* Altri settori** * Servizi di alloggio-ristorazione e attività sportive e ricreative. ** Industria delle estrazioni marine, attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Per quanto riguarda la filiera ittica, si evidenzia la marcata presenza di imprese del settore nella provincia di Rovigo (con aziende e una percentuale di poco inferiore al 90%.) Prime dieci posizioni delle graduatorie provinciali secondo la numerosità assoluta delle imprese dell'economia del mare Anno 2017 (valori assoluti) Roma Napoli Venezia Genova Salerno Rimini Palermo Messina Livorno Bari Filiera ittica Filiera della cantieristica Movimentazione merci e persone via mare Turismo* Altri settori** * Servizi di alloggio-ristorazione e attività sportive e ricreative. ** Industria delle estrazioni marine, attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere In termini assoluti le province con più elevata numerosità imprenditoriale nella blue economy, sono quelle di Roma ( unità) e Napoli (16.564) (pari al 6,2% del tessuto produttivo locale nel caso di Roma e al 5,6% nel caso di Napoli). Le province in cui sono ubicate un numero di imprese compreso tra le 5mila e le 15

16 10mila unità sono quelle di Venezia, Genova, Salerno e Rimini; tra le 4mila e le 5mila unità si attestano le province di Palermo, Messina, Livorno e Bari. Negli ultimi sei anni (tra il 2011 e il 2017) le imprese dell economia del mare presenti nei Registri delle Camere di commercio mostrano un saldo positivo di oltre 18mila unità (+10,5%), a fronte di un decremento dello 0,6% che ha interessato complessivamente le imprese degli altri settori economici. I settori in cui è più forte l allargamento della base imprenditoriale, in termini percentuali, sono le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (+34,6%) e i servizi di alloggio e ristorazione (+23,2%), con un aumento, in quest ultimo, di quasi 16mila imprese. I settori che, invece, hanno subito una flessione sono la cantieristica (-6%) e la filiera ittica (-1,4%). Nel confronto tra le diverse ripartizioni territoriali, l incremento maggiore del numero di imprese della blue economy si riscontra nel Meridione, con un saldo positivo di oltre 10mila unità (+13,3%) e nel Centro (+12,7%). E interessante notare come nel resto dell economia il Meridione fa registrare, nelle stesso periodo, una dinamica demografica delle imprese sostanzialmente invariata (+0,7%). Sono positivi anche i saldi registrati nel Nord-Est (+4,2%) e nel Nord-Ovest (+3,8%). Dinamica delle imprese dell'economia del mare per ripartizione geografica e settore, a confronto con il resto dell'economia Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Moviment. di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolament. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale economia del mare Resto dell'economia Nord-Ovest -2, ,5-5,6 13,8 41,1 4,4 3,8-2,0 Nord-Est -0, ,1 1,8 8,0 55,2 6,0 4,2-3,8 Centro -1, ,6-2,6 26,2 31,5 8,8 12,7 1,9 Sud e Isole -1, ,6 7,2 28,3 25,8 12,6 13,3 0,7 Italia -1, ,0 1,6 23,2 34,6 9,9 10,5-0,6 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Il segno (--) indica valori non significativi in termini di dinamica temporale. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere (variazioni percentuali e assolute) Variazioni percentuali Variazioni assolute Dettagliando il campo di analisi ad un livello regionale, allora, si rileva come il Lazio conti alla fine del mila 17 imprese (erano 33 mila 914 imprese alla fine del 2016), di cui 3 mila 221 nella filiera ittica (il 9,2% del totale economia del mare), 79 nell industria delle estrazioni (lo 0,2%), 3 mila 670 nella cantieristica (il 10,5%), 1407 nella movimentazione di merci e passeggeri (il 4,0%), 18 mila 867 nei servizi di alloggio e ristorazione (il 53,9%), 1062 nelle attività di ricerca e tutela ambientale (il 3,0%)e, quindi, 6 mila 711 nelle attività sportive e ricreative (il 19,2%). Delle 35 mila 17 imprese, 30 mila 697 (erano 29 mila 637 nel 2016) sono localizzate in provincia di Roma (pari al 15,8% del totale nazionale economia del mare e l 87,7% del totale regionale), 3 mila 651 (erano 3 16

17 mila 623 nel 2016) in provincia di Latina (pari all 1,9% del totale nazionale ed il 10,4% del totale regionale), 395 (erano 383 nel 2016) in provincia di Viterbo (lo 0,2% del totale nazionale e l 1,1% del dato regionale), 225 (220 nel 2016) in provincia di Frosinone (appena lo 0,6% del dato laziale e lo 0,1% di quello nazionale) e, quindi, 51 (53 l anno precedente) in provincia di Rieti (lo 0,1% del totale regionale). Osservando la distribuzione della popolazione in comuni costieri e non costieri, in modo da avere una prima indicazione sul ruolo, reale e potenziale, che il mare può giocare nella creazione e nel rafforzamento del valore proveniente dalla sua economia e di conseguenza sul benessere delle popolazioni locali si rileva come per la provincia di Latina buona parte della popolazione residente abbia quotidianamente a che fare con il mare. Fatta eccezione per i comuni costieri della provincia di Roma (al cui interno la Capitale può influenzare la statistica), emerge chiaramente la forte identità marittima del territorio di Latina. Del resto, il rapporto interno alla provincia fra cittadini residenti sulla costa e quelli che vivono nell entroterra restituisce la realtà di un territorio certamente influenzato dal mare, dove ogni 100 residenti nella provincia ben 59 vivono su comuni bagnati dal mare e 41 all interno (per Roma il 75% dei residenti nei comuni costieri è quasi interamente concentrato nella Capitale). In sostanza, mettendo a confronto l area pontina col dato nazionale, si registra una maggiore concentrazione di imprese del sistema mare rispetto alla corrispondente quota di popolazione residente; d altronde, oltre il 90% delle imprese dell economia del mare della provincia di Latina è presente nei comuni costieri, che lascia presagire un certo scollamento territoriale (e forse infrastrutturale), di un sistema economico fortemente legato alla presenza del mare e al consumo dei prodotti/servizi direttamente sul luogo. Province e regioni Filiera ittica Imprese dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA Totale 17

18 Imprese dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti e composizioni percentuali) Province Totale Imprese economia del mare (v.a.) Incidenza su totale regionale imprese economia del mare (%.) Incidenza su Totale nazionale imprese economia del mare (%.) Viterbo 395 1,1 0,2 Rieti 51 0,1 0,0 Roma ,7 15,8 Latina ,4 1,9 Frosinone 225 0,6 0,1 Lazio ,0 Fonte: elaborazioni CCIAA di Latina su dati Unioncamere-Infocamere Numerosità assoluta delle imprese dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) In termini di numerosità assoluta Roma Frosinone 225 Latina Rieti 51 Viterbo 395 Lazio , , , , ,0 Fonte: elaborazioni CCIAA di Latina su dati Unioncamere-Infocamere In linea con questo ragionamento, per la provincia di Latina risultano più forti i settori del terziario, e in particolare dell industria del turismo, che indubbiamente può beneficiare di un patrimonio naturalistico di grande pregio (dal Parco Nazionale del Circeo alla Costa di Ulisse). In un ottica di turismo sostenibile che fa leva (anche) su mercati di nicchia, tuttavia, non è detto che la relativamente bassa incidenza del settore alberghiero e della ristorazione sulla costa, nel caso di Latina, sia necessariamente un dato negativo, specialmente laddove ad esso si affianchi una presenza e vitalità di servizi che incrementano l attrattività del territorio attraverso l offerta di opportunità ricreative e sportive, associate a produzioni agro-alimentari tipiche e di qualità. 18

19 Le imprese giovanili, femminili e straniere dell economia del mare in Italia e nel Lazio Alla fine del 2017 sono 19 mila le aziende guidate da giovani under 35 nei settori di cui si compone la blue economy; la loro incidenza sul totale delle imprese che vi operano è del 9,8%, sostanzialmente uguale a quella registrata dalle imprese giovanili che svolgono attività al di fuori di essa (9,7%). Le imprese giovanili sono presenti in modo consistente, con unità, nei servizi di alloggio e ristorazione, in cui coprono una porzione pari all'11,6% della popolazione di imprese registrate nel settore. La componente giovanile delle imprese è superiore alla media dell'economia del mare anche nella filiera ittica (10,8%), dove conta unità. Di poco inferiore alla media è, invece, quella delle attività ricreative e sportive (9,5%). La diffusione dell'imprenditoria giovanile è meno intensa nei settori dei trasporti marittimi (6,8%), della cantieristica (5,5%) e nelle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (4,7%). Più della metà delle imprese giovanili dell'economia del mare si concentrano nel Sud e nelle Isole (oltre 10mila su 19mila), dove rappresentano il 12% del totale delle imprese operanti nell'ambito, ricalcando le proporzioni esistenti nche nel resto dell'economia, dove l'incidenza è del 12,2%. I picchi più alti registrati nel Mezzogiorno si raggiungono nei settori legati al turismo e al tempo libero: nei servizi di alloggioristorazione (14%) e nelle attività ricreative e sportive (13%). In due settore dell'economia del mare l'incidenza delle imprese giovanili sul totale è più alta nel Nord-Est rispetto alle altre ripartizioni geografiche: in quello della filiera ittica, con il 12,8% (a fronte di una media nazionale del 10,8%) e in quello dei trasporti marittimi, con l'8,8% (a fronte di una media nazionale del 6,8%). Imprese giovanili nei settori dell'economia del mare per ripartizione geografica, a confronto con il resto dell'economia Anno 2017 (incidenze percentuali delle imprese giovanili sul totale delle imprese e valori assoluti) Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Moviment. di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolament. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale economia del mare Resto dell'economia Numero di imprese giovanili Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Nord-Ovest 8,1 -- 5,8 4,6 9,2 4,7 7,0 7,2 8,7 Nord-Est 12,8 -- 6,3 8,8 6,9 4,7 5,8 8,3 7,6 Centro 7,3 -- 4,8 5,1 10,7 4,9 6,6 8,3 9,1 Sud e Isole 11,6 -- 6,7 7,5 14,0 4,6 13,0 12,0 12,2 Italia 10,8 -- 5,9 6,8 11,6 4,7 9,5 9,8 9,7 Il segno (--) indica valori non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Incidenza % su totale imprese Nel confronto con i dati del 2011, l incidenza delle imprese giovanili nel settore della blue economy si è ridotta nel 2017 dello 0,7% (dal 10,5% al 9,8%), in modo più contenuto rispetto al resto dell'economia, dove la riduzione registrata è pari all'1,7%. Le riduzioni più significative hanno caratterizzato i settore delle 19

20 attività sportive e ricreative (-3,3%) e della cantieristica (-3,1%), seguiti dalla filiera ittica (-1%) e dalla ricerca, regolamentazione e tutela dell'ambiente (-0,2%). Di segno positivo, invece, sono le variazioni, seppur lievi, misurate nei settori di alloggio e ristorazione (+0,9) e dei trasporti marittimi (+0,7%). Incidenza delle imprese giovanili nei settori dell'economia del mare, a confronto con il resto dell'economia Anni 2011 e 2017 (incidenze percentuali delle imprese giovanili sul totale delle imprese) 14,0 12,0 10,0 11,8 10,8 9,0 10,7 11,6 12,8 11,4 10,5 9,5 9,8 9,7 8,0 6,0 5,9 6,1 6,8 4,9 4,7 4,0 2,0 0,0 Filiera ittica Filiera della cantieristica Moviment. di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolament. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative TOTALE ECONIMIA DEL MARE RESTO DELL'ECONOMIA N.B. Il settore "Industria delle estrazioni marine" non è presenze per dati non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Guardando al solo dato regionale, allora, emerge come nel Lazio le imprese giovanili siano 3 mila 82, con una frequenza concentrata soprattutto nel turismo (servizi di alloggio-ristorazione ed attività sportive e ricreative): l incidenza è pari, infatti, al 68,5%, con 2 mila 111 imprese in valore assoluto; seguono le imprese giovanili della filiera ittica, con l 8,7% delle imprese (pari a 267 unità), nella cantieristica, con il 4,1% del totale (con 125 imprese), e nei trasporti marittimi, dove la frequenza è pari al 2,6% (80 imprese in termini assoluti). Province e regioni Numerosità assoluta delle imprese giovanili dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA Totale 20

21 Le imprese femminili dell economia del mare sono aumentate nel 2017, in valori assoluti, di 121 unità rispetto al 2011 (0,3% in termini percentuali), per un ammontare complessivo, al 31 dicembre 2017, di imprese rosa. Analogamente a quelle giovanili, le attività a conduzione femminile sono maggiormente presenti nei settori dei servizi di alloggio-ristorazione (rappresentano il 26,6%, unità in termini assoluti), delle attività sportive-ricreative (26,1%, con unità) e della filiera ittica (17,4%, con imprese a conduzione femminile). Nei filoni della cantieristica e dei trasporti marittimi le percentuali sono invece molto più contenute (rispettivamente 9,3% e 10,5%, con e aziende a conduzione femminile). Riguardo l incidenza delle imprese femminili nei settori legati al turismo, il Nord-Ovest detiene la percentuale più alta nei servizi di alloggio-ristorazione rispetto alle altre macro-aree, con un incidenza del 28,6%, mentre nel Mezzogiorno si registra la percentuale più elevata per le attività sportive e ricreative (27,7%, con unità). La filiera ittica vede invece il primato del Centro come incidenza percentuale di imprese a conduzione femminile, che sono il 19,2% (circa due punti percentuali al di sopra della media nazionale). Imprese femminili nei settori dell'economia del mare per ripartizione geografica, a confronto con il resto dell'economia Anno 2017 (incidenze percentuali delle imprese femminili sul totale delle imprese e valori assoluti) Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Moviment. di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolament. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale economia del mare Resto dell'economia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Nord-Ovest 18,6 -- 8,0 9,2 28,6 11,4 25,3 18,3 20,0 Nord-Est 18,6 -- 6,7 4,9 26,3 9,8 22,3 18,6 20,2 Centro 19,2 -- 9,4 13,1 25,4 16,3 25,4 21,7 22,7 Sud e Isole 15, ,4 12,3 27,3 16,2 27,7 22,3 23,8 Italia 17,4 -- 9,3 10,5 26,6 14,1 26,1 21,1 21,9 Il segno (--) indica valori non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Numero di imprese femminili Incidenza % su totale imprese Rispetto all anno 2011, nel 2017 si registra un calo dell incidenza delle imprese femminili in tutti i settori dell economia del mare. In particolare, nei servizi di alloggio-ristorazione si passa dal 30,2% al 26,6% e nel settore delle attività sportive-ricreative si riscontra una riduzione dal 27,5% al 26,1%. Nella filiera ittica, infine, l incidenza delle aziende a conduzione femminile è diminuita dal 19,6% del 2011 al 17,4% del Se si considerano tutti i settori della blue economy, l incidenza delle imprese femminili è complessivamente diminuita di oltre 2 punti percentuali (dal 23,2% del 2011 al 21,1% del 2017). 21

22 35,0 Incidenza delle imprese femminili nei settori dell'economia del mare, a confronto con il resto dell'economia Anni 2011 e 2017 (incidenze percentuali delle imprese femminili sul totale delle imprese) 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 19,6 17,4 12,7 9,3 12,0 10,5 30,2 26,6 16,0 14,1 27,5 26,1 23,2 23,5 21,1 21,9 5,0 0,0 Filiera ittica Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative TOTALE ECONOMIA DEL MARE RESTO DELL'ECONOMIA N.B. Il settore "Industria delle estrazioni marine" non è presenze per dati non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Anche per le imprese femminili, quindi, guardando al solo dato regionale, si rileva come nel Lazio le imprese guidate da imprenditrici siano ben 7 mila 678, nuovamente con frequenze concentrate soprattutto nel turismo (servizi di alloggio-ristorazione ed attività sportive e ricreative): l incidenza è pari al 59,6%, con 4 mila 577 imprese in valore assoluto; seguono le imprese giovanili della filiera ittica, con l 8,8% delle imprese (pari a 673 unità), nella cantieristica, con il 4,7% del totale, e nei trasporti marittimi, dove la frequenza è pari al 2,7%. Province e regioni Numerosità assoluta delle imprese femminili dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA Totale Rispetto alle due precedenti tipologie imprenditoriali, gli stranieri sono meno presenti nella blue economy. Alla fine del 2017, infatti, si contano imprese straniere. A differenza delle aziende a conduzione femminile e giovanile, tuttavia, si registra un aumento significativo del numero assoluto di imprese straniere dal 2011 al

23 A livello settoriale, si registra una percentuale più elevata di attività gestite da stranieri nei servizi di alloggio e ristorazione (7,9%, con imprese) e nella cantieristica (7,2%, aziende a conduzione straniera). Vi è una quota di imprese straniere non trascurabile, pari al 5,1% (1.539 unità), anche nel settore delle attività sportive e ricreative. In tutti e tre i casi, il Centro risulta essere la macro-area con la più elevata incidenza, con l 11,1% nella filiera cantieristica (841 unità) e l 11% nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione: entrambi più di 3 punti percentuali al di sopra della media nazionale nei rispettivi settori. Nel comparto delle attività sportive e ricreative la cifra arriva al 7,3% nell area del Centro, con 776 imprese. Imprese straniere nei settori dell'economia del mare per ripartizione geografica, a confronto con il resto dell'economia Anno 2017 (incidenze percentuali delle imprese straniere sul totale delle imprese e valori assoluti) Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Moviment. di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolament. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale economia del mare Resto dell'economia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Incidenza % su totale imprese Nord-Ovest 10,4 -- 6,6 3,0 9,0 2,6 3,9 7,1 11,4 Nord-Est 3,1 -- 9,3 3,8 10,6 2,6 5,5 7,0 10,4 Centro 7, ,1 4,2 11,0 1,9 7,3 9,3 11,8 Sud e Isole 2,4 -- 3,1 2,5 4,6 0,9 3,6 3,6 6,7 Italia 4,2 -- 7,2 3,2 7,9 1,8 5,1 6,2 9,8 Il segno (--) indica valori non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Numero di imprese straniere Diversamente dalle imprese giovanili e da quelle femminili, rispetto al 2011 si riscontra anche un incidenza maggiore delle imprese straniere nel settore della blue economy nell anno In tutti i settori, infatti, è possibile osservare un aumento dei valori percentuali di aziende a conduzione straniera nel In particolare, nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione si è passati dal 6,0% del 2011 al 7,9% nel Analogamente, nella filiera cantieristica il 6,4% di aziende straniere del 2011 è cresciuto fino al 7,2% nel In generale, considerando il totale dell economia del mare, dal 2011 al 2017 si registra un aumento di incidenza delle imprese straniere di oltre un punto percentuale (dal 4,9% al 6,2%). 23

24 Incidenza delle imprese straniere nei settori dell'economia del mare, a confronto con il resto dell'economia Anni 2011 e 2017 (incidenze percentuali delle imprese straniere sul totale delle imprese) 10,0 9,8 8,0 7,2 7,9 7,5 6,0 4,0 3,2 4,2 6,4 3,2 6,0 4,2 5,1 4,9 6,2 2,0 2,4 1,1 1,8 0,0 Filiera ittica Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative TOTALE ECONOMIA DEL MARE RESTO DELL'ECONOMIA N.B. Il settore "Industria delle estrazioni marine" non è presenze per dati non significativi. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Anche per le imprese straniere, quindi, guardando al solo dato regionale, si rileva come nel Lazio le imprese guidate da imprenditori Extra UE siano 3 mila 864, nuovamente con frequenze concentrate soprattutto nel turismo (servizi di alloggio-ristorazione ed attività sportive e ricreative): l incidenza è pari al 62,5%, con 2 mila 413 imprese in valore assoluto; seguono le imprese straniere della filiera cantieristica, con l 11,5% delle imprese (pari a 445 unità), nella filiera ittica, con il 7,9% del totale, e nei trasporti marittimi, dove la frequenza è pari al 2,1%. Numerosità assoluta delle imprese straniere dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA

25 Incidenza delle imprese dell economia del mare del Lazio per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella mappa sono riportati i dati di incidenza delle imprese dell economia del mare rispetto al totale delle imprese; dalla lettura si rileva, per il Lazio, come siano le province di Roma e Latina a mostrare valori ben al di sopra della media regionale e nazionale, con le incidenze comprese nella classe 2,19 5,00. 25

26 Incidenza delle imprese della Filiera Ittica sul totale delle imprese per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella mappa sono riportati i dati di incidenza delle imprese della filiera ittica rispetto al totale delle imprese; dalla lettura si rileva, per il Lazio, come sia soprattutto la provincia di Latina a mostrare la maggiore incidenza rispetto alla media regionale e nazionale, con le relative frequenze comprese nella classe 0,49 0,88. 26

27 Incidenza delle imprese della Filiera della cantieristica sul totale delle imprese per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella mappa sono riportati i dati di incidenza delle imprese della filiera cantieristica rispetto al totale delle imprese; dalla lettura si rileva, per il Lazio, come siano, ancora una volta, le province di Roma e Latina a mostrare valori ben al di sopra della media sia regionale che nazionale, con le incidenze comprese nella classe 0,33 0,61. 27

28 Incidenza delle imprese della Movimentazione di mercvi e persone via mare sul totale delle imprese per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella mappa sono riportati i dati di incidenza delle imprese della movimentazione di merci e persone via mare rispetto al totale delle imprese; ebbene, dalla lettura della figura si rileva, per il Lazio, come siano sempre le province di Roma e Latina a mostrare valori al di sopra delle medie regionale e nazionale, con le incidenze comprese nella classe 0,06 0,21. 28

29 Incidenza delle imprese del Turismo* sul totale delle imprese per provincia Anno 2017 (valori assoluti) * Servizi di alloggio-ristorazione e attività sportive e ricreative. Fonte: elaborazioni SI.Camera su dati Unioncamere-Infocamere Nella mappa sono riportati i dati di incidenza delle imprese del turismo rispetto al totale delle imprese; dalla lettura si rileva, per il Lazio, come siano le province di Roma e Latina a mostrare valori al di sopra della media regionale e nazionale, con le incidenze comprese nella classe 0,86 2,23. 29

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31 3 Il ruolo economico: valore aggiunto e occupazione nel Lazio La capacità produttiva e l occupazione in Italia e nel Lazio Per valutare il sistema economico regionale della blue economy e stimarne il grado di sviluppo appare necessario indagare il contributo di questa importante filiera allargata alla generazione di ricchezza ed occupazione; sono stati, così, indagati il valore aggiunto, quale aggregato della crescita del sistema in termini di nuovi beni e servizi messi prodotti, ed la dinamica occupazionale 6. Nel 2017, l economia del mare ha prodotto un valore aggiunto (a prezzi di mercato) di oltre 45miliardi di euro, apportando un contributo del 2,9% sul valore aggiunto misurato sull'economia totale. La forza lavoro impiegata nel raggiungimento di questo risultato è composta di 880mila addetti nell'intero comparto, pari al 3,5% degli occupati nel Paese. Valore aggiunto e occupati dell'economia del mare, per settore Anno 2017 (valori assoluti e percentuali) Valore aggiunto Settori v.a. (milioni di Compos. % euro) Occupati v.a. (migliaia di unità) Compos. % Filiera ittica 3.287,5 7,3 105,6 12,0 Industria delle estrazioni marine 2.462,3 5,4 6,1 0,7 Filiera della cantieristica 7.046,0 15,6 134,7 15,3 Movimentazione di merci e passeggeri via mare 8.056,2 17,8 103,0 11,7 Servizi di alloggio e ristorazione ,9 30,8 332,3 37,8 Ricerca, regolamentazione e tutela ambientale 7.868,0 17,4 126,7 14,4 Attività sportive e ricreative 2.625,1 5,8 71,6 8,1 Totale economia del mare ,8 100,0 880,0 100,0 Totale economia , ,1 Incidenza % economia del mare su totale economia 2,9 3,5 Fonte: Unioncamere-SI.Camera Nell'ambito dell'economia del mare il settore più cospicuo, in termini di reddito prodotto e di manodopera coinvolta, è il settore dei servizi di alloggio e ristorazione, cui è ascrivibile il 30,8% di valore aggiunto (quasi 14 miliardi di euro) e il 37,8% dell occupazione, pari a oltre 330mila occupati. Rimanendo nel comparto turistico, il settore delle attività sportive e ricreative concorre con una quota di valore aggiunto del 5,8% (circa 2,6 miliardi di euro) e occupa oltre 71mila persone. Il secondo settore per incidenza percentuale di valore aggiunto sul totale di quello prodotto nella blue economy, è quello della movimentazione di merci e trasporti via mare (17,8%), il cui peso percentuale in 6 Si precisa che le stime di valore aggiunto e occupazione della blue economy sono effettuate in coerenza con i quadri statistici di contabilità nazionale dell Istat. 31

32 termini occupazionali è soltanto quinto ed è al di sotto del 12%. Di poco inferiore è il valore aggiunto registrato nelle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (il 17,4%), seguito dalla filiera della cantieristica (15,6%). Molto più contenuti i valori raggiunti negli altri settori: filiera ittica, attività sportive e ricreative e industria delle estrazioni marine. I settori, che oltre ai servizi di alloggio e ristorazione, occupano più di 100mila addetti, sono la cantieristica (134mila), il settore della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (126mila), il settore ittico (105mila) e i trasporti marittimi (103mila). Nell'analisi a livello territoriale, è Roma la provincia in cui l economia del mare ha prodotto, in valori assoluti, la quota più alta di valore aggiunto (7 miliardi di euro), attestandosi in prima posizione anche sul piano occupazionale (quasi 122mila occupati). Alla provincia di Roma seguono: Genova per quanto riguarda il valore aggiunto (3,3 miliardi di euro) e Napoli per il volume di manodopera impiegata (quasi 67mila). Le province in cui il valore aggiunto prodotto è compreso tra i 2 e i 3 miliardi di euro, sono Napoli, Milano e Venezia; altre province rilevanti sul piano produttivo sono Palermo, Rimini, Trieste, Livorno e Bari. Per quanto riguarda il numero di occupati nella blue economy, dopo Roma e Napoli figurano Genova, con 47mila addetti, Venezia, con quasi 40mila, Palermo con quasi 30mila, e infine Rimini, Messina, Salerno, Livorno e Trapani, con un numero di occupati tra 18mila e 22mila unità. Prime dieci posizioni delle graduatorie provinciali secondo il valore aggiunto prodotto e l'occupazione dell'economia del mare Anno 2017 (valori assoluti) Roma Genova Napoli Milano Venezia Palermo Rimini Trieste Livorno Bari Valore aggiunto (milioni di euro) Roma Napoli Genova Venezia Palermo Rimini Messina Salerno Livorno Trapani Occupati (migliaia) 66,8 47,3 39,7 29,5 21,4 20,3 19,0 18,9 18,0 121, Fonte: Unioncamere-SI.Camera Nella graduatoria per incidenza del valore aggiunto prodotto dalla blue economy sul totale dell economia locale, sette province superano la quota del 10%, con il primato di Trieste (15,5%), seguita da Rimini, Olbia- Tempio, Genova, La Spezia, Livorno e Savona. Nelle prime dieci posizioni compaiono le quatto province della Liguria. Sono sei complessivamente le province del Nord, una soltanto del Centro (Livorno) e tre delle Isole (Olbia-Tempio, Ogliastra e Trapani). Nelle prime dieci posizioni per quota di addetti assorbita dall'economia del mare sul totale della provincia, compaiono le stesse province esaminate per il valore aggiunto, ma secondo una diversa graduatoria: ad Olbia-Tempio la blue economy attira quasi il 16% della 32

33 forza lavoro locale; a La Spezia e Rimini intorno al 14%; a Trapani, Livorno e Trieste oltre il 13%; intorno al 12% a Ogliastra, Savona e Genova e, infine, a Imperia il 10,8%. Pos. Prime dieci posizioni delle graduatorie provinciali in base all'incidenza del valore aggiunto e degli occupati dell'economia del mare sul totale dell'economia Anno 2017 (valori percentuali e assoluti) Provincia Incid. % su tot. economia v.a. (milioni di euro) Pos. Provincia Incid. % su tot. economia v.a. (migliaia) Valore aggiunto Occupati 1) Trieste 15, ,5 1) Olbia-Tempio 15,8 10,2 2) Rimini 13, ,0 2) La Spezia 14,1 13,4 3) Olbia-Tempio 13,0 425,2 3) Rimini 14,0 21,4 4) Genova 12, ,4 4) Trapani 13,5 18,0 5) La Spezia 12,0 709,9 5) Livorno 13,2 18,9 6) Livorno 11,8 970,1 6) Trieste 13,1 14,2 7) Savona 10,2 718,2 7) Ogliastra 12,0 2,4 8) Ogliastra 9,7 90,1 8) Savona 11,9 13,8 9) Imperia 8,9 403,9 9) Genova 11,7 47,3 10) Trapani 8,6 525,7 10) Imperia 10,8 8,4 Fonte: Unioncamere-SI.Camera Incidenza del valore aggiunto prodotto dall economia del mare sul totale economia, per provincia Anno 2017 (valori percentuali) 33

34 Altre province importanti sul piano produttivo sono quelle di Palermo, Rimini, Trieste, Livorno e Bari: rispettivamente 1,2 miliardi di euro circa di valore aggiunto per Palermo, 1,1 miliardi per Rimini e Trieste, 970 milioni di euro per Livorno e 878 milioni di euro per Bari. Sul piano occupazionale, Palermo occupa il quinto posto con circa 29mila occupati nella blue economy, seguita da Rimini (21,4mila occupati), Messina (20,3mila occupati), Salerno (19mila occupati), Livorno (18,9mila occupati) e Trapani (18mila occupati). Nella graduatoria per incidenza del valore aggiunto prodotto dalla blue economy sul totale economia locale, delle dieci province che compaiono nella top-ten per valore assoluto del reddito prodotto dall economia del mare (viste precedentemente), solo cinque riescono ad inserirsi nelle prime dieci posizioni: si tratta della provincia di Trieste (con il 15,5% di valore aggiunto provinciale prodotto dalla blue economy), di Rimini (al 2 posto con il 13,1%), di Genova (al 3 posto con il 12,6%), di Livorno (al 5 posto con il 11,8%) e di Venezia (al 10 posto con l 8,5%). Province che, eccetto quella di Venezia, compaiono anche nella top-ten per incidenza degli occupati nell economia del mare sul totale occupazionale provinciale (14% Rimini, 13,1% Trieste, 11,7% Genova, 13,2% Livorno). Nel periodo che va dal 2011 al 2017, nella blue economy si registra un incremento sia del valore aggiunto prodotto (+5,9%, contro il +4,5% nel resto dell'economia), sia dei lavoratori occupati (+4,3%, contro il +0,9%). Tutti i settori mostrano un aumento su entrambi i fronti, fatta eccezione per le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale, in cui si osserva una contrazione dell'1,2% del numero di occupati. Il settore che dal 2011 ha evidenziato la dinamica migliore, in termini di valore aggiunto, è quello della movimentazione di merci e passeggeri via mare (+18,8%). Per quanto riguarda l occupazione, invece, la crescita più consistente riguarda i settori legati al comparto turistico: i servizi di alloggio e della ristorazione (+9,5%) e le attività sportive e ricreative (+8,1%).Quasi tutti i settori hanno registrato un aumento sia in termini di valore aggiunto che di occupati, salvo alcune eccezioni: la filiera della cantieristica e le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale presentano nel primo caso nessuna variazione degli occupati mentre nel secondo una contrazione del numero di occupati pari al -1,2. Andamento del valore aggiunto e dell'occupazione dell'economia del mare nel periodo , per settore (variazioni percentuali) Filiera ittica 1,0 5,5 Filiera della cantieristica Movimentaz. di merci e passeggeri via mare 0,0 4,4 4,5 18,8 Servizi di alloggio e ristorazione 6,5 9,5 Ricerca, regolamentaz. e tutela ambientale Attività sportive e ricreative TOTALE ECONOMIA DEL MARE -1,2 1,3 0,2 8,1 5,9 4,3 Resto dell'economia 0,9 4,5-10,0-5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 Valore aggiunto Occupati N.B. Data l'elevata variazione ascrivibile alla bassa entità dei valori assoluti, non si riporta il settore industria delle estrazioni marine. Il totale economia del mare comprende comunque tale settore. Fonte: Unioncamere-SI.Camera 34

35 La disaggregazione del dato a livello regionale mostra come per il Lazio siano soprattutto i servizi di alloggio e ristorazione e delle attività sportive e ricreative a contribuire maggiormente al totale del valore aggiunto dell Economia del Mare (il 39,3%, con milioni di Euro), seguito dal comparto della movimentazione delle merci e passeggeri (qui il 24,0% con 1.854,2 milioni di Euro), dalle Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (il 13,6% con milioni di Euro), dalla cantieristica (con 501 milioni di euro, pari al 6,5% del totale regionale) e, quindi, dai comprati delle estrazioni marine (il 3,4%) e della filiera ittica (3,0%). Valore aggiunto prodotto nel 2017 nelle filiere dell'economia del mare per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Viterbo 11,5 0,2 18,0 2,5 24,1 15,1 10,1 81,4 Rieti 2,2 0,0 8,8 0,0 0,0 2,0 0,0 13,1 Roma 164,2 258,6 327, , ,6 957,0 709, ,3 Latina 50,1 3,3 112,0 27,9 201,8 54,8 58,1 507,9 Frosinone 4,4 0,0 34,6 0,5 0,0 22,0 0,0 61,5 LAZIO 232,4 262,0 501, , , ,9 777, ,2 Fonte: elaborazioni CCIAA di Latina su dati Unioncamere-Infocamere In ultimo, l analisi sul dato occupazionale del Lazio mostra come sia la Capitale a mostrare le maggiori frequenze, con 122 mila occupati, assorbendo l 89,5% del dato regionale; seguono le province di Latina, con 11 mila occupati, Viterbo, con occupati), Frosinone, occupati, e, quindi, Rieti, con 300 mila occupati). Occupati nel 2017 nelle filiere dell'economia del mare per provincia Anno 2017 (valori assoluti) Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Viterbo 0,3 0,0 0,5 0,1 0,6 0,2 0,3 1,8 Rieti 0,1 0,0 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 Roma 3,2 1,0 6,1 16,5 65,7 15,2 14,1 121,9 Latina 1,0 0,0 2,2 0,7 4,9 0,8 1,5 11,0 Frosinone 0,1 0,0 0,8 0,0 0,0 0,2 0,0 1,1 LAZIO 4,7 1,0 9,8 17,2 71,2 16,4 15,8 136,2 Fonte: elaborazioni CCIAA di Latina su dati Unioncamere-Infocamere 35

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37 4 La capacità di attivazione sul resto dell economia Come noto, qualsiasi attività ha bisogno di relazionarsi a monte, per lo svolgimento del processo produttivo, con tutte quelle attività fornitrici, ad esempio, di beni e servizi di input (materie prime, semilavorati, ecc.), e, a valle, con tutte quelle attività che garantiscono la distribuzione commerciale, servizi di marketing, trasporti, logistica e così via. Motivo per cui l economia del mare non si limita alle sole attività economiche perimetrate, ma va oltre nel momento in cui si tiene conto delle tante altre attività che vengono attivate indirettamente, tanto a monte quanto a valle. In pratica, esiste una sorta di moltiplicatore per cui per ogni euro prodotto da un attività della blue economy se ne attivano altri sul resto dell economia, generati da tutte quelle attività che contribuiscono alla sua realizzazione, secondo una logica di filiera. Nel 2016, i 44,4 miliardi di euro di valore aggiunto prodotti dalle attività dell economia del mare hanno attivato più di 81 miliardi di euro di valore aggiunto sul resto dell economia, per un ammontare produttivo complessivo pari a 125,6 miliardi di euro (ovvero l 8,4% del totale prodotto dall intera economia nazionale). In altre parole, per ogni euro prodotto dalla blue economy se ne attivano sul resto dell economia altri 1,8 euro. Valore aggiunto prodotto e attivato sul resto dell'economia da parte dell'economia del mare Anno 2016 (valori assoluti e incidenze percentuali sul totale economia) Fonte: Unioncamere-SI.Camera 37

38 Il settore dalla più elevata capacità moltiplicativa è quello della movimentazione di merci e passeggeri via mare, dove per ogni euro prodotto se ne attivano sul resto dell economia altri 2,6. Gli altri settori dalla più intensa capacità moltiplicativa sono quelli della cantieristica e delle attività sportive e ricreative (il primo in grado di attivare 2,5 euro sul resto del sistema produttivo per ogni euro prodotto, il secondo 2,3 euro), così come quello dei servizi di alloggio e ristorazione e la filiera ittica, che attivano entrambi 1,8 euro per ogni euro prodotto. Più ridotto, invece, il moltiplicatore del settore della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (0,5), anche per ragioni di carattere strettamente fisiologico, sebbene i risultati del suo lavoro rappresentino un valore aggiunto immateriale determinante per la salvaguardia di questa importante risorsa naturale, dalla quale traggono ispirazione molte attività economiche. Valore aggiunto prodotto, attivato sul resto dell'economia e relativo moltiplicatore, dei settori dell'economia del mare Anno 2016 (valori assoluti in miliardi di euro*) 2,6 2,5 2,3 24,2 1,8 13,5 21,0 17,4 4,1 0,5 8,0 6,9 7,8 1,8 1,2 5,8 5,8 2,8 3,2 2,6 2,5 Servizi di alloggio e ristorazione Movimentaz. di merci e passeggeri via mare Filiera della cantieristica Ricerca, regolament. e tutela ambientale Filiera ittica Attività sportive e ricreative Industria delle estrazioni marine Valore aggiunto prodotto (scala sn) Valore aggiunto attivato (scala sn) Moltiplicatore (scala dx) * Il moltiplicatore è espresso in euro attivati sul resto dell'economia per ogni euro prodotto, in termini di valore aggiunto. Fonte: Unioncamere-SI.Camera Analizzando in base alla ripartizione geografica il valore aggiunto prodotto dalla blue economy, la sua attivazione sul resto dell economia e il relativo moltiplicatore, emerge che l intera filiera della blue economy nel 2016 incide, tra valore aggiunto prodotto in modo diretto e valore aggiunto attivato, per circa l 11% nell economia del Mezzogiorno (36,3 miliardi di euro) e per il 10,1% in quella del Centro (33 miliardi di euro). Sotto la soglia del 10%, invece, l intera filiera della blue economy incide nelle economie del Nord-Est (7,6%, pari a 26,1 miliardi di euro) e del Nord-Ovest (6,2%, ovvero 30,5 miliardi). Nell Italia a testa in giù, quindi, si assiste ad un moltiplicatore che aumenta dal Nord Est (2,3 euro), al Nord Ovest (2,1 euro), quindi al Centro (1,8 euro) fino al Sud e Isole (1,5); 38

39 Valore aggiunto prodotto dall economia del mare, attivato sul resto dell'economia e relativo moltiplicatore, per ripartizione geografica Anno 2016 (valori assoluti in miliardi di euro e percentuali s.d.i.) Valore aggiunto prodotto Valori assoluti Incid. % su tot. economia Moltiplicatore* Valore aggiunto attivato (valori assoluti) Totale filiera del mare Valori assoluti Incid. % su tot. economia Nord-Ovest 9.989,3 2,0 2, , ,9 6,2 Nord-Est 7.931,0 2,3 2, , ,4 7,6 Centro ,1 3,7 1, , ,1 10,1 Sud e Isole ,3 4,3 1, , ,8 10,6 Italia ,7 3,0 1, , ,2 8,4 * Euro attivati s ul resto dell'economia per ogni euro prodotto, in termini di valore aggiunto. Fonte: Unioncamere-SI.Camera Guardando al solo dato regionale, dalla lettura della successiva tabella emerge come il Lazio, con un moltiplicatore pari ad 1,8 euro ogni euro di valore aggiunto prodotto, attivi dai 7.711,2 milioni di euro ben 13 miliardi 880 milioni di euro (per un totale generato dalla filiera del mare pari a 21 mila 591 milioni di euro). La lettura del dato riferito alle singole province, invero, mostra come Roma attivi dai milioni di euro ben 12 miliardi 685 milioni di euro (per un totale generato di 19 miliardi 732 milioni di euro), Latina dai 508 milioni di euro ben 914 milioni di euro (per un totale di 1 miliardo 422 milioni), Viterbo da 81 milioni di euro ben 146 milioni (per un totale di 228 milioni), Frosinone dai 61 milioni di euro 110 milioni (per un totale di 172 milioni) e, quindi, Rieti da 13 milioni di euro 23 milioni (per un totale di 36 milioni). Valore aggiunto dell'economia del mare, moltiplicatori e valore aggiunto attivato sul resto dell'economia, per provincia Anno 2017 (valori assoluti in milioni di euro e percentuali s.d.i.) Ripartizioni geografiche Valore aggiunto prodotto v.a. (milioni di euro) Incid. % su tot. economia Moltiplicatore* Valore aggiunto attivato (milioni di euro) Totale filiera del mare v.a. (milioni di euro) Viterbo 81,4 1,4 1,8 146,52 227,92 Rieti 13,1 0,5 1,8 23,58 36,68 Roma 7.047,3 5,0 1, , ,44 Latina 507,9 4,4 1,8 914, ,12 Frosinone 61,5 0,6 1,8 110,7 172,2 Lazio 7.711,2 4,5 1, , ,36 Euro attivati sul resto dell'economia per ogni euro prodotto, in termini di valore aggiunto. Fonte: Elaborazione CCIAA di Latina su dati SICamera 39

40 40

41 5 Il commercio estero via mare e il posizionamento della filiera del Lazio Il mare e i settori che ruotano intorno ad esso possono essere distinti secondo due direttrici: chi si occupa di produrre imbarcazioni (navi, yatch, gommoni, etc.) e chi produce ricchezza attraverso la pesca, la lavorazione, la conservazione e commercializzazione dei prodotti dell ittica. Anche nell analisi dei flussi commerciali con l estero, questa distinzione appare preziosa, soprattutto per via della diverse specializzazioni territoriali che emergono da i dati a seguire. Flussi commerciali dell'italia nei comparti dell'economia del mare Valori assoluti (in milioni di euro) ESPORTAZIONI Ittica Cantieristica Totale mare IMPORTAZIONI Ittica Cantieristica Totale mare SALDO Ittica Cantieristica Totale mare Incidenze % sul totale dei flussi commerciali nazionali ESPORTAZIONI Ittica 0,15 0,13 0,14 0,15 0,16 0,16 0,16 Cantieristica 0,97 0,67 0,65 0,85 0,75 1,05 0,98 Totale mare 1,12 0,81 0,79 1,00 0,91 1,22 1,14 IMPORTAZIONI Ittica 1,12 1,12 1,20 1,28 1,35 1,51 1,45 Cantieristica 0,56 0,53 0,32 0,15 0,24 0,21 0,23 Totale mare 1,68 1,65 1,52 1,43 1,59 1,72 1,68 41

42 Fonte: Unioncamere-Si.Camera su dati Istat Complessivamente, i due comparti della blue-economy (ittica7 e cantieristica8) superano i 5 miliardi di euro di esportazione. Si tratta del valore più alto mai registrato, ancor maggiore del dato riferito all anno precedente (+18 milioni), quando si evidenzio un record in termini dinamici (+35,1% rispetto al 2015), per lo più determinato dalla ripresa delle commesse della cantieristica navale. Rispetto al 2016, tuttavia, la crescita appare trainata esclusivamente dalla componente ittica (+48 milioni), stante il leggero arretramento sperimentato proprio dalla cantieristica navale e delle imbarcazioni (-9 milioni di euro). Nel complesso, dunque, si consolidano i dati entusiasmanti dell anno precedente, nonostante un peggioramento del saldo commerciale che origina da una crescita delle importazioni nell ordine di quasi 400 milioni di euro (+6,2%). All interno della filiera del mare, però, i contributi dei due comparti produttivi al saldo con l estero appaiono contrastanti: positivo quello della cantieristica (+3,5 miliardi); negativo quello dell ittica (-5,1 miliardi). Concentrando l attenzione sulle dinamiche, appare evidente come il 2017 prosegua il trend di crescita (+0,4%) instaurato negli ultimi anni, pur se su ritmi decisamente inferiori (+3,2% tra il 2011 e il 2017). A livello di filiere, l ittica sperimenta un +7,3% che è maggiore del +3,6% di lungo periodo; nella cantieristica avviene il contrario, con la sostanziale stagnazione del 2017 che si contrappone al +3,1% del periodo , in gran parte derivato dalla dinamica dell anno precedente. Nel complesso, il ritmo di crescita delle vendite oltre confine della blue economy appare inferiore a quello medio nazionale (+7,14% nel 2017 e +3,0% nel lungo periodo), il che è in gran parte associato alla cantieristica. Dinamica dei flussi commerciali nei comparti dell'economia del mare e nel totale economia Anno 2017 (variazioni percentuali medie annue nei periodi e ) Esportazioni Importazioni 20,0 20,0 18,9 10,0 0,0 7,3 7,4 3,6 3,1 3,2 3,0 0,4-0,2 10,0 0,0 4,5 4,4 6,2 0,0 9,0-0,4-10,0-10,0-20,0-20,0-13,9 Ittica Cantieristica Totale mare TOTALE ECONOMIA Ittica Cantieristica Totale mare TOTALE ECONOMIA Fonte: Unioncamere-Si.Camera su dati Istat 7 Corrispondente ai gruppi di attività economica (pesca), (acquacoltura), (lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi) della classificazione Ateco Corrispondente ai gruppi di attività economica (costruzioni di navi e imbarcazioni), (costruzioni di imbarcazioni da diporto e sportive) della classificazione Ateco

43 Su base territoriale, come affermato in precedenza, esistono diverse realtà di specializzazione a seconda della filiera che si analizza. Nell ittica, i 700 milioni di euro di esportazione sono per lo più assorbiti dalla provincia di Como (142,6 milioni di euro); Venezia (59,8 milioni), Udine (45,1 milioni) e Rovigo (43,0 milioni) seguono nella particolare graduatoria mentre, in termini di incidenza percentuale sul totale dell export, si conferma come prima la provincia di Vibo Valentia (14,90%). Il valore della provincia calabrese appare quasi il triplo di quello relativo alla seconda realtà territoriale riportata, quella di Trapani (5,41%). Anche la terza e quarta posizione sono rappresentative di realtà del Mezzogiorno, specificatamente della Sicilia: Agrigento, terza, registra un incidenza del 5,08% mentre Palermo, quarta, si colloca poco al di sotto, con un valore pari a 4,21%. Rovigo è la prima tra le settentrionali (2,93%) e unica, insieme a Como e Imperia, a rompere l egemonia delle province meridionali. Prime province dell ittica e della cantieristica per valore delle esportazioni e ruolo nell economia locale Anno 2016 (valori assoluti in milioni di euro e incidenze percentuali sui totali provinciali) ITTICA Valori assoluti (milioni di euro) Incidenze % sui totali economia provinciali Pos. Provincia euro Pos. Provincia Quote % 1 Como 142,6 1 Vibo Valentia 14,90 2 Venezia 59,8 2 Trapani 5,41 3 Udine 45,1 3 Agrigento 5,08 4 Rovigo 43,0 4 Palermo 4,21 5 Ferrara 30,4 5 Rovigo 2,93 6 Rimini 29,6 6 Caltanissetta 2,68 7 Ancona 20,5 7 Como 2,54 8 Brindisi 20,1 8 Crotone 2,30 9 Alessandria 17,2 9 Brindisi 2,05 10 Pesaro e Urbino 16,6 10 Imperia 1,78 ITALIA 700,3 ITALIA 0,16 Ripartizioni geografiche Nord-ovest 218,4 Nord-ovest 0,12 Nord-est 278,0 Nord-est 0,19 Centro 76,7 Centro 0,10 Mezzogiorno 129,6 Mezzogiorno 0,27 ITALIA 700,3 ITALIA 0,16 CANTIERISTICA Valori assoluti (milioni di euro) Incidenze % sui totali economia provinciali Pos. Provincia Milioni di euro Pos. Provincia Quote % 1 Gorizia 1.339,6 1 Ogliastra 87,64 2 Trieste 766,8 2 Gorizia 55,56 3 Lucca 574,7 3 Trieste 24,52 4 Genova 429,6 4 Lucca 14,74 5 Rimini 172,8 5 La Spezia 14,01 6 Torino 165,5 6 Catanzaro 11,42 7 Napoli 145,5 7 Palermo 9,95 8 Forlì-Cesena 139,1 8 Olbia-Tempio 8,73 9 La Spezia 96,9 9 Genova 8,17 10 Ancona 70,7 10 Rimini 7,39 43

44 ITALIA 4.387,8 ITALIA 0,98 Ripartizioni geografiche Nord ovest 883,2 Nord ovest 0,50 Nord est 2.516,7 Nord est 1,74 Centro 716,0 Centro 0,98 Mezzogiorno 268,7 Mezzogiorno 0,57 ITALIA 4.387,8 ITALIA 0,98 Fonte: Unioncamere-Si.Camera su dati Istat Sul fronte della cantieristica, la maggior parte dell export prodotto dall Italia proviene dalla provincia di Gorizia (1.339,6 milioni). Seconda, per valore assoluto, è ancora una provincia del Friuli-Venezia Giulia e, nello specifico, quella di Trieste (766,8 milioni). A seguire, si collocano le province di Lucca (574,7 milioni), Genova (429,6 milioni), Rimini (172,8 milioni) e Torino (165,5 milioni). Le prime sei posizioni dunque, sono tutte occupate da realtà territoriali dell Italia settentrionale, mentre la prima tra le province meridionali è quella di Napoli, con 145,5 milioni di export, unica insieme ad Ancona, a spezzare il predominio del Nord. In termini relativi, l importanza della cantieristica nel Mezzogiorno appare maggiore, fermo restando il vantaggio relativo del Centro-Nord. Tralasciando Ogliastra, dove una cifra pari ad appena 144mila euro rappresenta oltre l 87% dell export provinciale, elevate specializzazioni sono da associare a Gorizia (55,56%) e Trieste (24,52%); tra le meridionali, prima è Catanzaro (sesta; 11,42%), seguita da Palermo (settima; 9,95%) e Olbia-Tempio (ottava: 8,73%). Chiudono Genova (nona: 8,17%) e Rimini (decima: 7,39%). Guardando al dato del solo Lazio, si rileva come siano le province di Roma e Latina a mostrare le maggiori dinamiche nei flussi riferiti tanto all import quanto all export; guardando alla prima variabile, si rileva come Roma passi da un valore assoluto delle importazioni del 2011 pari a 405 milioni di euro agli oltre 321 milioni del 2016 mentre Latina dai 53 milioni ai 73 milioni. Invero, la dinamica dei flussi esportativi mostra per la provincia di Roma un dato complessivo pari ad oltre 19 milioni di Euro nel 2016, contro i 18 milioni del 2001, mentre per Latina il dato si attesta a quasi 3 milioni di euro, contro gli appena 372 mila del

45 Dinamica dell Import ed Export del Lazio nelle filiere dell'economia del mare per provincia Anno 2016 (valori assoluti) IMPORTAZIONI Provincia Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone NORD-OVEST NORD-EST CENTRO MEZZOGIORNO NON RIPARTITO ITALIA ESPORTAZIONI Provincia Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone NORD-OVEST NORD-EST CENTRO MEZZOGIORNO NON RIPARTITO ITALIA Fonte: elaborazioni CCIAA di Latina su dati Unioncamere-Infocamere 45

46 Focus: Impresa 4.0, Internazionalizzazione ed accesso al credito: uno sguardo d insieme sulle filiere dell Economia del Mare nel Lazio Obiettivi e metodologia dell indagine Con riferimento al territorio della provincia di Latina è stata realizzata, nel periodo agosto-settembre 2018 una rilevazione diretta sulle imprese dell economia del mare, al fine di ottenere una serie di informazioni specifiche sulle performance del settore. La realizzazione dell indagine ha consentito non solo di fornire una valutazione qualitativa sull andamento delle principali variabili economiche (quali fatturato, occupazione), ma anche di cogliere il clima di aspettativa vissuto al momento dagli operatori economici provinciali del settore per il Un focus specifico dell indagine, poi, è stato dedicato al tema dell internazionalizzazione, incentrato sull attività di esportazione(dinamiche dell export, mercati di sbocco e fattori strategici di supporto all approccio con i mercati esteri) per quanto riguarda le imprese della filiera della cantieristica e sui flussi di provenienza della domanda (andamento delle presenze, aree di provenienza e fattori per incentivare le presenze straniere) per gli operatori dei servizi di alloggio e ristorazione e delle attività sportive e ricreative; questi ultimi due settori, va sottolineato, sono stati raggruppati nelle analisi presentate in una unica voce denominata turismo. Inoltre, altri due approfondimenti hanno riguardato il piano Impresa 4.0 data la rilevanza strategica che assume all interno della politica economica italiana; e il rapporto delle imprese con il sistema bancario vista l importanza di tale aspetto ai fini delle scelte strategiche aziendali. L indagineè stata condotta con metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) 9 su un campione di 301 imprese dei settori dell economia del mare, ad eccezione, in virtù della focalizzazione sul tema dell internazionalizzazione,dell industria delle estrazioni marine e dell attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale. Più specificatamente, quindi, le imprese che sono state coinvolte nella rilevazione appartengono ai seguenti settori: Filiera ittica: ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce e la preparazione di piatti a base di pesce, incluso il relativo commercio all ingrosso e al dettaglio; Filiera della cantieristica: racchiude leattività di costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, cantieri navali in generale e di demolizione, di fabbricazione di strumenti per navigazione e, infine, di istallazione di macchine e apparecchiature industriali connesse; 9 L indagine è stata realizzata dalla società Format Research per conto di Si.Camera per la Camera di commercio di Latina. 46

47 Movimentazione di merci e passeggeri: fa riferimento a tutte le attività di trasporto via acqua di merci e persone, sia marittimo che costiero, unitamente alle relative attività di assicurazione e di intermediazione degli stessi trasporti e servizi logistici; Servizi di alloggio e ristorazione: sono ricomprese tutte le attività legate alla ricettività, di qualsiasi tipologia (alberghi, villaggi turistici, colonie marine, ecc.) e quelle chiaramente relative alla ristorazione, compresa ovviamente anche quella su navi; Attività sportive e ricreative: ricomprende le attività connesse al turismo nel campo dello sport e divertimento, come i tour operator, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari e altri ambiti legati all intrattenimento e divertimento (discoteche, sale da ballo, sale giochi, ecc.). 47

48 Le performance economiche In merito al giudizio espresso sull'andamento del proprio fatturato nel 2017, dalle imprese dell'economia del mare nella provincia di Latina, la percentuale delle imprese che dichiarano un aumento sono il 27,6%, contro il 26,8% di quelle che dichiarano una diminuizione, con un lieve saldo positivo dello 0,7%. Tale valore mostra una forte differenziazione tra i diversi settori che compongono l economia del mare: l'unico a far segnare un saldo positivo è quello delle attività sportive e ricreative (+14,6%); al contrario nel settore ittico la percentuale di imprese che hanno subito una contrazione dei ricavi supera del 36,5% quella delle imprese che li hanno migliorati; più contenuto il saldo negativo emerso nella cantieristica (-8,4%), mentre nei servizi di alloggio e ristorazione le due diverse prospettive sono sostanzialmente equilibrate (-0,3%). 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0 Andamento qualitativo del fatturato delle imprese dell economia del mare per settore* della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) 27,6 45,6 26,8 0,7 TOTALE ECONOMIA DEL MARE 38,1 38,3 23,5 Attività sportive e ricreative 14,6 21,8 48,0 53,8 30,2 Filiera della cantieristica -8,4 4,8 41,3-36,5 Filiera ittica 27,2 45,3 27,5-0,3 Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo** * Non vengono esporsti i risultati per il settore della movimentazione di merci e passeggeri via mare per la bassa numerosità delle risposte. Tale nota vale anche per i grafici a seguire. ** Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera Per quanto riguarda l andamento degli occupati nell'economia del mare, c'è una forte prevalenza di imprese, pari a quasi l'80%, che riferiscono una stabilità della propria base occupazionale. Le imprese in cui è stato riscontrato un ampliamento del personale sono una quota pari al 9,5% del totale, quasi il 2% in meno rispetto a quelle che dichiarano di averlo ridotto. Il saldo negativo è presente in tutti i settori che compongono l'economia del mare: più consistente nella filiera ittica (-7,9%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (-6,4%), meno nella cantieristica (-5,2%) e nelle attività sportive e ricreative (-2,7%). In conclusione, nel confronto tra i diversi settori, quello che emerge dall'indagine con le performance migliori è il settore delle attività sportive e ricreative (+14,6% sul fatturato e -2,7% sugli occupati), mentre quello con le performance peggiori è il settore ittico (-36,5% sul fatturato e -7,9% sugli occupati). 48

49 50,0 Andamento qualitativo degli occupati delle imprese dell economia del mare per settore della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) 79,2 59,9 81,1 91,0 77,0 40,0 30,0 20,0 10,0 9,5 11,3 18,7 21,4 6,8 12,1 0,5 8,4 8,3 14,7 0,0-10,0-1,8 TOTALE ECONOMIA DEL MARE Attività sportive e ricreative -2,7-5,2 Filiera della cantieristica Filiera ittica -7,9-6,4 Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo* * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera Le previsioni delle imprese per il 2018 restituiscono uno scenario nettamente peggiorativo rispetto al giudizio sul 2017, soprattutto riguardo al fatturato: quattro aziende su dieci sono pessimiste sull andamento del proprio fatturato e appena il 14% si aspettano un incremento nel volume di affari, con un saldo percentuale tra i due gruppi che si attesta su un secco -25%. A determinare queste spostamento verso previsioni più fosche sono due settore: i servizi di alloggio e ristorazione (-28,9%) e quello ittico (- 24%). Il settore cantieristico è l unico a mostrare un gruppo di imprese proiettate verso la crescita più numeroso rispetto a quelle che prevedono una riduzione dei ricavi (+4,4%), saldo bilanciato dal settore delle attività sportive e ricreative (-4,5%). Andamento previsionale qualitativo del fatturato delle imprese dell economia del mare per settore della provincia di Latina nel 2018 (valori percentuali) 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0-20,0-30,0 14,1 46,8 39,1-25,0 TOTALE ECONOMIA DEL MARE 28,4 38,7 32,9 Attività sportive e ricreative -4,5 23,7 57,0 66,4 53,3 19,3 Filiera della cantieristica 4,4 4,8 28,8 Filiera ittica -24,0 8,9 37,8-28,9 Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo* * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera 49

50 Sul fronte dell occupazione il saldo tra previsioni positive e quelle negative si arresta su un più contenuto - 4,8%, rispetto a quello indicato per il fatturato. Sono sempre i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e quello ittico a evidenziare i saldi peggiori (rispettivamente -11,2% e -11,8%). Sono, invece, positivi quelli evidienziati nel settore delle attività sportive e ricreative (+7%) e nella cantieristica (+1,8%). Rispetto alle previsioni occupazionali si può, dunque, si possono sintetizzare i risultati dell indagine nei termini seguenti: un timido ottimismo nella filiera della cantieristica, attese contrastanti nelle attività sportive e ricreative e decisamente pessimistiche nei servizi di alloggio e ristorazione e nel settore ittico. Andamento previsionale qualitativo degli occupati delle imprese dell economia del mare per settore della provincia di Latina nel 2018 (valori percentuali) 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0-20,0 3,9 87,4 83,3 90,9 87,1 82,1 8,7-4,8 TOTALE ECONOMIA DEL MARE 11,9 Attività sportive e ricreative 4,9 5,5 7,0 3,7 1,8 Filiera della cantieristica 12,3 0,5 3,3 Filiera ittica 14,6-11,8-11,2 Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo* * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera 50

51 Innovazione Impresa 4.0 In materia di investimenti, sono più di un terzo le imprese della provincia di Latina operanti nell economia del mare che tra il 2015 e il 2017 hanno allocato risorse sugli investimenti: una quota non trascurabile che evidenzia una certa vivacità sui mercati delle imprese del comparto. Quota di imprese dell economia del mare della provincia di Latina che hanno realizzato investimenti nel triennio (valori percentuali) 36,6 63,4 Sì No Fonte: elaborazioni Si.Camera Sul tema delle attività di innovazione, si nota in primo luogo che circa il 40% imprese intervistate ha realizzato innovazioni nel triennio considerato. Le tipologie di innovazione introdotte da una più alta quota di imprese sono quelle riconducibili alle innovazioni di processo (il 21,1% delle imprese sul totale), seguite dalle innovazioni organizzative (il 15,9%), di marketing (12,3%) e di prodotto/servizio (8,1%). Attività di innovazione effettuate dalle imprese dell economia del mare della provincia di Latina nel triennio * (valori percentuali) Innovazioni di processo Innovazioni organizzative Innovazioni di marketing 12,3 15,9 21,1 Innovazioni di prodotto 8,1 No, non ha effettuato alcuna innovazione 59,2 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 Dall indagine emerge una conoscenza modesta del piano nazionale Impresa 4.0, che prevede un insieme di misure in grado di favorire gli investimenti per l innovazione e per la competitività: soltanto il 17,6% è a conoscenza di tali misure. D altra parte è di quasi l 8% la quota di imprese provinciali della blue economy 51

52 che hanno già adottato tecnologie 4.0, mentre il 5,8% si sono attivate per adottarle, ma si trovano ancora in una fase preliminare di valutazione o di progettazione/pianificazione. Imprese dell'economia del mare della provincia di Latina che sono a conoscenza delle misure conenute nel piano nazionale Impresa 4.0 (valori percentuali) 17,6 82,4 Si No Fonte: elaborazioni Si.Camera Imprese dell'economia del mare della provincia di Latina che hanno adottato tecnologie 4.0 (valori percentuali) 7,8 5,8 Si 86,4 Non ancora, ma è in fase di valutazione/progettazione/pianificazione dell introduzione No D Più di 6 imprese intervistate su 10 dichiarano di non offrire al proprio personale, e di non aver neanche previsto, corsi di formazione necessari per fronteggiare i cambiamenti in atto dovuti alla trasformazione digitale. Escludendo, insieme a queste ultime, le imprese che non rispondono alla domanda, resta una quota poco inferiore al 30% che dichiarano di averli in programma, di aver già incluso l argomento nei corsi di formazione o di trattarlo in corsi specifici. La quota di imprese che offrono corsi specifici sul tema è del 5,1%. 52

53 Come le imprese dell'economia del mare della provincia di Latina hanno preparato o pensano di preparare i propri occupati per la trasformazione digitale * (valori percentuali) Al momento non è offerto o previsto alcun corso di formazione su questo argomento L argomento è già incluso nei corsi di formazione (interni o esterni) Sono in programma corsi di formazione (interni o esterni) 10,5 12,8 61,3 Vengono offerti corsi di formazione specifici dedicati a Impresa 4.0 5,1 Non sa/non risponde 10,2 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera 53

54 Il credito e i rapporti con il sistema bancario Un ambito specifico dell indagine è stato dedicato al tema del credito e dei rapporti con le banche. Si osserva in primo luogo, che il 36,9% delle imprese intervistate hanno utilizzato o stanno utilizzando forme di aperture di credito, mentre nel 16,6% dei casi ricorre alla concessione dei mututi e nell 8,5% all utilizzo di prestiti personali; di interesse il dato delle imprese che non stanno utilizzando nessun strumento finanziario, pari al 47%*. Strumenti finanziari (o forme di finanziamento) che le imprese dell'economia del mare della provincia di Latina stanno utilizzando o hanno da poco utilizzato* (valori percentuali) Aperture di credito in c/c (D.d. Fido di c/c) Mutui Prestiti personali o subordinati Mediocredito Leasing finanziario Factoring Crediti di firma (avallo, fidejussione, etc.) Anticipi di credito (es. anticipi SBF, anticipi su fatture, anticipi Altre tipologie finanziarie Non sto utilizzando alcuno strumento finanziario 8,5 5,2 4,2 2,9 2,0 1,4 0,2 16,6 36,9 47,0 0,0 20,0 40,0 60,0 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera Isolando i motivi di insoddisfazione dei rapporti verso le banche, si osserva che nel 19,2% dei casi hanno risposto considerando come eccessivo il costo dei servizi bancari, seguito dalla madalità relativa alla inadeguatezza dei tempi di rilascio degli strumenti creditizi (7,1%) e dalla richiesta di garanzie troppo onerose (4,8%). 54

55 Motivi di insoddisfazione nei rapporti con la banca/banche di riferimento per le imprese dell'economia del mare della provincia di Latina* (valori percentuali) Costo dei servizi bancari troppo onerosi Tempi di rilascio fidi, crediti di firma, etc. inadeguati Garanzie richieste troppo onerose L azienda non ha rapporti con nessun istituto bancario Scarsa chiarezza comunicazione costi e condizioni applicate, Valutazione del merito di credito troppo rigida Altri motivi (specificare) No, non esiste alcuna motivazione in particolare 7,1 4,8 2,0 1,9 1,8 1,7 19,2 73,5 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 Il giudizio delle imprese intervistate rispetto al credito accordato dalla banca è positivo nel 65% dei casi, mentre risulta non del tutto adeguato nel 26,2% e inadeguato nel 4,5%. Giudizio delle imprese dell'economia del mare della provincia di Latina sul credito accordato dalla banca (o dalle banche) rispetto alle esigenze di finanziamento (valori percentuali) 4,5 4,4 26,2 65,0 Adeguato (concesso tutto il credito richiesto) Non del tutto adeguato (ammontare di credito poco inferiore alla richiesta) Inadeguato (concesso un ammontare di credito di molto inferiore alla richiesta) Non sa / Non risponde Fonte: elaborazioni Si.Camera Passando alla disamina sul cambiamento delle condizioni applicate alla concessione di credito, si osserva una certa stabilità delle stesse nel Scendendo nel particolare degli strumenti utilizzati, risultano aumentate le condizioni per quanto riguarda il costo delle commissioni (32,1%), le garanzia richieste (22,9%) e il tasso d interesse applicato (22,3%), mentre diminuiscono le condizioni nel caso di ammontare del credito richiesto nel 20,9% delle imprese. 55

56 Come sono cambiate le condizioni applicate al credito concesso dalla banca/banche secondo le imprese dell economia del mare per settore della provincia di Latina nel 2018 (valori percentuali) 90,0 75,0 60,0 45,0 30,0 15,0 0,0 0,8 20,9 75,8 2,5 22,9 2,1 70,7 4,4 22,3 3,6 68,5 5,7 32,1 2,7 59,1 6,1 Aumentato Diminuito Rimasto stabile Non sa/nr Aumentato Diminuito Rimasto stabile Non sa/nr Aumentato Diminuito Rimasto stabile Non sa/nr Aumentato Diminuito Rimasto stabile Non sa/nr Ammontare di credito concesso Livello di garanzie richieste Tasso di interesse applicato Costo commissioni applicate Fonte: elaborazioni Si.Camera In ottica previsionale, possiamo distinguere le imprese intervistate, in tre cluster: il primo, riguardante il 47,1% dei casi, che rileva di non ricorrere a forme di concessione del credito; il secondo, di numerosità inferiore, pari al 25,8% dei casi, che non sa o non risponde e, infine, il terzo, con il 24,4% delle imprese che dichiara che farà ricorso nel corso del 2019 a forme di erogazione di credito in maniera uguale o superiore rispetto al Misura in cui le imprese dell'economia del mare della provincia di Latina prevedono di fare ricorso al credito nel 2019 (valori percentuali) Non sa/ Non risponde; 25,8 In misura maggiore rispetto al 2018; 12,7 In misura sostanzialmente uguale al 2018; 11,7 In misura minore rispetto al 2018; 2,6 Di non fare ricorso al credito; 47,1 Fonte: elaborazioni Si.Camera La destinazione delle risorse finanziarie che le imprese richiederanno nel 2019, nel 53% dei casi verrà utilizzato come investimento, nel 33,5% nelle gestione corrente, mentre nel restante 13,5% si dimostra indeciso. 56

57 Destinazione principale delle risorse finanziarie che le imprese dell'economia del mare della provincia di Latina richiederanno nel 2019 (valori percentuali) 60,0 53,0 50,0 40,0 33,5 30,0 20,0 13,5 10,0 0,0 Attività di investimento Gestione corrente Non sa/ Non risponde Fonte: elaborazioni Si.Camera 57

58 La filiera della cantieristica e i mercati esteri Un focus specifico dell indagine, incentrato sulle imprese della filiera della cantieristica, è stato dedicato al tema dell internazionalizzazione, con particolare riferimento all attività di esportazione. Pur partendo da numeri assoluti di bassa entità (si consideri che sulla base degli archivi Istat si ritrovano circa 40 imprese del settore che hanno esportato), è possibile cogliere indicazioni sul tema, nonché alcune sue peculiari specificazioni. La presenza all estero delle imprese della cantieristica si rivela di tutto rispetto, con il 14% delle imprese intervistate che sostiene di aver esportato nel Da questo punto di vista, è interessante anche il dato relativo alla consistenza del fatturato determinato dalle attività di esportazione rispetto al fatturato complessivo d impresa: circa 8 imprese su dieci presentano valori che si attestano nella classe di fatturato 1-10%, il 17% imprese appartengono alla classe di fatturato con l estero che supera il 51%. Imprese della cantieristica della provincia di Latina che hanno esportato nel 2017 (valori percentuali) 100,0 86,0 80,0 60,0 40,0 14,0 20,0 0,0 Sì No Fonte: elaborazioni Si.Camera Quota del fatturato estero sul fatturato totale delle imprese della cantieristica della provinica di Latina nel 2017 (valori percentuali) 17,3 0,0 34,6 48,2 1-5% 6-10% 11-20% 21-50% 51% e oltre Fonte: elaborazioni Si.Camera Interessanti le informazioni che si possono desumere dall analisi dell andamento qualitativo dell attività di export. I saldi delle risposte sulle dinamiche del fatturato estero sono di segno opposto: negativi per quanto 58

59 concerne la lettura a consuntivo 2017 (-12,9%), positivi nella visione prospettica del 2018 (+4,4 punti percentuali). Andamento qualitativo delle esportazioni nel 2017 e previsioni per il 2018 delle imprese della cantieristica della provincia di Latina (valori percentuali) Consuntivo 2017/2016 Previsioni 2018/2017 In aumento 9,0 9,0 Stazionario 69,1 86,4 In diminuzione 21,9 4,6 Saldo* -12,9 4,4 * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera In merito ai principali mercati di sbocco indicati dalle imprese intervistate si posiziona al primo posto, con un certa distanza dalla seconda, la Spagna (60,9%), seguita da Germania, Francia, Stati Uniti e Austria (tutte su una quota oltre il 34%) e quindi Grecia, paesi del Medio Oriente e Romania (con quote oltre il 20%), altro gruppo di paesi riguarda la Cina, l Ungheria, il Regno Unito e i paesi Scandinavi e altri (quote del 17,3%). Principali mercati di sbocco delle imprese della cantieristica della provincia di Latina nel 2017* (valori percentuali) Spagna Germania Francia Stati Uniti Austria Grecia Paesi del Medio Oriente Romania Cina Ungheria Svezia Regno Unito Portogallo Polonia Paesi Bassi Malta Finlandia Danimarca Croazia Belgio Altri Paesi del resto del mondo 39,1 39,1 34,6 34,6 26,3 21,9 21,9 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 17,3 60,9 60,9 0,0 15,0 30,0 45,0 60,0 75,0 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera Se analizziamo i motivi sottostanti la scelta di non effettuare attività di export nel 2017, le imprese del campione si dividono in due gruppi principali: il primo (52,1%) che dichiara quale motivazione quella legata ad esplicite scelte aziendali, il secondo (47,8%) che segnala la natura del prodotto dell azienda; interessanti 59

60 e meritevoli di controllo nel tempo sono le dichiarazione su aspetti quali, gli impedimenti di natura finanziaria (5,6%), gli impedimenti normativi e quelli considerati più di natura amministativa e burocratica (tutte con quota pari al 2,8%). Gli intervistati attribuiscono invece un peso minore alla scarsità delle infrastrutture e alle difficoltà nei collegamenti sul territorio. Motivi per i quali le imprese della cantieristica della provincia di Latina non hanno effettuato attività di export nel 2017* (valori percentuali) Esplicita scelta aziendale Natura del prodotto Impedimenti di natura finanziaria Impedimenti normativi Impedimenti di natura amministrativa/burocratica Scarsità delle infrastrutture, difficoltà nei collegamenti sul territorio Mancata protezione di marchi e brevetti Difficoltà di gestione e controllo Difficoltà di natura conoscitiva (reperimento informazioni) Difficoltà di natura culturale (linguistica) Altro 5,6 2,8 2,8 1,5 0,0 0,0 0,0 0,0 4,3 47,8 52,1 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera 0,0 20,0 40,0 60,0 60

61 Le attività turistiche e il turismo internazionale Nel questionario di indagine adottato nella rilevazione diretta, una batteria di domande specifiche è stata rivolta agli operatori del turismo dell economia del mare 10, sempre avendo al centro il tema dell internazionalizzazione dei flussi di provenienza della domanda. Nel 2017 la percentuale di presenze straniere/clienti stranieri sul totale delle presenze nelle attività turistiche ha riguardato il 76,6% degli intervistati, con quota più alta dei servizi di alloggio e ristorazione (il 77,5%) rispetto alle attività sportive e ricreative (il 74,1%). fatturato estero sul fatturato totale nel 2016 (valori percentuali) Percentuale di presenze straniere/clienti stranieri sul totale delle presenze nelle imprese del turismo della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) TOTALE IMPRESE DEL TURISMO 0,6 3,5 10,0 23,4 22,1 40,4 Attività sportive e ricreative 25,9 38,5 4,7 9,5 21,4 Servizi di alloggio e ristorazione 0,8 3,1 10,1 22,5 22,4 41,1 1-5% 6-10% 11-20% 21-50% 51% e oltre Non si sono state presenze straniere Fonte: elaborazioni Si.Camera Le attività turistiche della provincia hanno registrato nel complesso performance positive nel corso del Tra gli intervistati, gli operatori che hanno sperimentato un aumento della clientela straniera rispetto al 2016 sono il 17,2%, con una prevalenza del 4,7% rispetto alle riduzioni. Se si scende al dettaglio settoriale, le imprese che si occupano di alloggio e ristorazione sono il 17,5%, a fronte del 16,3% delle attività sportive e ricreative. I saldi sono sempre positivi: +4,7 punti percentuali se si considera il turismo a livello aggregato, +5 per quelle di alloggio e ristorazione e +3,7 punti per le attività sportive e ricreative. Rimane molto elevata la quota di imprese che afferma che tra il 2016 ed il 2017 il flusso di presenze straniere sia rimasto invariato: il 70,2% per il totale delle attività turistiche coinvolte dall indagine. 10 Per far ciò ci si è rivolti a operatori specifici del settore e/o comunque a strutture operanti nei comuni della provincia più prossimi alle coste. 61

62 Andamento qualitativo delle presenze straniere/clienti stranieri nelle imprese del turismo, delle attività sportive e ricreative e dei servizi di alloggio e ristorazione della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 70,2 71,1 69,9 17,2 17,5 12,5 16,3 12,6 12,5 4,7 3,7 5,0 TOTALE IMPRESE DEL TURISMO Attività sportive e ricreative Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera Si riscontrano indicazioni positive anche in ottica previsionale. Più nello specifico, il saldo delle risposte sugli andamenti attesi per il 2018 è positivo (+4,1 punti percentuali), con dati migliori nel caso dei servizi di alloggio e ristorazione (+4,3 punti) rispetto alle attività sportive e ricreative (+3,4 punti percentuali). Tra le prime la quota di imprese che si attende un miglioramento raggiunge il 19%, mentre nel caso delle seconde raggiunge il 19,4%. Andamento previsionale qualitativo delle presenze straniere/clienti stranieri nelle imprese del turismo, delle attività sportive e ricreative e dei servizi di alloggio e ristorazione della provincia di Latina nel 2018 (valori percentuali) 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 65,9 TOTALE IMPRESE DEL TURISMO 64,6 66,4 19,1 19,4 19,0 15,0 16,0 14,7 4,1 3,4 4,3 Attività sportive e ricreative Servizi di alloggio e ristorazione In aumento Stazionario In diminuzione Saldo * Il saldo è ottenuto dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che hanno registrato una diminuzione. Fonte: elaborazioni Si.Camera 62

63 Esaminando le aree di provenienza si evince chiaramente come un ampia quota delle presenze straniere arrivi da paesi dell Unione Europea (oltre il 60%), di cui oltre la metà dalla Germania (32,9%), seguita a distanza da Francia (10%) e Spagna (1,6%); il Regno Unito rappresenta il 7,1%. Relativamente ai paesi extraeuropei si colloca al primo posto la Russia (con il 12,8%) ed al secondo gli Stati Uniti (8,8%). Principali aree di provenienza delle presenze straniere/clienti stranieri nelle imprese del turismo della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) Russia; 12,8 Paesi del Medio- Oriente; 3,1 Altri ; 7,3 Germania; 32,9 Altri paesi dell Unione europea; 16,4 Francia; 10,0 Fonte: elaborazioni Si.Camera Stati Uniti; 8,8 Spagna; 1,6 Regno Unito; 7,1 Fonte: elaborazioni Si.Camera Distinguendo tra i due comparti si coglie la caratterizzazione della provenienza tedesca per il settore della ricettività e della ristorazione (il peso del paese arriva al 38,1%, mentre scende a 16,8% per le attività sportive e ricreative). Per le attività sportive e ricreative è significativo il peso della provenienza della nazionalità russa, arrivando a concentrare il 16,3% per le attività di svago e sport e l 11,7% nel caso della attività ricettive come indicazioni di provenienza. Principali aree di provenienza presenze straniere/clienti nelle imprese del turismo, delle attività sportive e ricreative e dei servizi di alloggio e ristorazione della provincia di Latina nel 2017 (valori percentuali) Tot. Imprese turistiche Attività sportive e ricreative Germania 32,9 16,8 38,1 Altri paesi dell Unione europea 16,4 18,9 15,7 Russia 12,8 16,3 11,7 Francia 10,0 6,8 11,1 Stati Uniti 8,8 6,3 9,6 Altri 7,3 22,0 2,5 Regno Unito 7,1 3,4 8,3 Paesi del Medio-Oriente 3,1 9,4 1,0 Spagna 1,6 0,0 2,1 Fonte: elaborazioni Si.Camera Servizi di alloggio e ristorazione 63

64 Di rilievo, infine, è l analisi dei fattori sui quali le imprese delle attività turistiche intendono puntare, al fine di aumentare la ricettività turistica straniera. Tra i fattori indicati dalle imprese del settore della provincia di Latina, il più ricorrente è quello di sviluppare maggiormente le campagne di marketing del territorio: a segnalare tale fattore è il 40,1% degli operatori turistici intervistati. Seguito a breve distanza, 39,8%, si trova il tema del miglioramento dell efficienza delle infrastrutture (collegamenti stradali, ferroviari ecc.); rilevanti anche le risposte sui fattori legati all efficienza della pubblica amministrazione (27,3%) e quelle dei servizi di informazioni turistiche (27%), seguite dalle modalità legate al miglioramento dell efficienza nei servizi pubblici locali (23,8%) e dal miglioramento dei servizi e attrezzature per il divertimento e l intrattenimento (23,7%). Infine, di interesse anche il tema dell accessibilità territoriale al sito turistico (17,8%), le attrattive culturali, artistiche e religiose (16,8%) e la pulizia dei luoghi (14,1%). Fattori su cui puntare per aumentare la ricettività turistica straniera secondo le imprese del turismo della provincia di Latina* (valori percentuali) Sviluppare maggiormente campagne di marketing del territorio Migliorare l efficienza delle infrastrutture (collegamenti stradali, ecc.) Efficienza della pubblica amministrazione Servizi di informazioni turistiche Efficienza dei servizi pubblici (trasporti banche medici ecc.) Servizi e attrezzature per il divertimento, intrattenimento Accessibilità alla località Attrattive culturali, artistiche e religiose Pulizia della città e dei siti turistici Servizi e attrezzature sportive Attrattive naturali e paesaggistiche Qualità e varietà della ristorazione tipica Conservazione dell ambiente Rapporto con i produttori locali Qualità e varietà dello shopping Ospitalità dei residenti Atmosfera tipica e ricca di tradizioni Livello di inquinamento Rapporto con GDO (Grande Distribuzione Organizzata) 9,3 7,2 5,3 5,0 3,6 3,4 3,2 1,6 1,2 0,6 14,1 17,8 16,8 27,3 27,0 23,8 23,7 40,1 39,8 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera Se prendiamo come riferimento di analisi la distinzione tra attività sportive e ricreative da una parte, ed i servizi di alloggio e ristorazione dall altra, appare più sentita dalle imprese della ricettività, il miglioramento dell efficienza delle infrastrutture come i collegamenti stradali (47,7%), mentre al secondo posto si posiziona l attenzione al marketing del territorio (45,3%). Si rovescia la posizione nel caso delle attività sportive e ricreative: al primo posto si presenta il rafforzamento del marketing territoriale (38,3%), al secondo l attenzione al tema delle infrastrutture (37,2%). 64

65 Fattori su cui puntare per aumentare la ricettività turistica straniera secondo le imprese del turismo, delle attività sportive e ricreative e dei servizi di alloggio e ristorazione della provincia di Latina (valori percentuali) TOTALE IMPRESE DEL TURISMO Attività sportive e ricreative Servizi di alloggio e ristorazione Sviluppare maggiormente campagne di marketing del territorio 40,1 45,3 38,3 Migliorare l efficienza delle infrastrutture (collegamenti stradali, ecc.) 39,8 47,7 37,2 Efficienza della pubblica amministrazione 27,3 28,4 26,9 Servizi di informazioni turistiche 27,0 21,8 28,8 Efficienza dei servizi pubblici (trasporti banche medici ecc.) 23,8 21,2 24,6 Servizi e attrezzature per il divertimento, intrattenimento 23,7 35,4 19,8 Accessibilità alla località 17,8 23,5 15,9 Attrattive culturali, artistiche e religiose 16,8 18,9 16,2 Pulizia della città e dei siti turistici 14,1 11,7 14,9 Servizi e attrezzature sportive 9,3 14,0 7,8 Attrattive naturali e paesaggistiche 7,2 2,3 8,9 Qualità e varietà della ristorazione tipica 5,3 4,7 5,5 Conservazione dell ambiente 5,0 4,7 5,2 Rapporto con i produttori locali 3,6 2,3 4,0 Qualità e varietà dello shopping 3,4 2,3 3,7 Ospitalità dei residenti 3,2 4,7 2,7 Atmosfera tipica e ricca di tradizioni 1,6 0,0 2,1 Livello di inquinamento 1,2 0,0 1,6 Rapporto con GDO (Grande Distribuzione Organizzata) 0,6 0,0 0,8 * Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale delle risposte può essere superiore a 100. Fonte: elaborazioni Si.Camera 65

66 Allegato statistico Tav.1 Imprese registrate al nelle filiere dell'economia del mare per provincia. Totale provincia Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentaz ione di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamenta zione e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Torino Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Novara Cuneo Asti Alessandria PIEMONTE VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE Varese Como Lecco Sondrio Milano Monza e della Brianza Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova LOMBARDIA Bolzano/Bozen Trento TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO Pordenone Udine Gorizia Trieste FRIULI-VENEZIA GIULIA Imperia

67 Savona Genova La Spezia LIGURIA Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini EMILIA-ROMAGNA Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto TOSCANA Perugia Terni UMBRIA Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo MARCHE Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO L'Aquila Teramo Pescara Chieti ABRUZZO Isernia Campobasso MOLISE Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA Foggia Bari

68 Barletta-Andria-Trani Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Potenza Matera BASILICATA Cosenza Crotone Catanzaro Vibo Valentia Reggio di Calabria CALABRIA Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa SICILIA Sassari Nuoro Oristano Cagliari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA Imprese femminili registrate al nelle filiere dell'economia del mare per provincia. Totale provincia 68

69 Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazio ne di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazi one e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Torino Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Novara Cuneo Asti Alessandria PIEMONTE VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE Varese Como Lecco Sondrio Milano Monza e della Brianza Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova LOMBARDIA Bolzano/Bozen Trento TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO Pordenone Udine Gorizia Trieste FRIULI-VENEZIA GIULIA Imperia Savona Genova La Spezia LIGURIA Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena Bologna Ferrara

70 Ravenna Forlì-Cesena Rimini EMILIA-ROMAGNA Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto TOSCANA Perugia Terni UMBRIA Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo MARCHE Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO L'Aquila Teramo Pescara Chieti ABRUZZO Isernia Campobasso MOLISE Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA Foggia Bari Barletta-Andria-Trani Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Potenza Matera BASILICATA Cosenza

71 Crotone Catanzaro Vibo Valentia Reggio di Calabria CALABRIA Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa SICILIA Sassari Nuoro Oristano Cagliari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA

72 Tav.3 Imprese giovanili registrate al nelle filiere dell'economia del mare per provincia. Totale provincia Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazio ne di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazi one e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Torino Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Novara Cuneo Asti Alessandria PIEMONTE VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE Varese Como Lecco Sondrio Milano Monza e della Brianza Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova LOMBARDIA Bolzano/Bozen Trento TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO Pordenone Udine Gorizia Trieste FRIULI-VENEZIA GIULIA Imperia Savona Genova La Spezia LIGURIA Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena

73 Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini EMILIA-ROMAGNA Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto TOSCANA Perugia Terni UMBRIA Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo MARCHE Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO L'Aquila Teramo Pescara Chieti ABRUZZO Isernia Campobasso MOLISE Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA Foggia Bari Barletta-Andria-Trani Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Potenza Matera BASILICATA

74 Cosenza Crotone Catanzaro Vibo Valentia Reggio di Calabria CALABRIA Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa SICILIA Sassari Nuoro Oristano Cagliari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA

75 Tav.4 Imprese straniere registrate al nelle filiere dell'economia del mare per provincia. Totale provincia Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazio ne di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazi one e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Torino Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Novara Cuneo Asti Alessandria PIEMONTE VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE Varese Como Lecco Sondrio Milano Monza e della Brianza Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova LOMBARDIA Bolzano/Bozen Trento TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO Pordenone Udine Gorizia Trieste FRIULI-VENEZIA GIULIA Imperia Savona Genova La Spezia LIGURIA Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena Bologna Ferrara

76 Ravenna Forlì-Cesena Rimini EMILIA-ROMAGNA Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto TOSCANA Perugia Terni UMBRIA Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo MARCHE Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO L'Aquila Teramo Pescara Chieti ABRUZZO Isernia Campobasso MOLISE Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA Foggia Bari Barletta-Andria-Trani Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Potenza Matera BASILICATA Cosenza

77 Crotone Catanzaro Vibo Valentia Reggio di Calabria CALABRIA Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa SICILIA Sassari Nuoro Oristano Cagliari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA

78 Tav.5 Imprese artigiane registrate al nelle filiere dell'economia del mare per provincia. Totale provincia Province e regioni Filiera ittica Industria delle estrazioni marine Filiera della cantieristica Movimentazio ne di merci e passeggeri via mare Servizi di alloggio e ristorazione Attività di ricerca, regolamentazi one e tutela ambientale Attività sportive e ricreative Totale Torino Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Novara Cuneo Asti Alessandria PIEMONTE VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE Varese Como Lecco Sondrio Milano Monza e della Brianza Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova LOMBARDIA Bolzano/Bozen Trento TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO Pordenone Udine Gorizia Trieste FRIULI-VENEZIA GIULIA Imperia Savona Genova La Spezia LIGURIA Piacenza Parma Reggio nell'emilia Modena Bologna Ferrara

79 Ravenna Forlì-Cesena Rimini EMILIA-ROMAGNA Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto TOSCANA Perugia Terni UMBRIA Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo MARCHE Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone LAZIO L'Aquila Teramo Pescara Chieti ABRUZZO Isernia Campobasso MOLISE Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA Foggia Bari Barletta-Andria-Trani Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Potenza Matera BASILICATA Cosenza Crotone

80 Catanzaro Vibo Valentia Reggio di Calabria CALABRIA Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa SICILIA Sassari Nuoro Oristano Cagliari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE Totale ITALIA

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