R E L A Z I O N E T E C N I C A. Introduzione

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1 Uso di luce ultravioletta a banda ristretta e struttura in acciaio inossidabile arricchito con rame per raggiungere il controllo della contaminazione attivo in background o active background contamination control 1 in un incubatore a CO 2 per colture cellulari R E L A Z I O N E T E C N I C A Y. Tamaoki, H. Busujima, W. White 2 SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. ha progettato un incubatore a CO 2 per colture cellulari che utilizza una luce ultravioletta isolata a banda ristretta per eliminare i contaminanti aerei nella camera di incubazione e gli organismi sviluppatisi nella vaschetta per l umidificazione. Integrato con superfici interne arricchite in rame e componenti che inibiscono la proliferazione di organismi senza scolorazione della superficie, gli incubatori SANYO (Modelli MCO-20AIC, 18AIC ed altri) offrono un ottimo ambiente per le colture cellulari attraverso un processo di "controllo della contaminazione attivo in background", che elimina la necessità di decontaminazione a calore elevato, le frequenti pulizie della camera e i relativi fermi macchina. Introduzione L incubatore a CO 2 è uno strumento essenziale nei laboratori clinici e di ricerca. A differenza dei sistemi di stoccaggio e lavorazione collaterali all incubatore, quali frigoriferi, congelatori, ultrafreezer e centrifughe, che utilizzano contenitori da laboratorio chiusi, con coperchio o sigillati per protezione asettica, l incubatore a CO 2 esegue una funzione più dinamica che espone le colture cellulari e il substrato di coltura all atmosfera interna della camera. A differenza di una cappa biologica, l incubatore non può ridurre al minimo la contaminazione da particolati sospesi in aria nella camera quando viene aperto lo sportello interno durante l uso di routine. Infatti, gli sforzi per integrare incubatori a CO 2 con cappe biologiche di Classe II e tipo A/B3 non hanno avuto molto successo a causa delle caratteristiche del flusso d aria nella cappa che accelera l essiccazione del substrato di coltura, portando alla citolisi nell ambiente in vitro. Questo effetto diventa più evidente al ridursi del volume del substrato; l uso pratico di piastre microtiter nella coltura cellulare di routine e i lunghi tempi di coltura richiedono il mantenimento della umidità a 37 C in contenitori con volumi relativamente bassi a 95% RH o a valori prossimi. Pertanto l ambiente stabile e umidificato che si trova nell incubatore a CO 2 comporta un alto rischio di contaminazione, che può portare alla perdita di colture cellulari, perdita di efficienza del laboratorio a causa delle interruzioni, riproducibilità compromessa dei risultati e necessità di ripetere complesse procedure. 2 Yuchi Tamaoki è il direttore del reparto tecnico; Hiroki Busujima è capo ricercatore di SANYO Electric Biomedical Co., Ltd., 5-5, Keihan-hondori 2-chome, Moriguchi City, Osaka , Giappone. William B. White è presidente di Offenberger & White, Inc., Casella postale 1012, Marietta, Ohio USA. Indirizzare la corrispondenza a SANYO Sales and Marketing Corp. setb @swan.sanyo.co.jp. Pagina Web:

2 2 Parte I Controllo convenzionale della contaminazione Fonti di contaminazione I contaminanti tipici delle colture cellulari comprendono micoplasma, batteri, muffe, spore, lieviti e funghi. Nonostante molti dei recipienti moderni per colture cellulari siano in confezione sterile e vengano aperti per la distribuzione delle colture sotto cappa biologica con tecniche di laboratorio ottimizzate, normalmente non è possibile eliminare del tutto i contaminanti e nemmeno mitigarne completamente l effetto con l aggiunta di dispendiosi antibiotici al substrato di coltura o di alghicidi e fungicidi chimici sulle superfici della camera dell incubatore e all acqua di umidificazione. In generale, a meno che il lavoro non venga svolto in camera bianca e ambiente di Classe III, i ricercatori di laboratorio accettano il rischio di contaminazione dell atmosfera interna dell incubatore quando lo sportello viene aperto, vengono estratti i ripiani o aggiunti i vassoi e in generale quando l atmosfera della camera è esposta all ambiente. Dato che le fonti di contaminazione sono diverse, è necessario limitare o eliminare i rischi mediante una tecnica di laboratorio adeguata e ridurre al minimo o eliminare la contaminazione quando avviene. Tipi di incubatore Per comprendere i vantaggi dell Active Background Contamination Control è necessario avere familiarità con le nozioni fondamentali relativa alla struttura e al funzionamento degli incubatori a CO 2. Gli incubatori a CO 2 sono progettati per raggiungere una temperatura stabile da sopra temperatura ambiente a 50 C o 60 C, anche se molti protocolli di coltura cellulare sono fissati a 37 C con concentrazione di CO 2 nell aria pari al 5%. Un umidificazione del 95% circa aiuta a ridurre al minimo l essiccazione del substrato di coltura; livelli maggiori di umidità solitamente provocano la formazione di condensa. Incubatori con camicia ad acqua Gli incubatori con camicia ad acqua sono ampiamente utilizzati in applicazioni cliniche e di ricerca. Queste strutture a doppia o tripla parete comprendono camere interne in acciaio inossidabile circondate da una massa d acqua riscaldata con resistenze immerse in acqua poste alla base della camera. L umidificazione interna alla camera è realizzata con una vaschetta in acciaio inox collocata sulla base interna della camera e riempita periodicamente d acqua distillata. Al raggiungimento dell equilibrio, questi incubatori possono mantenere il setpoint di temperatura (37 C) con un umidità di circa 95%-98% e con misura della CO 2 mediante flussimetro ad aria/gas (flusso costante) o iniezione controllata mediante sensore a termoconducibilità o a infrarossi (automatico). Prima dell avvento dei modelli con camicia ad aria, gli incubatori con camicia ad acqua erano considerati i più stabili per le applicazioni di coltura cellulare a lungo termine con apertura poco frequente degli sportelli. Le difficoltà di progettazione relative agli incubatori con camicia ad acqua impongono una serie di compromessi per compensare le inefficienze di prestazione intrinseche create dalla ripetuta apertura degli sportelli, dall esaurimento dell acqua nella vaschetta di umidificazione, dall'uniformità verticale della temperatura e dalla formazione di condensa ricca di contaminanti su guarnizioni, sensori e altre superfici con differenze di temperatura anche leggere. Condensa e controllo della temperatura nelle strutture con camicia ad acqua La condensa nella camera dell incubatore è un problema serio legato alle variazioni di temperatura ambiente nel laboratorio dovute a condizionatori o riscaldamento. La lentezza, intrinseca nel sistema, della risposta dei sensori di controllo della temperatura provoca fluttazioni nel riscaldamento che generano condense di umidità. Gli incubatori con camicia ad acqua mostrano una stabilità termica superiore in caso di interruzione dell alimentazione, ma successivamente recuperano più lentamente la temperatura (e l umidità) al ripristino dell alimentazione. Inoltre, se condivisi da più utenti con la necessità di più aperture dello sportello nel corso della giornata, la temperatura media può risultare sfalsata di diversi gradi. Spesso gli incubatori a camicia d acqua sono dotati di sensore a termoconducibilità per la misura di CO 2 e poichè è molto sensibile alle variazioni di umidità e pertanto il contenuto di CO 2 nella camera risulta falsato. Caratteristiche strutturali della camicia ad acqua La superficie interna in acciaio inox, se saldata correttamente al montaggio e pulita manualmente con disinfettanti omologati, può resistere a corrosione e macchie. L acciaio inox può tuttavia creare un ambiente collaterale per la proliferazione di particolati in sospensione aerea che entrano nella camera durante la normale apertura dello sportello. Questa situazione si aggrava se gli accidentali versamenti di substrato non vengono puliti adeguatamente. La propensione alla contaminazione vale sia per ripiani sia per supporti e vaschette di umidificazione.

3 Modelli con camicia ad acqua di introduzione recente offrono opzioni di rivestimento a base di rame per la creazione di pareti interne resistenti alla contaminazione. Tuttavia, per essere efficace, il rivestimento in rame, che si macchia facilmente, deve essere applicato a tutti i ripiani, ai supporti degli ripiani e agli altri componenti interni. Dato che la camicia ad acqua applica pressione diretta alle pareti interne, la camera in acciaio inossidabile deve essere di spessore sufficiente o rinforzata per non incurvarsi. Anche se alcuni modelli più recenti comprendono inserti interni con spigoli arrotondati, la maggior parte dei modelli con camicia ad acqua è realizzata con tecniche di saldatura a combaciamento che creano angoli interni squadrati. Inoltre, se la tecnica di saldatura è inadeguata, l acciaio si ossida nelle saldature creando punti di ruggine che finiscono per causare perdite irreparabili dalla camicia. In alcuni casi, le giunzioni vengono riempite dal materiale di saldatura, ma la propensione alle fratture da saldatura resta. Gli incubatori con camicia ad acqua usano il principio di convezione naturale dell aria attraverso e attorno ai ripiani perforati per stabilire atmosfere uniformi all interno della camera. Gli incubatori automatici, tuttavia, richiedono il passaggio di un campione d aria sopra un sensore installato all interno o all esterno per la misura della CO 2 effettiva con un riferimento noto. Pertanto, un ventilatore all interno della camera può migliorare la circolazione dell aria e alimentare allo stesso tempo il sensore di CO 2. Dato che un movimento violento dell aria può provocare essiccazione e contaminazione crociata da superficie a coltura, la tecnica di circolazione dell aria deve essere gestita secondo attente considerazioni tecniche. Modifiche recenti agli incubatori con camicia ad acqua con sistemi di circolazione d aria comprendono l aggiunta di filtri HEPA da 0,3 micron adiacenti al ventilatore di circolazione. Incubatori a ventilazione forzata Mentre gli incubatori con camicia ad acqua hanno limitazioni di dimensioni dovute ai vincoli pratici sulla struttura della camicia - volumi dai 50 ai 200 litri - gli incubatori a ventilazione forzata (o aerazione forzata) offrono alternative a capacità maggiore. È possibile realizzare modelli da banco da 300 litri e modelli di grande capacità fino a 900 litri per utilizzarli con dispositivi a rulli e altri strumenti; questo perché i sistemi con circolazione d aria offrono condizioni operative migliori. Usando flaconi scorrevoli o altri recipienti per coltura cellulare con contenuto di substrato liquido relativamente elevato, non si pongono particolari preoccupazioni per quanto riguarda l essiccazione del substrato di coltura. Tuttavia gli incubatori a ventilazione forzata hanno normalmente umidificatori a indicatore o sistemi diretti che richiedono serbatoi di acqua, valvole a galleggiante e sensori di umidità. I sistemi a umidificazione diretta richiedono cura e attenzione e, come in tutti gli incubatori a CO 2, comportano un rischio di contaminazione cronico. Per assicurare un flusso uniforme dell aria attraverso ripiani solidi e non perforati, gli incubatori a ventilazione forzata hanno spesso plenum interni con fori o feritoie di mandata e ritorno aria. Il controllo di contaminazione richiede uno smontaggio completo per pulire tutte le superfici interne. Incubatori con camicia ad aria I miglioramenti nel controllo a microprocessore, i sensori e le tecnologie di riscaldamento delle superfici hanno portato all introduzione di nuovi incubatori con camicia ad aria che evitano le limitazioni strutturali e di prestazione dei modelli con camicia ad acqua, offrendo allo stesso tempo vantaggi significativi rispetto ai modelli a ventilazione forzata. Senza la necessità di una camicia ad acqua che circondi la camera interna i tecnici hanno maggiore flessibilità nella progettazione dell interno, con angoli a raggio migliore per facilitare la pulizia e transizioni più efficienti nella temperatura delle guarnizioni anteriori che riducono al minimo la formazione di condensa attorno all apertura. Il campionamento per il sensore CO 2 richiede una circolazione dell aria creata da una ventola installata nella camera. Come negli incubatori con camicia ad acqua, alcuni produttori hanno inserito un filtro HEPA da 0,3 micron al sistema di ventilazione per intrappolare i particolati in sospensione aerea che entrano nella camera. Le configurazioni di riscaldamento negli incubatori con camicia ad aria sono molto variabili, ma la maggior parte dei produttori include un riscaldatore indipendente sullo sportello esterno per il riscaldamento del vetro interno dello sportello, nel tentativo di ridurre al minimo la formazione di condensa. La sensibilità del riscaldatore dello sportello varia notevolmente tra un produttore e l altro. 3

4 Approcci convenzionali al controllo della contaminazione Negli ultimi anni i produttori di incubatori da laboratorio hanno tentato di risolvere i problemi di contaminazione con vari approcci al design dell incubatore. Queste tecniche hanno avuto un discreto successo, ma sono limitate in termini di comodità ed efficacia a lungo termine; molti di essi richiedono lunghi periodi di interruzione dell uso (per es. per i cicli di sterilizzazione) durante i quali le colture devono essere rimosse e collocate in altri incubatori per mantenere i livelli di temperatura, umidità e CO 2. Gli sforzi attivi per il controllo della contaminazione sono di quattro tipi: Detersione manuale Filtraggio HEPA dell aria dell incubatore Decontaminazione ad alta temperatura Interni con rivestimento legato in rame Filtraggio HEPA A differenza di una cappa biologica con aerazione sofisticata dentro e attorno all area di lavoro, l incubatore da laboratorio non prevede protezione completa dalle contaminazioni in sospensione aerea durante l apertura dello sportello. Questo fatto neutralizza praticamente l effetto dell aria di Classe 100 diretta da condotte dotate di filtri HEPA all interno del sistema di aerazione dell incubatore, che hanno dimostrato alcuni vantaggi pratici nell intrappolare i contaminanti. Alcuni modelli di incubatore, tuttavia, permettono alla ventola di circolazione di restare attiva durante l apertura dello sportello, una pratica che intensifica la migrazione di contaminanti dall aria ambiente. Una volta intrappolati nel filtro HEPA, i contaminanti possono restare vitali, anche se la copertura in rame con alcuni filtri promuove un leggero effetto germicida. 4 Detersione manuale Molti produttori raccomandano una detersione periodica dell incubatore con una soluzione al 70% di etanolo in acqua distillata o altro disinfettante non volatile come soluzioni a base di iodio o cloridrato. 3 La frequenza di questi interventi dipende da molte variabili, tra cui le preferenze dell utente, l eventuale utenza condivisa, l adeguamento alle buone pratiche di laboratorio, la qualità dell aria di laboratorio e il protocollo di coltura. Una decontaminazione efficace mediante detersione manuale richiede la rimozione completa di tutti condotti e componenti interni, comprese le ventole, le staffe dei ripiani e i ponteggi interni della struttura. Spesso questi componenti vengono disinfettati in autoclave mentre il lavoro manuale prosegue. Nonostante gli sforzi, la detersione manuale richiede lavoro fisico e interruzione del funzionamento ed è spesso incompleta. Le colture cellulari devono essere rimosse e protette. Guarnizioni, tenute, tappi dei fori passacavi, vaschette di umidificazione e altre superfici esposte possono contaminare rapidamente la camera dopo il rimontaggio. I contaminanti nelle perforazioni dei vassoi spesso vengono tralasciati. La reintroduzione dei recipienti di coltura cellulare nell incubatore appena pulito può trasferire contaminanti dall area di preparazione. Vapori e aerosol dei detergenti possono aleggiare nell area e cambiando aria si rischiano ulteriori migrazioni di contaminanti. Se l incubatore ha un interno in rame, compaiono tipicamente delle macchie. Decontaminazione a caldo Diversi produttori hanno sviluppato funzionalità di decontaminazione delle superfici ad alta temperatura nel design degli incubatori. La decontaminazione termica sembra essere efficace in determinate condizioni contro gli organismi vegetativi (p.es. E. coli, le specie di Pueudomonas, staffilococchi, streptococchi e micoplasma) e le spore fungine (p.es. le specie di Aspergillus e Penicillium). 4 Questi incubatori richiedono isolamento e guarnizioni ad alta efficienza per sostenere le procedure cicliche di decontaminazione. Tutte le colture cellulari devono essere rimosse prima del processo, il che di fatto sospende la produttività dell incubatore. L inizio della sequenza di decontaminazione a caldo dell incubatore richiede una certa pianificazione amministrativa anticipata per accomodare il trasferimento delle colture e l interruzione dell utilizzo. Il sensore di CO 2 e i filtri HEPA devono essere rimossi prima del processo e accuratamente decontaminati o sostituiti prima del rimontaggio.

5 Una volta iniziato, il ciclo completo di riscaldamento e raffreddamento può prolungarsi anche di due giorni, anche se il tempo di sosta effettivo alla temperatura di decontaminazione specificata, esclusi i tempi di rampa in aumento e diminuzione, è tra una e due ore. Nonostante l esposizione ad alte temperature tra 90 C e 140 C, ci sono indicazioni che organismi ipertermofili o termofili latenti possano rimanere nella camera dell incubatore, assumendo un espressione ancora più aggressiva rispetto alle condizioni antecedenti al ciclo. La decontaminazione termica è un processo attivo indipendente e al di fuori dei parametri dell ambiente di coltura cellulare, in generale stabiliti a 37 C. Pertanto, pur essendo efficace in condizioni di test controllate, non ci sono vantaggi passivi dalla sola decontaminazione termica per la protezione delle colture cellulari una volta completato il ciclo e sostituiti gli elementi interni; la propensione alla contaminazione da agenti in sospensione aerea si ripresenta con le normali aperture dello sportello. L incubatore a CO 2 per coltura cellulare modello MCO-20AIC di SANYO non richiede una funzione di decontaminazione termica, pur essendone dimostrata l efficacia contro organismi termofili come B. stearothermophilus. V. Parte III, Test di laboratorio e valutazioni delle prestazioni, pagg , Foto 11, Grafico 11A. Ozono, ossido di etilene e luce ultravioletta L uso di ozono e ossido di etilene per il controllo della contaminazione negli incubatori è poco pratico. A differenza dei protocolli di decontaminazione relativi alle cappe biologiche, gli incubatori non hanno i flussi di aerazione e le caratteristiche di tenuta richiesti per un uso sicuro ed efficace di queste tecniche. La luce ultravioletta ad ampio spettro, altra tecnica usata nella decontaminazione di routine delle superfici di lavoro delle cappe biologiche, non può penetrare le superfici interne nascoste della camera dell incubatore. Inoltre, ozono, ossido di etilene e luce ultravioletta convenzionale richiedono la rimozione completa delle colture cellulari attive, provocando ulteriori fermi macchina e perdite di produttività. Parte II Controllo della contaminazione SANYO Relazione tecnica: MCO-18 e 20AIC Dato che la contaminazione dell incubatore può manifestarsi in diverse forme e i contaminanti possono migrare nella camera da numerose fonti, la necessità di una protezione continua durante la coltura cellulare è fondamentale. La detersione manuale al primo utilizzo è sempre un requisito della buona pratica di laboratorio. Una volta implementati i protocolli di coltura cellulare, tuttavia, un approccio integrato al controllo della contaminazione può offrire protezione senza influire sulla crescita della coltura e interrompere l utilizzo dell incubatore. In seguito ad anni di ricerche e test, SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. ha sviluppato un approccio composito per la progettazione degli incubatori per colture cellulari MCO-18 e 20AIC riuscendo a risolvere problemi cronici di controllo della contaminazione. Grazie a un processo unico nel suo genere detto Active Background Contamination Control, i modelli SANYO MCO-18 e 20AIC introducono un processo completamente integrato che combina diverse tecniche di provata efficacia per respingere e distruggere i particolati nella camera. Tali tecniche comprendono: Una lampada a ultravioletti brevettata, isolata, a banda ristretta (253,7 nm) senza generazione di ozono con spegnimento ad apertura sportello 5 Camera interna, ripiani, staffe e plenum in acciaio inossidabile arricchito con rame Un sistema di riscaldamento brevettato a calore diretto (aerazione diretta) con tre zone di riscaldamento indipendenti 7 Un flusso dell aria guidato che lambisce e circonda la vaschetta di umidificazione in lega acciaio inox - rame esposto ai raggi UV 8 5

6 Figura 1 A differenza delle tipiche lampade germicide, la lampada UV SafeCell a lunga durata è progettata per prestazioni costanti a circa 253,7nm per una massima efficienza germicida e una lunga vita utile. 6 L approccio multidirezionale al controllo della contaminazione è progettato per la distruzione dei particolati in sospensione aerea introdotti all apertura dello sportello, nonché dei contaminanti che crescono tipicamente nelle vaschette dell acqua. Grazie alla collaborazione di sistemi attivi e passivi nel modello SANYO, i contaminanti che entrano inevitabilmente nella camera alle aperture di routine dello sportello o per altri mezzi vengono intercettati e distrutti mentre la coltura cellulare prosegue ininterrotta. Protezione a ultravioletti Dato che le colture cellulari vengono incubate in recipienti trasparenti per il substrato, l uso di luce ultravioletta tradizionale per il controllo della contaminazione nelle colture cellulari non è stato possibile prima d ora. La luce UV distruggerebbe le colture cellulari e le emissioni di ozono dalla lampada UV sono tossiche per le cellule. L accumulo di ozono, assieme all esposizione agli UV senza protezione, può creare rischi ambientali e per l utente in laboratorio. Inoltre la luce UV non raggiunge le superfici interne nascoste. I modelli SANYO MCO-18 e 20AIC sono i primi incubatori per colture cellulari che incorporano nella camera una funzione a ultravioletti a ciclo attivo per il controllo della contaminazione. Commerdializzata con il nome di SafeCell 9, la lampada a ultravioletti SANYO genera un emissione a banda ristretta a 253,7 nm che è tossica se applicata direttamente ai microrganismi nell aria del plenum e nell acqua della vaschetta di umidificazione. Dato che l emissione è al di fuori della banda a 185 nm che genera ozono, non si sviluppa tossicità da ozono in nessun punto dell incubatore e le colture cellulari restano in condizioni ottimali. La luce ultravioletta agisce sul DNA causando la formazione di dimeri di pirimidina quando basi di primidina adiacenti sul filamento di DNA stabiliscono un legame covalente (ovvero un legame chimico reciproco). Il dimero interrompe la normale replicazione del DNA o la trascrizione per la sintesi proteica. Le cellule solitamente possono ripararsi autonomamente con un processo piuttosto complesso che si avvale di più gruppi di enzimi. 10 Dato che la lampada a UV è isolata visivamente dalla camera di coltura cellulare mediante le coperture in plenum, la sterilizzazione mediante UV rimane attiva mentre la coltura cellulare procede ininterrotta. Il ciclo di UV è impostato in fabbrica per 5 minuti di esposizione dopo ciascuna apertura dello sportello, sufficienti per distruggere i contaminanti nell uso normale. Il tempo di accensione della lampada è programmabile da 0 a 30 minuti secondo le preferenze dell utente (v. Parte III). La posizione della lampada a UV e il rapporto tra lampada, plenum, serbatoio di umidificazione e sistema di ventilazione è parte integrante delle prestazioni di MCO-18 e 20AIC. Figura 2 Il processo di aerazione nella camera del SANYO MCO- 20AIC mostra la posizione relativa di ventola e lampada a UV rispetto alla vaschetta di umidificazione e ai condotti di uscita alla base della camera. La ruota a pale di ventilazione in plastica ad alto impatto sterilizzabile in autoclave può essere estratta facilmente per essere pulita o sostituita se necessario.

7 MCO-20AIC Indice di uniformità della luce UV Caratteristiche di sicurezza dell emissione della lampada ultraviolette SANYO Materiale Spessore (mm) Velocità di trasmissione % Uso tipico Vetro Piastre Petri Polistirolo Acqua distillata Piastre Petri Beute Micropiastre Acqua di umidificazione Figura 3 Una volta rimossi ripiani interni, staffe e componenti del plenum, le superfici interne della camera del MCO- 20AIC sono esposte a luce ultravioletta a banda ristretta in un ciclo temporizzato di decontaminazione ogni volta che lo si desidera. L intensità luminosa varia secondo la posizione e distanza dalla sorgente come indicato nel Grafico 1. Intensità UV (microwatt-secondi per cm 2 ) Intensità della luce UV sulle superfici interne misurata mediante sensore UV (Minolta modello UV-250/2A) posizionato in ciascun angolo della camera (v. Legenda e posizione dei punti di misura del grafico). Gli sportelli interno ed esterno dell incubatore erano chiusi e l intensità degli UV è stata registrata dopo un minuto. Legenda Posizione dei punti di misura Indice di intensità UV* Dati di test tipici per unità singole Dati (risultati per unità singole X 0,07) A superiore sinistro posteriore B superiore destro posteriore C superiore sinistro anteriore D superiore destro anteriore E inferiore sinistro posteriore F inferiore destro posteriore G inferiore sinistro anteriore H inferiore destro anteriore Grafico 1 *Dati a solo scopo di riferimento; non costituiscono garanzia circa l uniformità delle emissioni di UV per il modello MCO-20AIC. Esempio: la dose di UV efficace per Legionella pneumophila (Morbo del legionario) è di microwatt-secondo/cm 2. I dati di test tipici misurati al punto C superiore sinistro anteriore, danno un indice di 2,8 ovvero /2,8 = 4393 secondi, ossia 73 minuti, ossia 1 ora e 13 minuti di esposizione per la neutralizzazione. V. il Grafico 3 Energia incidente per organismi e dosi UV specifici. Sicurezza per colture cellulari e personale di laboratorio Mentre l emissione di 253.7nm della lampada UV SANYO è efficace contro i patogeni aerei e i microrganismi contenuti nella vaschetta di umidificazione, l emissione a banda ristretta priva di ozono non penetra il vetro o i materiali plastici in cui sono contenute le colture cellulari, non intacca le colture in vitro e non interferisce con gli operatori. Per colture cellulari Senza ozono, <0.01ppm (al di sotto della dose rilevabile) dopo 1 settimana con la lampada continuamente accesa Le emissioni UV non penetrano i contenitori, <0.001j/m 2 (al di sotto della dose rilevabile) all interno delle beute Per gli operatori L interruttore della lampada UV è automaticamente spento durante le aperture della porta. Nel caso peggiore, ossia il malfunzionamento del dispositivo di sicurezza di spegnimento automatico, l emissione UV dalla parte frontale della camera senza plenum d aria (copertura della vaschetta) è di <0.03W/m 2. 7

8 Grafico 3 Microrganismi resi inattivi da luce UV germicida (elenco parziale) Il Grafico 3 illustra le energie incidenti a 253,7 nm necessarie a inibire la formazione di colonie in più del 99,9% dei microrganismi (misurata in microwattsecondi/cm 2 ). 8 Referenze Grafico 3 1. The Use of Ultraviolet Light for Microbial Control, Ultrapure Water, April William V. Collentro, Treatment of Water with Ultraviolet Light - Part I, Ultrapure Water, July/August James E. Cruver, Ph.D., Spotlight on Ultraviolet Disinfection, Water Technology, June Dr. Robert W. Legan, Alternative Disinfection Methods - A Comparison of UV and Ozone, Industrial Water Engineering, March/April Unknown 6. Rudolph Nagy, Research Report BLR , Westinghouse Electric Corporation. 7. Myron Lupal, UV Offers Reliable Disinfection, Water Conditioning & Purification, November John Treij, Ultraviolet Technology, Water Conditioning & Purification, December Bak Srikanth, The Basic Benefits of Ultraviolet Technology, Water Conditioning & Purification, December Batteri Agrobacterium lumefaciens 5 8,500 Bacillus anthracis 1,4,5,7,9 8,700 Bacillus anthracis (spore) 46,200 Bacillus megatherium Sp. (veg) 4,5,9 2,500 Bacillus megatherium Sp. (spore) 4,9 5,200 Bacillus paratyphosus 4,9 6,100 Bacillus subtilis 3,4,5,6,9 11,000 Bacillus subtilis Spores 2,3,4,6,9 22,000 Clostridium tetani 23,100 Clostridium botulinum 11,200 Corynebacterium diphtheriae 1,4,5,7,8,9 6,500 Dysentery bacilli 3,4,7,9 4,20 Eberthella typhosa 1,4,9 4,100 Escherichia coli 1,2,3,4,9 6,600 Legionella bozemanii 5 3,500 Legionella dumoffill 5 5,500 Legionella gormanil 5 4,900 Legionella micdadei 5 3,100 Legionella longbeachae 5 2,900 (Legionella pneumophila Morbo del legionario) 12,300 Leptospiracanicola Itterizia infettiva 1,9 6,000 Leptospira interrogans 1,5,9 6,000 Micrococcus candidus 4,9 12,300 Micrococcus sphaeroides 1,4,6,9 15,400 Mycobacterium tuberculosis 1,3,4,5,7,8,9 10,000 Neisseria catarrhalis 1,4,5,9 8,500 Phytomonas tumefaciens 1,4,9 8,500 Proteus vulgaris 1,4,5,9 6,600 Muffe Aspergillus amstelodami 77,000 Aspergillus flavus 1,4,5,6,9 99,000 Aspergillus glaucus 4,5,6,9 88,000 Aspergillus niger (muffa coltivata) 2,3,4,5,6,9 330,000 Mucor mucedo 77,000 Mucor racemosus (A e B) 1,3,4,6,9 35,200 Protozoi Chlorella vulgaris (alghe) 1,2,3,4,5,9 22,000 E. hystolytica 84,000 Giardia lamblia (cisti) 3 100,000 Virus Adenovirus tipo III 3 4,500 Batteriofago 1,3,4,5,6,9 6,600 Coxsackie 6,300 Lieviti Lievito per panificazione 1,3,4,5,6,7,9 8,800 Lievito per fermentazione alcolica 1,2,3,4,5,6,9 6,600 Agglomerato di lievito comune 1,4,5,6,9 13,200 Batteri Pseudomonasaeruginosa (ceppo ambientale) 1,2,3,4,5,9 10,500 Pseudomonas aeruginosa 3,900 (ceppo di laboratorio) 5,7 6,600 Pseudomonas fluorescens 4,9 6,200 Rhodospirillum rubrum 5 7,600 Salmonella enteritidis 3,4,5,9 6,100 Salmonella paratyphi (febbre enteritica) 5,7 10,000 Salmonella Species 4,7,9 15,200 Salmonella typhi (febbre tifoidea) 7 7,000 Salmonella 10,500 Sarcina lutea 1,4,5,6,9 26,400 Serratia marcescens 1,4,6,9 6,160 Shigella dysenteriae - dissenteria 1,5,7,9 4,200 Shigella flexneri - dissenteria 5,7 3,400 Shigella paradysenteriae 4,9 3,400 Shigella sonnei 5 7,000 Spirillum rubrum 1,4,6,9 6,160 Staphylococcus albus 1,6,9 5,720 Staphylococcus aureus 3,4,6,9 6,600 Staphylococcus epidermidis 5,7 5,800 Streptococcus faecaila 5,7,8 10,000 Streptococcus hemolyticus 1,3,4,5,6,9 5,500 Streptococcus lactis 1,3,4,5,6 8,800 Streptococcus pyrogenes 4,200 Streptococcus salivarius 4,200 Streptococcus viridans 3,4,5,9 3,800 Vibrio comma (colera) 3,7 6,500 Vibrio cholerae 1,5,8,9 6,500 Muffe Oospora lactis 1,3,4,6,9 11,000 Penicillium chrysogenum 56,000 Penicillium digitatum 4,5,6,9 88,000 Penicillium expansum 1,4,5,6,9 22,000 Penicillium roqueforti 1,2,3,4,5,6 26,400 Rhizopus nigricans (muffa del formaggio) 3,4,5,6,9 220,000 Protozoi Uova di nematodi 6 40,000 Paramecio 1,2,3,4,5,6,9 200,000 Virus Epatite infettiva 1,5,7,9 8,000 Influenza 1,2,3,4,5,7,9 6,600 Rotavirus 5 24,000 Lieviti Saccharomyces cerevisiae 4,6,9 13,200 Saccharomyces ellipsoideus 4,5,6,9 13,200 Saccharomyces sp. 2,3,4,5,6,9 17,600

9 Durata della lampada La lampada UV SANYO SafeCell è una lampada per uso strumentale dotata specificamente di protezione anti-uv per proteggere dalla decomposizione. Il tempo di accensione della lampada è monitorato dal controller a microprocessore. La lampadina è facile da sostituire all occorrenza; non servono attrezzi. Il ciclo della lampada è impostato in fabbrica per 5 minuti di irraggiamento in seguito ad ogni apertura dello sportello. Il ciclo è programmabile e può essere impostato a 100% ON per la decontaminazione fuori orario di lavoro di una camera vuota se lo si desidera. Opzioni di programma della lampada UV Modalità Dopo l apertura dello sportello OFF Accensione continua (processo a 24 ore) Accensione continua (processo a 24ore ripetuto) Funzione La lampada UV si accende automaticamente per cinque minuti dopo la chiusura dello sportello. Il tempo è impostato in fabbrica, programmabile dall utente tra 0 e 30 minuti. Se non si desidera protezione UV. Utile per la decontaminazione fuori orario di lavoro prima del primo utilizzo o dopo detersione completa della camera in seguito a manutenzione o riparazione. Utile per la decontaminazione estesa di una piccola percentuale di microrganismi che richiedono una dose di UV (energia incidente) superiore al ciclo standard di 24 ore. V. Grafico 3. Grafico 4 Acciaio inossidabile arricchito con rame incusafe 11 Gli incubatori convenzionali con rivestimento interno in rame o inserti interni monopezzo in rame offrono una resistenza passiva alla contaminazione grazie al processo naturale di ossidazione del rame che distrugge i microrganismi sulla superficie. La superficie di rame è soggetta a formazione di macchie a causa dell ossidazione e della reazione ai detergenti. Anche se la superficie di rame è efficace, altri componenti interni degli incubatori convenzionali come ripiani, staffe, supporti, canaline di convogliamento aria e vaschette di umidificazione possono promuovere la crescita di batteri, funghi e altro. I componenti interni di SANYO MCO-18 e 20AIC sono realizzati in acciaio inossidabile arricchito con rame che mostra lo stesso aspetto e resistenza alle macchie del normale acciaio inossidabile, ma ha le caratteristiche germicide intrinseche delle superfici con rivestimento a base di rame o inserto in rame monopezzo. Commercializzato come incusafe,con questo materiale SANYO realizza tutte le superfici interne, compresi i ripiani perforati, le staffe degli ripiani e il plenum. Sistema di aerazione brevettato DHA Gli MCO-18 e 20AIC sono incubatori a CO 2 con camicia ad aria. Il design con camicia ad aria permette di avere temperature stabili e uniformi nella camera mediante una combinazione di tecnica di aerazione direzionale e riscaldamento a tre zone gestita da un controller a microprocessore. I sistemi brevettati di riscaldamento di base e aerazione sono strettamente correlati alla metodologia di controllo della contaminazione mediante riduzione o eliminazione della condensa, movimento costante dell aria attraverso il plenum e applicazione diretta di calore alla vaschetta di umidificazione rimovibile alla base della camera. L approccio SANYO a tre zone con riscaldatori indipendenti offre una maggiore sensibilità di controllo rispetto alle camicie ad acqua. Inoltre offre particolare efficacia nel ridurre al minimo le variazioni di temperatura superficiale sulle pareti interne che altrimenti causerebbero la formazione di condensa essendo l atmosfera ad elevata umidità. La base riscaldata consente di mantenere elevati livelli di umidità mediante l applicazione diretta di calore alla vaschetta di umidificazione rimovibile. Dato che le colture cellulari sono particolarmente sensibili all asciugatura o essiccazione, specie quelle in vassoi SBS a 96 pozzetti o più piccoli a 12, il livello dell acqua nella vaschetta di umidificazione è un fattore critico. SANYO usa un sensore ottico del livello dell acqua per avvisare del livello insufficiente d acqua nella vaschetta di umidificazione. Quando l acqua evapora e la superficie raggiunge un livello minimo, il sensore ottico attiva una spia lampeggiante sul pannello di controllo principale per richiedere il rabbocco con acqua distillata. 9

10 Figura 4 Una camicia ad aria con cinque elementi riscaldatori indipendenti disposti in zone circonda la camera interna. Il sistema di controllo a microprocessore distribuisce l energia ai riscaldatori secondo la domanda della camera e la temperatura ambiente. Tuttavia, nei modelli MCO-18 e 20AIC, la lampada a UV SafeCell è posizionata direttamente sopra la vaschetta di umidificazione e distrugge con efficacia i contaminanti nell acqua. L aria calda, attraversando il plenum, passa sulla lampada UV e quindi raggiunge la vaschetta d acqua dove viene prelevato il vapore acqueo. Fuoriuscendo attraverso la parte anteriore e laterale offre una circolazione delicata attraverso e attorno ai ripiani perforati. Dato che l acqua nella vaschetta di umidificazione è esposta direttamente alla luce UV, non è necessario aggiungere agenti germicidi potenzialmente tossici all acqua distillata. Gli agenti germicidi possono aumentare la tensione superficiale e abbassare il potenziale di umidità relativa a 37 C. Occorre inoltre considerare il loro effetto sulle colture cellulari attive. 10 Pareti laterali, superiore e inferiore formano la sorgente dominante di irraggiamento termico. Il riscaldatore della base alza la temperatura del serbatoio d acqua di umidificazione in modo da raggiungere 95% RH a 37 C Il riscaldatore sulla porta esterna riscalda il vetro della sottoporta interna per mantenere le condizioni d ambiente ed evitare la condensa sul vetro e attorno all apertura e assicurare l uniformità interna. Per il rabbocco, il plenum si solleva e la vaschetta di umidificazione scorre in avanti. Il sensore ottico si solleva automaticamente. Quando la vaschetta viene inserita, il sensore torna in posizione e il plenum si abbassa. La posizione della vaschetta di umidificazione, in diretta prossimità della lampada a UV SafeCell, è importante. Anche se molti microrganismi in sospensione aerea sono attratti dalla parete arricchita in rame e altre superfici interne germicide, la migrazione di contaminanti nel serbatoio dell acqua di umidificazione è inevitabile. Negli incubatori convenzionali, il serbatoio di umidificazione è una delle principali fonti di contaminazione. Sistema di iniezione e campionamento CO 2 Gli MCO-18 e 20AIC usa un sensore IR a base ceramica unico nel suo genere per mantenere un controllo preciso della CO 2 indipendentemente dalle variazioni di temperatura e umidità relativa nella camera. Il sensore di CO 2 campiona esternamente sia l aria ambiente (per la taratura automatica) sia l aria interna (per la misura di concentrazione della CO 2 ). I campioni di aria ambiente e interna vengono filtrati attraverso filtri HEPA in linea da 0,3 micron prima di giungere al sensore a infrarossi. Ciò consente di proteggere dalla contaminazione sia il sensore sia l aria reintrodotta nella camera. Inoltre, le immissioni di CO 2 nell incubatore sono filtrate attraverso filtri HEPA in linea da 0,3 micron. Un punto di campionamento della CO 2 per eventuali controlli si trova nella parte anteriore della camera.

11 Parte III Test di laboratorio e valutazioni delle prestazioni SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. ha condotto diversi test sugli MCO-18 e 20AIC per dimostrare l efficacia della metodologia di controllo della contaminazione con UV SafeCell e incusafe. Caratteristiche di arrugginimento e corrosione Test accelerati in nebbia salina illustrano le differenze di arrugginimento e corrosione tra l acciaio inossidabie arricchito con rame SANYO incusafe (lega di rame), le strutture convenzionali a rivestimento interno in rame e l acciaio inossidabile tipo 304/430 saldato e levigato. Foto 1A Foto 1B Risultati dei test di corrosione (1 mese) Campioni posti all interno dell incubatore sono stati esposti ad acqua distillata, fosfato e DMEM (Dulbecco) per 1 mese. L acciaio inox arricchito di rame InCusaFe e l acciaio inox convenzionale 304 non hanno presentato alcun segno di corrosione; le superfici in rame tradizionale sono state intaccate da ogni reagente. Grafico 6 D = macchie; N = nessun cambiamento Osservazioni sulla corrosione sul campo Condizioni di laboratorio standard con rame convenzionale C stato corrosivo Foto 2 Reagente Superficie interna dell incubatore InCuSafe Rame C100 Acciaio inox 304 Acqua distillata N D N Acqua dopo scambio ionico N D N Alcol etilico al 70% N D N Alcol isopropilico al 70% N D N Ipoclorito di sodio 1/500 N D N Ipoclorito di sodio 1/1000 N D N Cloruro di benzalconio 1/100 N D N Glutaraldeide al 2% N D N Glutaraldeide al 0.5% N D N Gluconato di clorexidina 0.05% N D N Disinfettante Biocidal ZF N D N Osydolum 1/10 N D N Formalina 1/500 N D N Sali di MEM Eagle (10% FBS) N D N PRM (10% FBS) N D N Proprietà germicida Sì Sì No 11 Foto 1C Foto 1D Ripiano interno in rame di incubatore tradizionale con forte corrosione. Foto 1A-1D Test in nebbia salina neutra Durante i test, superfici di test selezionale sono esposte a nebbia salina a 35 C, 99%RH per 8 ore di irrorazione, 16 ore di arresto e ripetizione per 26 cicli di test consecutivi. Alla conclusione del test sono visibili ruggine e corrosione nelle superfici saldate e levigate in acciaio inossidabile tipo 430 e Type 304 e sul rame C1100. V. Grafico 5. Foto 3 Grafico 5 Interno in rame di incubatore tradizionale con segni di corrosione su pareti e vaschetta di umidificazione. Efficacia dopo 26 giorni* Foto 1A Acciaio inossidabile SUS 430 Foto 1B Rame C1100 Foto 1C SANYO incusafe Lega rame-acciaio inox Foto 1D Acciaio inossidabile, SUS 304 ruggine moderata alla saldatura minima sull intera uperficie minima alla saldatura formazione di macchie moderata alla saldatura grave sull intera perficie minima moderata alla saldatura * Condizioni: 35 C, 99% RH, 8 ore di irrorazione in nebbia salina, 16 ore di arresto, ripetizione per 26 cicli.

12 Esposizione agli UV nel serbatoio di acqua per umidificazione La posizione della lampada a UV e il rapporto tra lampada, plenum, vaschetta di umidificazione e sistema di ventilazione sono parte integrante delle prestazioni degli incubatori MCO-18 e 20AIC. Foto 4 Foto 6 Foto 8 Foto 7 12 La vaschetta di umidificazione e la lampada UV sono contenute in un plenum di base (Foto 4) facilmente sollevabile senza attrezzi per l aggiunta d acqua o rimozione della vaschetta.la lampada a UV è sempre esposta all acqua di umidificazione, mentre le emissioni di UV sono contenute nel plenum per proteggere le colture cellulari attive. Foto 5 Risultati, E. Coli a 48 ore 3 x 10 9 cellule, 3 litri = 1 x 10 6 ml La disposizione delle piastre di Petri (Foto 9) mostra le colture di acqua della vaschetta di umidificazione a 37 C e 48 ore con batteri E. Coli, (Fonte ATCC8739) dopo l esposizione alla luce di SafeCell UV per 0, 1, 3 e 5 minuti. V. Grafico 9A. Foto 9 0 min. 1 min. Con la copertura del plenum rimossa (Foto 5), la lampada a ultravioletti è esposta e visibile in relazione alla vaschetta di umidificazione. Efficacia dell esposizione agli UV sull acqua di umidificazione I test di SafeCell UV sull acqua della vaschetta di umidificazione dimostrano come l esposizione periodica alla luce ultravioletta a banda ristretta distrugga i contaminanti batterici e fungini, compresi gli organismi termofili, che migrano nella vaschetta di umidificazione durante le aperture di routine dello sportello. Metodologia di test dell acqua di umidificazione Alcuni organismi sono stati posti in sospensione nella vaschetta di umidificazione alla base della camera (Foto 6), che è stata quindi esposta alle emissioni di SafeCell UV per un periodo determinato (v. Grafici 9A, 10A, 11A). Soluzioni campione dell acqua di 0,2 ml sono state poste su piastre di Petri con agar (Foto 7, 8) e messe in coltura prima dell osservazione delle colonie. Tempo di esposizione agli UV (0, 1, 3, 5 min) Grafico 9A 3 min. 5 min.

13 Risultati, S. Aureus a 48 ore 3 x 10 9 cellule, 3 litri = 1 x 10 6 ml La disposizione delle piastre di Petri (Foto 10) mostra le colture di acqua della vaschetta di umidificazione a 37 C e 48 ore con batteri S. Aureus (Fonte ATCC8739) dopo esposizione alla luce di SafeCell UV per 0, 1, 3 e 5 minuti. V. Grafico 10A. Foto 10 Risultati, Stearothermophilus a 24 ore 5 x 10 9 cellule, 2 litri = 2.5 x 10 6 ml La disposizione delle piastre di Petri (Foto 11) mostra le colture di acqua della vaschetta di umidificazione a 55 C e 24 ore con batteri B. Stearothermophilus (Fonte IFO13737, equivalente a ATCC7953) dopo esposizione alla luce di SafeCell UV per 0, 1, 3 e 5 minuti. V. Grafico 11A. Foto 11 0 min. 1 min. 0 min. 2.5 min. 3 min. 5 min. 5 min. 10 min. Tempo di esposizione agli UV (0, 1, 3, 5 min) Tempo di esposizione agli UV (0, 2.5, 5, 10 min) Grafico 10A Grafico 11A 13 Risultati dell esposizione ad agenti in sospensione aerea per tre mesi Le colture di acqua della vaschetta di umidificazione (Foto 12) in seguito a tre mesi di incubazione mostrano il confronto tra acqua esposta a luce ultravioletta a banda ristretta per 5 minuti (a destra) e non esposta (a sinistra). I risultati dei test condotti sull effetto della luce ultravioletta sui contaminanti fungini A. Niger e P. Chrysogenum dimostrano un efficacia analoga. Foto 12 0 min. 5 min. Tempo di esposizione agli UV

14 14 Vantaggi del controllo passivo della contaminazione dell acciaio inox arricchito con rame incusafe Resistenza alla contaminazione da micoplasma Test di confronto tra l acciaio inossidabile arricchito con incusafe e il rame convenzionale mostrano la resistenza passiva delle superfici interne in incusafe contro la contaminazione comune da Micoplasma. Effetti del micoplasma su ph e colore del substrato Grafico 7 Ceppo di Micoplasma Mycoplasma fermentans (PG 18) Equivalente ATCC ATCC19989 Mycoplasma hominis (PG21) ATCC La variazione di colore del substrato indica una variazione del ph indotto dalla contaminazione da Micoplasma. Metodologia per il test con micoplasma ph normale ph indotto del da substrato Micoplasma Mycoplasma orale (CH19299) ATCC ph 7.0 Mycoplasma arginini (G230) ATCC Una sospensione di Mycoplasma ( ) viene depositata sul campione di prova in incusafe o rame. (Foto 13) 2. La sospensione viene lasciata in incubazione a 37 C, 5% CO 2 per 24 ore. 3. Dopo 24 ore il campione viene posto in sospensione in substrato fresco. (Foto 14) 4. Il substrato viene lasciato incubare a 37 C per 14 giorni. 5. La contaminazione da Micoplasma è visibile grazie alla variazione di colore. (Foto 15a, 15b, 15c, 15d) 6.7 Grafico 8 Ceppo di Mycoplasma Mycoplasma fermentans (PG 18) Mycoplasma orale (CH19299) Mycoplasma arginini (G230) Mycoplasma hominis (PG21) Risultati Grafico 9 Controllo negativo NA Foto 15A, Mycoplasma fermentans Foto 15B, Mycoplasma orale Controllo negativo Acciaio inox tipo 304 Controllo positivo InCuSafe InCuSafe Rame C1100 Rame Foto 13 Foto 14 Foto 15C, Mycoplasma arginini Sopravvivenza del Micoplasma I risultati dei test con quattro ceppi di Mycoplasma riassunti nel Grafico 8 dimostrano come l acciaio inossidabile arricchito con rame incusafe di SANYO offra le proprietà germicide del rame C1100 convenzionale mantenendo le proprietà di anticorrosione e resistenza alla formazione di macchie dell acciaio inossidabile tipo 304. Foto 15D, Mycoplasma hominis

15 Carratteristiche antibatteriche comparate dell acciaio inossidabile arricchito con rame SANYO incusafe L efficacia germicida intrinseca dell acciaio inossidabile arricchito con rame SANYO incusafe (lega di rame) rispetto al rame C1100 convenzionale e l acciaio inossidabile 304 convenzionale è dimostrata dalle metodologie di applicazione di film e deposizione a goccia, come riassunto nel Grafico 10. Incubazione secondaria Metodo ad applicazione di film e deposito a goccia Dopo l incubazione primaria, la sospensione batterica viene rimossa dal campione e distribuita su normali piastre di agar (Foto 21), quindi messa in coltura a 37 C in incubazione secondaria prima dell osservazione delle colonie. Foto 21 Metodologia Incubazione primaria Metodo ad applicazione di film Le Foto illustrano la sospensione batterica (Foto 16a) applicata al campione di prova (Foto 16b) di acciaio inossidabile convenzionale tipo 304, acciaio inossidabile arricchito con rame SANYO incusafe e rame C1100 convenzionale. Il campione viene ricoperto di film di polietilene (Foto 17c, Foto 18d, Foto 19e) e lasciata in incubazione per 24 ore a 37 C in 5% CO 2. Risultati Le Foto 22, 23 e 24 mostrano i risultati tipici e i risultati dei test di laboratorio sono illustrati nel Grafico 10. Metodo di deposizione a goccia La Foto 20 illustra la sospensione batterica (Foto 20a) applicata al campione di prova (Foto 20b, 20c e 20d) di acciaio inox convenzionale tipo 304, acciaio inox arricchito con rame SANYO incusafe e rame C1100 convenzionale e lasciata in incubazione per 24 ore a 37 C in 5% CO 2. Foto 16 Foto 17 Foto 22 Acciaio inossidabile arricchito con rame incusafe Foto 23 Rame C1100 convenzionale 15 a b c Foto 18 d Foto 20 a b, c, d e Foto 19 Foto 24 Acciaio inossidabile T304 convenzionale Grafico 10 Efficacia dopo 24 h di incubazione a 37 C TM Specie InCusaFe Acciaio convenzionale E. coli (ATCC8739) % 0 % E. coli (IFO3301) % 0% S. aureus (ATCC6538P) % 0 % B. subtilis (ATCC6633) % 0 % B. stearothermophilus (ATCC7953) % Note: sono disponibili altri test di prestazione. Visitare il sito Web SANYO per le informazioni più recenti sulla linea di prodotti completa di SANYO Electric Biomedical, Co. Ltd. (N=3) *Potere battericida = (1-N. colonie campione di prova./ N. di colonie controllo) x 100

16 16 Parte IV Conclusioni Active Background Contamination Control SANYO Assieme alla resistenza passiva dell acciaio inossidabile arricchito con rame, lo sforzo attivo di distruggere i contaminanti in sospensione aerea in vitro costituisce una forma efficace di controllo della contaminazione attivo in background o active background contamination control esclusivo degli incubatori SANYO MCO-18 e 20AIC. Mentre il processo di coltura cellulare prosegue nella camera dell incubatore, l opera di protezione germicida dagli organismi in sospensione aerea tra cui batteri, micoplasma, muffe, lieviti, spore e funghi, continua ininterrotta senza costose fermi macchina. Referenze generali Culture of Animal Cells: A Manual of Basic Technique, 3a ed., (1994) di R. Ian Freshney (Wiley-Liss, Inc., New York). Cell culture contamination: sources, consequences, prevention and elimination, di C.K. Lincoln e M.G. Gabridge. In Animal Cell Culture Methods (1998), J. P. Mather e D. Barnes, eds., pagg (Academic Press, San Diego). Antibiotic treatment of mycoplasma infected cultures. Molecular and Diagnostic Procedures in Mycoplasmology Vol. II (1996), S. Razin e J.G. Tully, eds., pag. 439 (Academic Press, San Diego). Riferimenti on-line American Type Culture Collection American Type Culture Collection Association for the Advancement of Medical Instrumentation U.S. Pharmacopoeia SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. Approvazione FDA a MCO-20AIC per le applicazioni di fertilizzazione in vitro SANYO ha ricevuto l autorizzazione 510(k) della U.S. Food and Drug Administration (FDA) per la commercializzazione dell MCO-20AIC per le applicazioni di fertilizzazione in vitro. In seguito alla presentrazione di normale domanda alla FDA ai sensi del Safe Medical Devices Act dek 1990 e dei Medical Device Amendments del 1992, l approvazione viene estesa a tutti gli incubatori da laboratorio SANYO a CO 2 Serie MCO e tri-gas MCO-175M come accessori per riproduzione assistita necessari a stabilire e mantenere temperatura, tasso di CO 2 e/o O 2 e umidità relativa ottimali in quanto fattori critici per i protocolli in vitro. I dettagli dell approvazione FDA 510(k) sono disponibili all indirizzo Numero: K Nome commerciale / nome del dispositivo: Incubatori a CO2 SANYO Numero normativa: 21 CFR Nome normativa: Accessori per riproduzione assistita Classe normativa: II Codice prosotto: 85 MQG Data: 30 ottobre Active Background Contamination Control è un marchio commerciale di SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. 2 Yuchi Tamaoki è direttore del reparto tecnico; Hiroki Busujima è capo ricercatore presso SANYO Electric Biomedical Co., Ltd., 5-5 Keihan-hondori 2- chome, Moriguchi City, Osaka , Giappone. William B. White è presidente di Offenberger & White, Inc., Casella postale 1012, Marietta, Ohio USA. Indirizzare la corrispondenza a SANYO Sales and Marketing Corp. setb @swan.sanyo.co.jp. Pagina Web: 3 Tissue Culture Techniques. An Introduction Bernice M. Martin, Birkhouse Sterilizzaione termica e incubatori a CO 2 Thermo Forma Steri-Cycle 5 Brevetto USA Brevetto SANYO in attesa di approvazione 7 Brevetto USA Brevetto SANYO in attesa di approvazione 9 SafeCell è un marchio commerciale di SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. 10 STRYER, L. (1988). Biochemistry. 3a edizione. WH Freeman and Co., New York. 11 incusafe è un marchio commerciale di SANYO Electric Biomedical Co., Ltd. 12 Society for Biomolecular Sciences

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