Cristina Benvenuti. IIS «Giotto Ulivi» Borgo San Lorenzo 2 febbraio 2019
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1 Cristina Benvenuti IIS «Giotto Ulivi» Borgo San Lorenzo 2 febbraio 2019
2 L. 107/2015 «La buona scuola» Comma 1 Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria.
3 Gli elementi distintivi dell autonomia scolastica L 59/1997 e DPR 275/1999 agli istituti scolastici, dal 1 settembre 2000 viene conferita personalità giuridica ed economica e vengono specificati gli ambiti nei quali tali autonomia si esercita Autonomia negoziale Autonomia finanziaria Autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo CAP II Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema, a norma dell'articolo 8 concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.
4 Gli elementi distintivi dell autonomia scolastica Autonomia didattica organizzativa di ricerca sperimentazione sviluppo nucleo centrale dell autonomia scolastica strumento per il raggiungimento del successo formativo Autonomia didattica collegio dei docenti (art. 4) Autonomia organizzativa Consiglio di istituto (art.5) Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo (art.6) Reti di scuole (art.7)
5 Gli elementi distintivi dell autonomia scolastica Abbiamo assistito al passaggio da un sistema rigido e centralista ad un ordinamento flessibile e decentrato in cui l apparato statale ha cessato di essere l esclusivo protagonista nello scenario scolastico accogliendo come partner gli enti locali e i singoli istituti scolastici Sussidiarietà Sul versante della didattica sono stai messi in evidenza tutti i limiti di una programmazione troppo lineare, schematizzata e «imbrigliata» dentro la rigidità dei programmi ministeriali e quindi incapace di valorizzare il punto di forza dei nuovi ordinamenti cioè la capacità di modellare i percorsi di insegnamento-apprendimento in base alle effettive esigenze degli alunni Persoanilzzazione Individalizzazione Differenzizione
6 Gli strumenti dell autonomia scolastica Piano dell Offerta Formativa (POF) art. 3 DPR 275/1999 modificato dalla L.107/2015 Piano triennale dell offerta Formativa (PTOF) art. 1 c. 14 L.107/2015 Programma annuale (DI 44/2001) Rapporto di autovalutazione (RAV) art 6 DPR 80/2013 Piano di miglioramento (PDM) art. 6 DPR 80/2013
7 Autonomia scolastica Cosa cambia con la L. 107? POF - DPR 275/1999 PTOF L 107/2015 Piano dell Offerta Formativa (annuale) Piano Triennale dell Offerta Formativa (il piano triennale può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre) E il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa. Il piano contiene: Programmazione delle attività formative rivolto al personale docente e ATA Fabbisogno dei posti di sostegno e dell organico dell autonomia Fabbisogno dei posti del personale ATA È elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e amministrazione definiti dal consiglio di istituto (si tiene conto dei pareri formulati da associazioni, genitori e studenti) È elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico È adottato dal consiglio di istituto E approvato dal consiglio di istituto
8 ICD - 10 ICD- 10 ICF Strumenti Internazionali dell OMS per classificare salute e disabilità Nel 1980, l Organizzazione Mondiale della Sanità OMS ha prodotto una classificazione internazionale delle malattie e correlati in cui riferendosi alla disabilità (CIDH) vengono fornite le seguenti definizioni: Menomazione : qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica, anatomica Disabilità: limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere una attività nel modo e nell ampiezza considerati normali Handicap: condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che limita o impedisce l adempimento del ruolo normale per tale soggetto, in relazione all età, al sesso, ai fattori socioculturali. Codifica le condizioni di salute e quindi la malattia Attestazione di handicap ICF Nel 2001, l Assemblea Mondiale della Sanità, il più alto ente decisionale dell OMS, ha approvato e ratificato la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), raccomandandone l uso negli Stati membri. E l evoluzione naturale dell ICD - 10 Descrive il funzionamento della persona contemplandone anche i fattori esterni Diagnosi Funzionale
9 ICF Classificazioni Internazionali dell OMS L enfasi viene spostata dalla disabilità delle persone alla salute delle persone, partendo dal presupposto che qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in ambiente sfavorevole diventa DISABILITÀ. La chiave concettuale per descrivere la condizione della persona è il FUNZIONAMENTO. IL Funzionamento è il risultato dell interazione tra persona e ambiente. L ambiente può agire come facilitatore o come barriera. Compito della scuola è rimuovere ostacoli e barriere e introdurre facilitatori (contestuali, didattico-operativi, socio-relazionali) La diversa «lettura», dalla pura malattia alla persona con disagi facente parte di un ambiente (fisico, relazionale ) con il quale interagisce, implica anche una diversificazione della prestazione dei servizi. Si pensa infatti NON alla CURA ma ad una rete tra i servizi per creare le condizioni più favorevoli alla vita della persona
10 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (OMS 2002) ICF INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING Situazioni varie, di diverse origini anche transitorie Ognuno di questi bambini ha diritto ad una normalità più speciale, più sensibile, più attenta e metodologicamente più ricca
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12 LETTURA DEI DOCUMENTI L.104 Attestazione H DF Diagnosi Funzionale PDF Profilo Dinamico Funzionale PEI Piano Educativo Individualizzato L attestazione H (diagnosi e tipologia della menomazione) è delegata alla commissione ASL. E rinnovata ad ogni passaggio di odine e grado superiore E il documento che attesta la situazione di handicap ai fini dell integrazione scolastica, redatta dal NPI e dall unità multidisciplinare, consegnata alla famiglia che provvederà a consegnarla a scuola. Idoneità ai laboratori. E un atto di natura socio-sanitaria E un documento conseguente alla diagnosi funzionale e preliminare alla formulazione del PEI. E redatto dopo un primo periodo di inserimento scolastico. Pone in rilievo le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, le possibilità di recupero e le capacità possedute che devono essere sostenute, rafforzate, sviluppate. E sottoposto a verifiche ed aggiornamenti periodici nei passaggi di ordine o grado superiori. E lo strumento i programmazione didattica, educativa, riabilitativa e di socializzazione predisposto sulla base del PDF e sull osservazione effettuata. Non può essere disgiunto dal Progetto di vita, e in particolare dal futuro inserimento sociale e lavorativo
13 DECRETO LEGISLATIVO 66 (13 APRILE 2017) Norme per la promozione dell inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a noma dell articolo 1, commi 180 e 181, lettera c) della legge 13 luglio 2015, n. 107
14 DL 66 13/04/2017 art. 4 La valutazione della qualità dell inclusione è parte integrante del procedimento di valutazione delle scuole L INVALSI sentito l'osservatorio permanente per l'inclusione scolastica definisce gli indicatori per la valutazione della qualità dell'inclusione : a) livello di inclusività del Piano triennale dell'offerta formativa come concretizzato nel Piano per l'inclusione scolastica; b) realizzazione di percorsi per la personalizzazione, individualizzazione e differenziazione dei processi di educazione, istruzione e formazione, definiti ed attivati dalla scuola; c) livello di coinvolgimento dei diversi soggetti nell'elaborazione del Piano per l'inclusione e nell'attuazione dei processi di inclusione; d) realizzazione di iniziative finalizzate alla valorizzazione delle competenze professionali del personale della scuola incluse le specifiche attività formative; e) utilizzo di strumenti e criteri condivisi per la valutazione dei risultati di apprendimento; f) grado di accessibilità e di fruibilità delle risorse, attrezzature, strutture e spazi e, in particolare, dei libri di testo adottati e dei programmi gestionali utilizzati dalla scuola.
15 DL 66 13/04/2017 art. 7-8 GLI STRUMENTI Grazie ad essi vengono promossi e garantiti i diritti all educazione, all istruzione e alla formazione Strumenti conoscitivi Certificazione di disabilità Profilo di funzionamento Strumenti operativi PEI: Piano Educativo Individualizzato: documento in cui vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l alunno nell arco dell anno scolastico al fine di attuare l inclusione scolastica e garantire i diritti all educazione, all istruzione e alla formazione Piano per l inclusione definisce le modalità per l utilizzo coordinato delle risorse PDP: Piano Didattico Personalizzato è uno strumento che nasce per gli studenti con DSA, citato all'interno della legge 170/2010 e delle linee guida seguenti. PAI: Piano Annuale per l inclusione: la nota Ministeriale prot.1551 del 27 giugno 2013 il MIUR richiama nello specifico la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la C.M. n.8 del 2013 prot.561_bes
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18 Gruppi di lavoro e di sostegno L offerta di una scuola inclusiva capace di accompagnare gli studenti nella crescita personale, sociale e formativa si articola su vari livelli e necessita di diversi strumenti. I docenti hanno così a disposizione una struttura diffusa capillarmente che si propone come punto di riferimento per i Bisogni Educativi Speciali. Tale supporto si articola su più livelli: ambito territoriale livello di singola scuola GLI GIT Polo per l inclusione Centro ausili livello Ministeriale Osservatorio permanente livello regionale Gruppi di Lavoro Interistituzionali Regionali (GLIR).
19 GRUPPI DI LAVORO
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