O M I S S I S P A R E R E
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1 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 1/7 REGIONE DEL VENETO Legge Regionale 23 aprile 2004 n. 11 Comitato previsto ai sensi del II comma dell art. 27 Argomento n. 412 in data O M I S S I S P A R E R E Oggetto: Comune di Chiuppano (VI) Piano Regolatore Generale - Variante Parziale n. 17 PREMESSE: - Il Comune di Chiuppano (VI) è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato con deliberazione di Giunta Regionale n in data Con deliberazione di Consiglio n. 16 del , esecutiva a tutti gli effetti, il Comune ha adottato una Variante Parziale al Piano Regolatore Generale, trasmessa per la superiore approvazione con nota n in data , acquisita agli atti della Regione in data prot / La procedura di pubblicazione e deposito della variante è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione prodotta, ed a seguito di essa sono pervenute n. 2 osservazioni nei termini e n. 3 fuori dai termini, alle quali il Comune ha controdedotto con deliberazione di Consiglio Comunale n. 37 del L avviso di deposito della variante al PRG è stato inviato alla Provincia di Vicenza, la quale ha comunicato con nota protocollo n del che tale avviso è stato regolarmente affisso all albo pretorio per 30 giorni consecutivi presso la Segreteria Provinciale. - Direttamente in Regione risultano pervenute n. 4 osservazioni: N. PROT. - DATA 1 RV Tribbia Maria Prot / del RV Dalle Carbonare Serenella Prot / del RV Segalla Eraldo prot / del RV Dalle Carbonare Sergio Prot / del Il Comune ha trasmesso lo studio di compatibilità idraulica al Consorzio di Bonifica Medio Astico Bacchiglione, il quale ha espresso parere favorevole recepito dal Genio Civile di Vicenza che con nota n del ha espresso il proprio parere favorevole alla variante urbanistica. Pertanto con riferimento alla DGR n del ed in
2 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 2/7 particolare all obbligatorietà di acquisire il nullaosta preventivo del Genio Civile in merito alla compatibilità idraulica, si evidenzia che tale procedura è stata seguita dal Comune. - Nel territorio comunale, ai sensi della D.G.R. Veneto n. 448 del avente per oggetto: "Rete ecologica Natura Revisione Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) relativi alla Regione biogeografica continentale. Ridefinizione cartografica dei S.I.C. della Regione Veneto in seguito all'acquisizione delle perimetrazioni su Carta Tecnica Regionale alla scala 1: ", ché della D.G.R. Veneto n. 449 del 21 febbraio 2003 avente per oggetto: "Rete Ecologica Natura Revisione delle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S).", risultano individuati S.I.C. e Z.P.S. - La variante tratta il tema delle zone produttive e pertanto è stato prodotto Accordo di Pianificazione Coordinata ai sensi della L.R. 35/ Con nota del prot /57.09, la struttura Regionale ha richiesto al Comune delle integrazioni consistenti nella trasmissione delle certificazioni di avvenuto deposito e pubblicazione in Provincia, degli avvisi di deposito e chiarimenti relativi alle discrepanze riscontrate tra quanto attestato dal segretario Generale e quanto dichiarato nella delibera n. 37/05 relativamente al numero delle osservazioni presentate. - Il Comune, con nota del prot. 8525, ha provveduto a trasmettere quanto richiesto dalla Direzione Urbanistica Regionale con la precedente nota. VISTI GLI ELABORATI TRASMESSI: - Relazione illustrativa. - Tav n. 33 P.R.G. Intero Territorio Comunale Scala 1: Tav n. 35 P.R.G. Centro Capoluogo Scala 1: Tav n. 36 P.R.G. Centro Storico Scala 1: Tav n. 37 P.R.G. sottozone E4 Nuclei di cui all art. 28 L.R. 61/85 Scala 1:500. DESCRIZIONE DELLA VARIANTE: La variante consiste nell introduzione delle seguenti modifiche al P.R.G.: La modifica dei gradi di tutela, interventi puntuali di ampliamento e sopraelevazione nel Centro Storico - Intervento puntuale in zona E4 - La ridefinizione di alcune aree a standard - Piccoli ampliamenti di zone già edificate - L aggiornamento delle Norme Tecniche di Attuazione.. x In sintesi la variante proposta è classificabile nelle seguenti categorie: A. zone residenziali B. zone agricole C. fasce di rispetto e vincoli D. norme di attuazione e repertorio normativo ZONE A N. DESCRIZIONE CAT 1 Zona territoriale omogenea A/24 - Zona territoriale omogenea A/25. Viene eliminato dalla cartografia l ultimo tratto di un percorso pedonale di difficile realizzazione in quanto passante all interno di abitazioni esistenti. Viene di conseguenza spostato il tratto terminale di tale percorso all interno dell adiacente ZTO A/24. Numero riferimento 28 modifica tavola scala 1: Zona territoriale omogenea A/38 Bessè. Per un edificio con grado di intervento 6 destinato ad uso artigianale e deposito, si prevede la modifica del grado di intervento. L edificio viene riclassificato con grado 7n demolizione e ricostruzione con trasposizione di volume. L edificio potrà essere ricostruito rispettando una sagoma di minor lunghezza, ma con possibilità di sopraelevarne, fino a due piani, la porzione di testa e fino all altezza di 4,50 m tutta la parte rimanente. Numero riferimento 36 modifica tavola 13.5 scala 1:500. A A
3 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 3/7 ZONE B N. DESCRIZIONE CAT 1 Zona territoriale omogenea B/23. Viene ampliata la ZTO B/23 di circa 3160 mq riducendo di analoga quantità la contigua ZTO E2. Numero riferimento 37 modifica tavola 13.3 scala 1: modifica tavola 13.1 scala 1:5000. ZONE E N. DESCRIZIONE CAT A 1 Sottozona E4 Pon. Viene leggermente ampliato il perimetro della ZTO E4 Pon per permettere la costruzione di un nuovo edificio di dimensione 6,00 x 8,00 ad un piano da vincolare ad uso annesso agricolo. Numero riferimento 38 modifica tavola 13.5 scala 1:500 - modifica tavola 13.1 scala 1:5000. B AREE a VERDE PRIVATO. N. DESCRIZIONE CAT. 1 ZTO F - Aree per attrezzature di interesse comune. L area per attrezzature di interesse comune di circa 1.200,00 mq adiacente alla ZTO D1/8 viene riclassificata area a verde privato. Numero riferimento 4 modifica tavola 13.3 scala 1: modifica tavola 13.1 scala 1: C Norme Tecniche di Attuazione - Viene modificato l articolo 25 delle NTA relativo alla ZTO D.2. VALUTAZIONI E PROPOSTE: Complessivamente si tratta di modeste modifiche che configurano l ipotesi di variante generale poiché incidono significativamente sul dimensionamento del Piano Regolatore Generale, né sui criteri informatori dello stesso. 1. E opportuno precisare che sono considerate oggetto di variante le sole modifiche deliberate dal Consiglio Comunale ed evidenziate negli elaborati di progetto, debitamente elencate e descritte nella presente relazione. Qualunque altra modifica eventualmente presente negli elaborati è da considerarsi oggetto della presente variante. 2. Il Servizio Geologia Regionale ha rilevato problematiche sotto l aspetto geologico per le aree interessate dalla variante. A1. AREE DI CENTRO STORICO ZTO A. Al riguardo dei Centri Storici in generale, si rileva che la loro tutela, o meglio la necessità della tutela del loro valore storico, architettonico ed identitario, è uno degli argomenti tipici della pianificazione urbanistica. Il D.M. 1444/68 definiva i centri storici come: le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o di porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, agli agglomerati stessi. La Regione Veneto, alla fine degli anni 70, con l emanazione della L.R. 80/1980, all art. 2, così li definisce: 1 comma Si considerano C.S. gli agglomerati insediativi urbani che conservano nell organizzazione territoriale, nell impianto urbanistico e nelle strutture edilizie, il segno di formazione remota e di proprie originarie funzioni economiche, sociali, politiche o culturali. 2 comma: Costituiscono parte integrante di ciascun C.S. le aree in esso ricomprese o circostanti che, pur avendo le caratteristiche di cui al primo comma, sono ad esse funzionalmente collegate in quanto interessate da analoghi modi d uso.
4 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 4/7 L obiettivo della L.R. 80/1980 è quello di: promuovere la conoscenza, la salvaguardia, la conservazione, la riqualificazione e la rivitalizzazione dei C.S. e di ogni altra struttura insediativa che costituisca eredità significativa di storia locale; rendere possibile la migliore fruizione individuale e collettiva degli insediamenti di carattere storico, recuperando il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente che sia abbandonato, degradato o utilizzato in modo contrastante con la sua destinazione naturale e favorendo al tempo stesso il mantenimento delle funzioni tradizionali affievolite o minacciate, prima fra queste la residenza della popolazione originaria. Si invita pertanto il Comune che, in sede di PAT/PATI, verificato che uno degli obiettivi strategici è quello della conservazione dei C.S. meglio, consolidare il già strutturato patrimonio conoscitivo, a valutare ed intervenire con molta attenzione a quanto precedentemente esposto, dato che nel quadro conoscitivo andranno inserite tutte le schede predisposte ai sensi della L.R. 80/80, e se del caso aggiornate ed implementate. Il PAT dovrà inoltre precisare con quali strumenti, con quali margini di flessibilità e a quali condizioni si potrà intervenire nei C.S. In ultima analisi, l obiettivo imprescindibile sia nella visione strategica (PAT) sia nelle modalità operative (P.I) è quello che i C.S. sono patrimonio della collettività, espressione della cultura e della storia veneta assolutamente insostituibile e modificabile. Per ultimo, si rileva che l attuale struttura normativa prevede svariati gradi di protezione; pertanto, considerata la difficoltà di applicazione derivante da definizioni che in più casi risultano sostanzialmente equivalenti, si invita il Comune che, sempre in sede di redazione del PAT/PATI valuti l opportunità di ridurre i gradi, prevedendone al massimo 5, adeguando la normativa, per quanto possibile, a quanto prevede il DPR n. 380/ Si condivide 2 Si condivide la proposta, comunque, visto che i fabbricati contermini presenti nella planimetria sono stati abbattuti, si prescrive che la porzione oggetto di sopraelevazione venga arretrata di minimo ml. 5,00 dal confine e comunque rispettando il distacco dai fabbricati esistenti di ml. 10,00 previsto dalla normativa sanitaria, D.M. 1444/68 e dal Decreto del Si prescrive inoltre che le eventuali superfetazioni esistenti nell area siano rimosse. PROPOSTE DI MODIFICA AI SENSI DELL ART. 46 DELLA L.R. 61/85. Qualora il Comune contro deduca, le proposte saranno automaticamente recepite. A. ZONE RESIDENZIALI B. 1 Si condivide con l obbligo di ricavare un posto auto per ogni unità abitativa che verrà realizzata, ai fini di dotare l area degli standard a parcheggio anche se minimali. B. ZONE AGRICOLE. Con riferimento alle zone Agricole in generale, in sede di attuazione delle previsioni del P.R.G., va applicato quanto disposto dal Titolo V, art. 43 e seguenti, e dall art. 48, comma 7 ter (come aggiunto dalla L.R. n. 18/2006 e L.R. 4/2008), della L.R. n. 11/2004 e dagli Atti di Indirizzo di cui all art. 50, lett. d) della legge stessa, approvati con DGR n del , ché dalla normativa regionale vigente al momento del rilascio del titolo abilitativo agli interventi. 1 Si condivide nel rispetto delle distanze minime di ml dai confini e di ml e dai fabbricati esistenti, previsto dalla normativa sanitaria, D.M. 1444/68.
5 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 5/7 C.. FASCE DI RISPETTO E VINCOLI. 1 L area è stata oggetto uno sportello Unico, inerente l ampliamento dell attività. Non si condivide la modifica, in quanto l area presenta particolari caratteristiche, dovute alla presenza di giardini, alberature e/o altri elementi di pregio da conservare e tutelare, tali da giustificare la classificazione di verde privato. La proposta viene pertanto stralciata e l area mantiene la vigente classificazione urbanistica. PROPOSTE DI MODIFICA AI SENSI DELL ART. 46 DELLA L.R. 61/85. F. VERDE PRIVATO - La maggior parte delle aree classificate in Verde Privato, fanno parte di aree che possono essere state utilizzate per l edificazione degli edifici ora esistente o che, comunque, hanno né le superfici né le caratteristiche per essere classificate Verde Privato, cioè una certa consistenza territoriale, ché la presenza di alberature, cespugli e quant altro di pregio da conservare e tutelare Si invita il Comune, in sede di redazione del PAT/PATI, a verificare con attenzione tale zonizzazione e a conferire alle aree, qualora ne abbiano le caratteristiche una corretta zonizzazione. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Vengono inoltre proposte modifiche alle Norme di Attuazione al fine di adeguare il testo normativo alle norme regolamentari e legislative in materia e rendere coerenti le specifiche previsioni della variante con l apparato normativo. Nello specifico le modifiche riguardano l art ZONE MISTE "D.2" con l introduzione dei commi 1 e 2 e delle attività previste per la ZTO D.2.5. Si condividono le modifiche. OSSERVAZIONI PERVENUTE IN COMUNE Relativamente alle n. 2 osservazioni pervenute nei termini ed alle n. 3 pervenute fuori dai termini, alle quali il Comune ha controdedotto con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 37 del , si concorda con il parere del Comune con le eccezioni precisate nella successiva tabella. Pertanto fatto salvo quanto esposto nella tabella, le osservazioni sono accolte, parzialmente accolte o respinte secondo quanto proposto dal Comune. Per tutte le osservazioni che si condividono rispetto al parere espresso dal Comune, valgono le considerazioni e valutazioni espresse nel presente parere. N. NOME CONTENUTO COMUNE REGIONE 1 Carta Eugenio DKA Prot del Fontana Cateno Edildue s.n.c. Chiede che in una porzione di zona E3 in cui è presente un allevamento intensivo, venga individuata un area da sottoporre a piano urbanistico attuativo per ammettere destinazioni residenziali/commerciali. Chiede la modifica delle previsioni di variante per un edificio ad uso magazzino. ACCOGLIBILE Non si concorda in quanto la proposta contrasta con la normativa della L.R. 24/85, in quanto si tratta di edifici ricompresi in ZTO Agricola E3, ché con la L.R. 11/2004 e gli Atti di Indirizzo di cui alla DGR n del Il Comune, in sede di redazione del PAT/PATI, potrà valutare l opportunità di definire i fabbricati esistenti come opere incongrue o detrattrici, e assoggettare gli stessi manufatti a Credito Edilizio come prevede la L.R. 11/2004. Si richiama inoltre quanto stabilito dalla L.R. 4/2008. ACCOGLIBILE Non si concorda per le motivazioni esposte per la specifica modifica n. 36
6 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 6/7 Prot del Segalla Claudio Prot del Dalle Carbonare Serenella Prot.3868 del Tribbia Maria Prot del Chiede l ampliamento della zona B/3 con conseguente riduzione della adiacente C2/12 e che la pista ciclabile attualmente prevista all interno della zona B/3 venga spostata all interno della zona C2/12. Chiede che venga aggiornata la cartografia relativamente ad un edificio di proprietà, per il quale è previsto nessun grado di intervento. Chiede che parte della zona E3 venga accorpata alla zona C2/9. ACCOGLIBILE ACCOGLIBILE NON ACCOGLIBILE PROPOSTE DI MODIFICA AI SENSI DELL ART. 46 DELLA L.R. 61/85. Si concorda Si concorda Si concorda OSSERVAZIONI PERVENUTE DIRETTAMENTE IN REGIONE. In merito alle n. 4 osservazioni pervenute direttamente in Regione, si sottolinea l irritualità delle stesse, in quanto è stata esperita la procedura prevista dalla L.R. n. 61/1985 relativamente al parere obbligatorio da parte del Consiglio Comunale. Pertanto le osservazioni vengono respinte, anche se alcune delle questioni sollevate dalla stessa possono trovare parziale risposta nelle prescrizioni contenute nella presente relazione. PROPOSTA DI MODIFICA AI SENSI DELL ART. 46 DELLA L.R. 61/85. Il Comune provveda eventualmente a controdedurre alle richieste. Qualora il Comune contro deduca le richieste sono rigettate, le aree mantengo la vigente classificazione urbanistica. N. NOME CONTENUTO REGIONE 1 RV Tribbia Maria Viene chiesto che un appezzamento di IRRITUALE, Prot terreno attualmente ricadente in zona controdeducibile, si rinvia a / del agricola E3 limitrofo ad una zona C2, quanto precedentemente venga inserito in zona a destinazione esposto nelle considerazioni e residenziale. presente parere. 2 RV Dalle Carbonare Serenella Prot / del RV Segalla Eraldo prot / del RV Dalle Carbonare Sergio Prot. Viene chiesto che una barchessa condonata ai sensi della L. 47/85 adiacente ad un fabbricato ricadente in zona A1 per il quale è ammessa la demolizione e ricostruzione, sia assoggettata alla stessa normativa ed inserita quindi nella medesima perimetrazione. Viene chiesto di modificare le previsioni contenute nelle NTA allegate alla Var. 17 relativamente ad un fabbricato al fine di consentire interventi di tipo 7 (demolizione e ricostruzione) in luogo degli interventi di tipo 5 attualmente consentiti (ristrutturazione parziale di tipo B). Viene chiesto che in sede di approvazione della variante il fabbricato esistente, attualmente ricadente in zona IRRITUALE, controdeducibile, si rinvia a quanto precedentemente esposto nelle considerazioni e presente parere per le ZTO A. IRRITUALE, controdeducibile, si rinvia a quanto precedentemente esposto nelle considerazioni e presente parere per le ZTO A. IRRITUALE, controdeducibile, si rinvia a quanto precedentemente
7 ALLEGATOA1 alla Dgr n del 30 dicembre 2008 pag. 7/ / del E, venga inserito in apposita schedatura che ne consenta l ampliamento. esposto nelle considerazioni e presente parere per le ZTO A. Tutto ciò premesso e considerato, il Comitato previsto ai sensi della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11, comma II, art. 27, con quattro voti unanimi favorevoli dei presenti aventi diritto al voto E DEL PARERE che la variante n. 17 al Piano Regolatore Generale del Comune di Chiuppano (VI), adottata con deliberazione di Consiglio Comunale n.16 del , descritta in premessa, sia meritevole di approvazione con proposte di modifica, ai sensi dell art. 46 della L.R. 61/1985, e come composta da: - Tav n. 33 P.R.G. Intero Territorio Comunale Scala 1: Tav n. 35 P.R.G. Centro Capoluogo Scala 1: Tav n. 36 P.R.G. Centro Storico Scala 1: Tav n. 37 P.R.G. sottozone E4 Nuclei di cui all art. 28 L.R. 61/85 Scala 1:500. Vanno vistati n. 4 elaborati. O M I S S I S IL SEGRETARIO f.to Legge Regionale 23 aprile 2004, n.11 Comitato previsto ai sensi del II comma dell art 27 copia conforme all originale Consta di n. 4 fogli Venezia, lì IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE f.to VINCENZO FABRIS
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