PIANIFICAZIONE OPERATIVA Rif. Convenzione del 28 gennaio 2014

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1 COMUNE DI TREVIGNANO (TV) PIANO DEGLI INTERVENTI LOCALIZZAZIONE DELLE AREE PER STRUTTURE DI VENDITA SUPERIORI A METRI QUADRATI PIANIFICAZIONE OPERATIVA Rif. Convenzione del 28 gennaio 2014 Il Sindaco RUGGERO FELTRIN L Assessore all Urbanistica FRANCO BONESSO Il Responsabile del Servizio PAOLO FAVOTTO Il Segretario Comunale GIAMPIETRO CESCON Marzo 2014 Progettazione a cura di: AGRITECO S.C. AMBIENTE PROGETTO TERRITORIO Via Mezzacapo Marghera-Venezia URB. ALESSANDRO CALZAVARA URB. FEDERICO ZOCCARATO

2 Indice Premessa 3 Finalità del Piano tematico 3 L analisi normativa di riferimento 3 Lo schema di lavoro 4 Prima cartografia di analisi 5 2

3 Premessa Con il presente documento vengono sinteticamente presentate le fasi operative del lavoro convenzionato in data 28 gennaio 2014 relativo alla formazione della variante allo strumento urbanistico avente ad oggetto il regolamento regionale recante gli indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale (adeguamento al disposto di cui Deliberazione di Giunta Regionale n. 1047/2013). In particolare vengono sviluppate: Finalità del Piano tematico L analisi normativa di riferimento Lo schema di lavoro, così come previsto dalla normativa vigente e concordato con gli uffici dell amministrazione Comunale Finalità del Piano tematico Il seguente Piano degli Interventi intende adeguare la normativa comunale al Regolamento Regionale n.1 del 21/06/2013 e all Allegato A della DGRV n.38 del 07/05/2013 secondo la legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 denominata Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione Veneto, relativi agli aspetti applicativi della nuova disciplina settoriale per il commercio nelle medie e grandi strutture di vendita, secondo le procedure dettate dall art.18 della LR 11/2004. Con l occasione l Amministrazione Comunale procede anche ad una ricognizione complessiva del sistema commerciale presente sul territorio per verificare la possibilità di migliorare le condizioni di esercizio, i servizi per i cittadini. L analisi normativa di riferimento La Legge Regionale n.11/2004 stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione per il governo del territorio articolando il Piano Regolatore Comunale in uno strumento di carattere strutturale, il Piano di Assetto del Territorio (PAT), ed in uno strumento di natura operativa, il Piano degli Interventi (PI). Mentre il PAT delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, il Piano degli interventi è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Trevignano è stato adottato con deliberazione n 3 del 12/02/2011 e, dopo la fase osservativa, approvato in Conferenza di Servizi il 02/05/2012. Gli elaborati, corredati dal Rapporto Ambientale (parte della Valutazione Ambientale Strategica) sono consultabili, oltre che sul sito internet del Comune, anche presso l'ufficio Urbanistica del Comune, durante l'orario di apertura al pubblico. Ai sensi dell articolo 21, comma 2 della legge regionale 50/2012, lo strumento urbanistico comunale localizza con variante le nuove aree per l insediamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore a metri quadrati e delle grandi strutture di vendita: a tal fine lo strumento urbanistico comunale, con variante al Piano degli Interventi favorisce la localizzazione all interno del centro urbano, come definito dall articolo 3, comma 1, lettera m) della legge regionale, anche attraverso interventi di riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse e degradate. La localizzazione di cui al comma 1 non è richiesta ai fini dell insediamento o ampliamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore a metri quadrati e delle grandi strutture di vendita all interno dei centri storici, come definiti dall articolo 3, comma 1, lettera l) della legge regionale qualora la destinazione urbanistica dell area sia compatibile. Inoltre per incentivare gli interventi di recupero edilizio finalizzati al miglioramento e all inserimento di attività commerciali all interno del centro storico, i comuni possono ridurre l incidenza degli oneri di urbanizzazione fino ad un massimo del cinquanta per cento. 3

4 Al di fuori del centro urbano la localizzazione delle nuove aree per l insediamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore a metri quadrati e delle grandi strutture di vendita è consentita secondo il criterio dell approccio sequenziale, con le modalità di seguito indicate. Il criterio dell approccio sequenziale si verifica in presenza di entrambe le seguenti condizioni: a) il Comune deve dare conto dell inesistenza di aree di insediamento disponibili e di adeguate dimensioni all interno del centro storico e del centro urbano; b) nel caso in cui sussista la condizione di cui alla lettera a), è consentita la localizzazione al di fuori del centro urbano in presenza delle ulteriori seguenti condizioni, tra loro alternative: b.1) l iniziativa commerciale deve consistere in un intervento di recupero e riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse e degradate, secondo le disposizioni di cui ai commi precedenti; b.2) l iniziativa deve consolidare polarità commerciali esistenti e cioè ricadere in aree in cui sono presenti altre attività commerciali di medie o grandi strutture di vendita, purché la relativa variante urbanistica non comporti il consumo di suolo agricolo. Lo schema di lavoro Lo schema di lavoro di seguito descritto, illustra le diverse attività da svolgere per la redazione dello strumento urbanistico tematico. Ricognizione delle strutture esistenti, e lettura e valutazione delle condizioni di compatibilità all insediamento delle strutture di vendita attualmente presenti, considerando in particolare le seguenti caratteristiche urbanistiche: - Centro urbano: porzione di centro abitato, individuato ai sensi dell articolo 3, comma 1, punto 8), del dl 285/1992 NCS, caratterizzata dal tessuto urbano consolidato, con esclusione delle zone produttive periferiche e delle zone prive di opere di urbanizzazione o di edificazione (art. 3 della lr 50/2012) - Centro storico, ovvero aree che costituiscono parte integrante dei centri storici le aree in essi ricomprese o circostanti che, pur non avendo le caratteristiche di cui al comma 1 del medesimo articolo, sono funzionalmente collegate in quanto interessate da analoghi modi d uso (art. 40 lr 11/2004) - Aree di insediamento disponibili; - Aree degradate; - Aree di polarità commerciale: aree in cui sono presenti altre attività commerciali di medie o grandi strutture di vendita (esterne al centro urbano, per le finalità della norma) (art. 2 dgr n. 1047/2013); - Eventuali parchi commerciali. La variante tematica provvederà a: - Cartografare la perimetrazione del centro storico, verificandone le condizioni strutturali specifiche in relazione alla compatibilità per l insediamento di strutture commerciali con superficie di vendita superiore a 1500 mq; - Cartografare la perimetrazione del centro abitato individuato ai sensi dell art.3, comma 1, punto 8), del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, delle aree zonizzate all interno di tale perimetro verificandone le condizioni strutturali specifiche in relazione alla compatibilità per l insediamento di strutture commerciali con superficie di vendita superiore a 1500 mq; - Cartografare e verificare le aree di degrado presenti sul territorio comunale valutandone le condizioni strutturali specifiche in relazione alla compatibilità per l insediamento di strutture commerciali con superficie di vendita superiore a 1500 mq; - Cartografare la perimetrazione delle aree di polarità commerciale esistente valutandone le condizioni strutturali specifiche in relazione alla compatibilità per l insediamento di strutture commerciali con superficie di vendita superiore a 1500 mq, lo stato di attuazione e le disposizioni normative correlate. Gli elaborati del Piano degli Interventi tematico saranno: 4

5 a) Relazione di Piano con schedatura delle aree per strutture di vendita superiori a mq, modifica/integrazione delle NTO del PI e definizione della dotazione di standard per le nuove attività commerciali. b) Cartografia in scala 1:1000 dei perimetri dei centri storici, del centro abitato delle polarità commerciali esistenti, delle eventuali aree di degrado e degli eventuali parchi commerciali esistenti. c) Cartografia aggiornata del Piano degli Interventi in scala 1: Prima cartografia di analisi La prima cartografia di analisi evidenzia le zone A (centro storico), le zone D2 dedicate al commercio, direzionalità, artigianato di servizio, il limite dei centri abitati e la principale rete viaria di collegamento. Le prescrizioni di P.R.G. per i centri storici - z.t.o. A e gli interventi urbanistici ed edilizi che al loro interno saranno effettuati, sono rivolti alla loro salvaguardia, conservazione, riqualificazione e rivitalizzazione, al fine di migliorare la funzione individuale e collettiva degli insediamenti di carattere storico, recuperando il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente abbandonato, degradato o utilizzato in modo contrastante con la sua funzione naturale, favorendo il mantenimento delle funzioni tradizionali e promuovendo usi incentivanti il recupero dei contenitori edilizi e degli spazi. Il limite dei centri abitati deriva dal Quadro Conoscitivo del Piano di Assetto del Territorio. Tale delimitazione è esplicata dal Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, il centro abitato è un insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada. Nelle zone territoriali omogenee D2, così come indicate dal presente P.R.G., sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: - manufatti per l'immagazzinaggio, lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti; - centri di vendita all'ingrosso; - centri di vendita di medio e piccolo dettaglio, comprendenti strutture per la sosta ed il ristoro della clientela; - attività artigianali di servizio; - attività proprie del terziario avanzato e del servizio dell'impresa (uffici direzionali, amministrativi, finanziari, assicurativi, di consulenza, pubblicità e simili); - attività per lo svago e lo spettacolo e strutture ad esso connesse; - attrezzature a servizio degli insediamenti produttivi; - locali e servizi di ristoro e svago per gli addetti. Le specifiche destinazioni d uso di tipo commerciale ammesse devono rispettare quanto prescritto dal successivo art. 34 bis e nel rispetto dei criteri emanati dall Amministrazione Comunale, con DCC 18 del , ai sensi della L.R. 37/99 Norme di programmazione per l insediamento di attività commerciali nel Veneto. Tale normativa è stata abrogata dall articolo 39, comma 1, lettera a), della legge regionale 13 agosto 2004, n. 15, vedi tuttavia le disposizioni transitorie recate dall articolo 37, della legge regionale 13 agosto 2004, n. 15, essa stessa abrogata dall articolo 30, comma 1, lettera a), della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50, vedi tuttavia le disposizioni transitorie recate dagli articoli 22, comma 3, e 28 dalla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 denominata Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione Veneto. 5

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