COMUNE DI CAPOLONA Provincia di Arezzo

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1 COMUNE DI CAPOLONA Provincia di Arezzo C O P I A DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 146 Data Oggetto: D.LGS.VO 11/04/2006, N APPROVAZIONE DEL "PIANO DELLE AZIONI POSITIVE" (P.A.P.), A VALERE PER IL TRIENNIO L'anno duemilaquattordici, il giorno venticinque, del mese di novembre, alle ore 17:40, nel municipio si è riunita la giunta comunale sotto la presidenza del VICESINDACO. All appello risultano: CIOLFI ALBERTO SINDACO A BACCIANELLA MONICA ASSESSORE P DINI SARIO ASSESSORE P MAZZUOLI TIZIANA VICE-SINDACO P SCORTECCI GIUSEPPE ASSESSORE P Partecipa il SEGRETARIO COMUNALE dr.ssa ROSSI ORNELLA.

2 LA GIUNTA COMUNALE Acquisito il parere favorevole, reso ai sensi dell art. 49, comma 1^, d. lgs.vo , n. 267 (come modificato dall art. 3, comma 1^, lettera b, legge , n. 213): - dal Responsabile del servizio interessato, per quanto concerne la regolarità tecnica; - dal Responsabile del servizio finanziario, per quanto concerne la regolarità contabile; RICHIAMATO il d. lgs.vo n. 198, recante: Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell articolo 6 della legge , n. 246 che, nell imporre alle pubbliche Amministrazioni la progettazione ed attuazione di piani di azioni positive, tese alla rimozione di eventuali ostacoli interposti alla piena ed effettiva parità di opportunità tra uomo e donna, in particolare, all art. 48, prevede che, ai sensi del d. lgs.vo , n. 165, i comuni e gli altri enti pubblici non economici, sentiti gli organismi di rappresentanza previsti dall'articolo 42 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ovvero, in mancanza, le organizzazioni rappresentative nell'ambito del comparto e dell'area di interesse, sentito inoltre, in relazione alla sfera operativa della rispettiva attività, il Comitato di cui all'articolo 10, e la consigliera o il consigliere nazionale di parità, ovvero il Comitato per le pari opportunità eventualmente previsto dal contratto collettivo e la consigliera o il consigliere di parità territorialmente competente, predispongono piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. Detti piani, fra l'altro, al fine di promuovere l'inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, ai sensi dell'articolo 42, comma 2, lettera d), favoriscono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi. A tale scopo, in occasione tanto di assunzioni quanto di promozioni, a fronte di analoga qualificazione e preparazione professionale tra candidati di sesso diverso, l'eventuale scelta del candidato di sesso maschile è accompagnata da un'esplicita ed adeguata motivazione. I piani di cui al presente articolo hanno durata triennale ; CONSIDERATO come il piano delle azioni positive (p. a. p.) si configuri come uno strumento concreto, concepito su misura per l Ente, di cui deve rispecchiare la realtà e perseguire gli obiettivi, dettando, nell ambito di un più ampio concetto di organizzazione interna degli Uffici, dei Servizi e del Personale, linee guida in grado di tradursi in concrete azioni positive; DATO ATTO come il p. a. p. per il triennio (giusto note n. 7885/1.10 del e n. 7886/01.10 del ), sia stato trasmesso alle rappresentanze sindacali unitarie (rr. ss. uu.) dell Ente, al Comitato unico di garanzia per le pari opportunità del Comune (costituito con propria deliberazione n. 40 del , esecutiva) e alla Consigliera di Parità della Provincia di Arezzo; PRESO ATTO che la Consigliera di Parità ha inviato parere favorevole a questo Ente, acquisito al numero di protocollo 8038/03.01 del 24/11/2014, rilevando

3 che dall analisi di contesto del PAP del Comune di Capolona si evince che le lavoratrici sono ben rappresentate in tutte le posizioni, comprese quelle apicali, che il piano esplicita la sensibilità e l attenzione che l Ente ha per la questione delle pari opportunità e che le azioni hanno la caratteristica di essere concrete e misurabili; ESAMINATA l allegata proposta, redatta dal responsabile dell Unità organizzativa n. 2 - Servizi di Ragioneria, dr.ssa Elena Squarcialupi, recante in uno, quale sua parte integrante e sostanziale, il p. a. p. per il triennio e ritenuto che nulla osti al relativo recepimento; CON voti favorevoli unanimi, resi in forma palese; D E L I B E R A 1 - di recepire e fare propria l allegata proposta, redatta dal responsabile dell Unità organizzativa n. 2 - Servizi di Ragioneria, dr.ssa Elena Squarcialupi, in merito a quanto in oggetto; 2 - di adottare, conseguentemente, il Piano delle azioni positive (P. a. p.), a valere per il triennio , unito alla proposta esaminata, quale sua parte integrante e sostanziale; 3 - di demandare al Responsabile del servizio proponente, l espletamento delle procedure connesse all approvazione del presente atto deliberativo, ivi comprese la sua trasmissione in copia all Assessorato alle pari opportunità della Provincia di Arezzo ed al Consigliere provinciale di Parità, nonché la pubblicazione del Piano nel sito del Comune, al fine di darne alla cittadinanza la più ampia conoscenza possibile; 4 - di dichiarare, con votazione favorevole unanime, resa a parte ed in forma palese, la presente deliberazione immediatamente eseguibile, a norma dell art. 134, comma 4^, d. lgs.vo , n. 267, in relazione all urgenza di approvare il piano triennale del fabbisogno di personale propedeutico all approvazione del bilancio di previsione 2015.

4 (Allegato alla delibera n. 146 G.C. 25/11/2014) PROPOSTA DI DELIBERAZIONE ALLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: D.LGS.VO 11/04/2006, N APPROVAZIONE DEL PIANO DELLE AZIONI POSITIVE (P.A.P.), A VALERE PER IL TRIENNIO LA RESPONSABILE DELL U.O. N. 2 DEI SERVIZI DI RAGIONERIA RICHIAMATO il d. lgs.vo n. 198, recante: Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell articolo 6 della legge , n. 246 che, nell imporre alle pubbliche Amministrazioni la progettazione ed attuazione di piani di azioni positive, tese alla rimozione di eventuali ostacoli interposti alla piena ed effettiva parità di opportunità tra uomo e donna, in particolare, all art. 48, prevede che, ai sensi del d. lgs.vo n. 165, i comuni e gli altri enti pubblici non economici, sentiti gli organismi di rappresentanza previsti dall'articolo 42 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ovvero, in mancanza, le organizzazioni rappresentative nell'ambito del comparto e dell'area di interesse, sentito inoltre, in relazione alla sfera operativa della rispettiva attività, il Comitato di cui all'articolo 10, e la consigliera o il consigliere nazionale di parità, ovvero il Comitato per le pari opportunità eventualmente previsto dal contratto collettivo e la consigliera o il consigliere di parità territorialmente competente, predispongono piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. Detti piani, fra l'altro, al fine di promuovere l'inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, ai sensi dell'articolo 42, comma 2, lettera d), favoriscono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi. A tale scopo, in occasione tanto di assunzioni quanto di promozioni, a fronte di analoga qualificazione e preparazione professionale tra candidati di sesso diverso, l'eventuale scelta del candidato di sesso maschile è accompagnata da un'esplicita ed adeguata motivazione. I piani di cui al presente articolo hanno durata triennale ; CONSIDERATO come il piano delle azioni positive (p. a. p.), si configuri come uno strumento concreto, concepito su misura per l Ente, di cui deve rispecchiare la realtà e perseguire gli obiettivi, dettando, nell ambito di un più ampio concetto di organizzazione interna degli Uffici, dei Servizi e del Personale, linee guida in grado di tradursi in concrete azioni positive; DATO ATTO come il p. a. p. per il triennio (giusto note n. 7885/1.10 del e n. 7886/01.10 del ), sia stato trasmesso alle rappresentanze sindacali unitarie (rr. ss. uu.) dell Ente, al Comitato unico di garanzia per le pari opportunità del Comune (costituito con deliberazione della Giunta comunale n. 40 del , esecutiva) e alla Consigliera di Parità della Provincia di Arezzo;

5 PRESO ATTO che la Consigliera di Parità ha inviato parere favorevole a questo Ente, acquisito al numero di protocollo 8038/03.01 del 24/11/2014, rilevando che dall analisi di contesto del PAP del Comune di Capolona si evince che le lavoratrici sono ben rappresentate in tutte le posizioni, comprese quelle apicali, che il piano esplicita la sensibilità e l attenzione che l Ente ha per la questione delle pari opportunità e che le azioni hanno la caratteristica di essere concrete e misurabili. PROPONE 1 - di adottare il Piano delle azioni positive (P. a. p.), a valere per il triennio , unito alla presente proposta, quale sua parte integrante e sostanziale; 2 - di demandare al Responsabile del servizio proponente, l espletamento delle procedure connesse all approvazione del presente atto deliberativo, ivi comprese la sua trasmissione in copia all Assessorato alle pari opportunità della Provincia di Arezzo ed al Consigliere provinciale di parità., nonché la pubblicazione del Piano nel sito del Comune, al fine di darne alla cittadinanza la più ampia conoscenza possibile; 3 di dichiarare la deliberazione che scaturirà dalla presente proposta immediatamente eseguibile, a norma dell art. 134, comma 4^, d.lgs.vo , n. 267, in relazione all urgenza di approvare il piano triennale del fabbisogno di personale propedeutico all approvazione del bilancio di previsione AI SENSI DELL ART. 49, COMMA 1, DEL D. L.VO 18/08/2000, N. 267, COME DA ULTIMO MODIFICATO DALL ARTICOLO 3, COMMA 1, LETTERA B), DELLA LEGGE , N. 213, IN ORDINE ALLA SOPRA ESTESA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE: LA RESPONSABILE DELL UNITÀ ORGANIZZATIVA N. 2 DEI SERVIZI DI RAGIONERIA PER QUANTO CONCERNE LA REGOLARITÀ TECNICA, ESPRIME PARERE FAVOREVOLE. Capolona, 24 novembre 2014 La responsabile dell U.O. n.2 (f.to dott.ssa Elena Squarcialupi) LA PRESENTE PROPOSTA DI DELIBERAZIONE NON NECESSITA DI PARERE ATTESTANTE LA REGOLARITA CONTABILE IN QUANTO LA STESSA NON HA RIFLESSI NE DIRETTI NE INDIRETTI SUL BILANCIO. Capolona, 24/11/2014 La responsabile dell U.O. n.2 (f.to dott.ssa Elena Squarcialupi)

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7 COMUNE DI CAPOLONA Provincia di Arezzo U.O. n. 2 Dei Servizi di Ragioneria Ufficio Personale Piazza Della Vittoria, 1 Telefono 0575/ Fax 0575/ FONTI NORMATIVE PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE (articolo 48 D.Lgs. 11/04/2006 n. 198 e ss.mm.ii.) Il D.Lgs. 11 aprile 2006 n. 198 recante Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art. 6 della Legge 28 novembre 2005, n. 246 ; D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267: Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali ; D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165: Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. PREMESSA E DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI La Legge 10 aprile 1991 n. 125 Azioni positive per la realizzazione della parità uomodonna nel lavoro (ora abrogata dal D.Lgs. n. 198/2006 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, in cui è quasi integralmente confluita) rappresenta una svolta fondamentale nelle politiche in favore delle donne, tanto da essere classificata come la legge più avanzata in materia in tutta l Europa occidentale. Il percorso che ha condotto dalla parità formale della Legge n. 903 del 1977 alla parità sostanziale della Legge sopra detta è stato caratterizzato in particolare da: l istituzione di osservatori sull andamento dell occupazione femminile; l obbligo dell imprenditore di fornire informazioni sulla percentuale dell occupazione femminile; il mantenimento di determinate proporzioni di manodopera femminile; l istituzione del Consigliere di parità che partecipa, senza diritto di voto, alle Commissioni regionali per l impiego, al fine di vigilare sull attuazione della normativa sulla parità uomo - donna. Il D.Lgs. 11 aprile 2006 n. 198, all art. 48, prevede che: Ai sensi degli articoli 1, comma 1, lettera c), 7, comma 1 e 57, comma 1 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n. 165, le Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri Enti pubblici non economici, sentiti gli organismi di rappresentanza previsti dall art. 42 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ovvero, in mancanza, le organizzazioni rappresentative nell ambito del comparto e

8 dell area di interesse sentito, inoltre, in relazione alla sfera operativa della rispettiva attività, il Comitato di cui all art. 10 e la Consigliera o il Consigliere Nazionale di Parità ovvero il Comitato per le Pari opportunità eventualmente previsto dal contratto collettivo e la Consigliera o il Consigliere di parità territorialmente competente, predispongono piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. Detti piani, tra l altro, al fine di promuovere l inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, ai sensi dell art. 42, comma 2, lettera d), favoriscono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un divario tra generi non inferiore a due terzi.omissis. I Piani di cui al presente articolo hanno durata triennale ( ). L obbligo normativo, come sopra espresso e prima contenuto nell art. 7, comma 5, del D.Lgs. n.196/2000, viene adempiuto mediante la formulazione del presente Piano di azioni Positive. Il Piano si riferisce alla programmazione delle azioni positive relative al triennio 2015/2017. Nel periodo di vigenza saranno raccolti pareri, consigli, osservazioni, suggerimenti e le possibili soluzioni ai problemi incontrati da parte del personale dipendente in modo da poter procedere ad un aggiornamento adeguato. L obiettivo generale del Piano è chiaramente indicato dal legislatore nella rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne, coerentemente con l obiettivo della Legge n. 125/1991. Più specifico appare l obiettivo di promuovere l inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate. A tal fine, il Piano deve favorire il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi. Lo strumento imposto dal legislatore per realizzare tale obiettivo è individuato dallo stesso legislatore nell obbligo di motivare in modo esplicito ed adeguato la scelta del candidato di sesso maschile in occasione tanto di assunzioni quanto di promozioni, a fronte di analoga qualificazione e preparazione professionale tra candidati di sesso diverso. A fianco di questi obiettivi si collocano azioni volte a favorire politiche di conciliazione tra lavoro professionale e lavoro familiare, a formare una cultura della differenza di genere, a promuovere l occupazione femminile, a realizzare nuove politiche dei tempi e dei cicli di vita, a rimuovere la segregazione occupazionale orizzontale e verticale. Per affermare l effettiva diffusione paritaria delle opportunità, il Comune adotta iniziative specifiche e organizza i propri servizi ed i tempi di funzionamento del Comune. MONITORAGGIO DELL ORGANICO La realizzazione del Piano terrà conto della struttura organizzativa del Comune. L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio con contratto a tempo indeterminato, presenta il seguente quadro di raffronto tra uomini e donne lavoratori:

9 Cat. B Uomini Donne Totale Cat. C Uomini Donne Totale Cat. D Uomini Donne Totale di cui: Lavoratori con funzioni di responsabilità Dipendenti nominati responsabili di Settore cui sono state attribuite le funzioni di cui all art. 107 del D.Lgs. n. 267/2000: Uomini Donne Totale Segretario Comunale: Attualmente il Segretario Generale della convenzione di segreteria tra i comuni di Capolona e di Chiusi della Verna è la Dott.ssa Ornella Rossi. QUADRO COMPLESSIVO: Uomini Donne Totale Personale suddiviso per unità organizzative Unità organizzativa Uomini Donne Totale U.o. n. 1 degli Affari Generali U.o. n. 2 dei Servizi di Ragioneria U.o. n. 3 dei Servizi Sociale Scuola e Cultura U.o. n. 4 Assetto del Territorio U.o. n. 5 Servizio Autonomo di Polizia Municipale 2 1 3

10 TOTALE Un dipendente uomo è comandato presso l Ufficio del Giudice di Pace ad Arezzo e quindi non inserito nella tabella sovrastante. Schema monitoraggio disaggregato per genere della composizione del personale CATEGORIA Uomini Donne B1 1 B3 3 1 B4 1 B6 1 B7 4 1 C1 2 C2 1 C3 1 C4 1 C5 1 1 D1 1 D2 1 D3 2 1 D4 1 TOTALE Schema monitoraggio disaggregato per genere e rapporto di lavoro della composizione del personale Categoria D Uomini Donne Totale Posti di ruolo a tempo pieno Posti di ruolo a tempo 1 1 parziale Categoria C Uomini Donne Totale Posti di ruolo a tempo pieno Posti di ruolo a tempo 1 1 parziale Categoria B Uomini Donne Totale Posti di ruolo a tempo pieno Posti di ruolo a tempo 3 3 parziale TOTALE

11 Si ritiene, come negli scorsi anni, che non occorra favorire il riequilibrio della presenza femminile, ai sensi dell art. 48, comma 1, del D.Lgs. n. 198/2006 in quanto, al momento, non sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi. Si prende atto, infatti, che se la squadra tecnico- manutentiva ha una composizione prevalentemente maschile, per contro sussiste prevalenza femminile nella categoria C ed eguaglianza nella Cat. D, oltre ad una prevalente presenza femminile nei lavoratori con funzioni di Responsabilità, titolari di Posizioni Organizzative. Si evidenzia inoltre che nella dotazione organica dell Ente, non vi sono posti che siano prerogativa di soli uomini o sole donne. In riferimento alle assunzioni ed assegnazioni del posto, non esistono possibilità per il Comune di Capolona di assumere con modalità diverse da quelle stabilite dalla legge comprese quelle di cui alla Legge n 903 del 9/12/1977: Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, alla Legge n 125 del 10/4/1991: Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-domma nel lavoro e del Decreto Legislativo n 196 del 23/05/2000: Disciplina dell attività delle consigliere e dei consiglieri di parità e disposizioni in materia di azioni positive, a norma dell articolo 47 della Legge 17/05/1999 n 144. Inoltre non vi è alcuna possibilità che si privilegi nella selezione l uno o l altro sesso e comunque, vi è l impegno con il presente P.A.P. - come previsto dallo stesso art. 48 del D.Lvo 198/2006 di dover, in caso di analoga qualificazione e preparazione professionale tra un candidato donna e uno uomo, opportunamente giustificare l eventuale scelta del candidato maschio. Il Comune si impegna ad assicurare che nelle commissioni di concorso e selezione, vi sia la presenza di almeno un terzo dei componenti di sesso femminile. Nei casi in cui siano previsti specifici requisiti fisici per l accesso a particolari professioni, il Comune si impegna a stabilire requisiti di accesso ai concorsi/selezioni che siano rispettosi e non discriminatori delle naturali differenze di genere. SPECIFICA AZIONI POSITIVE I contenuti del Piano di Azioni Positive sono tutti riconducibili ai diversi obiettivi evidenziati nella premessa. Essi possono essere così articolati: azione 1 Titolo Conciliazione fra vita lavorativa e privata destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori obiettivo Favorire politiche di conciliazione tra responsabilità professionali e familiari, ponendo al centro l attenzione della persona e contemperando le esigenze dell organizzazione con quelle dei lavoratori Descrizione intervento: Sperimentazione di nuove tipologie di organizzazione flessibile del lavoro che tengano conto di esigenze personali e di servizio, in considerazione anche di quanto previsto dall art. 9 della Legge 53/2000, che intende promuovere forme di flessibilità degli orari di lavoro delle lavoratrici madri o dei lavoratori padri Strutture coinvolte Responsabili di Settore e Ufficio Personale

12 nell intervento: Tipologia i azione: Periodo di realizzazione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Quando ricorrerà il caso azione 2 Titolo Conciliazione fra vita lavorativa e privata destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori che rientrano da maternità, aspettative o lunghi periodi di astensione obiettivo Favorire il reinserimento e l aggiornamento dopo lunghe assenze dal lavoro, ma ancor prima, favorire la possibilità di mantenere i contatti con l ambiente lavorativo in detti periodi. Descrizione intervento: Sperimentazione di un percorso di informazione/formazione al momento del rientro al lavoro dopo lunghi periodi di assenza, mediante individuazione di forme di sostegno alla ricollocazione lavorativa. Strutture coinvolte Responsabili di Settore e Ufficio Personale nell intervento: Tipologia i azione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Periodo di realizzazione: Quando ricorrerà il caso azione 3 Titolo Banca delle ore destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori obiettivo Facilitare l utilizzo di forme di flessibilità orarie finalizzate al superamento di situazioni di disagio o, comunque, alla conciliazione fra tempi di vita e lavoro Descrizione intervento: In presenza di particolari esigenze dovute a documentata necessità di assistenza e cura nei confronti di disabili, anziani, minori e su richiesta del personale interessato potranno essere definite, in accordo con le organizzazioni sindacali, forme di flessibilità orarie per periodi di tempo limitati. Strutture coinvolte Ufficio Personale e responsabili del settore di nell intervento: appartenenza dei lavoratori coinvolti Tipologia i azione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Periodo di realizzazione: Quando se ne presenti la necessità azione 4 Titolo Corsi, seminari di formazione e/o di aggiornamento destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori Finanziamenti: Risorse dell Ente, quando necessarie obiettivo Promuovere le pari opportunità in materia di formazione, di aggiornamento e di qualificazione

13 Descrizione intervento: Strutture coinvolte nell intervento: Tipologia i azione: Periodo di realizzazione: professionale, considerando anche la posizione delle donne lavoratrici stesse in seno alla famiglia Favorire la partecipazione del personale di sesso famminile ai corsi/seminari di formazione ed aggiornamento, anche attraverso una preventiva analisi di particolari esigenze riferite al ruolo tradizionalmente svolto dalla donne lavoratrici nella famiglia, in modo da trovare soluzioni operative atte a conciliare le esigenze anzidette con quelle formative/professionali. Responsabili di settori e lavoratori coinvolti. Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Ogni qual volta se ne presenti l occasione. azione 5 Titolo Sviluppo carriera e professionalità destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori Finanziamenti: Risorse dell Ente, quando necessarie obiettivo Creare un ambiente lavorativo stimolante al fine di migliorare la performance dell Ente e favorire l utilizzo della professionalità acquisita all interno. Descrizione intervento: Fornire opportunità di carriera e di sviluppo della professionalità sia al personale maschile che femminile, compatibilmente con le disposizioni normative in tema di progressioni di carriera, incentivi e progressioni economiche Strutture coinvolte Responsabili di settori e lavoratori coinvolti. nell intervento: Tipologia i azione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Periodo di realizzazione: Intero anno azione 6 Titolo Buone prassi di genere e miglioramento del clima organizzativo destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori Finanziamenti: Risorse dell Ente, quando necessarie obiettivo Favorire le buone prassi di genere ed il miglioramento del clima organizzativo Descrizione intervento: Favorire la circolarità delle informazioni, uniformare ed integrare le procedure ed i processi, coinvolgere le/i dipendenti nei progetti innovativi indipendentemente dal profilo professionale e motivare il loro sensi di appartenenza all Ente, lavorare per un obiettivo condiviso. Strutture coinvolte Responsabili di settori e lavoratori coinvolti.

14 nell intervento: Tipologia i azione: Periodo di realizzazione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Intero anno azione 7 Titolo Adozione regolamenti destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori Finanziamenti: Risorse dell Ente, quando necessarie obiettivo Adozione di regolamenti riguardanti il benessere fisico e psichico del personale Descrizione intervento: Rendere l ambiente di lavoro più sicuro, improntato al benessere dei lavoratori, più tranquillo per migliorare la qualità delle prestazioni e la partecipazione attiva alle azioni dell amministrazione. Strutture coinvolte Responsabili di settori e lavoratori coinvolti. nell intervento: azione 8 Titolo Informazione e comunicazione destinatari Tutte/i le/i lavoratrici/ori Finanziamenti: Risorse dell Ente, quando necessarie obiettivo Favorire la circolazione di informazioni e la comunicazione in merito alle pari opportunità Descrizione intervento: Raccolta e condivisione di materiale informativo sui temi delle pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne (normativa, esperienze significative realizzate, progetti finanziati, ecc ). Diffusione interna delle informazioni e risultati acquisiti sulle pari opportunità, attraverso l utilizzo dei principali strumenti di comunicazione presenti nell Ente (posta elettronica, invio comunicazioni tramite busta paga, aggiornamento costante del sito internet) o eventulamente incontri di formazione/sensibilizzazione previsti ad hoc. Strutture coinvolte Responsabili di settori e lavoratori coinvolti. nell intervento: Tipologia i azione: Rivolta prevalentemente all interno dell Ente Periodo di realizzazione: Intero anno DURATA DEL PIANO Il presente Piano ha durata triennale per gli anni 2015/2017. PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE

15 Il Piano sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune, sarà trasmesso all Assessorato competente della Provincia di Arezzo ed alla Consigliera Provinciale di parità.

16 Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto. IL VICESINDACO F.to MAZZUOLI TIZIANA IL SEGRETARIO COMUNALE F.to ORNELLA ROSSI Le firme sono nell originale CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto Segretario comunale certifica che copia della presente deliberazione viene pubblicata all'albo Pretorio di questo Comune in data odierna e vi resterà per 15 giorni consecutivi. E stata fatta la prescritta comunicazione ai capigruppo consiliari. Capolona, IL SEGRETARIO COMUNALE F.to ORNELLA ROSSI le firme sono nell originale E copia conforme all originale. Capolona, IL SEGRETARIO COMUNALE ORNELLA ROSSI

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