a cura di Christian Alberti

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1 a cura di Christian Alberti

2 Concetti di base della prevenzione Il D.Lgs. 626/94 prescrive misure comunitarie per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori durante l attività in azienda nel settore pubblico e privato.

3 Concetti di base della prevenzione SALUTE Stato di benessere fisico, mentale e sociale. Non solo assenza di malattia Permette di svolgere il proprio ruolo sociale. SICUREZZA Situazione certa e costante di non pericolo. Garantisce lo svolgimento di un attività senza pregiudizio all integrità fisica e psichica.

4 Concetti di base della prevenzione INFORTUNIO Evento traumatico che si verifica in occasione del lavoro In grado di causare lesioni o alterazioni dello stato di salute MALATTIE CORRELATE AL LAVORO Eventi acuti o cronici provocati o in relazione alla attività lavorativa svolta Le malattie correlate al lavoro elencate in una specifica tabella sono MALATTIE PROFESSIONALI

5 Concetti di base della prevenzione PREVENZIONE azioni messe in atto per evitare il verificarsi di un evento dannoso PRIMARIA: individuare i rischi ed eliminarli/ridurli SECONDARIA: individuare le malattie in fase molto precoce TERZIARIA: impedire che una malattia già manifestatasi possa aggravarsi

6 individuare il PERICOLO Caratteristica intrinseca di: una sostanza (benzina, alcool) attrezzo (martello pneumatico, saldatrice) macchina (muletto, fresatrice, autoarticolato) potenzialmente in grado di provocare lesioni o malattie

7 come valutare il RISCHIO? Quantificare la possibilità che questo rischio si verifichi Probabilità Identificarne l intensità cioè le conseguenze che questo potrebbe provocare sui lavoratori e sull ambiente Danno

8 RISCHIO = P x D P = probabilità che si verifichi un evento dannoso D = gravità dei danni alla salute in una seguito all evento VALUTAZIONE DEL RISCHIO valutazione globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni in una situazione pericolosa scopo:scegliere le adeguate misure di sicurezza

9 FIGURE della 626

10 il LAVORATORE Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro

11 il DATORE DI LAVORO E il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore. E responsabile dell impresa in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa

12 COMPITI del Datore di lavoro Individua e valuta i rischi Organizza e gestisce la prevenzione in azienda Adotta le necessarie misure di sicurezza tecniche, organizzative e procedurali Informa e forma i lavoratori sui rischi presenti in azienda

13 Servizio di Prevenzione e Protezione Individua e valuta i fattori di rischi Individua le misure per la sicurezza e la salute Elabora le misure preventive e protettive Propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori Fornisce ai lavoratori le informazioni sui rischi generali e specifici per la sicurezza e la salute

14 il RESPONSABILE Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Deve avere attitudini e capacità adeguate Può essere: il Datore di lavoro un Delegato un Consulente esterno

15 il MEDICO COMPETENTE EFFETTUA la sorveglianza sanitaria e le visite richieste dal lavoratore ISTITUISCE ed AGGIORNA una cartella sanitaria e di rischio (coperta da segreto professionale) per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria ESPRIME GIUDIZI di idoneità VISITA gli ambienti di lavoro PARTECIPA alla riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi

16 il RAPPRESENTANTE dei LAVORATORI per la SICUREZZA (RLS) Riceve adeguata formazione Avverte il responsabile dell azienda dei rischi individuati Promuove l elaborazione e l individuazione delle misure di prevenzione

17 il lavoratore deve: Sul luogo di lavoro, prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella di altre persone Evitando operazioni e manovre che non sono di sua competenza, per non compromettere la propria e l altrui sicurezza

18 il lavoratore deve: Osservare le disposizioni del DdL, dirigente o preposto Contribuendo con essi ad adempiere agli obblighi imposti dall autorità competente, ai fini della protezione non solo individuale, ma anche collettiva

19 il lavoratore deve: Usare correttamente i macchinari, gli strumenti, le sost.pericolose e i dispositivi di sicurezza, segnalando le eventuali deficienze di questi ultimi al DdL, dirigenti o preposti e le eventuali condizioni di pericolo al rappresentante per la sicurezza Evitare di modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, segnalazione e controllo Sottoporsi ai controlli sanitari previsti

20 INFORMAZIONE dei lavoratori il DdL deve informare su: Pericoli connessi all uso di attrezzature, macchine e sostanze nocive I rischi per la sicurezza e la salute Procedure di emergenza e pronto soccorso RSPP, RLS e medico competente DPI

21 FORMAZIONE dei lavoratori il DdL deve assicurare la formazione (senza oneri per il lavoratore) al dipendente in occasione: dell assunzione del trasferimento o cambiamento di mansioni dell introduzione di nuove attrezzature

22 FORMAZIONE specifica per il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza per i lavoratori incaricati dell attività di prevenzione incendi e di pronto soccorso

23 la VELOCITA L ENERGIA CINETICA: la forza viva del veicolo Ec = 1/2 x massa x V 2 = = ½ kg x (23,6 m/s) 2 = = kg x m2/s2

24 la VELOCITA LA FORZA CENTRIFUGA: quella innescata in curva dalla velocità Fc = MV 2 / R = = kg x (23,6 m/s) 2 / 30 = = kg

25 la VELOCITA conversione da Km/h a m/s 30 km/h 8,3 m/s 40 km/h 50 km/h 11 m/s 14 m/s 60 km/h 70 km/h 16,6 m/s 19,4 m/s 80 km/h 22,3 m/s 100 km/h 28,0 m/s

26 la VELOCITA Presa la velocità di 80 km/h e la massa del vostro veicolo calcola con le formule viste l Ec e la Fc 2 2

27 SPAZIO TOTALE di ARRESTO = spazio di reazione Distanza percorsa nel tempo di reazione calcolata mediamente in 1secondo spazio di frenata Distanza percorsa mentre agiscono i freni

28 SPAZIO di FRENATA = Ec (F) coeff. Attrito x (P) peso automezzo Ec = 1/2 x massa x V 2 F = 0,6 in caso di strada asciutta, con aderenza ottimale e pneumatici efficienti Peso = massa x accelerazione di gravità = Mg g = 9,81 m/s 2 ½ M V 2 F x M x g = V 2 2 x F x g = 23,6 2 2 x 0,6 x 9,81 = 47,32 m + 23,6 = 71 m Empiricamente 85 km/h 8,5 2 = 72,2

29 in definitiva... Al raddoppiare della velocità la distanza di arresto quadruplica. Il coefficiente di attrito diminuisce drasticamente sul bagnato o, peggio ghiacciato, con la conseguenza del raddoppio dello spazio di frenata in caso di pioggia e quattro/otto volte superiori sul ghiaccio.

30 la VALUTAZIONE dei RISCHI In base alla vostra esperienza e mansione lavorativa elencate i rischi e i pericoli nei quali potreste incorrere. Date loro una valutazione sulla base della frequenza e della gravità. Cercate poi di individuare le carenze che possono esserne la causa. Rischio/pericolo alto medio basso Carenze Es. CARICO-SCARICO *

31 le sue cause: CARENZE - FATTORI fattori tecnici: si riferiscono in genere a carenze nelle strutture, negli impianti, nelle attrezzature di lavoro fattori organizzativi: si riferiscono in genere a carenze nella definizione delle modalità di svolgimento delle attività, a problemi nei rapporti interni tra operatori e nei rapporti verso l'esterno con altri servizi, contratti, ecc.

32 le sue cause: CARENZE - FATTORI fattori procedurali: si riferiscono in genere alla assenza o alla mancanza di indicazioni (direttive, procedure scritte, manuali, linee guida, ecc.) necessarie per lo svolgimento dei compiti previsti dalle singole e specifiche attività effettuate fattori comportamentali: si riferiscono a carenze nei comportamenti di sicurezza, mancata vigilanza, errata percezione del rischio, ecc. relativamente allo svolgimento dei propri compiti

33 la VALUTAZIONE dei RISCHI Carenza Tipologia Motivazioni Proposte di soluzione MANCANZA DI INFORMAZIONI E FORMAZIONE STANCHEZZA ORGANIZZATIVA SCARSA COMUNICAZIONE DEFINIRE BENE GLI INCARICHI

34 guidare tenendo conto degli altri cioè avere la convinzione che la nostra sicurezza, spesso la nostra stessa vita, dipendono da: conoscenze ed esperienze valutazioni e giudizi decisioni ed azioni comportamenti GUIDA SICURA è... così da prevedere le situazioni di pericolo e di agire per evitarle

35 GUIDA SICURA non è... tentare la sorte trasgredire l esibizionismo la guida aggressiva la guida sportiva abusare dei tempi di guida