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2 Il volume è stato dato alle stampe in data 2 luglio 2002 ed è integralmente consultabile su Internet ai siti: Per la realizzazione della pubblicazione è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato da Carla Fiorio Ufficio Studi CCIAA di Biella composto da: Ufficio Studi Camera di Commercio di Biella Cristina Bodega Roberta Boggio Togna Angelo Gianninò Giacomo Mazzarino Centro Studi Unione Industriale Biellese Nicoletta Bonino Impaginazione e realizzazione grafica dei capitoli a cura di Giacomo Mazzarino

3 Unione Industriale Biellese Centro Studi Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Biella Ufficio Studi Economia Biellese 2001 Biella 2002

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5 INDICE GENERALE Presentazione 2001: sintesi di un anno I 1. DEMOGRAFIA Evoluzione demografica della provincia di Biella Struttura della popolazione biellese per sesso ed età ISTRUZIONE Scuola Università MERCATO DEL LAVORO Forze di lavoro Cassa integrazione guadagni DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE SETTORI INDUSTRIALI Industria laniera Industria meccanica EDILIZIA COMMERCIO TURISMO 65

6 9. ARTIGIANATO AGRICOLTURA CREDITO SCAMBI CON L'ESTERO PROTESTI E FALLIMENTI PREZZI 99 APPENDICI LA STAGIONE DEI CENSIMENTI RICERCA BIBLIOGRAFICA SULL'ECONOMIA BIELLESE 111 INDICE DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI 115

7 Presentazione L impostazione dell annuario 2001 non si discosta dalla linea sperimentata negli anni precedenti. L obiettivo del lavoro continua ad essere quello di offrire al lettore una panoramica il più possibile aggiornata e completa dei principali dati e indicatori socio-economici disponibili con disaggregazione provinciale. Il crescente interesse dimostrato da operatori e studiosi per questo strumento di lavoro ci conforta e ci incoraggia nel compiere, di anno in anno, uno sforzo in più. Abbiamo così continuato, anche nel 2001, il lavoro di rinnovamento sia dei contenuti che della veste grafica. In particolare abbiamo ampliato alcuni capitoli, creato la sezione dedicata all Università e pubblicato in appendice i primi dati relativi ai quattro censimenti che nel corso degli ultimi due anni l Istat ha condotto sul territorio. Ringraziamo gli Enti che, con la consueta disponibilità, rendono possibile la realizzazione di questo lavoro. GIOVANNI POZZI Presidente C.C.I.A.A. ERMANNO RONDI Presidente U.I.B.

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9 2001: sintesi di un anno 2001: SINTESI DI UN ANNO Il rallentamento economico avviato nel 2000 negli Stati Uniti si è trasformato in una progressiva riduzione dell attività a livello mondiale. Le previsioni relative all andamento internazionale sono state costantemente riviste al ribasso per tutto il Duemilauno: le stime sull anno parlano di +2% come variazione del Pil e addirittura +0,7% per quanto riguarda il Commercio Internazionale. Tale ridimensionamento del trend economico mondiale, come si evince dal grafico, emerge con evidenza dal confronto con gli analoghi indicatori rilevati nel 2000, anno peraltro eccezionale: +4,7 per il Pil e +13% per gli scambi commerciali. L attacco terroristico dell 11 settembre ha acuito quindi una situazione congiunturale già negativa, introducendo plurimi effetti shock e colpendo in particolare alcuni settori economici. Passata l ondata psicologica della cosiddetta economia della paura le caratteristiche della fase congiunturale mondiale di I

10 2001: sintesi di un anno fine anno sono apparse più simili agli episodi di rallentamento osservati nel corso degli ultimi anni, che ad una recessione vera e propria. Se per gli Usa si è potuto parlare di una lieve fase di crisi economica, ancora più seria è apparsa la situazione del Giappone, mentre per l Uem la crisi internazionale si è tradotta in un rallentamento più sensibile del previsto. La simultaneità della recessione negli Stati Uniti e nel Giappone e della minor crescita in Europa ha trasmesso tuttavia forti impulsi negativi verso i paesi emergenti e in via di sviluppo, in particolare verso quelli fortemente legati alla domanda statunitense. Il tanto atteso rallentamento fisiologico americano si è, in effetti, concretizzato nei primi mesi del 2001 in un soft landing con il sorgere di molteplici elementi di debolezza che hanno influenzato la crescita economica per tutto il corso dell anno. Già a partire dal primo trimestre si sono registrate vere e proprie avvisaglie di una frenata: bassi livelli del clima di fiducia di famiglie e imprese si sono accompagnati a segnali di diminuzione dei ritmi produttivi. Il periodo estivo ha fatto intravedere i primi indicatori contrastanti con una possibile stabilizzazione nell industria che si contrapponeva ad una sempre maggiore debolezza della domanda interna. L attacco terroristico si è dunque collocato in un contesto economico di grande incertezza trascinando verso i livelli cosiddetti di recessione tutti gli indicatori. La fase più grave dell economia americana è durata pochi mesi e già a fine anno gli occhi del mondo intero erano puntati verso l economia americana attendendo la sua preannunciata guarigione. Infatti gli esperti hanno annunciato che i primi germogli della ripresa si sono già intravisti in dicembre e che, passata la fase di riaccumulo delle scorte, si registrerà una inversione di tendenza: la risalita, anche se all inizio non sarà travolgente, riuscirà a trascinare le altre economie tra cui quella europea anche se proprio quest ultima manterrà un ritmo leggermente più lento. La debolezza di crescita dell economia nel terzo trimestre dell anno ha influenzato l andamento del Pil annuale che, dopo un incremento nel duemila pari ad oltre 4 punti percentuali si è attestata intorno ad un timido 1%. Nelle previsioni per il 2002 non si intravedono sostanziali accelerazioni: stima di crescita prevista +0,9%. Per tutto l anno non è emerso alcun segnale positivo nella congiuntura economica giapponese che chiude un anno in recessione: duemilauno, variazione del Prodotto interno lordo pari a 0,5%, domanda interna +0,4%, esportazioni nette 0,8%. Come si evince dagli indicatori la crisi è legata II

11 2001: sintesi di un anno fondamentalmente al debole andamento della domanda interna ed alla congiuntura internazionale negativa che non ha permesso all export di fornire un contributo in grado di compensare il crollo generale dei consumi. La produzione industriale è risultata quasi sempre in calo con una accelerazione della contrazione a partire dai mesi primaverili. Il tasso di disoccupazione è ancora salito attestandosi a quota 5,1%, valore, per gli standard nipponici, particolarmente alto. Gli indicatori qualitativi confermano per il 2001 uno scenario di debolezza per l economia europea. La variazione tendenziale è stata pari al +1,5%, di quasi due punti percentuali in meno rispetto a quella registrata nel 2000 (+3,3%), e tra i valori più bassi dalla recessione del Con lo scorrere dei mesi si è decelerato il ritmo di crescita dei consumi, conseguenza del peggioramento del clima di fiducia delle famiglie; in quasi tutti i paesi dell Uem sono contemporaneamente sfumati gli effetti espansivi degli sgravi fiscali. Si sono contratti gli investimenti e le esportazioni sono peggiorate a seguito della difficile situazione internazionale. ANNO 2001: ANDAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI Stati Uniti Regno Unito Pil reale (var. %) 1,2 Pil reale (var. %) 2,4 Inflazione 2,9 Inflazione 1,2 Giappone Spagna Pil reale (var. %) -0,5 Pil reale (var. %) 2,8 Inflazione -1,5 Inflazione 3,7 Germania Italia Pil reale (var. %) 0,8 Pil reale (var. %) 1,8 Inflazione 2,4 Inflazione 2,8 Francia U.E.M. (12 paesi) Pil reale (var. %) 2,0 Pil reale (var. %) 1,5 Inflazione 1,8 Inflazione 2,7 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, Aprile 2002 La cattiva performance dell industria emerge dal continuo calo dell indice della produzione industriale con un incremento medio tendenziale annuo neanche del 2% circa (+5,5% nella media del 2000). La reazione alla crisi statunitense si è rivelata più forte di quanto atteso facendo emergere con forza che il ciclo europeo non è svincolato da quello statunitense ma anzi più inerte e III

12 2001: sintesi di un anno caratterizzato da un certo ritardo temporale. E verosimile che la ripresa si avvii con maggior sicurezza solo nella seconda metà del 2002 quando lo scenario mondiale vedrà consolidati segni di miglioramento; sotto questi auspici rimangono ottimistiche le prospettive di ripresa nel biennio La fase di rallentamento, pur coinvolgendo in misura diversa i paesi dell Unione Europea, implica una riduzione della dispersione dei tassi di crescita, confermando un comportamento che tende a caratterizzare le fasi di rallentamento dello sviluppo negli anni novanta. Nell anno, come documentato dagli indicatori, la Germania si è confermata il fanalino di coda tra le economie europee a causa di molteplici problemi: la specializzazione produttiva, la composizione geografica delle sue esportazioni, che la rendono più esposta al rallentamento dell economia statunitense, la particolare sensibilità alle variazioni dell euro e l andamento dei consumi privati inferiore rispetto agli altri paesi europei. L industria manifatturiera tedesca sta ancora soffrendo e negli ultimi sei mesi i consumi hanno registrato ancora un ulteriore contrazione sul trimestre precedente. A livello prospettico, non pare ancora che i tempi siano in grado di rendere imminente la ripresa dell economia. La maggior dipendenza dell attività economica dal settore industriale rende più gravoso l attuale rallentamento del ciclo economico internazionale, particolarmente accentuato per il settore dei beni strumentali. Il 2001 si è chiuso con una variazione della crescita economica tedesca dello 0,7%, la stessa percentuale si prevede per il Nonostante gli effetti di rallentamento subiti anche dall economia francese, l antica Gallia chiude con una crescita del Prodotto interno lordo pari al +2% annuo. La voce più dinamica riguarda i consumi delle famiglie che hanno beneficiato degli interventi espansivi della politica di bilancio in vigore da luglio. Non sono migliorate invece nell anno le condizioni del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione negli ultimi mesi dell anno è rimasto stabile per circa il 9%. Dopo alcuni anni di forte espansione, nel 2001 gli indicatori dell economia spagnola segnalano che a spingere il rallentamento dell attività economica hanno contribuito le principali componenti della domanda interna accanto ad un contributo leggermente negativo delle esportazioni nette. Dai dati tendenziali si osserva infatti che i consumi privati, con un andamento tendenziale del 2,6% e un valore medio per il 2001 dell 1,7% confermano la forte decelerazione intrapresa dalla fine del L indice della produzione industriale ha fatto registrare negli ultimi mesi dell anno una variazione sempre negativa. La IV

13 2001: sintesi di un anno dinamica del Pil nell anno 2001 è stata comunque al di sopra della media Uem: +2,8%. Anche nel Regno Unito trova evidenza il rallentamento internazionale con una crescita addirittura nulla del Pil nel quarto trimestre. Nella media del 2001 il Pil ha registrato un tasso di variazione pari al +2,4%. La domanda interna per beni e servizi si mantiene sostenuta e si conferma la componente trainante dell economia britannica, in particolare la parte proveniente dalle famiglie risulta in costante aumento in termini congiunturali. Nell anno sono migliorate le condizioni del mercato del lavoro, mentre le informazioni congiunturali relative agli ultimi mesi del 2001 indicano una flessione della produzione industriale. Le aree emergenti hanno continuato a risentire della debolezza dei paesi maggiormente industrializzati. Sono soprattutto le componenti di domanda estera a pesare nella contrazione delle economie dei paesi in via di sviluppo. Se si escludono la Cina e l India, nelle quali la domanda interna conferma ritmi di crescita sostenuti, i paesi del Sud-est asiatico e quelli dell America Latina stanno sperimentando un periodo di crescita contenuta e, in alcuni casi, di vera e propria recessione. In modo più o meno accentuato, i paesi del Sud-est asiatico stanno sperimentando una fase di contrazione del Pil, accompagnata da un aumento della disoccupazione e da prezzi in crescita generalmente contenuta e comunque inferiore alle attese. Questo ha consentito politiche fiscali e monetarie generalmente espansive accompagnate però da un rallentamento preoccupante per il medio periodo delle riforme strutturali necessarie al consolidamento, specialmente finanziario, di queste economie. Le prospettive economiche dell America Latina per l anno in corso risentono, in modo particolare, della debolezza dell economia mondiale e statunitense. In particolare la situazione finanziaria dell Argentina si sta aggravando; il Messico ha fatto registrare una caduta del Pil e sarà il paese latino-americano che risentirà maggiormente dell aggravarsi dello scenario mondiale. Lo sviluppo dell attività economica sembra più favorevole nei paesi dell Europa Centrale e orientale rispetto a quanto sperimentato in altre aree emergenti. Anche per l economia italiana per l anno 2001 la previsione iniziale di tutti gli indicatori è stata rivista al ribasso a cominciare dal Pil anche se gli eventi di settembre hanno costretto a ridimensionare le aspettative, peraltro in modo meno drastico di quanto si potesse temere inizialmente e con un contraccolpo minore rispetto ad altri paesi dell area euro. Secondo le stime formulate la crescita del Pil si attesterà, nel 2001, all 1,8%, oltre un punto percentuale in meno rispetto all andamento registrato nel 2000 e V

14 2001: sintesi di un anno la previsione per l anno 2002 è pari addirittura all 1,3%. L'economia italiana ha quindi subìto conseguenze esterne che sono andate ad incidere su di una situazione congiunturale già in decelerazione, come testimoniato dalla progressiva frenata del Pil rilevata nel secondo e terzo trimestre dell anno. Come negli altri paesi, il clima di fiducia dei consumatori in autunno è stato contraddistinto da una sorta di spartiacque rappresentato dall'inizio delle operazione belliche in Afghanistan. Le informazioni congiunturali riguardanti l andamento della domanda interna negli ultimi mesi dell anno, infatti, sono state principalmente di natura qualitativa. La fase di rallentamento sembra essersi attenuata se non arrestata per gli ordini interni di beni di investimento mentre prosegue per gli altri tipi di beni e per gli ordini dall estero. Le interviste effettuate dopo l'attacco hanno registrato una sensibile caduta del clima di fiducia, apparsa più ampia di quanto non fosse avvenuto all'indomani dell'attacco alle torri gemelle. Gli effetti del rallentamento delle economie mondiali si sono inoltre fatte sentire sulle esportazioni italiane che hanno subìto una flessione in termini tendenziali del 2,5%. Gli esperti confermano che nell aria c è la previsione di una ripresa veloce nella seconda parte dell anno prossimo, favorita dalle politiche economiche, anche se quantitativamente la vera ripresa si avrà solo a partire dal Passiamo ora in rapida rassegna i principali fenomeni economici biellesi, più diffusamente trattati nei capitoli successivi. Dopo un 2000 all insegna di indicatori con valori positivi da record, nel 2001 l industria provinciale, specie nella seconda parte dell anno, ha raggiunto i livelli del 1999, i più bassi in serie storica degli ultimi cinque anni. In contrasto con l andamento generale il settore artigiano biellese ha archiviato ancora un anno all insegna di indicatori positivi: i dati emersi dalla ormai consolidata indagine svolta in collaborazione con CNA e Confartigianato hanno mostrato, per entrambi i semestri, saldi ampiamente positivi con una previsione di crescita ancora rispondente all ottimismo. Rispetto al quadro nazionale sopra delineato, il settore commerciale della provincia di Biella segnala una condizione di maggiore difficoltà: l indice di andamento delle vendite, pur mantenendo il consueto andamento altalenante, non è mai salito nei quattro trimestri 2001 al di sopra dello zero. L andamento meteoclimatico del 2001 è stato complessivamente poco propizio per lo sviluppo delle attività agricole della provincia: forte siccità ad inizio anno e nei mesi autunnali ed invernali, grandinate nel periodo estivo nelle zone della VI

15 2001: sintesi di un anno vite e dei frutteti hanno fatto archiviare un annata complessivamente al di sotto degli standard medi. L industria turistica è senza ombra di dubbio uno dei settori che hanno assunto nel corso del tempo un importante posto all interno dell economia biellese. Si registra in continuo aumento l insieme delle strutture ricettive (che raggiungono quota 100 unità), mentre si è registrato nell anno un lieve calo delle presenze. Nel corso del 2001 l attività di intermediazione del credito in Provincia di Biella ha fatto rilevare un incremento degli indicatori di prestazione, proseguendo nei fatti una tendenza alla crescita già rilevata nei due anni precedenti. Per una più approfondita disamina, si rimanda ai testi, tabelle e grafici contenuti nei singoli capitoli. VII

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17 Capitolo 1 - Demografia 1. DEMOGRAFIA 1.1. Evoluzione demografica della provincia di Biella Nell ottobre del 2001 ha avuto luogo il 14 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Le operazioni censuarie comportano la revisione delle anagrafi della popolazione detenute dai comuni e quindi una momentanea indisponibilità dei dati relativi ai flussi (nati, morti, immigrati, emigrati) registrati nell ultimo anno. Ciò non ha consentito l elaborazione di tutte le tabelle pubblicate di consueto nel capitolo della demografia, in particolare è stato impossibile calcolare la popolazione residente a fine anno, i tassi di natalità e di mortalità. Le uniche consistenze divulgabili in maniera provvisoria sono quelle fornite dai comuni con riferimento al giorno antecedente le rilevazioni del censimento: 20 ottobre Per quanto incompleti, i risultati denunciano un ulteriore peggioramento dei saldi demografici biellesi: la popolazione della provincia di Biella al 20 ottobre 2001 risulta pari a , divisa fra i residenti del capoluogo ed i abitanti degli altri comuni biellesi. L ormai consueta contrazione demografica della provincia si è manifestata, limitatamente ai primi dieci mesi del 2001, in 87 unità, pari allo 0,05 in termini percentuali. Questo calo, come già rilevato gli scorsi anni, è in realtà frutto di dinamiche opposte: il divario negativo tra nascite e decessi (-756) e la variazione positiva del saldo migratorio (+669, differenza tra i iscritti ed i cancellati). Il decremento demografico si è registrato anche nel comune capoluogo che, da gennaio a ottobre 2001, ha perso 16 unità risultato di un saldo naturale negativo (-170) e di un saldo migratorio positivo (+154). Si rimanda alle tabelle contenute nell appendice per la consultazione dei primi risultati provvisori provinciali del Censimento della popolazione

18 Capitolo 1 - Demografia Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA NOTA BENE: valori per 1000 residenti BIELLA PIEMONTE ITALIA ANNI Tn Tm Tn Tm Tn Tm ,6 12,9 7,6 11,2 10,0 9, ,4 13,6 7,9 11,6 10,2 9, ,4 13,2 7,6 11,3 8,1 7, ,5 13,2 7,8 11,3 10,1 9, ,5 13,4 7,7 11,4 9,7 9, ,3 12,7 7,6 11,5 9,4 9, ,3 13,4 7,6 11,7 9,2 9, ,2 12,8 7,8 11,3 9,4 9, ,4 13,5 8,1 11,5 9,4 9, ,5 13,0 8,1 11,6 9,3 10, ,6 13,3 8,1 11,7 9,3 9, (a) 8,1 13,2 8,4 11,3 9,4 9,7 (a) non è possibile l'aggiornamento all'anno 2001 in quanto non sono ancora stati pubblicati i dati definitivi del 14 Censimento della popolazione FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 2

19 Capitolo 1 - Demografia Tav.2 POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) COMUNE DI BIELLA ALTRI COMUNI BIELLESI VARIAZ. RISPETTO VARIAZ. RISPETTO Numero Numero ANNI ANNO PRECEDENTE ANNO PRECEDENTE abitanti abitanti ass. % ass. % , , (a) , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , (b) , ,05 ANNI Numero abitanti TOTALE PROVINCIALE VARIAZ. RISPETTO ANNO PRECEDENTE ass. % , (a) , , , , , , , , , , (b) ,05 (a) le variazioni relative al 1991 sono influenzate dalle regolarizzazioni effettuate in occasione del Censimento avvenuto in tale anno. (b) dati provvisori riferiti alla data del 20 Ottobre FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 3

20 Capitolo 1 - Demografia Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE AL 20/10/2001 PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA (a) Ailoche Andorno Micca Benna Biella Bioglio Borriana Brusnengo Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C Candelo Caprile Casapinta Castelletto C Cavaglià Cerreto C Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Lessona Magnano (a) I dati sono provvisori e riferiti alla data del 20 Ottobre

21 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE AL 20/10/2001 PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA (a) Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Mosso (b) Mosso S. Maria (b) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo Inf Occhieppo Sup Pettinengo Piatto Piedicavallo Pistolesa (b) Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Biellese Quaregna Quittengo Ronco Biellese Roppolo Rosazza Sagliano Micca Sala Biellese Salussola Sandigliano (a) I dati sono provvisori e riferiti alla data del 20 Ottobre 2001 (b) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 5

22 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE AL 20/10/2001 PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA (a) S. Paolo Cervo Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Vallanzengo Vallemosso Valle S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B.se Villa del Bosco Villanova B.se Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE (a) I dati sono provvisori e riferiti alla data del 20 Ottobre 2001 FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 6

23 Capitolo 1 - Demografia Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Ailoche Andorno M. Benna BIELLA Bioglio Borriana Brusnengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C. Candelo Caprile Casapinta Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

24 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Castelletto C. Cavaglià Cerreto C. Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

25 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Lessona Magnano Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Mosso (a) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo I. Occhieppo S. Pettinengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti (a) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 9

26 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Piatto Piedicavallo Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Quaregna Quittengo Ronco B.se Roppolo Rosazza Sagliano M. Sala B.se Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

27 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Salussola Sandigliano S. Paolo C. Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

28 Capitolo 1 - Demografia Segue Tav.4 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA 1 GENNAIO 20 OTTOBRE 2001 Vallanzengo Vallemosso V. S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B. Villa del Bosco Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Villanova B. Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE PROVINCIALE Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti NOTA: I dati sono provvisori e riferiti alla data del 20 Ottobre FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 12

29 Capitolo 1 - Demografia Grafico 1 COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER CLASSE DI AMPIEZZA DEMOGRAFICA FONTE: Istat nostre elaborazioni 13

30 Capitolo 1 - Demografia Tav.5 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE ZONE Abitanti % Abitanti % 1 Biella e frazioni , ,3 2 Valle d'andorno , ,0 3 Alta Valle Cervo 860 0, ,4 4 Pianura Elvo - Cervo , ,0 5 La Serra , ,4 6 Valle dell'elvo , ,4 7 Colline centrali , ,9 8 Colline orientali , ,2 9 Valle Strona di Mosso , ,5 10 Valle del Sessera , ,7 11 Cossato , ,1 TOTALE BIELLESE , ,0 NOTE: 1) I dati riferiti al 20 Ottobre 2001 sono provvisori. 2) Legenda zone: 1 Biella, Pralungo. 2 Andorno, Miagliano, Sagliano, Tavigliano, Tollegno. 3 Campiglia, Piedicavallo, Quittengo, Rosazza, San Paolo Cervo. 4 Benna, Borriana, Candelo, Castelletto, Gaglianico, Gifflenga, Massazza, Mottalciata, Ponderano, Sandigliano, Verrone, Villanova 5 Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Magnano, Roppolo, Sala, Salussola, Torrazzo, Viverone, Zimone, Zubiena. 6 Camburzano, Donato, Graglia, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inf., Occhieppo Sup., Pollone, Sordevolo. 7 Bioglio, Cerreto, Pettinengo, Piatto, Quaregna, Ronco, Ternengo, Valdengo, Vallanzengo, Valle San Nicolao, Vigliano, Zumaglia. 8 Brusnengo, Casapinta, Curino, Masserano, Mezzana M., Soprana,Sostegno, Villa del Bosco. 9 Callabiana, Camandona, Crosa, Lessona, Mosso, Selve Marcone, Strona, Trivero, Valle Mosso, Veglio. 10 Ailoche, Caprile, Coggiola, Crevacuore, Portula, Pray. 11 Cossato. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 14

31 Capitolo 1 - Demografia 1.2. Struttura della popolazione biellese per sesso ed età Al 31 dicembre 2000 (i dati relativi alla struttura della popolazione non sono ancora disponibili per l anno 2001) la popolazione complessivamente residente in provincia di Biella risultava pari a unità, di cui maschi (47,8%) e femmine (52,1%). La popolazione biellese continua ad essere investita dal processo di invecchiamento, fenomeno oramai noto e comune al resto della nazione. Nel 2000 i residenti anziani della provincia di Biella (> 64 anni) erano , una quota pari al 22,6% della popolazione complessiva: questa percentuale è salita rispetto al 1999 di sei decimali. Tanti fattori contribuiscono ad acuire il processo di invecchiamento della popolazione. Da un lato, la fecondità a livelli ridotti (intorno a 1,2 figli per donna) continua ad aggravare gli squilibri della struttura per età impoverendo le classi di età giovanili e producendo un invecchiamento dal basso nella piramide della popolazione. A questo si accompagna la crescita della popolazione in età anziana, determinata dall aumento della sopravvivenza che, permettendo ad un numero sempre maggiore di individui di raggiungere le età estreme della vita, produce un invecchiamento dall alto. Una nota positiva in questo senso riguarda l aumento dei nati in provincia passati dai del 1999 ai del Tuttavia gli altri indicatori ci informano dell inesorabile accentuarsi dello squilibrio demografico dell area biellese: l indice di ricambio del mercato del lavoro (giovani tra 15 e 19 anni per cento anziani tra 60 e 64 anni di età) ha raggiunto nel 2000 un valore pari a 59 ancora in peggioramento rispetto al dato riscontrato nel 1999 (61) e contro un dato regionale pari a 62; l indice di dipendenza della popolazione anziana (ultra sessantaquattrenni per 100 residenti compresi nella fascia di età 20-64) è del 37%, salito di un punto percentuale rispetto al 99 e di ben quattro punti percentuali in più rispetto all indicatore piemontese (33%); l indice di dipendenza strutturale, che misura il rapporto tra la popolazione in età non attiva ed in età attiva (rapporto percentuale fra le fasce 0-14 anni e 65 e oltre e la popolazione in età tra i 15 ed i 64 anni) risulta pari a 51,7%, quello piemontese riferito allo stesso anno è del 48,7%; 15

32 Capitolo 1 - Demografia l indice di vecchiaia (numero anziani con età > 64 anni su numero di giovani al di sotto dei 15 anni) raggiunge, per la provincia di Biella, quota 198, valore uguale a quello registrato l anno precedente. Questo stesso indicatore a livello nazionale è di 127, sale nell area Nord Ovest a 155 ed in Piemonte a 173. Senz altro i dati che emergeranno nei prossimi mesi dai risultati del 14 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni ci potranno fornire ulteriori preziose informazioni circa l evoluzione della struttura demografica della nostra provincia. Grafico 2 PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN PROVINCIA DI BIELLA ANNO 2000 Femmine Maschi > FONTE (anche Tav.6): Regione Piemonte Banca dati demografico-evolutiva 16

33 Capitolo 1 - Demografia Tav.6 POPOLAZIONE RESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ETÀ E SESSO ANNO 2000 Età Femmine Maschi Totale Età Femmine Maschi Totale > TOT

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35 Capitolo 2 - Istruzione 2. ISTRUZIONE 2.1. Scuola Dopo due anni consecutivi nei quali la popolazione scolastica biellese si è rilevata in calo, nell anno 2001/02 si è registrato un deciso aumento del numero di alunni (+3,9%) che raggiungono quota unità. Il risultato complessivo dipende dall aumento di allievi in tutte e tre i livelli di istruzione, anche se su differenti percentuali: +0,6% la crescita dei frequentanti le scuole elementari (7.571 numero alunni), +5,7% l aumento nelle scuole medie inferiori (4.577) e +6,8% l incremento degli alunni registrato nelle scuole medie superiori (5.919). In crescita anche la popolazione scolastica della città di Biella salita rispetto all anno precedente di 375 unità; nell anno 2001/2002 il numero di alunni della città di Biella è stato pari a 8.040, così suddivisi: elementari 2.073, medie inferiori e medie superiori La disaggregazione dei iscritti alle scuole medie secondarie della provincia ci informa che, come tradizione, il mondo giovanile biellese si indirizza sempre di più verso l istruzione tecnica-industriale che, con i suoi iscritti, rappresenta il 39% del totale (l anno prima pesava il 36,1%). In crescita anche il numero degli allievi dell istruzione tecnica commerciale (7,3% nel 00/01 e 7,8% nel 01/02) e di quella tecnica per geometri (dal 4,6% al 5,2% del totale). L analisi dei dati relativi alle iscrizioni alle prime classi conferma sostanzialmente questa tendenza. Si riscontra in calo, invece, la quota degli iscritti in scuole ad indirizzo professionale (18,7%), classico (6,8%) e scientifico (22,6%). 19

36 Capitolo 2 - Istruzione Tav.1 POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNI NUMERO ALUNNI SCOLASTICI Medie Medie Elementari inferiori superiori Totale 1995/ / / / / / / Var. % 02/01 0,6 5,7 6,8 3,9 Tav.2 POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA CITTÀ DI BIELLA ANNI NUMERO ALUNNI SCOLASTICI Medie Medie Elementari inferiori superiori Totale 1995/ / / / / / / Var. % 02/01-1,0 6,5 7,3 4,9 FONTE: Centro Servizi Amministrativi di Biella e scuole - Nostre elaborazioni 20

37 Capitolo 2 - Istruzione Tav.3 ALUNNI ISCRITTI NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA 99/00 ANNI SCOLASTICI 00/01 01/02 N scuole ISCRITTI N scuole ISCRITTI N scuole ISCRITTI N % N % N % Istruzione tecnica industriale , , ,0 Istruzione professionale , , ,7 - indirizzo industriale , , ,1 - indirizzo commerciale , , ,8 - altri indirizzi , , ,8 Istruzione tecnica commerciale , , ,8 Istruzione magistrale (a) , , ,0 Istruzione classica (b) , , ,8 Istruzione scientifica (c) , , ,6 Istr. tecnica per geometri (d) , , ,2 TOTALE , , ,0 NOTE (a) Scuola magistrale e istituto magistrale ad indirizzo psico-pedagogico - non più operativa a partire dall'a.s. (b) Compreso indirizzo linguistico (c) Compresi artistico, linguistico, liceo scientifico biologico-sanitario e biennio artistico / linguistico / commerciale (d) Non compresi gli studenti-lavoratori che frequentano il corso serale FONTE: Centro Servizi Amministrativi di Biella e scuole- Nostre elaborazioni 21

38 Capitolo 2 - Istruzione Tav.4 ISCRIZIONI ALLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNI SCOLASTICI 99/00 00/01 01/02 iscritti % iscritti % iscritti % Istruzione tecnica industriale , , ,9 Istruzione professionale , , ,5 - indirizzo industriale 134 9,8 94 6,8 80 6,0 - indirizzo commerciale 61 4,5 63 4,6 57 4,3 - altri indirizzi 117 8, , ,2 Istruzione tecnica commerciale 52 3, , ,8 Istruzione magistrale (a) 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Istruzione classica (b) 106 7,8 93 6,7 81 6,1 Istruzione scientifica (c) , , ,8 Istr. tecnica per geometri (d) 50 3,7 80 5,8 79 5,9 IN COMPLESSO , , ,0 NOTE (a) Scuola magistrale e istituto magistrale ad indirizzo psico-pedagogico - non più operativa a partire dall'a.s. 2001/02 (b) Compreso indirizzo linguistico (c) Compresi artistico, linguistico, liceo scientifico biologico-sanitario e biennio artistico / linguistico / commerciale (d) Non compresi gli studenti-lavoratori che frequentano il corso serale FONTE: Centro Servizi Amministrativi di Biella e scuole- Nostre elaborazioni 22

39 Capitolo 2 - Istruzione Grafico 1 SCUOLE SUPERIORI BIELLESI: STUDENTI PER RAMI DI ISTRUZIONE Totale iscritti Industriale Professionale Commerciale Classica 00/01 01/02 Scientifica Geometri Iscritti prime classi Industriale Professionale Commerciale Classica 00/01 01/02 Scientifica Geometri

40 Capitolo 2 - Istruzione 2.2. Università Ci è parso doveroso da quest anno ampliare il capitolo relativo all istruzione dedicando una sezione all università locale divenuta, in questi ultimi anni, una realtà sempre più attiva e consistente del sistema formativo biellese. L analisi della Tavola 5 ci illustra che la popolazione universitaria biellese raggiunge quota 385 studenti iscritti di cui 159 immatricolati nell anno accademico 2001/2002. Di questi ultimi: 94 frequentano il Politecnico, 28 la Scuola di Amministrazione Aziendale, 23 la Laurea in Servizio Sociale e 14 la facoltà di Scienze Politiche. Il confronto con l anno precedente mette in evidenza la forte crescita (+400% circa) degli iscritti ai corsi di Ingegneria. Il grafico pubblicato ci informa della provenienza degli studenti iscritti ai corsi universitari biellesi (esclusi i fuori corso): il 16% degli universitari risiede nella città di Biella, il 50% arriva dagli altri comuni della provincia di Biella, mentre il 34% raggiunge l Università biellese da fuori provincia. 24

41 Capitolo 2 - Istruzione Tav.5 STUDENTI ISCRITTI ED IMMATRICOLATI AI CORSI UNIVERSITARI BIELLESI Tipo di corso 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 Var. % ultimo anno Politecnico ,8% SAA ,5% DUOBC ,4% LSS ,9% Scienze Politiche TOTALE ,2% Politecnico ,7% SAA ,4% DUOBC LSS ,2% Scienze Politiche TOTALE ,7% FONTE: Città degli Studi, Nostre elaborazioni STUDENTI ISCRITTI STUDENTI IMMATRICOLATI NOTA BENE: Studenti immatricolati: frequentanti il primo anno; Studenti iscritti: frequentanti qualsiasi anno di corso (compreso il primo) LEGENDA. Politecnico: Ingegneria chimica; SAA: Scuola di Amministrazione Aziendale; DUOBC: Diploma di Operatore dei Beni Culturali; LSS: Laurea in Servizio Sociale Grafico 2 PROVENIENZA DEGLI STUDENTI ISCRITTI AI CORSI UNIVERSITARI BIELLESI A.A. 2001/2002 Fuori provincia 34% Biella città 16% Biella provincia 50% 25

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43 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3. MERCATO DEL LAVORO 3.1. Forze di lavoro Come ogni anno l indagine sulle forze di lavoro fornisce i principali indicatori aggregati riguardanti il fronte occupazionale. I dati riguardanti Biella, esposti nella Tavola 1 e riferiti agli anni 2000 e 2001, risultano, come di consueto, particolarmente degni di attenzione: forze di lavoro (80 mila occupati e 2 mila persone in cerca di occupazione) contro non forze di lavoro (casalinghe, studenti, pensionati ecc. sopra i 15 anni di età). Gli 80 mila occupati in complesso sono principalmente impiegati nei servizi (48%) e nell industria (50,6%). Interessanti risultano anche i dati relativi al tasso di occupazione della provincia tessile: 48%, più elevato del saggio regionale (47,9%) e di quello nazionale (43,8%). Al di sopra della media il tasso di occupazione femminile: 40,4 contro il 38,1 del Piemonte ed il 31,7 dell Italia; già storicamente alto, nel corso del 2000 si è ancora incrementato dello 0,3% rispetto all anno precedente. I dati sulla disoccupazione confermano che la provincia di Biella ha ancora registrato un ulteriore abbassamento del tasso di disoccupazione sceso a quota 2,7%, un punto percentuale in meno di quello registrato nel In diminuzione rispetto all anno precedente anche gli indicatori riferiti al Piemonte dove il tasso è sceso dal 6,3% al 4,9% ed alla media italiana (dal 10,6% al 9,5%). 27

44 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.1 FORZE DI LAVORO IN PROVINCIA DI BIELLA: PRINCIPALI RISULTATI ANNI Biella Piemonte Italia Indicatori FORZE DI LAVORO Occupati Persone in cerca NON FORZE DI LAVORO OCCUPATI IN COMPLESSO Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi NOTA BENE: dati in migliaia TASSO DI OCCUPAZIONE 47,9 48,0 47,5 47,9 43,1 43,8 Maschi 56,8 56,7 58,8 58,5 56,6 56,9 Femmine 40,1 40,4 37,0 38,1 30,6 31,7 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 3,8 2,7 6,3 4,9 10,6 9,5 Maschi 2,9 3,3 3,8 3,3 8,1 7,3 Femmine 4,8 2,7 9,7 7,1 14,5 13,0 NOTA BENE: dati in percentuale FONTE: ISTAT - Forze di lavoro , nostre elaborazioni Grafico 1 TASSO DI DISOCCUPAZIONE, ANNI ,6 9,5 6,3 4,9 3,8 2,7 Biella Piemonte Italia

45 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.2. Cassa integrazione guadagni Dopo l ottimo duemila nel corso del quale i ricorsi alla cassa integrazione guadagni erano diminuiti rispetto all anno precedente del 66,7%, l anno 2001 ha visto accrescersi, per molteplici motivi, gli interventi alla CIG per tutte le industrie biellesi: ore integrate per operai e impiegati, dato di quattro volte superiore a quello rilevato nel L analisi trimestrale ci fornisce un utile chiave di lettura degli effetti di alcuni avvenimenti che hanno influito negativamente sull andamento gestionale delle aziende della provincia. I mesi nei quali si è registrato il numero di interventi al di sopra della media sono: Gennaio, Febbraio, Giugno, Luglio, Ottobre, Novembre e Dicembre. L aumento rilevato nel primo trimestre 2001 è sicuramente conseguenza diretta del famigerato tragico incendio subìto dalla Pettinatura Italiana il 9 gennaio. L incremento registrato nell estate è, invece, probabilmente frutto dell emergere dei primi e concreti segnali della crisi internazionale che si è fatta maggiormente sentire proprio ad inizio estate; il fortissimo picco di ore integrate registrato a fine anno si ricollega senz altro alle conseguenze che i fatti, tristemente noti come 11 settembre, hanno portato con sé. Per quanto riguarda il solo settore tessile le ore integrate sono state , con una crescita rispetto al 2000, del 190%; valori così alti non si registravano dal Hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione 212 aziende, di cui 176 appartenenti al settore tessile. 29

46 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.2 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria - esclusa edilizia) MESI Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni Grafico 2 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI migliaia di ore

47 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.3 ORE INTEGRATE NEI VARI SETTORI INDUSTRIALI PROVINCIA DI BIELLA, ANNI (gestione ordinaria) CLASSI DI AMPIEZZA (dipendenti) N % N % Fino a , , , , , , , ,4 Oltre , ,4 TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni Tav.4 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L INDUSTRIA TESSILE BIELLESE ANNI (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 31

48 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.5 RIDUZIONI E SOSPENSIONI DI ORARIO NEI VARI SETTORI INDUSTRIALI PROVINCIA DI BIELLA, ANNI (gestione ordinaria) Aziende che Dipendenti ad Ore di lavoro SETTORI hanno ridotto orario ridotto integrate l'orario (media mensile) per riduzioni Tessile Meccanica e affini Altre TOTALE Dip. sospesi Ore di lavoro SETTORI (media mensile) integrate per sospensioni TOTALE ORE INTEGRATE Tessile Meccanica e affini Altre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 32

49 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.6 RIDUZIONI E SOSPENSIONI DI ORARIO NEL INDUSTRIA TESSILE - PROVINCIA DI BIELLA, ANNI (gestione ordinaria) SETTORI Aziende che Dipendenti ad Ore di lavoro hanno ridotto orario ridotto integrate l'orario (media mensile) per riduzioni LANA Lanifici Filature pett. (a) Filature card. (b) Pettinat. e ripett Tintorie e finiss MAGLIERIA E AFFINI COTONE E TESSILI VARI TOTALE TESSILE Dip. sospesi Ore di lavoro (media mensile) integrate per TOTALE ORE SETTORI sospensioni INTEGRATE LANA Lanifici Filature pett. (a) Filature card. (b) Pettinat. e ripett Tintorie e finiss MAGLIERIA E AFFINI COTONE E TESSILI VARI TOTALE TESSILE (a) comprese ritorciture e varie laniere; (b) comprese sfilacciature FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 33

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51 Capitolo 4 Demografia delle imprese 4. DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE Al 31 dicembre 2001 sono risultate iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Biella imprese, delle quali in condizioni operative. Il rapporto Movimprese, contenente i dati di riepilogo su base annua relativi a iscrizioni e cancellazioni, ci informa che nel corso dell anno la consistenza delle imprese attive biellesi ha fatto registrare un aumento dello 0,5% rispetto al Il mondo imprenditoriale biellese mostra ancora segnali di dinamismo: per il settimo anno consecutivo (vedi tav.4) il saldo tra iscritte e cessate risulta in attivo di 197 unità. Il numero delle imprese attive manifatturiere scende a quota (-1% rispetto al 2000), evidenziando, come di consueto, un andamento opposto a quello del totale rami. All interno di questo comparto preoccupa particolarmente il settore tessile/abbigliamento (tav.6) che dal 1995 ha perso ben 342 unità (pari al 21,7%) attestandosi a quota (abbigliamento compreso). I rami dell economia biellese più dinamici dal lato della creazione di imprenditorialità sono stati quello delle costruzioni e quello dell agricoltura, che hanno contribuito allo sviluppo provinciale con rispettivamente 60 e 15 nuove aziende. Il commercio, che si conferma con quasi imprese attive il comparto più numeroso, si registra in sostanziale stabilità. La disaggregazione percentuale per forma giuridica non evidenzia particolari differenze dagli anni passati: il 58,9% del totale imprese è rappresentato dalle ditte individuali, il 31,6% dalle società di persone, l 8,2% dalle società di capitali, mentre solo l 1,3% da altre forme. Da segnalare in particolare la crescita della quota relativa alle società di capitali. A testimonianza di una minore dinamicità ma anche di una maggiore solidità delle imprese biellesi, i tassi di natalità (6,4%) e di mortalità (5,4%) si mostrano entrambi più bassi sia in paragone a quelli regionali (7,5% e 6,3%, rispettivamente) sia in confronto a quelli nazionali (7,4% e 5,8%). Una curiosità riguarda i dati rappresentati dal grafico 1 - Distribuzione imprese attive al per anno di iscrizione dal quale si evince che solo 123 delle aziende attualmente in condizioni operative sono nate prima del La distribuzione per fasce decennali evidenzia gli anni fra il 90 ed il 99 durante i quali si sono iscritte imprese: il picco registrato negli anni 35

52 Capitolo 4 Demografia delle imprese novanta è in parte frutto, oltreché dell andamento congiunturale, anche dell obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese delle società semplici, dei piccoli imprenditori, degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti. E opportuno ricordare che si tratta di ditte iscritte e non di singoli imprenditori che, nel tempo, possono aver modificato la struttura dei loro gruppi aziendali e quindi risultare annoverati fra imprese iscritte recentemente. Grafico 1 DISTRIBUZIONE IMPRESE ATTIVE IN PROVINCIA DI BIELLA AL 31/12/2001 PER ANNO DI ISCRIZIONE Ante 1950 '50-'59 '60-'69 '70-'79 '80-'89 '90-'99 '00-'01 FONTE: Stock view Infocamere Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Biella 36

53 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.1 - CONSISTENZA DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE IN PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/2001 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate IMPRESE Attive Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Estrazioni di minerali 11 6 Attività manifatturiere di cui industrie tessili Prod. e distrib. energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi, ristoranti e bar Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare ed informatica Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e conv. 0 0 Imprese non classificate TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni 37

54 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.2 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA IN PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/2001 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA SOCIETA' DI CAPITALI SOCIETA' DI PERSONE DITTE INDIVIDUALI Agricoltura,caccia, silvicoltura e pesca Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere di cui industrie tessili Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi e ristoranti Trasporti,magazzinaggio e comunicaz Intermediaz.monetaria e finanziaria Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca Istruzione Sanita' e altri servizi sociali Altri servizi pubblici,sociali e personali Serv.domestici presso famiglie e conv Imprese non classificate TOTALE TOTALE % 8,2% 31,6% 58,9% 1,3% 100% ALTRE FORME TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni Grafico 2 DISTRIBUZIONE IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA IN PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/2001 1,3% 8,2% 31,6% SOCIETA' DI CAPITALI SOCIETA' DI PERSONE 58,9% DITTE INDIVIDUALI ALTRE FORME 38

55 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.3 - IMPRESE, UNITÀ LOCALI ED ARTIGIANI PER COMUNE ANNO 2001 LOCALITA TOTALE IMPRESE UNITA' LOCALI IMPRESE ARTIGIANE LOCALITA TOTALE IMPRESE UNITA' LOCALI IMPRESE ARTIGIANE AILOCHE PIATTO ANDORNO MICCA PIEDICAVALLO BENNA POLLONE BIELLA PONDERANO BIOGLIO PORTULA BORRIANA PRALUNGO BRUSNENGO PRAY CALLABIANA QUAREGNA CAMANDONA QUITTENGO CAMBURZANO RONCO BIELLESE CAMPIGLIA C ROPPOLO CANDELO ROSAZZA CAPRILE SAGLIANO MICCA CASAPINTA SALA BIELLESE CASTELLETTO C SALUSSOLA CAVAGLIA' SANDIGLIANO CERRETO C S. PAOLO CERVO CERRIONE SELVE MARCONE COGGIOLA SOPRANA COSSATO SORDEVOLO CREVACUORE SOSTEGNO CROSA STRONA CURINO TAVIGLIANO DONATO TERNENGO DORZANO TOLLEGNO GAGLIANICO TORRAZZO GIFFLENGA TRIVERO GRAGLIA VALDENGO LESSONA VALLANZENGO MAGNANO VALLE MOSSO MASSAZZA VALLE S. NICOLAO MASSERANO VEGLIO MEZZANA M VERRONE MIAGLIANO VIGLIANO B.SE MONGRANDO VILLA DEL BOSCO MOSSO VILLANOVA B.SE MOTTALCIATA VIVERONE MUZZANO ZIMONE NETRO ZUBIENA OCCHIEPPO INF ZUMAGLIA OCCHIEPPO SUP NON SPECIFICATA PETTINENGO T O T A L I FONTE: Stock view Infocamere - Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Biella NOTA: La voce Località non specificata rileva l'assenza di sufficienti informazioni nell'archivio 39

56 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.4 - DINAMICA DELLE ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI PER SETTORE PRODUTTIVO ( ) SETTORI ISCRIZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca * Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Servizi alle imprese ** Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE CANCELLAZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunic Servizi alle imprese ** Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE SALDI Agricoltura, caccia, foreste e pesca * Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Servizi alle imprese ** Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni * Le variazioni così alte sono dovute all'obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese delle società semplici, dei piccoli imprenditori, degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti ** Comprende Credito, assicurazioni, attività immobiliari, noleggio, informatica, attività professionali 40

57 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.5 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' DELLE IMPRESE NEL 2001 NOTA BENE: valori espressi in percentuale RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA BIELLA PIEMONTE ITALIA TN TM TN TM TN TM Agricoltura,caccia, silvicoltura e pesca 6,9 6,0 4,1 5,9 3,8 6,5 Estrazione di minerali 0,0 0,0 2,0 2,8 1,1 3,1 Attivita' manifatturiere 3,0 3,8 4,7 5,3 4,6 5,0 Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 0,0 0,0 1,3 2,1 3,0 3,7 Costruzioni 8,8 6,7 9,6 6,7 8,0 5,8 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 5,9 6,0 6,9 7,1 6,0 6,0 Alberghi e ristoranti 6,1 6,3 6,3 7,1 5,1 5,8 Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni 6,0 7,6 6,7 7,5 5,1 6,1 Intermediaz.monetaria e finanziaria 11,9 7,7 11,1 7,5 11,3 7,4 Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 2,9 3,5 5,6 5,0 6,7 5,3 Istruzione 11,1 2,2 7,8 5,7 7,5 4,8 Sanita' e altri servizi sociali 6,0 0,0 6,3 3,8 3,4 3,5 Altri servizi pubblici,sociali e personali 3,9 6,2 4,9 5,6 5,0 5,0 Serv.domestici presso famiglie e conv ,0 20,0 1,7 9,1 Imprese non classificate 19,3 6,9 26,9 7,7 33,9 5,2 TOTALE 6,4 5,4 7,5 6,3 7,4 5,8 NOTA: - i tassi di natalità e di mortalità sono calcolati rispettivamente in base ai rapporti: n iscrizioni / totale imprese a inizio periodo e n cessazioni / totale imprese a inizio periodo FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni Tav.6 SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO: CONSISTENZA DELLE IMPRESE ATTIVE DAL 1996 AL 2001 RAMO D'ATTIVITA' Filature Tessiture Finissaggi Maglifici Altri tessili Abbigliamento TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni 41

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59 Capitolo 5 Settori industriali 5. SETTORI INDUSTRIALI Dopo un 2000 all insegna di indicatori con valori positivi da record, nel 2001 l industria provinciale si è fermata ai livelli produttivi del 1999, i più bassi in serie storica degli ultimi cinque anni. L anno appena trascorso è stato caratterizzato da un andamento fluttuante: positivo nei primi due trimestri (+2,7% e +0,6%), negativo negli ultimi due (-4,5% e -5,7%). Sostanzialmente ad una prima metà, tutto sommato positiva, è seguito un secondo semestre in cui l annunciata inversione di tendenza del ciclo economico si è verificata, ed è stata poi aggravata dai fatti americani dell 11 settembre. Dopo il sensibile recupero del 2000, l industria tessile-laniera italiana nel 2001 ha perso nuovamente terreno. Il valore della produzione settoriale (superiore ai 5,6 miliardi di euro) ha registrato infatti una non trascurabile flessione del 3,1%, in particolare i filati sono scesi del 2,9%, i tessuti pettinati del 6,5% ed infine quelli cardati dell 8,4%. Le aziende laniere partecipanti a Ideabiella hanno presentato per il 2001 il seguente bilancio: quantità prodotte +1,2%, fatturato +4,5%, occupazione stabile ed investimenti +25%. Nel 2001 il settore meccanotessile italiano ha registrato un consolidamento dei risultati ottenuti l anno prima e ha visto crescere del 4,7% la produzione e del 5,4% le esportazioni. 43

60 Capitolo 5 Settori industriali Tav.1 - LE PROSPETTIVE DELL'INDUSTRIA BIELLESE NEI GIUDIZI DEGLI OPERATORI PRODUZIONE TOTALE ORDINI TOTALI ORDINI ESTERO LIVELLI OCCUPAZ. INVESTI- MENTI CARNET ORDINI trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. Aumento 27,6 29,5 11,5 11,5 17,2 18,9 Stasi 63,2 60,0 49,4 50,8 45,9 47,5 Diminuzione 9,2 10,5 39,1 37,7 36,9 33,6 Saldo 18,4 19,0-27,6-26,2-19,7-14,7 Aumento 30,3 24,5 17,4 10,7 23,5 22,1 Stasi 59,2 59,5 44,2 40,5 40,4 43,5 Diminuzione 10,5 16,0 38,4 48,8 36,1 34,4 Saldo 19,8 8,5-21,0-38,1-12,6-12,3 Aumento 38,8 28,8 20,7 9,9 25,9 24,7 Stasi 55,1 56,1 43,1 40,7 42,3 42,4 Diminuzione 6,1 15,1 36,2 49,4 31,8 32,9 Saldo 32,7 13,7-15,5-39,5-5,9-8,2 Aumento 13,0 15,0 5,7 7,3 4,9 7,2 Stasi 81,8 79,4 79,5 78,1 82,0 76,0 Diminuzione 5,2 5,6 14,8 14,6 13,1 16,8 Saldo 7,8 9,4-9,1-7,3-8,2-9,6 Ampliamento 21,1 24,3 16,1 16,4 18,3 16,1 Sostituzione 44,7 41,1 43,7 36,1 33,3 32,3 Nessuno 34,2 34,6 40,2 47,5 48,3 51,6 - meno di 1 mese 36,4 27,1 31,0 42,6 45,8 45,2 - da 1 a 3 mesi 48,0 52,3 54,1 46,7 45,0 48,3 - oltre 3 mesi 15,6 20,6 14,9 10,7 9,2 6,5 INCASSI Normale 68,8 79,4 69,3 62,8 65,0 61,3 Ritardo 31,2 20,6 30,7 37,2 35,0 38,7 RICORSO ALLA CIG NOTA BENE: valori in percentuale 5,2 5,6 22,7 23,1 32,8 24,2 NOTA: I valori indicati nella presente tabella non si riferiscono a previsioni di variazioni quantitative delle singole voci prese in esame, rappresentano invece il clima psicologico in cui operano gli imprenditori misurando l'evoluzione (aumento, stasi, diminuzione) prevista per i singoli fenomeni in un dato trimestre rispetto a quello precedente; i saldi sono dati dalla differenza tra le percentuali di coloro che prevedono aumento e quelle di coloro che prevedono invece diminuzione FONTE (anche Grafico 1): U.I.B. - Indagine congiunturale trimestrale 44

61 Capitolo 5 Settori industriali Grafico 1 INDICATORI DI TENDENZA DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE BIELLESE Produzione totale 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Ordini totali 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Ordini dall'estero 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Occupazione 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim

62 Capitolo 5 Settori industriali Tav.2 DINAMICA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE BIELLESE SETTORE ANNO trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim FILATURE* +1,87-2,43-10,62-2,24-10,55 TESSITURE +7,06 +5,07-1,47-2,24 +0,80 FINISSAGGI -9,29-0,59-9,83-7,72-13,36 MAGLIFICI -2,74-0,99-7,67-19,68-3,70 TESSILI VARI +0,59-2,74 +1,01-0,18-14,95 MECCANICHE +6,81-1,53 +2,97-7,43-9,96 INDUSTRIE VARIE +3,36 +8,10 +2,87-9,12-4,33 TOTALE +2,70 +0,58-5,75-4,55-7,28 *NOTA BENE: Preparazione e filatura delle fibre tessili (compresa sgrassatura, cardatura, pettinatura ecc.) NOTA: I dati sono rilevati a consuntivo e rappresentano la variazione delle quantità prodotte rilevate nel trimestre rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente Grafico 2 VARIAZIONE TENDENZIALE DELLA PRODUZIONE % 6% 4% 2% 0% -2% -4% -6% -8% ' '02 FONTE (Tav.2 e Grafico 2): CCIAA di Biella Indagine congiunturale trimestrale 46

63 Capitolo 5 Settori industriali 5.1. Industria laniera Dopo il sensibile recupero del 2000, l industria tessile-laniera italiana nel 2001 ha perso nuovamente terreno. Il valore della produzione settoriale (superiore ai 5,6 miliardi di euro) ha registrato infatti una non trascurabile flessione (-3,1%). Questo risultato ha riflesso soprattutto una riduzione della domanda interna, a cui, dal secondo semestre dell anno, si è aggiunta anche una sensibile perdita di dinamicità delle esportazioni. Queste ultime, tuttavia, dopo i brillanti risultati del 2000, hanno continuato a registrare tassi di crescita medi annui significativi (+7,2%) portando al 60% la quota della componente estera sul fatturato complessivo. Nonostante il sensibile incremento registrato sul fronte dei flussi in entrata (+12,1%) il saldo commerciale settoriale ha sperimentato un ulteriore aumento superando abbondantemente i 2,4 miliardi di euro. L intensità del rallentamento ha raggiunto i propri massimi nella fase più a monte: la pettinatura di lana e fibre chimiche ha segnalato infatti cali produttivi (misurati in valore) superiori al 13%. Il comparto più a monte, inoltre, è stato l unico che non è riuscito a mantenere in crescita le proprie esportazioni. I settori più a valle hanno risentito in misura minore degli effetti dell inversione ciclica: nella filatura, l attività produttiva si è mantenuta in lieve crescita (+0,3% in valore), grazie ai risultati ancora complessivamente positivi ottenuti dai filati per maglieria (+1,3% in volume) che sono stati in grado di compensare, almeno in parte, per le sensibili flessioni (superiori al 7% nei volumi) che hanno interessato la produzione di filati per tessitura. La flessione produttiva (in valore) nel comparto della tessitura è risultata infine del 2,4% e si è determinata soprattutto per il deludente andamento dei tessuti per abbigliamento maschile (sia nel comparto pettinato, sia, soprattutto, in quello cardato) che è stato compensato, solo in parte, dalla tenuta del segmento femminile. 47

64 Capitolo 5 Settori industriali Tav.3 - PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DELL'INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE VARIABILI Unità di misura Valore produzione milioni di Euro Esportazioni milioni di Euro Produz. (quantità) variazioni % -1,0-6,1 5,0-5,7 Produz. (valore) variazioni % -8,8-9,0 8,0-3,1 Numero addetti unità Utilizzo impianti in % FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni Tav.4 - PRODUZIONE DELL'INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE Var. % '01/'00 Valori in tonnellate PETTINATURA ,3 FILATURA PETTINATA ,3 FILATURA CARDATA ,4 TESSITURA ,6 * tessuti pettinati e semipett ,5 * tessuti cardati ,4 Indici 1997=100 PETTINATURA FILATURA PETTINATA FILATURA CARDATA TESSITURA * tessuti pettinati e semipett * tessuti cardati FONTE: Sistema Moda Italia - Nostre elaborazioni 48

65 Capitolo 5 Settori industriali Tav.5 - PRINCIPALI IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN TONNELLATE TOTALE ITALIA Var. % '01/'00 NASTRO ,2 - di lana e peli pettinati ,8 - di fibre chimiche ,0 FILATI PER INDUSTRIA ,6 - di lana e peli fini cardati ,2 -di lana e peli fini pettinati ,2 -di fibre acriliche pure ,4 -di fibre sintetiche/lana ,6 FILATI PER AGUGLIERIA ,6 -di lana ,8 -di fibre chimiche ,1 TESSUTI ,2 -di lana cardata ,1 -di lana pettinata ,4 -di fibre sintetiche/lana (a) ,6 -di fibre artificiali/lana ,1 COPERTE E PLAIDS (b) ,7 TOTALE GENERALE ,0 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 49

66 Capitolo 5 Settori industriali Tav.6 - PRINCIPALI ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN TONNELLATE TOTALE ITALIA Var. % '01/'00 NASTRO ,6 - di lana e peli pettinati ,2 - di fibre chimiche ,2 FILATI PER INDUSTRIA ,5 - di lana e peli fini cardati ,7 -di lana e peli fini pettinati ,6 -di fibre acriliche pure ,8 -di fibre sintetiche/lana ,4 FILATI PER AGUGLIERIA ,0 -di lana ,7 -di fibre chimiche ,4 TESSUTI ,5 -di lana cardata ,2 -di lana pettinata ,9 -di fibre sintetiche/lana (a) ,4 -di fibre artificiali/lana ,8 COPERTE E PLAIDS (b) ,1 TOTALE GENERALE ,9 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 50

67 Capitolo 5 Settori industriali Tav.7 - PRINCIPALI IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN MIGLIAIA DI EURO TOTALE ITALIA IMPORTAZIONI VAR. % PRODOTTI '01/00 NASTRO ,4 - di lana e peli pettinati ,2 - di fibre chimiche ,7 FILATI PER INDUSTRIA ,0 - di lana e peli fini cardati ,5 - di lana e peli fini pettinati ,9 - di fibre acriliche pure ,8 - di fibre sintetiche/lana ,4 FILATI PER AGUGLIERIA ,2 - di lana ,4 - di fibre chimiche ,1 TESSUTI ,6 - di lana cardata ,1 - di lana pettinata ,6 - di fibre sintetiche/lana ,9 - di fibre artificiali/lana ,3 COPERTE E PLAIDS (a) ,5 TOTALE GENERALE ,1 (a) Escluse le coperte e plaids di cotone. (b) Esclusi tappeti "Kelim", "Schumacks", "Karamanie" e simili. FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 51

68 Capitolo 5 Settori industriali Tav.8 - PRINCIPALI ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN MIGLIAIA DI EURO TOTALE ITALIA PRODOTTI ESPORTAZIONI VAR. % '01/'00 NASTRO ,7 - di lana e peli pettinati ,9 - di fibre chimiche ,8 FILATI PER INDUSTRIA ,5 - di lana e peli fini cardati ,6 - di lana e peli fini pettinati ,3 - di fibre acriliche pure ,3 - di fibre sintetiche/lana ,8 FILATI PER AGUGLIERIA ,9 - di lana ,2 - di fibre chimiche ,5 TESSUTI ,8 - di lana cardata ,6 - di lana pettinata ,7 - di fibre sintetiche/lana (a) ,5 - di fibre artificiali/lana ,2 COPERTE E PLAIDS (b) ,7 TOTALE GENERALE ,2 (a) All'export sono compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero. (b) Escluse le coperte e plaids di cotone. FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 52

69 Capitolo 5 Settori industriali Tav.9 - COSTO ORARIO MANODOPERA LANIERA BIELLESE DICEMBRE DICEMBRE 2001 VARIAZIONI % COSTO ORARIO INDICI SULL'ANNO (lire) (1985=100) PRECEDENTE DICEMBRE ,0 11,6 DICEMBRE ,7 7,7 DICEMBRE ,2 7,9 DICEMBRE (a) 123,9 6,6 DICEMBRE ,7 11,2 DICEMBRE ,0 6,8 DICEMBRE ,0 9,5 DICEMBRE (b) 159,3-1,0 DICEMBRE ,3 1,8 DICEMBRE ,1 2,4 DICEMBRE ,2 4,2 DICEMBRE ,3 4,1 DICEMBRE ,7 3,5 DICEMBRE (c) 100,0 DICEMBRE ,2 1,2 DICEMBRE ,5 1,3 DICEMBRE ,7 3,0 (a) Tale valore non considera i maggiori oneri derivanti da modifiche nella fiscalizzazione a partire da Dicembre '88 (b) Dal è stata soppressa l'indennità di contingenza e modificata la fiscalizzazione a favore di una riduzione del costo del lavoro (c) I dati del 1998 e 1999 non sono comparabili con i precedenti a causa dell'introduzione dell'irap e della soppressione del contributo al SSN FONTE: Rilevazioni U.I.B. 53

70 Capitolo 5 Settori industriali 5.2. Industria meccanica Nel 2001 il settore delle macchine tessili ha registrato un consolidamento dei risultati ottenuti l anno prima. Così dopo un 2000 di forte crescita, sia nell attività produttiva che nelle esportazioni, il 2001 ha visto incrementi contenuti sia della produzione che dell export. I dati di consuntivo a livello nazionale indicano una produzione di macchine tessili pari a milioni di Euro con un aumento del 4,7% rispetto al Le esportazioni a loro volta sono cresciute del 5,4% attestandosi su un valore di milioni di Euro. A pesare sulla performance del settore è stata in particolare la negativa situazione congiunturale che ha contraddistinto importanti economie, quali quella degli Stati Uniti ed dell Unione Europea. A ciò si aggiunga la crisi economico-finanziaria che ha colpito importanti mercati di sbocco per l export italiano. L Asia continua ad acquisire un peso maggiore quale importatrice di macchine tessili prodotte in Italia: la Cina, in particolare, fornisce le maggiori soddisfazioni agli imprenditori italiani del settore. Su questo mercato le esportazioni nazionali del comparto sono raddoppiate rispetto al 2000; per contro altri importanti mercati, quali Stati Uniti e Turchia, hanno visto flettere il totale export. 54

71 Capitolo 5 Settori industriali Tav.10 MACCHINE PER L INDUSTRIA TESSILE TOTALE ITALIA Var. % '01/'00 a) Quadro di sintesi (milioni i Euro se non diversamente specif.) Fatturato ,7 Esportazioni ,4 Importazioni ,7 Saldo commerciale ,5 Utilizzazione degli impianti (%) ,2 Numero di addetti (unità) ,4 b) Produzione (milioni di euro) Macchine per : filatura e accessori ,8 tessitura e accessori ,1 maglieria e accessri ,0 tintura, stampa, finissaggio ,3 stirolavanderia e altri ,6 TOTALE ,7 c) Scambi con l'estero (milioni di euro) Importazioni Esportazioni Var. % Var. % Macchine per : filatura e accessori , ,2 tessitura e accessori , ,4 maglieria e accessri , ,3 tintura, stampa, finissaggio , ,5 stirolavanderia e altri , ,2 TOTALE , ,4 FONTE: Acimit, Nostre elaborazioni 55

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73 Capitolo 6 Edilizia 6. EDILIZIA Continua la crescita costante del numero delle imprese attive del settore costruzioni salite, al 31 dicembre 2001, a quota unità; nell ultimo anno (dicembre 2000 dicembre 2001), a fronte di 251 iscrizioni, si sono cancellate 191 imprese; il tasso di crescita nell anno è stato pari al 3,3%, inferiore a quello del 2000 (4%) ma comunque ancora su valori positivi. La gran parte di queste imprese riveste carattere artigiano: le imprese attive al 31/12/2001 classificabili come industriali (o comunque non artigiane) sono 260. Nel corso del 2001 l occupazione presso le imprese a carattere non artigiano si è mantenuta stabile, pari a circa operai in media annua; cresce peraltro il ricorso al lavoro straordinario, come testimonia il dato relativo alle ore lavorate: totale annuo , +2,9% rispetto al La seconda annualità dell Indagine congiunturale sul settore edile biellese, svolta in collaborazione con Collegio dei Costruttori Edili del Biellese e Giovani Imprenditori Edili su un campione rappresentativo delle sole imprese di costruzione a carattere industriale, evidenzia risultati sostanzialmente rispondenti alle attese, secondo quanto previsto dal campione in occasione della rilevazione del gennaio scorso (Tav.2). In ritardo rispetto a quanto accaduto a livello nazionale, che ha registrato nel 2000 i valori record di crescita, l edilizia industriale della provincia sembra aver raggiunto la vera ripresa proprio nel 2001: +10,9% la crescita del fatturato rispetto all anno precedente. A trainare il settore delle costruzioni sono state principalmente le medie (10-20 addetti) e grandi (> 20 addetti) imprese; viceversa più difficoltà sembrano aver incontrato le piccole aziende che denunciano per l anno appena concluso una sostanziale stabilità dei volumi di fatturato (-0,7%). La dinamica delle concessioni rilasciate in provincia nel corso dell anno (Tav.1) merita una precisazione: il forte decremento registrato complessivamente nel 2001 rispetto all anno precedente (-69% circa) è dovuto all inizio delle procedure per la costruzione del nuovo ospedale avviate proprio nel L edilizia residenziale, in controtendenza con il dato riferito ai fabbricati non residenziali ed ai risultati dell anno precedente, risulta in forte crescita (+34,5%). 57

74 Capitolo 6 Edilizia Tav.1 CONCESSIONI RILASCIATE NELL ANNO 2001 TIPO FABBRICATI Var. % 01/00 RESIDENZIALI ,5 NON RESIDENZIALI ,0 IN COMPLESSO ,9 NOTA BENE: valori in metri cubi FONTE: Indagine ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica C.C.I.A.A. Biella Tav.2 INDAGINE CONGIUNTURALE SULL EDILIZIA: PRINCIPALI RISULTATI ANNO 2000 ANNO 2001 ANDAMENTO DEL FATTURATO Fatturato (variazione % rispetto all'anno precedente) -1,2% +10,9% Previsioni per l'anno successivo +3,9% -1,1% Portafoglio ordini (periodo di produzione assicurato) 12 mesi 9 mesi SITUAZIONE CANTIERI Fino a 1 miliardo 70% 65% Oltre 1 miliardo 30% 35% Imprese del campione operanti fuori provincia 30% 28% Quota del fatturato per lavori fuori provincia 10% 13% STRUTTURA OCCUPAZIONALE DEL CAMPIONE Titolari e soci 20% 19% Operai 60% 62% di cui specializzati o qualificati 81% 81% comuni 19% 19% Impiegati 15% 14% Apprendisti 5% 5% COMPOSIZIONE FATTURATO Appalti 73% 78% di cui pubblici 45% 29% privati 55% 71% di cui per ristrutturazioni 54% 57% per nuove costruzioni 46% 43% In proprio 27% 22% di cui per ristrutturazioni 20% 21% per nuove costruzioni 80% 79% Totale ristrutturazioni 45% 58% Totale nuove costruzioni 55% 42% FONTE: CCIAA Biella - Indagine congiunturale sull'edilizia, anno

75 Capitolo 6 Edilizia Tav.3 ORE LAVORATE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI EDILI MESI Var. % 01/00 Gennaio ,9 Febbraio ,2 Marzo ,0 Aprile ,5 Maggio ,3 Giugno ,2 Luglio ,3 Agosto ,2 Settembre ,8 Ottobre ,8 Novembre ,9 Dicembre ,5 TOTALE ,9 FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni Tav.4 NUMERO OPERAI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI EDILI MESI Var. 01/00 Ass. % Gennaio ,6 Febbraio ,7 Marzo ,3 Aprile ,9 Maggio ,7 Giugno ,1 Luglio ,9 Agosto ,2 Settembre ,6 Ottobre ,2 Novembre ,8 Dicembre ,5 MEDIA ANNUA ,7 FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni 59

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77 Capitolo 7 Commercio 7. COMMERCIO Per il settore commerciale le indicazioni provenienti dai dati statistici relativi all anno 2001 forniscono un quadro diversificato. Dopo cinque anni consecutivi contraddistinti da un costante decremento, ed un anno nel quale si è registrata l inversione di tendenza (nel 2000: +0,5%), nel 2001 il numero di imprese commerciali attive biellesi si è registrato stabile raggiungendo quota unità, sei in più rispetto al precedente anno. La tavola 1, relativa alla disaggregazione per zone geografiche, rappresenta efficacemente l'andamento contrapposto della consistenza sul territorio delle imprese commerciali nelle singole aree. I dati di fonte camerale relativi agli esercizi del solo commercio al dettaglio presentano per l anno 2001 il consueto aumento dei punti vendita, secondo una tendenza costante a partire dalla riforma Bersani: la tavola 2 evidenzia la crescita degli esercizi specializzati di entrambi i comparti (alimentare e non alimentare). Rispetto all andamento nazionale, il settore commerciale biellese segnala una condizione di maggiore difficoltà. La dinamica delle vendite rispetto all anno precedente registrata nell ultimo trimestre dell anno è ancora negativa e va a chiudere il trend sfavorevole delle transazioni che ha caratterizzato tutto il L anno si è infatti aperto con un saldo ottimisti-pessimisti del 33% per la variabile andamento tendenziale delle vendite, ha proseguito con un saldo ancora a favore dei pessimisti ma su livelli più accettabili nel secondo trimestre dell anno (-14%), per ricadere nel periodo estivo a quota 31% e terminare con un 23%. Il commercio al dettaglio nel periodo (grafico 1) evidenzia con forza come quest ultimo anno sia stato decisamente il più nefasto dei quattro. Infatti dopo due anni di andamenti ampiamente ondivaghi ma su medie buone, l ultimo biennio ha registrato valori negativi con intensità via via crescente. 61

78 Capitolo 7 Commercio Tav.1 - DISTRIBUZIONE DELLE ATTIVITA' COMMERCIALI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE ZONE /'00 1 Biella e frazioni ,4% 2 Valle d'andorno ,7% 3 Alta Valle Cervo ,0% 4 Pianura Elvo - Cervo ,0% 5 Serra - Lago ,7% 6 Valle dell'elvo ,3% 7 Colline centrali ,2% 8 Colline orientali ,2% 9 Valle Strona di Mosso ,8% 10 Valle del Sessera ,6% 11 Cossato ,8% TOTALE BIELLESE ,1% FONTE: Infocamere Stock view - Nostre elaborazioni NOTA: per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.5 Tav.2 - COMMERCIO AL DETTAGLIO: CONSISTENZA E FLUSSI ANNO 2001 Alimentare Non alim. Misto Totale ESERCIZI AL Numero esercizi Superficie di vendita (mq) APERTURE ANNO 2001 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) CESSAZIONI ANNO 2001 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) SALDO Numero esercizi Superficie di vendita (mq) FONTE: Infocamere Trade view - Nostre elaborazioni 62

79 Capitolo 7 Commercio Tav.3 ANDAMENTO DELLE VENDITE DEL SETTORE COMMERCIALE VOLUME DELLE VENDITE* ANNO 2000 ANNO trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim AUMENTO 27% 28% 35% 44% 30% 35% 26% 34% DIMINUZIONE 42% 41% 65% 56% 70% 65% 74% 66% SALDO +15% +13% +30% +12% +40% +30% +47% +32% * Rispetto allo stesso trimestre anno precedente Grafico 1 INDICE DI ANDAMENTO DELLE VENDITE DEL SETTORE COMMERCIALE +1 +0,44 +0,60 +0,26 +0,32 +0,14-0,35-0,24 +0,07-0,13-0,07-0,15-0,27-0,28-0,40-0,25-0, NOTA BENE: L'indice è stato ricavato come media ponderata delle risposte raccolte presso le imprese, ed è oscillante tra i valori di -1 (massimo pessimismo) e +1 (massimo ottimismo) FONTE (Tav.3 e Grafico 1): CCIAA di Biella Indagine congiunturale trimestrale 63

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81 Capitolo 8 Turismo 8. TURISMO L industria turistica è senza ombra di dubbio uno dei settori che hanno assunto nel corso del tempo un importante posto all interno dell economia biellese. A dimostrazione di ciò si rileva il continuo aumento dell insieme delle strutture destinate al soggiorno dei visitatori che ha raggiunto nel 2001 quota 100 (di cui 45 alberghiere e 55 extra-alberghiere). Il numero dei posti letto, invece, si è sensibilmente contratto (-1% nell anno) portandosi a quota 5.396: una tendenza causata dalla chiusura di strutture di tipo alberghiero, e da un recupero solo parziale della capacità ricettiva grazie all avvio di nuove attività non tradizionali (agriturismo, B&B, ecc.) Dopo quattro anni di crescita, le presenze di visitatori nel corso del 2001 rilevate dal Servizio Turismo della provincia di Biella sono diminuite rispetto all anno precedente: , nel 2000 erano state Contrariamente a quanto era accaduto lo scorso anno a fronte di un aumento di presenze nel settore alberghiero (+8,6%, nel 2000 aveva fatto registrare una diminuzione del 4%) si è contrapposta una contrazione di quello extra-alberghiero (-18%, nel 2000 era risultato in crescita del +32% circa). La distribuzione mensile delle presenze, sintetizzata nel consueto grafico 2 - Arrivi e presenze in provincia di Biella Riepilogo mensile, ci fornisce importanti informazioni sulle motivazioni alla base del calo presenze, sulla tipologia dei turisti che sono soliti frequentare il Biellese e soprattutto sulle iniziative che maggiormente hanno attratto presenze sul territorio. Va innanzi tutto segnalato che la dinamica negativa del flusso turistico potrebbe essere stata influenzata da due fattori occasionali: la crisi congiunturale economica potrebbe aver causato una complessiva contrazione del cosiddetto turismo d affari, con effetti rilevabili nel corso di tutto l anno; nel mese di ottobre si è verificato un anomalo calo di arrivi e presenze di turisti soprattutto stranieri che va presumibilmente ricondotto almeno in parte ad un effetto 11 settembre : una diminuzione del 15% circa rispetto allo stesso mese dell anno precedente (oltre presenze in meno), che, come si può notare, corrisponde proprio alla differenza complessiva fra i dati 2000 e

82 Capitolo 8 Turismo Ma le differenze fra i due anni non riguardano solo il periodo autunnale. L anno è partito sotto tono recuperando presenze durante la primavera inoltrata: in particolare maggio e giugno hanno registrato rispettivamente e presenze in più rispetto al precedente anno. Sicuramente in parte hanno fatto da traino tre iniziative sportive che hanno caratterizzato il periodo: la corsa podistica Biella-Oropa-Montecamino, i Campionati italiani a prove multiple di atletica leggera ed infine il Torneo di tennis Challenger, che fino all anno precedente veniva organizzato in settembre e che ha dunque spostato il proprio bacino di visitatori dal periodo tardo estivo a quello tardo-primaverile. In estate si sono assicurate le medesime presenze dell anno precedente e, dopo un autunno leggermente sotto tono per le motivazioni che abbiamo già enunciato, si è registrato un dicembre al di sopra delle medie storiche. Sicuramente in quest ultima parte dell anno ha influito l inaugurazione, avvenuta il 16 dicembre, della mostra I segreti di un collezionista - Le straordinarie raccolte di Cassiano dal Pozzo ( ), i cui effetti sull afflusso di turisti saranno più evidenti nei riepiloghi 2002 (si parla di visitatori in tre mesi, di cui da fuori provincia). La distribuzione degli arrivi e delle presenze per paese di provenienza dei visitatori stranieri non presenta particolari sorprese con Germania, Francia e Regno Unito che rappresentano il 33% circa delle presenze straniere sul territorio (vanno in questo caso considerate le numerose visite d affari, visti gli stretti rapporti commerciali dei tre paesi con le aziende biellesi). In totale gli arrivi di turisti stranieri sono diminuiti (da a ) ma è aumentato il numero delle presenze segno che questi visitatori si sono fermati mediamente più giorni sul territorio. Il cartogramma che illustra la distribuzione delle presenze visitatori italiani ( ) per regione di provenienza mostra quanto segue: la maggioranza del visitatori nazionali proviene dal Piemonte (94.697), altre regioni importanti dal punto di vista del flusso turistico verso Biella sono Lombardia e Veneto (rispettivamente circa e ). Fra le regioni del meridione si mettono in evidenza la Sicilia, la Campania, la Puglia e la Sardegna. 66

83 Capitolo 8 Turismo Tav.1 STRUTTURE RICETTIVE E POSTI LETTO PER ZONE GEOGRAFICHE Variazioni 2001/2000 ZONE Albergh. Extra albergh. TOTALE Albergh. Extra albergh. TOTALE ASSOLUTE % STRUTTURE RICETTIVE POSTI LETTO 1 Biella e frazioni Valle d'andorno Alta Valle Cervo Pianura Elvo - Cervo % 5 La Serra % 6 Valle dell'elvo % 7 Colline centrali % 8 Colline orientali Valle Strona di Mosso Valle del Sessera % 11 Cossato TOTALE BIELLESE % 1 Biella e frazioni % 2 Valle d'andorno Alta Valle Cervo Pianura Elvo - Cervo % 5 La Serra % 6 Valle dell'elvo % 7 Colline centrali % 8 Colline orientali % 9 Valle Strona di Mosso % 10 Valle del Sessera % 11 Cossato TOTALE BIELLESE % FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni NOTE: 1) Per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.5 2) I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. 3) Per strutture extra-alberghiere si intendono: Camere, Case, Appartamenti affittati da imprese e da privati, Campeggi e Villaggi turistici, Alloggi Agrituristici, Ostelli per la gioventù, Case per ferie, Rifugi alpini. 67

84 Capitolo 8 Turismo Tav.2 PRESENZE TURISTICHE NELLA PROVINCIA DI BIELLA SETTORE VISITATORI ANNI Alberghiero Extra-alberghiero Totale ITALIANI STRANIERI TOTALE Variaz % 2001/ ,62% -17,93% -0,97% FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni Grafico 1 PRESENZE TURISTICHE ANNI

85 Capitolo 8 Turismo Tav.3 ARRIVI E PRESENZE IN PROVINCIA DI BIELLA RIEPILOGO MENSILE SETTORE MESI Alberghiero Extra-alberghiero TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE TOT Grafico 2 PRESENZE TURISTICHE SERIE MENSILE ANNI GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC FONTE (Tav.3 e Grafico 2): Provincia di Biella, Servizio Turismo Nostre elaborazioni 69

86 Capitolo 8 Turismo Tav.4 TURISTI STRANIERI PER PAESE DI PROVENIENZA ANNI PAESI ARRIVI PRESENZE Austria Belgio Croazia Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Islanda Jugoslavia Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Russia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera/Liechtenstein Turchia Ungheria Ex Unione sovietica Altri Europei Canada Stati Uniti Messico Venezuela Brasile Argentina Altri America Latina Cina Giappone Corea del Sud Altri Asiatici Israele Altri Medio Oriente Egitto Africa Mediterranea Rep. Sudafricana Altri Africani Australia Nuova Zelanda Altri Extra-europei TOTALE FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni 70

87 Capitolo 8 Turismo Grafico 3 TURISTI ITALIANI PER REGIONE DI PROVENIENZA ANNO 2001 FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo Nostre elaborazioni 71

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89 Capitolo 9 Artigianato 9. ARTIGIANATO L artigianato biellese sembra godere di ottima salute: si è protratta nel 2001 la fase congiunturale favorevole che già aveva caratterizzato tutto il 2000 e gli ultimi mesi del È quanto emerge dalla consueta indagine svolta dall Ufficio Studi della Camera di Commercio, con la collaborazione delle locali associazioni di categoria CNA e Confartigianato, su un campione di settanta imprese rappresentative di circa 600 addetti. La tabella Movimprese qui pubblicata evidenzia come nel 2001 la consistenza delle imprese artigiane biellesi abbia fatto registrare un aumento dello 0,4% rispetto al 2000, raggiungendo quota Il mondo degli imprenditori artigiani mostra segnali di crescita già da diverso tempo: anche quest anno il saldo tra iscritte e cessate risulta positivo (27 unità), anche se su livelli inferiori al passato. Come di consueto, l analisi settoriale offre interessanti spunti di riflessione: permane il consueto dinamismo positivo del settore delle costruzioni (+84 unità) anche se su toni più bassi rispetto alle performances registrate negli anni passati; a questa crescita si contrappone la consueta diminuzione del settore delle Attività manifatturiere (-1,1%) con particolare evidenza per i comparti Industrie tessili (-4%) e Fabbricazione prodotti in metallo (-3,9%); in lieve diminuzione anche il settore del commercio, che, perdendo 14 unità, raggiunge quota 534 (-2,6%); pressoché stabili gli altri settori di una certa rilevanza. Come già anticipato in premessa, negli ultimi quattro semestri l indagine congiunturale sull artigianato biellese ha sempre evidenziato un saldo ottimistipessimisti ampiamente positivo per quanto concerne l andamento della produzione tendenziale: +44% e +60% rispettivamente nei due semestri del 2000, +47% e +42% nel 2001 (tavola 2). L analisi settoriale mostra tutti segni positivi anche se premia in maggiore misura gli artigiani dell industria manifatturiera (+35%), in particolare quella tessile (+50%) e dei servizi (+52%), rispetto a quelli operanti in edilizia (+27%). Si conferma in tutti i comparti la tendenza ad una pericolosa erosione dei margini in conseguenza dell aumento dei costi di produzione. 73

90 Capitolo 9 Artigianato Tav.1 CONSISTENZA DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER SETTORE RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Estrazioni di minerali Attività manifatturiere Prod. e distrib. energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Servizi in generale Imprese non classificate TOTALE Grafico 1 CONSISTENZA DELLE IMPRESE ARTIGIANE FONTE (Tav.1 e Grafico 1): fino al 1999: Banca dati SAST; dal 2000: Movimprese 74

91 Capitolo 9 Artigianato Tav.2 ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DEL SETTORE ARTIGIANO VOLUME DELLE VENDITE* ANNO 2000 ANNO semestre 2 semestre 1 semestre 2 semestre AUMENTO 72% 80% 73% 71% DIMINUZIONE 28% 20% 27% 29% SALDO +44% +60% +46% +42% *Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente Grafico 2 ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DEL SETTORE ARTIGIANO 100% 80% 60% 72% 80% 73% 71% 40% 20% 28% 20% 27% 29% 0% 1 semestre 2 semestre 1 semestre 2 semestre ANNO 2000 ANNO 2001 AUMENTO DIMINUZIONE FONTE (Tav.2 e Grafico 2): CCIAA di Biella Indagine congiunturale semestrale 75

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93 Capitolo 10 Agricoltura 10. AGRICOLTURA L andamento meteoclimatico del 2001 è stato complessivamente poco propizio per lo sviluppo delle attività agricole: forte siccità ad inizio anno e nei mesi autunnali ed invernali (per un valore pluviometrico complessivo decisamente sotto la media); grandinate nel periodo estivo nelle zone della vite e dei frutteti. I cereali autunno-vernini non sono stati favoriti dall andamento climatico: l autunno del 2000 aveva reso difficili le semine per le notevoli precipitazioni piovose e le colture hanno manifestato spesso sofferenza da asfissia. Il riso ha invece avuto una annata piuttosto buona dal punto di vista della produzione, anche se la superficie investita è calata rispetto al passato. La siccità ha penalizzato le produzioni di mais, che si sono attestate su valori medio-bassi, anche per gli attacchi di parassiti favoriti dai fattori climatici. La superficie investita a mais si conferma intorno ai ettari, mentre quella seminata a soia è in calo, in parte a causa delle difficoltà di reperimento di seme sul mercato: circa ettari. Il settore florovivaistico biellese archivia un annata 2001 mediamente soddisfacente. E continuata la fase favorevole del settore che ha visto crescere l interesse verso il verde ed i giardini con la naturale conseguenza della crescita del numero degli operatori del settore, i quali attraggono, anche grazie al successo delle fiere internazionali, non solo clientela locale ma anche acquirenti stranieri. Questa espansione su nuovi mercati richiede naturalmente un maggiore sforzo nella commercializzazione del prodotto; la forza della imprese florovivaistiche biellesi è comunque, come per altri settori, la qualità del prodotto che sembra far superare le riserve di un maggior prezzo sul mercato. Una particolarità di quest ultimo anno è stata la crescente richiesta degli Aceri Giapponesi di tutte le taglie, la produzione di tale pianta ornamentale è risultata essere cospicua anche in relazione al clima favorevole della provincia di Biella. La viticoltura ha vissuto un annata contraddittoria: le uve raccolte si sono dimostrate di ottima qualità, ma la produzione si è ridotta sensibilmente (-20%) rispetto alla peraltro eccezionale vendemmia 2000, anche a causa della riduzione della superficie coltivata a vite (-9%). 77

94 Capitolo 10 Agricoltura Anche le produzioni destinate a DOC hanno risentito delle avverse condizioni climatiche (solo le alte temperature registrate in settembre hanno migliorato la situazione, favorendo la maturazione), nonché di violenti attacchi di crittogami nel periodo tardo-primaverile, che hanno pesantemente condizionato la resa in caso di intervento non tempestivo. La produzione provinciale complessiva è calata del 12% rispetto all anno precedente; particolarmente pesante la riduzione per i DOC più pregiati, Bramaterra (-25%) e Lessona (-36%), mentre tiene complessivamente l Erbaluce (-5%), considerati anche i danni dovuti alla grandine. Diverso il quadro per i cosiddetti DOC di ricaduta : il Coste della Sesia contiene la riduzione di produzione in un 5% complessivo, mentre il Canavese fa registrare un incremento di ben 43 punti percentuali, presumibilmente a causa di scelte vendemmiali diverse rispetto al 2000 in considerazione della minore qualità delle uve. Risulta sempre consistente, seppur in calo del 17% rispetto al 2000, la quantità di uve conferite fuori provincia per la vinificazione: nel 2001 la quota raggiunta è stata pari al 25% della produzione provinciale, comprendendo tra l altro la totalità delle uve destinate alla preparazione del Caluso Passito, il rinomato vino liquoroso ottenuto da vitigno Erbaluce. Per quanto riguarda il settore zootecnico, negli ultimi diciotto mesi il numero di capi è complessivamente aumentato, in percentuale rilevante soprattutto nel comparto suinicolo (+34%). Il mercato delle carni bovine ha risentito di una consistente flessione, in conseguenza del primo caso di B.S.E. in Italia, nel gennaio 2001; anche per questo fatto, che ha reso meno conveniente la macellazione dei capi, la consistenza degli allevamenti è risultata in crescita (+9%, soprattutto grazie all incremento del +29% dei bovini di età inferiore ad un anno). Per completare il quadro, è opportuno aggiornare la situazione danni per quanto riguarda le devastazioni operate dai cinghiali nel corso del 2001: dai dati raccolti dal Servizio Agricoltura si evince un aumento rispetto al 2000 del numero di denunce (passate da 500 a 530) ed una leggera diminuzione dell importo complessivo stimato dei danni (da 480 a circa 435 milioni di lire). 78

95 Capitolo 10 Agricoltura Tav.1 CONSISTENZA DEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI IN PROVINCIA DI BIELLA dic-01 giu-00* VARIAZIONI Assolute % TOTALE BOVINI % di età inferiore ad un anno % maschi da 1 a 2 anni % femmine da 1 a 2 anni % riproduttori oltre 2 anni vacche da latte % altre vacche % tori % altri bovini % TOTALE OVINI % TOTALE CAPRINI % TOTALE EQUINI % TOTALE SUINI % TOTALE STRUZZI % * In attesa della divulgazione dei risultati definitivi del Censimento dell'agricoltura, al fine di evitare duplicazioni nella raccolta di dati statistici, l'indagine al 1 dicembre 2000 non è stata svolta NOTA BENE: i dati di consistenza comprendono gli animali da ingrasso FONTE: ISTAT- Indagine sulla consistenza degli allevamenti Tav.2 SUPERFICIE TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI BIELLA SUPERFICIE AGRARIA E FORESTALE HA Superficie agraria utile HA Pioppete e boschi HA FONTE: Provincia di Biella - Assessorato Agricoltura. Nostre elaborazioni 79

96 Capitolo 10 Agricoltura Tav.3 DISTRIBUZIONE COLTURALE PER SEMINATIVI - PROVINCIA DI BIELLA, ANNO 2001 Superficie Distrib. % 2001/00 Leguminose ha ,5% -7,45% Foraggere ha ,1% +3,32% Cereali ha ,0% -2,64% di cui Avena ha 15 0,1% -82,35% Frumento tenero ha 260 1,0% -7,14% Mais ha ,8% -1,27% Orzo ha 150 0,6% -11,76% Riso ha ,3% -1,49% Segale ha 12 0,0% -20,00% Triticale ha 73 0,3% -2,67% Coltivazioni industriali ha 233 0,9% -16,49% Coltivazioni orticole ha 123 0,5% -12,36% Colture ornamentali ha 210 0,8% +0,00% Coltivazioni legnose ha 533 2,0% -10,92% di cui Vite per uva da vino ha 332 1,3% -5,14% Terreni a riposo ha 55 0,2% n.d. TOTALE ha % -0,11% Grafico 1 DISTRIBUZIONE COLTURALE PER SEMINATIVI FONTE (Tav.3 e Grafico 2): Provincia di Biella - Assessorato Agricoltura. Nostre elaborazioni 80

97 Capitolo 10 Agricoltura Tav.4 PRODUZIONE VINICOLA DELLA PROVINCIA DI BIELLA, ANNO 2001 UVA DA VINO /00 Superficie in produzione ha ,6% uva per vini D.O.C. - D.O.C.G. ha 66,98 66,98 +0% uva per vini da tavola ha 253,02 293,59-14% Produzione t % Resa t / ha 6,8 8,0-15% BRAMATERRA CANAVESE COSTE DELLA SESIA LESSONA ERBALUCE DI CALUSO CALUSO PASSITO Uve conferite/vendute fuori provincia TOTALE PRODUZIONE PROVINCIALE Fonte: Albo Vigneti CCIAA di Biella uva q.li vino hl uva q.li vino hl uva q.li vino hl uva q.li vino hl uva q.li vino hl uva q.li 0 13 vino hl 0 4 uva q.li vino hl uva q.li vino hl % +43% -5% -36% -5% -100% -17% -12% Grafico 2 DISTRIBUZIONE % VINI DOC Erbaluce 25% Bramaterra 27% Lessona 9% Coste della Sesia 19% Canavese 20% 81

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99 Capitolo 11 Credito 11. CREDITO Nel corso del 2001 l attività di intermediazione in Provincia di Biella ha fatto rilevare un incremento degli indicatori di prestazione, proseguendo nei fatti una tendenza alla crescita già rilevata nei due anni precedenti, testimoniata nel 2001 anche dall aumento (+1,6%) degli sportelli bancari operanti in provincia (saliti da 124 a 126, uno ogni abitanti circa). L unico dato che diverge rispetto al trend più recente è quello relativo alla raccolta diretta: dopo due anni di progressiva riduzione, lo stock dei depositi bancari al 31 dicembre è cresciuto del 3,8%, ritornando al di sopra della quota milioni di euro (oltre 3 miliardi e 150 milioni di vecchie lire). Si tratta di una moderata riscoperta della liquidità dei conti correnti dovuto alla progressiva riduzione del divario con i rendimenti di titoli di stato ed analoghe forme di investimento a breve termine. Gli impieghi raggiungono un ammontare complessivo a fine 2001 di milioni di euro, segnando un aumento del 7,7% rispetto a dodici mesi prima (nel 2000 la crescita era stata del 13,6%); come già durante l anno precedente, ad un sensibile accrescimento dei prestiti non è corrisposto un proporzionale incremento delle sofferenze, che risultano anzi calate addirittura del 20%. Si tratta tutto sommato di un risultato inatteso, dato che in una fase del ciclo economico sostanzialmente negativa ci si sarebbe potuto attendere un peggioramento anche dal lato degli indicatori finanziari. Imprese e famiglie hanno invece reagito al difficile momento congiunturale aumentando il ricorso al credito bancario a sostegno di spese di investimento e riuscendo a ridurre di fatto il rischio di insolvenza. La spinta maggiore all aumento degli impieghi proviene in termini percentuali da imprese finanziarie ed assicurative (+19,9%) e famiglie consumatrici (+18,2%); in calo invece i prestiti contratti da Pubbliche Amministrazioni (-8,2%). La crescita degli impieghi del sistema produttivo si è attestata in 27 milioni di euro in più (+1,5%) rispetto al 31/12/

100 Capitolo 11 Credito Tav.1 PRINCIPALI INDICATORI DEL SETTORE CREDITIZIO Variabili Variaz. % 01/00 Depositi* ,8 Impieghi ,7 Amministrazioni Pubbliche ,2 Imprese finanziarie e assicurative ,9 Societa' non finanziarie ,5 Famiglie produttrici ,7 Famiglie consumatrici e altri ,2 Sofferenze ,1 Numero sportelli ,6 FONTE: Banca d'italia - Nostre elaborazioni (Valori espressi in milioni di euro) (Valori espressi in unità) NOTA: dati rilevati al 31/12 di ciascun anno e riferiti alla residenza della controparte * Esclusa raccolta indiretta (gestione patrimoni mobiliari, custodia titoli ecc.) Grafico 1 DISTRIBUZIONE DEGLI IMPIEGHI 4% 18% 2% 59% 18% Amministrazioni Pubbliche Societa' non finanziarie Famiglie consumatrici e altri Imprese finanziarie e assicurative Famiglie produttrici 84

101 Capitolo 12 Scambi con l estero 12. SCAMBI CON L ESTERO Nonostante il trend negativo della congiuntura internazionale, che ha chiuso l anno con una complessiva contrazione degli indicatori, le esportazioni biellesi sono cresciute del 5,7% portandosi a milioni di euro. Questo risultato positivo appare quasi una sorpresa se si pensa alla deludente performance della produzione industriale (-1,7% in media rispetto al 2000) ed al fatto che il paragone viene fatto con il 2000, anno che in serie storica ha registrato valori record. Senz altro un elemento che ha influito positivamente sul commercio internazionale nell anno è stata la continuità del basso livello dell Euro rispetto alle altre monete internazionali, che ha reso competitive tutte le merci europee destinate ai paesi extra-uem. L ammontare delle importazioni si è registrato in sostanziale stabilità assestandosi intorno ai milioni di euro. La bilancia commerciale si è mantenuta positiva su livelli più alti di quelli registrati lo scorso anno: il saldo risulta pari a 373 milioni di euro (nel 2000 era stato di 296 milioni di euro). La provincia di Biella nel 2001 ha esportato prodotti del tessile/abbigliamento per milioni di euro ed importato per 532 milioni di euro con un conseguente saldo attivo di 723 milioni di euro. La disaggregazione delle esportazioni per sottoclassi merceologiche mostra dinamiche opposte: risulta in diminuzione l export di manufatti tessili (-11,6%) e di altri prodotti tessili (-8,5%), in crescita si evidenziano, invece, le esportazioni di filati (+7,6%), di tessuti (+6,3), di stoffe a maglia (+14%) e di articoli a maglia (+10,8%). L 88% del totale export tessile è rappresentato dalla somma dei comparti filati e tessuti a cui si riconduce un valore export pari a milioni di euro. Il Grafico 1 illustra come si siano modificate alcune importanti quote dei principali mercati di sbocco dei prodotti del T/A: in calo Unione Europea (passata dal 53,7% del 2000 al 51,5% del 2001) e Stati Uniti d America (dal 4,6% al 4,3%), in crescita Hong Kong (dal 10,3% al 12,2%) e Giappone (dal 6,1% al 5,8%). In particolare Biella esporta filati per 543 milioni di euro: in continua crescita le esportazioni di questo comparto verso Hong Kong (+33% circa) che con

102 Capitolo 12 Scambi con l estero milioni di euro rappresentano quasi un quarto del totale esportazioni del settore. Il distretto inoltre vende filati in Germania (18% del totale), Regno Unito (11%) Francia (9%), Portogallo (5%), altri paesi dell Europa Centrale (5%) e Cina (3,8%). La direzione degli scambi commerciali dei 498 milioni di euro di tessuti è ancora una volta verso la Germania (che rappresenta il 24% dei prodotti tessili complessivamente esportati), il Giappone (11%), la Francia (9,8%), Hong Kong (6,5%), gli U.S.A. (6,3%), la Spagna (4,5%), il Portogallo (4,2%) ed il Canada (3,2%). 86

103 Capitolo 12 Scambi con l estero Tav.1 - IMPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) NOTA BENE: valori espressi in migliaia di euro Settori Ateco Var. % 01/00 Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura ,2 e pesca Prodotti delle miniere e delle cave ,9 Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,4 Prodotti tessili ,8 Articoli di abbigliamento e pellicce ,4 Cuoio e prodotti in cuoio ,8 Legno e prodotti in legno ,3 Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria ,2 Prodotti petroliferi raffinati ,4 Prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi , , ,7 Metalli e prodotti in metallo ,9 Macchine ed apparecchi meccanici ,6 Apparecchi elettrici e di precisione ,4 Autoveicoli ed altri mezzi di trasporto Altri prodotti dell'industria manifatturiera Energia elettrica, gas, acqua ed altri prodotti , , ,5 TOTALE ,2 FONTE: Istat, Nostre elaborazioni 87

104 Capitolo 12 Scambi con l estero Tav.2 - ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) NOTA BENE: valori espressi in migliaia di euro Settori Ateco Var. % 01/00 Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura ,0 e pesca Prodotti delle miniere e delle cave ,0 Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,3 Prodotti tessili ,2 Articoli di abbigliamento e pellicce ,9 Cuoio e prodotti in cuoio ,2 Legno e prodotti in legno ,9 Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria ,0 Prodotti petroliferi raffinati ,2 Prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi , , ,7 Metalli e prodotti in metallo ,4 Macchine ed apparecchi meccanici ,4 Apparecchi elettrici e di precisione ,5 Autoveicoli ed altri mezzi di trasporto Altri prodotti dell'industria manifatturiera Energia elettrica, gas, acqua ed altri prodotti , , ,9 TOTALE ,7 FONTE: Istat, Nostre elaborazioni 88

105 Capitolo 12 Scambi con l estero Tav.3 IMPORT - EXPORT DELLA PROVINCIA DI BIELLA DEI PRODOTTI DEL TESSILE / ABBIGLIAMENTO NOTA BENE: valori espressi in migliaia di euro IMPORT Filati Tessuti Manufatti tessili Altri prodotti tessili Stoffe a maglia Articoli a maglia Totale industria tessile Altri articoli di abbigliamento Totale Tessile/abbigliamento EXPORT Filati Tessuti Manufatti tessili Altri prodotti tessili Stoffe a maglia Articoli a maglia Totale industria tessile Altri articoli di abbigliamento Totale Tessile/abbigliamento FONTE: Istat, Nostre elaborazioni 89

106 Capitolo 12 Scambi con l estero Tav.4 IMPORT - EXPORT DELLA PROVINCIA DI BIELLA DEI PRODOTTI DEL T/A: VARIAZIONI PERCENTUALI ANNI Var. % 99/98 Var. % 00/99 Var. % 01/00 Import Export Import Export Import Export Filati -9,6 2,8 27,0 33,4 22,2 7,6 Tessuti 37,2-10,1-5,4 20,3-21,0 6,2 Manufatti tessili 25,0 1,6-20,0 9,4-33,0-11,6 Altri prodotti tessili -1,3 12,7 34,5 34,1-13,1-8,5 Stoffe a maglia -24,1 2,9 50,9 135,9 48,7 14,1 Articoli a maglia 42,5 12,1 15,3 1,1 1,0 10,8 Totale industria tessile -1,6-2,5 23,0 25,7 15,8 6,2 Altri articoli di abbigliamento 11,0 21,3 0,6 19,2 6,4 36,9 Totale Tessile/abbigliamento -0,4-1,8 20,6 25,5 14,9 7,2 Grafico 1 PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO DEI PRODOTTI DEL T/A BIELLESI ANNI 2000 E ,7 UE 4,6 USA 4,3 51,5 GIAPPONE 5,8 6,1 HONG-KONG 12,2 10, NOTA: i valori indicano il peso percentuale dei singoli mercati indicati sul totale esportazioni di prodotti del T/A della provincia di Biella. FONTE (Tav.4 e Grafico 1): Istat nostre elaborazioni 90

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