Economia Biellese 2000

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1 Unione Industriale Biellese Centro Studi Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Biella Ufficio Studi Economia Biellese 2000 Biella 2001

2 Hanno collaborato: C.C.I.A.A. di Biella Ufficio studi Carla Fiorio, coordinamento e testi Giacomo Mazzarino, elaborazione dati, testi e appendice Stima del valore aggiunto provinciale U.I.B. Centro Studi Nicoletta Bonino, gestione ed elaborazione dati Stampa : Litocopyvercelli Copertina: Prograf s.a.s. - Biella

3 INDICE Presentazione 2000: sintesi di un anno I 1. DEMOGRAFIA Evoluzione demografica della provincia di Biella Struttura della popolazione biellese per sesso ed età SCUOLA MERCATO DEL LAVORO Forze di lavoro Cassa integrazione guadagni DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE SETTORI INDUSTRIALI Industria laniera Industria meccanica EDILIZIA COMMERCIO 57

4 8. TURISMO ARTIGIANATO AGRICOLTURA CREDITO SCAMBI CON L ESTERO PROTESTI E FALLIMENTI PREZZI 95 APPENDICI 1. Stima del valore aggiunto provinciale BIELLA, produces : promozione del distretto biellese e percorso progettuale per la creazione del marchio Ricerca bibliografica sull economia Biellese 133 INDICE DELLE TAVOLE 137 INDICE DEI GRAFICI 143

5 Presentazione La prima edizione di Economia Biellese del nuovo millennio si presenta profondamente rinnovata nei contenuti e nella veste grafica. Non sarà sfuggita agli attenti ed affezionati lettori del volume la scelta di inserire in copertina il marchio Biella, produces, che ha visto la luce proprio nel corso del 2000 e del quale si dà ampio resoconto in appendice. Si tratta di una scelta sì di immagine, ma anche di sostanza: è impossibile negare che ormai i processi decisionali, a qualsiasi livello, istituzionale, aziendale e familiare, si basano sull acquisizione di adeguate informazioni e conoscenze statistiche. In quest ottica, Economia Biellese si pone l obiettivo di diventare la principale fonte di reperimento di tali informazioni per tutti coloro che vivono e lavorano nel distretto e che si identificano nello slogan made in Biella mirabilmente sintetizzato dal marchio di distretto. Da qui lo sforzo di ampliare la documentazione statistica contenuta nella pubblicazione, a cominciare dai rinnovati capitoli su popolazione, mercato del lavoro, credito e commercio estero, per finire con la corposa appendice sul valore aggiunto provinciale che, utilizzando dati di fonte Tagliacarne, tenta di colmare una lacuna informativa, quella relativa alla determinazione della ricchezza prodotta a livello locale. Ringraziamo gli Enti che con la consueta disponibilità rendono possibile la realizzazione di questo lavoro. GIANFRANCO DE MARTINI Presidente C.C.I.A.A. MASSIMO MARCHI Presidente U.I.B.

6 2000: sintesi di un anno 2000: SINTESI DI UN ANNO Dopo un biennio di crescita moderata, nell ordine del 2%, nell anno appena trascorso l economia mondiale ha registrato un espansione da record: l incremento del Pil ha sfiorato il 5% (stima Prometeia: +4,9%), il più elevato da un decennio. La crescita del commercio mondiale si è rivelata decisamente superiore alla media degli ultimi anni ed in special modo al di sopra delle più rosee aspettative formulate da organismi internazionali ed economisti: le previsioni più ricorrenti erano per una crescita pari al 9% circa su base annua, ora le stime riferite al 2000 parlano di +11,2% rispetto al 99. Due massimi relativi in prospettiva storica raggiunti soprattutto grazie alla forte accelerazione che ha caratterizzato il primo semestre dell anno, risultato del favorevole sviluppo economico non solo dei paesi industrializzati ma anche dei paesi produttori di materie prime. I

7 2000: sintesi di un anno Protagonista ancora una volta l economia statunitense, che nel primo semestre 2000 ha ottenuto una performance tanto robusta da costringere la Federal Reserve a ben tre successivi aumenti del tasso di sconto. La seconda parte dell anno ha avuto toni più pacati, si sono evidenziati segnali di stabilizzazione e rallentamento che hanno indotto anche ad una maggiore cautela nelle stime per il periodo immediatamente successivo. Nonostante la frenata dell industria manifatturiera nel terzo trimestre dell anno, la crescita dell economia americana è stata nell anno 2000 del 5%. Gli Stati Uniti hanno vissuto due semestri a ritmi completamente opposti ed hanno dovuto affrontare il delicato passaggio da una velocità di crescita nettamente superiore al potenziale ad una più sostenibile. Il rallentamento si è rivelato già tangibile nel corso degli ultimi mesi dell anno: sono calati gli ordini dei beni durevoli, la fiducia delle famiglie, il superindice ed anche l occupazione. La difficoltà degli osservatori, per tutto il secondo semestre dell anno, è consistita nel comprendere se i dati esprimessero semplicemente l auspicato rallentamento fisiologico (soft-landing) oppure se queste avvisaglie preludessero ad una più intensa caduta (hard-landing). Sicuramente gli alti tassi di interesse ed i minori guadagni di borsa hanno inciso in modo sostenuto sull erosione della ricchezza finanziaria e di conseguenza sulla disponibilità di spesa delle famiglie per i consumi privati facendo presagire, fin dagli ultimi giorni del duemila, un atterraggio più burrascoso delle attese. L esito dell atterraggio statunitense appare strategico per l economia del 2001, poiché si ritiene possa influenzare l intero scenario mondiale: un eventuale fase recessiva dell economia americana avrà infatti pesanti ricadute sui paesi maggiormente legati ad essa (Canada, Messico, Taiwan, Corea ecc,) e possibili effetti indiretti sulle altre aree quali Eurolandia e Giappone. Fra le grandi economie industriali l unica che è rimasta stagnante nell anno è quella giapponese che continua ad essere permeata da una profonda crisi economica, finanziaria, politica e strutturale. L economia reale è rimasta debole per tutti i dodici mesi: gli investimenti delle aziende II

8 2000: sintesi di un anno hanno tenuto esclusivamente perché sostenuti dagli interventi del Governo, mentre i consumi privati si sono rilevati sempre in calo. Il 2000 è stato uno degli anni peggiori per la borsa giapponese: la ritirata in massa degli investitori stranieri ed il crollo dei titoli tecnologici hanno innescato la caduta del Nikkey che si è trovato ai livelli minimi toccati nell ottobre 98. L economia nipponica archivia dunque un 2000 con una crescita pari all 1,7% (si ricorda a tal proposito che la variazione nel 99 era stata solo del +0,9%). ANNO 2000: ANDAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI Stati Uniti Regno Unito Pil reale (var. %) 5,0 Pil reale (var. %) 3,0 Inflazione 3,4 Inflazione 0,8 Giappone Spagna Pil reale (var. %) 1,7 Pil reale (var. %) 4,1 Inflazione -0,4 Inflazione 3,5 Germania Italia Pil reale (var. %) 3,1 Pil reale (var. %) 2,9 Inflazione 2,1 Inflazione (*) 2,6 Francia U.E.M. (12 paesi) Pil reale (var. %) 3,2 Pil reale (var. %) 3,4 Inflazione 1,8 Inflazione 2,3 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, Aprile 2000 Nel 99 il PIL complessivo dell UE era aumentato del 2,3%; nel 2000, la crescita ha fatto registrare un ritmo visibilmente più robusto: +3,4%. Tutti gli indicatori confermano l esito positivo dell anno: l occupazione ha continuato a salire, la produzione industriale è rimasta vivace, gli ordini sia interni che esteri hanno ripreso quota. Ma anche l economia europea ha corso a due velocità; infatti, fattori internazionali hanno condizionato l andamento economico europeo, che, III

9 2000: sintesi di un anno dopo un vivace primo semestre, ha registrato qualche rallentamento nel trimestre estivo per poi riprendersi negli ultimi mesi dell anno. Germania, Francia, Regno Unito e Spagna hanno tutte registrato una crescita del Pil superiore al 3% su base annua; solo l Italia si è fermata su livelli lievemente più bassi. La Germania chiude un buon 2000 nel segno di una profonda ristrutturazione in campo fiscale atta a dare slancio all economia nel C è da considerare però che la crescita 2000, del 3,1%, è dipesa per oltre un terzo dall export e per una fetta consistente dalle scorte; tra tutti gli indicatori, infatti, i consumi delle famiglie hanno mostrato la decelerazione più forte a causa del continuo deteriorarsi del clima di fiducia sia delle imprese che delle famiglie. Basare la propria crescita sull export attualmente comporta dei rischi dato che il rialzo dell euro e la frenata americana nel medio periodo condizioneranno le esportazioni tedesche e naturalmente, in uno scenario di rallentamento della domanda mondiale, solo un recupero dei consumi interni potrà adeguatamente sostenere la produzione. Variazione del +3,2% del prodotto interno lordo 2000 anche per l economia francese, che negli scenari previsionali è accreditata inoltre di una crescita prossima al 3% fino al 2003, grazie soprattutto al contributo della domanda totale interna. I consumi privati francesi sono aumentati del 3,9% su base annua, con segnali di rallentamento dei ritmi di crescita solo negli ultimi tre mesi del Gli indicatori congiunturali spagnoli hanno registrato una stabilizzazione della crescita del Pil annuale su valori record del 4,1%. La decelerazione della domanda interna è stata compensata infatti dal miglioramento del contributo estero. In prospettiva la Spagna tenderà a consolidare il processo di avvicinamento ai paesi dell Uem a più alto reddito, mantenendo un tasso di crescita costantemente superiore a quello medio dell area euro, accompagnato da un inflazione vicina all obiettivo della Bce. IV

10 2000: sintesi di un anno Pur chiudendo un buon 2000 su livelli di crescita pari al 3%, l economia britannica ha mostrato verso la fine dell anno qualche segnale di rallentamento. Questa dinamica ha caratterizzato tutti i settori dell economia, in particolare quelli che avevano trainato la produzione nel periodo precedente: il tasso di crescita è diminuito in modo evidente nel comparto estrattivo ed in quello produttivo. Il tasso di disoccupazione di fine anno si attesta al 3,6%, confermando il livello dei mesi precedenti. Lo scenario di previsione per l economia britannica prefigura una leggera diminuzione dell espansione del Pil per l anno 2001 (+2,6%) ed una ripresa per gli anni successivi (3%), effetto soprattutto della crescita delle esportazioni favorite da una leggera svalutazione della sterlina. Uno sguardo alla situazione delle aree non Ocse. Le economie dell America Latina sono state profondamente condizionate dalle ripercussioni della crisi debitoria dell Argentina, i cui timidi segnali di ripresa, apparsi durante l estate, non sembrano aver trovato una stabile conferma nei mesi successivi. Queste incertezze hanno avuto ripercussioni anche in Brasile: nell ultimo scorcio del 2000 il real si è ulteriormente deprezzato nei confronti del dollaro. I dati dell economia brasiliana mostrano comunque una crescita solida: il Pil è aumentato su base annua del 4,5% e la produzione industriale continua ad espandersi a ritmi superiori al 5% annuo. La crescita dei paesi asiatici è stata particolarmente robusta e rispetto al 99 potrà assestarsi in prossimità del 7%. Gli elementi alla base di questo buon risultato non sembrano però in grado di permanere altrettanto favorevoli nel medio-lungo periodo: l economia americana, che ha assorbito gran parte della crescita delle esportazioni asiatiche, è in fase di rallentamento. Il 2000 si chiude dunque con un quadro decisamente positivo, ma nel corso dell anno sono maturate situazioni di incertezza in molti paesi che, a seconda dei possibili futuri sviluppi, potrebbero condizionare l economia dei primi anni del nuovo millennio. V

11 2000: sintesi di un anno Dopo un biennio di crescita decisamente modesta (1,4 1,5%), nel 2000 l economia italiana ha decisamente accelerato il passo, grazie ad un buon aumento della domanda interna di beni di consumo e di investimento, ed all andamento molto favorevole del turismo estero e delle esportazioni. La stima del prodotto interno lordo italiano è stata rivista per il 2000 al +2,9%, sostanzialmente doppio rispetto a quello del biennio precedente ma, ancora una volta, sotto la media europea. Infatti la buona performance della prima parte dell anno è stata in parte limitata dalle difficoltà emerse sul fronte internazionale nei mesi estivi, che hanno pesato sulla congiuntura nazionale. Buoni anche i risultati sul fronte della disoccupazione, che è scesa al di sotto dell 11%, dopo essere rimasta per ben sei anni consecutivi al di sopra di quella soglia. Il processo di risanamento della finanza pubblica è andato avanti ed il rapporto fra il debito pubblico ed il Pil si è ridotto al 110%, nonostante un rallentamento della pressione fiscale. Il tasso di inflazione è leggermente aumentato, soprattutto a causa di shock esterni (prezzi del petrolio e di alcuni generi alimentari per la crisi della mucca pazza ) ed è rimasto di circa mezzo punto al di sopra della media dell Unione europea: 3% contro il 2,5%. Lo scenario futuro potrebbe rivelare prospettive comunque rosee, legate a fattori specifici che potrebbero rappresentare per l Italia un vantaggio competitivo nei confronti dei principali partner europei: in particolare, una politica fiscale tendente alla riduzione della pressione su imprese e famiglie, e gli effetti della riforma del mercato del lavoro nel segno di una crescente flessibilità. Nel complesso, il 2001 non dovrebbe essere, per l economia italiana, molto diverso dall anno precedente. A conferma di un discreto ottimismo, il clima di fiducia delle imprese si è mantenuto su soglie elevate durante tutto l arco dei dodici mesi; gli indicatori più importanti, pur registrando qualche flessione, si sono portati ai livelli più sostenuti degli ultimi due anni; in particolare crescono portafoglio ordini e domanda, soprattutto dall estero, e si consolidano le aspettative di una tenuta della ripresa produttiva. Passiamo ora in rapida rassegna i principali fenomeni socio-economici biellesi, più diffusamente trattati nei singoli capitoli successivi. VI

12 2000: sintesi di un anno Dopo un 1999 archiviato fra quelli negativi, l industria provinciale nel duemila ha mostrato indicatori tutti positivi, raggiungendo nel periodo estivo livelli di produzione massimi relativamente agli ultimi cinque anni. Eccellente il bilancio dell anno duemila per il settore artigiano biellese: i dati emersi dalla ormai consolidata indagine svolta in collaborazione con le locali associazioni di categoria CNA e Confartiganato hanno mostrato, per un settore cronicamente in crisi, un anno finalmente costellato di segnali positivi, del resto in linea con l andamento del settore industriale. L indicatore elaborato per il commercio mostra come ad un 99 in prevalenza positivo sia seguito un 2000 costantemente al di sotto della soglia zero: il consueto andamento altalenante ha evidenziato un ampiezza inferiore rispetto agli anni precedenti, ma mai è riuscito a risollevarsi su valori positivi. Il turismo prosegue il trend di sviluppo già evidenziato negli ultimi anni: cresce il numero di strutture ricettive operanti in provincia (pur se diminuiscono lievemente i posti letto), ed aumentano del 6% rispetto al 99 le presenze di turisti, italiani e stranieri, che hanno soggiornato nel nostro territorio, in special modo in esercizi di tipo extra-alberghiero (campeggi, agriturismo, bed & breakfast ecc.). L altro settore strettamente legato al territorio, l agricoltura, ha invece attraversato un periodo di luci ed ombre: soddisfacente per quanto riguarda le coltivazioni cerealicole e la soia (a parte l annosa questione dei prezzi), ottimo per il comparto vitivinicolo (si preannuncia una stagione eccezionale per qualità e quantità di prodotto), molto travagliato, in seguito al caso mucca-pazza, per le aziende della zootecnia. Concludiamo con il credito, che è stato reintrodotto in Economia Biellese dopo alcuni anni di esilio per alcuni problemi di reperimento dei dati. L andamento del settore creditizio, come è noto, risente moltissimo dello stato di salute dell economia: il 2000, dunque, non può che essere stato un anno positivo, con impieghi in netta crescita e sofferenze in costante diminuzione. Per una più approfondita disamina, si rimanda ai testi, tabelle e grafici contenuti nei singoli capitoli. VII

13 Capitolo 1 - Demografia 1. DEMOGRAFIA 1.1. Evoluzione demografica della provincia di Biella Come noto l Italia è tra le nazioni a più bassa natalità del mondo e, già da anni, si annovera come uno dei paesi più vecchi d Europa. L analisi relativa ai nuovi nati della provincia ci fornisce due importanti informazioni: la prima, strutturale, è che il saggio di natalità (8,1 per mille) permane sempre al di sotto della media nazionale (che come abbiamo già detto è bassissima), l altra, congiunturale, è che dopo un decennio con medie pari al 7,5 per mille il tasso quest anno si è elevato di mezzo punto. L indicatore di mortalità rimane sempre sui livelli medi degli scorsi anni (13,2 per mille), superiore sia alla media regionale che a quella italiana. La popolazione nella provincia di Biella al risulta pari a , divisa fra i residenti nel capoluogo ed i abitanti degli altri comuni biellesi. L'ormai consueta contrazione demografica della provincia si è manifestata nel 2000 in 272 unità, pari al -0,1 in termini percentuali. Questo lieve calo è in realtà frutto di dinamiche opposte: il divario negativo tra nascite e decessi (-958) e la variazione positiva del saldo migratorio 686 (differenza tra i iscritti ed i cancellati). Il decremento demografico è particolarmente concentrato nel comune capoluogo che, nel corso dell anno, ha perso 232 unità, pari a -0,5%. Il calo del numero di residenti ha interessato, oltre al capoluogo di provincia, anche la Valle d Andorno (-0,2%), le Colline Orientali (-0,2%), la Valle Strona di Mosso (-0,7%) e la Valle del Sessera (-0,8%); risultano invece in crescita la Serra, l Alta Valle Cervo, la Valle dell'elvo, le Colline Centrali e l'area di Cossato (vedi tav. 7). 1

14 Capitolo 1 - Demografia La disaggregazione percentuale per dimensione demografica dei comuni non ha subìto variazioni rispetto al '99, merita comunque segnalare alcune particolarità: un comune con meno di 100 residenti (Rosazza) e ben altri otto comuni con meno di 200 abitanti (Callabiana, Campiglia Cervo, Gifflenga, Piedicavallo, San Paolo Cervo, Selve Marcone, Torrazzo e Villanova Biellese). Il cartogramma (grafico 4) rappresenta graficamente la distribuzione degli abitanti sul territorio provinciale: si evidenzia la concentrazione di comuni più popolosi (colori rosso, blu e viola) in prossimità del capoluogo, nonché l ubicazione dei comuni più piccoli (colori giallo ed arancione) nelle aree marginali della provincia e comunque lontano dagli insediamenti produttivi. TAV. 1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA (x 1000 residenti) BIELLESE PIEMONTE ITALIA ANNI Tn Tm Tn Tm Tn Tm ,6 12,9 7,6 11,2 10,0 9, ,4 13,6 7,9 11,6 10,2 9, ,4 13,2 7,6 11,3 8,1 7, ,5 13,2 7,8 11,3 10,1 9, ,5 13,4 7,7 11,4 9,7 9, ,3 12,7 7,6 11,5 9,4 9, ,3 13,4 7,6 11,7 9,2 9, ,2 12,8 7,8 11,3 9,4 9, ,4 13,5 8,1 11,5 9,4 9, ,5 13,0 8,1 11,6 9,3 10, ,6 13,3 8,1 11,7 9,3 9, (a) 8,1 13,2 8,4 11,3 n.d. n.d. (a) Biellese e Piemonte: dati provvisori (b) Periodo Gennaio/Luglio FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 2

15 Capitolo 1 - Demografia Grafico 1 - ANDAMENTO DEMOGRAFICO Saldi naturali Saldi migratori Saldi totali FONTE: ISTAT Nostre elaborazioni 3

16 Capitolo 1 - Demografia TAV. 2 - POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) BIELLA ALTRI COMUNI BIELLESI VARIAZ. RISPETTO VARIAZ. RISPETTO ANNI N. ANNO PRECEDENTE N. ANNO PRECEDENTE abitanti ass. % abitanti ass. % , , , , (a) , , , , , , , , , , , , , , , , , , (b) , ,03 TOTALE PROVINCIALE ANNI VARIAZ. RISPETTO N. ANNO PRECEDENTE abitanti ass. % , , (a) , , , , , , , , , (b) ,14 (a) le variazioni relative al 1991 sono influenzate dalle regolarizzazioni effettuate in occasione del Censimento avvenuto in tale anno. (b) dati provvisori. 4

17 Capitolo 1 - Demografia TAV. 3 - POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA COMUNI Ailoche Andorno Micca Benna Biella Bioglio Borriana Brusnengo Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C Candelo Caprile Casapinta Castelletto C Cavaglià Cerreto C Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Lessona Magnano

18 Capitolo 1 - Demografia segue TAV. 3 - POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Mosso (a) Mosso S. Maria (a) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo Inf Occhieppo Sup Pettinengo Piatto Piedicavallo Pistolesa (a) Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Biellese Quaregna Quittengo Ronco Biellese Roppolo Rosazza Sagliano Micca Sala Biellese Salussola Sandigliano (a) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 6

19 Capitolo 1 - Demografia segue TAV. 3 - POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA S. Paolo Cervo Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Vallanzengo Vallemosso Valle S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B.se Villa del Bosco Villanova B.se Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori 7

20 Capitolo 1 - Demografia TAV. 4 - BILANCIO DEMOGRAFICO DELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) MOVIMENTO NATURALE MOVIMENTO MIGRATORIO PERIODI RESIDENTI 1 GENNAIO nati vivi morti saldo nati/morti iscritti cancellati saldo iscr/canc VARIAZ. ASSOLUTE RESIDENTI AL 31 DICEMBRE (a) (b) Segue TAV. 4 - BILANCIO DEMOGRAFICO DI BIELLA ( ) MOVIMENTO NATURALE MOVIMENTO MIGRATORIO PERIODI RESIDENTI saldo saldo VARIAZ. RESIDENTI nati vivi morti iscritti cancellati 1 GENNAIO nati/morti iscr/canc ASSOLUTE AL 31 DICEMBRE (a) (b) (a) il numero dei cancellati relativo al 1991 è influenzato dalle regolarizzazioni effettuate in occasione del censimento avvenuto in tale anno. (b) dati provvisori. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 8

21 Capitolo 1 - Demografia Grafico 2 - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DEL BIELLESE E DI BIELLA Provincia di Biella '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 Biella '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 FONTE: ISTAT Nostre elaborazioni 9

22 Capitolo 1 - Demografia TAV. 5 - MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA NEL 2000 Ailoche Andorno M. Benna BIELLA Bioglio Borriana Brusnengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C. Candelo Caprile Casapinta Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Castelletto C. Cavaglià Cerreto C. Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

23 Capitolo 1 - Demografia Segue TAV. 5 - MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA NEL 2000 Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Lessona Magnano Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Mosso (a) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo I. Occhieppo S. Pettinengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti (a) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 11

24 Capitolo 1 - Demografia Segue TAV. 5 - MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA NEL 2000 Piatto Piedicavallo Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Quaregna Quittengo Ronco B.se Roppolo Rosazza Sagliano M. Sala B.se Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Salussola Sandigliano S. Paolo C. Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti

25 Capitolo 1 - Demografia Segue TAV. 5 - MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA NEL 2000 Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Vallanzengo Vallemosso V. S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B. Villa del Bosco Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti Villanova B. Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOT. PROV. Residenti Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti NOTA: I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 13

26 Capitolo 1 - Demografia TAV. 6 - DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA PROVINCIA DI BIELLA PER CLASSI DI AMPIEZZA DEMOGRAFICA DEI COMUNI ABITANTI COMUNI ABITANTI N. % N. % N. % N. % N. % N. % - fino a , , , , , ,2 - da 501 a , , , , , ,7 - da a , , , , , ,6 - da a ,4 7 8,5 7 8, , , ,3 - da a ,6 3 3,7 3 3, , , ,3 - oltre ,4 2 2,4 2 2, , , ,0 TOTALE (a) NOTA: I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. (a) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni sono diventati 82 in quanto i comuni di Mosso Santa Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso FONTE: Istat - Nostre elaborazioni Grafico 3 COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER CLASSE D AMPIEZZA DEMOGRAFICA 14

27 Capitolo 1 - Demografia TAV. 7 - DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE Variaz % ZONE Abitanti % Abitanti % 2000 / 99 1 Biella e frazioni , ,3-0,50 2 Valle d'andorno , ,1-0,23 3 Alta Valle Cervo 852 0, ,5 +0,94 4 Pianura Elvo - Cervo , ,0 +0,25 5 La Serra , ,4 +0,09 6 Valle dell'elvo , ,4 +0,40 7 Colline centrali , ,9 +0,28 8 Colline orientali , ,2-0,16 9 Valle Strona di Mosso , ,6-0,72 10 Valle del Sessera , ,7-0,83 11 Cossato , ,1 +0,01 TOTALE BIELLESE ,14 NOTE: 1) I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. 2) Legenda zone: 1 Biella, Pralungo. 2 Andorno, Miagliano, Sagliano, Tavigliano, Tollegno. 3 Campiglia, Piedicavallo, Quittengo, Rosazza, San Paolo Cervo. 4 Benna, Borriana, Candelo, Castelletto, Gaglianico, Gifflenga, Massazza, Mottalciata, Ponderano, Sandigliano, Verrone, Villanova 5 Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Magnano, Roppolo, Sala, Salussola, Torrazzo, Viverone, Zimone, Zubiena. 6 Camburzano, Donato, Graglia, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inf., Occhieppo Sup., Pollone, Sordevolo. 7 Bioglio, Cerreto, Pettinengo, Piatto, Quaregna, Ronco, Ternengo, Valdengo, Vallanzengo, Valle San Nicolao, Vigliano, Zumaglia. 8 Brusnengo, Casapinta, Curino, Masserano, Mezzana M., Soprana,Sostegno, Villa del Bosco. 9 Callabiana, Camandona, Crosa, Lessona, Mosso, Selve Marcone, Strona, Trivero, Valle Mosso, Veglio. 10 Ailoche, Caprile, Coggiola, Crevacuore, Portula, Pray. 11 Cossato. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 15

28 Capitolo 1 - Demografia 1.2. Struttura della popolazione biellese per sesso ed età Da quest anno, a seguito della pubblicazione su Economia Biellese della piramide della popolazione (grafico 3) riferita al 99, siamo in grado di calcolare interessanti indicatori (indice di invecchiamento, indice di ricambio del mercato, indice dipendenza popolazione anziana ed indice di vecchiaia) relativi all evoluzione strutturale della popolazione biellese. Nel 1999 la popolazione anziana della provincia di Biella (> 64 anni) era di circa unità, una quota pari al 22% dei residenti, contro un dato piemontese del 21,5% ed un dato nazionale del 18%. Il preoccupante fenomeno dell invecchiamento della popolazione è particolarmente accentuato nel Nord-Ovest ed in particolare proprio nella provincia di Biella, che, con alcuni decenni di anticipo rispetto al resto dell Italia, già a inizio secolo aveva raggiunto quelle condizioni igienico sanitarie ed alimentari tipiche dei paesi sviluppati che portano il territorio verso una progressiva diminuzione dei tassi di mortalità e di natalità. Gli altri indicatori ci informano con ulteriore chiarezza delle dimensioni acquisite dallo squilibrio demografico dell area biellese: - l indice di ricambio del mercato del lavoro (giovani tra 15 e 19 anni per cento anziani tra 60 e 64 anni di età) ha un valore di 61 contro la voce nazionale di 90; - l indice di dipendenza della popolazione anziana (ultra sessantaquattrenni per 100 residenti compresi nella fascia di età 20-64) è di 36 unità, contro un valore piemontese di 34 unità ed uno italiano di 29; - l indice di vecchiaia (numero di anziani con età > 64 anni su numero di giovani al di sotto dei 15 anni) raggiunge valore 198, quello piemontese è di 187. Non è difficile immaginare le conseguenze che tali tendenze demografiche potranno avere sulla nostra capacità di crescita economica. 16

29 Capitolo 1 - Demografia TAV. 8 - RESIDENTI IN PROVINCIA DI BIELLA PER ETA' E SESSO - ANNO 1999 Età Femmine Maschi Totale Età Femmine Maschi Totale > TOT FONTE: Regione Piemonte Banca dati demografico-evolutiva 17

30 Capitolo 1 - Demografia Grafico 4 - PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE PROVINCIA DI BIELLA - ANNO 1999 Femmine Maschi >

31 Capitolo 2 - Scuola 2. SCUOLA Per il terzo anno consecutivo la popolazione scolastica biellese si riduce, seppur moderatamente, scendendo a unità (-0,2% rispetto all anno scolastico ). Il risultato complessivo dipende dalla diminuzione di alunni nelle scuole medie (inferiori e superiori, in totale -120), alla quale si contrappone una crescita, minore in valore assoluto, nelle elementari (+82). Trend opposto per quanto riguarda la città di Biella: cresce il numero totale di studenti iscritti agli istituti del capoluogo, a discapito dunque delle scuole e sezioni staccate operanti sul restante territorio provinciale. La distribuzione degli alunni frequentanti le scuole superiori della Provincia di Biella suddivisi per orientamento didattico non presenta particolarità: cresce l incidenza degli istituti tecnici industriali, di quelli per geometri (dopo alcuni anni di calo) e di quelli scientifici (grazie anche ai numerosi nuovi indirizzi introdotti negli ultimi anni), prosegue la flessione dell istruzione professionale (soprattutto ad indirizzo industriale) e di quella classica. Merita un discorso a parte l indirizzo tecnico commerciale: considerando l intero percorso di cinque anni, si rileva una forte crisi (-200 alunni nell arco di due anni), tuttavia il dato sulle iscrizioni alle prime classi parrebbe invertire la tendenza (102 nuovi iscritti contro i 52 del 1999). Un ultima considerazione riguarda il confronto tra i dati sulla frequenza presso gli istituti della Provincia di Biella ed il numero complessivo di residenti in età scolastica (al 1999, ultimo aggiornamento disponibile): gli iscritti alle scuole elementari e medie risultano numericamente superiori ai residenti in quella specifica fascia di età (scostamento da attribuire ad alunni ripetenti ed alunni provenienti da fuori provincia), mentre i giovani frequentanti le scuole superiori rappresentano solo il 73% dell universo di riferimento (residenti tra i 15 e i 19 anni). 19

32 Capitolo 2 - Scuola TAV. 1 - POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNI NUMERO ALUNNI SCOLASTICI Medie Medie Elementari inferiori superiori Totale 1995/ / / / / / Var. % 01/00 1,1-0,5-1,7-0,2 TAV. 2 - POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA CITTA' DI BIELLA ANNI NUMERO ALUNNI SCOLASTICI Medie Medie Elementari inferiori superiori Totale 1988/ / / / / / / / / / / / / FONTE: Provveditorato agli studi di Biella e scuole - Nostre elaborazioni 20

33 Capitolo 2 - Scuola TAV. 3 - ALUNNI ISCRITTI NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNO SCOLAST. 98/99 ANNO SCOLAST. 99/00 ANNO SCOLAST. 00/01 N. ISCRITTI N. ISCRITTI N. ISCRITTI scuole N. % scuole N. % scuole N. % Istruzione tecnica industriale , , ,1 Istruzione professionale , , ,7 - indirizzo industriale , , ,9 - indirizzo commerciale , , ,6 - altri indirizzi , , ,2 Istruzione tecnica commerciale , , ,3 Istruzione magistrale (a) , , ,2 Istruzione classica (b) , , ,5 Istruzione scientifica (c) , , ,6 Istr. tecnica per geometri (d) , , ,6 IN COMPLESSO ,0 TAV. 4 - ISCRIZIONI ALLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA 1996/ / / / /2001 iscritti % iscritti % iscritti % iscritti % iscritti % Istruzione tecnica industriale , , , , ,3 Istruzione professionale , , , , ,2 - indirizzo industriale , , , ,8 94 6,9 - indirizzo commerciale 93 6,7 85 6,0 88 6,4 61 4,5 63 4,6 - altri indirizzi 83 5,9 96 6, , , ,7 Istruzione tecnica commerciale 134 9,6 92 6,5 79 5,8 52 3, ,5 Istruzione magistrale (a) 12 0,9 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0,0 Istruzione classica (b) 114 8,2 99 7, , ,8 93 6,8 Istruzione scientifica (c) , , , , ,3 Istr. tecnica per geometri (d) 81 5,8 60 4,2 76 5,6 50 3,7 80 5,9 IN COMPLESSO NOTE ALLE TAVOLE 3 e 4: (a) Scuola magistrale e istituto magistrale ad indirizzo psico-pedagogico (b) Compreso indirizzo linguistico (c) Compresi artistico, linguistico, liceo scientifico biologico-sanitario e biennio artistico/linguistico/commerciale (d) Non compresi gli studenti-lavoratori che frequentano il corso serale FONTE: Provveditorato agli Studi di Biella e scuole- Nostre elaborazioni 21

34 Capitolo 2 - Scuola Grafico 1 - SCUOLE SUPERIORI BIELLESI STUDENTI PER RAMI DI ISTRUZIONE Totale iscritti Industriale Professionale Commerciale Magistrale Classica 99/00 00/01 Scientifica Geometri Iscritti prime classi Industriale Professionale Commerciale Magistrale Classica 99/00 00/01 Scientifica Geometri

35 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3. MERCATO DEL LAVORO 3.1 Forze di lavoro L indagine sulle forze di lavoro rileva, fin dal 1959, i principali aggregati riguardanti il fronte occupazionale. La rilevazione campionaria viene svolta trimestralmente a gennaio, aprile, luglio ed ottobre di ogni anno al fine di cogliere la stagionalità dei fenomeni osservati. Alla fine dell anno l ISTAT elabora i dati pubblicando quindi una media che su base annuale raggiunge la significatività anche a livello provinciale, rappresentando in definitiva la più autorevole fonte statistica sul mondo del lavoro. I dati riguardanti Biella, che abbiamo esposto nella Tavola 1 con serie storica 1999 e 2000, risultano particolarmente degni di attenzione: forze di lavoro (80 mila occupati e 3 mila persone in cerca di occupazione) contro non forze di lavoro (casalinghe, studenti, pensionati ecc. sopra i 15 anni di età). Gli 80 mila occupati in complesso sono principalmente impiegati nei servizi (48,7%) e nell industria (43,7%). Particolarmente interessanti risultano i dati relativi al tasso di occupazione della provincia tessile: 47,9%, più elevato del saggio regionale (47,5%) e di quello nazionale (43,1%). Decisamente al di sopra della media il tasso di occupazione femminile: 40,1% contro il 37% del Piemonte ed il 30,6% dell Italia; già storicamente alto, nel corso del 2000 si è ancora incrementato dell 1,4% rispetto all anno precedente. I dati sulla disoccupazione confermano che la provincia di Biella si è stabilmente attestata su un tasso frizionale, che risulta difficile contrarre ulteriormente anche in fasi congiunturali espansive: 3,8% nel 2000, invariato rispetto al 99. Una riduzione in confronto all anno precedente si è invece verificata sia in Piemonte, dove il tasso è sceso dal 7,2% al 6,3%, che in Italia (dall 11,4% al 10,6%). 23

36 Capitolo 3 Mercato del lavoro TAV. 1 - FORZE DI LAVORO IN PROVINCIA DI BIELLA: PRINCIPALI RISULTATI ANNI ' Indicatori Biella Piemonte Italia FORZE DI LAVORO Occupati Persone in cerca NON FORZE DI LAVORO OCCUPATI IN COMPLESSO Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi NOTA BENE: dati in migliaia TASSO DI OCCUPAZIONE 47,8 47,9 46,3 47,5 42,4 43,1 Maschi 58,1 56,8 58,1 58,8 56,1 56,6 Femmine 38,7 40,1 35,3 37,0 29,8 30,6 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 3,8 3,8 7,2 6,3 11,4 10,6 Maschi 3,2 2,9 4,3 3,8 8,8 8,1 Femmine 4,6 4,8 11,5 9,7 15,7 14,5 NOTA BENE: dati in percentuale FONTE: ISTAT - Forze di lavoro Grafico 1 - Tasso di disoccupazione, anni ,4 10,6 7,2 6,3 3,8 3,8 Biella Piemonte Italia

37 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.2 Cassa integrazione guadagni Nel corso del 2000 i ricorsi alla cassa integrazione guadagni sono diminuiti rispetto all anno precedente del 66,7%. Per quanto riguarda il settore tessile le ore integrate sono state con un calo, rispetto al 1999, del 59,8%; valori così bassi non si registravano dal Hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione 152 aziende, di cui 128 appartenenti al settore tessile. TAV. 2 - INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ( ) (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria - esclusa edilizia) MESI Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 25

38 Capitolo 3 Mercato del lavoro Grafico 2 - INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI NELL'INDUSTRIA BIELLESE Ore G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Milioni di ore FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 26

39 Capitolo 3 Mercato del lavoro TAV. 3 - INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L'INDUSTRIA TESSILE BIELLESE (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 27

40 Capitolo 3 Mercato del lavoro TAV. 4 - PROVINCIA DI BIELLA - RIDUZIONI E SOSPENSIONI DI ORARIO (gestione ordinaria) NEI VARI SETTORI INDUSTRIALI ( ) Aziende che Dipendenti ad Ore di lavoro SETTORI hanno ridotto orario ridotto integrate l'orario (media mensile) per riduzioni Tessile Meccanica e affini Altre TOTALE Dip. sospesi Ore di lavoro SETTORI (media mensile) integrate per TOTALE ORE sospensioni INTEGRATE Tessile Meccanica e affini Altre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 28

41 Capitolo 3 Mercato del lavoro TAV. 5 - PROVINCIA DI BIELLA - RIDUZIONI E SOSPENSIONI DI ORARIO (gestione ordinaria) NELL'INDUSTRIA TESSILE ( ) Aziende che Dipendenti ad Ore di lavoro hanno ridotto orario ridotto integrate SETTORI l'orario (media mensile) per riduzioni LANA Lanifici Filature pett. (a) Filature card. (b) Pettinat. e ripett Tintorie e finiss MAGLIERIA ED AFFINI COTONE E TESSILI VARI TOTALE TESSILE Dip. sospesi Ore di lavoro (media mensile) integrate per TOTALE ORE SETTORI sospensioni INTEGRATE LANA Lanifici Filature pett. (a) Filature card. (b) Pettinat. e ripett Tintorie e finiss MAGLIERIA ED AFFINI COTONE E TESSILI VARI TOTALE TESSILE (a) comprese ritorciture e varie laniere; (b) comprese sfilacciature FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 29

42 Capitolo 3 Mercato del lavoro TAV. 6 - PROVINCIA DI BIELLA - ORE INTEGRATE NEL 1999 E NEL 2000 PER CLASSI DI AMPIEZZA DELLE AZIENDE (gestione ordinaria) CLASSI DI AMPIEZZA N. % N. % (dipendenti) Fino a , , , , , , , ,4 Oltre , ,6 TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 30

43 Capitolo 4 - Demografia delle imprese 4. DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE Al 31 dicembre 2000 sono risultate iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Biella imprese, delle quali in condizioni operative. Il rapporto Movimprese, contenente i dati di riepilogo su base annua relativi a iscrizioni e cancellazioni, ci informa che nel corso dell anno la consistenza delle imprese attive biellesi ha fatto registrare un aumento dell 1,2% rispetto al Il mondo imprenditoriale biellese mostra ancora segnali di dinamismo: per il sesto anno consecutivo (vedi grafico 2) il saldo tra iscritte e cessate risulta in attivo di 274 unità. Il numero delle imprese attive manifatturiere scende a quota (-2,2% rispetto al 1999), evidenziando un andamento opposto a quello del totale rami. All interno di questo comparto preoccupa particolarmente il settore tessile/abbigliamento (tav. 4) che dal 1995 ha perso ben 307 unità (pari al - 17,6%) attestandosi a quota (abbigliamento compreso). I rami dell economia biellese più dinamici dal lato della creazione di imprenditorialità sono stati anche nel 2000 quello delle costruzioni e quello dei servizi, che hanno contribuito allo sviluppo provinciale con rispettivamente 109 (+4,1%) e 77 (+2.6%) nuove aziende. Il commercio, che si conferma con oltre imprese il comparto più numeroso, si registra in lieve calo (-21 unità) anche se su valori relativi sostanzialmente stazionari. La disaggregazione percentuale per forma giuridica non evidenzia particolari differenze degli anni passati: il 58,7% del totale imprese è 31

44 Capitolo 4 - Demografia delle imprese rappresentato dalle ditte individuali, il 32,0% dalle società di persone, il 7,8% dalle società di capitali, mentre solo l 1,1% da altre forme. A testimonianza di una minore dinamicità ma anche di una maggiore solidità delle imprese biellesi, i tassi di natalità (6,8%) e di mortalità (5,4%) si mostrano entrambi più bassi sia rispetto a quelli regionali (7,5% e 6,4%, rispettivamente) sia rispetto a quelli nazionali (7,2% e 5,7%). TAV. 1 - CONSISTENZA DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/2000 IMPRESE RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Estrazioni di minerali 11 6 Attività manifatturiere di cui industrie tessili Prod. e distrib. energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi, ristoranti e bar Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare ed informatica Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e conv. 0 0 Imprese non classificate TOTALE Fonte MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni 32

45 Capitolo 4 - Demografia delle imprese TAV. 2 - CONSISTENZA DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE PER FORMA GIURIDICA PROVINCIA DI BIELLA - ANNO 2000 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA SOCIETA' DI CAPITALI SOCIETA' DI PERSONE Impr. Attive Impr. Attive DITTE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE Impr. Attive Impr. Attive Impr. Attive Agricoltura,caccia, silvicoltura e pesca Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere di cui industrie tessili Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi e ristoranti Trasporti,magazzinaggio e comunicaz Intermediaz.monetaria e finanziaria Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca Istruzione Sanita' e altri servizi sociali Altri servizi pubblici,sociali e personali Serv.domestici presso famiglie e conv Imprese non classificate TOTALE TOTALE % 8,0% 32,0% 58,7% 1,2% 100,0% Fonte MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni Grafico 1 - DISTRIBUZIONE IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA 1,2% 8,0% 32,0% 58,7% SOCIETA' DI CAPITALI DITTE INDIVIDUALI SOCIETA' DI PERSONE ALTRE FORME 33

46 Capitolo 4 - Demografia delle imprese TAV. 3 - IMPRESE, UNITA' LOCALI ED ARTIGIANI PER COMUNE ANNO 2000 LOCALITA TOT IMPR. U.L. ARTIGIANI ARTIGIANI TOT LOCALITA U.L. IMPR. U.L. IMPR. IMPR. U.L. AILOCHE PIATTO ANDORNO MICCA PIEDICAVALLO BENNA POLLONE BIELLA PONDERANO BIOGLIO PORTULA BORRIANA PRALUNGO BRUSNENGO PRAY CALLABIANA QUAREGNA CAMANDONA QUITTENGO CAMBURZANO RONCO BIELLESE CAMPIGLIA CERVO ROPPOLO CANDELO ROSAZZA CAPRILE SAGLIANO MICCA CASAPINTA SALA BIELLESE CASTELLETTO C SALUSSOLA CAVAGLIA' SANDIGLIANO CERRETO C S. PAOLO CERVO CERRIONE SELVE MARCONE COGGIOLA SOPRANA COSSATO SORDEVOLO CREVACUORE SOSTEGNO CROSA STRONA CURINO TAVIGLIANO DONATO TERNENGO DORZANO TOLLEGNO GAGLIANICO TORRAZZO GIFFLENGA TRIVERO GRAGLIA VALDENGO LESSONA VALLANZENGO MAGNANO VALLE MOSSO MASSAZZA VALLE S. NICOLAO MASSERANO VEGLIO MEZZANA M VERRONE MIAGLIANO VIGLIANO B.SE MONGRANDO VILLA DEL BOSCO MOSSO VILLANOVA B.SE MOTTALCIATA VIVERONE MUZZANO ZIMONE NETRO ZUBIENA OCCHIEPPO INF ZUMAGLIA OCCHIEPPO SUP NON SPECIFICATA PETTINENGO T O T A L I Fonte: Stock view Infocamere - Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Biella NOTA: La voce Località non specificata è stata inserita per ovviare a problemi di quadratura di carattere informatico Il Comune di MOSSO è nato IL 01/01/99 dalla fusione dei Comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa 34

47 Capitolo 4 - Demografia delle imprese TAV. 4 - SETTORE TESSILE - ABBIGLIAMENTO CONSISTENZA DELLE IMPRESE DAL '95 AL 2000 RAMO D'ATTIVITA' Filature Tessiture Finissaggi Maglifici Altri tessili Abbigliamento TOTALE Grafico 2 - MOVIMENTO ANAGRAFICO DELLE IMPRESE BIELLESI DAL 1987 AL TUTTI I SETTORI Iscrizioni Cancellazioni FONTE: Movimprese Infocamere Nostre elaborazioni 35

48 Capitolo 4 - Demografia delle imprese TAV. 5 - DINAMICA DELLE ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI PER SETTORE PRODUTTIVO ( ) SETTORI ISCRIZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca * Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Credito e assicur., servizi alle imprese, noleggio, att. immob Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE CANCELLAZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunic Credito e assicur., servizi alle 100 imprese, noleggio, att. immob Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE SALDI Agricoltura, caccia, foreste e pesca * Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Credito e assicur., servizi alle imprese, noleggio, att. immob Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE Fonte: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni (*) Le variazioni così alte sono dovute all'obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese delle società semplici, dei piccoli imprenditori, degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti 36

49 Capitolo 4 - Demografia delle imprese TAV. 6 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' DELLE IMPRESE NEL 2000 BIELLA, PIEMONTE, ITALIA RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA BIELLA PIEMONTE ITALIA TN TM TN TM TN TM (valori espressi in %) Agricoltura,caccia e silvicoltura 4,5 4,4 2,6 4,9 3,4 5,8 Pesca,piscicoltura e servizi connessi - - 7,4 4,4 5,6 5,9 Estrazione di minerali 0,0 8,3 0,5 3,9 1,2 2,9 Attivita' manifatturiere 3,5 4,3 5,1 5,4 4,5 5,0 Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 0,0 0,0 2,5 2,9 2,8 3,1 Costruzioni 9,2 5,2 10,5 6,6 7,9 5,5 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 6,2 6,5 7,0 7,5 6,2 6,1 Alberghi e ristoranti 7,0 8,2 6,6 7,8 5,1 5,9 Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni 9,0 7,1 6,8 8,4 5,2 6,5 Intermediaz.monetaria e finanziaria 9,0 4,9 11,4 7,1 12,5 7,0 Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 4,1 2,3 5,5 5,3 6,6 5,1 Istruzione 2,1 6,4 7,7 5,6 7,4 5,0 Sanita' e altri servizi sociali 0,0 3,9 4,3 4,6 3,4 3,1 Altri servizi pubblici,sociali e personali 4,7 6,4 5,3 5,7 4,6 4,9 Serv.domestici presso famiglie e conv ,1 5,2 Imprese non classificate 21,8 10,6 29,1 8,2 34,6 5,4 TOTALE 6,8 5,4 7,5 6,4 7,2 5,7 Fonte: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni NOTA: - i tassi di natalità sono calcolati in base al rapporto: n iscrizioni / totale imprese a inizio periodo - i tassi di mortalità sono calcolati in base al rapporto: n cessazioni / totale imprese a inizio periodo 37

50 Capitolo 5 Settori industriali 5. SETTORI INDUSTRIALI Dopo un biennio di congiuntura economica negativa, il 2000 è stato un anno decisamente positivo per l industria manifatturiera biellese, in linea peraltro con quanto registrato a livello nazionale: occorre peraltro sottolineare le notevoli differenze rilevate tra i vari comparti produttivi (particolari difficoltà si segnalano per maglifici e tintorie). L industria laniera italiana, infatti, ha fatto segnare una crescita produttiva del 5% (filati +7% circa e tessuti +1,5% e +6,7% rispettivamente per quelli pettinati e cardati). Buono soprattutto l andamento delle esportazioni: le vendite di filati sono cresciute del 12,6% e quelle di tessuti del 14,5%. Proprio grazie all andamento da record registrato dalla domanda estera, accompagnato da una buona tenuta dei consumi interni, il distretto di Biella archivia un buon anno: il grafico relativo alla variazione percentuale della produzione manifatturiera rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (grafico 2) evidenzia la crescita in tutti e quattro i trimestri con valori decisamente elevati in confronto alla media storica. Unica nota negativa la crescita dei costi che è sfociata tanto in un rincaro dei listini quanto soprattutto in una compressione dei margini delle aziende. Sono risultati del tutto positivi anche i dati per l industria meccanotessile che, in particolare, ha visto crescere il proprio fatturato export del 30%; tuttavia, tale performance ha consentito di recuperare solo parzialmente i cali dei due anni precedenti. La aziende laniere partecipanti a Ideabiella hanno presentato per il 2000 il seguente bilancio: quantità prodotte +9,7%; fatturato +14,9%; occupazione +4,3%; investimenti +22,6%. Favorevoli anche i commenti degli operatori biellesi partecipanti a Filo, il salone dei produttori di filati per tessitura. 39

51 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 1 - LE PROSPETTIVE DELL'INDUSTRIA BIELLESE NEI GIUDIZI DEGLI OPERATORI (produzione-ordini-occupazione-investimenti) trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. (valori %) (valori %) PRODUZIONE TOTALE Aumento 20,0 27,4 29,7 41,1 27,7 29,5 Stasi 66,7 57,1 49,4 48,9 63,2 60,0 Diminuzione 13,3 15,5 20,9 10,0 9,2 10,5 Saldo 6,7 11,9 8,8 31,1 18,4 19,0 ORDINI TOTALI Aumento 30,8 32,9 31,9 40,7 30,3 24,5 Stasi 53,8 53,7 46,2 47,2 59,2 59,5 Diminuzione 15,4 13,4 22,0 12,1 10,5 16,0 Saldo 15,4 19,5 9,9 28,6 19,7 8,5 ORDINI DALL'ESTERO Aumento 36,4 34,0 36,9 32,3 38,8 28,8 Stasi 18,2 56,0 47,7 56,4 55,1 56,1 Diminuzione 45,5 10,0 15,4 11,3 6,1 15,1 Saldo -9,1 24,0 21,5 21,0 32,7 13,7 LIVELLI OCCUPAZ. Aumento 13,3 16,5 22,6 12,9 13,0 15,0 Stasi 60,0 70,6 66,6 80,6 81,8 79,4 Diminuzione 26,7 12,9 10,8 6,5 5,5 5,6 Saldo -13,4 3,6 11,8 6,5 7,8 9,3 INVESTIMENTI Ampliamento 6,7 16,7 25,8 33,3 21,1 24,3 Sostituzione 60,0 39,3 37,6 42,0 44,7 41,1 Nessuno 33,3 44,0 36,6 24,7 34,2 34,6 40

52 Capitolo 5 Settori industriali TAV.2 - LE PROSPETTIVE DELL'INDUSTRIA BIELLESE NEI GIUDIZI DEGLI OPERATORI (ordini, incassi, CIG) trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. (valori %) (valori %) CARNET ORDINI Sufficiente per: - meno di 1 mese 20,0 27,7 30,4 29,3 36,4 27,1 - da 1 a 3 mesi 73,3 57,8 47,9 46,8 48,0 52,3 - oltre 3 mesi 6,7 14,5 21,7 23,9 15,6 20,6 ANDAMENTO INCASSI Normale 60,0 67,1 70,7 73,1 68,8 79,4 Ritardo 40,0 31,8 29,3 26,9 31,2 20,6 RICORSO CASSA INTEGRAZ. GUADAGNI 26,7 8,6 8,8 5,5 5,2 5,6 NOTA: I valori indicati nella presente tabella non si riferiscono a previsioni di variazioni quantitative delle singole voci prese in esame, rappresentano invece il clima psicologico in cui operano gli imprenditori misurando l'evoluzione (aumento, stasi, diminuzione) prevista per i singoli fenomeni in un dato trimestre rispetto a quello precedente; i saldi sono dati dalla differenza tra le percentuali di coloro che prevedono aumento e quelle di coloro che prevedono invece diminuzione FONTE: U.I.B. - Indagine congiunturale trimestrale 41

53 Capitolo 5 Settori industriali Grafico 1 - INDICATORI DI TENDENZA DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE BIELLESE Produzione totale tr. '00 2 tr. '00 3 tr. '00 4 tr. '00 1 tr. '01 2 tr. '01 Ordini totali tr. '00 2 tr. '00 3 tr. '00 4 tr. '00 1 tr. '01 2 tr. '01 Ordini dall'estero tr. '00 2 tr. '00 3 tr. '00 4 tr. '00 1 tr. '01 2 tr. '01 Occupazione tr. '00 2 tr. '00 3 tr. '00 4 tr. '00 1 tr. '01 2 tr. '01 42

54 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 3 - DINAMICA DELLA PRODUZIONE DELL'INDUSTRIA BIELLESE Variazione % rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente SETTORE ANNO trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim FILATURE +7,46 +3,18 +5,86 +5,72 +1,87 LANIFICI +8,67 +9,81 +11,81 +6,71 +7,06 MAGLIFICI -5,65-10,88-20,72-2,98-9,29 TINTORIE -11,52-0,88-5,59-7,49-2,74 TESSILI VARI -5,69-2,53 +4,86 +5,30 +0,59 MECCANICHE +5,54 +19,83 +0,00 +8,42 +6,81 INDUSTRIE VARIE +8,06 +7,50 +3,30 +5,21 +3,36 TOTALE +5,37 +5,79 +4,61 +4,53 +2,70 Nota: I dati sono rilevati a consuntivo e rappresentano la variazione delle quantità prodotte rilevate nel trimestre rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente FONTE: C.C.I.A.A. di Biella - Indagine congiunturale trimestrale Grafico 2 - VARIAZIONE % PRODUZIONE rispetto stesso trimestre anno precedente +8% +6% +4% +2% +0% -2% -4% -6% -8% IV TRIM. '95 I TRIM. '96 II TRIM. '96 III TRIM. 96 IV TRIM. 96 I TRIM. '97 II TRIM. '97 III TRIM. '97 IV TRIM.'97 I TRIM. '98 II TRIM. '98 III TRIM. '98 IV TRIM.'98 I TRIM. '99 II TRIM. '99 III TRIM. '99 IV TRIM. '99 I TRIM. '00 II TRIM. '00 III TRIM. '00 IV TRIM. '00 I TRIM. '01 SERIE STORICA 43

55 Capitolo 5 Settori industriali 5.1. Industria laniera Nell analisi del consuntivo relativo all anno 2000, il settore nel suo complesso mostra un confortante progresso medio pari al 5%, risultato di una congiuntura favorevole per tutti i rami della filiera. Analizzando nel dettaglio i principali comparti del sistema laniero nazionale, comprensivi delle produzioni a predominanza di lana, misti lana, fibre chimiche e altri misti, l anno 2000 fa rilevare i seguenti dati: la filatura evidenzia un importante incremento sia nel prodotto cardato (+10,4%) che nei filati pettinati (+6%), con sensibile aumento dei ritmi produttivi. Nell ambito della tessitura, quella cardata mostra un balzo in avanti dell 11,5%, mentre quella pettinata ha avuto un incremento più contenuto (+1,5%). Per quanto riguarda il commercio estero, globalmente le esportazioni sono aumentate del 17,3% rispetto al 99, a fronte di un rialzo delle importazioni pari al 9,8%. L export di filati per industria cresce in media del 16,9%: nel dettaglio, i cardati di lana e peli fini aumentano del 18,3%, mentre i pettinati salgono del 9,3%. Si segnalano in espansione anche le vendite all estero di filati di fibre acriliche pure (+13,3%) e di fibre sintetiche/lana (+30,3%). Buona la performance dei filati per aguglieria, che, dopo un lungo periodo di flessione nella domanda, chiudono il 2000 con un buon recupero. I tessuti di lana e peli cardati fanno un balzo in avanti del 16,3%, mentre quelli pettinati del 10,9%. 44

56 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 4 - PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DELL'INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE (valori in lire correnti degli anni indicati) VARIABILI Unità di misura Valore produzione miliardi di lire Esportazioni miliardi di lire Produz. (quantità) variazioni % +4,1-1,0-6,1 5,0 Produz. (valore) variazioni % +5,0-8,8-9,0 8,0 Numero addetti unità Utilizzo impianti in % TAV. 5 - PRODUZIONE INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE (Tonnellate) Var. % '00/'99 PETTINATURA ,0 FILATURA PETTINATA ,0 FILATURA CARDATA ,4 TESSITURA ,4 * tessuti pettinati e semipett ,5 * tessuti cardati ,5 Indici 1996=100 PETTINATURA FILATURA PETTINATA FILATURA CARDATA TESSITURA * tessuti pettinati e semipett * tessuti cardati FONTE: Sistema Moda Italia - Nostre elaborazioni 45

57 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 6 - PRINCIPALI IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI (tonn) Variaz. % PRODOTTI /99 NASTRO ,8 - di lana e peli pettinati ,2 - di fibre chimiche ,9 FILATI PER INDUSTRIA ,7 - di lana e peli fini cardati ,6 -di lana e peli fini pettinati ,0 -di fibre acriliche pure ,0 -di fibre sintetiche/lana ,5 FILATI PER AGUGLIERIA ,0 -di lana ,8 -di fibre chimiche ,9 TESSUTI ,7 -di lana cardata ,6 -di lana pettinata ,3 -di fibre sintetiche/lana (a) ,6 -di fibre artificiali/lana ,7 COPERTE E PLAIDS (b) ,9 TOTALE GENERALE ,8 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia 46

58 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 7 - PRINCIPALI ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI (tonn) Variaz. % PRODOTTI /99 NASTRO ,8 - di lana e peli pettinati ,3 - di fibre chimiche ,8 FILATI PER INDUSTRIA ,9 - di lana e peli fini cardati ,3 -di lana e peli fini pettinati ,3 -di fibre acriliche pure ,3 -di fibre sintetiche/lana ,3 FILATI PER AGUGLIERIA ,4 -di lana ,8 -di fibre chimiche ,4 TESSUTI ,1 -di lana cardata ,3 -di lana pettinata ,9 -di fibre sintetiche/lana (a) ,2 -di fibre artificiali/lana ,0 COPERTE E PLAIDS (b) ,0 TOTALE GENERALE ,3 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia 47

59 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 8 - IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI (milioni di lire) IMPORTAZIONI VAR. % PRODOTTI '00/'99 NASTRO ,1 - di lana e peli pettinati ,1 - di fibre chimiche ,1 FILATI PER INDUSTRIA ,8 - di lana e peli fini cardati ,0 - di lana e peli fini pettinati ,9 - di fibre acriliche pure ,2 - di fibre sintetiche/lana ,6 FILATI PER AGUGLIERIA ,4 - di lana ,2 - di fibre chimiche ,0 TESSUTI ,3 - di lana cardata ,7 - di lana pettinata ,6 - di fibre sintetiche/lana ,6 - di fibre artificiali/lana ,2 COPERTE E PLAIDS (a) ,9 TOTALE GENERALE ,5 (a) Escluse le coperte e plaids di cotone. (b) Esclusi tappeti "Kelim", "Schumacks", "Karamanie" e simili. FONTE: Sistema Moda Italia 48

60 Capitolo 5 Settori industriali TAV. 9 - ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI (milioni di lire) ESPORTAZIONI VAR. % PRODOTTI '00/'99 NASTRO ,7 - di lana e peli pettinati ,0 - di fibre chimiche ,4 FILATI PER INDUSTRIA ,5 - di lana e peli fini cardati ,0 - di lana e peli fini pettinati ,7 - di fibre acriliche pure ,0 - di fibre sintetiche/lana ,3 FILATI PER AGUGLIERIA ,8 - di lana ,3 - di fibre chimiche ,6 TESSUTI ,3 - di lana cardata ,7 - di lana pettinata ,6 - di fibre sintetiche/lana (a) ,9 - di fibre artificiali/lana ,7 COPERTE E PLAIDS (b) ,2 TOTALE GENERALE ,0 (a) All'export sono compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero. (b) Escluse le coperte e plaids di cotone. FONTE: Sistema Moda Italia 49

61 Capitolo 5 Settori industriali TAV COSTO ORARIO MANODOPERA LANIERA BIELLESE DICEMBRE DICEMBRE 2000 VARIAZIONI % COSTO ORARIO INDICI SU ANNO (lire) (1985=100) PRECEDENTE DICEMBRE ,6 DICEMBRE ,7 7,7 DICEMBRE ,2 7,9 DICEMBRE (a) 123,9 6,6 DICEMBRE ,7 11,2 DICEMBRE ,0 6,8 DICEMBRE ,0 9,5 DICEMBRE (b) 159,3-1,0 DICEMBRE ,3 1,8 DICEMBRE ,1 2,4 DICEMBRE ,2 4,2 DICEMBRE ,3 4,1 DICEMBRE ,7 3,5 DICEMBRE (c) 100 DICEMBRE ,2 1,2 DICEMBRE ,5 1,3 (a) Tale valore non considera i maggiori oneri derivanti da modifiche nella fiscalizzazione a partire da Dicembre '88 (b) Dal è stata soppressa l'indennità di contingenza e modificata la fiscalizzazione a favore di una riduzione del costo del lavoro (c) I dati del 1998 e 1999 non sono comparabili con i precedenti a causa dell'introduzione dell'irap e della soppressione del contributo al SSN FONTE: Rilevazioni U.I.B. 50

62 Capitolo 5 Settori industriali 5.2. Industria meccanica Dopo le pesanti perdite di fatturato dei due anni precedenti, già negli ultimi mesi del 1999 erano emersi per il settore meccanotessile i primi segnali di ripresa, pienamente confermati durante tutto il Un risultato soddisfacente reso possibile dalla crescita dell industria tessile, che, dopo una pausa di circa 24 mesi, ha ricominciato ad investire somme considerevoli anche per l acquisto di macchinari. Dai dati di consuntivo risulta che nell anno appena concluso la produzione italiana di macchine tessili ha raggiunto i miliardi di lire, con un aumento di oltre il 20% rispetto al Le esportazioni del settore a livello nazionale hanno toccato i miliardi di lire (+30% rispetto all anno precedente), ritornando sui livelli del periodo immediatamente antecedente la crisi del E' interessante sottolineare il risveglio dell attività dei mercati asiatici, quali in particolare Cina e Turchia, nonché la tenuta dei nostri tradizionali sbocchi all estero, in primis gli Stati Uniti, confermatosi il principale mercato del meccanotessile italiano. 51

63 Capitolo 5 Settori industriali TAV ITALIA. MACCHINE PER L'INDUSTRIA TESSILE Var. % '00/'99 a) Quadro di sintesi (miliardi di lire se non diversamente specif.) Fatturato ,4 Esportazioni ,3 Importazioni ,3 Saldo commerciale ,7 Utilizzazione degli impianti (%) 86, ,3 Numero di addetti (unità) ,4 b) Produzione (miliardi di lire) Macchine per : filatura e accessori ,3 tessitura e accessori ,8 maglieria e accessri ,1 tintura, stampa, finissaggio ,4 stirolavanderia e altri ,0 TOTALE ,4 c) Scambi con l'estero (miliardi di lire) Importazioni Esportazioni Var. % Var. % Macchine per : filatura e accessori , ,9 tessitura e accessori , ,1 maglieria e accessri , ,1 tintura, stampa, finissaggio , ,5 stirolavanderia e altri , ,5 TOTALE , ,3 FONTE: Acimit 52

64 Capitolo 6 - Edilizia 6. EDILIZIA L analisi del settore delle costruzioni nell anno 2000 mostra alcuni indicatori leggermente discordanti. I consueti dati strutturali sulla consistenza occupazionale presentano un andamento soddisfacente e confermano il trend di crescita già rilevato nel 1998 e 1999: crescono del 15% circa le ore complessivamente lavorate, gli operai iscritti alla Cassa edile risultano in aumento rispetto al 1999 (si rileva una leggera flessione nel solo mese di dicembre). L indagine congiunturale realizzata per la prima volta da Camera di Commercio e Collegio Costruttori ha evidenziato invece un calo, seppur lieve, del fatturato realizzato dal campione di imprese selezionate, nonostante i positivi effetti degli incentivi fiscali alle ristrutturazioni. Emergono tuttavia dall indagine anche alcuni elementi positivi, quali il soddisfacente periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini (12 mesi) e l ottimistica previsione per l anno 2001 (+3,9%). La rilevazione campionaria ha consentito inoltre di approfondire alcuni aspetti tipici del settore edile: 1. dal lato occupazionale, si può apprezzare la forte incidenza degli operai dotati di adeguata specializzazione sul totale occupati; 2. è interessante verificare che il 30% delle aziende del campione opera anche fuori provincia, per una quota di fatturato che raggiunge il 10% del totale; 3. dal lato della tipologia di lavori svolti, si può notare la complessiva prevalenza delle ristrutturazioni, provenienti in massima parte da appalti affidati da privati; 4. i lavori in proprio coprono il 27% del fatturato totale rilevato nel campione e riguardano in grandissima parte la costruzione di nuovi edifici. La dinamica delle concessioni rilasciate in provincia nel corso dell anno (tavola 1) merita una precisazione: il forte incremento complessivo rispetto al 99 è dovuto all avvio delle procedure per la costruzione del 53

65 Capitolo 6 - Edilizia nuovo ospedale nelle immediate vicinanze del capoluogo. L edilizia residenziale si segnala invece in forte calo (-53%). TAV.1 - FABBRICATI CHE HANNO OTTENUTO NELL'ANNO LA "CONCESSIONE DI EDIFICARE" (metri cubi) FABBRICATI RESIDENZIALI FABBRICATI NON RESIDENZ. IN COMPLESSO OPERE PROGETTATE Variaz. % 2000/99-56,0 +163,4 +61,3 FONTE: Indagine ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica C.C.I.A.A. Biella 54

66 Capitolo 6 - Edilizia TAV. 2 - ORE LAVORATE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI EDILI MESI ORE LAVORATE VAR. % /99 Gennaio ,2 Febbraio ,9 Marzo ,5 Aprile ,4 Maggio ,5 Giugno ,4 Luglio ,6 Agosto ,7 Settembre ,0 Ottobre ,9 Novembre ,1 Dicembre ,1 TOTALE ,8 FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni TAV. 3 - NUMERO DIPENDENTI DEL SETTORE EDILE (SOLO IMPRESE INDUSTRIALI) MESI DIPENDENTI VARIAZ. 2000/ Assolute % Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Media annua FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni 55

67 Capitolo 6 - Edilizia TAV. 4 - INDAGINE CONGIUNTURALE NEL SETTORE EDILE: PRINCIPALI RISULTATI ANDAMENTO DEL FATTURATO Fatturato anno 2000 (variazione % rispetto al '99) -1,2% Previsioni 2001 (rispetto al 2000) +3,9% Portafoglio ordini (periodo di produzione assicurato) 12 mesi SITUAZIONE CANTIERI Fino a 1 miliardo 70% Oltre 1 miliardo 30% Imprese del campione operanti fuori provincia 30% Quota del fatturato per lavori fuori provincia 10% STRUTTURA OCCUPAZIONALE DEL CAMPIONE Titolari e soci 20% Operai 60% di cui Specializzati 49% Qualificati 32% Comuni 19% Impiegati 15% Apprendisti 5% GRAFICO 1 - COMPOSIZIONE DEL FATTURATO DEL SETTORE EDILE Appalti 73% Ristrutturazioni 54% Nuove costruzioni 46% Pubblici 45% Privati 55% In proprio 27% Ristrutturazioni 20% Nuove costruzioni 80% Fonte: CCIAA Biella - Indagine congiunturale sull'edilizia, anno

68 Capitolo 7 - Commercio 7. COMMERCIO Anche per il settore commerciale le indicazioni provenienti dai dati statistici relativi all anno 2000 forniscono un quadro diversificato. Dopo cinque anni consecutivi contraddistinti da un costante decremento del numero di imprese attive, il 2000 ha visto un'inversione di tendenza (peraltro molto contenuta: +0,5%), in virtù dei benefici effetti della liberalizzazione del settore. La tabella 1, relativa alla disaggregazione per zone geografiche, rappresenta efficacemente l'andamento a macchia di leopardo della consistenza sul territorio delle imprese commerciali. I dati di fonte camerale relativi agli esercizi del solo commercio al dettaglio presentano per l'anno 2000 un saldo attivo (66 unità in più, +2% rispetto al 1999), grazie ad un forte incremento del settore non alimentare e ad una sostanziale tenuta degli alimentari. Il riepilogo relativo alle superfici di vendita conferma la netta prevalenza del settore non alimentare/misto, con un saldo attivo di m 2. L'apertura di nuovi esercizi non ha però dato particolare impulso alla congiuntura del settore, che, secondo la rilevazione diretta compiuta congiuntamente da Camera di Commercio ed ASCOM, ha fatto segnare quattro trimestri assolutamente deludenti, con un picco negativo delle vendite in corrispondenza dei mesi estivi (saldo ottimisti-pessimisti: -30%). La particolare sintesi grafica offerta dall'indice di andamento delle vendite evidenzia con chiarezza il periodo di difficoltà rilevato dall'indagine campionaria nel corso dell'intero anno

69 Capitolo 7 - Commercio TAV. 1 - DISTRIBUZIONE DELLE ATTIVITA' COMMERCIALI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE ZONE /99 1 Biella e frazioni ,2% 2 Valle d'andorno ,0% 3 Alta Valle Cervo ,0% 4 Pianura Elvo - Cervo ,7% 5 Serra - Lago ,5% 6 Valle dell'elvo ,3% 7 Colline centrali ,0% 8 Colline orientali ,9% 9 Valle Strona di Mosso ,6% 10 Valle del Sessera ,8% 11 Cossato ,2% TOTALE BIELLESE ,5% FONTE: Infocamere Stock view - Nostre elaborazioni NOTA: per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.7 TAV. 2 - COMMERCIO AL DETTAGLIO: CONSISTENZA E FLUSSI ANNO PROVINCIA DI BIELLA ESERCIZI AL Alimentare Non alim. Misto Totale Numero esercizi Superficie di vendita (mq) APERTURE ANNO 2000 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) CESSAZIONI ANNO 2000 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) SALDO Numero esercizi Superficie di vendita (mq) FONTE: Infocamere Trade view - Nostre elaborazioni 58

70 Capitolo 7 - Commercio TAV. 3 - ANDAMENTO DELLE VENDITE DEL SETTORE COMMERCIALE RISPETTO ALLO STESSO TRIMESTRE DELL'ANNO PRECEDENTE VOLUME DELLE VENDITE ANNO trim 2 trim 3 trim 4 trim AUMENTO 27% 28% 35% 44% DIMINUZIONE 42% 41% 65% 56% SALDO -15% -14% -30% -12% FONTE: C.C.I.A.A. di Biella - Indagine congiunturale trimestrale NOTA BENE: a partire dal 3 trimestre 2000 è stata eliminata l'opzione "stazionario" Grafico 1 - INDICE DI ANDAMENTO DELLE VENDITE NEL SETTORE COMMERCIALE +1 +0,70 +0,50 +0,44 +0,14 +0,60 +0,26 +0,07 +0,32-0,08-0,07-0,13-0,24-0,35-0,15-0,27-0, L indice è stato ricavato come media ponderata delle risposte raccolte presso le imprese, ed è oscillante tra i valori di 1 (massimo pessimismo) e +1 (massimo ottimismo) FONTE: CCIAA Biella Indagine congiunturale 59

71 Capitolo 8 - Turismo 8. TURISMO La costante espansione del settore turistico biellese è continuata anche nel 2000 con ottimi risultati: infatti, è aumentato del 3% il numero di esercizi ricettivi (ma non quello dei posti letto, diminuiti dell 1% circa) e, soprattutto, è cresciuto rispetto al 99 il numero di visitatori che hanno soggiornato nelle strutture biellesi. Le presenze di visitatori rilevate dal Servizio Turismo della Provincia di Biella sono state nel 2000 oltre (dato provvisorio suscettibile di lievi aggiustamenti per eccesso), il 6,5% in più rispetto all anno precedente. Il dato finale è il risultato del lieve calo registrato nel settore alberghiero (-4%), al quale si è contrapposto un deciso incremento delle presenze (+32,2%) nelle strutture extra-alberghiere, che comprendono campeggi, aziende agrituristiche, alloggi tipo bed and breakfast, forme alternative di vacanza scelte da un numero sempre maggiore di turisti sia italiani che stranieri. La distribuzione mensile delle presenze, sintetizzata nel consueto diagramma Presenze turistiche - Serie mensile, conferma nella sostanza quanto già rilevato nel 1999: il tradizionale picco dei mesi estivi è stato nel 2000 ancora più accentuato, grazie alle presenze rilevate nel mese di agosto, mentre rispetto all anno precedente si è scontata l assenza di manifestazioni di forte richiamo in periodi di bassa stagione (quali l arrivo di tappa del Giro d Italia ed il Raduno dei Bersaglieri organizzati nel 99). D altro canto, sembrano pienamente confermate le ottimistiche aspettative legate all aumento dei pellegrinaggi ai Santuari biellesi in occasione del Giubileo del 2000, con effetti positivi ripartiti su tutto l arco dell anno. La distribuzione degli arrivi e delle presenze per paese di provenienza dei visitatori stranieri non presenta particolari sorprese: il gruppo più nutrito di turisti arriva dalle vicine Francia e Germania (oltre arrivi in totale, tra i quali senz altro vanno considerate numerose visite d affari, visti gli stretti rapporti commerciali dei due paesi con le aziende biellesi). Va sottolineato il dato relativo ai visitatori polacchi, rilevato per la prima 61

72 Capitolo 8 - Turismo volta nel dettaglio proprio nel 2000: arrivi, presenze, effetto evidente della crescita del turismo a scopi religiosi di cui si accennava poco sopra. Per il primo anno viene proposto in forma di cartogramma anche un report relativo alla distribuzione dei visitatori italiani per regione di provenienza. Si nota immediatamente come il turismo proveniente dall interno della regione sia nettamente preponderante (oltre presenze, il 60% del totale annuo provinciale); oltre al Piemonte, le regioni più rappresentate sono la vicina Lombardia (oltre presenze, soprattutto presso strutture extra-alberghiere), il Veneto (circa 5.700), la Toscana (3.800), il Lazio (3.700). TAV. 1 - DISTRIBUZIONE DELLE STRUTTURE RICETTIVE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE Variazioni 2000/1999 ZONE Albergh. Extra albergh. TOTALE Albergh. Extra albergh. TOTALE ASSOLUTE % 1 Biella e frazioni % 2 Valle d'andorno % 3 Alta Valle Cervo Pianura Elvo - Cervo La Serra % 6 Valle dell'elvo Colline centrali % 8 Colline orientali Valle Strona di Mosso % 10 Valle del Sessera Cossato TOTALE BIELLESE % FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni 62

73 Capitolo 8 - Turismo TAV. 2 - CONSISTENZA DEI POSTI-LETTO NELLE STRUTTURE RICETTIVE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE Variazioni 2000/1999 ZONE Albergh. Extra albergh. TOTALE Albergh. Extra albergh. TOTALE ASSOLUTE % 1 Biella e frazioni % 2 Valle d'andorno % 3 Alta Valle Cervo Pianura Elvo - Cervo La Serra % 6 Valle dell'elvo % 7 Colline centrali % 8 Colline orientali Valle Strona di Mosso % 10 Valle del Sessera Cossato TOTALE BIELLESE % FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni NOTE ALLE TAV 1 e 2: 1) Per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.7 2) I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. 3) Per strutture extra-alberghiere si intendono: Camere, Case, Appartamenti affittati da imprese e da privati, Campeggi e Villaggi turistici, Alloggi Agrituristici Ostelli per la gioventù, Case per ferie, Rifugi alpini. 63

74 Capitolo 8 - Turismo TAV. 3 - PRESENZE TURISTICHE NELLA PROVINCIA DI BIELLA - ANNI VISITATORI ANNI SETTORE Alberghiero Extra-alberghiero Totale ITALIANI STRANIERI TOTALE Variaz % 2000/1999-4,09% +32,24% +6,47% FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni Grafico 1- Presenze turistiche - Anni '

75 Capitolo 8 - Turismo TAV. 4 - ARRIVI E PRESENZE IN PROVINCIA DI BIELLA ANNO RIEPILOGO MENSILE SETTORE MESI Alberghiero Extra-alberghiero TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE TOT FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni NOTE: I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori Per strutture extra-alberghiere si intendono: Camere, Case, Appartamenti affittati da imprese e da privati, Campeggi e Villaggi turistici, Alloggi Agrituristici Ostelli per la gioventù, Case per ferie, Rifugi alpini. Grafico 2 - PRESENZE TURISTICHE - SERIE MENSILE ANNI ' GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 65

76 Capitolo 8 - Turismo TAV. 5 - TURISTI STRANIERI IN PROVINCIA DI BIELLA PER PAESE DI PROVENIENZA - ANNI ' PAESI ARRIVI PRESENZE Austria Belgio Croazia Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Islanda Jugoslavia Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Russia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera/Liechtenstein Turchia Ungheria Ex Unione sovietica Altri Europei Canada Stati Uniti Messico Venezuela Brasile Argentina Altri America Latina Cina Giappone Corea del Sud Altri Asiatici Israele Altri Medio Oriente Egitto Africa Mediterranea Rep. Sudafricana Altri Africani Australia Nuova Zelanda Altri Extra-europei TOTALE FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2000 sono provvisori. 66

77 Capitolo 8 - Turismo Grafico 3 - TURISTI ITALIANI PER REGIONE DI PROVENIENZA ANNO

78 Capitolo 9 - Artigianato 9. ARTIGIANATO L'artigianato biellese ha vissuto un 2000 costellato di segnali positivi, emersi tanto dalla dinamica sulla consistenza delle imprese iscritte all'albo quanto dai risultati rilevati dall'indagine congiunturale semestrale realizzata dalla Camera di Commercio in collaborazione con CNA e Confartigianato presso un campione di aziende del settore. Prosegue la crescita del numero di imprese artigiane operanti in provincia: secondo un cliché ormai consolidato da alcuni anni, si registra una costante diminuzione nel comparto della manifattura artigiana (-4% rispetto al 99), a cui fa da contraltare un aumento consistente dell'edilizia (+5,6%), a causa di un continuo processo di polverizzazione. Nel complesso il saldo è positivo (58 imprese in più rispetto al 1999, +0,9%), anche in considerazione della sostanziale tenuta del terziario (servizi alle imprese ed alla persona). Dall'indagine congiunturale relativa ai due semestri del 2000, dopo un periodo di costante crisi del settore, si possono desumere indicazioni assolutamente positive, improntate ad un diffuso ottimismo e ad un confortante incremento occupazionale. Il livello della produzione risulta aumentato rispetto al 1999 in tutti i settori interessati alla rilevazione, con saldo ottimisti-pessimisti fortemente in attivo (+44% nel primo semestre, addirittura +60% nel secondo). L'analisi della dinamica assunzioni-licenziamenti riferita alle imprese del campione (rappresentative di circa 600 addetti) ha evidenziato un trend del tutto favorevole, con una crescita media degli organici nel corso dell'anno del 3% circa. Accanto a questo dato positivo, vi sono altri indicatori che sottolineano la fase congiunturale espansiva attraversata dall artigianato biellese nel corso del 2000, primi fra tutti i tempi medi di pagamento, decisamente ridotti rispetto agli anni scorsi, e le rosee aspettative formulate per il

79 Capitolo 9 - Artigianato Tav. 1 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE ARTIGIANE PROVINCIA DI BIELLA - ANNI RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Estrazioni di minerali Attività manifatturiere Prod. e distrib. energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio e ripareazioni Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Servizi in generale Imprese non classificate TOTALE Fonte: Banca Dati SAST - Nostre elaborazioni

80 Capitolo 9 - Artigianato TAV.2 - ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DEL SETTORE ARTIGIANO - ANNO 2000 (Variazione % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) VOLUME DELLE VENDITE 1 semestre ANNO semestre AUMENTO 72% 80% DIMINUZIONE 28% 20% SALDO +44% +60% FONTE: C.C.I.A.A. di Biella - Indagine congiunturale semestrale 100% 80% 60% 72% 80% 40% 20% 0% 1 semestre 28% 2 semestre 20% AUMENTO DIMINUZIONE FONTE: C.C.I.A.A. di Biella Indagine Congiunturale trimestrale NOTA: L indagine, iniziata nel corso del 1998 con la collaborazione delle Associazioni CNA e Confartigianato, si basa sulle risposte di un campione rappresentativo di imprese artigiane. Dal questionario utilizzato nell'anno 2000 è stata esclusa l'opzione "stazionario". 71

81 Capitolo 10 - Agricoltura 10. AGRICOLTURA Il bilancio dell'anno 2000 per il settore primario presenta interessanti spunti di riflessione, in considerazione dei diversi problemi riscontrati nei singoli rami della produzione agricola. Dopo un avvio d anno promettente, il comparto zootecnico ha subìto negli ultimi mesi dell anno il contraccolpo della questione mucca pazza, che ha scosso i mercati creando forti turbolenze nei prezzi (crollo della carne bovina, diffuso aumento per pollame e suini); altri elementi di insoddisfazione sono provenuti dal non favorevole contratto del latte, che ha finito per scontentare molti produttori. Da segnalare anche nel 2000 il potenziamento degli allevamenti di struzzi (+225%, 137 capi in più). Per quanto concerne la distribuzione per seminativi della superficie agraria utile, si rimanda alle tabelle e ai grafici successivi, che presentano naturalmente contenuti sostanzialmente non difformi da quelli del 99. L'andamento della produzione delle varie colture è stato condizionato dalle difficoltà meteorologiche legate essenzialmente agli sbalzi termici primaverili ed all'eccessiva piovosità autunnale, che ha creato problemi nelle operazioni di raccolta del mais e della soia. Il riso ha subìto gli effetti negativi delle basse temperature registrate nel mese di luglio, mentre le operazioni di raccolta, anche in questo caso ostacolate dalle piogge, erano fortunatamente terminate al momento dell'alluvione di metà ottobre; le rese sono state insoddisfacenti, soprattutto per le varietà più sensibili al freddo, a causa dell'aborto fiorale e dell'eccesso di concimazione azotata. Dal lato delle dinamiche di mercato, per le produzioni cerealicole si è ripresentato anche nel 2000 l'annoso problema dei prezzi, che continuano a scendere senza freni e non sostengono adeguatamente gli sforzi produttivi delle aziende del settore. L'altra questione irrisolta, che si ripropone ogni anno con intensità crescente, è quella delle devastazioni causate dai cinghiali, sempre più numerosi in provincia soprattutto in rapporto alla compatibilità con il 73

82 Capitolo 10 - Agricoltura territorio. I sopralluoghi richiesti alle autorità competenti sono stati nel 2000 circa 500, nel corso dei quali si sono accertati danni per 480 milioni di lire, in prevalenza a coltivazioni ceralicole e foraggere. Il problema resta dunque rilevante, nonostante lo sforzo di contenimento concretizzatosi nell'abbattimento di oltre 800 capi nel triennio ' La produzione florovivaistica, orientata principalmente alle piante ornamentali di pien'aria ed ai rosai di vario assortimento, ha conosciuto nel 2000 un andamento soddisfacente, senza particolari problemi, se si escludono le frequenti precipitazioni che hanno obbligato a numerosi trattamenti anticrittogamici ravvicinati, ostacolando inoltre le operazioni di trapianto e di messa a dimora delle piantine. Per il comparto vitivinicolo il 2000 si presenta come un'annata straordinaria, tanto dal lato delle quantità prodotte quanto soprattutto per l'eccezionale qualità delle uve. L'assenza di particolari avversità meteorologiche (grandine, gelate ecc.), gli sbalzi climatici dei mesi primaverili (che, dannosi per le colture cerealicole, risultano favorevoli per la vite) e soprattutto le alte temperature registrate in agosto ed in settembre, hanno consentito di ottenere ottimi risultati nella maturazione delle uve, con particolare beneficio per coloro che hanno optato per una vendemmia tardiva. L elevato standard qualitativo delle uve ha dunque consentito un forte incremento di produzione ripetto al 99 per i DOC più pregiati (Bramaterra +21%, Lessona +36%). I cosiddetti DOC di ricaduta hanno invece mostrato un andamento meno positivo (Canavese 16%, Coste della Sesia +8%); risulta in calo del 10% l Erbaluce, che ha subìto il doppio effetto della riduzione della superficie vitata complessiva e dell aumento di produzione (+140%) del Caluso Passito (che, come noto, viene ricavato da uva Erbaluce a seguito di lavorazioni molto laboriose e con rese praticamente dimezzate). Per l anno 2000 è stato inoltre calcolato a cura dell Albo Vigneti della Camera di Commercio di Biella il quantitativo di uve, destinate a produzioni DOC, raccolte in provincia ma conferite per la vinificazione a cantine sociali o aziende operanti fuori provincia: 897 quintali di uva per una produzione di vino pari a 628 ettolitri (il 26% del totale provinciale). 74

83 Capitolo 10 - Agricoltura TAV.1 CONSISTENZA DEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI in Provincia di Biella al compresi gli animali da ingrasso giu-00 dic-99 VARIAZ. VARIAZ. % TOTALE BOVINI % di età inferiore ad un anno % maschi da 1 a 2 anni % femmine da 1 a 2 anni % riproduttori oltre 2 anni vacche da latte % altre vacche % tori % altri bovini % TOTALE OVINI % TOTALE CAPRINI % TOTALE EQUINI % TOTALE SUINI % TOTALE STRUZZI % FONTE: ISTAT- Indagine sulla consistenza degli allevamenti al 1 giugno 2000 NOTA BENE: in attesa della divulgazione dei risultati definitivi del Censimento dell'agricoltura, al fine di evitare duplicazioni nella raccolta di dati statistici, l'indagine al 1 dicembre 2000 non è stata svolta TAV.2 - SUPERFICIE TERRITORIALE - PROVINCIA DI BIELLA SUPERFICIE AGRARIA E FORESTALE HA SUPERFICIE AGRARIA UTILE HA PIOPPETE E BOSCHI HA FONTE: Provincia di Biella - Assessorato Agricoltura. Nostre elaborazioni 75

84 Capitolo 10 - Agricoltura TAV.3 - DISTRIBUZIONE COLTURALE PER SEMINATIVI PROVINCIA DI BIELLA - ANNO 2000 Leguminose ha ,3% Foraggere ha ,3% Cereali ha ,8% di cui Avena ha 85 0,3% Frumento tenero ha 280 1,1% Mais ha ,9% Orzo ha 170 0,6% Riso ha ,5% Segale ha 15 0,1% Triticale ha 75 0,3% Coltivazioni industriali ha 279 1,1% Coltivazioni orticole ha 140 0,5% Colture ornamentali ha 210 0,8% Coltivazioni legnose ha 598 2,3% TOTALE ,0% FONTE: Provincia di Biella Assessorato Agricoltura. Nostre elaborazioni 76 Ripartizione colturale per seminativi

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