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3 Il volume è stato dato alle stampe in data 5 luglio 2006 ed è integralmente consultabile su Internet al sito: Per la realizzazione della pubblicazione è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato da Carla Fiorio Ufficio Studi CCIAA di Biella composto da: Ufficio Studi Camera di Commercio di Biella Roberta Boggio Togna Antonio Radovani Centro Studi Unione Industriale Biellese Nicoletta Bonino C.C.I.A.A. segreteria e raccolta dati Cristina Bodega Angelo Gianninò con la collaborazione di Francesco Ferrara autore dell appendice Il capitale umano: motore dello sviluppo

4 Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Biella Ufficio Studi Unione Industriale Biellese Centro Studi Economia Biellese 2005 Biella 2006

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6 INDICE GENERALE Presentazione 2005: sintesi di un anno I 1. DEMOGRAFIA Evoluzione demografica della provincia di Biella Struttura della popolazione biellese per sesso ed età ISTRUZIONE Scuola Università a L Università a Biella b Gli universitari biellesi MERCATO DEL LAVORO Il lavoro a Biella a Forze di lavoro b Biella nel panorama nazionale Cassa integrazione guadagni a Cassa integrazione ordinaria b Cassa integrazione straordinaria Mobilità Lavoro interinale DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE 51

7 5. SETTORI INDUSTRIALI Congiuntura Industria laniera Industria meccanica EDILIZIA COMMERCIO TURISMO ARTIGIANATO AGRICOLTURA CREDITO SCAMBI CON L'ESTERO Approfondimenti: scambi con la Cina PROTESTI E FALLIMENTI PREZZI VALORE AGGIUNTO LA SPESA DELLE FAMIGLIE 125 APPENDICI LE COOPERATIVE NEL SISTEMA IMPRENDITORIALE BIELLESE IL CAPITALE UMANO: MOTORE DELLO SVILUPPO LE CITTA CREATIVE 139

8 4. RICERCA BIBLIOGRAFICA SULL'ECONOMIA BIELLESE 155 INDICE DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI 159

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10 Presentazione La collaborazione fra l Ufficio Studi della C.C.I.A.A. di Biella e il Centro Studi dell Unione Industriale Biellese porta Economia Biellese alla sua decima edizione congiunta, un anniversario importante per quello che è ormai diventato uno strumento fondamentale per l approfondimento e l analisi delle dinamiche interne al nostro territorio, in grado di gettare le basi per una conoscenza non fine a sé stessa, ma funzionale alla formazione delle politiche di governo atte a migliorare sempre più il sistema Biella : un modello capace di conciliare tradizione e modernizzazione. Il volume è cresciuto nel tempo dimostrando che l esperienza, la competenza e la condivisione delle fonti informative sono un occasione consolidata di divulgazione dei fenomeni socio-economici della nostra realtà territoriale. La pubblicazione è stata arricchita in molti capitoli e contiene, come sempre, appendici di approfondimento di forte attualità: Le Coopertive nel sistema imprenditoriale biellese Il capitale umano: motore dello sviluppo Le Città Creative Ringraziamo tutti gli Enti che con la consueta disponibilità rendono possibile la realizzazione di questo lavoro. ERMANNO RONDI Presidente U.I.B. GIOVANNI POZZI Presidente C.C.I.A.A.

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12 2005: sintesi di un anno 2005: SINTESI DI UN ANNO Negli ultimi mesi del 2005 la ripresa internazionale è proseguita su ritmi sostenuti e forse più intensi del previsto: tutte le grandi aree hanno registrato un andamento di sviluppo in crescita costante, o in moderata accelerazione, grazie al contributo del commercio mondiale che a partire dall estate ha ripreso a correre a ritmi molto elevati, intorno al 10%. Esaurita la fase di aumento del prezzo del petrolio, nuovi incrementi si stanno prospettando per i prezzi delle materie prime; questa situazione alimenta la crescita di timori inflazionistici che hanno portato all innalzamento dei tassi di interesse in tutti i Paesi della Uem. Finora le spinte sui prezzi dei beni sono state contrastate dall innovazione tecnologica e dall offerta proveniente dai Paesi emergenti. Minore intensità energetica, accresciuta concorrenza sui mercati dei beni e dei servizi e il previsto rallentamento della crescita economica potrebbero continuare a garantire un inflazione su bassi livelli. La buona performance mondiale (variazione Pil +4,3%) è stata generata dalle vivaci economie di Stati Uniti e Asia (soprattutto Cina), dove non si avvertono ancora segni di raffreddamento Andamento del PIL mondiale ,3% I

13 2005: sintesi di un anno In particolare il dinamismo dell economia americana, dimostrato negli ultimi anni, non sembra essersi affievolito nonostante i capricci del prezzo del petrolio. I dati preliminari relativi alla crescita del Pil U.S.A parlano di una variazione positiva del 3,5% alimentata da una forte crescita della domanda interna, dei consumi delle famiglie e degli investimenti sostenuti dal netto miglioramento del clima di fiducia evidenziato da tutti gli indicatori. I dati relativi al prodotto interno lordo del Giappone indicano il proseguimento del rallentamento del tasso di espansione e delle maggiori componenti della domanda interna. Vi sono, tuttavia, altri indicatori che bilanciano in positivo questi dati: crescita dei consumi (+0,4%) e degli investimenti (+1,6%). La variazione del Pil nipponico per il 2005 è stimata intorno al +2,7%. Al di qua dell Oceano i ritmi di crescita nell anno sono stati piuttosto altalenanti anche se si è registrata una maggior vivacità rispetto al previsto nell aumento del Pil che si attesterà per il 2005 intorno al +1,4% (UEM 12 paesi). Dal punto di vista settoriale gran parte della crescita è arrivata dal fronte dei servizi, mentre la produzione industriale si è rivelata più fiacca. A livello territoriale, anche se l accelerazione del ritmo di espansione del Pil è comune alla maggior parte dei Paesi, il modello di sviluppo rimane fortemente differenziato. In Germania l attività economica è stata debole a inizio 2005, ma si è rafforzata di recente grazie a una forte crescita dell export e a una ripresa degli investimenti nell ultima parte dell anno. Nella media del 2005 gli esperti stimano una variazione positiva del Pil tedesco intorno all 1,1%, sugli stessi livelli dello scorso anno. La ripresa tedesca risulta strategica nel quadro generale, infatti, potrebbe essere il volano della ripresa dell intera Europa nel In Francia gli ultimi dati disponibili mettono in evidenza un accelerazione della crescita del Pil attribuibile sia ad una ripresa della domanda interna sia a un commercio estero con saldi in miglioramento (+3%). Nel 2005 il Pil è cresciuto dell 1,4%, grazie a una forte ripresa dei consumi e degli investimenti. Non accenna a rallentare l espansione dell economia in Spagna, trainata soprattutto dalla domanda interna. Vera e propria locomotiva dell economia europea la crescita spagnola 2005 si stima intorno al 3,4% e si prevede che manterrà questi ritmi anche nei prossimi anni. Gli ultimi dati del Pil confermano una crescita pressoché stabile ed in linea con l andamento europeo dell economia inglese: +1,7% nel 2005 grazie alla sostanziale tenuta di consumi ed investimenti. II

14 2005: sintesi di un anno ANNO 2005: ANDAMENTO DEI PRINCIPALI PAESI Stati Uniti Regno Unito Pil reale (var. %) 3,5 Pil reale (var. %) 1,7 Inflazione 3,5 Inflazione 2,8 Giappone Spagna Pil reale (var. %) 2,7 Pil reale (var. %) 3,4 Inflazione -0,3 Inflazione 3,4 Germania Italia Pil reale (var. %) 1,1 Pil reale (var. %) 0,1 Inflazione 1,9 Inflazione 2,2 Francia U.E.M. (12 paesi) Pil reale (var. %) 1,4 Pil reale (var. %) 1,4 Inflazione 1,9 Inflazione 2,2 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo Nostre elaborazioni Come già anticipato le economie con la crescita più vivace risultano essere proprio quelle delle aree emergenti. In testa la Cina che non accenna a rallentare la crescita del Pil, chiudendo un anno con il valore record del +9%. Performance alimentata da un ottima dinamica sia del settore industriale (+11% circa) che di quello terziario (+8% circa). Si mantiene inoltre superiore al 12 per cento la crescita delle vendite al dettaglio, mentre gli investimenti sono addirittura cresciuti di oltre il 20% in termini tendenziali nell ultimo periodo dell anno rispetto allo stesso periodo Anche l India risulta nei dati particolarmente vivace con una crescita tendenziale, nell ultimo periodo dell anno dell 8%, alimentata dalla forte crescita dei servizi e dalla buona performance del settore industriale. Questi due paesi sono proiettati in una fase virtuosa di crescita che consentirà di accelerare anche la realizzazione di riforme e consolidamenti tali da rendere ancora più elevati i ritmi di sviluppo, mentre nel resto dell Asia il quadro risulta più differenziato con diversi paesi in espansione ma anche alcuni in rallentamento e con forti difficoltà nella lotta all inflazione. Continua la crescita anche nei paesi dell est europeo che aumentano complessivamente a buon ritmo, anche grazie al contributo delle esportazioni nette, seppur con valori molto differenziati fra di loro. III

15 2005: sintesi di un anno La Russia, pur avendo subito una decelerazione a causa dei minori investimenti e di un industria manifatturiera in difficoltà, ha chiuso il 2005 con un ritmo di crescita del +6,4%, dinamica che comunque si dimostra in contrazione rispetto a quella registrata nel 2004 (+7,1%). In lieve rallentamento, invece, il ritmo di crescita del Pil dell America Latina (+3,7% nel 2005, +5,8% nel 2004), a causa dell improvvisa contrazione del Pil brasiliano, conseguenza degli scandali politici che hanno generato un clima di sfiducia e quindi una contrazione degli investimenti. Dopo il brutto avvio del 2005, l economia italiana, ha registrato nel corso dell anno qualche segnale positivo. In particolare, il recupero registrato dalla produzione industriale, che ha peraltro interessato gran parte dei settori industriali, suggerisce che la fase recessiva sia giunta al termine. Anche se occorre prudenza in questo tipo di valutazioni, avendo l attività industriale sperimentato alcune false partenze nel corso dell ultimo quinquennio. Quello che fa ben sperare è che la crescita mostra, nelle sue componenti, una buona qualità. Sia la domanda interna che le esportazioni nette hanno contribuito all aumento del prodotto interno lordo; incremento, tuttavia, limitato significativamente dal contributo negativo delle scorte. ANNO 2005: LE COMPONENTI DELLA DOMANDA AGGREGATA IN ITALIA Var. % Pil reale 0,1 Spesa delle famiglie residenti 0,1 Spesa della A.P. e I.S.P. 1,2 Investimenti fissi lordi -0,6 - inv. in macchinari ed attrez. -1,6 - inv. in costruzioni 0,5 di cui residenziali 6,2 Esportazioni beni e servizi f.o.b. 0,3 Importazioni beni e servizi f.o.b. 1,4 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, marzo 2006 IV

16 2005: sintesi di un anno La spesa per consumi delle famiglie si conferma la componente della domanda con la crescita più regolare, trainata da quella per beni durevoli, ma i risultati più interessanti, specialmente in termini prospettici, sono rappresentati dalla robusta crescita delle esportazioni che si è accompagnata a quella degli investimenti in macchinari ed impianti. Dunque una ripresa trainata dal settore industriale, il grande malato dell economia italiana, che potrebbe avviarsi a chiudere la quinquennale fase di crisi. Gli indicatori congiunturali più recenti portano a ritenere probabile che la tendenza alla ripresa possa proseguire anche se a ritmi ancora contenuti. Le stime per il 2005 evidenziano, comunque, un deludente +0,1% di variazione del Pil in termini tendenziali annui, frutto di un brutto avvio e di piccoli recuperi nella parte finale dell anno, minimo storico nell arco dell ultimo decennio. Buona tenuta della congiuntura europea, stabilità del cambio e rientro del prezzo del petrolio potranno consentire all economia italiana di crescere portando il ritmo di incremento medio annuo intorno all 1% a partire dal Passiamo ora in rapida rassegna gli andamenti economici riferiti ai principali settori, registrati nel 2005, nella provincia di Biella e più diffusamente trattati nei capitoli successivi. Industria. Più ombre che luci sull andamento dell industria biellese che ha chiuso il 2005 con una variazione della produzione pari a -1,3%, un risultato ancora con segno meno in linea con i precedenti trimestri che porta ad una media annua del -2,7%. Artigianato. La situazione del comparto artigiano biellese si è deteriorata nel corso del La crisi del tessile, che influisce negativamente sulla crescita dell artigianato fin dal 2003, unitamente ad un rallentamento del comparto servizi, ha condizionato la dinamica artigiana facendole chiudere il 2005 con il segno meno. Commercio. Per il settore commerciale biellese le indicazioni provenienti dai dati strutturali e congiunturali relativi all anno 2005 forniscono un quadro ancora di difficoltà, anche se con valori meno negativi rispetto all anno precedente e con qualche speranza di ripresa per l anno in corso. Edilizia industriale. Dopo anni di costante crescita, il numero delle imprese attive nel settore delle costruzioni, nel 2005, si è registrato in diminuzione raggiungendo le unità. Anche i dati relativi al fatturato rispetto all anno precedente V

17 2005: sintesi di un anno evidenziano una dinamica negativa che conferma le previsioni formulate ad inizio anno. Agricoltura. Nell annata agraria 2005 si sono registrate condizioni climatiche generalmente favorevoli a tutte le colture, che hanno ottenuto rese medio-buone. La piovosità è stata generalmente inferiore alla norma, ma le coltivazioni non hanno risentito di periodi particolarmente siccitosi. Turismo. L analisi dei dati dell ultimo decennio evidenzia una crescita quasi costante nel tempo delle presenze turistiche; il 2005 mostra una flessione dovuta principalmente al calo dei viaggiatori per affari ed alle avverse condizioni climatiche registrate nei mesi estivi. Credito. Nel corso del 2005 l attività di intermediazione in provincia di Biella ha fatto rilevare un incremento solo per alcuni degli indicatori di prestazione, proseguendo nei fatti una tendenza già rilevata negli anni precedenti. Per una più approfondita disamina, si rimanda a testi, tabelle e grafici contenuti nei singoli capitoli. VI

18 Capitolo 1 Demografia 1. DEMOGRAFIA 1.1. Evoluzione demografica della provincia di Biella La popolazione della provincia di Biella al risulta pari a , divisa fra i residenti nel capoluogo ed i abitanti negli altri comuni biellesi. Dall analisi storica dei dati (vedi grafico 1) si può notare come il decremento demografico rispetto al 2004 (7,5 per mille) sia proseguito anche nel 2005 registrando un calo pari a -0,31%, frutto di un saldo migratorio (iscrizionicancellazioni) positivo di 334 unità a cui è contrapposto un più alto saldo naturale negativo (-912). Si presenta, come di consueto, la stessa dinamica per il comune di Biella che rileva un calo di popolazione pari allo 0,62%, scendendo a quota residenti. Il tasso di natalità della provincia di Biella (7,8 per mille), nonostante registri un aumento nel 2005, si mostra ancora inferiore alla media regionale (8,6 per mille). La distribuzione della popolazione residente per aree geografiche evidenzia un lieve ampliamento delle zone Pianura Elvo Cervo e Colline centrali, mentre gli altri aggregati comunali si sono registrati stabili o in leggero calo. La disaggregazione per classi di ampiezza evidenzia una forte presenza di piccolissimi comuni: si rilevano infatti due sole amministrazioni comunali Biella e Cossato con oltre abitanti, tre nella dimensione , sette fra e 5.000, trentatrè fra e ed i restanti al di sotto dei abitanti (otto addirittura con meno di 200 residenti). 1

19 Capitolo 1 Demografia Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA (valori per 1000 residenti) BIELLA PIEMONTE ITALIA ANNI Tn Tm Tn Tm Tn Tm ,3 12,7 7,6 11,5 9,4 9, ,3 13,4 7,6 11,7 9,2 9, ,2 12,8 7,8 11,3 9,4 9, ,4 13,5 8,1 11,5 9,4 9, ,5 13,0 8,1 11,6 9,3 10, ,6 13,3 8,1 11,7 9,3 9, ,1 13,2 8,4 11,3 9,3 9, ,4 12,5 8,3 11,4 9,3 9, ,7 13,2 8,5 11,4 9,4 9, ,9 12,9 8,6 11,9 9,4 10, ,5 12,3 8,7 10,8 9,7 9, ,8 12,7 8,6 11,1 n.d. n.d. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2005 sono provvisori 2

20 Capitolo 1 Demografia Tav.2 POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) COMUNE DI BIELLA ALTRI COMUNI BIELLESI VARIAZ. RISPETTO VARIAZ. RISPETTO Numero Numero ANNI ANNO PRECEDENTE ANNO PRECEDENTE abitanti abitanti ass. % ass. % , , , , , , , , , , , , , , (a) , , , , , , , , (b) , ,20 ANNI Numero abitanti TOTALE PROVINCIALE VARIAZ. RISPETTO ANNO PRECEDENTE ass. % , , , , , , , (a) , , , , (b) ,31 (a) le variazioni relative al 2001 sono influenzate dalle regolarizzazioni effettuate in occasione del Censimento avvenuto in tale anno. (b) dati provvisori FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 3

21 Capitolo 1 Demografia Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Ailoche Andorno Micca Benna Biella Bioglio Borriana Brusnengo Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C Candelo Caprile Casapinta Castelletto C Cavaglià Cerreto C Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Lessona Magnano

22 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Mosso (a) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo Inf Occhieppo Sup Pettinengo Piatto Piedicavallo Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Biellese Quaregna Quittengo Ronco Biellese Roppolo Rosazza Sagliano Micca Sala Biellese Salussola Sandigliano (a) Nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 5

23 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.3 POPOLAZIONE RESIDENTE A FINE ANNO PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA S. Paolo Cervo Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Vallanzengo Vallemosso Valle S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B.se Villa del Bosco Villanova B.se Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2005 sono provvisori 6

24 Capitolo 1 Demografia Tav. 4 BILANCIO DEMOGRAFICO DELLA PROVINCIA DI BIELLA ( ) MOVIMENTO NATURALE MOVIMENTO MIGRATORIO PERIODI RESIDENTI 1 GENNAIO nati vivi morti saldo nati/morti iscritti cancellati saldo iscr/canc VARIAZ. ASSOLUTE RESIDENTI AL 31 DICEMBRE (a) (b) Segue Tav.4 BILANCIO DEMOGRAFICO DELLA CITTA DI BIELLA ( ) MOVIMENTO NATURALE MOVIMENTO MIGRATORIO PERIODI RESIDENTI saldo saldo VARIAZ. RESIDENTI nati vivi morti iscritti cancellati 1 GENNAIO nati/morti iscr/canc ASSOLUTE AL 31 DICEMBRE (a) (b) (a) bilancio demografico dal 1 gennaio 2001 al giorno antecedente il censimento avvenuto in tale anno. (b) bilancio demografico dal giorno del censimento (21 ottobre popolazione legale) a fine anno. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2005 sono provvisori 7

25 Capitolo 1 Demografia Grafico 1 EVOLUZIONE DEMOGRAFICA Provincia di Biella '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 Biella '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 8

26 Capitolo 1 Demografia Tav. 5 MOVIMENTO NATURALE MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Ailoche Andorno M. Benna BIELLA Bioglio Borriana Brusnengo Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C. Candelo Caprile Casapinta Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al

27 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.5 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Castelletto C. Cavaglià Cerreto C. Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al

28 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.5 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Lessona Magnano Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Mosso (a) Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo I. Occhieppo S. Pettinengo Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al (a) nuovo ambito territoriale: nel 1999 i comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa si sono fusi creando il comune di Mosso 11

29 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.5 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Piatto Piedicavallo Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Quaregna Quittengo Ronco B.se Roppolo Rosazza Sagliano M. Sala B.se Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al

30 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.5 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Salussola Sandigliano S. Paolo C. Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al

31 Capitolo 1 Demografia Segue Tav.5 MOVIMENTO NATURALE E MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA AL 2005 Vallanzengo Vallemosso V. S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B. Villa del Bosco Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al Villanova B. Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE PROVINCIALE Residenti al Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo totale Residenti al FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2005 sono provvisori 14

32 Capitolo 1 Demografia Grafico 2 COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER CLASSE DI AMPIEZZA DEMOGRAFICA FONTE: Istat nostre elaborazioni 15

33 Capitolo 1 Demografia Tav.6 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE ZONE Abitanti % Abitanti % Abitanti % 1 Biella e frazioni , , ,0 2 Valle d'andorno , , ,1 3 Alta Valle Cervo 824 0, , ,4 4 Pianura Elvo - Cervo , , ,4 5 La Serra , , ,6 6 Valle dell'elvo , , ,5 7 Colline centrali , , ,9 8 Colline orientali , , ,2 9 Valle Strona di Mosso , , ,4 10 Valle del Sessera , , ,5 11 Cossato , , ,0 TOTALE BIELLESE , , ,0 NOTE: 1) I dati al sono provvisori 2) Legenda zone: 1 Biella, Pralungo. 2 Andorno, Miagliano, Sagliano, Tavigliano, Tollegno. 3 Campiglia, Piedicavallo, Quittengo, Rosazza, San Paolo Cervo. 4 Benna, Borriana, Candelo, Castelletto, Gaglianico, Gifflenga, Massazza, Mottalciata, Ponderano, Sandigliano, Verrone, Villanova 5 Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Magnano, Roppolo, Sala, Salussola, Torrazzo, Viverone, Zimone, Zubiena. 6 Camburzano, Donato, Graglia, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inf., Occhieppo Sup., Pollone, Sordevolo. 7 Bioglio, Cerreto, Pettinengo, Piatto, Quaregna, Ronco, Ternengo, Valdengo, Vallanzengo, Valle San Nicolao, Vigliano, Zumaglia. 8 Brusnengo, Casapinta, Curino, Masserano, Mezzana M., Soprana,Sostegno, Villa del Bosco. 9 Callabiana, Camandona, Crosa, Lessona, Mosso, Selve Marcone, Strona, Trivero, Valle Mosso, Veglio. 10 Ailoche, Caprile, Coggiola, Crevacuore, Portula, Pray. 11 Cossato. FONTE: Istat - Nostre elaborazioni 16

34 Capitolo 1 Demografia 1.2. Struttura della popolazione biellese per sesso ed età Al la popolazione complessivamente residente in provincia risultava pari a unità di cui maschi (48%) e femmine (52%). I dati relativi alla piramide della popolazione per sesso ed età sono disponibili solo al ma ugualmente forniscono importanti informazioni sulla struttura sociale della provincia. Gli indicatori che possiamo calcolare sono i seguenti: l indice della popolazione giovanile (popolazione 0-14 anni sul totale popolazione x 100) risulta pari a 11,87%; la percentuale degli anziani (popolazione 60 anni e oltre su totale popolazione x 100) risulta pari a 30,40%; l indice di vecchiaia (popolazione 65 anni e oltre su popolazione 0-14 anni x100) risulta pari a 201,84%; l indice di invecchiamento (popolazione 65 anni e oltre su totale popolazione x 100) risulta pari a 23,95%; l indice di ricambio del mercato del lavoro (giovani tra 15 e 19 anni x 100 su anziani tra 60 e 64 anni di età) risulta pari a 59,59%; l indice di dipendenza totale (popolazione 0-14 anni + popolazione 65 anni e oltre su popolazione anni x 100) risulta pari a 55,81%; l indice di dipendenza giovanile (popolazione 0-14 anni su popolazione anni x 100) risulta pari a 18,49%; l indice di dipendenza degli anziani (popolazione 65 anni e oltre su popolazione anni x 100) risulta pari a 37,32%; il tasso di popolazione in età lavorativa (popolazione anni su totale popolazione x 100) risulta pari a 64,18%; il tasso di ricambio della popolazione in età lavorativa (popolazione anni su popolazione anni x 100) risulta pari a 167,82%; il rapporto di mascolinità (totale maschi su totale femmine x 100) risulta pari a 91,57%. La lettura di questi dati ci conferma l alto tasso di vecchiaia della provincia di Biella (201,84%): ogni 100 giovanissimi risiedono più di 200 anziani. Il tasso di ricambio della popolazione in età lavorativa, pari a 167,82%, continua ad esprime la scarsa 17

35 Capitolo 1 Demografia capacità del territorio di ricambio, in quanto il numero degli individui anziani è superiore a coloro che entrano nella fascia di età lavorativa. Tav. 7 POPOLAZIONE RESIDENTE AL PER SESSO E PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Maschi Femmine Totale Ailoche Andorno Micca Benna Biella Bioglio Borriana Brusnengo Callabiana Camandona Camburzano Campiglia C Candelo Caprile Casapinta Castelletto C Cavaglià Cerreto C Cerrione Coggiola Cossato Crevacuore Crosa Curino Donato Dorzano Gaglianico Gifflenga Graglia Lessona Magnano

36 Capitolo 1 Demografia Segue Tav. 7 POPOLAZIONE RESIDENTE AL PER SESSO E PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Maschi Femmine Totale Massazza Masserano Mezzana M.go Miagliano Mongrando Mosso Mottalciata Muzzano Netro Occhieppo Inf Occhieppo Sup Pettinengo Piatto Piedicavallo Pollone Ponderano Portula Pralungo Pray Biellese Quaregna Quittengo Ronco Biellese Roppolo Rosazza Sagliano Micca Sala Biellese Salussola Sandigliano

37 Capitolo 1 Demografia Segue Tav. 7 POPOLAZIONE RESIDENTE AL PER SESSO E PER COMUNE NELLA PROVINCIA DI BIELLA Maschi Femmine Totale S. Paolo Cervo Selve Marcone Soprana Sordevolo Sostegno Strona Tavigliano Ternengo Tollegno Torrazzo Trivero Valdengo Vallanzengo Vallemosso Valle S. Nicolao Veglio Verrone Vigliano B.se Villa del Bosco Villanova B.se Viverone Zimone Zubiena Zumaglia TOTALE FONTE: Istat - Nostre elaborazioni NOTA: I dati riferiti all'anno 2005 sono provvisori 20

38 Capitolo 1 Demografia Grafico 3 PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN PROVINCIA DI BIELLA ANNO 2004 Femmine Maschi > FONTE (anche Tav.8): Regione Piemonte Banca dati demografico-evolutiva 21

39 Capitolo 1 Demografia Tav.8 POPOLAZIONE RESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ETÀ E SESSO ANNO 2004 Età Femmine Maschi Totale Età Femmine Maschi Totale > TOT

40 Capitolo 2 Istruzione 2. ISTRUZIONE 2.1. Scuola Dopo il lieve calo registrato lo scorso anno, assistiamo ad una, seppur lieve, inversione di tendenza nella popolazione scolastica relativa alla scuola dell obbligo della provincia: si registra, infatti, un andamento in crescita nell anno scolastico 2005/2006, pari a +1,3% rispetto all anno precedente, portantosi a quota studenti. Il risultato complessivo dipende sostanzialmente dall aumento di allievi nelle scuole elementari (+2%) con un numero complessivo di iscritti, mentre risulta in diminuzione il trend (-0,9%) relativo alle scuole medie inferiori con iscritti. Risultano in moderata crescita (+2,2%) le iscrizioni alle scuole superiori che si attestano su un valore di allievi. La popolazione scolastica diminuisce nella città di Biella ed aumenta negli altri comuni; nel capoluogo infatti si registra un calo, rispetto all anno precedente, di 156 unità, pari al -1,9%; nell anno 2005/2006 il numero di alunni della città di Biella è stato pari a 8.155, così suddivisi: elementari 2.088, medie inferiori e medie superiori La disaggregazione per tipologia di indirizzo dei iscritti alle scuole medie secondarie della provincia ci informa che, come tradizione, il mondo giovanile biellese si indirizza sempre maggiormente verso l istruzione tecnica-industriale che, con i suoi iscritti, rappresenta il 33,2% del totale, anche se si nota un trend in costante diminuzione (costituivano il 37,7% del totale nel 2003/2004 ed il 36,5% nel 2004/2005) a favore dell istruzione di natura scientifica (24% in crescita rispetto al 2003/2004 che registrava un 21,4%) e tecnico-commerciale (9,2% in aumento rispetto al 7,7% del biennio precedente); sostanzialmente stabili le iscrizioni agli altri istituti. L analisi degli iscritti alle prime classi delle scuole medie superiori evidenzia una maggiore preferenza, rispetto al passato, per gli studi classici e scientifici a discapito di quelli tecnico-industriali. Da quest anno viene fornito anche il dato relativo alle scuole materne che, tuttavia, non rientra nel totale del numero alunni, per la non obbligatorietà di tale tipo di istruzione: i piccoli allievi risultano essere iscritti in provincia, di cui 922 nella città di Biella. 23

41 Capitolo 2 Istruzione Tav.1 POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNI SCOLASTICI NUMERO ALUNNI Medie Medie Totale Materne Elementari inferiori superiori Scuola obbligo 1999/ / / / / / / Var. % 05/04-2,0-0,9 2,2 1,3 Tav.2 POPOLAZIONE SCOLASTICA DELLA CITTÀ DI BIELLA ANNI SCOLASTICI NUMERO ALUNNI Medie Medie Totale Materne Elementari inferiori superiori Scuola obbligo 1999/ / / / / / / Var. % 05/04-1,7-3,8-2,8-1,9 FONTE: Provveditorato agli Studi/Centro Servizi Amministrativi di Biella, Comune di Biella - Assessorato Istruzione, Scuole, nostre elaborazioni NOTE: I dati sulle scuole materne sono disponibili a partire dall'a.s. 2005/06 24

42 Capitolo 2 Istruzione Tav.3 ALUNNI ISCRITTI NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA 03/04 ANNI SCOLASTICI 04/05 05/06 N scuole ISCRITTI N scuole ISCRITTI N scuole ISCRITTI N % N % N % Istruzione tecnica industriale , , ,2 Istruzione professionale , , ,9 - indirizzo industriale 520 7, , ,9 - indirizzo commerciale 237 3, , ,8 - altri indirizzi 592 9, , ,1 Istruzione tecnica commerciale , , ,2 Istruzione classica (a) , , ,8 Istruzione scientifica (b) , , ,0 Istr. tecnica per geometri , , ,0 TOTALE NOTE (a) Compreso indirizzo linguistico e artistico (b) Compreso liceo della comunicazione FONTE: Centro Servizi Amministrativi di Biella e Scuole; nostre elaborazioni 25

43 Capitolo 2 Istruzione Tav.4 ISCRIZIONI ALLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BIELLA ANNI SCOLASTICI 03/04 04/05 05/06 iscritti % iscritti % iscritti % Istruzione tecnica industriale , , ,5 Istruzione professionale , , ,5 - indirizzo industriale , , ,4 - indirizzo commerciale 52 3,1 47 2,8 70 3,7 - altri indirizzi , , ,4 Istruzione tecnica commerciale 147 8, , ,4 Istruzione classica (a) 105 6,3 94 5, ,3 Istruzione scientifica (b) , , ,2 Istr. tecnica per geometri 104 6, , ,1 IN COMPLESSO NOTE (a) Compreso indirizzo linguistico e artistico (b) Compreso liceo della comunicazione FONTE: Centro Servizi Amministrativi di Biella e Scuole; nostre elaborazioni 26

44 Capitolo 2 Istruzione Grafico 1 SCUOLE SUPERIORI BIELLESI: STUDENTI PER RAMI DI ISTRUZIONE Totale iscritti Industriale Professionale Commerciale Classica 04/05 05/06 Scientifica Geometri Iscritti prime classi Industriale Professionale Commerciale Classica 04/05 05/06 Scientifica Geometri

45 Capitolo 2 Istruzione 2.2. Università 2.2.a L Università a Biella L analisi della tavola 5 illustra che la popolazione frequentante l università biellese ha raggiunto nell anno accademico 2005/2006 quota 606 studenti iscritti, di cui 235 (massimo storico) immatricolati nell ultimo anno accademico. Di questi ultimi: 31 frequentano il Politecnico, 120 il corso di laurea in Servizio Sociale e 84 la facoltà di Economia. Il grafico 2 illustra la provenienza degli studenti dei corsi universitari biellesi ed evidenzia che il 75% degli universitari risiede nella provincia di Biella, mentre il 25% degli iscritti raggiunge l Università biellese da fuori provincia. Grafico 2 PROVENIENZA DEGLI STUDENTI ISCRITTI AI CORSI UNIVERSITARI BIELLESI A.A. 2005/2006 Fuori provincia 25% Provincia di Biella 75% FONTE: Città degli Studi, nostre elaborazioni 28

46 Capitolo 2 Istruzione Tav.5 STUDENTI ISCRITTI ED IMMATRICOLATI AI CORSI UNIVERSITARI BIELLESI Tipo di corso 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 Politecnico SAA DUOBC LSS Scienze Politiche Economia TOTALE Politecnico SAA DUOBC LSS Scienze Politiche Economia TOTALE FONTE: Città degli Studi, Nostre elaborazioni STUDENTI ISCRITTI STUDENTI IMMATRICOLATI NOTA BENE: Studenti immatricolati: frequentanti il primo anno; Studenti iscritti: frequentanti qualsiasi anno di corso (compreso il primo) NOTA BENE: per l'a.a. 2001/02 l'elevato numero di "iscritti" e "immatricolati" del Politecnico è determinato dall'iscrizione al corso di laurea triennale degli studenti provenienti dal diploma universitario. LEGENDA: Politecnico: Ingegneria chimica; SAA: Scuola di Amministrazione Aziendale; DUOBC: Diploma di Operatore dei Beni Culturali; LSS: Laurea in Servizio Sociale 29

47 Capitolo 2 Istruzione 2.2.b Gli universitari biellesi I Biellesi che nell'anno accademico 2005/2006 si sono immatricolati a corsi universitari in tutta Italia (triennali, a ciclo unico, specialistici) sono quasi mille. La grande maggioranza di questi si è iscritta a corsi che si svolgono in Piemonte: in particolare un terzo degli studenti ha scelto Torino, seguono Biella, Milano, Vercelli e Pavia. Tav. 6 PRINCIPALI CITTA DI DESTINAZIONE DEI NUOVI STUDENTI UNIVERSITARI BIELLESI CITTA' STUDENTI Torino 316 Biella 172 Milano 140 Vercelli 111 Pavia 78 Novara 46 Bologna 15 Grugliasco 13 Ivrea 9 Alessandria 7 Altre città 70 TOTALE 977 FONTE: Miur anagrafe studenti dati aggiornati a maggio 2006, nostre elaborazioni Il grafico 3 mostra la ripartizione geografica delle sedi scelte per tipo di laurea: si nota come i corsi triennali siano seguiti con grande maggioranza nelle città piemontesi, mentre risulta più elevata la quota di coloro che scelgono di spostarsi in Lombardia per seguire corsi specialistici o a ciclo unico. 30

48 Capitolo 2 Istruzione Grafico 3 RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DELLE SEDI UNIVERSITARIE SCELTE PER TIPO DI LAUREA Laurea triennale (Tot. 751) Altre regioni 8% Lombardia 19% Laurea specialistica (Tot. 190) Piemonte 73% Altre regioni 7% Laurea a ciclo unico (Tot. 36) Altre regioni 8% Lombardia 33% Piemonte 60% Piemonte 48% Lombardia 44% FONTE: Miur anagrafe studenti, nostre elaborazioni 31

49 Capitolo 2 Istruzione La tavola 7 mostra per ogni classe di laurea triennale: il valore percentuale relativo al totale dei nuovi iscritti residenti a Biella; la differenza tra il valore percentuale biellese e quello analogo piemontese; la differenza tra il valore percentuale biellese e quello analogo nazionale. I valori presenti nella terza e quarta colonna sono quindi indicatori di quanto le scelte compiute dagli studenti residenti a Biella si differenzino dal dato medio piemontese e nazionale. Per esempio risulta che il 2,2% dei nuovi studenti biellesi ha scelto corsi di laurea in Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile e questo valore appare inferiore di 2,1 punti percentuali al dato regionale, mentre si discosta di poco da quello nazionale. Guardando i dati appare evidente l'elevata percentuale di immatricolati al corso di laurea in Scienze del servizio sociale (8,3%, contro il 2,3% piemontese e l'1,4% medio nazionale). Probabilmente i corsi presenti a Biella sottraggono studenti ad altre città, molti giovani scelgono tale indirizzo più per "convenienza logistica" che per "vocazione culturale". La caratterizzazione manifatturiera del distretto appare dal dato relativo a Ingegneria industriale, che supera la media nazionale di 1,6 punti percentuali, ma è comunque inferiore rispetto al dato medio regionale. Analizzando l indicatore per aree di studio, va evidenziato ancora come la scelta di seguire i corsi dell'area scientifica risulti molto inferiore alla media regionale (-5,6%). L'iscrizione all'università non riguarda solo gli studenti neo-diplomati: a livello nazionale circa il 36% degli immatricolati a corsi triennali ha più di 20 anni. Tra i Biellesi questa percentuale si riduce al 31%, ma è comunque un dato che indica come il mondo del lavoro sia sempre più interconnesso con il mondo della formazione e dell'università. In particolare, quasi il 10% dei nuovi iscritti ha più di 30 anni, e questo fatto può essere dovuto alla necessità di ricollocarsi in un mercato del lavoro in rapido mutamento. La grande maggioranza degli immatricolati ha comunque 19 o 20 anni, e la figura seguente mostra che sono sempre più numerosi tra i giovani biellesi coloro che scelgono di iscriversi ad un corso universitario: nell' a.a. 2005/2006 si è iscritto a 32

50 Capitolo 2 Istruzione corsi universitari il 18,5% dei ragazzi di tra i 19 e i 20 anni rispetto al 17,2% dell anno precedente (Grafico 5). Il grafico 6 mostra la ripartizione per sesso dei nuovi studenti universitari biellesi: a Biella è ancora più accentuata che altrove la prevalenza femminile tra la popolazione universitaria. Grafico 4 BIELLESI IMMATRICOLATI NELL A.A. 2005/2006 A CORSI TRIENNALI E A CICLO UNICO PER ETA anni 10% >30 anni 9% 19 anni 29% anni 12% 20 anni 40% FONTE: Miur anagrafe studenti, nostre elaborazioni 33

51 Capitolo 2 Istruzione Tav. 7 IMMATRICOLATI A LAUREE TRIENNALI PER TIPOLOGIA A.A. 2005/2006 CLASSE DI LAUREA TRIENNALE % Biella Diff. Biella - Piemonte Diff. Biella - Italia Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile 2,2-2,1-0,5 Scienze e tecnologie informatiche 0,8-1,1-1,3 Scienze e tecnologie chimiche 0,7-1,0-0,3 Disegno industriale 0,9-0,6 0,1 Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali 0,1-0,5-0,3 Scienze biologiche 1,6-0,4-1,6 Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali 1,2-0,4-0,4 Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura 0,9-0,3 0,1 Ingegneria industriale 5,8-0,3 1,6 Scienze delle attivita motorie e sportive 1,6-0,3 0,0 Scienze della Terra 0,1-0,2-0,3 Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale 0,1-0,2-0,2 Ingegneria dell'informazione 4,3-0,1 0,5 Scienze matematiche 0,8 0,0 0,1 Scienze statistiche 0,1 0,0-0,3 Ingegneria civile e ambientale 2,1 0,1 0,1 Scienze e tecnologie fisiche 1,2 0,3 0,5 Biotecnologie 2,8 1,6 1,4 TOTALE AREA SCIENTIFICA 27,3-5,6-0,8 Scienze dell'economia e della gestione aziendale 11,4-1,5 0,3 Scienze del turismo 0,4-1,4-0,8 Scienze dell'amministrazione 0,4-1,0-1,0 Scienze dei servizi giuridici 0,4-0,9-1,0 Scienze economiche 1,2-0,8-2,2 Scienze politiche e delle relazioni internazionali 3,3-0,4 0,1 Scienze giuridiche 8,0-0,2-3,1 Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace 0,7 0,2 0,2 Scienze sociologiche 1,2 0,2-0,5 Scienze e tecniche psicologiche 3,5 0,4-0,4 Scienze della comunicazione 4,1 1,4-0,2 Scienze del servizio sociale 8,3 6,0 6,9 TOTALE AREA SOCIALE 42,8 2,1-1,5 Scienze dell'educazione e della formazione 1,1-1,3-3,2 Scienze della mediazione linguistica 3,0-0,5 0,6 Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo 1,2-0,5-0,5 Scienze storiche 0,9 0,0 0,1 Scienze geografiche 0,8 0,1 0,6 Lettere 3,7 0,4 1,0 Scienze dei beni culturali 2,8 0,8 0,3 Lingue e culture moderne 3,4 1,6-0,1 Filosofia 3,3 1,8 2,0 TOTALE AREA UMANISTICA 20,1 2,5 0,7 Professioni sanitarie tecniche 0,9-0,4-0,3 Scienze e tecnologie farmaceutiche 0,8 0,2-0,1 Professioni sanitarie della riabilitazione 2,1 0,8 0,8 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica 5,9 0,9 1,9 TOTALE AREA SANITARIA 9,7 1,5 2,3 Altre classi 0,0-0,5-0,7 TOTALE FONTE: Miur anagrafe studenti, nostre elaborazioni 34

52 Capitolo 2 Istruzione Grafico 5 PERCENTUALE DI IMMATRICOLATI A CORSI DI LAUREA TRIENNALI E A CICLO UNICO TRA LA POPOLAZIONE DI ANNI 22,00 20,00 18,00 16,00 14,00 Biella Italia 12,00 10,00 a.a.04/05 a.a.05/06 FONTE: Miur anagrafe studenti, nostre elaborazioni Grafico 6 - IMMATRICOLATI NELL A.A. 2005/06 AI CORSI DI LAUREA PER SESSO BIELLA ITALIA Maschi 44% Femmine 56% Maschi 45% Femmine 55% FONTE: Miur anagrafe studenti, nostre elaborazioni 35

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54 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3. MERCATO DEL LAVORO 3.1. Il lavoro a Biella 3.1.a Forze di lavoro Come ogni anno in questo capitolo vengono forniti i principali indicatori aggregati riguardanti il fronte occupazionale desunti dalle rilevazioni Istat sulle forze di lavoro, un indagine campionaria che, con cadenza settimanale, si pone come obiettivo quello del calcolo delle stime ufficiali degli occupati e delle persone in cerca di occupazione. I dati riguardanti Biella, esposti nella tavola 1 e riferiti agli anni 2004 e 2005, risultano, come di consueto, particolarmente degni di attenzione: forze di lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione sopra i 15 anni di età) al pari delle non forze di lavoro (casalinghe, studenti, pensionati ecc. sopra i 15 anni di età). Interessanti risultano anche i dati relativi al tasso di occupazione (15-64 anni) della provincia tessile: 64,4%, più alto del saggio regionale (64%) e più alto anche di quello nazionale (57,5%). In aumento, rispetto al 2004, il tasso di occupazione femminile: 55,3% contro il 54,4% del Piemonte ed il 45,3% dell Italia. I dati sulla disoccupazione mostrano un peggioramento rispetto al 2004 con un tasso che sale dal 5,1% al 5,4%; indicatore in controtendenza rispetto al trend regionale che registra una disoccupazione complessiva in discesa dal 5,3% al 4,7% ed anche rispetto alla media italiana calata dall 8% al 7,7%. 37

55 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.1 FORZE DI LAVORO IN PROVINCIA DI BIELLA: PRINCIPALI RISULTATI ANNI Indicatori FORZE DI LAVORO NON FORZE DI LAVORO NOTA BENE: dati in migliaia Biella Piemonte Italia TASSO DI OCCUPAZIONE anni 64,2 64,4 63,4 64,0 57,4 57,5 Maschi 73,8 73,4 73,0 73,5 69,7 69,7 Femmine 54,5 55,3 53,7 54,4 45,2 45,3 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,1 5,4 5,3 4,7 8,0 7,7 Maschi 3,8 4,0 4,3 3,3 6,4 6,2 NOTA BENE: dati in percentuale Femmine 6,8 7,3 6,5 6,4 10,5 10,1 NOTA: 1) le "forze di lavoro" comprendono le persone occupate e quelle disoccupate; 2) gli "occupati" comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: - hanno svolto almeno un'ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura - hanno svolto almeno un'ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente - sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) 3) le "persone in cerca di occupazione" comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: - hanno effettuato almeno un'azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l'intervista e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive all'intervista - inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell'intervista e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive all'intervista, qualora fosse possibile anticipare l'inizio del lavoro. 4) le "non forze di lavoro" comprendono: studenti, casalinghe e i ritirati dal lavoro 5) tasso di occupazione anni: rapporto tra gli occupati e la popolazione anni 6) tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro FONTE: ISTAT - Forze di lavoro , nostre elaborazioni Grafico 1 TASSO DI DISOCCUPAZIONE - ANNI ,0 7,7 5,1 5,4 5,3 4,7 Biella Piemonte Italia

56 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.1.b Biella nel panorama nazionale L'Italia è un paese in cui convivono realtà socio-economiche molto diverse tra loro, è quindi sempre difficile fare dei confronti con dei dati aggregati a livello nazionale. Per comprendere al meglio le forti differenziazioni esistenti sul territorio nazionale, si è pensato di mostrare graficamente le posizioni occupate da tutte le province italiane nel 2005 relativamente ad alcuni indicatori del mercato del lavoro: il tasso di occupazione: è dato dal rapporto tra occupati e popolazione tra 15 e 64 anni, ed è un indicatore non soltanto della domanda di lavoro, ma anche del grado di benessere economico presente in una certa zona, in quanto permette di sapere il numero di persone a carico di ogni lavoratore occupato; il tasso di disoccupazione: indica quanti non trovano lavoro su 100 che lo cercano. Questo indicatore, pur essendo per molte ragioni meno significativo del primo, permette di avere un'idea dello squilibrio esistente tra domanda e offerta di lavoro. Per offrire una visione "dinamica" dei due tassi, si è pensato di confrontare la situazione del 1997 con quella del In questo modo è possibile individuare quali province hanno ottenuto le performance migliori e quali, invece, sono più in difficoltà. I dati del 1997 sono stati calcolati con una metodologia di ricerca diversa rispetto a quelli del 2005, tuttavia le differenze dovrebbero essere minime e comunque omogenee all interno delle ripartizioni territoriali. Tasso di occupazione Il grafico 2 permette di individuare tutte le province italiane, divise per ripartizione geografica, in base ai valori del tasso di occupazione nel 1997 e nel In questo modo si può valutare la variazione del tasso avvenuta tra i due periodi di riferimento (è la distanza verticale dalla bisettrice) e la posizione nella graduatoria nazionale nei due anni (è indicata dalla perpendicolare all'asse relativo all'anno che interessa). 39

57 Capitolo 3 Mercato del lavoro Grafico 2 - CONFRONTO TRA I TASSI DI OCCUPAZIONE TRA IL 1997 E IL 2005 IN TUTTE LE PROVINCE ITALIANE Tasso di occupazione nel Biella Obiettivo di "Lisbona 2010" Nord Centro * Sud Tasso di occupazione nel 1997 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl * compreso l'abruzzo Il grafico evidenzia come tra il 1997 e il 2005 il tasso sia aumentato in quasi tutte le province italiane. Si può notare ancora come nella provincia di Biella questo aumento sia avvenuto in misura inferiore rispetto alle altre province del Nord (più precisamente a Biella è passato dal 62,5% del 1997 al 64,4% del 2005, mentre nelle altre province del Nord vi è stato un incremento medio del 6,7%). La linea orizzontale mostra l'obiettivo da raggiungere entro il 2010 secondo le indicazioni avanzate dal Consiglio Europeo nell incontro di Lisbona del 2000 in cui fu posta in essere una strategia finalizzata a fare dell Ue La più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010". Si nota immediatamente come le province del Nord sono molto vicine al traguardo, mentre quelle del Sud mostrano un fortissimo ritardo. 40

58 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tasso di disoccupazione Il grafico 3 permette invece di valutare il tasso di disoccupazione in tutte le province italiane. La tendenza appare chiara. Quasi tutte le province hanno avuto un forte calo del tasso di disoccupazione. Tale calo è imputabile a molti fattori, ma sicuramente la maggiore flessibilità "ai margini" del mercato del lavoro (in ingresso e in uscita) prodotta dalle nuove forme contrattuali introdotte con le riforme del 1996 e del 2003, ha contribuito fortemente ad esso. In particolare vi è stato un forte recupero delle province che nel 1997 erano situate agli ultimi posti della classifica. La tavola 2 indica più nel dettaglio i dati relativi alle province del Nord. Si può evidenziare il salto verso l'alto della provincia di Torino, che è passata dall'11,4% del 1997 al 4,8% del Le uniche province che hanno avuto un aumento consistente sono state quelle di Lecco (che è comunque rimasta su livelli "frizionali", fisiologici) e di Biella, che invece è passata dal 9 posto del 1997 (4,1%) al 40 del 2005 (5,4%). Evidentemente tale dato in controtendenza è dovuto alle difficoltà peculiari dell'industria manifatturiera biellese, che, almeno per il momento, è solo parzialmente controbilanciata dalla crescita dell'occupazione in altri settori. 41

59 Capitolo 3 Mercato del lavoro Grafico 3 - CONFRONTO TRA I TASSI DI DISOCCUPAZIONE TRA IL 1997 E IL 2005 PER TUTTE LE PROVINCE ITALIANE 35,0 Tasso di disoccupazione nel ,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 Biella Riduzione del tasso di disoccupazione tra il 1997 e il 2005 Nord Centro * Sud 0, Tasso di disoccupazione nel 1997 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl *compreso l'abruzzo 42

60 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tavola 2 - GRADUATORIA DEI TASSI DI DISOCCUPAZIONE NELLE PROVINCE DEL NORD ITALIA ANNI 1997 E 2005 Graduatoria nel 1997 Graduatoria nel Lecco 2,3 1 Bologna 2,7 2 Bolzano 2,9 2 Bolzano 2,8 3 Vicenza 3,5 3 Cuneo 3,2 4 Belluno 3,5 4 Bergamo 3,2 5 Bergamo 3,7 5 Lecco 3,2 6 Mantova 3,9 6 Reggio Emilia 3,2 7 Modena 3,9 7 Aosta 3,2 8 Treviso 4 8 Udine 3,3 9 Biella 4,1 9 Pordenone 3,4 10 Cremona 4,3 10 Lodi 3,5 11 Cuneo 4,5 11 Vicenza 3,5 12 Brescia 4,5 12 Trento 3,6 13 Verona 4,7 13 Modena 3,7 14 Como 4,8 14 Belluno 3,8 15 Novara 4,9 15 Mantova 3,9 16 Parma 5 16 Sondrio 4,0 17 Padova 5,1 17 Piacenza 4,0 18 Reggio Emilia 5,1 18 Parma 4,1 19 Pavia 5,2 19 Treviso 4,1 20 Pordenone 5,2 20 Como 4,1 21 Bologna 5,2 21 Ravenna 4,2 22 Asti 5,3 22 Milano 4,2 23 Trento 5,3 23 Brescia 4,2 24 Verbania 5,4 24 Forlì 4,3 25 Aosta 5,4 25 Pavia 4,3 26 Sondrio 6,1 26 Verona 4,4 27 Udine 6,2 27 Padova 4,4 28 Piacenza 6,3 28 Cremona 4,4 29 Forlì 6,4 29 Venezia 4,5 30 Alessandria 6,5 30 Novara 4,6 31 Vercelli 7 31 Vercelli 4,7 32 Lodi 7 32 Rimini 4,7 33 Varese 7,2 33 Torino 4,8 34 Gorizia 7,4 34 Gorizia 4,9 35 Venezia 7,5 35 Verbania 4,9 36 Milano 7,6 36 Asti 5,1 37 Ravenna 8,1 37 Varese 5,1 38 Ferrara 9,3 38 Alessandria 5,2 39 Imperia 9,4 39 Savona 5,3 40 Rimini 9,9 40 Biella 5,4 41 Savona 10,1 41 Genova 5,5 42 Trieste 10,6 42 La Spezia 5,8 43 La Spezia 11,3 43 Ferrara 5,8 44 Torino 11,4 44 Rovigo 6,2 45 Rovigo 11,5 45 Trieste 6,5 46 Genova 12,1 46 Imperia 7,4 ITALIA 12,3 ITALIA 7,7 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl 43

61 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.2. Cassa integrazione guadagni 3.2.a Cassa integrazione ordinaria Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate nel 2005 per tutti i settori produttivi risultano , pari a +7,7% rispetto all'anno precedente. Il dato può essere spiegato considerando che nel corso dell'anno si è via via esaurito il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e le aziende hanno dovuto ricorrere allo strumento ordinario. Analizzando i singoli mesi, si rileva che l'incremento si colloca nel primo semestre dell anno; mentre nella seconda metà dell'anno si registra un leggero decremento. Anche nel 2005 le punte massime di ricorso si sono registrate nei mesi di gennaio e di dicembre. Riguardo al settore tessile, le ore autorizzate sono state complessivamente e registrano un aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente. Nello specifico, l'aumento di ore di cassa integrazione ordinaria ha riguardato quasi tutti i comparti del settore tessile. La diminuzione si è registrata nelle filature pettinate, nelle tintorie e finissaggi, nei maglifici, in quanto molte aziende di questi comparti hanno dovuto cessare l'attività. Anche con riferimento all'intero sistema laniero, rileviamo un aumento del 4,6% rispetto al 2004, in linea con l'aumento riferito a tutti i settori produttivi. Preoccupante anche l'incremento delle ore di integrazione nel settore meccanico. Nel 2005, infatti, sono state autorizzate pari a +28,6% rispetto al b Cassa integrazione straordinaria Il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è proseguito anche nel 2005, sia a completamento dei programmi iniziati nel 2004, sia per gestire nuove situazioni di esubero di personale. Il dato complessivo, riferito a tutti i settori, rispecchia, sostanzialmente, l'andamento dell'anno precedente attestandosi a ore. A livello settoriale si registra una diminuzione nel tessile, per i motivi anzidetti ( ore, pari a 17,8%) e un consistente aumento nel meccanico ( ore, pari a +50,2%). 44

62 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.3 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria - esclusa edilizia) MESI Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 45

63 Capitolo 3 Mercato del lavoro Grafico 4 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI migliaia di ore Tav.4 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L INDUSTRIA TESSILE BIELLESE ANNI (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 46

64 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.5 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L INDUSTRIA MECCANICA BIELLESE ANNI (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 47

65 Capitolo 3 Mercato del lavoro Tav.6 RIDUZIONI DI ORARIO NEI VARI SETTORI INDUSTRIALI PROVINCIA DI BIELLA, ANNI (gestione ordinaria) SETTORI Aziende che hanno ridotto l'orario Totale ore integrate Tessile Abbigliamento Meccanica e affini Altre TOTALE FONTE: Inps - Nostre elaborazioni Tav.7 RIDUZIONI DI ORARIO NELL INDUSTRIA TESSILE PROVINCIA DI BIELLA, ANNI (gestione ordinaria) SETTORI Aziende che hanno ridotto l'orario Totale ore integrate LANA Lanifici Filature pett. (a) Filature card. (b) Pettinat. e ripett Tintorie e finiss MAGLIERIA E AFFINI COTONE E TESSILI VARI TOTALE TESSILE (a) comprese ritorciture e varie laniere; (b) comprese sfilacciature FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 48

66 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.3. Mobilità L iscrizione dei lavoratori nelle liste della mobilità è determinata dal licenziamento da parte dell azienda che ha avviato questa procedura. Nel 2005 i dati evidenziano un aumento del ricorso a tale procedura rispetto all anno precedente del 13%: lavoratori iscritti alle liste di mobilità. Grafico 5 LAVORATORI ISCRITTI ALLA MOBILITA - ANNI FONTE: Centro per l'impiego della Provincia di Biella - Nostre elaborazioni 49

67 Capitolo 3 Mercato del lavoro 3.4. Lavoro interinale Il lavoro interinale è stato introdotto nella Legislazione Italiana dalla Legge n.196/97 ed è una modalità di assunzione che si basa sull intermediazione di manodopera da parte di società private appositamente autorizzate. Il contratto stabilisce una relazione tra l impresa fornitrice e quella utilizzatrice: il lavoratore è assunto dalla prima ma lavora presso la seconda. Il lavoro interinale riguarda tutti i settori produttivi, compresa la Pubblica Amministrazione. Le statistiche inerenti questa modalità di assunzione evidenziano un costante andamento in crescita, raggiungendo nel 2005, quota unità assunte con tale modalità con un incremento del 21% rispetto al 2004 e dell 86% rispetto al Si precisa che si tratta di numero di assunzioni di cui non si conosce la durata media del rapporto di lavoro. Grafico 6 LAVORATORI INTERINALI - ANNI FONTE: Centro per l'impiego della Provincia di Biella - Nostre elaborazioni 50

68 Capitolo 4 Demografia delle imprese 4. DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE Nell ultimo anno, secondo i dati Movimprese, diffusi da Infocamere, dopo il calo del 2004, le iscrizioni (1.287) al Registro Imprese della Camera di Commercio di Biella sono tornate ad essere superiori alle cancellazioni (1.106). Al le imprese iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Biella erano , delle quali in condizioni operative. Il rapporto Movimprese, contenente i dati di riepilogo su base annua relativi ad iscrizioni e cancellazioni, ci informa che nel corso dell anno si è nuovamente modificata la struttura imprenditoriale locale. Il numero delle imprese manifatturiere attive scende ancora raggiungendo quota All interno di questo comparto preoccupa particolarmente l andamento del settore tessile/abbigliamento che nell ultimo decennio continua ad evidenziare un costante decremento attestandosi, quest anno, a quota (nel 1996 le imprese del T/A iscritte alla C.C.I.A.A. risultavano 1.476). Accanto alla robusta retromarcia dell industria manifatturiera biellese nel 2005, occorre rilevare, invece, la tenuta complessiva dei comparti del commercio e dei servizi. Il settore con la dinamica più positiva come valore è quello delle costruzioni con un saldo di 77 imprese registrate, per un totale di (di cui attive). Questo andamento, che si protrae da qualche anno anche a livello nazionale, è collegato a molteplici fattori: potenziamento delle opere pubbliche, buon andamento dell edilizia residenziale ma soprattutto il fenomeno della polverizzazione imprenditoriale, tipica di questo comparto. La disaggregazione percentuale per forma giuridica evidenzia la consueta evoluzione già rilevata negli anni passati: in crescita le società di capitali a discapito di altre forme giuridiche (il 59% del totale imprese è rappresentato dalle ditte individuali, il 29,8% dalle società di persone, il 9,6% dalle società di capitali, mentre solo l 1,4% da altre forme). A testimonianza di una minore dinamicità rispetto al passato, il tasso di natalità (6,2%) si mostra più basso, sia in paragone a quello regionale (7,2%), sia in confronto a quello nazionale (7,1%). 51

69 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.1 CONSISTENZA DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE IN PROVINCIA DI BIELLA 31/12/2005 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate IMPRESE Attive Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Estrazioni di minerali 12 7 Attività manifatturiere di cui industrie tessili Prod. e distrib. energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi, ristoranti e bar Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare ed informatica Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni 52

70 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.2 CONSISTENZA DELLE IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA IN PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/2005 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA SOCIETA' DI CAPITALI SOCIETA' DI PERSONE DITTE INDIVIDUALI ALTRE FORME Agricoltura,caccia, silvicoltura e pesca Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere di cui industrie tessili Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio Alberghi e ristoranti Trasporti,magazzinaggio e comunicaz Intermediaz.monetaria e finanziaria Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca Istruzione Sanita' e altri servizi sociali Altri servizi pubblici,sociali e personali Imprese non classificate TOTALE TOTALE % 9,6% 29,8% 59,2% 1,4% 100% FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni TOTALE Grafico 1 DISTRIBUZIONE IMPRESE ATTIVE PER FORMA GIURIDICA IN PROVINCIA DI BIELLA - 31/12/ ,0% 1,4% 9,6% 29,8% SOCIETA' DI CAPITALI SOCIETA' DI PERSONE DITTE INDIVIDUALI ALTRE FORME FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni 53

71 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.3 IMPRESE, UNITÀ LOCALI ED ARTIGIANI PER COMUNE ANNO 2005 LOCALITA' TOTALE IMPRESE ATTIVE UNITA' LOCALI REGISTRATE IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE LOCALITA' TOTALE IMPRESE ATTIVE UNITA' LOCALI REGISTRATE IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE AILOCHE PIATTO ANDORNO MICCA PIEDICAVALLO BENNA POLLONE BIELLA PONDERANO BIOGLIO PORTULA BORRIANA PRALUNGO BRUSNENGO PRAY CALLABIANA QUAREGNA CAMANDONA QUITTENGO CAMBURZANO RONCO BIELLESE CAMPIGLIA C ROPPOLO CANDELO ROSAZZA CAPRILE SAGLIANO MICCA CASAPINTA SALA BIELLESE CASTELLETTO C SALUSSOLA CAVAGLIA' SANDIGLIANO CERRETO C S. PAOLO CERVO CERRIONE SELVE MARCONE COGGIOLA SOPRANA COSSATO SORDEVOLO CREVACUORE SOSTEGNO CROSA STRONA CURINO TAVIGLIANO DONATO TERNENGO DORZANO TOLLEGNO GAGLIANICO TORRAZZO GIFFLENGA TRIVERO GRAGLIA VALDENGO LESSONA VALLANZENGO MAGNANO VALLE MOSSO MASSAZZA VALLE S. NICOLAO MASSERANO VEGLIO MEZZANA M VERRONE MIAGLIANO VIGLIANO B.SE MONGRANDO VILLA DEL BOSCO MOSSO VILLANOVA B.SE MOTTALCIATA VIVERONE MUZZANO ZIMONE NETRO ZUBIENA OCCHIEPPO INF ZUMAGLIA OCCHIEPPO SUP NON SPECIFICATA PETTINENGO T O T A L I FONTE: Stock view Infocamere - Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Biella NOTA: La voce Località non specificata rileva l'assenza di sufficienti informazioni nell'archivio 54

72 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.4 DINAMICA DELLE ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI PER SETTORE PRODUTTIVO ( ) SETTORI ISCRIZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Servizi alle imprese * Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE CANCELLAZIONI Agricoltura, caccia, foreste e pesca Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunic Servizi alle imprese * Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE SALDI Agricoltura, caccia, foreste e pesca Totale industria Costruz. e installaz. impianti Commercio Trasporti e comunicazioni Servizi alle imprese * Servizi pubblici e privati Altri settori TOTALE FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni * Comprende Credito, assicurazioni, attività immobiliari, noleggio, informatica, attività professionali 55

73 Capitolo 4 Demografia delle imprese Tav.5 TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' DELLE IMPRESE NEL 2005 RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA BIELLA PIEMONTE ITALIA TN TM TN TM TN TM Agricoltura,caccia, silvicoltura e pesca 4,9 3,8 2,6 4,2 3,4 4,7 Estrazione di minerali 0,0 0,0 0,8 2,2 0,6 3,1 Attivita' manifatturiere 3,3 4,8 4,6 6,0 3,9 5,5 Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 0,0 0,0 1,8 3,3 2,6 5,3 Costruzioni 8,9 6,5 9,7 6,9 7,9 6,0 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 5,6 6,7 6,8 7,5 5,7 6,3 Alberghi e ristoranti 4,8 7,7 5,5 7,2 5,0 6,1 Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni 7,0 7,5 6,7 7,3 5,0 5,9 Intermediaz.monetaria e finanziaria 6,6 5,7 6,8 7,6 6,4 7,0 Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 2,6 3,8 5,1 5,5 5,2 5,4 Istruzione 0,0 2,0 4,8 4,2 5,1 4,8 Sanita' e altri servizi sociali 1,6 3,2 3,7 4,5 2,4 3,4 Altri servizi pubblici,sociali e personali 4,6 4,8 5,1 6,0 4,6 5,2 Imprese non classificate 23,1 3,9 29,9 6,3 29,7 4,8 TOTALE 6,3 5,4 7,2 6,3 7,1 5,6 NOTA: valori espressi in %. I tassi di natalità e di mortalità sono calcolati rispettivamente in base ai rapporti: n iscrizioni / totale imprese a inizio periodo e n cessazioni / totale imprese a inizio periodo FONTE: MOVIMPRESE Infocamere - Nostre elaborazioni Tav.6 SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO: CONSISTENZA DELLE IMPRESE ATTIVE DAL 1999 AL 2005 RAMO D'ATTIVITA' Filature Tessiture Finissaggi * 97 Maglifici Altri tessili Abbigliamento TOTALE FONTE: Stock View Infocamere - Nostre elaborazioni *NOTA: il considerevole aumento del numero dei finissaggi è dovuto revisione dei codici esatti Ateco a 3 cifre, con conseguente aggiornamento della banca dati 56

74 Capitolo 5 - Settori industriali 5. SETTORI INDUSTRIALI 5.1. Congiuntura 2005 La produzione industriale biellese chiude ormai il quinto anno consecutivo negativo. La media del 2005 risulta pari a -2,77%. L anno è stato caratterizzato da un primo trimestre difficilissimo (-5,4%) e da 3 trimestri successivi nei quali si sono rilevati valori meno negativi, per arrivare ad un inizio 2006 finalmente in ripresa. Le previsioni delle aziende biellesi per il secondo trimestre 2006 confermano i timidi segnali positivi già riscontrati a inizio anno. La tessitura laniera, letta attraverso i dati delle aziende aderenti a Ideabiella, segnala la seguente situazione: rispetto al 2004 il fatturato è cresciuto del 2,1%; la produzione è diminuita del 2,7%; bene l export con un aumento del 4,3%; in leggero calo ancora gli addetti (-1,1%). A livello nazionale il bilancio della filatura segnala, per il 2005, un calo dei livelli produttivi sia per la filatura cardata (-4,4%) che per quella pettinata (-9,7%). 57

75 Capitolo 5 Settori industriali Tav.1 LE PROSPETTIVE DELL'INDUSTRIA BIELLESE NEI GIUDIZI DEGLI OPERATORI PRODUZION E TOTALE ORDINI TOTALI ORDINI ESTERO LIVELLI OCCUPAZ. INVESTI- MENTI CARNET ORDINI trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. Aumento 8,5 20,2 17,2 13,1 17,0 24,8 Stasi 66,1 53,8 45,4 58,3 60,4 62,4 Diminuzione 25,4 26,0 37,4 28,6 22,6 12,8 Saldo -16,9-5,8-20,2-15,5-5,6 12,0 Aumento 12,7 21,2 14,1 13,1 25,5 26,4 Stasi 63,4 48,1 44,4 59,5 51,9 55,4 Diminuzione 23,9 30,8 41,4 27,4 22,6 18,2 Saldo -11,2-9,6-27,3-14,3 2,9 8,2 Aumento 12,5 27,6 21,9 13,8 23,0 19,8 Stasi 58,9 39,5 50,7 69,0 59,4 62,6 Diminuzione 28,6 32,9 27,4 17,2 17,6 17,6 Saldo -16,1-5,3-5,5-3,4 5,4 2,2 Aumento 5,6 2,9 5,1 2,4 6,6 7,3 Stasi 67,6 76,9 69,6 79,8 75,5 79,9 Diminuzione 26,8 20,2 25,3 17,9 17,9 12,8 Saldo -21,2-17,3-20,2-15,5-11,3-5,5 Ampliamento 11,8 14,4 15,2 17,9 13,2 9,8 Sostituzione 36,8 37,5 31,3 25,0 34,0 39,3 Nessuno 51,4 48,1 53,5 57,1 52,8 50,9 - meno di 1 mese 44,9 45,1 47,9 50,6 45,6 40,2 - da 1 a 3 mesi 52,2 48,0 46,9 46,9 51,5 48,6 - oltre 3 mesi 2,9 6,9 5,2 2,5 2,9 11,2 INCASSI Normale 47,1 47,6 50,0 47,0 47,0 48,2 Ritardo 52,9 52,4 50,0 53,0 53,0 51,8 RICORSO ALLA CIG NOTA BENE: valori in percentuale 37,1 35,6 33,7 37,8 38,7 23,9 NOTA: I valori indicati nella presente tabella non si riferiscono a previsioni di variazioni quantitative delle singole voci prese in esame, rappresentano invece il clima psicologico in cui operano gli imprenditori misurando l'evoluzione (aumento, stasi, diminuzione) prevista per i singoli fenomeni in un dato trimestre rispetto a quello precedente; i saldi sono dati dalla differenza tra le percentuali di coloro che prevedono aumento e quelle di coloro che prevedono invece diminuzione FONTE (anche Grafico 1): U.I.B. - Indagine congiunturale trimestrale 58

76 Capitolo 5 Settori industriali Grafico 1 INDICATORI DI TENDENZA DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE BIELLESE Produzione totale 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Ordini totali 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Ordini dall'estero 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim Occupazione 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim

77 Capitolo 5 Settori industriali Tav.2 DINAMICA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE BIELLESE SETTORE ANNO trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim FILATURE* -6,30-3,40-2,60-3,70 +1,30 TESSITURE -9,30-0,70 +0,90 +5,60 +14,00 FINISSAGGI -7,50-9,40-12,60-1,50 +0,80 MECCANICHE -2,40 +3,30 +1,60-0,70 +3,50 INDUSTRIE VARIE -7,70-5,10-4,40-6,90-0,80 TOTALE -5,40-3,30-1,10-1,30 +5,20 *NOTA BENE: Preparazione e filatura delle fibre tessili (compresa sgrassatura, cardatura, pettinatura ecc.) NOTA: I dati sono rilevati a consuntivo e rappresentano la variazione percentuale delle quantità prodotte rilevate nel trimestre rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente FONTE: C.C.I.A.A. di Biella - Indagine congiunturale trimestrale Grafico 2 VARIAZIONE TENDENZIALE DELLA PRODUZIONE % 6% 4% 2% 0% -2% -4% -6% -8% FONTE: CCIAA di Biella Indagine congiunturale trimestrale 60

78 Capitolo 5 Settori industriali 5.2. Industria laniera Nella seconda parte del 2005 si è assistito ad un sensibile deterioramento del quadro congiunturale dell industria tessile-laniera italiana. Dopo il leggero scivolamento del primo semestre, il settore laniero ha chiuso il 2005 con un ulteriore peggioramento. I dati forniti dalla Federazione SMI-ATI evidenziano una riduzione della produzione in valore pari al 6,6%. Analizzando i dati in volume di ogni singolo settore si rileva: per la pettinatura -9,8%, per la filatura pettinata -9,7%, per quella cardata -4,4%; negativo è anche il dato della tessitura (-4,4%), causato da un forte calo nella produzione di tessuti pettinati (-6,5%) e una diminuzione dei tessuti cardati (-3,5%). Anche gli scambi con l estero hanno evidenziato un calo rispetto all anno precedente (le esportazioni sono diminuite del 12,1% in quantità e del 6,4% in valore; le importazioni hanno registrato un -4,4% in quantità e un -5,7% in valore). I filati di lana pettinati esportati sono calati del 10,2% in quantità e del 4,5% in valore. E interessante rilevare, invece, che l export di filati per aguglieria di lana è cresciuto, in valore, del 10,7% e che le importazioni di filati per aguglieria sono aumentate del 62,6% passando da 12,5 milioni di euro del 2004 a 20,3 milioni di euro nel 2005, l aumento è totalmente imputabile ai filati per aguglieria di fibre chimiche. Un aumento consistente delle esportazioni si rileva anche nei filati di lana cardati che hanno rilevato un +6,9% in valore, a fronte di un calo del 4,6% in tonnellate; tendenze che mettono in evidenza l incremento della qualità della merce venduta. 61

79 Capitolo 5 Settori industriali Tav.3 PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DELL'INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE VARIABILI Unità di misura Valore produzione milioni di Euro Esportazioni milioni di Euro Produz. (quantità) variazioni % -12,1-8,3-1,8-7,5 Produz. (valore) variazioni % -13,9-10,4 1,4-3,9 Numero addetti unità NOTA: Serie rettificata in base del censimento ISTAT 2001 (Ateco DB ) FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni Tav.4 PRODUZIONE DELL'INDUSTRIA LANIERA NAZIONALE Var. % '05'04 Valori in tonnellate PETTINATURA ,8 FILATURA PETTINATA ,7 FILATURA CARDATA ,4 TESSITURA ,8 * tessuti pettinati e semipett ,5 * tessuti cardati ,5 Indici 2001=100 PETTINATURA FILATURA PETTINATA FILATURA CARDATA TESSITURA * tessuti pettinati e semipett * tessuti cardati FONTE: Sistema Moda Italia - Nostre elaborazioni 62

80 Capitolo 5 Settori industriali Tav.5 PRINCIPALI IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN TONNELLATE TOTALE ITALIA Var. % '05/'04 NASTRO ,0 - di lana e peli pettinati ,7 - di fibre chimiche ,8 FILATI PER INDUSTRIA ,6 - di lana e peli fini cardati ,7 -di lana e peli fini pettinati ,2 -di fibre acriliche pure ,1 -di fibre sintetiche/lana ,1 FILATI PER AGUGLIERIA ,3 -di lana ,2 -di fibre chimiche ,8 TESSUTI ,6 -di lana cardata ,2 -di lana pettinata ,7 -di fibre sintetiche/lana (a) ,5 -di fibre artificiali/lana ,9 COPERTE E PLAIDS (b) ,3 TOTALE GENERALE ,4 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 63

81 Capitolo 5 Settori industriali Tav.6 PRINCIPALI ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN TONNELLATE TOTALE ITALIA Var. % '05/'04 NASTRO ,6 - di lana e peli pettinati ,4 - di fibre chimiche ,1 FILATI PER INDUSTRIA ,0 - di lana e peli fini cardati ,6 -di lana e peli fini pettinati ,2 -di fibre acriliche pure ,4 -di fibre sintetiche/lana ,5 FILATI PER AGUGLIERIA ,9 -di lana ,9 -di fibre chimiche ,8 TESSUTI ,6 -di lana cardata ,5 -di lana pettinata ,8 -di fibre sintetiche/lana (a) ,8 -di fibre artificiali/lana ,6 COPERTE E PLAIDS (b) ,8 TOTALE GENERALE ,1 (a) compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero (b) escluse le coperte e plaids di cotone Fonte: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 64

82 Capitolo 5 Settori industriali Tav.7 PRINCIPALI IMPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN MIGLIAIA DI EURO TOTALE ITALIA IMPORTAZIONI VAR. % PRODOTTI '05/04 NASTRO ,4 - di lana e peli pettinati ,8 - di fibre chimiche ,0 FILATI PER INDUSTRIA ,7 - di lana e peli fini cardati ,1 - di lana e peli fini pettinati ,1 - di fibre acriliche pure ,0 - di fibre sintetiche/lana ,0 FILATI PER AGUGLIERIA ,6 - di lana ,0 - di fibre chimiche ,3 TESSUTI ,2 - di lana cardata ,4 - di lana pettinata ,8 - di fibre sintetiche/lana ,6 - di fibre artificiali/lana ,1 COPERTE E PLAIDS (a) ,0 TOTALE GENERALE ,7 (a) Escluse le coperte e plaids di cotone. (b) Esclusi tappeti "Kelim", "Schumacks", "Karamanie" e simili. FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 65

83 Capitolo 5 Settori industriali Tav.8 PRINCIPALI ESPORTAZIONI DI PRODOTTI LANIERI IN MIGLIAIA DI EURO TOTALE ITALIA PRODOTTI ESPORTAZIONI VAR. % '05/'04 NASTRO ,1 - di lana e peli pettinati ,3 - di fibre chimiche ,7 FILATI PER INDUSTRIA ,1 - di lana e peli fini cardati ,9 - di lana e peli fini pettinati ,5 - di fibre acriliche pure ,4 - di fibre sintetiche/lana ,9 FILATI PER AGUGLIERIA ,6 - di lana ,7 - di fibre chimiche ,1 TESSUTI ,0 - di lana cardata ,8 - di lana pettinata ,4 - di fibre sintetiche/lana (a) ,2 - di fibre artificiali/lana ,1 COPERTE E PLAIDS (b) ,3 TOTALE GENERALE ,4 (a) All'export sono compresi i tessuti di composizione non determinata di competenza del settore laniero. (b) Escluse le coperte e plaids di cotone. FONTE: Sistema Moda Italia, Nostre elaborazioni 66

84 Capitolo 5 Settori industriali Tav.9 COSTO ORARIO MANODOPERA LANIERA BIELLESE DICEMBRE DICEMBRE 2005 VARIAZIONI % COSTO ORARIO INDICI SULL'ANNO PRECEDENTE (Valori in lire) (1987=100) DICEMBRE ,0 7,9 DICEMBRE (a) 106,6 6,6 DICEMBRE ,5 11,2 DICEMBRE ,5 6,8 DICEMBRE ,5 9,5 DICEMBRE (b) 137,1-1,0 DICEMBRE ,6 1,8 DICEMBRE ,9 2,4 DICEMBRE ,0 4,2 DICEMBRE ,1 4,1 DICEMBRE ,6 3,5 (valori in euro) (1998=100) DICEMBRE ,11 (c) 100,0 DICEMBRE ,26 101,1 1,1 DICEMBRE ,44 102,5 1,4 DICEMBRE ,85 105,6 3,1 DICEMBRE ,39 109,8 3,9 DICEMBRE ,63 111,6 1,7 DICEMBRE ,01 114,5 2,6 DICEMBRE ,58 118,8 3,8 (a) Tale valore non considera i maggiori oneri derivanti da modifiche nella fiscalizzazione a partire da Dicembre '88 (b) Dal è stata soppressa l'indennità di contingenza e modificata la fiscalizzazione a favore di una riduzione del costo del lavoro (c) I dati del 1998 e 1999 non sono comparabili con i precedenti a causa dell'introduzione dell'irap e della soppressione del contributo al SSN FONTE: Rilevazioni U.I.B. 67

85 Capitolo 5 Settori industriali 5.3. Industria meccanica L industria italiana delle macchine tessili per il quarto anno consecutivo registra una contrazione nell attività produttiva. Il valore della produzione nel 2005 è stato di milioni di euro. Rispetto all anno precedente la diminuzione è stata del 13%. Il fatturato settoriale del 2005 è inferiore di milioni di euro rispetto a quanto realizzato nel 2001, anno in cui il meccanotessile italiano ha toccato il suo punto di massimo. Le importazioni di macchinari, che nel corso del 2005 sembravano progredire rispetto ai valori del 2004, si sono fermate ad un valore di 571 milioni di euro, con un calo dello 0,3% rispetto all anno precedente. Le esportazioni confermano anche nel 2005 l andamento negativo riscontrato nel periodo precedente. Il loro valore, pari a milioni di euro, è inferiore del 9,5% rispetto a quello registrato nel A tale risultato contribuisce il rallentamento del mercato turco e la ormai inarrestabile contrazione dei più importanti mercati dell Unione Europea (Germania, Francia e Spagna). A ciò si deve aggiungere che nel 2005 alcuni mercati asiatici di non poco interesse per i costruttori italiani (Pakistan, Iran, Siria e Bangladesh) hanno frenato la loro corsa agli investimenti in nuovi macchinari. A sostenere l export restano pochi mercati. Primo fra tutti quello dell India, in grado nel 2005 di crescere a ritmi superiori del 30%. Si segnala, poi, il recupero delle nostre esportazioni in Cina e la maggiore dinamicità del mercato statunitense. I profondi mutamenti in corso nel settore sia dal lato della domanda (recessione in molte industrie tessili dei Paesi industrializzati) che dal lato dell offerta, dove si assiste all ingresso di nuovi competitors e al rafforzamento di quelli tradizionali, hanno comportato l avvio di un processo di ristrutturazione all interno del meccanotessile italiano che non pare essersi ancora concluso. In attesa di un quadro congiunturale più promettente, per non perdere ulteriore terreno rispetto ai concorrenti, le aziende italiane dovranno affrontare la competizione commerciale potenziando la propria presenza sui lontani mercati asiatici e cercando di sviluppare tecnologie adatte alle nuove e più promettenti nicchie di mercato. 68

86 Capitolo 5 Settori industriali Tav.10 MACCHINE PER L INDUSTRIA TESSILE TOTALE ITALIA Var. % '05/'04 a) Quadro di sintesi (milioni i Euro se non diversamente specif.) Fatturato ,0 Esportazioni ,5 Importazioni ,3 Saldo commerciale ,8 Utilizzazione degli impianti (%) ,7 Numero di addetti (unità) n.d. b) Produzione (milioni di euro) Macchine per : filatura e accessori ,5 tessitura e accessori ,1 maglieria e accessori ,8 tintura, stampa, finissaggio ,9 stirolavanderia e altri ,7 TOTALE ,0 c) Scambi con l'estero (milioni di euro) Importazioni Esportazioni Var. % Var. % Macchine per : filatura e accessori , ,1 tessitura e accessori , ,5 maglieria e accessori , ,8 tintura, stampa, finissaggio , ,5 stirolavanderia e altri , ,6 TOTALE , ,5 FONTE: Acimit, Nostre elaborazioni 69

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88 Capitolo 6 Edilizia 6. EDILIZIA Dopo anni di costante crescita, il numero delle imprese attive si rileva ancora in crescita nel settore costruzioni, raggiungendo le unità. Per quanto riguarda il livello occupazionale, si è interrotta la tendenza iniziata nel corso del 2002, in relazione al numero degli occupati iscritti alla cassa edile: gli operai delle imprese industriali edili del Biellese sono scesi a dicembre 2005 a quota 1.670, con una diminuzione dell 1% come media annua. In aumento, invece, rispetto all anno 2004 il numero delle ore lavorate che superano il tetto delle ore in totale nell anno. La sesta annualità dell Indagine Congiunturale sul Settore Edile Biellese, svolta in collaborazione con il Collegio dei Costruttori Edili del Biellese e con i Giovani Imprenditori Edili, su un campione rappresentativo delle sole imprese di costruzione a carattere industriale, evidenzia, dopo anni positivi, segnali sfavorevoli per il settore. In particolare l andamento del fatturato rispetto all anno precedente è risultato pari a -4,2%, una dinamica negativa che, purtroppo, conferma le previsioni formulate ad inizio anno. Occorre però ricordare un altra dinamica: i lavori in proprio aumentano, superando quota 30%, ciò significa che più imprese hanno lavorato rischiando in proprio per vendere il prodotto finito e quindi fatturare più avanti. Nell anno 2005 le imprese investitrici, riferite al campione, sono state circa il 66%, con una somma media investita di circa euro. Queste somme sono dirette in grandissima parte all acquisto di macchinari ed attrezzature (75% delle aziende investitrici) ed al miglioramento della gestione aziendale (20%). Gli investimenti in beni immobiliari, che per le aziende operanti in proprio rappresentano sostanzialmente la materia prima, ammontano in media a quasi euro per azienda, destinati principalmente all edilizia residenziale e al rinnovo delle sedi aziendali. 71

89 Capitolo 6 Edilizia Tav.1 INDAGINE CONGIUNTURALE SULL EDILIZIA: PRINCIPALI RISULTATI ANDAMENTO DEL FATTURATO ANNO 2004 ANNO 2005 Fatturato (variazione % rispetto all'anno precedente) +2,8% -4,2% Previsioni per l'anno successivo -4,6% -1,4% Portafoglio ordini (periodo di produzione assicurato) 7 mesi 8 mesi SITUAZIONE CANTIERI Fino a 500 mila Euro 66% 62% Oltre 500 mila Euro 34% 38% Imprese del campione operanti fuori provincia 15% 30% Quota del fatturato per lavori fuori provincia 31% 45% STRUTTURA OCCUPAZIONALE DEL CAMPIONE Titolari e soci 15% 22% Operai 65% 56% di cui specializzati o qualificati 70% 77% comuni 30% 23% Impiegati 16% 18% Apprendisti 4% 4% COMPOSIZIONE FATTURATO Appalti 72% 67% di cui pubblici 30% 32% privati 70% 68% di cui per ristrutturazioni 75% 75% per nuove costruzioni 25% 25% In proprio 28% 33% di cui per ristrutturazioni 29% 30% per nuove costruzioni 71% 70% Totale ristrutturazioni 52% 52% Totale nuove costruzioni 48% 48% FONTE: CCIAA Biella - Indagine congiunturale sull'edilizia, anni

90 Capitolo 6 Edilizia Tav.2 ORE LAVORATE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI EDILI MESI Var. % 05/04 Gennaio ,3 Febbraio ,2 Marzo ,7 Aprile ,4 Maggio ,4 Giugno ,8 Luglio ,0 Agosto ,1 Settembre ,5 Ottobre ,0 Novembre ,4 Dicembre ,1 TOTALE ,9 FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni Tav.3 NUMERO OPERAI DELLE IMPRESE EDILI MESI Var. 05/04 Ass. % Gennaio ,8 Febbraio ,1 Marzo ,0 Aprile ,2 Maggio ,0 Giugno ,2 Luglio ,6 Agosto ,4 Settembre ,5 Ottobre ,5 Novembre ,3 Dicembre ,6 MEDIA ANNUA ,0 FONTE: Cassa Edile - Nostre elaborazioni 73

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92 Capitolo 7 Commercio 7. COMMERCIO Per il settore commerciale biellese le indicazioni provenienti dai dati strutturali e congiunturali relativi all anno 2005 forniscono un quadro ancora di difficoltà, anche se con valori meno negativi rispetto all anno precedente. Dopo il leggero calo del 2004, nel 2005 il numero di imprese commerciali attive è lievemente aumentato attestandosi a quota unità, 12 in più rispetto al precedente anno. La tavola 1, relativa alla disaggregazione per zone geografiche, rappresenta efficacemente l'andamento della consistenza sul territorio delle imprese commerciali nelle singole aree: in diminuzione Valle d Andorno (-2,2%), Alta Valle Cervo (-10%), Valle dell Elvo (-1,5%), Colline Orientali (-3,9%), in aumento invece la zona della Serra (+1,7%), le Colline Centrali (+1,9%) e Cossato (+1,3%). I dati di fonte camerale relativi agli esercizi del solo commercio al dettaglio presentano per l anno 2005 il consueto aumento dei punti vendita, secondo una tendenza ormai costante: la tavola 2 evidenzia la crescita degli esercizi specializzati di entrambi i comparti (alimentare e non alimentare). L andamento congiunturale del settore commerciale biellese segnala ancora una condizione di difficoltà che lascia, però, sperare in un miglioramento nell anno in corso. La dinamica delle vendite rispetto all anno precedente registrata nei trimestri dell ultimo anno è ancora negativa e va a chiudere il trend sfavorevole delle transazioni che ha caratterizzato l ultimo quinquennio. Il 2005, per quanto concerne la variabile dell andamento tendenziale delle vendite, si è, infatti, aperto con un saldo ottimisti-pessimisti del -48%, ha proseguito con un saldo sempre a favore dei pessimisti, per attestarsi a fine anno a quota -14%. Il commercio al dettaglio nel periodo rappresentato nel grafico 1 evidenzia con forza come quest ultimo anno sia stato ancora negativo, ma con speranze di ripresa. 75

93 Capitolo 7 Commercio Tav.1 - DISTRIBUZIONE DELLE ATTIVITA' COMMERCIALI DELLA PROVINCIA DI BIELLA PER ZONE GEOGRAFICHE ZONE /04 1 Biella e frazioni ,7% 2 Valle d'andorno ,2% 3 Alta Valle Cervo ,0% 4 Pianura Elvo - Cervo ,3% 5 Serra - Lago ,7% 6 Valle dell'elvo ,5% 7 Colline centrali ,9% 8 Colline orientali ,9% 9 Valle Strona di Mosso ,3% 10 Valle del Sessera ,6% 11 Cossato ,3% TOTALE BIELLESE ,3% FONTE: Infocamere Stock view - Nostre elaborazioni NOTA: per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.6 Tav.2 - COMMERCIO AL DETTAGLIO: CONSISTENZA E FLUSSI ANNO 2005 Alimentare Non alim. Misto Totale ESERCIZI AL Numero esercizi Superficie di vendita (mq) APERTURE ANNO 2005 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) CESSAZIONI ANNO 2005 Numero esercizi Superficie di vendita (mq) SALDO Numero esercizi Superficie di vendita (mq) FONTE: Infocamere Trade view - Nostre elaborazioni 76

94 Capitolo 7 Commercio Tav.3 ANDAMENTO DELLE VENDITE DEL SETTORE COMMERCIALE VOLUME DELLE VENDITE* Anno trim 2 trim 3 trim 4 trim AUMENTO 26% 17% 32% 43% DIMINUZIONE 74% 83% 68% 57% SALDO -48% -66% -36% -14% * Rispetto allo stesso trimestre anno precedente FONTE: C.C.I.A.A. di Biella - Indagine congiunturale trimestrale Grafico 1 INDICE DI ANDAMENTO DELLE VENDITE DEL SETTORE COMMERCIALE ,07-0,15-0,28-0,25-0,31-0,34-0,17-0,40-0,42-0,13-0,15-0,27-0,27-0,36-0,32-0,32-0,39-0,29-0,40-0,44-0,41-0,29-0,49-0, NOTA BENE: L'indice è stato ricavato come media ponderata delle risposte raccolte presso le imprese, ed è oscillante tra i valori di -1 (massimo pessimismo) e +1 (massimo ottimismo) FONTE: CCIAA di Biella Indagine congiunturale trimestrale 77

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96 Capitolo 8 Turismo 8. TURISMO L analisi dell ultimo decennio relativa al turismo biellese evidenzia una crescita quasi costante nel tempo portando le presenze di turisti sul territorio a crescere del 18% con un massimo storico di presenze registrato nel Questo maggior flusso è stato inoltre supportato da una crescita delle strutture ricettive (prevalentemente extra-alberghiere di medio-piccole dimensioni) e dei posti letto, aumentati negli ultimi 10 anni rispettivamente del 38% e del 5,6%. Dopo 10 anni di buon andamento, il 2005 è risultato per il territorio un anno particolare. Lo scorso anno gli arrivi di turisti, che hanno raggiunto il Biellese per trascorrervi almeno una notte, sono stati (-2,2% rispetto al 2004), le presenze , il 7,6% in meno rispetto al Il calo delle presenze ha riguardato sia le strutture alberghiere (-9,9%) che quelle extra-alberghiere (-2,2%). Questo dato complessivo è stato influenzato in particolare da due cause: minor flusso di viaggiatori per affari e mal tempo proprio nei mesi chiave per il turismo montano, in particolare ad Agosto. Solo in parte i grossi eventi mostra Sul Filo della Lana e La Passione 2005 di Sordevolo sono riuscite a colmare questo gap (per esempio in Luglio si è registrato un forte flusso di arrivi). Per quanto riguarda i turisti stranieri, calano del 7,7%, in linea con la media e modificano anche la classifica di gradimento. Diminuiscono le presenze dei businessman che ogni anno soggiornavano per motivi di lavoro sul nostro territorio, in particolare Americani, Tedeschi e Inglesi, mentre aumentano le presenze di Francesi, Belgi, Olandesi e Svizzeri. Il cartogramma, che illustra la distribuzione delle presenze dei visitatori italiani per regioni di provenienza, mostra quanto segue: la maggioranza dei visitatori nazionali proviene dal Piemonte (88.127), altre regioni importanti dal punto di vista del flusso turistico verso Biella sono Lombardia (18.424) e Veneto (13.179). Tra le altre regioni più lontane si mettono in evidenza il Lazio con 7.462, l Emilia- Romagna con 6.393, la Toscana con e la Campania con

97 Capitolo 8 Turismo Tav.1 STRUTTURE RICETTIVE E POSTI LETTO PER ZONE GEOGRAFICHE Variazioni sul totale 2005/2004 ZONE Albergh. Extra albergh. TOTALE Albergh. Extra albergh. TOTALE ASSOLUTE % STRUTTURE RICETTIVE POSTI LETTO 1 Biella e frazioni % 2 Valle d'andorno Alta Valle Cervo % 4 Pianura Elvo - Cervo % 5 La Serra % 6 Valle dell'elvo % 7 Colline centrali % 8 Colline orientali Valle Strona di Mosso % 10 Valle del Sessera % 11 Cossato TOTALE BIELLESE % 1 Biella e frazioni % 2 Valle d'andorno % 3 Alta Valle Cervo % 4 Pianura Elvo - Cervo % 5 La Serra % 6 Valle dell'elvo % 7 Colline centrali % 8 Colline orientali % 9 Valle Strona di Mosso % 10 Valle del Sessera % 11 Cossato % TOTALE BIELLESE % FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni NOTE: 1) Per la suddivisione dei Comuni in zone geografiche vedi Capitolo 1 - Tav.6 2) Per strutture extra-alberghiere si intendono: Camere, Case, Appartamenti affittati da imprese e da privati, Campeggi e Villaggi turistici, Alloggi Agrituristici, Ostelli per la gioventù, Case per ferie, Rifugi alpini. 80

98 Capitolo 8 Turismo Tav.2 PRESENZE TURISTICHE NELLA PROVINCIA DI BIELLA SETTORE VISITATORI ANNI Alberghiero Extra-alberghiero Totale ITALIANI STRANIERI TOTALE Variaz % 2005/2004-9,91% -2,20% -7,64% FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni Grafico 1 PRESENZE TURISTICHE ANNI

99 Capitolo 8 Turismo Tav.3 ARRIVI E PRESENZE IN PROVINCIA DI BIELLA RIEPILOGO MENSILE SETTORE MESI Alberghiero Extra-alberghiero Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE TOT FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni TOTALE Grafico 2 PRESENZE TURISTICHE SERIE MENSILE ANNI GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo Nostre elaborazioni 82

100 Capitolo 8 Turismo Tav.4 TURISTI STRANIERI PER PAESE DI PROVENIENZA ANNI PAESI ARRIVI Austria Belgio Croazia Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Islanda Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Russia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera/Liechtenstein Turchia Ungheria Altri Europei Canada Stati Uniti Messico Venezuela Brasile Argentina Altri America Latina Cina Giappone Corea del Sud Altri Asiatici Israele Altri Medio Oriente Egitto Africa Mediterranea Rep. Sudafricana Altri Africani Australia Nuova Zelanda Altri Extra-europei TOTALE FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni 83

101 Capitolo 8 Turismo Segue Tav.4 TURISTI STRANIERI PER PAESE DI PROVENIENZA ANNI PAESI PRESENZE Austria Belgio Croazia Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Islanda Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Russia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera/Liechtenstein Turchia Ungheria Altri Europei Canada Stati Uniti Messico Venezuela Brasile Argentina Altri America Latina Cina Giappone Corea del Sud Altri Asiatici Israele Altri Medio Oriente Egitto Africa Mediterranea Rep. Sudafricana Altri Africani Australia Nuova Zelanda Altri Extra-europei TOTALE FONTE: Provincia di Biella, Servizio Turismo - Nostre elaborazioni 84

102 Capitolo 8 Turismo Grafico 3 TURISTI ITALIANI PER REGIONE DI PROVENIENZA ANNO

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