CRUI Commissione Biblioteche Gruppo di lavoro Biblioteche didattica

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1 CRUI Commissione Biblioteche Gruppo di lavoro Biblioteche didattica Gruppo di lavoro Biblioteche e didattica : Piero Cavaleri (coordinatore), Paola Coppola, Anna Vaglio, Alina Renditiso, Marcella Peruzzi, Gabriella Tufano, Fiammetta Mamoli, Lucia Staccone, Isabella Tammone, Marco Scollo Lavizzari, Maria Cristina Belloi, Patrizia De Vescovi, Sebastiano Valerio, Valeria Nicotra. Analisi delle risposte a cura di: Piero Cavaleri, Paola Coppola, Marcella Peruzzi, Annalisa Ricuperati, Alina Renditiso, Gabriella Tufano, Anna Vaglio Obiettivi del gruppo Il gruppo di lavoro Biblioteche e didattica, costituito nel febbraio 2012 dalla Commissione CRUI, si propone di analizzare il ruolo delle biblioteche accademiche nei percorsi formativi degli studenti e di promuoverne il potenziamento. Il gruppo si è proposto di conseguire tre obiettivi: 1. condurre un indagine conoscitiva sui servizi di supporto alla formazione degli studenti universitari da parte delle biblioteche degli atenei italiani 2. elaborare Linee guida rivolte alle biblioteche universitarie per la progettazione e realizzazione di servizi bibliotecari e documentali a sostegno dell alta formazione e dei relativi processi di apprendimento. 3. analizzare e promuovere l introduzione, da parte delle biblioteche di ateneo, dei servizi di dispense digitali (Electronic Course reserves) Biblioteche e didattica: il contesto Le biblioteche accademiche, sostenute nell ultimo decennio dalle tecnologie digitali e dal consolidarsi del modello formativo user centered, sono divenute ambienti attivi di apprendimento, assumendo funzioni complesse a sostegno e integrazione della formazione superiore e della ricerca. 1

2 In linea con le politiche della UE nell ambito dello Spazio Europeo per l Istruzione Superiore (SEIS), la cui ossatura è costituita dal sistema delle competenze e dagli obiettivi di apprendimento, le Biblioteche possono essere utilmente coinvolte nella filiera dell organizzazione didattica, partecipando attivamente ai processi in formativi, con servizi, corsi e iniziative volte a sviluppare l Information Literacy degli studenti, per l acquisizione di competenze generaliste (generic skills), trasversali alle aree disciplinari, utili per tutta la vita (long life learning). Secondo il modello europeo, sarebbe auspicabile incardinare le attività di Information Literacy (IL) nei curricula dei diversi corsi di studio universitari, analogamente a quanto è accaduto per la Computer Literacy. D altra parte la UE richiama le università dei paesi membri ad applicare tipologie di insegnamento e di formazione professionale e permanente incentrate su modalità di apprendimento non formali e informali che integrino quelle tradizionali: la didattica universitaria dovrebbe in primis potenziare la razionalità critica, l autonomia di ragionamento, e l apprendimento attivo e responsabile degli studenti. In sostanza tutti i programmi, in tutte le discipline, parallelamente alla conoscenza della materia base, devono fornire competenze chiave trasversali, quali pensiero critico, comunicazione e capacità imprenditoriali (Risoluzione P.E. 2012). Per questo il gruppo di lavoro ritiene che debba essere altresì affrontato il tema della circolazione dei materiali didattici in formato elettronico (course packs,ecc.): una appropriata gestione della loro produzione, acquisizione, aggregazione e diffusione, svilupperebbe ulteriormente l apprendimento autonomo degli studenti. L attuale sistema di valutazione e assicurazione della qualità degli atenei (AVA DL19/2012) in atto presso le università italiane, introdotto dalla legge di riforma Gelmini (L.240/2010) e affidato all ANVUR, sembra finalmente recepire l orientamento europeo, in quanto: (i) riconosce il valore di una didattica inclusiva volta alla costruzione sociale di competenze per la vita, anche mediante la realizzazione di un ecosistema digitale per l apprendimento che integri le risorse informative offerte dalle Biblioteche con le piattaforme e learning e gli altri sottoinsiemi informativi di ateneo (job placement, orientamento, segreterie studenti, ecc..). (ii) avvia il progetto TECO (TEst sulle COmpetenze) per la valutazione in uscita delle competenze di carattere generale degli studenti, al fine di verificare l efficacia esterna del processo formativo ad almeno un anno dalla laurea. E la prima volta nel nostro paese che il sistema di valutazione universitario misura l output e l outcome (attraverso criteri di cross action), oltre che le procedure e gli input. Va ricordato infatti che il susseguirsi di riforme che ha investito l università italiana negli ultimi dieci anni non aveva apportato mutamenti sostanziali agli ordinamenti didattici e all approccio formativo. La definizione degli obiettivi formativi espressi nei termini dei Decrittori di Dublino era presente nei corsi di studio per effetto della normativa 2

3 di riferimento (DM270/2004; DM 16 /03/2007), ma di fatto rimaneva estranea all organizzazione dei curricula. L impianto didattico restava interamente ancorato all approccio disciplinare e al modello tradizionale di trasferimento di informazioni dal docente allo studente. Il punto è di particolare interesse poiché una serie di studi e ricerche ha messo in evidenza che le principali problematiche inerenti l occupazione dei laureati italiani, siano essi triennali o magistrali, non sono legate alle conoscenze disciplinari, spesso più che adeguate, bensì alla carenza di competenze di carattere generale (team working, problem solving, learning to learn, ecc.), indispensabili per inserirsi nel sistema delle aziende, della produzione o dei servizi. Una delle sfide principali da affrontare anche se non la sola è dunque quella dell employability. 3

4 L indagine sulle attività delle biblioteche universitarie italiane per gli studenti (primo obiettivo) 1. Tempi di realizzazione e di analisi Il lavoro è stato avviato nel giugno del Grazie al supporto della CRUI è stato realizzato un un questionario online. Nel frattempo tutti i delegati dei rettori nella Commissione Biblioteche della CRUI sono stati invitati a partecipare all inchiesta e a indicare i nominativi dei possibili referenti da contattare. Durante il mese di luglio 2012 il Gruppo ha acquisito e inserito in un database i dati delle 300 persone incaricate di rispondere al questionario. La Segreteria CRUI ha quindi caricato i dati necessari nel programma di rilevazione e ha inviato a tutti i rispondenti le indicazioni per la compilazione del questionario. Tra il 1 ottobre 2012 e il 15 novembre 2012, 230 Biblioteche appartenenti a 48 diverse università hanno inviato le proprie risposte al questionario online. Le risposte sono state analizzate e discusse all interno del gruppo di lavoro nel corso del Le caratteristiche del questionario Il questionario è stato progettato per raccogliere le opinioni e le esperienze dei bibliotecari universitari sul tema dei servizi di supporto alla didattica. La maggior parte delle domande prevedono dunque una risposta semplice (si/no) e un commento, una motivazione della risposta stessa. In particolare le prime tre domande sono particolarmente significative da questo punto di vista, perché lasciano al rispondente la possibilità di definire il ruolo della propria Biblioteca rispetto all attività didattica dell Università a cui appartiene. Le altre domande sollecitano invece risposte più oggettive sulle modalità e sulla qualità delle risorse (materiali e immateriali) con cui le biblioteche organizzano i servizi per gli studenti. L indagine ha dunque una dimensione quantitativa (quante biblioteche, quanti servizi, quanti utenti), e una qualitativa (cosa manca ai servizi organizzati, come svolgono il loro ruolo i bibliotecari, con quali relazioni all interno delle università). 4

5 3. Modalità di analisi delle risposte Le risposte chiuse sono state inserite in un database per i conteggi e l elaborazione di indicatori statistici. Le risposte aperte sono state invece analizzate in base a tipologie assimilabili e sintetizzabili create dal gruppo, che ha poi rintracciato e quantificato le ricorrenze argomentative all interno di ciascuna risposta. E stato così possibile pesare anche la dimensione qualitativa del questionario e assegnarle comunque un valore. 4. I risultati I 230 rispondenti appartengono a diverse categorie di personale addetto alle Biblioteche degli Atenei. Si tratta infatti di personale tecnico amministrativo con diversi livelli di responsabilità e differenti funzioni all interno delle biblioteche (Responsabili dei Sistemi Bibliotecari d Ateneo, Direttori di Biblioteche, Responsabili tecnici su delega dei direttori scientifici, Operatori incaricati del funzionamento delle strutture bibliotecarie). I partecipanti all indagine hanno quindi composto attraverso le loro risposte un immagine efficace dell attività e del ruolo delle biblioteche universitarie. La realtà è composita, a volte dissonante da un punto di vista organizzativo e di distribuzione delle risorse. Ma soprattutto essi hanno descritto la propria professione mettendone in luce la complessità (spesso le risposte affermative vengono spiegate con motivazioni che le contraddicono). L indagine evidenzia infatti che le biblioteche universitarie sono pienamente convinte del proprio mandato educativo, ritengono di possedere le competenze adeguate e si dichiarano pronte ad assumersi un ruolo sempre più rilevante all interno delle università non considerano soddisfacenti i servizi che attualmente sono in grado di erogare come supporto all apprendimento degli studenti. Le ragioni sono essenzialmente o mancanza di coordinamento di questo tipo di attività all interno degli atenei o utilizzo di tutte le risorse disponibili per i servizi più tradizionali (prestito, reference one to one, ecc.) o difficoltà a raggiungere con queste iniziative gli studenti, generalmente assorbiti dall attività formativa tradizionale o mancanza del riconoscimento da parte delle università, delle biblioteche come erogatrici di servizi in grado di accrescere la qualità della didattica universitaria. Il sistema AVA di valutazione della didattica, previsto dal Dlgs 19/2012, prevede al contrario che gli atenei investano nelle attività delle biblioteche volte al supporto agli studenti. 5

6 5. Le conclusioni Il gruppo di lavoro Biblioteche e didattica ritiene quindi necessario, per potenziare il ruolo delle biblioteche accademiche nei percorsi formativi: ridisegnare le procedure amministrative e le attività delle biblioteche universitarie legate ai servizi tradizionali per recuperare risorse utili per la progettazione di nuovi servizi creare un interazione sinergica tra corpo docente e bibliotecari. Tale interazione favorirebbe altresì una migliore e tempestiva offerta di testi didattici digitali e cartacei da parte delle biblioteche inserire le attività di Information Literacy nei canali didattici curriculari. Le biblioteche sono il soggetto più adeguato a progettare corsi, seminari, laboratori didattici attraverso cui gli studenti possano acquisire competenze informative di carattere generale (ad es. costruzione secondo gli standard internazionali di una bibliografia, rispetto e uso del copyright e del diritto d autore) e di ordine più specifico (conoscenza delle principali fonti e servizi di ricerca documentale e dei linguaggi di ricerca delle discipline di riferimento). Tali competenze, inquadrabili tra le soft skills, risultano fondamentali non solo nell ambito del percorso di studi, ma anche nella vita professionale, in un ottica di long life learning. Solo la piena ricezione a livello istituzionale della centralità delle soft skills nella formazione, può aprire la strada a un offerta efficace di servizi bibliotecari innovativi. 6

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