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1 L immagine inserita all interno della copertina è stata realizzata grazie a un idea di Cocilova con il contributo di Menna

2 Coordinamento scientifico - Emilio Becheri Mercury S.r.l. Ambiti tematici - Gianpiero de la Feld ENCO S.r.l. Linea grafica - Ugo Picarelli Leader S.a.s. Responsabile di progetto Pierluigi Picilli Testi a cura di Maurizio Cocilova Supervisione Roberto Gambassi Elaborazioni G.I.S. Antonello Azzato Responsabile PI G.A.C. Certosa di Padula Vincenzo Russo Responsabile Misura 2.3 Nadia Murolo Direzione attività e Resp. del Procedimento Michele Rienzo Coordinamento Tiziana Medici

3 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 3 PREMESSA I Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano 1.1 L edilizia sostenibile Caso pilota, studio dell edilizia nel Comune di Padula dal 2000 al Confronto tra i dati provinciali e regionali 30 II Considerazioni tra i dati comunali, regionali, provinciali e per classi di comuni 2.1 I dati riferiti a permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati ad uso residenziale I dati riferiti a permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati ad uso non residenziale Gli edifici 37 III Valutazione sulla produzione edilizia privata 3.1 L attività edilizia residenziale e non residenziale nel periodo nel Comune di Padula Possibili scenari di attivazione di proposte turistiche di recupero 47 IV L edilizia nello sviluppo sostenibile Premessa Relazione con il paesaggio Forme del territorio del Vallo di Diano 52 V Confronto tra il progetto di Città Vallo e la pianificazione urbanistica regionale, provinciale e comprensoriale 5.1 Il progetto urbanistico previsto dal Prof. Arch. Paolo Portoghesi per la Città Vallo di Diano La programmazione urbanistica regionale (PTR) La programmazione urbanistica della Provincia di Salerno Proposta preliminare per una revisione del PTCP della Provincia di Salerno Lo stato di elaborazione del Piano socio-economico della Comunità Montana del Vallo di Diano 68 VI Ipotesi di recupero dei centri storici e delle aree rurali in accordo con la Convenzione Europea del Paesaggio (C.E.P.)

4 4 Indice 6.1 Alcuni parametri necessari per la progettazione di attività nei centri storici 79 Conclusioni Bibliografia Siti web consultati Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 Grafiche ZACCARA - Lagonegro

5 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 5 PREMESSA Con la presente pubblicazione si intende fornire agli Enti e agli operatori presenti nel Vallo di Diano, elementi di riflessione, che si basano su dati statistici, al fine di supportare un azione politico-amministrativa attraverso la quale perseguire modalità di sviluppo innovative/sostenibili dell edilizia nel territorio e, nel contempo, contribuire ad indirizzare le risorse pubbliche impegnate nelle politiche abitative. Il documento si prefigge lo scopo di consentire ai Comuni del comprensorio il raggiungimento di tre obiettivi principali: Determinare la percentuale delle abitazioni abbandonate o non occupate per creare dei scenari di attivazione di proposte turistiche di recupero; Legare tali proposte turistiche agli obiettivi regionali sul territorio; Recuperare i centri storici e le aree rurali in un ottica di continuo rapporto con il paesaggio.

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7 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 7 I Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano 1 L analisi dell andamento abitativo nel centro storico e nella restante parte del territorio comunale, dei singoli paesi del comprensorio Vallo di Diano, è fondamentale ai fini della definizione del quadro conoscitivo dei fenomeni verificatisi e delle tendenze tuttora in atto. Le valutazioni che si possono fare, analizzando i dati sull abbandono dei centri abitati di ogni Comune, possono essere distinte in due macro categorie: quella riguardante il numero di abitazioni non occupate e quella relativa alle possibili cause del loro abbandono. La prima è legata a molteplici eventi e fenomeni esterni e verrà, quindi, analizzata qui di seguito, esclusivamente, per la comprensione di quei fenomeni che sono in grado di produrre effetti significativi nella morfologia dei territori. Tale studio può infatti, essere utile per una futura programmazione di recupero dei centri storici e delle aree rurali. I dati riportati sono relativi alle abitazioni abbandonate nei centri del comprensorio dimostrano che: Nel ventennio 81 01, mentre la Regione e la Provincia continuano a crescere, il Vallo di Diano è in controtendenza; Nel decennio 91-81, però, tutti i Comuni del Vallo di Diano hanno un leggero incremento di case occupate pari al 18,6%; Nel decennio successivo 01 91, tutti i comuni del Vallo di Diano hanno un minore incremento pari all 1,5%; Nel decennio 01-91, solo 6 Comuni del comprensorio hanno un decremento percentuale di case occupate rispetto agli altri; Nel decennio 01-91, risulta un 28% in più di abitazioni non occupate rispetto al periodo precedente Tali dati sono meglio illustrati nelle tabelle allegate. 1 A cura di Antonietta Iannibelli

8 8 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Censimento ISTAT sulle abitazioni non occupate Tab. 1 Abitazioni occupate nel Vallo di Diano negli anni Abitazioni occupate Variaz.% Comuni '81 01-'91 Atena Lucana ,6 1,0 Buonabitacolo ,0 5,5 Casalbuono ,1-14,9 Monte San Giacomo ,2-7,4 Montesano S/M ,3-3,9 Padula ,0 5,3 Polla ,5-1,4 Sala Consilina ,5 6,8 San Pietro al Tanagro ,1 4,2 Sanza ,0 12,4 Sassano ,3 5,0 Pertosa ,1-1,7 San Rufo ,3 0,1 Sant'Arsenio ,3-10,3 Teggiano ,9 1,8 Vallo di Diano ,6 1,5 Provincia di Salerno ,0 10,9 Regione Campania ,6 12,4 Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT La tab. 1 evidenzia come l occupazione delle abitazioni sia cresciuta nella provincia di Salerno e nella Regione Campania. Il Vallo di Diano, invece, presenta una decelerazione della crescita soprattutto nel decennio Nello stesso decennio, si vede una marcata diminuzione delle abitazioni occupate nei soli Comuni di Casalbuono, Sant Arsenio e Monte San Giacomo mentre, nei Comuni di Sanza, Sala Consilina, Buonabitacolo, Padula e Sassano si verifica un incremento, che in alcuni casi risulta essere maggiore del dato provinciale. Nel leggere questi dati bisogna tener presente che i Comuni appena citati hanno avuto un incremento delle famiglie per lo stesso periodo nonostante una diminuzione generalizzata della popolazione residente registrata nel periodo censuario di riferimento.

9 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 9 Tab. 2 Variazione % della popolazione residente e delle abitazioni occupate nei comuni del Vallo di Diano, nella provincia di Salerno e nella Regione Campania negli anni Variazione percentuale Popolazione Abit. Occup. Popolazione Abit. Occup. Anni 91/ 81 01/'91 Atena Lucana 15,9 31,6-4,2 1,0 Buonabitacolo 11,3 20,0-8,6 5,5 Casalbuono -4,4 14,1-16,1-14,9 Monte San Giacomo -4,3 2,2-18,0-7,4 Montesano S/Marcellana 4,6 17,3-6,5-3,9 Padula -2,2 18,0-3,9 5,3 Pertosa -1,0 26,5-19,0-1,4 Polla 5,4 17,5-5,1 6,8 Sala Consilina 4,6 35,1-0,4 4,2 San Pietro al Tanagro 5,8 6,0-2,7 12,4 San Rufo 3,2 22,3-3,4 5,0 Sant'Arsenio -4,7 13,1-11,2-1,7 Sanza -4,2 21,3-2,1 0,1 Sassano -2,3 17,3-2,8-10,3 Teggiano 7,2 18,9-4,0 1,8 Vallo di Diano 2,9 18,6-4,9 1,5 Provincia Salerno 5,2 23,0 0,7 10,9 Regione Campania 3,1 18,6 0,4 12,4 Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT

10 10 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Graf. 1 Incidenza % delle abitazioni occupate sul totale provincia di Salerno 2001 Legenda 0,0-10,0 10,1-20,0 20,0-30,0 30,1-40,0 40,1-50,0 50,1-60,0 60,1-70,0 70,1-80,0 80,1-90,0 90,1-100,0 74,6 Vallo di Diano 78,5 Provincia di Salerno 84,5 Regione Campania Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT

11 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 11 Graf. 2 Variazione % delle abitazioni occupate Legenda Pertosa Polla (-14,9) - (-10,0) (-9,9) - (0,0) 0,1-10,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 10,1-20,0 20,1-30,0 30,1-40,0 San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza 18,6 Vallo di Diano 23,0 Provincia di Salerno 18,6 Regione Campania Buonabitacolo Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT

12 12 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Graf. 3 Variazione % delle abitazioni occupate Pertosa Polla Legenda (-14,9) - (-10,0) (-9,9) - (0,0) 0,1-10,0 Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 10,1-20,0 20,1-30,0 30,1-40,0 San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Sanza 1,5 Vallo di Diano 10,9 Provincia di Salerno 12,4 Regione Campania Buonabitacolo Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT È importante distinguere le abitazioni occupate da quelle non occupate ed i motivi della non occupazione. Secondo la definizione proposta dall Istat, un abitazione è considerata occupata quando in essa abitano una o più famiglie le cui persone abbiano dimora abituale nell abitazione, anche se temporaneamente assenti alla data del censimento. Un abitazione è considerata non occupata quando essa non è abitata da alcuna persona oppure è abitata solamente da persone temporaneamente presenti che, cioè, non hanno la dimora abituale in quell abitazione (ad esempio è il caso di studenti fuori sede che frequentano un corso di studi in un comune non di residenza).

13 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 13 Tab. 3 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano negli anni 1991, 2001 Abitazioni non occupate Variaz.% Comuni '91 Atena Lucana ,6 Buonabitacolo ,0 Casalbuono ,0 Monte San Giacomo ,8 Montesano S/M ,8 Padula ,0 Polla ,6 Sala Consilina ,9 San Pietro al Tanagro ,8 Sanza ,6 Sassano ,3 Pertosa ,7 San Rufo ,3 Sant'Arsenio ,2 Teggiano ,0 Vallo di Diano ,0 Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT - Nel 2001 nel Vallo di Diano vi erano case non occupate pari al 28% in più di quelle del periodo precedente. La loro percentuale è aumentata notevolmente in quasi tutti i comuni. In alcuni di essi supera il 100% del periodo precedente, come nel caso di Monte San Giacomo (116,8%), San Rufo (183,3%) e Sant Arsenio (195,2%).

14 14 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Graf. 4 Incidenza % delle abitazioni non occupate 2001 Legenda 0,0-10,0 10,1-20,0 20,1-30,0 30,1-40,0 40,1-50,0 50,1-60,0 60,1-70,0 70,1-80,0 80,1-90,0 90,1-100,0 25,4 Vallo di Diano 21,5 Provincia di Salerno 15,5 Regione Campania Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT -

15 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 15 Graf. 5 Variazione % delle abitazioni non occupate Pertosa Polla Legenda (-50.0) - (-25,0) (-24,9) - (0,0) Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana 0,1-25,0 25,1-50,0 50,1-75,0 San Rufo Teggiano Sala Consilina 75,1-100,0 100,1-125,0 125,1-150,0 > Padula Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Sassano Sanza Buonabitacolo Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT - La tab. 4 analizza le cause che hanno portato ad una non occupazione delle abitazioni censite. Tali cause sono state stimate sulla base dei motivi della non occupazione dichiarati nel 1991 e rapportati alla percentuale di case non occupate nel Si evidenzia un elevata percentuale (pari al 58,7%) di case non utilizzate senza motivi specifici, perché situate nei centri storici che spesso hanno subito fenomeni di abbandono per trasferimenti a valle dei centri urbani meglio collegati con le principali vie di comunicazione. Un ulteriore motivo di non occupazione con un incidenza del 27,2% è quello denominato vacanza, intendendo per quest ultimo l utilizzazione di alcune abitazioni da parte di emigrati in determinati periodi dell anno.

16 16 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Tab. 4 Motivi della non occupazione, anno 2001 Motivi della non occupazione Incidenza % Comuni N. Abit Vacanza Lavoro Altri motivi Non utiliz. Vacanza Lavoro Altri mot Non utilizz Atena Lucana ,9 7,9 1,8 68,5 Buonabitacolo ,8 2,5 5,0 50,7 Casalbuono ,3 6,7 8,3 21,7 Monte San Giacomo ,6 8,0 2,2 26,2 Montesano sulla Marcellana ,0 18,8 2,3 63,9 Padula ,2 10,5 7,3 58,1 Polla ,7 4,7 7,6 68,0 Sala Consilina ,9 8,3 4,5 64,3 San Pietro al Tanagro ,6 11,2 7,2 44,0 Sanza ,2 6,6 12,0 52,2 Sassano ,7 9,2 5,2 59,9 Pertosa ,8 3,8 27,6 44,8 San Rufo ,8 4,0 2,2 50,0 Sant'Arsenio ,5 8,7 6,6 61,2 Teggiano ,9 6,4 3,3 64,5 Vallo di Diano ,2 8,6 5,5 58,7 Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT -

17 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 17 Graf. 6 Incidenza % delle abitazioni non occupate perché utilizzate per vacanza - censimento anno 2001 Pertosa Polla Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Legenda Buonabitacolo 1,3-1,9 2,0-4,7 4,8-6,0 6,1-9,9 10,0-14,3 Sanza Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT Il Graf. 6 mostra una elevata percentuale di case non occupate (27,2%) e, tenute a disposizione per vacanza nei comuni di Monte San Giacomo, Sala Consilina, Padula, Teggiano e Polla. Dai dati Istat, emerge che il Comune di Casalbuono risulta quello che ha un minore numero di case non occupate perché tenute a disposizione per vacanza. Questo dato assume ancor più significato se si considera che Casalbuono è un Comune tendenzialmente in fase di spopolamento e con un centro storico ben mantenuto e che, quindi, potrebbe costituire una risorsa notevole in un percorso di rivalutazione di borghi antichi.

18 18 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Graf. 7 Incidenza % delle abitazioni non occupate perché utilizzate per lavoro e/o studio - censimento anno 2001 Pertosa Polla Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Legenda Buonabitacolo 0,6-1,7 1,8-4,4 4,5-7,4 7,5-16,3 16,4-23,6 Sanza Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT - Le abitazioni non occupate, perché utilizzate per lavoro e/o studio, sono presenti soprattutto a Montesano sulla Marcellana, Sala Consilina e Padula. I Comuni di Casalbuono, Buonabitacolo, Pertosa e San Rufo hanno, invece, una percentuale minore di tali abitazioni.

19 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 19 Graf. 8 Incidenza % delle abitazioni non occupate per altri motivi - censimento anno 2001 Pertosa Polla Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Legenda Buonabitacolo 1,0-2,2 2,3-5,2 5,3-7,2 7,3-10,9 11,0-18,1 Sanza Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT Le case non utilizzate per altri motivi come illustra il Graf. 8 sono ubicate maggiormente nei Comuni di Polla, Sala Consilina e Padula. La considerazione che emerge a seguito di questo studio è che, il numero consistente di case non occupate nel Vallo di Diano rappresenta un potenziale patrimonio idoneo a costituire una rete di case - vacanza, a disposizione di un territorio oggetto di interventi e di finanziamenti di sviluppo locale sostenibile. Dalle esperienze di utilizzo di case dei centri abitati da destinare ad attività turistiche come il PRUSST 2 Ospitalità da favola e il Borghi Autentici d Italia 3 è, infatti, possibile trarre delle considerazioni sulla positività e sulle criticità di tali programmi applicati 2 Il PRUSST (Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) è un nuovo strumento dei programmi di riqualificazione urbana, promosso dal Ministero dei Lavori Pubblici con D.M. 8 ottobre Borghi Autentici d Italia è un progetto che lega numerosi comuni, disseminati lungo tutta l Italia, che hanno scelto come innovativo modello di sviluppo turistico e locale l ospitalità di comunità, ossia il recupero di abitazioni tradizionali, trasformate in residenze turistiche di qualità, per un ospitalità diffusa.

20 20 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano ed ancora in fase di esecuzione. Quindi, avere a disposizione una buona percentuale di abitazioni non occupate, così come è emerso dai dati Istat e dalla valutazione della produzione edilizia, di seguito descritta, del comune di Padula e di riflesso, con minori e/o maggiori dati, anche degli altri comuni del comprensorio, è importante per poter definire un modello di sviluppo turistico per il Vallo di Diano. Graf. 9 Incidenza % delle abitazioni non occupate perché non utilizzate - censimento 2001 Pertosa Polla Sant'Arsenio San Pietro al Tanagro Atena Lucana San Rufo Sala Consilina Teggiano Padula Monte San Giacomo Sassano Montesano sulla Marcellana Legenda Buonabitacolo 0,3-1,1 1,2-3,3 3,4-5,6 5,7-11,8 11,9-18,5 Sanza Casalbuono Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT 1.1 L edilizia sostenibile L arch. Paolo Portoghesi 4, come vedremo in seguito, nella sua valutazione e programmazione edilizia, parlava di rapporto con il paesaggio attraverso il concetto di unità paesaggistica e sensibilizzazione degli abitanti e apprezzava l edilizia urbana e rurale, presente all epoca, perché realizzata 4 Paolo Portoghesi, è docente di letteratura italiana all Università La Sapienza di Roma dal 1962 al 1967 e, dal 1967 al 1977, di storia dell architettura al Politecnico di Milano dove è poi nominato preside nel Dal 1995 insegna progettazione architettonica all Università di Roma, ha redatto il Piano Socio-Economico della Comunità Montana del Vallo di Diano nel 1980 e curato il progetto Città Vallo.

21 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 21 secondo criteri di semplicità e di rappresentatività del Vallo di Diano, con alcune differenze e caratterizzazioni di un Comune rispetto all altro. Però, già all epoca, rilevava la pericolosità dell abbandono dei centri storici per uno sviluppo delle aree a valle attraverso la realizzazione di fabbricati in parte o totalmente estranei alle tipologie costruttive tipiche del posto. Quindi, quando parliamo di edilizia in genere, è importante considerarla in legame con il paesaggio in quanto, quest ultimo è la risorsa primaria che crea le premesse allo sviluppo dell edilizia. La continua evoluzione dei paesaggi necessita di uno studio per soglie storiche, attraverso l esame delle diverse fasi di trasformazione passate, per capire i processi che hanno portato alla configurazione attuale e per ipotizzare le evoluzioni future. Il territorio del Vallo di Diano si presenta sempre più antropizzato: viene trasformato attraverso l attività dell uomo, che genericamente possiamo definire architettura, intendendo con questo termine ogni attività di umanizzazione della natura. Il paesaggio deve, pertanto, essere visto come prodotto delle trasformazioni umane, come un processo in continua evoluzione; pertanto è importante tutelare le trame infrastrutturali storiche, così come il sistema insediativo urbano e rurale ed il sistema dei percorsi. L edilizia storica, urbana, rurale ed il sistema dei percorsi si configurano come segni, strutture, configurazioni artificiali, sovrapposti in vario modo a quelli naturali che, se correttamente letti ed interpretati, aiutano a stabilire l origine storica delle forme assunte nel tempo dal paesaggio, permettono di cogliere il tessuto di relazioni che lega i vari ingredienti del paesaggio tra loro e di programmare trasformazioni ed assetti futuri. Per edilizia sostenibile si intende, in particolare, un edilizia che privilegi la gestione, tenendo conto, a lungo periodo, dei costi e dei benefici che tali interventi sul territorio comportano, di tutte le risorse presenti sul territorio per garantire il soddisfacimento dei bisogni economici e sociali, senza intaccare l integrità culturale, la natura, la biodiversità ed il paesaggio. L edilizia sostenibile ha l obiettivo di tutelare il patrimonio paesaggistico attraverso il contenimento degli impatti sul territorio (la riduzione delle aree naturali, modifica degli ecosistemi, eccessivo consumo delle risorse, l inquinamento dei terreni, atmosferico e dell acqua). La soluzione è quella di far interagire le politiche di sviluppo edilizio con le politiche proprie dell ambiente e del territorio.

22 22 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano L edilizia, ancor più quella residenziale, nel Vallo di Diano esprime un ruolo fondamentale nei riguardi del paesaggio. Considerando tutti i paesaggi, tale sviluppo edilizio incide notevolmente sulle trasformazioni del territorio, ricco di storia e di significati. Quindi, leggere il paesaggio e le sue peculiarità, cercare quanto più possibile di tutelarlo e di valorizzarlo, sono i primi passi per avviare un discorso di consapevolezza che darà vita ad uno sviluppo edilizio più sostenibile, utile alla conoscenza e alla riconoscibilità del territorio. Però, oltre ad approfondire l edilizia come attività in continuo rapporto con il paesaggio, è interessante valutare la dinamicità e le direzioni di sviluppo passate e future per individuare degli indici di incidenza del patrimonio esistente così da attivare proposte turistiche di recupero per legarle agli interventi di obiettivi regionali sul territorio. Tale processo preliminare è stato condotto, valutando l incidenza del patrimonio edilizio, in uno dei Comuni del comprensorio: Padula. 1.2 Caso pilota, studio dell edilizia nel Comune di Padula dal 2000 al La rilevazione statistica dell attività edilizia, in questo caso nel Comune di Padula, ha lo scopo di raccogliere informazione sulle principali caratteristiche delle nuove costruzioni e degli ampliamenti dei fabbricati esistenti, dislocati sul territorio allo scopo di predisporre dati ufficiali utili alla valutazione della dinamicità e per trarne delle proposte di recupero dell edilizia abbandonata dei centri storici ed il recupero e/o la riconversione dell edilizia rurale. Dai dati qui riportati ed elaborati (per quanto importanti e significativi essi possano essere), un ulteriore considerazione emersa è come la spinta e il sostegno alla politica urbana si riscontra nel sostanziale cambiamento di approccio da parte dei comuni nel governo del territorio e soprattutto nei meccanismi di programmazione e di progettazione delle azioni. Le informazioni statistiche analizzate in questa sede sono riferite all insieme dei permessi di costruire ritirati dai richiedenti e rilasciati nel Comune di Padula e delle informazioni raccolte dal Comune sia per fini amministrativi, sia per fini statistici. Nello studio si analizza la serie storica dei dati rilevati dal 2000 al 2006 e si approfondisce l esame delle caratteristiche delle opere progettate dal 2000 al Si ringrazia il Comune di Padula in particolare l arch. Giuseppe Ferricelli per i dati forniti.

23 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 23 Le tabelle ed i grafici, di seguito riportati, sono ordinati in due raggruppamenti: la componente residenziale (nuovi fabbricati, cambi di destinazione d uso e ampliamenti); la componente non residenziale (nuovi fabbricati, cambi di destinazione d uso e ampliamenti). Gli altri dati rilevati riguardano i permessi rilasciati per richieste di condono edilizio, per attività edilizia nell area cimiteriale, per varianti edilizie a permessi già rilasciati e per vari provvedimenti amministrativi (quali interventi di manutenzione straordinaria, autorizzazioni per installazione di insegne luminose, autorizzazioni per occupazione del suolo pubblico ecc ). L unità di rilevazione è costituita dalla singola opera (nuovo fabbricato). Il rilevamento delle informazioni avviene secondo la modalità indiretta, tramite consultazione di documenti esistenti presso il Comune. Il caso pilota studiato è, pertanto, emblematico per capire lo stato dell arte del patrimonio edilizio residenziale nel Comune di Padula e nello stesso tempo nel Vallo di Diano. E, quindi, importante capire la direzione di sviluppo intrapresa dai Comuni del comprensorio, per poi, poter trarre delle possibili proposte future di indirizzo coerenti con la nuova programmazione regionale per il territorio Vallo di Diano. Tale ipotesi di sviluppo verterà principalmente su una simulazione di riconversione delle abitazioni non occupate dei centri storici a fini turistici. Per fare ciò, è necessario capire la produzione edilizia del Vallo di Diano e trarne una visione quantitativa sulle seconde case non utilizzate dai residenti. I dati riguarderanno, come da tabelle e grafici seguenti, il Comune di Padula dall anno 2000 all anno Di questi dati, poi, si ricaveranno successive elaborazioni circa l incidenza e la composizione per individuare la direzione di sviluppo del comune di Padula e degli altri Comuni del comprensorio. Nel caso specifico si è riscontrata una forte tendenza, dal 2000 al 2006, ad interventi privati per la realizzazione della propria abitazione soprattutto nelle aree rurali. Tale propensione a costruire nelle aree rurali è dovuta, principalmente, alla volontà e alla necessità di abbandono dei centri storici (poco accoglienti per mancanza di servizi, di strutture e di viabilità adeguata alle odierne esigenze) a favore di aree rimaste libere (come quelle rurali) dalla speculazione edilizia. E nata, così, la cultura dell investire in terreni agricoli (terreni che hanno avuto un incremento di

24 24 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano valore notevole in questi ultimi anni) invece di recuperare o acquistare fabbricati situati negli angusti vicoli dei centri storici. Tab. 5 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Totale Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

25 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 25 Tab. 6 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Totale 73 Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

26 26 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Tab. 7 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Totale 94 Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

27 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 27 Tab. 8 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Totale 72 Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

28 28 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Tab. 9 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Totale 68 Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

29 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 29 Tab. 10 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Totale 83 Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula

30 30 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Tab. 11 Fabbricati residenziali e non residenziali nel Comune di Padula nell anno Concessioni edilizie e Permessi di costruire Padula Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali Nuovi Ampliamento Nuovi Ampliamento Condono Area cimiteriale Variante Varie Totale Fabbr. res. Nuovi Fabbr. non res. Nuovi Condono Variante Fabbr. res. Ampliamento Fabbr. non res. Ampliamento Area cimiteriale Varie Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula 1.3 Confronto tra i dati provinciali e regionali. E da notare che, mentre i permessi di costruire a livello regionale sono cresciuti con un picco massimo nell anno 2002 ed una perdita negli altri due anni successivi, la provincia di Salerno ha contribuito ad innalzare la media attraverso una crescente percentuale, anche se di un solo punto all anno (graf. 10 e 11).

31 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 31 Graf. 10 Variazione % dei permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati residenziali in Campania rispetto ai dati nazionali. 17,24% 17,62% 15,72% 14,81% 15,13% ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT Graf. 11 Variazione % dei permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati residenziali nella provincia di Salerno rispetto ai dati regionali. 23,71% 22,85% 24,07% 25,03% 18,92% ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT Differente si è mostrata la situazione per i dati riguardanti il rilascio di permessi di costruire per la realizzazione di volumetrie edilizie riferite a fabbricati con destinazione non residenziale (graf. 12 e 13).

32 32 Abitazioni non occupate nel Vallo di Diano Graf. 12 Variazione % dei permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati non residenziali in Campania rispetto ai dati nazionali. 22,46% 21,77% 21,58% 20,31% 18,98% ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT Graf. 13 Variazione % dei permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati residenziali nella provincia di Salerno rispetto ai dati regionali. 34,91% 34,45% 33,90% 32,68% 31,84% ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT Infatti, se a livello regionale in Campania i permessi rilasciati hanno avuto una crescita costante (con un punto percentuale da anno ad anno), a livello provinciale, Salerno ha subito una perdita percentuale sempre maggiore. C è da dire, però, che le volumetrie realizzate sono in percentuale maggiori (dell ordine del 10%) per i permessi di costruire rilasciati per la

33 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 33 realizzazione di edifici con destinazione non residenziale rispetto a quelli rilasciati per la realizzazione di fabbricati con destinazione residenziale.

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35 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 35 II Considerazioni tra i dati comunali, regionali, provinciali e per classi di comuni. 2.1 I dati riferiti a permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati ad uso residenziale. Il Comune di Padula, rispetto ai dati regionali, presenta, soprattutto nel 2002 dopo due anni di leggera crescita, un incremento di rilasci di permessi di costruire per la realizzazione di edifici a destinazione residenziale. Dal 2002 al 2004, invece, i permessi rilasciati diminuiscono, prima bruscamente e poi, nell anno successivo solo di una piccola percentuale. Il tutto concordemente con i dati regionali rispetto a quelli nazionali. A livello provinciale, invece, il comune di Padula, rispetto a tali dati, ha un incremento di rilasci di permessi di costruire per la realizzazione di edifici a destinazione residenziale del tutto identico a quello dei dati regionali. Però, mentre il comune di Padula ha una leggera inflessione dal 2002 al 2004, i dati provinciali evidenziano un incremento (di circa un punto percentuale all anno) rispetto ai dati regionali e nazionali. Graf. 14 Variazione % dei permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati residenziali nel Comune di Padula rispetto ai dati per classi di comuni 6. 0,91% 0,56% 0,23% 0,39% 0,04% Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT e Comunali. 6 Comuni da a abitanti

36 36 Considerazioni tra i dati comunali, regionali, provinciali e per classi di comuni E ulteriormente interessante notare, come, da grafico 14, il Comune di Padula, rispetto ai dati ricavati per classi di comuni non capoluoghi, con un numero di abitanti che va da a , ha lo stesso incremento di rilasci di permessi di costruire per la realizzazione di edifici a destinazione residenziale rispetto ai dati regionali e provinciali. 2.2 I dati riferiti a permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di fabbricati ad uso non residenziale. I dati riferiti ai permessi di costruire, rilasciati per al realizzazione di fabbricati non residenziali, sono nettamente differenti. Il Comune di Padula, rispetto ai dati regionali, ha un incremento alterno, con punte di evidente crescita, soprattutto negli anni 2000, 2002 e Negli anni 2001 e 2003, invece, i permessi rilasciati diminuiscono notevolmente. Il tutto in tendenza con i dati regionali rispetto a quelli nazionali. Lo stesso vale per i dati del Comune di Padula, rispetto ai dati provinciali e a quelli per classi di comuni (Graf. 15). Graf. 15 Variazione % dei permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati non residenziali nel Comune di Padula rispetto ai dati per classi di comuni 7. 0,91% 0,56% 0,23% 0,39% 0,04% Fonte: Ns. elaborazione da dati ISTAT e Comunali. L analisi prosegue con l esame delle caratteristiche degli edifici progettati, focalizzando l attenzione ai dati del periodo , per individuare gli attuali orientamenti dell attività edilizia di Padula e locale, sia riguardo a quella destinata ad uso residenziale, sia a quella ad uso non residenziale. 7 Comuni da a abitanti

37 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse Gli edifici Volendo fare una comparazione tra il numero di edifici nuovi ed ampliati, riferiti a fabbricati residenziali e non, e la superficie territoriale del Comune di Padula (corrispondente in 66,36 Kmq come da tabella seguente), possiamo rilevare un dato molto interessante sulla percentuale di occupazione del suolo di tale Comune. Tale percentuale può essere ricavata per i singoli Comuni e per la totalità degli anni (dal 2000 al 2006). Tab. 12 Comuni per superficie territoriale e densità territoriale Comune Fonte: Ns. elaborazione da dati Comunità Montana del Vallo di Diano. Superficie territoriale kmq Densità territoriale ab/kmq 1 Atena Lucana 25,75 91,34 2 Buonabitacolo 15,39 184,08 3 Casalbuono 34,45 44,01 4 Monte San Giacomo 51,45 33,90 5 Montesano S/M 109,36 72,37 6 Padula 66,36 85,37 7 Pertosa 6,22 137,94 8 Polla 47,12 119,42 9 Sala Consilina 59,18 221,83 10 San Pietro al Tanagro 15,30 113,33 11 San Rufo 31,62 63,38 12 Sant Arsenio 20,19 154,04 13 Sanza 127,11 23,94 14 Sassano 47,27 115,21 15 Teggiano 61,61 137,79 Nel 2000 sono stati censiti a Padula n. 11 edifici nuovi, formati da n. 10 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 1 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale suelencata dello 0,05% in più. Di cui, lo 0,0012% per uso abitativo. Nel 2001 sono stati censiti a Padula n. 7 edifici nuovi, formati da n. 4 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 3 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale,

38 38 Considerazioni tra i dati comunali, regionali, provinciali e per classi di comuni rispetto alla superficie territoriale suelencata dello 0,032% in più. Di cui, lo 0,004% per uso abitativo. Nel 2002 sono stati censiti a Padula n. 36 edifici nuovi, formati da n. 18 fabbricati con destinazione non abitativa e altrettanti con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale su elencata dello 0,17% in più. Di cui, lo 0,0022% per uso abitativo. Nel 2003 sono stati censiti a Padula n. 12 edifici nuovi, formati da n. 2 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 10 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale su elencata dello 0,055% in più. Di cui, lo 0,001% per uso abitativo. Nel 2004 sono stati censiti a Padula n. 27 edifici nuovi, formati da n. 17 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 10 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale su elencata dello 0,12% in più. Di cui lo 0,001% per uso abitativo. Nel 2005 sono stati censiti a Padula n. 35 edifici nuovi, formati da n. 19 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 16 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale su elencata dello 0,16% in più. Di cui lo 0,002% per uso abitativo. Nel 2006 sono stati censiti a Padula n. 39 edifici nuovi, formati da n. 20 fabbricati con destinazione non abitativa e n. 19 con destinazione residenziale. Considerando la superficie media coperta dai fabbricati realizzati (formata dalla parte abitativa e/o dalla parte non abitativa) abbiamo un incremento di superficie coperta del territorio comunale, rispetto alla superficie territoriale su elencata dello 0,18% in più. Di cui lo 0,002% per uso abitativo. L individuazione/programmazione dello sviluppo edilizio del Comune di Padula, ha comportato (dal 2000 al 2006) un incremento della superficie coperta complessiva dello 0,77% della superficie territoriale.

39 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 39 In termini percentuali il valore ricavato dall elaborazione dei permessi di costruire rilasciati nel Comune di Padula dall anno 2000 al 2006, può sembrare irrilevante ai fini di una programmazione urbanistica di un determinato territorio, ma, in termini di superficie occupata rispetto alla superficie territoriale comunale (in questo caso quella del Comune di Padula) abbiamo un valore che si aggira intorno ai ,00 MQ. Dato questo, molto importante perché ci fa capire quanto incide l edilizia sulle trasformazioni urbanistiche di un singolo Comune e anche dell intero comprensorio di appartenenza. Inoltre, tale percentuale è indicativa della propensione/affollamento dei cittadini a voler investire nelle aree rimaste libere, quali quelle rurali. Graf. 16 Variazione % della superficie totale coperta, dai fabbricati non residenziali realizzati dal 2000 al 2006, del territorio comunale. 17,727% 16,364% 15,909% 12,273% 5,455% 3,182% 0,050% Fonte: Ns. elaborazione da dati Comunali. Dal grafico n. 16, è evidente come la tendenziale crescita relativa dal 2004 fino al 2006 coincida con l anno di approvazione del P.R.G. (Piano Regolatore Generale). Anche nel caso delle sole costruzione a destinazione residenziale la percentuale in aumento costante si è avuta dal 2004 al 2006, per le stesse ragioni suddette. Dal punto di vista costruttivo, la maggior parte dei fabbricati realizzati sono stati costruiti con struttura intelaiata in cemento armato.

40 40 Considerazioni tra i dati comunali, regionali, provinciali e per classi di comuni Graf. 17 Variazione % della superficie coperta, dai fabbricati a destinazione residenziale realizzati, del territorio comunale. 2,182% 2,303% 1,939% 1,212% 1,212% 0,364% 0,001% Fonte: Ns. elaborazione da dati Comunali. Oltre il 90% degli edifici, realizzati negli anni dal 2000 al 2006 nel Comune di Padula, risulta con struttura portante formata da intelaiatura in cemento armato. Come si può notare la muratura, risultante una peculiarità delle costruzioni padulesi e del Vallo di Diano, è stata abbandonata per fare posto al cemento armato. Tale scelta è dovuta alla facilità di realizzazione, alla maggiore rispondenza alle odierne norme in materia di sicurezza sismica e ai minori costi di costruzione di tale tecnica con le tecniche tradizionali. C è da dire, però, che per tali strutture, essendo state realizzate in zone pedemontane e vallive, quindi, nella maggior parte dei casi in aree rurali, è stata sicuramente più semplice l applicazione della tecnica del cemento armato.

41 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 41 III Valutazione sulla produzione edilizia privata 3.1 L attività edilizia residenziale e non residenziale nel periodo nel Comune di Padula. Come si evince dalle tabelle su elencate, i permessi di costruire, riferiti ai fabbricati residenziali e non residenziali, negli ultimi sei anni, hanno visto nel Comune di Padula un periodo di costante espansione dei volumi progettati negli anni dal 2000 al 2006 con una diversificazione dei rilasci da anno ad anno. L anno 2000, invece, assistitola mostrato un periodo di espansione, caratterizzato dal rilascio di n. 12 permessi di costruire per la realizzazione di n. 1 fabbricato residenziale, n. 10 fabbricati non residenziali e n. 1 ampliamento di un fabbricato non residenziale. Tali rilasci riguardavano, principalmente, interventi in aree rurali per la realizzazione di nuovi depositi a destinazione agricola. L anno 2001, ha visto una maggiore omogeneità di rilascio di permessi di costruire. Sono stati infatti, rilasciati n. 13 permessi di costruire per la realizzazione di n. 3 fabbricati residenziali nuovi, n. 4 ampliamenti di fabbricati residenziali, n. 4 fabbricati non residenziali e n. 4 ampliamenti di fabbricati non residenziali. L anno 2002, è stato caratterizzato, rispetto al 2001, da un incremento di rilasci di permessi di costruire riferiti a fabbricati residenziali e non residenziali. Si contano n. 48 permessi di costruire per la realizzazione di n. 18 fabbricati residenziali nuovi, n. 7 ampliamenti di fabbricati residenziali, n. 18 fabbricati non residenziali e n. 5 ampliamenti di fabbricati non residenziali. L anno 2003, ha registrato, invece, un decremento di rilasci di permessi di costruire riferiti a fabbricati residenziali e non residenziali. Sono stati rilasciati n. 20 permessi di costruire per la realizzazione di n. 10 fabbricati residenziali nuovi, n. 5 ampliamenti di fabbricati residenziali, n. 2 fabbricati non residenziali e n. 3 ampliamenti di fabbricati non residenziali. L anno 2004, ha visto una leggera crescita di rilasci di permessi di costruire riferiti a fabbricati residenziali e non residenziali. Sono stati rilasciati n. 29 permessi di costruire per la realizzazione di n. 10 fabbricati residenziali nuovi, n. 1 ampliamenti di fabbricati residenziali, n. 17

42 42 Valutazione sulla produzione edilizia privata fabbricati non residenziali e n. 1 ampliamenti di fabbricati non residenziali. L anno 2005, ha evidenziato un ulteriore crescita di rilasci di permessi di costruire riferiti a fabbricati residenziali e non residenziali. Sono stati rilasciati n. 36 permessi di costruire per la realizzazione di n. 16 fabbricati residenziali nuovi, n. 1 ampliamenti di fabbricati residenziali e n. 19 fabbricati non residenziali. L anno 2006, in ultimo, ha visto ancora una crescita di rilasci di permessi di costruire riferiti a fabbricati residenziali e non residenziali. Sono stati rilasciati n. 44 permessi di costruire per la realizzazione di n. 19 fabbricati residenziali nuovi, n. 1 ampliamenti di fabbricati residenziali, n. 20 fabbricati non residenziali e n. 4 ampliamenti di fabbricati non residenziali. Come si può rilevare dalla tabella n. 12 seguente, a Padula si è avuto un incremento di n. 77 nuovi fabbricati per residenze e n. 90 nuovi fabbricati non residenziali e la crescita più spiccata si è registrata nel 2000 con 107 permessi di costruire (P. di C.) rispetto agli anni successivi, seguiti dai 73 P. di C. nel 2001, dai 94 nel 2002, dai 72 nel 2003, dai 68 nel 2004, dagli 83 nel 2005 e dai 78 nel Nelle tabelle riferite agli anni 2004, 2005 e 2006 una quota parte di permessi di costruire risultano essere stati rilasciati per cambio di destinazione d uso. Precisamente, nel 2004 i cambi di destinazione d uso (in numero di 7) riguardano fabbricati che da destinazione rurale sono stati convertiti in attività commerciali, nel 2005 (in numero di 8) riguardano fabbricati con destinazione agricola convertiti in n. 5 attività commerciale e n. 3 in abitazioni; nel 2006 (in numero di 14) riguardano fabbricati che da destinazione rurale sono stati convertiti in n. 6 attività commerciali, n. 6 abitazioni e n. 4 attività artigianali. La richiesta di cambio di destinazione d uso è aumentata dall anno 2004 (anno di approvazione del Piano Regolatore Generale) e dal relativo Piano commerciale. Infatti, i cambi di destinazione d uso rilasciati riguardano, principalmente, fabbricati agricoli che, ubicati lungo la S.S. n. 19 (delle Calabrie), rientrano nella zonizzazione del P.R.G. come zona commerciale. Una quota dei volumi progettati è costituita, poi, dagli ampliamenti di edifici esistenti, si contano n. 17 permessi rilasciati per quanto riguarda i fabbricati residenziali e pari a 18 dei permessi rilasciati per i fabbricati non residenziali. Dall esame dei dati relativi ai fabbricati non occupati, censiti dall ISTAT nel 2001 (circa 7336 di cui 813 solo nel Comune di Padula) è possibile

43 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 43 rilevare un ulteriore dato, non meno importante, per capire ancora di più la propensione ad investire in aree rurali e non nei centri storici, dal 2001 al 2006, risultano realizzati 77 nuovi edifici per abitazioni. Tab. 13 Numero totale di permessi rilasciati per la realizzazione di fabbricati residenziali e incidenza percentuale del comune di Padula rispetto ai dati provinciali e regionali (Concessioni edilizie e Permessi di costruire), anni Padula Fabbricati residenziali Provincia Regione Nuovi Ampliamenti Nuovi Nuovi Inc % Ampl. su Nuovi Inc % di Padula su Provincia Inc % di Padula su Regione ,0 0,2 0, ,7 0,5 0, ,9 3,0 0, ,0 1,7 0, ,0 1,4 0, , ,3 Totale Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Graf. 18 Inc. % di Padula per anno e Inc. % di Padula su provincia per anno Fabbricati residenziali nuovi 3,01 1,65 1,45 0,51 0,25 0,01 0,04 0,23 0,13 0,13 0,21 0, Inc.% Padula per anno Inc.% Padula su prov. per anno Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Il Comune di Padula, dopo una crescita costante dal 2000 al 2001, ha visto, nel 2002, un forte incremento percentuale di rilasci di permessi di

44 44 Valutazione sulla produzione edilizia privata costruire anche rispetto ai dati provinciali. Dal 2002 al 2004, invece, la situazione si è capovolta e si è assistito ad un decremento costante degli stessi, in linea con i dati provinciali. Tab. 14 Numero totale di permessi rilasciati per la realizzazione di fabbricati residenziali e incidenza percentuale del comune di Padula rispetto ai dati provinciali e regionali (Concessioni edilizie e Permessi di costruire), anni Padula Fabbricati non residenziali Provincia Regione Nuovi Ampliamenti Nuovi Nuovi Inc % Ampl. su Nuovi Inc % di Padula su Provincia Inc % di Padula su Regione ,0 1,8 0, ,0 0,7 0, ,8 2,8 1, ,0 0,3 0, ,9 2,7 0, , ,0 Totale Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Graf. 19 Inc. % di Padula per anno e Inc. % di Padula su provincia per anno Fabbricati non residenziali nuovi 2,81 2,74 1,76 0,70 0,11 0,04 0,20 0,02 0,31 0,19 0,21 0, Inc.% Padula per anno Inc.% Padula su prov. per anno Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT

45 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 45 Per i permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati a destinazione non residenziale, come si evince dal grafico n. 19 la situazione è altalenante, con picchi di rilasci negli anni 2000, 2002 e Rispetto ai dati provinciali, invece, il Comune di Padula ha contribuito in maniera rilevante. Tab. 15 Variazione percentuale annuale dei rilasci di permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati residenziali nel comune di Padula (Concessioni edilizie e Permessi di costruire), anni Padula Fabbricati residenziali Var.% annuale Nuovi , , , , , ,8 Totale 77 Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Graf. 20 Variazione % annuale di Padula - Fabbricati residenziali nuovi , , Var.% annuale 60,0 18,8 01-'00 02-'01 03-'02 04-'03 05-'04 06-'05-44,4 0,0 Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Nel Comune di Padula, come da grafico n. 20, l anno con maggiore rilascio di permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati residenziali è stato il 2002, con un forte decremento percentuale nell anno

46 46 Valutazione sulla produzione edilizia privata successivo ed una lieve crescita negli anni successivi con un leggero picco nell anno 2005 (anno successivo all approvazione del vigente Piano Regolatore Generale). Tab. 16 Variazione % annuale dei rilasci di permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati non residenziali nel comune di Padula (Concessioni edilizie e Permessi di costruire), anni Padula Fabbricati non residenziali Var.% annuale Nuovi , , , , , ,3 Totale 90 Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Graf. 21 Variazione % annuale di Padula - Fabbricati residenziali nuovi , , Var.% annuale 11,8 5,3 01-'00 02-'01 03-'02 04-'03 05-'04 06-'05-60,0-88,9 Fonte: Ns. elaborazione da dati del Comune di Padula e dell ISTAT Anche a livello comunale, come da grafico n. 21, si registra un percorso altalenante con picchi percentuali negli anni 2002 e L anno successivo all anno di approvazione del vigente Piano Regolatore Generale (agosto 2004), invece, i permessi rilasciati si assestano a livelli più modesti con un leggero decremento dal 2005 al Tale riduzione,

47 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 47 dal 2004 al 2006, di richieste di permessi di costruire per la realizzazione di fabbricati a destinazione non residenziale è dovuta, presumibilmente, allo spostamento dell interesse a voler investire nelle aree destinate al completamento e all espansione del territorio. 3.2 Possibili scenari di attivazione di proposte turistiche di recupero. Il percorso intrapreso per poter proporre un ipotetico riutilizzo di tali strutture ad attività turistiche in accordo con la futura programmazione regionale nasce dalla valutazione delle case non occupate e dalla produzione edilizia del Comune di Padula, necessarie a rilevarne una visione generale dell evoluzione urbanistica e del numero medio di abitazioni non occupate (destinate a seconde case) dei centri abitati del comprensorio. Una prima e non poco importante visione, emersa dalle tabelle precedenti, è la notevole e continua propensione dei residenti del Comune di Padula a trasferire la propria residenza in aree rurali di proprietà. Come già descritto in precedenza, però, tale tendenza comporterà un maggiore inquinamento ed un maggiore consumo del territorio. Da questa prima visione, ormai consolidata, è possibile trarre un numero molto rilevante della quantità di abitazioni dei centri storici del Vallo di Diano che risultano non occupate per i motivi già in precedenza descritti. Riepilogando i dati rilevati in precedenza, possiamo ricavare le seguenti considerazioni: I dati ISTAT, all anno 2001, hanno rilevato n case non occupate; I dati ISTAT, all anno 2001, hanno rilevato n. 813 case non occupate solo nel Comune di Padula; Il Comune di Padula all anno 2006 ha rilasciato n. 77 nuovi fabbricati per residenze e n. 90 per fabbricati non residenziali; Il Comune di Padula, nell arco degli anni che vanno dal 2000 al 2006, ha contribuito ad un maggiore consumo del territorio per circa ,00 MQ di nuovi fabbricati in più; Il Comune di Padula, all anno 2006, con i 77 nuovi fabbricati residenziali, realizzati principalmente nelle aree rurali del Comune, ha contribuito come ulteriore possibile motivo, ad incrementare l abbandono del centro storico. Volendo applicare l ipotesi di utilizzazione delle abitazioni a disposizione di ogni singolo Comune del comprensorio, potremmo ipotizzare che, nel solo Comune di Padula (oggetto di aggiornamento dati nella presente

48 48 Valutazione sulla produzione edilizia privata pubblicazione) si potrebbero occupare anche solo il 10% del numero rilevato. Infatti ipotizzando solo un 10% di disponibilità dei proprietari di tali abitazioni, avremo circa 80 nuove attività all interno del centro storico utilizzabili per fini turistici quali attività di ricettività. Dal numero di abitazioni non occupate e utili a rientrare in un discorso di nuove destinazioni turistiche, è necessario definire la scelta di tali strutture che può essere attuata attraverso l individuazione di alcuni parametri che nei prossimi paragrafi si elencano e che definiscono l identità ed il grado di importanza dei siti in cui sono locati.

49 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 49 IV L edilizia nello sviluppo sostenibile PREMESSA Dopo aver rilevato ed evidenziato che, per i motivi suelencati, i Comuni del comprensorio hanno avuto un incremento di abbandono dei centri abitati, è necessario fare delle considerazioni e delle ipotesi di valorizzazione. Riprendendo i dettami della Convenzione Europea del Paesaggio (C.E.P.), è opportuno considerare e valutare qualsiasi intervento sul territorio, sia che si tratti di interventi di movimento terra sia che si tratti di realizzazione di un manufatto edilizio, in continuo e stretto rapporto con il paesaggio. 4.1 Relazione con il paesaggio Un ipotesi di sguardo su ciò che è intorno a noi Bernand Lassus Un indicatore della qualità del paesaggio e, in particolar modo dei paesi, è il numero degli abitanti e delle case occupate ma, ancora più importante è il numero di bambini che giocano o circolano per le strade. Naturalmente, quando pensiamo ad una città o ad un paese in salute (intesa come qualità della vita) si intende un paese dove vige la legalità, i cittadini sono rispettosi gli uni degli altri e dei diritti di ciascuno. Invece, come si evince dallo studio dell evoluzione demografica a cura della dott.ssa Antonietta Iannibelli 8, sappiamo che i bambini sono pochi, che gli abitanti diminuiscono a fronte di un graduale aumento della senilizzazione e, le case, come evidenziato dal primo paragrafo della stessa pubblicazione, vengono abbandonate con un conseguente ed inevitabile degrado. Le piazze vengono utilizzate solo come parcheggi e non più come luoghi di socializzazione ed aggregazione. Molti sostengono che la città è stata inventata quando l uomo ha sentito l esigenza di stare insieme e riuscire così, a soddisfare tutte le sue esigenze. Tale natura la riconosciamo solo in ciò che è rimasto dei nostri centri storici. 8 Studio pubblicato dallo stesso gruppo di lavoro della presente pubblicazione.

50 50 L edilizia nello sviluppo sostenibile L importanza dei centri storici non è data, infatti, soltanto dai palazzi signorili e dai monumenti in essi custoditi, ma dal fatto che intorno a questi si allineano case uguali nelle strutture (l altezza, la larghezza, la forma del tetto, la tipologia dei caratteri costruttivi ecc ) le cui uniformità, armonia e regolarità sottolineano indirettamente l importanza di tutte le strutture collettive e ne formano il paesaggio. Una volta il paese, nasceva e si sviluppava non per l esigenza del singolo cittadino ma per l esigenza collettiva; oggi, invece, i paesi sono divenuti inospitali nelle zone non accessibili con mezzi di locomozione contemporanei, e spesso nemici, per persone appartenenti alle categorie e alle condizioni più deboli. Oggi la nostra salute è minacciata dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua, insieme all enorme produzione di rifiuti. L analisi e le proposte che seguiranno punteranno a stabilire un legame stretto tra il paesaggio urbano, ambientale e culturale in tema di sviluppo sostenibile. A tal proposito utile può essere lo studio effettuato dal noto paesaggista Bernand Lassus 9. Nella definizione del paesaggio egli si serve, infatti, della multidisciplinarietà per capire e coglierne tutte le sue componenti e per poter, poi, trovare tutte le possibili soluzioni che possono interagire con lo stesso. Lassus parla di operare facendo la spugna dal suolo al cielo fino alla noia permettendo così, di scoprire i micropaesaggi e, attraverso le prospettive che li legano, di trovare le scale tattili e visive, essenziali per ogni tipo di operazione e di intervento. Il punto di partenza per Lassus è lo sguardo che incontra gli oggetti e le loro relazioni studiandone il contesto e le collocazioni. Il paesaggio deve essere percepito come un immagine univoca, formata da molteplici elementi in cui ogni oggetto ha il suo posto ed il suo senso, in rapporto continuo con gli altri. Quindi, se il paesaggio, come in un cantiere dove si abita e si costruisce, è in continua trasformazione, relegarlo solo in ambiti naturalistici ed ambientali diventa riduttivo. Ogni luogo, infine, deve essere studiato in profondità per poter comprendere l intreccio non solo degli elementi costitutivi, ma anche dei meccanismi che ne condizionano l aspetto e, di conseguenza, la vita e le caratteristiche. 9 Esperto in paesaggistica dal 1950, professore ordinario all Ecole d Architecture di Pris-la-Villette dove è stato responsabile del D.E.A. (Jardins, Paysages, Territoires). Già Grand Prix National du Paysage, membro del Conseil National du Paysage, dottore Honoris Causa dell Università di Montreal, ha ricevuto, 2007, la laurea ad honorem della Facoltà di Architettura dell Università Iuav di Venezia. E stato insignito delle Legion d Onore dal Ministero dell Ambiuente Francese

51 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 51 Il tendenziale superamento dei centri storici per destinazioni più a valle sono fenomeni in atto nel Vallo di Diano. Analizzando le trasformazioni e i progetti in atto è possibile individuare nuovi paesaggi che si stanno formando. Questo aspetto nuovo di progettare, naturalmente, è presente e svolge una funzione importante sia per i comportamenti che per gli investimenti di risorse che implicano. Però questa società ci porta a conoscere anche paesaggi ed insediamenti degradati con conseguenze quali l inquinamento e il consumo del territorio che ci porteranno ad una dimensione non più sostenibile. L obiettivo primario è quello di rivolgere l attenzione al recupero sostenibile : un recupero che richiede un diverso uso delle risorse con l obiettivo di costruire un territorio formato da architetture di qualità, dove sia possibile vivere nelle migliori condizioni ambientali possibili. E un processo lungo e complesso ma al quale, chi progetta, deve fare riferimento. Lo sviluppo sostenibile è qui inteso come scenario di evoluzione dell economia del Vallo di Diano che, non si limita a ridurre l impatto sulle risorse ma che fonda le sue stesse prospettive sulla tutela, sulla riqualificazione e sulla valorizzazione delle risorse paesistiche del comprensorio. L edilizia, che contribuisce ad inquinare per buona parte il territorio, deve essere letta ed interpretata alla luce della notevole importanza che è stata data alla tutela del paesaggio e dei beni ambientali già dal 1939 e che puntava a preservare la bellezza dei luoghi e il valore di tutte quelle eredità culturali, fino all arrivo nel 2000 con nuovi orientamenti attraverso la pianificazione odierna. Tutto ciò si può sintetizzare nella definizione che la Convenzione Europea del Paesaggio (CEP) 10 fa del termine Paesaggio: parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. In generale c è una maggiore attenzione a riconoscere l elemento dinamico e la matrice sociale, culturale ed economica delle trasformazioni del paesaggio ed anche una tendenza ad avvicinare le politiche di pianificazione gestione del paesaggio ed altre attività d interesse pubblico e di governo del territorio quali: gli strumenti della pianificazione del territorio, le politiche ambientali, la progettazione di 10 Oltre alla Convenzione Europea del Paesaggio, è necessario considerare anche lo Schema di Sviluppo Europeo (Postdam 1999) che fornisce un quadro d orientamento sul futuro dello sviluppo europeo riguardante la Società, l Economia e l Ambiente.

52 52 L edilizia nello sviluppo sostenibile opere pubbliche e private, l educazione ambientale e la partecipazione civile. La Convenzione Europea del Paesaggio (presentata nel 2000 a Firenze) si basa sull assunto che il paesaggio debba diventare un tema politico di interesse generale, poiché contribuisce in modo molto rilevante al benessere dei cittadini europei che non possono più accettare di subire i loro paesaggi quale risultato di evoluzioni tecniche ed economiche decise senza di loro. Il paesaggio è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale. L obiettivo principale della Convenzione Europea del Paesaggio è quello di tutelare il paesaggio europeo e quindi dare maggiore efficacia agli strumenti operativi di salvaguardia, pianificazione e gestione del paesaggio. Dando per acquisito, dal senso comune, che i valori scenici del paesaggio del Vallo di Diano vadano conservati, nella progettazione è necessario tenere in considerazione e reinterpretare in modo dialettico le caratteristiche formali del paesaggio, i suoi caratteri dominanti quali i fattori di scala, la grana e le tessiture dei materiali, sia vegetali sia caratterizzanti l edificato, e i colori degli elementi che entrano in relazione nelle visuali. La strutturazione di queste componenti, in uno spazio definito, è la strada per concepire il progetto come costruzione di un luogo, superando la dimensione del singolo manufatto indifferentemente inserito nel contesto. Quindi, tutte le azioni sul territorio devono mirare alla tutela del paesaggio per perseguire specifici obiettivi di qualità paesaggistica 11. Inoltre, viene sottolineata l importanza della conoscenza, dell analisi, della valutazione dei diversi paesaggi, attraverso le componenti, l evoluzione, la catalogazione ed il rilevamento di tutti quei beni che connotano la specificità dei paesaggi. Tale operazione è indispensabile per giungere alla suddetta qualità paesaggistica. 4.2 Forme del territorio del Vallo di Diano La vegetazione, le acque, le trame, il sovrapporsi delle sedimentazioni sono solo i più evidenti materiali di questa affascinante composizione. Troviamo sistemi lineari, mistilinei, intersezioni con la dimensione del 11 Obiettivo che consenta di fornire e di determinare quali elementi sono importanti per poterli proteggere, quali caratteristiche richiedono una gestione volta a tutelare e a valorizzare la qualità del paesaggio. Tale processo necessita del parere della popolazione interessata e degli interessi legati alle politiche settoriali quali, punti di vista che possono rilevarsi estremamente vari e soggettivi. (dalla relazione accompagnatoria della Convenzione Europea del Paesaggio)

53 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 53 movimento e del dinamismo. Su tutto ciò si inseriscono le forme, i colori, le tracce che l uomo ha distribuito e che distribuisce su questa natura. I segni più evidenti sono quelli degli insediamenti, delle griglie per l attività agricola, dei tracciati dei percorsi e dei corsi d acqua 12. Fig. 1 Le forme del Vallo di Diano- Comuni di SANT ARSENIO e SAN PIETRO AL TANAGRO con la composizione geometrica dei campi Fonte: Ns. elaborazione dal portale del SIT Vallo di Diano della Comunità Montana. 12 Marcello Pazzaglini, Architetture e paesaggi della città telematica, Roma, Mancosu editore, 2004.

54 54 L edilizia nello sviluppo sostenibile Fig. 2 Le forme del Vallo di Diano- Comune di POLLA con l area destinata all insediamento industriale ed artigianale. Fonte: Ns. elaborazione dal portale del SIT Vallo di Diano della Comunità Montana.

55 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 55 Fig. 3 Le forme del Vallo di Diano- Comune di PADULA con l area a valle caratterizzata dall invasione di manufatti edilizi sparsi. Fonte: Ns. elaborazione dal portale del SIT Vallo di Diano della Comunità Montana.

56 56 L edilizia nello sviluppo sostenibile Fig. 4 Le forme del Vallo di Diano- Comune di TEGGIANO con l area a valle caratterizzata dall invasione di manufatti edilizi sparsi. Fonte: Ns. elaborazione dal portale del SIT Vallo di Diano della Comunità Montana.

57 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 57 Fig. 5 Le forme del Vallo di Diano- Comune di CASALBUONO Fonte: Ns. elaborazione dal portale del SIT Vallo di Diano della Comunità Montana.

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59 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 59 V Confronto tra il progetto di Città Vallo e la pianificazione urbanistica regionale, provinciale e comprensoriale. 5.1 Il progetto urbanistico previsto dal Prof. Arch. Paolo Portoghesi per la Città Vallo di Diano 13 Il progetto, dal punto di vista urbanistico, era stato impostato sul grafo matematico che collegava, attraverso una rete a maglie triangolari in linea retta, tutti i centri esistenti. Tale disegno, tipico delle conurbazioni antiche, interpreta la pianura come luogo di relazioni attraverso il policentrismo del sistema, eliminando ogni possibile gerarchia. Il grafo si rifaceva al metodo sistino per la trasformazione di Roma dove, oltre alla forma stellare, erano previsti degli elementi puntuali che davano importanza ai fattori visivi nella creazione della struttura urbana. La maglia triangolare ipotizzata, interrotta e collegata in tre punti dall autostrada Salerno - Reggio Calabria, era l elemento portante della città diffusa dove, nei nodi delle strade, erano previste strutture collettive per le funzioni dei servizi. Negli incroci dove erano già esistenti dei servizi, era previsto il loro potenziamento attraverso la realizzazione di strutture circolari, con destinazioni analoghe a quelle dei servizi esistenti. Le vie più vecchie e quelle di nuova realizzazione dovevano essere affiancate e valorizzate con filari di alberi per una maggiore lettura del sistema viario del comprensorio. 13 Ns. elaborazione da: Il Progetto della Città Vallo di Diano del Prof. Arch. P. Portoghesi

60 60 Confronto tra il progetto di Città Vallo e la pianificazione urbanistica regionale, provinciale e comprensoriale Fig. 6 Veduta prospettica della situazione urbanistica agli inizi degli anni 80. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno 1981.

61 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 61 Fig. 7 Veduta prospettica del progetto urbanistico, realizzato dal Portoghesi agli inizi degli anni 80. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno Nei poli erano previste degli elementi architettonici quali fontane, sculture o antenne che prefiguravano quelle mete visive suddette (obelischi nella realizzazione del piano sistino di Roma). Oltre a questi elementi emergenti, da installare nei poli, erano previste delle torri (in numero di sette) quali strutture che emergessero dai volumi edilizi esistenti, che proiettassero lo spazio nel paesaggio (quali simboli di unità) e che servissero a riconoscere a distanza tutto il territorio.

62 62 Confronto tra il progetto di Città Vallo e la pianificazione urbanistica regionale, provinciale e comprensoriale Fig. 8 Particolare del progetto urbanistico in cui si notano i nuovi nodi urbani, realizzato dal Portoghesi agli inizi degli anni 80. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno Infine, per quanto riguarda l edilizia esistente, formata all epoca solo dalle abitazioni dei centri storici, dalle strutture rurali a valle e da sporadici edifici privi di qualsiasi connotazione architettonica del posto, il Portoghesi apprezzò molto le tipologie esistenti (linguaggio semplificato eppure ricco di qualità sostanziali) realizzate con elementi semplici, proporzionate e costruite con materiali naturali ed organici, caratteristici della località.

63 Evoluzione edilizia e recupero di un patrimonio di risorse 63 Fig. 9 Schizzo prospettico progettuale per lo sviluppo del comprensorio: Idea di architettura in stretto rapporto con la natura. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno Fig. 10 Schizzo prospettico progettuale per lo sviluppo del comprensorio: Idea di luogo per la sosta che valorizzi le qualità dell ambiente naturale. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno 1981

64 64 Confronto tra il progetto di Città Vallo e la pianificazione urbanistica regionale, provinciale e comprensoriale Fig. 11 Schizzo prospettico progettuale per lo sviluppo del comprensorio: Idea per il rimboschimento degli impluvi e di percorsi pedonali nella natura. Fonte: IL PROGETTO DELLA CITTA VALLO DI DIANO di Paolo Portoghesi Edizioni Kappa anno La programmazione urbanistica regionale (PTR) 14 La programmazione urbanistica regionale (PTR), si configura essenzialmente come strumento di carattere strategico che definisce le finalità generali, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio a scala regionale; attraverso tale strumento la Regione si lascia alle spalle il ruolo di mero controllore delle scelte di pianificazione dei comuni, per divenire soggetto attivo della pianificazione. Il Piano Territoriale Regionale è stato approvato il 2 dicembre 2006 dalla Giunta Regionale ed individua il territorio in un ottica nuova d immagine: La Campania plurale. Si parla di una regione policentrica tendente a rafforzare la propria d identità, a bilanciare le funzioni tra i centri maggiori, intermedi e minori, attraverso anche una più giusta configurazione insediativa. Tale tendenza sarà sostenuta da principi e criteri molto rigorosi per consentire una sinergia con i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) per uno sviluppo sostenibile attraverso il più basso consumo del suolo, con una pianificazione d area vasta con valenza paesistica. Il tutto sarà necessario a sostenere la rete ecologica, ridurre gli interventi sull ambiente attraverso la riqualificazione e la connessione paesistica di cui la regione è ricca. Il PTR parla, quindi, di sviluppo locale inteso come il sostegno ad un agricoltura più sostenibile. 14 Ns. elaborazione dalla Pianificazione Territoriale Regionale della Regione Campania, adottato con deliberazione n del pubblicata sul B.U.R.C. numero speciale del

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