PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO

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1 PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO P.O.R. CAMPANIA ASSE II - MISURA AZIONE B Versione da sottoporre all approvazione del Consiglio Generale ASSISTENZA A P.A. E P.M.I. PER LA REALIZZAZIONE E GESTIONE DEL PROGETTO INTEGRATO GRANDE ATTRATTORE CULTURALE CERTOSA DI PADULA COD. INTERVENTO S CMV P.S.S.E. La tua Campania cresce in Europa

2 Redatto da TERRITORIO S.P.A. Viale Certosa Padula (SA) tel. e fax 0975/ a cura di Leonardo Cuoco, Paolo Cuoco, Carmela Gasaro, Simona Paolillo, Sabatino Piscitelli, Michele Scavetta

3 INDICE PREMESSA 1 CAPITOLO 1 POPOLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO Premessa La popolazione e le sue dinamiche Le componenti del movimento demografico La popolazione per classi di età Il grado di istruzione della popolazione Il mercato del lavoro 13 CAPITOLO 2 LE STRUTTURE PRODUTTIVE Premessa Le dinamiche dell agricoltura Le dinamiche delle attività industriali Le attività terziarie Le istituzioni e la Pubblica Amministrazione Le attività turistiche 29 CAPITOLO 3 PATRIMONIO ABITATIVO, DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE E SERVIZI Premessa Il patrimonio edilizio Infrastrutture e servizi per la qualità della vita Infrastrutture e servizi civili Infrastrutture e servizi sociali Infrastrutture/servizi di informazione, cultura e divertimento Infrastrutture e servizi per la qualità degli ambienti economici Servizi logistici Commercio all ingrosso e intermediazione commerciale Servizi avanzati individuali e collettivi Noleggio Servizi Bancari e Assicurativi L offerta di aree attrezzate per le attività produttive 52 CAPITOLO 4 LA DIMENSIONE INTERREGIONALE DEL BACINO DI UTENZA E LA FORMAZIONE SPONTANEA DELLA CITTà MONTANA Premessa La dimensione interregionale del bacino di utenza del Vallo di Diano La formazione di reti relazionali tra i centri urbani del Vallo di Diano: la Citta -Vallo 58 CAPITOLO 5 PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA 63

4 CAPITOLO 6 INDICAZIONI URBANISTIChE Premessa Il quadro di riferimento delineato dal P.T.R. e dal P.T.C.P Il quadro di riferimento delineato dal P.T.R Il quadro di riferimento delineato dal P.T.C.P Le indicazioni urbanistiche La Città Vallo : prospettiva strategica per il Vallo di Diano 70 CAPITOLO 7 OBIETTIVI E AZIONI STRATEGIChE DEL PIANO Premessa Gli obiettivi, gli scenari e le linee strategiche Gli orientamenti della Delibera Programmatica Il nuovo quadro di riferimento programmatico La progettualità espressa dai Programmi Triennali Metodologie e regole per la programmazione degli interventi del P.S.S.E Le azioni strategiche 84 CAPITOLO 8 LA CITTà DEL quarto PAESAGGIO IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO DEL VALLO DI DIANO 88 CONTENUTO DEI CD ROM A. Allegati al P.S.S.E. 1. Allegato statistico 2. Inventario dei Programmi Triennali Opere Pubbliche del Vallo di Diano Anno Indagine sulla dotazione di infrastrutture e servizi 4. Quadro finanziario e strumenti di attuazione B. I documenti preliminari per l aggiornamento del Piano 1. Delibera Programmatica 2. Carta di Destinazione d Uso del Territorio C. I quaderni di PISES: contributi e proposte degli Istituti Scolastici del Vallo di Diano al Piano Interattivo di Sviluppo Socio Economico 1. Istituto di istruzione superiore Pomponio Leto Teggiano: Il culto mariano nel Vallo di Diano 2. Istituto professionale di stato per i Servizi Alberghieri e della ristorazione A. Sacco - Sant Arsenio: Il Vallo di Diano un tesoro nascosto L accoglienza e le professionalità delle strutture ricettive presenti nel Vallo di Diano 3. Istituto Professionale di Stato per l Agricoltura e l Ambiente Sala Consilina: La filiera girasoleenergia 4. Istituto Tecnico Commerciale A. Sacco Sant Arsenio: Associazioni in rete 5. Istituto Tecnico per geometri De Petrinis Sala Consilina: Linee guida per la redazione del P.S.S.E.: Infrastrutture: trasporti 6. Istituto G. Gatta Sezione ITIS Sala Consilina: Monitoraggio ambientale relativo ai campi elettromagnetici, al radon, alla radioattività ambientale e all inquinamento elettromagnetico 7. Istituto Tecnico per Turismo Montesano sulla Marcellana: Ipotesi per un Progetto di sviluppo territoriale 8. Liceo Scientifico Carlo Pisacane Padula: Vallo di Diano natura & cultura.

5 PREMESSA L aggiornamento del Piano di Sviluppo Socio-Economico (d ora in poi P.S.S.E.) costituisce un compito fondamentale che la Comunità Montana è chiamata ad adempiere dalla normativa nazionale e regionale 1. Scopo della legge è quello di promuovere la salvaguardia del territorio, con particolare attenzione all ambiente naturale, e alla valorizzazione delle risorse umane, culturali e delle attività economiche delle zone montane. Le Comunità Montane provvedono ad adeguare ed aggiornare il proprio piano di sviluppo socioeconomico mediante: l adozione di deliberazione programmatica, che individui le linee-guida su cui si imposterà la loro operatività; la predisposizione della Carta di Destinazione d Uso del Territorio; l adozione di specifici piani di settore di durata pluriennale, che definiscono in termini operativi e finanziari le linee generali determinate nella deliberazione di aggiornamento del piano di sviluppo 2. La Carta di Destinazione d Uso del Territorio, in particolare, individua le aree di prevalente interesse agro-silvo-pastorale e di particolare pregio ambientale e paesistico, le linee d uso delle risorse primarie e dello sviluppo residenziale produttivo, terziario, turistico e la rete delle infrastrutture aventi rilevanza territoriale. Essa concorre, con il Documento Programmatico, alla formazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. L elaborazione dell Aggiornamento al P.S.S.E. assume particolare valenza per tre motivazioni specifiche: per la coincidenza dei tempi di elaborazione della programmazione della Comunità Montana e della programmazione regionale, a fronte della nuova stagione aperta dall Agenda UE ; per la disponibilità dei primi riscontri del P.I. Certosa di Padula, ormai in corso di completamento, con riferimento ai risultati delle attività di monitoraggio effettuate sui progetti finanziati nell ambito delle misure 2.1., 2.2. e ; perché è ormai adottato da parte della Regione Campania, il Piano Territoriale Regionale, entro il quale trovano fondamento sia gli indirizzi dell organizzazione territoriale, già individuati nella Carta di Destinazione d Uso del Territorio, sia le nuove strategie di sviluppo del Vallo di Diano, tracciati nell ambito del P.S.S.E., in corso di aggiornamento. Per il ruolo di capofila che la Comunità Montana ha nel progetto PISES (Piano Interattivo di Sviluppo Economico e Sociale) finanziato dal Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella PA ed in corso di realizzazione coinvolgendo molte Comunità Montane localizzate nelle varie aree italiane, è apparso opportuno assumere, a base dell elaborazione del P.S.S.E., la struttura del 1 Legge 31 gennaio 1994, n Nuove disposizioni per le zone montane; Legge Regionale 15 aprile 1998 n. 6 - Nuovo ordinamento e disciplina delle Comunità Montane ; Legge Regionale 4 novembre 1998 n.. 17 Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio-economico delle zone montane ; Disegno di legge regionale Norme in materia di comunità montane 2 I documenti programmati della Comunità Montana Vallo di Diano sono disponibili sui siti e Cfr.Rapporti di monitoraggio preliminare ed intermedio sugli interventi finanziati dalle misure 2.1., 2.2. e 2., predisposti nell ambito del progetto di Assistenza tecnica alla PA e PMI dalla società Territorio S,pa.

6 Modello di Piano di Sviluppo Socio-Economico 4 così com è stato già articolato nei vari segmenti conoscitivi e programmatici nell ambito delle attività di progetto. La scelta dello schema di Piano PISES è ulteriormente motivata dalla necessità di conformare l elaborazione del P.S.S.E. della Comunità Montana Vallo di Diano ai percorsi metodologici e partecipativi che detto schema si propone di facilitare nella realizzazione del Progetto PISES. L elaborazione dell Aggiornamento al P.S.S.E., è stata effettuata secondo il seguente iter: si è tenuto conto della Delibera Programmatica e della Carta di Destinazione d Uso del Territorio, adottati nel corso del 2003 dalla Comunità Montana sulla base della L. R. n. 17/98 e, segnatamente, degli esiti conoscitivi e degli indirizzi di programmazione economica ed organizzazione territoriale ivi contenuti; l aggiornamento si fonda sulla ricostruzione delle nuove condizioni programmatiche, sull analisi aggiornata dei dati economici e demografici e infine sulla ricostruzione del quadro strategico e delle priorità degli interventi e delle azioni risultanti dalla nuova stagione programmatica ; è stato aggiornato il quadro programmatico regionale che, nel triennio , ha registrato una notevole modificazione per effetto del P.T.R. Piano Territoriale Regionale, recentemente adottato dalla Giunta Regionale della Campania, della proposta di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approntato dalla Provincia di Salerno e dei Programmi Operativi Regionali adottati in relazione ai Fondi Strutturali ; il Piano di Sviluppo è stato costruito anche tenendo conto delle linee d intervento contenute nei Programmi Triennali delle Opere Pubbliche dei Comuni e degli Enti Pubblici operanti nel Vallo di Diano, per realizzare gli obiettivi di concertazione/ coordinamento. Nella ricostruzione dei percorsi progettuali quali risultano dalla programmazione , si è tenuto conto, inoltre: delle scelte strategiche e degli obiettivi specifici che la Regione Campania ha assunto in ordine alle Strategie per lo Sviluppo Economico e Sociale della Regione Campania (Doc. G. R. del 18/7/2006); dei criteri di valutazione per la formazione del Parco Progetti di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale del 1 agosto 2006 n La raccolta e l elaborazione dei dati e delle informazioni a base dell aggiornamento del P.S.S.E. sono state condotte sperimentando un modello metodologico finalizzato a definire data base e strati informativi cartografici destinati al popolamento del Sistema Informativo Territoriale (SIT) della Comunità Montana 5 ed all implementazione di un sistema di sostegno alle decisioni. Ai fini di sollecitare percorsi partecipativi nella fase di costruzione del P.S.S.E., è stata, inoltre, attivata, ai sensi dell articolo 46 dello Statuto della Comunità Montana, la Conferenza dei Sindaci, concepita come strumento di rafforzamento della governance territoriale. 4 La documentazione di progetto è disponibile sul sito Il SIT della CM è consultabile all indirizzo

7 Va sottolineato, infine, che l aggiornamento del P.S.S.E. viene elaborato assumendo come scenario di riferimento il sessennio Entro questo scenario temporale sono state individuate le azioni strategiche del Piano di Sviluppo che, secondo quanto previsto dallo statuto della Comunità Montana, ha come durata un triennio. Sotto questo profilo, in relazione ai tempi tecnici lungo i quali si svolgono le molte fasi della programmazione (concertazione/coordinamento, promozione, progettazione, appalto, realizzazione, gestione), si assume che relativamente alle azioni strategiche adottate dal Piano, il primo triennio deve essere destinato prevalentemente all attivazione delle fasi preliminari della programmazione, ai fini di preparare tutte le condizioni di realizzazione e gestione del triennio successivo.

8 1.1. PREMESSA CAPITOLO 1 POPOLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO L analisi della struttura e delle dinamiche demografiche e del mercato del lavoro è stata condotta utilizzando i dati rilevati in occasione dei censimenti generali della popolazione nonché quelli rilevati presso gli uffici anagrafici comunali per la compilazione delle statistiche demografiche a cadenza annuale. Va sottolineato come i dati censuari siano riferiti alla popolazione residente nei comuni alla data del censimento e non tengano conto quindi del luogo in cui i residenti svolgono la loro attività LA POPOLAZIONE E LE SuE DINAMIChE La popolazione residente nella Comunità Montana, al 2006, ammonta a abitanti, pari al 5,6% della popolazione provinciale e all 1,1% di quella regionale. La maggior parte dei Comuni (9 su 15) è di piccole dimensioni, con meno di 3 mila abitanti; 5 sono i Comuni con una popolazione compresa tra i 3 mila e i 10 mila; solo Sala Consilina supera i 12 mila abitanti. La densità demografica è di appena 85,2 abitanti per Kmq, ben al di sotto di quella della Provincia di Salerno e della Regione Campania, pari rispettivamente a 221,4 e 425,9. Tab. 1 - Popolazione residente e densità demografica Comuni Superficie Densità Popolazione residente (Kmq) 1991 (1) 2001 (1) 2001 (2) 2002 (2) 2003 (2) 2004 (2) 2005 (2) 2006 (2) Atena Lucana 25,75 89, Buonabitacolo 15,39 173, Casalbuono 34,45 35, Monte San Giacomo 51,45 32, Montesano s. Marcellana 109,36 62, Padula 66,63 82, Pertosa 6,22 114, Polla 47,12 113, Sala Consilina 59,18 214, San Pietro al Tanagro 15,3 110, San Rufo 31,62 55, Sant Arsenio 20,19 135, Sanza 127,11 22, Sassano 47,27 108, Teggiano 61,61 131, Comunità Montana 718,65 85, Provincia di Salerno 4.922,55 221, Regione Campania ,33 425, (1) 1991 e 2001: popolazione legale al 21 ottobre; (2) : popolazione al 31 dicembre.

9 Il movimento demografico costituisce, com è noto, uno degli indicatori più importanti delle scelte che la popolazione compie in ordine ai suoi progetti di vita: la scelta di abitare in un comune o di trasferirsi in altri Comuni in maniera definitiva o provvisoria; la scelta di sposarsi o meno e di avere dei figli; la scelta di conservare la propria residenza nel comune di origine o meno; la scelta di emigrare e quella di ritornare. Generalmente nelle aree interne appenniniche, gran parte dei Comuni registrano decrementi demografici, spesso della rilevanza tale da prefigurare fenomeni di spopolamento irreversibile. Nel caso del Vallo di Diano, invece, si registrano le caratteristiche seguenti: a. per quanto siano ancora diffusi i segni negativi nella variazione della popolazione, questi ormai oscillano intorno ai valori dello 0,5-1,5% all anno e solo in pochi casi raggiungono il 2% all anno; Grafico 1 - Tasso medio annuo di variazione della popolazione Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania -2,5-2,0-1,5-1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat. b. viene riscontrata una chiara tendenza verso un progressivo azzeramento dei tassi di decremento demografico; c. dei 15 Comuni del Vallo di Diano - solo il Comune di Buonabitacolo registra costantemente segni positivi, negli anni , nelle dinamiche demografiche;

10 - 10 Comuni alternano anni con segni positivi ed anni con segni negativi (Atena Lucana, Monte San Giacomo, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant Arsenio, Sassano); - 4 Comuni, infine, presentano solo segni negativi (Casalbuono, Montesano sulla Marcellana, Sanza, Teggiano). Questi dati mettono in evidenza, in sostanza: che la popolazione dell intero territorio comunitario, anche in Comuni di minore dimensione, si va ormai stabilizzando, riducendo il rischio dello spopolamento irreversibile, fenomeno comune a molti centri dell Appennino meridionale; che i processi di stabilizzazione demografica si vanno generalizzando a gran parte dei Comuni del Vallo; che i fenomeni di stabilizzazione demografica si producono attraverso fenomeni di concentrazione con il rafforzamento del peso demografico dei centri abitati piuttosto che dei nuclei e delle case sparse. Grafico 2 - Distribuzione percentuale della popolazione residente nella Comunità Montana per tipo di località abitata 78,5 81, ,2 6,0 15,3 12,6 Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Fonte: Elaborazione Territorio S.p.A. su dati ISTAT Alla luce dei dati registrati nel periodo considerato ( ), non si evidenziano, in conclusione, modificazioni profonde nell assetto insediativo sia in termini di distribuzione sul territorio che di distribuzione tra i comuni del Vallo di Diano.

11 1.3. Le componenti del movimento demografico L analisi delle dinamiche delle due componenti del movimento naturale (natalità e mortalità) è particolarmente significativa non solo e non tanto per l analisi delle dinamiche passate ma piuttosto per l individuazione degli scenari futuri. Nella Comunità Montana si registra, infatti, una costante riduzione della natalità: il quoziente di natalità è passato dall 11,0 nel periodo al 7,2 nell ultimo periodo , contro il 12,1 e il 9,8 registrato a livello provinciale e il 13,5 e 11,2 registrato a livello regionale. Per quanto riguarda i singoli Comuni le tendenze della natalità si presentano maggiormente articolate: la natalità è in riduzione nella maggior parte dei Comuni: a Atena Lucana, Montesano sulla Marcellana, Pertosa, Sala Consilina, San Rufo, Sassano e Teggiano, e con quozienti inferiori alla media comunitaria a Sanza (8,3 ), Padula (8,3 ) e Casalbuono (6,6 ); è in crescita a Polla, a San Pietro al Tanagro e a Sant Arsenio; è pressoché stazionaria a Buonabitacolo e Monte San Giacomo. I quozienti di mortalità mostrano, invece, un trend generalmente positivo, come riflesso del progressivo invecchiamento della popolazione, attestandosi su valori che vanno dall 8,4 di Buonabitacolo al 15,0 di Sant Arsenio, e sempre al di sopra di quello provinciale e regionale. Per effetto di queste dinamiche evolutive il saldo naturale si è andato riducendo nel tempo fino a diventare negativo negli ultimi dieci anni (da +510, pari al +1,6 nel periodo , a 163, pari a 0,5 nel periodo ; a 1.290, pari a 3,5 nell ultimo periodo ). Tab. 2 - Quozienti di natalità e di mortalità Quoziente di natalità Quoziente di mortalità Comuni Atena Lucana 10,7 9,4 8,8 9,2 10,3 9,9 Buonabitacolo 11,2 12,1 11,2 7,6 8,2 8,4 Casalbuono 16,4 9,2 6,9 16,1 10,4 12,6 Monte San Giacomo 9,2 9,6 9,5 7,1 27,1 11,8 Montesano sulla Marcellana 11,3 9,4 9,0 7,6 8,6 10,9 Padula 12,7 10,6 8,3 10,4 10,6 10,7 Pertosa 13,4 8,7 9,8 11,5 12,3 13,7 Polla 8,9 9,6 9,7 9,7 10,3 11,7 Sala Consilina 12,9 10,3 9,1 8,1 7,9 8,7 San Pietro al Tanagro 8,7 9,7 10,1 11,6 9,3 9,2 San Rufo 13,4 8,8 8,2 8,1 11,2 12,7 Sant Arsenio 8,2 7,5 8,6 12,2 11,9 15,0 Sanza 13,5 11,4 8,2 9,0 9,3 10,0 Sassano 9,7 9,6 7,3 10,5 11,1 11,9 Teggiano 8,6 8,8 7,3 10,8 11,5 11,4 Comunità Montana 11,0 9,7 7,2 9,5 10,3 10,7 Provincia di Salerno 12,1 10,7 9,8 8,2 8,5 8,6 Regione Campania 13,5 12,2 11,3 7,9 8,2 8,2 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT, Popolazione e movimento anagrafico dei comuni, anni vari.

12 Nell analisi per singoli Comuni le situazioni di maggiore tenuta del movimento naturale si registrano a Buonabitacolo, con quoziente di crescita naturale pari a +2,8 nell ultimo periodo , a Sala Consilina (+0,4 ) e a San Pietro al Tanagro (+0,9 ). I Comuni di Sassano, Teggiano, Sant Arsenio e Casalbuono, invece, hanno registrato un saldo naturale negativo in quasi tutto il periodo , denotando l insorgenza di processi di irreversibilità nella riduzione della popolazione non per effetto migratorio bensì per il restringimento delle fonti naturali di crescita. Particolare importanza è stata prestata ai fenomeni migratori, scanditi dalle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, i cui saldi possono considerarsi indicatori del grado di attrazione dei centri urbani. Nella Comunità Montana il saldo migratorio è risultato sempre negativo nel periodo considerato, fatta eccezione, negli anni più recenti, per il 2003 ed il Grafico 3 - Quoziente di crescita naturale Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania -14,0-9,0-4,0 1,0 6,0 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat.

13 Per quanto riguarda i Comuni risulta che, dopo il quinquennio caratterizzato da segni tutti negativi, nell ultimo periodo sono emerse chiare differenziazioni: Atena Lucana, Padula e San Pietro al Tanagro, si distinguono quali attrattori di popolazione con quozienti migratori superiori al 6 ; Buonabitacolo, Monte San Giacomo, Polla, Sassano e Sant Arsenio registrano segni positivi ma più contenuti; Casalbuono, Montesano sulla Marcellana, Pertosa, Sala Consilina, San Rufo, Sanza e Teggiano continuano ad avere quozienti migratori negativi ed in alcuni casi anche molto elevati. Vale la pena considerare che in molti Comuni sia i quozienti emigratori che quelli immigratori si presentano molto elevati tanto da configurare una realtà demografica in profondo ricambio, anche se i dati assoluti sulla popolazione residente registrano variazioni modeste in positivo o in negativo. Grafico 4 - Quoziente migratorio Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania -40,0-30,0-20,0-10,0 0,0 10,0 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat. In conclusione si può affermare che dal punto di vista demografico, la Comunità Montana presenta problemi di spopolamento legati soprattutto alla mancanza di nascite e in minor misura ai fenomeni migratori, anche se all interno del territorio comunitario si va determinando un area, costituita dai comuni di San Rufo, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Sanza e Teggiano, dove i fenomeni di spopolamento rischiano di assumere caratteristiche di irreversibilità.

14 1.4. La popolazione per classi di età Al censimento del 2001, i dati relativi alla popolazione residente per classe di età riflettono i risultati strutturali delle dinamiche demografiche registrate nel corso degli ultimi decenni. Come ricaduta della scarsa natalità, il peso percentuale della classe di età fino a 14 anni, è sensibilmente inferiore a quello medio provinciale e regionale, con divari fino a 2,5 punti percentuali in meno rispetto al primo, nei Comuni di Teggiano, Sant Arsenio, Monte San Giacomo, Polla. Grafico 5 - Struttura della popolazione per classi di età, 2001 Valori % Fino a 14 Da 15 a 34 Da 35 a 64 Oltre 64 Classi di età (in anni) Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat. Di contro, nella Comunità Montana la percentuale di popolazione nella classe di età da 65 anni in poi è superiore di 3,8 punti rispetto a quella provinciale e di 6 punti rispetto a quella regionale. L indice di vecchiaia - che come è noto esprime il numero di persone anziane di 65 anni e più per ogni cento giovani con meno di 14 anni è pari al 129,0% e denota una situazione di accentuato invecchiamento della popolazione, superiore sia a quella provinciale che regionale, rispettivamente con un indice pari a 96,7% e 76,9%. 10

15 I Comuni più seriamente interessati da processi di invecchiamento sono Monte San Giacomo e Sant Arsenio, rispettivamente con 188,9 e 186,4 anziani ogni 100 giovani. Per quanto riguarda gli altri comuni che presentano tutti valori inferiori a 160, quelli con situazioni migliori significativamente inferiori a quelli fatti registrare dalla CM nel suo complesso (129,0) sono: Buonabitacolo con 99,6, Sala Consilina con 101,6, Sanza con 102,7 e Padula con 109,2. Grafico 6 - Indici di vecchiaia e di dipendenza, anni 1991 e ,0 96,7 83,5 76,9 62,5 51,7 53,3 49,1 48,4 56,5 50,7 48, Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat. Quale conseguenza della struttura della popolazione si ottiene un indice di dipendenza che misura il peso percentuale delle classi di età fino a 14 anni e oltre 64 rispetto alla classe di età del 56,5% superiore sia alla media provinciale (50,7%) che a quella regionale (48,8%). 11

16 1.5. Il grado di istruzione della popolazione I dati sul grado di istruzione indicano una situazione di criticità del territorio comunitario rispetto alla media provinciale e regionale. In particolare, nel 2001, il peso della popolazione con più di 6 anni che risulta analfabeta è ancora il 5,1% e che gli alfabeti privi di titoli di studio sono il 15,6% (Provincia di Salerno = 12,3%; Regione Campania = 12%). Grafico 7 - Distribuzione percentuale della popolazione da 6 anni in poi per titolo di studio, 2001 Valori % 32,0 30,0 28,0 26,0 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Laurea Diploma scuola sec. superiore Licenza scuola media inferiore Licenza scuola elementare Alfabeti privi di titoli di studio Analfabeti Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat. Colpisce, altresì, la circostanza che in alcuni Comuni queste percentuali aumentano notevolmente fino a raggiungere tassi di analfabetismo superiori al 10% nei Comuni di Casalbuono (10,8%) e Monte San Giacomo (11,1%). Al tempo stesso, va rilevato che nei Comuni di Sant Arsenio (37,5%) e Polla (33,2%) si registra la più alta percentuale di laureati e diplomati tra i Comuni del Vallo di Diano, con valori superiori alla media della Provincia di Salerno (31,1%) e della Campania (30,9%). Dal punto di vista del grado di istruzione è, tuttavia, possibile affermare che il territorio del Vallo di Diano è nelle condizioni di far fronte a prospettive di domanda di lavoro a tutti i livelli di qualificazione. 12

17 1.6. Il mercato del lavoro Al 2001, le forze di lavoro nella Comunità Montana risultano pari a unità, che rapportate alla popolazione residente con più di 14 anni alla stessa data, generano un tasso di attività pari al 43,36% contro una media provinciale e regionale rispettivamente del 44,89% e del 43,80%. Il tasso di attività più elevato - pari al 51% - si registra nel comune di Buonabitacolo, mentre quello più basso del 37,86% è detenuto da Sant Arsenio. Tab. 3 - Le forze di lavoro e gli indicatori del mercato del lavoro Forze di lavoro Comuni Occupati In cerca di occupazione Totale Totale popolazione da 15 anni e più Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupaz. giovanile (15-24 anni) (*) Atena Lucana ,98 35,16 14,19 37,21 Buonabitacolo ,99 40,71 20,17 47,66 Casalbuono ,70 36,02 11,49 30,65 Monte San Giacomo ,71 34,07 20,23 56,00 Montesano s. Marcellana ,30 36,58 15,51 38,73 Padula ,57 34,85 18,14 44,64 Pertosa ,77 33,28 16,32 45,45 Polla ,61 35,05 13,69 43,85 Sala Consilina ,58 36,11 20,77 47,76 San Pietro al Tanagro ,72 38,70 15,37 55,74 San Rufo ,06 40,61 15,50 34,26 Sant Arsenio ,86 32,70 13,62 56,25 Sanza ,21 39,75 13,98 38,13 Sassano ,83 37,51 12,43 40,23 Teggiano ,23 36,56 11,33 40,38 Comunità Montana ,36 36,43 16,00 43,80 Provincia di Salerno ,49 34,88 21,59 55,89 Regione Campania ,80 32,00 26,95 65,59 (*) Per la Comunità Montana è calcolato come media degli indicatori dei comuni. Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, Gli occupati ammontano a e corrispondono ad un tasso di occupazione del 36,4%, superiore al valore provinciale (34,9%) e regionale (32%). I Comuni con tassi di occupazione più elevati sono: Buonabitacolo (40,7%) e San Rufo (40,6%). A Sant Arsenio si registra il livello più modesto di occupazione, con un tasso del 32,7%, ossia in questo comune su tre persone, sola una lavora. Significativa è anche la struttura dell occupazione e lo stato della disoccupazione. Sotto il profilo della struttura occupazionale emerge che, per quanto in modo modesto, il peso percentuale degli occupati industriali sul totale è, nel Vallo di Diano, superiore al peso medio dell intera Provincia di Salerno e della Regione Campania rispettivamente di 1,6 e 0,5 punti percentuali. Diversamente avviene per l occupazione agricola e per quella terziaria, che presentano situazioni inverse: il peso dell occupazione del Vallo di Diano è rispettivamente superiore in agricoltura ed inferiore nelle attività terziarie al peso riscontrato nella Provincia di Salerno e nella Regione Campania. 13

18 Grafico 8 - Distribuzione percentuale degli occupati per settore di attività, ,4 62,8 65,6 27,5 25,9 27,0 15,1 11,3 7,4 Agricoltura Industria Terziario Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento genrale della popolazione e delle abitazioni A livello comunale, invece, vanno segnalate: 1. la formazione di un polo terziario nell area centrale: Sala Consilina, Polla, San Pietro al Tanagro, Sant Arsenio, Atena Lucana, tutti comuni che registrano un peso percentuale degli occupati nel terziario superiore a quello medio dell intera Provincia di Salerno; 2. il peso ancora rilevante che l occupazione agricola registra nei Comuni di Sanza, Monte San Giacomo e Sassano, nei quali sono impiegati in agricoltura ancora più di 1/5 degli occupati totali. 14

19 Un importante aspetto dell occupazione, è costituito dall articolazione per classe di età, ai fini anche di cogliere la tendenziale evoluzione del lavoro nei singoli settori di attività. La struttura degli occupati nel Vallo di Diano è formata dal 18,2% di giovani fino a 29 anni, dal 69,1% di persone comprese tra i 30 e i 54 anni e per il restante 12,7% da persone con 55 anni e più. Grafico 9 - Distribuzione percentuale degli occupati per classi di età, ,1 70,6 70,2 18,2 17,2 17,2 12,7 12,2 12, e oltre Classi di età (in anni) Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento genrale della popolazione e delle abitazioni La struttura degli occupati subisce modificazioni profonde, in relazione alle classi di età: nelle classi di età dai 55 anni e più, è preponderante il terziario, con il 51,4% degli occupati, anche se il settore agricolo continua a mantenere un peso ancora rilevante, pari a quasi un terzo degli occupati, di ben 12,9 e 17,2 punti superiore a quello provinciale e regionale; nella classe tra i 30 e i 54 anni, il peso del terziario raggiunge il massimo tra le varie classi di età (58,9%), l industria ed il terziario si attestano rispettivamente sul 26,1% e sul 15% entrambi al di sopra delle percentuali provinciali e regionali; nella classe di età tra i 19 e i 29 anni, la condizione lavorativa in agricoltura interessa, solo il 5,7% a favore essenzialmente dell industria che raggiunge il 37,2%; nella classe più giovane, rappresentata dagli under 29, oltre la metà degli occupati lavora nel settore industriale e ed appena il 39,5% in quello dei servizi. L analisi dei dati riguardanti la posizione nella professione degli occupati, infine, offre una prima sommaria indicazione sulla tipologia del lavoro svolto: nella Comunità Montana la percentuale di lavoratori in proprio (27,1%) è significativamente superiore sia a quella provinciale (17,5%) che regionale (16,6%), mentre è inferiore quella dei lavoratori dipendenti (C. M. = 63,3%, Provincia = 72,6%, Regione = 74%); nelle attività agricole nella Comunità Montana è assolutamente prevalente la categoria dei lavoratori in proprio (53,2%) rispetto ai lavorati dipendenti, al contrario di quanto si verifica nella provincia di Salerno e in Campania; 15

20 Grafico 10 - Distribuzione percentuale degli occupati per classi di età e per settori di attività economica, 2001 Valori % 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 A I T A I T A I T A I T anni anni anni 55 anni e oltre Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento genrale della popolazione e delle abitazioni nel settore industriale nel Vallo di Diano la quota di imprenditori e liberi professionisti pari all 8,2% risulta superiore alla percentuale provinciale e regionale pari rispettivamente a 7,3% e 6,7%; nelle attività di servizio, infine, in relazione all importanza della P.A., è assolutamente prevalente il lavoro dipendente che assorbe il 66,9% degli occupati. Grafico 11 - Distribuzione percentuale degli occupati per posizione nella professione, ,6 74,0 63,3 Comunità Montana 27,1 17,5 16,6 Provincia di Salerno Regione Campania 7,1 7,7 7,4 0,7 1,1 1,0 1,7 1,1 1,0 Imprenditore e Libero profess. Lavoratore in proprio Socio di coop. Coadiuv. familiare Dipendente o in altra pos. subordinata Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento genrale della popolazione e delle abitazioni

21 Per le considerazioni avanzate precedentemente, la condizione relativamente migliore del Vallo di Diano rispetto ai dati medi dell intera Provincia di Salerno è riscontrata, nel 2001, anche per i tassi di disoccupazione, di circa 6 punti percentuali inferiori nel Vallo di Diano (16%) rispetto alla media provinciale (21,59%) e regionale (26,95%); e soprattutto per i tassi di disoccupazione giovanili, rispetto ai quali il divario, sempre nel 2001, è misurabile in più di 14 punti percentuali (vallo di Diano = 43,8%; Provincia di Salerno = 55,89%; Regione Campania = 65,59%). Va, tuttavia, sottolineato che questo divario riflette, per taluni Comuni del Vallo di Diano, una struttura demografica nella quale, per effetto di intensi fenomeni migratori dei decenni precedenti, il peso delle classi di età in condizione di lavoro si è indebolita, con la conseguenza di ridurre anche il numero dei giovani in cerca di lavoro e/o disoccupati. Infatti, proprio nei Comuni dove i tassi di disoccupazione sono relativamente più bassi, il peso percentuale delle classi di età anni è inferiore a quello medio provinciale. 17

22 2.1. Premessa CAPITOLO 2 LE STRUTTURE PRODUTTIVE L analisi delle strutture produttive della Comunità Montana e delle loro dinamiche recenti è stata effettuata utilizzando per l agricoltura, i dati rilevati in occasione del 5 Censimento Generale dell agricoltura (2000), confrontati, con i dati analoghi rilevati dal 4 Censimento dell agricoltura (1990) mentre per il settore secondario, i servizi e la PA utilizzando i dati del 8 Censimento dell industria e dei servizi (2001) confrontati con quelli del 7 Censimento dell industria e dei servizi (1991). Per quanto riguarda l analisi del settore turistico, particolare importanza assumono gli approfondimenti specifici effettuati, anche con indagini di campo, nell ambito delle attività dei progetti della Misura 2.1. e 2.3. finanziati nell ambito del Progetto Integrato Grande Attrattore Cultura le Certosa di Padula Le dinamiche dell agricoltura Le attività agricole, al 2000, nel Vallo di Diano sono svolte da oltre aziende - pari al 10,4% di quelle provinciali e al 3% di quelle regionali - su una superficie aziendale di oltre 54 mila ettari pari al 16,6% di quella provinciale e al 6% di quella regionale - e su una superficie agricola utilizzata (SAU) di oltre 29 mila ettari pari al 15,3% di quella provinciale e al 5% di quella regionale. Tab. 4 - Aziende agricole, superficie aziendale e superficie agricola utilizzata (superficie in ettari) Comuni Aziende Aziende con allevamenti Superficie totale SAU % aziende con allevamenti / totale % SAU / superficie totale Atena Lucana ,70 491,12 40,7 53,8 Buonabitacolo ,52 901,49 46,8 43,4 Casalbuono , ,66 40,4 51,6 Monte San Giacomo , ,43 33,9 43,1 Montesano sulla Marcellana , ,85 58,6 52,8 Padula , ,21 44,9 56,9 Pertosa ,54 291,36 32,4 71,8 Polla , ,82 12,5 63,6 Sala Consilina , ,88 39,9 37,9 San Pietro al Tanagro ,46 395,59 36,7 64,1 San Rufo , ,72 77,3 67,3 Sant Arsenio ,51 436,16 63,9 53,2 Sanza , ,11 43,3 43,8 Sassano , ,09 82,3 78,1 Teggiano , ,62 78,1 78,5 Comunità Montana , ,11 48,0 54,4 Provincia di Salerno , ,25 27,5 57,3 Regione Campania , ,77 28,2 67,0 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT, Censimento generale dell agricoltura, Cfr. Comunità Montana Vallo di Diano-Lo scenario turistico mondiale, nazionale regionale e di prossimità - Quaderni del Progetto Studio della domanda e coordinamento dell offerta turistica del Vallo di Diano del PI GAC Certosa di Padula ; Comunità Montana Vallo di Diano-Il sistema produttivo del Vallo Diano: analisi strutturale e dinamiche a cura del progetto Sviluppo sostenibile nella filiera turistico-culturale PI GAC Certosa di Padula. 18

23 Il periodo è stato contraddistinto da una contrazione sia del numero di aziende (pari a -9,4%) che della superficie totale (-4,5%) e da un aumentato della superficie utilizzata (+0,7%). Grafico 12 - Variazione percentuale aziende agricole, superficie totale e superficie agricola utilizzata, Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Sala Consilina San Pietro al Tanagro Polla San Rufo Aziende Superficie totale SAU Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'agricoltura, 1990 e Un elemento saliente, che si evince dai dati dell ultimo Censimento dell Agricoltura, è la forte specializzazione del Vallo di Diano, rispetto agli altri territori agricoli della Provincia di Salerno e della Regione Campania, nella zootecnia. La percentuale delle aziende agricole con allevamenti è nel Vallo di Diano pari al 48% delle aziende agricole totali, mentre nella Provincia di Salerno e nella Regione Campania questa percentuale scende rispettivamente al 27,5% e 28,2%. In alcuni Comuni, le aziende con allevamenti sono assolutamente prevalenti rispetto al totale: Sassano 82,3%, Teggiano 78,1%, San Rufo 77,3%, Montesano sulla Marcellana 58,6%. 19

24 Con riferimento alle principali specie di bestiame allevate, si registrano, al 2000: - 18 mila capi bovini circa, pari al 29,3% e al 8,5% dei capi allevati nella provincia e nella regione; - 14 mila capi suini circa, pari al 33,3% e al 9,9% del totale provinciale e regionale; - 15 mila capi ovini, pari al 25,7% e 6,5% dei capi provinciali e regionali; - 5 mila capi caprini circa, pari al 14,1% e 9,6% dei capi provinciali e regionali; capi equini circa, pari al 20,4% e 8,8% dei capi provinciali e regionali. Grafico 13 - Gli allevamenti secondo le principali specie di bestiame. Peso % della Comunità Montana sulla Provincia di Salerno e sulla Regione, ,3 33,3 25,7 20,4 14,1 8,5 9,9 6,5 9,6 8,8 9,7 1,5 Bovini Suini Ovini Caprini Equini Allevamenti avicoli Peso % CM/Prov. Salerno Peso % CM/Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'agricoltura, Per quanto riguarda le specializzazioni dei Comuni, emerge che: - ad Atena Lucana si allevano quasi 7 mila capi suini pari al 47,7% della Comunità Montana; - a Teggiano, Montesano sulla Marcellana, Sassano e Padula si concentrano quasi 11 mila bovini pari al 60% dei capi della Comunità Montana; - a Montesano sulla Marcellana, San Rufo, Sanza e Padula si allevano circa 8mila capi ovini pari al 44% di quelli della Comunità Montana; - a Sanza si allevano oltre 1700 caprini pari al 37,2% della Comunità Montana; - a San Pietro al Tanagro si allevano oltre 20 mila capi avicoli. 20

25 Nell utilizzazione della superficie agricola emerge invece la notevole diffusione dei seminativi, ivi comprese le coltivazioni ortive e le colture foraggiere, in tutti i territori comunali, con una percentuale per la Comunità Montana pari al 22,0% della superficie totale (Provincia di Salerno = 17,3% e Regione Campania = 33,8%). Nelle aree pianeggianti del Vallo, servite anche da un impianto irriguo, la percentuale dei seminativi raggiunge percentuali ancora più elevate: 45,0% della superficie totale a San Pietro al Tanagro, 32,2% a Polla, 33,5% a Buonabitacolo, 31,4% ad Atena, 33,0% a Sassano, 31,8% a Teggiano. Grafico 14 - Distribuzione percentuale della superficie aziendale secondo l'utilizzazione dei terreni, ,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati permanenti e pascoli Arboricoltura da legno Boschi Sup. agraria non utilizzata Altra superficie Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'agricoltura,

26 La coltura della vite, dell olivo e di altre coltivazioni legnose è modesta: nel Vallo di Diano copre il 3,9% della superficie totale, contro il 20,1% nella Provincia di Salerno e il 20,2% della Regione Campania. Il solo Comune con una percentuale superiore a quella media provinciale è Pertosa con il 50,9%. In corrispondenza della prevalenza delle aziende con allevamenti, è molto estesa la superficie destinata ai prati permanenti ed ai pascoli: il 28,5% della superficie totale (Provincia di Salerno = 19,9% e Regione Campania = 12,9%), con percentuali fino al 44,2% a Sassano, 42,4% a Teggiano, 37,9% a Monte San Giacomo, 37,8% a San Rufo, 31,7% a Montesano sulla Marcellana. Le aree boschive, infine, assorbono circa 1/3 della superficie totale, pari a quella delle aree boscate della Provincia di Salerno. Nei Comuni di Buonabitacolo, Casalbuono, Sala Consilina e Sanza le aree boscate rappresentano una percentuale superiore alla media provinciale. Grafico 15 - Distribuzione percentuale della SAU secondo l'utilizzazione dei terreni, ,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Totale Cereali Coltivazioni ortive Seminativi Totale Vite Olivo Fruttiferi Prati perm. e pascoli Coltivazioni legnose agrarie Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'agricoltura,

27 2.3. Le dinamiche delle attività industriali La stabilizzazione demografica è il riflesso di dinamiche positive registrate nelle attività industriali. Nel corso del decennio si evidenzia, infatti, un aumento sia delle unità locali (+169) che degli addetti (+713) che ha riguardato sia le attività manifatturiera che le costruzioni. Il settore industriale ha quindi raggiunto, nel 2001, circa unità locali e addetti. Il 76,2% delle unità locali è costituito dalle attività artigianali che in quest area sono molto diffuse, più che in Provincia di Salerno (63,8%) e in Campania (51,3%). Tab. 5 - Unità locali delle imprese e addetti nell industria Industria Comuni Totale di cui: Attività manifatturiere di cui: Costruzioni U. L. Addetti U. L. Addetti U. L. Addetti Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT, Censimento dell industria e dei servizi, Lo standard addetti per abitanti nella Comunità Montana, nel 2001 pari a 73,0, è risultato superiore sia a quello provinciale (63,0) che regionale (58,3), grazie soprattutto al contributo del settore delle costruzioni. 23

28 Grafico 16 - Addetti nell'industria - Standard per abitanti 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Manifatturiero 1991 Manifatturiero 2001 Costruzioni 1991 Costruzioni 2001 Totale industria 1991 Totale industria 2001 Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'industria e dei servizi, 1991 e L attività manifatturiera è quella che ha maggiormente goduto di tassi di crescita elevati in termini di addetti, che sono passati da nel 1991 a nel 2001, con un incremento assoluto di 504 unità pari ad una variazione percentuale di +28,3%; mentre più contenuto è stato l aumento che ha interessato le unità locali (+12%) pari, nel 2001, a 615. La gran parte delle unità locali e degli addetti alle attività manifatturiere è localizzata lungo l asse viario Polla - Atena Lucana - Sala Consilina - Teggiano - Sassano - Padula -Buonabitacolo - Sanza - Montesano sulla Marcellana. Nell ambito delle attività manifatturiere hanno maggiore rilevanza: le industrie alimentari e delle bevande, con 141 unità locali e 514 addetti. L'industria lattiero-caseario, la più consistente in termini di addetti (236 per 39 unità locali), è concentrata nei Comuni Sassano, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, Teggiano e Montesano sulla Marcellana. Le attività di produzione, lavorazione e conservazione di carne e di prodotti a base di carne, che interessano 4 unità locali e 48 addetti, si svolgono nei Comuni di Atena, Teggiano e Polla. L'altra attività alimentare importante in termini di addetti è la panetteria (45 unità locali e 84 addetti) che si presenta in maniera diffusa sul territorio della Comunità Montana; l' industria della calzatura, con 36 unità locali e 338 addetti, che si concentra nei Comuni di Sassano, Sanza, Bonabitacolo, Montesano sulla Marcellana e Padula; la fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, di supporto alle attività di costruzioni, con 65 unità locali e 242 addetti, che si è sviluppata soprattutto nei Comuni di Padula, Montesano sulla Marcellana, Atena Lucana, Sala Consilina e Polla; l'industria del legno e dei prodotti in legno, in particolare la fabbricazione di porte e finestre in legno e la fabbricazione di altri elementi di carpenteria in legno e falegnameria per l edilizia, con 96 unità locali e 227 addetti, diffusa su tutto il territorio comunitario.

29 2.4. LE ATTIVITà TERZIARIE Il terziario, composto sia da imprese che da istituzioni, registra, al 2001, circa unità locali e addetti, con dinamiche di segno positivo rispetto al 1991, soprattutto per quanto riguarda gli addetti che sono aumentati di quasi 900 unità (pari al 9,7% in termini percentuali). L incremento consistente ha portato lo standard addetti ai servizi per 1000 abitanti della Comunità Montana a 163,9 (Provincia=162,3; Regione=162,9), recuperando le differenze che si registravano nel 1991 sempre rispetto alla Provincia e alla Regione. Le attività terziarie nelle quali risulta un livello di specializzazione nella Comunità Montana, misurato in termini di standard addetti per abitanti, superiore a quello medio provinciale e regionale, sono quelle destinate essenzialmente ad offrire servizi alla popolazione: servizi commerciali, con 52,4 addetti per 1000 abitanti contro 42,8 e 38,2 rispettivamente in Provincia di Salerno ed in Campania; servizi di istruzione, con 31,7 addetti per abitanti contro i 28,7 nella Provincia e i 29,8 nella Regione; servizi sanitari e sociali, con uno standard di 21,4 (19,4 nella Provincia e 19,2 nella Regione). In ordine alle attività terziarie che solitamente si diffondono in aree più strettamente urbane (attività immobiliari, intermediazioni finanziarie e monetarie, servizi alle imprese, servizi di trasporto, ecc.), destinate ad offrire principalmente servizi alle imprese, si registra una condizione di deficit nella Comunità Montana. Il divario negli standard è maggiore: nelle attività immobiliari, di noleggio, di ricerca e nelle attività professionali ed imprenditoriali: 13,6 rispetto al 20,6 nella Provincia e al 22,2 nella Regione; nei servizi di trasporto, magazzinaggio e comunicazione: 13,5, contro il 14,6 nella Provincia e il 15,7 nella Regione; nei servizi di intermediazione monetaria e finanziaria: 3,7 contro il 4,3 nella Provincia e il 5,0 nella Regione. Significativo è, inoltre, il divario registrato nei servizi legati al turismo, alberghi e ristoranti, per i quali lo standard nel Vallo di Diano è pari a 8,0 rispetto a 10,3 e 8,7 rispettivamente nella Provincia e nella Regione.

30 Tab. 6 - Un ità locali e add etti delle impres e e delle istituzioni per se ttore di attività economica, 2001 C ommercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio, e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, ecc P. A. e difesa; As sicurazione sociale obbligatoria Sa nità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici socialie personali Istruzione TOTALE U. L. Addetti U. L. Addetti U. L. Addetti U. L. Addetti U. L. Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti Atena Lucana Buonabitacolo A. Valori assoluti Ca salbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla S ala Consilina S an Pietro al Tanagro S an R ufo S ant'arsenio S anza S assa no Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Campania Atena Lucana Buonabitacolo B. Standard x 1000 abitanti 46,2 96,8 4,9 24,7 9,9 21,1 0,9 7,6 9,4 34,1 0,9 8,1 1,8 19,7 3,6 11,7 8,1 11,7 85,6 235,3 24,0 31,8 2,7 2,7 4,6 13,2 0,8 4,3 7,7 9,7 1,2 5,8 1,9 22,5 1,9 1,9 5,8 8,5 50,8 100,3 14,6 16,9 3,1 3,1 2,3 3,8 0,0 0,0 3,1 3,1 0,8 11,5 2,3 30,7 3,1 3,1 5,4 2,3 34,5 74,4 Ca salbuono Monte San Giacomo 11,3 11,3 3,6 6,5 2,4 3,6 0,6 0,6 4,2 4,8 0,6 8,9 1,8 15,5 3,0 3,0 3,6 1,8 30,9 55,9 Montesano sulla Marcellana 21,9 31,2 2,5 5,5 6,0 17,2 1,2 1,8 8,0 11,8 0,1 5,8 2,6 33,2 2,9 6,2 4,6 4,2 49,9 116,9 Padula 30,5 47,8 5,0 9,4 3,3 13,9 1,1 1,7 11,1 12,8 0,7 16,7 1,3 26,8 2,6 2,6 5,0 17,0 60,7 148,6 Pertosa 30,3 33,0 6,9 12,4 4,1 8,3 0,0 0,0 5,5 11,0 1,4 6,9 2,8 23,4 1,4 1,4 6,9 11,0 59,1 107,3 Polla 33,7 62,8 4,5 10,3 4,3 11,8 1,9 4,1 10,8 19,6 0,6 8,0 1,9 25,8 5,0 146,6 7,3 8,4 69,9 297,6 S ala Consilina 45,4 97,2 3,8 10,2 2,0 17,5 2,8 6,6 13,7 19,2 1,0 25,9 1,6 41,1 4,0 16,7 7,8 6,9 82,0 241,3 S an Pietro al Tanagro 26,2 37,2 7,3 17,1 4,3 15,2 2,4 3,0 10,4 11,6 0,6 7,3 1,2 9,8 2,4 3,0 6,7 3,0 61,6 107,3 S an R ufo 20,5 35,6 2,2 5,4 2,2 5,9 0,0 0,0 4,3 4,9 0,5 9,2 2,2 31,3 1,1 1,1 4,3 34,5 37,2 127,9 S ant'arsenio 20,0 26,2 4,4 7,3 1,1 6,2 2,5 4,4 12,7 13,4 0,7 12,0 2,5 105,7 5,5 59,2 5,1 4,4 54,5 238,7 S anza 21,0 28,6 2,3 5,3 1,3 2,7 1,0 1,7 5,7 6,7 0,7 9,0 0,7 21,0 2,0 1,7 3,7 2,7 38,3 79,2 S assa no 28,3 38,3 3,1 4,6 5,2 14,1 0,6 3,3 6,6 8,3 0,2 7,1 1,5 13,3 2,7 3,1 3,5 2,5 51,6 94,6 Teggiano 27,8 41,5 3,0 4,6 3,6 14,7 2,2 3,8 9,0 10,7 0,1 5,1 1,9 28,3 2,8 4,9 4,4 6,2 54,8 119,6 Comunità Montana 30,4 52,4 3,7 8,0 3,7 13,5 1,6 3,7 9,5 13,6 0,6 12,0 1,8 31,7 3,2 21,4 5,6 7,6 60,1 163,9 Provincia di Salerno 24,7 42,8 4,1 10,3 2,6 14,6 1,3 4,3 10,6 20,6 0,4 13,4 1,5 28,7 3,4 19,4 6,2 8,2 54,8 162,3 Campania 22,0 38,3 3,0 8,7 2,0 15,7 1,3 5,0 9,5 22,2 0,3 15,5 1,3 29,8 3,3 19,2 5,0 8,5 47,6 162,9 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento generale dell'industria e dei servizi, 2001.

31 La diffusione del terziario non è omogenea sul territorio della Comunità Montana. Si possono individuare, infatti, due gruppi di comuni utilizzando come spartiacque lo standard addetti ai servizi per 1000 abitanti medio della Comunità Montana, pari a 163,9: il primo, con standard superiore alla media, è composto da Polla, Sala Consilina, Atena Lucana e Sant'Arsenio. In questo gruppo si registrano forme di specializzazione in alcuni servizi: Polla si configura quale comune maggiormente terziarizzato, con uno standard in termini di addetti per 1000 abitanti pari a 297,6. I servizi maggiormente sviluppati nel comune sono i servizi commerciali (62,8), i servizi turistici (10,3), i servizi alle imprese (19,6) e soprattutto i servizi sanitari (146,6), per la presenza del presidio ospedaliero; Sala Consilina si situa al secondo posto (standard = 241,3), grazie soprattutto alla diffusione dei servizi commerciali (97,2), dei servizi alle imprese (19,2) e dei servizi di trasporto (17,5), dei servizi di intermediazione monetaria e finanziaria (6,6), della PA (25,9) e di servizi di istruzione (25,9); Atena Lucana si colloca sulla media della Comunità Montana, con forte specializzazione in tutti i servizi privati; Sant Arsenio, infine, registra uno standard di 105,7 nell istruzione. il secondo gruppo, con standard al di sotto della media, è composto da tutti gli altri Comuni. 27

32 Le istituzioni e la Pubblica Amministrazione All interno delle attività di servizi particolare importanza assumono quelle facenti capo alle istituzioni che, nel 2001, fanno registrare nella Comunità Montana 318 unità locali e circa addetti, con un trend, nel decennio intercensuario, positivo per le unità locali e negativo per gli addetti. Nonostante tale decremento, lo standard addetti alle istituzioni nella Comunità Montana (63) è superiore sia a quello provinciale (56,1) che regionale (59,5). Le istituzioni pubbliche, con 156 unità locali e addetti, sono concentrate nei settori dell istruzione (circa il 60% delle unità locali ed il 50% degli addetti), della Pubblica Amministrazione e della sanità. Da un punto di vista territoriale, le istituzioni facenti capo alla pubblica amministrazione sono concentrate a Sala Consilina (13 unità locali e 329 addetti), quelle dell istruzione sono più consistenti a Sala Consilina, a Teggiano e a Montesano sulla Marcellana, mentre le istituzioni sanitarie sono presenti a Polla (3 unità locali e 754 addetti), Sant Arsenio e Sala Consilina. Tra le istituzioni pubbliche sono prevalenti gli enti ministeriali (Inps, Polizia tribunali), con 101 unità locali e addetti, gli enti sanitari pubblici, con 9 unità locali e 964 addetti, e gli enti locali, con 36 unità locali e 528 addetti. Tab. 7 - Unità locali delle istituzioni pubbliche per settore di attività economica, 2001 Comuni P. A. e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici sociali e personali Altre attività TOTALE UL Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti UL Addetti Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT Censimento generale dell industria e dei servizi, L altra componente delle istituzioni, quelle no profit, conta 162 unità locali e 191 addetti. In termini di unità locali sono prevalenti le associazioni, riconosciute e non, mentre in termini di addetti sono prevalenti le cooperative sociali e le fondazioni. I settori in cui esse operano sono l istruzione (8 unità locali e 84 addetti), la sanità e i servizi sociali e personali (19 unità locali e 83 addetti) e gli altri servizi pubblici, sociali e personali (134 unità locali e 24 addetti). 28

33 Le attività turistiche Nonostante la rilevanza dei beni culturali, degli ambienti naturali e dei centri storici, le attività turistiche fanno registrare ancora un grado modesto di sviluppo. Risulta, infatti, dai dati Istat relativi sulla capacità ricettiva che al : - le strutture ricettive alberghiere sono 24 con posti letto, concentrate per oltre 3/4 nei comuni di Montesano sulla Marcellana (28,2%), Polla (18,9%), Atena Lucana (15,9%) e Sala Consilina (12,3%); - la maggior parte delle strutture alberghiere hanno 2 e 3 stelle, solo cinque ne hanno 4, nessuna struttura ha 5 stelle; - i posti letto nelle strutture extralberghiere sono 127, distribuiti su 14 strutture. Di questi 11 sono alloggi agrituristici, concentrati a Padula e Sala Consilina, e 3 sono alloggi in affitto, situati a Montesano sulla Marcellana e a Pertosa. Tab. 8 - Capacità degli esercizi per tipo di alloggio. Anno 2005 Comuni TOTALE 5 stelle, 5 stelle lusso e 4 stelle Esercizi alberghieri 3 stelle e 2 stelle 1 stella Residenze Turistico Alberghiere TOTALE Esercizi complementari e Bed & Breakfast Di cui: alloggi in affitto Di cui: agriturismi N. Letti N. Letti N. Letti N. Letti N. Letti N. Letti N. Letti N. Letti Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte S Giacomo Montesano s Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant Arsenio Sanza Sassano Teggiano Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Anno Dati più recenti non provenienti da fonti ISTAT mettono in evidenza un leggero incremento negli ultimi anni, delle strutture ricettive, soprattutto per quanto riguarda gli agriturismi ed i B&B. 29

34 CAPITOLO 3 PATRIMONIO ABITATIVO, DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE E SERVIZI 3.1. Premessa Il riconoscimento nelle dinamiche più recenti dell area del Vallo di Diano di processi di consolidamento delle caratteristiche tipiche delle strutture urbane rende necessario da un lato l individuazione delle principali tipologie del patrimonio edilizio, dall altro un inventario puntuale delle attuali dotazioni nel campo delle infrastrutture e dei servizi. Tali approfondimenti sono finalizzati all individuazione delle principali cause del deficit di dotazione il cui superamento rappresenta un passaggio obbligato per rafforzare le componenti urbane di una struttura insediativa già caratterizzata da forte e riconosciuta identità. Per l analisi del patrimonio edilizio sono stati utilizzati i dati più recenti rappresentati da quelli rilevati in occasione del 14 Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001), mentre l individuazione della dotazione e dei deficit di servizi è stata effettuata con una indagine, condotta sul campo attraverso rilevazioni dirette e utilizzo di testimoni privilegiati, finalizzata a coglierne gli elementi qualitativi. La ricognizione della dotazione attuale e dei deficit è stata condotta con particolare riferimento alle due componenti fondamentali che concorrono alla definizione delle caratteristiche urbane di un insediamento: - le infrastrutture ed i servizi per la qualità della vita dei residenti, che rappresentano altrettanti fattori di attrattività per le scelte individuali di insediamento degli abitanti; - le infrastrutture ed i servizi per la qualità degli ambienti economici, che rappresentano i fattori su cui si basano le scelte localizzative delle attività economiche. 30

35 3.2. Il patrimonio edilizio Il patrimonio edilizio, di cui dispone la popolazione del Vallo di Diano, ammonta, al 2001, a circa 26 mila edifici 8, di cui il 90% è utilizzato, o è adatto per essere utilizzato, a fini abitativi e/o per la produzione di beni o di servizi. Gli edifici ad uso abitativo sono quasi 22 mila e rappresentano il 94% di quelli utilizzati. Tab. 9 - Edifici per tipologia d uso e di utilizzo, 2001 COMUNI Totale Dati assoluti Totale = 100,0 Utilizzati Non Utilizzati Non Di cui per abitazione utilizzati TOTALE Totale Di cui per abitazione utilizzati TOTALE Atena Lucana ,0 90,0 5,0 100,0 Buonabitacolo ,0 86,5 11,0 100,0 Casalbuono ,4 80,1 7,6 100,0 Monte San Giacomo ,5 86,5 4,5 100,0 Montesano sulla Marcellana ,9 81,5 11,1 100,0 Padula ,8 89,1 6,3 100,0 Pertosa ,1 83,1 9,9 100,0 Polla ,3 85,1 9,7 100,0 Sala Consilina ,0 83,9 10,0 100,0 San Pietro al Tanagro ,3 85,8 12,7 100,0 San Rufo ,1 90,2 6,9 100,0 Sant Arsenio ,1 76,1 17,9 100,0 Sanza ,5 88,4 7,5 100,0 Sassano ,4 85,4 9,6 100,0 Teggiano ,3 82,2 12,7 100,0 Comunità Montana ,0 84,4 10,0 100,0 Provincia di Salerno ,3 88,3 6,7 100,0 Regione Campania ,8 88,7 6,2 100,0 Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati ISTAT, Censimento generale della popolazione, Si intende per edificio una costruzione: di regola di concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria struttura indipendente; contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all abitazione e/o alla produzione di beni e/o di servizi, con le eventuali relative pertinenze; delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso dall esterno. 31

36 Per quanto riguarda le caratteristiche degli edifici ad uso abitativo, emerge che prevalentemente: - sono a due piani fuori terra (il 63,7%) e solo in minima parte superano i 3 piani (1,9% contro il 6,8% ed il 7,1% a livello provinciale e regionale). Fanno eccezione i Comuni di Sala Consilina e Sanza dove la percentuale di edifici con più di 3 piani sale al 4%; - hanno uno o due interni per il 94% dei casi (e precisamente 79,9% e 14,1% nella Comunità Montana contro il 58% e 21,4% nella provincia e il 21,4% e il 22% nella regione); - sono costruiti in muratura portante o in calcestruzzo armato e solo in minima parte in altro materiale (14,11%) in linea con quanto fatto a livello provinciale e regionale. Il numero di abitazioni 9 disponibile complessivamente nella Comunità Montana Vallo di Diano, al 2001, ammonta a quasi 30 mila unità. Il trend relativo al numero di abitazioni intercettato dai due censimenti nel 1991 e nel 2001 è positivo (+7%), ma inferiore a quello registrato in provincia di Salerno ed in Campania (pari entrambi a +10,6%), soprattutto per l incremento notevole di abitazioni vuote (31,6%). Grafico 17 - Tasso di utilizzazione delle abitazioni, ,5 78,3 84,4 25,0 20,8 15,0 Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania 0,5 0,9 0,7 Abitazioni occupate da persone residenti Abitazioni occupate solo da non residenti Abitazioni vuote Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento della Popolazione e delle abitazioni, 2001 Il tasso di occupazione delle abitazioni da parte dei residenti è pari al 74,5%, inferiore sia al dato provinciale che a quello regionale ed anche rispetto allo stesso dato comunitario al Le abitazioni vuote rappresentano invece una quota considerevole pari ad ¼ del patrimonio abitativo. Tale percentuale supera il 30% a San Pietro al Tanagro, a Polla e a Monte San Giacomo; è invece inferiore al 20% a Teggiano (19,8%), Sassano (17,3%) e Casalbuono (11,2%). 9 Per abitazione si intende un alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e vani accessori): costruito con quei requisiti che lo rendono adatto ad essere dimora stabile di una o più persone, anche nel caso in cui una parte sia adibita ad ufficio (studio professionale, ecc.); dotato di almeno un accesso indipendente dall esterno (strada, cortile, ecc.), che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni, o da spazi di disimpegno comune (pianerottoli, ballatoi, terrazze, ecc.); separato da altre unità abitative da pareti; inserito in un edificio. 32

37 Per quanto riguarda il titolo di godimento, i 2/3 delle abitazioni sono occupate dai proprietari, per il 9,5% da persone in affitto e per il rimanente 14% da persone che ne usufruiscono ad altro titolo. In provincia di Salerno e in Campania si registra una percentuale maggiore di case in affitto rispettivamente pari al 19% e al 27,6%. Grafico 18 - Distribuzione percentuale delle abitazioni per titolo di godimento, ,7 69,2 61,9 27,6 Comunità Montana Provincia di Salerno 9,3 19,0 14,0 11,8 10,5 Regione Campania Proprietà Affitto Altro titolo Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento della Popolazione e delle abitazioni, 2001 Dall analisi dei dati relativi all epoca di costruzione delle abitazioni, rilevati al 2001, si evince che nel Vallo di Diano un patrimonio abitativo consistente, pari ad 1/5 delle abitazioni, è stato costruito prima del Successivamente, nei decenni e , si è registrata una ripresa dell attività edilizia, con la costruzione rispettivamente del 18% e del 16,6% delle abitazioni. Nell ultimo decennio è stato costruito invece solo il 7,6% delle abitazioni. Il confronto con i dati della Provincia e della Regione, fa emergere nella Comunità Montana una maggiore incidenza del patrimonio edilizio realizzato prima del 1945 e una minore incidenza delle abitazioni realizzate nel ventennio successivo. A partire dal 1972 la quota realizzata non presenta sostanziali differenze. 22,0 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 Grafico 19 - Distribuzione percentuale delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione, Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991 Comunità Montana Provincia di Salerno Regione Campania Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Istat, Censimento della Popolazione e delle abitazioni,

38 3.3. Infrastrutture e servizi per la qualità della vita La ricognizione delle infrastrutture per la qualità della vita (Allegato A3) è stata condotta con riferimento a tre categorie: - le infrastrutture ed i servizi civili che attengono la dotazione di base connessa alla presenza di insediamenti residenziali; - le infrastrutture e i servizi sociali che attengono alle opportunità offerte per il bene essere e per la crescita culturale e sociale dei cittadini; - le infrastrutture e i servizi di informazione, culturali e per il tempo libero la cui presenza e la cui differenziazione rappresenta uno degli elementi che più di altri caratterizzano le realtà urbane Infrastrutture e servizi civili A. Trasporti L analisi della dotazione e delle caratteristiche delle infrastrutture e dei servizi di trasporto ha permesso di evidenziare problematicità e punti critici che sono riportati di seguito: - l accessibilità al sistema della mobilità principale è soddisfacente per i comuni più vicini all asse autostradale A3 SA-RC ed in particolare ai caselli di ingresso mentre, per i centri localizzati in aree più distanti, l accessibilità trova una forte limitazione nel sistema stradale di ordine secondario che, per le caratteristiche orografiche del territorio e/ o per la sua funzione di assi di localizzazione insediativi e produttiva, hanno indici di percorribilità molto bassi; - la presenza di servizi e aree per la sosta veicolare non è adeguata soprattutto nei centri storici ove le difficoltà per la circolazione e sosta dei veicoli privati rappresentano una delle problematiche più rilevanti per una strategia di consolidamento delle loro funzioni residenziali; - la mancanza di un sistema di trasporto su ferro a partire dal 1986, anno della chiusura della ferrovia Sicignano-Lagonegro che attraversa longitudinalmente il Vallo di Diano. La chiusura, originariamente motivata dai lavori di elettrificazione della linea Battipaglia- Lagonegro, con la quale si sovrapponeva per circa 1,5 Km del tracciato, si è protratta oltre il termine dei lavori ed è diventata definitiva. Il servizio è assicurato da autobus e le infrastrutture e l armamento della linea versano oggi in uno stato di degrado e abbandono. Tutte le stazioni ferroviarie presenti sul territorio del Vallo di Diano nei comuni di Atena Lucana, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, Sassano-Teggiano risultano abbandonate ed in condizioni di conservazione precarie; - la mancanza di strutture di supporto logistico al trasporto su gomma che rappresenta l unica modalità di servizio pubblico disponibile nell area. Infatti, pur in presenza di spazi dedicati alla sosta di autobus di linea, nessuno di questi presenta servizi ai viaggiatori; si tratta per lo più di piazzali o aree di sosta posti lungo le strade mal attrezzati destinate agli autobus con itinerari interni all area del Vallo di Diano o con destinazioni regionali ed extraregionali; 34

39 - la presenza del servizio di trasporto urbano limitato al territorio comunale di pochi centri (Sala Consilina, Atena Lucana e Padula); - la carenza di servizi di taxi o noleggio auto che è presente solo in alcuni paesi (Polla, Sala Consilina ) generalmente solo con autista; - l inadeguatezza del servizio di trasporto pubblico di collegamento dei centri comunali interni all area. Infatti, se la mancanza di alternative modali al trasporto su gomma e la forte integrazione dell area rispetto alla localizzazione dei servizi fanno sì che il Vallo di Diano faccia registrare, al suo interno, il numero di movimenti giornalieri con autobus extraurbani tra i più elevati tra tutti i sistemi territoriali della provincia di Salerno 10, i servizi di collegamento intercomunale su gomma presentano carenze sia sotto il profilo della funzionalità che sotto quello dell adeguatezza. Infatti, le corse non sono frequenti e si concentrato in alcune fasce orarie generalmente coincidenti con gli orari di ingresso e uscita dalle scuole; - una scarsa diffusione dei servizi di corriere merci presente solo in alcuni centri. L analisi ha evidenziato altresì elementi meno problematici rappresentati: - dalla presenza di servizi di collegamento con altri centri della Regione (Salerno e Napoli principalmente) e con centri delle regioni limitrofe (Potenza) effettuati mediante autobus gestiti da operatori privati e organizzati generalmente su due o tre corse giornaliere 11 ; - dalla presenza di servizi di collegamento stagionali mediante autobus gestiti da operatori privati che permettono di collegare il territorio del Vallo di Diano con il centro termale di Contursi e con i principali centri balneari della costa tirrenica, in particolare quella Campana (Policastro, Capitello, Villamare, Sapri), Lucana (Maratea) e Calabra (Tortora, Praia a Mare, S. Nicola Arcella, Scalea, S. Maria del Cedro, Cirella, Diamante), organizzati generalmente su due corse giornaliere; - dalla presenza di servizi su gomma che collegano il Vallo di Diano con le altre città italiane extraregionali (Roma, Siena, Firenze, Pistoia, Torino, Milano). I collegamenti con Roma sono giornalieri, mentre quelli con le altre città hanno frequenza inferiore. Lo sviluppo di questi servizi trova una motivazione nella crescita della domanda espressa dagli universitari fuori sede è non è da escludere che la presenza di collegamenti diretti rappresenti uno dei fattori di scelta per la sede universitaria; - dalla presenza di collegamenti internazionali, anch essi svolti da autobus con frequenze settimanali e con una gamma di destinazioni abbastanza ampia. Infatti è disponibile un servizio di trasporto autobus che collega Sala Consilina con alcune città tedesche (Bonn, Colonia, Dortmund, Dusseldorf, Fellbach, Hagen, Karlsruhe, Koblenz, Singen), svizzere (Lucerna, Lugano, Shaffausen, Zurigo) e francesi (Nizza, Montecarlo, Menton); - una discreta diffusione delle agenzie di viaggi presenti in circa la metà dei comuni del Vallo di Diano. Alcune di queste, oltre ad offrire servizi di biglietteria svolgono anche attività di tour operator e già da tempo offrono pacchetti turistici legati alla visita dei luoghi del Vallo di Diano. 10 Dalle rilevazione effettuate nell ambito della predisposizione del Piano Provinciale dei Trasporti di Salerno, approvato con DCP n. 35 del 20/3/2002 i movimenti giornalieri intercomunali interni all area del vallo di Diano effettuati con autobus extraurbani sono pari a inferiori solo a quelli fatti registrare dall Area Urbana dell Agro Noverino (3.978). 11 Le destinazioni che fanno registrare il numero maggiore di movimenti giornalieri sono: l area di Potenza con 244 movimenti, e l area dell alta valle del Sele con 226 movimenti. 35

40 B. Igiene pubblica L analisi effettuata sulla presenza di reti e impianti per la distribuzione dell acqua potabile per usi civili e di reti ed impianti per lo smaltimento celle acque reflue derivanti da usi civili non ha individuato situazioni critiche:. Elementi di criticità sono emersi invece per quanto riguarda: - l efficienza degli impianti di depurazione delle acque reflue che, se pur presenti nella quasi totalità dei comuni, in alcuni casi depurano solo una parte dei reflui, in altri casi presentano problemi di efficienza legati sia alle tecnologie utilizzate sia alle modalità di gestione 12 ; - i servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani; infatti in un quadro regionale caratterizzato da situazioni non ancora risolte di forte criticità, è possibile rilevare la ridotta presenza di impianti di smaltimento che in situazioni di emergenza accolgono rifiuti provenienti da località esterne al Vallo. Particolarmente positiva risulta invece la situazione relativa alla raccolta differenziata la cui percentuale al 2005 nei comuni del Vallo si allinea a quella fatta registrare dai comuni appartenenti al Consorzio di Bacino SA3 che è pari al 42,93% (Unico caso in Campania di superamento della soglia del 35% così come previsto dal Decreto Ronchi). Questo dato è ancor più significativo se confrontato al dato medio provinciale (22,60%) e a quello regionale (10,6% ) 13. C. Energia La situazione dell approvvigionamento energetico non presenta particolari elementi di criticità. Infatti, la rete di fornitura di energia elettrica è presente in tutti i comuni ed adeguata mentre la rete di distribuzione gas metano serve la gran parte dei comuni se pur con qualche elemento di criticità in alcuni comuni. Sono presenti inoltre tre centrali di produzione di energia elettrica: - la centrale idroelettrica ad acqua fluente Grotta dell Angelo, realizzata nel 1907 e localizzata nel comune di Pertosa, ai piedi delle Grotte dell Angelo, che sfrutta le acque della sorgente interna alle grotte; - la centrale ad acqua fluente del Tanagro ubicata anch essa nel comune di Pertosa (SA). L impianto, rifatto nel 1975, per il suo funzionamento utilizza le acque del fiume Tanagro derivate dallo sbarramento in località Maltempo, nel comune di Polla; - la centrale fotovoltaica a sviluppo orizzontale della potenza di 0,5 MW (producibilità 0,63 Kwh) localizzata nel comune di Teggiano in località Difesa delle Margini. D. Comunicazioni Per quanto riguarda le comunicazioni, mentre da un lato non sono riscontrabili particolari criticità per quanto riguarda l estensione della rete telefonica fissa e la copertura per la telefonia cellulare presenta un buon grado di efficienza, dall altro si evidenziano carenze per quanto riguarda le infrastrutture di supporto ai collegamenti via internet. Infatti, circa 1/3 dei comuni non dispone di collegamenti a banda larga, mentre per un altro terzo dei comuni il servizio copre solo parzialmente le esigenze. A tal proposito va sottolineato come la recente emanazione da parte della Direzione Generale per i servizi di comunicazione elettronica e di 12 Fonte: Piano d Ambito ATO 4 Sele (2002) 13 Fonte: Rapporto Annuale sui Rifiuti Provincia di Salerno (2005) 36

41 radiodiffusione del Bando 14 per l attivazione dei servizi Broadband Wireless Access (BWA) 15 rappresenta l avvio per la soluzione dei problemi di collegamento in larga banda della popolazione residente in aree a bassa densità abitativa come il territorio della Comunità Montana Vallo di Diano. In particolare nel bando i comuni della Comunità Montana sono ricompresi, ai fini del raggiungimento dei punteggi minimi per il rilascio dei diritti d uso per l utilizzo delle frequenze assegnate, in due categorie: - comuni con popolazione inferiore a abitanti e privi di copertura 3G. Appartengono a questa categoria 9 comuni 16 ; - comuni con copertura 3G. Appartengono a questa categoria 6 comuni 17. Anche per quanto riguarda la copertura Tv l area non presenza particolari criticità come pure per la diffusione degli uffici postali che sono presenti in tutti i centri comunali anche con più sportelli. E. Commercio Per quanto riguarda la presenza di strutture commerciali gli elementi che caratterizzano la situazione de Vallo di Diano sono: - una diffusa presenza di strutture della grande distribuzione alimentare che sono presenti nei 2/3 dei comuni; - una ridotta diffusione di strutture commerciali della grande distribuzione no food e di centri commerciali che sono presenti solo in due comuni; - una forte presenza di strutture di vendita autoveicoli e di strutture commerciali complementari. F. Giustizia ed ordine pubblico Per quanto riguarda i servizi giudiziari e la dislocazione delle strutture per l ordine pubblico, rappresentate dalle sedi territoriali delle forze dell ordine, è possibile rilevare come le prime siano concentrate nel comune di Sala Consilina dove sono localizzati: il Tribunale ordinario, la Procura della Repubblica, la casa circondariale e l ufficio del Giudice di pace, mentre le seconde presentano un maggior grado di diffusione. Infatti, ci sono nel Vallo di Diano stazioni dei Carabinieri in poco più della metà dei comuni G. Uffici periferici dello Stato ed enti locali Dalle risultanze dell analisi condotta sulla dislocazione di questi servizi è possibile evidenziare una situazione caratterizzata dai seguenti elementi: - una forte presenza nel comune di Sala Consilina dei servizi decentrati regionali e dei servizi amministrativi: sono, infatti, presenti nel suo territorio l ufficio delle Imposte, la sede della guardia di Finanza, la sede dell Inps, la sede della Telecom, la sede dell Enel; 14 Il bando di gara per l assegnazione dei diritti d uso delle frequenze WiMax nella banda GHz è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 122 (5^ Serie Speciale) del 19 ottobre Il Broadband Wireless Access (BWA)è un sistema di radiocomunicazioni che consente di offrire al pubblico servizi di accesso a larga banda alle reti, tramite collegamenti via radio fra una singola stazione base localizzata in una posizione fissa e determinata ed un numero multiplo di stazioni utente collegate a detta stazione base. 16 I comuni sono: Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant Arsenio, Sanza, Sassano. 17 Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, Teggiano 37

42 - una maggior diffusione sul territorio delle sedi del corpo Forestale dello Stato presenti in un terzo dei comuni e dell ANAS presenti in 3 comuni; - la presenza di un polo di servizi a Padula, incentrato sulla CM e sui servizi da essa attivati (Catasto) nell ambito anche delle attività del P.I. G.A.C. Certosa di Padula. h. Impianti sportivi La dotazione di impianti sportivi dell area del vallo di Diano è caratterizzata dai seguenti elementi: - una buona diffusione di impianti e strutture (campi di calcio in erba e terra battuta, campi di calcetto) legati alla pratica del gioco del calcio, che nel territorio del Vallo di Diano è di sicuro lo sport più praticato; - una carenza di strutture sportive coperte per la pratica di sport di squadra (palazzetti dello sport) presenti solo in pochi comuni. Inoltre spesso si tratta di strutture realizzate in tempi non recenti e con caratteristiche tecnologiche non adeguate; - una sufficiente diffusione di palestre anche se si tratta per lo più di impianti non recenti al servizio di strutture scolastiche; - una carenza di impianti per la pratica del nuoto e degli sport acquatici. Infatti, è in esercizio soltanto una piscina di tipo olimpionico, ubicata nel comune di S. Rufo (Centro Sportivo Meridionale) ed una termale attiva solo stagionalmente, nel comune di Montesano sulla Marcellana. Si rileva, inoltre, la presenza di un altro impianto ubicato nel comune di Buonabitacolo, in fase di attivazione. Nell ambito delle strutture sportive un ruolo fondamentale riveste il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, uno dei più grandi del Sud, che si estende su un area complessiva di mq e dispone di 3 campi da tennis, di un campo di pallacanestro, di un campo di calcio con tribuna in cemento armato ed in gran parte coperta, di piscine coperte, di foresteria per gli atleti, di un centro direzionale con sala conferenze, di due ampi bungalows e di un Palazzetto dello Sport. I. Verde pubblico e attrezzature collettive Per quanto riguarda il verde pubblico e le attrezzature collettive la situazione rilevata è caratterizzata: - dall assenza nei centri abitati di spazi verdi attrezzati di dimensioni significative mentre più diffusi sono spazi verdi attrezzati di dimensioni modeste; - dalla presenza nelle aree esterne ai centri di aree verdi attrezzate per attività del tempo libero spesso posizionate nelle vicinanze di poli di attrazione storico-naturalistici; - da una buona diffusione in tutti i comuni del Vallo di Diano di spazi scoperti destinati ad ospitare mercati anche se il livello di attrezzatura è modesto e spesso inesistente mentre limitata è la presenza di mercati coperti.

43 Infrastrutture e servizi sociali. A. Istruzione Il sistema scolastico del Vallo di Diano è caratterizzato da una diffusione capillare delle scuole materne ed elementari presenti in ogni comune e da una distribuzione più irregolare degli asili nido, delle scuole medie inferiori e delle scuole secondarie superiori. Infatti, la presenza di asili nido comunali è limitata a pochi centri e in un caso l asilo nido è gestito da un ordine religioso, mentre le scuole medie non sono presenti in tutti i comuni del Vallo. Per quanto riguarda le scuole secondarie superiori, il Vallo di Diano presenta una gamma completa per quanto riguarda i tipi di istituto e gli indirizzi. Infatti, ad eccezione del Conservatorio, sono presenti istituti professionali, tecnici, istituti magistrali e licei con un ampia gamma di indirizzi. La recente riorganizzazione del settore scolastico, avvenuta a livello nazionale, ha visto un accorpamento delle varie scuole presenti nel Vallo di Diano, in Istituti di Istruzione Superiore, che hanno tutti la sede centrale e le sezioni associate nel comprensorio. Gli Istituti si concentrano nel comune di Sala Consilina, fatta eccezione per l I.I.S. P. Leto di Teggiano e l I.I.S A. Sacco di Sant Arsenio, mentre a Padula ha sede il liceo scientifico C. Pisacane. Gli Istituti di Istruzione Superiore sono costituiti da Sezioni associate, talvolta distaccate dalla sede centrale. Abbiamo, infatti, Scuole Superiori anche a Montesano sulla Marcellana e Polla, che fanno riferimento ad Istituiti di Istruzione superiore con sede a Sala Consilina. La dotazione di Scuole Superiori del Vallo di Diano è dunque la seguente: - Istituto d Istruzione secondaria Superiore Domenico De Petrinis di Sala Consilina 18 che comprende le seguenti sezioni associate: Istituto Tecnico per il Turismo di Montesano sulla Marcellana, con indirizzo Tecnico/ Operativo, Istituto tecnico per Geometri di Sala Consilina, con indirizzo Tecnico/Scientifico, Istituto Professionale per l Agricoltura e l Ambiente di Sala Consilina, con indirizzi tecnico/professionale, Operatore Agroindustriale, Agrotecnico. - Istituto d Istruzione secondaria Superiore Marco Tullio Cicerone di Sala Consilina 19 che comprende le seguenti sezioni associate: Istituto Professionale per i Servizi Commerciali di Polla, con diploma di qualifica in: - Operatore della Gestione Aziendale e Operatore dell Impresa Turistica - Tecnico della Gestione Aziendale e Tecnico dell Impresa Turistica, Tecnico Gestione Aziendale Informatica e Tecnico Servizi Turistici), Liceo Classico di Sala Consilina, con indirizzo tradizionale ed indirizzo informaticolinguistico. 18 Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 200/2006 è pari a Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 200/2006 è pari a 70

44 - Istituto di Istruzione secondaria Superiore Gerolamo Gatta di Sala Consilina 20 che comprende le sezioni associate: Istituto Tecnico Industriale di Sala Consilina con indirizzo elettrotecnico e automazione; Istituto Professionale industria e Artigianato di Sala Consilina con indirizzo Tecnico delle industrie elettriche, Tecnico delle industrie meccaniche, Tecnico dei sistemi energia. - Istituto di Istruzione secondaria Superiore A. Sacco di Sant Arsenio 21 che comprende le seguenti sezioni associate: Istituto Tecnico Commerciale di Sant Arsenio con indirizzo giuridico economico aziendale e programmatori; Istituto Professionale per i servizi alberghieri e ristorazione di Sant Arsenio con indirizzo tecnico servizi turistici e tecnico servizi ristorazione. - Istituto di Istruzione secondaria Superiore P. Leto di Teggiano 22 che comprende le seguenti sezioni associate: Ex Istituto e scuola magistrale con indirizzo Linguistico, Scientifico tecnologico e socio psicopedagogico; Liceo Artistico con indirizzo ordinario o rilievo e catalogazione. - Liceo Scientifico C. Pisacane di Padula 23 (con indirizzo normale, linguistico, informatico). Quasi tutti gli istituti, hanno una buona dotazione di laboratori specifici per le varie discipline (informatica, chimica, scienze, lingue, ecc.) oltre che strutture come la palestra, la biblioteca e le aule multimediali. Parallelamente all offerta scolastica si sviluppa nei comuni di Sala Consilina, Padula e Teggiano la presenza di istituti e centri di formazione professionale di tipo pubblico e privato. Buona parte dei centri di formazione professionale di tipo privato svolgono attività di scuole professionali per estetiste e parrucchiere. Altri centri di formazione di tipo privato svolgono attività formative in campo informatico. L unico centro di formazione pubblico, situato a Teggiano, è la sede distaccata della Regione Campania - Settore Formazione. B. Servizi sanitari L offerta di servizi sanitari è incentrata sulla struttura ospedaliera Luigi Curto con le due strutture localizzate a Polla e Sant Arsenio 24 che complessivamente dispongono di n. 247 posti letto. 20 Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 2005/2006 è pari a Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 2005/2006 è pari a Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 2005/2006 è pari a Il numero di alunni iscritti per l anno scolastico 2005/2006 è pari a Prima Ospedale Civile della SS. Annunziata. 40

45 Il presidio ospedaliero, fa riferimento alla direzione sanitaria situata a Vallo della Lucania e offre una gamma abbastanza articolata di servizi. 25 L offerta di servizi sanitari presenta le principali carenze nel campo dell assistenza ai minori, agli anziani e ai disabili, garantita da presidi settimanali in tutti i comuni del comprensorio come previsto dal Piano Sociale di Zona Diano-Bussento Ambito S4. Va comunque sottolineato come siano presenti a Padula, Sala Consilina e Sant Arsenio strutture di tipo privato destinate agli anziani. I servizi specialistici sono assicurati da due poliambulatori pubblici, localizzati a Polla e a Sala Consilina oltre che dalle strutture di Guardia Medica che non sono presenti in tutti i comuni del Vallo. Per quanto riguarda la presenza di strutture mediche private di tipo specialistico, da una ricognizione effettuata nei vari comuni, si riscontra una ridotta articolazione delle specialità offerte, quasi completamente rappresentata da quelle dentistiche, ginecologiche ed oculistiche. Anche i laboratori per le analisi cliniche sono presenti solamente a Sala Consilina con una struttura privata e a Polla e Sant Arsenio, con strutture private e strutture pubbliche che fanno riferimento ai presidi ospedalieri. La disponibilità dei posti letto rispetto al bacino di utenza non è adeguata al numero di abitanti del Vallo di Diano 26. A fronte di una carente disponibilità di posti letto, la struttura ospedaliera ha attivato delle nuove modalità organizzative di erogazione dei servizi di assistenza rappresentate dal day hospital (non c è pernottamento) e dal day surgery (si prevede il pernottamento per l osservazione post-operatoria). questi modelli che hanno ridotto l esigenza dei ricoveri e gli interventi chirurgici, praticati secondo tali modalità organizzative, riescono a garantire un buon grado di efficienza ed efficacia delle risorse umane e tecnologiche. Tale modello organizzativo limita la dotazione di strutture per i casi più gravi che necessitano di degenze più lunghe: infatti, in questi casi i pazienti vengono trasferiti nelle strutture ospedaliere di Napoli, Potenza o Salerno, a seconda delle patologie. C. Servizi socio-assistenziali Per quanto riguarda i servizi socio assistenziali presenti sul territorio della Comunità Montana, il riferimento è rappresentato dal Piano sociale di zona relativo all ambito S4 Vallo di Diano 25 Scienze Mediche: Medicina Generale (Day Hospital); Oncologia Hospice; Fisiopatologia Respiratoria (Day Hospital); Geriatria (Day Hospital); Nefrodialisi (Day Hospital); Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva; Malattie Infettive (Day Hospital). Scienze Chirurgiche: Chirurgia Generale e D Urgenza (Day Surgery); Urologia (Day Surgery); Otorinolaringoiatria (Day Surgery); Oculistica (Day Surgery); Odontostomatologia Scienze Neurologiche: Neurologia (Day Surgery) Medicina Cardiovascolare: Cardiologia - UTIC (Day Hospital) Scienze Neurologiche: Neurologia (Day Surgery) Materno Infantile: Ostetricia e Ginecologia (Day Surgery); Pediatria Nido (Day Hospital) Ortotraumatologico: Ortopedia e Traumatologia (Day Surgery); Riabilitazione Intensiva Emergenza: Anestesia e Rianimazione; Medicina d Urgenza, Pronto Soccorso e Osservazione Breve Salute Mentale: Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura Servizi Generici: Patologia Clinica; Servizio Immunotrasfusione; Anatomia Patologica; Radiodiagnostica; Farmacia 26 La legge n.405 del 16 Novembre 2001 sugli interventi urgenti in materia di spesa sanitaria, stabilisce che la dotazione globale di n. 5 posti letto per 1000 abitanti.

46 Tanagro 27, messo a punto in base alle indicazioni della Legge Quadro per la Realizzazione del Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali (L. 328/00, artt. 18 e 19), al Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali /2003, alle Linee di programmazione Regionali e alla Circolare n del 5 ottobre 2001 della Giunta Regionale della Campania. Sulla base del quadro normativo prima delineato i Piani Sociali di Zona rappresentano lo strumento primario del processo allargato di progettazione partecipata e di riordino del sistema integrato dei servizi e degli interventi previsto dalla legge. In particolare le direttive Regionali individuano il Piano Sociale di Zona come lo strumento fondamentale tramite il quale i Comuni, associati negli ambiti territoriali, con il concorso di tutti i soggetti attivi nella progettazione, disegnano il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali con riferimento agli obiettivi strategici, agli strumenti realizzativi e alle risorse da attivare, di norma, attraverso l accordo di programma. Il territorio di riferimento del Piano Sociale di Zona Ambito territoriale S4 Comune capofila Sala Consilina (SA) 28, comprende tre Comunità Montane e coincide con il Distretto Sanitario Sala Consilina Polla dell ASL SA3 e con il Distretto Scolastico n. 61. Il Piano di Zona si fonda sul presupposto che il nuovo Welfare: - deve necessariamente tendere verso percorsi di vera partecipazione sociale al fine di dare risposte efficaci e non precostituite su stantie impostazioni emergenziali; - deve perseguire un ottica di prevenzione quale vero momento per costruire identità dei servizi sociali capaci di interazioni e di integrazione; per restituire dignità alle persone attraverso risposte individualizzate, che non ristagnino nella miopia spesso utilitaristica del bisogno, ma che siano capaci di accogliere la persona nella sua interezza ed accompagnarla nella sua piena attualizzazione. Su tale linea il Piano Sociale di Zona ha operato nelle precedenti annualità consentendo l ulteriore consolidamento del sistema di offerta di servizi, la cui realizzazione si è concretizzata attraverso gli obiettivi strategici, gli strumenti attuativi e le risorse attivate. Il Piano Sociale di Zona ha raggiunto ulteriori e significativi traguardi per la costruzione di un welfare locale proteso al rafforzamento del sistema integrato di interventi e servizi sociali. La linea programmatica seguita è stata incentrata prioritariamente su criteri di continuità circa i servizi già attivati; continuità, quale principio imprescindibile per la reale costruzione di una cultura dei servizi che, attraverso azioni sistematiche e giammai occasionali, possa orientare la definizione e la realizzazione di un modello sociale denso di principi portanti e basato sull idea di un possibile cambiamento. Peraltro, un sistema da tempo imperniato su metodologie spesso desuete o peggio ancora desunte da impostazioni patologizzanti che, nel tentativo di rispondere ai bisogni, restano imbrigliate nella emergenzialità, rischia di non trovare il proprio orizzonte e con esso il senso delle azioni da rivolgere alla persona. 27 L ambito S4 Vallo di Diano-Tanagro ha come Comune Capofila Sala Consilina, ed è costituito da 19 Comuni di seguito elencati: Atena Lucana, Auletta, Buonabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Petina, Polla, Sala Consilina, Salvitelle, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano 28 L Ambito territoriale S4 è stato costituito ai sensi dell art. 30 D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle leggi sull Ordinamento degli Enti Locali a norma dell art. 31 della Legge 3 agosto 1999, n. 265) 42

47 Ovviamente, passare dal bisogno alla persona implica un lento e graduale procedere, capace di andare oltre le svariate e molteplici proclamazioni di diritti e di principi, per costruire un substrato culturale in grado di garantire la reale affermazione di valori protesi al rispetto, alla dignità, alla giustizia sociale, alla partecipazione e quindi alla promozione/costruzione di un reale sistema solidale. La concreta realizzazione di quanto espresso nei principi a base del Piano Sociale di Zona trova un presupposto nel rafforzamento infrastrutturale del territorio di riferimento, basato sulla stretta collaborazione tra Enti, come nel caso del raccordo tra Piano Sociale di Zona S4 e Comunità Montana Vallo di Diano. Il Piano sociale di zona individua sul territorio della Comunità Montana una articolazione dei servizi per aree di intervento e per servizi che si riporta di seguito: RESPONSABILITA FAMILIARI Casa di accoglienza per donne in difficoltà e per i loro figli minori (Atena Lucana) Assistenza domiciliare di sostegno alla famiglia e alla genitorialità (tutti i comuni) Servizi di prossimità (tutti i comuni) Servizi per l affido familiare (Sala Consilina) Servizi per l adozione nazionale ed internazionale (Sala Consilina) Borse lavoro (tutti i comuni) DIRITTI DEI MINORI ANZIANI Pronto intervento sociale (tutti i comuni) Servizio temporaneo e territoriale (attività ricreative, sociali, culturali) (tutti i comuni) Servizi di sensibilizzazione, aggiornamento, informazione e documentazione Maltrattamento e abuso (Sala Consilina) Centro Sociale Polifunzionale per Anziani (Atena Lucana, Buonabitacolo, Monte San Giacomo, Pertosa, Polla, Sant Arsenio, Sanza, Teggiano) Gruppo appartamento (Sassano) Assistenza domiciliare sociale per Anziani (tutti i comuni) Telesoccorso (tutti i comuni) Telefonia Sociale (tutti i comuni) IMMIGRAZIONE Centro interculturale immigrati Sportelli informativi (Padula, Polla, Sala Consilina) Centro di prima accoglienza immigrati (Padula) 43

48 CONTRASTO ALLA POVERTA Pronto intervento sociale (tutti i comuni) Contributi economici diretti ad integrazione del reddito (tutti i comuni) DISABILITà E SALUTE MENTALE Centro Diurno Socio educativo (Sala Consilina) Centro Sociale polifunzionale Don Bosco- (Polla) Assistenza domiciliare sociale per disabili (tutti i comuni) Servizio di assistenza scolastica (Polla) Borse lavoro (tutti i comuni) SERVIZI PER IL WELFARE DI ACCESSO Segretariato Sociale e Antenne Sociali (tutti i comuni) Nell ambito di tale quadro sono state individuate 29 le principali strutture con finalità sociali che, a partire da indispensabili sinergie istituzionali, potranno contribuire allo sviluppo complessivo del territorio. L emergere di nuovi bisogni, in termini di assistenza sociale, di orientamento, di ospitalità, ecc. hanno portato alla definizione di nuovi provvedimenti legislativi tesi ad individuare le strutture sociali di maggiore rilevanza sia residenziali che semiresidenziali. Gli interventi previsti, a partire dalle strutture esistenti, riguardano la creazione di nuove strutture, inserite in un contesto evolutivo dell asse bisogni sociali servizi sociali strutture eroganti. L inquadramento delle risposte ai bisogni sociali in termini strutturali, consente l individuazione di poli territoriali che possono essere riferimento per le popolazioni, avvicinando sempre di più il centro di erogazione dei servizi sociali all utente finale. Questa metodologia ha portato all individuazione di un centro sociale polivalente, a cui possono riferirsi le molteplici e quotidiane esigenze (asilo nido, ludoteca, point informativi su lavoro, erogazione di prestazioni sociali, centri informagiovani, spazi aggregativi per giovani ed anziani, ecc.) da situare in tutti Comuni del Vallo di Diano. In secondo luogo sono stati definiti 4 nodi territoriali ove allocare strutture per l erogazione di servizi sociali più impegnativi dal punto di vista dell organizzazione rispondenti ad un bacino di utenza sovracomunale. Infine è stata definita un azione trasversale, attuata attraverso la ristrutturazione e il riutilizzo, per scopi sociali, di Stazioni ferroviarie da tempo dismesse; ciò anche al fine di possibili e future risposte a problemi di mobilità dei cittadini del comprensorio (eventuale riattivazione della tratta ferroviaria Polla Casalbuono) problemi, peraltro, già marcatamente avvertiti dall intera popolazione e che ricadono ancor più pesantemente sulle fasce deboli della comunità locale, quali persone anziane e disabili. 29 Piano degli interventi infrastrutturali programmati dal Piano Sociale di Zona Ambito Territoriale S4 Vallo di Diano - Tanagro comune capofila Sala Consilina (sa) 44

49 Il quadro sintetico degli interventi previsti è riportato nella tabella seguente: LOCALIZZAZIONE INTERVENTI Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano 1 Gruppo appartamento Residenza per persone anziane non autosufficienti Centro socio educativo diurno per persone disabili Comunità terapeutica per dipendenze Campi estivi e/o campi scuola (n. 6) Strutture residenziali per donne con figli minori Asilo nido / Centro per l infanzia / Ludoteca Centro cottura / Vestiario / Commercio equo solidale Centro Sociale Polifunzionale Centri sociali di accoglienza Ostelli per la gioventù Centri di accoglienza per persone immigrate 11 Ufficio del Piano Sociale di Zona e Segretariato Sociale 45

50 C. Pubblici esercizi Gli esercizi pubblici presenti nel Vallo di Diano sono diffusi in tutto il comprensorio. Le differenti tipologie di strutture si distribuiscono però in maniera non uniforme tra i comuni. Gli alberghi, i ristoranti e le trattorie/pizzerie hanno una distribuzione più omogenea in tutto il comprensorio mentre gli agriturismo, i bed & breakfast, gli affittacamere, i pub e le birrerie sono in numero minore e si distribuiscono in maniera non omogenea. Dalla ricognizione effettuata è possibile affermare come la gran parte delle strutture, fatta eccezione per i ristoranti che si occupano di cerimonie e per alcuni pub, hanno dimensioni piuttosto ridotte. Va osservato infine come i pub e le pizzerie, per accentuare la propria attrattività, hanno sede in singolari costruzioni di tipo moderno ed offrono diversi tipi di intrattenimento serale (ballo, karaoke, piano bar); per queste caratteristiche stanno diventando un punto di riferimento anche per i giovani delle aree limitrofe al Vallo di Diano. Non sono presenti nel Vallo di Diano villaggi turistici e campeggi ma sono state realizzate delle aree attrezzate per i camper a Padula e San Rufo. Le aree, gestite da privati o dal comune, sono a pagamento come accade per quella posta presso il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Di recente, forse anche per gli incentivi promossi dal P.I. G.A.C. Certosa di Padula e per il notevole interesse per il turismo di tipo rurale, si è sviluppata una offerta innovativa turistica per la zona, rappresentata dagli agriturismo, dagli affittacamere e dai bed&breakfast, presenti in quasi tutti i comuni del Vallo di Diano Infrastrutture/servizi di informazione, cultura e divertimento. Nel Vallo di Diano, la distribuzione della carta stampata è garantita dalla presenza in tutti i comuni, di edicole. Vengono distribuiti quotidiani nazionali e locali anche editi in aree vicine come quella lucana. Le edicole fanno riferimento all unico centro di distribuzione di Polla che si occupa delle attività di deposito e smistamento di riviste, periodici e quotidiani. Le notizie locali relative al Vallo di Diano trovano spazio, spesso insieme a quelle degli Alburni e/o del Cilento, in spazi dedicati all interno dei quotidiani a diffusione provinciale come la Città, il Corriere del Mezzogiorno, Cronache del Mezzogiorno mentre è riservata una pagina al Vallo di Diano in quotidiani lucani come La Nuova, che viene distribuita in tutto il comprensorio allegata al quotidiano Il Mattino. Un canale sempre più importante per la diffusione delle notizie locali è rappresentato dai giornali on line che cominciano ad avere una diffusione significativa sia per quanto riguarda il numero sia per quanto riguarda le utenze. Le notizie di cronaca relative al Vallo di Diano, vengono fornite a tutte le testate da corrispondenti e da giornalisti locali. L unica emittente televisiva è ITALIA DUE TV che, però, ha sedi in più comuni del Vallo dove vengono registrate trasmissioni televisive per l intrattenimento, l informazione giornalistica e la comunicazione delle attività di alcuni Enti come la Comunità Montana Vallo di Diano che gestisce un proprio spazio televisivo: DENTRO LA CITTà. Le emittenti radiofoniche sono tre e si caratterizzano per una diffusione più ampia del semplice comprensorio del Vallo di Diano. Pertanto le informazioni e le notizie di cronaca fanno riferimento anche alle aree limitrofe.

51 Per la presenza dei ripetitori tv di Caggiano, di Teggiano e di Lagonegro, la copertura televisiva è completa per gli utenti locali che riescono a vedere sui propri schermi televisivi anche trasmissioni delle regioni Basilicata e Puglia. La mancanza di strutture teatrali e strutture per concerti, impedisce l inserimento del Vallo di Diano nei grandi circuiti nazionali dello spettacolo. questa carenza infrastrutturale, non ha limitato però l interesse, da parte dei cittadini, rispetto a discipline artistiche come il teatro, la musica, ecc. Numerose sono, infatti, le manifestazioni e le rassegne teatrali che vengono gestite e praticate a livello amatoriale da compagnie teatrali di dilettanti. Per le rappresentazioni, fatta eccezione per gli spazi della Certosa di San Lorenzo, sono utilizzate strutture adattate di volta in volta alle esigenze; si tratta di strutture comunali indicate come Centri Polivalenti sociali e culturali, oppure di sale attrezzate presso istituti scolastici, come avviene a Sala Consilina nell Auditorium dell Istituto De Petrinis, oppure, infine, di sale multifunzionali come quella del MUSEO MIDA a PERTOSA, del Palazzo Storico Marone di Monte San Giacomo, del Convento di San Francesco a Padula o come quella del Centro sociale Don Bosco di Polla. Nel Vallo di Diano ci sono solo due cinema, il Cinema Adriano di Sala Consilina ed il Cinema Apollo 11 di Montesano sulla Marcellana, entrambi con una sola sala per la proiezione dei film. Nel Vallo di Diano non esistono strutture dedicate per lo svolgimento di convegni, riunioni, incontri fatta eccezione per il centro Conferenze a Pertosa situato nel MUSEO MIDA. Vengono utilizzate a tale scopo le aule consiliari delle sedi comunali o quelle di alcuni grandi alberghi, o ancora quelle dei Centri Polivalenti e/o dei Centri Sociali situati sul territorio. Le strutture museali presenti sul territorio sono numerose, ma, ad eccezione de il Museo Archeologico della Certosa, il MUSEO MIDA di Pertosa, il Museo Archeologico di Atena Lucana hanno orari di visita limitati, quando non sono visitabili solo su prenotazione. Per quanto riguarda la gestione, alcuni musei, come la Casa-Museo di Joe Petrosino, sono di proprietà privata, mentre il Museo Diocesano è gestito dalla Curia di Teggiano. I musei presenti nell area sono: - Casa-Museo Joe Petrosino (Padula); - Museo Archeologico della civiltà della Lucania Occidentale (Padula); - Museo Archeologico (Atena Lucana); - Museo di Geologia - Mida- (Pertosa); - Museo Diocesano - Chiesa di S. Pietro (Teggiano); - Museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano (Teggiano); - Museo delle erbe (Teggiano); - Museo Civico Sopravvivenze dell Artigianato (Montesano sulla Marcellana). Per quanto riguarda la presenza di biblioteche, seppur tutti i comuni del Vallo prevedano nel proprio statuto la Biblioteca Comunale, e le biblioteche scolastiche siano presenti in molte scuole, si distinguono, per funzionalità e dotazione libraria, la biblioteca Comunale Carlo Nisi

52 di Sala Consilina, la biblioteca Comunale D.L. Milani di Polla e le Biblioteche gestite dalla Diocesi come quella di Montesano sulla Marcellana e Teggiano. La Biblioteca Comunale di Sala Consilina è stata istituita quasi trenta anni fa ed ha sede nel Palazzo storico della Grancia Certosina. La biblioteca ha un patrimonio librario di volumi, ha cataloghi cartacei (schede suddivise per autore, soggetto e topografia) e on-line, effettua prestiti a livello locale ed è aperta tutti i giorni della settimana (tranne la Domenica) di mattina e di pomeriggio. La Biblioteca Comunale D.L. Milani di Polla è stata istituita nel 1974 ed ha un patrimonio di circa volumi, con una sezione di volumi in Braille. I cataloghi, cartacei e on-line sono suddivisi secondo il criterio per autore, per soggetto, sistematico e topografico. L accesso è libero, l apertura è garantita in tutti i giorni della settimana (tranne la domenica) e si effettuano prestiti a livello locale. La Biblioteca Parrocchiale Mons. Antonio Pascale (fondata nel 1997), che ha sede a Montesano sulla Marcellana presso Chiesa S. Maria di Loreto, ha una dotazione di circa volumi tra cui testi dell Ottocento e carte geografiche. L accesso alla biblioteca è libero, l apertura è garantita in tre giorni settimanali e si effettuano prestiti locali e nazionali. La Biblioteca Ecclesiastica fondata nel 1908 ha sede a Teggiano nell edificio monumentale del Seminario Diocesano. La biblioteca ha un patrimonio di circa volumi tra cui numerose pergamene, 2 incunaboli, numerose edizioni del Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento e periodici. L accesso alla biblioteca è libero ed è aperta ogni giorno, dal Lunedì al Venerdì 30, solo di mattina. Nel Vallo di Diano è molto ridotta la presenza di librerie. Fino a poco tempo fa, si distribuivano solo i testi scolastici presso le cartolibrerie; l acquisto di libri non scolastici, per ordinazione presso le cartolibrerie oppure per posta. Solo di recente sono state aperte tre librerie a Sala Consilina, Polla e Monte San Giacomo. Dagli elementi fin qui evidenziati la dotazione di servizi culturali del Vallo di Diano, presenta significative carenze riconducibili da un lato alla circostanza che vede le numerose iniziative, che pure si svolgono, caratterizzate da una forte connotazione ludica e ricreativa dall altro alla mancanza di strutture dedicate che impedisce il consolidamento di tali attività e, come già evidenziato in precedenza, esclude il Vallo di Diano dai grandi circuiti culturali e degli eventi di spettacolo. Infine, per quanto riguarda il divertimento, rimangono molto diffusi, come luoghi per lo svago, le sale da biliardo, le sale giochi spesso adiacenti ai numerosi bar. I luoghi e le strutture per il divertimento giovanile sono pochi e concentrati nei comuni di Atena Lucana, Polla, Sala Consilina, Sant Arsenio e S. Pietro al Tanagro. In questi comuni ci sono i pochi pub e birrerie della zona che però hanno dimensioni piuttosto elevate. In particolar l unica discoteca, situata ad Atena Lucana, che ha una capienza di circa 1000 persone, è diventata un punto di riferimento non solo per i giovani del Vallo di Diano ma anche delle zone vicine. 30 Fonte: Regione Campania-Il portale dei beni e delle attività culturali. 48

53 3.4. INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA qualità DEGLI AMBIENTI ECONOMICI. La ricognizione delle infrastrutture per la qualità degli ambienti economici è stata condotta in riferimento agli elementi che l esperienza dei distretti produttivi ha evidenziato come fattori di successo nei processi di crescita degli insediamenti produttivi e di consolidamento della competitività di un territorio. Tali elementi sono riconducibili al settore della logistica industriale, supportato da livelli di accessibilità adeguata, ai servizi a supporto delle attività di approvvigionamento dei prodotti intermedi e di commercializzazione dei prodotti finali, ai servizi avanzati alle imprese rappresentati dai servizi di consulenza e dai servizi bancari e assicurativi. Infine è stata effettuata una ricognizione relativa all offerta di aree attrezzate nell area del Vallo, la cui dimensione e le cui caratteristiche rappresentano un elemento fondamentale per qualsiasi politica di localizzazione produttiva compatibile sotto il profilo ambientale Servizi logistici Il settore della logistica per il trasporto merci nel Vallo di Diano è fortemente condizionato dalla disponibilità di una sola modalità di trasporto: quella su gomma. Infatti, la chiusura della tratta ferroviaria Sicignano - Lagonegro e la dismissione delle strutture di servizio rappresentate dagli scali ferroviari ha privato l area di un servizio che, in una prospettiva sempre più concreta di potenziamento dell intermodalità nel trasporto merci, finalizzato alla riduzione degli impatti del trasporto su gomma, almeno sulle tratte a lungo raggio, rappresenta sicuramente un fattore penalizzante. L assoluta prevalenza del trasporto merci su gomma per le necessità delle imprese localizzate nel vallo di Diano trova una conferma nei dati di flusso veicolare rilevati nell ambito del Piano Provinciale dei Trasporti di Salerno, approvato con DCP n. 35 del 20/3/2002 nei tratti della SS 19 compresi tra Polla e Atena Lucana e nello svincolo autostradale di Sala Consilina. Da tali dati la componente rappresentata dal trasporto merci si colloca tra il 20 ed il 30% dei flussi totali tra i dati più elevati fatti registrare nell intero territorio provinciale. Tuttavia l adeguamento del tracciato e della sede della tratta autostradale compresa tra Salerno e Padula-Buonabitacolo rappresenta sicuramente un fattore favorevole che si concretizzerà con il termine dei lavori di adeguamento. Va comunque sottolineato come nel Vallo di Diano non siano presenti impianti logistici al servizio della domanda di trasporto merci dell area che viene soddisfatta nell ambito aziendale o utilizzando strutture esterne. Le aziende più grandi dispongono di aree attrezzate destinate più che alla raccolta e movimentazione delle merci al ricovero e alla manutenzione dei mezzi. Numerosi sono le ditte di trasporto individuali presenti nell area localizzate nei comuni, i cui territori sono attraversati delle grandi arterie stradali, come Atena Lucana, Buonabitacolo, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, Sant Arsenio, Sanza, Sassano e Teggiano a testimonianza della forte domanda espressa dalle imprese. Anche la tipologia dei servizi di trasporto offerti è articolata: si va da quelli eccezionali ADR, ai trasporti frigo, al trasporto di veicoli, trasporto cemento, ecc..

54 Commercio all ingrosso e intermediazione commerciale Per quanto riguarda il settore del commercio, nel Vallo di Diano ci sono diversi centri commerciali all ingrosso soprattutto di tipo alimentare (carni, salumi, prodotti caseari) forse anche per la presenza di mattatoi, che macellano e vendono all ingrosso carni fresche. Buona parte di tali centri all ingrosso di beni alimentari esporta all estero i propri prodotti. Altri beni alimentari che vengono venduti all ingrosso sono i prodotti di pasticceria nei comuni di Sant Arsenio e Sassano, ove vi è anche la vendita all ingrosso di pasta fresca per la ristorazione. I centri commerciali all ingrosso di beni non alimentari sono quelli situati ad Atena, Padula, Pertosa e Polla e che si occupano della produzione e/o commercializzazione di materiale edile e di abbigliamento. Per i centri commerciali all ingrosso di materie prime e semilavorate si possono ricordare la produzione e commercializzazione (anche all estero) di calzature a Sanza, la produzione e commercializzazione di carpenteria metallica a Sassano, di materiale per l edilizia a Padula. In quasi tutti i comuni del Vallo vi è la presenza di intermediari di commercio, non soltanto di ditte locali ma anche di società che non sono situate nell ambito del comprensorio, questi, però, sono spesso rappresentanti di commercio che non esplicano funzioni commerciali ma si limitano solo a promuovere i prodotti. Un buon livello di intermediazione è tenuto da quelle imprese che hanno rapporti commerciali con l estero, con paesi europei ed extra europei. Infatti, nel Vallo di Diano sono 42 le aziende che realizzano attività di import/export 31 Le attività prevalentemente svolte sono: produzione e vendita di calzature, ricambi auto, infissi in legno, porte a soffietto, tessuti, formaggio filato, mozzarella e commercializzazione autoveicoli, macchine agricole e autovetture Servizi avanzati individuali e collettivi Questa tipologia di servizi alle imprese è abbastanza diffusa nei comuni del Vallo di Diano con la presenza in quasi tutti i comuni di studi privati di liberi professionisti (avvocati, commercialisti) che svolgono attività di consulenza legale, fiscale. Alcuni centri di assistenza fiscale sono gestiti dalle associazioni di categoria e dai sindacati presenti nella zona. Non sono presenti strutture permanenti destinate a svolgere attività di esposizione e commercializzazione dei prodotti; l unica struttura utilizzata per queste attività è quella del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, adibita temporaneamente ad ospitare manifestazioni espositive e promozionali di vario genere.per quanto riguarda, infine, le attività di consulenza nel campo della certificazione di processo, pur in presenza nell area del Vallo di Diano di circa 150 aziende certificate UNI, EN e ISO, non ci sono strutture o professionisti che offrono servizi di consulenza specifica in questo campo. Va infine rilevato come le attività di formazione destinata alle imprese sono limitate e non riguardano la formazione manageriale. 31 Elaborazione Territorio S.p.A. su dati INTERTRADE Agenzia Speciale per l internazionalizzazione delle Imprese Camera di Commercio di Salerno Anno

55 Noleggio Non sono diffuse nell area le attività di noleggio di macchinari e di beni di consumo e quelle presenti si occupano essenzialmente di macchine per l agricoltura, per l edilizia e per la ristorazione Servizi Bancari e Assicurativi. Per quanto riguarda la dotazione di servizi bancari il Vallo di Diano presenta una situazione caratterizzata da una diffusione degli sportelli bancari (26), presenti in quasi tutti i Comuni (13) con una maggiore concentrazione a Sala Consilina (5) 32. Anche l articolazione dell offerta di servizi bancari è buona con la presenza 9 istituti di creditori di cui 3 rappresentati da istituti locali. Va sottolineato come gli sportelli della Cassa Rurale ed Artigiana di Buonabitacolo, della Banca di Credito Cooperativo di Sassano S.C.R.L e della Banca di Credito Cooperativo di Monte Pruno di Roscigno Scrl. rappresentino la componente più rilevante del sistema bancario del Vallo di Diano con 11 sportelli su 26 pari ad oltre il 40%. Infine un ruolo importante nell offerta di servizi bancari sono venuti assumendo in tempi recenti gli uffici postali specie nei comuni sprovvisti di sportelli bancari contribuendo a completare l offerta di tali servizi. Infine per quanto riguarda i servizi assicurativi è possibile rilevare un buon grado di diffusione ed un offerta di prestazioni per le aziende abbastanza completa L offerta di aree attrezzate per le attività produttive. Lo sviluppo degli insediamenti di fondovalle, come evidenziato nei capitoli precedenti, si è caratterizzato principalmente per la prevalenza di insediamenti di tipo produttivo e commerciale. Le attività produttive e le attività commerciali di dimensioni minori si sono localizzate preferibilmente lungo i tracciati stradali che lambiscono i contrafforti che delimitano la valle contribuendo a definire l assetto insediativo del fondovalle. A partire dagli anni 80 i flussi finanziari, resisi via via disponibili per l urbanizzazione delle aree destinate ad insediamenti produttivi fino agli interventi più recenti finanziati nell ambito dei Patti territoriali e da una specifica legge Regionale, hanno permesso la realizzazione di interventi che hanno interessato le aree destinate dai Piani Urbanistici a tale scopo.gli elementi che caratterizzano l offerta di aree per insediamenti produttive, sulla base di una ricognizione effettuata presso i Comuni, possono essere così sintetizzati: - una distribuzione delle aree che riguarda tutti i comuni con una distinzione tra aree, di dimensione maggiore, dislocate nel fondovalle ed aree di dimensione più ridotta dislocate in prossimità dei centri abitati collinari. Le aree di maggiore dimensione si localizzano lungo il tracciato della SS 19 nei comuni di Polla, Atena e Sala a Nord, e in quelli di Sassano e Casalbuono a Sud; 32 Elaborazioni Territorio S.p.A. su dati sito internet 51

56 - la superficie complessiva destinata ad aree PIP assume una dimensione notevole pari a circa 230 ha., distribuita in insediamenti di piccola e media dimensione con la sola eccezione dell area di Polla che da sola rappresenta circa il 50% della dimensione complessiva delle aree per insediamenti produttivi; - la dimensione delle aree destinate a lotti è pari ad oltre 150 ha per 231 lotti. 52

57 CAPITOLO 4 LA DIMENSIONE INTERREGIONALE DEL BACINO DI utenza E LA FORMAZIONE SPONTANEA DELLA CITTà MONTANA 4.1. PREMESSA Le modificazioni intervenute negli ultimi decenni nella dotazione infrastrutturale e nelle dinamiche economiche hanno generato l avanzamento di due fenomeni di particolare rilevanza nella programmazione del vallo di Diano: - l allargamento del bacino di utenza del Vallo di Diano verso una dimensione interregionale; - la formazione di una rete relazionale tra i centri urbani, oggi ancora larga, che è all origine dello sviluppo della Città Vallo LA DIMENSIONE INTERREGIONALE DEL BACINO DI UTENZA DEL VALLO DI DIANO Concorrono ad allargare il bacino di utenza del Vallo di Diano: - la sua posizione geografica, contigua all area occidentale della Basilicata e all area settentrionale della Provincia di Cosenza; - il ruolo attrattivo esercitato delle città del Vallo di Diano e dai centri posti lungo il confine interregionale lucano e calabrese. Per valutare la dimensione dei bacini di utenza dei centri del Vallo di Diano si è proceduto utilizzando come parametro di riferimento i tempi di percorrenza 33 : Sono state individuate, a questo proposito, quattro fasce significative di distanza dei comuni ai centri del Vallo di Diano (vedasi cartografia a pag. 56): - la prima fascia è quella che racchiude i comuni con distanza inferiore o uguale a 15 minuti. Rientrano in questa fascia i comuni che rappresentano l area centrale del sistema territoriale. Infatti, tempi di percorrenza inferiori ai 15 minuti possono essere considerati quelli per l accesso ai servizi di base diffusi sul territorio ed essenzialmente legati alla residenza. La distanza massima fatta registrare dai centri comunali che rientrano in questa isocrona è pari a 23 km; - la seconda fascia è quella che racchiude i comuni con distanza compresa tra i 16 ed i 30 minuti. Rientrano in questa fascia i comuni che rappresentano il bacino di utenza di servizi urbani di livello territoriale intermedio con particolare riferimento a quelli commerciali più 33 Le ipotesi utilizzate sono le seguenti: 1. le distanze sono state definite in termini di minuti di percorrenza a partire dai centri comunali; 2. quali punti di accesso alla Città del Vallo di Diano, da cui calcolare le distanze, sono stati considerati i caselli autostradali di Polla, Atena Lucana, Sala Consilina e Padula-Buonabitaciolo che rappresentano anche nodi stradali di confluenza della viabilità principale non autostradale rappresentata dalla strade statali. L aver considerato le distanze minime da uno dei quattro poli corrisponde all ipotesi che l area, posta lungo la congiungente i quattro poli, presenti condizioni di indifferenza localizzativa; 3. la rete stradale è stata schematizzata in un grafo articolato in archi ad ognuno dei quali è stata assegnata una velocità di percorrenza pari alla velocità massima consentita dalle norme del codice della strada diminuita del 10% per tenere conto delle condizioni ordinarie di traffico; 4. sono state considerati i percorsi con tempo di percorrenza più basso;. ai fini della determinazione dei tempi di percorrenza non sono stati considerati i lavori in corso lungo l asse autostradale.

58 diffusi. La distanza massima fatta registrare dai centri comunali che rientrano in questa fascia è pari a 47 km; - la terza fascia è quella che racchiude i comuni con distanza compresa tra i 31 ed i 45 minuti. Rientrano in questa fascia i comuni che rappresentano il bacino di utenza di servizi urbani a minore diffusione. La distanza massima fatta registrare dai centri comunali che rientrano in questa fascia è pari a 80 km; - la quarta fascia, infine, è quella che racchiude i comuni con distanza compresa tra i 46 ed i 60 minuti. Rientrano in questa fascia i comuni che rappresentano il bacino di utenza di servizi urbani rari tipici di aree metropolitane. La distanza massima fatta registrare dai centri comunali che rientrano in questa fascia è pari a 107 km. In riferimento alle 4 fasce sopra individuate i risultati, riportati nella tabella seguente, sono così sintetizzabili: - la dimensione complessiva della popolazione che risiede all interno dell isocrona dei 60 minuti da uno dei punti di accesso ai centri del Vallo di Diano è rilevante: infatti, la popolazione è pari complessivamente a abitanti che risiedono in 180 comuni appartenenti a 3 regioni (Campania, Basilicata e Calabria) ed a 4 province (Salerno, Avellino, Potenza e Cosenza), confermando la valenza interregionale dell area del Vallo di Diano. Nel caso di Potenza, Salerno ed Avellino, poi, anche i capoluoghi ricadono nell isocrona di 60 minuti. Anche escludendo la popolazione dei capoluoghi la dimensione del bacino di utenza è rilevante essendo pari a abitanti; - rapportando la popolazione che ricade nell isocrona di un ora dai centri del Vallo di Diano al totale della popolazione delle rispettive province di appartenenza, l incidenza è comunque significativa ma decrescente per tre di esse. Infatti, si passa dal 75% circa della provincia di Salerno, al 55% circa della provincia di Potenza, al 35% circa della provincia di Avellino. Il valore più basso è quello della provincia di Cosenza dove poco meno del 10% della popolazione ricade nell isocrona di 60 minuti; - tutti i comuni della CM Vallo di Diano, ad eccezione di Teggiano e Monte San Giacomo, sono a meno di 15 minuti dai nodi di accesso al Vallo di Diano. Rientrano nell isocrona di 15 minuti anche 3 comuni della provincia di Salerno (Auletta, Petina e Caggiano) e 2 della Provincia di Potenza (Brienza e Lagonegro); - il corridoio autostradale che attraversa la Comunità Montana contribuisce a configurare un area compatta di forma allungata che comprende i comuni interni all isocrona di 30 minuti dai nodi di accesso. Tale area posta a ridosso dell asse autostradale va da Eboli a Lauria e rappresenta il luogo naturalmente destinato ad accogliere le esigenze di delocalizzazione delle attività dalla congestionata area costiera salernitana; - i bordi del potenziale bacino di utenza del Vallo di Diano, costituito dall isocrona dei 60 minuti, presenta una forma sfrangiata in corrispondenza della viabilità a scorrimento veloce rappresentata: a Nord dalla Salerno-Caserta e dalla Fondovalle Sele che favorisce il collegamento con l area Ofantina e la costa Adriatica; ad est dalla Basentana e dall Agrina e dalla Sinnica, di collegamento con la costa ionica, ad ovest con la Bussentina e la Fondovalle Noce di collegamento con la costa Tirrenica del golfo di Policastro (su cui convergono i poli turistici di Sapri (SA), Maratea (PZ), Praia a Mare (CS). 54

59 BACINO DI UTENZA DEL VALLO DI DIANO PER ISOCRONE DI DISTANZA E PROVINCIA Classi di distanza C. M. Val Diano Altri comuni Provincia di Salerno Provincia di Potenza Provincia di Avellino Provincia di Cosenza TOTALE in minuti N. comuni Popolazione N. comuni Popolazione N. comuni Popolazione N. comuni Popolazione N. comuni Popolazione N. comuni Popolazione Fino a 15 minuti Da 16 a 30 minuti Da 31 a 45 minuti Da 46 a 60 minuti Totale Fonte: elaborazioni Territorio S.p.A. su dati Navtech e dati ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni,

60 Comunità Montana Vallo di Diano Piano di Sviluppo Socio-Economico

61 4.3. LA FORMAZIONE DI RETI RELAZIONALI TRA I CENTRI urbani DEL VALLO DI DIANO: LA CITTà-VALLO L analisi contestuale delle tendenze insediative della popolazione e delle caratteristiche spaziali della dotazione infrastrutturale mettono in evidenza la formazione spontanea di processi di aggregazione tra centri urbani e lo sviluppo di reti relazionali che concorrono a definire gli elementi costitutivi della Città Vallo, processo già identificato nella prima esperienza di programmazione della Comunità Montana. A. Le caratteristiche spaziali della dotazione infrastrutturale in particolare mettono in evidenza il rafforzamento di una struttura relazionale articolata su quattro tipologie: a. 1 L asse autostradale che rappresenta l infrastruttura principale di accesso al Vallo di Diano dall esterno sia nei nodi di Polla a Nord e Padula-Buonabitacolo a Sud, sia negli svincoli intermedi di Atena Lucana e Sala Consilina. L asse autostradale, nel tratto di 28 km., compreso tra Polla e Padula-Buonabitacolo, specie al termine dei lavori di adeguamento della sede stradale e fino all attivazione del pedaggio, rafforzerà anche la sua funzione di collegamento veloce interno al Vallo specie per le realtà insediative e produttive collocate in prossimità dei quattro svincoli. Non va trascurata infine la funzione del tracciato autostradale di cesura territoriale tra centri comunali, posti sui contrafforti orientali, e l area di fondovalle e di linea di contenimento delle espansioni edilizie sviluppatesi lungo il parallelo tracciato della SS 19 che lo interseca più volte. a. 2 Le superstrade interregionali che si innestano sugli svincoli autostradali rappresentando ulteriori elementi di articolazione dello schema relazionale interregionale. Le principali arterie sono rappresentate da: la Variante SS. 517 Bussentina che si innesta allo svincolo autostradale di Padula- Buonabitacolo e collega il Vallo di Diano con la costa tirrenica all altezza di Policastro Bussentino dove si innesta alla direttrice che collega la costa a Vallo della Lucania; la SS. 598 Agrina che si innesta allo svincolo autostradale di Atena Lucana e collega il Vallo di Diano con la costa ionica all altezza di Policoro, attraversando per tutta la sua lunghezza la valle dell Agri; la strada a scorrimento veloce che si innesta allo svincolo di Polla e collega il Vallo di Diano con Potenza attraverso l area industriale di Isca Pantanelle e la superstrada SS 95 Tito-Brienza; Ulteriori itinerari di collegamento, se pure con caratteristiche di percorribilità meno favorevoli sono rappresentati dalla ex SS 166 che, a partire dallo svincolo di Atena Lucana, collega il Vallo di Diano alla Costa Tirrenica all altezza di Capaccio e dalle ex SS 103 e 276 che, a partire dallo svincolo di Padula-Buonabitacolo, collegano il Vallo di Diano alla Val D agri all altezza di Tramutola e del Lago del Pertusillo. a. 3 Le strade di interconnessione interna sono rappresentate nel senso longitudinale: sul versante orientale della valle, dalla SS 19 con un tracciato che, come rilevato in precedenza, si interseca con il tracciato autostradale,

62 sul versante occidentale, da un tracciato che collega Polla a Buonabitacolo, attraverso utilizzando il tracciato della ex SS 426 e delle SP 39 e 11. Le strade di collegamento trasversale delle strade longitudinali che corrono lungo i bordi della valle, sono rappresentati da Strade provinciali. In particolare: la ex SS 166 che collega Atena Lucana a San Rufo; la SP 52 che collega Sala Consilina a Teggiano; le SP 51 e 213 che collegano Padula a Sassano; le SP 192 e 177 che collegano Montesano sulla Marcellana a Buonabitacolo. a. 4 Nell ambito della configurazione spaziale della rete infrastrutturale finora descritta una collocazione particolare riveste la SS 19 che si è venuta configurando come un vero e proprio asse commerciale del Vallo di Diano per tutta la lunghezza di 33,4 km. tra Polla e Montesano. Infatti, con la sola eccezione del tratto che attraversa Sala Consilina ormai inglobato nel tessuto cittadino, negli altri tratti sono ormai molto poche le soluzioni di continuità tra aree edificate, poste lungo la strada, nelle quali si alternano a tipologie miste, che vedono al piano terreno strutture commerciali o artigianali ed ai piani superiori strutture residenziali, tipologie esclusivamente destinate ad attività produttive o commerciali ed attività residenziali. In alcuni tratti il modello insediativo lineare impostato sulla SS 19 trova modalità di articolazione ed ispessimento lungo assi secondari perpendicolari dove prevalgono le tipologie insediative residenziali. B. La diffusione territoriale delle funzioni residenziali e dei servizi. questo fenomeno si produce sulla base del rafforzamento dell assetto insediativo tradizionale, fondato sulla relativa prevalenza dei centri abitati sui nuclei e le case sparse. Solo per alcuni comuni, infatti, si sono registrati spostamenti di funzioni dai centri abitati a favore di localizzazione poste sul fondovalle. È il caso di comuni come: Atena Lucana in cui il centro abitato di Taverne ha raggiunto una dimensione demografica pari a circa 1/3 del Centro antico; Montesano sulla Marcellana in cui il Centro antico ha una dimensione demografica minoritaria (46%) rispetto ai centri abitati di Montesano Scalo, Arenabianca e Prato Comune; Teggiano in cui il centro abitato di Prato Perillo ha una dimensione molto superiore a quella del Centro antico pari a quasi il 50% dell intera popolazione comunale; Padula e Sassano nei cui territori, pur mantenendo il centro antico una dimensione prevalente, si registra la crescita di altri centri abitati quali Volta Cammino per Padula e Varco Notar Ercole per Sassano. Si è, in altri termini, di fronte ad una struttura urbanizzata diffusa, costituita da 29 centri e 40 nuclei abitati. Si registra, in proposito, la tendenza delle funzioni a localizzarsi in modo lineare lungo il reticolo stradale principale con punti di maggiore addensamento sulle arterie di collegamento tra i centri urbani e nella fascia di fondovalle delimitata dall asse autostradale e dal tracciato della SS. 19, particolarmente nel tratto compreso tra Polla-Sala Consilina-Padula- Buonabitacolo. C. La localizzazione di nodi di servizi di scala comprensoriale conferma le caratteristiche di diffusione degli insediamenti residenziali e consente, in uno scenario dominato dal forte ruolo attrattivo dei capoluoghi provinciali di Potenza e Salerno, di individuare nel Vallo di Diano l embrione di, una struttura urbana, in forma di rete di piccole città.

63 In particolare utilizzando i dati disponibili relativi agli addetti ai servizi e alle attività 34 è possibile individuare una prima mappa che dà conto della caratterizzazione dei nodi per grado di concentrazione dei servizi e delle attività di scala comprensoriale. Dagli elementi riportati in maniera sintetica nella tavola seguente si osserva: Quadro sinottico della dislocazione dei servizi NODI SERVIZI / ATTIVITA Pubblica Amministrazione Istruzione Sanità Commercio Servizi privati Attività manifatturiere Atena Lucana Buonabitacolo Casalbuono Monte San Giacomo Montesano sulla Marcellana Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Teggiano LEGENDA Percentuale di addetti superiore al 30% del totale della CM Percentuale di addetti compresa tra il 10% ed il 30% del totale dell'cm Percentuale di addetti inferiore al 10% del totale della CM 34 ISTAT: Censimento generale dell industria e dei servizi 2001

64 - che circa la metà dei centri comunali si caratterizzi per fenomeni di concentrazione o di significativa presenza di servizi ed attività manifatturiere evidenziando l emergere di ruoli differenziati tra i vari nodi della rete urbana del Vallo; - che la quasi totalità dei nodi presenta caratterizzazioni legate a più servizi; - che non è riscontrabile una piena corrispondenza tra dimensioni demografiche e fenomeni di concentrazione a conferma di scelte localizzative dettate da fattori favorevoli in riferimento ad un bacino di livello comprensoriale. Le previsioni contenute nella strumentazione urbanistica assecondano e confermano le caratterizzazioni che sono andate assumendo nel tempo i vari nodi territoriali. In particolare per quanto riguarda la localizzazione delle aree destinate alla localizzazione delle attività produttive e commerciali, che rappresentano uno degli elementi strutturanti l organizzazione territoriale del Vallo di Diano vengono confermati le aree localizzate lungo la SS 19 in parte in fase di consolidamento ed ampliamento, in parte in fase di urbanizzazione. 0

65 Comunità Montana Vallo di Diano Piano di Sviluppo Socio-Economico

66 CAPITOLO 5 PuNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA Sulla base delle analisi finora condotte, i punti di forza e di debolezza dell intero territorio del Vallo di Diano possono essere sintetizzati nel modo seguente. Punti di Forza Vanno considerati punti di forza: a. agricoltura: - la relativa specializzazione delle aziende agricole: quelle con allevamenti costituiscono, infatti, il 48% (Provincia di Salerno=27,5%; Regione Campania=28,2%); - la disponibilità di condizioni favorevoli per la formazione di una filiera lattiero-casearia (tradizioni produttive, competenze settoriali, etc.); - l importanza degli estendimenti irrigui, da ritenersi a base di possibili orientamenti verso prodotti ortivi di qualità e/o di ulteriori forme di integrazione (allevamenti foraggicoltura). b. industria: - le attività sono essenzialmente fondate su imprese di origine locale, con forti tradizioni produttive nel settore caseario e dell abbigliamento; - è in corso di espansione l offerta di aree attrezzate per iniziative industriali; - il sistema locale delle piccole imprese ha resistito ai fenomeni di emigrazione. c. attività terziarie: - si è già consolidato e/o è in via di ulteriore espansione lungo la statale 19 un asse di servizi commerciali, artigianali, bancari, su cui gravita un area di utenza non solo locale ma anche interregionale (Comuni della Provincia di Potenza e della Provincia di Cosenza). d. dotazione infrastrutturale: - sono di molto migliorate le condizioni di accessibilità dall esterno ai centri del Vallo di Diano, grazie all infittimento della rete autostradale e stradale; per questa condizione, il Vallo di Diano rappresenta un segmento importante del Corridoio n. 1; - il bacino di utenza, determinato da tempi di percorrenza di 45 minuti (su gomma), deve ritenersi molto vasto; esso comprende tutti i Comuni del Vallo di Diano, altri 46 Comuni della Provincia di Salerno, 29 Comuni della Provincia di Potenza, 3 Comuni della Provincia di Avellino, 5 Comuni della Provincia di Cosenza, corrispondenti ad una popolazione di circa 650 mila abitanti; - grazie alla posizione geografica dei centri urbani, l offerta di servizi compresi quelli di livello urbano, si presenta in modo diffuso, tanto da registrare una configurazione di reti di Comuni con caratteristiche urbane ( città Vallo ). e. ambiente: - il Vallo di Diano, per la sua posizione geografica rappresenta uno spazio di confluenza delle reti viarie tra i più importanti dal punto di vista dell accessibilità alle risorse ambientali del Vallo di Diano e dei tre Parchi nazionali contigui (Cilento, Pollino, Alto Agri).

67 f. beni culturali: - il Vallo di Diano è uno dei giacimenti più importanti di beni culturali della Campania meridionale che, attraverso la realizzazione in corso di ultimazione del Progetto Integrato Certosa di Padula ha avuto un riconoscimento importante nella programmazione regionale. La rete dei beni culturali, già recuperati e/o ristrutturati attraverso il Progetto Integrato, costituisce una base rilevante per l avanzamento di un ulteriore processo di valorizzazione. g. città: - è in corso di rafforzamento la rete di interrelazioni economiche e produttive tra i centri urbani del Vallo. Punti di debolezza La maggior parte dei punti di debolezza sono riconducibili alle cause soggettive, istituzionali, culturali che sono alla base di un ancora modesto grado di utilizzazione di gran parte dei potenziali di sviluppo identificati precedentemente. Domina, su tutti, quale punto massimo di debolezza la dimensione della popolazione ( abitanti al 1 gennaio 2007) e la corrispondente tendenza a dimensionare la progettazione su parametri di utenza locale. questa circostanza ha, di fatto, ostacolato la possibilità di recuperare il potenziale di utenza non locale pur disponibile (primo fra tutti il potenziale di utenza rappresentato dai flussi di traffico autostradale Nord-Sud: merci e persone). La Delibera Programmatica (2003) imputa, in proposito, essenzialmente al deficit di progettualità, impostata sulla valorizzazione delle opportunità concesse dall area cerniera, la permanenza di un ruolo secondario. Non sono, inoltre, di minore rilevanza i punti di debolezza, riguardanti in particolare: - le carenze delle reti commerciali dei prodotti agricoli ed agroalimentari e l assenza di marchi produttivi; - il livello modesto di integrazione dell offerta turistica; - le carenze nell offerta di servizi pubblici di trasporto su rotaia.

68 6.1. PREMESSA CAPITOLO 6 INDICAZIONI urbanistiche Il Piano di sviluppo della Comunità Montana intercetta un processo di pianificazione territoriale, avviato dalla Regione Campania con l approvazione della legge n. 16/04 Norme sul governo del territorio, che ha prodotto atti deliberativi e documenti rilevanti quali: il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), adottato dalla Regione Campania con Delibera di Giunta Regionale n del 30 novembre 2006, che costituisce il piano d inquadramento, d indirizzo e di promozione di azioni integrate per il territorio campano; la Proposta preliminare del Piano di Coordinamento Territoriale della Provincia di Salerno (P.T.C.P.) che la LR 16/2004 individua come piano unico, che assume cioè a determinate condizioni anche valore ed efficacia di piano territoriale paesistico, piano di bacino, piano dei parchi e piano regolatore dell Area di Sviluppo Industriale. Nell ambito di tale quadro la Comunità Montana concorre alla formazione del P.T.C.P. attraverso le indicazioni urbanistiche relative agli obiettivi e alle azioni strategiche previste nel Piano di Sviluppo Socio Economico IL quadro DI RIFERIMENTO DELINEATO DAL P.T.R. E DAL P.T.C.P Il quadro di riferimento delineato dal P.T.R. Riferimenti centrali del Piano Territoriale Regionale sono: il potenziamento del sistema delle interconnessioni: la piena valorizzazione del corridoio transeuropeo 1, lungo l Autostrada del Sole e del corridoio 8 lungo l asse Napoli-Balcani richiama il ruolo del Vallo di Diano come uno dei segmenti territoriali nel sistema delle interconnessioni interregionali; Il potenziamento di una visione policentrica del territorio regionale, anche ai fini del bilanciamento nella distribuzione delle funzioni tra i centri maggiori, quelli intermedi e quelli minori. In tale prospettiva il Vallo di Diano assume un importanza particolare per il riassetto dell intero quadrante meridionale della Campania; il potenziamento di una rete infrastrutturale sostenibile finalizzata a potenziare le aree periferiche; la costruzione di micro-sistemi urbani, di cui il Vallo di Diano rappresenta un esempio rilevante, quali componenti insediative di riequilibrio in territori con armatura urbana tradizionalmente debole.

69 Nel Piano Territoriale Regionale, adottato dalla Regione Campania, il Vallo di Diano assume rilevanza: A. come componente dell ambiente insediativo Cilento - Vallo di Diano 35 ; B. come territorio coincidente con il Sistema Territoriale di Sviluppo - Vallo di Diano 36. A. ambiente insediativo Cilento- Vallo di Diano L ambiente insediativo Cilento-Vallo di Diano è uno di 9 sistemi insediativi individuati sul territorio regionale ed è caratterizzato tipologicamente dalla preminenza discriminante di strategie di valorizzazione sostenibile dell ambiente, ma con la presenza di temi specie di mobilità/trasporti di rilevanza regionale e interregionale. La linea di intervento strategica, individuata per l ambiente Cilento - Vallo di Diano e comune ai grandi ambienti interni della regione, nell ambito degli indirizzi del riassetto policentrico e della reticolarità intermodale, è orientata a cogliere le specifiche prospettive innovative della costruzione di micro-sistemi urbani, - il Vallo di Diano - quali componenti insediative di riequilibrio in territori con armatura insediativa tradizionalmente debole. I lineamenti strategici di fondo, individuati per l ambiente insediativo, sono fortemente condizionati dalla circostanza che lo vede coincidere quasi interamente con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (P.N.C.V.D.) comprese le aree contigue. Le scelte programmatiche, quindi, che si vanno definendo ai vari livelli di pianificazione si possono ricondurre a quattro assi principali: - lo sviluppo delle risorse endogene e la riduzione degli squilibri interni; - la conservazione della biodiversità; - il miglioramento della qualità insediativa; - lo sviluppo del turismo compatibile. B. Sistema Territoriale di Sviluppo (S.T.S.) Il Vallo di Diano, con una perimetrazione coincidente con la CM Vallo di Diano, è stato individuato dal P.T.R. come uno dei 45 S.T.S. regionali assegnandolo alla tipologia a dominante ruraleculturale. Le indicazioni previste nel P.T.R. per il S.T.S. Vallo di Diano sono le seguenti: - recupero, valorizzazione e rivitalizzazione dei centri storici, conferendo agli abitati, in un ottica di intervento sostenibile, un immagine di qualità, di confort e di decoro e assegnando ad essi funzioni in grado di frenare l esodo dei residenti; - promozione di un sistema insediativo unitario, organizzato intorno a centralità di rango 35 Il Quadro degli ambienti insediativi, ne individua nove in rapporto alle caratteristiche morfologico-ambientali e alla trama insediativa. Gli ambienti insediativi individuati contengono i tratti di lunga durata, gli elementi ai quali si connettono i grandi investimenti. 36 Il Quadro dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS). I Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) sono individuati sulla base della geografia dei processi di auto-riconoscimento delle identità locali e di auto-organizzazione nello sviluppo, Tali sistemi sono classificati in funzione di dominanti territoriali (naturalistica, rurale-culturale, rurale-industriale, urbana, urbano-industriale, paesistico-culturale).

70 locale, assegnando al sistema ruoli urbani significativi e ai centri che lo compongono ruoli e funzioni complementari nel quadro di un organizzazione policentrica del sistema insediativo complessivo; il tutto supportato da un adeguata politica di mobilità; - blocco dello sprawl edilizio, della edificazione diffusa e sparsa sul territorio, nonché delle espansioni lineari lungo le strade principali di collegamento; - miglioramento della qualità del patrimonio naturalistico e culturale, in un ottica di tutela e di sviluppo compatibile; - costruzione di una nuova immagine turistica, mediante una diversa impostazione tecnico urbanistica. Elementi caratterizzanti i S.T.S. sono: - il riconoscimento attraverso gli S.T.S. di una articolazione, che si va delineando, del territorio regionale in microregioni con proprie identità, basate sulle autoidentificazioni socio-istituzionali e sulle auto-rappresentazioni delle comunità locali; - la presenza di unità territoriali intermedie costituitesi in base non solo a caratteri sociali o geografici omogenei, ma anche a reti di relazioni che collegano i diversi soggetti coinvolti, o elementi che derivano dalla riproposizione di antiche relazioni ai fini del turismo culturale o di filiere produttive; - la caratteristica attribuita agli S.T.S. di luoghi di esercizio di visioni strategiche condivise e, quindi, delimitate prevalentemente sulla base di programmazione di strategie di intervento sul territorio, di condivisione di obiettivi di sviluppo e valorizzazione di risorse, seppure eterogenee. 66

71 Il quadro di riferimento delineato dal P.T.C.P. La Proposta Preliminare di P.T.C.P. ha come obiettivo quello di fornire un quadro conoscitivo della realtà provinciale nonché prime indicazioni di scelte strutturali 37 e strategiche 38, al fine di offrire alle Amministrazioni, alle strutture tecniche, ed alle realtà locali un quadro di riferimento utile: alla definizione dei programmi di sviluppo locale. La Proposta preliminare di P.T.C.P., da un lato espone in termini unitari il sistema di valori strutturanti e il quadro di scelte per il territorio della provincia di Salerno su cui si fonderà il P.T.C.P., dall altro articola azioni e indirizzi in ciascuno degli ambiti territoriali riconoscibili attraverso schede che intendono sintetizzare per ciascuna parte del territorio provinciale gli elementi principali di proposta su cui costruire il progetto di P.T.C.P.. Il P.T.C.P. individua i seguenti indirizzi strategici per le politiche locali del Vallo di Diano 39 : a. Consolidamento e qualificazione del sistema articolato di relazioni tra diverse e complementari centralità Città reticolare del Vallo di Diano : - rafforzamento ed estensione dell integrazione funzionale tra i diversi centri; - tutela, recupero e rivitalizzazione degli insediamenti storici; - riqualificazione delle formazioni insediative recenti; - razionalizzazione e riqualificazione delle aree produttive di Sala Consilina, Polla ed Atena Lucana, da mettere in rete ed utilizzare in scala comprensoriale, fino a saturazione; - razionalizzazione e potenziamento dei servizi pubblici e privati esistenti, secondo logiche reticolari; - riqualificazione della struttura sportiva esistente di S. Rufo ad utilità comprensoriale e provinciale, anche in funzione di eventi di rilievo regionale e nazionale; 37 Nell ambito delle disposizioni strutturali il PTCP: - delimita ricognitivamente le aree caratterizzate da omogenei livelli di biodiversità, di valore paesaggistico, di rischio, con corrispondenti definizioni normative,19 graduate in prescrizioni, direttive e indirizzi; - definisce (con delimitazione in parte univoca e prescrittiva, derivata dalle precedenti, in parte solo indicativa) una rete ecologica come sistema di ricomposizione delle aree (individuate tenendo conto delle aree già protette e di quelle da proteggere) che vanno tutelate/valorizzate anche mediante interventi trasformativi di rinaturalizzazione totale o parziale per recuperare gradi accettabili di continuità fra le aree verdi; - individua gli ambiti di paesaggio per ciascuno dei quali costruisce una specifica normativa, indicando gli obiettivi di qualità paesistica e le regole conseguenti, ma integrandovi anche le regole per la tutela della biodiversità e per la sicurezza idrogeologica, che i comuni recepiranno nei PUC; - traccia indicativamente le grandi infrastrutture a rete e localizza indicativamente i grandi impianti infrastrutturali; - definisce criteri di localizzazione e/o delimitazione per i distretti specializzati (aree industriali, grande distribuzione ecc.); - localizza indicativamente polarità e centralità. 38 Nell ambito delle disposizioni programmatiche, il PTCP: - localizza i progetti, eventualmente concertati con i Comuni e le altre istituzioni interessate, da realizzare nel breve periodo sulla base di scelte di priorità e di una attendibile valutazione di risorse e capacità operative; a ciascuno di essi corrisponderà una scheda contenente lineamenti di studio di fattibilità progettuale (essa potrebbe costituire il protocollo di base per intese programmatico-attuative con le istituzioni pubbliche e gli eventuali partner privati); - assumendo i sistemi locali di sviluppo del PTR come riferimento per la costruzione di strategie di sviluppo locale, individua eventualmente i sottoinsiemi, anche distinti per specifici tematismi, in cui i Comuni dovrebbero obbligatoriamente coordinarsi nella redazione dei PUC; uno specifico titolo della normativa disciplinerà tali aspetti nel quadro delle disposizioni rivolte ai Comuni per la loro attività di pianificazione urbanistica. 39 Il Vallo di Diano viene individuato dal PTCP quale Ambito di sviluppo integrato per la promozione di: turismo naturalistico, culturale, agroalimentare e termale e sistema articolato di aree produttive, logistiche e servizi.

72 - possibilità di ampliamento di aree produttive esistenti, da calibrare in relazione ad una concreta e documentata domanda ed attraverso il coordinamento delle politiche comunali, anche con possibilità di realizzazione di piccole piattaforme per la logistica, in relazione alle connessioni con il versante ionico e tirrenico; - localizzazione delle nuove sedi per attrezzature, servizi ed attività produttive in continuità con gli insediamenti urbani compatti, a promozione della delocalizzazione delle attività produttive, commerciali e di servizio presenti lungo la strada statale nel tratto centro-meridionale della piana; - possibilità di calibrati interventi per la localizzazione di grande distribuzione di vendita (G.D.V.), in ragione della dotazione infrastrutturale dell area (esistente e prevista) e della possibilità di intercettare la domanda connessa ai flussi provenienti dal Cilento, dalla Basilicata e dalla Calabria. b. Valorizzazione del ruolo del territorio in relazione ai corridoi Trans Europei: - ripristino del collegamento ferroviario della tratta Sicignano-Lagonegro anche con funzionalità diversificate ( tour turistici in treno ) e promozione di connessioni intermodali; - potenziamento del collegamento Val d Agri/Taranto (completamento del tratto di S.S. 598 di collegamento alla Val d Agri); potenziamento del collegamento con Vallo della Lucania (mediante il miglioramento e l ammodernamento anche radicale della viabilità esistente) e con Sapri (mediante la Bussentina); - valorizzazione del collegamento con Potenza (lungo la direttrice Polla Basentana- Potenza). c. Tutela dell integrità fisica del territorio e valorizzazione delle risorse: - governo del rischio ambientale, con particolare riferimento alle aree ad alta criticità idraulica; - conservazione degli aspetti significativi o caratteristici dei paesaggi e governo delle trasformazioni in una prospettiva di sviluppo sostenibile; - tutela e valorizzazione delle aree agricole, anche ai fini della realizzazione di filiere e di un polo agroalimentare al servizio delle aree limitrofe (provinciali ed extra regionali); - promozione delle risorse culturali (a partire dal grande attrattore Certosa di Padula e dai centri storici consolidati) ed ambientali (specie delle aree interne comprese nel P.N.C.V.D.), del patrimonio termale, delle produzioni tradizionali (agricole, enogastronomiche, artigianali) anche in una prospettiva di integrazione della struttura economico-produttiva in chiave turistica; - potenziamento dell offerta di accoglienza turistica, soprattutto mediante il recupero di manufatti storici e/o rurali esistenti. 68

73 6.3. Le indicazioni urbanistiche Le indicazioni contenute nei documenti di pianificazione regionale e provinciale ed i dati più recenti, nel riscontrare la persistenza di tendenze spontanee, ormai storiche, all addensamento e all agglomerazione spaziale degli insediamenti umani e produttivi nell area di pianura del Vallo di Diano, avvalorano la proposta strategica della Città-Vallo, ponendo l attenzione sulle forme che può e deve assumere e sui processi che debbono essere attivati e/o rafforzati. Rispetto al passato, sono peraltro aumentate le condizioni favorevoli per l avvio di questo processo. Infatti, sono già disponibili o in fase di predisposizione, nell ambito di un quadro normativo certo per quanto riguarda il governo del territorio regionale, i Piani di livello Regionale e Provinciale che oltre ad una valenza di indirizzo assumono caratteristiche di strumenti concreti per l attuazione delle politiche di pianificazione territoriale ai vari livelli. Inoltre la scelta della territorializzazione delle politiche di sviluppo all interno di un quadro di pianificazione definito e condiviso rappresenta rispetto al passato anch essa una condizione di ulteriore favore per l efficacia delle politiche di sviluppo locale. In questo quadro il Piano di Sviluppo Socio-Economico della Comunità Montana, attraverso la definizione di indirizzi urbanistici per la sua attuazione, che concorrono alla formazione del P.T.C.P., trova il modo concreto per raccordare il disegno strategico del Piano medesimo con la nuova strumentazione urbanistica di valenza comunale, che verrà definita nei prossimi anni. Si tratta, in altri termini, di individuare un percorso attraverso il quale viene condivisa e implementata nella strumentazione di Piano in fase di definizione la vision strategica del Vallo di Diano fondata, sulla Città Vallo e la sua governance. Pertanto gli obiettivi degli indirizzi urbanistici del P.S.S.E. possono essere così sintetizzati: - mettere a punto orientamenti di riorganizzazione territoriali in grado di ridurre le asimmetrie tra quadro urbanistico comunale e disegno urbanistico territoriale; - attivare processi di pianificazione aventi denominatori comuni; - sviluppare processi collaborativi tra Comuni, Comunità Montana ed Enti operanti nel Vallo di Diano, ispirati a obiettivi di riequilibrio tra le varie componenti del territorio o, inversamente, di riduzione dei rischi di accentuazione di diseconomie territoriali La Città Vallo : prospettiva strategica per il Vallo di Diano La prospettiva di rafforzare gli elementi spontanei delle dinamiche di sviluppo territoriale del Vallo di Diano per giungere al consolidamento, in forme coerenti, di quello che oggi si può considerare una città virtuale si fonda su alcune considerazioni circa la forma e la funzione delle città. A. E ormai largamente condivisa l opinione che gli elementi costitutivi della città siano non solo di tipo materiale ma anche di tipo immateriale. 69

74 B. La città può essere definita quale nodo di reti locali ed extralocali ma anche luogo suscettibile di creare forte identità e di essere essa stessa fonte di attrattività. C. In questa concezione della città i processi che contribuiscono a costruire la Città- Vallo sono costituiti: dalle reti che fanno capo ai nodi della città Vallo ; dalla diffusione e dall aumento del livello di efficienza delle reti; dal consolidamento e dalla crescita degli elementi di identità/attrattività già esistenti; dalla creazione di nuove componenti di particolare valenza urbana. D. La caratteristica base della città resta comunque la densità ovvero la concentrazione spaziale delle funzioni urbane. Nell ambito delle problematiche della sostenibilità delle città, sempre maggiore rilevanza è venuta assumendo, specie nel caso delle piccole e medie città, il modo con cui la città densa dialoga ed interagisce con il paesaggio e con le aree, caratterizzate da forti elementi di ruralità, ad essa contigue. E. La città si sviluppa attraverso processi di addensamento degli insediamenti per acquisire i vantaggi della rendita fondiaria. Tuttavia va osservato come la rendita fondiaria inglobi anche componenti che derivano dalla presenza di valori paesaggistici e dalla contiguità con aree con forti elementi di ruralità. Pertanto, la previsione, nei processi di sviluppo urbano, di specifiche politiche di salvaguardia dei valori paesaggistici e di mantenimento degli elementi di ruralità rappresenta un elemento di particolare rilevanza. Infatti, solo politiche di compensazione destinate a ridistribuire una parte della rendita urbana acquisita dalle aree dense nelle aree rurali possono ridurre la conflittualità tra aree dense e aree rurali e aumentare la condivisione, da parte di tutto il territorio, di una politica di sviluppo urbano che sia percepita come vantaggio per l intera collettività. F. Ulteriori elementi, che caratterizzano le città e che ne determinano i processi di crescita, sono la flessibilità delle configurazioni spaziali e delle reti immateriali e la presenza di un efficace governace territoriale che regolamenti la organizzazione e lo sviluppo urbano. G. La qualità della città è, infine, il risultato delle modalità con cui sono organizzate le reti ed i nodi all interno del perimetro urbano, ma anche delle modalità con cui sono organizzate le relazioni con il territorio contiguo che, nel caso del Vallo di Diano, sono le zone collinari e montane. 70

75 Alla luce di queste considerazioni, sono riconoscibili come segni di base della forma territoriale di tipo urbano che va assumendo il territorio del Vallo di Diano: A. I corridoi urbanizzati che corrono lungo i due assi stradali che hanno origine a Polla e si riconnettono a fuso a Buonabitacolo rappresentati: - dall asse impostato sul tracciato della SS 19 che vede in sequenza i centri di Polla, Atena Lucana, Sala Consilina, Padula e Montesano sulla Marcellana; - dall asse, parallelo al primo, che, partendo da Polla e arrivando a Buonabitacolo, vede allineati i comuni di S. Arsenio, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Teggiano, Monte San Giacomo e Sassano. Questi assi stradali rappresentano il luogo in cui si allineano i principali poli di localizzazione di servizi di tipo urbano e di attività di livello comprensoriale presenti nel Vallo e gli assi di comunicazione principali per la mobilità locale. B. la zona centrale, racchiusa dal fuso e attraversata dal fiume Tanagro, oggi agricola, ma destinata a diventare, domani, area ecologica centrale, della Città Vallo, quale luogo di mantenimento ed esaltazione del patrimonio naturalistico fondata sulla risorsa acqua; C. le aree periurbane di margine e/o interstiziali tra pianura e montagna destinate all espansione degli insediamenti lineari di fondovalle verso le aree collinari ed i centri antichi posti sui contrafforti che si affacciano sulla valle; D. le aree rurali che corrispondono alle aree montane a bassa densità demografica (Casalbuono, Monte San Giacomo, Pertosa e Sanza). Per ciascuna delle componenti della nuova forma del Vallo di Diano è possibile individuare gli orientamenti generali e gli indirizzi urbanistici per lo sviluppo insediativo da porre a base delle politiche di trasformazione territoriale. Tali orientamenti ed indirizzi sono finalizzati. - ad assecondare l obiettivo strategico di consolidare e sviluppare in maniera integrata la prospettiva di una struttura urbana policentrica pienamente integrata in un territorio con forti valenza naturalistiche e paesaggistiche; - ad ispirare i comportamenti dei soggetti istituzionali, che operano, nell ambito delle proprie competenze, sul territorio del Vallo, orientandoli verso strategie e linee operative basate su processi di valorizzazione simmetrica del potenziale urbanistico e paesaggistico della Città Vallo. 71

76 A. I CORRIDOI URBANIZZATI: LA CITTà VALLO Per la componente più strettamente urbana, rappresentata dalle strutture insediative e produttive in gran parte localizzate lungo i due assi, già individuati, gli orientamenti e gli indirizzi che vengono ritenuti coerenti per garantire il massimo possibile di simmetria tra strutture preesistenti e nuovo disegno programmatico sono: - il rafforzamento e la riqualificazione dei centri comunali di più antico insediamento, con particolare riferimento a quelli posti lungo i contrafforti che circondano l area valliva e che nella loro configurazione urbanistica e nel patrimonio edilizio conservano i segni su cui si fonda l identità dell intera area. Tale linea, che trova fondamento nella circostanza che vede i 2/3 della popolazione del Vallo risiedere ancora nei vecchi centri, oltre 1/5 del patrimonio edilizio edificato prima del 1919 ed oltre 1/4 delle abitazioni vuote, ha come obiettivo quello di rafforzare gli elementi di qualità degli antichi insediamenti per favorire il loro pieno utilizzo sotto il profilo residenziale; - il consolidamento dei nuovi centri sviluppatisi nelle aree di fondo valle e nei quali risiede ormai oltre il 15% della popolazione. Gli orientamenti per questi insediamenti puntano alla riqualificazione dei tessuti urbanistici ponendo attenzione agli spazi di relazione e alle modalità di completamento e ridefinizione spaziale degli insediamenti; - la concentrazione lungo i corridoi urbanizzati dei nuovi nodi destinati ad accogliere i servizi di livello comprensoriale e/o con bacini di utenza più vasti. La loro localizzazione sarà individuata in relazione alle condizioni di accessibilità alla rete di interconnessione interna all area del Vallo e dell area verso l esterno; - la riqualificazione degli insediamenti lineari sviluppatesi lungo la viabilità longitudinale all area e che trova forme di articolazione lungo le strade di accesso alla viabilità principale. Gli indirizzi per tali insediamenti puntano da un lato alla riqualificazione dell asse stradale teso ad aumentare le condizioni di accessibilità agli insediamenti e la sicurezza della circolazione, dall altro alla riqualificazione formale degli insediamenti esistenti e alla definizione di tipologie spaziali e architettoniche per i nuovi insediamenti; - la razionalizzazione dell offerta di aree per insediamenti produttivi e commerciali finalizzata al perseguimento di politiche di rete per favorire anche la localizzazione di imprese basate su tipologie produttive innovative fortemente legate alle tematiche ambientali ed energetiche sostenibili, particolarmente congeniali alla forte caratterizzazione naturalistica ed ambientale del Vallo di Diano; - il miglioramento della rete infrastrutturale di trasporto finalizzata all aumento del grado di accessibilità dell intero territorio come condizione di base per lo sviluppo di una struttura urbana basata su una rete di poli fortemente interconnessi. In questa linea particolare importanza assume la differenziazione modale del trasporto e il potenziamento delle infrastrutture longitudinali dell Area.

77 B. L AREA VERDE CENTRALE Per l area centrale di fondovalle racchiusa dai corridoi urbanizzati ed incentrata sul corso del fiume Tanagro, gli orientamenti e gli indirizzi riguardano: - il mantenimento delle attività agricole assecondando la tendenza che vede l area centrale interessata in maniera molto circoscritta da fenomeni di urbanizzazione ed edificazione; - la conservazione e la valorizzazione del corridoio fluviale come elemento caratterizzante l identità della valle. L individuazione di un luogo in cui l elemento acqua, che rappresenta un motivo da sempre intrecciato con la storia della Valle, possa testimoniare la sua caratteristica di elemento matrice del territorio, rappresenta un fattore di particolare rilevanza per dare significato e valore alla nuova forma ipotizzata per il Vallo di Diano; - il rafforzamento, a partire dall area verde centrale, della rete ecologica che collega l area di fondovalle con l area del Parco Nazionale del Cilento, ad Ovest, con quella dell istituendo parco della Val D agri e del Lagonegrese, ad est, e con le aree del Parco del Pollino, a sud. La realizzazione della rete ecologica rappresenta un ulteriore elemento di interconnessione interna all area e delinea percorsi di fruizione naturalistica di particolare rilevanza. C. LE AREE PERIURBANE DI MARGINE Le aree periurbane, con la loro collocazione tra aree di pianura e centri collinari assumono una particolare rilevanza per assecondare le espansioni insediative dei corridoi urbanizzati e/o per ridurre i rischi di espansioni incontrollate verso l area centrale. Gli orientamenti per queste aree riguardano: - le modalità di espansione degli insediamenti consolidati attraverso modelli che garantiscano la ricucitura spaziale con gli insediamenti preesistenti; - il equilibrio tra funzioni residenziali, produttive e commerciali,; - i requisiti formali dell insediamento che recuperino le tipologie e gli elementi costruttivi tipici dell architettura del Vallo di Diano. D. LA ZONA COLLINARE E MONTANA Per le aree collinari e montane, in gran parte ricadenti nel Parco Nazionale del Cilento gli orientamenti vanno raccordati con le politiche e la strumentazione definite dall Ente Parco con particolare riferimento al Piano per il Parco 40. Va infine sottolineato l importanza fondamentale che l area di pianura, delimitata dai due allineamenti e solcata dal fiume Tanagro, è destinata ad assumere nella ridefinizione dell assetto insediativo della città Vallo con particolare riferimento: - alla localizzazione dei poli di servizio di livello regionale e comprensoriale; - alla definizione della nuova rete di comunicazione destinata ad aumentare da un lato il grado di accessibilità interna dell area per rafforzare la struttura reticolare dell insediamento urbano, e dall altro il grado di accessibilità all area dall esterno a sostegno del ruolo interregionale di cerniera che il Vallo di Diano vuole esercitare. 40 In particolare il Piano del Parco, al titolo II delle Norme di Attuazione individua, per ciascuna zona in cui è stato suddiviso il territorio del Parco, le tipologie di interventi ed attività consentite; mentre nell art. 11 e nell Allegato 1 vengono definiti, per ciascun sistema e sottosistema ambientale individuato gli indirizzi specifici di gestione che rappresentano un quadro di riferimento per gli studi di valutazione di impatto ambientale ai fini della determinazione dell ammissibilità degli interventi.

78 CAPITOLO 7 OBIETTIVI E AZIONI STRATEGIChE DEL PIANO 7.1. PREMESSA La sedimentazione sul territorio del Vallo di Diano, nel corso di una lunga stagione di ideazione e programmazione dello sviluppo locale che ha coinvolto soggetti pubblici e privati, di una diffusa sensibilità alle tematiche della compatibilità tra esigenze di sviluppo economico e di conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali e storico-culturali che ne caratterizzano in maniera determinate l identità e di prassi collaborative sperimentate in più occasioni tra i vari attori territoriali, rappresenta lo scenario entro il quale sono state definiti gli obiettivi e le linee strategiche del Piano di Sviluppo. È appena il caso di sottolineare come l elaborazione del Piano nell ambito delle attività di assistenza tecnica alla Pubblica Amministrazione e alle Piccole e Medie Imprese abbia permesso da un lato di cogliere a pieno la ricchezza delle esperienze maturate e in corso di svolgimento sui temi dello sviluppo locale, dall altro di dare continuità agli sforzi che le comunità locali hanno profuso nel conciliare le pressanti istanze di sviluppo economico e sociale con quelle altrettanto sentite del recupero della propria identità attraverso la riscoperta, il recupero e la valorizzazione del rilevante patrimonio presente nell area GLI OBIETTIVI, GLI SCENARI E LE LINEE STRATEGIChE Tutte le considerazioni finora avanzate concorrono a porre come obiettivi centrali del Piano di Sviluppo: - garantire condizioni accettabili di benessere (qualità della vita) alle popolazioni del Vallo di Diano, a partire da quelle a maggior disagio abitativo e sociale (popolazione rurale); - costruire condizioni di sviluppo economico e di assetto territoriale tali da garantire gli incrementi netti di occupazione duratura e livelli di competitività necessari per il consolidamento delle imprese locali e/o l attrazione di investimenti esterni. Il grado di realizzabilità di questi obiettivi è oggi maggiore, rispetto al passato, in relazione: A. al nuovo quadro programmatico europeo, nazionale e regionale, entro il quale trova posto prioritario lo sviluppo delle comunità locali; B. alla gamma delle opportunità che si aprono dall esercizio da parte del Vallo di Diano del ruolo di cerniera interregionale nel quadrante sud della Campania; C. alle tendenze insediative, ormai largamente riscontrate, verso il rafforzamento della rete relazionale tra i centri della valle e verso la formazione di una città Vallo in cui la Comunità del Vallo di Diano si va identificando.

79 L opportunità/necessità di ripartire dalla visione del Vallo di Diano come area cerniera interregionale ha un forte ancoraggio proprio nel Documento Strategico Preliminare Regionale per la politica di coesione adottato il 6 dicembre 2005 dalla Giunta Regionale. In questo Documento, infatti: - prevale una concezione della Campania come regione aperta ; - la Campania viene concepita, in particolare, come area di interconnessione di due reti europee (Corridoio 1 e Corridoio 8); - la riconnessione lungo il Corridoio 8, tra le aree fortemente urbanizzate della Campania e della Puglia, ha quali effetti non solo il rafforzamento delle trasversali est-ovest, ma anche il decongestionamento delle aree costiere urbanizzate verso nuovi ruoli delle aree interne. Entro questa visione allargata del ruolo della Campania, assumono piena rilevanza gli elementi emergenti dalla lettura del quadrante sud della Campania. Il Vallo di Diano, infatti: a. è territorio dove sono localizzati i terminali: - della superstrada Agri, di connessione tra Atena Lucana, Villa d Agri, Metaponto (Taranto); - della superstrada Basentana, di collegamento tra Polla-Sicignano-Potenza Pisticci - Metaponto-(Taranto); - della strada a scorrimento veloce Polla-Isca Pantanelle (area industriale) Potenza; - della superstrada Sinnica, (Casalbuono)-Lauria-Senise, Metaponto-Taranto-Sibari; - della superstrada Bussentina, che collega l autostrada SA-RC al Golfo di Policastro, territorio dove si concentrano gli interessi turistici di Sapri (SA)-Maratea (PZ)-Praia a Mare (CS); - della strada a scorrimento veloce Moliterno (PZ)-Montesano sulla Marcellana; b. è area dove si intersecano i confini del più esteso giacimento naturalistico d Italia per circa ettari (Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Parco del Pollino, istituendo Parco della Val d Agri e del Lagonegrese); c. è territorio segnato da confini interregionali tra i più estesi in Campania; d. è area di localizzazione di importanti iniziative di P.M.I. e di attività artigianali che convergono in zone a ridosso degli svincoli dell Autostrada del Sole, sia all interno della Comunità Montana (Polla, Sala Consilina, Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono) sia in aree immediatamente contigue della Campania e della Basilicata (Buccino, Contursi, Isca Pantanelle (PZ), Viggiano (PZ), realizzate grazie ai programmi di industrializzazione del dopoterremoto del Alla luce di questi processi il territorio del Vallo di Diano è configurabile sotto un triplice punto di vista: - come territorio dove confluiscono i terminali esterni di direttrici di sviluppo interregionali verso l Adriatico, lo Jonio e l Alto Tirreno Calabrese; - come territorio che favorisce il disegno strategico della Regione Campania ad aprirsi all esterno verso Sud e Sud-Est; - come territorio dove il riassetto economico e territoriale non si fonda solo sulla piena utilizzazione delle risorse endogene, pur rilevanti, ma si riconnette altresì ad interessi strategici regionali di rilocalizzazione di attività e di servizi.

80 Il territorio del Vallo di Diano, da area marginale assume, in questa prospettiva, ruolo di supporto a servizio della strategia regionale di apertura verso l esterno, verso est (Adriatico) e verso sud-est (Jonio), configurandosi: - quale segmento integrante del Corridoio Uno e del Corridoio Otto, assi europei e nazionali di sviluppo sud-nord ed est ovest; - quale nodo di riferimento della viabilità, in relazione anche al potenziamento delle direttrici interne e agli sbocchi al mare; - quale nodo di riferimento dei collegamenti ferroviari di tipo civile e di tipo commerciale, anche leggeri (Metropolitana regionale per il traffico passeggeri ma anche per il traffico merci e prodotti Sicignano degli Alburni-Lagonegro) Gli orientamenti della Delibera Programmatica Ai fini di individuare le azioni da compiere per il periodo del presente Piano, si è proceduto assumendo come base di partenza gli orientamenti programmatici della Delibera Programmatica e, riconsiderare contestualmente, l intera gamma della progettualità preesistente espressa dal Vallo di Diano, ai fini di verificare la scala degli interessi di sviluppo già individuati e programmati e la possibilità di introdurre modificazioni e/o integrazioni in relazione al ruolo interregionale del Vallo di Diano e al nuovo Quadro Programmatico Gli orientamenti strategici della Delibera Programmatica a base del Piano possono essere così sintetizzati: - riposizionare il territorio del Vallo di Diano nel contesto interregionale, sviluppando il potenziale relazionale; - sostenere le possibili nuove condizioni di competitività nei contesti interregionali nazionali; - indirizzare verso questo obiettivo le energie istituzionali locali che si sono già misurate sugli strumenti di sviluppo locale; - avviare nuovi percorsi, basati sul rafforzamento della soggettività istituzionale e politica, sullo sviluppo di capacità negoziali e su nuove prassi di tipo comprensoriale nel comportamento degli attori sociali ed economici. Nell ambito di queste linee strategiche, particolare attenzione viene prestato al rilancio del ruolo interregionale del territorio del Vallo di Diano. 76

81 7.4. IL NUOVO quadro DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO Il quadro favorevole per lo sviluppo locale, ormai completato a livello nazionale (quadro nazionale di sostegno) 41 e regionale (Programmi operativi Regionali) 42 diventa una condizione di partenza per sostenere una strategia di sviluppo nel Vallo di Diano, che si articola: a. sulla piena valorizzazione del potenziale produttivo disponibile sul territorio del Vallo di Diano, secondo aree tematiche individuate negli atti programmatici già assunti dalla Comunità Montana (Delibera programmatica); b. sulla costruzione di un progetto di eccellenza, basato sulla Città vallo, destinato a produrre impatti rilevanti sui processi di valorizzazione delle attività produttive e sull ambiente del vallo di Diano. La valorizzazione del potenziale di risorse endogene del vallo di Diano è operazione programmatica che si è andata già definendo ed articolando nella Delibera programmatica nella quale: sono state definite le aree tematiche ed i relativi contenuti, in modo da corrispondere a quanto previsto dalla L.R. n. 17/98 (art.4) 43. alla luce dei confronti realizzati nell ambito dei processi deliberativi concernenti la Carta di destinazione d uso del Territorio, sono emerse specifiche linee strategiche di aggiornamento del P.S.S.E. sintetizzabili nel modo seguente: - rilanciare le forme associate di gestione tra Comuni, avendo come riferimento le Comunità Montane (Centro di Servizi Territoriali); - rafforzare ulteriormente il Sistema Informativo Territoriale con l ampliamento dei servizi: supporto alla viabilità, la catalogazione e classificazione del patrimonio culturale, ruoli imposte comunali, il registro dei fabbricati, supporto tecnico per i RUP ed altri professionisti, ecc. - valorizzare il patrimonio di prodotti agroalimentari tipici; - attuare lo Studio di fattibilità per il Piano Trasporti; - sostenere le politiche per la riorganizzazione ed innovazione, società dell informazione, della P.A.; - potenziare i temi legati all agricoltura di qualità, la biodiversità, i prodotti tipici, il patrimonio forestale, la manutenzione ambientale, la ricomposizione fondiaria, gli insediamenti nelle zone montane; - sviluppare il tema dell integrazione urbana ed ambientale, area industriale, logistica, commerciale; - promuovere l artigianato ed il turismo collegato al Parco ed ai beni culturali; - diffondere la qualità della vita e della cultura. è già stata ipotizzata la trama delle possibili reti relazionali da sviluppare e progettare tra i vari terminali interni del Vallo di Diano e le realtà regionali ed interregionali Ministero per lo Sviluppo Economico: Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di Sviluppo Roma giugno Regione Campania: Programma Operativo Regionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale adottato dalla Commissione Europea, con propria Decisione n. C(2007)426 dell 11 settembre 2007; Regione Campania: Programma Operativo Regionale obiettivo convergenza Fondo Sociale Europeo Le aree previste sono: I. Area di prevalente interesse agro-silvo-pastorale; II. Area di particolare pregio ambientale e paesistico; III. Linee di uso e sviluppo (a. risorse primarie (acqua, suolo) - b. sviluppo residenziale - c. sviluppo produttivo - d. sviluppo terziario - e. sviluppo turistico) IV. Rete infrastrutture. 44 Le aree e le ipotesi di attività individuate sono: - Area di Buonabitacolo, Casalbuono, Sanza, Sassano, Monte San Giacomo, San Rufo e Teggiano: ipotesi di curare lo sviluppo strategico dei temi del PIT Parco per l intero territorio; - Area di Polla, Atena Lucana, Sant Arsenio, S. Pietro al Tanagro e Sala Consilina: ipotesi di curare il tema dell accoglienza delle attività nuove industriali e commerciali; Area di Padula, Montesano Sulla Marcellana, Pertosa, Atena Lucana: ipotesi di curare la dimensione turistica, sviluppando le sinergie con le aree contigue della Basilicata.

82 L idea strategica di aggregazione a fondamento del Piano di Sviluppo è la Città-Vallo, attraverso cui la Comunità del Vallo di Diano può fondare la sua identità ed, al tempo stesso, avviare un operazione di sviluppo con forti ricadute economiche ed occupazionali. Le motivazioni a base di questa scelta sono, tra le altre, le seguenti: - il progetto Città-Vallo costituisce lo strumento che riporta ad unità di soluzione taluni ostacoli storici allo sviluppo del Vallo di Diano, quali il deficit di servizi urbani; il rischio di fenomeni di dispersione a pioggia degli interventi; il mancato utilizzo del potenziale di crescita costituito dalla posizione geo-economica del Vallo di Diano nella rete viaria e nel contesto interregionale; - il progetto corrisponde alla domanda di servizi urbani che vengono espressi da un area interregionale molto vasta (Vallo di Diano/Alto Agri Lagonegrese/Alto Ionio Cosentino) gravitante sulla Città del Vallo di Diano; - il progetto consente di rispondere ai principi di concentrazione, integrazione e di selettività degli interventi, cui si ispira la programmazione regionale. A questo proposito per la presumibile dimensione finanziaria oltre che per la caratteristica di indivisibilità delle operazioni da realizzare, il progetto può rientrare tra i Grandi Progetti previsti dall art. 39 del Reg. 1083/2006. La proposta del progetto Città-Vallo, già ideata sin dalle fasi iniziali della programmazione della Comunità Montana, è destinato ad innestare innovazioni progettuali costituite essenzialmente dalla priorità che viene assegnata ai progetti integrati e/o agli interventi che possono ricomporsi in rete, piuttosto che ai singoli interventi di mera valenza comunale LA PROGETTUALITà ESPRESSA DAI PROGRAMMI TRIENNALI Nella identificazione delle azioni strategiche, particolare attenzione è stata prestata, infine, alle linee strategiche che sono emerse: a. dai Programmi Triennali delle opere pubbliche, approvati dalla Comunità Montana e dai Comuni del Vallo di Diano per l arco temporale b. dalla gamma della progettualità preesistente, rinveniente da altre fonti finanziarie pubblico-private. Le proposte di intervento contenute nei Programmi Triennali sono state raccolte presso i singoli Comuni ed ordinate in un apposito archivio informatizzato: - per tipologia di intervento; - per categoria di opere; - per stato di progettazione approvato; - per Comuni; - per gli assi prioritari assunti dal POR FESR , della Regione Campania. Ai fini del presente Piano, gli interventi contenuti nei Programmi Triennali delle Amministrazioni Pubbliche operanti nel Vallo di Diano, sono stati articolati in funzione di almeno tre ordini di necessità 45 : 45 Gli interventi corrispondenti ai tre ordini di necessità non sono operazioni separabili, per quanto distinguibili sotto il profilo finanziario e gestionale. Esistono, infatti, relazioni di interdipendenza sia fisiche che funzionali di cui bisogna tener conto già nelle fasi di programmazione e progettazione per aumentare le condizioni di produttività del singolo intervento e quelle degli interventi che vi sono correlate.

83 A. la necessità di garantire condizioni accettabili di civiltà e di benessere (qualità della vita) alla popolazione del Vallo di Diano, a partire da quelle a maggior disagio abitativo e sociale (popolazione rurale), oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria del capitale sociale, facente capo ai singoli Enti (strade, scuole, cimiteri, ecc.); B. la necessità di costruire condizioni di sviluppo economico e di assetto territoriale tali da garantire incrementi di occupazione duratura e livelli di competitività necessaria per il consolidamento delle imprese locali e/o l attrazione di investimenti esterni; C. la necessità di aggregare, intorno ad un idea portante, gli interessi della comunità del Vallo e la volontà di raggiungere un identità forte, spendibile a livello interregionale e/o sui mercati globali. Tra gli interventi inventariati, sono stati ritenuti rilevanti per il P.S.S.E., non già gli interventi di stretta competenza comunale, quali gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del capitale fisso sociale facente capo al Comune (strade urbane, scuole primarie, cimiteri, ecc.), bensì tutti gli interventi che possono considerarsi segmenti comunali di progetti di sistema di livello comprensoriale e/o che comunque sono funzionali a progetti di sistema comprensoriali (reti di interventi integrabili). Alla luce di queste considerazioni, i Programmi Triennali delle Opere Pubbliche espresse dal sistema delle autonomie locali del Vallo di Diano sono stati considerati strumenti funzionali per la soluzione dell obiettivo: - di garantire il miglioramento delle condizioni di benessere delle popolazioni locali; - di sostenere processi di sviluppo ed interventi di riduzione dei deficit di dotazione infrastrutturale e di servizi; - di avviare progettualità di livello sovracomunale. Gli interventi espressi dai Programmi Triennali sono stati interpretati, in altri termini, come volontà degli Enti Locali non solo di far fronte a necessità strettamente locali, ma anche di contribuire al rafforzamento del sistema territoriale Vallo di Diano ed, in ultima istanza, di costruire un progetto-identità comune del Vallo. In altri termini, si ritiene che il grado di produttività degli interventi di sviluppo (interventi di cui alla lettera B) dipende anche dal grado di benessere e/o dalle condizioni di qualità della vita che vengono raggiunti dalla popolazione locale per effetto degli interventi di cui alla lettera A), e più in generale, la possibilità di realizzare una comunanza di volontà nella realizzazione di una o più idee portanti (interventi di cui alla lettera C) non è percorribile senza aver risolto prioritariamente la questione delle condizioni di qualità della popolazione del Vallo di Diano o senza portare a soluzione interventi di sistema sull occupazione duratura delle sue forze di lavoro.

84 7.6. Metodologie e regole per la programmazione degli interventi del P.S.S.E. Nell analisi dei Programmi Triennali, la distinzione degli interventi, riflette l articolazione delle soluzioni individuate dai singoli Enti nella copertura finanziaria. Generalmente, gli Enti scelgono di: - contare sulle risorse finanziarie dei bilanci comunali per realizzare interventi di tipo A; - contare su ricorso a fonti finanziarie non comunali e/o a mutui per realizzare interventi di tipo B; - per gli interventi di tipo C, che solitamente sono anche quelli di maggiori dimensioni finanziarie, gli Enti fanno ricorso a risorse finanziarie di programmi regionali, nazionali ed europei. Generalmente, il ricorso alle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione degli interventi avviene solitamente come l espressione di iniziativa comunale e può contare essenzialmente sul potere contrattuale del singolo Ente. Si ritiene, invece, che l adozione di metodologie coordinate e/o di sistema nel ricorso alle risorse pubbliche dei programmi regionali, nazionali ed europei, potendo contare su un potere contrattuale di molto superiore a quello dei singoli Enti, sia destinato ad aggiungere risorse finanziarie a quelle comunque attivabili dalle singole Amministrazioni. Peraltro, le regole, i vincoli ed i criteri contenuti nella programmazione regionale, nazionale e comunitaria, premiano, ormai, azioni di sistema, anziché azioni singole. Si assume come maggiormente conveniente che sia il territorio come sistema anziché come singolo municipio, ad organizzarsi secondo livelli di programmazione e progettualità di livello sovracomunale (PTR), anche ai fini di consentire alla Regione Campania, calibrando gli interventi di programmazione regionale proprio per i vari sistemi territoriali, ai fini di realizzare obiettivi di riequilibrio tra le varie aree della Campania. Inoltre, la declinazione dei principi di integrazione, di concentrazione, concertazione messi al centro della nuova programmazione regionale, obbliga gli attori locali ad individuare comportamenti e procedure conformi a detti principi, più facilmente raggiungibili mediante azioni di coordinamento/condivisione/partecipazione, anziché mediante iniziative singole. Alla luce di queste considerazioni, il Piano ritiene: - che debbano essere assunte come prioritarie le azioni di sistema; - che debba essere perseguita una metodologia di concertazione e di coordinamento, ritenuta la più efficace per l acquisizione e la gestione delle risorse. In ordine alla quantificazione delle possibili risorse da mobilitare per il sostegno finanziario del Piano, è particolarmente difficoltoso avanzare ipotesi sugli importi possibili su cui contare nei prossimi anni per la copertura finanziaria della domanda di interventi. E, tuttavia, chiaro che quanto più i passi del P.S.S.E. sono conformi a criteri, procedure e principi della programmazione regionale, tanto più ampia sarà la prospettiva di successo dei progetti del Piano medesimo. Si deve sottolineare, in proposito, che nella programmazione regionale viene chiaramente esplicitata la volontà della Regione Campania di evitare di incorrere, come nel POR

85 2006, nella deriva redistributiva delle risorse sul territorio, che com è noto ha quale effetto principale il sostegno della domanda, anziché il sostegno dello sviluppo. Questa posizione della Regione conferma, in realtà, quanto assunto nel presente Piano, secondo cui sono le azioni di sistema e non le singole azioni a godere di condizioni preferenziali nel finanziamento. Va notato, inoltre, che l applicazione del principio dell integrazione di tutte le possibili fonti finanziarie pubbliche sia destinato ad interessare non solo i fondi strutturali dell UE ma anche le altre risorse ordinarie, quali, tra le tante, il Fondo per la Montagna (L. 94/97), le entrate comunali, il FAS, ecc. Di conseguenza, il presente Piano, nel mettere a base della selezione degli interventi, le regole, i criteri, gli strumenti rinvenienti nella programmazione regionale, diventa esso stesso strumento finalizzato a razionalizzare la spesa pubblica sul territorio. Nell ambito delle regole e dei criteri già adottati a livello di normativa regionale, sono da segnalare, in particolare: - le regole di coerenza degli interventi rispetto agli indirizzi programmatici, esplicitati nella Delibera di G.R. n del 6/12/05 e delle priorità strategiche contenute nel Documento Strategico Regionale nel , adottato con delibera di G.R. n dell 1/8/2006; - i criteri di cui all Allegato 1 della D.G.R.C. n dell 1/8/2006, concernente l istituzione del Parco Progetti Regionale per il sostegno all attuazione delle Politiche di Sviluppo della Regione Campania e delle Politiche di Coesione 2000/ ; - il grado di cantierabilità delle proposte d intervento, nonché la valenza strategica, la sostenibilità tecnico-amministrativa e la sostenibilità finanziaria, economica e gestionale, tutti criteri esplicitati nell Allegato alla Deliberazione 1041 della G.R. del 1 agosto 2006; - il criterio della concentrazione degli interventi, che richiama la necessità di far leva sui Grandi Progetti a livello di sistemi territoriali; Sono rilevanti, infine, ai fini dell articolazione in azioni di sistema del P.S.S.E. della Comunità Montana, gli orientamenti strategici regionali che; per quanto riguarda il Piano d Azione dello Sviluppo Economico Regionale (P.A.S.E.R.), sono basati: - sul rafforzamento di settori ad elevata specializzazione produttiva (agroalimentare) da attuare anche secondo le nuove metodologie distrettuali o per filiere; - a favore dei processi di internazionalizzazione; - a favore della dotazione di infrastrutture e servizi (economie esterne) in grado di rendere competitivi gli ambienti per le imprese. per quanto riguarda il Piano di Sviluppo Rurale 46 sono basati: - sulla diversificazione dell economia rurale e l orientamento di sviluppo di attività complementari che integrino il patrimonio di risorse locali; 46 Alla luce degli indicatori utilizzati, il Vallo di Diano risulta classificato con il codice B1 tra le macro-aree (B2) a forte valenza paesaggistico-naturalistica, con potenzialità di sviluppo integrato. 81

86 - sull incentivazione dei sistemi di qualità da diffondere tra le imprese dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Questa azione ha quale effetto la standardizzazione dei prodotti del Vallo di Diano, ai fini di conseguire omogeneità di qualità e dimensioni produttive sufficienti per azioni efficaci di marketing. È noto, infatti, che frequentemente alla qualità dei prodotti non corrisponde la costanza di standard di qualità nel tempo e le difficoltà di attivare relazioni commerciali stabili; - sulla promozione dell innovazione e dell integrazione tra le imprese che operano lungo le filiere prevalenti nel Vallo di Diano (lattiero-caseario- salumi-olio). La scelta di queste filiere agroalimentari è dettata dalla necessità di garantire qualità e dimensioni produttive sufficienti per sostenere prospettive di espansione sui mercati e dalla conseguente necessità di concentrare gli sforzi promozionali non su tutta la gamma dei prodotti agricoli ed agroalimentari del Vallo di Diano ma su quelli che presentano caratteristiche di qualità e tipicità; - sulla qualificazione delle risorse umane e/o la riconversione verso nuovi profili professionali, destinati ad accompagnare i processi di diversificazione produttiva e di integrazione delle imprese; - sul rafforzamento della capacità di governance, promuovendo, in particolare, le reti di imprese sia a livello settoriale che intersettoriale. La soluzione organizzativa che corrisponde in modo adeguato alla necessità di promuovere reti di imprese per filiere è il modello di tipo distrettuale di qualità 47. Secondo l art. 13 del Dlgs 228/2001, le Regioni provvedono all individuazione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari. Tuttavia, nelle more di provvedimenti regionali, l iniziativa di distretto potrebbe essere attivato dal basso, a livello di imprese e/o loro associazioni (partenariati locali); - sul miglioramento della dotazione infrastrutturale, per quanto riguarda, in particolare, le infrastrutture che influenzano direttamente l ambiente economico. Interventi in grado di ampliare le condizioni di convenienza economica nell esercizio delle imprese agricole ed agroalimentari sono: - la razionalizzazione della gestione delle risorse per uso irriguo; - la messa a punto di strutture logistiche, in grado di ottimizzare le modalità del trasporto, ai fini di ridurre i costi della distribuzione di prodotti agricoli ed agroalimentari; - la diffusione delle tecnologie delle informazioni delle comunicazioni, utilizzando, a tal fine, anche la dotazione informatica già esistente presso gli Enti, tra cui importante è quella della Comunità Montana. 47 Secondo l art. 13 del DLGS 228/2001, si definiscono distretti agroalimentari di qualità i sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, caratterizzati di significativa presenza economica e di interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria o nazionale, oppure da produzioni tradizionali atipiche. 82

87 7.7. LE AZIONI STRATEGIChE Alla luce di quanto finora considerato, è stato costruito il seguente prospetto nel quale le proposte di intervento del Piano di Sviluppo: a. sono state riordinate per azioni strategiche, individuate, individuate mediante la riorganizzazione delle aree tematiche della Delibera Programmatica secondo gli Assi del POR ; b. sono state riclassificate in funzione: b 1. della valenza comunale. In questa categoria sono compresi gli interventi destinati a garantire condizioni accettabili di civiltà e di benessere (qualità della vita) alla popolazione del Vallo di Diano, a partire da quelle a maggior disagio abitativo e sociale (popolazione rurale), oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria del capitale sociale, facente capo ai singoli Enti (strade, scuole, cimiteri, ecc.); b 2. della valenza comprensoriale. Si tratta degli interventi che costituiscono segmenti comunali funzionali a progetti di sistema comprensoriali (progetti a rete e/o puntuali). In questa categoria sono stati compresi gli interventi più strettamente di sviluppo, concernenti: - il rafforzamento di settori ad elevata specializzazione produttiva (agroalimentare) da attuare anche secondo le nuove metodologie distrettuali o per filiere; - le iniziative di internazionalizzazione; - la dotazione di infrastrutture e servizi (economie esterne) in grado di rendere competitivi gli ambienti per le imprese; c. della valenza interregionale. In questa categoria sono stati compresi gli interventi che si ritengono coerenti rispetto alla realizzazione di un idea portante, intorno alla quale aggregare gli interessi della comunità del Vallo per raggiungere un identità forte, spendibile a livello interregionale e/o sui mercati globali. Naturalmente, le proposte di cui alla lettera b. e alla lettera c. sono quelli che si ritengono in grado di costruire condizioni di sviluppo economico e di assetto territoriale tali da garantire incrementi di occupazione duratura e livelli di competitività necessaria per il consolidamento delle imprese locali e/o l attrazione di investimenti esterni. Relativamente alla Comunità Montana, gli interventi di natura comprensoriale, indicati nel prospetto, sono stati inclusi nel Programma triennale delle Opere Pubbliche, ai fini di garantire la necessaria coerenza tra interventi e Piano di Sviluppo.

88 TIPOLOGIA INTERVENTI AZIONI STRATEGICHE - AREE TEMATICHE - INTERVENTI C A B Valenza interregionale Valenza comunale Valenza comprensoriale Rafforzamento dell'identità territoriale da Livelli accettabili di qualità della vita Sostegno allo sviluppo economico spendere a livello interregionale e/o sui Manutenzione ordinaria del capitale sociale Assetto territoriale competitivo e attrattivo mercati globali A. TUTELA E GESTIONE DELL AMBIENTE A.1. Gestione rifiuti 1 Realizzazione isole ecologiche A.2. Gestione delle risorse idriche 1 Sistema depurativo integrato delle acque reflue. 2 Realizzazione di bacini di raccolta: Invasi collinari 3 Salvaguardia e valorizzazione delle risorse idriche A.3. Tutela ambientale e prevenzione dei rischi 1 Centro operativo per la difesa e la tutela ambientale 2 Opere di regimazione delle acque meteorichee superficiali e di consolidamento dei versanti e delle aste torrentizie per il mantenimento e ripristino delle condizioni di stabilità dei suoli di proprietà pubblica con interventi di ingegneria naturalistica. 3 Bonifica delle cave in disuso A Reti dei punti di avvistamento e/o osservazione ambientale, allarme e gestione rischio ambientali Interventi di riassetto idrogeologico e riduzione dei rischi nelle aree colpite da calamità naturali nel territorio del Vallo di Diano. Energia 1 Piano Energetico Comprensoriale 2 Realizzazione reti di distribuzione gas metano 3 4 Interventi sperimentali nel campo delle energie rinnovabili. Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico o ad uso pubblico, attraverso l'incremento dell'efficienza energetica e l'adeguamento statico e funzionale. A.5. Rete ecologica Progettazione e implementazione di sistemi e reti di monitoraggio ambientale. Recupero e fruibilità dei corridoi fluviali: parchi fluviali e strade nel paesaggio Valorizzazione delle risorse, paesaggistiche, ambientali, naturalistiche e faunistiche Realizzazione e riqualificazione percorsi naturali - greeway 84

89 TIPOLOGIA INTERVENTI AZIONI STRATEGICHE - AREE TEMATICHE - INTERVENTI A Valenza comunale Livelli accettabili di qualità della vita Manutenzione ordinaria del capitale sociale B Valenza comprensoriale Sostegno allo sviluppo economico Assetto territoriale competitivo e attrattivo C Valenza interregionale Rafforzamento dell'identità territoriale da spendere a livello interregionale e/o sui mercati globali B. CITTA E RETI URBANE B.1. Riqualificazione urbana 1 Regolamento per l'edilizia sostenibile 2 Progetto di riqualificazione del modello insediativo diffuso e di riammagliamento dei tessuti urbani e rurali. Valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico di tipo comprensoriale 3 Riqualificazione e recupero Centri storici 4 Recupero contenitori edilizi storici 5 Realizzazione parcheggi 6 Recupero e riqualificazione invasi spaziali 7 Arredo urbano 8 Riqualificazione spazi pubblici 9 Completamento e adeguamento infrastrutture primarie insediamenti residenziali 10 Adeguamento e riqualificazione strutture scolastiche 11 Aree verdi attrezzate B.2. Attrattività e competitività della città 1 Spazi per le attività teatrali 2 Impianti sportivi ad utenza sovracomunale B.3. Infrastrutture per il welfare 1 Gruppo appartamento 2 Residenza per persone anziane non autosufficienti 3 Centro socio educativo diurno per persone disabili 4 Comunità terapeutica per dipendenze 5 Campi estivi e/o campi scuola (n. 6) 6 Strutture residenziali per donne con figli minori 7 Asilo nido / Centro per l infanzia / Ludoteca 8 Centro cottura / Vestiario / Commercio equo solidale 9 Centro Sociale Polifunzionale 10 Centri sociali di accoglienza 11 Ufficio del Piano Sociale di Zona e Segretariato Sociale 85

90 TIPOLOGIA INTERVENTI AZIONI STRATEGICHE - AREE TEMATICHE - INTERVENTI A Valenza comunale Livelli accettabili di qualità della vita Manutenzione ordinaria del capitale sociale B Valenza comprensoriale Sostegno allo sviluppo economico Assetto territoriale competitivo e attrattivo C Valenza interregionale Rafforzamento dell'identità territoriale da spendere a livello interregionale e/o sui mercati globali C. AGRICOLTURA E QUALITA ALIMENTARE 1 2 Distretto agroalimentare: realizzazione dell'osservatorio distrettuale. Centro commercialeper la realizzazione diun mercato ortofrutticolo e altri prodotti agricoli. 3 Polo zootecnico 4 Sviluppo delle coltivazioni biologiche nell'area di fondo valle 5 Estendimento superfici irrigue 6 Salvaguardia e valorizzazione delle risorse forestali D. TRASPORTO INTRA E INTERREGIONALE E INFRASTRUTTURE 1 Realizzazione dell'infrastrutturazione di accesso e riqualificazione dei nodi autostradali. 2 Realizzazione asse mediano veloce Pertosa-Casalbuono. 3 Completamento della rete di interconnessionestradale interregionale 4 Realizzazione di un autoparco di valenza interregionale Aviopista nel Comune di Teggiano: infrastrutture di completamento ed opere complementari. Sistemazione e riutilizzo stradaferrata - Metropolitana del Vallo. Connessione interna ed esterna del trasporto su ferro nel Vallo di Diano e realizzazione delle opere complementari e di servizio (Sicignano-Lagonegro). Realizzazione distrutture intermodali per il raccordo alla rete ferroviaria nazionale Potenziamento e adeguamento della viabilità comprensoriale Infrastrutture complementari per la mobilità delle popolazioni nelle aree rurali anche con sistemi innovativi. E. TURISMO SOSTENIBILE Infrastrutture e strutture complementari per lo sviluppo sostenibile dei sistemi turistici locali. B.I.C. per il turismo e realizzazione della Fiera internazionale dei Parchi. Sistemi di attrezzature sostenibili per la fruizionedel Monte Cervati. 4 Valorizzazione attività termali 5 Infrastrutture rurali intercomunali con tecniche di ingegneria naturalistica. 6 Centri di ospitalità e socializzazione del Vallo di Diano. F. SOSTEGNO ALL IMPRENDITORIALITÀ 1 Centro servizi per l'imprenditoria agricola. 2 Infrastrutturazione aree per insediamenti produttivi 3 Riordino (infrastrutturale e gestionale) dell'offerta di spazi per le attività produttive 4 Incubatore di imprese G. INTERNAZIONALIZZAZIONE 1 Sostegno ai processi di internazionalizzazione delle piccole imprese turistiche e agroalimentari H. GOVERNANCE 1 Piano Innovazione Tecnologica 2 Agenzia di sviluppo del Vallo di Diano/Agenzia territoriale di innovazione e ricerca 3 Distretto/sistema turistico 4 5 Distretto agroalimentare di qualità e relativo contratto di filiera Sostegno allo sviluppo e alla sperimentazione di strumenti di e-governent 86

91 CAPITOLO 8 La Città del quarto paesaggio Il nuovo modello di sviluppo del Vallo di Diano La Comunità Montana del Vallo di Diano, da oltre venti anni ha investito sui temi del coordinamento tra le diverse pianificazioni. Come Rullani ma prima di Rullani ha capito che il territorio ha avuto un ruolo centrale in tutta la storia pre industriale, la stessa storia della Certosa racconta tutto questo. Lo stesso territorio, poi, è entrato in un cono d ombra con l avvento della modernità industriale. Il futuro post-industriale, per le considerazioni che sono contenute nell aggiornamento del piano di sviluppo socio-economico, riserva ai territori nuove prospettive, fino a ipotizzare uno sviluppo felice. La visione, legata alla globalizzazione, che ipotizzava che la new economy è legata ad uno spazio e non più ai luoghi, è stata, per fortuna, smentita. I luoghi, con la loro fisicità, con i loro potenziali naturali e progettuali, hanno un ruolo. Vi è, per fortuna, una riscoperta del valore economico e simbolico di un territorio che diventa area vasta di supporto ai progetti di sviluppo. Il territorio non è copiabile, non si fa omologare; tiene dentro tutto il valore delle esperienze della Natura e dell Uomo. Il territorio si esprime attraverso le sue infrastrutture, la rete ecologica, le città, il sistema scolastico, quello sanitario, le strutture della mobilità e del tempo libero. Il territorio si esprime attraverso strutture complesse che a loro volta definicono altre organizzazioni complesse. Il territorio competono grazie alle organizzazioni complesse che lo esprimo. L aggiornamento del piano socio economico risponde all esigenza di riconoscere nel territorio la risorsa complessa capace di generare valore per essere inserito nel circuito evolutivo della contemporaneità. In questo senso, rifare l analisi dei punti di debolezza, dei punti di forza, delle opportunità e delle minacce, serve a rinforzare l idea che il territorio si è riposizionato, che ha massa critica per parlare di sviluppo. Constatare che la popolazione si è stabilizzata, a differenza di altre aree, anche del Nord (vedi quelle del Ferrarese), che i nuclei storici hanno ancora una identità, che la riduzione della natalità non è così grave come altrove, che il gap d istruzione non è ancora uno svantaggio nell accogliere nuove iniziative di occupazione, che l agricoltura è ancora un presidio ambientale, che le attività industriali e quelle dei servizi non sono in declino, che la logistica è in una fase di riprogettazione, con valenze interregionali ed internazionali, incoraggia a volare alto, ad immaginare la possibilità di rilanciare il progetto di città, sempre in campo, in una visione allargata e potenzialmente contemporanea. Certo occorre molto lavoro istituzionale e politico, occorre rilanciare la regolamentazione urbanistica, aggregare i servizi, specie quelli sanitari e quelli legati alla mobilità, attrarre 87

92 nuove opportunità ed, anche, istituzioni di alta formazione, ma il tempo è maturo per parlare della nascita di una nuova città, una Città del Vallo, che pur partendo dall intuizione di un noto architetto, Portoghesi, usi metodologie, concetti di infrastrutture completamente nuovi. Il documento di aggiornamento del piano socio economico diventa strumento di pianificazione ponte, cioè strumento che se ben interpretato e valorizzato farà crescere i laboratori di collaborazione che struttureranno il paesaggio e le infrastrutture della Città del Vallo. Il piano aggiornato porta ad ingegnerizzare nuove relazioni nel tentativo di dare scala di efficacia alle azioni di valorizzazione delle diverse risorse: culturali ed ambientali, agricole ed industriali, tangibili ed intangibili, riproducibili e non. Il piano auspica l avvio di un meta-processo di riconoscimento reciproco, istituzionale e tra privati che a poco produca quella integrazione di funzioni vitali necessarie a far crescere la città percepita, desiderata e interpretata come nuova identità in evoluzione. I territori che perdono popolazione sono quelli che sono in concorrenza con l Effetto Città proveniente da altre aree, più competitive o con più capacità di comunicare la modernità raggiunta. Parliamo di città policentrica perché non vogliamo rinunciare alle identità in evoluzione dei paesi del vallo, vogliamo rendere esplicito il processo di valorizzazione di tutte le complementarietà necessaria. Il territorio come mosaico riconosciuto deve apparire in tutti i suoi colori per essere riconosciuto come città del quarto paesaggio, non più solo urbano, non più solo rurale, non più solo delle periferie ma finalmente in grado di far dialogare le diversità e le potenzialità siano esse urbane o ambientali. In questo senso parlare di Città del quarto paesaggio rilancia l ipotesi chiara di Città del Vallo. La Città del Vallo di cui si discute nel documento programmatico, anticipato nella Delibera Programmatica già approvata dal Consiglio della Comunità del Vallo, è una città complessa, fatta di nuove relazioni, che da un lato strutturano i diversi sub-sistemi del territorio (con le loro risorse territoriali, quelle umane e sociali, dei servizi di accessibilità ai beni, di accoglienza per le impresa, e di potenziale ambientali) e dall altro sviluppano il potenziale evolutivo capace di dar vita a nuove centralità territoriali ed urbane (nel senso immateriale di contemporaneità). Il territorio, Città del quarto Paesaggio o Città del Vallo, si presenta come distretto pluriprodotto, dove l insieme delle tradizionali attività si incrocia con la varietà di beni culturali complessi (vedi La valle delle orchidee, o le nuove attività con livello di conoscenza alto) e fanno parlare di nuove economie di varietà o di scopo, di nuove economie di rete, di nuove economie di scala e di consumo e di investimento. questo scenario lascia aperta sia l opzione strategica che si basa sull idea di combinare i fattori di forza dell industria tradizionale (presente in modo non trascurabile nel Vallo) con la nuova economia del terziario sia sull idea di integrare a valle l economia della conoscenza potenziale per la nascita di nuove attività a più alto contenuto tecnologico. La prima opzione salta il dibattito sul tema dei settori maturi ed in ristagno per rigenerare competitività nell industria esistente attraverso nuove combinazioni di prodotti e servizi specifici del territorio.

93 Far nascere un grande cantiere di sperimentazione nel territorio del Vallo che faccia leva sulle capacità esistenti ma esplorando nuove dimensioni di valorizzazione economiche. Guadagnare specificità nel terziario evoluto, sperimentare nuovi modelli organizzativi, investire in immaterialità potenziale, accumulare economie di esperienza, valorizzare il capitale simbolico dell area (biodiversità), industrializzare il terziario innovativo e riorganizzare il turismo. La seconda opzione strategica è più difficile, ma è da perseguire con fiducia. Attrarre o far nascere nuove opportunità di ricerca, per riposizionare le aspettative della Città del Vallo; si tratta di prospettare innovazioni istituzionali nel mercato del lavoro e nel sistema di formazione, dando valore economico alto alle competenze in alta formazione. La speranza di trasformare la ricerca in prodotti deve essere coltivata anche nel Vallo. Il territorio si deve mostrare come città di area vasta in grado di produrre nuovi beni pubblici, come la qualità ambientale, la qualità abitativa, la sicurezza, la solidarietà sociale, la qualità dell istruzione, la varietà culturale, etc che avvantaggiano imprese di produzione e di servizi appartenenti a diversi settori. La città del quarto paesaggio diventa distretto culturale allargato capace di dare al territorio vantaggi competitivi riproducibili e vantaggi competitivi creativi fino a parlare di sostenibilità felice. (virtuosa) La città del quarto paesaggio si candida a diventare laboratorio del processo di differenziazione creativa, processo necessario perché diventa la leva competitiva che apre il territorio e lo fa diventare humus necessario alle imprese ed alle istituzioni per inserire qualità crescente nelle loro azioni di governance. Il territorio si struttura diventa città-infrastruttura in evoluzione, infrastruttura resiliente e dinamica, capace di produrre prodotti che hanno una storia, una differenza specifica, un senso che li rende desiderabili. Certo, molto lavoro bisognerà fare, bisognerà riorientare l innovazione e la tecnologia, da pura tecnologia pensata per le macchine a tecnologia pensate per l uomo e l ambiente, bisognerà trovare nuove forme di intervento per accettare l incertezza del progetto innovativo, farsi aiutare dai saperi esterni con la cautela giusta; ma ci sono anche cose semplici da dare, come la necessità di regole comuni sull ambiente, sulla regolamentazione urbanistica, sulla fornitura dei servizi, sulla razionalizzazione dell uso delle ricorse scarse (vedi tutto lo storico problema della tutela delle acque). In definitiva, l aggiornamento del piano rilancia la prospettiva di un nuovo processo che coinvolga amministratori e cittadini, uomini di cultura e forze produttive, giovani e meno giovani.il processo è fatto di nascite di nuovi laboratori e di consolidamento di buone pratiche esistenti, di partecipazione e di impegno su quattro direttrici condivise: - Costruzione della Idea di Città del quarto Paesaggio - Manutenzione e sviluppo della rete ecologica diffusa - Riduzione delle asimmetrie regolamentative sull urbanistica (produzione di progetti integrati territoriali) - Sviluppo di una governance collaborativa nella produzione e nei servizi (sanitari, scolastici, mobilità, accoglienza, turistici, etc). 89

94 Il presente documento è stato realizzato dalla Comunità Montana Vallo di Diano Finanziato dalla Misura 2.1 del P.O.R. CAMPANIA Fondo F.E.S.R Comunità Montana Vallo di Diano Viale Certosa Padula (SA)

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