COMUNICATO STAMPA N. 8 DEL 19 APRILE 2016

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1 COMUNICATO STAMPA N. 8 DEL 19 APRILE 2016 Presidenza Comm. Graziano Di Battista Tra gennaio e marzo si sono iscritte al registro imprese delle Camere di commercio nuove aziende mentre in hanno cessato l attività (-1.201). Nel primo trimestre 2015 era andata peggio: ad aver chiuso i battenti erano state imprese contro nuove attività con un saldo negativo di aziende. MARCHE, NEL I TRIMESTRE 2016 MENO IMPRESE MA PIU QUALIFICATE DA GENNAIO A MARZO APERTE 109 PROCEDURE FALLIMENTARI Di Battista: Il dato, pur negativo, è meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015, il che fa ben sperare per i prossimi trimestri. Anche perché prosegue la crescita delle società per azioni (+194) e di alcuni tra i servizi più avanzati (+89), a indicare un tessuto di imprese meno numeroso ma più evoluto. Marche, nel primo trimestre del 2016 meno imprese ma più qualificate. Tra gennaio e marzo rallenta ma non si ferma la caduta delle imprese. Si sono iscritte al registro imprese delle Camere di commercio nuove aziende mentre in hanno cessato l attività con la perdita di aziende e di almeno posti di lavoro, quasi tutti di lavoratori autonomi e dei loro soci. Nel primo trimestre 2015 era andata peggio: ad aver chiuso i battenti erano state imprese contro nuove attività con un saldo negativo di aziende e una perdita di quasi occupati. Nei primi tre mesi dell anno sono state avviate nelle Marche anche 109 procedure fallimentari, pressoché stabili rispetto ai 107 dello stesso periodo dell anno precedente. In Italia dal 1 gennaio al 31 marzo hanno avviato un attività imprenditoriale aziende ed hanno chiuso i battenti in (-19312). I fallimenti sono stati 3.396, il 5,4 per cento in meno del primo trimestre del Come ogni anno commenta il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista il primo trimestre presenta un bilancio pesante per la natalità e mortalità delle imprese, perché sono proprio i primi giorni di gennaio quelli dove si concentrano le cessazioni di attività da parte degli imprenditori che hanno deciso di gettare la spugna. Ma quest anno il dato, pur negativo, è meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015, il che fa ben sperare per i prossimi trimestri. Anche perché prosegue al crescita delle società per azioni (+194) e di alcuni tra i servizi più avanzati (+89), a indicare un tessuto di imprese meno numeroso ma più evoluto. A subire ancora una volta i maggiori effetti della crisi sono state le imprese artigiane: il saldo negativo tra nuove imprese artigiane e cessazioni ammonta a 557 unità, che rappresenta da solo circa la metà del saldo negativo tra tutte le iscritte e le cessate del trimestre. Per quanto riguarda i settori, prosegue anche nel primo trimestre 2016 la crisi delle imprese in agricoltura (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni), nel commercio (-330), nelle costruzioni (-260) e nel manifatturiero (-131). Sono in calo anche le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (-28). Cresce, invece, di numero il tessuto delle imprese di alcuni settori del terziario avanzato come i Servizi di informazione e comunicazione (+25), Attività finanziarie e assicurative (+11) e Attività immobiliari (+53). Nel manifatturiero, in particolare, le perdite maggiori si concentrano nel settori pelli e cuoio (-51 imprese il saldo tra iscrizioni e cessazioni), ma anche nell aggregato della meccanica (-39), nel legno (-19) e nel tessile abbigliamento (-16). Registrano, invece, una crescita le imprese della Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+14). Complessivamente le imprese manifatturiere scendono da a L analisi dei dati territoriali mostra come il calo più consistente del numero delle imprese sia stato nel maceratese (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni) e poi nella provincia di Pesaro e Urbino (-251) e in quella di Ancona (-250). 2

2 19 APRILE 2016 Unioncamere: rallenta caduta imprese nelle Marche Di Battista, dato migliore rispetto agli ultimi due anni (ANSA) - ANCONA, 19 APR - Rallenta ma non si ferma la caduta delle imprese delle Marche. Dai dati di Unioncamere Marche, risulta che si sono iscritte al registro imprese delle Camere di Commercio nuove aziende contro le che hanno cessato l'attività con la perdita di aziende e di almeno posti di lavoro, la maggior parte lavoratori autonomi e dei loro soci. Un leggero miglioramento rispetto al primo trimestre 2015 quando avevano chiuso i battenti imprese contro nuove attività, con un saldo negativo di aziende e una perdita di quasi 4 mila occupati. Nei primi tre mesi dell'anno sono state avviate nelle Marche anche 109 procedure fallimentari, dato stabile rispetto alle 107 dello stesso periodo del Nel primo trimestre 2016, in Italia hanno avviato un'attività imprenditoriale aziende contro le che hanno chiuso ( ). I fallimenti sono stati 3.396, il 5,4% in meno del primo trimestre del Le imprese artigiane sono quelle che ancora sentono di più gli effetti della crisi, con un saldo tra nuove imprese e cessazioni di 557 unità, circa la metà del saldo negativo tra tutte le iscritte e le cessate del trimestre. Il calo delle imprese prosegue anche in agricoltura (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni), nel commercio (-330), nelle costruzioni (-260), nel manifatturiero (-131), nei servizi di alloggio e ristorazione (-28). Cresce, invece, di numero il tessuto delle imprese di alcuni settori del terziario avanzato come i servizi di informazione e comunicazione (+25), finanziari e assicurativi (+11) e attività immobiliari (+53). A livello territoriale, il calo più consistente del numero delle imprese è stato nel Maceratese (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni), seguono la provincia di Pesaro e Urbino (-251), Ancona (-250), Fermo (-182), Ascoli Piceno (-102). "Come ogni anno, il primo trimestre presenta un bilancio pesante per la natalità e mortalità delle imprese perché sono proprio i primi giorni di gennaio quelli dove si concentrano le cessazioni di attività da parte degli imprenditori che hanno deciso di gettare la spugna - commenta il presidente di Unioncamere Marche, Graziano Di Battista -, ma quest'anno il dato, pur negativo, è meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015, il che fa ben sperare per i prossimi trimestri. Anche perché prosegue la crescita delle società per azioni (+194) e di alcuni tra i servizi più avanzati (+89), a indicare un tessuto di imprese meno numeroso ma più evoluto". (ANSA). 3

3 19 APRILE 2016 Macerata guida la classifica delle Province più colpite. Il piceno tiene botta Marche - Diminuiscono le imprese, ma aumentano quelle qualificate Meno imprese ma più qualificate. E' la fotografia scattata da Unioncamere Marche nel primo trimestre del Tra gennaio e marzo nuove aziende si sono iscritte al registro imprese delle Camere di commercio mentre in hanno cessato l attività con la perdita di aziende e di almeno posti di lavoro. "Il dato pur negativo - commenta il Presidente Unioncamere Graziano di Battista - meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015, il che fa ben sperare per i prossimi trimestri. Anche perché prosegue al crescita delle società per azioni (+194) e di alcuni tra i servizi più avanzati (+89), a indicare un tessuto di imprese meno numeroso ma più evoluto. L analisi dei dati territoriali mostra come il calo più consistente si sia registrato nel maceratese (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni). A Seguire la provincia di Pesaro e Urbino (-251) e quella di Ancona (-250). Il fermano perde 601 imprese ma ne guadagna 419. Anche ad Ascoli il rapporto tra nuove iscrizioni e cessazioni registra segno negativo: -102 aziende. A subire ancora una volta i maggiori effetti della crisi sono state le imprese artigiane. Male il settore agricolo (-416 ) e quello commerciale (-330) In perdita nel primo trimestre dell'anno anche le costruzioni (-260) e il manifatturiero (-131). In calo anche le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (-28). Cresce, invece, il tessuto delle imprese di alcuni settori del terziario avanzato come i Servizi di informazione e comunicazione (+25), Attività finanziarie e assicurative (+11) e Attività immobiliari (+53). Resta alto il n. delle procedure fallimentari avviate tra gennaio e marzo 2016: 109. Due in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 4

4 19 APRILE 2016 Nelle Marche ci sono meno imprese, ma sono più qualificate Da gennaio a marzo aperte 109 procedure fallimentari. Nel primo trimestre del 2016 si sono iscritte al registro delle Camere di commercio nuove aziende mentre in hanno cessato l attività ( ). Di Battista: Il dato, pur negativo, è meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015 ANCONA Marche, nel primo trimestre del 2016 meno imprese ma più qualificate. Tra gennaio e marzo rallenta ma non si ferma la caduta delle imprese. Si sono iscritte al registro imprese delle Camere di commercio nuove aziende mentre in hanno cessato l attività con la perdita di aziende e di almeno posti di lavoro, quasi tutti di lavoratori autonomi e dei loro soci. Nel primo trimestre 2015 era andata peggio: ad aver chiuso i battenti erano state imprese contro nuove attività con un saldo negativo di aziende e una perdita di quasi occupati. Nei primi tre mesi dell anno sono state avviate nelle Marche anche 109 procedure fallimentari, pressoché stabili rispetto ai 107 dello stesso periodo dell anno precedente. In Italia dal 1 gennaio al 31 marzo hanno avviato un attività imprenditoriale aziende ed hanno chiuso i battenti in (-19312). I fallimenti sono stati 3.396, il 5,4 per cento in meno del primo trimestre del Come ogni anno commenta il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista il primo trimestre presenta un bilancio pesante per la natalità e mortalità delle imprese, perché sono proprio i primi giorni di gennaio quelli dove si concentrano le cessazioni di attività da parte degli imprenditori che hanno deciso di gettare la spugna. Ma quest anno il dato, pur negativo, è meno pesante rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2015, il che fa ben sperare per i prossimi trimestri. Anche perché prosegue al crescita delle società per azioni (+194) e di alcuni tra i servizi più avanzati (+89), a indicare un tessuto di imprese meno numeroso ma più evoluto. A subire ancora una volta i maggiori effetti della crisi sono state le imprese artigiane: il saldo negativo tra nuove imprese artigiane e cessazioni ammonta a 557 unità, che rappresenta da solo circa la metà del saldo negativo tra tutte le iscritte e le cessate del trimestre. Per quanto riguarda i settori, prosegue anche nel primo trimestre 2016 la crisi delle imprese in agricoltura (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni), nel commercio (-330), nelle costruzioni (-260) e nel manifatturiero (-131). Sono in calo anche le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (-28). Cresce, 5

5 invece, di numero il tessuto delle imprese di alcuni settori del terziario avanzato come i Servizi di informazione e comunicazione (+25), Attività finanziarie e assicurative (+11) e Attività immobiliari (+53). Nel manifatturiero, in particolare, le perdite maggiori si concentrano nel settori pelli e cuoio (-51 imprese il saldo tra iscrizioni e cessazioni), ma anche nell aggregato della meccanica (-39), nel legno (-19) e nel tessile abbigliamento (-16). Registrano, invece, una crescita le imprese della Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+14). Complessivamente le imprese manifatturiere scendono da a L analisi dei dati territoriali mostra come il calo più consistente del numero delle imprese sia stato nel maceratese (-416 il saldo tra iscrizioni e cessazioni) e poi nella provincia di Pesaro e Urbino (-251) e in quella di Ancona (-250). 6

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